Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in...

6
NUMERO 3 - LUGLIO 2020 Cari amici, 2 PROGETTI IDRICI PER LA MISSIONE SALESIANA La parrocchia Marie Auxilia- trice è un punto di riferimen- to per gli abitanti di tutte le età di un povero quartiere di Parakou, una città in rapidissi- ma espansione: qui i salesiani intendono installare una ci- sterna a torre che garantisca sicurezza idrica ai parroc- chiani che già si riforniscono di acqua presso la missione, e costruire delle toilette per i bimbi della scuola elemen- tare, che ora sono obbligati a espletare i propri bisogni all’a- perto. Tu, puoi aiutarli a realizzare i loro progetti! CODICE PROGETTO: 24806 Sommario OBIETTIVI RAGGIUNTI SPECIALE 5X1000 TRE PROGETTI IN ANGOLA E INDIA DENTRO LA MISSIONE PERÙ, LIMA: UN FUTURO PER I PIRAÑITAS LETTERE DALLE MISSIONI L’AMAZZONIA AI TEMPI DEL COVID-19 VIAGGI MISSIONARI FOCUS SULLA MISSIONE DI HYDERABAD Primo Piano Benin Editoriale gio epidemico, è anche tempo di altri “contagi”: di vicinanze e relazioni nate nel distanziamento forzato e accompagnate da una speranza che affiora. Una sfida che ci chiama, muo- vendoci a guardare avanti, a ragionare su un futuro prossi- mo in cui ripartire dalle priorità che abbiamo maturato e a non perdere il senso di vicinanza che abbiamo conquistato. Affidiamoci a Maria Ausiliatrice, ricordando la frase di Don Bosco: Ella gusta tanto di portarci aiuto! Giampietro Pettenon Salesiano di Don Bosco il momento difficile, uno dei più duri che la società italiana abbia affrontato dal dopoguerra ad ora, si sta timidamente allontanando. Ma le dinamiche che abbiamo vissuto, nuove per noi, non sono sconosciute in molti luoghi che hanno subito anche recentemente il passaggio di flagelli come l’e- pidemia di ebola, che ha crudelmente colpito pochi anni fa alcuni degli stati più poveri dell’Africa, per non contare tut- te le altre epidemie che quotidianamente feriscono i Paesi svantaggiati e che, silenziosamente, continuano a mietere vittime. Il primo fattore che occorre sottolineare è proprio questo: nessuno è veramente al sicuro e la salute è veramente un bene pubblico globale, che va difeso a beneficio di tutti. Questo periodo, infatti, segnato da un drammatico conta- Mensile di Informazione di Missioni Don Bosco Valdocco – “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) art .1 comma 1, LO/MI” Registr. Trib. Torino n. 4346 del 31 maggio 1991 – Iscrizione ROC nr. 34422 del 10 giugno 2020 – Anno XXXI - n. 3 - 15 luglio 2020 – Direttore responsabile: Sergio Giordani Tipografia: Micrograf – Redazione: Via Maria Ausiliatrice 32, 10152 Torino – Email: [email protected] – Sito web: www.missionidonbosco.org Progetto grafico: Missioni Don Bosco Valdocco COSTO COPIA € 2,00

Transcript of Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in...

Page 1: Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al 2006, gli abitanti risultavano

NUMERO 3 - LUGLIO 2020

Cari amici,

2 PROGETTI IDRICI PER LA MISSIONE SALESIANALa parrocchia Marie Auxilia-trice è un punto di riferimen-to per gli abitanti di tutte le età di un povero quartiere di Parakou, una città in rapidissi-ma espansione: qui i salesiani intendono installare una ci-sterna a torre che garantisca sicurezza idrica ai parroc-chiani che già si riforniscono di acqua presso la missione, e costruire delle toilette per i bimbi della scuola elemen-tare, che ora sono obbligati a espletare i propri bisogni all’a-perto.

Tu, puoi aiutarli a realizzare i loro progetti!

