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    L a g u e rr ad i g u e r r i g U a :u n m e t o d o

    C H EI

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    Emesto "CHE" Guevara

    La gue rr a d i g ue rr ig lia :un metodo1962-63

    Laboratorio politico

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    EdizioniLaboratorio politicoManes editoridi Emiliano ManesP ia zz a Quat tro G io rn at e, 6480128 Napoli

    La guerra di guerriglia e stata utilizzata un numeroincalcolabile di volte nel corso della storia, in condizio-ni diverse e con fini diversi. Ultimamente, essa e statautilizzata in numerose guerre popolari di liberazione:ogni volta che l'avanguardia del popolo sceglie la viadella lotta armata irregolare contro nemici che dispon-gono di una forza militare nettamente superiore.L'Asia, l'Africa e l'America sono state il teatro di que-ste azioni, quando i popoli cercavano di conquistare ilpotere lottando contro 10 sfruttamento feudale, neoco-lonialista, colonialista. In Europa, e stata utilizzatacome complemento agli eserciti regolari.In America si e fatto ricorso alla guerra di guerrigliain diverse occasioni Si pub citare l'esempio di CesarAugusto Sandino, in lotta contro le forze di spedizioneyankee in Nicaragua; e, di recente, la guerra rivoluzio-naria di Cuba. Ecco perche, a partire da questo momen-to, in America si pongono i problemi della guerra diguerriglia nelle discussioni teoriche dei partiti progres-sisti del Continente; la possibilita, e soprattutto l'oppor-tunita di farvi ricorso diventa, in questi partiti, oggettodi polemica.

    Arti Grafiche 11CerchiosNapoliSet tembre 1995

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    Tre contributi Jondamentali

    poggiata dalla lotta di massa dei contadini e degli ope-rai della zona e di tutto il territorio in cui essa si situa.Senza queste condizioni, e impossibile ammettere laguerra di guerriglia.Riteniarno che la rivoluzione cubana ha portato trecontributi fondamentali alIa meccanica dei movimentirivoluzionari americani, i seguenti:I) Le forze popolari possono vincere una guerracontro l'esercito. .II) Non sempre si deve aspettare che si producanotutte le condizioni favorevoli alla rivoluzione; il fuocoinsurrezionale puo crearle.III) Nell' America sottosviluppata, il terreno dellalotta armata deve essere fondamentalmente la campa-gna.Tali sono i contributi allo sviluppo della lotta rivo-luzionaria in America: essi possono applicarsi a qualsi-asi paese del nostro continente in cui stia per sviluppar-si una guerra di guerriglia.

    Queste note sono volte a precisare le nostre idee sul-la guerra di guerriglia e sui modi corretti di utilizzarla.

    Innanzitutto, occorre che questa modo di lotta sia unmetoda; un metoda per conseguire uno scopo. Questoscopo, indispensabile, ineluttabile per qualsiasi rivolu-zionario, e la conquista del potere politico.Subito s'impone la domanda: il metodo della guer-ra di guerriglia e la sola formula per la conquista delpotere in tutta I'America? Oppure: sara la formula pre-dominante? 0 invece sara soltanto una formula in piutra quelle utilizzate per la lotta? Inoltre, quest'altra do-manda: sara possibile applicare ad altre realta del con-tinente l'esempio di Cuba? Intermini polemici dobbia-mo dire anche che colora i quali intendono fare unaguerra di guerriglia dimenticando la lotta di massa, qua-si si trattasse di due lotte contrarie, vanno criticati. Noisiamo contrari a questa posizione. La guerra di guerri-glia e una guerra del popolo, e cioe una lotta di massa.Pretendere di fare la guerra di guerriglia senza I'appog-gio della popolazione, vuol dire andare incontro a undisastro inevitabile. La guerriglia e l'avanguardia com-battente del popolo, situata in un luogo determinato diun territorio determinato, e intenta a sviluppare una se-rie di azioni di guerra rivolte a un solo fine strategicopossibile: la presa del potere. Questa guerriglia e ap-

    La necessaria direzione della classe operaiaLa Seconda Dichiarazione dell' Avana sottolineache:Nei nostri paesi coesistono un'industria sottosvi-luppata e un regime agricolo a carattere feudale. E'questa la ragione per cui, nonostante la durezza dellecondizioni operaie nelle citra, la popolazione rurale

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    vive in condizioni ancora pili orribili di sfruttamento edi oppressione. Ma essa e anche, salvo poche eccezio-ni, il settore maggioritario, che talora supera il 70% del-la popolazione latino-americana.Se siescludono i grandi proprietari terrieri, che delresto vivono quasi sempre in citta, il resto della grandemassa lavora in veste di peones nelle haciendas per sa-lari di miseria, oppure lavora la terra in condizioni disfruttamento che non hanno nulla da invidiare al Me-dioevo. Queste circostanze fanno sf che, in AmericaLatina, la popolazione delle campagne costituisce unaterribile forza rivoluzionaria potenziale.Gli eserciti strutturati ed equipaggiati per la guerraconvenzionale, e sui quali si appoggia il potere dellecIassi sfruttatrici, diventano assolutamente impotentiquando devono affrontare una lotta irregolare dei con-tadini nella loro cornice naturale. Essi perdono dieciuomini su ogni combattente rivoluzionario caduto; ca-dono in preda alIa demoralizzazione per il fatto dicombattere contro un nemico invisibile e invincibileche non consente loro di usare delle loro tat tiche ac-cademiche e delle lora fanfare di guerra, che sonoloro tanto utili per respingere gli operai e gli studentidelle citra.La lotta iniziale dei nuclei combattenti si nutre inpermanenza di forze nuove; il movimento di massa co-mincia a entrare in azione, il vecchio ordine si spezzain mille frammenti; e allora che la classe operaia e lemasse urbane decidono di lottare.

