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1 ECOSISTEMA RISCHIO 2005 Monitoraggio sulle azioni dei Comuni italiani per la mitigazione del rischio idrogeologico Indagine realizzata nell’ambito di “OPERAZIONE FIUMI 2005” campagna nazionale di informazione e prevenzione dal rischio idrogeologico di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile

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ECOSISTEMA RISCHIO 2005

Monitoraggio sulle azioni dei Comuni italiani per la mitigazione del rischio idrogeologico

Indagine realizzata nell’ambito di “OPERAZIONE FIUMI 2005” campagna nazionale di informazione e prevenzione dal rischio idrogeologico

di Legambiente e del Dipartimento della Protezione Civile

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1. Introduzione Ecosistema Rischio è l’indagine di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile per conoscere la situazione dei comuni italiani a rischio idrogeologico. Con Operazione Fiumi 2005, la campagna d’informazione per la prevenzione dei rischi legati al dissesto idrogeologico, sono state monitorate le azioni che le oltre 5.000 amministrazioni comunali, classificate nel 2003 dal Ministero dell’Ambiente e dall’Unione delle Province Italiane a rischio idrogeologico, svolgono per la mitigazione del rischio in tutta Italia. Le azioni che i Comuni hanno a disposizione per contrastare il rischio idrogeologico sono riconducibili a : • attività ordinarie legate alle gestione del territorio, quali la manutenzione degli alvei e delle

opere idrauliche, nonché adeguamento alle norme di salvaguardia dettate dai Piani di bacino • redazione dei piani di emergenza, aggiornati e conosciuti dalla popolazione, perché sappia

esattamente cosa fare e dove andare in caso di emergenza L’indagine ha dunque voluto verificare l’esistenza di queste attività monitorando sia il livello del rischio che le azioni messe in campo dai Comuni per mitigarlo.

2. L’Entità del dissesto in Italia La questione del rischio idrogeologico e del degrado dei corsi d’acqua è diventata, in Italia e nel mondo, un problema prioritario. L'Italia è infatti un Paese dove l'esposizione al rischio di frane ed alluvioni è particolarmente elevata e costituisce un problema di grande rilevanza sociale, sia per il numero di vittime che per i danni prodotti alle abitazioni, alle industrie ed alle infrastrutture. Il ricorrere di eventi calamitosi negli ultimi anni non può essere attribuito ad eventi esclusivamente naturali o solo alle intemperanze del clima, che senza dubbio contribuisce a rendere il fenomeno ancora più drammatico, ma anche e soprattutto a un modello di sfruttamento intensivo e poco programmato del territorio. Nel decennio 1991-2001 il nostro paese è stato colpito da circa 13mila eventi di dissesto idrogeologico, di cui 12mila frane e oltre mille piene. Solo nel corso del 2000 in Italia si sono verificati 1.237 eventi di dissesto idrogeologico, 341 nel 2001.

EVENTI DI DISSESTO IDROGEOLOGICO IN ITALIA DAL 1991-2001

Anno n. frane n. piene totale eventi 2001 322 22 344 2000 1177 72 1249 1999 700 73 773 1998 1671 84 1755 1997 2455 103 2558 1996 2272 152 2424 1995 744 81 825 1994 692 84 776 1993 557 95 652 1992 780 125 905 1991 705 112 817

Totale 12075 1003 13078 Fonte: Progetto AVI - CNR - GNDCI Elaborazione: Legambiente

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Il rischio idrogeologico interessa gran parte del territorio nazionale. Sono ben 5.581 i comuni a rischio di alluvioni e frane, il 70% del totale. Un territorio reso fragile dall’abusivismo, il disboscamento e l’urbanizzazione irrazionale. La Calabria, Umbria, la Valle d’Aosta le Regioni con il 100% dei comuni a rischio, subito seguite dalla Lombardia (99%) e dalla Toscana (98%).

COMUNI A RISCHIO IDROGEOLOGICO IN ITALIA

Regione Comuni

rischio frana Comuni a rischio

alluvione Comuni a rischio frana e alluvione

Totale comuni a rischio

% Comuni a rischio

Abruzzo 103 20 55 178 58% Basilicata 56 2 65 123 94% Calabria 57 2 350 409 100% Campania 193 67 214 474 86% Emilia Romagna 10 128 164 302 89% Friuli 68 58 11 137 63% Lazio 234 3 129 366 97% Liguria 30 55 103 188 80% Lombardia 231 435 248 914 59% Marche 125 1 117 243 99% Molise 41 1 79 121 89% Piemonte 138 303 605 1.046 87% Puglia 44 1 3 48 19% Sardegna 4 38 0 42 11% Sicilia 200 23 49 272 70% Toscana 15 31 234 280 98% Trentino 59 8 44 111 33% Umbria 40 1 51 92 100% Valle d'Aosta 11 0 63 74 100% Veneto 41 108 12 161 28% TOTALE 1700 1285 2596 5581 70% Fonte: Report 2003 - Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e Unione Province d’Italia Elaborazione: Legambiente Soltanto nelle principali alluvioni che hanno colpito il nostro Paese nel decennio 1993-2003, che hanno coinvolto praticamente tutte le regioni, si sono registrate quasi oltre 340 vittime e la stima dei danni economici prodotti supera i 6 miliardi di euro. Soldi che hanno prodotto pochi miglioramenti nella sicurezza del territorio, che si sono limitati a salvare il salvabile una volta che la carica distruttiva dell’evento si era ormai sprigionata. In altre parole fondi spesi per rispondere ad un’emergenza immediata ma che nulla fanno per scongiurane di future. Somme che lo Stato si potrebbe trovare di nuovo a dover “buttare” appena inizierà a piovere poco al di sopra della norma. E’ evidente come lo Stato e gli Enti Locali debbano investire sulla manutenzione e sulla gestione del territorio, spendendo poco oggi, per non spendere troppo domani e non trovarsi ancora una volta di fronte a drammatici lutti e sofferenze.