CODICE PROGETTO: 24806

Sommario OBIETTIVI RAGGIUNTISPECIALE 5X1000TRE PROGETTI IN ANGOLA E INDIA

DENTRO LA MISSIONEPERÙ, LIMA:UN FUTURO PER I PIRAÑITAS

LETTERE DALLE MISSIONIL’AMAZZONIA AI TEMPIDEL COVID-19

VIAGGI MISSIONARIFOCUS SULLA MISSIONE DI HYDERABAD

Primo Piano • Benin

Editorialegio epidemico, è anche tempo di altri “contagi”: di vicinanze

e relazioni nate nel distanziamento forzato e accompagnate

da una speranza che affiora. Una sfida che ci chiama, muo-

vendoci a guardare avanti, a ragionare su un futuro prossi-

mo in cui ripartire dalle priorità che abbiamo maturato e a

non perdere il senso di vicinanza che abbiamo conquistato.

Affidiamoci a Maria Ausiliatrice, ricordando la frase di Don

Bosco: Ella gusta tanto di portarci aiuto!

Giampietro Pettenon

Salesiano di Don Bosco

il momento difficile, uno dei più duri che la società italiana

abbia affrontato dal dopoguerra ad ora, si sta timidamente

allontanando. Ma le dinamiche che abbiamo vissuto, nuove

per noi, non sono sconosciute in molti luoghi che hanno

subito anche recentemente il passaggio di flagelli come l’e-

pidemia di ebola, che ha crudelmente colpito pochi anni fa

alcuni degli stati più poveri dell’Africa, per non contare tut-

te le altre epidemie che quotidianamente feriscono i Paesi

svantaggiati e che, silenziosamente, continuano a mietere

vittime.

Il primo fattore che occorre sottolineare è proprio questo:

nessuno è veramente al sicuro e la salute è veramente un

bene pubblico globale, che va difeso a beneficio di tutti.

Questo periodo, infatti, segnato da un drammatico conta-

Mensile di Informazione di Missioni Don Bosco Valdocco – “Poste Italiane S.p.A. – Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in l. 27/02/2004 n.46) art .1 comma 1, LO/MI” Registr. Trib. Torino n. 4346 del 31 maggio 1991 – Iscrizione ROC nr. 34422 del 10 giugno 2020 – Anno XXXI - n. 3 - 15 luglio 2020 – Direttore responsabile: Sergio Giordani Tipografia: Micrograf – Redazione: Via Maria Ausiliatrice 32, 10152 Torino – Email: [email protected] – Sito web: www.missionidonbosco.org Progetto grafico: Missioni Don Bosco Valdocco COSTO COPIA € 2,00

Page 2: Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al 2006, gli abitanti risultavano

2 PROGETTI IDRICI PER LA MISSIONE SALESIANAUn serbatoio per i parrocchiani e 4 bagni per i bimbi

Primo Piano • Benin

Parakou è una di quelle città africa-ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al

2006, gli abitanti risultavano essere circa 178.000, ora si calcola che siano quasi 900.000. In Benin, Cotonou e Porto-Novo, la capitale, si trovano or-mai in una condizione di saturazione urbanisti-co-abitativa, per cui molte delle persone che par-tono dalle zone rurali più povere in cerca di una vita migliore hanno iniziato a riversarsi in altre città, facendone crescere a dismisura la densità.

Situata in una zona di savana, la regione di Parakou è soggetta ad un’endemica difficol-tà di approvvigionamento idrico, soprattutto durante la stagione secca, fra ottobre e fine maggio. Le missioni salesiane della zona sono due: il Centre Don Bosco, una scuola professionale frequentata da 700 ragazzi, con un pensionato che accoglie anche 54 di loro - quelli che arriva-no da più lontano, e la parrocchia Marie Auxi-liatrice. Gestita con grande impegno dai Figli di Don Bosco, ospita anche una scuola elementare e un oratorio molto affollato, che offre momenti

