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Il senso del gioco in EDUCAZIONE PSICOMOTORIA LA STRUTTURA DELLA LEZIONE INGRESSO: la lezione inizia con i rituali di saluto e di acco- glienza guidati dall’insegnante e arricchiti dai bambini. Servono a preparare i bambini al lavoro e ad intrattenere la loro attenzione, capire gli stati d’animo di tutti ad inizio lezione è fondamentale per intraprendere il gioco con entusiasmo; PRESENTAZIONE DEL TEMA DELLA LEZIONE: è compito dell’insegnante presentare il tema della lezione e quello che lui si aspetta dai bambini. L’insegnante deve mostrare nei particolari l’uso dei materiali da utilizzare e delimitare gli spazi entro cui muoversi, questo momento si basa sulla capacità dei bambini di imitare ed emulare i gesti dell’adulto. Un questo momento della lezione sono i sensi ad essere sottoposti e a reperire da mate- riali e ambiente stimoli e organizzare risposte per risolvere i problemi in cui il corpo e la mente sono impegnati. STRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO: per mezzo del gioco simbolico guidato dall’inse- gnante (drammatizzazione, storie avventurose) o lasciato libero ai bambini (giochiamo alla mamma, prepariamo da mangiare o facciamo finta che siamo…) si entra nel gioco di gruppo (bisogno di vitale importanza per i bambini) dove i mate- riali mutano la loro funzione (il bastone diventa un cavallo… o una spada) favorendo a mettere in gioco le proprie emozioni e i propri bisogni. Il gioco raggiunge il suo senso e l’insegnante lascia che ogni bambino sia libero di esprimersi nel rispetto delle regole e dei bisogni altrui, sostenendo con la sua presenza rassicurante nuove soluzioni a difficoltà e timori dei bambini. (paura di saltare, del lupo e del compagno aggressivo). RIFLESSIONI: servono a capire chi si è divertito e chi invece avrebbe voluto giocare diversamente. Un momento importante al termine del gioco è ritornare ad essere di nuovo tutti uniti per esprimere verbalmente il proprio piacere e ad interiorizzare le norme e gli insegnamenti che l’insegnante ha voluto trasmet- tere simbolicamente. Il gioco permette di imparare molti comportamenti che danno felicità ai parteci- panti. La consapevolezza del bambino è di sentire quanta gioia si riceve e si trasmette giocando con i propri amici e compagni; RESTITUZIONE GRAFICA: il disegno è lo specchio per osservare il mondo interiore dei bambini, per loro disegnare è un piacere grande, realizzano il mondo che li circonda, ne delimitando limiti e confini. Come il sogno per l’adulto il disegno è per il bambino il mezzo per mantenere in equilibrio due mondi carichi di energia, quello dell’inconscio (devo predominano istinti e bisogni) e quello reale (regolato da condotte ed aspettative). La lezione di psicomotricità è un momento privi- legiato per osservare il mondo del bambini, con le sue dinamiche conflittuali e di interazione. Il nostro intento è creare le condizioni affinché tutti i bambini trovino un momento emotivo comune per mezzo del quale essere condotti con serenità a giocare il gioco della vita senza forzature e imposi- zioni da parte dell’adulto. Anzi, l’adulto deve essere un ponte di collegamento tra l’egocentrismo del bambino e il vivere sociale ed aiutarlo ad incorpo- rare i valori che solo il gioco può trasmettere. CREATIVA Educazione Psicomotoria Via Beppe Fenoglio, 5 12048-Sommaria del Bosco (Cn) Tel e Fax 0172 54360 E-mail [email protected] C ome la creazione, il gioco è una espressione di libertà, non è dettato dalla volontà di nessuno, poiché il gioco è legato alla gioia del creatore per la sua creazione e al piacere del giocatore per il suo gioco. Il giocatore unisce come la creazione, la serietà e l’allegria, la tensione e la distensione. Il giocatore entra tutto intero nel suo gioco e lo prende sul serio, ma insieme trascende se stesso e il suo gioco, poiché si tratta di un gioco. L a capacità del gioco di creare immagini e situa- zioni a partire da elementi concreti ma sapiente- mente rimescolati; tali elementi, con la loro novità, ci sanno coinvolgere ed anche sconvolgere, perché vanno comunque oltre, grazie all’atto creativo che li ha costituiti, a quelle che sono le nostre quiete acquisizioni, le nostre flemmatiche percezioni, diventate tali da farci credere sempre tutto fermo ed uguale, precostituito. C R E A T I V A C R E A T I V A

