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El nos Paes Numero I Anno ventunesimo Giugno 2018 PERIODICO D’INFORMAZIONE A CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI CASTELLO DELL’ACQUA

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El nosPaes

Numero I Anno ventunesimoGiugno 2018

PERIODICO D’INFORMAZIONEA CURA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALEDI CASTELLO DELL’ACQUA

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El nos Paes SALUTO DEL SINDACO 2Carissimi compaesani,

non posso che iniziare, purtroppo, conil tragico incidente mortale del ns. sti-matissimo Amico Giordano GREGO-RINI. Il mio primo pensiero va alla suafamiglia, che ovviamente è stata segnatada questa improvvisa e prematurascomparsa. Spero che la solidarietà el’affetto dimostrato da tutti abbia al-meno allievato la sofferenza. Anche lans. Comunità ha perso una persona im-portante che era un saldo punto di rife-rimento, che rimarrà per sempre nei ns.cuori. Come ha detto Don Paolo, non sipotrà entrare in chiesa e non ricordarlo.Grazie Giordano per tutto quello che haifatto e dato a tutti noi. Mi mancherai tan-tissimo e non solo perché eri molto ri-conoscente nei miei confronti anche peri contributi economici erogati o fatti per-cepire alla Parrocchia o perché mi man-davi sempre un sms per ricordarmi levarie ricorrenze, ma perché ti volevo ve-ramente bene. Addio Giordano.

Passando all’impegno amministrativo, Vifornisco le informazioni più rilevanti diquanto attuato o in corso di ultimazione:• dal mese di marzo 2018 abbiamo so-

stituito l’affidatario della manuten-zione degli impianti di illuminazionepubblica ENEL SOLE S.R.L. con l’at-tuale AEVV S.P.A., riducendo la spesada 48,00 € all’anno per punto luce a30,50 €, con un risparmio annuo di3.500,00 €. Entro quest’anno prov-vederemo alla riqualificazione degliimpianti dagli attuali a quelli a led,che consentirà l’abbattimento com-pleto della spesa di manutenzioneche era di 9.600,00 €, oltre al rispar-mio per la spesa di energia elettricastimato in circa 7.000,00 € (60% inmeno rispetto agli attuali consumi);

• la casa famiglia e centro diurno Casadel Sorriso, a seguito della DGR n.7776/18 della Regione Lombardia,entro il 24 marzo 2018 ha dovuto tra-sformarsi in Comunità Alloggio So-ciale Anziani, nonché adeguarsi ainuovi requisiti previsti, fra i quali vi èanche la riduzione dei posti letto da14 a 12 in camere al massimo doppie.Quindi, le 2 camere triple sono do-vute passare anch’esse a doppie,come le altre 4;

• dato che sono in fase di ultimazione ilavori per l’efficientamento energe-

tico del palazzo comunale, stiamotentando di avere il parere positivoda parte della Soprintendenza al finedi realizzare un terrazzo ad usodegli utenti della Casa del Sorriso,magari prima che i ponteggi ven-gano smontati;

• in data 27 aprile 2018 sono stati ulti-mati i lavori di riqualificazione del-l’impianto sportivo comunale, comeda progetto e perizia di variante (unaha riguardato la parete di arrampicatache anziché a 2 vie è stata realizzata a6 vie con 3 livelli di difficoltà), mentresono in corso di ultimazione alcuneopere extra, tra cui la mini pista diatletica a 4 corsie con il prolunga-mento delle 2 centrali con la fossa dicaduta relative rispettivamente al saltoin lungo ed al salto triplo. Comunque,non si attingerà a nuovi fondi rispettoa quelli previsti, ma verranno utilizzatesolo le economie residue. Dopodiché,si individuerà un gestore fra coloroche manifesteranno il loro interesse efaranno l’offerta economicamente piùvantaggiosa;

• dal 1° maggio 2018 la farmacia co-munale, pur rimanendo in gestionealla Dott.ssa Alessia CATTELINI, inqualità di rappresentante legale esocio unico della Farmacia CavallariS.r.l., la quale ha incorporato l’omo-nima ditta individuale, ha la Dott.ssaAnna RUFFINI come nuova direttrice,assunta dalla suddetta società. Rin-novo a Lei il benvenuto con l’auguriodi buon lavoro. Questa decisione daparte di Alessia è dovuta al fatto chefra qualche mese dovrà divedersi frala ns. farmacia e quella di Cosio, checon un’altra farmacista si sono aggiu-dicate e che andranno ad aprire;

• dopo l’ultimo pronto intervento per la

messa in sicurezza della VASP Mal-gina, entro il 14 giugno 2018 sonostati affidati i lavori di miglioramentoed adeguamento alla classe di tran-sito superiore fino alla località Rasiga,dove è in previsione la realizzazionedella centralina elettrica sull’acque-dotto. Grazie alla partecipazione adun apposito bando, il finanziamentodell’opera, ammontante complessi-vamente ad € 70.000,00, da partedella Regione è del 100%, fatta ecce-zione per l’IVA;

• dal 1° luglio 2018 il Consorzio di Piaz-zola, dando attuazione alla conven-zione stipulata con il Comune in data1° aprile 2001, che tra l’altro preve-deva, allorquando fosse stato istituitol’ATO, la cessione delle reti dell’ac-quedotto all’Amministrazione Comu-nale, formalizzata con il verbaledell’assemblea generale del 25 marzo2018 e con la delibera GC n. 26 dell’8maggio 2018. Rappresentando cheanche per queste utenze è da inten-dersi applicabile la convenzione sti-pulata con SECAM, con la quale ilComune si accolla per ogni installa-zione di contatori, solo di tipo elet-tronico, per qualsiasi tipo di utenza lasomma di 80 € più IVA, relativa-mente alle spese di istruttoria praticae di sopralluogo, gli uffici comunalisono a disposizione per un eventualesupporto nella compilazione e nellatrasmissione delle domande.

Infine, desidero ringraziare gli ammini-stratori ed i dipendenti comunali per lapreziosa collaborazione e tutti coloroche hanno offerto il loro contributo adogni livello.Vi saluto cordialmente e Vi auguro Ot-tima Salute e Buona Estate.

Il Sindaco

di AndreaPellerano

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El nos PaesPeriodico di Informazione a cura dellaAmministrazione Comunale di Castello dell’Acqua.

Numero I – anno XXI – Giugno 2018

Direttore Responsabile:Andrea Pellerano

Editore:Comune di Castello dell’Acqua

Art Director:Michela Grosina

Redazione:

Commissione: Michela GrosinaRenato Gregorini

Chi ha collaborato: Casa del SorrisoCodurelli Ivan Colombini SergioComitato BibliotecaGianni CinziaGregorini RenatoGrosina MichelaGruppo Alpini Castello dell’Acqua LegambientePedroli PaoloPelizzatti CristinaPellerano AndreaPro Loco Castello dell’AcquaRicci FrancescaRossattini StefanoSegalini ErmannoTestori EsterToppi Vittorio

In copertina: Foto privata di Famiglia di Giordano Gregorini

Direzione e Amministrazione”El nos Paes”c/o Municipio di Castello Dell’Acqua23030 Castello Dell’Acqua (SO)Tel. 0342 482206 - Fax 0342 484080E-Mail: [email protected]

Autorizzazione:Tribunale di Sondrio n. 293 del 21/05/98

Stampa:Tipografia Poletti - Villa di Tirano (Sondrio)

COSE UTILI…I nostri contatti: ANDREA PELLERANO Sindaco:sindaco@@comunecastellodellacqua.gov.itRENATO GREGORINI - [email protected] Sindaco/Ass. Cultura, Turismo, Agricoltura, Ambiente e Comunicazione:

MARIELLA ROSSATTI - [email protected]. Territorio, Politiche Giovanili, Sport, Protezione Civile e Rapporti col Volontariato:

COMUNE: ORARI DI APERTURA AL PUBBLICODa LUNEDÌ a SABATO: dalle 8.30 alle 12.00 - Il MERCOLEDì: dalle 13.00 alle 16.30POLIZIA LOCALE: il LUNEDÌ: 9:00-12:30BIBLIOTECA CIVICA: E-mail [email protected] MERCOLEDÌ: dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 17:00EMERGENZE SECAM: 337397135FARMACIA:Da LUNEDÌ a VENERDÌ: dalle ore 8.40 alle12.00 e dalle ore 15.00 alle 19.00SABATO: dalle ore 8,40 alle 12IL SINDACO RICEVE, OLTRE CHE SU APPUNTAMENTO IL:LUNEDÌ e MERCOLEDÌ dalle ORE 9:00 alle ORE 10:30

GLI ASSESSORI: RENATO GREGORINI VENERDÌ dalle ORE 9:00 alle 10:30 MARIELLA ROSSATTI su appuntamento

AMBULATORIO MEDICODott. ANSELMO PAGNOZZIRiceve MERCOLEDÌ e SABATO dalle ore 8:30 alle 9:30Reperibile telefonicamente: Lunedì, Martedì, Giovedì e Venerdì al N° 368 7199586

Saluto del Sindaco 2Cose utili 3Opere pubbliche 4Sagra di Marzo 5Borse di studio con gli anziani 6Rieccoci! 7All’Associazione Chicca Raina il premio Rosa Camuna 8Viva viva i sampògn, anzi no! 9Bruciare la vecchia 10Riconosciamo gli anziani 11Un ricordo di don Ugo Sertorelli 12Ricordando il Giordano 13Ricordi di 40 anni 14Vaccini sì, vaccini no / Dopo 40 anni 15En gir per erbi 16Vita a 4 zampe: arriva l’estate 17Tuchelìn de storia nosa: il segreto dei Marà 18Da Ego a Eco 20Li trovi in Biblioteca 22Ricette di nonna Francesca 23Gruppo Alpini di Castello dell’Acqua 24Festa sull’Alpe Piazzola 25Sempre di corsa con Castelraider 26Le manifestazioni estive 28

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LAVORI IN CORSO DI ESECUZIONE

OPERE PUBBLICHEA cura del geom. Codurelli Ivan

OPERAENTE

ATTUATOREENTE

FINANZIATOREIMPORTO

INTERVENTO

Riqualificazione impianto sportivo di via al Piano - Comune- Comune-- Regione Lombardia- Provincia di Sondrio

€ 565.000/00

Realizzazione video Terra e Acqua – Davide Van de Sfross - Comune - Comune € 610/00

Riqualificazione energetica palazzo comunale - Comune- Comune- Regione Lombardia

€ 270.000/00

Poliambulatorio medico in località Cavallari - Comune - Comune € 150.000/00

Rete di cicloturismo sui sentieri/VASP e strade principali - Comune- Comune- Regione Lombardia

€ 30.000/00

Passerella ciclopedonale in località Armisa - Comunità Montana - Comunità Montana € 160.000/00

LAVORI DI PROSSIMA REALIZZAZIONE

Realizzazione parcheggi pubblici località Curtinie Cà Raina - Comune - Comune /

Riqualificazione illuminazione pubblica - Comune - Comune /Asfaltatura tratto di strada comunale via Calchera - Comune - Comune € 7.000/00Lavori di asfaltatura strade comunali - Comune - Comune € 35.000/00Pavimentazione in geopietra della località Borgo –via Giovanni Paolo II e sistemazione Piazza Roma - Comune - Comune € 80.000/00

Estensione rete GAS METANO: via Fazzinelli, via Pola, Piazza Roma, via Papa Giovanni Paolo II,la Valle, Nesina, Cortivo, Puleghini, Luviera, Cà Iada

- Comune - ATEM COMO 3 /

GAL VALTELLINA – sistemazione bivaccolocalità S. Stefano - Comune - Comune

- Provincia di Sondrio € 350.000/00

Bando emblematici maggiori – il Castello Ritrovato - Comune - Fondazione Cariplo € 65.000/00

Messa in sicurezza di parete rocciosa in località La Piana - Comune

- Comune- Comunità MontanaValtellina Sondrio

€ 25.000/00

INTERREG EN.TRA. – Valorizzazione del patrimo-nio naturale e culturale – Il Parco dei Mulini - Comune - Comune

- Politecnico di Milano € 225.000/00

FESR 2014-2020 - Miglioramenti forestali particelle comunali n.13-17-18 - Comune - Comune

- Regione Lombardia € 108.570/00

Videosorveglianza comunale - Comune - Comune € 24.500/00

Contratto di fiume: opere idrauliche di difesa del suolo - Comune

- Comune- Comunità MontanaValtellina Sondrio

€ 200.000/00

Area campeggio località Cavallari - Comune - Comune /Contributi per opere pubbliche: messain sicurezza edifici e territorio - Comune - Stato € 790.000/00

Pronto intervento strada Cà Romana - Comune- Comune- Comunità MontanaValtellina Sondrio

€ 15.000/00

Wi-fi gratuito sulle aree pubbliche - Comunità MontanaValtellina Sondrio - Regione Lombardia /

LAVORI IN PREVISIONE

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5 El nos Paes

SAGRA DI MARZO07.03.2018 previsioni meteo per finesettimana pessime e freddo. Piccola riunione preliminare: me, an-drea, lory e oreste (non c’e’ tempo daperdere) Cosa ordiniamo??!!? salsicce 150…100… 90… pizzoccheri per 120…100… 70??!!!???Decisione: ci proviamo, o la va o laspacca!!!

09.03.2018 (venerdì) pioggia, freddoteatro con la compagniateatrale “I solitimaraa” salone pieno, bravissimi tutti!!!Un successo!!! Segue rinfresco per attorie cast.