    Che cosa fa sl che questi nuclei sono, fin dall'ini-zio della lotta, invincibili, indipendentemente dal nu-mero, dal potere e dai mezzi del nemico? L'appoggiodel popolo; e, con l'appoggio delle masse, la loro forzaaumentera costantemente.Ma ilcontadino fa parte di una classe che, in segui-to allo stato d'incultura in cui egJie mantenuto e all'iso-lamento in cui vive, ha bisogno della direzione rivolu-zionaria e politica della classe operaia e degli intellet-tuali rivoluzionari, direzione senza la quale non potra,da solo, lanciarsi nella lotta e conquistare la vittoria.Nelle condizioni attuali dell' America Latina, laborghesia nazionale non pub dirigere la lotta antifeuda-Ie e anti-imperialista. L'esperienza dimostra che nellenostre nazioni, questa classe, anche quando i suoi inte-ressi sono in contraddizione con quelli dell'imperiali-smo yankee, e stata incapace di opporvisi, paralizzatadalla paura della rivoluzione sociale e atterrita dal cIa-more delle masse sfruttate.La rivoluziane in America e inevitabile

    A completare queste affermazioni, che costituisco-no il nodo della Dichiarazione rivoluzionaria america-na, la Seconda Dichiarazione dell' Avana dice in aItriparagrafi:Le condizioni soggettive di ciascun paese, e cioe ifattori di coscienza, di organizzazione, di direzione,6 7

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    possono accelerare 0 f renare la r ivoluzione, a secondadel suo grado di sviluppo, rna presto 0 ta rdi, in ogniperiodo storico, quando Ie condizioni oggettive matura-no, la coscienza si acquisisce, l 'organizzazione si fa, ladirezione si forma e la rivoluz ione ha luogo.

    Che cio avvenga con mezzi pacif ici 0 che veda laluce del mondo dopo un parto doloroso, tut to cio dipen-de dalle forze reazionarie della vecchia societa e dalloro grado di resistenza a lIa nuova soc ieta, e dipendedalle condizioni esistenti nella vecchia societa, La Ri-voluzione e nella storia come il medico che assiste al Ianascit a di una nuova vi ta . Egli non uti li zza il forcipe senon e necessario, rna 10 uti lizza senza esi tazione ognivolta che sia necessario a favorire il parto. Parto chereca alle masse r idotte in schiavitu e sfruttate la speran-za di una nuova vi ta.

    In numerosi paesi de ll ' America Latina, oggi la ri-voluzione e inevitabile. Questo fatto non e determinatoda una volonta. E determinato dalle orribili condizionidi s fruttamento in cui vive l 'uomo americano, dallo svi-luppo della coscienza r ivoluzionaria delle masse, dallacrisi mondiale dell' imperial ismo e dal movimento uni-versale del la lotta dei popol i che scuotono il loro gio-go.

    Par tiremo da questa base per analizzare tutta la que-stione della guerriglia in America.

    Abbiamo stabili to che la guerr iglia e un metoda dilotta per conseguire uno scopo. Cio che interessa eun'ana lisi di questa scopo e la considerazione della8

    possibilita, in America, di conquistare il potere conmezzi diversi da quell i della lot ta armata.

    La storia non ammette errori

    La lotta pacif ica pub essere condotta attraverso Ielotte dei movimenti di massa e, in situazioni moltoparticolari, obbliga i governi a cedere: allora, eventual-mente, le forze popolari prendono il potere e instau-rano la dit ta tura del proletaria to. Cio e teoricamentecorretto. Analizzando il passato dell' America, dobbia-mo tra rre Ie conclusioni che seguono:

    Su questa continente esistono condizioni ogget ti -ve che spingono le masse ad azioni violente contro igoverni borghesi e i proprie ta ri t errie ri; esi stono an-che crisi di potere in al tri paesi e anche condizioni sog-gett ive . Evidentemen te, nei paesi in cui si danno tut tele condiz ioni , sarebbe criminale non agi re per impa-dronirsi del potere. Negli altri paesi, in cui le condi-zioni non sono COS! tangibili, e del tutto normale chesi propongano parecchie al ternative e che sorgano di-scussioni teoriche intorno aIle deci sioni da prendereper ogni singolo paese. La sola cosa che la storia nonammette e che coloro che analizzano ed applicano lapol iti ca de l proletari ato si sbaglino. Nessuno pub sol-l eci tar e l'incarico di parti to d'avanguardia come se sitrattasse di un diploma ufficiale concesso dall'Univer-sit a. Esse re un part ito d' avanguardia significa essere

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    davanti e alIa testa della classe operaia nella lotta perla conquista del potere, e saperla guidare. E questa lamissione dei nostri partiti rivoluzionari.

