Eletti convegno torino_22set2010

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Valerio Eletti Condizioni di sviluppo dell’e-learning Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010 L’E-LEARNING PER L’INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE: PROSPETTIVE PER GLI ATENEI, LE AZIENDE E IL TERRITORIO Università degli Studi di Torino Aula Magna del Rettorato 22 Settembre 2010 e-learning: lo stato dell’arte condizioni di sviluppo dell’e-learning Valerio Eletti Sapienza Università di Roma

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Valerio Eletti

Condizioni di sviluppo dell’e-learning

Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010

L’E-LEARNING PER L’INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO DI CONOSCENZE:

PROSPETTIVE PER GLI ATENEI, LE AZIENDE E IL TERRITORIO

Università degli Studi di TorinoAula Magna del Rettorato

22 Settembre 2010

e-learning: lo stato dell’arte

condizioni di sviluppo dell’e-learning

Valerio Eletti Sapienza Università di Roma

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Valerio Eletti

Condizioni di sviluppo dell’e-learning

Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010

A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Valerio Eletti

Condizioni di sviluppo dell’e-learning

Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010

Condizioni di sviluppo dell’e-learning.

Prima di vedere quali sono, per non creare ambiguità,

condividiamo il ventaglio di concetti, modelli e tecniche

sotteso dal “termine ombrello” e-learning: alcune parole chiave possono essere: singolo vs collettivo e cooperativo in ottica web 1,0 vs web 2.0 formale vs informale e non formale di taglio pedagogico vs andragogico prodotto vs servizio vs prodotto+servizio Wbt quick & dirty vs simulazione, business game, serious game… … ma soprattutto:

erogato in un contesto di tipo educational (istruzione scolastica o universitaria) vs erogato in un contesto di formazione professionale (per le organizzazioni) a cui si aggiunge un territorio di mezzo in cui possiamo collocare

la formazione permanente e continua (lifelong learning)

Focalizziamo i concetti principali: istruzione vs formazione >>>

A. Premessa

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010

A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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Per grandi linee possiamo dire che:

nell’ambiente scolastico e universitario (istruzione - education) c’è abbondanza di risorse umane qualificate per l’insegnamento scarsità di risorse economiche da investire in prodotti didattici

nelle organizzazioni pubbliche e private (formazione - training) c’è scarsità di risorse umane qualificate per l’insegnamento abbondanza di risorse economiche da investire in prodotti didattici

Ciò comporta due approcci molto diversi al problema della trasmissione del sapere: approcci che vanno ad accentuare le differenze di obiettivi e target dei due macro-settori

Vediamo le conseguenze generali più immediate che vanno a contestualizzare

il discorso sulle condizioni di sviluppo dell’e-learning nelle due aree

(oltre che nell’area intermedia della formazione continua e dell’alta formazione professionalizzante, che dovremo tralasciare oggi qui per questioni di tempo)

>>>

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010

Strategia e ParadigmaStrategia e Paradigma

nelle Organizzazioninelle Organizzazioni

LMS e L.O. LMS e L.O.

Risorse economicheRisorse economiche

Valore aggiuntoValore aggiunto

Metodo: sim e biz game Metodo: sim e biz game

Contesto: Info-Learn Contesto: Info-Learn

nelle Universitànelle Università

Open source e L.A.Open source e L.A.

Risorse umaneRisorse umane

Metodo: verso l’andragogia Metodo: verso l’andragogia

Contesto: verso il territorioContesto: verso il territorio

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino, 22 settembre 2010

Strategia e ParadigmaStrategia e Paradigma

nelle Organizzazioninelle Organizzazioni

LMS e L.O. LMS e L.O.

Risorse economicheRisorse economiche

nelle Universitànelle Università

Open source e L.A.Open source e L.A.

Risorse umaneRisorse umane

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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L’e-Learning come strategia e paradigma per la formazione:

A) nelle Organizzazioni (pubbliche e private): disponibilità di risorse economiche e non umane

da cui: focus sull’efficienza => LMS commerciali e L.O.

B) nelle Università (e nell’alta formazione): 1. disponibilità di risorse umane e non economiche

da cui: focus sull’efficacia => open source e L.A.