10.03.2018 (sabato) freddo e nuvolosoRassegna corale “Lassu… una nota” piùrisate a crepapelle con Enrico Pini Salone strapieno!!!!! Purtroppo alle 20:00

DIARIO DI UNA 3 GIORNI NELL’ACQUA A CASTELLO DELL’ACQUA - 9.10.11 MARZO 2018

Organizzata dal Comune di Castello dell’Acqua,con le Associazioni, i Consorzi,la Parrocchia e le associazionidi S. Giacomo di Teglio

si blocca riscaldamento; allora Fabio faarrivare nuovo impianto alle 21:00. Alle22:00 il pubblico si spoglia (26°)Segue rinfresco, i coristi cantano anchementre mangiano e bevono…unospettacolo!!!!!

11.03.2018 (domenica) nuvoloso, pio-viggine ed è freddo!!!!Bancarelle ridotte per cattivo tempo per

quanti cuciniamo??!!? Facciamo / nonfacciamo anche polenta oltre al menùprevisto? ok decidiamo di farla alle12:30 il salone è pieno, respiro di sol-lievo, abbiamo raschiato il paiolo e lepentole, tutti sono pieni e soddisfatti.Sono stati giorni carichi di lavoro e im-previsti ma ce l’abbiamo fatta con un ri-sultato al di sopra delle aspettative e contanta soddisfazione.Un grazie a tutti i cittadini di Castello in-tervenuti ed ai tanti graditi ospiti chehanno creduto in questa iniziativa.Sentitissimi ringraziamenti anche a tuttii volontari, istituzioni religiose, civili, co-risti, attori, cast teatrale, fornitori chehanno contribuito al successo della ma-nifestazione.ciao alla prossima

Sergio Colombini

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El nos Paes GLI EVENTI 6

Questa volta si è voluto creareuna occasione di condivisione

fra le generazioni, quella che sta all’ini-zio del proprio cammino nella vita equella che nel suo cammino si è giàspinta più avanti.Quindi in occasione della ormai tradi-zionale Festa degli Anziani (i diversa-mente giovani) che si è svolta presso ilRistorante Moretti, si è anche provve-duto a premiare i nostri giovani più me-ritevoli per il rendimento scolastico,allietati da un gruppo di ragazzi chehanno suonato le loro fisarmoniche ‘asquarciagola’.Assieme a qualche foto ecco anchel’elenco dei premiati:

Barola GabrieleColombini TommasoFanchetti MircoMotalli Alice Nella ChristianoPalmucci Corinna

Vi ricordate della festa dei Viscenzat dell’anno scorso,quando venne anche appesa una targa in onore di

questa storica famiglia di Castello Dell’Acqua, che poi dicognome fa Bonelli?L’animatore è sempre lui, l’Umbertino, che oltre alla inizia-tiva dell’anno scorso aveva già organizzato un’altra rimpa-triata dei Bonelli vicini e lontani riunendone più di cento.Questa volta l’Umbertino ci manda lo stemma dei Bonelli,per dettagli su come lo abbia recuperato rivolgersi… diret-tamente a lui…

LO STEMMADEI VISCENZAT

a cura di RG

a cura di RG

BORSE DI STUDIO CON GLI ANZIANI

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7 GLI EVENTI El nos Paes

Ormai è chiaro che Legam-biente e Castello dell’Acquasono un accoppiata vincen-

te; siamo giunti al terzo anno di colla-borazione tra le due realtà unite dallapassione e il rispetto per la natura edalla volontà e la costanza nel cercaredi essere da esempio per le altre co-munità creando un modello di lavororeplicabile e sostenibile con la parteci-pazione attiva del Comune, i volontarie le associazioni sul territorio.Castello dell’Acqua è un insieme di co-lori, suoni, di vibrazioni, ricordi, emo-zioni e speranza.Appena entrati in paese si respira unaria amichevole, fresca ,leggera e subi-to ci si sente a casa; la natura selvaggiae l’acqua che scorre ovunque e in ab-bondanza parlano da sè, la percezionee i sensi si amplificano e l ‘ascolto èfluido e maestro. Qui i tempi e ritmisono dettati dalla natura e si può soloprovare a farne parte integrandosi e ri-spettandone il moto.I volontari di Legambiente sono ragazzi

e ragazzi che provengono da tutto ilmondo e che hanno scelto Castellodell’Acqua per fare un esperienza di la-voro e condivisione, in questo magnifi-co contesto alla scoperta di un am-biente magico e pieno di storie e uo-mini, dal Sindaco ai vicini di casa...Selkuc dalla Turchia, Anastasia dal-l’Ucraina, Natalia dalla Russia, Miriamdalla Slovacchia, Marie e Marjoline dal-la Francia, Lucas dalla Danimarca e Al-bert dalla Spagna, sono loro i protago-nisti di questo campo di volontariato;etá diverse, culture diverse, esperienzediverse, ma con un amore per la natu-ra che li ha spinti a mettersi in gioco esperimentarsi sporcandosi le mani inprima linea nel tagliare e pulire i sen-tieri, spostare pietre in alpeggio e di-pingere, collaborando come una gran-de famiglia, confrontadosi, ridendo esudando, cantando e ballando nei bo-schi e montagne della Valtellina.Come responsabile alla prima espe-

RIECCOCI! rienza sono grato e fiero di questo ine-dito gruppo e felice di aver avuto que-sta opportunità di crescita professiona-le e umana.Un ringraziamento sentito all’ Ammini-strazione Comunale per la collabora-zione e la disponibilità, a tutte le perso-ne che con umiltà e rispetto lavorano einvestono nella nostra terra.Grazie di cuore

Gabriele, responsabile campo

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El nos Paes GLI EVENTI 8

A cura di RG

Un importante riconoscimento da parte della Regione Lombardia alla Associazione Chicca Raina, insignitadel premio Rosa Camuna, che ogni anno premia persone ed associazioni della nostra Regione che si sonoparticolarmente distinte per la loro attività. La nostra Amministrazione, assieme ad altre della Provincia di

Sondrio, è stata ben lieta di contribuire alla candidatura della Associazione Chicca Raina, a riconoscimento deisuoi meriti ed anche a memoria di Chicca Raina che, per chi non lo sapesse, era proprio di Castello Dell’Acqua. Quidi seguito il comunicato ufficiale che ci ha inviato l’associazione Chicca Raina e che ben volentieri pubblichiamo.

A nche l’Associazione Chicca Rainaentra a far parte delle realtà rico-

nosciute dalla Regione Lombardia per ilsuo impegno sul territorio e nel sociale.Il presidente di Regione Lombardia Atti-lio Fontana ha consegnato il premioRosa Camuna in occasione dell’eventodello scorso 29 maggio a Palazzo Lom-bardia.A ritirare il premio il presidente dell’As-sociazione Gianfranco Raina accompa-gnato dalla Dottoressa Paola Ruffinidirettore sanitario e responsabile del-l’equipe sanitaria.Nelle motivazioni che hanno accompa-gnato l’assegnazione del premio silegge “Offre da oltre 25 anni una co-stante assistenza socio-sanitaria ai ma-lati terminali e alle loro famiglie. Con isui medici, infermieri, psicologi, terapistie i numerosi volontari, ha garantito sulterritorio della provincia di Sondrio un

qualificato supporto per l’assistenza do-miciliare”.La candidatura dell’Associazione ChiccaRaina è stata sostenuta da numerosisoggetti del nostro territorio su cuiopera, tra i quali, in particolare, moltisindaci dei comuni del Mandamento diSondrio e dalla stessa Comunità Mon-tana Valtellina di Sondrio Il Premio Rosa Camuna è istituito dallaGiunta Regionale della Lombardia perriconoscere pubblicamente ogni annol’impegno, l’operosità, la creatività e l’in-gegno di coloro che si sono particolar-mente distinti nel contribuire allosviluppo economico, sociale, culturale esportivo della Lombardia. Il Premio èconferito tenendo conto della rappre-sentanza dei territori, fino ad un mas-simo di 24 persone fisiche, imprese,enti, associazioni, fondazioni.

Sondrio, 1 giugno 2018

LA ROSA CAMUNA VA ANCHE ALLA ASSOCIAZIONE CHICCA RAINA

Assegnato in Regione Lombardia

ALL’ASSOCIAZIONE CHICCA RAINA IL PREMIO ROSA CAMUNA

L’Associazione Chicca Raina daoltre 27 anni, con i suoi volon-tari e il personale medico e infer-mieristico si prende cura delle per-sone in stato avanzato di malattia.Nell’assistenza domiciliare gli ope-ratori sanitari e i volontari dell’Asso-ciazione, selezionati e formati, ac-compagnano, alleviano, affiancano,sono con chi è in difficoltà. Tuttoquesto perché sia mantenuta unaqualità della vita fino alla fine, per-ché sia sostenuta la dignità di ognipersona, perché sia ridotta ognisofferenza fisica e morale, anchedei familiari. L’Associazione è natanel 1991 in ricordo di Chicca Raina.L’Associazione è accreditata pressoATS della Montagna e l’assistenzache fornisce è gratuita e diretta-mente presso il domicilio di chi habisogno. La disponibilità dell’equi-pe sanitaria è garantita 24 ore su24 e 7 giorni su 7.Negli anni di attività sono state assi-stite oltre 1.100 persone e le loro fa-miglie per un totale di oltre 45.000interventi a domicilio da parte deglioperatori sanitari.Questi importanti risultati sono statiresi possibili dalla professionalitàdel personale sanitario e dalla par-tecipazione dei numerosi volontariche, negli anni, con dedizione e di-sponibilità hanno accompagnandol’associazione. Fondamentale e im-prescindibile è anche il sostegnodei soci e dei sostenitori che hannosempre creduto nel valore di que-sto progetto.Chi vuole sostenere l’Associazionee la sua attività può farlo dando ladisponibilità a operare come volon-tario oppure con donazioni o desti-nando il 5xmille in dichiarazionedei redditi (CF 93005020149).

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9 GLI EVENTI El nos Paes

Curioso episodio a Castello Del-l’Acqua, che per questo èanche assurto all’onore delle

cronache, dalla prima pagina sui quoti-diani locali a qualche quotidiano a dif-fusione nazionale oltre all’ormaiprevedibile grande risalto su Facebook esimili.La storia quindi è abbastanza nota,ma la richiamiamo lo stesso per chi se lafosse persa.Dunque, una mattina di maggio a casadel Davide si presentano i carabinieri susollecitazione di un anonimo o anonimaabitante di Castello Dell’Acqua, motivodella visita è diffidare il Davide dal mu-nire di sampògn le sue mucche perchédisturbano il sonno a qualcheduno,l’anonimo o anonima di cui sopra, perl’appunto. Una delle opzioni offerte èquella di silenziare la sera i sampògnriempiendoli di carta. Io non c’ero ma non fatico ad immagi-narmi la faccia che può aver fatto il Da-vide al sentirsi fare questa intimazione.E come si saranno sentiti i Carabinieriad andare a fargliela? Mah! D’altrondec’è un regolamento regionale al ri-guardo che loro possono essere chia-mati a far rispettare.La notizia poi è girata, ripresa anche daiquotidiani locali e non solo, come dice-vamo sopra. Questo ci dà lo spunto per una breve ri-flessione, evitando volutamente certeesagerazioni che si sono sentite e lettecon insulti, anche gratuiti, a varie cate-gorie di presunti responsabili dell’espo-sto ai Carabinieri, cito per esempio ivegani, ma c’erano anche gli abitantidella città, vale a dire i cittadini in sensolato, i naturalisti o i nevrotici. D’altronde si dovrebbe sapere che lecolpe sono sempre individuali, mai digruppo…La riflessione è la seguente: sarebbeutile, per il bene della montagna e di chici vive e vorrebbe/potrebbe continuarea viverci, che la montagna non venisseconsiderata la lontana periferia dellacittà, dovendo quindi sottostare a re-gole, abitudini ed anche manie che nonle appartengono, avendone peraltro diproprie, né meglio né peggio delle altre,solamente differenti perché diverso è ilpercorso e l’ambiente che le hanno ge-nerate.