    L'al leanza della borghes ia e dei feudaliSi vede oggi in America uno stato di equilibrio in-stabile tra la dittatura delle oligarchie e lapressione po-polare. Diciamo oligarchia per definire I'alleanza rea-zionaria tra la borghesia e i grandi proprietari terrieri,un'alleanza che ha un carattere pili0meno feudale.Queste dittature gravitano entro un certo quadro dilegalita che esse stesse si sono dato durante tutto il lun-go periodo di questa dominio di classe; rna stiamo at-traversando una fase in cui Ie pressioni popolari sonomolto forti; esse bussano alIa porta della legalita bor-ghese e la costringono, con spinte veementi, a violarese stessa, per contenere 1 0 slancio delle masse.Ma queste vergognose violazioni, contrarie a qual-siasi legislazione prestabilita, 0 stabilita dopo, a giusti-ficazione dei fatti, mettono Ieforze popolari in uno sta-to di maggiore tensione. La dittatura oligarchica cercaallora di utilizzare i vecchi ordinamenti legali per mo-dificare la Costituzione e per asfissiare ancora di pili ilproletariato senza che si produca uno scontro frontale.E qui che si determina la contraddizione. II popolonon sopporta pili le vecchie e meno ancora Ienuove mi-sure coercitive stabilite dalla dittatura, e cerca di infran-

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    . .

    gerle. Non dobbiamo mai dimenticare il carattere auto-ritario e coercitivo dello Stato borghese. Lenin dice:Lo Stato e il prodotto e la manifestazione del carat-tere irreconciliabile delle contraddizioni delle classi. LoStato sorge nelluogo e nel momento in cui Iecontrad-dizioni di classe non possono oggettivamente risolver-si. E viceversa: I'esistenza della Stato dimostra che Iecontraddizioni di classe sono irreconciliabili. 1Di conseguenza, non dobbiamo ammettere che ilvocabolo democrazia, utilizzato in un senso apologeti-co, a esprimere la dittatura delle dassi sfruttatrici, per-da la sua profondita concettuale e stia semplicemente adesignare certe liberta concesse al cittadino. Lottaresemplicemente per strappare il ripristino di una certalegalita borghese, senza porre il problema rivoluziona-rio, il problema della conquista rivoluzionaria del pote-re, significa ritornare a un certo ordine prestabilito dal-Ie classi dominanti.Sui ruolo della violenza

    In queste condizioni di conflitto, I'oligarchia infran-ge i propri patti, la propria apparenza di democrazia,e attacca il popolo, pur cercando sempre di utilizzare imetodi della sovrastruttura che essa ha formato perl'oppressione. Allora, nella stessomomento, si ripropo-ne il dilemma: Che fare?

    1Lenin: Stato e rivoluzione11

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    Noi risponderemo: la violenza non e un patrimoniodegli sfruttatori, gli sfruttati possono impiegarla a lorovolta, anzi: devono impiegarla al momenta giusto. Mar-ti diceva:Colui che scatena in un paese una guerra evitabilee un criminale, rna e un criminale anche colui che nonscatena una guerra inevitabile.Lenin, d'altra parte, diceva: La socialdemocrazianon ha mai guardato e non guarda mai la guerra da unpunto di vista sentimentale. Essa condanna assoluta-mente la guerra in quanta mezzo [eroce di evidenziareIe differenze tra gli uomini, rna sa che Ie guerre sonoinevitabili fintanto che la societa e divisa in cIassi, fin-tanto che esiste 10 sfruttamento dell'uomo da parte del-I'uomo. E per finir la con questa sfruttamento non sipub evitare la guerra, che viene sempre e ovunque sea-tenata dalle stesse cIassi dominanti ed oppressive.Lo diceva nel 1905; piu tardi, nel Programma mili-tare della Rivoluzione proletaria, analizzando in pro-fondita il carattere della latta di cIasse, affermava:Chi ammette la lotta di cIasse non pub non ammet-tere Ieguerre civili che in ogni societa di classe rappre-sentano la continuazione e 10 sviluppo, naturali e in cer-ti casi inevitabili, della lotta di cIasse. Tutte Ie grandirivoluzioni 10confermano. Negare Ieguerre civili 0di-menticarle sarebbe cadere in un opportunismo estremoe rinnegare la rivoluzione socialista.Cio significa che non dobbiamo aver paura dellaviolenza nei parti che mettono al mondo nuove societa12

    rna questa violenza deve avere inizio soltanto nel mo-mento preciso in cui queIIiche guidano il popolo han-no trovato Ie circostanze piu favorevoli.