Passiamo a vedere l’altro aspetto: il valore aggiunto dell’e-learning nelle due macroaree

>>>

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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nelle Organizzazioninelle Organizzazioni

Valore aggiuntoValore aggiunto

Metodo: sim e biz game Metodo: sim e biz game

Contesto: Info-Learn Contesto: Info-Learn

nelle Universitànelle Università

Metodo: verso l’andragogia Metodo: verso l’andragogia

Contesto: verso il territorioContesto: verso il territorio

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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L’ eLearning come valore aggiunto: le nuove frontiere ...

A) nelle Organizzazioni (pubbliche e private): sul fronte contesto => rapporto con e-P e KM verso l’info-learn

(vedremo più avanti di che cosa si tratta >>>) sul fronte metodologico => simulazioni e business game

B) nelle Università (e nell’alta formazione): sul fronte contesto => e-L come strumento facilitatore

per il contatto con il territorio sul fronte metodologico => recupero e applicazione dell’andragogia e delle

teorie socio-costruttiviste (con retroazione sulle lezioni frontali)

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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Strategia e ParadigmaStrategia e Paradigma

nelle Organizzazioninelle Organizzazioni

LMS e L.O. LMS e L.O.

Risorse economicheRisorse economiche

Valore aggiuntoValore aggiunto

Metodo: sim e biz game Metodo: sim e biz game

Contesto: Info-Learn Contesto: Info-Learn

nelle Universitànelle Università

Open source e L.A.Open source e L.A.

Risorse umaneRisorse umane

Metodo: verso l’andragogia Metodo: verso l’andragogia

Contesto: verso il territorioContesto: verso il territorio

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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Le condizioni di sviluppo dell’e-learning nelle scuole e nelle università,

restando in una panoramica generale e dunque in sostanza generica,

devono dunque tenere conto di:

scarsità di risorse economiche, abbondanza di docenti e tutor

e affiancamento dell’online all’aula (blended learning)

Da cui discende una naturale tendenza all’uso di

sistemi cooperativi e collaborativi di tipo 2.0,

in ottica più di servizio che di prodotto didattico.

Le tipologie di prodotti e servizi

che troviamo più sviluppate in questa macroarea sono quindi: strumenti di collaborazione/discussione on line (blog, wiki, forum, ecc) ppt e dispense scaricabili da siti on line e-book sia statici (Pdf o ePub) sia interattivi e multimediali (in sviluppo) link a siti di approfondimento o a materiali precostituiti

B1. L’e-learning per scuole e università

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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Le condizioni di sviluppo dell’e-learning nelle organizzazioni,

sia pubbliche che private, devono dunque tenere conto di:

scarsità di docenti e tutor, abbondanza di risorse economiche,

e forte attenzione all’ottimizzazione degli investimenti

in base a criteri di efficacia, efficienza, e follow-up in condizioni

di distribuzione del target sul territorio e di riutilizzo delle risorse sviluppate

Da cui discende una naturale tendenza all’uso di

sistemi più o meno sofisticati di tipo 1.0,

in ottica di prodotto didattico potenziato da servizi di assistenza.

Le tipologie di prodotti e servizi

che troviamo più sviluppate in questa macroarea sono quindi: learning object su piattaforma LMS o LCMS simulazioni (più TaleSim che LabSim), serious game e business game tutoring e mentoring (con l’ausilio di strumenti 2.0 classici e aule virtuali)

con una forte attenzione (nelle multinazionali all’avanguardia) per lo sviluppo di sistemi di formazione su dispositivi mobili geolocalizzati sistemi di info-learn (vediamo di che si tratta >>>)

B2. L’e-learning nelle organizzazioni

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E-LEARNINGE-LEARNING

Area HR

E-PUBLISHING

EDITORIA OFF LINEArea centrale (rif. libri)

CdRom, DvdRom, DvdVideo oltre ai vecchi standard CdTv, Cd32, Cd-I ecc.

EDITORIA ON LINEDue aree laterali opposte:

- enciclopedia e biblioteca- giornalismo e pubblicità

Siti, Portali, Repository e DB.

E-PUBLISHING

EDITORIA OFF LINEArea centrale (rif. libri)

CdRom, DvdRom, DvdVideo oltre ai vecchi standard CdTv, Cd32, Cd-I ecc.