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PRINCIPALI EVENTI ALLUVIONALI TRA IL 1993 E IL 2003

Anno Regioni colpite Vittime Danni complessivi in milioni di €

1993 Liguria 4 516,46 1994 Piemonte 64 2840,51 1995 Puglia, Calabria, Sicilia 5 82,63 1996 Toscana, Calabria 27 313,62 1998 Campania, Sicilia 164 550 1999 Liguria, Sardegna, Centro Sud 8 173,95

2000 Calabria, Piemonte, Valle d’Aosta, Lombardia, Liguria, Trentino, Toscana 57 2.649,42

2001 Campania 2 165,27

2002 Toscana, Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria, Emilia Romagna 3 940

2003 Abruzzo,Molise,Campania, Puglia, Friuli, Sicilia, Toscana Calabria 9 2.184,16

Totale 343 6112,80

Fonte: APAT - Annuario dei dati ambientali 2004 Elaborazione Legambiente

3. La pianificazione su scala di Bacino Per un’efficace prevenzione dalle frane e dalle alluvioni in un paese morfologicamente complesso come il nostro è fondamentale che gli interveti di qualità siano studiati su scala di tutto il bacino, analizzando le conseguenze potenziali, positive o negative, che un’opera di difesa idraulica comporta più a valle. Senza questo fondamentale passaggio la presunta messa in sicurezza di un determinato territorio porta alla crescita del rischio in altre porzioni di territorio. E’ evidente che se si argina una zona dove il fiume poteva liberamente esondare, questo avrà delle conseguenze nei tratti del corso d’acqua verso il mare. Gli interventi puntuali del passato, non studiati su scala di bacino, sono tra gli elementi che hanno accresciuto in modo determinante la fragilità del territorio italiano. Per questo è risultato necessario creare un soggetto che avesse competenza ed autorità su tutto il bacino, coordinando i tanti attori della difesa del suolo. Le Autorità di Bacino, istituite in seguito ala legge 183/89, sono proprio gli enti preposti alla programmazione delle attività necessarie a garantire la difesa del suolo e la gestione efficace delle risorse idriche. L’obiettivo è di fornire gli strumenti e le conoscenze adatte per la mitigazione del rischio idrogeologico nei territori di loro competenza e conciliare gli interventi antropici con le esigenze ecologiche e paesaggistiche. La nomina di enti istituzionali che rispondessero a logiche idrauliche invece che politico amministrative e la delimitazione dei territori di competenza non in base a confini amministrativi ma geografici (l’unità di riferimento è infatti il bacino idrografico), sono state due delle maggiori novità introdotte dalla legge 183/89. Attraverso la pianificazione l’Autorità di Bacino attua le politiche di interventi sul territorio, stabiliti in seguito a studi e ricerche. Le autorità di bacino in Italia sono 38, di cui 7 nazionali, 13 interregionali e 18 regionali. Solo il 20% sono state istituite nel biennio 1989/1990 (Po, Adige, Arno, Alto Adriatico, Tevere, Liri Garigliano Volturno e Reno). A cinque anni dall’entrata in vigore della legge 183 le autorità di bacino istituite erano arrivate al 56%, mentre il 22% ha completato l’iter di istituzione addirittura

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con un ritardo di oltre dieci anno. Ritardi e inefficienze che hanno di fatto ridotto l’efficacia di questo nuovo attore per la sicurezza del territorio dalle frane e dalle alluvioni.

ISTITUZIONE DELLE AUTORITÀ DI BACINO A PARTIRE DALLA LEGGE 183/89 1989-1990 1991-1993 1994-1996 1997-1999 2000-2002

20% 11% 25% 22% 22%

Fonte:Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio Elaborazione: Legambiente Ad oggi ancora nessun piano di bacino è stato approvato. La molteplicità e la complessità delle materie da trattare nel Piano di bacino hanno fatto si che le Autorità di Bacino stiano procedendo per piani stralcio riguardo tematiche specifiche o settori delimitati del bacino. L’elaborazione del Piano di Bacino, così come previsto dalla legge 183/89 è l’elemento principale della pianificazione, ma vista la complessità e la molteplicità degli aspetti da trattare, è stato, con l’art.12 della legge 493 del 4 dicembre 1993, frammentato in diversi piani stralcio riguardanti settori più specifici, di cui il principale per quanto riguarda il dissesto idrogeologico e difesa del suolo è sicuramente il Piano di Assetto Idrogeologico, PAI, che individua e regola l’uso del suolo per quanto riguarda le aree a rischio molto elevato, elevato, moderato e basso. Il piano prevede una serie di vincoli e norme per l’utilizzo del territorio e un programma di interventi volti alla mitigazione del rischio idraulico. L’iter di approvazione prevede 3 diversi passaggi: adozione del progetto di piano, adozione del piano e approvazione, quest’ultimo passaggio fa sì che le disposizioni previste dal piano abbiano carattere immediatamente vincolante. Secondo il decreto legge n.180 del 1998 e il seguente DPCM del 29.9.1998, le scadenze per l’iter di approvazione dei PAI sarebbero dovute essere: il 30 giugno 2001 per l’adozione e il 30 giugno 2002 per l’approvazione. L’iter di approvazione dei Piani per l’Assetto Idrogeologico risulta ancora oggi in netto ritardo Soltanto 16 Autorità di Bacino, il 42%, hanno approvato il PAI e solo 6, il 16%, lo ha adottato. Il 16% sta ancora elaborando un progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico. Per il 60% delle autorità di bacino rimane ancora tanta strada da fare per un’efficace pianificazione sul rischio idrogeologico.

QUADRO RIASSUNTIVO DELLO STATO DI ATTUAZIONE

DELLA PIANIFICAZIONE DI BACINO Strumenti approvato adottato In elaborazione

piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) 42% 16% -

progetto di piano stralcio per l'assetto idrogeologico - 26% 16%

Fonte: Ministero e UPI 2003; APAT - Annuario dei dati ambientali 2004; siti internet Autorità di Bacino. Elaborazione: Legambiente Diversa è stata invece la risposta agli interventi normativi che sono seguiti alle tragedie di Sarno e Soverato. Tutte le Autorità di Bacino hanno infatti rispettato i termini per la redazione e l’approvazione dei Piani straordinari di bacino per l’individuazione delle aree a rischio idrogeologico molto elevato (Dl 180/98). Questo ha permesso di avere una mappatura puntuale delle aree più a rischio d’Italia, presupposto fondamentale per una efficace pianificazione degli interventi di prevenzione dalle frane e dalle alluvioni.