    Cogliere Ie variarioni nei rapporti di forza

    Quali sono queste variazioni? Esse dipendono sog-gettivamente da due fattori che sono complementari eche si fanno piu profondi nel corso della latta: la coesi-stenza della necessita della trasformazione e la certezzadellepossibilita di questa trasformazione rivoluzionaria:unite alle condizioni oggettive, che sono estremamentefavorevoli, in tutta l'America, allo sviluppo diuna similelotta, e unite alIaferma volonta di arrivarci e alle nuovecongiunture mondiali nelmomenta dell' azione.Per lontani che siano i paesi socialisti, il lora bene-fico influsso si fara sempre sentire sui popoli in lotta, eil loro esempio dara loro maggior forza. Diceva FidelCastro 10 scorso 26 luglio:II dovere dei rivoluzionari, soprattutto in questamomento e di saper sentire, cogliere i cambiamenti neirapporti di forza nel mondo, e capire come questa cam-biamento faciliti la lotta dei popoli. II dovere dei rivo-luzionari, dei rivoluzionari Iatino-americani, non e diaspettare che il cambiamento delle correlazioni produ-ca un miracolo, rna di approfittare di questa cambia-mento che favorisce il movimento rivoluzionario. E difare la Rivoluzione.

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    C'e gente che dice: Bene! siamo d'accordo che laguerra rivoluzionaria e i l mezzo, in cer ti casi specif ici,per conquis tare i l potere polit ico. Ma dove Ii troveremoi grandi capi , i Fide l Castro, capac i di guidarc i verso ilt rionfo? Fidel Cas tro, come ogni altro essere umano, ei l p rodotto del la sto ria. I cap i mi lit ari e polit ic i che di-r igono le lotte insurrezionali in America, se possibilefusi in una stessa persona, impareranno I' a rte dellaguerra facendo la guerra. Non esiste funzione 0profes-sione che possa essere imparata soltanto nei libri. Inquesta caso, insegnante e la lotta.Evidentemente non sara un compito semplice neesente da per icoli. Durante 10sviluppo della lot ta arma-ta , due pericol i si del ineano per I'avveni re de ll a Rivo-luzione. I Ipr imo si presenta nella fase preparatoria, e i lmodo in cui viene affronta to dimostra la decisione ne l-l a lotta e la chiar ezza del la scopo che Ie forze popola rivogliono raggiungere; e evidente che deve prodursi unprocesso di difesa contro il nemico che, in questo mo-mento, e super iore. Se gia s i sono prodotte Ie condizio-ni oggettive e soggett ive minimali , la difesa dev 'esse-re armata, rna armata in modo tale che il popolo non sitrasformi unicamente nell'oggetto dei colpi del nemico;occorre inolt re evita re che i quadri dell a di fesa a rmatadiventino un rifugio per persone perseguitate. La guer-r iglia, movimento difensivo del popolo in un determi-nato momento, deve diventare un movimento offensivocapace di attaccare i l nemico. Questa capacita e cio chedeterminera, col tempo, i l suo carat tere di elemento ca-

    .~tal izzatore delle forze popolar i. S i puo dire che la guer-riglia non e un movimento di autodifesa passiva, e unadi fesa che comporta I'a tt acco e, a parti re dal momentain cui COS! si definisce, ha come prospettiva finale laconquista del potere politico.Costringere Ladittatura a togliersi Lamaschera

    Questa fase e importante. Nei processi soc ia li , l adifferenza tra la violenza e la non violenza non puomisurarsi sulla base dei colpi d'arma da fuoco scam-biati . Essa e in rapporto con situazioni concrete efluttuanti . Occor re saper percepire i l momenta in cuiIe forze popolari, consapevoli della loro relativa de-bolezza rna , nel la stesso tempo, del la loro forza st ra-tegica, devono costringere il nemico a compiere i pas-si necessari affinche la situazione non si deteriori.Occorre far violenza sull' equil ibrio dit tatura-oligar-chia-forza popola re. La dit ta tura cerca sempre di con-servarsi senza troppo mostrare che usa la forza; co-stringerla a togl iersi la maschera , a most rarsi col suovero volta di dit ta tura v iolenta de ll e classi reaz iona-rie, e un fatto che contribuisce a mostrarne al popolola vera natura e che approfondisce la lotta a un pun-to tale che non sara piu possibile tornare indietro.Dal modo in cui le forze popolari assolvono la lorafunzione, di smascherare la dittatura (e questa, 0 siritira 0 impegna la lotta) dipende il fermo inizio diun'azione armata e di lungo respiro.

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    L'altra fase pericolosa dipende dal potere di co-stante sviluppo che le forze popolari hanno. Marxraccomandava al proletariato, una volta iniziato i l pro-cesso r ivoluzionario, di s ferrare cos tantemente colpi ,senza mai fermarsi e riposarsi. Una rivoluzione chenon si approfondisce costantemente e una rivoluzio-ne che regredisce. I combattenti, affaticati, comin-ciano a perder fede e possono anche favorire le ma-novre a cui la borghesia ci ha abituati. Queste mano-vre possono consistere nel dare il potere a un signo-re dalla voce pili gentile e dal volta pili angelico deldittatore del momenta; oppure in un colpo di Statodella reazione, diretto dall'esercito rna apparentementeappoggiato dal le forze progressiste . Le tat tiche del laborghesia sono moltissime.

    Vogliamo qui at tira re l' att enz ione sopra ttutto suIcolpo di Sta to mil ita re. Qua le puo essere l 'apporto deimilitari alIa vera democrazia? Quale lealta ci si puoaspettare da coloro che sono sempre s tati gli s trumentidel dominio delle classi reazionar ie e dei monopoli im-perialisti di una casta che esiste sol t anto grazie aIlearmi che possiede, e che non pensa che a man tenere lesue prerogative?

