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1 edizione 2014 Questa è l’acqua GLI AUTORI DANIELE ABBADO Regista e direttore artistico, è nato a Milano dove nel 1978 si diploma presso la scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro; nel 1985 si laurea in Filosofia Teoretica all’Università di Pavia. Fino dall’inizio del suo percorso professionale si è interessato all’approfondimento e allo sviluppo delle relazioni tra i diversi linguaggi e tecniche del teatro, includendo l’utilizzo di tecnologie multimediali nelle sue produzioni che spaziano dal teatro musicale all’opera lirica alla regia video, al teatro di ricerca. Ha firmato la sua prima regia nell’88. Tra le sue prime produzioni, sono significative le collaborazioni con Moni Ovadia, Studio Azzurro di Milano, Teatro Due di Parma. Diversi sono le produzioni video, i film e i documentari da lui diretti sia come creazioni indipendenti che come parte delle sue realizzazioni teatrali. Daniele Abbado è stato coinvolto nella progettazione e realizzazione di diversi spettacoli e progetti multimediali in spazi all’aperto. Nel campo della regia lirica ha messo in scena diversi titoli di Mozart, Rossini, Donizetti, Bellini, Weber, Beethoven, Schumann, Verdi, Wagner, Boito, Puccini. Intensa è la collaborazione con autori contemporanei: Giorgio Battistelli, Luciano Berio, Alberto Colla,, Hans Werner Henze, ecc. La sua collaborazione con il compositore Giorgio Battistelli ha portato alla produzione della trilogia ispirata a Miracolo a Milano di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica. Ha insegnato Regia presso l’Accademia di Brera a Milano. Dal 2003 al 2012 è stato è direttore artistico della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. DAVIDE BENATI Nato a Reggio Emilia il 23 febbraio 1949, Davide Benati frequenta il Liceo artistico di Modena e, successivamente l'Accademia di Brera a Milano e quella di Bologna, dove è stato titolare delle cattedre di anatomia e di pittura. La mostra personale d'esordio è, nel 1972, alla Galleria II Giorno di Milano; il suo curriculum espositivo, già significativo negli anni settanta, anni intensi di ricerche e di sperimentazioni, si arricchisce, negli anni ottanta, di mostre personali e di partecipazioni ad esposizioni di gruppo di particolare rilievo e prestigio, anche internazionali; nel 1982 è invitato alla Biennale

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 edizione 2014 

 

Questa è l’acqua  

GLI AUTORI   

DANIELE ABBADO 

Regista e direttore artistico, è nato a Milano dove nel 1978 si 

diploma presso la scuola d’Arte Drammatica del Piccolo Teatro; 

nel 1985 si laurea in Filosofia Teoretica all’Università di Pavia. 

Fino dall’inizio del suo percorso professionale si è interessato 

all’approfondimento e allo sviluppo delle relazioni tra i diversi 

linguaggi e tecniche del teatro, includendo l’utilizzo di 

tecnologie multimediali nelle sue produzioni che spaziano dal 

teatro musicale all’opera lirica alla regia video, al teatro di 

ricerca. Ha firmato la sua prima regia nell’88. Tra le sue prime 

produzioni, sono significative le collaborazioni con Moni Ovadia, Studio Azzurro di Milano, Teatro Due di 

Parma. Diversi sono le produzioni video, i film e i documentari da lui diretti sia come creazioni indipendenti 

che come parte delle sue realizzazioni teatrali. Daniele Abbado è stato coinvolto nella progettazione e 

realizzazione di diversi spettacoli e progetti multimediali in spazi all’aperto. Nel campo della regia lirica ha 

messo in scena diversi titoli di Mozart, Rossini, Donizetti, Bellini, Weber, Beethoven, Schumann, Verdi, 

Wagner, Boito, Puccini. Intensa è la collaborazione con autori contemporanei: Giorgio Battistelli, Luciano 

Berio, Alberto Colla,, Hans Werner Henze, ecc. La sua collaborazione con il compositore Giorgio Battistelli ha 

portato alla produzione della trilogia ispirata a Miracolo a Milano di Cesare Zavattini e Vittorio De Sica. Ha 

insegnato Regia presso l’Accademia di Brera a Milano. Dal 2003 al 2012 è stato è direttore artistico della 

Fondazione I Teatri di Reggio Emilia. 

