E Torino si chiese che farò del faro Mole24

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Cronaca Torino Tweet Tweet 8 2 Mi piace 15 E Torino si chiese: “Che farò del Faro?” Scritto da: mole24 | 3 luglio 2013 | Categorie: Società C’era una volta un Faro. Anzi, il Faro c’è sempre stato. Semmai, dovrei dire, c’erano una volta i Volt di quel Faro. Sto parlando del Faro della Vittoria, monumento che in pochi rimembrano pur trovandosi al Parco della Rimembranza, nei pressi del Colle della Maddalena. Autore dell’imponente Vittoria Alata in bronzo fu Edoardo Rubino che tra le mani di questa specie di Nike di Samotracia nostrana mise una fiaccola che all’interno nasconde l’ottica del Faro, cioè quell’insieme di lenti che rende possibile la concentrazione della luce in fasci luminosi. Proprio come in un porto, insomma. Commissionata del 1928 da Giovanni Agnelli, il faro fu un regalo alla città da parte del senatore per commemorare il decimo anniversario della vittoria italiana sull’Austria e sulla Germania durante la prima Guerra Mondiale. Con i suoi 18,5 metri di altezza ed una peso per nulla piuma di 25 tonnellate la Vittoria alata poggia le sue vesti su un basamento di ulteriori 8 metri su cui si leggono, incise nella pietra, i seguenti versi di Gabriela D’Annunzio: Alla pura memoria all’alto esempio dei mille e mille fratelli combattenti che la vita donarono per accrescere la luce della patria a propiziar col sacrificio l’avvenire il durevole bronzo la rinnovante selva dedicano gli operai di ogni opera dal loro capo giovanni agnelli adunati sotto il segno di quella parola breve Recenti Recenti Popolari Popolari Commenti Commenti San Salvario si mobilita per salvare gli alberi di corso Marconi luglio 03, 2013 Bauscia vs Bogia nen luglio 03, 2013 E Torino si chiese: “Che farò del Faro?” luglio 03, 2013 Va lentino, una corsetta dopo il lavoro per fare del bene luglio 03, 2013 CHI SIAMO SCRIVICI “PANE QUOTIDIANO” All’ombra della Mole Cronaca Torino Spor-to Società Arte Cinema Moda Storia Teatro

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E Torino si chiese: “Che farò del Faro?”

Scritto da: mole24 | 3 luglio 2013 | Categorie: Società

C’era una volta un Faro.

Anzi, il Faro c’è sempre stato.

Semmai, dovrei dire, c’erano una volta i Volt di quel Faro.

Sto parlando del Faro della Vittoria, monumento che in pochi rimembrano pur trovandosi al Parco della

Rimembranza, nei pressi del Colle della Maddalena.

Autore dell’imponente Vittoria Alata in bronzo fu Edoardo Rubino che tra le mani di questa specie di Nike di

Samotracia nostrana mise una fiaccola che all’interno nasconde l’ottica del Faro, cioè quell’insieme di lenti

che rende possibile la concentrazione della luce in fasci luminosi.

Proprio come in un porto, insomma.

Commissionata del 1928 da Giovanni Agnelli, il faro fu un regalo alla città da parte del senatore per

commemorare il decimo anniversario della vittoria italiana sull’Austria e sulla Germania durante la prima

Guerra Mondiale.

Con i suoi 18,5 metri di altezza ed una peso per nulla piuma di 25 tonnellate la Vittoria alata poggia le sue

vesti su un basamento di ulteriori 8 metri su cui si leggono, incise nella pietra, i seguenti versi di Gabriela

D’Annunzio:

Alla pura memoria all’alto esempio dei mille e mille fratelli combattenti che la vita donarono per accrescere la

luce della patria a propiziar col sacrificio l’avvenire il durevole bronzo la rinnovante selva dedicano gli operai di

ogni opera dal loro capo giovanni agnelli adunati sotto il segno di quella parola breve

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che nella genesi fece la luce

FIAT lux: et facta est lux nova Maggio MCMXV – Maggio MCMXXVIII “

Erano gli anni del post-guerra e le commemorazioni ai caduti erano all’ordine del giorno, non solo a Torino.

Lo stesso Parco della Rimembranza, come ne esistono a decine nell’Italia intera, ricorda dal 1923 coloro che

persero la vita per la patria.

Ma nell’Agosto del 2012 la LUX dal suono un po’ fascista si affievolì per poi spegnersi definitivamente a

causa di un guasto al motore. Costo straordinario ed imprevisto per il Comune , l’amministrazione premette

OFF.

Torino Faro della Vittoria, Parco della Rimembranza, Colle della Maddalena

E così, lontano dagli occhi poiché al buio, lontano dal cuore, il Faro tanto amato dai torinesi se ne è rimasto

laggiù, nel Parco della Dimenticanza.

La luce si spense e calò il sipario su uno dei punti panoramici più belli della città, luogo in cui nemmeno più

le coppiette vanno a giurarsi amore eterno perché il buio è sì romantico ma fa anche un po’ paura.

Poi, pochi giorni fa, la notizia.

200 mila euro della Consulta per la valorizzazione dei beni artistici e culturali più 600 mila euro a carico del

Comune ridaranno un motore alla lanterna, una lucidata al bronzo e, soprattutto, nuovo splendore alla città.

E così quel fascio di luce tornerà ad illuminare da lassù, da quei 716 metri sopra il livello del mare per quei

4787 caduti in guerra. E noi tutti, qui sotto.

Per ricordarci di ricordare.

Irene Perino

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