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“el purtava i scarp del tennis” - 2

Piccola storia in itinere fotografico … dedicato alla mia famiglia.


Indice _______________________________

Genesi pag. 04

Desinenza pag. 14

Nuovo inizio pag. 24

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Fotografie del progetto: “el purtava i scarp del tennis”


Genesi ______________ o ______________

Si conoscevano fin dal loro concepimento. Chissà come, si erano ritrovati a navigare per quei lidi che, con l’andar dei mesi, diventavano sempre più stretti e angusti. Inizialmente avevano instaurato un rapporto quasi fraterno.

Righty stava sempre dalla sua parte, nel suo spazio lì sulla destra, mentre Lefty era un po’ più sfacciata, si spostava volentieri verso lo spazio di lui finanche a scavalcarlo, ma lo faceva con grazia e un poco di impertinenza. Righty, timido e imbarazzato, nascondeva a fatica il suo invaghirsi per lei tutte le volte che lo stuzzicava, conscia di essere la sua preferita.

Tutto era cominciato quando, dopo una frenetica eccitazione, uno dei codini aveva trovato la sua strada. Insinuatosi con non poca foga in quel che credeva il suo rifugio naturale, il codino aveva cominciato a seguire una lenta ma inarrestabile


metamorfosi: una dopo l’altra spuntano quelle strane protuberanze, poi si forma Lefty e, subito a seguire, Righty.

Che strano, Righty nota immediatamente Lefty, invece lei, come seguisse un manuale, finge di non notarlo, cosa che a lui ovviamente disturba assai. Questo, in fondo, sarà il leitmotiv del loro rapporto.

Comincia presto a girarle intorno, ammira silenziosamente quella strana forma con il vertice a discendere da destra verso sinistra, così dolce e regolare. Dei cinque, maestoso è il primo,


tanto piccolo e tenero l’ultimo, inframmezzato dagli altri due… no tre, ancora non sa contare bene. In testa a ognuno c’è un accenno lucido, quasi un cappello di lustrini, tanto per rendere ancora più dolce e affascinante la visione.

Lei lo guarda con aria indifferente, così vuol far credere, ma ne è attratta, sarà che non ha mai visto nulla di simile.

Strano, il secondo, ha una forma un po’ vaga, o forse valga? Tutto piegato a sinistra, fa capolino da dietro quello più grosso.


Gli altri, meno interessanti, restano lì, tutti in fila, senza destare il suo interesse.

Tutto il resto, adesso, non è poi così interessante. Quello che invece rende la giornata piacevole è lei; ancora non ha l’ardire di avvicinarla, vorrebbe ma gli manca il coraggio. Per divagare comincia a perlustrare quello strano posto, sempre con un occhio di riguardo su Lefty. È un po’ disorientato, non capisce dov’è, si è ritrovato lì senza sapere né come né perché, ma ormai questo poco importa, c’è Lei e tanto gli basta.

Tutto quel girovagare lo annoia, deve prendere coraggio e avvicinarla. Poi, d’un tratto se la trova di fronte. Imbarazzato da quella sua dolce sfrontatezza, non sa cosa fare. È Lefty che prende l’iniziativa, manco lo sapesse. Righty, se potesse, si nasconderebbe nell’angolo più buio, ma orgoglio e curiosità lo incatenano. Con fare indifferente guarda Lefty poi, non si sa come, l’accarezza sulla guancia.

Sorpresa da quella tenerezza, per un solo istante lei non sa reagire, ma solo per un istante.


Quell’istante dove tutto sembra non finire mai, l’istante dove pensi di fare una cosa e invece ne fai un’altra, anche se questo istante non è diverso dagli altri. Lefty pensa a come è stata dolce quella carezza e d’istinto si ritrae stizzita, come l’avessero punta. La reazione sorprende sé stessa, subito se ne pente perché non era ciò che voleva. Figuriamoci Righty, sorpreso dal modo di fare di Lefty, si scosta come per scusarsi e si ritira mesto nel suo angolo buio.