EDITORIA ON LINEDue aree laterali opposte:

- enciclopedia e biblioteca- giornalismo e pubblicità

Siti, Portali, Repository e DB.

Quick Wbt Tutorial

Teledidattica

Quick Wbt Tutorial

Teledidattica

INFO-LEARN

Schemi autoesplicanti

Manuali interattivi

Reference DI PILLOLE info-formativE con motori DI RICERCA

in linguaggio naturale

INFO-LEARN

Schemi autoesplicanti

Manuali interattivi

Reference DI PILLOLE info-formativE con motori DI RICERCA

in linguaggio naturaleExtended-e-learning

(standard per il trasferimento di conoscenze in ambienti assistiti)

Extended-e-learning

(standard per il trasferimento di conoscenze in ambienti assistiti)

SimulazioniBusiness game in rete

Casi guidati

SimulazioniBusiness game in rete

Casi guidati

MERCATI INTERESSATI:

consumer, B2B, B2C, oltre a

no profit e istituzionali

MERCATI INTERESSATI:

consumer, B2B, B2C, oltre a

no profit e istituzionali

AREE DI SVILUPPO:

M-LEARNING AMBIENTI WI-FI INTELLIGENTI

CELLULARI DI 3A GENERAZIONE DISPOSITIVI WIRELESS

AREE DI SVILUPPO:

M-LEARNING AMBIENTI WI-FI INTELLIGENTI

CELLULARI DI 3A GENERAZIONE DISPOSITIVI WIRELESS

Area KM

Ges

tione

del

la c

onos

cenz

aG

estio

ne d

ella

con

osce

nza

Gestione delle risorse um

aneG

estione delle risorse umane

B2. L’e-learning nelle organizzazioni

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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Partendo da quanto abbiamo visto finora,

possiamo adesso mettere a fuoco

i nodi chiave che permettono o impediscono lo sviluppo dell’e-learning

in modi diversi

nell’istruzione (scuole e università)

e nelle organizzazioni (pubbliche e private).

Vediamoli in sintesi

(prima di concludere con l’individuazione delle condizioni trasversali

che definiscono la possibilità di sviluppare e-learning nei diversi casi)

>>>

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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I nodi chiave specifici

per lo sviluppo dell’e-learning nelle scuole e nelle università,

da quanto è emerso nella ormai vasta raccolta di studi a questo proposito,

si possono sintetizzare in:

adeguata formazione dei formatori (docenti, tutor e mentor)

adeguata infrastruttura sia tecnica che metodologica di riferimento

riconoscimento dell’attività didattica on line rispetto al monte ore di attività da svolgere annualmente ai fini della carriera dei docenti tutela del diritto d’autore dei docenti sui materiali on line

sistematizzazione del confronto tra le diverse esperienze individuazione delle best practices creazione di repository di unità didattiche interoperabili

estensione dei requisiti minimi alle università telematiche

C1. Condizioni di sviluppo dell’e-learning per l’istruzione

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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I nodi chiave specifici per lo sviluppo dell’e-learning nelle organizzazioni,

da quanto è emerso nella altrettanto vasta raccolta di studi a questo proposito,

si possono sintetizzare in:

committment forte e chiaro dai vertici dell’organizzazione

motivazione degli utenti e dei loro diretti responsabili

misura dei risultati e organizzazione di azioni di feedbeck

utilizzo sistematico di strumenti di facilitazione tutoring e mentoring passaggi in aula fisica o virtuale sincrona in ottica blended forte interattività nei L.O e interazione tra gli utenti

C2. Condizioni di sviluppo dell’e-learning per la formazione

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A. Premessa: e-learning: un termine ombrello

B. L’e-learning per l’istruzione e per la formazione

1. L’e-learning per scuole e università

2. L’e-learning per le organizzazioni

C. Condizioni specifiche di sviluppo dell’e-learning

1. per l’istruzione

2. per la formazione

ü Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

traccia

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D. Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