VIVA VIVA I SAMPOGN, ANZI NO!Non sarebbe male se tutti quelli chehanno una qualche responsabilità al ri-guardo (politici, amministratori maanche chi ci abita) si rendessero contodelle peculiarità del mondo alpino, pro-muovendo e favorendo l’introduzionedi regolamentazioni specifiche, vuoi ,per esempio, per la sanità (presidi sani-tari), vuoi per le infrastrutture (gli al-peggi, trasporti, Wi-Fi, rete gas), vuoi perla scuola (classi anche a numero ri-dotto) ed altro ancora; e regolamenta-zioni da non guardarsi con un soloocchio contabile e di convenienza eco-nomica ma che abbiano appunto comescopo principale quello di creare le con-dizioni per poter continuare a vivere inqueste aree – non va nemmeno di-menticato che occupano una partemolto importante del nostro territorio -avendo a disposizione servizi parago-nabili a quelli di cui dispongono coloroche decidono, a pieno diritto, di passarela propria vita in città o pianura.Ci vorrebbe naturalmente anche unamaggiore sensibilità ed attenzione daparte di chi la montagna la frequentasoltanto saltuariamente per capirne al-cuni aspetti tipici, ad esempio: laddovenon ci sono recinzioni non si deve pen-sare che non sia proprietà di nessuno, lamancanza di cesti per l’immondizia e dicartelli di divieto non significa che sipossa buttare la propria immondizia tut-

t’intorno, che non è proprio indispen-sabile raccoglierli tutti i funghi, che isampògn vengon messi per saper dovesono gli animali lasciati liberi, soprat-tutto la notte, e non solo per creareun’atmosfera agreste da interrompere apiacere, e via così... Mentre scrivevo le ultime frasi mi è ve-nuto da pensare che forse possono es-sere riferite anche a parecchi che inmontagna, o nei suoi pressi, ci vivonoregolarmente, almeno questo mi sug-gerisce l’esperienza…ma qui si apri-rebbe tutta un’altra storia.Per chiudere: ho letto che la ProvinciaAutonoma di Bolzano già dal 2011 hamodificato il proprio regolamento, esclu-dendo le campane ed i campanacci dallefasce orarie a cui debbono sottostare altrirumori, il tutto in nome anche della tra-dizione; sembrerebbe semplice, no? Dal-l’altro lato e a voler essere pratici, nullavieta di pensare, quando si è a ridossodelle abitazioni, di ridurre la dimensioneo il numero dei campanacci per la nottecome forma di buon senso e compro-messo con le altrui esigenze…Certo poi ci sono i galli, le gallinequando fanno l’uovo, la risata squillantedel picchio, quel rompiballe del merlo,l’acqua del torrente, la ghiandaia, il frin-guello…e lo stormir del vento fra le fo-glie… che bruta vita!

Renato Gregorini

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El nos Paes GLI EVENTI 10

Un rito che da tempi remoti haattraversato i secoli fino a noiè il rogo della vecchia, la ma-

nifestazione carica di significati allegori-ci legati alla natura ed a cerimonie pre-cristiane, infatti la tradizione di bruciareun fantoccio di forma umana sul finiredell’inverno, ha radici profonde e remo-tissime che ci riportano alla preistoria.Secondo gli studiosi, questa cerimoniaera un rituale magico di fertilità e di fe-condità per scacciare la cattiva stagionee invocare l’arrivo della primavera.La “vecchia” rappresenta la miseria del-

la stagione passata, la fame, le disgra-zie, le malattie, le ingiustizie subite, lecalamità naturali, il male, l’inverno. So-litamente il rogo è preceduto da un“processo”, durante il quale la vecchiafa da capro espiatorio per tutti i malisubiti dalla comunità.Con l’atto del bruciare la vecchia ci silascia definitivamente alle spalle l’inver-no e opera la magia che affretta l’arrivodella primavera…Col trionfo del Cristianesimo la tradizio-ne della festa della “vecchia” si è con-fusa con quella della “Mezza Quaresi-

ma”, quando la Chiesa si approfitta diun’altra tradizione pagana e, per smor-zare i rigori e l’austerità del periodo pe-nitenziale, permette una pausa di risto-ro in vista della festa di Pasqua.

È stato probabilmente nel Medioevoche il popolo ha pensato di resuscita-re il Carnevale nel bel mezzo dellaQuaresima e l’antichissimo fantocciopagano, perso il suo significato origi-nario, è diventato la vittima dello sfo-go popolare per il digiuno e l’astinen-za, per la primavera che ancora nonarrivava.

Bruciate la vecchia con il Pagaròl!Anche quest’anno la tradizione è stata rispettata e CastelloDell’Acqua ha bruciato il suo Pagaròl nel prato antistante ilCentro Parrocchiale. Grazie ad Arnaldo Zitti per le foto ed ainumerosi partecipanti ad una serata lieta. Qui sotto un piz-zico di storia che dà qualche notizia riguardo alle origini diquesta tradizione che ormai va perdendosi, almeno qui inValtellina, infatti la sera del 24 Febbraio la vecchia bruciavasolo da noi ed a Nigola, per quel che si è potuto vedere.

BRUCIARE LA VECCHIA

a cura di RG

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11 GLI EVENTI El nos Paes

Su iniziativa dell’Amministrazione,della Cooperativa Getta le tueReti e del comitato Biblioteca,

venerdì 25 maggio è stata organizzatala GIORNATA APERTA della Casa delSorriso, con apertura e pranzo offertianche a visitatori e persone esterne. L’occasione è servita anche a presenta-re la nuova coordinatrice Rabia Rossat-tini, nominata alcuni giorni fa. Questafigura è un adeguamento a quantoprevede la delibera regionale N° 7776che istituisce le C.A.S.E., Comunità Al-loggio Sociale per Anziani e regola-menta quelle nate ultimamente anchein Valtellina, per sopperire alla man-canza di posti nelle RSA. È stata ungiornata di festa, allietata dal coro AN-TEAS della CISL di SONDRIO, e dallapizzocherata ( grazie a Silvana, Rabia eIrma) e al cuoco. Il sindaco si è detto soddisfatto delfunzionamento della struttura che hautilizzato un intero piano dell’edificiocomunale, e della richiesta di alloggioche ha sempre riempito tutti i posti di-sponibili (12 tra uomini e donne in ca-mere a due letti). Da questo giornaleun grazie di cuore a tutti: il coro ANTE-AS, i parenti, il personale, e a tutti co-loro che danno vita ad una iniziativache fa onore al nostro paese.

OPEN DAYvenerdi 25 Maggio

programma

9:30 facciamo i pizzoccheriattività svolte con anziani e volontari

12:30 tutti a tavolapizzoccheri, affettati dolce e caffè

14:30 Coro CISL di Sondrio presso la sala consi-gliare del Comune di Castello dell'Acquapranzo con offerta libera per la CASA....

Siete tutti invitati amici, parenti e chiunque voglia aggiungersi…

Prenotazioni al 392/2946849 Flavio 338/5995151 Rabia

Durante la giornata sarà possibile vedere la strutturae conoscere i nostri programmi

a cura dellaCasa Del SorrisoRICONOSCIAMO GLI ANZIANI

C A S T E L L O D E L L ’ A C Q U A

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El nos Paes GLI EVENTI 12

Da lungo tempo malato il 5 aprilescorso è venuto a mancare Don

Ugo, con questo nome lo si ricorda quiin paese.Nato a Bormio il 20 Dicembre 1939,don Ugo era stato ordinato prete il 28Giugno 1964 dal vescovo Felice Bono-mini e destinato alla parrocchia di San-t’Eufemia a Teglio come vicario. Dal1968 al 1984 fu parroco di CastelloDell’Acqua, quindi per due anni a Cepi-na. Infine, dal 1986 al 1989, guidò lecomunità di San Carlo a Faedo e diSan Francesco a Busteggia.‘Dopo un ministero attivo di alcuni an-ni, vissuti in alcune parrocchie dellaValtellina – ha ricordato il vescovoOscar Cantoni durante il rito funebrecelebrato nella chiesa di San Giovannia Como il 7 aprile – a causa di una ma-lattia invalidante, ha trascorso 29 annidel suo ministero in un letto di dolore,

Per quanto sta in teE se non puoi la vita che desidericerca almeno questoper quanto sta in te: non sciuparlanel troppo commercio con la gentecon troppe parole in un viavai frenetico.Non sciuparla portandola in giroin balía del quotidianogioco balordo degli incontrie degli inviti,fino a farne una stucchevole estranea.

Konstantinos Kavafis

In ricordo del nostro Giordanovorrei raccontare un piccolo aned-doto di circa una trentina di annifa, io quando penso a lui lo vedo

in quel contesto e mi viene sempre dasorridere.Eravamo in Piazzola, precisamente alBarec Redond, era estate, eravamo tuttala famiglia, a un certo punto nel belmezzo di una allegra e scherzosa dispu-ta a Giordano arriva uno scappellottoche gli fa cadere l’apparecchio che por-tava all’orecchio, sembrava tutto a postofin quando non sentiamo un urlo, eraGiordano che aveva perso la batteriadell’apparecchio acustico, preoccupatis-simo per le mucche perché se l’avesse-ro mangiata la radioattività le avrebbefatte ammalare, morale dopo tanto cer-care l’abbiamo trovata e lui dalla felicitàcorreva e saltava gridando: -Grazie Si-gnore, grazie Signore, adesso le mucchesono salve!’.

Marialucia

Per me era un amico stupendo e unapersona speciale perché quando glichiedevo qualcosa da fare lui mi dicevascherzando di “non rompere”, però do-po lo faceva con molta passione . Mimancheranno un casino le tue battute ,le tue risate e le feste assieme a te consimpatia e allegria . Grazie di essere statoun amico molto fedele e non criticone .

Manuel

Ed ecco che ormai avevamo indagato,visionato, fantasticato a proposito del-l’addobbo da realizzare in occasionedella Festa del Patrono della Parrocchia.Giordano, è risaputo, non aveva nessundubbio sui significati dei colori dei para-menti da utilizzare nelle complesse litur-gie e persino sui fiori da scegliere, co-me e quando dar voce alle campane.Aveva il suo bel dire.Semplice e Importante doveva esserel’addobbo.Drappi rossi sulle balaustre dell’altaremaggiore con sopra delle composizionifloreali delicate, vasi di fiori all’esternodella chiesa, una minuziosa pulizia ge-nerale e a coronamento l’utilizzo di cri-stalli purissimi d’incenso.Il tessuto rosso era un po’ liso ma avevauna magnifica cornice ricamata di fioribianchi e al centro, sempre ricamato, unagnello.Giordi, cosa centra l’agnello con San Mi-chele?Si! – spallucce – vale a dire ‘indifferente’.

UN RICORDODI DON UGO SERTORELLI

o su una carrozzina, presso le careSuore Infermiere dell’Addolorata di Val-duce, che lo hanno amorosamente ac-colto e curato fino alla fine. Don Ugoha realizzato quindi gran parte del suosacerdozio nella accettazione della pro-pria fragilità e nella preghiera, offertaper tutti’.

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13 GLI EVENTI El nos Paes

Avrei dovuto rinfrescare il tuttoma ahimè feci il danno chesembrava irrimediabile. La stoffaaveva stinto. D’accordo passi peri fiori rosa, ma l’agnello! Avevorovinato un capolavoro e poi co-me dirlo a Giordano, tutto som-mato era il guardaroba della suaparrocchia preferita.Giordi, ho fatto un disastro,l’agnello è diventato rosa.Spalancando gli occhi e avendoben capito, la sua esemplare risposta fu:Bene l’agnello rosa!.Si ristabilì il buon umore e continuammo a la-vorare.SEMPLICE e IMPORTANTE.

Ester

Io posso solo dire questo, che è ciò che èemerso parlando con mio marito: lui quandoeravamo bambini,...e pure dopo...era IL chieri-chetto...gli altri erano dei subordinati...ma la suaposizione non era mai messa in discussione,nessuno avrebbe mai voluto prendere il suoposto, era come se avesse acquisito quel dirittounanimemente condiviso da tutti noi! lui era ILCHIERICHETTO ...

Cinzia

Una persona semplice ma genuina.. e genero-sa… dopo una manifestazione ringrazia perl’impegno tutti quelli che hanno contribuito allabuona riuscita…!!! Ciao Giordano, brinderemodi nuovo insieme

Sergio

La mamma si ricorda di quando da piccoli sicontendevano le scatole dei biscotti, lei per co-struire la casa delle bambole, lui per costruirele Chiese con il campanile, i banchi, l’altare, ilconfessionale, tutto preciso e poi imitava il suo-no delle campane che conosceva benissimoperché aiutava il Rino a suonarle.La nonna ricorda di quando si stava preparan-do per la prima comunione e Don Ugo gli fecevedere un grande crocifisso e gli chiese chi fos-se, lui rispose “Gesù” e Don Ugo “Com’è Ge-sù?” lui “È grande” “Perché è grande?” gli chie-se Don Ugo e lui deciso “Perché ha mangiatotutta la minestra”, tutti scoppiarono a ridere elui ne rimase stupito.

Abbiamo voluto ricordare il Giordano con alcunianeddoti che lo riguardano e che ben ne disegnanola figura semplice, spiritosa e sensibile che noi tutti

abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzareA CURA DI RG

Io mi ricordo quando andava-mo a Santo Stefano e lui avevasulle spalle uno zaino molto pe-sante perché conteneva la Reli-quia di Santo Stefano e tuttol’occorrente per la Messa. Noivedendolo affaticato gli chiede-vamo se potevamo portarlo unpo’ anche noi, lui rispondevasempre che doveva fare peni-tenza e lo portava sempre lui.

Sonia

Era il pomeriggio del Venerdì Santo di 5 anni fae mi ero messo a spaccare legna, dovendo an-dare a Sondrio per le 18 mi ero ripromesso dibadare al suono delle campane di San Micheleper sapere quando avrei dovuto smettere. Adun certo punto mi resi conto di non averci ba-dato o non averle sentite le campane, andaiquindi in casa per scoprire che erano già quasile 18, che ero in ritardo per il mio appunta-mento a Sondrio e che dovevo fare in fretta.Prima però mandai un messaggio al Giordanodicendogli che le campane non funzionavano,cosa che mi era capitato di fare ogni tanto, vi-sto che abito attaccato al campanile.Rientrato da Sondrio arrivò a trovarmi il Giorda-no che mi ricordava che il Venerdì Santo lecampane non suonano, ma il mio racconto sucome era andato il pomeriggio con la legna daspaccare e l’appuntamento a Sondrio a cui eroarrivato in ritardo lo divertì un mondo.Da allora ogni volta che passava e mi vedevafare qualcosa mi diceva che avrebbe spento lecampane per farmi lavorare di più, però il Gio-vedì Santo di ogni anno mi mandava un SMSper ricordarmi che il giorno dopo le campanenon avrebbero suonato.

