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Vicaría de Educación – Arquidiócesis de Portoviejo ‐ Manabí ‐ ECUADOR ECU – PEL REPORT ANNUALE 2008-2009 PROGRAMMA AEDI - MANABÍ – ECUADOR Carissimi Amici Il Programma AEDI compie quest’anno 8 anni di esistenza. Chi é con noi sin dall’inizio si ricorderà che é nato come PelCa – Prescolare in Casa – ed é cresciuto in numero di bambini assistiti e tipologie di intervento fino a identificarsi con il nome di AEDI – Azione Educativa Integrata, com’é oggi riconosciuto. Il periodo da luglio 2008 a luglio 2009 che interessa questo report é stato come sempre ricco di avvenimenti ed attività. Brevemente, i dati Sono sempre tre le grandi zone rurali d’intervento Nella Manga del Cura , a nord di Portoviejo ci sono due grossi centri rurali che radunano attorno a sé numerose comuntá più piccole. Ne El Paraíso (all’incirca 6500 abitanti) cui fanno capo altre 13 comunità molto più piccole, seguiamo un totale di 365 bambini; in Santa Maria (comunità di 2500 abitanti) ed altre 4 comunità limitrofe seguiamo 210 bambini. Va fatto notare che nella stessa area della Manga del Cura la Vicaría applica altri due programmi di educazione infantile familiare, arrivando a un totale di 2190 bambini, 1970 famiglie, 70 comunità rurali raggiunte con 45 educatori. Poi c’é la zona di Julcuy , a sud di Portoviejo, molto meno abitata per le condizioni avverse del clima e della terra estremamente arida che induce adulti e famiglie intere all’emigrazione. Qui il totale di abitanti delle 21 comunità dove siamo attivi non supera i 2000 abitanti. I bambini AEDI della zona sono 485. 34 sono stati gli educatori che per tutto il 2008 hanno lavorato nel Programma: 7 in PelCa; 3 nelle scuole materne e il resto nel sostegno scolastico o come maestri nelle scuole. Bambini 2008 240 bambini Pelca – da 0 a 4 anni 126 bambini degli asili – 4 anni d'età 700 bambini nei Doposcuola (Apoyo Escolar) – Dai 5 ai 12 anni Bambini 2009 Rispetto ai dati del 2008 , all’inizio di questo nuovo anno sociale (aprile 2009) registriamo: 183 bambini PelCa, destinati nell’anno ad aumentare per graduale inserimento di altri 60 140 nei Centri di Educazione Iniziale 778 nei Doposcuola Le famiglie coinvolte nel Programma AEDI sono circa 700. Report AEDI 2008‐‘09 Pagina 1 Foto 1 – Bambini del Centro AEDI – El Paraíso Foto 2 – Bambini di Julcuy

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Vicaría de Educación – Arquidiócesis de Portoviejo  ‐ Manabí ‐ ECUADOR

ECU – PEL REPORT ANNUALE 2008-2009PROGRAMMA AEDI - MANABÍ – ECUADOR

Carissimi Amici

Il Programma AEDI compie quest’anno 8 anni di esistenza.Chi é con noi sin dall’inizio si ricorderà che é nato come PelCa – Prescolare in Casa – ed é cresciuto in numero di bambini assistiti e tipologie di intervento fino a identificarsi con il nome di AEDI – Azione Educativa Integrata, com’é oggi riconosciuto.

Il periodo da luglio 2008 a luglio 2009 che interessa questo report é stato come sempre ricco di avvenimenti ed attività.

Brevemente, i dati

Sono sempre tre le grandi zone rurali d’intervento

Nella Manga del Cura, a nord di Portoviejo ci sono due grossi centri rurali che radunano attorno a sé numerose comuntá più piccole. Ne El Paraíso (all’incirca 6500 abitanti) cui fanno capo altre 13 comunità molto più piccole, seguiamo un totale di 365 bambini; in Santa Maria (comunità di 2500 abitanti) ed altre 4 comunità limitrofe seguiamo 210 bambini. Va fatto notare che nella stessa area della Manga del Cura la Vicaría applica altri due programmi di educazione infantile familiare, arrivando a un totale di 2190 bambini, 1970 famiglie, 70 comunità rurali raggiunte con 45 educatori.