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4. Risultati Nazionali dell’Indagine

L’indagine si è concentrata sulla rilevazione di parametri che indichino l’esistenza e lo stato di attuazione delle attività di prevenzione messe in opera dalle amministrazioni comunali (gestione del territorio, piani di emergenza, campagne di informazione alla popolazione ecc.). L'analisi di tali parametri ha determinato una vera e propria classifica dello stato di sicurezza dal dissesto idrogeologico, che possa servire contemporaneamente da pungolo per risolvere le eventuali inadempienze o lentezze e per valorizzare il buon lavoro svolto da moltissime Amministrazioni comunali. E’ stata monitorata la presenza di abitazioni o di fabbricati industriali in aree a rischio di alluvione e di frana, l’avvenuta delocalizzazione di fabbricati a rischio da parte dei comuni, la realizzazione di opere di messa in sicurezza dei corsi d’acqua e/o consolidamento dei versanti franosi, ai fini di una valutazione sintetica del livello di rischio idrogeologico a scala comunale. Sono state poi prese in considerazione quattro diverse tipologie di attività considerate fondamentali per un buon lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico da parte dei comuni: • manutenzione ordinaria degli alvei e delle opere idrauliche e rispetto delle norme dettate dai

Piani di bacino; • presenza, validità, struttura del piano di emergenza comunale o intercomunale; • iniziative di formazione ed informazione alla popolazione;

Tra le amministrazioni comunali italiane intervistate, sono 549 quelle che hanno risposto in maniera completa al questionario di Ecosistema rischio ( oltre il 10% dei comuni italiani a rischio). Di queste, i dati relativi a 60 amministrazioni sono stati trattati separatamente, in quanto i Sindaci di questi comuni affermano di non avere strutture in aree a rischio, il che giustifica parzialmente il non essersi attivati in azioni di prevenzione e pianificazione. Sono state invece mantenute quelle amministrazioni che, a seguito di interventi di consolidamento e delocalizzazione, pur non avendo fabbricati in zone a rischio, svolgono comunque un buon lavoro di mitigazione del rischio idrogeologcico. Le tabelle riportate nel dossier si riferiscono quindi a 489 amministrazioni comunali italiane. Ben il 90% dei comuni hanno nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio frana. Più della metà dei comuni, il 56%, vedono addirittura sorgere in aree a rischio fabbricati industriali. Di fronte ad una situazione tanto grave ancora oltre il 40% non svolge attività di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica, poco più di un comune su tre ha realizzato reti di monitoraggio per l’allerta della popolazione in caso di pericolo e solo il 54% è attivo nelle delocalizzazioni dei fabbricati dalle aree a rischio e nelle opere di consolidamento dei versanti franosi e/o dei corsi d’acqua. Elementi questi che mettono in evidenza un’urbanizzazione e una gestione del territorio che troppo spesso tiene poco conto del rischio idrogeologico e una carenza nella manutenzione di un territorio ancora fragile. Il risultato è un alto livello di attenzione in Italia per le frane e le alluvioni. Migliore la situazione per quanto riguarda le attività di pianificazione d’emergenza. Il 77% dei comuni infatti si è dotato di un piano da mettere in atto in caso di frana o alluvione. Nonostante questo dato positivo emerge però dall’indagine che la metà dei comuni non lo hanno aggiornato negli ultimi due anni. Si ha così in mano un’arma spesso spuntata contro le alluvioni. L’informazione alla popolazione su quali sono i rischi, sui comportamenti individuali e collettivi da adottare in caso di calamità e sui contenuti del piano comunale d’emergenza, rappresentano una delle attività principali che i comuni dovrebbero svolgere: se la popolazione non si fa prendere dal

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panico, sa cosa fare e dove andare durante una situazione di pericolo, già questo rappresenta un fondamentale parametro di sicurezza. Eppure in Italia i comuni risultano particolarmente in ritardo in questa fondamentale attività: soltanto il 24% è attivo in questo senso e solo il 28% ha realizzato nell’ultimo anno esercitazioni nel proprio territorio.

GESTIONE DEL TERRITORIO, PIANIFICAZIONE D’EMERGENZA E INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE

ATTIVITA’ REALIZZATE DAI COMUNI ITALIANI Attività Percentuale

Comuni Abitazioni in aree a rischio idrogeologico 90%Aree industriali in aree a rischio idrogeologico 56%Manutenzione degli alvei 58%Delocalizzazione fabbricati, opere di messa in sicurezza 54%Reti di monitoraggio per l’allerta tempestiva della popolazione in caso di alluvione o frana 40%Piano d’emergenza 77%Piano aggiornato 54%Campagne informative 24%Esercitazioni 28%Fonte: Legambiente Complessivamente sono ancora troppe le Amministrazioni comunali italiane che non svolgono una efficace ed adeguata politica di prevenzione, informazione e pianificazione d’emergenza. Soltanto un comune su tre risulta infatti svolgere un lavoro positivo. di mitigazione del rischio idrogeologico. Il 36% addirittura non fa praticamente nulla per prevenire alluvioni e frane. Dati che confermano come tanta strada sia ancora necessario percorrere per una piena sicurezza dei cittadini dalle frane e dalle alluvioni. Soltanto 1 Comune su 100 svolge un ottimo lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI Lavoro svolto Percentuale Comuni Classe di Merito Percentuale Comuni

Positivo 31% Ottimo 1% Buono 14% Sufficiente 16%

Negativo 69% Scarso 33% Insufficiente 36%

Fonte: Legambiente

5. Maglie Rosa e Maglie Nere per il rischio idrogeologico Tutti al Centro e al Nord i 5 comuni più meritori nella mitigazione del rischio idrogeologico. Ai Comuni di Palazzolo sull’Oglio (BS) in Lombardia e Montemurlo (PO) in Toscana il primato nazionale nella mitigazione del rischio idrogeologico. Sono gli unici che assicurano una

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manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e delle opere di difesa idraulica, che non vedono sorgere in aree a rischio né abitazioni né aree industriali, che rispettano le indicazioni del Piano di Bacino, che hanno realizzato reti di monitoraggio e allerta della popolazione in caso di pericolo, che hanno delocalizzato costruzioni dalle aree a rischio e realizzato opere di consolidamento dei versanti e messa in sicurezza dei corsi d’acqua; si sono dotati di un piano d’emergenza per il rischio idrogeologico aggiornato, realizzano attività di informazione ed esercitazioni rivolte ai suoi cittadini, corsi di formazione per i propri dipendenti e per i volontari; ed hanno realizzato un’apposita cartellonistica lungo le vie di fuga da utilizzare in caso di calamità. Appena un gradino sotto, 3 comuni si aggiudicano il secondo posto: Alessandria (AL), Rocafluvione (AP) e Verucchio (RN). La manutenzione del territorio, un buon piano d’emergenza e il realizzare campagne di informazione rivolte ai cittadini sul rischio idrogeologico e supportare il volontariato locale rendono questi comuni un esempio positivo per il nostro Bel Paese. Per questo saranno premiati con un’apposita bandiera da esporre nel proprio territorio come riconoscimento del buon lavoro svolto

LE MAGLIE ROSA ASSEGNATE AI COMUNI ITALIANI PER LE ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO

Comune Provincia Regione Punteggio Palazzolo sull'Oglio BS Lombardia 9,5 Montemurlo PO Toscana 9,5 Verucchio RN Emilia 9 RoccaFluvione AP Marche 9 Alessandria AL Piemonte 9 Fonte: Legambiente L’altra faccia della medaglia sono ben 18 comuni che, pur avendo abitazioni e aree industriali in zone a rischio, non hanno messo in campo nessuna azione di mitigazione del rischio idrogeologico.

