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EmmeV editoria & formazione Sas Via Doberdò, 22 - 20126 Milano - tel. 02.36708805 - fax 02.36708803 - www.emmev.it Anno 4 · numero 3 · Maggio | Giugno 2012 · Poste Italiane SPA - Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (Conv. in Legge 27/02/04 n. 46) Art. 1 comma 1, Lo/MI - prezzo 12 - abbonamento annuo 60

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EmmeV editoria & formazione Sas Via Doberdò, 22 - 20126 Milano - tel. 02.36708805 - fax 02.36708803 - www.emmev.it

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Associazione LineaVita Sede legale: via Doberdò 22, 20126 MilanoTel. +39 02.89055936 Fax +39 [email protected] www.lineavita.org

Garantire una

Sicurezzache Salva

la Vita!

La nostra missione:

L’Associazione Linea Vita è un’Associazione

No-Profit che si prefigge lo scopo di divulgare

informazioni corrette e fornire formazione

adeguata in rispetto alle norme tecniche preposte

in materia di sicurezza sul lavoro, ed in particolar

modo in difesa degli operatori sottoposti al pericolo

di cadute dall’alto durante la loro attività lavorativa.

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NOVITÀ - AGGIORNAMENTI - APPROFONDIMENTI NEI LUOGHI DI LAVORO E PER L’AMBIENTE

Chi sono i nostri collaboratori?

Chi siamo?Il Notiziario sulla Sicurezza è un bimestrale tecnico scientifico che contribuisce alla formazione e all’aggiornamento dei professionisti della Sicurezza nei luoghi di lavoro e di vita oltre che degli esperti sulle problematiche Ambientali.

Cosa trovo all’interno del Notiziario?RUBRICHE FISSE: • La psicologia del lavoro• La parola al Legale• Verifiche Elettriche• Sicurezza Macchine

FOCUS E APPROFONDIMENTI:• Ambiente ed Energia• Antincendio• Edilizia

Sede: via Doberdò 22, 20126 Milano • Tel. +39 02 36708805 • Fax +39 02 36708803 • [email protected] • www.emmev.it

• Aziende• RSPP• Studi Tecnici• Produttori • Installatori

A chi ci rivolgiamo?Grazie a una tiratura cartacea di 4.000 copie e una mailing list di 12.000 contatti, ogni numero raggiunge 16.000 professionisti del settore.

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Direttore ResponsabileGaspare Vannicola

Comitato tecnico-scientificoCoordinatore Dr. Isidoro Ruocco-Ing. Marengo Michele, Ing. Dalla Nora Stefano, Giovanni Buffoli

Coordinamento Segreteria Comitato Tecnico FormativoCoordinatore: Gaspare VannicolaRaffaele Scorza, Isidoro Ruocco, Giovanni Buffoli, Michele Marchina, Maurizio Cilione, Michele Marengo, Patrizio Sirtori

Direttore EditorialeLorena Martinelli

Comitato di RedazioneCristina Gallotti, Lorena Martinelli, Loredana Modeo, Gaspare Vannicola

ProprietàEmmeV editoria & formazione sasSede Legale: Via Doberdò, 22 MilanoTel. 02.36708805 – Fax. 02.36708803e-mail: [email protected]: www.emmev.it

RegistrazioniCamera di Commercio di MilanoN.REA 1947743P.IVA 07269590969 del 01/04/2011N.ROC: 21011 del 06/04/2011Registrazione del Tribunale n.390 del 18 settembre 2009

EditoreEmmeV editore & formazione sasTel. 02.36708805 – Fax. 02.36708803e-mail redazione: [email protected]

Progetto GraficoEmmeV editoria & formazione sas

PubblicitàEmmeV editoria & formazione sasTel. 02.36708805 Fax 02.36708803

Abbonamento AnnuoNormale 6 numero € 60,00Arretrati € 12,00 salvo esaurimento scortePer abbonarsi versare la somma su c/cIT94W0326801607052370339740Intestato a EmmeV editoria & formazione sasVia Doberdò, 22 – 20126 Milano

Coordinamento e impaginazioneEmmeV editoria & formazione sas

StampaPublistampa Arti Grafichevia Dolomiti 36, Pergine Valsugana (TN)tel. 0461.511000 fax 0461.533914www.publistampa.com

CopyrightLa collaborazione è gradita, utile e gratuita.Tutti gli interessi sono invitati a mettersi in contatto con la redazione. I dattiloscritti, le fotografie, i disegni non si restituiscono anche se non vengono pubblicati. Le opinioni espresse dagli autori non impegnano la direzioni della rivista. La società editrice si riserva il diritto di non pubblicare e in ogni caso declina ogni responsabilità per possibili errori od omissioni nonché per eventuali danni risultanti dall’uso dell’informazione contenta nella rivista. Riprodurre parte dei testi è permesso evidenziando la fonte.

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Sommario Maggio | Giugno 2012

ALV associazione linea vita

Le nostre rubriche

Speciale Solarexpo

Speciale Convention Ambiente Lavoro

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a cura di Renato Pedrazzini

a cura di Renato Pedrazzini

a cura di Michele Marengo

Editoriale

“L’utilità della formazione.”

“Sicurezza e manutenzione.”

Sicurezza Macchine

Psicologia del lavoro

Verifiche elettriche

La parola al legale

UNI EN ISO12100 - Sicurezza del macchinario.

Rischio esplosione in impianti per la generazione di energia.

La sicurezza nelle fasi di installazione, funzionamento e gestione di impianti fotovoltaici.

Considerazioni sul convegno organizzato da ICIM.

Inserzionisti

a cura di Ente Certificazione Macchine

a cura di Piergiorgio Frasca

a cura di Fabrizio Isacchi

a cura di LML Avvocati Associati

a cura di Massimo Granchi

a cura di Franco Arborio e Mara Migliaccio

a cura di ICIM

a cura di Cristina Gallotti

“Verifica, controllo, manutenzione, revisione... Una parola per l’altra.”

Che cos’è la Convention Ambiente Lavoro.

Considerazioni sulla scorsa edizione.

Il settore del fotovoltaico reagisce alla crisi.

La sfide dell’internazionalizzazione delle rinnovabili.

Il mercato mondiale del solare in continua crescita.

Il fotovoltaico integrato.

Solarexpo 2012: l’appuntamento della Green Economy italiana.

Diventa socio ALV servizi per l’anno 2012L’ISCRIZIONE DÀ DIRITTO A:

Partecipare gratuitamente ai Convegni tecnici. Usufruire di riduzioni su seminari tecnici sulla sicurezza.Ricevere la Tessera Associativa di riconoscimento A.L.V.con password personale.Utilizzare (con username e password personale) il portale Linea Vita, sistema moderno e avanzato di comunicazione per accedere tempestivamente alle informazioni disponibili su tutti i temi della sicurezza con particolare attenzione ai sistemi anticaduta.Ricevere la rivista “Il Notiziario sulla Sicurezza” Rivista Bimestrale Tecnico Scientifica.Promuovere gratuitamente la propria professionalità evidenziandola con il link del proprio sito internet.Evidenziare gratuitamente la propria qualifica di RSSP/ASSP.Utilizzare il servizio informativo esclusivo per i soci “Esperto linea vita risponde”.Possibilità di stipulare una polizza di copertura della responsabilità civile con brokers convenzionati con Linea Vita.

A.L.V. Via Doberdò 22, 20126 Milano • Tel. +39 02.89055936 • Fax +39 02.89056197 [email protected] • www.lineavita.org

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

a cura di Gaspare Vannicola

editoriale

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

Buongiorno a tutti cari lettori e care lettrici,Continuo a focalizzare l’attenzione sulla formazione, ricordando che gli Accordi Stato- Regioni attuano l’art. 37 comma 2 del D.Lgs. 81/08 e disciplinano nei dettagli i requisiti della formazione dei lavoratori (inclusi preposti e dirigenti) e dei datori di lavoro che svolgono personalmente i compiti di prevenzione e protezione dai rischi. Anche in questo caso il legislatore ha deciso di porre attenzione sulle fasi più “critiche” (nuova assunzione, cambio mansione, novità nel processo produttivo) e sulla specificità di ogni settore, perché la formazione di ciascun soggetto sia coerente con i fattori di rischio a cui è realmente esposto. Segnalo per la formazione che la regione Lombardia ha : • stanziato 9 milioni di euro per la Formazione obbligatoria sulla salute e la sicurezza delle PMI del territorio con pubblicazione BURL n° 15 del 12/04/2012; • fissato a 5.000 Euro il voucher massimo per ogni azienda: il voucher potrà essere utilizzato esclusivamente per la partecipazione dei lavoratori ai percorsi formativi ammissibili;• stabilito che i corsi devono essere attivati SOLO con Enti formatori abilitati e che le domande potranno essere presentate dal 18 aprile 2012;• predisposto che l’assegnazione dei voucher avverrà con procedura “a sportello”, seguendo l’ordine cronologico di presentazione delle domande. Obiettivo dell’ intervento è sostenere il miglioramento e l’ innalzamento del livello delle conoscenze e competenze in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (SSL), ai sensi del D.Lgs. 81/2008. Dal 9 all’11 Maggio 2012 si terrà a Verona la fiera SolarExpo dedicata alle energie rinnovabili; a tal proposito ad aprile sono stati varati i decreti in materia di energia rinnovabile nei quali si evidenziano nuovi incentivi, infatti i Ministri Corrado Passera (Sviluppo Economico), Corrado Clini (Ambiente) e Mario Catania (Agricoltura) hanno varato due schemi di decreti ministeriali in materia di energie rinnovabili che definiscono i nuovi incentivi per l’energia fotovoltaica (Quinto Conto Energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas). I due provvedimenti, ora all’esame dell’Autorità dell’Energia e della Conferenza Stato-Regioni, si pongono l’obiettivo di “raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e tale da ridurre l’ impatto sulle bollette di cittadini e imprese”. I lavoratori che operano nel settore delle Energie Rinnovabili come del resto gli installatori di Sistemi Linee Vita, essendo nuove categorie di lavoratori , necessitano di una formazione specifica e adeguata, ma purtroppo ad oggi non hanno un codice dalla Camera di Commercio che li identifichi. L’ Associazione Linea Vita si è fatta portavoce per gli operatori che si occupano di installare Sistemi Linee Vita, segnalando il quesito alla Camera di Commercio di Milano, e a tal proposito sta creando un albo sul sito www.lineavita.org dove inserire gli stessi. La stessa cosa potrebbe essere effettuata per coloro che operano nel settore delle rinnovabili, ma è evidente che gli enti dovrebbero essere più attenti al fatto che nasceranno nuove attività che avranno bisogno di essere rappresentate , tutelate e formate. Gaspare Vannicola

