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Comune di Jesolo 1 Elementi essenziali del progetto GIOVANI PROTAGONISTI Settore e area di intervento Educazione e promozione culturale Animazione culturale verso i giovani Descrizione dell’area di intervento Ogni generazione vive trasformazioni che non di rado vengono definite come epocali o rivoluzionarie, siano esse relative alla tecnologia, alla scienza, all’organizzazione sociale, all’economia. Così la transizione tra la fine degli anni ‘60 e l’ inizio del nuovo millennio ha portato con sé mutamenti la cui portata ed estensione hanno indotto a parlare di passaggio dalla “prima” alla “seconda” modernità nella maggior parte dei Paesi occidentali. In questi decenni, infatti, molti sono stati i cambiamenti a più livelli e relativi al sistema economico, politico e sociale che hanno contribuito a ridisegnare i modelli di riferimento degli individui e delle istituzioni. Non è qui possibile approfondirli nel dettaglio, ma, in relazione ai Paesi occidentali in generale e all’Italia in particolare, è possibile citare: il processo di secolarizzazione con l’allentarsi delle norme tradizionali socialmente condivise e il ridursi del ruolo aggregativo di massa delle ideologie politiche fortemente connotate: il venire meno dei sistemi di riferimento olistici (sia religiosi sia laici) che offrivano un inquadramento, una spiegazione totalizzante e un orientamento nella realtà individuale e collettiva ha prodotto da una parte l’allentamento di tensioni sociali, dall’altra il ridursi della legittimità di imperativi tradizionali favorendo i processi di individualizzazione e di crescita del relativismo valoriale. L’aumento dei tassi di scolarizzazione e il prolungamento del percorso scolastico medio: le nuove generazioni hanno visto esplodere le loro possibilità formative e, sebbene i tassi di laureati italiani siano ancora bassi rispetto a quelli europei, ciò ha comportato l’allungarsi della permanenza dei giovani in percorsi di istruzione e formazione, posticipando il loro ingresso nel mercato del lavoro (quindi nello status di attori economicamente indipendenti) e aumentando le loro attese verso la realizzazione professionale. La trasformazione del ruolo della donna nella società e nella famiglia: l’aumento incrementale della scolarizzazione ha riguardato, in particolare, il segmento femminile della popolazione che nelle ultime generazioni ha conosciuto livelli di indipendenza e di riconoscimento nella società mai visti prima. Ciò ha concesso alle donne spazi di realizzazione anche al di fuori della famiglia con una crescita nella partecipazione al mercato del lavoro. Anche se non di rado questo ha comportato più che una trasformazione del ruolo un assommarsi di più compiti intra ed extra-domestici con lo sviluppo della “doppia presenza”. Il progressivo contenimento dei tassi di natalità e la diffusione del figlio unico e della

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Comune di Jesolo

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Elementi essenziali del progetto

GIOVANI PROTAGONISTI

Settore e area di intervento

Educazione e promozione culturale – Animazione culturale verso i giovani

Descrizione dell’area di intervento

Ogni generazione vive trasformazioni che non di rado vengono definite come epocali o rivoluzionarie, siano esse relative alla tecnologia, alla scienza, all’organizzazione sociale, all’economia. Così la transizione tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio del nuovo millennio ha portato con sé mutamenti la cui portata ed estensione hanno indotto a parlare di passaggio dalla “prima” alla “seconda” modernità nella maggior parte dei Paesi occidentali. In questi decenni, infatti, molti sono stati i cambiamenti a più livelli e relativi al sistema economico, politico e sociale che hanno contribuito a ridisegnare i modelli di riferimento degli individui e delle istituzioni. Non è qui possibile approfondirli nel dettaglio, ma, in relazione ai Paesi occidentali in generale e all’Italia in particolare, è possibile citare:

il processo di secolarizzazione con l’allentarsi delle norme tradizionali socialmente condivise e il ridursi del ruolo aggregativo di massa delle ideologie politiche fortemente connotate: il venire meno dei sistemi di riferimento olistici (sia religiosi sia laici) che offrivano un inquadramento, una spiegazione totalizzante e un orientamento nella realtà individuale e collettiva ha prodotto da una parte l’allentamento di tensioni sociali, dall’altra il ridursi della legittimità di imperativi tradizionali favorendo i processi di individualizzazione e di crescita del relativismo valoriale.

L’aumento dei tassi di scolarizzazione e il prolungamento del percorso scolastico medio: le nuove generazioni hanno visto esplodere le loro possibilità formative e, sebbene i tassi di laureati italiani siano ancora bassi rispetto a quelli europei, ciò ha comportato l’allungarsi della permanenza dei giovani in percorsi di istruzione e formazione, posticipando il loro ingresso nel mercato del lavoro (quindi nello status di attori economicamente indipendenti) e aumentando le loro attese verso la realizzazione professionale.