 

DAVIDE BENATI 

Nato a Reggio Emilia il 23 febbraio 1949, Davide Benati 

frequenta il Liceo artistico di Modena e, successivamente 

l'Accademia di Brera a Milano e quella di Bologna, dove è stato 

titolare delle cattedre di anatomia e di pittura.  La mostra 

personale d'esordio è, nel 1972, alla Galleria II Giorno di Milano; 

il suo curriculum espositivo, già significativo negli anni settanta, 

anni intensi di ricerche e di sperimentazioni, si arricchisce, negli 

anni ottanta, di mostre personali e di partecipazioni ad 

esposizioni di gruppo di particolare rilievo e prestigio, anche internazionali; nel 1982 è invitato alla Biennale 

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di Venezia, dove tornerà, nel 1990, con una sala personale; nel 1986 è invitato alla Quadriennale di Roma; 

mostre antologiche pubbliche, a lui dedicate si tengono nel 1989 alla Galleria Civica di Modena (con un 

racconto in catalogo di Antonio Tabucchi) e nel 1992 ai Musei Civici di Reggio Emilia (con un saggio in 

catalogo di Luciano Caramel).  Significativo è pure l'elenco delle partecipazioni a importanti rassegne di 

gruppo (Anni Ottanta a Bologna e la III Triennale Internazionale al Kunsthalle di Norimberga nel 1985, Dopo 

il concettuale a Trento, Itinerari di arte contemporanea a Lisbona nel 1986, Biennale Internazionale de II 

Cairo nel 1995), e delle mostre personali in gallerie private italiane e straniere (Anversa, Stoccolma, 

Amburgo, Zurigo, Parigi, New York).  Attualmente lavora con la Galleria Marlborough Monaco. 

 

MATTEO B. BIANCHI 

Matteo B. Bianchi alias Matteo Bianchi (Locate di Triulzi, 18 aprile 

1966) è uno scrittore italiano. Dopo aver terminato il servizio civile 

in un istituto per la cura di bambini psicotici, nel 1993 scrive alla 

casa editrice Stampa Alternativa facendo finta di aver scritto un 

rapporto sull'esperienza appena vissuta. Gliene manda due pagine 

viene contattato inaspettatamente dal direttore editoriale Marcello 

Baraghini, che vuole pubblicare tutto il memoriale. Scrive un 

racconto di 60 pagine (circa), che viene pubblicato lo stesso anno 

nella collana Millelire, dal titolo Non si può mica fare il bagno con 

queste troie di onde.  Nel 1994 viene pubblicata La cosa più bella di 

Firenze è McDonald's, una raccolta di aforismi di Andy Warhol, scelti e tradotti da Matteo B. Bianchi. Cura  

l'edizione italiana di due antologie di narrativa omosessuale americana: Uomini su uomini (1996) e Non 

provate a definirci (1997). Scrive Generations of love, il suo primo romanzo che viene pubblicato nel 1999 da 

Baldini & Castoldi. Partecipa alla creazione della trasmissione Dispenser di Radio 2 RAI, della quale diventa 

caporedattore, ed è co‐autore della trasmissione Very Victoria (di MTV). Decide poi di riprendere in mano il 

primo racconto uscito nella collana Millelire e di ampliarlo, dando vita così al suo secondo romanzo Fermati 

tanto così (Baldini & Castoldi). Nel 2004 pubblica (con la casa editrice Fernandel) Mi ricordo, un elenco di 

ricordi senza ordine preciso. Nel 2006 esce il suo terzo romanzo: Esperimenti di felicità provvisoria (Baldini 

Castoldi Dalai editore). Nell'ottobre 2010 pubblica per Marsilio il quarto romanzo Apocalisse a domicilio. 

 

LUCA BOTTURA  

Luca Bottura (Bologna, 18 settembre 1967) è un giornalista, 

scrittore, conduttore radiofonico e autore televisivo italiano. Cura 

per il Corriere della Sera la rubrica satirica settimanale a tema 

sportivo Makaroni e per Sette una rubrica di critica musicale a taglio 

satirico. Ha lavorato per l'Unità e per Cuore, settimanale satirico di 

cui è stato redattore dal 1992 al 1995, sotto la direzione di Michele 

Serra. Ha scritto i libri In alto stat Virtus (Ferriani, 1996), Tutti al 

mare vent’anni dopo (Perdisa Pop, 2007, sequel di Tutti al mare di 

Michele Serra, che ne ha firmato la prefazione) e Mission to Marx – 

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dizionario satirico della sinistra (Aliberti editore, 2010, premio satira Forte dei Marmi 2011). La sua 

esperienza a Cuore è riassunta in un contributo del libro Non avrai altro Cuore all’infuori di me (Rizzoli, 

2008). Ideatore e conduttore delle trasmissioni radio Tagliobasso (Radiodue, 1998‐2000) e Mi dia del play 

(Play Radio, ora Virgin Radio, 2005/2006), dal 2007 conduce su Radio Capital la rassegna stampa satirica 

Lateral. Esordisce come autore televisivo nel 2001 con il programma 125 milioni di cazzate (Rai 1) di Adriano 

Celentano. È stato autore del Festival di Sanremo del 2004, condotto da Simona Ventura e di Geppi Cucciari 

(Victor Victoria, G Day), Maurizio Crozza (Crozza Alive, Italialand), Enrico Bertolino (Glob), Antonio 

Cornacchione, Fabio Volo (Volo in diretta). Nel 2008 fa parte degli autori di Quasi TG, di Rocco Tanica, 

premio Satira Forte dei Marmi 2009. Come autore teatrale ha co‐firmato gli spettacoli Lampi di accecante 

ovvietà e Passata è la tempesta? di Enrico Bertolino, Silvio c’è? e Satire Liriche di Antonio Cornacchione, 

Fenomeni di Maurizio Crozza e Babe‐Lè di Ivano Marescotti. 