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

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L’utilità della formazione

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

rendendo spunto dall’editoriale del Direttore, Ing. Gaspare Vannicola, pubblicato sul numero Gen-

naio-Febbraio 2012 de Il Notiziario della Sicurezza, voglio rilanciare il suo e il nostro auspicio: focalizzare l’attenzione verso la formazione come obiettivo deter-minante per la salvaguardia della salute e sicurezza sul lavoro. Alla formazione, occorre aggiungere anche l’addestramento per quanto concerne i lavori in altezza e quindi per prevenire le cadute dall’alto. Per tale obiet-tivo si deve fare riferimento agli ormai noti artt. 36, 37 e 115 del D. Lgs. 1/08, ai quali occorre associare ciò che è stato definito dall’Accordo Stato-Regioni di recente pubblicazione, nei termini della formazione di datori di lavoro/rspp, dirigenti, preposti e lavoratori. Tutti questi riferimenti legislativi, costituiscono il pacchet-to che definisce la formazione e l’addestramento (con corsi specifici) dei soggetti obbligati e dei lavoratori esposti al rischio di caduta dall’alto. A fronte di quanto la legislazione ha messo in campo, purtroppo si deve constatare quasi quotidianamente che molte realtà aziendali non hanno ancora approcciato un percorso virtuoso nell’ambito della formazione e, di conseguen-za, anche nell’addestramento del proprio personale sui rischi derivanti da lavoro in quota. È paradossale, parlando con maestranze di cantiere, vedere persone equipaggiate con imbracature e dispositivi di trattenu-ta e apprendere che non conoscono nulla di quanto indossano e di come funzionino i vari componenti di un sistema atto a prevenire le cadute dall’alto. Tutto ciò determina che la realtà della situazione è assai grave. Occorre quindi ripartire da un senso di responsabilità e civiltà, da parte di tutte quelle persone che gestiscono il lavoro e i rischi che ne derivano in materia di salute e sicurezza. Le norme ormai esistono da diversi anni, nel frattempo sono state anche aggiornate e definite con ulteriori obblighi. È giunto il tempo di investire con un atteggiamento positivo, mettendo da parte la mentalità che vi legge esclusivamente un costo e non una fonte di reddito. Ecco quindi come deve essere approccia-ta la formazione e, dove serve, l’addestramento dei lavoratori; con una visione sul medio e lungo periodo che darà sicuramente i suoi frutti da un punto di vista della professionalità, di riduzione degli infortuni o gravi incidenti, aprendosi a un nuovo modo di lavorare con efficienza, continuità e con maggior risultati su tutti fron-ti, anche su quello economico. La scelta di un percorso formativo, deve essere fatta con la dovuta attenzione e non in maniera improvvisata e superficiale. È neces-sario quindi: • determinare le necessità formative e gli obiettivi del corso; • considerare una formazione ben bilanciata, orga-

nizzata prevedendo ore in aula e ore di pratica. È importante la scelta di una struttura organizzativa avviata, professionalmente competente nei termini ge-stionali e formativi. Anche il materiale messo a disposi-zione dei discenti, riveste la sua importanza negli aspet-ti di comprensibilità, com-pletezza e chiarezza nella trattazione della tematica. Ecco perché è importante una valutazione generale su come investire in formazione e addestramento. Si diceva quindi di rilanciare la cultura della formazione metten-do in campo le migliori energie per dare alle aziende un servizio all’altezza degli obiettivi fissati. Le aziende chiedono qualità, competenza, buona organizzazione e soprattutto un’attenzione particolare agli aspetti prati-ci, oltre a quelli teorici. Sono appunto gli aspetti pratici che concretizzano e danno valore alla teoria trattata in aula. Attraverso la formazione e l’addestramento è pos-sibile poter organizzare il lavoro con tutti i criteri neces-sari a operare in sicurezza ed elaborare le procedure per poter controllare anche i comportamenti. L’incidenza di una buona, bilanciata, ed efficace formazione, porte-rà a un aumento della qualità professionale delle per-sone, basata sulla conoscenza dei pericoli e degli stru-menti adatti a controllarli e ridurli al minimo possibile. L’occasione è propizia per sviluppare e applicare nuovi criteri formativi anche in via sperimentale. Lo scopo è anche quello di non avere più persone che sfidano –impulso naturale a volte imponderabile– il pericolo, ma che lo riconoscano e lo controllino con adeguate misure di protezione. Chi avesse ancora dei dubbi, se ne faccia una ragione: ormai è scientificamente pro-vato che investire nella sicurezza sul lavoro conviene. Ovviamente a tutti i livelli d’azienda, ma soprattutto alle piccole e medie imprese, in quanto, in caso d’in-fortunio, i costi da sostenere risultano più gravosi. Stu-di recenti analizzano e dimostrano il valore aggiunto degli interventi/investimenti sulla salute e sicurezza sul lavoro: migliora l’immagine professionale dell’azienda, aumenta la motivazione dei lavoratori, aumentano i ri-sparmi sul ciclo produttivo, cresce la qualità lavorativa e quindi del prodotto, si accelerano i processi innova-tivi. Ben venga quindi il nuovo impulso del Direttore, che focalizza la formazione come prezioso strumento di CONTINUA...

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Quota Socio Ordinario € 75,00 - (Settancinque Euro)Servizi offerti:1) ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso alla parte riservata ai soci 2) ricezione della rivista tecnico scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza” rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita3)Partecipazione ai convegni gratuiti organizzati da ALV4)Partecipazione a due seminari tecnici con sconto del 20%

Quota socio sostenitore € 250,00 - (Duecentocinquanta Euro)Servizi offerti:1) Ricezione tessera ALV con Username e Password per l’accesso alla parte riservata ai soci 2) Ricezione della rivista tecnico scientifica “Il Notiziario sulla Sicurezza” rivista bimestrale con parte riservata all’Associazione Linea Vita3) Partecipazione ai convegni gratuiti organizzati da ALV4) Partecipazione a tutti i seminari tecnici e corsi di formazione con uno sconto del 20%5) Pubblicazione dell’indirizzo della società nella pagina soci con indirizzo web6) Usufruire delle convenzioni stipulate da ALV con Broker Assicurativo e Studio legale

Quota socio Fondatore € 1000,00 - (Mille Euro)Servizi offerti:Coloro che vorranno iscriversi come soci fondatori dovranno fare una domanda scritta al consiglio direttivo che la vaglierà.Condizione necessaria per poter inviare la richiesta d’iscrizione è avere 2 requisiti base:• essere un produttore linea vita• essere socio sostenitore

Diritti del Socio FondatoreUn socio fondatore ha diritto a tutti i punti indicati nella voce socio sostenitore; in più avrà la possibilità di:• essere pubblicato nel sito nella home page con il proprio link di rimando;• poter usufruire del logo ALV e avrà diritto al bollino blu di riconoscimento che indicherà, che produrrà secondo le indicazioni inserite nel documento di buona prassi creato dal comitato tecnico scientifico;• partecipare ai lavori del comitato tecnico scientifico (dopo aver sottoposto la domanda d’iscrizione al coordinatore del comitato).

MODALITÀ DI PAGAMENTO BONIFICO BOLLETTINO POSTALE CARTA DI CREDITO

Conto corrente bancario UNICREDIT Iban: I T 4 2 V 0 2 0 0 8 1 1 1 1 0 0 0 0 0 4 0 5 3 9 9 6 2Informativa ai sensi D.Lgs. 196/2003I dati personali contenuti nella scheda verranno trattati in forma elettronica e cartacea. L’interessato può esercitare tutti i diritti previsti ai sensi della Legge 675/96 e D.Lgs. n. 196/2003, quali il diritto di aggiornare, rettificare od anche cancellare i dati.

QUOTE ASSOCIATIVE PER IL 2012

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Tel. Fax E-mail

Modulo di iscrizione per l’anno 2012da inviare via fax allo 02.89056197

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

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REDAZIONALE di Trentino Sicurezza

L’Innovazione e la tradizione

Nata dall’esperienza di coordinatore della sicurezza maturata nei cantieri edili, maturata via via all’interno dei Servizi di Protezione e prevenzione di alcune delle Holding nostrane, Trentino Sicurezza festeggerà un decennio di attività, nella nuova sede di Lavis.Impegnata nella progettazione, produzione e vendita di dispositivi di ancoraggio per la protezione delle aree di lavoro della aree di lavoro in quota, Trentino Sicurezza si prodiga

nel dare la giusta risposta alla richiesta di sicurezza dei lavoratori attraverso linee di ancoraggio a fune o a binario, punti di ancoraggio girevoli, svariata tipologia di punti di ancoraggio singoli, sistemi di accesso e/o stazionamento sulle coperture.Una gamma di prodotti ampia che mira ad offrire una soluzione per ogni problema.Sono trascorsi pochi anni, ma sembra lontanissimo il tempo in cui i pochi prodotti offerti dal mercato, tutti di provenienza estera, dovevano servire a dare risposta per ogni necessità di sicurezza ai lavori svolti sulle coperture. Oggi il mercato pretende giustamente prodotti specifici a specifiche questioni di sicurezza, affinchè siano rispettate l’ergonomia, l’inoffensività, l’adattabilità del dispositivo di sicurezza, ed allo stesso tempo, la capacità di rendere percepibile agli operatori la sicurezza rappresentata dal prodotto stesso. Dunque, intrinsecamente, un dispositivo di ancoraggio deve, da un lato rassicurare e dall’altro, essere in grado di esprimere concretamente la sicurezza che porta con sé. Permettendo a chiunque di comprendere l’utilità stessa del prodotto. Ecco perché i tecnici di Trentino Sicurezza sono costantemente impegnati sia nello studio di prodotti nuovi, sia nel trovare nuove modalità d’uso ai prodotti già immessi sul mercato. È il caso, ad esempio del kit falda, che permette l’uso delle linee standard di ancoraggio a ‘palo’ (a supporto verticale), mediante l’idoneo adattamento alla struttura portante esistente.

La richiesta di sicurezza dei lavoratori non è cambiata, semmai è aumentata la sensibilità dei datori di lavoro e dei medesimi lavoratori rispetto ai rischi che le attività in quota portano con loro. Sensibilità che viene espressa con richieste di prodotti sempre più mirate, rispondenti cioè alle specifiche necessità presenti in quella determinata area di lavoro.