La trasformazione del ruolo della donna nella società e nella famiglia: l’aumento incrementale della scolarizzazione ha riguardato, in particolare, il segmento femminile della popolazione che nelle ultime generazioni ha conosciuto livelli di indipendenza e di riconoscimento nella società mai visti prima. Ciò ha concesso alle donne spazi di realizzazione anche al di fuori della famiglia con una crescita nella partecipazione al mercato del lavoro. Anche se non di rado questo ha comportato più che una trasformazione del ruolo un assommarsi di più compiti intra ed extra-domestici con lo sviluppo della “doppia presenza”.

Il progressivo contenimento dei tassi di natalità e la diffusione del figlio unico e della

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compresenza di più generazioni all’interno della stessa famiglia: il mutamento del ruolo della donna mediamente più istruita e non più relegata al solo compito domestico di moglie e madre e, al contempo, la difficoltà di conciliare attività professionale e compiti famigliari (accanto ad una liberalizzazione della contraccezione e dei comportamenti sessuali), hanno indotto mutamenti dei comportamenti riproduttivi che hanno favorito una riduzione dei tassi di fecondità. Si assiste così ad una diffusione sempre maggiore del figlio unico. Questo, inoltre, sempre più facilmente è circondato da adulti di più generazioni.

L’invecchiamento della popolazione: l’allungamento della vita media e la contrazione dei tassi di fecondità hanno a loro volta portato - soprattutto in Italia - ad una struttura demografica in cui i giovani sono pochi e sempre meno. Un Paese in cui gli anziani sono una quota sempre più consistente della popolazione (ad oggi gli ultra 65enni sono circa il 20% a fronte del 14% degli individui tra gli 0 e 14 anni di età) vede ridursi le risorse produttive a favore di attori che richiedono servizi e protezione sociale e deve quindi investire in modo massiccio in dispositivi di assistenza (salute e previdenza sociale, innanzitutto) che vanno ad incidere pesantemente sulla struttura di welfare. Si pensi, per esempio, alle riforme imposte al sistema pensionistico per la sua evidente insostenibilità e le conseguenze che queste comportano nell’assetto socio-politico.

La diffusione di nuovi modelli educativi: i fenomeni appena citati si correlano alla rivisitazione dei ruoli delle diverse generazioni all’interno della famiglia. Oggi i giovani non sono più i “selvaggi da civilizzare”, bensì sono sempre più visti come “cuccioli d’oro” da coccolare [Pietropolli Charmet 2008], da non mortificare né deludere mai, tanto più se si ha poco tempo da condividere e dedicare loro. Questo ha favorito l’accrescimento del potere negoziale dei figli a scapito dell’autorità e dell’autorevolezza dei genitori che, quindi, sono chiamati a rintracciare nuovi punti di riferimento per non abdicare al loro ruolo di educatori.

L’imporsi della tecnologia come strumento pervasivo della vita quotidiana: negli ultimi decenni si è assistito ad un rapido e continuo diffondersi di strumenti di lavoro, di intrattenimento, di mobilità, sempre più sofisticati e tali da rivoluzionare i tempi e gli assetti organizzativi della vita personale e professionale. La loro sempre maggiore accessibilità, poi, ha permesso che tale rivoluzione riguardasse tutti gli strati della popolazione e in diversi ambiti andando a coinvolgere, in particolare, proprio le nuove generazioni (“nativi digitali”) ormai nate e cresciute nell’epoca del dominio tecnologico.

Le difficoltà di entrata e stabilizzazione nel mercato del lavoro: accanto a questi mutamenti di carattere politico-sociale, si è assistito e si assiste tuttora ad un mutamento delle condizioni e delle regole dell’economia (a partire dalla globalizzazione). La maggior parte dei Paesi occidentali si trovano oggi a dover gestire una fase di contenimento dopo il boom economico degli anni ‘50 e ‘60 con, in particolare, un forte crescita dei tassi di disoccupazione (seppur con forti differenze tra Paesi e aree del pianeta).

L’instabilità del sistema economico: infine, dal punto di vista dell’organizzazione economico-produttiva, il mutamento più significativo si è avuto con il passaggio da un sistema produttivo in crescita, di medie e grandi aziende organizzate e gestite secondo il sistema fordista-taylorista, ad un sistema più flessibile, instabile e delocalizzato. Mentre nel primo caso la sovrastruttura sociale che ne derivava era prevedibile,

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rassicurante, abitata da lavoratori con il posto fisso garantito, basata sulla famiglia tradizionale, il benessere diffuso e una possibilità di acquisto e consumi mai visti prima e in continua crescita, nel secondo si è passati ad una società flessibile che vede prevalere la velocità e l’incertezza nelle biografie individuali.