    Quando, in condizioni molto diffici li per gli oppres-sori , i mili tari cospirano e mettono in rotta i l dit tatore,vinto di fa tto, si deve ben d ire che l'hanno vinto perchenon era capace di mantenere i lora privilegi di classesenza una violenza est rema, cosa che, in l inea genera-le, non conviene agli interessi delle oligarchie.16

    Non dimenticare l'obiettivo finale

    1Questa consta taz ione non signi fica che non si pos-

    sana utilizzare i militari come combattenti individuali,separati dall'ambiente sociale in cui hanno sempre agi-to e contro i l quale si sono rivol ta ti. E questa util izza-zione deve avvenire entro una cornice tracciata dalla di-rezione r ivoluzionaria a cui appar terranno come com-battenti, e non come rappresentanti della loro cas ta.

    In tempi per noi lontani , nell a pre faz ione alIa te rzaedizione di La guerra civile in Francia, Engels diceva:

    Dopo ogni rivoluzione, gli operai sono armati; e perquesta ragione che ildisarmo della classe operaia era unadelle prime richieste dei borghesi che si ergevano davantiallo Stato. E per questa ragione che dopo ogni rivoluzio-ne, vinta dagli operai, corninciava una nuova lotta che s iconcludeva sempre con la lora sconfitta.

    Questo giuoco di cont inue lott e, in cui si perviene auna trasformazione formale e in cui s i r ipiega s trategi-camente, si e ripe tuto per dec ine di anni ne l mondo ca-pitalista. Ma ora, inoltre, I 'irrisione permanente del pro-letariato si produce di frequente e periodicamente.E poi anche per icoloso che, trascinati dal des ider iodi mantenere per un cer to per iodo Iecondizioni favore-voli all 'azione rivoluz ionaria fruendo di cert i aspet tidella legalita borghese, i dir igenti dei par ti ti progressi-sti confondano i termini, cosa molto comune nel corsodelle azioni, e dimentichino gli obiettivi strategicamen-te def init ivi: la presa del potere

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    Queste due diffi cil i fasi del la Rivoluzione, che quisommariamente abbiamo analizzato, vengono evitatequando i par ti ti marxis ti-leninis ti sono capaci di vede-re chiaramente le implicaz ioni de l momenta e di mobi-l itare al mass imo le masse, guidandole lungo la via giu-s ta verso la r isoluzione delle contraddizioni di fondo.

    rezza per i l comando rivoluzionario. Le forze urbane ,diret te dallo s tato maggiore dell'esercito popolare, pos-sono realizzare azioni di grande importanza. La possi-bile dis truzione di queste forze urbane non fara morirel'anima della rivoluzione, il suo comando che, dallafor tezza rurale, continued a catal izzare 1 0 spirito rivo-luzionario delle masse e organizzera altre forze r ivolu-zionarie per altre battaglie.

    Inoltre, in queste zone rural i, comincia la struttura-zione del futuro apparato della Stato, incar icato di dir i-gere eff icacemente la dit tatura di classe durante tutto i lperiodo di transizione. Quan to pil i lunga sara la lott a,tanto pil i grandi e complessi saranno i problemi ammi-nis trat ivi: nella loro soluzione s i eserciteranno i quadriper il diffi cil e compito di consol idamento de l pote re edi sviluppo economico nel corso della tappa futura.

    Il ruolo delle zone ruraliLungo 1 0 sviluppo del tema, abbiamo suppostocome accettate l'idea della lotta armata e la formula

    della guerra di guerr iglia come metodo di lot ta . Percher iteteniamo che il metoda della guerra di guerr iglia e ilmetoda corretto nelle attuali condizioni dell' AmericaLatina? Ci sono argomenti fondamental i che, dal nostropunto di vista, militano in favore della necessita del-l 'azione delle guerr iglie in America.

    I. Accet tando come una verit a che il nemico Iot ter aper mantenersi al potere, occorre pensare a distrugger-1 0, occorre opporgli un esercito popolare. Questo eser-cito popolare non nascera spontaneamente; dovra anda-re a prendere le armi nell'arsenale del suo nemico, ilche determina una lotta dura e molto lunga nel corsodella quale le forze popolari e i loro dirigenti saran noespos ti agli attacchi di forze super iori , senza disporredegli s tess i mezzi di difesa e di manovra.

    In cambio, i l nucleo dei guerr iglier i si trovera su ter-reni favorevoli alIa lot ta , che garantiranno loro la s icu-

    II. La si tuazione generale della classe contadina la-t ino-americana e il carat tere sempre pil i esplosivo del-la sua lott a cont ro le st ruttu re feudal i e l' a lleanza sem-pre pil i stretta tra gli s frut tatori locali e s tranieri .