Poi c’é la zona di Julcuy , a sud di

Portoviejo, molto meno abitata per le condizioni avverse del clima e della terra estremamente arida che induce adulti e famiglie intere all’emigrazione. Qui il totale di abitanti delle 21 comunità dove siamo attivi non supera i 2000 abitanti. I bambini AEDI della zona sono 485.

34 sono stati gli educatori che per tutto il 2008 hanno lavorato nel Programma: 7 in PelCa; 3 nelle scuole materne e il resto nel sostegno scolastico o come maestri nelle scuole.

Bambini 2008240 bambini Pelca – da 0 a 4 anni126 bambini degli asili – 4 anni d'età700 bambini nei Doposcuola (Apoyo Escolar) – Dai 5 ai 12 anni

Bambini 2009Rispetto ai dati del 2008 , all’inizio di questo nuovo anno sociale (aprile 2009) registriamo:183 bambini PelCa, destinati nell’anno ad aumentare per graduale inserimento di altri 60140 nei Centri di Educazione Iniziale 778 nei Doposcuola

Le famiglie coinvolte nel Programma AEDI sono circa 700.

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Foto 1 – Bambini del Centro AEDI – El Paraíso

Foto 2 – Bambini di Julcuy

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A partire da Marzo 2008 il Programma é stato appoggiato anche dal finanziamento del Ministero degli Esteri Italiano (progetto di 3 anni), che ha permesso, oltre a rafforzare vari interventi già in atto, ampliare l’intervento alla fascia degli adolescenti con il sostegno allo studio ed attività culturali – ricreative. Sono stati 141 i preadolescenti ed adolescenti che sono entrati a far parte di questo tipo di accompagnamento.

FORMAZIONE FAMILIAREAbbiamo accompagnato per tutto l’anno le famiglie nel loro sforzo educativo e, credeteci!, é una grande sfida. Sarebbe forse più facile intervenire direttamente sui bambini. Ma così facendo avvalleremmo la strategia statalista che considera le famiglie incapaci di educare e che per questo si sostituisce ad esse. E lo fa nel modo più subdolo e accattivante: l’educazione gratuita. Significa che invece di sostenere e appoggiare lo sforzo della famiglia e le iniziative della società civile a favore di questa, garantisce piuttosto un’educazione a costo zero, con libri dello Stato, uniformi dello Stato, alimentazione scolare dello Stato, tutto gratis, ma a che prezzo?!Il prezzo é quello di consegnare allo Stato i figli, perché “Papà Stato” li educhi secondo i suoi principi e credo.

Le famiglie sono fragili, difficilissimo trovare matrimoni stabili, la stragrande maggioranza si tratta di “unioni libere”. E questo rende molto frequente le separazioni, di conseguenza l’abbandono di figli, l’esistenza di figli non riconosciuti dai padri, o figli affidati a nonni o parenti. In questo periodo abbiamo visto aumentare notevolmente il fenomeno. Che tra l’altro crea instabilità anche per ciò che riguarda la permanenza dei bambini nel programma.

La grande sfida continua. Gli educatori attraverso gli incontri quindicinali o mensili, hanno profuso impegno per sostenere la famiglia, farla consapevole che può e deve educare i suoi figli, vigilando e intervenendo per affermare quel naturale diritto educativo di cui ogni padre é sempre investito , per il fatto stesso di esser padre/madre.

Abbiamo calcolato all'incirca 2500 ore di formazione per i genitori, ma non é il totale di ore spese nella formazione familiare che può garantirci il risultato. Benché possiamo vantare un percentuale di assistenza abbastanza soddisfacente, in medio l’80% delle famiglie partecipa costantemente agli incontri, siamo coscienti che la differenza la fa piuttosto l’implicazione che ciascuno di loro arriva ad avere, il senso di appartenenza, la convinzione che quanto hanno incontrato é veramente un bene per sé e per i figli. E qui entra come sempre in gioco la libertà di ciascuno. Per questo é una grande sfida, un’avventura che mette in gioco tutti quelli che “fanno” il Programma, dalle mamme agli educatori, dai bambini ai responsabili.