L’arrestarsi della crescita del benessere: per la prima volta nella storia recente anche in Italia si va così verso una battuta d’arresto: dopo una crescita di benessere che sembrava inarrestabile, le statistiche ufficiali segnalano che le nuove generazioni non riusciranno a mantenere il tenore di vita raggiunto dai loro padri e a questi garantito (anche in relazione alla sostenibilità dei sistemi di welfare cui si accennava più sopra) [Livi Bacci 2008; Diamanti 2007].

Questi sono tutti fenomeni che hanno avuto e stanno avendo un ruolo non indifferente nel trasformare i tradizionali assetti organizzativi famigliari e sociali, ergo nell’incidere su condizioni di vita, prospettive, atteggiamenti del segmento giovanile. In generale, ciò che forse riguarda maggiormente i “giovani” e le loro interazioni con le generazioni adulte, è il passaggio da un sistema sociale rigido e prestabilito, in cui le attese sociali e famigliari sono date una volta per tutte (ruoli di genere, destini formativi, scelte professionali, matrimonio, etc.), ad un sistema in cui nulla è dato per scontato e l’individuo vede esplodere le proprie possibilità di scelta. In altri termini, se in passato l’identità individuale, il destino famigliare e il ruolo sociale erano facilmente prevedibili perché predeterminati e definiti socialmente, oggi i criteri non sono più unanimemente condivisi e il relativismo culturale amplia i margini di azione consentendo la legittimazione di modelli e stili di vita nuovi e inesplorati. Parallelamente - e inevitabilmente - l’appartenenza socio-culturale, pur confermandosi un fattore predittivo ancora valido in alcuni ambiti (successo scolastico e professionale, per esempio), perde parte del suo potere deterministico rispetto alle vite individuali anche in virtù dell’estendersi di un benessere medio a quote sempre più ampie della popolazione. Ovviamente tali mutamenti portano con sé un’ulteriore conseguenza: un tessuto rigido e predeterminato limita la libertà individuale e sociale ma dall’altra offre anche binari sicuri in cui incanalare destini ed energie. Se ci sono regole sociali e destini chiari e condivisi - a prescindere dalla loro legittimità - il percorso da intraprendere è altrettanto evidente. Al contrario, un modello di vita aperto e indeterminato se consente da un lato maggiori possibilità, dall’altro amplia anche i margini di rischio e di instabilità: Il disagio della modernità nasceva da un tipo di sicurezza che assegnava alla libertà un ruolo troppo limitato nella ricerca della felicità individuale. Il disagio della post-modernità nasce da un genere di libertà nella ricerca del piacere che assegna uno spazio troppo limitato alla sicurezza individuale [Bauman 1999, 10]. Pochi chiederebbero oggi il sacrificio delle libertà individuali per il bene della società: non è la libertà individuale che deve legittimarsi per la sua utilità sociale, ma è la società che deve legittimarsi in termini di servizio reso alla libertà del singolo [ibidem, 21]. Sempre in relazione alle nuove generazioni, ciò configura un ulteriore tratto che caratterizza il nostro tempo: prima era atteso e indiscusso che il centro fondamentale fosse la riproduzione statica della società e ciò implicava una logica di investimento di lungo periodo,

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resa possibile da un contesto previsto e prevedibile che, a fronte di sacrifici e investimenti, garantiva risultati professionali e sociali. Oggi invece viviamo nell’epoca dell’incertezza biografica [Rampazi 2005], un’epoca, cioè, che essendo imprevedibile richiede all’individuo una logica e una capacità di adattamento elevate e che riduce il senso della pianificazione e della programmazione portando a valorizzare il tempo presente, l’unico conoscibile e controllabile. In riferimento all’Italia, si pensi in primo luogo ai mutamenti nel mercato del lavoro in cui, a partire dalle riforme del 1997 (il cosiddetto “Pacchetto Treu”), il posto fisso e sicuro è sempre meno tale soprattutto per i giovani - e la recente contingenza di recessione lo ha palesato in modo evidente - anche in caso di contratto di lavoro a tempo indeterminato (e ciò vale soprattutto per le forze di lavoro in ingresso o appena immesse nel mercato del lavoro). Il nostro sembra essere dunque un momento storico in cui la vita si caratterizza per la necessità di essere costruita e ricostruita giorno per giorno, attraverso ridefinizioni e adattamenti continui e successivi. Tutto questo non può essere non considerato nel momento in cui ci si dedica ai “giovani” che, accanto alla fragilità sociale, si trovano ad affrontare una fragilità personale legata al naturale processo di crescita e definizione del sé verso l’“adultità”. È necessario attivare seri e immediati interventi per favorire il protagonismo dei giovani nella società, per offrire una bussola nel loro disorientamento evitando che assomiglino sempre più a “surfisti che si lasciano trasportare dalle onde” [de Lillo 2009; Cavalli 2007]. È dunque necessario attivare seri e immediati interventi per ricostruire un’educazione che abbandoni i richiami alla protezione e alla difesa e incalzi, piuttosto, il desiderio di mondo e di futuro [Benasayag, Schmit, 2004]; è necessario, cioè, ricostruire futuro e speranza. Non solo come atto dovuto verso le nuove generazioni, bensì, come imprescindibile azione di sviluppo. E questo richiede agli adulti di mettersi in discussione, di recuperare il mandato e l’alleanza educativi, di abbandonare la rinuncia: di non rinunciare alla loro funzione educativa, limitandosi a provvedere ai servizi per il benessere materiale dei figli e a trasmettere saperi asettici depurati da riferimenti ai valori. Date queste premesse, che fare per i giovani e con i giovani? Il quadro che ci restituiscono le statistiche e le riflessioni degli studiosi è quello di una generazione benestante, cresciuta in famiglie accoglienti, amorevoli e concilianti su cui è sempre possibile contare. Ma è anche quello di una generazione che rischia di investire in una formazione (lunga) che si rivela inutile per un mercato del lavoro e un sistema economico inefficienti, che non sono in grado di garantire una sicurezza e una protezione tali da permettere solidità personale e sociale. È quello di una generazione “dormiente”, numericamente contenuta e che per questo sta perdendo prerogative e rappresentanza pubblica, rischiando di diventare invisibile. È quello di una generazione che ha bisogno di un nuovo futuro. E questo non solo per il suo benessere, ma per quello del sistema nel suo insieme. Perché un Paese che non investe nei giovani è un Paese che non investe nel suo avvenire.