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Il senso del gioco inEDUCAZIONE PSICOMOTORIA

LA STRUTTURA DELLA LEZIONE

INGRESSO:la lezione inizia con i rituali di saluto e di acco-glienza guidati dall’insegnante e arricchiti dai bambini. Servono a preparare i bambini al lavoro e ad intrattenere la loro attenzione, capire gli stati d’animo di tutti ad inizio lezione è fondamentale per intraprendere il gioco con entusiasmo;

PRESENTAZIONE DEL TEMA DELLA LEZIONE:è compito dell’insegnante presentare il tema della lezione e quello che lui si aspetta dai bambini. L’insegnante deve mostrare nei particolari l’uso dei materiali da utilizzare e delimitare gli spazi entro cui muoversi, questo momento si basa sulla capacità dei bambini di imitare ed emulare i gesti dell’adulto. Un questo momento della lezione sono i sensi ad essere sottoposti e a reperire da mate-riali e ambiente stimoli e organizzare risposte per risolvere i problemi in cui il corpo e la mente sono impegnati.

STRUTTURAZIONE E AMPLIAMENTO:per mezzo del gioco simbolico guidato dall’inse-gnante (drammatizzazione, storie avventurose) o lasciato libero ai bambini (giochiamo alla mamma, prepariamo da mangiare o facciamo fi nta che siamo…) si entra nel gioco di gruppo (bisogno di vitale importanza per i bambini) dove i mate-riali mutano la loro funzione (il bastone diventa un cavallo… o una spada) favorendo a mettere in gioco le proprie emozioni e i propri bisogni. Il gioco raggiunge il suo senso e l’insegnante lascia che ogni bambino sia libero di esprimersi nel rispetto delle regole e dei bisogni altrui, sostenendo con la sua presenza rassicurante nuove soluzioni a diffi coltà e timori dei bambini. (paura di saltare, del lupo e del compagno aggressivo).

RIFLESSIONI:servono a capire chi si è divertito e chi invece avrebbe voluto giocare diversamente. Un momento importante al termine del gioco è ritornare ad essere di nuovo tutti uniti per esprimere verbalmente il proprio piacere e ad interiorizzare le norme e gli insegnamenti che l’insegnante ha voluto trasmet-tere simbolicamente. Il gioco permette di imparare molti comportamenti che danno felicità ai parteci-panti. La consapevolezza del bambino è di sentire quanta gioia si riceve e si trasmette giocando con i propri amici e compagni;

RESTITUZIONE GRAFICA:il disegno è lo specchio per osservare il mondo interiore dei bambini, per loro disegnare è un piacere grande, realizzano il mondo che li circonda, ne delimitando limiti e confi ni. Come il sogno per l’adulto il disegno è per il bambino il mezzo per mantenere in equilibrio due mondi carichi di energia, quello dell’inconscio (devo predominano istinti e bisogni) e quello reale (regolato da condotte ed aspettative).

La lezione di psicomotricità è un momento privi-legiato per osservare il mondo del bambini, con le sue dinamiche confl ittuali e di interazione. Il nostro intento è creare le condizioni affi nché tutti i bambini trovino un momento emotivo comune per mezzo del quale essere condotti con serenità a giocare il gioco della vita senza forzature e imposi-zioni da parte dell’adulto. Anzi, l’adulto deve essere un ponte di collegamento tra l’egocentrismo del bambino e il vivere sociale ed aiutarlo ad incorpo-rare i valori che solo il gioco può trasmettere.

CREATIVA Educazione PsicomotoriaVia Beppe Fenoglio, 5

12048-Sommaria del Bosco (Cn)Tel e Fax 0172 54360

E-mail [email protected]

Come la creazione, il gioco è una espressione di libertà, non è dettato dalla volontà di nessuno,

poiché il gioco è legato alla gioia del creatore per la sua creazione e al piacere del giocatore per il suo gioco. Il giocatore unisce come la creazione, la serietà e l’allegria, la tensione e la distensione.Il giocatore entra tutto intero nel suo gioco e lo prende sul serio, ma insieme trascende se stesso e il suo gioco, poiché si tratta di un gioco.