Renato

Ciao Giordano, voglio ricordarti come quandoal mattino, intanto che andavi al lavoro, il primogiorno dopo una qualche festa degli alpini (San-t’Antonio, San Giovanni, San Michele, Caronellao Santo Stefano) ti fermavo davanti a casa miae ti dicevo: - Ancora una volta hai mangiato tan-to, guarda lì che pancia! -. E tu sempre mi ri-spondevi ridendo:- No, guarda , non ho la pan-cia, ho mangiato poco -. Ci facevamo due risate,un saluto e via. Ciao amico mio.

Roberto

Di ricordi con Giordano ce ne sono tanti ,dimessaggi con lui ce ne sono tantissimi vorreisolamente ricordarlo con una parola: DOLCE .Così veramente era lui dolcissimo, con tuttiaveva sempre una parola per qualsiasi occasio-ne, specialmente se eri ammalato o avevi pro-blemi di salute lui continuava a messaggiartiaugurandoti di guarire presto.La sua dolcezza sicuramente l’ha portato in pa-radiso anche se avremmo voluto averlo quicon noi per molto tempo.E, come si firmava lui nei messaggi,: Ciao dallatua amica

Danila

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El nos Paes 14

Sono un milanese di nascita abitante aMonza; cercavo una zona montana conla possibilità di ristrutturare una vec-

chia casa rurale immersa nella natura, dovetrascorrere i giorni di vacanza ed avere unpunto di riferimento quando venivo in Valtelli-na per impegni di lavoro.La mia famiglia era formata da quattro com-ponenti di cui due bambine piccole a cui siaggiungevano tre nonni, una anziana zia esaltuariamente parenti vari.Ho cercato in varie località ma in quel perio-do difficilmente si riusciva acquistare case eterreni perché tradizionalmente non si cedevaquanto tramandato dagli antenati ed inoltrenon venivano ufficializzate le suddivisioni aivari eredi.Nel 1978 finalmente ho trovato nella borgatadi Luviera quello che desideravo; l’atto divendita è stato laborioso, pur non essendouna grande proprietà abbiamo dovuto accor-darci con 20 eredi ormai sparsi in varie localitàdella Lombardia e ottenere anche una procu-ra dall’Australia.

In questa borgata è stata la prima ristruttura-zione di completo recupero edilizio senza va-riare l’originalità dei materiali, pur con le pro-blematiche che man mano si presentavano evenivano risolte con l’ausilio di persone localidi grande esperienza e capacità; il lavoro èstato ultimato con mia grande soddisfazione econ queste persone è nata una vera e duraturaamicizia. L’arrivo a Luviera di una famiglia “defurèst “ proveniente dalla città, in un contestodove la vita era basata sull’agricoltura, l’alleva-mento del bestiame e la raccolta dei frutti dellaterra, ha sorpreso gli abitanti, ma fortunata-mente con loro abbiamo potuto approfondirela conoscenza ed è scaturita una reciproca col-laborazione; noi abbiamo colto questa oppor-tunità per fare nuove esperienze di vita vissutaottenendo un accrescimento interiore. Con piacere ci hanno reso partecipi nella quo-tidianità in famiglia e negli eventi importanti:matrimoni, nascite e purtroppo anche nel do-ver accompagnare alcuni di loro che hanno la-sciato prematuramente la vita terrena.In questi anni si sono succeduti alcuni Parroci,Sindaci con i relativi collaboratori che hannostimolato il recupero e la trasformazione diluoghi di culto (ben 7 chiese), edifici pubblicie completato strade corredandole di qualche

lampione per l’illuminazione.Quelli che all’epoca erano giovincelli ora sonoadulti con famiglia e figli mentre gli altri sonodiventati meno giovani; abbiamo partecipatoa molte iniziative comunitarie di svago e reli-giose, camminate in gruppo per raggiungeregli alpeggi di Santo Stefano, Caronella e Piaz-zola, rievocando le vecchie tradizioni.I mezzi di comunicazione all’epoca erano limi-tati, normalmente il telefono era solo pubbli-co, posto in una casa privata, quando arriva-vano delle richieste avvisavano gli interessatitramite chiamata vocale urlata attraverso i

campi, molto divertente!Per gli approvvigionamenti non esistevanosupermercati, solo un rifornito negozio nellapiazza del paese dove potevi acquistare di tut-to per le varie necessità, alimentari, domesti-che, giornali, bombole del gas, attrezzi per i la-vori vari e quanto necessitava per gli animali; iclienti potevano pagare con lo scambio di pro-dotti in natura. Quando si rimaneva in attesadi essere serviti senza particolare premura, labottega si trasformava in importante punto diaggregazione e informazione; i proprietari ga-rantivano il servizio porta a porta nelle varie

RICORDI DI 40 ANNInella comunità di Castello Dell’Acqua

Un furèst, come si definisce lui, cimanda una testimonianza dei suoi 40anni a Castello Dell’Acqua, che noiben volentieri pubblichiamo insieme

ad un ricordo fotografico.

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M i ha fatto riflet-tere molto , per

la capacità del perso-naggio di intuire qualesarebbe stato lo svol-gersi della storia politica

del nostro paese. Ho avuto modo di conoscerebene molte persone, gli amici e collaboratori diMoro, quando sono stato eletto deputato nel1983 (facevano tutti parte della mia corrente eavevo di loro allora una grande stima) e confes-so di esserne stato deluso del fatto che non aves-sero capito che l’on. Moro aveva una profondaintuizione della crisi italiana, “ come dimostranogli sviluppi successivi, gli anni Ottanta e la cadu-ta nel 1992-93 della Repubblica dei partiti (co-me dice Pietro Scoppola). Soltanto Moro avverti-va i segni di una disgregazione che i partiti nonavrebbero più controllato , neppure la sinistra

allora trionfante. Era la riflessione di un uomopolitico che sentiva crescere “il malcontento,l’ostilità e il distacco tra i politici e i cittadini”. Mo-ro vedeva con anticipo crescere la voglia di ven-detta, più che di giustizia che si agitava nell’opi-nione pubblica. Nel rileggere quel drammatico momento mi hacolpito l’impreparazione di fronte ad un fatto cosìeccezionale della struttura statale, della polizia edei servizi segreti, con una serie impressionantedi gaffe ed errori, l’impotenza dello Stato, l’ubbi-dienza ottusa ad una scelta di non trattare, a di-mostrazione di una classe politica, una nomen-clatura, considerata in blocco stanca, imbelle ecorrotta. “La - verità scrisse al segretario della Dc Zacca-gnini dal covo delle BR - è che parliamo di rin-novamento e non rinnoviamo niente”.

Stefano Rossattini

borgate due volte la settimana e se ne-cessario anche in giornata per cose indi-spensabili, senza costi aggiuntivi.Dopo qualche anno avvenne la grandetrasformazione di vita con l’apertura alPiano di attività artigianali e industriali,dando lavoro a molte persone che pri-ma erano costrette a lasciare la valle.Altro evento straordinario, l’alluvionedel 1987 che ha coinvolto tutto e tuttidall’alta valle fino in fondo, bloccandomoltissime attività e stravolgendo la vi-ta; meglio non approfondire per di-menticare questo brutto periodo.Ancora una volta abbiamo potuto con-statare la forza e la volontà dei Valtelli-nesi che non si arrendono, anzi si sonomoltiplicate le attività di volontariato, inprima linea gli Alpini, e si è potenziata laProtezione Civile, ancora oggi tutti mol-to efficienti prestano servizio in qualsia-si manifestazioni comunitaria e durantelo svolgimento di attività sportive.La nuova generazione di giovani legatial proprio territorio, stimolati e guidatidagli adulti si prodigano per vivacizzareil paese proponendo e organizzandoiniziative di tutti i generi; divulgandonel mondo le opportunità e la bellez-za naturale di “Castello Dell’Acqua”,riuscendo ad ottenere l’assegnazionedella Bandiera Verde 2017.Ora non voglio ulteriormente prolun-garmi anche se di cose interessanti daricordare sono molte ma non possotralasciare l’ultima iniziativa organizza-ta nel luglio 2017 dove la contrada diLuviera per la prima volta è stata piace-volmente affollata da moltissimi parte-cipanti provenienti da altre zone, in oc-casione dell’appuntamento di AmbriaJazz festival, per il Concerto in Cammi-no percorrendo i sentieri recuperatiche attraversano i castagneti fino ad ar-rivare alla località La Piana dove è stataofferta una ricca e gustosa merenda .Saluto e ringrazio con un “ciao” ami-chevole tutti i Castellani e non, conl’impegno di partecipare nel limite delpossibile alle manifestazioni che ver-ranno proposte, anche se ora non sareiin grado di fare tutto quello che ricordodei precedenti 40 anni in buona com-pagnia con voi; spero che mi accettia-te come un facente parte della comu-nità e non più un “ Furest”.Congratulazioni alla redazione dellapubblicazione El Nos Paes, ben fattagraficamente e con interessanti articoli.

Ermanno Segalini e famiglia

DOPO QUARANTA ANNI È uscito nelle settimane scorse un libro di Giovanni BianconDietro le quinte del sequestro Moro - Eseguendo la sentenza.

L a sanità in Italia funziona bene, pur conqualche notevole differenza tra una re-

gione e l’altra. E’ una considerazione non per-sonale, ma dell’Organizzazione Mondiale del-la Sanità : il tema della vaccinazione di massain particolare, riveste una importanza notevo-le, per le persone di varia età, ma soprattuttoper l’infanzia e per le conseguenze che avràdurante tutto l’arco della vita. Per parte miaposso testimoniare che, nel caso del mio pic-colo figlio Marco, che ora ha ormai superato i14 mesi , ha funzionato egregiamente, calen-dario, scadenze e tipo di vaccino e assistenza.. La cura è un processo, un percorso da compie-re assieme ai genitori e poi , in età adulta, aipazienti: il traguardo è la qualità di vita, ricor-dando che ogni storia personale è diversa unadall’altra. Le componenti, i fattori e i soggettiche entrano in gioco sono molti e differenti ,ma , come è stato affermato, esistono le per-sone, non la sanità. Gli elementi che vi con-corrono in modo determinante sono la com-petenza e la fiducia: alcune affermazioni che sisono lette nei mesi scorsi da parte delle perso-ne ostili e contrarie alle vaccinazioni erano vera-mente superficiali e assolutamente improprie. Con mia moglie abbiamo deciso di far fare aMarco tutte le vaccinazioni proposte : posso af-fermare che anche l’organizzazione, il calen-

dario della sanità locale sono ottime e facilita-no le possibilità che i genitori sottopongano al-le vaccinazioni i figli, con orari comodi e senzaperdita di tanto tempo. Una lode va fatta an-che al medico di base, il dr. Pagnozzi , cheopera nel nostro comune: speriamo che lanuova sanità regionale riconosca ai medici difamiglia più tempo ed un compenso congruoper fare azioni di educazione sanitaria. Si è molto discusso e polemizzato circa l’ob-bligo di vaccinarsi e di vaccinare i bambini: siafferma da coloro che sono contrari che vi èun diritto di scegliere per sé e per i propri figliminori le cure che si ritengono più opportune.Ci si dimentica però che la libertà decisionaledel singolo cessa quando si scontra con la li-bertà dell’altro da sé. Può essere utile un para-gone: le regole imposte sulla circolazione stra-dale non sono avvertite come delle limitazionialle proprie libertà , in quanto permettono dievitare il caos della circolazione e i danni an-che gravi e mortali legati alla non osservazio-ne delle regole di comportamento stradale. Seci fosse una vera educazione sanitaria eduna corretta informazione scientifica , non cisarebbe la necessità di imporre per legge ciòche ciascuno di noi con buon senso sceglie-rebbe di fare.

Stefano Rossattini

VACCINI SÌ, VACCINI NO

15 El nos Paes

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El nos Paes LE RUBRICHE 16

Potremmo fare un trattato sul-l’argomento…le erbe sponta-nee che i prati ed i boschi ci

donano sono talmente numerose chemi è risultato difficile scegliere qualitrattare in questo breve articolo, macome sempre mi sono fat-ta ispirare dal cuore,dalle nostre tradizionie da ciò che sponta-neamente (come leerbe) mi è emerso.Così…come non cita-re il TARASSACO…chedal suo nascere sotto

IL RICCO MONDO DELLE ERBE SPONTANEE… E COMMESTIBILI!

EN GIR PER ERBIforma di DENT DE CAN…ha semprerappresentato un alimento ed un ritua-le primaverile…poesia nella mia infan-zia: allo sciogliersi della neve, allo sfio-rire dei bucaneve, spuntavano queste

stelle verdi da cogliere pic-cole e tenere…armatadi coltellino e cesti-no, chinata e piace-volmente scaldata

dal dolce sole delle 13 raccogliere identi di cane era un gioco amorevoleche mi metteva in contatto con la terrarisvegliata…la rinascita… emozionante!Da fare in insalata, oppure saltati conpancetta, la loro croccantezza consigliauna lenta masticazione, così da nonprovocare spiacevoli disturbi intestinalie deglutizioni problematiche! Ma non tutti si raccolgono per fortuna!E allora loro diventano boccioli, idealida raccogliere e conservare sotto olioe aceto! I capperi del nord! Per poi di-ventare veri e propri fiori e allora lì, chipiù ne ha più ne metta! Il decotto la fada padrone , in virtù delle doti depura-tive, diuretiche e detossificanti di que-sta erba dalle mille virtù! Non a casoproprio in primavera, quando il corpodeve disintossicarsi dall’inverno, fa lasua comparsa!