La sfida lanciata dal mercato, che Trentino Sicurezza ha raccolto, è proprio quella di riuscire ad offrire prodotti sempre nuovi rispondenti alle necessità di sicurezza richieste dalle CONTINUA...

a cura di Isidoro Ruocco

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012Tel. 0461-1750020 • Fax. 0461-1739246

Trentino Sicurezza propone una gamma completa di linee vita e sistemi anticaduta per l’edilizia civile, industriale, opere pubbliche, edifici storici, monumenti e soluzioni speciali.

Grazie al suo ufficio tecnico e a una rete capillare di collaboratori, offre consulenza specializzata a partire dal sopralluogo in cantiere, passando per il progetto e concludendo con l’installazione dei dispositivi.

Risposte efficaci per la sicurezza dei lavoratori che operano in quota.

Dalla nostra esperienzae Dall’innovazione soluzioni su misura

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NotiziarioSicurezzail sulla

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

NotiziarioSicurezzail sulla

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

Verifica, controllo, manutenzione, revisione... Una parola per l’altra.

Ogni parola possiede un preciso significato ed è sensata solo se inserita in determinati contesti. Usando le parole in modo improprio andiamo a esprimere concetti che potrebbero non coincidere con quello che vogliamo realmente dire; le terminologie specifiche finiscono quindi per avere un significato sfocato in quanto utilizzate in maniera inappropriata, con leggerezza e indiscriminatamente. È pertanto utile sottolineare il significato di alcuni termini molto utilizzati nel nostro settore, specificandone il contenuto e cosa essi implicano se utilizzati nel contesto dell’anticaduta.

Il datore di lavoro deve procede-re a verificare o a far verificare periodicamente le attrezzature di protezione individuali. Il ter-mine “verifica” può anche essere identificato con il termine “con-trollo periodico”.Questo significa quindi “un’ope-razione periodica regolare sotto la responsabilità del datore di lavoro”; essa deve essere svolta con una frequenza proporziona-le all’utilizzo e comunque alme-no una volta all’anno. I risultati della verifica devono essere annotati su un apposito registro. La verifica riguarda il corretto funzionamento del prodotto e dell’impianto, nulla deve essere smontato o modificato.

VERIFICA

In base a quanto riportato nel-le istruzioni del prodotto stes-so, il costrut tore è obbligato a porre l’attenzione dell’utente sul controllo da effettuare prima dell’uso, a indicare le parti delle attrezzature che necessitano un controllo preventivo descrivendo il metodo di controllo e le carat-teristiche degli elementi che por-tano a una sospensione d’uso del materiale.Istruzioni prive delle suddette informazioni non sono conformi alle norme e il prodotto non può quindi avere il marchio CE, an-che se ha superato tut ti i test, e non può essere messo sul mer-cato.Il controllo è quindi un’operazio-ne effettuata dall’utente prima di utilizzare l’attrezzatura.

CONTROLLO MANUTENZIONE (ORDINARIA)

MANUTENZIONE (STRAORDINARIA)

La manutenzione è un’operazio-ne di prevenzione. Il suo obiet-tivo è di fare in modo che il si-stema simantenga come al suo stato ini-ziale. Si tratta di una verifica accurata, con eventuali misure di correzione. Oltre ad avere scopo preventivo, spesso la ma-nutenzione (ordinaria) consente l’ottenimento del rinnovo della garanzia.

La manutenzione straordinaria è un intervento non programmato nato da un’esigenza improvvisa di agire sul sistema o dispositivo che ha, o potrebbe aver subito, uno o più guasti. Spesso le atti-vità dimanutenzione straordinaria pre-vedono la sostituzione o sistema-zione di elementi del sistema.

REVISIONE Non se ne parla in nessun testo e riguarda principalmente pro-dotti e non impianti. Quando si effettua una revisione c’è spesso l’obbligo di smontare alcune parti per accertarsi del loro buon funzionamento e indi-viduare eventuali usure.

Per evitare fraintendimenti è bene utilizzare i termini corretti!

Michele Marengo

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

REDAZIONALE

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Notiziarioil sulla

SicurezzaREDAZIONALE di Sicurlive

Sicurlive è un’azienda nata più di cinquant’anni fa ed è l’evoluzione di due generazioni di aziende legate al settore della carpenteria. Nei primi anni ‘60, l’attività era strettamente legata al settore agricolo. Col passare degli anni l’azienda sposta il suo interesse anche nel settore edilizio, rafforzando pian piano la sua incidenza

nel mercato lombardo e diventando cosi una vera e propria realtà, oltre che nel settore edilizio, anche in quello militare.Dal 2000 la società comincia ad inserirsi nel settore sicurezza contro le cadute dall’alto. Da subito il sistema anticaduta riscontra risultati importanti ed oggi l’azienda è leader nella produzione e nell’installazione di sistemi di sicurezza anticaduta dall’alto, linee vita e dispositivi di ancoraggio a norma Uni EN795 classe A1 - A2 e C. Dallo scorso anno Sicurlive ha unito la sua attività a quella già consolidata di Sicurlive System ed EdilServizi, oltre che a quella della neonata Sicurzone, creando il marchio Sicurlive Group. In questo modo il gruppo è in grado di offrire ai propri clienti un pacchetto “chiavi in mano”: dal sopralluogo che anticipa la progettazione e il dimensionamento degli impianti più idonei alla fornitura e alla posa oltre al collaudo statico utile al fine di fornire al cliente un report completo e l’emissione del certificato di conformità. Sicurlive System vanta, infatti, un team di tecnici esperti, formati e qualificati per rispondere al meglio alle problematiche di cantiere. EdilServizi, invece, è l’azienda che gestisce la rete commerciale di Sicurlive Group grazie ad agenti dislocati su tutto il territorio. Da quest’anno, inoltre, Sicurlive Group allarga i propri orizzonti

sviluppando strategie di inserimento di tipo commerciale ed esportativo nei mercati esteri con iniziative di consolidamento e operando in più mercati con un approccio globale che miri a creare legami strategici ed operativi tra le operazioni realizzate nei diversi mercati. Attraverso la creazione del nuovo Centro di Formazione e Sperimentazione Sicurzone, con oltre 3000 mq di area esterna e con strutture all’avanguardia per l’adempimento di corsi pratici, si è voluto oltremodo sottolineare quanto il gruppo Sicurlive creda fortemente che non si debba trascurare, ma al contrario, sia necessario divulgare la cultura e i concetti sulla sicurezza tramite corsi e convegni informativi.Tutti gli elementi della linea vita della gamma Sicurlive sono stati studiati cercando di incontrare le esigenze di cantiere e

perfezionati da una forte dose di ingegno, frutto di un continuo dialogo tra costruttori e ingegneri. Tutti i prodotti e le installazioni sono certificati secondo le direttive europee e regolarmente testati e controllati da enti abilitati. Sicurlive non solo progetta, ma si occupa di tutti gli aspetti necessari agli ancoraggi: dalla produzione, al taglio laser, all’assemblaggio tramite saldatura robotizzata di ogni singolo elemento, tutto avviene internamente ed i processi di lavorazione seguono i rigidi processi della normativa Iso9001. Ogni prodotto è dotato di un codice a barre che consente la tracciabilità dello storico: da chi ha prodotto il pezzo, a chi e quando lo ha installato. Questo per assicurare il massimo della sicurezza e garanzia. Sicurlive Group si sta fortemente impegnando nella creazione di dispositivi in grado di garantire il massimo della sicurezza negli ambienti di lavoro. La scelta di investire un cospicuo quantitativo di risorse economiche nella sperimentazione è sintomo di impegno e volontà nel proseguire il proprio obiettivo in modo CONTINUA...

a cura di Roberta Filippi

La sperimentazione e la formazione sono sinonimi di sicurezza

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

In arrivo la patente a punti per le imprese edili e affini

e associazioni dei datori di lavoro e le organizza-zioni sindacali dei lavoratori hanno stilato un docu-

mento che hanno definito la “patente a punti edile “ (PPE), attraverso il quale sarà possibile un nuovo sistema di qualificazione delle imprese. Le imprese non potranno operare in caso di azzeramento del punteggio; sono previsti criteri di onorabilità e requisiti tecnico-finanziari e saranno importanti le figure del direttore tecnico (che dovrà avere apposita formazione) e del RSPP. Anche i lavoratori autonomi avranno la PPE: i punti della patente saranno indicati nel DURC. I responsabili dei lavori e i CSE dovrannocontrollare la regolarità della patente a punti.Il D.Lgs 9 aprile 2008, n.81, in riferimento al settore dell’edilizia, ha previsto al comma 1-bis, art. 27, che il sistema di qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi sia realizzato adottando e diffondendo uno strumento che verifichi la costante idoneità delle imprese e dei lavoratori autonomi misurandola attraverso un pun-teggio, che è decurtato in caso di accertate violazioni in materia di salute e di sicurezza sul lavoro. Il 28 luglio

2011 è stato firmato un accordo dalle parti sociali che ha previsto l’istituzione della “patente a punti edile” perchiunque già possieda o intenda avviare un’attività im-prenditoriale o cooperativa, sia in qualità di appaltatori che di subappaltatori.La patente a punti sarà operativa e applicabile solo dopo l’emanazione di un decreto ministeriale che rece-pisca l’accordo firmato tra le parti sociali.Il sistema della patente a punti è pensato per divenire elemento preferenziale per l’aggiudicazione delle gare di appalto e subappalto pubblico e per l’accesso ad agevolazioni, a finanziamenti e contributi correlati agli appalti stessi.In attesa che i rispettivi settori produttivi stabiliscano i relativi sistemi di qualificazione, la patente a punti sarà applicata a tutti i soggetti che svolgono la propria at-tività nei cantieri temporanei o mobili a esclusione di coloro che effettuano le sole forniture o i soli servizi di natura intellettuale. Avrà un costo iniziale (diritto di prima iscrizione) di 500 euro, da versare alla sezione speciale dell’edilizia (istituita presso le camere di commercio).I corsi di apprendimento saranno differenziati nella du-rata, nei contenuti e nel livello di approfondimento. Al termine degli stessi dovrà essere sostenuto un esame che, una volta superato, consentirà di ottenere l’attestato abilitativo. È importante sottolineare che il punteggio del-la patente sarà inserito in un apposito quadro del DURC, che assumerà così anche la funzione di attestato per la patente stessa e che non potrà essere rilasciato in caso di revoca della patente (tranne che per i pagamenti di lavori effettuati prima della revoca stessa).Trascorsi 12 mesi dal rilascio della patente a punti edile, nel caso in cui non siano state commesse gravi e reite-rate violazioni (all.I al D.Lgs.81/08), il punteggio sarà incrementato annualmente secondo i criteri previsti; in caso contrario, invece, sarà decurtato sulla patente del solo soggetto direttamente impegnato con le proprie ri-sorse umane e con i propri materiali nell’esecuzionedella lavorazione rispetto alla quale è accertata la viola-zione. La sezione speciale dell’edilizia può sospendere la patente a punti nel momento in cui venisse a mancare anche uno solo dei requisiti necessari per l’ottenimento della stessa; le imprese e i lavoratori autonomi hanno l’obbligo di comunicare la perdita dei requisiti alla se-zione speciale dell’edilizia e alle casse territoriali com-petenti entro 30 giorni dal suo verificarsi.La patente è sospesa per il periodo di CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

Ente Certificazione MacchineOrganismo notificato n. 1282

• DIRETTIVA MACCHINE 2006/42/CE• DIRETTIVA EMISSIONI ACUSTICHE 2000/14/CE• DIRETTIVA ASCENSORI 95/16/CE• DPR 462/01 – VERIFICA MESSA A TERRA• DIRETTIVA COMPATIBILITÀ ELETTROMAGNETICA 2004/108/CE• Zentralstelle der Länder für Sicherheitstechnik ZLS:

Riconoscimento come Punto con autorizzazione No. II6/0076.421-1/48 del 30/05/2011 per la verifica

della sicurezza di prodotti finiti destinati al consumo (apparecchi elettrici, apparecchi di illuminazione, ecc...).

