L’approccio orientato all’azione nell’insegnamento della ...
ECOCENTERING un percorso di consapevolezza e crescita personale ecopsicologicamente orientato in 3...
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ECOCENTERING
un percorso di consapevolezza e crescita personale
ecopsicologicamente orientato in 3 fasi e 14 passi…
FASE 1 - Centering La conoscenza di sé
"Chi sono io?”
“Cosa voglio dalla
vita"
"Di cosa ho bisogno per
dare il meglio di
me?
Chi c’è qui con me?"
FASE 2 - Tuning L’incontro con gli altri
FASE 3 - WideningL’espressione concreta del proprio
potenziale "Cosa la vita vuole da me?”
“Cosa possiamo
fare insieme di
utile?"
14 passi per fare amicizia con noi stessi, esplorare e riconnetterci con
il “mondo” dentro e fuori di noi…
4 ELEMENTI, 4 CERVELLIuna mappa per l’esplorazione interiore
1
Il primo passo per intraprendere un percorso di crescita è quello di
sviluppare l’attenzione interna per imparare ad ascoltare il
linguaggio, i linguaggi, con cui “parlano” tutte le diverse
componenti del nostro essere, ad esplorare la nostra “mappa
interiore”, allenandoci a contattare rapidamente, ogni volta sia necessario, il nostro centro, il quarto cervello, ovvero la capacità di essere
presenti a ciò che accade “qui e ora”, “fuori e dentro di noi”. E’
importante capire che la mappa non è il territorio.
Il PIANETA IO aprire gli occhi sulla propria
natura
2
Corpo, emozioni e mente, componenti del nostro Pianeta Io,
sono come gli strumenti di un’orchestra: strutturalmente
diversi, ma funzionalmente tutti indispensabili al buon
funzionamento dell’insieme. Sono inscindibili e fanno tutti parte della nostra realtà di individuo
proprio come acqua , aria, terra e fuoco che sono amalgamati tra loro per dare forma a un’unica realtà: il Pianeta. Allenandoci all’attenzione e all’ascolto si
cominiciano a notare molti più dettagli del nostro Pianeta, sia
esteriore sia interiore.
LA POPOLAZIONEle mille sfacettature della
personalità
3
“Sono immenso, contengo moltitudini, mi contraddico” così il poeta Walt Whitman definisce la natura umana. Se ci osserviamo attentamente possiamo infatti
notare come coesistano in noi non una, ma tante piccole personalità
che emergono nei diversi momenti della nostra giornata,
facendoci sentire a volte grandi e forti, a volte deboli e impauriti, a
volte audaci, a volte timidi... Aprirci all’incontro con noi stessi
vuol dire incontrare i diversi “abitanti del nostro Pianeta Io”,
imparare a conoscerli uno per uno nei loro pregi e nei loro limiti,
accettarli e andarci d’accordo.
RELAZIONI INTERNAZIONALI attivare e condurre il dialogo
interno
4
Attivare attenzione e ascolto vuol dire imparare ad avvicinarci non solo a noi stessi, ma anche agli altri senza più il filtro di un’idea
preconcetta e con la disponibilità a incontrare l’altro nella sua interezza, con tutte le sue
sfumature. Persino noi conteniamo diverse personalità gli “abitanti del nostro Pianeta
Io”che hanno molte sfacettature e non per questo possono essere
etichettate come negative o positive. Le regole della
comunicazione che favoriscono l’incontro e l’accordo tra i diversi aspetti della nostra personalità
sono le stesse che ci permettono di instaurare con gli altri relazioni
costruttive e stimolanti.
IL CENTRO DI POTERE la volontà come facoltà
coordinatrice
5
Questo è’ il punto di arrivo e il punto di partenza di ogni percorso
di crescita personale. E’ la disponibilità a entrare in contatto non con come crediamo di essere, ma con come siamo davvero! E’ l’apertura nel riconoscere che
possiamo influire su ogni parola, ogni gesto, ogni pensiero, ogni
azione che esprimiamo nella vita. E’ la consapevolezza di esserci, di
avere il potere, il diritto, ma anche il dovere, di esprimere ciò
che siamo nella realtà e di partecipare alla direzione della
nostra vita. E’ ll fulcro della nostra identità che può essere
sprimentato, allenato e rafforzato.