Non potevo non citare il PARUC, lo spi-nacio selvatico ! in Piazzola ricordo unangolino in cui lo si poteva raccoglie-re…peccato che da piccola non lo gra-dissi! Però ancora oggi vengo colta datanta tenerezza quando sento miamamma che felicemente mi dice : sta-sera si mangia paruc! È come se nutrir-si di un’erba spontanea fosse cometrovare un tesoro…perché spontanea-mente la natura ti dona parte di sé!Il paruc semplicemente si mangia co-me gli spinaci! Spazio alla fantasia!Un’ultima erba che vorrei citare (la tro-verete nei boschi ombreggiati ed umi-di) è una scoperta per me recente madavvero eccezionale: l’AGLIO ORSI-NO… si… un degno surrogato del-l’aglio! Chiamarlo surrogato mi parequasi un’offesa! La sua spontanea cre-scita, la sua delicatezza ed allo stessotempo dominanza di sapore mi hannoconquistata. Più difficile da reperire ri-spetto alle altre due erbe…almeno aCastello , ma ve lo consiglio sotto for-ma di pesto con cui arricchire bru-schette, condire paste, dare carattere adelle verdure cotte o amalgamare asalse di yogurt da usare come intingoliper diversi finger food!Così…vorrei lasciarvi proprio con la ri-

cetta del pesto all’aglio orsino .Quando uscirà la rivista sarà giàpassato come anche gli altri ci-tati…ma credo che voi abbiate

già l’acquolina in bocca ed il desi-derio di vivere l’avventura della ricerca,della raccolta e della preparazione ilprossimo anno sia già parte di voi! Nonne resterete delusi! Cinzia GianniINGREDIENTI PER IL PESTO

ALL’AGLIO ORSINO

80 gr. di aglio orsino100 gr. Mandorle (o noci-con le noci verrà più intenso)50 gr. di pecorino grattugiato (per versione totalmente

vegetale si può omettere)100 ml. di olio d’oliva

sale q.b.pepe nero macinato fresco q.b.

4 cucchiai di succo di limone

Lavate e asciugate le foglie di aglio orsino. Mettete lefoglie insieme alle mandorle, il succo di limone el’olio extravergine d’oliva in un contenitore e frullatefino ad ottenere una salsa omogenea. Aggiungete an-che il pecorino grattugiato e mescolate bene. Aggiun-gete al bisogno altro olio. Assaggiate e aggiustate ilpesto all’aglio orsino di sale e pepe.

BENESSERE IN CUCINA

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17 LE RUBRICHE El nos PaesVITA A 6 ZAMPE

ARRIVA L’ESTATENell’ottica positiva di andare in-

contro alla bella stagione ci pro-iettiamo già alle vacanze, mare o mon-tagna che sia.

Vorrei evitare la parte della moralesull’argomento saliente della stagione,l’abbandono del cane in previsionedelle ferie, perché ritengo che nel 2018non dovrebbe più nemmeno esserecontemplato , ma soprattutto pensoche tutti i lettori de El Nos Paes sianopersone sufficientemente intelligenti edi cuore da non prendere nemmeno inconsiderazione l’ipotesi.

Ecco una serie di veloci e utili consigliper far passare una serena estate an-che ai nostri cani:

EVITARE IL COLPO DI CALORE: tutti icani possono soffrire molto il caldo du-rante l’estate e alcune razze di tagliagrande in particolare, ma anche parec-chie di taglia piccola o media (bulldog,carlini ecc) hanno una grossa difficoltànella dispersione del calore corporeoe/o nella ventilazione, a causa di deter-minate caratteristiche morfologiche co-me ad esempio canne nasali corte.L’incapacità di sottrarsi al caldo e com-pensare all’innalzamento della tempe-ratura corporea può portare al colpo dicalore, che può avere conseguenze an-che letali.

• Evitiamo di lasciare i nostri cani in re-cinti o giardini molto soleggiati senzala possibilità di ripararsi adeguata-mente o in case che tendono a su-perare i 30 gradi senza un’adeguata ventilazione.

• Ricordiamoci di lasciare sempre a di-sposizione acqua fresca in abbon-danza e magari una piscinetta o ba-cinella dove possono immergersi sedovessero sentirne il bisogno.

• Se il cane è poco reattivo, lo vedeteaccaldato e fiacco, bagnatelo abbon-dantemente.

PASSEGGIATE SEMPRE AL FRESCO: èimportante evitare di portare il cane apasseggiare nelle ore più calde delgiorno, soprattutto in città, infatti le pa-vimentazioni o l’asfalto raggiungonotemperature molto vicine ai 50°C epossono provocare ustioni ai polpa-strelli. Quindi meglio preferire passeg-giate al mattino o alla sera oppure insentieri ombreggiati.

NON INSISTERE SUI PASTI: durantel’estate è fisiologico una diminuzionedi appetito, per cui non allarmiamocise fatica a mangiare. Prediligere anchein questo caso la somministrazione deipasti nelle ore più fresche. Favorire unabuona idratazione cambiando spessol’acqua in modo che sia sempre fresca;in commercio sono disponibili ciotolerefrigeranti che aiutano a mantenerefresca l’acqua anche nelle giornate piùcalde.MAI DA SOLO IN AUTO: mai lasciareil cane da solo in auto, anche il finestri-no leggermente abbassato non garanti-sce un sufficiente ricambio d’aria e letemperature raggiunte in auto possonoessere letali in pochi minuti.ATTENZIONE AI PARASSITI: mare omontagna non fa differenza, ci sonoovunque parassiti in agguato pronti apungere i nostri cani. Zecche e pappa-taci sono inoltre vettori per numerosepatologie, quindi ricordiamoci di pro-teggerli con prodotti di buona qualità esoprattutto con cadenza regolare ripe-tendo il trattamento generalmente ogni20-25 giorni. • L’antiparassitario può essere messo

4-5 giorni dopo la toelettatura o ilbagno e il nostro cane può sguazza-re nel fiume o al mare già 3-4 giornidopo l’applicazione senza compro-metterne l’efficacia.

CURA DEL PELO E DELLA PELLE: icani non disperdono calore tramite lasudorazione, ma tramite la ventilazionee la saliva. La loro pelliccia è protettivaed isolante e serve per tenerli caldi ininverno e freschi in estate. Quindi to-sare i cani in maniera troppo invasivacon l’intento di tenerli freschi è unaconvinzione errata. E’ importante man-tenere pulito e spazzolato il manto, eli-minando il sottopelo e la polvere perfavorire la circolazione dell’aria. Per lerazze con manto a crescita continuapuò essere utile accorciare il mantelloper aiutare a mantenerlo pulito ed or-dinato.Auguro a tutti una magnifica estate incompagnia dei nostri migliori amici.

Michela Grosina

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El nos Paes LE RUBRICHE 18

Nel mese di Aprile è stato pubblicato perEinaudi il saggio “MARRANI. L’altrodell’altro”, di Donatella Di Cesare. Il

Corriere della Sera ha recensito la pubblicazionecon un vasto articolo a firma di Paolo Mieli. La let-tura di questa presentazione mi ha particolarmen-te emozionato perché dei Marrani conosco solo ladiceria locale che per tradizione vuole gli abitantidella sponda orobica, compresi tra la Val Gerola ela Val Belviso, essere denominati: “I Marà”. Ora,dei Marrani veri, ho qualche documentazione inpiù. Ciò mi fa ritenere essere ilnostro “Marà” forse non soltantol’aggettivazione per un caratteremolto chiuso, riservato e pocoinnovativo tipico delle genti dimontagna. Ma che nei secoli cisia stato un contagio con coloroche vennero costretti a fuggireper non accettare per imposizio-ne la conversione al cristianesi-mo. Il termine Marrano infatti in-dicherebbe una persona con ac-cezioni negative e la sua originenon è ben conosciuta. Nella Spa-gna era usato addirittura comesinonimo di “maiale”. Il Mieli illu-stra bene quella che fu la diaspo-ra degli Ebrei dalla Spagna persottrarsi all’esilio o alla morte.L’Italia fu una meta raggiunta pertanti Ebrei in fuga. Altra ragione per cui mi incuriosì l’argomentaredel Mieli è stato il riemergere nella mia memoriaun incontro occasionale accadutomi pochi anni orsono. Mi trovavo in visita alla Casa di riposo diChiuro ed incontrai tra il personale operante unagiovane, originaria di Milano, da poco tempo di-pendente temporanea della struttura. Conversan-do, mi rivelò che il suo cognome era Moreschi.Con stupore esclamai: “I Moreschi a Milano? Neabbiamo una buona presenza anche qui. Qui difronte a noi, là!”. Indicandole alla finestra la bellavista di Castello. Continuando la chiacchierata mirese noto che stava approfondendo ricerche sulleorigini della sua famiglia e che era giunta di re-cente alla certezza di avere delle origini Ebree.Ora stava approfondendo per risalire da quale ter-ritorio gli avi fossero arrivati in Italia. Bella impre-sa, pensai.Oggi, il ricordo di quell’incontro mi induce a rite-nere che nei secoli passati, anche in Valtellina, cifurono infiltrazioni di transfughi ebrei e che poiqualcuno vi si stabilì. Basti ricordare come la no-

stra Valle fu per secoli zona di passaggi transalpinie di rifugio per tanti, oltre che di conflitti che coin-volsero i maggiori stati europei. Ci occuparono gliSpagnoli, i Francesi e i Grigioni e persino compar-vero Guardie Pontificie. Non incontrai più la Mo-reschi per approfondire lo stato della sua indagineperché ritornò ben presto a Milano. Qui a Castello dell’Acqua, la contrada nota come“Cà di Rusatt” è indicata sulle mappe IGM e cata-stali coll’indicazione di C.da Moreschi. Al Piano ein Piazzola trovo esistere la “Cà di Muresch”: edifi-

ci rurali di stalla e fienile. Fami-glie Moreschi sono presenti a Càdi Vaira e a Cà n’Verina. Non miè nota evidenza toponomasticalegata ai Moreschi nei limitrofiComuni di Ponte V. e Teglio. Main essi vi abitano residenti co-gnominati Moreschi. Nel comu-ne di Chiuro trovo indicata comecà Moreschi gli edifici della Fra-cia sulla mappa al 10.000 dellaregione Lombardia. Ricordo, an-che, che a Carona di Teglio vi fudurante il medioevo una immi-grazione di fuoriusciti cremaschicausata dalla sconfitta di Cremaad opera di Cremona alleata delBarbarossa. Di questa presenzaabbiamo traccia in un particolarecognome ancora localmente vi-vo: i “Del Po’”. Per Ponte annoto

il toponimo “le Pette dei Moreschi”, sull’Alpe S.Stefano di proprietà del Comune di Castello, inprossimità del “Lach de Som” verso la “Bocchettadi S. Stefano”. Il cognome Moresco compare in documentidell’Archivio Storico di Chiuro del XV-XVII secolo esi riferisce a persone rappresentative della Spondadel Castello costituita dalle Quadre di Pontignanoe di Scalvini. Infatti il 4 febbraio 1536 compare unAndrea de la Mariola detto de Moreschis tra co-loro che sono nominati Procuratori e Messi, pernove anni, della comunità di Chiuro. L’assembleadelle due quadre nominò con il “de la Mariola”anche Iseppo de Sondalis fu Gregorio, Maffeo deComino fu Bartolo, Pietro del Petro de Lingera(alias de Luvera), per la quadra degli Scalvini; eGiovanni Antonio de Tarchinis fu Bartolo, Bartolo-meo del Borzaga, Cristoforo del Plano fu Alessio ePiccino de le Pilis, per la quadra di Pontignano. Ilmandato loro assegnato fu di stipulare, con le al-tre quadre di Chiuro, patti e convenzioni per con-solidare l’unità comunale e stabilire la pena pe-

cuniaria di 200 ducati d’oro a carico della quadrache contravvenisse a tali accordi. Le decisioni as-sunte in tale circostanza furono richiamate e ri-vendicate da Chiuro nella circostanza della sepa-razione di Castello del 1858, ma non vennero ri-conosciute applicabili al caso.In altro documento del 2 gennaio 1640 denomi-nato “Instrumentum mandati”, il Decano della co-munità di Chiuro Nicola Quadrio de Maria fu Gio-vanni Antonio con i rappresentanti delle Quadrenominano per un anno Procuratori della Comuni-tà Vincenzo Gatto fu Bartolomeo, Vincenzo Qua-drio fu Vincenzo, Matteo Quadrio detto Ponta-schello di Chiuro, e Michele de Moreschis di Ca-stello dell’Acqua, con il compito, in particolare, diliquidare i debiti della Comunità. Nella circostanzail consigliere degli Scalvini era Antonio fu Bartolo-meo del Ioannatio assistito anche da GiovanniDella Romana e per Pontignano, in assenza delconsigliere in carica Giacomo della Bernarda, agi-vano Simone del Cornello, Bernardino de Vulpi-bus e Giacomo Fanchetto.Queste evidenze potrebbero ipotizzare un possi-bile legame correlato alla diaspora degli Ebrei del-la Spagna e la loro dispersione in occidente. Lastoria non si esaurisce mai. Il Mieli definisce, nellasua recensione del libro della Di Cesare, disponi-bile presso la nostra Biblioteca Civica Cipriano Rai-noldi, semplicemente “straordinario”. Ne propongo alcuni passaggi. Nel 1160 la famiglia ebraica di Maimonide ab-bandonò Cordova per sottrarsi alle persecuzioni,attraversò lo stretto di Gibilterra e si stabilì a Fès.Cinque anni dopo, il viaggio di quel nucleo ripre-se, li portò ad Alessandria d’Egitto e poi al Cairo.Maimonide divenne in seguito medico alla cortedel Saladino e si affermò anche come filosofo.Secondo Maimonide agli ebrei se minacciati nonrestava che optare provvisoriamente per la dissi-mulazione. Dopodichè “continuando a osservarein segreto quanti più precetti possibile”, avrebbe-ro dovuto “abbandonare ogni possesso e cam-minare giorno e notte”, fino a quando non aves-sero trovato un luogo sicuro in cui poter tornarealla loro religione.