LE MAGLIE NERE ASSEGNATE AI COMUNI ITALIANI

PER LA MANCATA ATTIVITA’ CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO Comune Provincia Regione Punteggio

Lentella CH Abruzzo 0 Capineto della Nora PE Abruzzo 0 Portigliola RC Calabria 0 Cervicati CS Calabria 0 Castroreggio CS Calabria 0 Conflenti CZ Calabria 0 Pietravairano CE Campania 0 Serramazzoni MO Emilia 0 Solignano PR Emilia 0 Roccasecca FR Lazio 0 Carobbio degli Angeli BG Lombardia 0 Losine BS Lombardia 0 Giussano MI Lombardia 0 Pievebovigliana MC Marche 0 San Giuliano del Sannio CB Molise 0 Muravera CA Sardegna 0 Licata AG Sicilia 0 Mojo Alcantara PA Sicilia 0 Fonte: Legambiente

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6. I capoluoghi a confronto Tra i comuni che hanno risposto all’indagine Ecosistema rischio 2005 ci sono 30 capoluoghi di provincia e 9 capoluoghi di regione. Al Comune di Genova il primato nella mitigazione del rischio tra i capoluoghi di regione, secondo posto Perugia, seguite da Roma e Milano. Fanalino di coda Napoli.

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI CAPOLUOGHI DI REGIONE ITALIANI

Urbanizzazione aree a rischio

Manutenzione, messa in sicurezza e

delocalizzazione

Piano emergenza

Informazione esercitazioni

Punteggio

Genova ☺ ☺ ☺ 8

Perugia ☺ ☺ 7,5

Roma ☺ ☺ 7

Milano ☺ ☺ 7

Palermo ☺ ☺ 6

Bologna ☺ 6

Catanzaro ☺ 5,5

Trento 4,5

Napoli 3Fonte: Legambiente Tra i capoluoghi di provincia primato nella mitigazione del rischio idrogeologico al Comune di Alessandria, subito seguito da Asti e Catania. Ultimo posto a pari merito per Cosenza e Reggio Calabria.

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

SVOLTO DAI CAPOLUOGHI DI PROVINCIA ITALIANI Urbanizzazion

e aree a rischio Manutenzione, messa in

sicurezza e delocalizzazione Piano

emergenza Informazione esercitazioni

Punteggio

Alessandria ☺ ☺ ☺ 9

Asti ☺ ☺ ☺ 8,5

Catania ☺ ☺ 8

Biella ☺ ☺ 7,5

Padova ☺ ☺ 7,5

Latina ☺ 7

Lucca ☺ ☺ 7

Prato ☺ ☺ 7

Vibo ☺ 6,5

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Valenzia

Crotone ☺ 6,5

La Spezia ☺ 6,5

Caltanissetta ☺ 6

Ascoli Piceno 6

Terni ☺ ☺ 6Pesaro Urbino

☺ 6

Lecco ☺ ☺ 5,5

Grosseto ☺ ☺ 5,5

Cremona ☺ 5,5

Siena ☺ 5

Messina ☺ 5

Agrigento ☺ 5

Pavia ☺ 4,5

Cesena ☺ 4,5

Pordenone ☺ 4

Piacenza 3,5

Avellino 3,5

Ferrara ☺ 3

Rieti 2Reggio Calabria

1,5

Cosenza 1,5Fonte: Legambiente

☺ Buono Sufficiente Scarso

7. Risultati regionali a confronto

Analizzando i dati su base regionale il primato va ai comuni liguri, mediamente più attivi nella prevenzione del rischio idrogeologico (il 56% svolge un lavoro positivo in questo senso), subito seguiti dai comuni toscani (51%) e delle marche (50%). Sono invece mediamente i comuni della Calabria a rimanere in fondo alla classifica (solo il 7% svolge un lavoro positivo), una situazione preoccupante in un territorio estremamente fragile, come le tragedie di Crotone del 1996 e di Noverato del 2000 ci hanno drammaticamente dimostrato.

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LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO SVOLTO DAI COMUNI ITALIANI SUDDIVISI PER REGIONE

Regione Comuni che svolgono lavoro positivo

Punteggio medio ottenuto

1 Liguria 56% 5,8 2 Toscana 51% 5,4 3 Marche 50% 5,1 4 Emilia Romagna 35% 4,7 5 Piemonte 29% 4,6 6 Lombardia 31% 4,5 7 Umbria 44% 4,3 8 Veneto 20% 4,4 9 Campania 28% 4 10 Friuli Venezia Giulia 12% 3,7 11 Molise 14% 3,5 12 Sicilia 24% 3,2 13 Lazio 24% 2,9 14 Calabria 7% 2,5

Fonte: Legambiente - * Valle d’Aosta, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Puglia, Sardegna e Basilicata: pochi i comuni intervistati per elaborazioni su base regionale.

Più nel dettaglio particolarmente preoccupante l’urbanizzazione delle zone a rischio in Calabria e Campania, dove il 100% dei Comuni conta abitazioni in arre a rischio di frana e alluvione. Sempre la Calabria, insieme al Lazio, la Regione dove mediamente i comuni sono meno attivi nella manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e nelle iniziative di delocalizzazione e di messa in sicurezza dei corsi d’acqua e dei versanti. Buono invece l’impegno dei comuni liguri nella pianificazione d’emergenza (il 92% ha un piano aggiornato negli ultimi due anni) e dei comuni del Friuli Venezia Giulia per quanto riguarda la realizzazione di esercitazioni (il 56% è attivo in questo senso.

LAVORO DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

SVOLTO DAI COMUNI PER REGIONE NEL DETTAGLIO Regione Case in

zone a rischio

Interventi messa in sicurezza e

delocalizzazione

Manutenzione alvei

Piano aggiornato

Esercitazioni

Liguria 92% 68% 88% 92% 28%Toscana 90% 68% 71% 68% 35%Marche 77% 43% 63% 57% 30%Emilia 90% 48% 42% 64% 32%Piemonte 93% 72% 70% 56% 32%Lombardia 84% 48% 55% 52% 34%Umbria 88% 55% 66% 66% 0%Veneto 92% 44% 44% 70% 26%Campania 100% 58% 58% 46% 16%Friuli 93% 62% 75% 12% 56%Molise 86% 43% 43% 71% 14%Sicilia 88% 41% 47% 41% 35%Lazio 84% 23% 38% 23% 15%Calabria 100% 39% 43% 32% 0%

Fonte: Legambiente - * Valle d’Aosta, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Puglia, Sardegna e Basilicata: pochi i comuni intervistati per elaborazioni su base regionale.