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Obiettivi del progetto

Promuovere l’integrazione sociale e la crescita personale e culturale dei giovani La proposta, così come formulata, intende fornire un intervento strutturato di supporto ed aiuto ai giovani, specialmente a quelli versanti in condizioni di potenziale o effettivo disagio sociale, offrendo prospettive di impegno e crescita. Il principio ispiratore del progetto proposto consiste nell’esigenza di riconoscere in maniera irreversibile il giusto spazio ai giovani e all’importanza delle attività di socializzazione e di relazione, dando merito alle potenzialità, alle capacità ed alla forza delle giovani generazioni, per fare dei giovani il principale elemento di trasformazione della realtà sociale in cui vive e partecipa. Ringiovanire la società civile significa poggiare su basi più solide ed eque il suo futuro, sostenibile nel tempo, e sbloccare le sue potenzialità rendendola più dinamica e competitiva. OBIETTIVI SPECIFICI Obiettivo specifico 1 Aumentare la partecipazione dei giovani e promuovere il senso di appartenenza alla comunità Il primo obiettivo del progetto ha come scopo il potenziamento dell'offerta dei servizi e degli interventi di socializzazione ed inclusione sociale rivolti ai giovani per il buon uso del proprio tempo libero, permettendo ai giovani a rischio, che non partecipano alle attività già presenti sul territorio, di prendere coscienza della comunità in cui vivono e delle possibilità che una loro partecipazione attiva può offrire a loro stessi e alla comunità. Benefici Il principale beneficio apportato della messa in opera di tale attività sarà responsabilizzare l’individuo verso le sue azioni comportamentali, la gestione del suo sé e delle relazioni con gli altri che lo circondano, creando le condizioni per una maggiore conoscenza delle proprie abilità e favorendo un confronto costante con gli altri che porti ad uno sviluppo di una consapevolezza civica, delle risorse del territorio e della partecipazione attiva alla comunità. Obiettivo specifico 2 Promuovere la valorizzazione delle competenze e delle capacità personali dei giovani a rischio inattività e dispersione scolastica. Il progetto si pone come secondo obiettivo di aiutare il giovane che si trovi in situazione di rischio nel poter valutare le proprie risorse interne, personali e specifiche, ritenendo necessario innanzitutto che l’individuo possa valorizzare se stesso e comprendere le proprie possibilità e capacità, contrastando situazioni di disagio e permettendo il raggiungimento di un’autonomia responsabile dei destinatari Benefici Il principale beneficio ottenuto dalla messa in opera delle attività progettuali è la ritrovata

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consapevolezza dell’individuo nelle proprie potenzialità e capacità, un rafforzamento personale che nell’immediato e nel futuro si pone come “scudo” contro la caduta in forme di devianza.

BISOGNI OBIETTIVI Contesto territoriale e sociale

potenzialmente fragile, attento all’ospite ma caratterizzato da un limitato supporto e da

una carente assistenza ai giovani in difficoltà

Aumentare la partecipazione dei giovani e promuovere il senso di appartenenza alla

comunità

Carenza di supporto e di assistenza ai giovani in difficoltà, scarsa percezione da parte dei giovani delle istituzioni, scarso

senso di appartenenza alla comunità

Promuovere la valorizzazione delle competenze e delle capacità personali dei giovani a rischio inattività e dispersione

scolastica Per la realizzazione delle attività, saranno organizzati gruppi di lavoro, di gioco e di riflessione. Tali gruppo saranno omogeneamente costituiti a partire dalla fascia di età a cui appartengono e la propensione, interesse e capacità maturate in un settore di espressione (es. attività ludiche e teatrali). Risultati attesi Di seguito la sintesi dei risultati attesi, utilizzando i medesimi indicatori individuati per l’analisi del contesto, che saranno raggiunti grazie al parallelo funzionamento dei servizi già attivati dal Comune di Jesolo e che permettono di raccogliere e valorizzare l’attivazione giovanile:

Indicatore Valore relativo alla

situazione di partenza Valore relativo alla situazione di arrivo

n. di giovani neet 526 500* n. di giovani con bassa

scolarizzazione 233 200*

n. di giovani che partecipano ad attività di animazione sociale,

socio-culturali e di socializzazione 87 150

n. di giovani che accedono a percorsi di empowerment realizzati dalle istituzioni

34 50

n. di iniziative realizzate dalle Politiche Giovanili del Comune

7 8

n. di iniziative socio/culturali realizzate direttamente dai giovani

0 2

*Si prevede di indirizzare le attività a tutti i giovani a rischio dispersione scolastica e inattività, razionalmente si prevede che le attività riescano ad influenzarne positivamente una minoranza

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Attività d’impiego dei volontari

I volontari in servizio civile, saranno impegnati nel progetto per 0 ore settimanali per 5

giorni a settimana, di solito dal luned al venerd , ma in occasione di particolari necessita

progettuali, il loro impegno si estende ai giorni prefestivi e festivi. L’ente favorira

l’inserimento dei volontari nelle attivita lavorativa facendo riferimento ad un approccio di

tipo partecipato, dove viene alimentato il dialogo tra gli operatori e i volontari, analizzando di

volta in volta eventuali conflitti, favorendo al contempo la partecipazione nella presa delle

decisioni, questo grazie a un ruolo strategico ricoperto dai referenti dell’ente.

i prevede di attuare un percorso cos articolato:

1.Prima fase di Accoglienza e Formazione

I volontari saranno accolti dall’ente che mediante formazione generale e speci ica (realizzata

secondo i contenuti previsti dal progetto) fornira loro le conoscenze, le competenze nonche

gli strumenti di base af inche possano realizzare le attivita previste. Dopodiche i volontari

incontreranno gli operatori che li introdurranno al progetto, alle azioni programmate, ai suoi

obiettivi e alla tipologia di destinatari.

2. Seconda fase- Costituzione dell’equipe di lavoro

cquisiti gli strumenti di base, sara costituito il gruppo di lavoro del progetto, comprendente

gli operatori coinvolti che i volontari af iancheranno nella realizzazione delle attivita previste.

Al fine di lavorare in maniera efficace, in via preliminare, si utilizzeranno strumenti di analisi

sia del bisogno che dell’area di intervento, come la WOT nalysis che definisce i punti di

forza e debolezza.

erza ase- ealizzazione delle attività

I volontari saranno coinvolti nelle attivita a pieno ritmo, supportando gli operatori nelle varie

mansioni definite.

4. Quarta Fase- Monitoraggio e valutazione in itinere

Il percorso prevede una valutazione dell’andamento del progetto cos da poter intervenire e

applicare correttivi se necessario, salvaguardando la qualita dell’intervento.

Pertanto saranno definite giornate dedicate alla valutazione (presso la sede di attuazione del

progetto) alle quali parteciperanno sia gli OLP che i volontari. Gli strumenti di valutazione

saranno questionari specifici somministrati ai volontari attraverso i quali si veri ichera il

soddisfacimento degli obiettivi e dei risultati attesi.

5. Quinta Fase- Valutazione complessiva del progetto

l termine del progetto, nel corso dell’ultimo mese, sara realizzata una valutazione

complessiva degli interventi che, oltre ad analizzare la coerenza con gli obiettivi risultati, ne

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valutera l’impatto. La valutazione sara realizzata facendo riferimento a speci iche griglie di

valutazione elaborate dal gruppo di lavoro sulla base degli indicatori definiti in sede

progettuale e che tengano conto anche della valutazione in itinere. ara inoltre elaborato un

report bilancio contenente i risultati conseguiti e che sara diffuso mediante i canali

comunicativi dell’ente proponente e degli enti che appartengono alla sua rete territoriale.