ATTIVITÁ DIDATTICHE E AIUTI MATERIALILa formazione dei genitori ha come principale finalità migliorare e potenziare il loro intervento educativo con i figli. Per questo tanto in PelCa come nelle altre modalità , oltre agli incontri formativi con le famiglie e le attività dirette con i bambini , gli educatori visitano anche le case, una per una durante il mese, per poter conoscere da vicino il contesto di vita del bambino, le necessità, l’implicazione della mamma nell’educazione dei figli in casa.

Per la riunione quindicinale (da quest’anno settimanale) le mamme PelCa si radunano in casa le une delle altre, a rotazione, oppure nelle Sale d’incontro di cui é dotata qualche comunità. Nel caso dei settori rurali più popolosi esiste il Centro AEDI dotato di Aula/e multifunzionale/i per le attività tanto del PelCa come dei Doposcuola.Attualmente funzionano 7 Centri costruiti in questi anni. In alcuni casi si tratta di strutture

semplici, in canna di bambù o muratura edificate dai genitori: é il caso di Piñas e Agua Pato, che hanno bisogno di essere consolidate con strutture più durature.

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Le tre aule de El Paraíso, costruite anteriormente con il contributo della Campagna Tende sono diventate 6 grazie all’intervento di un altro progetto della Vicaría.

Poi c'è la Casa de Los Girasoles in Julcuy, 3 aule destinate a diventare 6 con la costruzione del 2º piano. Il Rotary Club di Pesaro é intervenuto per la parte dei sanitari.

Anche l’aula de El Descanso, altra comunità rurale nella zona Paraíso é stata costruita con un progetto extra.

C’é poi il Centro AEDI di Santa Maria costruito con gli amici italiani di p.Ferri ed il Rotary Club: 4 aule, refettorio e cucina.

Ultimo, da inaugurare a metà luglio, l’aula di Santa Rosa costruita grazie al sostegno di AVSI Trentino.

A questi edifici sono immancabilmente annessi i servizi igienici e l’indispensabile cisterna per l’acqua.Le aule sono dotate di tavolini sedie, armadi, materiale didattico, libri, giochi e giocattoli. Nei Centri c'è sempre anche un televisore e un lettore DVD per i video educativi da vedere con bambini o con adulti a seconda delle necessità.La creatività e passione degli educatori le trasforma in luoghi di vita e di apprendimento, di gioco e amicizia.

Ogni bambino PelCa ha ricevuto all’inizio dell’anno un kit di materiale didattico: fogli, tempere, pastelli a cera, forbici, cartoncino colorato, forme geometriche, plastilina, ecc. Stimoliamo così le mamme a ripetere le attività con i figli nella casa, durante i quindici giorni che separano da un incontro all’altro.

Anche ai bambini di età scolastica é stato consegnato all'inizio dell’anno il kit completo di materiale personale per la scuola: quaderni, colori, cartoncino, forbici, colla, biro, matite, fogli bianchi, cartellette; il tutto completo di astuccio, zaino e scarpe per la scuola.Lo Stato adesso si incarica di fornire gratis le uniformi, uguali per tutti, con cui i bambini sono obbligati a presentarsi a scuola. Così pure fa con i libri di testo.

Durante l’anno, nel mese di settembre, svolgendo attività di sensibilizzazione con le famiglie sul problema di prevenzione della salute e igiene, é stato consegnato a ciascun bambino anche un kit completo per l’igiene personale: shampoo, sapone, spazzolino, dentifricio, salviettina; tutto in allegre borsette colorate.

Sempre rispetto alla salute sono state svolte due campagne mediche per il controllo generale della salute di tutti i bambini dell’AEDI. Purtroppo si mantiene costate il problema diffuso della parassitosi infantile. Al secondo posto, per frequenza di casi, affezioni di tipo respiratorio come raffreddori, influenze, e tonsilliti.Nei casi d’emergenza o di una certa serietà sono stati curati da specialisti o addirittura operati chirurgicamente un totale di 30 bambini per le seguenti patologie: denutrizione, anemia severa, infezioni persistenti, epatite, tonsillite severa, appendicite acuta, deficienza aortica, crisi di asma, ernie ombelicali e inguinali, un caso sospetto di epilessia, ciste tiroidico, ustioni.