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8. La struttura dell’indagine L’indagine si è concentrata sulla rilevazione di parametri che indicano l’esistenza e lo stato di attuazione delle attività di prevenzione messe in opera dalle amministrazioni comunali (gestione del territorio, piani di emergenza, campagne di informazione alla popolazione ecc.). L'analisi di tali parametri ha determinato una vera e propria classifica dello stato di sicurezza dal dissesto idrogeologico, che possa servire contemporaneamente da pungolo per risolvere le eventuali inadempienze o lentezze e per valorizzare il buon lavoro svolto da moltissime Amministrazioni comunali. E’ stata monitorata la presenza di abitazioni o di fabbricati industriali in aree a rischio di alluvione e di frana, l’avvenuta delocalizzazione di fabbricati a rischio da parte dei comuni, la realizzazione di opere di messa in sicurezza dei corsi d’acqua e/o consolidamento dei versanti franosi, ai fini di una valutazione sintetica del livello di rischio idrogeologico a scala comunale. Sono state poi prese in considerazione quattro diverse tipologie di attività considerate fondamentali per un buon lavoro di mitigazione del rischio idrogeologico da parte dei comuni: • manutenzione ordinaria degli alvei e delle opere idrauliche e rispetto delle norme dettate dai

Piani di bacino; • presenza, validità, struttura del piano di emergenza comunale o intercomunale; • iniziative di formazione ed informazione alla popolazione; La somma matematica del punteggio ottenuto rispondendo, positivamente o negativamente, ai quesiti di ogni area tematica fornisce il punteggio finale del comune interessato dall’iniziativa compreso tra 0 e 10. Nella graduatoria finale vengono così create cinque categorie di merito:

Da 0 a 3,5 Comuni che svolgono un insiffucuente lavoro di mitigazione del rischio Da 4 a 5,5 Comuni che svolgono uno scarso lavoro di mitigazione del rischio Da 6 a 6,5 Comuni che svolgono un sufficiente lavoro di mitigazione del rischio Da 7 a 8,5 Comuni che svolgono un buon lavoro di mitigazione del rischio Da 9 a 10 Comuni che svolgono un ottimo lavoro di mitigazione del rischio

9. La scheda per il rilevamento dei dati

Di seguito la scheda inviata a tutti i comuni oggetto dell’indagine con il punteggio assegnato per la risposta ad ogni singolo quesito.

Area Tematica Gestione del territorio Quesito Si No Punteggio

E’ stata svolta dal comune nel corso dell’ultimo anno una manutenzione ordinaria degli alvei e delle opere di difesa idraulica nel territorio comunale?

1 0

Nel comune sono presenti sistemi monitoraggio finalizzati all’allerta tempestiva della popolazione in caso di pericolo alluvione o frana?

0,5 0

Nel territorio Comunale sono presenti abitazioni in area a rischio di esondazione dei corsi d’acqua o in area a rischio frana?

0 1

Nel territorio Comunale sono presenti fabbricati e/o insediamenti industriali in area a rischio di esondazione dei corsi d’acqua o in area a rischio frana?

0 0,5

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Il Comune ha intrapreso azioni di delocalizzazione di abitazioni e/o fabbricati presenti in aree a rischio idrogeologico e/o ha realizzato opere di messa in sicurezza dei corsi d’acqua e/o consolidamento dei versanti franosi?

1 0

Max 4

Area Tematica Pianificazione d’emergenza: Quesito Si No PunteggioEsiste un piano di emergenza comunale o intercomunale per il rischio idrogeologico?

1 0

Il piano prevede ed indica la strutture destinate a diventare in caso di emergenza sedi del Centro Operativo Comunale, dei Centri di Accoglienza e dell’Area di Ammassamento Soccorritori?

0,5 0

Il comune ha trasmesso alle autorità locali (Provincia, Prefettura o Regione) il piano d’emergenza?

0,5 0

Il piano è stato aggiornato negli ultimi due anni? 1 0 Max 3

Area Tematica Informazione e Addestramento:

Quesito Si No PunteggioLe aree e le strutture destinate a diventare in caso di emergenza sedi del Centro Operativo Comunale, delle Aree di Attesa e dei Centri di Accoglienza sono indicate con apposita segnaletica?

0,5 0

Il Comune ha svolto nel 2004 attività di informazione sui comportamenti individuali e collettivi da adottare in caso di emergenza alla cittadinanza?

1 0

Il Comune ha promosso e/o organizzato nel 2004 corsi di formazione di protezione civile per i suoi dipendenti e collaboratori?

0,5 0

Il Comune ha organizzato nel 2004 esercitazioni rivolte alle strutture operative e alla cittadinanza?

1 0

Max 3 Punteggio finale Ecosistema Rischio Max 10

10. La classifica completa

Comune Provincia Regione Punti Classe di merito

Montemurlo PO Toscana 9,5 ☺☺Palazzolo sull'Oglio BS Lombardia 9,5 ☺☺Verucchio RN Emilia 9 ☺☺Alessandria AL Piemonte 9 ☺☺RoccaFluvione AP Marche 9 ☺☺Bergamasco AL Piemonte 8,5 ☺Serravezza LU Toscana 8,5 ☺Chiaravalle AN Marche 8,5 ☺Camerano AN Marche 8,5 ☺Ameglia SP Liguria 8,5 ☺