    La lotta sara una lotta fino alia morteTorniamo alIa Seconda Dichiarazione dell' Avana:I popoli d' America si sono liberat i dal colonial i~

    smo spagnolo al l'iniz io de l secolo passa to, rna non S1sono libe rat i da llo sfrut tamento. I grandi proprietari

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    ereditarono l 'autor ita dei governatori spagnoli, gli In-dios continuarono a vivere nella loro dura servitu , l 'uo-mo latino-americano in un modo 0 nell' altro rimaseschiavo, e le elementari speranze dei popoli scomparve-ro soffocate sotto i l giogo delle oligarchie e del capita-le s traniero. Questa fu la ver ita dell' America, con tintedifferenti, dif ferenti var ianti. Oggi, l'America Latinasoffre sot to un imperial ismo ancora pili fe roce , moltopili potente e astuto dell' imperialismo spagnolo.

    E di fronte al la realt a ogget tiva e storicamente ir-reversibi le della r ivoluzione lat ino-americana, qual eI 'atteggiamento dell' imperialismo yankee? E quello diprepararsi a scatenare una guerra coloniale contro i po-pol i de ll' America Lat ina, di crea re un apparato di for-za, i pretest i polit ici e gli s trumenti pseudo-legali sotto-sc ritt i con Ie oligarchie reazionarie per reprimere colsangue e col fuoco la lotta dei popoli latino-americani.

    Questa situazione ogget tiva ci mostra la forza chedorme inuti lizzata nei nos tr i contadini , e la necessi ta diimpiegarli per la liberazione dell' America.

    Carattere continentale della latta

    I II . I I carat tere continuo della lot ta .Ques ta nuova tappa dell' emancipazione dell'Ame-

    rica potra venir concepita come l 'immagine di due for-ze loca li in lott a per il pote re su un te rreno dato? Dif fi-cilmente. La lott a sara una lot ta fino a lla morte tra tut-te le forze popolar i e tut te le forze della repress ione.

    Gli yankees interverranno, per solidarieta d'interes-si e perche la latta in America e decis iva. Di fat to , in-tervengono gia nell' organizzazione delle forze repres-sive e nell'organizzazione dell' apparato continentale diIotta. Ma ormai, 10 faranno con pil i forza, s i opporran-no a lle forze popo lari con tutt e Ie a rmi di d istruz ioneche avranno a porta ta di mano; non permetteranno chei l pote re rivoluzionario si consol idi e , se esso riusci ra aconsolidarsi, l'imperialismo 10 attacchera di nuovo, non1 0 ri conoscera e cerchera con tutti i mezzi di dividere Ieforze r ivoluzionarie; introdurra dei sabotator i di tut ti it ip i, creera problemi di frontiera, lancera contro di essoaltri Stat i reazionar i e cerchera di asf issiar lo economi-camente. In una parola: cerchera di l iquidarlo.

    Contemplando questa panorama americano, sembradifficile che Ia vittoria possa venir strappata e possaconservarsi in un paese i solato. Al l'unione del le forzerepress ive deve corrispondere l 'unione delle forze po-polari. In tutti i paesi in cui la repressione assume uncara tt ere insopportabil e, bisogna che venga issata labandiera della ribellione e, per ragioni storiche, bisognache questa bandiera abbia caratteristiche continentali.La Cordigl ie ra del le Ande e chiamata a diventare laSierra Maestra d' America, come ha det to i1 compagnoFidel Castro; e tutti quegli immensi terri tori diventeran-no il teatro di una lotta fino alla morte contro il potereimperialista.

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    Gli inizi della guerriglia

    Ierelative debolezze delle borghesie locali allo scopo diprendere certe decisioni. Meno ancora e da pensare chequeste oligarchie locali vogliano allearsi col popolo inarmi. La rivoluzione cubana ha dato il segnale d'allar-me. La polarizzazione delle forze sara totale; gli sfrutta-tori da una parte e gli sfruttati dall' altra; Iamassa dellapiccola borghesia pendera da una parte 0 dall' altra,conformemente ai suoi interessi e all 'abilita con cuiverra trattata; la neutralita costituira un'eccezione. Talesara la guerriglia rivoluzionaria.In qual modo potrebbe cominciare la guerra diguerriglia?Nuclei relativamente ridotti di persone scelgonoluoghi favorevoli alIa guerra di guerriglia e comincia-no ad agire. Occorre stabilire molto chiaramente chela debolezza della guerriglia e tale che, all'inizio, oc-corre semplicemente lavorare in vista di una buonaconoscenza del terreno, a stabiIire buone relazioni conla popolazione e a fortificare i luoghi che, eventual-mente, possano trasformarsi in base d'appoggio.Ci sono tre condizioni perche una guerriglia possasopravvivere cominciando nelle condizioni che abbia-mo esaminato: costante mobilita, costante vigilanza,costante diffidenza. La tattica del guerrigliero, in questimomenti, sta nella grandezza dello scopo da conseguiree negIi enormi sacrifici che dovra fare per riuscire.Questi sacrifici non saranno la lotta quotidiana, 10scontro frontale col nemico; avranno forme pili sottili epilidure per ilcorpo e per 10 spirito del guerrigliero.