 

ROMEO CASTELLUCCI  

Romeo Castellucci (Cesena, 1960) è un regista teatrale e 

scenografo italiano. Dopo il diploma in Scenografia e 

Pittura all'Accademia di belle arti di Bologna inizia a 

lavorare con la sorella Claudia, la moglie Chiara e al 

cognato Paolo Guidi nella compagnia teatrale da loro 

fondata nel 1981, la Societas Raffaello Sanzio. La sua vita, 

impegnata in gran parte alla direzione dei suoi spettacoli, è 

dedicata anche a lezioni in università nazionali ed 

internazionali. Nel 2002 è nominato Chevalier des Arts et 

des Lettres dal Ministro della Cultura della Repubblica Francese. Nel 2003 diventa direttore della sezione 

teatro della Biennale di Venezia 2005. Con i suoi spettacoli ha collezionato nel corso degli anni diversi Premi 

Ubu. Nel 2011 suscita polemiche la sua opera Sul concetto di volto nel figlio di Dio, rappresentata prima a 

Parigi e poi al Teatro Franco Parenti di Milano, ritenuta da alcuni cattolici gravemente offensiva della 

persona di Gesù (raffigurata nell'occasione con l'immagine del Salvator Mundi di Antonello da Messina). Nel 

2013 si aggiudica il Leone d'oro alla carriera nell'ambito della Biennale di Venezia. Nel 2014 cura la regia 

dell'opera lirica Parsifal di  Richard Wagner al Teatro Comunale di Bologna. Gli viene dedicata una personale 

a Bologna, dal titolo E la volpe disse al corvo, un progetto a cura di Piersandra di Matteo. 

 

FRANCESCO M. CATALUCCIO  

Francesco M. Cataluccio (1955) ha studiato 

Filosofia a Firenze e Letteratura a Varsavia. Dal 

1977 al 1986 ha vagabondato per l' Europa 

centrale, soggiornando a lungo in Polonia, dove, 

nonostante tutto, si è trovato benissimo. Tornato 

in Italia, e stabilitosi a Milano, ha fatto svariati 

lavori (persino l'insegnate liceale e l'archivista 

storico della Breda). Con la caduta del Muro, nel 

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1989, la sua vita è cambiata: è stato assunto come redattore alla casa editrice Feltrinelli. Da allora ha 

lavorato per vent'anni nell'editoria, dirigendo la Bruno Mondadori e poi la Bollati Boringhieri. Complice 

l'insonnia, e nei ritagli di tempo, ha scritto numerosi saggi sulla cultura e la storia della Polonia e del Centro 

Europa. È stato, tra l'altro, curatore delle opere di Witold Gombrowicz (presso Feltrinelli) e delle opere 

complete di Bruno Schulz (Einaudi, Torino 2001 e Siruela, Madrid 2009). Ha persino pubblicato dei libri: 

Immaturità. La malattia del nostro tempo (Einaudi, Torino 2004; tradotto in spagnolo e polacco); Che fine 

faranno i libri? (nottetempo, Roma, 2010); Vado a vedere se di là è meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo 

(Sellerio, Palermo 2010). È collaboratore del Sole24ore e, quando può, abita a Venezia. 

 

MARZIA CORRAINI  

Da anni si occupa di arte contemporanea, design, illustrazione, 

editoria. Ha fondato, con il marito Maurizio Corraini, l'omonima 

galleria e casa editrice a Mantova. Per 20 anni ha collaborato con 

Bruno Munari, diventandone l'editore di riferimento e organizzando 

con lui mostre e incontri. Da sempre segue la casa editrice Corraini 

nata dall'esperienza legata al mondo dell'arte, dell'arte applicata, del 

design, della fotografia e dell'illustrazione. Collabora con enti e 

aziende in Italia e all'estero per la realizzazione di progetti sempre 

legati all'arte, all'editoria e alla didattica. È una degli otto fondatori e 

organizzatori di Festivaletteratura a Mantova. 