di gioco e attività a bambini di tutte le età. Presso gli abitanti del povero quartiere di Zongo, la missione è anche un punto di riferimento per l’approvvigionamento dell’acqua: quando le 4 torri idriche della città arrestano l’erogazione durante la stagione secca, i parrocchiani si rifor-niscono di acqua presso la parrocchia salesiana, che ormai non riesce a sopperire al fabbisogno di una comunità sempre più numerosa. Proprio per questo i Figli di Don Bosco ci hanno chiesto aiuto: vorrebbero installare una torre idrica in grado di immagazzinare l’acqua che vie-ne attualmente pompata manualmente nel pozzo della missione, e dotare quest’ultimo di un sistema di pompaggio elettrico alimen-tato da pannelli solari. In questo modo si riu-scirebbe a garantire alla parrocchia una quantità di acqua sufficiente ai fabbisogni dei missionari e a quelli dei parrocchiani, nonché ad alimentare i bagni della scuola elementare che i salesiani vor-rebbero costruire per i bimbi che la frequentano. “C’est un peu honteux de le dire, mais les enfants vont uriner derrière l’école, à terre, d’un côté les fil-les, d’autre les garçons ; la toilette est éloigné de ce lieu”… “C’è da vergognarsi a dirlo, ma i bambini vanno a fare pipì dietro la scuola, per terra, da

una parte le femminucce, dall’altra parte i ma-schietti; la toilette (della parrocchia) è lontana da qui”: così ci scrivono i salesiani della missione, chiedendoci un aiuto per la costruzione di un blocco di 4 semplici bagni (2 per bambini e 2 per bambine) presso la scuola. Ci hanno inviato il preventivo per i soli materiali di costruzione, perché la manodopera la presta-no a titolo gratuito gli studenti che seguono presso il Centre Don Bosco il corso per diven-tare muratori professionali: la cifra necessaria ammonta a 610 €, poco più di 150 € a toilette…

Servono invece 4.950 € per l’acquisto della pom-pa alimentata ad energia solare che servirà a prelevare dal pozzo l’acqua per essere immagaz-zinata nella torre idrica - per comprarla e instal-larla servono 6.250 €.

I salesiani di Zongo hanno bisogno del no-stro, del tuo aiuto: con un’offerta di 25, 50, 150 € puoi aiutare gli abitanti di un quartiere a vivere con più dignità!

2Terre Lontane n. 3/2020

CODICE PROGETTO: 24806

Page 3: Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al 2006, gli abitanti risultavano

Speciale Obiettivi Raggiunti

IN ANGOLA E INDIA, DOVE È ARRIVATO IL 5X1000Luanda, AngolaLixeira in portoghese significa immondezzaio, discarica: è questo il nome del quartiere di Luanda, capitale dell’Angola, dove è arrivato il vostro aiuto concreto. Grazie a voi, noi di Missioni Don Bosco ab-biamo potuto garantire un sostegno continuativo ai progetti educati-vi della zona attraverso le attribuzioni del 5X1000 dello scorso anno! L’Angola continua a vivere una situazione socio-economica molto critica, acuita da anni da un’inflazione galoppante che ha caratterizzato anche l’anno 2019, andando a incidere sulle fasce sociali più vulnerabili. Le atti-vità sul campo evidenziano che il fenomeno dei bambini in situazio-ne di strada è in crescita, anche tra le bambine e le ragazze a cui è stato dedicato un progetto in particolare lo scorso anno, per tutelarle e offrire loro accoglienza e protezione. Per loro e per gli altri bambini e ragazzi in stato di forte vulnerabilità, continuando il lavoro avviato negli scorsi anni, nel 2019 è stata portata avanti l’attività di monitoraggio e primo soc-corso in strada, in affiancamento ai servizi di reinserimento sociale e di intervento educativo da parte delle istituzioni competenti. Anno per anno, con obiettivi concreti, il programma a sostegno delle fasce sociali vulnerabili e il grande progetto di intervento socio-educativo e di prima accoglienza per i ragazzi di strada, prosegue. Lo scorso anno in partico-lare, grazie alle firme attribuite con il 5X1000 a Missioni Don Bosco, 237 bimbi dai 7 anni in su e adolescenti fino ai 18 anni nel quartiere di Lixeira, hanno ricevuto tutte le attenzioni dell’équipe di strada e, dopo il primo soccorso e le prime tappe di avvicinamento e accoglienza,