Al di là delle specificità delle singole macroaree di applicazione,

ci sono comunque delle costanti nei nodi critici da considerare

per ottenere condizioni ottimali di sviluppo dell’e-learning:

qualità dei prodotti e dei servizi connessione in rete solida e robusta piattaforma usabile e accessibile prodotti didattici ricchi di interattività e multimedialità “funzionale” servizi garantiti da SLA concordati e controllati

motivazione degli utenti

misura dei risultati e retroazione di aggiustamento del processo gradimento efficacia efficienza follow up (nelle organizzazioni)

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D. Condizioni trasversali per lo sviluppo dell’e-learning

In estrema sintesi possiamo indicare nel seguente anello virtuoso (ben noto agli esperti ma spesso ignorato nella pratica) la condizione necessaria e non sufficiente per progettare ed erogare efficaci ed efficienti percorsi formativi in e-learning:

q ANALISI: vanno definiti in maniera chiara obiettivi, target e strumenti a disposizione (infrastrutture, budget, time to market)

q PROGETTAZIONE: bisogna progettare il percorso formativo (e scegliere gli strumenti più adatti fra i tanti disponibili) avendo presente che cosa si vuole ottenere e come si misurano i risultati ottenuti (vedi alla voce “valutazione”)

q EROGAZIONE: va eseguito un monitoraggio continuo, facilitando il percorso formativo e soprattutto motivando gli utenti a raggiungere l’obiettivo prefissato

q VALUTAZIONE: è questa la fase chiave per attivare il feedback di controllo e di retroazione per l’ottimizzazione del percorso (i criteri di valutazione sia dei risultati degli utenti sia dell’efficacia del percorso erogato devono essere definiti in fase di progettazione)

q REVISIONE: prima di avviare un nuovo ciclo formativo vanno acquisite le necessità e le correzioni messe in evidenza dal ciclo precedente

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE

per approfondimenti o informazioni

[email protected]

Per chi fosse interessato all’analisi della qualità nei corsi in e-learning erogati nelle organizzazioni pubbliche, riporto qui di seguito la sintesi presentata al Forum PA 2010

della ricerca sulle best and worst practices da me coordinata per TRIeL,

il “Tavolo di Raccordo Interistituzione per l’e-Learning nella PA” presieduto da Isfol con l’apporto dei Ministeri interessati

e di associazioni di settore come SIe-L e Asfor http://iniziative.forumpa.it/expo10/convegni/e-learning-e-innovazione

… e, se il tempo lo permette, possiamo vedere insieme le conclusioni della ricerca TRIeL

e le raccomandazioni per creare le condizioni ottimali di sviluppo dell’e-learning (nel caso della PA)

alla slide 39 >>>

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“E-learning e innovazione”18 Maggio 2010 nel Forum P.A.

Nuova Fiera di Roma

Qualità dell’e-learningValerio Eletti TRIeL - Asfor

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A. Il problema della qualità della formazione on line

B. Le rilevazioni sul campo nei corsi on line della PA

C. L’analisi dei risultati e le proposte operative

agenda

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La mancanza di qualità nella formazione provoca diversi danni :

perdita di tempo e di denaro mancata preparazione dei discenti alle sfide a cui dovevano essere preparati danni al committente (nel nostro caso la PA) danni ai clienti (nel nostro caso i cittadini)

Ciò vale in generale.

Che succede quando la formazione è erogata in e-learning?

Prima di rispondere condividiamo il senso che diamo a questo termine:

In questo contesto chiamiamo e-learning

il pacchetto di tecnologie+metodologie

che si aggiungono (non si sostituiscono)

alla cassetta degli attrezzi del formatore

per far aumentare efficacia ed efficienza alla formazione.

A. Il problema della qualità

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Che danni provoca la cattiva qualità nella formazione in e-learning?

Oltre a quelli comuni a tutti i tipi di formazione (perdita di tempo e di denaro, mancata preparazione dei discenti alle sfide a cui dovevano essere preparati, danni al committente e ai clienti), abbiamo anche:

diffidenza dell’utente: verso la formazione in generale verso le tecnologie digitali in generale

diffidenza del committente: verso la formazione in generale verso le tecnologie digitali in generale

Con un doppio danno per il cittadino

che vede minate l’efficienza e l’efficacia di una PA

percepita come incapace di rinnovarsi

e diffidente a tutti i livelli verso le nuove tecnologie

e quindi verso l’innovazione indotta dovunque - nel privato e all’estero -

dalle potenzialità dell’interconnessione in rete.