I volontari in ervizio Civile supporteranno le attivita previste dal progetto, come di seguito

specificato:

Attività per l’attuazione dell’ Obiettivo Specifico 1:

Aumentare la partecipazione dei giovani e promuovere il senso di appartenenza alla comunità

Azione A: Interventi di informazione

Attività A 1: Incremento delle attività di raccolta e selezione delle informazioni

upporto all’organizzazione dell’espletamento delle attività

Sostegno per la raccolta e selezione delle informazioni riguardanti risorse presenti sul

territorio

Supporto per la ricerca sulle nuove disposizioni legislative in materia di tutela,

valorizzazione e promozione dei diritti della persona e del patrimonio territoriale

Sostegno per la ricerca di materiale informativo circa l’inclusione sociale

Affiancamento nella creazione di una mailing list di persone interessate a ricevere

ulteriori informazioni e aggiornamenti

Affiancamento nella creazione di una lista dei recapiti degli enti e strutture, con

specifiche dei servizi offerti

Attività A 2: Disposizione del materiale informativo

upporto per l’organizzazione dell’espletamento delle attività

Supporto per la valutazione ed approfondimento di proposte dei soggetti su tematiche

di loro interesse

Affiancamento nella gestione ed aggiornamento periodico della banca dati in materia

di inclusione sociale e iniziative di solidarietà

Supporto per la predisposizione di schede informative sulle attività e sui servizi

erogati

Sostegno per la predisposizione di dossier/bacheche per un veloce reperimento delle

informazioni in evidenza

ffiancamento per l’elaborazione di una bozza grafica di opuscoli, volantini e

locandine

Supporto per la realizzazione di contenuti da inserire nella bozza

Sostegno per la distribuzione del materiale informativo prodotto

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Attività A 3: Diffusione delle informazioni on line

upporto per l’organizzazione dell’espletamento delle attività

Affiancamento per la creazione di pagina on line

Affiancamento per la creazione di un profilo web del Progetto online sui principali

social network

Supporto per la creazione di uno spazio on-line dedicato al Progetto

Sostegno per la redazione e predisposizione dei materiali divulgativi in formato

digitale

ffiancamento per l’aggiornamento dei portali internet dedicati

ffiancamento per l’aggiornamento periodico circa le informazioni trasmesse

Attività per l’attuazione dell’ Obiettivo Specifico 2:

Promuovere la valorizzazione delle competenze e delle capacità personali dei giovani a rischio inattività e dispersione scolastica.

Azione B: Realizzazione di iniziative formative/informative dedicate ai giovani

Attività B 1: eventi per la conoscenza delle opportunità formative/informative presenti sul

territorio e in Europa

Partecipazione alle riunioni di concertazione

ffiancamento per l’individuazione di partner presenti nei diversi contesti territoriali

per il supporto alla promozione e alla realizzazione delle azioni di raccolta delle

informazioni e diffusione di una cultura della solidarietà (Scuole, insegnanti, genitori,

parrocchie, gruppi scout, altre realtà associative aderenti all’iniziativa)

ffiancamento per l’individuazione e disponibilità sedi, mezzi ed ospitalità sul

territorio

Supporto per la redazione e predisposizione dei materiali

Supporto per la realizzazione e stampa volantini, materiale informativo, divulgativo e

promozionale in materia di tutela, valorizzazione e promozione dei diritti/bisogni

della persona

Sostegno per la promozione/pubblicizzazione degli eventi

upporto all’organizzazione logistica degli interventi

Sostegno per la realizzazione degli interventi

Attività B 2: Realizzazione di “Eventi di comunità”

ostegno per l’apertura di spazio per la raccolta di fotografie stampe disegni relative

al territorio

upporto per l’individuazione di partner presenti nei diversi contesti territoriali per il

supporto alla promozione e alla realizzazione delle azioni di raccolta e diffusione di

una cultura della solidarietà (parrocchie, gruppi scout, altre realtà associative)

Supporto per l’individuazione e disponibilità sedi, mezzi ed ospitalità sul territorio

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Sostegno per la redazione e predisposizione dei materiali divulgativi (materiali

stampa, manifesti, presentazioni, ecc.)

Affiancamento per la realizzazione e stampa volantini, materiale informativo,

divulgativo e promozionale in materia di tutela, valorizzazione e promozione dei

diritti/bisogni della persona

Supporto per la promozione/pubblicizzazione degli eventi

ostegno all’organizzazione logistica degli eventi

Supporto alla realizzazione degli eventi

Attività B 3: occasioni informali di relazione tra i giovani

ffiancamento per l’individuazione di partner presenti nel territorio per il supporto

alla promozione e alla realizzazione delle azioni di raccolta delle informazioni e

diffusione di una cultura della solidarietà (parrocchie, gruppi scout, supermercati,

altre realtà associative aderenti all’iniziativa)

Affiancamento nelle raccolte periodiche delle donazioni presso le sedi previa

comunicazione

ostegno per l’individuazione e disponibilità sedi, mezzi ed ospitalità sul territorio

Supporto per la redazione e predisposizione dei materiali divulgativi

Affiancamento per la realizzazione e stampa volantini, materiale informativo,

divulgativo e promozionale in materia di tutela, valorizzazione e promozione dei

diritti/bisogni della persona

Supporto per la promozione/pubblicizzazione degli interventi

upporto all’organizzazione logistica degli interventi

Supporto alla realizzazione degli interventi

Azione C: Realizzazione di interventi di animazione territoriale dedicati alla

sensibilizzazione dei giovani sui servizi e le opportunità presenti

Attività C 1: Interventi di animazione di strada

upporto per l’organizzazione logistica degli interventi

Sostegno alla realizzazione degli interventi di strada

ffiancamento per l’allestimento dello stand

Supporto per la redazione, predisposizione e distribuzione dei materiali divulgativi

(materiali stampa, opuscoli informativi, manifesti, presentazioni, mappe, ecc.)