VALUTAZIONE DI PROGRESSI DEI BAMBINI - MODALITÁ PELCA – ANNO 2008Il lavoro educativo delle famiglie di bambini inseriti in PelCa viene valutato in itinere attraverso l’osservazione diretta ed esercizi di valutazione applicati in ogni riunione quindicinale per verificare i progressi puntuali di ogni bambini. L’educatore registra i dati personalmente per calibrare costantemente la sua programmazione secondo lo sviluppo di capacità del bambino.A inizio (aprile) e finale (gennaio) di ogni anno di attività si applica invece una scala di valutazione generale. Da quest’anno si é deciso passare all’uso della Scala Abbreviata di Sviluppo (Nelson Ortiz – UNICEF), strumento studiato e riconosciuto a livello internazionale e applicato in altri programmi di educazione infantile gestiti dalla Vicaría.

Lo strumento di valutazione é strutturato in 4 aree: motricità generale, motricità fina, area cognitivo-linguistica, sviluppo socio-affettivo.La sua applicazione é prevista secondo un preciso procedimento di esercizi e materiali da utilizzare, uguali per tutti per garantire più oggettività possibile ai risultati.In termini generali si spera che il bambino risponda positivamente agli item del suo rango d'età.Lo strumento utilizzato permette individuare se si tratta di un problema specifico o di un ritardo generalizzato nello sviluppo. In tal caso é molto probabile che il risultato finale collochi il bambino ad un livello di ALLERTA segnalando così la necessità di una maggiore attenzione considerati anche altri fattori di rischio che possono emergere dall'osservazione diretta dei bambino e della famiglia.I risultati vengono infatti classificati in 4 livelli secondo un calcolo di punti sommati in rapporto all'età: 1. Alto: pieno raggiungimento degli obiettivi – il 3,6%2. Medio Alto: raggiungimento soddisfacente – il 24%

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Foto 3 – Il Centro AEDI – El Paraíso

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3. Medio: raggiungimento accettabile, da migliorare – il 52%4. Allerta: obiettivi minimi non raggiunti – il 20,4%

I bambini valutati nel 2008 sono stati in totale 240 con un età compresa fra 12 mesi e i 4 anni e mezzo.

Benché sia stato raggiunto l’obiettivo previsto dell’80% di bambini con risultati soddisfacenti, consideriamo necessario intensificare il lavoro con le madri per garantire un intervento ancora più efficace. Durante tutto il 2008 si é curato molto l’aspetto dell’implicazione educativa delle mamme in casa, visitandole con scadenza mensile e a volte con maggiore frequenza in casi di difficoltà. Allo stesso tempo questa strategia ha permesso di recuperare casi con scarsa o irregolare frequenza alle riunioni.

Da aprile 2009 abbiamo perciò intensificato la frequenza delle riunioni PelCa passando da quindicinale a settimanale, per dare un maggior accompagnamento al lavoro educativo delle madri con i bambini.

VALUTAZIONE DI PROGRESSI DEI BAMBINI - MODALITÁ CEIP – ANNO 2008Nella modalità CEIP - Centros de Educación Inicial Parroquiales – durante il 2008 sono stati seguiti 115 bambini con età di 4, e 11 bambini con età di 5 anni. Questi ultimi hanno frequentato la modalità CEIp in mancanza del 1º anno di educazione basica nelle scuole delle loro rispettive comunità. Per accordo previo con la Direzione Provinciale d’Educazione e le scuole del territorio alla fine dell’anno scolastico sono stati ammessi al 2º anno d’educazione basica, a seguito di una valutazione interna delle scuole.

Per gli altri 115 bambini i dati dell’osservazione diretta e della valutazione svolta dalle insegnanti sono stati raccolti in un registro di valutazione stabilito dalla Vicaría in coordinazione con la Direzione Nazionale di Educazione Iniziale - DINEDI, con la quale si mantiene la convenzione per il funzionamento e riconoscimento dei Centri. Il registro si compone di vari item che possono essere raggruppati in tre aree:

1. Area di sviluppo personale, in cui si valuta lo sviluppo socio affettivo, autonomia, rispetto di regole, interesse, relazioni con gli altri; lo sviluppo motorio, la coscienza di sé nello schema corporale.

2. Area delle conoscenze riferite al mondo che circonda il bambino e le sue esperienze più immediate, con la discriminazione e classificazione di colori, forme, dimensioni, e varie abilità e conoscenze inerenti all’area logico matematica.