A. Il problema della qualità

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La cattiva qualità nella formazione in e-learning

genera dunque un effetto valanga che cresce su se stesso

e che va per questo controllato e troncato sul nascere:

cosa attuata da anni nelle aziende di dimensioni nazionali e multinazionali,

grazie a meccanismi interni di autocontrollo e di ottimizzazione delle filiere

cosa da attuare in tempi brevi e in maniera efficace anche nella PA,

se non si vogliono far dilagare gli attuali sensi di disillusione e sfiducia

sia nella formazione sia nelle nuove tecnologie digitali connesse in rete

Ma che cos’è che non funziona dal punto di vista qualitativo

nella attuale offerta formativa in e-learning della PA?

E quali sono invece i punti di forza presenti già oggi che andrebbero potenziati?

Vediamo in sintesi i risultati di un’indagine sul campo

realizzata da TRIeL nel 2009 e da poco conclusa …

A. Il problema della qualità

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A. Il problema della qualità della formazione on line

B. Le rilevazioni sul campo nei corsi on line della PA

C. L’analisi dei risultati e le proposte operative

agenda

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Per verificare nel concreto che cosa funziona e che cosa non funziona

dal punto di vista qualitativo nella attuale offerta formativa in e-learning della PA,

il tavolo TRIeL ha condotto nell’ultimo anno una indagine sul campo

(coordinata dalla Dott.ssa Vaiasicca dell’Isfol, con la collaborazione della Dott.ssa Pratesi),

prendendo a riferimento le analisi di scenario delineate in ricerche europee

come Helios (Horizontal E-learning Integrated Observation System)

o Learnovation (promosso all’interno del Lifelong Learning Programme nel 2008)

e l’analisi Delphi realizzata nel corso del 2008 da Scienter per TRIeL

(i documenti di riferimento si trovano nelle cartelline a disposizione del pubblico).

I rappresentanti dei Ministeri, delle Regioni, degli Enti e delle Associazioni di categoria

presenti al Tavolo TRIeL hanno indicato al gruppo di ricerca i casi di studio da esaminare,

per un totale di 14 esperienze, alcune delle quali coinvolgono decine di aziende o consorzi.

A ciascun caso di studio

i ricercatori Isfol-TRIeL hanno dedicato colloqui approfonditi

e analisi dettagliate di 73 variabili sensibili.

B. Le rilevazioni sul campo di TRIeL

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Senza entrare nei dettagli della ricerca,

possiamo dire che tali variabili riguardano aspetti specifici relativi a:

• Progettazione, • Competenze obiettivo, • Target, • Condizioni esterne di realizzazione, • Contesto di spendibilità delle competenze acquisite, • Metodi e strumenti, • Ruoli intervenienti, • Processi di valutazione, • Riferimenti alla comunità,

L’analisi di ciascuna variabile e la valutazione della sua incidenza sul processo

hanno condotto a una valutazione sintetica dei punti di forza, dei punti di debolezza

e degli interventi di miglioramento individuabili per ciascun progetto.

B. Le rilevazioni sul campo di TRIeL

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In conclusione i ricercatori hanno elaborato alla fine di ogni analisi di caso,

una tabella valutativa relativa alla descrizione sintetica di

Funzionalità, Usabilità, Contenuti, Malfunzionamenti, Compatibilità, Prestazioni Accessibilità.

Il totale dei punteggi attributi - con i rispettivi pesi - a ciascuna delle 73 variabili sensibili

ha dato luogo a una sorta di classifica informale basata su una misura di tipo qualitativo

che permette di delineare le best practices e le worst practices tra i casi esaminati,

dal punto di vista della qualità, dell’efficacia e dell’efficienza dell’intervento formativo.

Vediamo la “classifica” delle esperienze esaminate dal gruppo di ricerca TRIeL Isfol.