• Regione Emilia Romagna, provincia di Modena. (FORMAZIONE)

• Accreditamento 2008-511/MO per la Certificazione delle Competenze.• DIRETTIVA ATEX (94/9/CE)*• DIRETTIVA PED (97/23/CE)*• DIRETTIVA BASSA TENSIONE (2006/95/CE)*• REGOLAMENTO 305/2011 PRODOTTI DA

COSTRUZIONE*• ORGANISMO DI ISPEZIONE PER APPARECCHI DI

SOLLEVAMENTO MATERIALI E PERSONE, IDROESTRATTORI A FORZA CENTRIFUGA AI SENDI SEL DLgs 81/08 ALLEGATO VII E ART. 71 CO. 11 E 12 DM 11/04/2011*

• ORGANISMO DI ISPEZIONE ATTREZZATURE ED INSIEMI A PRESSIONE AI SENSI DEL DLgs 81/08 ALLEGATO VII E ART. 71 CO. 11 E 12 DM 11/04/2011*

*presentata istanza di accreditamento

Ente Certificazione Macchine è il punto di ri-ferimento per tutti gli Operatori di Carrelli Elevatori, Macchine Movimento Terra e Piat-

taforme Aeree (siano essi Commercianti, Rivendito-ri, Utilizzatori, Produttori ...) nell’affrontare in modo corretto ed adeguato le problematiche inerenti il Carrello Elevatore, la Macchina Movimento Terra e la Piattaforma Aerea che ha subito modifiche o che è stata equipaggiata con Attrezzature particolari come: benna, braccio gru, cestello porta persone, ribaltatore ecc. Ente Certificazione Macchine rappresenta una gui-da ed un valido strumento per la Certificazione o Ricertificazione, in ottica CE, della macchina che è stata modificata od equipaggiato con una Attrez-zatura non prevista, si occupa di verificare la Conformità, di individuare le Azioni di Bonifica, di integrare il Fascicolo Tecnico, il Manuale Uso & Manutenzione e di eseguire le CONTINUA...

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

REDAZIONALE di FormaEddy

Dopo molte resistenze, mostrate anche da alcuni membri della conferenza Stato Regioni, la formazione in Elearning, è stata acquisita nel recente accordo sulla formazione al Decreto 81 (in vigore dal 26 gennaio 2012) sia per lavoratori, preposti, Dirigenti e Datori di Lavoro con nomina di Rspp. È una riforma, specie se si pensa che in caso di aggiornamento

per una di queste figure sarà oggi possibile effettuare l’intero percorso formativo tramite una piattaforma di elearning.

Ma l’elearning è una truffa?Anzitutto iniziamo con il dire che se molti sono diffidenti verso questo sistema è perchè hanno potuto assistere ad un mercato che in questi anni si è sviluppato non come soluzione alternativa alla formazione in aula, ma come soluzione più “furba” e semplificata. Uno dei casi più eclatanti è questa presunta associazione che riempie le pagine su internet offrendo i propri corsi gratuitamente, se poi vuoi l’attestato lo devi pagare. Quindi perchè guardare i corsi (peraltro orribili!) se è sufficiente pagare per avere l’attestato? Ma non è l’unico caso, si sprecano piattaforme elearning con contenuti inguardabili, perlopiù mutuate da università e quindi difficili non solo da gestire ma anche semplicemente per avviare un corso. Oppure vi sono piattaforme di elearning che dicono controllare la frequenza, ovvero controllano l’ingresso e l’uscita, salvo non domandarsi come stia facendo il corso l’alunno (è davvero presente?). Ricordo di una piattaforma utilizzata per il comune di una città importante, metteva a disposizione un corso di formazione per lavoratori della durata di 4 ore con 4000 slide c.ca, peccato che si poteva scorrerle senza controllo, finendo il corso in cinque minuti! Ed ecco quindi debuttare l’allegato 1 dell’accordo Stato Regioni riguardo alla Fad. Cambia qualcosa? Purtroppo no!Salvo le raccomandazioni d’obbligo, non ci sono elementi tecnici e di diagnostica che stabiliscano in modo sicuro se chi sta svolgendo quel corso È VERAMENTE PRESENTE. Eppure la tecnologia oggi permette gradi di tracciabilità che avrebbero reso questa riforma degna del suo sforzo.Non è andata così, e ancora una volta ci si affiderà al mercato e allo spirito di iniziativa dei singoli.

Da anni sviluppo una piattaforma di elearning e la sottopongo sempre alle Asl e agli Organi Competenti da cui traggo osservazioni e pareri lusinghieri. Non l’ho mutuata da università o da progetti open source, ma l’ho scritta insieme al mio staff di sviluppo partendo da zero e indirizzandola verso la formazione obbligatoria e quindi con la possibilità di essere utilizzata dai dirigenti agli operai. Ma è pur sempre uno strumento, all’interno ci sono contenuti multimediali che vogliono intrattenere e fare davvero formazione (processo culturale di cambiamento) e soprattutto è venduta ai consulenti, sono loro gli ATTORI principali di questo strumento, loro che dicono come deve essere usata e quando per i loro clienti. Questa è la vera chiave nell’utilizzo CONTINUA...

Formazione in elearning?a cura di Luca Pedretti

FormaEddy

* si intende nuova formazione, ovvero di colui che dalla data di entrata in vigore del decreto (26.1.2012) non ha svolto formazione al Decreto 81 nell’ultimo anno.

Questa è la formazione da oggi possibile tramite elearning:

FunzioneNUOVI AGGIORNAMENTO

SETTORE DI RISCHIO

totaleore elearning aula aggiornam.

ogniTOTALEORE

LAVORATORIrischio basso 8 4 4

5 anni 6rischio medio 12 4 8rischio alto 16 4 12

PREPOSTO indifferente 8 4 4 5 anni 6

RLSDecreto 81/08 at.37comma 10

indifferente 32 32 -annuale 4

annuale 8

DIRIGENTI indifferente 16 16 - 5 anni 6

RSPP - DLrischio basso 16 8 8

5 anni6

rischio medio 32 16 16 10rischio alto 48 24 24 14

ADDETTI PRIMOSOCCORSOallegato 4 del Decreto n.388 del 15 luglio 2003

gruppo a 16 - 16

ogni 3 anni

4 ore in aula

gruppo b

12 8 4gruppo c

ADDETTIANTINCENDIOAllegato IX DM 10 marzo 1998

rischio basso 4 4 -- -rischio medio 8 8 4

rischio alto 16 - 16

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Il Notiziario sulla Sicurezza Marzo Aprile 2012

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

IL SETTORE DEL FOTOVOLTAICO REAGISCE ALLA CRISI: “NUOVE SFIDE, NUOVE ENERGIE”A SOLAREXPO OLTRE 800 AZIENDE REGISTRATE

“È indubbio che il settore delle rinnovabili stia vivendo un periodo di difficoltà influenzato dall’andamento dall’eco-nomia globale; in particolare il comparto fotovoltaico, che dopo alcuni anni di effervescenza, ora si scontra con l’incertezza normativa, la precarietà degli incentivi e lo stato di sofferenza dell’industria manifatturiera italia-na – afferma Sara Quotti Tubi, direttore di Solarexpo –. Ma le aziende stanno comunque reagendo alla situa-zione attuale e lo si percepisce anche dai numeri fino ad ora registrati per la prossima edizione”. Ad oggi ci sono oltre 800 espositori diretti partecipanti, quasi quanti quelli registrati l’anno scorso (poco più di mille iscritti) a fine manifestazione senza contare che nel conteggio non figurano tutte le aziende rappresentate.Si conferma anche per quest’anno l’alto livello di inter-nazionalizzazione della manifestazione che registra il 43% di  espositori stranieri da oltre 30 paesi presenti, provenienti da tutti i continenti.“Nonostante il periodo difficile il settore ha buone pro-spettive per il futuro, l’Italia rimane comunque uno dei mercati più interessanti al mondo per lo sviluppo del solare e la grid parity è sempre più vicina. Certo che gli operatori hanno davanti a loro importanti sfide da affrontare per superare il periodo di difficoltà, ma le energie non mancano. Per questo il claim per la 13° edi-zione di Solarexpo sarà: Nuove sfide, Nuove energie”, conclude Sara Quotti Tubi.Solarexpo sarà affiancato dalla sesta edizione di Greenbuilding, la mostra -convegno internazionale dedi-cata all’efficienza energetica e all’architettura sostenibi-le. Due eventi, un’unica visione strategica e una grande sinergia, per offrire la più completa rassegna di prodot-ti, tecnologie e soluzioni nell’ambito delle rinnovabili e dell’architettura sostenibile.