    Non possiamo dire quando la lotta assumera questecaratteristiche continentali ne quando comincera; rnapossiamo prevedere la sua esistenza e il suo trionfo,perche allora sara il risultato di circostanze economi-che, storiche e politiche inevitabili, e il suo percorsonon potra deviare. Iniziarla quando Ie condizioni sonodate, indipendentemente dalla situazione degli altri pa-esi, e il compito delle forze rivoluzionarie di ogni pae-se. Lo sviIuppo della lotta condizionera la strategia ge-nerale; la predizione suicarattere continentale della lot-ta e il frutto di analisi sui rapporti di forza, rna cio nonimpedisce Ie insurrezioni indipendenti. COS!,comel'iniziativa della lotta in un punto del paese svilupperala lotta in tutti i paesi, l'inizio della lotta rivoluzionariacontribuira a sviluppare nuove forze e nuove condizio-ni nei paesi vicini.

    Questo sviluppo si produce generalmente attraversoflussi e riflussi inversamente proporzionali; al flusso ri-voluzionario corrisponde il riflusso controrivoluziona-rio, e inversamente: ai momenti di tregua della rivolu-zione corrisponde un risveglio della controrivoluzione.In questi momenti, Ie forze popolari devono far ricorsoai mezzi migliori di difesa per attenuare i loro m~li. IInemico e molto forte, e a livello continentale. E perquesta ragione che non ci si pu b mettere ad analizzate22 23

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    Egli potra essere duramente castigato dagli eserci-ti nemici; diviso, separato dagli altri, torturato, brae-cato come un animale nelle zone in cui si battera, eperseguitato dall'angoscia costante che nemici possa-no essersi infiltrati nella guerriglia; con la permanen-te diffidenza di fronte a tutto, la paura che i contadi-ni, terrorizzati, "vendano" i guerriglieri; senz'altra al-ternativa che la morte 0 la vittoria in momenti in cuila morte e una cosa in mille forme presente, e lavittoria un mito di cui soltanto un rivoluzionario pubsognare.E, questo, l'eroismo della guerriglia; per questo sidice che anche marciare e un modo di combattere,che anche sottrarsi alIa lotta in un dato momento e unmodo di combattere.

    Nel quadro della grande azione politico-militare dicui la guerriglia e soltanto una parte, essa andra conso-lidandosi e insediera basi d'appoggio che saranno pun-ti in cui il nemico potra penetrare soltanto a costo digrandi perdite; bastioni della rivoluzione, rifugi dellaguerriglia, fatti perche essa si rafforzi e possa gettarsi inazioni sempre pili audaci.A questo punto si sapra se Ie diff icolta tat tiche epolitiche sono state superate. I guerriglieri non posso-no mai dimenticare la loro funzione di avanguardia del

    popolo, i l mandato che il popolo ha lora conferi to, e,per questa ragione, devono creare Ie condizioni politi-che necessarie allo stabilirsi del potere rivoluzionariobasato sull'appoggio totale delle masse. Le grandi ri-vendicazioni del contadino devono venir soddisfatte nella misura del possibile; COS!, tutta la popolazione saraun tutto compatto e deciso.Se la situazione militare dei primi tempi e difficile,ancora pili delicata sara la situazione politica; e se unsolo errore militare pub liquidare la guerriglia, un erro-re politico pua frenare il suo sviluppo per tutto un lun-ghissimo periodo.La lotta e politico-militare; cosi occorre sviluppar-la e, in questo modo, comprenderla.La guerriglia, nel corso della sua crescita, tocca unmomenta in cui ha a disposizione troppi uomini per lasua possibilita d'azione in una data regione. Allora, unodei capi guerriglieri passa in un'altra regione eva: ripe-tendo la catena di sviluppo della prima guerriglia, men-tre questa nuova guerriglia fa capo a un comando cen-trale.

    Estensione della guerriglia

    Edificare un esercito popolareE ora necessario dire che non si potra arrivare alIavittoria senza la formazione di un esercito popolare. Leforze della guerriglia potranno allargarsi; Ie forze popo-lari nelle citta 0 in altre zone permeabili al nemico po-

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    tranno danneggiarlo rna la potenza militare della reazio-ne reste ra intatt a. Bisogna sempre tener presente chel'esito finale e la completa liquidazione dell'avversario.Per questa ragione, tut te Ieforze popolar i: quelle dellecit ta e delle campagne, quelle che operano all 'internodelle l inee nemiche, devono essere in collegamento colcomando. Non si puo richiedere un ordine gerarchicos imile a quello che esiste negli esercit i, rna bisogna cheesista un ordine s trategico. Date cer te condizioni di I i-berta d' azione, Ie guerrigli e devono eseguire tutti gliordini del comando centrale, istal lato in una delle zone,la pi li sicura, l a piri for te, quella che prepara Ie condi-z ioni di un'unione di tutte Ie forze in un dete rminatomomento.

    La guerra di guerr igI ia, 0 guerra di liberazione,comprendera, in generale, tre momenti: il primo di di-fesa s trategica: i l momento in cui una forza esigua rnor-de il nemico; essa non se ne s ta tranquillamente r ifugia-ta entro un cerchio intenta a praticare la difesa passiva;piu precisamente, la sua difesa cons is te negli attacchil imitati che essa e in grado di realizzare. Dopo di cio,si arriva a un punto di equilibrio in cui si creano possi-bilita d' azione da parte del nemico e da parte dellaguerr igl ia; poi, Ia fase f inale, in cui i l nemico e travol-to e l 'esercito di l iberazione puo prendere Ie grandi cit-ta e liquidare totalmente I'avversario.

    Quando l'equilibrio tra Ie due forze si e stabilito,esse si ri spett ano e, sulla base del proprio svi luppo, laguerra di guerrigl ia acquista nuove carat terist iche.

    Prende piede il concetto di manovra; grandi colonneattaccano punti importanti. Ma, tenendo con~o della ca-pacita di resistenza e di contrat tacco del nermco, ~uestaguerra di manovra no~ si sostitui~ce alIa guer~a di.guer-riglia; si tratta semphcemente di un modo di agire unpo' piri forte di quello della guerr iglia, che deve tutta-via cristal lizzarsi , alIa f ine, in un grande esercito popo-lare che comprenda corpi d'armata. Anche a questopunto, Ie guerriglie continueranno,?a p~s~zioni ~'a:an-guardia, i l lavoro di l iquidazione di tut ti 1mezz i di co-municazione e di difesa del nemico.

    La latta sara lunga e sanguinosaAbbiamo det to che la lotta sara di dimensioni con-

    t inentali. Cio significa anche che sara molto lunga ; cisa ranno numerosi front i; essa costera molto sangue enumerose vite.

    Ma cio non significa automat icamente che questadivis ione tra sfruttator i e sfruttat i, che vigera durante laguerra rivoluz ionaria del continente , possa far sl ch~,quando Ieavanguardie armate dei popoli prenderanno IIpotere, contemporaneamente avranno liquidato nei lorapaesi gli imperialist i e gli s frut tatori locali. Esse avra~-no semplicemente cristal lizzato la prima tappa della n-voluzione socialista; potranno cominciare a cos truire i lsocialismo,

    . Esistono altre possibilita?26 27

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    Da un pezzo e stata fatta quella spartizione delmon-do in cui, quanta al nostro continente, la parte del leo-ne e toccata agli U.S.A. Oggi, gli imperialisti del vee-chio continente tornano a svilupparsi e il Mercato Co-mune fa paura agli U.S.A. Cio potrebbe far pensare chela cosa migliore sia attendere che abbia inizio la lottatra gli imperialisti stessi, per poi avanzare con l'aiutodelle borghesie nazionali. A prescindere dal fatto che lapolitica passiva non porta mai a buoni risultati nella lot-ta di c1assee che Iealleanze con laborghesia, per quan-to rivoluzionario cio possa apparire in un determinatomomento, hanno soltanto un carattere transitorio, cisono ragioni di tempo che ci costringono a scegliereun'altra via. Queste ragioni sono costituite dalla rapidi-ta con cui le contraddizioni di fondo si sviluppano inAmerica: una rapidita che impedisce 10 sviluppo nor-male delle contraddizioni del campo imperialista nel-la sua lotta per i mercati.

    to nella cornice di una lotta di fondo che, nel corso delsuo sviluppo, coinvolgerebbe tutti gli sfruttati e tutti glisfruttatori. La polarizzazione delle forze antagonistedegli avversari di classe e ora piliferoce che non 10 svi-luppo delle contraddizioni tra gli sfruttatori per la spar-tizione del bottino. Esistono due campi: l'alternativa esempre pili chiara, per ogni individuo come per ognistrato della popolazione.L'Alleanza per il Progresso e un tentativo di frena-re cio che non si puo frenare.Ma se ilvantaggio del Mercato Comune europeo 0di un altro gruppo imperialista rispetto ai mercati ame-ricani fosse pili rapido della sviluppo delle contraddi-zioni di fondo, non resterebbe altra risorsa se non quelladi introdurre nella breccia COS! aperta le forze popola-

    ri: esse dovrebbero condurre la lotta e utilizzare i nuo-vi venuti con una chiara consapevolezza di quelle chesono le loro intenzioni finali.Non sideve mai cedere una sola arma, una sola po-sizione, un solo segreto al nemico di classe, pena per-dere tutto.Di fatto, la fioritura della lotta americana e gia av-venuta? Le sue primizie sono il Venezuela, il Guatema-la, la Colombia, il Peru, l'Ecuador? 0 sono, queste, sol-tanto scaramucce, manifestazioni di un'irrequietezzache non ha dato frutti? II risultato delle lotte odiernenon e importante. Non importa che uno 0 l'altro degliattuali movimenti venga vinto. Cio che conta e la deci-sione alIa lotta che matura giorno per giorno, la co-

    La certezza della vittoriaLe borghesie nazionali si sono unite, nella loro

    grande maggioranza, all'imperialismo e dovranno subi-re la sua stessa sorte in ogni paese. A meno che, in cer-t i casi , non vengano stret ti patti 0 non si producanocoincidenze di contraddizioni tra la borghesia naziona-le e altri imperialismi da una parte e l'imperialismoamericano dall'altro: cosa che potrebbe prodursi soltan-28 29

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    scienza della necessita del carnbiamento rivoluzionario,la certezza della sua possibilita,

    Questa e una predizione. Noi la formuliamo nel lacertezza che la storia ci dara ragione. L'anali si dei fat-tori oggettivi e soggettivi esistenti in America e nelmondo imperialista ci conferma la fondatezza di questeosservazioni basate sulla Seconda Dichiarazione del-l'Avana.

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