La capacità del gioco di creare immagini e situa-zioni a partire da elementi concreti ma sapiente-

mente rimescolati; tali elementi, con la loro novità, ci sanno coinvolgere ed anche sconvolgere, perché vanno comunque oltre, grazie all’atto creativo che li ha costituiti, a quelle che sono le nostre quiete acquisizioni, le nostre fl emmatiche percezioni, diventate tali da farci credere sempre tutto fermo ed uguale, precostituito.

CREATIVA

CREATIVA

Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fi no alla vecchiaia, la cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.

Kahlil Gibran

Le defi nizioni classiche indicano nel gioco psicomotorio un’at-tività che si svolge entro certi limiti di luogo, tempo e senso,

in un ordine visibile, secondo regole liberamente accettate, fuori dalla sfera dell’utilità e della necessità materiali. L’attività ludica in sé, nei suoi caratteri di libertà, gratuità, spontaneità e disinteresse è accompagnata da sentimenti di elevazione, tensione, e comporta letizia e distensione. Il nostro intervento si prefi gge l’obiettivo di creare interesse,piacere e utilità nel gioco del bambino. La nostra relazione con il bambino non ha scopi estranei al gioco stesso: intrattenerlo,educarlo,valutarlo o guidarlo. Se non è giocare lo scopo, il gioco perde gran parte del suo senso e la partecipazione dell’adulto diviene poco accetta da parte del bambino. Il gioco infantile è un fenomeno naturale di movimento e relazione che poggia sull’equili-brio di due energie psichiche: “l’intenzione“ e “l’emozione”.

La struttura interna del gioco

ContenutoIl contenuto è ciò che si può defi nire il titolo di un gioco.Da ogni gioco traspare un contenuto, un tema, un legame coerente che dà una direzione al gioco stesso in modo che sia identifi cabile da chi è vicino al bambino: “ a cosa sta giocando quel bambino?”.Il contenuto, il tema, il senso del gioco è quindi trasparente e visi-bile a occhio nudo e non richiede una particolare lente culturale o teorica, ma soprattutto, esso è sempre condivisibile senza la neces-sità che venga esplicitato. Nel gioco simbolico è il contenuto che specifi ca e determina il ruolo (giocare alla mamma, al cagnolino, al

pirata…), altre volte è il semplice piacere senso-motorio. Altre volte invece, è l’azione stessa che, nel suo svolgimento, crea nuove idee e nuove intenzioni. Quindi, nella determinazione del senso del gioco, c’è sempre un rimando continuo tra intenzione e azione.

FormaLa caratteristica principale dell’infanzia è che ogni contenuto psichico, sia cognitivo che emotivo, per evolvere ed essere fecondo per lo sviluppo del bambino deve esprimersi in una azione, deve passare attraverso l’uso del corpo, secondo le leggi naturali del linguaggio corporeo. Il gioco prende corpo per mezzo di elementi essenziali: l’assetto tonico-posturale, mimico-gestuale, spazio-temporale, degli oggetti, del linguaggio ecc. Tutti i bambini giocano in modalità sostanzialmente simili e su di esse si intendono al di là delle differenze culturali che ne formano la sovrastruttura.

Vissuto emozionaleOltre che da un contenuto e da una forma, i giochi infantili sono caratterizzati da una particolare emozione, che ne costituisce la vera anima. Il gioco ha l’obiettivo essenziale di provocare sensazioni di piacere, quindi emozioni positive. Scopo del gioco, in defi nitiva, è inventare un’idea che nella sua realizzazione procuri piacere; quindi è defi nibile come un’intenzione che nell’azione procuri un’emozione. L’equilibrio di queste tre componenti attraversa tutte le modalità dei vari giochi infantili, particolarmente nelle due forme di gioco che caratterizzano l’infanzia: il gioco sensomotorio e il gioco simbolico.