 

GIGI DALL’AGLIO  

Gigi Dall'Aglio (Parma, 4 maggio 1943) è un regista teatrale 

italiano. Tra i registi di spicco della scena italiana, Dall'Aglio è 

da ricordare soprattutto per le sue messinscene di Amleto 

(1979), Macbeth (1980) ed Enrico IV (1981) di William 

Shakespeare, L'istruttoria di Peter Weiss (1983), Nozze di Elias 

Canetti (1987), La bottega del caffè di Carlo Goldoni (1998), 

L'idiota di Dostoevskij (1999). Tra le altre sue importanti 

esperienze professionali, è da ricordare anche il progetto 

teatrale con Mario Martone e Giorgio Barberio Corsetti 

sull'Histoire du soldat, una sceneggiatura inedita di Pier Paolo 

Pasolini, Sergio Citti e Giulio Paradisial, portata in scena dai tre registi al Festival di Avignone del 1995. La 

sua storica messinscena del 1983 de L'istruttoria di Peter Weiss, è riproposta ogni anno come invito a non 

dimenticare i crimini dei nazisti nei campi di sterminio. Nei suoi spettacoli dirige molti attori noti tra i quali 

Corrado Pani, Mariano Rigillo, Elisabetta Pozzi, Giulio Scarpati, Chiara Muti, David Sebasti. Dall'Aglio è stato 

anche attore, uno dei fondatori del Collettivo di Parma divenuto poi Teatro Stabile, insieme ad alcuni 

colleghi tuttora in attività con la compagnia emiliana, e soprattutto insieme al regista zagabrese Bogdan 

Jerkovič, il quale lo ha diretto in una quindicina di spettacoli, su testi di Fo, De Filippo, Camon, Pasolini, 

Rabelais, Schwartz. 

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MARIO DONDERO  

Nato il 6 maggio 1928 a Milano ma di origine genovese, 

Mario Dondero è fotogiornalista di professione e ha 

lavorato molto tempo per la stampa scritta. Ancora 

adolescente, partecipa durante la guerra alla Resistenza 

nel Nord dell'Italia. Dopo la guerra, si orienta verso un 

giornalismo a carattere sociale collaborando con L'Unità, 

L'Avanti, Milano Sera, o ancora la rivista L'Ora, che lancia 

lo slogan una fotografia vale 1000 parole. Si installa nel 

1955 a Parigi dove continuerà a collaborare sia con 

stampa italiana e francese. La frequentazione degli 

ambienti intellettuali parigini lo conduce a scattare la sua 

celebre fotografia degli scrittori del Nouveau Roman che raggruppa Alain Robbe‐Grillet, Claude Simon, 

Claude Mauriac, Jérôme Lindon, Robert Pinget, Samuel Beckett, Nathalie Sarraute e Claude Ollier, fotografia 

che, secondo Alain Robbe‐Grillet, ha cristallizzato l'apparizione del movimento detto del Nouveau Roman. 

Dondero fa il ritratto e stringe amicizia con numerosi scrittori, artisti, attori ed intellettuali tra i quali Pablo 

Picasso, Man Ray, Francis Bacon, Cy Twombly, Giorgio Di Chirico, Giuseppe Ungaretti, Maria Callas, Georges 

Brassens, Barbara, Serge Gainsbourg, Orson Welles, Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Luchino 

Visconti, Pier Paolo Pasolini, Vittorio Gassman, Dario Fo, ecc. Numerose esposizioni gli sono dedicate, in 

Italia e all'estero, particolarmente a Parigi nel 2006, Bruxelles nel 2009 e Londra nel 2011. È l'autore di una 

fotografia umana, rifiutando gli effetti spettacolari, e rispettosa del momento e della semplicità del reale. 

Profondamente influenzato da Robert Capa e Henri Cartier‐Bresson, il suo lavoro rivela un profondo 

impegno sociale. È anche l'autore di numerosi documentari per la televisione e il cinema.  

 

ELASTI  

Claudia De Lillo vive a Milano con il marito e i figli e lavora come 

giornalista finanziaria. Nel settembre 2006 ha aperto il blog 

nonsolomamma.com, oggi stabilmente tra i primi cento blog 

italiani più seguiti. Nel 2008 il suo primo libro, Nonsolomamma, 

ha riscosso un immediato successo e ha contribuito al dibattito 

dedicato ai problemi delle donne che vogliono conciliare 

maternità e lavoro. Dal febbraio 2010 tiene una rubrica su D di 

Repubblica, «Appunti & divagazioni di una (non solo) mamma». 

Nel 2010 TEA ha pubblicato il seguito di Nonsolomamma intitolato 

Nonsolodue. È tra i conduttori di Caterpillar AM, su Rai Radio2, tutte le mattine all'alba. 