LA MISSION E LA VISION darsi una direzione e guardare
avanti
6
Questo è il momento in cui chiederci “Che cosa voglio dalla
vita?” Mission nel senso di “scopo ultimo”, di “giustificazione stessa della propria esistenza” e allo stesso tempo, di ciò che ci contraddistingue dagli altri. La
vision fa riferimento ai valori e ai principi che ci “ispirano”, mentra la mission si traduce in una guida pratica all’azione. Insieme questi due termini ci invitano a porci tre
domande fondamentali: Chi sono?- Cosa voglio fare?-Perchè lo
faccio? Perchè abbiano la loro efficacia, mission e vision devono tenere conto di tutti gli “abitanti
del Pianeta Io”, essere condvise e riviste periodicamente.
LE RISORSE Talenti, Potenzialità,
Autostima
7
L’autostima è una concreta capacità di riconoscersi e
accettarsi per ciò che si è, con pregi e limiti, senza pretese e
senza false modestie. E’ la disponibilità a darsi tutto il sostegno necessario per
valorizzare talenti e competenze, per colmare carenze o superare limiti. E’ un passo fondamentale
per instaurare una buona relazione con se stessi e con gli
altri. Tutti abbiamo dei talenti, la sfida da affrontare per tradurli in
atto è quella di ampliare l’immagine spesso limitata e
stereotipata che abbiamo di noi, per osare riconoscere di essere
molto di più.
L’INCONTRO CON CREATURE ALTRE intelligenza emotiva
8
Una volta scoperto il vasto mondo che siamo, possiamo imparare a riconoscere che anche gli altri attorno a noi sono “Pianeti”
altrettanto grandi e variegati, per alcune cose probabilmente simili, per altre anche molto diverse da
noi. Passare dalla percezione della dimensione individuale a quella collettiva non sempre è
così automatico e può richiedere un certo allenamento. Star bene con gli altri non è una scienza, è un arte. Siamo animali sociali, siamo esseri che cresciamo
anche grazie agli altri. Le relazioni sono quindi un nutrimento
indispensabile al nostro equilibrio, alla nostra gioia di vivere.
IL LINGUAGGIO DELLA RESPONSABILITA l’uso consapevole della parola
9
La responsabilità dell’andamento di una relazione è sempre
condivisa in due o più persone. Nel comunicare, a gesti, sguardi o
parole creiamo ponti che ci mettono in relazione o muri che ci
chiudono all’altro. La scelta è nostra. In ogni incontro, non
scambiamo solo parole e concetti, ma molto di più. Sono due mondi interi che si incontrano, se non se
ne comprende la ricchezza e la possibile varietà, non si potrà mai
capire nè accompagnare la complessità delle relazioni che
possono nascere. Senza un opportuno allenamento la
maggior parte delle volte non parliamo con gli altri, ma con
l’idea che ci siamo fatti di loro.
L’INGANNO DEGLI SPECCHI gli ostacoli all’incontro
10
Stare insieme è un’arte e come ogni arte, al di là della
predisposizione personale, può essere imparata, allenata ed
espressa. Nell’incontro con gli altri, la tendenza ad
automatizzare comportamenti, atteggiamenti e conclusioni gioca un ruolo molto forte nella qualità della nostra vita di relazione, e
non solo. Così nascono le “etichette”, i pregiudizi. Gli
automatismi possono essere anche un “sano”meccanismo di sopravvivenza, ma non sempre
però sono utili e attuali. Per questo è importante sviluppare
una grande capacità di presenza, di attenzione interiore per notare i meccanismi che entrano in gioco
e verificare la loro attualità e utilità.
AUTENTICITA’ IN AZIONE riconoscere la propria
vocazione
11
Viviamo immersi in un oceano di relazioni, “sentirsi parte” è un anelito scritto nel nostro Dna.