3. Area dell’espressione y la comunicazione, che include le capacità espressivo corporali, lo sviluppo linguistico, l'espressività grafo-plastica e musicale.

Il risultato della valutazione é soddisfacente tanto nelle tre aree come globalmente.

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VALUTAZIONE RISULTATI BAMBINI con SOSTEGNO SCOLASTICO anno 2008

Miglioramento di risultati e diminuzione di bocciature; riduzione dei casi di abbandono Sono stati raccolti i dati relativi alle pagelle di 522 bambini (252 maschi; 270 femmine) corrispondente al 75,4% del totale di bambini che hanno frequentano i Centri di sostegno scolastico e il sostegno scolastico itinerante (età compresa fra i 5 e i 12 anni). Per il restante 24,6 % di bambini non é stato possibile raccogliere il dato a causa dei gravi ritardi con cui i professori delle scuole rurali più distanti hanno consegnato le pagelle. In pratica questi bambini hanno potuto conoscere i loro risultati solamente con l’inizio del nuovo anno scolastico (aprile 2009).

Durante l’anno 18 bambini (10 maschi; 8 femmine) hanno abbandonato la frequenza scolastica ed allo stesso tempo si sono ritirati del programma AEDI. Nella maggior parte dei casi non é stato possibile verificare se l’abbandono é stato definitivo o un ritiro momentaneo per l’iscrizione in scuole di altre comunità, dato che le famiglie si sono anche trasferite di domicilio. Il tasso di dispersione scolastica é quindi pari al 2,5%

Dalle pagelle scolastiche si evince una media di risultati soddisfacenti

Sobresaliente Muy Bueno Bueno Regular InsuficienteMaschi 17.46% 61,90% 16,28% 1,98% 2,38%

Femmine 27.05% 50,74% 17,77% 2,59% 1,85%

Totale 22,41% 56,13% 17,04% 2,29% 2,10%

Dei 522 bambini sono stati bocciati 13 bambini (9 maschi e 4 femmine); per cui il tasso di ripetizione risulta pari al 2,4%.

Oltre alla valutazioni ottenute dalle pagelle , in 6 Centri di Sostegno Scolastico si é applicata una valutazione sinteticamente chiamata del “Desarrollo Personal – sviluppo personale” che parte dall’osservazione del comportamento in relazione all’interesse, la partecipazione, le relazione con educatori e compagni, la capacità e sociale, il rispetto di regole, l’impegno nello studio, il metodo, il ritmo di apprendimento.

Al rispetto é possibile rilevare un gran cambio nella maggior parte dei bambini che frequentano il Centro, i quali migliorano sensibilmente nel comportamento e dimostrano entusiasmo e partecipazione attraverso l’assistenza assidua, l'applicazione alle attività proposte, l’assunzione dello studio come responsabilità personale, migliorando tanto nel metodo come nel rendimento. La stessa scheda é stata completata con i risultati di una valutazione delle competenze didattiche minime in linguaggio e matematica (secondo gli obiettivi ministeriali stabiliti nella Reforma Curricular del 1998).

PARLANDO DI SCUOLA ...

Forse vale la pena ricordare ai nostri amici italiani come é strutturato in Ecuador il sistema dei cicli scolastici.La Scuola dell’obbligo in Ecuador si chiama EDUCACIÓN BÁSICAVa dal 1º anno , a cui si entra con l'età di 5 anni, fino al 10º anno che corrisponde più o meno ai 14 anni.

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Nella zona rurale non tutte le scuole sono dotate del 1º anno di educazione basica é una realtà soltanto dallo scorso anno. La mancanza di professori, di aule e di fondi ha di fatto ritardato enormemente l’applicazione della Riforma che risale al 1998!Il primo ciclo dal 1º al 7º anno si chiama anche Scuola Primaria.Gli ultimi tre anni (8º, 9º, 10º) corrispondono di fatto alle nostre Scuole Medie ( o come si chiamano adesso Scuola Secondaria di primo grado). Nella maggior parte delle comunità rurali , i bambini hanno come unica opzione quella di viaggiare verso la città o i centri rurali più popolosi dove esistono scuole con questo ciclo. Oppure, come spesso accade, abbandonano la scuola senza terminare l’educazione obbligatoria.