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Salbertrand TO Piemonte 8,5 ☺Piozzano PC Emilia 8,5 ☺Villa d'Adda BG Lombardia 8,5 ☺Asti AT Piemonte 8,5 ☺Ponsacco PI Toscana 8 ☺Santena TO Piemonte 8 ☺Clusone BG Lombardia 8 ☺S. Maria la Fossa CE Campania 8 ☺Signa FI Toscana 8 ☺Catania CT Sicilia 8 ☺Norcia PG Umbria 8 ☺Genova GE Liguria 8 ☺Maddaloni CE Campania 8 ☺San Severino Marche MC Marche 7,5 ☺Quindici AV Campania 7,5 ☺Rea PV Lombardia 7,5 ☺San Rocco al Porto LO Lombardia 7,5 ☺Banchette TO Piemonte 7,5 ☺Camerino MC Marche 7,5 ☺Quarrata PT Toscana 7,5 ☺Casaletto Ceredano CR Lombardia 7,5 ☺Pavullo nel Frignano MO Emilia 7,5 ☺Valverde CT Sicilia 7,5 ☺Laurito SA Campania 7,5 ☺Biella BI Piemonte 7,5 ☺Chions PN Friuli 7,5 ☺Carenno LC Lombardia 7,5 ☺Ortivero SV Liguria 7,5 ☺Sala Baganza PR Emilia 7,5 ☺Padova PD Veneto 7,5 ☺Perugia PG Umbria 7,5 ☺Montalto di Castro VT Lazio 7 ☺Taino VA Lombardia 7 ☺Valsavaranche AO Valle d'Aosta 7 ☺Massino Visconti NO Piemonte 7 ☺Piedimilera VB Piemonte 7 ☺Villa d'Alme BG Lombardia 7 ☺Noli SV Liguria 7 ☺Cervatto VC Piemonte 7 ☺

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Zone BS Lombardia 7 ☺Castelnuovo Scrivia AL Piemonte 7 ☺Curtatone MN Lombardia 7 ☺Vaie TO Piemonte 7 ☺Roma RM Lazio 7 ☺Latina LT Lazio 7 ☺Vibonati SA Campania 7 ☺Tremosine BS Lombardia 7 ☺Valdieri CN Piemonte 7 ☺San Martino PD Veneto 7 ☺Milano MI Lombardia 7 ☺Capraia e Limite FI Toscana 7 ☺Lucca LU Toscana 7 ☺Aulla MS Toscana 7 ☺San Bonifacio VR Veneto 7 ☺Castel Maggiore BO Emilia 7 ☺Nave BS Lombardia 7 ☺Monza MI Lombardia 7 ☺Albaredo per San marco SO Lombardia 7 ☺Castiglione Falletto CN Piemonte 7 ☺Savignano sul Rubicone FC Emilia 7 ☺Avigliana TO Piemonte 7 ☺Prato PO Toscana 7 ☺Campolieto CB Molise 7 ☺Molino dei Torti AL Piemonte 6,5 Vibo Valenzia VV Calabria 6,5 Crotone KR Calabria 6,5 Fobello VC Piemonte 6,5 Città di Ceva CN Piemonte 6,5 Camporosso IM Liguria 6,5 Borgiallo TO Piemonte 6,5 Lequio Berria CN Piemonte 6,5 Buglio in Monte SO Lombardia 6,5 Mandello dal Lario LC Lombardia 6,5 Bassano del Grappa VI Veneto 6,5 La Spezia SP Liguria 6,5 Villadossola VB Piemonte 6,5 Pieve Porto Morone PV Lombardia 6,5 Pasiano di Pordenone PD Friuli 6,5

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Leivi GE Liguria 6,5 Senna Lodigiana LO Lombardia 6,5 Talamona SO Lombardia 6,5 San Martino Buon Albergo VR Veneto 6,5 Varazze SV Liguria 6,5 Tovo San Giacomo SV Liguria 6,5 Varazze SV Liguria 6,5 Caselle Landi LO Lombardia 6,5 Senigallia AN Marche 6,5 Biassono MI Lombardia 6,5 Magenta MI Lombardia 6,5 Vaglia FI Toscana 6,5 Paciano PG Umbria 6,5 Scandicci FI Toscana 6,5 Curno BG Lombardia 6 Gerola Alta SO Lombardia 6 Camaiore LU Toscana 6 Valbrembo BG Lombardia 6 Sala Comancina CO Lombardia 6 Cevo BS Lombardia 6 Folignano AP Marche 6 Millesimo SV Liguria 6 Monte Urano AP Marche 6 Jesi AN Marche 6 Vicoforte CN Piemonte 6 Montecatini Terme PT Toscana 6 Cineto Romano RM Lazio 6 San Godenzo FI Toscana 6 Torgiano PG Umbria 6 Villa Rendena TN Trentino 6 Romano di Lombardia BG Lombardia 6 Bottanugo BG Lombardia 6 Cessapalombo MC Marche 6 San Paolo d'Aragon BG Lombardia 6 Venaus TO Piemonte 6 Belforte del Chienti MC Marche 6 Calliano AT Piemonte 6 Bibbiena AR Toscana 6 Brusago TO Piemonte 6

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Caltanissetta CL Sicilia 6 Borgio Verezzi SV Liguria 6 Toano RE Emilia 6 Palermo PA Sicilia 6 Pianoro BO Emilia 6 Casalmaggiore CR Lombardia 6 San Benedetto del Tronto AP Marche 6 Fiorano Canavese TO Piemonte 6 Tursi MT Basilicata 6 Serravalle a Po MN Lombardia 6 Pontassieve FI Toscana 6 Endine Gaiano BG Lombardia 6 Pergola PU Marche 6 Conselice RA Emilia 6 Sanremo IM Liguria 6 Faenza RA Emilia 6 Albissola Marina SV Liguria 6 Bologna BO Emilia 6 Concesio BS Lombardia 6 Lillianes AO Valle d'Aosta 6 Ascoli Piceno AP Marche 6 Terni TR Umbria 6 Pesaro Urbino PU Marche 6 Castrolibero CS Calabria 5,5 Ricardi VV Calabria 5,5 Chianocco TO Piemonte 5,5 Gaby AO Valle d'Aosta 5,5 Poirino TO Piemonte 5,5 Garda VR Veneto 5,5 Catanzaro CZ Calabria 5,5 Parella TO Piemonte 5,5 Annone Veneto VE Veneto 5,5 Ceraso SA Campania 5,5 Isasca CN Piemonte 5,5 Lecco LC Lombardia 5,5 Grosseto GR Toscana 5,5 Gualtieri RE Emilia 5,5 Villar Pellice TO Piemonte 5,5 Bolano SP Liguria 5,5