Mettere in gioco capacità e talenti e sentire che il proprio lavoro ha
un impattto significativo sugli altri sono gli elementi alla base della
felicità sul lavoro. Ma non solo, ciò è valido in tutte le situazioni di
vita in cui si vuole fare qualcosa insieme: la valorizzazione, il
coinvolgimento e l’impegno per la realizzazione di obiettivi comuni
rende le persone felici. Realizzare la nostra mission richiede la
consapevolezza del potere che abbiamo di mettere gradualmente in pratica le nostre aspirazioni e i
nostri ideali.
LIBERTA’ DI ATTEGGIAMENTO attingere energia alla fonte
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Quando abbiamo capito cosa la vita vuole da noi, quando ci
sintonizziamo con la vita, quando riconosciamo “chi siamo” e “cosa
possiamo fare per Lei” questa consapevolezza funge da faro, da bussola nella vita quotidiana. Ci
aiuta a scegliere, di volta in volta, la direzione giusta per noi e ci dà
la forza di affrontare ogni difficoltà. Cominciamo a entrare
in contatto con una diversa qualità di eventi, spesso costellati
di sincronicità e di conferme, come se il mondo cominciasse a
parlare, o meglio come se il riconoscimento di questa identità
di fondo più ampia, ci permettesse di leggere i segnali
con cui il mondo ci parla.
LA CARTA DEI VALORI guardare verso l’alto
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Scoprire ed esercitare la nostra libertà di atteggiamento,
riconoscere che la vita ci presenta contemporanemanete la metà
piena e la metà vuota di un bicchiere e che sta a noi decidere
se sia l’una o l’altra cosa, spalanca davanti a noi nuovi orizzonti, nuove possibilità
modificando non solo il nostro sentire, ma anche il nostro agire.
Quando si diventa liberi dai condizionamenti e dalle abitudini, quando si tolgono i paraocchi con
cui si ha sempre percepito la realtà, può farsi avanti un’altra
delle nostre più preziose potenzialità: la capacità di
cogliere la vita nel suo divenire, nella sua doppia lettura di
materia ed energia, di noto ed ignoto.
IL PROGETTO PER IL FUTURO dal dire al fare
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Porsi obiettivi porta a realizzarli. Tutto ciò che viene creato nel
mondo esiste nei pensieri e nei sogni di qualche essere umano. Quando si incontrano “cio che
vogliamo dalla vita” e “cio che la vita vuole da noi”, quando
mettiamo le nostre capacità al servizio di valori, quando con tutti
noi stessi ci impegniamo in un progetto in cui crediamo “l’intero
universo cospira per la sua realizzazione”. Quando il
momento è quello giusto, tutto contribuisce al successo di
un’iniziativa. E’ un momento magico, quello che gli antichi
greci chiamavano il kairos. A noi coglierlo e osare!
“No. La vita non mi ha disilluso. Di anno in anno la trovo più ricca, più desiderabile e più misteriosa, da quel giorno in cui venne a me il “grande liberatore”, cioè quel pensiero che la vita potrebbe essere un esperimento di chi è volto alla conoscenza, e non un dovere, non una fatalità, non una frode.
E la conoscenza stessa: può anche essere per altri qualcosa di diverso, per esempio un giaciglio di riposo o la via ad un giaciglio di riposo; oppure uno svago o un ozio; ma per me è un mondo di pericoli e di vittorie, in cui anche i sentimenti eroici hanno le loro arene per la danza e per la lotta.
"La vita come mezzo della conoscenza" - con questo principio nel cuore si può, non soltanto valorosamente, ma persino gioiosamente vivere e, gioiosamente ridere!” (Friedrich Nieztsche )
Ideazione, progettazione e
realizzazione di Monica Rubini
Testi liberamente tratti dal percorso formativo “Ecocentering”
ideato e realizzato da Marcella Danon (www.ecopsicologia.it)
Immagini di Deborah Koff-Chapin (www.touchdrawing.com)
FINE