sono stati inseriti nel percorso scolastico seguendo quel cammino perso-nalizzato tipico di ogni casa di Don Bosco nel mondo. Una strada da per-correre al fianco di educatori e insegnanti, per creare le basi per un nuovo futuro per ciascuno di loro. Salvare vite, ma non solo: dare a ogni ragazzo l’opportunità di riscattarsi dalla povertà attraverso lo strumento più efficace… l’istruzione.

Kanpur, IndiaI salesiani dell’Uttar Pradesh, in India, ancora oggi ringraziano i be-nefattori che destinando il 5X1000 a Missioni Don Bosco hanno per-messo di finanziare nel 2019 il programma a sostegno dei bambini di strada sopra gli 8 anni e dei ragazzi fino a 18 anni di età. A Kanpur, i nostri missionari combattono ogni giorno una durissima battaglia per sal-vare dallo sfruttamento lavorativo o sessuale, dalle droghe e dalla violenza centinaia di minori, che sono tenuti in schiavitù da organizzazioni senza scrupoli sempre più potenti. Li vanno a cercare nelle stazioni degli autobus e dei treni, nei mercati, e di anno in anno affinano la loro azione in difesa di questi bimbi maltrattati e infelici, privati totalmente dell’infanzia e di ogni diritto. Con i fondi del 5X1000 che i Figli di Don Bosco di Kanpur hanno ricevuto, si sono rivolti nello specifico alle ragazze di strada, la categoria più vulnerabile in un contesto in cui l’infanzia è un diritto negato. È un progetto concreto, una casa per accoglierle e proteggerle, salvandole letteralmente da una vita di sfruttamento e abusi di ogni tipo. Il centro è stato terminato a fine marzo, e i salesiani contano sull’aiuto economico del governo per le spese di mantenimento.

Hospet, IndiaNell’India sud-occidentale, invece, nello stato del Karnataka e precisamen-te nella città di Hospet, a luglio 2019 è stato avviato un altro progetto grazie al prezioso aiuto destinato attraverso il 5X1000. Ogni singolo contributo è diventato un mattone della casa di accoglienza per bambini svantaggiati, che sono generalmente figli dei minatori della zona e in molti casi loro stessi lavoratori. Purtroppo la piaga del lavoro mi-norile è ancora fortemente radicata in questo Paese, il 5° al mondo per sfruttamento minorile, e le azioni salesiane sono capillari e mirate in que-sta direzione in molte regioni dell’India, per sollevare il maggior numero di bambini dall’occupazione forzata, dalla mancanza di cure e di istruzione, dal dramma familiare e sociale in cui sono inseriti. Il Governo appoggia la progettualità salesiana per salvare e sostenere i minori sfruttati, sa che il modello di accoglienza e formazione, di recupero scolastico ed educativo proposto dai missionari funziona e può essere replicato nelle zone più col-pite dallo sfruttamento, con un effetto moltiplicatore di bene. Il numero dei minori sfruttati è aumentato molto a Hospet negli ultimi 4 anni, e con il progetto in corso la residenza salesiana allargherà la sua pre-senza in città con locali dedicati alle categorie sociali più vulnerabili, per il loro reinserimento sociale ma prima di tutto per la cura e la ri-presa di una vita più serena. Perché restituire dignità è il primo obiettivo.

3Terre Lontane n. 3/2020

BATTI UN 5! Segnando il codice fiscale

97792970010

sulla dichiarazione dei redditi, ci assegni il tuo 5X1000

che per noi è importantissimo e a te non costa nulla!