LA SFIDA DELL’INTERNAZIONALIZZAZIONE PER LE RINNOVABILI: SOLAREXPO A MILANO DAL 2013

Siglato l’accordo tra Fiera Milano ed ExpoenergieLa 14ª edizione di Solarexpo, mostra e convegno in-ternazionale sulle energie rinnovabili e la generazione distribuita, dal 2013 si trasferisce nel quartiere fieristico di Fiera Milano grazie all’accordo stipulato tra Fiera Mi-lano spa ed Expoenergie srl, la società organizzatrice della manifestazione. “Siamo molto lieti che Solarexpo abbia scelto Fiera Milano come sede espositiva” afferma l’amministratore delegato della società fieristica milanese Enrico Pazzali. “Puntare su di noi significa dare a questa manifestazione una visibilità e un’attrattività davvero glo-bale. Fiera Milano offre a Solarexpo la disponibilità di ulteriori spazi espositivi e convegnistici di assoluta e rico-nosciuta eccellenza, per supportare appieno lo sviluppo dei molti tematismi tecnologici che si affiancano a quello centrale del fotovoltaico. E poiché sappiamo che Fiera Milano è strumento cruciale di sviluppo, confidiamo che il nuovo corso di Solarexpo possa ulteriormente supportare l’importante comparto delle energie rinnovabili”. Solarexpo è l’evento leader in Italia dedicato alle rinnovabili e fra i primi tre al mondo nel solare. “Il nuovo posizionamentCONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012 Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

REDAZIONALE

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SICUR team 2000: la Sicurezza non è un optional!

Bonifica personalizzata antinfortunistica e acustica integrate su linea trance

Mezzi e sistemi per la sicurezza delle macchine

Lattività di SICUR team, diffusa su tutto il territorio nazionale, risponde alle esigenze del cliente con un servizio globale, competitivo nei costi e prestigioso nelle qualità, che si estende a tutta l’area della sicurezza. Conoscenza normativa ed elevate capacità progettuali ci permettono di coniugare l’attività di consulenza tecnica e la formazione del personale con la realizzazione di progetti chiavi in mano per ridurre l’inquinamento acustico e contemporaneamente ottenere l’adeguamento delle macchine.

Non solo soluzioni personalizzate, ma anche garanzia di efficienza e di funzionalità. SICUR team guarda al futuro come ad una prospettiva reale e concreta: l’aggiornamento costante, sia nel campo normativo che in quello tecnologico, diventa fattore determinante per garantire la qualità del servizio. Scegliamo così di investire risorse nella creazione dei presupposti di uno sviluppo e di un rinnovamento, che manifestano energia e vitalità, questo grazie a un team di esperti, leader nel settore della sicurezza, dell’insonorizzazione e dell’ecologia, con cui vincere le sfide e rimanere al passo con l’Europa.Alcuni esempi dei nostri interventi:L’intervento realizzato da SICUR team relativo al ciclo di produzione di 10 trance ha raggiunto gli obiettivi previsti con le certificazione di corrispondenza e conformità alle norme vigenti.Il rumore, gli sfridi e il liquido, che prima venivano prodotti abbondantemente e dispersi nell’area circostante, con grave pericolo per il personale e con conseguente imbrattamento del pavimento e inquinamento dell’ambiente, sono ora contenuti nella cabina, dove vengono recuperati, trattati e riciclati in modo razionale. L’operatore - prima esposto ai rischi insiti nella lavorazione di tranciatura - può ora seguire dall’esterno le operazioni che avvengono in un ambiente pulito e risanato.Ogni accesso, e in generale tutte le protezioni mobili, sono controllate elettricamente e monitorate.Ampie vetrate di sicurezza al posto di lavoro e nei punti critici consentono l’osservazione della lavorazione. L’adeguamento ha riguardato anche l’impianto luce interno.

SICUR team si è rivelata ancora vincente nella sfida propostale in merito all’adeguamento antinfortunistico relativo al ciclo di produzione di 23 stampatrici automatiche (bimetalliche e trimetalliche). L’intervento realizzato da SICUR team ha infatti raggiunto anche in questa occasione gli obiettivi previsti ottenendo la piena soddisfazione del Cliente e si è concluso positivamente con le certificazione di corrispondenza e conformità alle norme vigenti. La realizzazione di protezioni insonorizzanti e antinfortunistiche ha richiesto l’impiego di ingenti energie per soddisfare le molteplici esigenze presentate da questo caso. Il rumore e i fumi, che prima venivano prodotti abbondantemente e dispersi nell’area circostante, con grave pericolo per il personale e con conseguente inquinamento dell’ambiente, sono ora contenuti nella cabina, dove vengono orientati e riciclati in modo razionale. L’operatore, prima esposto ai rischi insiti nella lavorazione di saldatura, può ora seguire dall’esterno le operazioni che avvengono in un ambiente pulito e risanato. Ogni accesso, e in generale tutte le protezioni mobili, sono controllate elettricamente e monitorate.Ampie vetrate di sicurezza apribili al posto di lavoro e nei punti critici consentono l’osservazione della lavorazione e l’accesso su tutti i lati delle macchine. Un’ulteriore risposta vincente di SICUR team all’esigenza di ogni azienda che pretende di essere all’avanguardia non solo su mezzi e sistemi di produzione ma anche e soprattutto su modalità di prevenzione CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

UNI EN ISO12100 Sicurezza del macchinario Principi generali di progettazioneValutazione e riduzione del rischio

Norme sostituite

Il motivo principale che ha porta-to alla pubblicazione della nuova norma UNI EN ISO 12100 è stato quello di raccogliere, in un unico testo, tutto quello che concerne il processo di valutazione dei rischi e la eventuale conseguente riduzione degli stessi, da eseguirsi durante la progettazione della macchina, con-templando nello stesso tempo quel-le che possono essere le soluzioni progettuali, le misure di protezione complementare e le indicazioni da inserire nelle informazioni per l’uso, che possono portare a una riduzione dei rischi associati al macchinario.La UNI EN ISO 12100, nello speci-fico, sostituisce tre precedenti norme:•UNI EN ISO 12100-1: Sicurezza del macchinario - Concetti fonda-mentali, principi generali di proget-tazione - Parte 1: Terminologia di base, metodologia.•UNI EN ISO 12100-2: Sicurezza del macchinario - Concetti fonda-mentali, principi generali di proget-tazione - Parte 2: Principi tecnici.•UNI EN ISO 14121-1: Sicurezza del macchinario - Valutazione del ri-schio - Parte 1: PrincipiNel testo della UNI EN ISO 12100

sono dunque presenti i contenuti im-mutati delle tre norme sopra indicate. Di fatto, si è trattato esclusivamente di una riorganizzazione dei conte-nuti che ha permesso una migliore lettura e comprensione degli stessi, ora raccolti in un unico corpo norma-tivo. Del resto, gli argomenti trattati dalle precedenti tre norme erano e sono assolutamente correlati tra di loro. La necessità di eseguire una valutazione dei rischi (oggetto della precedente UNI EN ISO 14121-1) durante la progettazione del mac-chinario, resta un obbligo del fab-bricante, come indicato nei principi generali dell’Allegato I della direttiva macchine 2006/42/CE; e parte integrante del processo di valutazio-ne dei rischi è la eventuale riduzione degli stessi, secondo la metodologia precedentemente fornita dalla UNI EN ISO 12100-1, applicando le soluzioni tecnico progettuali e le misure di protezione complementari oltre che le indicazioni sulla stesura delle informazioni per l’uso, indicate dalla UNI EN ISO 12100-2.Nei punti successivi si esegue, dun-que, una disamina dei contenuti della nuova UNI EN ISO 12100.

Il processo di valutazione dei rischi

Come detto, la valutazione dei ri-schi del macchinario è una richiesta obbligatoria della direttiva macchi-ne 2006/42/CE e deve coprire tutte le fasi del ciclo di vita della macchina stessa. Il testo della diret-tiva riporta come “Il fabbricante di una macchina, o il suo mandatario, deve garantire che sia effettuata una valutazione dei rischi per stabilire i requisiti di sicurezza e di tutela della salute che concernono la macchina. La macchina deve inoltre essere pro-gettata e costruita tenendo conto dei risultati della valutazione dei rischi”. Il fabbricante potrebbe utilizzare operativamente la metodologia che preferisce; è consigliabile, tutta-via, seguire le indicazioni presenti proprio nella norma UNI EN ISO 12100; l’applicazione di questa norma guida, infatti, il fabbricante nella stesura di una chiara e utile valutazione dei rischi durante tutte le fasi del ciclo di vita di una macchi-na. Nella UNI EN ISO 12100 si definiscono i seguenti termini:•danno: lesione fisica e/o danno alla salute;•evento pericoloso: evento che può causare CONTINUA...

La norma tecnica UNI EN ISO 12100 definisce i principi generali di progettazione fornendo i criteri per la valutazione del rischio e la sua conseguente riduzione. Essa sostituisce tre precedenti norme di cui ne raccoglie interamente i contenuti: UNI EN ISO 12100-1, UNI EN ISO 12100-2 e UNI EN ISO 14121-1. Questa norma è armonizzata ai sensi della Direttiva Macchine 2006/42/CE, pertanto la sua applicazione garantisce la presunzione di conformità nei confronti dei Requisiti Essenziali di Sicurezza e di Tutele della Salute della stessa Direttiva. La norma, inoltre, è di tipo A pertanto è applicabile a qualunque prodotto che rientri nella definizione di macchina e che dunque sia oggetto della Direttiva Macchine 2006/42/CE.

a cura di Massimo Granchia cura di Massimo Granchi

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

Notiziarioil sulla

Sicurezza RUBRICAPsicologia del lavoro

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Sicurezza RUBRICAPsicologia del lavoro

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n aspetto ancora oggi assai trascurato sia nella messa a punto dei piani per la gestione delle emergenze, sia nei programmi di formazione de-

gli incaricati per le emergenze, sono le reazioni emoti-ve dovute al “Fattore umano” che si possono innescare in un contesto di emergenza. Le emozioni sono una componente inevitabile di ogni contesto di emergen-za e spesso sono all’origine di seri problemi. È infatti noto che la maggior parte delle vittime che si conta-no durante un incidente che coinvolge molte persone non sono dovute all’incidente in sé, bensì alle reazioni incontrollate che si manifestano nelle persone e al pa-nico che si può generare. Trascurare o sottovalutare, in un Piano per la gestione delle emergenze, gli effetti potenziali degli aspetti psicologici che caratterizzano un contesto emergenziale, costituisce pertanto un gra-ve errore. In ogni emergenza sono sempre implicate le reazioni psicologiche ed emotive delle persone, a causa del repentino cambiamento di stato che “l’emer-genza” provoca e in seguito alla quale ogni normale attività deve essere abbandonata per dare corso alle azioni neces-sarie per:a. superare l’emergenza con il minore rischio e danni possibili;b. portare in salvo le persone coin-volte o coinvolgibili nell’evento;c. prestare soccorso alle vittime.Tutte e tre queste attività coinvol-gono più persone le cui percezio-ni, emozioni, decisioni e compor-tamenti si intrecciano attivamente e simultaneamente, indirizzando-si verso quella che, a torto o a ragione, appare essere l’uscita dalla condizione di pericolo che ha generato l’emergenza. Nei luoghi di lavoro si entra in un con-testo di emergenza nel momento in cui una richiesta di “soccorso” provoca l’attivazione di procedu-re di allarme, la diramazione di comunicati, l’attivazione di risorse eccezionali e lo schieramento di persone espressamente incaricate per gestire l’emergenza e in gra-do di valutare l’accaduto, di soc-

correre le persone, di facilitarne la fuga, di comunicare con altri operatori. Nel contempo l’emergenza provoca la sospensione delle attività normali. Tra le condizioni che caratterizzano gran parte delle “emergenze” vi è la sensazione che per quanto si intervenga rapidamente e secondo le procedure più opportune, sia sempre troppo tardi. Questa sensazione è generata dalla presenza di un pericolo o un danno in rapida evoluzione e tale da richiedere un intervento immediato, la cui percezione si materializza nell’idea che non ci sia il tempo perché l’intervento possa venire eseguito da chi è competente e attrezzato per farlo. Sotto l’aspetto psicologico un “contesto di emergenza” si configura pertanto come una situazione interattiva nella quale:• si materializza la presenza di una minaccia;• si innesca la necessità di attivarsi rapidamente e di prendere rapide decisioni;• si realizza la percezione di un’ improvvisa spropor-zione tra ciò che si deve fare (in termini di intensità, ampiezza, numerosità, ritmo) e CONTINUA...

