ELEMENTI INNOVATIVI DEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE

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ELEMENTI INNOVATIVI DEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE Concentrazione, tematica e finanziaria, sui tre obiettivi strategici (Convergenza, Competitività e Occupazione, Cooperazione territoriale europea) Riduzione del numero dei Fondi: FESR, FSE e Fondi di Coesione Programmi monofondo Integrazione nei programmi regionali di azioni dedicate allo sviluppo urbano (possibilità di sub-delega agli enti locali) Riserva di risorse aggiuntive a zone con handicap geografici o demografici (isole, zone rurali, zone di montagna, zone dipendenti dalla pesca, zone a bassissima densità abitativa, zone frontaliere) Semplificazione del processo di programmazione Possibilità di intervento sull’intero territorio regionale anche per l’ob. Competitività e Occupazione (a differenza di quanto normato nel 2000-2006 per l’ob.2) Semplificazione e decentralizzazione della gestione, del controllo e della programmazione dei Fondi strutturali Istituzione di riserve nazionali per far fronte a crisi settoriali o locali Istituzione di un nuovo organismo per la gestione della programmazione transfrontaliera (GECT)

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ELEMENTI INNOVATIVI DEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE. Concentrazione, tematica e finanziaria, sui tre obiettivi strategici (Convergenza, Competitività e Occupazione, Cooperazione territoriale europea) Riduzione del numero dei Fondi: FESR, FSE e Fondi di Coesione Programmi monofondo - PowerPoint PPT Presentation

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ELEMENTI INNOVATIVI DEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE

• Concentrazione, tematica e finanziaria, sui tre obiettivi strategici (Convergenza, Competitività e Occupazione, Cooperazione territoriale europea)

• Riduzione del numero dei Fondi: FESR, FSE e Fondi di Coesione• Programmi monofondo• Integrazione nei programmi regionali di azioni dedicate allo

sviluppo urbano (possibilità di sub-delega agli enti locali)• Riserva di risorse aggiuntive a zone con handicap

geografici o demografici (isole, zone rurali, zone di montagna, zone dipendenti dalla pesca, zone a bassissima densità abitativa, zone frontaliere)

• Semplificazione del processo di programmazione• Possibilità di intervento sull’intero territorio regionale anche per

l’ob. Competitività e Occupazione (a differenza di quanto normato nel 2000-2006 per l’ob.2)

• Semplificazione e decentralizzazione della gestione, del controllo e della programmazione dei Fondi strutturali

• Istituzione di riserve nazionali per far fronte a crisi settoriali o locali

• Istituzione di un nuovo organismo per la gestione della programmazione transfrontaliera (GECT)

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Semplificazioni nel sistema strategico e di programmazione

• Documento strategico globale: è adottato dal Consiglio (su proposta della Commissione) per impostare la nuova programmazione [Titolo 2, Cap. I, artt. 23 – 24].

• Quadro strategico nazionale: è adottato da ciascun Paese membro per impostare la propria strategia e la programmazione operativa globale [Titolo 3, Cap. II, artt. 25 – 26].

• Programmi operativi nazionali e regionali: sono PO monofondo [art. 33], gestiti a livello globale e di priorità [art. 36], quindi non più specificati dai CdP [c. 41]. I fondi sono ridotti a tre (FESR, FSE, FdC) [art. 4]. Le IC scompaiono e sono assorbite nei PO.

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Modifiche nella regolamentazione:

• Progetti generatori di entrate: la loro nozione è introdotta esplicitamente [RG art. 54] come elemento che consente di modulare la partecipazione dei fondi.

• Stabilità delle operazioni: questo concetto viene introdotto per evitare modifiche sostanziali (entro sette anni) alla destinazione delle operazioni cofinanziate [RG art. 56].

• Autorità: viene in parte riformulato il sistema delle autorità prevedendo, accanto all’AdG, un’Autorità di certificazione e un’Autorità di audit [RG art. 58].

• Assistenza tecnica: nella “Convergenza”, l’AT può essere realizzata attraverso PO specifici, entro i limiti del 4% della dotazione globale [RG art. 44].

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Una diversa destinazione delle riserve comunitarie

• Riserva di qualità ed efficacia (3%): premia i progressi degli Stati membri rispetto alla situazione di partenza in termini di prodotto, occupazione e innovazione [artt. 20 e 48].

• Riserva per imprevisti (1% e 3%): è assegnata a ciascuno Stato membro per affrontare crisi impreviste, locali o settoriali, legate alla ristrutturazione economica e sociale o alle conseguenze dell’apertura degli scambi [art. 49].

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Riprovare con le sovvenzioni globali?

• L’AdG può concludere un accordo con organismi intermedi per la realizzazione di uno o più operazioni. Gli organismi possono includere enti locali, organismi di sviluppo regionale ed ONG.

• L’organismo intermedio deve essere solvibile, competente e “localizzato”.

• L’accordo precisa le operazioni, i criteri per la scelta dei beneficiari, i tassi di intervento dei Fondi, le modalità di sorveglianza, valutazione e controllo, il ricorso ad una garanzia finanziaria.

• Il Regolamento cita un esempio di applicazione facendo riferimento ai progetti urbani [art. 36].

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Che fine ha fatto lo sviluppo rurale?

• E’ istituito un Fondo unico per lo sviluppo rurale, che assorbe i precedenti strumenti, con un sistema unico di programmazione, di gestione e controllo, nonché con l’estensione del sistema n + 2

• La programmazione avviene partendo da Orientamenti strategici comunitari, segue la costruzione del Piano Strategico Nazionale e poi il Programma di Sviluppo Rurale

• I PSR sono articolati in quattro Assi: Competitività, Ambiente e gestione del territorio, Diversificazione e qualità della vita, Approccio Leader