B. Le rilevazioni sul campo di TRIeL

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B. Le rilevazioni sul campo di TRIeL

CASI PUNTI

DESCRIZIONE

C3 66 Ente pubblico che si occupa del miglioramento delle tecniche di acquisizione di competenze nel settore delle Piccole e Medie imprese che si occupano di import-export

C4 63 Master accreditato per la formazione manageriale di neoassunti del gruppo di 19 aziende che l’ha promosso

C12 63 Progetto regionale che assicura il lifelong learning, destinandolo all’intera popolazione italiana

C13 63 Progetto di lifelong learning, promosso da un ente pubblico, che si rivolge al settore della formazione

C11 60 Master per l’aggiornamento di competenze per la gestione consapevole delle procedure organizzative tramite le nuove tecnologie, promosso da un ente pubblico

C8 57 Progetto regionale cofinanziato dal Cnipa che ha proposto l’aggiornamento delle competenze di dirigenti e funzionari delle P.A.

C9 49 Progetto regionale cofinanziato dal Cnipa che ha proposto l’aggiornamento delle competenze di dirigenti e funzionari delle P.A.

C6 46 Propone corsi di aggiornamento per un corpo militare

C7 46 Progetto regionale cofinanziato dal Cnipa che ha proposto l’aggiornamento delle competenze di dirigenti e funzionari delle P.A.

C5 45 Ha coinvolto docenti collegati alla rete promotrice in un percorso strutturato con simulazioni in real time

C10 44 Progetto europeo, promosso dalle P.A. europee, per lo sviluppo di una rete condivisa di saperi ed esperienze

C14 40 Progetto di lifelong learning per il settore dell’educazione

C1 38 Master per docenti iscritti spontaneamente al progetto

C2 29 Progetto nato da un partenariato coordinato a livello europeo da soggetti privati e pubblici per la creazione di un innovativo profilo nel settore audiovisivo

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Valerio Eletti

Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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Una serie di note doverose per la lettura della tabella:

i dati sono stati trattati in forma anonima i primi sei casi (fondo verde) risultano qualitativamente all’altezza dei propri obiettivi gli ultimi tre casi (fondo rosso) risultano completamente inadeguati i casi centrali (fondo giallo e ocra) hanno gradi diversi di inadeguatezza

Pur mantenendo l’anonimato dei casi esaminati, ci sentiamo di segnalare

come migliore esperienza di utilizzo efficace ed efficiente dell’e-learning nella PA italiana

quella dell’Istituto Commercio Estero (ICE, indicato in tabella come C3),

che ha realizzato ed erogato un pacchetto di corsi blended

dedicati al miglioramento delle tecniche di acquisizione di competenze

nel settore delle Piccole e Medie imprese che si occupano di import-export.

E ora veniamo ai risultati che emergono da questa ricerca,

tenendo conto che sono le criticità gli elementi più preziosi da prendere in considerazione

se si vogliono individuare le linee guida per il raggiungimento della qualità richiesta.

B. Le rilevazioni sul campo di TRIeL

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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A. Il problema della qualità della formazione on line

B. Le rilevazioni sul campo nei corsi on line della PA

C. L’analisi dei risultati e le proposte operative

agenda

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Condizioni di sviluppo dell’e-learning

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L’analisi dei dati della ricerca TRIeL Isfol,

tenendo conto anche di quanto viene osservato al proposito nella saggistica internazionale,

fa emergere delle criticità ricorrenti in tutti i casi esaminati,

a causa di azioni di progettazione, erogazione e/o valutazione inadeguate.

Vediamo le principali.

C.1. L’analisi dei risultati

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1. Ogni intervento in e-learning viene ri-progettato ex-novo

senza utilizzare le esperienze

e i repository esistenti in altri settori (anche molto prossimi) della PA

(quanti duplicati si sono fatti, per esempio, dei corsi on line per la privacy

o per la sicurezza? Quanto denaro è stato così sprecato?)

