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Elementi grafici Elementi grafici nelle tavole di nelle tavole di architettura architettura Ordine, ritmi, modelli Ordine, ritmi, modelli Domenico Mediati Domenico Mediati Corso di Disegno dell’Architettura Prof. Valeria Macrì Lezioni di DESIGN GRAFICO

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Elementi grafici Elementi grafici nelle tavole di nelle tavole di architettura architettura

Ordine, ritmi, modelliOrdine, ritmi, modelli

Domenico MediatiDomenico Mediati

Corso di Disegno dell’Architettura Prof. Valeria Macrì

Lezioni di DESIGN GRAFICO

I formatiI formatiI formati unificati fanno riferimento alla normativa UNI 936Il formato base da cui derivano tutti gli altri è quello UNI A0: un rettangolo di superficie pari a un metro quadrato e lati di 1.189 e 841 mm.

Il lato lungo di tale rettangolo è pari a l x 1,4142…

Dividendo sulla metà del lato lungo un formato A0 si ottengono 2 formati A1 (mm 841x594).Procedendo allo stesso modo si ottengono i formati A2 (mm 594x420); A3 (mm 420x297); A4 (mm 297x210); A5 (mm210x148)

Altri formati non previsti dalla normativa UNI 936 sono:

- 50x70 cm;- 70x100 cm.

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La geometria del foglioLa geometria del foglioGeneralmente gli elaborati possono avere le seguenti

forme:

a)a) rettangolo con lato maggiore di basequando prevalgono linee o elementi orizzontali;

b)b) rettangolo con lato minore di basequando prevalgono linee o elementi verticali;

c)c) quadratoper immagini singole e quando nessuna dimensione prevale sulle altre.

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La squadraturaLa squadraturaLa squadratura svolge la funzione di dare struttura alla

tavola, evidenziandone le direzioni principali:orizzontale e verticale.

Generalmente conviene realizzare la squadratura con una linea piuttosto grossa (0,5-0,6) a 10mm dalla line di taglio

nei formati A0, A1 e A2 e a 5mm nei formati A3 e A4.Talvolta, però è possibile realizzare una doppia squadratura (una con spessore maggiore l’altra con spessore più sottile),

in modo da consentire la collocazione di informazioni identificative.

La squadratura può anche interrompersi per dare posto alle scritte e può diventare un elemento essenziale per la

composizione della tavola.

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ScritteScritteOgni elaborato deve essere identificato da un titolo, da un numero a da tutte le informazioni necessarie ad identificare autore e destinatario della tavola.

Tali informazioni possono rientrate entro il campo del disegno o possono essere riportate in un cartiglio esterno alla squadratura.

Sarà possibile riportare all’interno della tavola altre informazioni scritte sotto forma di didascalie.

Le righe di testo hanno generalmente un forte peso grafico e vanno utilizzate dosandone l’equilibrio all’interno della tavola.

Il verso di lettura deve essere possibilmente sempre orizzontale. Nel caso in cui sia necessario anche un verso di lettura verticale, il testo deve essere leggibile ruotando la tavola di 90° in senso orario.

LegendeLegendeLe legende riportano informazioni utili alla lettura dei disegni.

Esse propongono interpretazioni scritte di simboli grafici presenti nell’elaborato.

I richiami rispetto al disegno devono essere chiari e di facile interpretazione.

Verso di lettura orizzontaleVerso di lettura orizzontale

Verso di lettura verticale

Verso di lettura verticale

CartiglioCartiglio

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LegendaLegenda

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Scale grafiche per disegni architettoniciScale grafiche per disegni architettonici

Le quoteLe quoteLa dimensione dei numeri di quota deve

essere proporzionata alla scala del disegno:

i numeri devono essere leggibili ma non devono distrarre dalla comprensione

dei disegni.

Il verso di lettura deve essere orizzontale o verticale.

Nel caso di quote disposte in senso verticale esse devono essere leggibili

ruotando la tavola di 90° in senso orario.