Aspetti psicologici in un contesto di emergenza

U

a cura di Piergiorgio Frasca

Studio Frasca opera da diversi anni nel campo della Psicologia del lavoro e delle organizzazioni applicata alla prevenzione dei rischi per la sicurez-za e la salute sul lavoro offrendo alle aziende servizi qualificati per lo studio e la valutazione dei rischi psicosociali, per l’applicazione dei principi ergono-mici alle attività lavorative, per la for-mazione di dirigenti e preposti e lavo-ratori alla sicurezza e salute sul lavoro. SERVIZI OFFERTI:• Valutazione del rischio di stress

correlato al lavoro, secondo le in-dicazioni del D.Lgs. 81/08 e del D.Min. 18/11/2010.

• Assistenza e supporto alle aziende per la definizione e l’attuazione di strategie personalizzate per la pre-venzione, il controllo ed il monito-raggio del rischio di stress da lavoro

• Formazione dei dirigenti, dei prepo-sti e dei lavoratori alla sicurezza e salute sul lavoro.

• Valutazione dei bisogni di formazio-ne e dell’efficacia della formazione attuata.

• Valutazione ergonomica delle man-sioni e applicazione dei principi ergonomici alle attività lavorative.

• Valutazione conoscenza e com-petenza nella lingua italiana per lavoratori stranieri (D.Lgs. 81/08, artt. 36 e 37, comma 13) con test Italsic.

Valutazione e gestione del rischio stress correlato al lavoroStudio Frasca effettua l’intero ciclo di valutazione, supporto per la gestione del rischio e monitoraggio. Il percor-so di valutazione rispecchia quanto indicato nella C.M del 18 novembre 2010 per la fase preliminare e per la fase approfondita. La valutazione del rischio della Fase preliminare (essen-ziale) è effettuata con riferimento agli “eventi sentinella ed ai fattori di rischio oggettivi del Contesto lavorativo e del Contenuto del lavoro. La raccolta dei dati è effettuata sulla base di apposite liste. Per la valutazione approfondita sono prese in esame le percezioni dei lavoratori con riferimento ai fattori del Contesto di lavoro e del Contenuto di lavoro e dei Fattori individuali. I risultati e gli interventi migliorativi da fare sono illustrati in una relazione dettagliata e

sintetizzati con grafici e tabelle un cui esempio è riportato sotto. Il Servizio viene svolto su qualsiasi comparto la-vorativo, compreso l’ambito sanitario, le costruzioni, la P.A.MonStress – Servizio di monitoraggio del rischio stress lavoro correlatoLa Commissione Consultiva permanen-te prevede espressamente di effettuare il monitoraggio del rischio stress lavo-ro correlato, a valle della valutazione del rischio. Studio Frasca ha messo a punto una metodologia ed appositi strumenti per consentire alle organiz-zazioni di adempiere all’obbligo di effettuare il monitoraggio del rischio in modo semplice ma efficace e tale da non gravare eccessivamente sull’ope-ratività.ValBFor - Servizio di Valutazione dei bisogni di formazione e dell’efficacia della formazioneUna efficace formazione costituisce l’elemento essenziale per realizzare un valido sistema di sicurezza basato su comportamenti sicuri. Elementi irri-nunciabili di una formazione alla sicu-rezza che sia “adeguata” e sufficiente,

come impone l’Accordo Stato-Regioni in attuazione dell’art. 37 del D.Lgs. 81/08, sono la sua centratura sugli effettivi bisogni dei singoli lavoratori e la valutazione della sua efficacia. Stu-dio Frasca ha messo a punto strumenti semplici da usare per effettuare la rac-colta e l’analisi dei bisogni formativi e la valutazione dell’efficacia formativa.Test ITALSic di Piergiorgio e Cristina Frasca, di valutazione della conoscenza e comprensione dell’italiano per lavoratori stranieriIn relazione agli adempimenti prescritti dagli articoli 36 e 37, comma 13, del D.Lgs. 81/08 Studio Frasca ha messo a punto il Test ITALSIC espressa-mente dedicato alla valutazione delle conoscenze e comprensione della lin-gua italiana dei lavoratori stranieri con riferimento alla sicurezza e salute sul lavoro.CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

Notiziarioil sulla

Sicurezza RUBRICAVerifiche elettriche

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

REDAZIONALE

La SERVIZI ISACCHI Srl nasce nei primi mesi del 2002, a seguito dell’emanazione del D.P.R. 462/01, subentrando allo Studio di Elettrotecnica Per. Ind. Fabrizio Isacchi con nuova sede operativa in Capriate San Gervasio BG.Questo rappresenta il naturale coronamento di un’intensa attività professionale iniziata nei primi anni ’80, man mano cresciuta e indirizzata verso il settore delle verifiche iniziali e periodiche agli impianti:

• di messa a terra in sistemi di bassa tensione;• di messa a terra in sistemi di media, alta e altissima tensione;• di protezione contro le scariche di origine atmosferica;• installati in luoghi con pericolo aumentato d’incendio e/o esplosione.

L’esperienza, patrimonio legato alla nostra azienda, è testimoniata dalle oltre 6.000 indagini eseguite fino ad ora. Le indagini sono consistite, a titolo d’esempio non esaustivo in: • misure della resistività del terreno con diversi metodi (Wenner, Schlumberger, cilindro verticale, ecc.);• misure della resistenza totale di terra RE con metodo voltamperometrico e forte corrente di prova a 50 Hz, onde raggiungere la migliore precisione possibile;• verifiche a mezzo dei rilievi diretti delle tensioni di passo Us e di contatto Utp, dei potenziali di rotaia e delle tensioni accessibili brevi e permanenti;• misure di equipotenzialità e delle interferenze tra i diversi punti della rete di messa a terra, il tutto secondo i disposti della Norma CEI n° 11 - 1, CEI EN 50122, CEI EN 50522 e Guida CEI n° 11-37; • verifiche propedeutiche per i passaggi (cambi) di livello di tensione, allo scopo di evitare ritardi alla messa in servizio delle CONTINUA...

Servizi Isacchi: da oltre trent’anni un partner affidabile, collaudato e concreto

a cura di Fabrizio Isacchi

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Sicurezza

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Impianti di trazione Treno Alta Velocità(seconda parte)

l sistema 2 x 25 kV prevede, per una linea a doppio binario, oltre alle due linee di contatto alimentate a 25

kV, due feeder alimentati a 25 kV in opposizione di fase. Le linee sopra menzionate sono così suddivise: linea di contatto a catenaria (indicate con “L”) e feeder (indi-cato con “F”), mentre le rotaie dei binari pari e dispari sono collegati fra loro e con il dispersore lineare e con il punto mediano dei trasformatori AT/MT in SSE utiliz-zando delle casse induttive poste lungo lo sviluppo della

tratta ferroviaria. Lungo tutto il suo sviluppo chilometrico la linea di contatto, in corrispondenza dei vari pali TE, PO, pali ormeggio ecc., è sorretta da appositi bracci, sospensioni, mensole, ecc., equipaggiati con isolatori; il filo di contatto “sagomato” è realizzato con conduttore di rame nudo di sezione 150 mm2, collegato in pa-rallelo (in più punti) alla corda portante in Cu nuda da 120 mm2, per un totale di 270 mm2, che rappresenta il conduttore +25 kV.All’esterno della sagoma che disegna la linea di contat-to, sempre sorretto da appositi isolatori, è fissato il con-duttore in Al/Ac, con sezione totale di 307 mm2 deno-minato “Feeder” che rappresenta il conduttore – 25 kV.Sempre all’esterno della linea di trazione, ammarato a ogni sostegno metallico, è posto il conduttore di terra aereo, in corda in lega di alluminio di sezione pari a 147 mm2, che svolge la funzione di “fune di guardia”

e di conduttore di terra d’interconnessione tra le masse.Al piano ferro sono poste le due doppie rotaie che for-mano i binari pari e dispari; i suddetti sono realizzati in acciaio tipo “rotaia 60 UNI 3141” posati su traversine in cemento prefabbricato, ed equipaggiati con disposi-tivi di ancoraggio e blocco caratteristi dell’armento dei sistemi ferroviari; il complesso poggia a sua volta su un ampio strato di pietrisco del tipo “ballast”, al di sotto del quale si trova l’asfalto. Come già accennato in pre-

cedenza, al di sotto del pia-no ferro, sono posati lungo il tragitto del sedime ferroviario, due corde in Cu nude interrate (a eccezione delle zone costi-tuite da ponti, viadotti e alcu-ne zone rialzate), da 95 mm2, poste a destra e sinistra dei bi-nari; dette corde costituiscono il cosidetto “dispersore linea-re”, al quale sono collegati i supporti metallici dei pali TE, dei pali di ormeggio della linea di contatto PO, le funi aeree in alluminio, le ulteriori casse induttive, i corrimano sui viadotti, le barriere antiru-more, gli schelter e le antenne radio, le reti di terra dei PPS e PPD, il neutro BT dei trafo LF lungo la tratta ferroviaria, le terre degli edifici ausiliari, ecc.