Con qualche secolo di anticipo, Maimonide af-frontava il tema dei marrani, i conversos, i cristia-nos nuevos (per distinguerli dai cristianos viejos),ovvero gli ebrei della penisola iberica e dei domi-ni spagnoli che, nel Quattrocento, avrebbero ac-cettato di convertirsi al cristianesimo per sottrarsiall’esilio o alla morte. La fase più cruenta dell’of-fensiva antiebraica era iniziata il 4 giugno 1391allorchè una folla inferocita aveva fatto irruzionenella juderia di Siviglia uccidendo quattromilaisraeliti. La stessa scena si era poi ripetuta a Cor-

Tuchelin de storia nosa A cura di Vittorio Toppi

IL SEGRETO dei MARÀ

Il filosofoMoshe ben Maimon, noto nell’Europa medievale con il nome di Mosé Maimonide(1135-1204)

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19 LE RUBRICHE El nos Paesdova, Toledo, Madrid, CiudadReal, Burgos. Ma anche a Va-lencia, Gerona, Barcellona. E’stato ipotizzato che dei seicen-tomila israeliti residenti in quel-la parte della Spagna, un terzosia stato ucciso; gli altri, permetà, si sottrassero alle perse-cuzioni con la conversione,mentre circa duecentomila ri-masero “fedeli al Patto”. In re-altà, molti dei convertiti, eranorimasti ebrei nell’intimo, talchèerano mal giudicati sia daicorreligionari che avevano re-sistito alla conversione, sia dai“vecchi cristiani” che li guarda-vano con diffidenza. Che cosa furono a questopunto i marrani? Israeliti costretti alla ”emigrazio-ne interiore” che restavano tuttavia differenti,inassimilabili “ereditando l’alterità dell’ebreo”. Iltermine “marrano” ebbe fin dall’inizio un’acce-zione negativa. Non se ne conosce neanchel’esatta origine. Un marrano è “un maldito, sinfe, un maledetto, senza fede”. Questo uso spre-giativo della parola andò diffondendosi al puntoche nel 1380 Giovanni I di Castiglia lo vietò. Maosserva l’autrice del libro, “se leggi e documentiufficiali, dove il termine non ricorre, preferisconoparlare di conversos o cristianos nuevos, è soloperché, quando proclamano lo stermino simula-no la neutralità”. Si diffuse invece tra cronisti, sto-rici filosofi e scrittori anche fuori dai confini spa-gnoli. Presto iniziò una “diaspora marrana” che siprotrasse per tre secoli raggiungendo il culminenel 1680. C’erano conversos sulle caravelle di Cri-stoforo Colombo tanto che, secondo la Di Cesa-re, si può sostenere che la scoperta dell’Americafu impresa in gran parte marrana”.Il marrano fu sempre esposto a nuove persecu-zioni. Era portato a difendere il diritto alla” segre-tezza”, intuiva che “solo lo spazio inaccessibiledel segreto può contrastare il potere totalitariodella pubblicità che insidia la democrazia”. So-spinto a mentire, a fingere, “impara a presentirel’ipocrisia, fiutare l’inganno, sciogliere le contrad-dizioni, apprende a captare la verità delle men-zogne altrui”. Cripta e decripta senza sosta: “Sot-tigliezza, sagacia, accortezza sono le doti che de-ve coltivare; non solo per coprire le sue intenzio-ni, ma per smascherare quelle altrui”. E’ conse-gnato ad una “inesausta diffidenza”. Vive “nel ti-more costante di tradirsi”. E’ così che la dissimu-lazione “inaugura l’introspezione”. Il “mirar pordentro” corrisponde ad un guardare al propriointerno “per appurare che nulla possa essere in-tercettato dall’altro, per essere sicuri di non venirecolti di sorpresa”. La conoscenza di sé “è la viaper celarsi meglio agli occhi altrui”. I cristiani noncredono alla genuinità della loro conversione e licontrastano invocando la purezza del sangue (la

limpieza de sangre), “ben piùimportante della purezza di fe-de”. Ed è così che il razzismomoderno ha un suo primo“certificato” il 5 giugno 1449,allorchè a Toledo viene pro-mulgata la Sentencia-Estatuto,il documento sulla purezza delsangue che, secondo Di Cesa-re,” contiene in sé tutte le leggirazziali a venire”.La “limpieza de sangre”diven-ne un’ossessione dopo che, il31 luglio 1492, l’ultimo ebreofu costretto a lasciare la Spa-gna. Un’ossessione che indu-ceva la comunità spagnola

tutta a dare la caccia “agli ebrei rimasti sottomentite spoglie”. I quali però riescono a sopravvi-vere facendo ricorso a qualsiasi stratagemma:spergiuro, falsa confessione. Inseguiti dagli inqui-sitori … i marrani “fugano i sospetti e trattengo-no il segreto”. Battono la strada della dissimula-zione, della discrezione, dell’occultamento piutto-sto che quella del martirio. In questo, osserval’autrice, il marranismo diviene “l’opposto di ognifondamentalismo”. La religione marrana si di-stingue dall’ebraismo non per le “aggiunte” maper le sottrazioni”: sulla via della dissimulazione,“nel dubbio era meglio astenersi”, sicchè divieti eproibizioni ebbero il sopravvento. Il punto di ap-prodo di questa esposizione sono le somiglianzedelle condizioni in cui si sono trovati gli ebrei checercarono di sopravvivere alle persecuzioni spa-gnole quelli che si trovarono alle prese con laGermania nazista. Per i marrani in particolare, “ilricordo assume un rilievo straordinario”: è “l’uni-co legame per quei segregati, l’unico anello diuna tradizione che altrimenti potrebbe finire”. “Ilsegreto del ricordo diventa il ricordo del segreto”(e non è un gioco di parole). Che cosa vuol diresegreto? “Inviolabile, inaccessibile, refrattario allaluce, eterogeneo allaparola, estraneoall’apparire”, scriveDonatella Di Cesare,“il segreto allude auna resistenza irre-versibile”. Circonfuso“da un’aura esoteri-ca, rischia però, diessere preso per unsapere occulto”. Co-me se i marrani fos-sero una società se-greta e non piuttostouna “comunità delsegreto” … un se-greto del segreto,che non esitano atestimoniare”.

Nel Bollettino della Soc. Storica Alta Valtellinadel 2017 si trova riportato un documento del1749 relativo ad un interrogatorio per un tenta-to stupro ad opera del rampollo di una blaso-nata famiglia del Contado di Bormio. La vittima,una diciasettenne servetta di nome Catterinaoriginaria di Tobrio (Tubre) del Tirolo, alla do-manda “Cosa abbia questo parlato?” rispon-deva: “Ero in un prato… mi ha buttata sot pèe la piglià su la scioca… io gli dissi che nonvolevo alcun spasso ed esso presami mi gittò aterra… mi turò su il vestito e tirata fuori la suavergogna tentava di adoperarmi, ma io pian-gevo, urlavo, gridavo e mi difendevo con lemani… di modo che non mi ha toccato con lasua vergogna … e lui al mio urlare diceva: tasgiò marana”. La notorietà dei “Marà” non fu comunque circo-scritta all’ambito locale ma pure è conosciuta nel-le confinanti vallate bergamasche, versante suddelle Orobie. Sulla rivista OROBIE del febbraio2011, Roberto Regazzoni, illustrando un itinerarioscialpinistico tra Cambrembo, in Val Brembana, eil pizzo di Lemma in Val Tartano, così accennavaai “Marà”. “Marà” era l’antico soprannome attribuito dainostri vecchi “a quelli di là”, cioè a coloro che vi-vevano oltre lo spartiacque con la Valtellina; unaprobabile deformazione simpatica e bonaria, daamici-nemici confinanti, del più impegnativo“marrani”. Un termine che veniva utilizzato an-che per indicare le giornate di favonio da Nord,con un esplicito “èl sòfia zo i Marà”, quando ilvento asciutto, mite e tumultuoso, si incanalavanelle vallate del versante meridionale della valle.” Segreto per segreto, ecco che ancora oggi si ri-chiamano i “Marà de l’aià”. Perché?E che dire del nostro toponimo “Maranzöl”? Forseluogo improduttivo, zerbo, terreno ripido che èstato bonificato, riconvertito, reso fertile, risanato?Ma comunque poco gradito? Oppure luogo di in-contro di migranti, rifugiati o esiliati?

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El nos Paes LE RUBRICHE 20

R iassumendo la storia del piane-ta in 24 ore, l’Homo Sapiens fala sua apparizione pochi secon-

di prima di mezzanotte e gli ultimi 5000anni di storia documentata occupanoquattro millesimi di secondo. Ci sono vo-luti più di tre miliardi di anni per dareforma alla vita così come la conosciamo.La vita è un processo che evolve con lacompartecipazione di tutte le diversecomponenti della biosfera: esseri umani,animali, vegetali e minerali che interagi-scono tra loro e con i quattro elementi –terra, acqua, aria e fuoco.Tutti i sistemi sono interdipendenti e ogniintervento su un sistema innesca reazionia catena sugli altri. Anche le nostre azioniintervengono sugli equilibri terrestri e inquesto processo siamo parte molto attiva!Abbiamo tutti la possibilità di lasciare unsegno sul pianeta Terra, nessun gesto èinutile o troppo piccolo. Quando ricono-sciamo l’ampio margine di libertà e di re-sponsabilità che abbiamo a disposizione– nelle grandi e nelle piccole cose dellavita – cominciamo a utilizzare consape-volmente il nostro “potere personale”(Carl Rogers). Quando impariamo a sentirci parte di unsistema che interagisce ed è correlato,nasce spontaneamente il desiderio diportare il nostro contributo. Cosa fare dunque? Ognuno può attingere a ciò che sa e cheama fare, osservando l’ambiente che glista intorno con l’intenzione di rendersiutile. Agiamo concretamente, in grande ein piccolo, poichè è dal primo passo cheinizia un cammino! I buoni propositi so-no inutili se non li traduciamo in azioneconcreta. La visione ecocentrica (non centrata solosull’uomo come centro del Sistema Ter-restre), da cui l’“Ecologia profonda” diArne Naess è una delle principali porta-voce, si basa sulla rinnovata visione dellarealtà in cui l’uomo è considerato unaparte del tutto. Il pianeta Terra e la vita su di esso vieneconsiderata come una rete di fenomeniche sono fondamentalmente correlati, in-terconnessi e interdipendenti, ricono-scendo il valore intrinseco di tutti gli es-seri viventi, con l’uomo co-me “uno dei fili nella tramadella vita”, aprendo così altema dell’Etica ambientale.Alla natura viene riconosciu-to un valore intrinseco chenon dipende dall’uso chel’uomo vuole farne, sfruttan-

dola a proprio beneficio. Dimensione in-teriore e dimensione esteriore comincia-no a non essere più considerate staccatee indipendenti, ma si rivelano due poliinterdipendenti di un’unica realtà. L’uo-mo non è più al centro del mondo maparte del mondo, non possessore ma tu-tore di quanto gli viene dato nel momen-to in cui nasce, un filo nella trama dellaVita. Questa visione apre le porta alla ri-considerazione di tutta l’antichissima cul-tura sciamanica, di tradizione soprattuttoeuropea (es. i Celti) - che ha da semprepreso in considerazione i diversi piani dicoscienza riferendosi ad almeno tre di-verse dimensioni: “il mondo di sotto” (inconscio/natura), “ilmondo di mezzo” (conscio/vita quotidia-na) e “il mondo di sopra” (supercoscien-te/dimensione spirituale).«Ai suoi livelli più profondi, la psiche è le-gata alla terra», sintetizza Theodore Ro-szak (uno dei padri dell’Ecopsicologia delprofondo), e include il mondo intero checi racconta di noi attraverso i suoi ele-menti, i suoi segni e tutti gli esseri che nefanno parte. Questa consapevolezza cambia il nostroapproccio etico nei confronti della natu-ra, riconoscendo di esserne parte inte-

grante e riconoscendo che noistessi “siamo Natura”, la do-manda da porsi è: “Che cosa è lecito e utile fareoppure non fare all’ambienteesterno?” Il “non fare agli altriquello che non vorresti venis-se fatto a te”, acquista una va-

lenza ancora più profonda di quella concui viene normalmente letta e si trasfor-ma in visione positiva e propositiva in“Fai agli altri quello che vorresti fosse fat-to a te”.Chi vorrebbe mai ricevere ciò che abbia-mo fatto e stiamo facendo alla Natura?L’ecopsicologia cura l’alienazione tra indi-viduo e ambiente naturale, risvegliandoil senso di reciprocità legato all’inconscioecologico. Sviluppare il senso di respon-sabilità etica nei confronti del pianetaTerra si riflette sulla consapevolezza neiconfronti delle altre persone.«Non potremo mai avere un vero benes-sere su un pianeta malato e l’impegnoper la salute individuale passa necessa-riamente dall’impegno per la salute, atutti i livelli, del nostro pianeta». Theodo-re RoszakLa visione del rapporto uomo-natura chepropone l’Ecopsicologia: L’uomo come cittadino terrestre; Gaia ilpianeta Terra, pianeta vivente, un sovra-organismo biologico – un corpo planeta-rio – in grado di autoregolarsi. Il Pianetaè un organismo in cui l’uomo può par-tecipare al buon funzionamento del si-stema in cui è inserito e interconnesso. Ilpianeta ha la sua identità che va cono-sciuta, rispettata, condivisa consapevol-mente fra i vari suoi abitanti, fra cui l’uo-mo emerge per avere non solo coscien-za, ma capacità di autoconsapevolezza(solo in potenza per molti casi). Uno dei compiti dell’uomo è educarsi pereducare (conoscere la propria identità-in-dividualità) per dedicarsi poi ad educare