GRAZIE

Page 4: Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al 2006, gli abitanti risultavano

4Terre Lontane n. 3/2020

ORIZZONTALI

3) Il sistema usato da Don Bosco per educare i ragazzi.4) Il nome della mamma di Don Bosco.9) Il primo fu fondato da Don Bosco l’8 Dicembre del 1841.10) Nel 1859 Don Bosco fondò quella Salesiana.11) San Domenico, il Santo bambino allievo di Don Bosco.

VERTICALI 1) Nel 2015 si è festeggiato quello della nascita di Don Bosco.2) La città in cui morì Don Bosco.5) Luoghi di reclusione in cui Don Bosco svolse la sua opera di aiuto e di evangelizzazione.6) Il cognome di Bartolomeo, il primo ragazzo ambasciatore di Don Bosco tra i giovani del quartiere.7) La società dell’ ........ fu fondata da Don Bosco a Chieri.8) Fu dichiarato Don Bosco nel 1943.

Per festeggiare il compleanno di Don Bosco, nato il 16 agosto, abbiamo pensato di regalare ai nostri benefattori un momento di gioco con i più giovani!

Coinvolgete i vostri figli, nipotini, piccoli amici… completando il cruciverba e risolvendo i rebus, avrete modo di ricordare il nostro amato Santo nel modo a lui più congeniale: condividendo un momento ludico con i più giovani. Buon divertimento!

“Quando vedo i giovani tutti occupati nel gioco

son sicuro che il demonio ha un bel fare, ma non

riesce a nulla.”

San Giovanni Bosco

Speciale Estate • Giochiamo con Don Bosco

SOLUZIONI

CRUCIVERBA

REBUS

NUOVA SPERANZAAMICI IMPORTANTIGROSSO REGALOAMORE SINCERO

ORIZZONTALI3) Preventivo4) Margherita9) Oratorio10) Congregazione11) Savio

VERTICALI1) Bicentenario2) Torino5) Carceri6) Garelli7) Allegria8) Santo

Risolvi questi rebus e scopri

cosa i Missionari Salesiani

rappresentanoper il mondo

Page 5: Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al 2006, gli abitanti risultavano

Dentro la Missione

UN FUTURO PER I PIRAÑITASPerù: la comunità Don Bosco di Lima dedicata ai bambini di strada

5Terre Lontane n. 3/2020

CODICE PROGETTO: 24944

Busqueda, Acogida, So- cialización, Profesiona-lización, Inserción labo- ral… Ricerca, Acco-

glienza, Socializzazione, Profes-sionalizzazione, Inserimento pro- fessionale: sono queste le tappe messe a punto negli anni dai sale-siani della comunità Don Bosco di Breña, Lima, per garantire il diritto al futuro dei minori più svantaggiati, in particolare a quelli che vivono in strada.

Dopo un primo contatto e l’invito a partecipare al programma, i ra-gazzi vengono accolti nel centro di accoglienza, dove, in un’atmosfera familiare, ritrovano in se stessi la fiducia necessaria ad intraprende-re un percorso umano e formativo che permetterà loro di trovare un lavoro. Nata nel 1993 per aiutare i pirañitas, i bambini di strada che affollano le strade della ca-pitale peruviana, la Comunidad de Acogida Don Bosco lavora a stretto contatto con servizi so-ciali e istituzioni, garantendo ai minori non solo una casa in cui

vivere, con pasti in tavola ad orari regolari e cure mediche de-dicate, ma anche un servizio di supporto psicologico e sostegno spirituale, nonché un percorso di riavvicinamento alle famiglie e la possibilità di frequentare corsi professionali nello stesso centro. Transformar vidas, trasformare vite, è questo il motto dei Figli di Don Bo-sco, che, attraverso il Sistema Pre-ventivo, portano un reale cambia-mento nelle vite di bambini e ragazzi che hanno conosciuto solo violenza, sfruttamento, alcol e droga.