Lungo la linea sono stati predisposti diversi punti di se-zionamento abbinati a fusibili, a palo, che provvedono all’alimentazione dei trasformatori MT/bt denominati “LF luce e forza motrice” posti anch’essi su “impalcati me-tallici”.Sempre lungo lo sviluppo del piano ferro, sono stati pre-disposti dei punti di sezionamento di parallelo singoli PPS (posti di Parallelo Semplice) e doppi PPD (Posti di Parallelo Doppio), per la distribuzione e smistamento dell’energia elettrica in a.c.Ogni 10-15 km sono installati nei PPD due autotrasforma-tori con i terminali estremi collegati rispettivamente alle linee di contatto e ai feeder, e il terminale centrale col-legato al binario. In tal modo, ad ogni PPD la corrente di utilizzo si richiude sostanzialmente tutta nei conduttori aerei che, essendo tra loro vicini, riducono le interferen-ze e i disturbi CONTINUA...

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a cura di Fabrizio Isacchi

ITALCERT è Organismo di Certificazione per i sistemi di gestione qualità (ISO 9001), ambiente (ISO 14001) e sicurezza (OHSAS 18001) ed è Ente Notificato con n° 0426 per numerosi settori coperti da Direttive Comunitarie di nuovo approccio (mar-catura CE) tra cui: Attrezzature in Pressione (PED), Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), Mac-chine e componenti di sicurezza, Recipienti sempli-ci a pressione (SPV), Ascensori e componenti, Di-spositivi Medici (DM), Apparecchiature a Pressione Trasportabili (TPED ), Rumore, Equipaggiamenti Marittimi (MED).ITALCERT è organismo di ispezione tipo “A” per l’esecuzione di verifiche periodiche e straordinarie di impianti elettrici ai sensi del DPR 462/01 su im-pianti di messa a terra, installazioni contro le scari-che atmosferiche e impianti elettrici in ambienti con pericolo di esplosione. ITALCERT opera in Italia ed all’estero con Ispetto-ri Qualificati; ha inoltre legami in numerose regioni con Laboratori qualificati che forniscono supporto per prove, controlli, ispezioni e collaudi in relazione a specifiche Direttive Comunitarie.Nel settore della Formazione ITALCERT organizza incontri, seminari e corsi, sia di base che di appro-fondimento mirati a fornire nozioni e informazioni che possano essere messe a frutto concretamente nella realtà aziendale.

La compagine societaria è composta da azionisti pri-vati e da prestigiose Università quali il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Salerno.

ITALCERT S.r.l.Viale Sarca 336, 20126 MilanoTel. + 39 02 66104876 • Fax + 39 02 [email protected] • www.italcert.it

a cura dell’Ing. Roberto Cusolito

TALCERT si caratterizza per la propria esperienza pluridecennale nel campo della certificazione di Prodotto, di Sistema e delle Verifiche Ispettive.La competenza tecnica di ITALCERT e la capacità di interagire con le diverse

esigenze aziendali consentono di rendere le certificazioni un’opportunità di crescita per i propri Clienti.

ICertificazione, verifiche, formazione

l progetto Ambiente Lavoro Convention, nato agli inizi degli anni novanta, vanta un’esperienza consolidata

e una professionalità in continua crescita ed è divenuto l’evento di riferimento per tutti coloro che, a vario titolo, affrontano il problema dellasicurezza e della prevenzio-ne di situazioni di rischio sul luogo di lavoro. Si tratta dell’appuntamento più importante in Italia per quanto riguarda il settore sicurezza: un’intensa due giorni di convegni, meeting e workshop ad alto livello –organizzata da Modena Fiere in collaborazione con l’Azienda Usl di Modena, con la segreteria organizza-tiva curata da Se-naf– che da anni, con crescente at-tenzione, coinvol-ge un numero sem-pre più elevato di soggetti, tra cui un gruppo qualificato di istituzioni pubbli-che, associazioni e imprese. La Convention, che ha cadenza bien-nale, mette a con-fronto i soggetti che con responsabilità diverse operano nel campo della si-curezza sul lavoro: dirigenti e operatori delle Aziende USL, funzionari delle isti-tuzioni, addetti alla prevenzione e consulenti aziendali, delegati alla sicurezza dei lavoratori, imprenditori, professionisti e tecnici. Lo sco-po è quello di fornire ai partecipanti strumenti di aggiorna-mento favorendo lo scambio di esperienze in un campo particolarmente delicato e complesso, che è in costante evoluzione e rispetto al quale l’attenzione è giustamente cresciuta in modo esponenziale.“Si tratta di uno di quegli appuntamenti, unico in Italia nel suo genere, che ci qualifica e che abbiamo scelto di organizzare direttamente, con partner importanti come l’Azienda Usl di Modena e Senaf.

A darci ragione sono i numeri e il fatto che l’evento Am-biente Lavoro Convention è senza dubbio diventato un punto di riferimento per gli addetti ai lavori. Infine, fattore da non sottovalutare, è l’indotto che de-termina, dato che nella nostra città arriveranno in soli due giorni diverse migliaia di visitatori” commenta Paolo Fantuzzi, amministratore delegato di Modena Fiere.“Ambiente Lavoro Convention è un’occasione importan-te per fare cultura, sostenere l’aggiornamento, favorire il confronto, analizzare i risultati di ricerche, comprenderel’evoluzione in corso: per questo è da subito diventato

l’appuntamento di riferimento tra gli esperti e coloro che lavorano quotidianamente per garantire la sicurezza e la tutela della salute” sottolinea Adriana Giannini, diret-tore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Azienda Usl di Modena.Ambiente Lavoro Convention comprende un’area espo-sitiva che si articola in sei settori – Sicurezza, Igiene, Protezione personale, Comfort, Servizi, Promozione e gestione– e si affianca a una ricchissima offerta di con-vegni, CONTINUA...

Che cos’ è la Convention Ambiente Lavoro

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NotiziarioSicurezzail sulla

Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

Rischio esplosione in impianti per la generazione di energia

PREMESSAIl D.L.vo 81/08 all’articolo 289 prevede che “ai fini della preven-zione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi e dei principi generali di tutela di cui all’ar-ticolo 15, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e orga-nizzative adeguate alla natura dell’attività; in particolare il da-tore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive”. Nell’articolo saranno quindi esaminate le misure di prevenzione e protezione adottabili per eliminare il rischio da esplosione ne-gli impianti per la produzione di generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

1 Introduzione

Il rischio da presenza di atmosfere esplosive è presente in molte real-tà aziendali, in particolare in tutte quelle attività dove si originano dal processo produttivo o vengono uti-lizzate nella lavorazione gas, liquidi o nebbie di sostanze infiammabili e polveri combustibili.Nel campo della produzione di energia è presente il rischio esplo-sione, ad esempio nei processi di trattamento di biomassa per ricavare energia, quali digestione con incluso compostaggio, incenerimento e gas-sificazione.I punti critici sono:- immagazzinamento,- gas prodotto dagli impianti.L’immagazzinamento della biomas-sa presenta un rischio esplosione, in quanto, se non ben aerata, può generare emissioni di biogas che mi-scelato con l’aria può dare origine a esplosioni.Nei processi di digestione anaerobi-ca, un grosso rischio è costituito da perdite di biogas che possono fuo-riuscire dall’impianto di digestione, mescolarsi con l’aria dell’ambiente circostante a un livello tale da provo-care il pericolo esplosione. Contro

tale rischio è necessario premunirsi con sistemi di monitoraggio che pos-sono avvertire i trafilamenti di bio-gas, prima che si rendano pericolo-si, in modo che il personale addetto possa intervenire tempestivamente.Il pericolo d’esplosione, anche se in misura minore, esiste anche per il gas di sintesi proveniente dagli im-pianti di gassificazione; anche qui, come per gli impianti di digestione, occorre affidarsi a opportuni sensori e a personale addestrato a interve-nire prontamente.In generale un’esplosione si verifica quando sono presenti contempo-raneamente e nello stesso luogo un’atmosfera esplosiva pericolosa *) e una fonte d’innesco (accensione) con sufficiente energia. Se con misu-re preventive si eliminano l’una o l’al-tra di queste condizioni l’esplosione non può più aver luogo.Le misure di protezione dalle esplo-sioni mirano in particolar modo a evitare la formazione di un’atmosfe-ra esplosiva evitando gli inneschi o eliminando le sorgenti di emissione. Nel caso ideale, le misure di pre-venzione permettono di evitare total-mente la formazione di un’atmosfera esplosiva o almeno di ridurla. Oltre a questi due sistemi di prote-

zione, che mirano ad impedi-re la formazione di atmosfere esplodibili e il verificarsi di un innesco, si può raggiungere una protezione anche attra-verso una costruzione o un equipaggiamento adeguati degli impianti. Queste misure rendono trascurabili gli effetti di un’eventuale esplosione, attraverso sistemi vari di sop-pressione e soffocamento dell’esplosione.*) Un’atmosfera esplosiva è una miscela con aria, in condizioni atmosferiche, di

sostanze infiammabili sotto forma di gas, vapori, polveri, fibre o residui solidi volanti, la quale, dopo l’accensione, permette l’auto-sostentamento della propagazione delle fiamme.