Ma non è quello che entrambi vogliono. Allora pian piano si riavvicinano, capiscono che è necessario un chiarimento. Il sorriso di Lei, e in un istante non c’è più nulla da chiarire. Righty è al settimo cielo, entusiasta ed estasiato da come si stanno mettendo le cose, pensa già al primo pic-nic. Giusto l’altro giorno ha notato un posto tranquillo dove appartarsi. Per Righty inizia un avvicendarsi di pensieri che lo confondono, così che la sua mente corre tanto veloce da ingarbugliare tutti i suoi programmi.

Respiro lungo e riordino dei pensieri: non può permettersi confusione.


Come da copione di un film, Lefty se ne accorge immediatamente, ostenta tenerezza e si avvicina. Lui, con il cuore a mille, resta in attesa.

Aspetta che accada, cosa non lo sa, ma qualcosa deve accadere …


Desinenza ______________ o ______________

È così che vanno le cose, una lezione da imparare immediatamente.

Tutto è pronto per il primo pic-nic: il cestino, la tovaglia, la coperta bella, le posate colorate in tinta con tovaglia, manca solo Lei.

La pazienza è la virtù dei forti, gli sembra di ricordare che recitasse così quel proverbio, ma ora l’attesa comincia a diventare troppo lunga.

Righty si prepara da giorni a questo momento, i pensieri si rincorrono e il discorso che si era meticolosamente preparato, in quell’attesa sembra banale e infantile. Allora inizia a cambiarlo, così che inconsapevolmente comincia a fare il gioco di Lefty. Già, Lefty è in ritardo, non perché sia stata trattenuta da qualche impegno o avvenimento particolare, tipo tsunami


intestinale o uragano extrauterino, ma perché Lefty sa benissimo che questo ritardo metterà in discussione tutte le certezze di Righty. Pensando a Lui e alla sua imbarazzante ma opportuna confusione, un sorriso le si colora addosso.

Lui la vede arrivare e la sua agitazione, già notevole, si moltiplica.

Lei sorride e lui capitola, non gli importano più i minuti di ritardo, è solo contento che Lefty sia qui con lui.

Il pic-nic passa troppo rapidamente, ci sono mille cose che lui vorrebbe dire, mille cose che lui vorrebbe fare, mille cose, troppe per così poco tempo.

I giorni corrono fra ansie e gioie. Lefty sa bene come tenere le redini della situazione e Righty la lascia fare, anche perché non saprebbe comportarsi in modo diverso.

Ogni giorno che passa, l’ambiente pare farsi sempre più piccolo, gli spazi per muoversi sempre più stretti, sembra persino più difficile incontrare Lefty. Dal giorno del pic-nic tutto è diventato più strano.


Si sentono suoni inspiegabili, risolini confusi e, di tanto in tanto, uno strano fruscio, come due cose che si sfregano nel sottofondo di quei risolini confusi… Lefty e Righty non capiscono.

Non capiscono questo cambiamento e nemmeno intendono questa loro voglia quasi innata di “cambiare”.


Nuovo inizio ______________ o ______________

È vertiginosa tutta questa pressione che si sentono addosso, sono passati mesi da quando si sono incontrati, dovrebbero essere nove, e avvertono di nuovo quel desiderio di cambiare, vedere, sentire cose diverse; non sanno bene cosa ma è certo che è un desiderio comune.

Da qualche ora stanno vivendo un gran trambusto. Vai di qui, vai di là, qualcuno spinge Righty e poi Lefty e poi ancora su e giù, ormai non capiscono più dove sono.

Vedono la luce.

Lefty per prima. Urla, pianti, qualcuno grida “è un maschio”, qualcun’altra “è una femmina”.

Ma… che cavolo vuol dire?


Col tempo impareranno che il posto di prima, magari un po’ monotono, era sicuramente più tranquillo e rilassante.

Vissero insieme tutta la vita, Righty sempre un passo dietro, ma con addosso i loro preferiti ed inseparabili jeans.

Capita, a volte, che Righty si avvicini in cerca di qualche tenerezza e, a volte, capita.

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