Ecopsicologia come fondamento della consapevolezza ecologica

DA EGO A ECO

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21 LE RUBRICHE El nos Paesalla cittadinanza e all’identità terre-stre. Educazione ambientale e psi-cologica (= Ecopsicologia), rappre-sentano il fondamento che pro-muove sia la visione Montessorianache quella di Roberto Assagioli (Psi-cosintesi); educazione intesa come“educere”, lasciando emergere ilseme che già è presente in potenzanei bambini.L’Educazione di cui ci parla RobertoAssagioli nella Psicosintesi è una di-sciplina atta a rendere consapevolela persona del proprio “mondo in-teriore”, fatto di ondate mistiche eidealistiche, di “personaggi in cercadi autore”, di tensioni e di propen-sioni, di luci e di ombre, con unatensione connaturata verso le “alte vette dellapersonalità”, il Transpersonale o Superconscio ela Natura, il “mondo esteriore”, la Vita Una.

Il lavoro con Eco School Triangia:Il tema dell’impatto umano sull’ambiente e sulcambiamento climatico oggi è prioritario e ibambini rappresentano le fondamenta dell’edifi-cio su cui si erge la società, che abita il PianetaTerra. Iniziando a “coltivare e seminare” l’educa-zione di cui ci parla Assagioli e di cui trattal’Ecopsicologia, in una visione Olistica (bio-psi-co-spirituale) sin dalla più giovane età, significacreare le basi per un futuro consapevole e re-sponsabile: divenire abili a rispondere in modoEtico, seguendo l’Ordine che è implicito nel Co-smo (Dharma).Da una visione egoica ad una visione ecocentri-ca: da ego a eco.Ho iniziato a collaborare nel 2015 come profes-sionista esterno con la scuola primaria di Trian-gia, ([email protected].) che haottenuto nell’anno scolastico 2013-2014 la certifi-cazione di ECO SCHOOL dalla Fondazione In-ternazionale per l’Educazione Ambientale(https://www.eco-schools.it/). Questa realtà locale è un esempio ammirevoledi come educazione ed ambiente cooperino insinergia, grazie al lavoro esemplare e innovativoche le docenti portano avanti proprio nel conte-sto di cui parlavo prima: risveglio della consape-volezza ecologica per un futuro migliore del-l’umanità stessa, partendo dai bambini.I progetti su cui abbiamo lavorato in questi annihanno focalizzato gli obiettivi di:riscoprire la profonda connessione che ci lega al-la Terra e ai suoi abitanti, l’attenzione all’educa-zione e al benessere dei bambini attraverso il ri-sveglio della consapevolezza ecologica, la pro-fonda correlazione che ci unisce quali abitanti delPianeta Terra, il risveglio della consapevolezza diessere correlati e in rete con la Natura.Il bambino apprende a cogliere, alimentare, te-

ner viva l’attenzione spontanea, risvegliare e col-tivare il senso d’ammirazione, del mistero, del-l’amore, della comunione con esseri e cose(creature e creato), divenire consapevole dell’in-terconnessione con la Natura. Attraverso esercizi pratici e momenti di condivi-sione e spiegazioni teoriche, le finalità del lavorosono state quelle di sviluppare:empatia per il mondo e per noi stessi; entusia-smo; creatività, intuizione; aumentare la consa-pevolezza dell’appartenenza ad un Sistema di Vi-ta Una profondamente correlata e interdipen-dente; creare campi di risonanza ed entrare inrelazione con l’ambiente e con se stessi; consa-pevolezza ecologica; sviluppo dei sensi come lin-guaggio della Terra; sviluppo delle funzioni psi-chiche; attivazione della Volontà Psicosintetica;entrare in contatto con le Energie, ascoltando lavibrazione emanata da ogni elemento, entrandoin risonanza attraverso l’ascolto focalizzato; speri-mentare il contatto con gli elementi in Natura; at-tivazione del senso di responsabilità personale ecivica; attivazione dell’immaginazione creativa;imparare facendo.; educazione al rispetto perso-nale e ambientale; potenziamento della coopera-zione nelle attività; apprendimento dei metodiche mettono in grado di utilizzare in modo creati-vo le proprie capacità, scoprire e di valorizzare leproprie doti latenti; attivazionedi ricerca basata sull’esperien-za; sensibilizzazione al rispettoverso se stessi e verso la Natu-ra e l’ambiente circostante; fa-vorire la tendenza alla sintesi;educazione alla parsimonia, alnon sfruttamento delle risorse;educazione alla lealtà, alla ge-nerosità, alla fratellanza, all’ar-monia del gruppo.Le lezioni si sono svolte ba-sandosi anche sulla metodo-logia “Flow Learning” (JosephB. Cornell) che coinvolgere

mente e cuore, basata sui principi uni-versali di consapevolezza e sulle modali-tà di apprendimento e di maturazioneche caratterizzano l’essere umano.“Flow Learning”, è un percorso naturaleverso la consapevolezza profonda dellanatura, interiore ed esteriore che si divi-de in 4 fasi:risvegliare l’entusiasmofocalizzare l’attenzioneesperienza direttacondividere l’ispirazione

I progetti portati a buon fine inquesti anni scolastici sono stati:2015-2016 Mi radico per innalzarmi“Come se fossi un albero”, progettoterminato con la costruzione e posa di

un Totem, che ora si innalza all’ingresso dellascuola di Triangia2016-2017 Pensiamo verde: Packaging quo vadis?2017-2018 SOS clima: Carbon Footprint; Gli ef-fetti del cambiamenti climatici a livello globale ein Valtellina; Antidoti al cambbiamento climaticoSono molto grata di questa splendida opportu-nità che Eco School offre, permettendo il risve-glio della ecologica e creando le basi solide perun futuro sostenibile.Tutto è correlato, come dice un saggio detto India-no Lakota: Mitákuye Oyás’i�. Pensiamoci, primaconsapevolezza di tagliare anche solo 1 albero,perchè ha avuto la sfortuna di nascere entro po-chi metri dove anni dopo hanno costruito unastradina e magari un ramo poteva cadere suuna macchina un giorno, a causa di cumuli dineve che potevano appensantirlo. Su questo al-bero abitavano degli scoiattoli, rari e utilissimi al-l’ecosistema. Sullo stesso albero andava l’Upupa o i corvi...que-sto albero ci donava squisite e benefiche noci.Quante probabilità ci sono di essere colpiti daun fulmine a ciel sereno? Forse le stesse che ilramo cadesse.Ma in fondo...a chi importa veramente?

Cristina PelizzattiProfessional Life Coach & Trainer

Cosa possiamo fare noi bambini?

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El nos Paes LE RUBRICHE 22

SUITE FRANCESE – di Irene Némirovski (1903 – 1942) composto nei mesi che prece-dettero il suo arresto e la deportazione ad Auschwitz. Pubblicato in Francia nel 2004e nel 2005 in Italia da Adelphi Edizioni. Una scrittrice che racconta la ricchezza dellesensazioni, la bellezza della natura nel dramma dell’intolleranza.

(…) seduta all’ombra dei ciliegi. Era l’unico angolo del giardino in cui avevano la-sciato crescere liberamente alberi e piante senza preoccuparsi di ciò che avrebberopotuto produrre; quei ciliegi, infatti, davano pochi frutti. Ma era la stagione dei fio-ri. Sullo sfondo di un cielo di puro e inalterabile azzurro, l’azzurro delle prezioseporcellane di Sèvres, insieme ricco e brillante, ondeggiavano rami che sembravanocoperti di neve; in quel giorno di maggio l’alito di vento che li muoveva era ancorafreddo, e i petali se ne difendevano dolcemente, si accartocciavano con una sortadi grazia freddolosa, girando verso il suolo i pistilli biondi del loro cuore. Il sole, in-filandosi tra i rami, rivelava un intreccio di venuzze delicate, visibili nel candore deipetali, che alla fragilità, all’immaterialità del fiore aggiungevano qualcosa di vivo, diquasi umano nel senso della debolezza e della resistenza che la parola umanacomporta. Il vento infatti poteva scuotere quelle incantevoli creature senza distrug-gerle, senza neppure sgualcirle: esse si lasciavano dondolare con aria sognante,sembravano sul punto di cadere, ma erano solidamente attaccate ai loro rami sot-tili, lucenti e duri, rami che nell’aspetto avevano qualcosa di metallico, come iltronco stesso, slanciato, levigato, uniforme, dai riflessi grigi e purpurei. Fra i ciuffibianchi apparivano piccole foglie allungate; nell’ombra erano di un verde tenero,coperte da una peluria d’argento; al sole, sembravano rosa. (…)

Li trovi in Biblioteca A cura del Comitato di Gestione

Abbiamo pensato che può essere utile indicare una breve presentazione di libri in dota-zione alla nostra biblioteca, per suggerire una possibilità di scelta a seconda dei vari inte-ressi, utilizzando semplici criteri di classificazione. Iniziamo con questo primo esempio, ivostri suggerimenti saranno graditi e ci aiuteranno a migliorare.

A cura diEster Testori

OGGETTO: Lotta alla SLA - Campagna di informazione e di sensibilizzazione.

L’ammalato è parte di noi: l’ammalato di SLA ancor di più...La sua dolorosa malattia ed amara fine impone un’attenzione e una fratellanza viva,

concreta, da parte degli Uomini di buona volontà.Questa premessa, che sono certo condividiate, mi impone, ci impone a porre in essere

una campagna di informazione e sensibilizzazione che le SS.LL. sono cortesemente invitate,nelle sedi più opportune e ritenute idonee, ad avviare ed attuare.

Ricercare, nel proprio territorio comunale, quelle “Persone dal cuore d’oro” e che sianodisponibili a far rete, condividendo il tema in argomento, è un gesto altissimo e nobilissimo.

Tanto premesso, chiedo cortesemente che questo monitoraggio di carattere umano eculturale possa concretizzarsi. Una volta raccolti tali dati, sarà cura del sottoscritto avviare untavolo di confronto e di coordinamento concreto.

Nel frattempo, l’AISLA (l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, che lottacontro la SLA, www.aisla.it/sondrio/) si è resa disponibile a fornire tutte le informazioni neces-sarie per una migliore conoscenza della problematica.

Grato immensamente per l’attenzione e la disponibilità, ringrazio anticipatamente.

IL PREFETTO (Scalia)

LOTTA ALLA SLA - CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E SENSIBILIZZAZIONE

A deriamo alla sollecitazione in tal senso da parte del dottor Scalia, Prefetto di Sondrio, per dare risalto alla cam-pagna di sensibilizzazione alla SLA e di appello alle ‘Persone dal cuore d’oro’ affinché anche a Castello Dell’Ac-

qua qualcuno possa dare il proprio contributo. Ecco quindi il testo ricevuto.

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23 LE RUBRICHE El nos Paes

INGREDIENTI:

150 g di ciliegie250 g di farina140 g di zucchero200 ml di latte2 uova100 g di burroun bustina di lievito per dolciun pizzico di salemezza buccia di limone grattugiato

Tortini alle ciliegie PROCEDIMENTOSetacciare la farina e unirvi lo zuc-chero. Aggiungere lentamente ilburro fuso, le uova e il latte, mante-nendo l’agitazione con una frusta.Mettere ora il lievito e un pizzico disale, la scorza di limone e poi amal-gamare bene. Se la consistenza ètroppo pastosa, aggiungere altrolatte. Unire da ultimo le ciliegie de-nocciolate e tagliate. Porre delle car-tine oppure imburrare e infarinareuno stampo da muffins e riempire glistampi, mantenendosi leggermentesotto il bordo. Cuocere in forno ven-tilato a 180° per circa mezz’ora.

RICETTE DI NONNA FRANCESCAdi Francesca Ricci

INGREDIENTI::

4 tranci di pesce spada

1 limone

olive nere denocciolate

pomodorini

rosmarino

origanopepeagliooliovino bianco

Spada alla salentina PROCEDIMENTO

Oleare una casseruola e porvi l’ag

lio tagliato finis-

simo e i tranci di pesce. Cospargere o

gni trancio con

le spezie, poco sale e una fetta d

i limone, poi ada-

giare intorno le olive e i pomodorini. Cuocere

in

forno a 180° per 30-40 minuti, a metà cottura

spruzzare girare e spruzzare con

il vino bianco.