Attualmente sono 68, hanno dai 12 ai 25 anni e ricevono una protezione integrale, che passa anche attraverso il rispetto del-le norme di prevenzione del co-vid-19 che in Perù sta vivendo una fase di grande aggressività, complicando una situazione so-cio economica già compromessa. Ed è proprio per questo che i Figli di Don Bosco di Breña ci hanno chiesto aiuto: la mancanza di fon-di, che sono abituati a sopperire con molto impegno e con l’aiuto

della Provvidenza, sta diventan-do troppo gravosa, c’è bisogno di molto denaro per soddisfare le tante necessità del Centro di Accoglienza: ci sono le bollette da pagare, i la-boratori (di informatica, sartoria, gastronomia, bigiotteria) da riat-trezzare, le medicine da compra-re, il personale esterno da retri-buire, il cibo da acquistare... Noi,

con l’aiuto dei Figli di Don Bosco di Breña, abbiamo calcolato che per il mantenimento integrale di cia-scun ragazzo sono necessari 200 € al mese, ma anche con 20, 40, 100 € si può fare tantissimo! Aiutaci a trasformare i pirañitas in buoni cristiani e onesti cittadini!

Il nostro caro don Roberto “Bobo” Cappel-letti è rimasto bloccato a Valdocco durante il lockdown in Italia e purtroppo, al suo ri-torno in Brasile, nella sua amata Amazzonia, ha trovato una situazione peggiore di quan-to immaginasse.

In Brasile a rendere fertile il terreno per il contagio sono anche la debolezza del sistema sanitario e le condizioni di povertà della maggior par-te della gente. Igiene, alimentazione, con-dizione abitativa sono ovviamente fattori

determinanti. Le città più colpite sono San Paolo, Rio de Janeiro e Manaus, capitale dello Stato dell’Amazonas; Manaus perché è l’unico por-to franco della Federazione, il distretto industriale dove si fabbricano materiali tecnologici da parte di imprese di tutto il mondo. Per questo c’è stato un grande passaggio di gente che veniva dall’Europa e dall’Asia, e questo ha aiutato molto il virus a pro-pagarsi. Si sperava che il covid-19 non giun-gesse fino a Iauareté, ma purtroppo per vari motivi ce l’ha fatta. Non secondario in proposito è stato l’arrivo di medici e di infermieri mandati a soccorrere la popolazione, i quali però erano sta-ti contagiati nelle loro città di provenienza. Senza volerlo, anzi volendo fare il bene, essi hanno por-tato il virus nella foresta. Nell’intera Amazzonia brasiliana i deceduti sono circa 35.000, dei quali 15.000 nell’area interna alla foresta. Molti indi-geni stanno facendo uso di medicinali tradi-zionali che vengono dalla natura: usano alcuni tipi di alberi, la corteccia di altri, delle piante…C’è un salesiano che è stato presente al sinodo sull’Amazzonia, padre Giustino dell’ispettoria di Manaus, che è indigeno, di etnia tuyuca, e anche lui ha messo a disposizione vari di queste ricette di medicine tradizionali indigene. In molti casi ser-

vono anche di fronte al covid-19 perché questo si presenta in vari gradi e in varie fasi: se viene pre-so all’inizio, quando ci sono i primi sintomi, si sta vedendo che queste medicine tradizionali funziona-no. D’altronde loro hanno una saggezza, una cultura che è millenaria, ma è chiaro che quando si arriva a casi più gravi la medicina tradiziona-le non è più sufficiente per affrontare questo virus. A São Gabriel da Cachoeira insieme al vescovo e alla diocesi, in cui operano 30 sacerdoti (dei qua-li 20 siamo salesiani), ci siamo messi subito a disposizione per aiutare in qualsiasi modo possibile durante questa emergenza. Mol-tissime famiglie praticamente restano senza cibo, senza soldi perché la maggior parte delle persone lavora per strada vendendo farina, pesce, frutta; nei periodi di lockdown non possono uscire, e quindi non hanno nessun introito.