 

 

 

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EUGENIO FINARDI  

Figlio di madre statunitense e padre bergamasco, ha doppio 

passaporto italiano/americano. Dopo l'incisione di un disco di 

canzoni per bambini all'età di nove anni, inizia la carriera negli anni 

settanta come musicista rock. Inizia poi a scrivere canzoni con testi 

in inglese e nel 1973 pubblica il suo primo 45 giri, con Spacey 

stacey e Hard rock honey. Decide quindi di passare all'italiano, con 

testi impegnati ed ideologici, e viene messo sotto contratto dalla 

Cramps di Gianni Sassi, Sergio Albergoni e Franco Mamone, che 

pubblica il suo primo album nel 1975: si intitola Non gettate alcun 

oggetto dai finestrini. Il successo arriva l'anno dopo con Sugo che 

porta in se due delle sue canzoni più famose La radio e Musica 

Ribelle. Segue l'album Diesel 1977 considerato tra i suoi migliori. Nel 1978 nasce Blitz che contiene tra gli 

altri i brani Extraterrestre e Cuba, nei testi si nota marcatamente il disagio dovuto al riflusso culturale 

nell'Italia di quegli anni. Nel 1981 esce l'album omonimo Finardi e nel 1983 è la volta di Dal Blu dedicato alla 

figlia Elettra, nata con la Sindrome di Down. Negli ultimi anni si è dedicato a vari progetti: il 2008 è l'anno 

del debutto teatrale di Finardi. Al Teatro dei Filodrammatici di Milano va in scena la prima di Suono, 

spettacolo in cui l'artista racconta attraverso monologhi e canzoni oltre trent'anni di carriera. Nello stesso 

anno esce Il cantante al microfono, disco di musica classica contemporanea per voce e sestetto. Assieme 

all'ensemble Sentieri selvaggi, diretta da Carlo Boccadoro, Finardi esegue le canzoni del poeta russo 

Vladimir Vysotsky. Vince la Targa Tenco, sezione interpreti. Nel 2011 esce il primo libro scritto da Eugenio 

Finardi a quattro mani con Antonio G. D'errico: Spostare l'orizzonte ‐ come sopravvivere a 40 anni di Rock 

edito Rizzoli. A gennaio 2014 viene pubblicato il suo nuovo album, prodotto da Max Casacci e registrato a 

Torino, Fibrillante. 

 

GIPI  

Gianni Pacinotti (Pisa, 12 dicembre 1963), è un fumettista, 

illustratore e regista italiano. Gipi punta su una ricerca pittorica, 

esprimendosi con fumetti ad olio e poi ad acquerello, in un'epoca 

in cui il fumetto italiano guarda perlopiù al digitale e all'estero; si 

caratterizza come fumettista per la sintesi tra l'avventura ed il 

realismo sia di cronaca che di vissuto personale. Si afferma in pochi 

anni, vincendo numerosi premi, tra cui, nel 2006, il Premio 

Goscinny e il prestigioso Premio al Miglior Album al Festival 

international de la bande dessinée d'Angoulême, assegnato in 

precedenza solo a due italiani, Hugo Pratt e Vittorio Giardino. Le 

graphic novel di Gipi sono pubblicate in Italia da Coconino Press, e sono tradotte in molti paesi, tra cui 

Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti. Gipi lavora per il quotidiano la Repubblica, per il quale illustra 

racconti e articoli, e con il settimanale Internazionale.  Nel 2011 esordisce dietro la macchina da presa con il 

film L'ultimo terrestre prodotto da Fandango in concorso alla 68^ Mostra Internazionale del Cinema di 

Venezia. Nel 2014 la sua graphic novel unastoria, edita da Coconino Press‐Fandango, entra nei dodici 

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finalisti del Premio Strega ed è il primo romanzo a fumetti a ricevere la candidatura nella storia del premio 

letterario. Vince, inoltre, il Premio Speciale "40 anni di Mondello" per la XL edizione del Premio Letterario 

Internazionale Mondello. 

 

LEO ORTOLANI  

Nato a Pisa il 14 Gennaio 1967 e trasferitosi a Parma l'anno 

successivo, Leo Ortolani scopre la passione per il disegno già a 

quattro anni: un'avventura di Paperino e zio Paperone che 

attraversano un mare pieno di dinosauri. Nella sua infanzia 

conosce i personaggi di Topolino, Paperino e l'agente segreto X‐9, 

e successivamente entra in contatto con i supereroi Marvel: la 

passione per i Fantastici Quattro lo influenzerà per tutta la sua 

carriera lavorativa. Nel 1975 arrivano i suoi primi personaggi, 

Lello e Giappi, e nel 1976 realizza le parodie di Spazio 1999. Qui si 

vedono i primi personaggi con il muso da scimmia, tipici del 

disegno di Rat‐Man. Nel 1989 arrivano i primi segni del successo: 

per partecipare a un concorso per autori esordienti della rivista 

L'Eternatua, invia due storie: Ognuno ha i suoi problemi, una storia ispirata al taglio fantastico 

dell'Eternauta, e Rat‐Man, un racconto comico. Sarà proprio quest'ultimo a essere selezionato per la 

pubblicazione sul numero di Spot. Nel 1990, a Lucca, Rat‐Man vince il Premio Spot come migliore 

sceneggiatura, e con esso giunge finalmente la notorietà. Il 1993 collabora con Bonvi per la pubblicazione 

delle strisce "L'ultima Burba". Nel 1994 pubblica su Made in USA uno speciale per la morte di Jack Kirby, suo 

idolo creatore di diverse storie dei Fantastici Quattro. Nel 2006 Rat‐Man approda in televisione, con i cartoni 

animati trasmessi su Rai Due. Nel 2011 Leo Ortolani stampa il suo primo libro, Due figlie e altri animali 

feroci, che racconta la sua esperienza di adozione. 

 

ANTONIO PENNACCHI  

Antonio Pennacchi è nato a Latina, il 26 Gennaio del 1950. 

Figlio di coloni della bonifica dell’Agro Pontino, padre umbro e 

madre veneta. È sposato con Ivana, ha due figli, Marta e 

Gianni, e due nipoti, Lucrezia e Asia. Da ragazzo si iscrive 

all’Msi, ma viene espulso dopo qualche anno per una 

manifestazione antiamericana contro la guerra in Vietnam. 

Decide poi di aderire ai marxisti‐leninisti di ‘Servire il Popolo’. 

Successivamente entra, nell’ordine: nel Psi, nella Cgil, nella Uil, 

nel Pci e di nuovo nella Cgil. È stato operaio per quasi 

trent’anni, trascorsi per lo più a turni di notte, presso la 

Fulgorcavi (poi Alcatel Cavi, poi Nexans) di Borgo Piave. L’ultima espulsione – quella dalla Cgil nel 1983, a 

firma di Sergio Cofferati, allora segretario dei chimici – l’ha convinto a chiudere con la politica attiva. Così s’è 

rimesso a studiare e a scrivere. Nel 1994, a 44 anni, – sfruttando un periodo di cassintegrazione – si è 

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laureato in Lettere con una tesi su Benedetto Croce. Nello stesso anno c’è stata la pubblicazione per Donzelli 

di Mammut, che in 8 anni aveva collezionato 55 rifiuti da 33 diversi editori (ad alcuni lo rispediva cambiando 

titolo). Seguiranno, sempre per Donzelli, Palude (1995) e Una Nuvola Rossa (1998) e, con Vallecchi, 

L’Autobus di Stalin e altri scritti. Nel 2003 per Mondadori pubblica il romanzo Il fasciocomunista, che vince il 

Premio Napoli e da cui è tratto il film Mio fratello è figlio unico. Nel 2006, sempre con Mondadori, esce la 

raccolta di racconti Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni. Nel 2008, per Laterza, viene pubblicato Fascio e 

Martello. Viaggio per le città del Duce. Nel 2010, per la casa editrice Mondadori, esce Canale Mussolini, con 

cui vince il Premio Strega. Sempre nel 2010 esce, per Laterza, Le Iene del Circeo. 

 

QUIRINO PRINCIPE  

Quirino Principe (Gorizia, 19 novembre 1935) è un critico 

musicale, musicologo, traduttore e saggista italiano. Ha 

insegnato discipline a carattere musicologico al 

Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e storia della 

musica all'Università di Trieste. Attualmente insegna 

Filosofia della Musica all'Università di Roma Tre. 

Traduttore dal tedesco e da altre lingue, nel 1991 ha 

ricevuto il premio internazionale “Ervino Pocar” per la 

traduzione dal tedesco. Ha tradotto opere di Ernst Jünger, 

Max Horkheimer, Hannah Arendt, Karl Jaspers, Jean 

Guitton, Henry Perl, Hugo von Hofmannsthal, Hedwig 

Lachmann, John Dryden, Théophile Gautier, oltre ai testi di numerosissimi libretti d'opera, cantate, Lieder e 

melòloghi (vari autori, fra cui Johann Wolfgang von Goethe, Johann Sebastian Bach, Friedrich Rückert, 

Joseph von Eichendorff, Gottfried Daumer). Ha introdotto Tolkien in Italia curando l’edizione italiana de Il 

Signore degli Anelli (Rusconi, Milano 1970). È consigliere dell'istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei 

di Gorizia, Accademico effettivo dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Nel 1996 ha ricevuto dal 

Presidente della Repubblica d’Austria la Croce d’Onore di Prima Classe per meriti culturali e artistici. Nel 

2005 gli sono stati assegnati il Premio Imola per la critica musicale e il Premio Città di Gorizia per avere reso 

illustre il nome di Gorizia nel mondo. Pensatore controcorrente e refrattario agli schemi, nonché uomo dalle 

qualità poliedriche, ha recentemente intrapreso l'attività di attore, autore e regista teatrale. Ha dato un 

importante contributo per la conoscenza della musicista Ella Adaïewsky. Il suo compositore prediletto è il 

romantico Robert Schumann. 

 

CHRISTIAN RAIMO  

Christian Raimo (Roma, 9 giugno 1975) è uno scrittore, traduttore e 

insegnante italiano. Ha studiato filosofia all'Università di Roma La 

Sapienza con Marco Maria Olivetti. Ha lavorato e scritto per il cinema, 

la radio e la televisione. Per un periodo ha fatto anche cabaret con un 

gruppo denominato I cavalieri del Tiè. Ha collaborato con diverse 

riviste letterarie (Liberatura, Elliot‐narrazioni, Accattone, Il 

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maleppeggio), quotidiani (Il manifesto, Liberazione) e con la casa editrice romana minimum fax, per la quale 

ha tradotto Charles Bukowski e David Foster Wallace. Con la stessa casa editrice ha pubblicato nel 2001 la 

sua raccolta di racconti di esordio Latte. Ha pubblicato per la Fandango Libri la traduzione del romanzo in 

versi di Vikram Seth The golden gate, assieme a Luca Dresda e alla sorella Veronica Raimo. Per la minimum 

fax ha curato inoltre nel 2004 l'antologia La qualità dell'aria (con Nicola Lagioia) e nel 2007 la raccolta di 

inchieste Il corpo e il sangue d'Italia (che raccoglie otto inchieste di Alessandro Leogrande, Antonio Pascale, 

Silvia Dai Pra', Stefano Liberti, Piero Sorrentino, Alberto Nerazzini, Gianluigi Ricuperati e Ornella Bellucci). 

Ha fatto parte della redazione del blog letterario Nazione Indiana, sul quale ha pubblicato parecchi articoli, 

ed è tra i fondatori del blog letterario minima&moralia. Attualmente è consulente per le collane Nichel e 

Indi di minimum fax, e insegna filosofia e storia nella scuola superiore. Il suo primo romanzo, Il peso della 

grazia, è uscito nel 2012 per Einaudi. 

 

LUCA SOFRI  

Luca Sofri (Massa, 15 dicembre 1964) è un giornalista, 

conduttore radiofonico e conduttore televisivo italiano. In 

passato ha curato una rubrica dedicata ad eBay su 

Internazionale, settimanale con cui tuttora collabora, e ha 

scritto per Il Foglio, l'Unità, GQ, Panorama, Diario e Wired. 

Attualmente Sofri scrive per il quotidiano La Gazzetta dello 

Sport, per il settimanale Vanity Fair. Nel 2002 ha condotto 

insieme a Giuliano Ferrara la trasmissione di 

approfondimento su La7 Otto e mezzo. Nel 2005, sempre 

per La7, ha condotto alcune puntate del programma di 

approfondimento storico Passato prossimo. Nel 2006 ha pubblicato per Rizzoli il suo primo libro intitolato 

Playlist, una «guida alle 2556 canzoni di cui non potete fare a meno», ristampato in un'edizione aggiornata 

nel 2008. È uno dei fondatori e sostenitori del progetto politico iMille insieme, tra gli altri, a Ivan Scalfarotto 

e Marco Simoni. Nel 2011 ha pubblicato sempre per Rizzoli il saggio Un grande paese, in cui raccoglie ed 

espande le idee, soprattutto sulla politica e sul futuro del paese. Gestisce un blog personale intitolato 

Wittgenstein, dove pubblica riflessioni e articoli di cultura generale. Nel 2010 Luca Sofri fonda Il Post, una 

testata giornalistica online di cui è peraltro direttore.  

 

ELENA STANCANELLI  

Elena Stancanelli (Firenze, 19 aprile 1965) è una scrittrice 

italiana. Fiorentina di nascita e di studi (laureata a 

Firenze in Lettere moderne), si trasferisce a vivere a 

Roma, dove ha frequentato l'Accademia d'Arte 

Drammatica. Nel frattempo intraprende la carriera 

letteraria, partecipando al Premio letterario Giuseppe 

Berto e vincendolo con Benzina, pubblicato da Einaudi 

nel 1998. Da quest'ultimo e dal suo successivo romanzo, 

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Le attrici (2001, Einaudi), la regista Monica Stambrini ha tratto il film Benzina (2001). Elena Stancanelli è 

attiva anche nella produzione di racconti, pubblicati su riviste e rotocalchi (Max, Amica, Gulliver, Tutte 

Storie, Cosmopolitan, Marie Claire) e su alcuni quotidiani nazionali (Il secolo XIX, Corriere della Sera). 

Collaboratrice stabile del quotidiano La Repubblica, scrive anche su Il Manifesto e l'Unità. Ha partecipato 

all'album tributo ai Diaframma, Il Dono cantando la canzone Amsterdam. 

 

CLAUDIA TAROLO  

Claudia Tarolo è uno dei due editori di Marcos y Marcos. Da 

tredici anni si occupa di direzione editoriale, collabora con gli 

autori italiani della casa editrice per la messa a punto dei testi e 

rivede tutte le traduzioni pubblicate. Per insanabile passione si 

concede anche il lusso di qualche traduzione. Tra gli autori 

tradotti, Angeles Caso, Jhumpa Lahiri, William Saroyan, Ricardo 

Menéndez Salmón, Michael Zadoorian. Collabora con il Master 

“Professioni e prodotti dell’editoria” presso il Collegio Santa 

Caterina da Siena di Pavia e con il Master in Traduzione di testi 

postcoloniali dell’Università di Pisa. In una vita precedente ha 

diretto l’ufficio legale di una multinazionale americana traendone ogni possibile insegnamento. 

 

VANNA VINCI  

Vanna Vinci (Cagliari, 30 aprile 1964) è una fumettista, 

illustratrice e insegnante italiana. Nel 1987 dopo 

essersi diplomata all'Istituto Europeo di Design di 

Milano, apre a Cagliari insieme ad un'amica, lo studio 

grafico Mow Mow. La prima pubblicazione risale al 

1990, quando sul giornale Fumo di China vengono 

pubblicate due storie brevi riguardanti la mummia 

Naarik. Col tempo, all'attività di autrice, affianca quella 

d'illustratrice, lavorando con gli editori EL, Einaudi 

Ragazzi, Tam Tam, Arnoldo Mondadori Editore, Fabbri e collaborando con le pagine della cultura dell'Unità. I 

suoi libri sono stati pubblicati in Italia, Francia, Spagna. Lavora anche come illustratrice per ragazzi. Ha vinto 

lo Yellow Kid come miglior disegnatore di fumetti nel 1999, il Gran Guinigi nel 2005. Nel 2001, il suo libro 

L’età salvaggia ha vinto il premio Romics come miglior opera di scuola europea. Nel 2011 collabora con la 

Sergio Bonelli Editore, disegnando e scrivendo la sceneggiatura a una storia di Dylan Dog, La villa degli 

amanti, pubblicata nel maggio dello stesso anno sul Dylan Dog Color Fest 6. Attualmente insegna presso 

l'Accademia di belle arti di Bologna e tiene delle lezioni alla scuola di fumetto Humpy Dumpty sempre nel 

capoluogo felsineo. 

 

 

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ZEROCALCARE  

Zerocalcare, pseudonimo di Michele Rech (Arezzo, 

12 dicembre 1983), è un fumettista italiano. Nato ad 

Arezzo, cresciuto prima in Francia e poi a Roma, 

inizia la sua attività di fumettista alla fine delle 

scuole superiori, realizzando un racconto a fumetti 

delle giornate del G8 di Genova del luglio del 2001.  

A partire dal 2003 lavora come illustratore presso il 

quotidiano Liberazione, e collabora con il 

settimanale Carta e con il mensile la Repubblica XL 

(spazio italian underground), con la rivista 

Canemucco e con la divisione online della DC comics, Zuda.com. Nel 2007 realizza in collaborazione con 

Push/R, il fumetto La politica non c’entra niente, che trae spunto dall'omicidio di Renato Biagetti. 

Nell'ottobre 2011 pubblica il suo primo albo a fumetti, dal titolo La profezia dell'armadillo, prodotto dal 

disegnatore Makkox, che in breve tempo riscuote grande successo e viene ristampato per cinque volte. A 

partire dal novembre 2011 avvia un blog a fumetti, zerocalcare.it in cui pubblica bisettimanalmente brevi 

racconti a sfondo autobiografico. A settembre 2012 il blog vince il premio Macchianera Award 2012 come 

"Miglior disegnatore – Vignettista". Nell'ottobre 2012 pubblica il suo secondo albo a fumetti, dal titolo Un 

polpo alla gola. Le prime due tirature – dodicimila copie – sono andate esaurite in prevendita e in totale i 

lavori di Zerocalcare hanno superato le 40.000 copie vendute. Nel 2013 collabora al libro Kansas City, Anno 

II, scritto da Diego Bianchi e Simone Conte, che racconta il campionato della AS Roma in romanesco e per il 

quale Zerocalcare ha prodotto i disegni. Nel 2013 Zerocalcare scrive insieme a Valerio Mastandrea la 

sceneggiatura per un film live action tratto da La profezia dell'armadillo. Il 13 settembre 2014 Zerocalcare 

vince il premio Satira politica di Forte dei Marmi nella categoria Disegno satirico.