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Fossano CN Piemonte 5,5 Cremona CR Lombardia 5,5 Borgofranco d'Ivrea TO Piemonte 5,5 Carro SP Liguria 5,5 Turriaco GO Friuli 5,5 Santo Stefano di Magra SP Liguria 5,5 Pietramelara CE Campania 5,5 Centallo CN Piemonte 5,5 Torre di Santa Maria SO Lombardia 5,5 Mirabella Imbaccari CT Sicilia 5,5 Roccaforte Ligure AL Piemonte 5,5 Rivoli Veronese VR Veneto 5,5 Troina EN Sicilia 5,5 Cipressi IM Liguria 5,5 Zoppola PN Friuli 5,5 Finale Ligure SV Liguria 5,5 Carpineti RE Emilia 5,5 Mercato San Severino SA Campania 5,5 Dogna UD Friuli 5,5 Poppi AR Toscana 5,5 Farini PC Emilia 5,5 Asola MN Lombardia 5,5 Angrogna TO Piemonte 5,5 Cogoleto GE Liguria 5,5 Piasco CN Piemonte 5,5 Chies d'Alpago BL Veneto 5,5 Sassuolo RA Emilia 5,5 Rossa VC Piemonte 5 Durenza VA Lombardia 5 Felizzano AL Piemonte 5 Pisogne BS Lombardia 5 Apecchio PU Marche 5 Albano S.A. BG Lombardia 5 Formigara CR Lombardia 5 Gazzada Schianno VA Lombardia 5 Mignanego GE Liguria 5 Samolaco SO Lombardia 5 Costiglione d'Asti AT Piemonte 5 Casargo LC Lombardia 5

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Sesto Calende VA Lombardia 5 Castelnuovo Val di Cecina PI Toscana 5 Noventa Padovana PD Veneto 5 San Mauro Forte MT Basilicata 5 Motteggiana MN Lombardia 5 Siena SI Toscana 5 Sergnano CR Lombardia 5 Ponte di Piave TV Veneto 5 Gabicce PU Marche 5 Recoaro Terme VI Veneto 5 Borgo San Dalmazzo CN Piemonte 5 Gandino BG Lombardia 5 Zumaglia BI Piemonte 5 Messina ME Sicilia 5 Agrigento AG Sicilia 5 Santo Sistino di Livenza VE Veneto 5 Loro Piceno MC Marche 5 San Donato Milanese MI Lombardia 5 San Gillo TO Piemonte 5 Torre Mondovì CN Piemonte 5 Suisio BG Lombardia 5 Zinasco PV Lombardia 5 Bene Vagienna CN Piemonte 5 Chiusa di San Michele TO Piemonte 5 Borgoratto Alessandrino AL Piemonte 5 Torre d'Isola PV Lombardia 5 Novi Ligure AL Piemonte 5 Bagnolo di Po RO Veneto 4,5 Torre Pelice TO Piemonte 4,5 Moschiano AV Campania 4,5 Ragoli TN Trentino 4,5 Polverigi AN Marche 4,5 Pella NO Piemonte 4,5 Mezzana Bigli PV Lombardia 4,5 Rosta TO Piemonte 4,5 Serravalle Scrivia AL Piemonte 4,5 Roccaforte Mondovì CN Piemonte 4,5 Enego VI Veneto 4,5 Caggiano SA Campania 4,5

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Placanica RC Calabria 4,5 Sutrio UD Friuli 4,5 Quinzano d'Oglio BS Lombardia 4,5 Vico Equenze NA Campania 4,5 Fosdinovo MS Toscana 4,5 Azzano Decimo PN Friuli 4,5 Pontevico BS Lombardia 4,5 Pavia PV Lombardia 4,5 Villar San Costanzo CN Piemonte 4,5 Pavone del Mella BS Lombardia 4,5 Piateda SO Lombardia 4,5 Bicherasio TO Lombardia 4,5 Cavezzo MO Emilia 4,5 Arquata Scrivia AL Piemonte 4,5 Acireale CT Sicilia 4,5 Maserada sul Piave TV Veneto 4,5 Arcisate VA Lombardia 4,5 Cesena FC Emilia 4,5 Trento TN Trentino 4,5 Pomaretto TO Piemonte 4,5 Camposanto MO Emilia 4,5 Arona NO Piemonte 4,5 Rometta ME Sicilia 4,5 Roncadelle BS Lombardia 4,5 Chiusaforte UD Friuli 4,5 Polsella RO Veneto 4,5 Saluggia VC Piemonte 4,5 Colle d'Anchise CB Molise 4,5 Praiano SA Campania 4 Crandola Valsassina LC Lombardia 4 Cividale del Friuli UD Friuli 4 Incisa Scapaccino AT Piemonte 4 Vernante CN Piemonte 4 Vezza d'Alba CN Piemonte 4 Nembro BG Lombardia 4 Montecastello AL Piemonte 4 Recanati MC Marche 4 Valstagna VI Veneto 4 Muzzano BI Piemonte 4

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Fonzaso BL Veneto 4 Galeata FC Emilia 4 Castellafiume AQ Abruzzo 4 Frascarolo PV Lombardia 4 San Floro CZ Calabria 4 Sonico BS Lombardia 4 Capovalle BS Lombardia 4 Revello CN Piemonte 4 Prata di Pordenone PN Friuli 4 Verolavecchia BS Lombardia 4 Castiglione Olona VA Lombardia 4 Pogliano Milanese MI Lombardia 4 Fivizzano MS Toscana 4 Zogno BG Lombardia 4 Genga AN Marche 4 Montelabbate PU Marche 4 San Cesario sul Panaro MO Emilia 4 Portogruaro VE Veneto 4 Chignolo Po PV Lombardia 4 Casaletto Lodigiano LO Lombardia 4 Ardesio BG Lombardia 4 Cossignano AP Marche 4 Dalmine BG Lombardia 4 Castelletto Sopra Ticino NO Piemonte 4 Albese con Cassano CO Lombardia 4 Ostiano CR Lombardia 4 Pordenone PN Friuli 4 Quiliano SV Liguria 4 Montignoso MS Toscana 4 San Ginesio MC Marche 3,5 Vigolo BG Lombardia 3,5 Fabro TR Umbria 3,5 Stazzona CO Lombardia 3,5 Torricella del Pino CR Lombardia 3,5 Favale di Malvaro GE Liguria 3,5 Giffoni Valle Piana SA Campania 3,5 Pettoranello di Molise IS Molise 3,5 Castione Andevenno SO Lombardia 3,5 Arpaise BN Campania 3,5