Quelli che sono cattolici fanno molto affida-mento sulla fede. Sentono forte la presen-za dei salesiani e delle salesiane lì con loro perché, dicono, “in questo momento non ci avete abbandonati, siete con noi, siete dalla nostra parte”. Ci tengono molto, tantissimo alla nostra vicinanza, e questo è bello.

Lettere dalle missioni

NOTIZIE DAL BRASILEL’Amazzonia ai tempi del covid-19

Page 6: Editoriale · 2 days ago · ne in rapidissima espansione di cui non si sente mai parlare in Europa: se all’ultima stima ufficiale, che risale al 2006, gli abitanti risultavano

6Terre Lontane n. 3/2020

SPECIALE INDIAFocus sulla missione salesiana di Hyderabad

Viaggi Missionari

L a pandemia di covid-19 ha cambiato gli scenari mondiali incidendo for-temente anche sulle possibilità di spostamento. Al momento i viaggi

missionari che avevamo programmato (fra cui uno in Venezuela, uno in Perù e un terzo in Congo), sono sospesi. Inizialmente abbia-mo pensato che questa situazione avrebbe avu-to un impatto molto negativo sul nostro lavoro, perché i viaggi in terra di missione rappresen-tano in qualche modo il cuore della nostra atti-vità, la conferma che stiamo seguendo la giusta direzione e la prova che l’eredità di Don Bosco è custodita con amore dai suoi Figli… ma ci sia-mo resi conto che questo momento così dram-matico ci ha resi ancora più vicini, malgrado le distanze, ai nostri missionari. Che ci scrivono tutti i giorni non solo per chie-derci aiuto, ma anche per condividere con noi le paure e le speranze che accomunano tutti noi della Famiglia Salesiana e tutti gli esseri umani del pianeta, per farci sentire la vicinanza loro e di migliaia di giovani, di bambini, di anziani, da tutto il mondo.

Nel riquadro a destra, ecco che cosa ha scrit-to il presidente durante il suo ultimo viag-gio, che risale a gennaio e che lo ha visto im-pegnato a visitare alcune missioni in India, con parte del nostro staff.

Le notizie che arrivano dall’India sono scioccanti: a giugno si è registrato il più forte aumento di contagi da covid-19 in un giorno. L’India è la nazione più col-

pita dopo Stati Uniti, Brasile e Russia. Dall’inizio di aprile il numero dei nuovi casi giornalieri sale costantemente, ma negli ultimi giorni la si-tuazione si è aggravata in maniera importante a causa della riapertura decisa dal governo.

I primi di aprile le immagini dell’esodo di decine di migliaia di lavoratori a piedi che lasciavano le grandi città hanno fatto il giro del mondo, per-sone che vivono per lavoro in città e che sono state costrette a tornare nei loro piccoli villaggi

Hyderabad, gennaio 2020

Siamo arrivati in India – nella città di Hyderabad – che si trova nella zona centrale del grande Paese asiatico. In questa enorme città, che supera gli undici milioni di abitanti ed è la capitale del-lo stato del Telangana, ha sede l’Ispettoria salesiana che coordina le trentadue opere di Don Bosco presenti anche negli stati dell’Andhra Pradesh e dell’Odisha del sud.

Questi ultimi si affacciano sull’Oceano indiano orientale. L’accoglienza dei giovani indiani è stata straordinaria: corone di fiori freschi intrecciati al collo, drappi dai colori sgargianti posti sulle spalle degli ospiti, musica e danze in costumi tradizionali, ci hanno accolto e fatto sentire persone speciali in ogni casa salesiana che abbiamo visitato. Missioni Don Bosco, grazie all’aiuto di tanti buoni e generosi benefattori, sostiene ogni anno circa trecento adozioni a distanza in questa parte dell’India salesiana. Sono ragazzi e ragazze che frequentano la scuola dell’obbligo – che va dai sei ai sedici anni – e che sono poveri.