C.1. L’analisi dei risultati

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2. Vengono trascurati o sottovalutati fattori critici dei nodi strutturali della filiera:

a. Chiarezza di obiettivi, bisogni e fattibilità • Commitment forte e chiaro della direzione e dei responsabili diretti • Effettiva rispondenza agli effettivi bisogni formativi degli utenti • Attenzione agli intralci burocratici

b. Adeguatezza delle infrastrutture• Dotazione tecnologica • Tipologia di connessione • Software di supporto e gestione (piattaforma)

c. Preparazione in ambito e-learning di docenti e tutor

d. Attenzione agli utenti finali

a. Verifica dell’alfabetizzazione informatica degli utenti

b. Verifica dell’adeguatezza dei tempi di fruizione

c. Coinvolgimento e motivazione degli utenti

C.1. L’analisi dei risultati

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3. La committenza (direzioni del personale o responsabili formazione e sviluppo)

non è preparata a sufficienza:

si trova così a “subire” la superiore preparazione tecnologica e metodologica

di fornitori (di piattaforma, di contenuti, di sviluppo e di erogazione)

di cui non è in grado di valutare capacità, qualità e attendibilità;

per cui accetta spesso prodotti e servizi di scarsa qualità, e in particolare: § Piattaforme sw costose e inadeguate § Corsi in e-reading (dispense trasferite sic et simpliciter in digitale) … § … oppure unità didattiche rigide di prima generazione (CBT e WBT) … § … oppure di seconda generazione (brute riprese video di lezioni in aula) § Erogazioni senza coinvolgimento e motivazione degli utenti

Il tutto originato dalla sostanziale incapacità di elaborare e gestire i bandi

per l’assegnazione delle diversi fasi del lavoro (dall’analisi dei bisogni formativi,

alla piattaforma, all’instructional design, alla preparazione dei contenuti,

alla produzione delle unità didattiche, all’assistenza on line, ecc) ,

C.1. L’analisi dei risultati

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4. Non viene fatta una valutazione sistematica dei risultati ottenuti:

a. lato utente (ex ante, in corso ed ex post): • verifica del gradimento, • della preparazione ottenuta, • della capacità di applicarla sul lavoro

b. lato fornitore (esperti di contenuto, sviluppatori, erogatori): • valutazione di efficacia ed efficienza del prodotto/servizio fornito, • verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi• eventuale ri-progettazione di parti del corso

E per definizione

senza feedback non è possibile ottenere miglioramento del processo,

ottimizzazione delle risorse impiegate,

adattamento della struttura committente alle esigenze

imposte dall’ambiente e dalla sua evoluzione continua.

C.1. L’analisi dei risultati

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Come diretta conseguenza dell’analisi delle criticità emerse dallo studio TRIeL Isfol,

si delineano delle nette linee guida tecniche e metodologiche

che in buona parte si sovrappongono o addirittura coincidono

con quelle che emergono dagli altri gruppi di lavoro di TRIeL (come il Delphi),

da ricerche parallele (come Fortic), e dalla letteratura internazionale.

Qui non entriamo però nelle soluzioni tecniche e metodologiche, utili agli specialisti,

ma diamo i punti di riferimento “politici” per una serie di azioni concrete

che possano evitare al cittadino i danni (di cui si parlava all’inizio)

causati da una cattiva qualità dell’e-learning nella PA.

Sono cinque “raccomandazioni”.

Vediamole una per una…

C.2. Le proposte operative

La cattiva qualità dell’e-learning nella PA

provoca un doppio danno per il cittadino

che vede minate l’efficienza e l’efficacia di una PA

percepita come incapace di rinnovarsi

e diffidente a tutti i livelli verso le nuove tecnologie

e quindi verso l’innovazione indotta dovunque,

nel privato e all’estero,

dalle potenzialità dell’interconnessione in rete.

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Formare i committenti (oltre ai gestori e ai formatori e-learning) nella PA

(azione avviata dal Cnipa con Stanca e poi non più praticata)

Supportare lo scambio e il confronto di esperienze tra le PA

(ripristino di un osservatorio nazionale sull’e-learning con uno sguardo all’Europa; evidenziazione e diffusione delle buone pratiche e delle eccellenze)

Formare repository specialistici ragionati

(creare repository di unità didattiche di settore i cui elementi siano certificati; per esempio scegliere tra quelli prodotti i migliori corsi su privacy e sicurezza)

Creare un albo di fornitori di qualità certificata

(fornitori da individuare analizzando le best practices private e pubbliche)

Creare un ente di ricerca e certificazione che coordini le funzioni sopra descritte

(e/o creare centri regionali coordinati con accesso a repository e studi comuni)

C.2. Le proposte operative