2 Misure di prevenzione del-le esplosioni

La prevenzione delle esplosioni com-prende alcune tra le misure seguenti:•la sostituzione di liquidi facilmente infiammabili, gas o polveri infiam-mabili con prodotti incapaci di pro-durre un’atmosfera esplosiva.•l’inertizzazione degli apparec-chi in modo che la concentrazione dell’ossigeno sia inferiore al valore critico ( concentrazione insufficiente dell’O2 per la combustione).•l’utilizzazione di sistemi chiusi che impediscono in grande misura la for-mazione di un’atmosfera esplosiva.•l’aerazione/la ventilazione che li-mita la formazione di un’atmosfera esplosiva (diluizione).•la sorveglianza delle concentrazio-ni in prossimità degli apparecchi e delle installazioni per mezzo di ri-velatori di gas che, all’occorrenza, mettono CONTINUA...

a cura di Franco Arborio e Mara Migliaccio

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

RUBRICALa parola al legale

Notiziarioil sulla

Sicurezza

La Suprema Corte ha confermato una condanna per omicidio colposo a un datore di lavoro reo di non aver messo a disposizione del suo dipendente un macchina-rio di ultima generazione e dotato di specifici sistemi di sicurezza. Il caso origina da un incidente mortale avve-nuto nel 2000 in provincia di Rimini, incidente che ha tragicamente coinvolto un uomo, C.C. mentre conduce-va in salita un rullo compattatore che non era munito di sistema di frenata sufficientemente sicuro.I Giudici di merito sia in primo che in secondo grado concludevano di aver accertato, all’esito dell’istruttoria dibattimentale ed, in particolare, sulla base della peri-zia tecnica disposta per la ricostruzione della dinamica dell’infortunio e sulle cause del medesimo, che il M. rap-presentante legale della F.lli M. s.r.l., e, quindi, quale da-tore di lavoro, aveva fatto utilizzare al proprio dipenden-te in un percorso in salita, un rullo compattatore, senza che il mezzo fosse dotato di misure che ne garantissero il pronto ed automatico arresto qualora la leva del cambio fosse mandata in folle, di tal che il guidatore, nell’occor-so, in data 10.05.2000, posizionando in folle la leva per cambiare marcia, provocava lo scollegamento della trasmissione idraulica dal motore. In conseguenza dì ciò il rullo iniziava a retrocedere, con velocità sempre crescen-te, capovolgendosi e schiacciando il C., che decedeva.In particolare, il Tribunale rilevava, quale profilo di colpa specifica, addebitato all’imputato, il fatto di aver messo a disposizione del lavoratore un mezzo da utilizzare in strada in salita, non in linea con le disposizioni di cui agli artt. 168 e 173 d.P.R. 547/1955, poiché privo di un dispositivo che garantisse l’arresto automatico qualo-ra la leva di traslazione fosse mandata in folle e, quindi, per non aver messo a disposizione del lavoratore un mezzo meccanico di tipo più moderno già in com-

mercio da anni, dotato di un sistema frenante idraulico, che impedisce la messa in folle, ovvero per non aver disposto che il compattatore fosse trasportato sul posto di lavoro con un carrello.L’imputato proponeva ricorso per Cassazione argomen-tando, tra l’altro, l’assoluta incertezza delle conclusioni della consulenza d’ufficio, circa la causa che avrebbe provocato l’infortunio, tanto da far richiedere al Procura-tore Generale la rinnovazione dell’istruttoria per dispor-re una nuova perizia. In particolare, quanto al giudizio controfattuale, basato sulle due scelte che aveva a di-sposizione il ricorrente per impedire l’evento, vale a dire o mettere a disposizione un mezzo più moderno in gra-do di arrestarsi automaticamente, o caricare il compatta-tore utilizzato su di un carrello, si evidenziava come, per quest’ultima, la stessa Corte avesse dovuto ammettere che il trasporto con il carrello non avrebbe eliminato il rischio in quanto tutto il cantiere era in salita. Quanto alla prima scelta, per il ricorrente risulta del tutto carente e contraddittoria la motivazione perché la consulenza d’ufficio non ha fornito risposta sufficiente rispetto alle due questioni fondamentali necessarie alla ricostruzione del nesso causale: a) in quale anno il nuovo modello di rullo compattatore (Tifone C 120) fosse stato commercia-lizzato in Italia; b) in cosa consistesse, nello specifico, la “miglior tecnologia” del nuovo modello. Relativamente alla prima osservazione, il perito non è stato in grado, se non approssimativamente, di indicare in quale perio-do il nuovo modello fosse stato messo in commercio. Peraltro, la Corte, nell’indicare l’epoca della messa in commercio, ha affermato che la risposta del perito sul punto (ha dichiarato che il mezzo fu messo in commercio sicuramente dopo gli anni ‘94-’95) è da “intendersi su-bito dopo quegli anni”. Ma questa è un’interpretazione arbitraria della Corte. Invero, il perito ebbe anche a precisare che il nuovo mezzo fu messo in commercio dopo la Direttiva Europea in materia, ma la cd. “direttiva macchine” del parlamento Europeo, e cioè la direttiva 98/37/CE è del 23 giugno 1998. Se ciò è vero era necessario verificare, considerato che il fatto è avvenuto nel maggio del 2000, il momento in cui il nuovo mezzo era divenuto disponibile nella rete commerciale italiana.Quanto poi alla “miglior tecnologia” di cui questo era munito, si evidenzia che la stessa CONTINUA...

Approfondimento: il principio della responsabilità del datore di lavoro

È opportuno, in questa sede, un breve appro-fondimento su una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 6854 del 21 feb-braio 2012, che sottolinea, ancora una volta, il principio della responsabilità del datore di lavoro, quale unico soggetto garante dell’in-columità fisica dei lavoratori.

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

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La sicurezza nelle fasi di installazione, funzionamento e gestione di impianti fotovoltaici

n sistema di incentivazione particolarmente favo-revole ha agevolato negli ultimi anni uno sviluppo delle installazioni di impianti fotovoltaici superio-

re a qualsiasi previsione. La redditività del settore ha generato in alcuni casi meccanismi speculativi in cui l’interesse primario era spesso la rapidità di accesso alla tariffa incentivante, anche a discapito della qualità dell’impianto.In uno scenario di crescita vertiginosa che ha riguardato tutte le categorie di impianto –di piccola, media e gran-de taglia– i temi della sicurezza sono stati inizialmente posti in secondo piano, emergendo all’attenzione degli operatori e delle istituzioni solo a seguito dei primi inci-denti. Quello fotovoltaico è un impianto relativamente poco complesso, che tuttavia richiede alcune conoscen-ze di base per essere correttamente progettato e installa-to. I rischi principali nelle fasi di installazione e gestione dell’impianto sono legati ai problemi di folgorazione e, per gli impianti su tetto, al rischio di cadute.

Altro tema spesso dimenticato è la protezione in caso d’incendio, cui sono dedicate recenti disposizioni del Corpo dei Vigili del Fuoco. Gli impianti fotovoltaici non rientrano fra le attività soggette ai controlli di preven-zione incendi; tuttavia l’installazione di un impianto fo-tovoltaico può aumentare il rischio d’incendio a carico dell’edificio servito dall’impianto. Ad esempio, può crea-re interferenza con il sistema di ventilazione o essere di ostacolo alle operazioni di raffreddamento/estinzione di tetti combustibili o aumentare il rischio di propagazione delle fiamme all’esterno o verso l’interno del fabbricato. Inoltre, può costituire un rischio per la sicurezza di chi interviene per spegnere un incendio o in caso di altro tipo di incidente.Tutti questi fattori hanno portato alla pubblicazione delle Linee Guida 07/02/2012 n.1324 del Ministero dell’In-terno - Dipartimento dei Vigili del Fuoco (Guida per l’installazione degli impianti fotovoltaici), che forniscono indicazione sui requisiti tecnici degli CONTINUA...

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

IntroduzionePartiamo ora dalla definizione di ESCo per introdurre in seguito alcune delle tematiche cardine emerse dall’in-contro. Con ESCo si intendono i soggetti deputati alla promozione dell’efficienza energetica nell’ambito delle direttive europee di risparmio e di contenimento delle emissioni di gas serra. Vengono definite a livello euro-peo dalla direttiva 2006/32/CE e a livello nazionale dal Decreto Legislativo n°115 del 30/05/2008. La loro natura è determinata in base alle modalità operative nel mercato e quindi, secondo la definizione ufficiale del Decreto 115, può definirsi ESCo: una persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo, accet-ta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e

sul raggiungimento degli altri criteri di rendimento stabiliti.Il mercato delle ESCo oggi conta in Italia 1900 imprese. Il meccanismo di riconoscimento di queste realtà inizialmente (novembre 2005) pre-vedeva che l’impresa dimostrasse la sua operatività presso l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (AEEG) grazie alla presentazione della ri-chiesta di TEE (Titoli di Efficienza Energetica) per un minimo di un pro-getto implementato (oggi il 15% del-le ESCo ha seguito questa procedu-ra). Tale meccanismo ha conseguito importanti risultati, sia quantitativi, sia qualitativi, anche rispetto agli impegni derivanti per il Paese dal-la normativa comunitaria di settore per stimolare ulteriormente il merca-to delle ESCo. Nel novembre 2011, l’Autorità ha emesso la Delibera EEN 9/11 che detta nuove Linee Guida per le società di servizi energetici, agevolando l’ingresso nel mercato dei TEE alle ESCo che si certificano in base alla norma UNI CEI 11352.

Ciò risponde all’esigenza di fornire maggiori informazio-ni sulle tipologie di interventi realizzati e sulle certificazioni possedute dalle società che hanno ottenuto il rilascio di TEE, consentendo un’ulteriore promozione dell’offerta di servizi energetici da parte delle ESCo nonché un mag-gior beneficio, in termini di completezza e trasparenza di informazioni, per il mercato e per i consumatori finali.Le ESCO, infine, possono formarsi con origini e caratteri-stiche diverse. Possono essere ad esempio:•società impiantistiche;•società di gestione e manutenzione di impianti;•società sorte ad hoc;•utilities o fornitori di combustibili o energia elettrica;•fornitori di componenti e apparecchiature;•agenzie energetiche pubbliche o a capitale misto pub-blico/privato. Chiarite queste premesse sulla natura delle ESCo e intro-dotti alcuni elementi sulla struttura CONTINUA...

La redazione del Notiziario sulla Sicurezza ha partecipato con grande interesse al convegno organizzato da ICIM a MCE Expocomfort 2012 sul tema: “Energia: da consumo a servizio. Modelli e opportunità di business per le ESCo nel sistema Italia”L’incontro si è sviluppato grazie all’apporto di relatori che hanno affrontato la questione delle ESCo (Energy Servi-ce Company) attraverso le esperienze professionali dei diversi attori coinvolti –istituzioni, finanziatori, società di consulenza, organismi di certificazione, ESCo– mettendo in luce le possibili opportunità di business che possono nascere a fronte della sempre maggior centralità del loro ruolo. Vi forniamo ora una relazione della prima parte del convegno (suddivisa da programma in: L’Autorità: pre-messe e obiettivi e Ruolo e competenze degli operatori coinvolti), riservandoci di tornare sul tema nel prossimo numero (luglio/agosto) de Il Notiziario sulla Sicurezza con l’intervento di Paola Rusconi di Mediocredito italiano, cui seguirà la relazione della parte conclusiva del convegno, dedicata agli interventi di Sergio La Mura, Direttore Inno-vazione e Sviluppo SIRAM e Silvio Rudi Stella, Direttore Operativo AMGA Calore & Impianti.

Expocomfort 2012-Energia: da consumo a servizio. Modelli e opportunità di business per le ESCo nel sistema Italia.Considerazioni sul convegno organizzato da ICIM.

a cura di Cristina Gallotti

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Il Notiziario sulla Sicurezza Maggio Giugno 2012

REDAZIONALE

NotiziarioSicurezzail sulla

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Copertina

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