L’educazione si completa con 3 anni di scuola superiore, chiamata Bachillerato.Di li possono accedere all'Università che si trova solo nelle città principali, anche se é abbastanza diffuso il sistema a Studio a Distanza, tanto per il Bachillerato come per l'Università.

Fra le molteplici attività una che assorbe molte energie é la ormai “famosa” SCUOLA BELISARIO QUEVEDO DI JULCUY, dal 2006 seguita con particolare attenzione e capace oggi di accogliere 234 alunni dai 49 iniziali.

Per tutto il 2008 il Programma AEDI ha garantito alla scuola (che é statale), ben 13 professori per 8 classi dal 1º all’8º di educazione basica, incluso gli insegnanti di Religione, Inglese, Musica e Informatica. Tutto il sostegno che si dà alla scuola, dal materiale didattico alla formazione, dai mobili scolastici al trasporto dei bambini che provengono da 17 comunità dei dintorni, dalle strutture che assicurano il refettorio e le aule mancanti, fino al laboratorio di Informatica, é servito per attirare l’attenzione dello Stato su questa realtà

La Scuola Belisario Quevedo di Julcuy solamente tre anni fa era considerata chiusa e per i bambini di questa comunità non era neppure previsto un professore. Poco a poco con il nostro sostegno é stato assegnato almeno un Direttore di ruolo.

Da maggio 2009 finalmente lo Stato comincia a farsi carico di questa realtà Per il momento sono stati garantiti 8 contratti amministrati dalla Direzione Provinciale per l’Educazione. Il personale pagato dalla Vicaría si é per tanto ridotto a 4 professori. Possiamo dire che abbiamo fortemente contribuito a che sia riconosciuto il diritto di queste famiglie per l’educazione dei figli, il diritto dei bambini a ricevere educazione.

In occasione dell’ultima festa celebrata il 13 giugno 2009 a Julcuy con la presenza di Mons. Dario Maggi e l’Ambasciatore Italiano Emanuele Pignatelli, padre Dario ha ricordato alle autorità presenti che noi, fedeli al principio “I bambini non aspettano”, ci siamo mossi senza aspettare che lo facesse il Governo di turno, abbiamo risposto semplicemente al bisogno delle famiglie. Adesso speriamo che anche lo Stato faccia il suo dovere. Noi continuiamo ad assicurare la coordinazione accademica, la formazione agli insegnanti e ai genitori, gli spazi ed i servizi di sempre; non perché desideriamo

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Foto 4 – Aula di informatica nel Centro AEDI Los Girasoles di Julcuy

Foto 5 –Festosa accoglienza nella scuola di Julcuy per Mons. Maggi, L’ambasciatore italiano e l’Arcivescovo di Portoviejo

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che la scuola funzioni bene, ma perché ci sentiamo obbligati ad aiutare queste famiglie nel difficile compito educativo e questi bambini nell’avventura della crescita. In questa come in tutte le altre modalità del Programma si gioca continuamente la LIBERTÁ. Libertà di educare, libertà di rischiare.Tutta l’opera si sostiene solo nella misura in cui ciascuna delle persone coinvolte si rende protagonista, si mette in gioco fino in fondo, dalla famiglia al bambino, da ciascun educatore a ciascun sostenitore.

MIGLIORAMENTO DELL’ECONOMIA FAMILIARE

Considerata la “vocazione” del Programma all'integralità (o non si chiamerebbe Azione Educativa Integrata) si sta gradualmente consolidando il componente di aiuto all’economia familiare. Tempo fa abbiamo iniziato con gli orti comunitari, finalizzati soprattutto a migliorare l’alimentazione dei bambini con i prodotti coltivati. Attualmente l’esperienza si é consolidata in una Associazione che riunisce un totale di circa 15 persone che lavorano tre orti abbastanza grandi, coltivano e commercializzano i prodotti con un incremento delle entrate mensili per ogni famiglia, oltre ai guadagni normali per il lavoro di braccianti.

Continua il lavoro di formazione al lavoro agricolo per altre famiglie e per il 2009 si prevede l’avvio di orti familiari nella zona della Manga del Cura.

Per le madri, funzionano una serie di corsi di taglio e cucito che hanno dato già buoni frutti. Guidate da maestre artigiane nel settore, imparano le nozioni basiche per la confezione di camicie, pantaloni, gonne, magliette, insomma pezzi facili per vestire la famiglia o per la casa.