� Ogni movimento ha il suo ritmo, ogni ritmo si muove nel tempo e nello spazio. Accogliete anche solo uno sbadiglio se vi viene spontaneo, lasciatelo essere perché questa è la danza della vita. Quello che il corpo non sà non può suonare! Educhia-mo i bambini a saperlo ascoltare, imparandone a riconoscerne le forme, le sensazio-ni, le azioni e l’energia. Solo così il bambino potrà sviluppare il suo schema corpo-reo di fondamentale importanza per l’immagine di sé in postura e in movimento.

� Noi siamo specialisti dell’azione e dell’interazione ed il nostro strumento privilegiato è il corpo ed il movimento. Partendo dal principio che i bambini apprendono per imitazione ci prestiamo a gestire il movimento e il gioco secondo la metodologia dell’ “esempio”. Prima faccio io, poi ti faccio vedere come faccio, poi facciamo insieme, poi fai tu ed io ti guardo. Diventa una operazione, in cui, io entro in un fare che poi lascio portare avanti a te, lo arric-chirai con la tua personalità, con la tua esperienza: diventa roba tua.

� La certezza di essere fortunato perché ti occupi di fatti meravigliosi.La diffi coltà è autoimposta e l’effetto dell’esperienza è l’esaltazione del sé. Il sé individuale si sviluppa in relativo isolamento, mentre il carattere o la personalità sociale si forma solo nell’interazione con gli altri.Il bambino si impegna molto per superare le diffi coltà dei giochi individuali e collettivi. Dimostrare a se stesso la propria bravura e fare impressione sugli altri (ammirazione e approvazione) aumentano la sua autostima. Da un secondo punto di vista la “vittoria“ su se stesso e vista dal bambino come un dono da of-frire ai genitori e a chi lui ha a cuore. Le regole obbligano il giocatore a resistere alle sue tendenze aggressive.

� Il gioco sensomotorio è caratterizzato dall’uso del corpo in senso dinamico e reale, ed è fi nalizzato a sottoporre il corpo ad una serie di importanti stimolazioni sensoriali che ne costituiscono la specifi ca valenza emozionale. Assume l’aspetto più strutturato del nostro intervento. I bambini imparano a gestire il corpo in modo preciso, servendosi di tutti i sensi. Il coinvolgimento emotivo è molto forte e anche i bambini più timidi si lasciano condurre dall’entusiasmo dei giochi sensomotori. Si impara, a gestire lo spazio e il tempo. Gli esercizi di ritmica sono utili in questo percorso sensomotorio ed offrono l’occasione di imparare sin da piccoli a sentire il ritmo del corpo e della musica.

� Il pensiero concreto elabora i dati forniti dall’esperienza vis-suta ed il pensiero concettuale dotato di una elevata capacità di astrazione permette personali risoluzioni. E’ bello, osservare i bambini trasformare i materiali con la loro fantasia. La creati-vità opera nella memoria più dati ci sono e più si possono fare collegamenti. Invenzione, fantasia, creatività e immaginazione permettono di animare giochi personali e di gruppo.

� Il gioco insegna in modo simbolico come sia importante conoscere, e mettere a frutto i nostri talenti e il nostro posto nella società. Nel gioco il bambino verifi ca la propria capacità di soddisfare nella realtà i suoi bisogni interiori; ma se la realtà non si presta a questo scopo, se pretende che il bambino le si conformi troppo, il gioco si interrompe ed il bambino si ritrae rifugiandosi nel mondo della fantasia. In que-sto tipo di attività simbolica (fotografi a) la componente emotiva del gioco è delegata alle particolari abilità, competenze proiettive, identi-fi catorie del bambino nei personaggi, i ruoli che impersona, nei legami comunicativi e relazionali che essi implicano. I preparativi e i rituali del gioco simbolico

� Il movimento è pensiero in azione, alla conquista dello spa-zio scopriamo il nostro corpo, creiamo un mondo nuovo. La via corporea costituisce il canale privilegiato per la conoscen-za, la comunicazione e ci permette di esprimere tutta la nostra emozionalità. Acquisiamo una IDENTITA’ CORPOREA, diamo alle nostre azioni: direzione, senso, contenimento e forma.