INGREDIENTI:

gnocchi (1/2 kg di farina, 3 patatelesse)passata o pelati di pomodorobasilicoricotta durasalepepeolio

Gnocchi con ricotta PROCEDIMENTOPer l’impasto degli gnocchi, porresul tavoliere la farina e le patate les-sate in acqua salata e schiacciate; la-vorare fino a creare un impastocompatto e omogeneo. Se dovesseservire aiutarsi con un po’ di acquacalda. Preparare il sugo di pomo-doro con olio e abbondante basilico.Cuocere gli gnocchi e condirli con ilsugo e, una volta impiattati, grattu-giarvi sopra la ricotta dura e un piz-zico di pepe.

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El nos Paes LE ASSOCIAZIONI 24

GRUPPOALPINI

DI CASTELLODELL’ACQUASEZIONE VALTELLINESE

SONDRIO

Tanta tristezza per noi Castellani, il2018 ci ha portato diversi lutti due

su tutti hanno coinvolto la nostra asso-ciazione.

Gregorini Giordano ( GIORDY) riferi-mento per l’intera comunità di Castello

Gadaldi Donato (DONA) colonnaportante del nostro Gruppo

CIAO “DONA”,è andato avanti un vero Alpino,un pezzo del nostro consiglio di Gruppo,un esempio.Sempre presente a tutte le manifestazioni,attivo consigliere anziano del nostro gruppo,tesserato già dalla fondazione,ti rimboccavi le maniche ogni volta che ce n’era bisogno.Esempio per tutti,serio ma anche goliardico.Poche parole ma sempre a ragion veduta,mai arrabbiatoTu avevi lo spirito alpino scolpito nel DNA . D’esempio per tutti specialmente per i tuoi nipoti, allevati da alpini.

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25 LE ASSOCIAZIONI El nos Paes

SABATO 11 AGOSTOORE 19.00 Iniziamo i Festeggiamenti con la tradizionale

CENA IN COMPAGNIA! Come sempre tante specialità per soddisfare il vostro appetito…e sfizioso ritorno: La BRUSCHETTA delle SALINE!!“FEBBRE DEL SABATO SERA” LE HIT DEL MOMENTO per farvi ballare FINO A NOTTE INOL-TRATA. IN CONSOLLE: APE DJ

DOMENICA 12 AGOSTOORE 12.00 PRANZO SULL’ALPE

SUL PALCO: QUANT CHE’L PESA EL FURMAI?!Apertura “stime” del PESO… In palio il formaggio…

ORE 14.00 13° TORNEO DI PALLAVOLO A TRE SULL’ALPESUL PALCO: Attesissimo da grandi e piccoli: 16° NUTELLA PARTYA seguire MERENDA PER TUTTI…

ORE 19.00: CENA IN COMPAGNIA.A partire dalle 21.00 GRANDE SERATA DI MUSICA CON CONSUELO

MARTEDÌ 14 AGOSTOORE 12.00: Apertura bar e cucinaORE 14.00 GRANDE RITORNO: CALCETTO SAPONATO. A SEGUIRE: LANCIO DELL’UOVOORE 19.00: NOVITÀ CULINARIA PASTA ALL’AMATRICIANAORE 20.00: “FINO ALL’ULTIMO SPAGHETT0”

Primo premio BOTTIGLIA DI BRAULIOHai il coraggio di sfidare contro il tempo…un piatto di spaghetti!!!A SEGUIRE SERATA DANZATE CON CONSUELO

MERCOLEDÌ 15 AGOSTO41° EDIZIONE DELLA SGAMBATA DELL’AMICIZIA15° TROFEO IN MEMORIA DI ADRIANO e RENATO

ORE 8.30 Ritrovo in Piazza del Municipio di Castello per ISCRIZIONI € 7,00Quest’anno la competizione farà anche parte del “Tris Orobico”

ORE 9.00 PARTENZA SGAMBATA ORE 11.15 Santa Messa sull’AlpeORE 12.30 Pranzo in compagnia, come sempre, con le migliori specialità localiORE 14.00 PREMIAZIONE SGAMBATA DELL’AMICIZIA ORE 15.00 BOCCIATA AL VOLO ORE 16.30 MEMORIAL MAX *

“CARETA RALLY & VOLTA LA RODA”Ricordando il nostro Campione… la Stella più luminosa del cielo…MAX sempre con noi!SUL PALCO: GIOCHI E INTRATTENIMENTO PER I PIÙ PICCOLI

ORE 19.00 CENA SULL’ALPE CHIUSURA FESTA CON MUSICA SOTTO LE STELLE E DIVERTIMENTI PER TUTTI

OGNI SERA TOMBOLATE ED ESTRAZIONI A PREMIDurante tutta la manifestazione funzionerà un fornitissimo servizio bar e cucina

con disponibilità di posti a sedere coperti. La strada non sarà soggetta al pagamento del permesso

Vi aspettiamo numerosi per festeggiare insiemetanto che anche le stelle più lontane possano sentirci!

SI DECLINA OGNI RESPONSABILITA’ A PERSONE E COSE

CASTELLO DELL’ACQUA

FESTA SULL’ALPE PIAZZOLA41ª Edizione • 11-12-14-15 Agosto 2018

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Ciao a tutti, comincio con unsaluto informale, non permancanza di rispetto, tutt’al-

tro, semplicemente perchè credo siabello essere diretti, ancor più in un pic-colo paese come “El nos Paes”, Castel-lo dell’Acqua. Mi è stato chiesto di scrivere un artico-lo a nome del Castelraider e niente... ciprovo. Come da nove anni a sta parte il primoappuntamento stagionale, targato dalgruppo, è stato “IN PIAZZOLA CON LALUNA PIENA”; Svoltasi sabato 27 gen-naio ed ancora una volta sold-out. Par-tenza da Tizzone per poi raggiungere,chi a piedi, chi con sci o ciaspole, dap-

prima le Saline dove c’è stato unospettacolo pirotecnico ammirato sor-seggiando del buon vin brulé e poi

l’Agriturismo “A La Crus” per una bellamangiata in compagnia accompagnatadall’immancabile lotteria. Quest’anno Castelraider si è superata,accettando una nuova sfida e metten-do la firma, insieme alla Società Ginna-stica Poschiavo, su un evento interna-zionale, la “DOPPIA W ULTRA 60”. Unultra trail, ovvero una corsa di lunga di-stanza, prevalentemente su sentieri, dioltre 60km con 4700m di dislivello po-sitivo. Una gara che ha unito due stati,Italia e Svizzera, nello specifico due val-li, la nostra Valtellina alla vicina Valpo-schiavo. Partenza all’alba di sabato 2giugno da Tirano. Al via 150 atleti indi-viduali e 47 staffette da due o tre ele-

El nos Paes LE ASSOCIAZIONI 26

Sito: www.castelraider.it

SEMPRE DI CORSA CON CASTELRAIDERA cura di

Paolo Pedroli

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27 LE ASSOCIAZIONI El nos Paes

menti, provenienti da mezzo mondoche hanno percorso un tracciato a dirpoco spettacolare, passando dal Rifu-gio Schiazzera e dalla magica S.Rome-rio, oltrepassando laghetti in disgelo esuperando tre valichi alpini, il Passo delPortone, il Passo di Pedruna e quello diMalghera, raggiungendo poi l’arrivo si-tuato sul lago a Le Prese dove si èchiuso il tutto con una bella festa. Inuti-le aggiungere che è stato un vero suc-cesso, meritato. Rientrando nei confini nazionali tornal’appuntamento con la sesta edizionedel “TRIS OROBICO”. Confermate leprove, la prima sarà il “TROFEO ALLAMEMORIA MAURO DEL PO” (De sciàe de là dela Malgina) che andrà in sce-na domenica 17 giugno su un nuovopercorso di 12km alla scoperta pure dilocalità come La Piana e Cà de Sot. La seconda sarà la “SGAMBATA DEL-L’AMICIZIA” che per la quarantesimavolta porterà i partecipanti sull’AlpePiazzola nel giorno di ferragosto (mer-coledì 15 agosto).

Ultima, non per importanza, “LA COR-SA DEI MULINI” che chiuderà il tris sa-bato 15 settembre!!!Nel mezzo la corsa “CARONA-CARO-NELLA” che si svolgerà sabato 4 ago-sto!!! Ogni manifestazione vede la collabora-zione di Castelraider con altre associa-zioni locali, con amici e volontari, credosia questo il valore aggiunto del nostrogruppo. Un gruppo semplice che piùche ai risultati sportivi dei propri atleti,punta a coinvolgere e valorizzare quan-to più possibile il nostro splendido ter-ritorio mantenendo vivi sentieri altri-menti destinati all’abbandono. Volevo concludere facendo un grandis-simo augurio a Francesca e Franco cheregaleranno un nipotino alla nostra co-lonna portante, il nostro mitico presi-dente Rinaldo Antoniazzi!!! La famigliaCastelraider si allarga!!! Vi aspettiamo numerosi alle nostre ma-nifestazioni, per una corsa, una cammi-nata o semplicemente per una bellamangiata in compagnia. A presto!

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Calendario delle manifestazioni estive

Buon divertimento e buona Estate a tutti!

CASTELRAIDER ASD

TROFEO ALLA MEMORIA“MAURO DEL PO”

DOMENICA 17 GIUGNO - MATTINA - APERTA A TUTTI.Sentieri di Castello dell'Acqua“De scià e de là dela Malgina” quinta edizione, corsa e camminata, primaprova del TRIS OROBICO. Con l'occasione la Fucina ed il Mulino/Pila sarannoaperte al pubblicoRinaldo 340-5050517

PRO LOCO - CASTELRAIDER

GRUPPO ALPINI

FESTA IN MALGINA

DOMENICA 8 LUGLIO - dalle 9 alle 18Sentieri di Castello dell’Acqua, alpeggio Val Malgina, Mulino e PilaManifestazione composta di 3 eventi: camminata lungo la GVO da Piazzolaalla Val Malgina per raggiungere il luogo del pranzo, pranzo sull'alpeggio,rientro con visita al Mulino e Pila di Cà l’AlbertRinaldo 340-5050517 - Fabio 347.8405178

COMUNE E PRO LOCO DI CASTELLO DELL’ACQUACOMUNITÀ MONTANA DI SONDRIO

ESTAT’ARTEConcerto di FABIUS CONSTABLE (arpa)

E DONATELLA BORTONE (voce)

SABATO 14 LUGLIO - Ore 21:00Castello dell'Acqua, Chiesa di San Francesco - località LuvieraNell’ambito di Estat'Arte spettacolo di Fabius Constable “Ai Confini delMondo”: i suoi viaggi, il suo immaginario viene narrato attraversola sua musica, in un intenso repertorio originale, emozionante ed intimo.Renato 3407276756

COMUNE E PRO LOCO DI CASTELLO DELL'ACQUAAMBRIA JAZZ

AMBRIA JAZZConcerto di GAVINO MURGIA

GIOVEDÌ 26 LUGLIO - Ore 21:00Castello dell'Acqua, Chiesa di San GiuseppeNell’ambito di Ambria Jazz concerto con immagini e suoni del nostro mulino,la pila e la fucina - Renato 3407276756

CASTELRAIDER ASD IN COLLABORAZIONE CON CONSORZIO

ALPE CARONELLA E GRUPPO ALPINI DI CASTELLO DELL'ACQUA

CAMMINATA/CORSA CARONA-CARONELLA E FESTA DELL’ALPE

SABATO 4 AGOSTO - Tutto il giornoCarona - Alpe CaronellaCamminata in montagna da Carona all’alpe Caronella (Teglio). Pranzo sull’alpe a cura degli Alpini.Rinaldo 340-5050517 - Oreste 348.579.1614

CONSORZIO DI BONIFICA MONTANA ALPE PIAZZOLA

FESTA ALPE PIAZZOLADA DOMENICA 12 AGOSTO A MERCOLEDÌ 15 AGOSTOCastello dell'Acqua - Alpe PiazzolaGiochi per grandi e piccini. Servizio bar e cucina attivo tutto il giorno. Serata danzanteAlessandro 3474016893

CASTELRAIDER ASDIN COLLABORAZIONE CONSORZIO BONIFICA ALPE PIAZZOLA

SGAMBATA DELL’AMICIZIA(41ª edizione)

MERCOLEDÌ 15 AGOSTOCastello Piazza del Municipio - Alpe PiazzolaCorsa e camminata di 7 km aperta a tutti facente parte della tradizionale festadell'Alpe Piazzola e valevole come seconda prova del TRIS OROBICORinaldo 340-5050517

SODOG

SODOG - 4ª ESPOSIZIONE CANINAAMATORIALE DI CASTELLO DELL’ACQUA

DOMENICA 02 SETTEMBRE - Intera giornataCastello Dell’Acqua. Loc. Piano c/o Centro Parrocchiale via degli AlpiniEvento cinofilo amatoriale aperto a cani di razza e meticci.SoDog (Giuliano) 392-0656611

CASTELRAIDER ASD - PRO LOCO

LA CORSA DEI MULINI+ FESTA DELLA BIRRA

DOMENICA 16 SETTEMBRE Sentieri di Castello dell’Acqua“LA CORSA DEI MULINI”(7ª ediz.) corsa di 7 e 13 km. aperta a tutti evalevole come terza prova del “TRIS OROBICO” con partenza, arrivo, pranzoe premiazioni presso Centro Parrocchiale di Castello Dell'AcquaRinaldo 340-5050517

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