Nella zona del Paraíso, grazie al Plan Amanecer della Conferenza Episcopale Ecuadoriana, é stato impiantato un laboratorio con 9 macchine da cucire, completo di manichini, e di tutti gli attrezzi (forbici, squadre, metri, ecc...). Da quest’anno é iniziata la produzione delle uniformi per i bambini dell’asilo e per gli educatori; hanno confezionato anche una serie di burattini già venduti a centri educativi della zona. Nella zona di Julcuy invece le madri si sono specializzate nel ricamo e decorazione di cuscini, borse ed altri manufatti per la casa , e stanno imparando semplici regole di commercializzazione, per la vendita in città (Portoviejo e Guayaquil) di ciò che producono.

LA FORMAZIONE DEGLI EDUCATORI

Anche questo é un capitolo importante delle attività svolte. Ci sono le visite constanti alle zone rurali, incontri periodici e corsi. Questi si svolgono in Portoviejo nel mese di marzo e in quello di luglio. In luglio del 2008 la settimana di formazione é stata segnata dalla video conferenza in connessione con l’Italia dove due specialiste dell’educazione hanno risposto alle nostre domande su temi inerenti all’esperienza che stiamo svolgendo. Quest’anno invece, dal 23 al 26 marzo marzo con Luisa Cogo, pedagogista, e Fabrizia Alliora, psicologa, sono venute dall’Italia per un corso sul tema dell’osservazione.

IL VALORE AGGIUNTO

Si tratta di un quid non misurabile in tutte le attività, non é prevedibile, ne scontato.Lo chiamiamo “valore aggiunto” perché non si tratta semplicemente dei risultati oggettivi previsti dal progetto in generale e dalle singole attività, ma di un qualcosa che va molto aldilà

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Foto 6 –Laboratorio di confezioni a El Paraíso. Burattini e uniformi confezionati dalle mamme

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É ciò che mette in moto l’amico sostenitore nel rinnovare l’adozione a distanza, e nel convincere un altro a amico a fare lo stesso.É ciò che ci fa muovere ogni giorno ad organizzare e realizzare i viaggi alla zona rurale.É ciò che muove la libertà di ciascuno nell’iniziare giorno dopo giorno le attività, nel mettersi in questione continuamente, nel non stancarsi davanti alle difficoltà o esaltarsi davanti ai successi.É ciò che fa mettere in gioco ciascuno personalmente in questa avventura, e così ci si educa educando l’altro.

Nelle testimonianze, molti educatori raccontano di cambiamenti significativi nei bambini e nelle mamme. Ma tra le righe si legge anche com'è cambiato il loro modo di affrontare le situazioni. La pazienza e l’amicizia fanno miracoli. Questa compagnia umana di cui tutti abbiamo enormemente bisogno, é la “strategia” d’intervento più efficace.

Testimonianze

AMADA, educatrice di Doposcuola della Comunità de Paraíso, ha dovuto lavorare molto con i genitori di Susanna per convincerli che non potevano cedere ai capricci della figlia che non voleva andare a scuola. Loro un po’ irresponsabilmente e con molta indifferenza l’avevano già ritirata dalla scuola. Amada non li ha lasciati soli i questo “errore”. Con pazienza e costanza ha cercato ripetute occasioni di incontro e conversazione. Finalmente ha fatto breccia con un semplice riferimento all’amico italiano che si sta preoccupando per Susanna. Com'è possibile che un amico distante e pressoché sconosciuto possa preoccuparsi di Susanna più degli stessi genitori? Questo pensiero li ha “sorpresi” con la forza dell’evidenza e li ha convinti a riprendere con energia il loro ruolo. Dal momento in cui hanno accettato di farsi provocare da questa amicizia, sono diventati la famiglia più puntuale agli incontri, hanno inscritto nuovamente Susanna scuola, la mamma ha lasciato il cerchio di amiche con cui perdeva tempo giocando a carte e si é invece iscritta a una scuola serale per completare le elementari. Allo stesso tempo partecipa tutti i martedì, senza mai mancare, al corso di taglio e cucito organizzato per le mamme del Programma. Inutile dire che in questo nuovo clima familiare anche Susanna accetta con più serenità la sfida dello studio.

