E’ stata svolta nei giorni scorsi dalla base Dirigibile...

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Ricerca stratosferica, durante la notte artica Si è svolta nei giorni scorsi dalla base Dirigibile Italia del CNR a Ny-Alesund (Isole Svalbard, latitudine 79°N) una campagna di lancio di palloni stratosferici, per studiare la circolazione stratosferica polare durante la notte artica. I palloni stratosferici possono portare nello spazio vicino (quota intorno a 40 km), in modo relativamente economico, esperimenti scientifici di grandi dimensioni. I voli nella notte artica sono potenzialmente importanti per quegli esperimenti che richiedono bassissime temperature ed assenza di illuminazione solare per lunghi periodi (tipicamente esperimenti di astrofisica, cosmologia, geofisica e fisica dell’ atmosfera). I lanci sono stati effettuati dalla ISTAR (S. Peterzén), con il supporto logistico del personale del DTA - CNR (E. Liberatori, F. Palmieri, V. Tulli) e degli sperimentatori dell’ Università di Roma La Sapienza (G. Amico, P. de Bernardis, S. Masi), il 17/1 ed il 19/1. Appesi a grandi palloni riempiti di elio (con un volume di circa 3800 m 3 ) gli strumenti, finanziati dal PNRA, progettati e realizzati dal Dipartimento di Fisica de La Sapienza, con la collaborazione dell’ INGV (G. Romeo), hanno volato a quote stratosferiche, permettendo di campionare con precisione la circolazione in quota, grazie alla presenza a bordo del sistema GPS, di un processore resistente ai raggi cosmici, di comunicazioni bidirezionali Iridium, di un sofisticato sistema di controllo termico (la temperatura dell’ aria in quota ha raggiunto gli 80 gradi sotto zero), e di un progetto ad altissima efficienza energetica. L’ ottimo funzionamento degli strumenti ed i dati di circolazione raccolti sono entrambi preziosi per la

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Ricerca stratosferica, durante la notte artica

Si è svolta nei giorni scorsi dalla base Dirigibile Italia del CNR a Ny-Alesund (Isole Svalbard, latitudine 79°N) una campagna di lancio di palloni stratosferici, per studiare la circolazione stratosferica polare durante la notte artica.

I palloni stratosferici possono portare nello spazio vicino (quota intorno a 40 km), in modo relativamente economico, esperimenti scientifici di grandi dimensioni. I voli nella notte artica sono potenzialmente importanti per quegli esperimenti che richiedono bassissime temperature ed assenza di illuminazione solare per lunghi periodi (tipicamente esperimenti di astrofisica, cosmologia, geofisica e fisica dell’ atmosfera).

I lanci sono stati effettuati dalla ISTAR (S. Peterzén), con il supporto logistico del personale del DTA - CNR (E. Liberatori, F. Palmieri, V. Tulli) e degli sperimentatori dell’ Università di Roma La Sapienza (G. Amico, P. de Bernardis, S. Masi), il 17/1 ed il 19/1.

Appesi a grandi palloni riempiti di elio (con un volume di circa 3800 m3) gli strumenti, finanziati dal PNRA, progettati e realizzati dal Dipartimento di Fisica de La Sapienza, con la collaborazione dell’ INGV (G. Romeo), hanno volato a quote stratosferiche, permettendo di campionare con precisione la circolazione in quota, grazie alla presenza a bordo del sistema GPS, di un processore resistente ai raggi cosmici, di comunicazioni bidirezionali Iridium, di un sofisticato sistema di controllo termico (la temperatura dell’ aria in quota ha raggiunto gli 80 gradi sotto zero), e di un progetto ad altissima efficienza energetica.

L’ ottimo funzionamento degli strumenti ed i dati di circolazione raccolti sono entrambi preziosi per la programmazione di futuri esperimenti stratosferici per lo studio dell’ universo primordiale, come il Large Scale Polarization Explorer, finanziato dall’ Agenzia Spaziale Italiana. Studiando la polarizzazione della radiazione cosmica a microonde, questo fornirà informazioni sui primi attimi dell’ evoluzione dell’ universo, pochi istanti dopo il big bang.

Fotografie

Silvia Masi (Sapienza) durante una fase di calibrazione dello strumento prima del lancio, a mezzogiorno del 16/1/2012, a Ny-Alesund. Sulla montagna la luce dello Zeppelin observatory, e oltre la montagna il chiarore del sole sotto l’ orizzonte, alla sua massima luminosità (foto cortesia di G. Amico, La Sapienza)

Il gonfiaggio del pallone nel pomeriggio del 19/1/2012 (foto cortesia V. Tulli, CNR)

Traccia a terra della traiettoria seguita dal pallone stratosferico, in 26 ore di volo a partire dalle 19:15 del 19/1/2012