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Ravascletto UD Friuli 3,5 Cortemilia CN Piemonte 3,5 Alzano Scrivia AL Piemonte 3,5 Pesche IS Molise 3,5 Lozza VA Lombardia 3,5 Olgiate Olona VA Lombardia 3,5 Malatra PZ Basilicata 3,5 Cannero Riviera VB Piemonte 3,5 Roccastrada GR Toscana 3,5 Settingiano CZ Calabria 3,5 Cervara RM Lazio 3,5 Crotta d'Adda CR Lombardia 3,5 Zocca MO Emilia 3,5 Malegno BS Lombardia 3,5 Torre San Patrizio AP Marche 3,5 Oggiono LC Lombardia 3,5 Occhiobello RO Veneto 3,5 Deruta PG Umbria 3,5 Crespina PI Toscana 3,5 Pulfero UD Friuli 3,5 Villachiara BS Lombardia 3,5 Romano Canavese TO Piemonte 3,5 Berra FE Emilia 3,5 Montegiorgio AP Marche 3,5 Eraclea VE Veneto 3,5 Sogliano al Rubicone FC Emilia 3,5 Cianciana AG Sicilia 3,5 Marnate VA Lombardia 3,5 Fossato di Vico PG Umbria 3,5 Piacenza PC Emilia 3,5 Avellino AV Campania 3,5 Basaluzzo AL Piemonte 3 Gorla Maggiore VA Lombardia 3 Vecchiano PI Toscana 3 Mezzanino PV Lombardia 3 Marzabotto BO Emilia 3 Teggiano SA Campania 3 Gozzano NO Piemonte 3 Bellagio CO Lombardia 3

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Cerano NO Piemonte 3 Tiriolo CZ Calabria 3 Longobucco CS Calabria 3 Oriolo CS Calabria 3 Bocchigliero CS Calabria 3 Canneto Pavese PV Lombardia 3 Savignone GE Liguria 3 Monte San Savino AR Toscana 3 Torre De' Busi LC Lombardia 3 Ferrara FE Emilia 3 Serra Sant'Abbondio PU Marche 3 Lucera FG Puglia 3 Trivento CB Molise 3 Castellino sul Biferno CB Molise 3 Napoli NA Campania 3 Longarone BL Veneto 2,5 Borgoforte MN Lombardia 2,5 Moscazzano CR Lombardia 2,5 Suardi PV Lombardia 2,5 Dossena BG Lombardia 2,5 Spinadesco CR Lombardia 2,5 Ostiglia MN Lombardia 2,5 Roaschia CN Piemonte 2,5 Sommo PV Lombardia 2,5 Premilcuore FC Emilia 2,5 Calcinaia PI Toscana 2,5 San Leo PU Marche 2,5 Oleggio NO Piemonte 2,5 Perloz AO Valle d'Aosta 2,5 Civitella d'Agliano VT Lazio 2,5 Magisano CZ Calabria 2,5 Roasio VC Piemonte 2,5 Molcalvo AT Piemonte 2,5 Tigliole AT Piemonte 2,5 Montecatini Val Cecina PI Toscana 2,5 Lastra a Signa FI Toscana 2,5 San Donà Piave VE Veneto 2,5 Rodi Garganico FG Puglia 2,5 Fossalta di Piave Ve Veneto 2,5

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Sannazzaro de'Burgondi PV Lombardia 2 Forgaria nel Friuli UD Friuli 2 Roccabruna CN Piemonte 2 Bagnaria PV Lombardia 2 Canevago d'Adda LO Lombardia 2 Massignano AP Marche 2 Lastebasse VI Veneto 2 Poggiorenatico FE Emilia 2 Castello d'Agogna PV Lombardia 2 Montesarchio BN Campania 2 Carate Brianza MI Lombardia 2 Crucoli KR Calabria 2 Amendolara CS Calabria 2 Pizzoni VV Calabria 2 Ortignano Raggiolo AR Toscana 2 Spezzano della Sila CS Calabria 2 Rieti RI Lazio 2 Narni TR Umbria 2 Predosa AL Piemonte 2 Buttrio UD Friuli 2 Guardiagrele CH Abruzzo 2 San Giovanni a Piro SA Campania 2 Rapallo GE Liguria 2 Cavaglio Spoccia VB Piemonte 2 Revere MN Lombardia 2 Petralia Sottana PA Sicilia 2 Spadafora ME Sicilia 2 Magreglio CO Lombardia 1,5 Sant'Arcangelo PZ Basilicata 1,5 Momperone AL Piemonte 1,5 Penago AT Piemonte 1,5 Arcugnano VI Veneto 1,5 Biccari FG Puglia 1,5 Spessa PV Lombardia 1,5 Pereto AQ Abruzzo 1,5 Reggio Calabria RC Calabria 1,5 Carife AV Campania 1,5 San Giorgio Morgetto RC Calabria 1,5 Pancalieri TO Piemonte 1,5

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Fulminimaggiore CA Sardegna 1,5 Spoltore PE Abruzzo 1,5 Cosenza CS Calabria 1,5 Percile RM Lazio 1,5 Cà d'Andrea CR Lombardia 1,5 Polizzi Generosa PA Sicilia 1,5 Roccabascerana AV Campania 1 Bonate Sotto BG Lombardia 1 Ottiglio AL Piemonte 1 Torre Orsaia SA Campania 1 Castiglione a Casaura PE Abruzzo 1 Vische TO Piemonte 1 Vetto RE Emilia 1 Fubine AL Piemonte 1 Monasterolo di Savigliano CN Piemonte 1 Amantea CS Calabria 1 Cerzeto CS Calabria 1 Cusano Mutri BN Campania 1 Pasturo LC Lombardia 1 Villareggia TO Piemonte 0,5 Barge CN Piemonte 0,5 Briaglia CN Piemonte 0,5 Civitella Messer Raimondo CH Abruzzo 0,5 Gemona del Friuli UD Friuli 0,5 San Giorgio in Bosco PD Veneto 0,5 Filacciano RM Lazio 0,5 Grotte di castro VT Lazio 0,5 Morolo FR Lazio 0,5 Scalea CS Calabria 0,5 Damiani VV Calabria 0,5 Collegiove RI Lazio 0,5 Cesaro ME Sicilia 0,5 Lentella CH Abruzzo 0 Carobbio degli Angeli BG Lombardia 0 Serramazzoni MO Emilia 0 Solignano PR Emilia 0 Pievebovigliana MC Marche 0 Capineto della Nora PE Abruzzo 0 Losine BS Lombardia 0

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Pietravairano CE Campania 0 San Giuliano del Sannio CB Molise 0 Muravera CA Sardegna 0 Giussano MI Lombardia 0 Roccasecca FR Lazio 0 Portigliola RC Calabria 0 Cervicati CS Calabria 0 Castroreggio CS Calabria 0 Conflenti CZ Calabria 0 Licata AG Sicilia 0 Mojo Alcantara ME Sicilia 0 Fonte: Legambiente Legenda:

☺☺ Ottimo Da 9 a 19 punti

☺ Buono Da 7 a 8,5 punti

Sufficiente Da 6 a 6,5 punti

Scarso Da 4 a 5,5 punti

Insufficiente Da 0 a 3,5 punti