GERARDO, educatore nella zona di Julcuy, ci racconta di Anselmo: 12 anni, labbro leporino, emarginato da tutti. Rifiutato persino dal maestro a scuola perché “non si capisce ciò che dice, non impara ed é molto aggressivo con i compagni”. Dietro a tutto questo una situazione di rifiuto anche familiare verso il ragazzino: abbandonato dalla mamma, affidato ai nonni; in casa e nel villaggio tutti lo chiamano con soprannomi un po’ dispregiativi per via della malformazione. Anche nelle attività del doposcuola nessuno voleva sedersi vicino a lui per la sua aggressività Gerardo stesso confessa che aveva la tentazione di dimetterlo dal doposcuola per timore che gli altri bambini non volessero più frequentare gli incontri. Ma ha optato per il lavoro paziente con la famiglia ed i compagni, per far capire loro che la dignità della persona non sta nella sua integrità fisica. All’inizio c'è stato l’obbligo tassativo a chiamarlo con il suo nome, poi la graduale

responsabilizzazione in piccoli compiti in casa e nel Centro. C’é voluto tempo. E pazienza. Anselmo é adesso un ragazzino socievole e sereno; é iscritto ad un corso di alfabetizzazione per adulti, tre volte a settimana. É sempre il primo ad arrivare, sistema i banchi, aiuta l’educatore; risulta il più impegnato, partecipe e premuroso. I nonni sono contenti di vedere come ha cambiato; loro stessi sono cambiati perché lo hanno guardano con altri occhi e in questo nuovo sguardo Anselmo si é sentito accolto, amato, e perciò capace lui stesso di amare.

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Vicaría de Educación – Arquidiócesis de Portoviejo  ‐ Manabí ‐ ECUADOR

MARCELA, educatrice in Santa Maria, ci parla di Alvaro, 11 anni, che ha dovuto accettare l’abbandono della madre, ma soprattutto rinunciare a giudicarla. Per sua madre aveva solo espressioni di assoluto disprezzo, inculcategli dalla nonna. E questo si rifletteva su tutto. Un bambino insomma “arrabbiato con il mondo”.L’educatrice lo ha accompagnato passo a passo, lo ha fatto ragionare, soprattutto gli ha fatto alzare lo sguardo sulla cose belle della vita. Adesso é la sua confidente, Alvaro va da lei quando é triste, accetta ciò che gli si propone senza tirarsi indietro mai. Non é una “cima” a scuola, ma nel suo cuore sa che vale la pena, perché c'è sempre Qualcuno che ti abbraccia e ti sostiene.

In generale, quando gli educatori ci raccontano delle loro esperienze siamo gratamente sorpresi di vedere che spesso mettono l’accento sui cambiamenti delle famiglie come uno dei fattori decisivi per il miglioramento dei bambini. Ne siamo contenti anche perché ci conferma l’importanza del cambiamento nella mentalità dei genitori ed il recupero del loro ruolo educativo.

Speriamo che queste notizie vi facciano piacere. Grazie per il vostro preziosissimo sostegno. Sappiamo che in Italia come in ogni parte del mondo si fa sentire la “crisi”, immaginiamo che non sempre é facile inserire nel bilancio personale o familiare una “voce di spesa” in più com'è quella dell’adozione a distanza, ma ogni difficoltà sparisce davanti a questi VOLTI e a questi NOMI.

Ci piace pensare che ciascuno di voi ha sempre presente il VOLTO, il NOME del bambino che sostiene: i nonni quando pensano ai nipoti, i fratelli quando pensano ai più piccoli, i genitori quando pensano ai figli; gli impiegati dell’ufficio, gli operai della fabbrica, gli alunni della scuola, gli amici dell'università o del pallone...Quando pensate ad Anselmo, Alvaro, Susanna... Amada, Gerardo, Marcela ... e a tutti gli altri, pensate a quando pensano a quel “valore aggiunto” che dà più forza alla vita, allo studio, al lavoro e all’amicizia.

Grazie infinite.

Suor Daniela Tasca Responsabile della Vicaría de Educación – Arcidiocesi di Portoviejo Responsabile de Programma AEDI

Portoviejo, 10 luglio 2009

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