Le scale graficheLe scale graficheIn calce ad ogni disegno va riportato il rapporto di riduzione sia in lettere che attraverso l’ausilio di scale grafiche.

Esse saranno essenziali in caso di riproduzione fuori scala degli elaborati, in quanto consentiranno, attraverso una misurazione diretta, di risalire alle dimensioni reali dell’oggetto rappresentato.

Il numero di metri coperto dalla scala grafica dipende dal tipo di rappresentazione e dal conseguente rapporto di riduzione adottato nel disegno.

Scale grafiche per disegni di dettaglioScale grafiche per disegni di dettaglio

Scale grafiche per disegni a scala Scale grafiche per disegni a scala

urbanistica e territorialeurbanistica e territoriale

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Le linee di sezioneLe linee di sezioneLa posizione del piano di sezione va indicato in pianta con una linea tratto-punto e con una freccia che indica il lato verso cui l’ipotetico osservatore volge il suo sguardo. La posizione di tali linee deve essere il più possibile esterna ai disegni in maniera da non disturbarne la lettura.Ogni sezione viene, generalmente, individuata da due lettere maiuscole (es.: sezione F-F).

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Le sezioniLe sezioniLe porzioni degli oggetti che intersecano il piano di sezione possono essere:

a)a) delimitate da un tratto spesso (pennino 0,4-0,5) e internamente lasciate in

bianco;

b)b) delimitate da un tratto spesso (pennino 0,4-0,5) e campite in grigio o con altro colore;

c)c) interamente campite in nero

Gli spigoli dell’oggetto che si trovano dietro il piano di sezione (proiezioni) potranno essere rappresentate da linee continue sottili (pennino 0,2-0,3).

Gli elementi non percepibili perché posti davanti al piano di sezione (es.: archi, volte e cupole in pianta) possono essere rappresentate da linee tratteggiate sottili (pennino 0,2-0,3).

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Loghi e schemi esemplificativiLoghi e schemi esemplificativiSpesso è utile riprodurre all’interno della tavola loghi e schemi esemplificativi dell’intero impianto architettonico. Esso, oltre a fornire una visione globale dell’oggetto rappresentato, potrà consentire di riportare informazioni utili alla lettura dell’elaborato grafico: linee di sezione, individuazione di dettagli ecc.

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La struttura La struttura compositivacompositivaLa struttura compositiva della tavola può essere:

a)a) simmetricaquando gli oggetti si dispongono in maniera equilibrata rispetto ad un asse mediano

b)b) asimmetricaquando gli oggetti si dispongono in maniera non equilibrata rispetto ad un asse mediano

c)c) casualequando la disposizione degli oggetti non ha alcuna relazione con l’asse della tavola.

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Le tavole (a) e (b) sono state realizzate da Massimiliano Campi, Domenico Mediati, Barbara Messina e Angela Uccella.

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I pesiI pesiOgni elemento inserito all’interno di una tavola ha Ogni elemento inserito all’interno di una tavola ha un “peso” grafico che dipende:un “peso” grafico che dipende:

-- dalla sua dimensionedalla sua dimensione-- dalla quantità dei segni che lo definisconodalla quantità dei segni che lo definiscono-- dalla intensità dei segni (grana e colore)dalla intensità dei segni (grana e colore)-- dalla pregnanza dei segni (dalla pregnanza dei segni (riconoscibilitàriconoscibilità, capacità , capacità

evocatrice, simbolica ecc.)evocatrice, simbolica ecc.) **

La La distibuzionedistibuzione dei pesi all’interno dell’elaborato dei pesi all’interno dell’elaborato

determina sensazioni percettive determina sensazioni percettive differentidifferenti**::

-- con gli elementi di maggior peso concentrati in con gli elementi di maggior peso concentrati in basso si ha una sensazione di stabilità; basso si ha una sensazione di stabilità;

-- con gli elementi di maggior peso disposti al centro con gli elementi di maggior peso disposti al centro si ha una sensazione di equilibrio; si ha una sensazione di equilibrio;

-- con gli elementi di maggior peso concentrati in con gli elementi di maggior peso concentrati in alto si ha una sensazione di instabilità e precarietà; alto si ha una sensazione di instabilità e precarietà;

La tavola a sinistra è stata realizzata da Massimiliano Campi, La tavola a sinistra è stata realizzata da Massimiliano Campi, Domenico Mediati, Barbara Messina e Angela Uccella.Domenico Mediati, Barbara Messina e Angela Uccella.

** CfrCfr. D. . D. ColistraColistra, Il disegno dell’architettura e della città, , Il disegno dell’architettura e della città, IiritiIiritieditore, Reggio Calabria, ppeditore, Reggio Calabria, pp.50.50--52.52.

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I percorsi di letturaI percorsi di lettura

La disposizione dei disegni indica un percorso di lettura che deve essere il più semplice possibile e guidare l’osservatore nella lettura dell’elaborato.

•• L’allineamento L’allineamento delle proiezioni delle proiezioni ortogonali ortogonali (piante prospetti (piante prospetti e sezioni) aiuta e sezioni) aiuta a comprendere a comprendere la complessità la complessità degli oggetti.degli oggetti.

•• E’ possibile E’ possibile unire in un unire in un unico elaborato unico elaborato disegni in scala disegni in scala diversa, legati diversa, legati da un percorso da un percorso di lettura.di lettura.

•• E’ inopportuno E’ inopportuno affiancare nello affiancare nello stesso elaborato stesso elaborato viste viste tridimensionali tridimensionali di natura di natura diversa: diversa: assonometrie e assonometrie e prospettiveprospettive

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Espedienti graficiEspedienti grafici-- L’uso di fondi con campiture, sfumature di grigio o di colore ecL’uso di fondi con campiture, sfumature di grigio o di colore ecc., è un espediente grafico da usarsi con c., è un espediente grafico da usarsi con

parsimonia ed è da evitare in tavole con elaborati tecnici o bidparsimonia ed è da evitare in tavole con elaborati tecnici o bidimensionali.imensionali.

-- Se si inserisce un trattamento di fondo nella tavola esso non deSe si inserisce un trattamento di fondo nella tavola esso non deve essere predominante rispetto all’oggetto ve essere predominante rispetto all’oggetto rappresentato in primo piano, altrimenti esso rischia di distrarrappresentato in primo piano, altrimenti esso rischia di distrarre dalla reale finalità dell’elaborato.re dalla reale finalità dell’elaborato.

Negli elaborati riportati a lato la trama muraria introdotta come sfondo ha la funzione di suggerire una lettura sinottica dei due elaborati evidenziando l’analogia formale, spaziale e geometrica tra le due chiese analizzate.

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Le finalità e l’utenzaLe finalità e l’utenzaLe modalità di realizzazione degli elaborati dipendono dalle finalità e

dall’utenza a cui essi sono indirizzati.

Si possono realizzare tavole per:a)a) presentare – mostre

contengono testo e immagini generalmente a colori. Hanno l’obbligo della comunicazione immediata.

b)b) analizzarecontengono disegni interpretativi ed evidenziano matrici geometriche e relazioni tra le parti.

c)c) progettareesprimono con chiarezza la geometria e le dimensioni dell’oggetto. Sono completate con le misure necessarie.

d)d) dettagliareevidenziano aspetti tecnologici necessari alla realizzazione delmanufatto. Sono completate con le misure e possono contenere schemi esemplificativi delle fasi di costruzione.

Le rappresentazioni grafiche della tavola (c)sono state realizzate da

Arturo Nava e Domenico Mediati.

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Le tavole di Le tavole di archietturaarchiettura::alcuni modelli di alcuni modelli di

riferimentoriferimento

Il frontespizio a lato adotta la metafora del portale come invito ad inoltrarsi verso un percorso di lettura che racconta la forma urbis della Palermo post-cinquecentesca come “scena teatrale”.

La prospettiva diventa strumento di “illusione” ed “allusione” ad una tecnica teatrale che tende a riproporre il “falso” come fosse “vero”.

L’allusione corre a Vitruvio, Scamozzi, al teatro Olimpico di Palladio, ai testi di Shakespeare. «Tutti modi di trasferire la città nel teatro, ma visonoanche gli esempi inversi del teatro nella città in cui l’uomo diviene attore del “teatro del mondo”» (F. Fatta)

La metafora diventa, quindi, forma e contenuto al tempo stesso. La prospettiva del portale fa da invitoalla visione degli elaborati grafici e contemporaneamente ne prefigura i contenuti.L’idea di scena e di quinta teatrale attibuita allefacciate palermitane si ripropone come metafora e strumento interpretativo.

LaLa forma urbis forma urbis della Palermo postdella Palermo post--cinquecentesca.cinquecentesca.

Disegni di Francesca Fatta tratti da AA.VV., Il disegno di architettura come misura della qualità, Flaccovio Editore, Palermo, 1993, p. 97.

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La tavola propone una lettura simultanea di tre proiezioni ortogonali dell’oggetto.

Lo schema planimetrico, sovrapposto ai due prospetti, viene rappresentato con un peso grafico minore in modo da non distrarre dalla comprensione dei due disegni principali.

Si crea, così, una gerarchia tra informazioni primarie e informazioni secondarie contenute entrambe in un unico elaborato grafico.Le prime esprimono la “sostanza” delle intenzioni rappresentative, le seconde sono di semplice corredo e di utile supporto ad una visione globale dell’oggetto.

Il risultato è di una percezione “filtrata” che attraverso un’unica visione offre tre differenti condizioni di lettura del manufatto.

La complicazione percettiva introdotta non confonde, ma, al contrario, aiuta la comprensione sollecitando una “sovrapposizione” ed una integrazione delle informazioni utili alla conoscenza dell’oggetto.

Fontana in via MaggioFontana in via Maggio a Firenze.a Firenze.

Disegni di Valeria Macrì tratti da AA.VV., Il disegno di architettura come misura della qualità, FlaccovioEditore, Palermo, 1993, p. 57.

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Cappella Biondo Cappella Biondo a Palermo a Palermo di Salvatore di Salvatore CaroniaCaronia RobertiRoberti

Disegni di Giovanna Marcenò tratti da AA.VV., Il disegno di architettura come misura della qualità, FlaccovioEditore, Palermo, 1993, p. 72.

Nella tavola a lato il campo grafico viene diviso in tre sezioni verticali:

La sezione centrale, che occupa lo spazio maggiore, accoglie l’esploso assonometrico dell’intero oggetto, raccontando, in una visione globale, le parti e il tutto dell’oggetto.

Le due sezioni laterali, disposte secondo uno schema simmetrico, raccolgono alcune visioni di dettaglio e indagini di carattere geometrico del manufatto, evidenziandone proporzioni, geometrie e aspetti decorativi.

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Torri di avviso del promontorio di S. VitoTorri di avviso del promontorio di S. Vito

Disegni di Gaetano Ginex tratti da AA.VV., Il disegno di architettura come misura della qualità, Flaccovio Editore, Palermo, 1993, p. 108.

Lo schema a tre sezioni (una centrale e due laterali) viene riproposto nella parte centrale della presente tavola.

Qui, però, si accentua la simmetria dell’impianto compositivo dell’elaborato grafico attraverso l’introduzione di un duplice spaccato assonometrico.La torre circolare, tagliata in due da un ideale piano di sezione, viene aperta come fosse un libro evidenziandone l’estrema semplicità spaziale.

Ai due lati, come informazioni “secondarie” ma non irrilevanti, vengono riproposte le rappresentazioni mongiane di altre torri di avviso siciliane, proponendo tra esse una relazione formale e geometrica.

Inusuale ma efficace è il sistema di “squadratura” della tavola. Due bastioni che inquadrano un portale a sesto acuto delimitano, in basso, l’elaborato e ne costituiscono la base. Ai due margini laterali si mimano, invece, gli spigoli bugnati delle torri fortilizie.

Una citazione, una metafora che inquadra il campo e i contenuti della rappresentazione

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La tavola propone un’analisi comparata di alcune tipologie edilizie della città di Londra raccolte in un unico elaborato insieme a stralci planimetrici del contesto urbano.

In alto viene proposta una lettura dell’evoluzione del tessuto urbano tra il 1845 e il 1900.

La tavola, suddivisa da una maglia ortogonale irregolare, si organizza gerarchicamente, dando spazio ad una colonna centrale di larghezza maggiore, a due laterali ed ad una striscia superiore con le evoluzioni del tessuto urbano londinese.

Tale organizzazione ad “abaco” favorisce una lettura comparata dei manufatti architettonici e dà una visione globale, urbano-architettonica, del contesto indagato.

LondraLondra..Evoluzione del tessuto urbano tra il 1845 e il 1900.Evoluzione del tessuto urbano tra il 1845 e il 1900.

Disegni di Daniele Colistra tratti da AA.VV., Il rilievo del Moderno: caratteri di riconoscibilità della forma urbana, Flaccovio Editore, Palermo, 1996, p. 105.

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La tavola descrive lo spazio interno dell’edificio attraverso un inusuale esploso assonometrico.

In basso, il “taglio” orizzontale posto ad un’altezza pari a circa 1 m, permette, attraverso una vista assonometrica dall’alto verso il basso, una completa lettura dell’impianto distributivo interno.In alto, un sistema di spaccati assonometrici visti dal basso descrive, al contempo, l’organizzazione distributiva dei due piani superiori ed il sistema voltato degli ambienti posti al piano terra.Archi, volte a crociera, volte a padiglione si staccano dal loro naturale alloggiamento e, mantenendo gli allineamenti, evidenziano forma e distribuzione del sistema voltato del piano terra.

Villa San GiovanniVilla San GiovanniLa filanda La filanda panotticapanottica di Tommaso di Tommaso HallamHallam

Disegni di Domenico Cogliandro tratti dalla tesi di Dottorato di Ricerca in “Rilievo e rappresentazione del costruito” dal titolo: In viaggio tra gli antichi segnali del moderno. Disegno della memoria e architettura industriale nell’area dello Stretto di Messina.

L’uso di due differenti punti di vista, entrambe impropri, introduce nella tavola un iniziale disorientamento percettivo che tuttavia, piuttosto che complicare la comprensione dell’oggetto, sollecita l’osservatore ad una più attenta analisi del manufatto.

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Nell’elaborato, realizzato a mano libera, viene proposta una scomposizione formale della guglia del cenobio presente nel Gran Camposanto di Messina. L’oggetto viene suddiviso in elementi semplici. I segni tracciati, volti alla ricerca di nuove interpretazioni di forma e geometria del monumento, esprimono un profondo carattere semantico.

L’espressività del disegno non è data dall’immediatezza del messaggio e dalla linearità del suo percorso di lettura, ma è, al contrario, proprio la complessità semantica dell’elaborato che ne stimola la ricerca interpretativa e suggerisce all’osservatore una chiave di lettura dell’oggetto estremamente inusuale. La ricchezza compositiva, l’intrecciarsi e il sovrapporsi delle “informazioni”, creano nell’osservatore una “domanda” di chiarezza che sollecita l’esercizio di logica e fantasia.

Il gran camposanto di MessinaIl gran camposanto di Messina

Disegni tratti da R.G. Brandolino, Segni e sogni di un disegnatore. Un libro aperto sulla città: il Gran Camposanto di Messina, Edizioni Di Nicolò, Messina, 2000, p. 45.

La freschezza e il sapiente dosaggio dei segni tracciati a mano libera, trovano in sè un profondo equilibrio compositivo che non necessita di squadrature o altri artifici di delimitazione del campo della rappresentazione. Ordine, chiarezza e capacità comunicativa trovano forma in una fresca e libera struttura compositiva dell’impaginato.

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