Sostegno per la valutazione ed approfondimento di proposte dei soggetti su tematiche

di loro interesse

Supporto per la pubblicizzazione territoriale degli interventi, anche mediante mezzi

online

Sostegno per la realizzazione e diffusione di riprese degli interventi mediante social

network

Coinvolgimento della comunità locale agli eventi

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Partecipazione alla pari alle attività previste

Criteri di selezione

Sistema Certificato UNI EN ISO 9001:2008 Cert. N. 008b/12 Di seguito si riporta uno estratto del ‘ istema di Reclutamento e elezione’ adeguato ad Ottobre 2015 e approvato dall’UN C con decreto n.576 2015 cui per ogni eventuale approfondimento si rimanda alla consultazione sul sito www.amesci.org CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di AMESCI è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:

- le esperienze di volontariato; - le esperienze di crescita formative - le capacità relazionali; - l’interesse del candidato.

Valutazione dei titoli massimo MAX 50 PUNTI

Precedenti esperienze MAX 30 PUNTI

Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre

conoscenze MAX 20 PUNTI

ESPERIENZE

Precedenti esperienze di volontariato max 30 punti

L’esperienza di attività di volontariato costituisce un titolo di valutazione.

Sono valutate le esperienze per mese o frazione di mese superiore o uguale a

15 gg; il periodo massimo valutabile è di 12 mesi per ogni singola tipologia di

esperienza svolta.

Le esperienze sono cumulabili fino al raggiungimento del punteggio massimo

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previsto.

ITEM PUNTEGGIO

Precedenti esperienze di volontariato presso lo

stesso Ente che realizza il progetto nello stesso

settore

1 punto

(per mese o fraz.

≥15gg)

Precedenti esperienze di volontariato nello stesso

settore del progetto presso Ente diverso da quello

che realizza il progetto

0,75 punti

(per mese o fraz.

≥15gg)

Precedenti esperienze di volontariato presso lo

stesso Ente che realizza il progetto ma in settore

diverso

0,50 punti

(per mese o fraz.

≥15gg)

Precedenti esperienze di volontariato presso Enti

diversi da quello che realizza il progetto ed in settori

diversi

0,25 punti

(per mese o fraz.

≥15gg)

Esperienze aggiuntive non valutate in

precedenza:

max 4 punti

Si tratta di esperienze diverse da quelle valutate al punto precedente (per

esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza

ai bambini durante il periodo estivo, etc.).

L’esperienze sono cumulabili fino al raggiungimento del punteggio massimo

previsto.

ITEM PUNTEGGIO

Esperienze di durata superiore od uguale a 12 mesi 4 punti

Esperienze di durata inferiore ad un anno 2 punti

TITOLI DI STUDIO

Titoli di studio: max 8 punti

Sono valutabili i titoli rilasciati da scuole, istituti, università dello Stato o da

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esso legalmente riconosciuti. Viene valutato solo il titolo più elevato.

ITEM PUNTEGGIO

Laurea (magistrale, specialistica, vecchio ordinamento) 8 punti

Laurea triennale 7 punti

Diploma scuola superiore 6 punti

Per ogni anno di scuola media superiore concluso (max

4 punti)

1 punto/anno

Titoli di studio

professionali:

max 4 punti

I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti accreditati

(valutare solo il titolo più elevato).

ITEM PUNTEGGIO

Titolo completo 4 punti

Titolo non completo 2 punti

N.B.: in caso di qualifica professionale afferente il triennio della scuola

media superiore, essa non và valutata se è presente il diploma; in caso

contrario il titolo viene riportato solo in questa sezione e non anche

nella precedente

ALTRE CONOSCENZE

Altre conoscenze in possesso del

giovane

max 4 punti

Si valutano le conoscenze dichiarate e/o certificate riportate dal giovane (es.

specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera,

conoscenza del computer). Per ogni conoscenza riportata è attribuito 1

punto fino ad un massimo di 4 punti

ITEM PUNTEGGIO

Attestato o autocertificati 1

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punto/conoscenza

I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito sui seguenti argomenti:

1. Il servizio civile nazionale 2. Il progetto 3. Le pregresse esperienze sotto l’aspetto qualitativo (con particolare riguardo alle

precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non)

4. La motivazione e l’idoneità del candidato al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini.

COLLOQUIO MAX 60 PUNTI

La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.

L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio

REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.

