EDITORIALE - parrocchierivoli.it · EDITORIALE ANNO XXII - N.3 Dicembre 2018 Via F.lli Piol, 44...

40

Transcript of EDITORIALE - parrocchierivoli.it · EDITORIALE ANNO XXII - N.3 Dicembre 2018 Via F.lli Piol, 44...

2

Carissimi, quando a Natale ascolto o leggo il passo del vangelo di Luca al capitolo primo, sì proprio all’inizio, che dice (parole testuali): “Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio” ci rimango sempre male. Sapete perché? Perché invece di provare gioia, di emozionarmi, di far festa perché è nato Gesù bambino, mi viene “il magone”. Chissà perché Luca ci prova sempre a rovinarmi tutto con quel “per loro non c’era posto nell’alloggio”. A volte mi piacerebbe scoprire una versione sconosciuta e magari per millenni dispersa del vangelo di Luca, dove l’evangelista provi a rendere un po’ più bella la storia di Natale, perché la storia che abbiamo e leggiamo è proprio triste!

Mi ha fatto tenerezza in questi giorni leggere la storia di Guido.“Guido aveva 12 anni e frequentava la prima media. Era già stato bocciato due volte. Era un ragazzo grande e goffo, lento di riflessi e di comprendonio, ma benvoluto dai compagni. Sempre servizievole, volenteroso e sorridente, era diventato il protettore naturale dei bambini più piccoli.L'avvenimento più importante della scuola, ogni anno, era la recita natalizia. A Guido sarebbe piaciuto fare il pastore con il flauto, ma la profe gli diede una parte più impegnativa, quella del locandiere, perché comportava poche battute e il fisico di Guido avrebbe dato più forza al suo rifiuto di accogliere Giuseppe e Maria.La sera della rappresentazione c'era un folto pubblico di genitori e parenti. Nessuno viveva la magia della santa notte più intensamente di Guido. E venne il momento dell'entrata in scena di Giuseppe, che avanzò piano verso la porta della locanda sorreggendo teneramente Maria. Giuseppe bussò forte alla porta di legno inserita nello scenario dipinto. Guido il locandiere era là, in attesa."Che cosa volete?" chiese Guido, aprendo bruscamente la porta."Cerchiamo un alloggio"."Cercatelo altrove. La locanda è al completo". La recitazione di Guido era forse un po' statica, ma il suo tono era molto deciso."Signore, abbiamo chiesto ovunque invano. Viaggiamo da molto tempo e siamo stanchi morti"."Non c'è posto per voi in questa locanda", replicò Guido con faccia burbera."La prego, buon locandiere, mia moglie Maria, qui, aspetta un bambino e ha bisogno di un luogo per riposare. Sono certo che riuscirete a trovarle un angolino. Non ne può più".A questo punto, per la prima volta, il locandiere parve addolcirsi e guardò verso Maria. Seguì una lunga pausa, lunga abbastanza da far serpeggiare un filo d'imbarazzo tra il pubblico."No! Andate via!", sussurrò il suggeritore da dietro le quinte."No!", ripeté Guido automaticamente. "Andate via!".Rattristato, Giuseppe strinse a sé Maria, che gli appoggiò sconsolatamente la testa sulla spalla, e cominciò ad allontanarsi con lei. Invece di richiudere la porta, però, Guido il locandiere rimase sulla soglia con lo sguardo fisso sulla miseranda coppia. Aveva la bocca aperta, la fronte solcata da rughe di preoccupazione, e i suoi occhi si stavano riempiendo di lacrime. Tutto ad un tratto, quella recita divenne differente da tutte le altre."Non andar via, Giuseppe", gridò Guido. "Riporta qui Maria". E, con il volto illuminato da un grande sorriso, aggiunse: "Potete prendere la mia stanza".Secondo alcuni, quel rimbambito di Guido aveva mandato a pallino la rappresentazione. Ma per gli altri, per la maggior parte, fu la più natalizia di tutte le rappresentazioni natalizie che avessero mai visto”.

EDITORIALE

ANNO XXII - N.3Dicembre 2018

Via F.lli Piol, 4410098 Rivoli (TO)[email protected]

In copertina:Nasce Gesù, il Dio con noi,il Dio in mezzo a noi

Direttore responsabile:Paolo Paccò

Vice direttore:Lidia Cuva

Redazione:Don Giovanni IsonniDon Claudio FurnariDon Filippo MassarentiDon Paolo RavariniDaniele CiravegnaSilvano GiordaniFranco RolfoMariangela ZamariolaLidia ZanetteDiacono Bruno Zanini

Progetto grafico e impaginazione:8081design • Rivoli

Stampa:Tipografia LocatelliTrezzano sul Naviglio (MI)

RIVOLIParrocchie nella Città

3

RIVOLI Parrocchie nella Città

Vi confesso che in questi giorni mi sono ritrovato un po’ nei panni del povero Giuseppe… ho bussato ad alcune porte della nostra città. Avevo letto un cartello che credevo sapesse di accoglienza: AFFITTASI. Ho chiamato al telefono persone conosciute che oltre alla loro casa hanno anche altri alloggi vuoti… pensando alla disponibilità di riempirli, di farli ritornare ad essere casa. Ho cercato una porta che si aprisse per lasciare passare uno spiraglio di luce che sa tanto di casa, di alloggio, di rifugio.Come Giuseppe mi sono sentito ripetere: “Non c’è posto…” “Quali sono le garanzie che date…” “Ma chi ci mettete…” “Ah sì, però sai avevo detto… avevo promesso… non sapevo che…” “Sì però come si fa… non sono dei nostri…”Perdonatemi, ma mai come in questi momenti mi sono sentito a Betlemme!Senza però poesia, quella poesia un po’ ipocrita e consolatoria dei nostri angioletti svolazzanti, dei nostri pastorelli che non hanno nulla dei pastori di 2000 anni fa, della stella cometa sorridente.Mi ritrovo a Betlemme con un nodo alla gola e gli occhi gonfi, forse simili a quelli del povero Giuseppe in quella notte.Dai, proviamo a vivere questo Natale FACENDO POSTO!!!Sì, il nostro sia un Nataledove c’è posto nella nostra testa… libera dai pregiudizi, dai calcoli, dai muri;dove c’è posto nelle nostre mani… libere dall’avere, dalle cose, dai regali inutili:dove c’è posto nel nostro cuore… capace di accogliere, di riscaldare, di amare!

Buon Natale, dove c’è posto!!!don Giovanni

Betlemme… come è ora!

La cappella della Natività a Betlemme…qui c’è una lampada a olio sempre accesa!

Papa Francesco con alcuni bambini palestinesi

al muro che divide Betlemme da Israele

4

L’ATTUALITÀ DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

Sin dalle origini, il cristianesimo ha espresso indicazioni chiare sulla convivenza sociale che i credenti e tutti gli uomini di buona volontà sono chiamati a osservare quando si devono rapportare nella società. L’enciclica di Papa Leone XIII, Rerum Novarum, del 1891 segna lo spartiacque tra l’antico e il più moderno insegnamento della Chiesa in materia di convivenza sociale, che comunque prende le basi dalla Bibbia, sin dall’inizio della storia cristiana. La giustizia, l’equità e la fratellanza sono alla base della tradizione cristiana e alla costruzione di una società giusta. La Chiesa si è sempre impegnata per contribuire alla realizzazione di una società basata sul rispetto reciproco tra gli uomini e si è sempre prodigata per divulgare e aggiornare l’insegnamento che le Sacre Scritture ci hanno trasmesso. Daniele Ciravegna, nel suo ultimo libro “UN MODELLO ALTERNATIVO DI ECONOMIA E DI SOCIETÀ. La costruzione dell’edificio della dottrina sociale della Chiesa e il modello di economia e di società che ne discende” – Editrice Studium, in libreria dal novembre scorso – ci vuole condurre nella ricerca di un’economia giusta che si alimenta attraverso la numerosa produzione della Dottrina Sociale della Chiesa, la cui ultima espressione è data dall’enciclica Laudato Si’ (2015) e successive edizioni.La presentazione dei documenti avviene con ampi rinvii ad altri documenti della Chiesa, precedenti o successivi e con osservazioni, commenti e precisazioni di studiosi individuali o di organismi ecclesiali o laici, nonché con approfondimenti e considerazioni proprie dell’Autore, con l’obiettivo di attualizzare al giorno d’oggi i contenuti dei documenti stessi.

La costruzione della DSC (Dottrina Sociale della Chiesa) risulta così un processo dinamico di creazione di un corpus dottrinale di una Chiesa “che cammina insieme a tutta l’umanità lungo la strada della storia”. Due sono i principi fondanti attorno ai quali si è sviluppata la DSC: la centralità della persona e la fraternità – che concorrono a formare la dignità della persona, persona che è, allo stesso tempo, e individuo e comunità umana e membro interattivo del creato. La DSC assume pienamente la centralità e la dignità della persona, al punto di assumerli quali assiomi di base delle proprie argomentazioni assieme al terzo assioma dello sviluppo umano integrale: la centralità e la dignità della persona sono l’unico modo attraverso il quale si realizza lo sviluppo umano integrale (che coinvolge tutti gli aspetti della persona). Dopo aver evidenziato e acquisito la luce della Dottrina sociale della Chiesa per comprendere gli avvenimenti umani (di natura morale, economica, sociale, politica, culturale, ambientale), l’Autore, con tratto limpido e illuminato, ci propone un percorso di riflessione su alcuni punti focali della nostra economia e della nostra società contemporanea: lo sviluppo umano, l’etica nel campo politico e in quello economico, il lavoro, il giusto salario, il ruolo delle persone che lavorano siano essi imprenditori siano essi lavoratori, la supremazia del lavoro sul capitale, il ruolo dello Stato, il Welfare State, la finanza, l’ambiente e la sua protezione a favore delle nuove generazioni, lo sfruttamento delle energie rinnovabili come visione possibile per la salvaguardia del creato.Da tutto questo discende una messe d’indicazioni riguardo alle linee di azione capaci di realizzare un nuovo umanesimo nell’economia e nella società.

Franco Rolfo

(nuovo umanesimo nell’economia e nella società)

5

RIVOLI Parrocchie nella Città

«Immìschiati!». Anche nella politica. Un invito che richiama le parole di Papa Francesco pronunciate in un’omelia nel settembre 2013 - «Un buon cristiano s’immischia in politica» - e che le nostre parrocchie di Rivoli han fatto proprio e han cercato di tradurre concretamente, avviando un percorso coinvolgente e nuovo presentato ufficialmente il 7 ottobre. Siamo partiti in primavera, con il parroco don Claudio Furnari, le Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth e una decina di laici, con il desiderio di riflettere sulla Dottrina Sociale della Chiesa. Abbiamo individuato l’importanza di ripartire da queste basi per provare a impegnarci insieme per il bene comune. Abbiamo deciso dunque di coinvolgerci, di individuare percorsi per una azione politica sul territorio, ma anche di condividere e approfondire modalità, stili e obiettivi di questa partecipazione a partire dai documenti della Chiesa. Senza dimenticare che proprio a Rivoli nel 2019 si svolgeranno le elezioni amministrative.Grazie ad una conoscenza delle Suore Operaie, abbiamo scoperto che a Roma esiste una associazione - Ol3 - che opera proprio per far conoscere con uno stile giovane e stimolante i contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa, li abbiamo allora contattati per il primo incontro che si è tenuto il 7 ottobre in collaborazione con la Pastorale Sociale e del Lavoro.

«Ol3. Né indignati né rassegnati» è formata da giovani e si rivolge anzitutto ai giovani. Nata ripensando alle parole pronunciate da Giovanni Paolo II, il 19 Agosto del 2000, nella veglia di Tor Vergata durante il Giubileo, ha l’obiettivo di avvicinare i giovani all’impegno per il bene comune puntando anzitutto sulla famiglia, sul lavoro, sull’educazione, sulla scuola e sulla cultura. Nell’incontro del 7 ottobre con ‘Ol3’ abbiamo posto le basi per affrontare il tema del coinvolgimento e della responsabilità di ciascuno, per il bene comune. A questa giornata hanno partecipato una quarantina di persone – famiglie, universitari, adulti di varie appartenenze - ma ora vorremmo che il percorso proseguisse in tutti i gruppi della comunità provando a far capire che la partecipazione alla vita politica è importante. L’idea è di proporre un gioco di ruolo adatto alle diverse età e sensibilità, un invito ad immedesimarsi nei politici e a cogliere l’importanza dell’impegno. Filo conduttore la convinzione che la partecipazione politica, che spesso è guardata superficialmente con sospetto, paura e pregiudizio, invece è responsabilità di tutti e che «il futuro delle nuove generazioni si decide adesso».

Suor Valentina

6

La scuola è ormai ricominciata da tempo e finalmente anche noi siamo pronti ad iniziare un nuovo anno con il fazzolettone al collo! I gruppi scout Rivoli 1 e Rivoli 4  non vedono l'ora di cacciare nuove prede, vivere l'Avventura con la A maiuscola e mettersi al servizio degli altri.Sarà un anno un po' speciale perché due nostri ragazzi, Fabio e Paolo, e la capo Reparto Francesca Spanò quest'estate tra luglio e agosto parteciperanno al  Jamboree, un evento mondiale che letteralmente significa  marmellata di ragazzi (dall'unione delle parole inglesi  jam, marmellata, e  boy, ragazzo): sarà un grande raduno scout che quest'anno si terrà in West Virginia, negli Stati Uniti! Un investimento sui ragazzi, la risorsa di più grande valore, su cui vale la pena impegnarsi. L’unica materia prima con la quale è possibile generare un mondo nuovo. “Unlock a new world” è il motto scelto per questo Jamboree, perché un mondo nuovo è possibile solo se sapremo far crescere giovani capaci di conoscersi, integrarsi, rispettarsi e arricchirsi reciprocamente

Francesca Spanò per rispondere alla domanda: “Cosa ti spinge a partecipare al Jamboree?” cita le parole di B.P., fondatore degli scout, che nel discorso fatto durante il 1° Jamboree tenuto a Olympia nel 1920 dice: ”Il jamboree ci ha insegnato che se facciamo prova di mutua tolleranza e siamo aperti allo scambio reciproco, la simpatia e l’armonia sprizzano naturalmente. Se voi lo volete, partiamo di qui con la ferma decisione di voler sviluppare questa solidarietà in noi stessi e tra i nostri ragazzi, attraverso lo spirito mondiale della fraternità scout, così da poter contribuire allo sviluppo della pace e della felicità nel mondo e della buona volontà fra gli uomini.“Ci auguriamo quindi che i nostri ragazzi riescano ad apprezzare al meglio il dolce gusto di questa "marmellata" di colori ed usanze e ne portino un barattolo anche qui a Rivoli!

Buona Caccia, buon Sentiero e buona Strada

Chiara Rivoli 1

Marmellata... di ragazzi

7

RIVOLI Parrocchie nella Città

Dal lancio della festa, con tanto di banda musicale, autorità civili e religiose, avvenuto nella meravigliosa piazza del Duomo, alla altrettanto emozionante chiusura con tanto di sbandieratori, abbiamo vissuto due giornate e mezza intense che ci hanno offerto sia una parte formativa, con incontri intercomunitari ed interventi di “esperti” relativi ai temi sui quali il Movimento ha sviluppato la propria formazione, quali Attenti e sensibili al cambiamento, Nuovi stili di vita, Nuovo Umanesimo, Le dimensioni del servizio, Cultura dell’accoglienza, Testimoni di fede. Veramente interessanti i contributi dei relatori, il regista Pupi Avati e l’economista Luigino Bruni.E non sono mancati momenti di svago come ad esempio il simpatico spettacolo musicale e le interessanti escursioni organizzate.Ciò che è comunque stato bello ed è sempre una forte emozione, è incontrarsi tra tanti fratelli Scout che credono e cercano di vivere i meravigliosi principi dello Scoutismo. Il Vescovo di Spoleto ci ha ricordato, nell’omelia alla Messa, che “…dobbiamo essere semi e segni di speranza!”: anche per questo siamo convinti che davvero “L’educazione non finisce mai!”

Le 3 Comunità Masci di Rivoli

Le Comunità Masci festeggiano a Spoleto

Il 12, 13 e 14 ottobre più di 1200 Adulti Scout del MASCI si sono ritrovati a Spoleto per vivere la “Festa delle Comunità”. Le Comunità costituiscono la base del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani: in Italia le Comunità sono 402 per un totale ci più di 6344 iscritti.Certamente è stato emozionante vedere la bellissima città di Spoleto invasa da tanti adulti in uniforme del movimento!

8

Il progetto di Pastorale Giovanile 2018/19, in continuità con le progettualità degli anni precedenti, continua a costruirsi attorno a quattro parole chiave: formazione, aggregazione, servizio, comunità.Da qui si consolidano e crescono le proposte dei Gruppi Preadolescenti (per i ragazzi di 2° e 3° media) e i Gruppi Adolescenti (per i ragazzi dalla 1° alla 5° Superiore) accompagnati e guidati da giovani universitari o lavoratori. I giovani dai 19 anni in su, accompagnati da don Filippo, dalle Suore Operaie e da coppie di laici, si raccolgono nella Comunità Giovani e sviluppano per lo più un cammino di crescita spirituale attraverso lo studio del Vangelo. Allo stesso modo il Gruppo Esodo per i giovani dai 28 anni accompagnati da don Filippo.Prende spazio da quest’anno la proposta di preghiera mensile per i giovani con il progetto “Parola e Pane” che prevede, in ciascun incontro, due momenti: la Parola con la lectio di un brano di Vangelo (per questo primo anno approfondiremo il tema del Padre Nostro) e il Pane con l’Adorazione Eucaristica guidata.In modo particolare quest’anno dedicheremo attenzione alla fascia delle medie costituendo un vero e proprio staff che si occuperà delle feste e dell’aggregazione. Sempre per questa fascia d’età è nato il progetto “Pomeriggi Insieme” che prevede di vivere insieme ad altri amici ed educatori il tempo del pomeriggio pranzando, facendo i compiti e giocando insieme.La proposta aggregativa si sviluppa sia in modo informale attraverso l’apertura quotidiana dell’Oratorio Stella (Bar dell’Oratorio, Sala Accoglienza, Preghiera Quotidiana, Tornei …), che in modo formale attraverso le ormai consolidate proposte del Teatro (Gruppo Teatro Ragazzi e Gruppo Teatro Giovani presso il teatro di San Martino), dello sport (U.S. San Martino Calcio e Corsi di Hip Hop e Arti Circensi), della Musica (Laboratori di Musica, Chitarra e Canto) e della Creatività (corso di Robotica).Ritorna con grande successo la proposta del SabatoSanBe per i bambini delle elementari: una bella occasione per stare insieme attraverso il gioco e la proposta di realizzare insieme un Musical in occasione del Natale e il Carro di Carnevale per la sfilata cittadina.Continua l’opportunità del Servizio Civile Volontario per 4 giovani impegnati per lo più nell’accoglienza quotidiana in cortile. Attraverso la convenzione con le scuole superiori del territorio molti adolescenti possono svolgere le ore di tirocinio previste dall’alternanza scuola/lavoro nei nostri oratori.Per i giovani vi è per la prossima estate la proposta di un’esperienza missionaria in Brasile.

E poi le tante piccole proposte di festa, di aggregazione, i cammini di preghiera quotidiana in Avvento e Quaresima, i ritiri, le Settimane Comunitarie, la formazione per animatori, la conoscenza delle proposte caritative delle nostre realtà, il Progetto Estate, …A far da cornice a tutto questo è il desiderio di aiutare i nostri ragazzi e i nostri giovani a crescere in uno spirito di unità, di comunione e di servizio all’interno delle nostre Comunità parrocchiali, per sentirsi parte di una grande famiglia che vuole loro bene, li supporta e offre l’esempio di una vita adulta incarnata nella gioia del Vangelo.

Donatella

OratorioProgetto di Pastorale Giovanile 2018/19

9

RIVOLI Parrocchie nella Città

Festa SantiDolcino-Santino

FestaSantiPreferisco il Paradiso

10

Anche quest’autunno è ripartito all’interno delle Parrocchie il progetto “Semplicemente… mamma!”, rivolto alle mamme in attesa e con bimbi fino ai 2 anni, che ha l’obiettivo di offrire uno spazio di partecipazione e confronto in un contesto non sanitario, dove conoscersi e “fare insieme”, con i propri bimbi, per prevenire il disagio e lo scoraggiamento che possono derivare dall’isolamento.Il “cerchio delle mamme” è un gruppo ad accesso libero di donne in gravidanza e con figli piccoli: un’occasione in cui incontrarsi, approfondire tematiche della maternità e della prima infanzia sotto la guida di una persona formata sul percorso-nascita, condividere la propria visione e ricercare il confronto alla pari con le altre mamme in un atteggiamento di amicizia e di mutuo aiuto. Le partecipanti si ritrovano con i propri bambini tutti i giovedì dalle 10 alle 12 all’oratorio S.M. della Stella. Gli “incontri con gli esperti” si rivolgono alle mamme che lavorano, ai papà e ad altre figure di supporto. Si tratta di appuntamenti pomeridiani e serali con professionisti ed operatori del settore che toccano temi di attualità relativi alla salute, al benessere, alle tappe di crescita, all’educazione, alla vita famigliare e lavorativa. È previsto il babysitting per i bambini più autonomi.

Infine vengono proposti dei corsi a pagamento, guidati da professionisti. Al momento sono attivi l’“accompagnamento alla nascita” - percorso di coppia incentrato su aspetti emotivi, relazionali e pratici, che si svolge in orario serale - ed un corso di canto corale per mamme in attesa e con bebè fino agli 8 mesi, al lunedì pomeriggio dalle 16 alle 17.Il calendario delle attività è disponibile sul sito www.oratorio.parrocchierivoli.it. Per informazioni potete scrivere alla mail:[email protected].

Semplicemente… mamma!

11

RIVOLI Parrocchie nella Città

Torniamo a parlare del progetto “Essere genitori, un’arte imperfetta”, un percorso di approfondimento per una genitorialità consapevole promosso dalle Parrocchie di Rivoli e dall’Associazione Famiglialcentro di Collegno, patrocinato dai comuni di Rivoli, Collegno, Grugliasco e Alpignano.Il tema di quest’anno (settima edizione) è “vivere la relazione” ed il programma prevede interventi su varie tematiche rivolte alla fascia d’età prescolare, scolare e dall’adolescenza in poi. Gli incontri si rivolgono a genitori, nonni, insegnanti, educatori.Per informazioni consultate il sitowww.famiglialcentro.it o scrivete alla mail [email protected]

CARO PAPA'...La figura paterna in bilico fra tradizione e nuovi ruoliQuesto è il titolo della conferenza che ha avuto luogo la sera del 12 ottobre a Grugliasco, relatrice la pedagogista Alessandra Milighetti.Ognuno di noi, pensando al proprio padre, recupera immagini a tratti sfuocate, a tratti ben vivide, in base all’esperienza e all’emozione che ha vissuto. Frugando nella memoria scopriamo episodi e aneddoti legati al ruolo e alla funzione genitoriale paterna, quella stabilita e codificata all’interno della propria famiglia. Così ci sovviene un padre attento e premuroso ma anche severo e direttivo, forse anche eccessivamente duro e irremovibile: quel padre fa parte di noi, ci accompagnerà per tutta la durata della nostra vita con i suoi insegnamenti, le sue coerenze e i suoi errori. Nell’epoca delle insicurezze, delle fragilità e della fluidità emotiva si sta delineando una nuova domanda di padre, il cui ruolo spesso è messo in discussione: non il padre-padrone autoritario di un tempo, ma il padre autorevole che riconosce competenze, abilità e valori del figlio, che entra in relazione con lui, lo accompagna, lo comprende, lo aiuta a dare senso e a testimoniare la sua appartenenza svolgendo un’importante funzione nella definizione del limite rispetto al mondo esterno e alle sue regole.La mamma rappresenta inequivocabilmente “il nido” e assolve ai bisogni primari di attaccamento affettivo, nutrizione, protezione, accudimento... L’archetipo del papà ci rimanda invece alla ricerca dell’equilibrio tra vicinanza e lontananza dal nido, all’allontanamento progressivo per scoprire il mondo, per coniugare il desiderio individuale con i limiti posti dal vivere in società, per apprendere e fare da soli, verso la

conquista dell’autonomia.L’autorevolezza dei genitori è funzionale ad una buona educazione: la relatrice consiglia di evitare l’iper-protezione (rimuovere tutti gli ostacoli prima che i bambini possano prenderne coscienza e attivarsi per rimuoverli essi stessi), di far vivere loro delle piccole frustrazioni anziché anticipare la soddisfazione di tutti i loro desideri (che essi vivono come dei veri e propri bisogni!), di definire insieme ai bambini delle regole di comportamento ed essere determinati a farle rispettare.Inoltre sottolinea l’importanza della coerenza e del rispetto dell’altro all’interno della coppia genitoriale, in modo che l’apprendimento passi attraverso una valida testimonianza di vita.Dunque, recuperare un’immagine più nitida e “forte” di padre è forse oggi la richiesta più urgente e necessaria: quella presenza simbolica, di cui si percepisce la mancanza, che possa orientare l’adulto di domani e dotarlo degli attrezzi necessari per vivere una vita in piena consapevolezza e capacità. 

Essere genitori:un'arte imperfetta...Caro papà

12

Nei mesi da ottobre a maggio nei locali degli oratori S.M. della Stella e San Bernardo si svolgono i laboratori rivolti a bambini e bambine in età prescolare, che prevedono la partecipazione attiva di un adulto. Per i piccolissimi sono stati attivati due laboratori di psicomotricità con Marcella Accardi e due di “coccole in musica” con l’insegnante Antonella, che si rivolgono ai bambini dagli 8 ai 18 mesi e dai 18 ai 36 mesi: entrambi si svolgono alla Stella in orario pomeridiano con cadenza quindicinale. Le proposte sono piaciute moltissimo ed i gruppi sono al completo!Le proposte di quest’anno per bambini da 3 a 6 anni sono:

MULTISPORT con Maura e PaoloAttività rivolta ai bambini dai 4 ai 6 anni per imparare a conoscere e gestire il proprio corpo: a partire dai movimenti più semplici, come correre-saltare-lanciare, fino a quelli più complessi e combinati. Tramite attività propedeutiche agli sport e ai giochi di squadra, i bambini sperimentano l’utilizzo di alcuni attrezzi e giocano in un contesto di relazione e divertimento. Si svolge al  sabato mattina dalle 11 alle 12  nel salone sottochiesa di San Bernardo o nel prato attiguo, a seconda del tempo. Due o tre sabati al mese secondo calendario (uno dei quali con i genitori che partecipano attivamente ai giochi!).

GIOCO-YOGA con ElisabettaAttività rivolta ai bambini di 3/4 anni e 5/6 (età scuola dell’infanzia), suddivisi in due gruppi, che si alternano al venerdì pomeriggio in orario 17/18 presso l’oratorio della Stella.

Il metodo utilizzato è Giocayoga®, proposto ai bambini come una pratica che parte da un’idea di educazione globale, in cui accanto all’intelletto e alle emozioni, entrano a pieno diritto il corpo e l’anima. È un gioco che sostiene il processo di apprendimento con esperienze di gruppo che intendono favorire incontro e ascolto di sé e dell’altro. I momenti di gioco e i racconti dei personaggi delle storie sono vissuti come degli specchi, nei quali riconoscersi o con i quali dialogare.  La pratica del Giocayoga® si colloca anche nell’ambito di un intervento psicoeducativo di natura preventiva e nella prevenzione del disagio emotivo-affettivo e relazionale in ambito extrascolastico. 

GIOCHIAMO CON LE LINGUEcon PaolaAbbiamo creato un gruppo unico di bambini di 4/5 anni che si incontrano ogni due settimane al  lunedì pomeriggio in orario 17/18 presso l’oratorio della Stella.Le finalità del corso sono:* (ri)aprire la mente a suoni diversi * creare un terreno fertile all’apprendimento linguistico * fare un viaggio multiculturale alla scoperta di bimbi che vivono in un altro paese* scoprire la ricchezza della diversità e scoraggiare stereotipi e pregiudizi futuri.

Le attività sono a pagamento e vi sono ancora alcuni posti disponibili.Questo il riferimento mail per informazioni:[email protected]

“1,2,3… stella!”: un progetto per i bambini da 0 a 6 anni

13

RIVOLI Parrocchie nella Città

In quel tempo, mentre Gesù usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettan-dosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: “Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre”.Egli allora gli disse: “Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza”. Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: “Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.

Dal Vangelo secondo Marco 10,17-22

14

Vieni e seguimi… anche tu!

Chiamati alla santità"Tutti siamo chiamati ad essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno, lì dove si trova". Queste le parole dell'Esortazione apostolica Gaudete et exultate che il vescovo Cesare richiama per introdurre e caratterizzare la sua lettera pastorale sul cammino vocazionale.La riflessione segue il brano del "giovane ricco" narrato dal vangelo di Marco (10,17-22).

Chiamata come dono di DioViene precisato che si tratta di una chiamata, di una vocazione, non esclusivamente di una scelta personale di vita. La vocazione, cioè,  non è questione anzitutto di scelta, ma di gioiosa scoperta del fatto che il Signore ci ha amati da sempre e ci ama ogni giorno.Questo invito risuona spesso nella Bibbia, rivolto a persone spesso impreparate, maldisposte, che si sentono inadatte… ma la proposta di Dio non dipende dalle qualità e dalle disposizioni umane, anzi trasforma le persone e le rende generose e intrepide. In ogni vocazione prevale l’azione gratuita di Dio, che provoca sorpresa, perplessità, anche rifiuto, in chi è stato scelto, ma spesso diventa una risposta generosa e carica di speranza nelle persone convertite da questo appello di Dio.

La strada per la felicitàLa domanda essenziale "Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?" Si potrebbe tradurre:    "come posso dare un senso alla mia vita, raggiungere la felicità, realizzarmi veramente"?E Gesù inizia su questo tema, cruciale per noi e per lui, un dialogo, una relazione… solo se la salvezza è importante per la nostra vita, lasciamo spazio a questo Dio che ci parla e ci interpella."Lungo la strada" precisa il vangelo, perché questo è il luogo preferito da Gesù per gli incontri: la quotidianità,

la normalità, "una brezza leggera" da cogliere senza essere "costretti" ad una scelta, senza farci pesare la sua divinità e le sue esigenze.E la scelta del "fare" non riguarda tanto un'azione, ma un progetto, una questione determinante… Gesù chiama ad una relazione in cui ci svela il suo progetto su di noi: una richiesta che tocca il senso della vita e ci impegna nel profondo.

Una scelta, non una rinunciaUna richiesta impegnativa che comporta il dono totale di sé: la rinuncia ai beni, che tengono legato il cuore e la vita al benessere solo per se stesso, la fiducia di poter trovare in cambio una gioia ben più grande e immensa. Questa è la vocazione che il Signore propone da sempre al cuore di ogni suo discepolo: solo chi ama può capire!Ma non si tratta solo di una rinuncia: la scelta impegna tutta la vita, ma è l'unico modo per realizzare i propri sogni, cioè la propria esistenza.E Vangelo significa proprio "buona notizia", consiste in un insieme di “sì” a tutto ciò che di vero, bello, giusto desidera il nostro cuore. Come diceva l’apostolo Paolo: in Gesù Cristo c’è la pienezza del “sì” a tutte le speranze e le attese dell’uomo.

Un impegno di vitaDue le richieste di Gesù al giovane ricco: l'amore ai poveri e la sua sequela. Impegnative, ma essenziali le esigenze di Gesù ci obbligano a fare delle scelte.Consapevoli di essere sorretti in queste valutazioni da uno sguardo d'amore che conosce, accompagna e sostiene.Anche al giovane ricco viene "riservato" questo sguardo… dopo averlo invitato a lasciare tutto per seguirlo, Gesù accompagna con uno sguardo pieno d'amore quel giovane, buono e disponibile, ma timoroso di perdere le sicurezze della sua vita.

Scopo della lettera è portare la preoccupazione vocazionale al centro dell'impegno di tutte le comunità, perché tutti i battezzati sono chiamati

alla santità e a diventare seguaci di Gesù.

15

RIVOLI Parrocchie nella Città

La condizione della povertàLa condizione della povertà è questione essenziale perché non si può servire Dio e il denaro: una felicità a buon mercato non soddisfa il cuore umano.E la felicità ha bisogno di un cuore leggero per far spazio ai desideri profondi spesso soffocati dal rumore e dall'abbondanza delle cose che sembrano renderci felici, ma sono false e comunque effimere.La vera felicità ha bisogno di esperienze forti e significative, che richiedono sacrifici e impegno personale, ma anche testimoni veri che indichino alla nostra vita le scelte giuste per riscoprire il senso del vivere e del donarsi.

Gesù il senso della nostra vitaAttraverso persone significative, esperienze qualificate, momenti di luce che giustificano le rinunce e le difficoltà, la vocazione manifesta la sua centralità: lo scopo finale è Cristo stesso, amico e confidente, sempre vicino e fedele.Lui accompagna il nostro impegno nel seguirlo, nel mettere in atto la sua volontà, nel collaborare alla realizzazione del suo Regno.La chiamata ci impegna come uno scalatore che guarda sempre avanti, mai indietro, e si sforza di puntare alle vette più alte: le conquista con fatica, ma ne trae un piacere immenso, unico ed inimmaginabile per chi non

prova quella esperienza unica.Mantenendo questa centralità di Cristo, il futuro è nel cuore e nelle mani di chi sa costruirlo, giorno dopo giorno, su ragioni forti e convinte e lo persegue con il massimo impegno Alla riflessione sul vangelo seguono alcune indicazioni più pastorali che potremmo riassumere in questo modo.1.  Primato della grazia. La chiamata è opera di Dio, non delle nostre strutture o piani pastorali, anche se questi sono importanti: è la parabola del seminatore che dà il senso del nostro impegno in questo "campo".2. Tutta l’azione pastorale deve diventare vocazionale. Tutti devono ripensare alla propria vita in un'ottica di vocazione ad un impegno, secondo le proprie caratteristiche, per realizzare quel progetto che Dio ha su di noi. Certo questo riguarda in modo particolare i giovani, che devono operare scelte di vita significative. 3.  Discernimento personale e accompagnamento spirituale. In questo cammino è importante che la comunità offra soprattutto ai giovani, momenti di spiritualità profonda e credibile, insieme a testimoni che accompagnino la crescita di fede nella concretezza della vita.Con lo  spirito di Maria: «Eccomi sono la serva del Signore».

Silvano Giordani

16

La consapevolezza di aver ricevuto tanto nella mia vita, ha fatto nascere in me fin da piccola il desiderio di restituirla. E a chi se non a Dio, proprio Lui che attraverso tante persone ed esperienze aveva reso così pieno il mio vivere. Ma assolutamente mai avrei pensato di restituirla in questi panni color azzurro operaio che ogni giorno mi ricordano che ho scelto di appartenere al Signore. Il cammino che mi ha portato a fare questa scelta è stato come quello di tanti altri giovani, fra università, pallavolo, amici, oratorio. Tempo decisivo sono stati i quattro mesi passati in missione in Perù a 20 anni, esperienza vissuta con gli amici più veri, quelli con cui condividevamo non solo il servizio in parrocchia ma anche e soprattutto le domande più profonde. Cercare risposte a queste domande non ci ha mai fatti fermare su noi stessi, e se a uno capitava di rallentare il passo gli altri erano pronti ad aspettarlo ma anche a spronarlo… bruciava, in ciascuno di noi l’urgenza di scegliere come e dove spendere la vita avendo chiaro il - per chi - … per Gesù e quindi per gli altri! E così è stato bello arrivare a condividere il

tempo dei passi importanti, mentre io conoscevo e sceglievo la famiglia delle Suore Operaie della Santa Casa di Nazareth, due amiche entravano in altre due congregazioni, altri cari amici decidevano di sposarsi, altri di andare a vivere in missione. Lo stesso cammino sbocciato nelle diverse scelte di ciascuno di noi ci ha fatto toccare con mano come in fondo la vocazione sia una: quella alla santità, ad essere figli di uno stesso Padre… ognuno a modo suo!

sr Valentina

Compiere occasionalmente azioni non legate ad un contratto e del tutto gratuite credo sia una prerogativa dell'uomo che, essendo essere sociale, tende alla generosità e alla solidarietà.Mettersi a disposizione di chi si trova in una qualsiasi difficoltà è invece una scelta di vita, inizialmente poco consapevole, ma totalizzante quando viene a maturazione. Le motivazioni sono tante, non tutte di alto livello; sicuramente c'è una spinta di natura sociale, umanitaria per me anche culturale.Confluiscono l'educazione familiare, la sensibilità personale, ma anche il desiderio di rendersi utile, di scoprire nuove capacità relazionali con singole persone, con Enti e Istituzioni.Dalla mia ottica di insegnante c'era anche la possibilità di proseguire il lavoro di educare, trasferendo l'attenzione dai figli ai genitori.La Legge del Volontariato n. 266 ha favorito in grande misura la mia maturazione di cittadina consapevole attraverso il concetto di sussidiarietà, mentre i Piani di Zona mi hanno costretta ad approfondire la conoscenza del territorio, rilevando opportunità, disarmonie, insufficienze e impegnandomi a trovare nella mia Associazione capacità e strumenti per sopperire alle fragilità o a implementare servizi rivelatisi insufficienti.Con il passare degli anni questi slanci si sono un po' raffreddati perché le scoperte erano diventate ormai cultura da trasmettere. Così è giunta l'altra domanda: volontaria sì, ma perché vincenziana?Vincenzo De Paoli da quattrocento anni offre la possibilità concreta di mettere in pratica il Vangelo.La novità consiste nella necessità di una organizzazione

che si metta a disposizione della Provvidenza per intervenire dove più grande è il bisogno.Servono conoscenza, disponibilità di tempi, di mezzi, di fantasia per individuare le possibili strade che conducano alla soluzione dei problemi.Il centro dell'attenzione dal problema si sposta alla persona con problemi. Il passaggio porta all'ascoltare, al condividere e, alla fine, all'accompagnare la persone nel difficile cammino verso sincerità, collaborazione, impegno nella restituzione che è segno di avvenuta conquista di libertà e di dignità.L'impegno è pesante e solo raramente il successo totale arriva; più spesso la relazione serve a correggere storture, ad alimentare la speranza, a condividere il peso di solitudine, malattie, non autosufficienza ed anche di tradimenti e inganni.Vivere la carità con umiltà non è essere semplicemente caritatevoli; l'obbiettivo è alto e il percorso ancora mi spaventa.

Maria Antonia Dall'Anese

Ognuno a modo suo

La mia scelta: il volontariato vincenziano

17

RIVOLI Parrocchie nella Città

Era la primavera del 2013 più precisamente il 19 maggio. Genova. Amici di amici, un incontro, uno sguardo, una stretta di mano. Ed ecco che in quel momento è iniziato tutto. Lo chiamano colpo di fulmine, nessuno dei due ci ha mai creduto ma è proprio quello che ci è successo. Non abitavamo neanche nella stessa città, ma ci abbiamo messo poco a decidere di unire i nostri cuori e l'abbiamo fatto scegliendo Rivoli come Casa. La nostra storia è una storia come tante altre, una storia di coincidenze, di fortuna, di momento perfetto. Quel momento in cui ti rendi conto che esiste davvero quel qualcuno che ti porta verso l'amore.Credo sia nata lì la nostra Famiglia. O almeno l'idea che ne avevamo. Oggi a distanza di soli 5 anni abbiamo avuto la fortuna e la capacità di costruire giorno dopo giorno la nostra vita insieme, nel rispetto, nell'amore, nella condivisione, nella parola e nell'ascolto con un solo unico obiettivo: vivere e condividere.

Dopo pochi anni è arrivato il nostro bambino, la nostra gioia più grande, quello che più desideravamo al mondo, colui che ci ha reso Genitori e colmi di un amore indescrivibile. Filippo.A distanza di qualche anno l'1.09.2018 abbiamo coronato il nostro amore. Con il matrimonio e l'unione di fronte a quella figura che tutti chiamano Dio ma che a noi piace chiamare Lui. La scelta è stata facile per entrambi e senza alcun dubbio abbiamo voluto affidare il nostro amore a Lui, perché è anche grazie a Lui se noi oggi abbiamo ciò che abbiamo. Diciamo grazie a chi ci ha fatto incontrare, a chi ci ha sostenuto, supportato e sempre incoraggiato, agli amici che da lontano hanno sempre saputo  essere più vicini che mai. Ecco quello che siamo, una Famiglia. Famiglia per noi è avere un unico respiro ed un cuore solo. 

Manu e Alice

Siamo Samantha e CristianCi conosciamo da 19 anni e siamo sposati da 16.Dopo pochi mesi dal nostro fidanzamento il nostro progetto di vita comune ha iniziato a prendere forma, pensavamo al matrimonio come partenza di un percorso insieme in cui condividere gioie e dolori, in cui crescere insieme. E anche se le difficoltà non sono mancate non ci siamo arresi sperando che il Signore non ci abbandonasse e illuminasse i nostri momenti più bui.

Abbiamo avuto 4 splendide bambine che ora hanno 14, 10, 8 e 2 anni che hanno rallegrato le nostre giornate ma hanno anche ridotto i nostri momenti di dialogo e intimità ma abbiamo lavorato per costruire un nuovo rapporto chiamati alla vocazione della famiglia.E non siamo mai rimasti delusi. Il Signore attraverso dei segni ci ha incoraggiati ad andare sempre oltre, ci ha spronati ad essere sposi e genitori pieni di speranza e fiducia verso il mondo.

Samantha e Cristian

Se pensiamo al nostro matrimonio ci piace pensare alla realizzazione di una torta, creata dall’unione di ingredienti di prima qualità quali amore profondo, rispetto, complicità, pazienza, ascolto... ma che per diventare un dolce davvero speciale ha bisogno della guida: uno “chef” capace non solo di mescolare e dosare correttamente gli ingredienti, di correggere i possibili sbagli in corso d’opera e di cottura, ma che ha un dono unico in grado di rendere speciale la torta. Questo chef è per noi la Fede che abbiamo iniziato ad

incontrare in parte inconsapevolmente e che giorno dopo giorno continuiamo a coltivare con l’aiuto dei nostri “aiuto chef” terreni. L’essere mamma e papà è invece il dono più grande che ti possa essere offerto, la realizzazione di un sogno, ma anche percezione vivente che siamo solo una piccola parte di una realtà incredibile.

Ilaria e Andrea

Un colpo di fulmine e un solo obiettivo: vivere e condividere

Chiamati alla vocazione della famiglia

Sposi e genitori

18

Un giorno una ragazza di 14 anni si allontanò dalla chiesa e dai Sacramenti; senza guida spirituale un giorno decise di non parlare più con Dio. La ragazza, nonostante quello che si era ripromessa, parlava in continuazione con il Signore. Dopo qualche tempo si accorse che il Signore le era vicino e non solo: aveva l'impressione che il Signore la chiamasse. Nel suo cuore non aveva ancora accolto la chiamata, ma nonostante avesse preso l’abitudine che quando sentiva parlare male di Lui, o sentiva dire: “il Signore non esiste”, nel cuore della ragazza nasceva una ribellione e non poteva tacere, quindi portava la sua testimonianza (quanto percepiva quando lo invocava e come Lui le andava in aiuto). Non sapeva ancora che quel parlare fosse una testimonianza dell'amore di Dio, sentiva solo la necessità di farlo.Un sabato pomeriggio, entrò in una chiesa e, dopo essersi guardata attorno, decise di partecipare alla Santa Messa. Aspettò un'ora e nel frattempo pregò intensamente. Durante la Messa si sentì diversa e i suoi pensieri cambiarono (una grande pace aveva pervaso il suo cuore). Capì che quello che doveva fare era di ritornare e partecipare tutte le settimane. Ben presto crebbe in lei il desiderio di partecipare anche al banchetto Eucaristico e un giorno il Signore intervenne attraverso un Sacerdote. Passando di fianco a una saletta adibita alla confessione, il Confessore disse: “Entri pure, non costa niente: è gratis!” Le sembrava molto strano che un Sacerdote pronunciasse quelle parole, ma servì per rompere il ghiaccio. per entrare e fare una buona confessione... Finalmente prendeva l'Eucarestia!Così iniziò un periodo in cui la ragazza si ripromise si essere una buona cristiana (arduo inizio ma riusciva a cambiare...). Un giorno partecipò ad una Santa Messa, animata dal Movimento Rinnovamento nello Spirito Santo e lì comprese che aveva bisogno di crescere spiritualmente e un modo per farlo era quello di inserirsi in un Gruppo. E così, dopo aver recuperato alcuni indirizzi, dopo una settimana approdò a Rivoli al Gruppo di preghiera di Gesù Salvatore.Non comprendeva molto quello che si diceva, ma di certo capiva che durante la preghiera accadeva qualcosa interiormente e non mancavano pace e allegrezza nel cuore.Dopo alcune settimane nel Gruppo iniziava il Corso/Seminario di Vita Nuova, alla quale non avrebbe potuto partecipare perché arrivata da poco, ma il Signore aveva un altro progetto, capovolse la situazione così poté partecipare. Tanta gioia ed entusiasmo nello scoprire un DIO NUOVO CHE LA AMAVA SENZA MISURA. Felice di vedere il Signore operare prodigi nella sua vita, arrivò il giorno della preghiera di Effusione (alcuni fratelli pregarono e invocarono lo Spirito Santo), mentre la ragazza prometteva a Dio che lo avrebbe

seguito sempre, affidò a Lui la vita con tutto il cuore.Da quel momento il Signore le fece fare tanti passi, veloci, senza quasi accorgersene iniziava ad aiutare i fratelli, cose semplici ma che mai avrebbe pensato di fare e soprattutto di esserne capace.L'anno successivo durante un ritiro il Signore parlò al suo cuore attraverso una parola profetica che diceva: avrai più figli della maritata e ancora l'immagine del pastore che pascolava le pecore, parlava al suo cuore. Capiva che c'era una chiamata... Lei stessa era una pecorella, che cosa poteva fare? Mise tutto nelle mani del Signore e anche questa volta Lui il Signore smosse i passi e cosi la ragazza si trovò ad avere più figli della maritata, certo parliamo di figli spirituali, i fratelli di fede del Gruppo di preghiera da guidare e soprattutto da amare.È Lui il collante dei Gruppi: chiama, raduna le pecorelle e le fa crescere. È Lui che dà capacità, forza e amore perché si possano formare le Comunità.La Comunità siamo noi e anche tu che stai leggendo sei Comunità. Accumunati da una sola fede e uniti da un solo Spirito. Vieni anche tu a far Comunità nelle Parrocchie e nei Gruppi, fatti guidare e scoprirai nuove realtà che cambiano la vita e aiutano a vivere meglio la nostra appartenenza a Cristo Signore.La ragazza della storia sono io e sono la Coordinatrice del Gruppo di preghiera Rinnovamento nello Spirito Santo della Parrocchia di Gesù Salvatore. Quando a me, continuerò a servire il Signore dove e come Lui vorrà. Eccomi Signore!

Augusta Lucente

Vieni e Seguimi: i miei piccoli e grandi passi

19

RIVOLI Parrocchie nella Città

Ero a Roccanova, un paesino in provincia di Potenza, giunto lì per una supplenza in qualità di maestro itinerante e decisi di andare alla festa di San Rocco che si celebrava il 16 novembre. Era l'anno 1955. All’interno dei festeggiamenti c’era anche una sala dedicata al ballo ed io adoravo ballare e suonare la fisarmonica. Entrai e vidi Anna. Fui incantato dalla sua bellezza, dagli occhi meravigliosamente neri e dalle sue movenze nel danzare. Decisi di fare la sua conoscenza e nei mesi successivi andai spesso a visitare la casa dove lei viveva con la sua famiglia. Trascorrevo delle bellissime serate allietando i presenti anche con la mia fisarmonica.Una sera, finalmente, mi armai di coraggio e la chiesi in sposa a suo padre, un uomo alto, di poche parole ma dolce e saggio. Egli mi disse: “Se Anna sarà disposta a mettere la sua mano nella tua, io aggiungerò entrambe le mie!”.E così ci sposammo. Io vinsi il concorso come maestro in Piemonte e ci trasferimmo a Torino, dove vivevano già sua sorella e suo fratello con le rispettive famiglie.Negli anni abbiamo affrontato insieme tutto: momenti felici, momenti tristi, ma sempre nel rispetto ciascuno dell’altro. Abbiamo educato i nostri tre figli, aiutandoli a crescere pur rispettando la loro volontà, sin da piccoli. Oggi siamo ancora uniti come il primo giorno nell’amore e nel rispetto reciproco e desideriamo condividere una mia poesia, che racchiude la nostra filosofia di vita.

Arturo ed Anna

Vogliamoci bene!Anche la morte, prodiga e giusta,

lascia che l’amore sopravviva alla bontà.L’amore,

ancorché l’eterni il silenzio,dà, senza riavere,

essenza nobileche ricrea.

Non padre, non madre,non figlio, non fratello,

non amico, non compagno,nessun legame ci lega,

se non l’amore che avvincese non l’amore, che dice:

Vogliamoci bene!

Chiamata d'amore

20

Un film illuminanteUno dei miei primi ricordi della mia relazione con Gesù è a tre-quattro anni quando alla sera prima di dormire mamma seduta sul mio lettino spiegava a me e mia sorella la storia disegnata che stava nel quadretto lungo e stretto appeso alla parete, dove c’erano tutti gli episodi dell’Ave Maria. L’angelo e la mamma di Gesù, poi Maria in mezzo a tutte le genti, poi il suo bimbo speciale in braccio, poi lei che pregava per il mondo intero… insomma tante bellissime scene che mi incantavano pensando al Cielo. Beh, penso tanto anche ai regalini ricevuti nelle feste: un libro splendido su san Francesco e il lupo, tutto colorato, un altro su Maria e Gesù, invitati alle nozze di Cana… Credo che la vocazione a stare con Gesù, a seguirlo il più possibile, ad avere con lui una intimità esclusiva sia nata passo dopo passo, (anche facendo passi indietro ;-)) nel piccolo semplice rapporto che si veniva creando negli anni attraverso la vita di tutti i giorni, guidato dai miei genitori e dai nonni. Come fosse oggi ricordo quella domenica pomeriggio in cui mamma e papà ci portarono al cinema a vedere il film Fratello Sole e Sorella Luna di Zeffirelli: rimasi rapito da quanta gioia viveva quel ragazzo con l’essenziale, quanta autenticità e originalità nel chiamare Dio suo Papà, tanto da voler essere anche io come lui, amico speciale di Gesù, amico di tutte le creature. Volli andare a rivederlo

ancora, e registrai con il mangianastri i dialoghi e le canzoni… avevo 7 anni. E di lì a poco avevo la Prima Comunione con Gesù proprio alla Stella con don Foco e volli vestire la tunica bianca, il più possibile simile a Francesco, con i sandali. E me lo permisero i miei, benché tutti avessero invece la giacchetta, la farfallina e un nastrino al braccio. Quello stupendo 25 aprile 1972 nevicava e allora facemmo un compromesso con mamma: sì ai sandali che volevo, ma con le calze! Crescendo ricordo che alla Domenica si andava tutta la famiglia a Messa al Santuario della Consolata, dove c’era il mio padrino di Battesimo don Giuseppe Pollano, che predicava, e piaceva tanto ai miei. Io e mia sorella andavamo un po' per forza, un po' per la gola, perché dopo la Messa si andava a mangiare qualcosa in giro… ma il tempo della Messa era un tempo certamente di riflessione per noi fratelli, che andavamo a rintanarci nella cappellina delle Regine, dove mi immergevo nei miei pensieri di preadolescente.

C’è qualcosa che resiste?Arriva un tempo difficile in famiglia, mia sorella attende una bimba, non si sa se nascerà sana visto che è venuta a contatto con la malattia del nostro cagnone che muore. Dopo poco si separa. Io inizio personalmente a pregare Maria e Gesù, gli faccio voto di non mangiare più caramelle e di non dire parolacce se fosse nata sana

STORIA DELLA MIA VOCAZIONE

21

RIVOLI Parrocchie nella Città

la bimba, avevo 16 anni… Meravigliosa nascita, e vado a ringraziare a piedi la Consolata a Torino portando un mio disegno di lode e gratitudine a Lei. In questo tempo il mio prof di storia e filosofia, don Carlo, giuseppino del Murialdo, amante dei giovani, insegnante al San Giuseppe di Rivoli, mi invita a fare giornate di ritiro per adolescenti, e ad animare i più piccoli. Io facevo tutt’altro nel tempo libero del ginnasio. Giocavo a livello agonistico a tennis. Questa sua proposta è così alternativa e così provvidenziale che lascio l’agonismo, che non sentivo aiutarmi ad affrontare le sfide di quel momento. Vedevo che attorno a me tante cose importanti crollavano. Anche mio papà si trova a dover chiudere l’azienda di famiglia, erano gli anni ’80 in cui a Torino c’era una grossa crisi legata alla crisi della Fiat. Vedo papà e mamma che pregano fortemente sempre san Giuseppe, oltre il rosario quotidiano, si affidano a lui per il lavoro e pregano Maria per mia sorella e la nipotina, ritornate a casa. Papà riesce in tre mesi a trovare lavoro per tutti i suoi 55 dipendenti e poi chiude senza entrare in fallimento.

Ma Gesù può farsi sentire?Io al campo estivo che vivo a Pragelato durante il turno di adorazione notturna, insieme ad Anna, mia cara amica del cuore…dopo un momento di preghiera insieme, restiamo in silenzio e io davanti a Gesù Eucarestia che era appoggiata su uno sgabello molto semplice, è come se sentissi Qualcuno che mi diceva: “SERVIMI, SERVIMI”… non riuscivo a capire chi fosse, e cosa voleva dire…Tornando dal campo, in bus, mi raccolsi da solo e guardando fuori dal finestrino cercavo di capire di chi era quella voce, mi venne in mente che fosse Gesù a chiedermelo… ma ecco, no, io non ero proprio disponibile, figurati… io? servirlo? Io Sacerdote? ma no… non può essere… Eppure dopo qualche mese, ne parlo con il mio don e continuando a fare le esperienze di ritiri, servizio, animazione, chiedo di voler provare a donarmi di più. Avevo un caro amico, Paolo Novero, ora in Cielo, giovane di un anno più grande di me che stava facendo esperienza di ricerca vocazionale nella sede dei giuseppini in Via Villar, a fianco del Santuario di Nostra Signora della Salute. E così mi trovai a chiedere ai miei di poter fare questa esperienza presso quella sede. Era il tempo del Musical Forza Venite Gente, visto una decina di volte, che come una scossa diede impulso ancora maggiore a credere che il Signore poteva riempire il mio Cuore e la mia Vita tutta.

L’amore perfetto scaccia ogni timoreEra il mercoledì dopo Pasqua, ed avevo timore, non sapevo come dirlo, ma volevo chiedere ai miei di poter fare l’esperienza nella comunità vocazionale, avevo 18 anni… Aprii il Vangelo e trovai questo brano:  “Quello che io vi  dico  nelle  tenebre, voi  ditelo  nella  luce, e quello che ascoltate all'orecchio predicatelo sui tetti”.  Ecco, mi diede coraggio il Signore, non c’era nulla da tenere nascosto, ed infatti fu così. Ne parlai prima con mamma, poi quando papà seppe, mi disse: “Sappi Sandro che se ti accorgerai un domani che non è quella la tua strada, sappi che noi saremo sempre qui ad attenderti”. Fu come se mi avesse dato ali ai piedi. Questo mi diede tantissima forza e senso di libertà: prima stetti un anno nella comunità vocazionale a Torino, terminando il quinto superiore, e a settembre partii per il Noviziato a Viterbo. Ricordo che quando preparavo il baule da portare con quanto pensavo necessario per quell’anno, in cui non sarei ritornato a casa, mi guidava l’esperienza di Carlo Carretto descritta nel suo libro: “Ciò che conta è amare”, dove l’amore autentico si vede in Abramo quando sa sacrificare ciò che più di tutto ama, suo figlio Isacco… e pensavo a cosa cercavo di abbracciare amandolo sopra ogni cosa, rinunciando a tutto il resto. Anni di scoperte, di ricerca, di passi avanti e passi indietro. Il tirocinio a Valbrembo nel seminario minore a condividere il mio tempo con preadolescenti e adolescenti in ricerca vocazionale, cercando di esprimere tutta la gioia di vivere di cui siamo capaci.

Momenti di grazie e di consapevolezzaNel tempo della formazione ricordo gli esercizi spirituali ad Andalo: in una cappella modernissima di cemento e legno davanti ad un crocefisso scolpito ricordo come una Voce che mi diceva: “Che tutti siano una cosa sola, come io e te Padre lo siamo, perché il mondo creda”, era un invito per me a aiutare Gesù a realizzare questo. Arriva dopo 8 anni il tempo di decidere e esprimo la mia volontà di consacrarmi a Gesù con la professione religiosa dei voti di povertà, castità e obbedienza per sempre nella famiglia religiosa di san Leonardo Murialdo che avevo scoperto così simile nella sua adolescenza a me, che era come se il Signore mi avesse presentato ad un amico che mi poteva capire fino in fondo e mi regalava la sua sapienza imparata dal vangelo perché ne facessi tesoro per me: sentirsi amati nonostante tutto, per amare, specie chi è ferito come me e di più. Ma avevo timore, mi pareva una cosa più grande di me, fin quando pregando negli esercizi in preparazione mi tornò nel cuore il Salmo: “Io sono come un bimbo in braccio a sua madre, come bimbo svezzato è l’anima mia”. Ecco, era così: io non facevo nulla di grande, io ero e sono il bambino di Dio, sono già suo, semplicemente ora lo dicevo ad alta voce, non c’era nulla di strano… quella era la Verità, solo ne diventavo consapevole. Vissi questo momento di donazione proprio nella mia amata parrocchia

22

della Stella il 16 marzo 1991. C’era il mio padrino don Pollano, il mio padre spirituale don Carlo Fasano, il caro don Guido; festa luminosa e semplicissima. E l’anno dopo fui ordinato sacerdote a san Martino al Cimino in provincia di Viterbo in un sabato pomeriggio di maggio, dal sole, dal vento e dai colori che ancora ho dentro gli occhi. Era il 16 maggio del 1992. Quando mi prostrai guardando il crocefisso che era baciato da un raggio di sole, vidi nella bifora superiore una colomba che si posò sul davanzale… erano le 17,05 quando ricevetti l’imposizione delle mani e il dono dello Spirito. La mia gioia fu così sottile che penetrava dappertutto veramente, ero così incredulo e così grato! Mi sembrava così esageratamente sproporzionato cosa aveva fatto il mio Signore per me e quello che io ero e ben mi conoscevo, mi sentivo così amato, nonostante la mia povertà, una cosa sconvolgente, davvero da lacrime di gioia intensissima. E le promesse di Gesù erano vere sul serio. Il giorno prima dell’ordinazione io non avevo il vestito completo da mettere, ero agli esercizi in preparazione ad Assisi e sentivo così forti le parole di Gesù: “Non preoccupatevi di cosa indosserete, guardate i gigli del campo, neanche Salomone era vestito così… Non penserà forse a voi il Padre vostro celeste?”… ed ecco che la mattina dell’ordinazione un mio confratello sulle scale mi dice: “Io ho un completo in più ti serve Sandro?“ Così mi vestii dell’abito preparato per me dalla Provvidenza. Che meraviglioso regalo! E fino ad oggi non si è mai smentita la dolce e cara Provvidenza del Padre.

“E ora vai per il mondo”Fui inviato a Bergamo a iniziare il mio servizio pastorale sempre con i giovani e con alcune famiglie profughe dalla guerra della Bosnia Erzegovina. Vissi il mio primo cammino di Santiago, indimenticabile parabola della Vita, il pellegrinaggio ad Auschwitz, la mia prima Giornata Mondiale dei Giovani a Parigi nel 1997, l’esperienza missionaria in Albania. E venne il tempo del grande Giubileo del 2000: c’ero a Tor Vergata sempre con i giovani, ma Giovanni Paolo II parlava a me in quella spianata con 2 milioni di persone: “Nel Duemila è difficile credere? Sì! È difficile, ma con l'aiuto della grazia è possibile… è Gesù che cercate quando sognate la felicità. È Lui la Bellezza che tanto vi attrae…”. E ho

potuto in quella Veglia scolpita dentro la testa e il cuore intravedere come il Volto di Cristo Vivente e Risorto splendere nella sua Chiesa raccolta da tutte le nazioni. Vengo spostato a Milano in parrocchia e lì ricevo tanto dal parroco don Pietro che con molta umiltà e costante lavoro mi insegna a stare tra la gente come fratello tra i fratelli. Dopo alcuni anni ho l’opportunità di fare l’esperienza alla cittadina internazionale di Loppiano: lavoro come falegname, vivo un tempo fortissimo di silenzio, di ascolto del cuore, di prova. Nasce in quella occasione un grande dono che fin da piccolo sognavo: entrare all’Accademia Disney di Milano, dove gli artisti vengono a disneyanizzare il tratto: io invece, prete di oratorio, vengo accolto per la richiesta mia di poter colorare il mio apostolato e servizio ai giovani della creatività, dell’armonia e bellezza che caratterizzavano fin dagli inizi le opere Disney. Dopo quell’anno regalato da Dio vengo mandato a fare servizio di pastorale giovanile e vocazionale nelle comunità italiane della nostra Congregazione e mi sposto a Roma. Tanti volti incrociati, tante comunità conosciute, team creativi di spiritualità vissuti con entusiasmo, ma anche il desiderio di incarnarmi in una comunità locale per non essere troppo “girovago”. “Il Buon Pastore sei tu, non io!E così nel 2010 mi chiedono il servizio di parroco nella comunità del Murialdo a Roma. Non mi sentivo all’altezza: come posso guidare io le persone? Ma venne in soccorso subito lo Spirito che mi rassicurò: non devi essere tu a guidare, è Gesù il Signore, il Buon Pastore, che guida… tu segui Lui. Questo mi ha tanto rasserenato. E nel giorno di beatificazione di Chiara Luce Badano, il 25 settembre, iniziai questo servizio, illuminato anche da questa speciale amica e testimone. Abbiamo vissuto con la comunità momenti preziosi: il servizio in Sierra Leone, il pellegrinaggio In Terra Santa, che è stato un incontro reale con il Signore Risorto; abbiamo accolto Gesù povero nel pranzo di Natale insieme alla comunità di sant’Egidio; abbiamo scoperto i talenti di tanti volontari al servizio dei piccoli, nelle Estati Ragazzi, dei malati; abbiamo fatto famiglia con tante famiglie, unite, divise, separati e vedovi; abbiamo pianto con le mamme che han perso i figli; siamo stati accolti come Consiglio Pastorale da Papa Francesco nella Messa a santa Marta portandogli innumerevoli lettere di tutta la comunità; abbiamo gioito con chi è stata nominata dal Papa stesso sottosegretario del Pontificio Consiglio Laici, Famiglia, Vita. Oggi sono al nono anno del servizio di parroco, forse terminerò quest’anno. Il futuro non lo conosco. So che Gesù è stato la mia Roccia incrollabile, sì Lui è incrollabile, non io… Lui mi ha sollevato nella prova più grande e di cui avevo più paura nella mia vita: la partenza per il Cielo di mamma. Sì, Lui ha reso tutto lieve, mi ha permesso di dire la sera che ho saputo che mamma era entrata in coma, in ginocchio in cappellina: “Mamma tu mi hai donato la vita fisica e te ne sarò

23

RIVOLI Parrocchie nella Città

per sempre grato… io non posso darti la vita fisica… ma posso… donarti ALLA Vita Eterna”, e alzando le mani in segno di offerta, verso il piccolo tabernacolo ho lasciato andare mamma, l’ho consegnata a Gesù Signore dei Viventi e Risorto; proprio a Gerusalemme nei pellegrinaggi vissuti avevo come sentito sul Santo Sepolcro Qualcuno dirmi: “Quando sarà il tuo momento di morte o dei tuoi cari, vieni qui, torna qui con il pensiero: senti come sono solido? Senti che sono marmo indistruttibile?? Ecco, non temere, appoggiati qui, qui nessuno scivola nel buio, nel vuoto, io sono come Roccia!” E alla Basilica della dormizione di Maria, avevo sentito come dirmi: “Come mia madre Maria non è stata lasciata in preda della morte e della decomposizione, ma è resuscitata, è viva, è operante, così sarà anche di tua madre, di tuo padre, di tutti i tuoi cari: non possono essere lasciati preda della morte!”. E infatti sento realmente mamma vivissima, ancora più di prima, partecipe di ogni mio istante, molto più di prima. Ecco Gesù Risorto il mio Signore cosa sa fare… Lo lodo e lo benedico e lo ringrazio della storia che giorno dopo giorno disegna con me e con tanti, che hanno incrociato il mio cammino e sapendolo o meno mi hanno aiutato, sostenuto, edificato con la loro fede, il loro coraggio, le loro domande; e lo ringrazio per avermi donato il dono incommensurabile della fede e di avermi chiamato a servirlo come posso.

Con affetto, padre Sandro Girodo

24

Il Vescovo Cesare e i giovani

Lunedì 19 Novembre il Vescovo Cesare Nosiglia è stato in visita pastorale a Rivoli e ha incontrato i sacerdoti, i preti e i diaconi dell'Unità Pastorale 36. La sera è stata dedicata all'incontro con i responsabili delle Regie Educative dei vari Oratori.Il nostro Vescovo ha incoraggiato i giovani a guardare ai poveri quale occasione per comprendere, attraverso di loro, la propria vocazione e ci ha chiesto di fare un ulteriore sforzo verso la costruzione di una sola Regia Educativa per l'Unità Pastorale. La giornata si è conclusa con la Veglia Vocazionale in chiesa per tutti i giovani dai 14 anni in su: un bel momento di preghiera e adorazione eucaristica.

25

RIVOLI Parrocchie nella Città

I Giovani, la Fedee il Discernimento vocazionaleLa XV  Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema«I giovani, la fede e il discernimento vocazionale» si è tenuta dal 3 al 28 ottobre 2018.

Nell’ascolto del “Cristo eternamente giovane” i padri sinodali scrivono ai ragazzi di tutto il mondo: “Le nostre debolezze non vi scoraggino”. “La Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro entusiasmo”Pubblichiamo il testo integrale della Lettera dei padri sinodali ai giovani di tutto il mondo. Speranza, fiducia -  nonostante la debolezza -  sono le parole chiave di questa Lettera che nasce, come si legge, dalla volontà di ascoltare la voce del “Cristo eternamente giovane” e riconoscere quella dei ragazzi perché il mondo, e la stessa Chiesa, ha bisogno della forza dei loro sogni.

Lettera dei padri sinodali ai giovaniA voi, giovani del mondo, ci rivolgiamo noi padri sinodali, con una parola di speranza, di fiducia, di consolazione. In questi giorni ci siamo riuniti per ascoltare la voce di Gesù, «il Cristo eternamente giovane», e riconoscere in Lui le vostre molte voci, le vostre grida di esultanza, i lamenti, i silenzi.Sappiamo delle vostre ricerche interiori, delle gioie e delle speranze, dei dolori e delle angosce che costituiscono la vostra inquietudine. Desideriamo che

adesso ascoltiate una parola da noi: vogliamo essere collaboratori della vostra gioia affinché le vostre attese si trasformino in ideali. Siamo certi che sarete pronti a impegnarvi con la vostra voglia di vivere, perché i vostri sogni prendano corpo nella vostra esistenza e nella storia umana.Le nostre debolezze non vi scoraggino, le fragilità e i peccati non siano ostacolo alla vostra fiducia. La Chiesa vi è madre, non vi abbandona, è pronta ad accompagnarvi su strade nuove, sui sentieri di altura ove il vento dello Spirito soffia più forte, spazzando via le nebbie dell’indifferenza, della superficialità, dello scoraggiamento.Quando il mondo, che Dio ha tanto amato da donargli il suo Figlio Gesù, è ripiegato sulle cose, sul successo immediato, sul piacere e schiaccia i più deboli, voi aiutatelo a rialzarsi e a rivolgere lo sguardo verso l’amore, la bellezza, la verità, la giustizia.Per un mese abbiamo camminato insieme con alcuni di voi e molti altri legati a noi con la preghiera e l’affetto. Desideriamo continuare ora il cammino in ogni parte della terra ove il Signore Gesù ci invia come discepoli missionari.La Chiesa e il mondo hanno urgente bisogno del vostro entusiasmo. Fatevi compagni di strada dei più fragili, dei poveri, dei feriti dalla vita.Siete il presente, siate il futuro più luminoso.

26

Carissimo Papa Francesco...Noi giovani, presenti al Sinodo, vogliamo cogliere questa occasione per esprimerti la nostra gratitudine e la nostra gioia per averci dato lo spazio di fare insieme questo piccolo pezzo di storia. Le idee nuove necessitano di spazio e tu ce l’hai dato. Il mondo di oggi, che presenta a noi giovani opportunità inedite insieme a tante sofferenze, ha bisogno di nuove risposte e di nuove energie d’amore. Ha bisogno di ritrovare la speranza e di vivere la felicità che si prova nel dare più che nel ricevere, lavorando per un mondo migliore.Noi vogliamo affermare che condividiamo il tuo sogno: una Chiesa in uscita, aperta a tutti soprattutto ai più

deboli, una Chiesa ospedale da campo. Siamo già parte attiva di questa Chiesa e vogliamo continuare a impegnarci concretamente per migliorare le nostre città e scuole, il mondo socio-politico e gli ambienti di lavoro, diffondendo una cultura della pace e della solidarietà e mettendo al centro i poveri, in cui si riconosce Gesù stesso.Al termine di questo Sinodo desideriamo dirti che siamo con te e con tutti i vescovi della nostra Chiesa, anche nei momenti di difficoltà. Ti preghiamo di continuare il cammino che hai intrapreso e ti promettiamo il nostro pieno sostegno e la nostra preghiera quotidiana.

Sinodo dei vescovi: la lettera dei giovani uditori

27

RIVOLI Parrocchie nella Città

Venerdì 16 novembre a Rivoli, nel salone Beato Antonio Neyrot della Parrocchia Santa Maria della Stella, si è tenuto il terzo incontro del ciclo “Essere Genitori, un’arte imperfetta” promosso dalle Parrocchie di Rivoli e dall’Associazione Famiglialcentro di Collegno, ormai giunto alla settima edizione. La serata, dedicata a genitori di ragazzi dai 12 anni in su, era intitolata: “Tra protezione e autonomia: una questione di equilibrio. Costruire vicinanza con i figli preadolescenti e adolescenti nell’epoca della precarietà.”Le due relatrici, Maria Fernanda Vacirca e Lidia Zanette, insegnanti della Scuola Secondaria di primo grado I.C. Piero Gobetti di Rivoli conoscono bene i ragazzi di questa fascia d’età, sia come insegnanti e curatrici dell’attività di “sportello” a scuola, sia come madri. Vacirca è anche psicologa. In sala, oltre a don Giovanni Isonni e allo staff del progetto, si sono presentati quasi 300 genitori e sono intervenuti gli assessori del Comune di Rivoli Marisa Maffeis, con delega all’Istruzione, e Katja Agate, alle Politiche sociali.Le due professoresse hanno guidato il pubblico in un viaggio per comprendere il periodo complesso in cui vivono i ragazzi nella preadolescenza (11-14 anni) e nell’adolescenza (dai 15 in su), sottolineando bene la differenza tra le due fasi di crescita, spesso semplificate e confuse.Esse hanno evidenziato i pericoli e i rischi di queste fasce d’età. I primi sono quelli che richiedono dal genitore un atteggiamento protettivo: spesso si tende a preoccuparsi più della crescita “del corpo” e dei suoi cambiamenti, ma la vera crescita di quest’età è a livello mentale ed è ben più significativa! Gli strumenti che i nostri ragazzi possiedono rispetto ai ragazzi di generazioni passate sono molto diversi e richiedono un controllo da parte dei genitori, specialmente nella preadolescenza. I rischi, al contrario, sono quelli che permettono al ragazzo di crescere, di prendersi le proprie responsabilità e che è utile che il ragazzo sperimenti, come ad es. “Che vivano degli insuccessi, che sbaglino, che incontrino i loro limiti e ne soffrano...” . Le due professoresse ci suggeriscono: “Non preoccupiamoci solo di proteggerli dai pericoli, ma educhiamoli alla passione esistenziale. Passione è anche rischio, perdita, fatica, fiducia, resistenza, temerarietà, rigore. Educhiamo al desiderio, educhiamo alla bellezza.”Sul rapporto tra genitori e figli, dobbiamo accettare che “il figlio è un enigma”. È fondamentale costruire con lui o lei una vicinanza che sia attenta alle sue esigenze ma non invadente. Dobbiamo stare attenti a non “impostare tutto sull’affetto, trattiamo i figli come

alleati correndo il rischio di perdere l’asimmetria del rapporto, la verticalità del legame, la differenza simbolica tra genitore e figlio. ”Come soluzione citano Recalcati: “Tentiamo di andare oltre l’autoritarismo del passato e l’ipervalutazione del dialogo e dell’empatia.” La chiave è “accettare e amare il segreto del figlio. Sto vicino ai miei figli non perché li comprendo, ma perché stimo il loro segreto.”Le insegnanti ci suggeriscono dunque che “la capacità genitoriale di dosare sostegno e controllo in relazione all’età ed alle particolari caratteristiche del figlio realizza quella “protezione flessibile” che è riconosciuta come maggiormente positiva per lo sviluppo dell’adolescente”. Da un lato quindi dare sostegno con ascolto attivo, calore, accettazione incondizionata, approvazione, rinforzo e partecipazione (cognitiva ed emotiva), dall’altra però avere controllo con la fermezza, definizione e rispetto delle regole, chiarezza delle sanzioni, negoziazione dell’autonomia e supervisione.La parola chiave è perciò proprio l’equilibrio tra questi due atteggiamenti. Citando Alberto Pellai, con la metafora del tiro alla fune, le due insegnanti concludono invitandoci a vivere in modo consapevole ma sereno questa “sfida”: i figli giocano con e contro mamma e papà perché l'avversario che stanno sfidando non è altro che il loro allenatore. E si costruiscono così una “muscolatura emotiva”.

Tra protezione e autonomia:una questione di equilibrio

28

La Cooperativa Sociale Chronos è l'insieme di tante storie e di tante persone, di rapporti e di legami con il territorio e di una quotidianità, che giorno per giorno, ha modellato la nostra cultura, il nostro lavoro e l'essere persone che si occupano di persone.Durante la sua storia, la cooperativa è stata protagonista attiva di una società civile in cui ha agito nel rispetto della persona e della sua dignità, attraverso la cura verso gli ospiti, in collaborazione con le famiglie, gli enti, le associazioni di territorio e i volontari. In questa

rete di relazioni e di collaborazioni, la Cooperativa è stata punto di riferimento affidabile e sicuro.Una delle scelte fondamentali intraprese negli anni è stata la volontà di realizzare e mantenere servizi (comunità e centri diurni per disabili) considerati luoghi di benessere degli ospiti e dei lavoratori, in cui far crescere e coltivare la cultura, luoghi nei quali il lavoro di ogni persona è valorizzato perché prezioso e indispensabile per la cura e la relazione con l'Altro.

La Casa di Eugenio

Cooperativa Sociale Chronos s.c.s via Rombò 35, 10098 Rivoli (TO) tel 0119553401 fax 0119553410 [email protected]

Comunità alloggio per disabili situata in Rivoli, viale Colli 118/85, inaugurata il 25 ottobre 2018

29

RIVOLI Parrocchie nella Città

Io sono Paolo Freguglia. Ho 30 anni e abito a Treviglio in provincia di Bergamo. Ho conosciuto don Giovanni in Valcamonica, quando avevo 8 anni. In questi giorni abito con lui e gli altri sacerdoti a Rivoli, vicino a Torino, nella parrocchia della Stella. Faccio anche l’educatore, insieme a Simone, Gabriele, Daniela e Stefano. Con noi c’è una bravissima educatrice, responsabile dell’oratorio Stella: si chiama Donatella ed è sempre pronta ad aiutare e ad ascoltare tutti. Io vorrei tanto insegnare ai bambini come si fa una pizza in oratorio. Oltre a impegnarmi come educatore, faccio anche l’attore con Sara Gianotti e il suo gruppo di giovani e canto nel coro della Parrocchia. A Rivoli mi trovo proprio bene e sono felice quando mi posso fermare alcune settimane.

Paolo Freguglia

La mia esperienzaa Rivoli

30

Ciao, il mio nome è Dembo e sono originario di Banjul, Gambia.La mia famiglia è composta da mio padre che è un pescatore, mia madre che è una giardiniera e mia sorella. In Gambia lavoravo presso un hotel come barman e anche come guida turistica, portando i turisti a visitare musei, scuole, famiglie, a pescare, a vedere le danze tipiche, a fare bird watching, ecc…Svolgevo il mio lavoro con piacere, ma a novembre 2014 ho dovuto lasciare il mio paese, perché la legge musulmana non consente il contatto con i turisti e la polizia mi stava cercando per arrestarmi.In Gambia per questa violazione sono previsti l’ergastolo o la pena di morte.Ebbe quindi inizio il mio viaggio. Attraversai Senegal, Mali, Burkina Faso, Nigeria e infine arrivai in Libia dove lavorai per undici mesi, prima in modo saltuario e infine presso una famiglia come fattore agricolo.Contattai mia madre che mi comunicò che non avrei potuto fare ritorno a casa, che radio e televisione parlavano di me, che la polizia mi stava cercando ovunque e che alcuni miei colleghi erano stati arrestati e percossi fino a morire.A ottobre del 2015 in Libia ebbe inizio il terzo terribile scontro tra due fazioni ribelli e, non potendo tornare in Gambia perché ero a Rosarno in vacanza, la famiglia per la quale lavoravo trovò una soluzione alternativa per evitarmi il pericolo imminente: mi misero nel bagagliaio dell’auto, mi portarono in riva al mare e mi fecero salire su una grande barca, dicendomi che avevano pagato tutto loro e che sarei stato al sicuro.Arrivato in Italia, a Rosarno (RC), lavorai nei campi per due anni e mezzo, dormendo per terra e vivendo in pessime condizioni. Ma la scorsa estate, andando a lavorare, incontrai una famiglia di Rivoli che era a Rosarno in vacanza. Furono da subito molto accoglienti e generose donandomi scarpe, vestiti e un letto per

dormire. Erano curiose di conoscere la mia storia e le mie condizioni di vita in quel periodo.Mia grande sorpresa fu una domanda in particolare “Che cosa faresti se qualcuno ti proponesse di andare a scuola?” Non avevo mai pensato a questa possibilità! Sarebbe stato fantastico per me imparare un mestiere e migliorare le mie condizioni di vita.La mia mamma europea e le sue figlie mi proposero di venire a Rivoli.Sono arrivato qui il 30 settembre 2018 con tante speranze e un po’ di paura, poi ho conosciuto delle persone gentili, rispettose e accoglienti e sono felice del percorso di miglioramento intrapreso.Oggi frequento il CPIA, scuola d’italiano per stranieri, passo le mie giornate in una casa di accoglienza facendo i compiti e svolgendo qualche lavoretto.Sono sicuro che con l’aiuto che sto ricevendo e il mio impegno potrò migliorare sempre di più! Ringrazio sempre di vero cuore la mia mamma europea che mi ha permesso di conoscere una realtà diversa da quella in cui vivevo e la comunità rivolese che mi ha accolto a braccia aperte e senza pregiudizi.

Dal Gambia a Rivoli:il viaggio della speranza

31

RIVOLI Parrocchie nella Città

L’Approdo,una graphic novel universale sull’immigrazione

L’approdo, dell’illustratore australiano Shaun Tan, è un lungo racconto per immagini pubblicato in Italia dieci anni fa che non risente dell’usura del tempo e la cui tematica ci interessa oggi come ieri per la ciclicità del suo corso. Questo graphic novel senza parole è la storia di ogni migrante, ogni rifugiato, ogni apolide. È ispirato alla storie vere che l’autore ha raccolto e rielaborato nel corso di cinque anni, prima fra tutte quella del padre, emigrato dalla Malesia negli anni Sessanta, ma è privo di qualsiasi coordinata geografica e temporale. In questo modo l’autore ha svincolato la storia da un flusso migratorio storicamente definito e ne ha fatto un racconto universale anche attraverso il linguaggio veicolare delle immagini.Muto, ma traboccante di suoni e conversazioni in lingue sconosciute, ci fa vedere ciò che vede un padre di famiglia che fa le valigie e parte per un luogo diverso e straniero. Attraverso l’effetto seppia di tavole dalla tecnica raffinatissima, contattiamo con i nostri stessi occhi una realtà sconosciuta, aliena, surreale e l’autore ci porta in altre storie, il passato delle persone incontrate dal protagonista, tramite flashback che partono da ciò che è riflesso nei loro occhi.Le immagini a pagina intera che ritraggono le città da cui vengono i migranti e le città in cui essi approdano

si alternano a vignette in sequenza stretta e il libro si muove tra il graphic novel e il fumetto, seguendo un ritmo giusto che sapientemente tiene insieme lentezza e ampie digressioni narrative. Emozionano i volti evocativi, spesso ritratti nei particolari, ma soprattutto emoziona la potenza generativa dei gesti di amicizia tra estranei che hanno la facoltà di rendere via via familiari i luoghi prima alieni e minacciosi. Il racconto di Tan, che si apre con un approdo e con un approdo si conclude, è una storia intensa che apre all’idea di un’umanità sempre diversa da sé e per questo sempre in grado di rivelarsi e, scoprendosi, includere.

Lidia Zanette

32

A Ottobre, presso l’Oratorio di Borgonuovo è partito un nuovo laboratorio teatrale per bambini, gestito dalla Compagnia Teatrale “Sotto il Castello” di Rivoli guidata da Giovanni Barolo. È una bellissima esperienza perché Il teatro non è semplice finzione: si pone come strumento educativo che nei bambini esiste già nella sua forma poetica più pura e autentica. Il bambino sperimenta le proprie emozioni, sensazioni, pensieri e il tipo di relazione con gli altri traducendoli nel linguaggio del corpo; in questo modo, il teatro è realmente un’occasione per crescere, perché basa la propria pratica sulla percezione sincera di

sé e degli altri. A partire dal gioco ci si conosce e si lavora alla creazione di un gruppo e alle basi della conoscenza dello spazio scenico.  Divertendosi si trasmettono principi quali l’attenzione ai compagni, il sostegno, l’ascolto reciproco, il rispetto. Attraverso l’improvvisazione si lavora alla scarica di tensioni e sulla libera espressione. Gli allievi del corso, aiutati dalla esperta Carlotta e da Simone che è anche un bravo musicista, stanno allestendo un lavoro teatrale, ovviamente per ragazzi, che verrà rappresentato sabato 6 Aprile al teatro Borgonuovo alle ore 17 e non vedono l’ora di mettersi in gioco.

Giocare con il teatro

INFO: 320 7875879 MAIL: [email protected]

33

RIVOLI Parrocchie nella Città

Gruppi anziani - proposte 2018 - 2019ETÀ D’ORO - San Martino / Chiesa di MIA - giovedì 14.30 - 17.30ORE SERENE – Stella - martedì dalle 14.30 alle 17.30e gli altri gruppi degli anziani v delle parrocchie

PROPOSTE martedì 18 dicembre 2018 - h. 14 – 19Ritiro di Natale - al Santuario della Madonna dei fiori di Bra e al monastero delle Clarisse di Bra

giovedì 28 marzo 2019 - h. 8 – 18Ritiro di Pasqua al Sacro Monte di Varallo Sesia

lunedì 6, martedì 7 e mercoledì 8 maggio 2019 - grande PELLEGRINAGGIO: visita di Spoleto, Cascia e Assisi

giovedì 30 maggio 2019 - h.14,30 – 18 - Pellegrinaggio mariano alla Consolata e al Cottolengo di Torino

Proposta diocesana - LaboratoriPER UNA CHIESA IN USCITA - alla Stella

Lunedì 4 e 11 febbraio e sabato 16 marzo 2019 dalle ore 20,45 alle ore 22,30

MINISTRI DELLA COMUNIONE A CASASe in qualche famiglia delle nostre comunità ci fossero persone anziane o ammalate che desiderano ricevere la Comunione in casa, ci si può rivolgere ai parroci o alle segreterie parrocchiali per concordare gli incontri con i Ministri della Comunione.

Incontri di cammino verso la Cresima per Giovani e Adulti:ogni lunedì alle ore 21 alla Stelladal 21 gennaio al 24 aprile 2019

Celebrazione il 28 aprile 2019 alle ore 11 alla StellaPer iscrizioni passare o telefonare

alla Segreteria della Stella (giovedì o sabato ore 9/12 - tel. 011.9586479)

Il Servizio per il lavoro a Rivoli opera presso l’Oratorio della Stella,via Fratelli Piol 44, con il seguente orario: martedì 16-19Punto di contatto telefonico 333.332.0073 (negli orari di apertura dello sportello e via sms)

SERVIZIO PER IL LAVORO - "Ci siamo quasi"

Messe dal 17 al 21 dicembre 2018- h. 6 a Santa Maria della Stella- h. 12,30 a Gesù Salvatore- h. 15 a San Francesco- h. 17 a MIA- h. 21 a San Bernardo h. 22

San BernardoSan MartinoGesù Salvatore

h. 24San FrancescoSanta Maria della StellaM.I.A.

Novena di Natale

Messe nella notte di Natale

34

Don Angiolino Cobelli

35

RIVOLI Parrocchie nella Città

Don Angiolino Cobelli, originario della parrocchia di Salò (Brescia), aveva da poco compiuto 70 anni ed era stato ordinato nel 1976. Durante il suo ministero nella Diocesi di Brescia è stato missionario fidei donum in Uruguay dal 1982 al 1992: un'esperienza indimenticabile che non mancava di raccontare a chi incontrava. Ritornato poi nella Diocesi di Brescia, nel 2010 viene inviato nuovamente come fidei donum, ma questa volta nella nostra Arcidiocesi di Torino come parroco della Parrocchia di San Bartolomeo a Rivoli e inserito nella comunità dei sacerdoti bresciani già presenti a Rivoli. La sua attività pastorale è stata caratterizzata da una testimonianza del Vangelo non solo a parole, ma soprattutto nella concretezza dell'esperienza. Sempre attento ad una lettura corretta delle Scritture per coglierne il senso profondo, invitava a vivere una fede autentica, senza fronzoli o sovrastrutture e, soprattutto, immersa nel quotidiano. Attenzione alla quotidianità dimostrata nel rilanciare e seguire le attività caritatevoli della parrocchia, inaugurando le esperienze di “orto parrocchiale” (in cui si impegnava in prima persona) per integrare i viveri da offrire alle persone bisognose e del laboratorio di recupero di abiti dismessi per dare un nuovo utilizzo agli abiti, ma anche una speranza e un'opportunità per persone in difficoltà.Concretezza vissuta anche nelle numerose (e molto apprezzate) occasioni di convivialità, che erano autentici momenti di incontro, di conoscenza, di scambio e di costruzione di vera comunione. La sua genuinità, condita dall'umiltà e da un pizzico di ironia, veniva apprezzata negli incontri di preparazione dei fidanzati al matrimonio, in cui sottolineava la bellezza e l'importanza dell'amore, della lealtà e della fiducia nel rapporto di coppia.Nell'attività del cinema e teatro parrocchiale è stato sempre vicino in maniera discreta, ma presente nell'affrontare le decisioni importanti, incoraggiando nuove iniziative come la creazione di una compagnia teatrale e di nuove occasioni di confronto, cogliendo in pieno la vocazione di “Sala della comunità”.Questa concretezza è sempre stata alimentata da un profondo rapporto con il Signore, come nelle occasioni mensili di ritiro all'abbazia di Novalesa per approfondire la preghiera e la meditazione, nella cornice delle montagne che aveva imparato ad apprezzare e a conoscere.Nel 2017 aveva terminato il suo servizio a Rivoli ed era tornato a Brescia come curato nella parrocchia di Sant'Angela Merici.La sua presenza e la sua testimonianza ha fatto riscoprire l'importanza delle relazioni tra di noi e con Dio per una fede da annunciare non solo con le parole, ma con gesti semplici e concreti. Un ringraziamento di cuore a don Angiolino che ora potrà abbandonarsi nell'abbraccio del Padre e nella luce della vita senza fine di cui tanto amava parlare.

Fabrizio Nicoletti

Credo che sia bello condividere come comunità il nostro grazie a don Angiolino.In questi mesi ho ripensato tante volte a lui e a ciò che ho vissuto con lui dagli anni del seminario, quando lui era nostro assistente-educatore più grande, a quando abbiamo condiviso alcuni incontri quando era in Uruguay, a questi 7 anni che abbiamo vissuto insieme a Rivoli.Don Angiolino mi ha fatto almeno tre grandi doni:

la sua voglia e la sua gioia di CAMMINARE... la nostra vita è cammino, è uscire, è lasciare, è scoprire, è contemplare. Don Angiolino è uomo di cammino: da Salò a Verona, a Brescia, all’America latina, al lago di Garda, a Rivoli… al Paradiso.il suo piacere di COMUNIONE e CONVIVIALITA’. Mi piaceva quando preparava l’asado a san Bartolomeo ed era felice di averci alla sua tavola per condividere e stare semplicemente insieme, e così in tanti altri momenti.il suo gustare e amare il SILENZIO. Ho incontrato don Angiolino in luglio all’abbazia di Novalesa. Era sereno e contento perché quel luogo era per lui lo spazio del silenzio, della preghiera, dell’incontro con Lui.

Davvero GRAZIE don Angiolino e a rivederci là dove c’è la méta del nostro cammino,dove c’è una grande tavola preparata per tutti, dove c’è il silenzio dell’incontro pieno e definitivo con Lui!

don Giovanni

Don Angiolino, grazie!!!

36

28 Ottobre 2018a San Bernardo mandato ai Catechisti

UNITÀ PASTORALE 36 . RIVOLIFORMAZIONE CATECHISTI PER ANNO 2018/2019

DOMENICA 28 OTTOBRE – h. 11,30 – Chiesa San BernardoMessa di mandato per gli operatori della catechesi delle Parrocchie di Rivoli

SABATO 17 NOVEMBRE 2018 – h. 15 – Oratorio Don BoscoIncontro: “I sacramenti e la vita cristiana”

SABATO E DOMENICA 9/10 MARZO 2019Ritiro con don Filippo presso Villa San Pietro a Susa“La vocazione universale alla salvezza: tutti siamo chiamati alla vita buona in Cristo”

SABATO 6 APRILE 2019 – h. 15/19 – Parrocchia StellaIncontro: “Le relazioni che fanno il catechista”

VENERDÌ 14 GIUGNO 2019 – h. 19 – Chiesa San FrancescoMessa conclusiva e cena condivisa

Gruppi Volontariato Vincenziano Anno 2018 - 2019

per dare “anima” al nostro servizio- Lunedì 14 gennaio 2019 - ore 15a San Bernardo - incontro di formazione - Lunedì 4 febbraio 2019 - ore 15a San Martino - incontro di formazione - Lunedì 4 marzo 2019 - ore 15a San Giovanni Bosco - incontro di formazione- Lunedì 1 aprile 2019al “Salotto e Fiorito” - incontro di preghiera durante la Quaresima- Lunedì 6 maggio 2019al “Salotto e Fiorito” - incontro di preghiera per la festa di Santa Luisa De Marillac- Lunedì 3 giugno - ore 15a San Bernardo - verifica e programmazione

37

RIVOLI Parrocchie nella Città

BATTESIMI 2018-2019

San MartinoDomenica 13 gennaio 2019festa del battesimo di Gesù - ore 15Domenica 3 febbraio 2019Festa della Vita - ore 15,30

PASQUA 2019

SABATO SANTO 20 aprile 2019

Battesimi nella Veglia pasquale - ore 21

PASQUA 21 aprile 2019

Battesimi nella messa delle - ore 10

Domenica 12 maggio 2019 ore 15

Domenica 26 maggio 2019 ore 15

Domenica 16 giugno 2019 ore 15

Domenica 8 settembre 2019 ore 15

Domenica 22 settembre 2019 ore 15

Domenica 20 ottobre 2019 ore 15

Festa dell’Immacolata – 8 dicembre 2019

Battesimi ore 11,15 nella Messa a MIA

Santa Maria della StellaDomenica 13 gennaio 2019festa del Battesimo di GesùBattesimi nella messa delle ore 11Domenica 3 febbraio 2019festa della Vita - Battesimi ore 15,30PASQUA 2019

SABATO SANTO 20 aprile 2019

Battesimi nella Veglia pasquale - ore 21PASQUA 21 aprile 2019

Battesimi nella messa delle ore 11Domenica 5 maggio 2019 ore 15,30Domenica 9 giugno 2019 ore 15,30Domenica 23 giugno 2019 ore 15,30FESTA – SANTA MARIA DELLA STELLA

Domenica 15 settembre 2019 ore 11Domenica 29 settembre 2019 ore 15,30Domenica 27 ottobre 2019 ore 15,30Festa dell’Immacolata – 8 dicembre 2019

Battesimi ore 15,30

San BernardoDomenica 18 novembre 2018 ore 11,30Domenica 16 dicembre 2018 ore 11,30Domenica 13 gennaio 2019Festa Battezzati - ore 11,30Sabato 20 aprile 2019 ore 22Domenica 21 aprile 2019 ore 11,30Domenica 12 maggio 2019 ore 11,30incontro famiglie bimbi battezzati + pranzoDomenica 26 maggio 2019 ore 17Domenica 9 giugno 2019 ore 16Domenica 23 giugno 2019 ore 11,30Domenica 7 luglio 2019 ore 17Domenica 22 settembre 2019 ore 11,30Domenica 20 ottobre 2019 ore 11,30

San Bartolomeo(Chiesa di San Francesco)Domenica 18 novembre 2018 ore 10Domenica 16 dicembre 2018 ore 10Domenica 13 gennaio 2019Festa Battezzati - ore 10Domenica 21 aprile 2019 ore 10Domenica 26 maggio 2019 ore 16Domenica 9 giugno 2019 ore 17Domenica 23 giugno 2019 ore 10Domenica 7 luglio 2019 ore 16Domenica 29 settembre 2019 ore 10Domenica 10 novembre 2019 ore 10

Incontri da gennaio 2019, la domenica alle ore 19 - Oratorio Stella

Itinerari di fede per coppie che intendono celebrareil Sacramento del Matrimonio

38

San Bartolomeo

Iannantonio Marco - Boschetti Alessia - Saggini Alessio

San Bernardo

Catalano Melissa - Emanuele Ivan - Iuliano Matteo – Morra Gaia – Testa

Alice Cecile –Zedde Angelica – Garripoli Giorgio Maria – Bonasso Edoardo

Landi Federico - Scuarciafichi Pietro – Lupo Sofia

San Martino

Randazzo Gemma – Cardinale Cristian – Dambra Edoardo –Calvello Sofia

Pozzan Leonardo Tancredi – Pozzan Giulia – Giri Ludovico – Peccarrisi

Alessandro – Tancorre Alice – Zilio Martina - Zilio Ginevra – Amariti

Tommaso Giuseppe – Malandrin Tommaso – Bixio Sveva

Santa Maria della Stella

La Magna Beatrice - De Laurentis Gaia - Vaccarono Vittoria - Fava Teodora

Amelia - Fava Guglielmo Pietro - Caparello Ginevra - Cola Martina

Greco Rebecca Maria - Comoretto Simone - Lagatta Giulia - Guglielmone

Alessandro - Varesio Boido Gregorio Angelo - Miele Jacopo - Longo

Carlotta - Rondelli Elisa - Drammis Diletta - Barioni Sirya - Barba Elisa

Neri Flaminia - Tresanini Maelle - Buccoliero Carlo - Di Stefano Chloe

Magnino Carlo - Pillitteri Leonardo

San Bartolomeo

Bianco Emanuele e Falica Enrica

San Bernardo

Simone Raffaele e Denicu Nadia - Spolittu Edoardo e Consentino Silvia

San Martino

Olivato Stefano e Scaiano Tiziana – Calderoni Giovanni e Muri Anna

Rita – Longo Emanuele e Altafini Alice – Esposito Lucio Enrico e Braschi

Stefania – Mettifogo Marco e Salvini Irene – Amariti Rino e Roja Jennifer

Daniel Tobias e Alberighi Silvia Maria

Santa Maria della Stella

Falcone Cosimo e Coviello Teresa - Derosa Davide e Vannozzi Romina

La Magna Daniele e Giammarrusto Debora

ANAGRAFE PARROCCHIALE

Battezzati

Sposi

dal 1° agosto al 31 ottobre 2018

39

RIVOLI Parrocchie nella Città

San Bartolomeo

Giardina Giovanna (84) - Lavagnini Elio (68) - Middione Barbara (81) -

Mussone Franca (90) - Lava Mirella (61) - Mangone Filomena (90) - Borelli

Giuseppe (83) - Demasi Mario (44) - Altavilla Francesco (29) - Nurisso

Giorgio (61)

San Bernardo

Marchesi Antonio (59) – Pagnotta Isabella ved. Falchero (107) – Paracca

Silvia in Finetto (58)- Castagnoli Piera ved. Molenda (92) – Faletti Maria

ved. Cena (82) – Monasterolo Maria ved. Lorenzetti (87) – Santoni

Armando (72) – Deprosperis Temistocle (86) – Pangallo Salvatore (79)

Montesanto Francesco (76) - Cibonfa Armando (86) – Dorigo Albano (81)

San Martino

Morra Teresa ved. Neirotti (96) - Freguglia Nino – Piaia Sergio (79) –

Combetti Teresa ved. Meneghini (89) – Soffietti Sisto (91) – Sambin

Giovanni (83) – Tarquino Vittorina ved. Sola (93) – Sponda Roberto –

Calderoni Giovanni (73) – Gigante Michele (83) – Donnarumma Luigi –

Comba Maria Teresa ved. Soffietti – Berta Carlo (72) – Trevisan Aldo (93)

Coletto Michele (90) – Cataldo Giovanni (84) – Truffo Gian Renzo (81)

Santa Maria della Stella

Ferrato Eleonora ved. Griffa (85) - Gonella Graziella in Sandri (52) -

Lovera Quintina ved. Busso (81) - Loi Serafino (92) - Rizzo Francesco

(82) - Zanardi Delia ved. Carassio (88) - Marangon Bruno (88) - Mirci

Giovanni (72) - Tommasini Olindo (66) - Bondesan Maria Angela ved.

Benedetto (87) - Mancin Irma ved. Pregnolato (87) - Ferro Maria Stella

ved. Vettorello (81) - Avanzo Gina ved. Sarto (87) - Damaso Rosina ved.

Cornaglia (92) - Matulli Giuseppe (92) - Malara Domenico (76) - Marchetto

Medoro (78) - Leonardi Giuseppe (72) - Albrino Margherita ved. Marchesi

(78) - Lombardini Adriana ved. Zinali (85) - Crapanzano Rosina ved.

Parlagreco (80) - Pasetto Andreina in Casotti (69) - Barla Carla ved.

Dalmasso (87) - Tamagnone Silvia in Chiaria (43) - Gimmillaro Francesca

ved. Mirci (90) - Pirrazzo Massimiliano (50) - Canzian Lucio (73) - D’Angelo

Giovanna ved. Agostaro (96) - Morra Mario (81) - Meneghello Maria ved.

De Cao (97) - Trapella Lilia ved. Lecce (86)

Defunti

A novembre è tornata alla Casa del Padre Maria Ferrero che per tanti anni ha servito con gioia la comunitàche si incontra nella chiesa di Gesù Salvatore.

Maria, non possiamo non continuare a chiamarti"Maria di Gesù Salvatore".

Grazie, Maria!

Santa Maria della StellaVia Fratelli Piol, 44tel. 011.9586479 - fax [email protected]: da lunedì a sabato ore 9-12Succursale: Gesù Salvatore - Via Cavour, 40

San Bartolomeo ApostoloVia Roma, 149 - tel. e fax 011.9580245

San Bernardo AbateVia Beltramo, 2 - tel. 011.9584950Orari: da martedì a venerdì ore 10-11

San Martino VescovoVia S.Martino, 3 - tel. e fax 011.9587910Orari: martedì ore 9-11;mercoledì ore 16-18;giovedì 9.30-11; sabato 9-11.Succursali: San Rocco - P.za S. RoccoM.I.A. - P.za Cavallero

Religiosi e religiose

Missionari della ConsolataVia 1° Maggio 3 - tel. 011.9534909e-mail: [email protected]

Padri Giuseppini del MurialdoCorso Francia, 15 - telefono: [email protected]

Figlie della Carità di S.Vincenzo De’ PaoliVia Grandi, 5 - tel. [email protected]

Suore Operaie della Santa Casa di NazarethCasa Chiara Luce – Viale Beltramo, 2Diaconi

Giovanni Bommaci - cell. 349.8180004Lorenzo Cuccotti - tel. 011.9585914Giuseppe Peca - cell. 327.0598222Bruno Zanini - cell. 349.2304161

Sacerdoti

don Giovanni Isonni - cell. 339.6604141e-mail: [email protected] Filippo Massarenti - cell. 349.446.00.26e-mail: [email protected]

don Mauro Petrarulo

cell. 328.546.69.34cappellano ospedale di Rivoli

e-mail: [email protected] Paolo Ravarini - cell. 339.4585808

don Claudio Furnari - cell. 339.5348418e-mail: [email protected]

ORARI APERTURAORATORIO STELLADa lunedì a giovedì ore 16 -19Venerdì ore 15 - 19 Sabato e domenica ore 16 - 18

CHIESEFERIALI F ESTIVE

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM

San Bartolomeo 09.00 09.00 09.00

San Francesco 15.00 10.00

San Bernardo 18.00 18.00 08.30 18.00 18.30 09.00 11.30

09.00 17.00 10.00

San Rocco

San Martino

08.00 19.00

M.I.A. 09.00 11.15

Santa Maria della Stella 18.00 18.00 18.00 18.15 18.00 08.00 11.00 18.00

Gesù Salvatore 09.00 09.30

Ospedale 15.00

Collegio San Giuseppe

Missionari della Consolata

06.30

18.00

06.30 06.30 06.30 06.30 06.30

www.parrocchierivoli.itwww.oratorio.parrocchierivoli.it

INFORMAZIONI UTILI

ORARIO SANTE MESSE

Lunedì ore 9,30 – 11,30Martedì, venerdì e sabato ore 9,00 – 11,00Giovedì ore 18,00 – 19,00 (Parroco)Succursale: San Francesco - Via Adamello, 6Cinema Teatro 011 9564946Email: [email protected]

Lunedì 18,00 – 19,00 (Parroco)