Per questo, grazie al sostegno che ricevono, possiamo dire che una bella scuola di ben 300 alunni è di fatto completamente sostenuta dal contributo dei nostri benefattori e questi ragazzi e giovani possono sperare in un futuro migliore grazie alla solidarietà di tante buone persone che vivono in Italia. L’incontro con un buon numero di questi ragazzi, che i salesiani hanno radunato in un pome-riggio di festa memorabile, è stato commovente e davvero molto emozionante. Ho chiesto a Monica, una ragazzina di tredici anni che ha potuto studiare grazie a Missioni Don Bosco, che cosa sogna per il suo futuro. Ha risposto che desidera diventare medico per curare gli ammalati po-veri che non si possono permettere cure costose a causa della mancanza di mezzi economici. È proprio “cristiana” questa risposta! “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”... poiché ha ricevuto gratuitamente la possibilità di studiare anche lei intende donare le sue compe-tenze a servizio di chi in futuro ne avrà bisogno. Anthony invece, ragazzino di undici anni, mi ha posto una domanda davvero seria: “perché ci aiutate?”. Avrei voluto rispondere che è tutta “colpa” di Don Bosco se oggi nel mondo ci sono migliaia e migliaia di salesiani in 134 paesi del mondo e centinaia di migliaia di persone generose – benefattori delle opere salesiane – che hanno a cuore l’educazione dei giovani, specialmente dei più poveri, e che per loro spendono in parte o tutta intera la loro vita e le loro risorse!

Assieme ai ragazzini che ancora frequentano la scuola salesiana c’erano anche alcuni ex allievi che hanno potuto studiare con le nostre di borse di studio. Ricevere da loro una forte stretta di mano, un “Grazie” detto guardandomi dritto negli occhi, lucidi di commozione e con un largo sorriso di gratitudine sul volto, è stato bellissimo e lo dedico a ogni persona buona che ci aiuta a mandare avanti questa immensa macchina del bene e dell’amore fraterno che lentamente sta cambiando il mondo, in meglio! Il sentimento che ha pervaso tutte le opere visitate, tutti i giovani incontrati e tutte le strette di mano è stata proprio la gratitudine. Dire “grazie” costa poca fatica ma con poco si rendono felici gli altri e si accomunano le persone. Si scende dal piedistallo dell’autosufficienza e dell’egocentrismo. Si sperimenta l’umiltà di riconoscere di aver bisogno degli altri e di non bastare a se stessi. Dire “grazie” ci rende pienamente umani.Grazie a voi, cari amici!

Giampietro Pettenon

rurali senza poter fare nulla. Milioni di indiani sono senza lavoro, senza retribuzione, sen-za cibo. I salesiani della regione di Hyderabad si sono subito dati da fare per aiutare in tutti i modi possibili le persone più fragili e vulnerabili e hanno deciso di avviare un progetto di distri-buzione di kit alimentari e disinfettanti da distri-buire a 400 famiglie dei bambini beneficiari delle adozioni a distanza/borse di studio sostenute da Missioni Don Bosco. Famiglie i cui genitori, lavoratori giornalieri, hanno per-so l’unica fonte di reddito a causa delle misure restrittive anti contagio. Nei pacchi che stanno distribuendo sono presenti 4 saponi per il corpo e per le mani, un disinfettante per le mani e un

kit alimentare composto da beni di prima neces-sità: 10 kg di riso, 2 chili di legumi, 1 litro di olio, 2 chili di cipolle. Oltre agli alimenti essenziale e il materiale per l’igienizzazione, i Figli di Don Bosco hanno pensato anche ai più piccoli e di conseguenza hanno inserito nel pacco dei libri da colorare, 1 set di matite, alcuni giocattoli, una palla e una corda per saltare.

Tu, con un contributo di 25 €, puoi garanti-re a una famiglia uno di questi kit, ma anche un’offerta di 10, 15, 20 € può essere di grande aiuto! Grazie, a nome di tutti noi.

CODICE PROGETTO: 24878

COVID-19: LA SITUAZIONE IN INDIA ORAIl progetto dei Figli di Don Bosco