Condizioni di servizio ed aspetti organizzativi

Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:

Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali

Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della

chiusura della sede di servizio (chiusure estive e festive) Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai

fini del progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi,

30

5

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organizzati anche dagli enti partner del progetto Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg

previsti Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella

realizzazione del progetto Disponibilità ad utilizzare i veicoli messi a disposizione dell’Ente.

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali. È titolo di maggior gradimento:

- diploma di scuola media superiore; - pregressa esperienza nel settore specifico del progetto; - pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato; - buona conoscenza di una lingua straniera; - spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo; - capacità relazionali e dialogiche; - studi universitari attinenti; - buone capacità all’utilizzo di dispositivi tecnologici (radiotrasmittenti, etc.); - buone capacità di analisi.

Sedi di svolgimento e posti disponibili

Numero dei volontari da impiegare nel progetto: Numero posti con vitto e alloggio: Numero posti senza vitto e alloggio: Numero posti con solo vitto:

2

0

2

0

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Caratteristiche conoscenze acquisibili

Eventuali crediti formativi riconosciuti: NO

Eventuali tirocini riconosciuti: NO Attestazione delle conoscenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio utili ai fini del curriculum vitae: Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche (specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale professionale): supporto alle relazioni sociali, organizzazione logistica, segreteria tecnica, ideazione e realizzazione grafica e testuale di testi informativi, uso di strumentazioni tecniche, riconoscimento delle emergenze, valutazioni tecniche;

competenze cognitive (funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa): capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving), team working;

competenze sociali e di sviluppo (utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se stessi): capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività;

competenze dinamiche (importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria professionalità): competitività come forza di stimolo al saper fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle proprie risorse.

L’ente proponente il progetto riconosce e attesta le competenze acquisite.

Formazione specifica dei volontari

In aula: La socializzazione e l’inclusione sociale dei giovani nel territorio di Jesolo: significati e strategie I APPROFONDIMENTO: Modulo I: Guida ai servizi/interventi di supporto ai giovani a rischio di marginalità e devianza sociale nel territorio di Jesolo; Modulo II: Disorientamento, disadattamento e devianza: le nuove povertà giovanili; Durata:

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II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36).

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza Organigramma della sicurezza Misure di prevenzione adottate

Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011).

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro Rischi meccanici ed elettrici generali Rischio biologico Rischio chimico Rischio fisico Rischio videoterminale Movimentazione manuale dei carichi Altri Rischi Dispositivi di Protezione Individuale Stress lavoro correlato Segnaletica di emergenza Incidenti ed infortuni mancati

Modulo extra: Bilancio delle competenze Lo scopo dell’incontro è quello di favorire un percorso di consapevolezza delle competenze acquisite attraverso lavoro personale che aiuti i giovani a ripercorrere le tappe del loro anno di Servizio Civile. Si tratta di un modulo che prevede una prima parte nella quale il formatore, utilizzerà una metodologia legata alle dinamiche attive/non formali di gruppo alternate con dei momenti di confronto, al fine di favorire un’autovalutazione del proprio percorso di servizio civile e la condivisione con il gruppo. L’incontro prevede l’intervento di un esperto che guiderà i giovani a rileggere l’esperienza nella sua globalità approfondendo i seguenti elementi:

competenze e risorse, rappresentazioni di sé e della situazione sistema della aspettative e dei valori contingenze situazionali definizione del problema identificazione di uno o più obiettivi analisi delle competenze orientata allo scopo, attivazione personale nella produzione e ricerca di informazioni su se stesso e sul

contesto di riferimento, definizione di un progetto, monitoraggio degli effetti delle proprie azioni, ricostruzione, analisi e individuazione delle variabili di diversa natura percepite dalla

persona come caratterizzanti la carriera professionale; costruzione di un progetto di sviluppo personale e professionale fattibile e «realistico»

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Corso e-learning: Modulo I: Evoluzione, normativa di riferimento e SCN

Le politiche giovanili dagli anni Ottanta a oggi Riferimento normativo: DGR. n. 99 del 15/03/2016 Riferimento normativo Legge regionale 8 agosto 2016, n. 26 “Costruire il futuro.

Nuove politiche per i giovani” Il Servizio civile nazionale

Modulo II: Area specifica di Intervento

Elementi di psicologia delle relazioni La psicologia delle emozioni Principi di integrazione sociale Principi di problem solving Tipologie della comunicazione: Verbale, non verbale, paraverbale Il Counseling di gruppo Competenze formali, non formali, informali Il processo e le tipologie di validazione delle competenze Elementi di psicologia Il teatro delle emozioni Il cinema come arte espressiva

Modulo III: Modalità di comunicazione

La gestione della relazione di aiuto Tecniche di trasmissione formativa di base Tecniche di comunicazione finalizzate alla pubblicizzazione delle iniziative sui canali

comunicativi di supporto Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-competenze quali:

capacità di analisi e sintesi abilità comunicative legate alla comunicazione on line abitudine al confronto e alla discussione

L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet.