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TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media Settimanale - Anno 6 N ° 32 Lunedì 27 maggio 2013 TURISMO AL SUD Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media TREND / In Italia cresce il turismo sostenibile che attrae sportivi e ciclisti La riscoperta delle mete natura Nel 2012 questo comparto ha superato i 100 milioni di presenze A nche il turismo cambia pelle. E in parti- colare lo fa il modo di concepire la vacan- za, di programmarla e organizzarla. A tenere lo scettro sono soprattutto le tecnologie di co- municazione moderne, con il web nel ruolo di protagonista, perché è principalmente via internet che si pianifica il viaggio. Nonostante una riduzione dei consumi del 2%, il mercato dell’e-commerce italiano cresce del 19%, a rit- mi superiori rispetto a Gran Bretagna (11%), Francia e Germania (12%), arrivando a sfio- rare gli 11miliardi di euro, nello specifico il tu- rismo continua a valere il 46% dell’e-commerce e i viaggi con il 53% di quota sono il primo mercato online. Sono solo alcuni dei dati pre- sentati da Federturismo in occasione del Forum Federturismo “Dove sta andando il turismo in Italia”, tenutosi alla Bit di Milano lo scorso feb- braio, a conferma di come internet e web stiano rivoluzionando il mercato turistico, con forte condizionamento della domanda da parte del web stesso, dei social media e delle recensioni. Internet e web rivoluzionano il mercato turistico L’ Italia, una e multipla. Poliedrica per chance culturali, propositiva per esperienze da vivere in full immersion tra natura e gu- sto, incomparabile per il mix autentico che offre a chi cerca itinerari di viaggio esclusivi. Ecco il Bel Paese. Lo sanno bene tutti quei turisti che per la prossima estate lo hanno scelto come meta per la pro- pria vacanza. Cambiano i tempi, nascono nuovi trend anche originali, si punta su destinazioni che possano lasciare ricchezza interiore. Soprattutto, si cerca il meglio in termini di ospita- lità, qualità, offerta. Non sor- prende. Come non meraviglia che il settore culturale sia uno fra i più decisivi per i turisti che arrivano nel nostro Paese, in virtù di un felice connubio di vacanze studio, spettacoli dal vivo, festival, eventi cul- turali, visite a siti archeologici e monumenti, pellegrinaggi. Senza tralasciare la voglia di immergersi nello stile di vita locale e in ciò che ne costitui- sce l’identità e il carattere. È su questo terreno che me- glio di altre nazioni l’Italia gioca le sue carte, grazie alla dote di un patrimonio storico e artistico immenso. Ma c’è di più: le risorse naturali. Queste fanno il resto, con un filone turistico al riguardo che pren- de stabilmente piede. Parlano i dati: il turismo natura ha contato in tutto 101 milioni e 799mila presenze nel 2012, con un aumento dell’1,8% sul 2011. A rivelarlo è il X rapporto na- zionale Ecotur sul Turismo natura (Istat, Enit e Universi- tà dell’Aquila), presentato ad aprile a Chieti, alla 23esima edizione della Borsa interna- zionale del turismo natura. Lo studio presenta il 2012 come l’anno in cui tale turi- smo supera, per la prima volta dall’inizio del rilevamento, la soglia di 100 milioni di pre- senze nelle strutture ricettive italiane, con un indice di in- ternazionalizzazione al 39% sul 38 del 2011. Altro non significa che risco- perta di un turismo sostenibi- le e a chilometro zero, compli- ce la crisi in atto, in sostanza di un segmento turistico fuori dalle nicchie. In particolare, il fatturato complessivo è vi- cino agli 11 miliardi di euro (10 miliardi 929 milioni nel 2011) ed è pari a 1 miliardo e 139 milioni il fatturato turi- stico nei Comuni aderenti ai Borghi più belli d’Italia. Oltre alle bellezze e al fascino dei luoghi scelti, a convincere i turisti per le mete natura ma- de in Italy hanno concorso le attività sportive (il biking per primo), seguite da enogastro- nomia e riscoperta delle tradi- zioni, vere carte vincenti. Così, sia per gli italiani che per gli stranieri, il Bel Paese rimane una delle destinazio- ni più ambite per una vacan- za strutturata, all’insegna di ospitalità, benessere e qualità. È la testimonianza eloquente di come, da segmento di nic- chia, ora il turismo natura ri- esca ad attrarre una rilevante quota di mercato e si confi- guri quale filone capace di af- frontare la crisi strutturale del turismo con minori difficoltà. Ma non solo. Natura a parte, lo Stivale, ne- gli ultimi tempi in particolare, si sta avviando a essere una terra d’intenditori. Non per nulla, proprio le località ita- liane meno famose sono quel- le ricercate da turisti esigenti, alla volta di nuovi orizzonti e di nuove modalità di acco- glienza, meglio legate al ter- ritorio e talvolta in grado di testimoniare un passato. Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 © Gorilla - Fotolia.com

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E entiAttività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

Settimanale - Anno 6 N° 32 Lunedì 27 maggio 2013

TURISMO AL SUD

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

■ TREND / In Italia cresce il turismo sostenibile che attrae sportivi e ciclisti

La riscoperta delle mete naturaNel 2012 questo comparto ha superato i 100 milioni di presenze

Anche il turismo cambia pelle. E in parti-colare lo fa il modo di concepire la vacan-

za, di programmarla e organizzarla. A tenere lo scettro sono soprattutto le tecnologie di co-municazione moderne, con il web nel ruolo di protagonista, perché è principalmente via internet che si piani�ca il viaggio. Nonostante una riduzione dei consumi del 2%, il mercato dell’e-commerce italiano cresce del 19%, a rit-mi superiori rispetto a Gran Bretagna (11%), Francia e Germania (12%), arrivando a s�o-

rare gli 11miliardi di euro, nello speci�co il tu-rismo continua a valere il 46% dell’e-commerce e i viaggi con il 53% di quota sono il primo mercato online. Sono solo alcuni dei dati pre-sentati da Federturismo in occasione del Forum Federturismo “Dove sta andando il turismo in Italia”, tenutosi alla Bit di Milano lo scorso feb-braio, a conferma di come internet e web stiano rivoluzionando il mercato turistico, con forte condizionamento della domanda da parte del web stesso, dei social media e delle recensioni.

Internet e web rivoluzionano il mercato turistico

L’Italia, una e multipla. Poliedrica per chance

culturali, propositiva per esperienze da vivere in full immersion tra natura e gu-sto, incomparabile per il mix autentico che o�re a chi cerca itinerari di viaggio esclusivi. Ecco il Bel Paese. Lo sanno bene tutti quei turisti che per la prossima estate lo hanno scelto come meta per la pro-pria vacanza. Cambiano i tempi, nascono nuovi trend anche originali, si punta su destinazioni che possano lasciare ricchezza interiore. Soprattutto, si cerca il meglio in termini di ospita-lità, qualità, o�erta. Non sor-prende. Come non meraviglia che il settore culturale sia uno fra i più decisivi per i turisti che arrivano nel nostro Paese, in virtù di un felice connubio di vacanze studio, spettacoli dal vivo, festival, eventi cul-turali, visite a siti archeologici e monumenti, pellegrinaggi. Senza tralasciare la voglia di immergersi nello stile di vita locale e in ciò che ne costitui-sce l’identità e il carattere. È su questo terreno che me-glio di altre nazioni l’Italia gioca le sue carte, grazie alla dote di un patrimonio storico

e artistico immenso. Ma c’è di più: le risorse naturali. Queste fanno il resto, con un �lone turistico al riguardo che pren-de stabilmente piede. Parlano i dati: il turismo natura ha contato in tutto 101 milioni e 799mila presenze nel 2012, con un aumento dell’1,8% sul 2011. A rivelarlo è il X rapporto na-zionale Ecotur sul Turismo natura (Istat, Enit e Universi-tà dell’Aquila), presentato ad aprile a Chieti, alla 23esima edizione della Borsa interna-zionale del turismo natura. Lo studio presenta il 2012 come l’anno in cui tale turi-smo supera, per la prima volta dall’inizio del rilevamento, la soglia di 100 milioni di pre-senze nelle strutture ricettive italiane, con un indice di in-ternazionalizzazione al 39% sul 38 del 2011. Altro non signi�ca che risco-perta di un turismo sostenibi-le e a chilometro zero, compli-ce la crisi in atto, in sostanza di un segmento turistico fuori dalle nicchie. In particolare, il fatturato complessivo è vi-cino agli 11 miliardi di euro (10 miliardi 929 milioni nel 2011) ed è pari a 1 miliardo e 139 milioni il fatturato turi-

stico nei Comuni aderenti ai Borghi più belli d’Italia. Oltre alle bellezze e al fascino dei luoghi scelti, a convincere i turisti per le mete natura ma-de in Italy hanno concorso le attività sportive (il biking per primo), seguite da enogastro-nomia e riscoperta delle tradi-zioni, vere carte vincenti. Così, sia per gli italiani che per gli stranieri, il Bel Paese rimane una delle destinazio-ni più ambite per una vacan-za strutturata, all’insegna di ospitalità, benessere e qualità. È la testimonianza eloquente di come, da segmento di nic-chia, ora il turismo natura ri-esca ad attrarre una rilevante quota di mercato e si con�-guri quale �lone capace di af-frontare la crisi strutturale del turismo con minori di�coltà. Ma non solo. Natura a parte, lo Stivale, ne-gli ultimi tempi in particolare, si sta avviando a essere una terra d’intenditori. Non per nulla, proprio le località ita-liane meno famose sono quel-le ricercate da turisti esigenti, alla volta di nuovi orizzonti e di nuove modalità di acco-glienza, meglio legate al ter-ritorio e talvolta in grado di testimoniare un passato.

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EventiLunedì 27 maggio 20132 Turismo al Sud

nale del turismo, per il secon-do anno consecutivo i lettori indiani di questa prestigiosa pubblicazione hanno premia-to il nostro Paese fra le desti-nazioni turistiche. Un succes-so dunque consolidato per la bandiera tricolore, che trova forza nell’autentico stile di vita italiano, per intenderci nell’ap-peal del patrimonio artistico e culturale, nell’enogastrono-mia, nel ricco calendario di eventi e appuntamenti, capace di proporre iniziative cultu-rali, festival e manifestazioni interessanti. Remano a favore poi tutti gli speci�ci pacchetti turistici all inclusive in grado di soddisfare i diversi target di domanda. Ma non solo India. L’attrattiva nazionale esercita il suo fascino su larga scala. Se-condo un sondaggio su 2.500 clienti tedeschi realizzato da hotel.info (fra i principali ser-vizi internazionali di prenota-zioni alberghiere online, lea-der di mercato in Germania), la bella Italia ha conquistato a pieni voti più della Spagna per le prossime vacanze esti-ve. Risulta essere la meta più ambita, con quasi il 30% delle preferenze e c’è da aspettarsi un �usso di turisti tedeschi

■ ANALISI / Vari sondaggi danno in crescita il nostro Paese tra le destinazioni turistiche

L’Italia guadagna consensi come luogo di vacanzamaggiore rispetto all’anno scorso. Se nel 2012 il 10,7% degli utenti di hotel.info aveva optato per una vacanza estiva nella penisola, quest’anno si arriverà all’11,22%. Così, per il fatto che nel 2013 le desti-nazioni spagnole sono meno richieste (9,56%) rispetto al 2012 (11,68%), l’Italia si è conquistato con lode il titolo di destinazione estera più ap-prezzata, scalzando dal trono la Spagna. Oltretutto, il 15%

dei tedeschi intervistati si è detto ancora indeciso sulla propria meta, a bene�cio di albergatori e industria ricet-tiva che possono ben sperare in un a�usso di ospiti dalla Germania ancora maggiore. Insomma, un’ulteriore testi-monianza di come l’incertezza economica globale non abbia fermato la crescita del turismo internazionale e di come lo Stivale continui a esercitarvi un ruolo di primo piano.

Ottenendo più voti della Spagna, è risultata la meta più ambita dai turisti tedeschi. E per gli indiani è la “Best cultural destination”

Cultura, paesaggio e terri-torio. Sarà per questo o

ancor di più per quel fascino mediterraneo dei piaceri sem-plici, per la natura delle spiag-ge, per l’ecoturismo che rige-nera lo spirito, ma una cosa è certa, anche in tempi grami il Bel Paese conferma il suo fa-scino e conquista i turisti. L’industria dei viaggi rimane parte integrante del rilan-cio del sistema Italia. E non mancano i riscontri. Tanto per cominciare, una notizia che non può che far piacere: il nostro Paese si è guadagnato il primo posto nella catego-ria di “Best cultural destina-tion (world) award” secondo il sondaggio condotto dalla rivista Travel+Leisure India, pubblicata mensilmente da American Express Publishing Corporation, leader mondiale di viaggi e lifestyle. Come ri-porta l’Enit, l’Agenzia nazio-

Non più turismo, ma turismi. Con la preferenza per la vacanza green e per l’econatura, per le vie del sacro e

per i percorsi del gusto, è l’esperienza sensoriale a farla da padrona nella scelta della meta turistica, sempre più pensata per coniugare il viaggio di cultura con l’autenticità dei luoghi e il puro relax. Così ecco tra le tendenze italiane e straniere confermata la passione per le città d’arte e soprattutto per il mare, in un’Italia dalle mille sfaccettature che propone soggiorni per tutti i gusti, in regioni come Puglia, Basilicata, Campania e Calabria, un vero poker del Sud che combina storia, enogastronomia e natura. Non mancano all’appello Abruzzo e Molise naturalmente, nonché la bella terra sici-liana, Ragusa, Messina, Lipari, in un insieme di memoria, arte e gastronomia.

Viaggi d’arte ed enogastronomia

Sede operativa: Via Carlo Pisacane, 1 20016 Pero - Milano

Attività editoriale a cura de: Stampatori:ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano;Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq);Società Editrice Arena S.p.A. Via Torricelli,14 37060 Caselle di Sommacampagna - (Vr);

Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone Medicina - (Bo);Centro Stampa Editoriale S.r.l. - Via Del Lavoro, 18 36040 Grisignano di Zocco - (Vi);Centro Stampa Quotidiani S.p.A. - Via dell’Industria, 52 25030 Erbusco - (Bs);

DIN NEWSLETTERSettimanale - Anno 6 - Numero 32 Lunedì 27 maggio 2013

Direttore responsabile: Mattia Losi

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E enti Agente:AREA MEDIA sasVia Nannetti, 2/e 40122 BolognaTel.: 051 6492589 Fax: 051 5282079Mail: [email protected]

Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

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EventiLunedì 27 maggio 2013 Turismo al Sud 3

Una stanza del Club Alicudi a Sciacca (Ag) Spiaggia del Marmorata Village in Sardegna

glio. Gli alberghi del Gruppo in Sicilia e Sardegna sono 12: 1 situato a Belpasso (Cata-nia), Hotel La Fenice, 1 situa-to a Cefalù (Palermo), Hotel Sporting, 1 a Selinunte (Tra-pani), Hotel Costanza Be-ach Club, 4 a Sciacca (Agri-gento), Hotel Lipari, Hotel Alicudi, Hotel Cala Regina, Hotel Torre del Barone, 1 ad Augusta (Siracusa), Brucoli Village, 2 a Santa Teresa di Gallura (Olbia), Marmorata Village e Cala Blu e 2 a Budo-ni (Nuoro), Agrustos Village e Li Cucutti. Le strutture ricettive sono

■ AEROVIAGGI / È il primo tour operator per posti letto in Sicilia e Sardegna

Un caso di successo nel panorama turisticoinserite in un contesto am-bientale e paesaggistico di grande fascino, localizzate direttamente o in prossimi-tà del mare, integrate con la natura circostante, situate in località di forte richiamo tu-ristico e dotate di infrastrut-ture sportive e di intratteni-mento.Nel pacchetto Aeroviaggi so-no inclusi voli con partenze da Milano, Bergamo, Verona, Venezia, Torino, Bologna, Genova e Roma e da Pari-gi, Lione, Marsiglia, Nantes, Bordeaux,Metz, Strasburgo, Mulhouse Tolosa e Lille. I

pacchetti verso i villaggi in Sardegna mettono a dispo-sizione anche il trasporto su nave.Aeroviaggi si avvale di perso-nale selezionato e preparato con formazione professionale continua ed è impegnata in una continua ristrutturazio-ne e valorizzazione del pro-prio patrimonio immobiliare e nel costante miglioramento del comfort delle strutture.Aeroviaggi ha particolare cu-ra del mangiar bene ed o�re menù variegati secondo la tradizione italiana, siciliana e sarda, senza trascurare la cucina internazionale e gli appuntamenti gastronomici a tema.Animatori esperti rallegrano le giornate dei clienti con at-tività sempre diverse (ginna-stica, giochi, tornei sportivi, corsi di danza, spettacoli) e programmi di animazione pensati per bambini e ragazzi dai 4 ai 17 anni.Impianti sportivi e ottime attrezzature, tra cui piscine esterne e interne, tennis, tiro con l’arco, mini-golf, calcetto, basket, volley, vela, windsurf, canoa, consentono la pratica dello sport in sicurezza.I pacchetti turistici Aero-viaggi sono acquistabili sul sito www.aeroviaggi.it, alle medesime condizioni con cui vengono venduti dai tour operator, e sono previ-ste facilitazioni tari�arie per il segmento famiglia (primo bambino gratis, riduzione del 50% per bambini dai 2 ai 12 anni).

Il Gruppo gestisce 12 alberghi, alcuni dei quali di proprietà, garantendo così la qualità dei servizi o�erti

Aeroviaggi, con 8mila posti letto e 68 milioni

di euro di fatturato 2012, è il primo tour operator per po-sti letto in Sicilia e Sardegna e tra le prime società siciliane per fatturato.Aeroviaggi è una società per azioni, a capitale completa-mente italiano, di proprietà della famiglia Mangia, tra i più importanti in Italia e marchio di riferimento nella formula club&villaggi vacan-za in Sicilia e Sardegna, con 686.500 presenze nel 2012 e una media di 25 voli charter settimanali.Con sedi a Milano, Palermo, Parigi e Sardegna, occupa cir-ca 100 persone che, nel perio-do aprile-ottobre, divengono mille. Il gruppo alberghiero propone a clienti italiani e francesi un’o�erta composta da 12 confortevoli, divertenti e curate strutture alberghiere, collocate in magni�che loca-lità di mare della Sicilia e del-la Sardegna.Aeroviaggi è un operatore unico nel panorama dei pla-yer turistici italiani e interna-zionali, un caso di successo e redditività, nonostante la profonda crisi che stanno at-

traversando il settore turisti-co e, in generale, l’imprendi-toria italiana.Il successo del progetto im-prenditoriale della società scaturisce da cinque caratte-ristiche: pacchetti turistici in-tegrati e gestiti internamente, che comprendono trasporto aereo charter, trasferimenti, soggiorno, attività ricreative, assistenza, tour organizzati.Tutti i villaggi sono gestiti direttamente o di proprietà di Aeroviaggi, un elemento che consente di monitorare la qualità dei servizi o�erti. La terza è la concentrazione geo-

gra�ca delle destinazioni, che consente un’ottimizzazione gestionale delle risorse, unita all’o�erta dei prodotti su due mercati: Francia e Italia, con estensione delle potenzialità di vendita.Aeroviaggi adotta un mo-dello di commercializzazio-ne B2B: l’o�erta di pacchetti turistici a tour operator, che li distribuiscono alle agenzie di viaggio o direttamente alla clientela �nale, e a operatori di nicchia, che commercia-lizzano con gruppi, consente alla società di trasferire i costi relativi alla vendita al detta-

4 Turismo al SudEventi

Lunedì 27 maggio 2013

Uno splendido panorama della Sila Grande

un’o�erta turistica diversi-�cata e integrata, in grado di soddisfare i bisogni di un consumatore-viaggiatore alla continua ricerca di autentici-tà, di informazioni e garanzie su prodotti, servizi e qualità della ricettività”. In questa direzione va an-che la costituzione del “Club di prodotto turistico”, con-

■ GAL / Il Gruppo di azione locale, formatosi nel 2008, ha come area di riferimento il territorio montano di tredici Comuni della provincia di Cosenza

Come scoprire i tesori nascosti della Sila Grande traddistinto dallo speci�co marchio d’area “Silautentica, ospitali per natura” ideato per riassumere e comunicare le caratteristiche, gli obiettivi e il posizionamento speci�co del sistema turistico silano. Il Club, ideato e gestito dal Gal, “è una rete di imprese, un sistema di qualità e di ec-cellenza - speci�ca il direttore - indirizzato a tutte le impre-se turistiche, agroalimentari e artigianali del territorio di competenza del Gal, inte-ressate alla promozione del comparto del turismo rurale e che intendono cooperare in un percorso di crescita qualitativa dell’o�erta turi-stica di settore, impegnan-dosi a condividere quanto stabilito nel Disciplinare di qualità”. Il possesso, da parte di ciascuna azienda aderen-te dei requisiti speci�cati nel disciplinare e l’impegno per il mantenimento, e costante miglioramento, degli stan-dard qualitativi, costituisce il fondamento indispensabile di tutta la strategia di comu-nicazione e promozione della marca turistica perseguita dal Club di prodotto. Le iniziative messe in moto

dal Gal traggono natural-mente linfa da un territorio straordinario. La Sila Grande, infatti, costituisce il cuore del Parco nazionale della Sila, la parte centrale e più estesa dell’altopiano con le �tte fore-ste di conifere e i laghi cristal-lini. La bellezza del paesaggio e l’ambiente naturale incon-taminato, la biodiversità, i boschi secolari, così come la qualità e l’unicità dei prodotti e dei piatti tipici (patata della Sila Igp e Caciocavallo silano Dop innanzitutto) rappresen-tano eccezionali risorse che meritano di essere valorizzate e rese accessibili agli appas-sionati di turismo rurale e di outdoor. È anche un’ideale palestra naturale per le attivi-tà all’aria aperta, dal trekking alle passeggiate a cavallo, dallo sci alpino alle ciaspole. “Fondamentale in questo an-golo di Calabria - conclude il direttore del Gal - è l’armo-nia tra uomo e paesaggio, in un’area che è un raro e magi-strale esempio di corretta ge-stione di un ecosistema, dove la natura selvaggia si integra con un’armonica presenza umana”. Per informazioni: www.galsila.com

Tra le iniziative per valorizzare la zona, una guida ad hoc, il Web-gis turistico e la App “Silautentica” per smartphone e tablet

Nell’ottica di sviluppo del turismo rurale, inteso

come riscoperta dell’am-biente naturale storicamente insediato, il territorio silano in Calabria si presta a esse-re vissuto attraverso quattro percorsi legati ad altrettanti temi: acqua, legno, terra e spi-rito. Quattro elementi natura-li, quattro peculiarità, quattro presenze costanti che rendo-no unica e inconfondibile la Sila Grande.È uno degli approcci al ter-ritorio maturato all’interno dell’attività del Gal della Sila, il Gruppo di azione locale costituitosi nel 2008 in at-tuazione all’Asse Leader del Piano di sviluppo rurale (Psr) Calabria 2007-2013. L’area di riferimento comprende 13 Comuni della provincia di Cosenza il cui territorio mon-tano ricade interamente nella zona della Sila Grande. “L’idea - spiega il direttore del Gal, Francesco De Vuono - è quello di condurre il viaggia-tore lungo percorsi fuori dalla logica dei tradizionali itinera-ri turistici, sulla scia di un �lo rosso che connette i vari pun-ti di interesse coinvolgendo il territorio nella sua interezza”.

A supporto di questa strate-gia sono stati creati quali�cati strumenti di promozione e comunicazione, come la gui-da “Vivere la Sila Grande”, il Web-gis turistico e la App “Si-lautentica” per smartphone e tablet, dove gli elementi focali sono i percorsi di visita al ter-ritorio, interconnessi con la rete degli itinerari escursio-

nistici a piedi e in bicicletta e a�ancati alla presentazione delle aziende locali che ope-rano nel settore della ricet-tività turistica, dei servizi e delle produzioni agricole e artigianali tipiche e di qualità. “Queste azioni - prosegue il direttore De Vuono - conver-gono verso l’obiettivo �nale di promuovere e quali�care

Turismo al Sud 5EventiLunedì 27 maggio 2013

ormai a livelli insostenibili”. T u t t a v i a , nell’ottica del continuo rin-novamento e della capar-

bietà, La Rana ha ideato una card elettronica, del costo di un euro che può essere caricata con più corse, dura anche diversi anni se ben conservata e questo permette al fruitore dell’isola di circola-re liberamente per Capri sen-za dover fare la �la per l’ac-quisto dei biglietti. Inoltre un ingresso preferenziale è previ-sto per il possessore della card elettronica, congiuntamente ai residenti, in modo da evita-re le lunghe �le d’ingresso ca-gionate dagli utenti che pro-vengono dalle navi di crociera o da sbarchi organizzati. Per quest’ultimi è a disposizione un’organizzazione capillare e sistematica che li accompagna nel percorso di salita. All’interno della funicolare, prosegue l’amministratore, “è previsto anche un apposito spazio per spot pubblicitari, sia murali, già presenti, che video in fase di realizzazio-ne. Tali pubblicità saranno

■ SIPPIC / La società gestisce la funicolare che dal porto sale al centro dell’isola e o�re una serie di servizi a turisti e residenti

Pochi minuti per arrivare nella piazzetta di Capriintervallate da informazioni turistiche riguardanti l’iso-la”. Chiunque ne può fare ri-chiesta, telefonando in orario d’u�cio a Sippic Funicolare di Capri. “I costi sono davvero ragio-nevoli - sottolinea La Rana - e alla portata di tutti, specie per la comunicazione video. Gli spazi possono essere oc-cupati per tutto il periodo di apertura annuale della funi-colare, ovvero dieci mesi, dal momento che sono necessari due mesi di chiusura per la manutenzione dell’impianto”. La funicolare, infatti, di so-lito chiude il 10 gennaio per riaprire attorno al 10 marzo. Primo impianto in assoluto equipaggiato con azionamen-ti statici e batterie di potenza, continua ad avere tecnologie all’avanguardia poiché Sippic mantiene i criteri ispiratori del progetto iniziale. L’impianto è anche dotato di un moderno ascensore e montascale per turisti e cittadini con ridotte capacità motorie. “La politica

aziendale - prosegue La Rana - è orientata al continuo mi-gioramento del servizio, con iniziative e progetti d’avan-guardia”. Tra le aspirazioni dell’amministratore unico, c’è anche quella di realizzare un museo della Funicolare e per raggiungere l’obiettivo La Ra-na con�da nella collaborazio-ne di tutti, istituzioni e turisti.La funicolare di Capri fu rea-lizzata nel 1907 per collegare il porto di Marina Grande con il centro, la “Piazzetta”, dive-nuta famosa proprio grazie al comodo e rapido collegamen-to. Il tragitto in funicolare è lungo 660 metri, con una pen-denza massima del 38% e una portata oraria di circa 1.500 persone. “Il panorama che si gode dai vagoni - conclude La Rana - è mozza�ato: si ammi-ra tutta l’isola e all’orizzonte il Golfo di Napoli”.

Dai vagoni, lungo il percorso di 660 metri, si può godere del panorama mozza�ato sul Golfo di Napoli

Dare ai turisti che giungo-no a Capri un servizio

eccellente per raggiungere la “Piazzetta” dal porto in so-li tre minuti e mezzo; o�rire modalità di pagamento sem-plici, convenienti e innovati-ve; garantire l’assoluta sicu-rezza del trasporto grazie alle veri�che strutturali e alle ri-gorose manutenzioni annuali. È l’obiettivo costante di Sip-pic, la società esercente la funicolare di Capri, gui-data dall’am-ministratore unico Anna La Rana, a v v o c a t o e docente u n i v e r s i -tario. Una persona in-traprendente, solare, impe-gnata ad interpretare appieno anche il ruolo sociale dell’im-presa. “Far funzionare al meglio la funicolare, trovare sempre nuove modalità per agevolare la fruizione da parte dei turi-sti e per attrarre anche capitali sull’isola utilizzando proprio la funicolare come vetrina per la promozione di attività

e brand, è il nostro modo con-creto di di-

m o s t r a r e quanto siamo legati all’isola - a�erma La Ra-na -. Potenziare e arricchire i servizi o�erti dalla funicolare signi�ca, infatti, contribuire ad attirare turisti e dunque a mantenere opportunità di lavoro per gli isolani”. Un im-pegno che l’amministratore unico persegue con determi-nazione, pur dovendo fare i conti con una congiuntura

economica che lascia il segno anche in una meta turistica così blasonata e con un mezzo di trasporto che deve restare chiuso per circa due mesi l’an-no per la manutenzione. “Per-ciò - evidenzia l’imprenditrice - i ricavi dei mesi più a�ollati devono coprire anche le spese dei mesi di minore attività e di chiusura attività e assicura-re gli introiti per pagare, oltre le spese del personale e quelle della manutenzione, ordina-ria ma anche straordinaria quando occorre, le imposte,

La funicolare di Capri con lo splendido panorama

Anna La Rana, amministratore unico

della Sippic-Funicolare di Capri

EventiLunedì 27 maggio 2013

Parchi Nazionali

Parchi Regionali

Riserve Statali

Riserve Statali

Riserve Regionali

Aree Marine Protette

Oasi

Oasi

Sir

Sin

Parchi archeologici sommersi

Monumenti naturali

Zone umide ai sensi della Convenzione di Ramsar

Aree significative per la protezione delle specie troglobie

Altre aree naturali protette

Sic(Fonte: Decreto 30 Marzo 2009 “Secondo elenco dei siti di importanza comunitaria”)

Iba(Fonte: Lipu - BirdLife Italia. Relazione finale - 2002)

(Fonte: cfr. cartografia di dettaglio regionale)

Zps(Fonte: Decreto 19 Giugno 2009 “Elenco delle zone di protezione speciale classifiche ai sensi della Direttiva 79/409/CE”)

Parchi

Riserve

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e istituzionali, tanto da svilup-pare una normativa europea e nazionale che a�ronta la situa-zione del sistema acqua nella sua interezza: dalla disponibili-tà in termini quali-quantitativi all’uso, dal controllo alla gestio-ne e al governo. Nell’ambito del processo intra-preso a livello di distretto, la

■ DISTRETTO IDROGRAFICO DELL’APPENNINO MERIDIONALE / Sette le regioni interessate: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia

Governo delle acque per economie sostenibilirisorsa idrica assume un alto valore per la qualità della vita e lo sviluppo socio-economico. In tale contesto, i princìpi dello sviluppo sostenibile si appli-cano in relazione alla stretta connessione tra attività eco-nomica, qualità dell’ambiente e comunità locale. Nel merito, le azioni predisposte nel “Piano di gestione delle acque” - �na-lizzate alla individuazione e va-lutazione delle criticità e poten-zialità a�erenti l’interrelazione tra il sistema dei beni culturali e ambientali e le risorse idriche

Il Piano di Gestione delle Acque del Distretto Idrogra�co dell’Appennino Meridionale: opportunità per la tutela integrata

Il governo dell’acqua in un di-stretto idrogra�co, così come

richiesto dalla direttiva euro-pea 2000/60, chiama a con-fronto il complesso dei sistemi naturali, antropici e ambientali, esaminando la relazione delle risorse idriche con il patrimo-nio naturale e culturale che vi è connesso. Conoscere e analizzare questi comparti consente di appro-fondire l’osmosi tra acqua, na-tura e beni culturali ai �ni della tutela di un sistema complesso dove ambiente, cultura e storia si intrecciano. In questo pro-cesso l’uomo deve controllare, grazie alla conoscenza, la so-stenibilità della risorsa: vitale per garantire qualità della vita e sviluppo di un popolo. Il Distretto idrogra�co dell’Ap-pennino Meridionale, per la sua con�gurazione paesaggisti-ca, il clima e la fertilità dei suoli ha favorito, nei secoli, lo svilup-po di insediamenti che, nella loro crescita ed evoluzione, hanno consentito il progresso di civiltà importanti. Infatti, notevoli e di�use sono le testi-monianze storiche, rappresen-tate da un patrimonio culturale di incommensurabile valore, cui va aggiunta l’elevata valenza ambientale del territorio che, per il 32% della sua estensione, è caratterizzato da aree natu-rali protette, oltre a singolarità naturalistiche, geologiche e idrogeologiche. Il “Piano di ge-stione delle acque” - come stru-mento di piani�cazione per la tutela e salvaguardia delle ri-sorse idriche �nalizzato all’uso sociale, ambientale, economico ed eticamente sostenibile - in-clude, a pieno titolo, tutto il pa-trimonio paesaggistico, storico, architettonico e archeologico dell’area del Distretto idrogra�-co dell’Appennino Meridiona-le. E lo stesso avvalora tutti gli strumenti di piani�cazione che

sanciscono in modo cogente la tutela, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale nazionale. Nel Distretto in pratica, il bene acqua mette in connessione set-te territori regionali - Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Molise e Puglia -, dando vita a un sistema �sico intrec-

ciato: condizione ottimale per assicurare un’equa distribuzio-ne e intervenire sulle carenze attuali. Nonché un’opportunità per azioni coordinate e omoge-nee di tutela e valorizzazione. Dell’importanza dell’acqua, nel corso dell’ultimo trenten-nio, hanno preso coscienza le comunità tecnico-scienti�che

Italia, un “museo diffuso” da tutelareParticolarmente attivo al proposito, il Distretto Idrogra�co dell’Appennino Meridionale con la predisposizione di un Atlante dei Beni Culturali e Paesaggistici

L’Italia custodisce un ric-chissimo patrimonio sto-

rico-artistico che ne fa - così come universalmente ricono-sciuto - una sorta di museo di�uso. L’importanza della cultura e dell’arte, e insieme la bellezza del paesaggio, rendono il no-stro Paese un luogo privilegia-to per avviare fecondi percorsi destinati alla tutela e valorizza-zione dei beni culturali e pae-saggistici, o�rendo opportuni-tà per uno sviluppo sostenibile. È evidente come un bene che non riceva manutenzione e controlli adeguati, resi pos-

sibili anche da usi legittimi e sostenibili e da una gestione at-tiva, con�gura un’esponenziale aumento del degrado. Soprat-tutto in un territorio esposto a diversi rischi: idrogeologico, sismico, vulcanico e antropici. Per mitigare il degrado e i pe-ricoli a cui sono soggetti i beni in genere, e quelli culturali bi-sogna ridurre le vulnerabilità. Un bene controllato, che rice-va un’adeguata manutenzione, con una puntuale valutazione di particolari fattori di degra-do e di pericolo, può avere una migliore risposta a un evento calamitoso, con la possibilità

di limitarne i danni. Le attività di tutela e valorizzazione dei beni culturali devono essere �nalizzate, quindi, anche alla prevenzione e mitigazione dei rischi a cui i beni stessi sono esposti. Il tema della salvaguardia del patrimonio culturale - sem-pre più minacciato da azioni antropiche ed eventi natura-li, sia per quel che riguarda il momento della piani�cazio-ne sia nella gestione concreta dell’emergenza - è questione molto vasta e multidisciplina-re che richiede la valutazione di diversi aspetti concorrenti.

Essa contempla e presuppone i saperi connessi alla conoscen-za dei rischi naturali e degli scenari emergenziali e quelli inerenti alla vulnerabilità e al-la salvaguardia del patrimonio culturale. Esigenza di integrazione e interrelazione del sistema delle conoscenze verso obiet-tivi comuni che, nel Distretto idrogra�co dell’Appennino Meridionale, si è tradotta in un’azione sinergica tra il Mi-nistero per i Beni e le Attività Culturali e l’Autorità di Bacino dei Fiumi Liri-Garigliano e Volturno. Il primo passo - fa-

cendo seguito a quanto già realizzato con il “Piano di ge-stione delle acque” del Distret-to idrogra�co dell’Appennino Meridionale - prevede, tra l’al-tro, la redazione di un Atlante dei Beni Culturali e Paesaggi-stici �nalizzato alla de�nizione e applicazione di una metodo-logia condivisa di intervento sul territorio e sui beni cultu-rali. L’obiettivo è garantire la conservazione in condizioni di sicurezza del patrimonio cul-turale e, nel contempo, veicola-re, attraverso l’acqua, il nostro sistema ambientale, paesaggi-stico e storico per difenderlo, tutelarlo quale elemento rile-vante e pregnante dello svilup-po del Paese. Superando, nel contempo, anche quella fram-mentazione programmatoria che rischia di polverizzare lo scenario strategico richiesto da un sistema complesso e di grande valore quale il nostro.

Limite del distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale (art. 64 D. Lgs 152/06)

Limite di regione

Reticolo idrografico principale(Fonte: Apat-Sinanet)

Il Sistema delle Aree Naturali Protette del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale

I risultati dell’ultimo censimento Istat

Ogni angolo della Pe-nisola ospita, come

si diceva, testimonianze della storia, delle cultura e delle tradizioni nazionali. Tutti beni da tutelare e va-lorizzare, anche attraverso percorsi sostenibili, che ne favoriscano la fruizione pubblica, elemento impre-scindibile per un presidio e una salvaguardia attenti, costanti e capillari del pa-trimonio culturale di�uso. Nel merito, l’Istat nel 2012 fa rilevare che i beni cen-siti nella carta del rischio del patrimonio culturale, superano le 100.000 unità, in media 33,3 per 100 km2, dotazione questa partico-larmente consistente che caratterizza tutti i territori con una prevalenza di siti archeologici nel Mezzo-giorno e di beni architetto-nici nel Centro-Nord.

propedeutiche alla de�nizione di programmi di azione inte-grati - sono un forte potenziale per lo sviluppo di economie sostenibili come, per esempio, quelle del turismo culturale e naturalistico. Come sottoline-ano Vera Corbelli, segretario generale dell’Autorità di baci-no dei �umi Liri-Garigliano e Volturno e Maria Pagliaro, architetto dell’Autorità di baci-no dei �umi Liri-Garigliano e Volturno, il “Piano di gestione delle acque”, e in particolare il programma di misure pre-disposto, individua una serie di interventi strutturali e non �nalizzati alla tutela e salva-guardia della risorsa idrica e di tutto il patrimonio �sico-am-bientale-culturale. E favorisce anche la conoscenza delle real-tà sociali, storiche e ambientali del territorio che garantiscono la conservazione dell’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e i sistemi di vita del territorio.

EventiLunedì 27 maggio 2013 Turismo al Sud 7

go di provenienza. Ecco così spiegata l’importanza della conoscenza delle lingue, in-glese, francese, spagnola, te-desca e russa. A ciò si devono abbinare gli approfondimenti della storia dal periodo greco al contemporaneo, della geo-gra�a territoriale, dell’arche-ologia e della storia dell’arte dal Medio Evo ai nostri gior-ni. Per fare in modo che gli studenti possano assumere anche ruoli di rilievo all’in-terno delle strutture ricettive, vengono a�rontati gli aspet-ti economici concernenti la gestione delle imprese turi-stiche anche con riferimento al marketing visto nei vari aspetti territoriali, enoga-stronomici e dello spettaco-lo. Non manca l’attenzione nei confronti di competenze necessarie per la formazione di professionalità che richie-dano rapporti con un ampio spettro di pubblico a livello nazionale e internazionale. Si tratta di competenze di tipo giuridico, statistico e sociolo-gico, sia di carattere generale sia mirate al campo speci�co dei processi culturali e comu-nicativi e dell’ambiente e del

■ UNIVERSITÀ DI CATANIA / Fa riferimento al Dipartimento di Scienze della Formazione diretto dal professor Dario Palermo

Un corso di laurea per operatori turistici, l’unico di taglio culturale attivo in Sicilia

territorio; di tipo informa-tico, �nalizzate all’appren-dimento dei concetti e delle tecniche di base dell’uso del computer e dei so�ware di u�cio e gestionali.Competenze professionali di carattere sia teorico sia pra-tico vengono acquisite dagli studenti del corso anche at-traverso tirocini formativi e di orientamento e stage presso strutture convenzio-nate, nel corso dei quali gli studenti, sotto la guida e la responsabilità dei docenti e di personale selezionato, po-tranno intraprendere un per-corso di avvicinamento alle problematiche lavorative del settore. Particolare attenzione viene data al settore multimediale: gli studenti del corso hanno già realizzato un documen-tario dedicato al teatro anti-co di Catania e si accingono a progettarne altri attraverso l’istituzione di un apposito laboratorio. Fondamentale è in�ne l’ac-compagnamento al mon-do del lavoro: le attività di orientamento in uscita, informazioni sul mercato

del lavoro, stage presso le aziende, incontri e scambi di esperienze, consulenze per-sonalizzate per la stesura e la presentazione dei curricula, corsi di preparazione e av-viamento alle professioni, o placement, vengono compiu-te in collaborazione con l’ap-posito u�cio del Centro di Orientamento e Formazione dell’ateneo. Allo scopo sono state attivate anche più di 150 convenzioni con Province, Comuni, enti locali, assesso-rati al turismo e alla cultura, aziende turistiche della Si-cilia del territorio di prove-nienza degli studenti. Una particolare collaborazione è stata avviata con il Comune di Catania, e, proprio in que-sti giorni, con l’ente Taormi-na Film Festival.Da quando il corso di laurea, voluto dalla preside Febronia Elia, è stato spostato dalla se-de di piazza Armerina a quel-la principale dell’università, gli studenti si sono mostrati sempre più attenti e motiva-ti. Questa laurea, considera-ta meno importante di altre ritenute più blasonate, come giurisprudenza o medicina, “prepara invece professio-nalità molto apprezzate nel mercato del lavoro, che pos-sono garantire un futuro sta-bile e di valore agli studenti”, commenta Galvagno. “Specie se si considera che oggi non ci si improvvisa più, nell’or-ganizzazione turistica e che ci sarà sempre più bisogno di persone quali�cate”.

O�re possibilità di impiego su tutto il territorio regionale, in un settore che richiede personale quali�cato

Dire Sicilia è dire turismo: la regione è una perla di

bellezze architettoniche e na-turali, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche che attira-no visitatori da ogni parte del mondo. Proprio il turismo, specie in questo momen-to di crisi socio-economica, può essere un’opportunità di impiego per i giovani. Allo scopo è nato e sta suscitando molto interesse il corso di stu-di in Formazione di operatori turistici, aperto presso l’Uni-versità degli Studi di Catania e a�erente al Dipartimento di Scienze della Formazione sot-to la direzione del professor Dario Palermo. L’operatore turistico è, in Sicilia, una �gura attual-mente oggetto di contrasti e diatribe. Spiega il Presidente del corso, professor Emilio Galvagno: “A tutt’oggi è la Regione a emettere i paten-tini di guida turistica. La legge 8/2004 prevede che la guida turistica possieda una preparazione professionale adeguata, cioè la laurea, ma non ha ancora trovato appli-cazione. Si pensi che è stato lanciato un bando per il con-corso pubblico, che dovrebbe prevedere una commissione

composta da esperti regionali e delle Università siciliane, a dicembre del 2011, che anco-ra non è stato attuato. Questo fatto implica che i laureati in uscita dalla nostra facoltà per il momento non possano trovare impiego nel settore pubblico, ma solo in quello privato”. Non va dimentica-to che il corso risulta l’unico operante, con possibilità la-vorative, per tutto il territorio regionale.La speranza è che l’intera Si-cilia possa al più presto bene-�ciare della preparazione e delle competenze che il corso di studi fornisce agli studenti. “Ci attendiamo a tal proposi-to un aiuto concreto da parte delle istituzioni, perché ren-dano attivo il bando e vi ag-giungano anche un’ulteriore selezione per l’attribuzione della quali�ca di accompa-gnatore turistico”, commenta Galvagno. Il corso di studi di Catania è l’unico, attivo in Sicilia, con un taglio prettamente cultu-rale. Per o�rire una prepara-zione sempre più allargata e completa, Galvagno auspica che presto si possano coniu-gare i contenuti culturali con quelli di stampo più econo-

mico. Questo garantirebbe agli studenti una scelta più ampia tra le possibilità o�erte dal settore turistico. Le lingue e la cultura sono gli assi portanti della prepa-razione degli iscritti al corso di studi. Una terra attrattiva come la Sicilia deve infatti essere in grado di accompa-gnare i propri turisti indi-pendentemente dal loro luo-

Nuovi docenti di lingua e storia dell’arte tra le materie Queste migliorie del corso verranno inserite dal prossimo anno accademico

Recentemente il corso di studi in For-mazione di operatori turistici è stato

oggetto di un riesame, che ha puntato a evidenziare gli eventuali punti di criticità per arrivare a miglioramenti sostanziali, che saranno evidenti a partire dal prossi-mo anno accademico. Innanzitutto l’università cercherà di inse-rire nuovi docenti di lingua straniera nella pianta organica, per garantire continuità alla formazione e fare in modo che i ragazzi

possano apprendere lingue che sono fonda-mentali nell’attività ricettiva. A fronte di una richiesta specifica da parte degli studenti, inoltre, che lamentano l’as-senza degli insegnamenti di Storia dell’arte moderna e Storia dell’arte contemporanea, ritenute indispensabili per una preparazione completa, il presidente del corso di laurea si è impegnato a fare inserire le due discipline nell’offerta formativa del prossimo anno ac-cademico.

Il turismo è rosa: sem-bra proprio così, se si

guarda ai dati di iscri-zione al corso catanese. La maggior parte degli studenti è infatti di ses-so femminile, e proviene per lo più dalle province di Catania, Ragusa e Si-racusa. Arriva in facoltà dopo aver seguito gli stu-di scolastici in istituti tec-nico-professionali, anche se non mancano studenti provenienti dai licei.Il corso in Formazione di operatori turistici ha un trend crescente molto interessante, specie dopo il trasferimento presso la sede centrale, segno di un buon posizionamento della facoltà all’interno dell’o�erta formativa regionale: dalle 52 im-matricolazioni dell’an-no accademico 2009/10 si è passati alle 137 del 2010/11, alle 143 del 2011/12 e, in�ne, alle 173 del 2012/13, con un incremento superiore al 300% nell’arco di pochi anni.I ragazzi incontrano qualche di�coltà - come avviene anche nelle altre facoltà - nel passaggio dal primo al secondo anno, mentre proseguono poi spediti negli studi dal se-condo anno in poi.

Iscrizioni (soprattutto femminili) in aumento

Esercitazione pratica degli studenti presso il sito di Morgantina

Un gruppo di studenti del corso di laurea in Formazione di operatori turistici

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L’elefante di Catania, dal 1239 simbolo ufficiale della città

EventiLunedì 27 maggio 20138 Turismo al Sud

Studenti al lavoro

Dipartimento di Scienze Cognitive, dell’Educazione e degli Studi Culturali (ex Facoltà di Scienze della Formazione)

L’impegno del corso è infatti volto a costruire solidi rap-porti con gli enti attraverso stage e tirocini. “Ci propo-niamo quali promotori del territorio intenti a favorire benchmark di riferimento, e a creare una nuova classe di-rigente per il futuro”, precisa Otranto. In questi anni gli studenti hanno potuto bene� ciare di incontri con operatori del settore turistico e culturale (quali guide turistiche sicilia-

■ UNIVERSITÀ DI MESSINA / Nasce dall’unione di altre due lauree: Scienze del Turismo e Discipline Arti � gurative, Musica e Spettacolo

Un corso innovativo di specializzazione turistica

ne, responsabili dei Sistemi territoriali locali o artisti di grande fama), e partecipare a stage presso il Teatro Vit-torio Emanuele di Messina o l’evento Taormina Arte. La formazione garantita dal corso non si conclude però con il completamento degli studi, ma prosegue con di-verse opzioni. Gli studenti possono per esempio iscri-versi alla laurea magistrale in Turismo e Spettacolo, oppure - opzione prevista da questo

anno accademico - accedere al master di primo livello dal titolo “Esperto in manage-ment di strutture alberghie-re, agenzie di viaggio e tour operator”, realizzato in colla-borazione con la Regione Si-cilia. Nell’ambito della laurea magistrale, va poi segnalato il curriculum internazionale “Atlantis Program” in “Tran-satlantic Degree Cinema and Language”, realizzato in col-laborazione con la Virginia Commonwealth University di Richmond e l’Università di Cordova. “Punto d’orgoglio di questo corso di laurea è il corpo do-cente, costituito da 30 inse-gnanti mediamente giovani. Forte è l’entusiasmo che ca-ratterizza il nostro operato: molti di noi si sono formati fuori dalla Sicilia e vantano esperienze internazionali. Il dinamismo che ci distingue ci consente di porre in essere iniziative altrettanto moder-ne, come il ricevimento via Skype per gli studenti-lavo-ratori”.A di� erenziare questo speci-� co corso da ogni altra pro-posta formativa è l’approccio adottato: l’impegno è infatti quello di non focalizzare la preparazione sugli aspetti di management del turismo, ma di aprirsi a quelli culturali, le-gati al territorio. “Tra gli sboc-chi professionali ci saranno la guida turistica o l’agente di viaggio, altamente preparati e in grado di valorizzare il me-glio della terra siciliana”, con-clude il coordinatore.

A distinguerlo la volontà di non focalizzarsi sugli aspetti di management, ma di aprirsi alla cultura del territorio

L’Università di Messina propone, da due anni a

questa parte, un innovativo corso di laurea, che si sposa perfettamente con il territo-rio siciliano nel quale è in-serito: si tratta del corso di laurea interclasse (ossia frut-to dell’unione di due corsi di laurea di� erenti, ognuno appartenente a una propria classe) in Turismo culturale e Dams, a� erente appunto alle classi, caratterizzate da forte interdisciplinarietà, di Scien-ze del Turismo e Discipline

delle arti � gurative, della mu-sica, dello spettacolo e della moda (il Dipartimento di Scienze Cognitive, della For-mazione e degli Studi Cultu-rali). Comuni ai due corsi i primi due anni, mentre la di-stinzione arriva a partire dal terzo. Ottenuta una delle due lauree, gli studenti, con l’ag-giunta di 60 crediti, possono ambire alla seconda. “Un corso di laurea di questo genere - spiega il coordinato-re Edoardo Otranto - nasce con motivazioni profonde e

obiettivi precisi. È fondamen-tale che, specie nel territorio di Messina, il turismo e le arti sappiano essere sinergici, per valorizzare il patrimo-nio artistico e garantire una ricettività di alto pro� lo ai visitatori”. Il corso, inoltre, rappresenta il tentativo di dare una “scossa” a un setto-re poco specializzato, specie nella regione siciliana. “Una ricerca del 2007 dell’Osserva-torio Nazionale del Turismo evidenzia come sia ancora troppo modesto, rispetto agli altri Paesi europei, il nume-ro di laureati impiegati nel settore turistico, essendo le imprese più propense ad as-sumere personale con for-mazione tecnica. Lo stesso ragionamento vale per la for-mazione garantita dal Dams: nel settore artistico, ancora troppo basso è il numero di laureati occupati, peraltro concentrati al Nord”. Ecco che il corso triennale in Turismo culturale e Dams di-venta un’ottima opportunità per sviluppare questi settori e al contempo valorizzare le bellezze del territorio. Pro-prio il territorio è il riferi-mento di docenti e studenti.

EventiLunedì 27 maggio 2013 Turismo al Sud 9

quale moltissime aziende sono indebitate”. E prosegue: “Altra cosa che non funziona è il co-siddetto ‘patto di stabilità’. Tutti dicono che è da emendare, da modi�care, ma in de�nitiva ciò non accade. Se gli enti pubblici potessero scongelarlo, avreb-bero la possibilità di onorare i propri debiti. Senza dimenti-care il famoso articolo 62 della legge 27 maggio 2012, che ha impostato il termine del credito di fornitura entro i 60 giorni, ri-velandosi per la maggior parte delle imprese una vera batosta. I ‘grandi’ operatori pretendono i pagamenti nei confronti dei ‘piccoli’ nei termini stabiliti, non rispettati, però, dallo Stato. Da ciò deriva che molte impre-se del nostro territorio, come i supermercati, che prima si so-stenevano sul credito di forni-tura, hanno perso questa leva, riversando le proprie necessità sulle banche. Che, a loro volta, specie se di piccole dimensioni,

■ BCC CILENTO / Fondamentale il rilancio dell’edilizia, sostenuto dalla banca anche nei momenti più di�cili

Più consumi, meno tasse, soprattutto sulle case, per rilanciare l’economia

dispongono di risorse limitate e insu�cienti a far fronte alle richieste. Tale situazione non può che ripercuotersi su un territorio debole come quello di Cilento e Lucania, che vive di turismo stagionale e di set-tori indotti, quale l’edilizia di seconde case, il commercio dei prodotti tipici, i servizi”. Ma la Banca del Cilento e Lu-cania Sud è pronta alle s�de “Il bilancio della nostra banca si è chiuso positivamente”, dice Solimeno. “E nonostante una perdita di esercizio di quattro milioni e mezzo al 31 dicembre 2011 (- 6, 5 Ml, Banca Lucania Sud e 2Ml di utili, Banca del Cilento), dovuta al bilancio di fusione, quest’anno abbiamo avuto un incremento di masse, raccolta e impieghi, da attribu-ire alla necessità di sostenere

tato netto della gestione �nan-ziaria registra un incremento sensibile, nonostante la scelta di e�ettuare una politica seve-rissima di accantonamenti che, a sua volta, non in�uisce nega-tivamente sul bilancio, grazie a una politica di abbattimento dei costi altrettanto severa”. Dunque, una valutazione che, nonostante le indubbie di�col-tà, lascia intravedere la possibi-lità di ripresa. “L’importante”, conclude il presidente di Bcc Cilento, Castiello, “è che i no-stri soci continuino a sostener-ci, comprendendo la necessità delle politiche di austerity che, purtroppo, dovranno conti-nuare anche per il prossimo esercizio. Di contro abbiamo redatto un ottimo bilancio so-ciale, più che raddoppiando e diversi�cando gli interventi a

Ecco, in estrema sintesi, la direzione da intraprendere, secondo i manager della banca, per uscire da una crisi che, per gravità, può essere paragonata a quella del 1929

Nel 2012 sono fallite, in me-dia, 41 imprese al giorno.

È aumentato il numero dei disoccupati, raggiungendo la cifra record costituita dal triplo del tasso �siologico di inoccu-pazione corrispondente al 4%. L’Italia è tra i Paesi dell’Unione Europea con il più alto livello di disoccupati. I consumi sono depressi, hanno subìto sensibi-li tagli persino quelli di generi alimentari e di prodotti sani-tari. Molti indici attestano il confronto, per livello di gravità, della crisi attuale con quella del 1929.In occasione dell’audizione per la preparazione del Def (Docu-mento di Economia e Finan-za), “Rete Imprese” ha stimato che oltre 4 milioni di persone vivono in povertà. La grande malata è l’edilizia, che registra un invenduto del 50% e un for-te calo dell’occupazione. Sulla depressione dei consumi pesa l’inasprimento della tassazione, tra le più alte in tutta Europa (secondo la Banca d’Italia la pressione tributaria è volata al 44%, ma per la Con�ndustria, quella reale è nettamente al di sopra del 50%). “La stasi dell’edilizia è indotta, in particolare, dall’Imu, che co-stituisce un’aberrazione �scale, trattandosi di un’imposta patri-moniale che, colpendo la pri-ma casa con e�etti, nel tempo, espropriativi, viola l’art. 47 del-la Costituzione che, al secondo comma, orienta e incentiva il risparmio popolare verso la casa di abitazione”, commenta Francesco Castiello, presidente Bcc Cilento. “Si a�accia, tut-tavia, in una prospettiva non lontana, la ripresa. Vi concorre l’abbassamento dei tassi da par-te della Bce, con l’e�etto di rida-re slancio alla Borsa e ridurre lo spread, e un notevole sollievo per i conti dello Stato sui quali viene a gravare un più lieve ca-rico degli interessi sui titoli del debito pubblico. Ripresa favori-ta dalla riconferma di Napolita-no al Quirinale e dalla forma-zione del nuovo Governo, con la rimozione dello stato d’in-certezza, fattore concorrente in misura tutt’altro che secondaria allo stallo dell’economia”. La �nanza rassegna indici po-sitivi. L’economia reale meno. “Occorre rilanciare i consumi contenendo la pressione �-scale”, continua Castiello, “E, prima di tutto, sopprimere, o quanto meno ridimensionare, l’Imu sulla prima casa che de-prime i consumi delle famiglie e a�ossa l’edilizia. L’auspicata ripresa di quest’ultima avrà positive ricadute per la nostra banca, che non ha mancato di sostenere questo settore di ne-vralgica importanza nell’econo-mia locale proprio quando gli

altri istituti, nel pieno della cri-si, gli hanno lesinato il credito. La Banca del Cilento e Lucania Sud ha operato in controten-denza svolgendo con coerenza il suo ruolo istituzionale nello sviluppo dell’economia locale. Abbiamo mantenuto in equi-librio le esigenze di sostegno degli operatori locali, cui non abbiamo fatto mancare i presti-ti in momenti così di�cili, con quelle di rispetto del principio di sana e prudente gestione del credito. Sottoponiamo, quindi, il bilancio all’approvazione dei soci, �duciosi del loro avallo e dell’ulteriore sostegno alla no-stra azione sul territorio”.Nonostante la di�cile con-giuntura, il bilancio della Ban-ca del Cilento e Lucania Sud è positivo. La politica di austerity continua, ma i soci devono so-stenere l’istituto, in attesa della ripresa. Ciro Solimeno, direttore ge-nerale della Banca del Cilento e Lucania Sud descrive così il momento che sta attraversando il nostro Paese. “Oltre alla crisi �nanziaria, industriale, poi di-ventata sociale ed economica, stiamo vivendo in Italia anche una crisi politica. La stabilità

del nuovo governo si potrà va-lutare solo nei mesi prossimi e rende impossibile attivare le azioni necessarie per dare �ato, continuità e futuro alle imprese e alle piccole banche. Mentre altre parti del mondo, come l’America e i Paesi emergenti, stanno vivendo momenti di economia euforica, crescendo del 5-6% all’anno, nella vecchia Europa, soprattutto nel Sud, non si vede assolutamente la �ne del tunnel”. Le conseguen-ze sono presto dette “Prima, le aziende e�cienti in di�coltà”, nota Solimeno, “avevano un certo periodo di tempo per av-viare i processi di risanamento e di tutela. Ora, in un mese, sono spesso costrette a cedere: non ricevono più i pagamen-ti dai loro debitori, diventano insolventi e, di conseguenza, trasferiscono i loro problemi �nanziari sulla banca. In crisi anche le piccole banche, spe-cialmente a carattere locale. Da parte sua lo Stato erogherà in tempi abbastanza lunghi e con modalità non ancora chiare, gli oltre novanta miliardi di euro dovuti alle imprese. Ma gran parte di questi crediti �niranno nelle casse di Equitalia, con la

L’immagine della filiale Vallo 1 della Bcc Cilento e Lucania Sud

Francesco Castiello, presidente Bcc Cilento

Ciro Solimeno, direttore

generale della Bcc Cilento

Il valore aggiunto economico diventa valore sociale

2012 2011 DifferenzePER I SOCI: a) vantaggi finanziari diretti (minori

interessi pagati)1.222 1.679 -27%

b) vantaggi commissionali diretti (minori commissioni pagate)

299 92 224%

c) costi diretti a favore di soci 71 110 -35%TOTALE PER I SOCI 1.592 1.881 -15%

PER LA COMUNITA’ LOCALE:

a) collaboratori 6.321 3.400 86%b) fornitori locali (professionisti - imprese) 1.035 580 78%c) territorio (elargizioni e beneficenza) 234 130 80%d) territorio (tributi locali) 678 409 66%

TOTALE PER LA COMUNITA’ LOCALE 8.268 4.519 83%PER LA COMUNITA’ NAZIONALE:

a) imposte e tasse 806 935 -14%

TOTALE PER LA COMUNITA’ NAZIONALE 806 935 -14%PER IL MOVIMENTO COOPERATIVO:

a) contributo a fondo mutualistico 8 57 -86%b) contributi a Federazione locale delle Bcc 182 156 17%

TOTALE PER IL MOVIMENTO COOPERATIVO 190 213 -11%TOTALE GENERALE 10.856 7.548 44%

e riquali�care il credito, e una forte crescita del margine d’in-termediazione (+ 20%), che ha contribuito molto all’aumento del margine dei servizi. Questo signi�ca che la nostra banca non si regge solo e più, come le altre Bcc, sul margine prima-rio e su quello di interessi, ma anche su un margine di servizi molto interessante, pari a oltre il 30% del margine d’inter-mediazione e che, per gli altri istituti di credito cooperativo, oscilla tra il 10 e il 15%. Questo dato salirà ancora nell’anno in corso perché, dal primo gen-naio, abbiamo lanciato il ramo assicurazione che sta dando dei risultati molto positivi. Così il margine d’intermediazione au-menta del 20%. Anche il risul-

favore del territorio e delle co-munità locali: dal �nanziamen-to della sezione Conservatorio Musicale Cimarosa a Vallo del-la Lucania, alle due mostre pit-toriche ‘Seicento Sacro’ e ‘Paolo de Matteis, un cilentano in Eu-ropa’, �no a una serie di spon-sorizzazioni di natura sportiva e culturale. Ma se è vero che il perdurare della crisi non ci per-metterà, forse, di fare altrettan-to nel prossimo futuro, è anche vero che stiamo preparandoci a essere di nuovo la banca che sprona e �nanzia fortemente il territorio. Dal Bilancio sociale della Bcc emerge infatti che la banca, nel 2011, ha erogato più di 7 milioni di euro, nel 2012 invece ne ha erogato più di 11 milioni”.

10 Turismo al SudEventi

Lunedì 27 maggio 2013

Sono molteplici le iniziative strutturate che l’Università

della Calabria ha promosso per valorizzare la cultura del territorio in funzione turi-stica. Tra queste un posto di rilievo ha il Centro Herakles per il turismo culturale, nato in seno all’ateneo nel 2000 in attuazione al Pom (Program-ma Operativo Multiregionale) “Sviluppo e valorizzazione del turismo sostenibile nel-le regioni dell’Obiettivo 1. “Un’importante opportunità per promuovere forme di tu-rismo culturale nelle regioni meridionali, a�nché esse stesse siano motore di svilup-po culturale ed economico”, a�erma oggi la responsabile scienti�ca del Centro e ordi-nario di Storia greca, Giovan-na De Sensi Sestito. In questi tredici anni d’attività, il Cen-tro Herakles ha fatto sentire in maniera signi�cativa la sua presenza, segnando un percorso nuovo nell’ambito della valorizzazione del pa-trimonio culturale, sia in ter-mini di formazione di �gure professionali innovative, sia per la de�nizione di meto-dologie adeguate e funzionali alla fruizione delle ricchezze archeologiche, artistiche e ar-chitettoniche della Calabria. “Che è rappresentata da un patrimonio ricco e artico-lato”, sottolinea la professo-ressa De Sensi, “spesso non sempre noto ai più. Perciò, il Centro, grazie a diversi pro-getti speci�ci, ha inteso valo-rizzare anche il patrimonio cosiddetto minore, per una piena, consapevole e adegua-

ta riappropriazione dell’iden-tità culturale del territorio da proporre, anche, in forme di fruizione turistica”. Oltre alle molteplici inizia-tive speci�che sviluppate negli anni anche in partner-ship con soggetti nazionali ed esteri, il Centro Herakles si è speso per promuovere le più diverse forme di turismo culturale, mettendo in luce le speci�cità della regione, dagli insediamenti preisto-rici a quelli italici, dalle città greche a quelle romane, dai centri bizantini alle forti�-cazioni normanne, prima, sveve e aragonesi poi. Senza dimenticare la cultura mate-riale e immateriale di cui il territorio calabrese è testimo-ne. Obiettivo �nale, prosegue la responsabile scienti�ca, è “dare opportunità di sviluppo a ogni sito che abbia tracce culturali in grado di contri-

buire a meglio de�nire l’iden-tità di questa regione”. In questi anni questa struttu-ra è così diventata all’inter-no dell’Ateneo un centro di documentazione e di ricerca sul patrimonio culturale ca-labrese, per il quale ha creato una banca dati multimediale, con particolare attenzione per i beni non adeguatamente valorizzati e non inseriti nei percorsi turistici tradizionali. Inoltre, ha messo insieme un notevole archivio fotogra�co. Ma accanto a questo, ha svol-to un ruolo importante nella de�nizione dell’o�erta didat-tica dell’Ateneo in riferimento al settore del turismo e della formazione postlaurea. Il Centro Herakles, infatti, “ha dato il proprio contributo fattivo per la nascita del corso di laurea triennale interfacol-tà in Scienze turistiche”, ri-corda la docente, “per il quale

oggi svolge attività di suppor-to alla didattica e di tirocinio. E soprattutto ha promosso, nell’ambito della formazione post-laurea, la creazione di nuovi percorsi di alta forma-zione a�nché il turismo cul-turale calabrese possa contare su professionalità che sanno cogliere appieno le esigenze contemporanee di tale setto-re. Esito importante è l’attiva-zione del master europeo in Mediazione e gestione del pa-trimonio culturale in Europa”. Numerosi, poi, i progetti a carattere regionale, nazionale

e internazionale che hanno visto il Centro protagonista. Tra tutti si ricorda quello per la creazione del distretto cul-turale “Area dell’Istmo: arte, natura e cultura tra Ionio e Tirreno”, realizzato grazie a un �nanziamento delle fon-dazioni bancarie (Acri), per il quale ha messo a frutto una metodologia di azione capa-ce di focalizzare l’attenzione sulle risorse culturali, la loro comunicazione, la costru-zione di una rete e anche la formazione di �gure profes-sionali “gli animatori del pa-trimonio” capaci di realizza-re la promozione dell’intero distretto da “vendere come pacchetto turistico”. L’attività di ricerca, promo-zione e divulgazione sul pa-trimonio culturale della Ca-labria e�ettuata dal Centro Herakles per il turismo cultu-rale si esplica anche attraver-so la realizzazione di eventi espositivi e materiali illustra-tivi, che hanno valorizzato di volta in volta diversi aspetti dell’identità della regione. In conclusione, sottolinea la professoressa De Sensi, il Centro, avvalendosi del-la collaborazione di giova-ni ricercatori, rappresenta un’opportunità lavorativa e

Un master post-laurea in una prospettiva europeaIl Centro Herakles e diverse università del vecchio continente hanno anche de�nito la nuova �gura del mediatore del patrimonio culturale

Lo sviluppo del turismo cul-turale ha bisogno di poter

contare su persone preparate che sappiano accogliere il vi-sitatore e introdurlo al meglio alle ricchezze del territorio. “È un’esigenza sentita in tutta Europa”, spiega la responsabile scienti�ca del Centro Herakles per il turismo culturale inse-diato all’interno dell’Università della Calabria dal 2000. È a partire da questa esigenza condivisa che diverse universi-tà europee e il Centro Herakles hanno de�nito la nuova �gura professionale del mediatore del patrimonio culturale e hanno sperimentato un percorso co-

mune di formazione post-lau-rea nell’ambito del progetto Ma-gisthère, parte del Programma Leonardo. Il Centro ha lavorato con le università di Tours, Uned Madrid, Pecs, Olomouc, con il ministero francese della Cultu-ra e con la rete Avec delle città europee della cultura. Frutto condiviso di questo pro-getto gestito con continuità dal Centro è il master europeo in “Mediazione e gestione del pa-trimonio culturale in Europa’” Nato come master biennale in co-diploma con Tour/Rennes2 e Madrid Uned, si è trasformato in master annuale di II livello. “Nel corso delle edizioni rea-

lizzate sono stati formati oltre 50 giovani - ricorda ancora la docente -, dando loro un com-plesso di competenze culturali e manageriali, grazie anche ai pro�cui scambi con gli altri ate-nei partner del progetto.Diversi i partecipanti che han-no saputo mettere a frutto ai massimi livelli le competenze acquisite”. Il master rappre-senta una valida proposta di formazione post-laurea e valu-ta in una prospettiva europea metodologie e prassi applicate in altri Paesi, per de�nire un approccio comune e condiviso nella gestione e mediazione del patrimonio culturale.

■ CENTRO HERAKLES / Nato nel 2000 all’interno dell’Università della Calabria, ha promosso in modo innovativo le risorse del territorio

Obiettivo: valorizzare il turismo culturale calabreseTra le iniziative, una banca dati multimediale con focus sui beni non inseriti nei percorsi tradizionali

In stretta collaborazio-ne con la Soprinten-

denza per i beni arche-ologici della Calabria, il Centro Herakles per il tu-rismo culturale dell’Uni-versità della Calabria ha dato corpo, in questi anni, a un progetto molto ampio, voluto fortemente dal rettore Giovanni La-torre, per la piena valo-rizzazione dell’identità regionale dal titolo “Eno-tri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale”. “La Calabria non è solo Magna Grecia, Sibari, Crotone, Locri…. - spiega la professoressa Giovanna De Sensi -, ma ha una sto-ria più complessa, perché è anche erede delle intense e pro�cue relazioni che con tali città hanno svi-luppato le comunità degli Enotri prima e dei Brettii poi. L’archeologia ne sta riportando alla luce le tracce su tutto il territorio regionale. Un patrimonio di identità e di storia che dev’essere recuperato”.Così il progetto, accan-to ai risultati scienti�ci usciti a stampa, ha pro-mosso la conoscenza dei principali siti testimoni di questa interazione cul-turale sia attraverso un sistema di fruizione vir-tuale, Mneme, il museo degli Enotri e dei Brettii in 3D, realizzato in colla-borazione con il professor Muzzupappa del Dipar-timento di Meccanica dell’Ateneo, sia mediante opuscoli di taglio divul-gativo che illustrano le diverse realtà territoriali della regione interessate dal popolamento enotrio o brettio.

Non solo Magna Grecia

un’occasione di approfondi-mento e di sperimentazione di buone pratiche nel campo del turismo culturale.

Sopra, uno scorcio di Scilla (Rc)

Il ponte Pietro Bucci, cuore dell’Unical

A sinistra, il Santuario di Santa Maria delle Armi a Cerchiara di Calabria. A destra, il Ponte

del Diavolo a Civita (Cs)

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Turismo al Sud 11EventiLunedì 27 maggio 2013

‘sanare’ l’ambiente e far sì che non si resti penalizzati in Ita-lia rispetto al resto d’Europa. Ancora, stanno per partire i lavori di collegamento della città con il porto (progetto “Salerno Porta Ovest”), per migliorare ambiente, sicurez-za e circolazione, grazie alla realizzazione di un grande snodo con lo scopo di risol-vere il problema del tra� co veicolare in ingresso alla città. Il progetto individua due per-corsi diversi: uno per i � ussi diretti al porto e provenienti dal nodo Cernicchiara, l’altro per i � ussi provenienti dalla costiera e diretti o in città op-pure alle autostrade attraver-so il nodo Cernicchiara. È prevista la risistemazione del nodo Cernicchiara e la re-alizzazione di due gallerie di collegamento con il porto. Insomma, il viaggio va avanti tra le grandi opere di infra-strutturazione. Parole d’or-dine sono e� cienza ed e� -cientamento a pieno titolo. “Assolutamente sì”, continua il presidente Annunziata. “La dotazione di infrastrutture, da sempre punto debole del Sud, è al centro del nostro piano di investimenti. È ope-

■ AUTORITÀ PORTUALE DI SALERNO / La struttura è in crescita anche in ambito internazionale

Crescono bene sia merci che passeggeri rativo un parco-progetti di ol-tre 300 milioni di euro e in un paio di anni avremo una for-tissima capacità attrattiva sia sul fronte mercantile che su quello crocieristico. L’obiet-tivo è di mettere a punto un network di retro-porti in gra-do di dare respiro ai tra� ci dello scalo e, allo stesso tem-po, incentivare la lavorazione cosiddetta di ultimo miglio (le merci scaricate diventano prodotto � nito e poi vengo-no reimbarcate). Si tratta di realizzare � liere logistiche integrate con i poli produttivi della provincia”. Un tassello fondamentale è creare un network di aree che non siano solo il terminale di una rete di logistica integrata, bensì la destinazione di ac-coglienza di siti produttivi in grado di trasformare le ma-terie prime sbarcate nel por-

to, per poi reimbarcarle una volta divenute merce � nita. “Per questo, al � ne di attiva-re circuiti virtuosi in tutte le parti del territorio provin-ciale”, sottolinea Annunziata, “abbiamo siglato un impor-tante protocollo d’intesa con la Camera di Commercio, la Provincia e alcuni Comuni della valle dell’Irno, dell’agro nocerino sarnese e della piana del Sele”. Il fronte crocieristico rimane l’altro terreno focale per il porto di Salerno. Per � ne 2013 si punta a poter soddisfare una domanda che, da previsioni, potrebbe raggiun-gere un milione di crocieristi entro tre anni. Tutto nell’ottica di una realtà che, nonostante la crisi, ha saputo giocare bene le sue carte ed è diventata la loco-motiva della ripresa per la Cam-pania e per le regioni vicine.

Nei primi tre mesi del 2013 + 16% del volume dei tra� ci. Raddoppiate pure le crociere

Miglioramento della competitività del siste-

ma portuale, nonché incre-mento della capacità di attra-zione dei tra� ci commerciali e di quelli turistici. È questa la scommessa su cui ha puntato da qualche anno il porto di Salerno. I risultati positivi sono più che evidenti: negli ultimi tre anni, in barba a una crisi con-giunturale che non ha dato tregua, sono cresciuti in mo-do sostanziale i quantitativi di merci movimentate (nel 2010-2011 con un +10,4%, da 8,6 a 10,5 milioni di tonnella-te), i passeggeri e i crocieristi. Si tratta di numeri destinati a lievitare ancora. L’aumento si è visto già in questi primi mesi del 2013, con un +16% del volume dei tra� ci e un trend del tra� co crocieristico che vede rad-doppiata la presenza di cro-ciere. Siamo intorno al milio-ne di passeggeri, nel dettaglio circa 200mila crocieristi e 800mila delle Autostrade del Mare, testimonianza palese della validità dell’ecobonus. L’obiettivo è naturalmente di andare oltre, triplicando i risultati nei prossimi anni.

D’altronde, da Salerno ci si imbarca alla volta di tutto il Mediterraneo e le prospettive non possono essere che rosee. “Il porto commerciale di Sa-lerno”, spiega Andrea Annun-ziata, presidente dell’Autorità portuale, “è ormai una realtà consolidata a livello naziona-le e internazionale, in grado di competere con altre molto più grandi e complesse. Oc-corre però non solo la siner-gia tra le autorità preposte e competenti, come quella esi-stente tra il Comune e l’Auto-rità Portuale che da tempo sta dando i frutti sperati, bensì

pure la capacità di snellire le pratiche per cantierizzare”. E qui di certo fermi non si sta. Il programma di investimenti e infrastrutturazione procede a velocità sostenuta nono-stante gli aspetti burocratici.Il senso è anche di far cre-scere l’appeal internazionale dello scalo salernitano decon-gestionando l’intero sistema portuale campano. Un esem-pio su tutti quello appunto delle Autostrade del Mare, che hanno messo a segno un incremento prepotente e con-tinuano a essere un terreno di forte concentrazione, per

Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità portuale

Vista panoramica del Porto di Salerno

12 Turismo al SudEventi

Lunedì 27 maggio 2013

Particolare di uno

strumento adottato nel

cantiere in cui è attivo

il monitoraggio informatico

Si.S.Ca.

ciallegra, la capinera, la poiana, il gufo, la civetta, e il barbagian-ni. L’intero territorio è ricco d’acqua, che ne ha plasmato la morfologia. Il �ume Gariglia-no, che attraversa il Parco, rap-presenta da sempre un enorme patrimonio paesaggistico e sto-rico. Teatro della nascita e dello sviluppo della città romana di Minturnae nel 296 a.C., ospi-ta, nel suo bacino idrogra�co, un habitat naturale di grande interesse naturalistico. Ad am-pli�care la bellezza di questi luoghi concorre poi un ricco patrimonio di beni storici, arti-stici e archeologici. Tra questi, il sito di Sessa Aurunca, dove nel 313 a.C. sorse l’antica colonia latina di Suessa, corrisponden-

cantieri a cui hanno offerto consulenza, suggerimenti, indicazioni. Fare impresa sicura è fare impresa di qua-lità: con questo spirito i Cpt sono a fianco dell’aziende. Molti gli investimenti da parte della Regione Campa-nia sul fronte dell’informa-zione e della formazione sui luoghi di lavoro, con oltre un milione di euro nel 2006, che interessa oltre 1.200 ad-detti, con il supporto della banca dati dei Cpt stessi.Un’attività che si è affian-cata al Protocollo di colla-borazione con la direzione regionale del lavoro per la promozione e il coordina-mento di azioni comuni in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, attivo dal 2004.In particolare la conven-zione opera per diffondere, promuovere e migliorare la “cultura della prevenzione”, attraverso efficaci e coerenti forme di informazione, assi-stenza e consulenza nei con-fronti delle imprese del com-parto delle costruzioni di tutta la regione Campania, settore particolarmente a ri-schio per l’elevata incidenza

■ NATURA E STORIA / In Campania i 9mila ettari del “Parco Area vulcanica di Roccamon�na - Foce Garigliano”

■ CPT CAMPANIA / Tra i primi in Italia a intraprendere una strada comune, con strategie e obiettivi condivisi

Un habitat naturale ricco di meraviglie

Promuovere la cultura della prevenzione

te all’attuale Sessa Aurunca, e il complesso dell’antico convento domenicano. Qui, in autunno, d’intesa con la Sorpintendenza, sarà ospitata anche una sezione museale del Parco con reperti archeologici epoca romana rin-venuti nell’Area Parco.“I parchi e siti monumentali archeologici di competenza della Soprintendenza per i Be-ni Archeologici delle province di Caserta e Benevento, sono organizzati, a seconda della lo-ro vastità, in percorsi di visita strutturati, corredati ove pos-sibile da supporti di carattere

infortunistica. La collabora-zione tra i due Enti ha come oggetto, tra l’altro: l’attività di studio e ricerca nel campo della sicurezza, la promozio-ne di campagne comuni di informazione in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro; la formazione di tutte le figure previste dalla normativa; la raccolta e dif-fusione delle informazioni delle banche dati e delle co-noscenze in materia di rischi e danni da lavoro con parti-colare riferimento agli infor-tuni gravi e mortali.Le parti si impegnarono ad attuare una forma continua-tiva e qualificata di collabo-razione, con la costituzione di gruppi misti di lavoro,con particolare riguardo allo svolgimento di attività di monitoraggio nel comparto

informativo e didattico di vario tipo che accompagnano il pub-blico nella visita”, a�erma Gio-vanni Corporente, il presidente dell’Ente Parco.Spesso la visita dei complessi monumentali si integra con quella dei musei archeologici cui essi fanno riferimento. Per esempio, il Museo Archeologi-co di Teanum Sidicinum è ospi-tato all’interno del complesso monumentale tardo gotico det-to del “Loggione e Cavallerizza”, e propone un percorso crono-logico e tematico che abbraccia circa tre millenni di storia.

produttivo edilizio campa-no. Da qui nuove proget-tualità dei Cpt: nei primi mesi del 2013, alla luce degli aggiornamenti della nuova normativa, è stato presenta-to alla Direzione regionale Inail, un progetto definito “Ponteggio sicuro”, con il quale è previsto l’aggior-namento di una platea di 4mila lavoratori, nel biennio 2012/2013, sull’intero terri-torio regionale. Questo rappresenta un ulte-riore salto di qualità nel la-voro dei Cpt, in quanto oltre a rispondere a una precisa norma contrattuale che ob-bliga ad effettuare le visite di supporto tecnico in cantiere, consentirà di attestare i si-stemi di gestione del lavoro di cui si sono dotate le im-prese del settore.

Ospita oltre 850 specie di piante vascolari, una fauna diversi�cata e siti archeologici

Una delle iniziative più recenti: il progetto “Ponteggio sicuro” per 4mila lavoratori

Situato nel cuore della Re-gione Campania, il “Parco

Area vulcanica di Roccamon�-na - Foce Garigliano” si estende per circa 9mila ettari tra i terri-tori del basso Lazio, del Molise e dell’area urbana di Caserta. Comprende i comuni di Sessa Aurunca, Teano e cinque cen-tri della Comunità Montana “Monte Santa Croce”: Rocca-mon�na, Galluccio, Conca del-la Campania, Marzano Appio e Tora e Piccilli.

Formazione e sicurezza in edilizia: un binomio vin-

cente dei Cpt della Campa-nia, che dal 2002 hanno in-trapreso, primi in Italia, una strada comune, costituendo-si in coordinamento tecni-co/operativo, individuando obiettivi strategici comuni e attivando sinergie che ne hanno fatto un punto di rife-rimento a livello nazionale.Nascono allora i cicli di se-minari tecnici che analizza-vano le principali problema-tiche dei cantieri (impianti, ponteggi, rumore, macchine da cantiere, evoluzione nor-mativa). Era necessario par-lare alle imprese e ai lavora-tori della Campania con lo stesso linguaggio, utilizzan-do la stessa interpretazione, condivisa, della normativa sulla sicurezza.Si delinea quindi un sistema informatico per la gestione delle visite tecniche ai can-tieri, utile alla pianificazio-ne delle attività, alla lettura statistica dell’azione dei Cpt, ma soprattutto indispensa-bile per analizzare il trend delle attività edili in Cam-pania, insieme al livello di attuazione delle norme di

È una terra di grande ospitalità e di storia, che o�re ai visitatori una natura rigogliosa e incon-taminata oltre a luoghi ricchi di arte, archeologia e tradizioni.Il Parco è sovrastato dall’appa-rato vulcanico del Roccamon-�na, il più antico vulcano della Campania e per dimensioni il quarto d’Italia. Rocce dalle for-me curiose e uniche ricordano la passata attività vulcanica dell’area, oggi ricoperta da col-tivazioni di castagni, che costi-

sicurezza. Tutto questo, nel-la consapevolezza che i Cpt devono essere Centri per la prevenzione e la sicurezza in edilizia.Abbiamo lavorato a qualifi-care l’attività di consulenza nei cantieri supportando im-prese, lavoratori e preposti alla sicurezza a migliorare in qualità e in consapevolezza.

tuiscono la principale attività economica degli abitanti del luogo, oltre a rappresentare un habitat di importanza Comu-nitaria. Fiori, piante e animali sono infatti i veri guardiani di questi luoghi. Oltre 850 specie di piante vascolari sono state censite sul solo vulcano di Roc-camon�na e circa 200 per la zo-na costiera. Tra le presenze di pregio si annoverano circa 40 specie di orchidee spontanee. La fau-na è ricca e diversi�cata: tra i mammiferi sono comuni il cinghiale, l’istrice, la volpe, la faina, la donnola, il riccio. Tra le numerose specie di uccelli, di particolare rilievo sono invece il picchio, la ghiandaia, la cin-

È stato anche accettato il da-to comune, che lo strumento indispensabile per arginare l’interminabile sequenza di infortuni e malattie profes-sionali è la formazione.Intensa l’attività: nel perio-do 2007/2012, i Comitati paritetici territoriali hanno effettuato 16.618 visite di consulenza visitando 6.941

La gestione dell’area protetta regionale è a�data a un ente di diritto pubblico regionale, con sede a Sessa Au-

runca presso il prestigioso complesso monumentale di San Domenico. Dall’agosto 2012 l’ente Parco è presieduto dall’av-vocato Giovanni Corporente che, già dai primi mesi del suo insediamento, ha de�nito alcuni obiettivi generali per la conservazione della natura e lo sviluppo socio economico delle comunità locali. Tra questi, grande importanza ha la divulgazione della cultura della tutela del territorio e cura dell’ambiente - mediante l’impegno delle guardie volonta-rie del parco formate dall’Amministrazione provinciale di Caserta -, l’individuazione la e mappatura delle aree mag-giormente esposte ai rischi di inquinamento ambientale e l’educazione della popolazione sui comportamenti da tenere per tutelare l’ambiente e il territorio circostante. Senza dimenticare il recupero della sentieristica e il moni-toraggio dei percorsi naturalistici per consentire passeggiate ecologiche degne di tal nome, nonché lo sviluppo di una rete per un turismo culturale mediante la promozione di inizia-tive pubbliche e private per la valorizzazione del patrimonio naturale, storico, archeologico e di attività culturali connes-se anche alla enogastronomia.

Tutelare la natura e le comunità locali

Un cantiere in cui è attivo il monitoraggio informatico Si.S.Ca. relativo all’applicazione di norme e comportamenti

Uno scorcio del parco

Un passaggio nei boschi del

“Parco Area vulcanica di

Roccamonfina Foce

Garigliano”

Turismo al Sud 13EventiLunedì 27 maggio 2013

■ AIRGEST / La società gestisce l’aeroporto della città siciliana

Trapani Birgi, primo scalo nazionale per crescitamarketing che il territorio di riferimento garantisce con le sue forti ed esclusive risorse naturalistiche e culturali, fon-ti di riconosciuta ed elevata attrattività turistica.Evidenziato e ribadito il prin-cipio dell’intima connessione tra sviluppo economico di un territorio ed aeroporto di riferimento, i risultati di Trapani Birgi vanno ulterior-mente valorizzati se letti in correlazione stretta con l’op-portunità di e�ciente (nume-ro di rotte o�erte) ed e�cace sistema di o�erta di mobilità in uscita che lo scalo o�re alla popolazione residente lungo l’intero sviluppo nord-sud della Sicilia occidentale (da Palermo ad Agrigento), in tal senso contribuendo anche al miglioramento dell’attuale criticità isolana attribuibile alla non eccelsa proposta di collegamenti integrati ed al-ternativi.Tutto ciò conferma la positiva ricaduta sui territori coinvol-ti, in termini di sviluppo so-cioeconomico e turistico, di opportunità imprenditoriale e d’importanti ricadute occu-pazionali, che premia il posi-tivo connubio gestionale ed amministrativa ‘pubblico & privato’ ma che a breve dovrà evolversi in altre forme di so-stenibilità degli investimenti che, nei singoli ruoli, tutti gli interpreti economici attivi so-no chiamati ad interpretare per garantire la continuità dei piani di sviluppo e delle poli-tiche di promozione di nuovi collegamenti.

Premiata un’o�erta che ha garantito collegamenti con le principali destinazioni italiane e capitali europee

Nel grave momento di cri-si in cui si trova attual-

mente immerso il comparto produttivo nazionale del tra-sporto aereo, l’aeroporto civi-le di Trapani Birgi consolida il ruolo di primo scalo nazio-nale, in termini di percentuali di crescita di tra�co tra gli aeroporti che gestiscono un volume annuo di passeggeri tra 1 e 5 milioni, come attesta-to dalle performance più che positive registrate nei primi quattro mesi di quest’anno,

per valori prossimi al 10,5% su pari periodo 2012 e con un incremento del 15,4% per il tra�co internazionale, in controtendenza con l’anda-mento pressoché negativo fatto registrare dal settore su scala regionale e nazionale.Come tiene a precisare il management della società di gestione, Airgest Spa, tali indicatori trovano un pieno radicamento nella politica di sviluppo dell’aviation marke-ting avviata qualche anno ad-

dietro, incentrata sulla ricerca di un’o�erta che garantisse collegamenti con le princi-pali destinazioni nazionali e capitali europee e che è stata sin qui caratterizzata da con-sistenti valori di crescita anno su anno, culminato nell’anno 2010 con il conseguimento del titolo di ‘miglior aero-porto al mondo’ per l’incre-mento di crescita annua di tra�co registrata tra gli scali del target dimensionale sum-menzionato, poi penalizzato

Aeroporto civile Trapani Birgi - statistiche di traffico

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Proiezione 2013

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2012

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2010

+57%

2009 Uno scorcio dell’aeroporto di Trapani Birgi

dai fattori esogeni interna-zionali legati alla crisi libica e che ne hanno condizionato il rendimento dell’annus hor-ribilis 2011. È presumibile che tale andamento manter-rà pari trend positivo per il resto dell’anno in corso e per le prossime stagionalità, in considerazione dell’aumento d’o�erta di collegamenti intra ed extraeuropee già schedula-ta per l’avviata stagione ope-rativa estiva ed in virtù dello stato d’avanzamento delle ne-

goziazioni che si stanno per concludere con vettori char-ter e di linea, per l’avvio di nuovi collegamenti operativi nella winter 2013 e nella pros-sima stagione estiva 2014.Tali risultati confermano l’as-soluta bontà delle strategie di espansione dell’o�erta che la società di gestione persegue insieme ai suoi primari vetto-ri di riferimento, fortemente centrata sulla valorizzazione commerciale dell’aeroporto all’interno di quell’o�erta di

14 Turismo al SudEventi

Lunedì 27 maggio 2013

Le immagi sotto sono solo alcune delle più conosciute tra quelle realizzate da Robert Doisneau (14 aprile 1912,

Gentilly - 1 aprile 1994, Montrouge).Per “leggere” le sue foto può aiutare una sua frase: “Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sen-tito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto era-no come una prova che questo mondo può esistere”.

Duecento fotogra�e origi-nali, scattate da Robert

Doisneau nella Ville Lumière tra il 1934 e il 1991 e raggrup-pate tematicamente ripercor-rendo i soggetti a lui più cari, sono visibili da qualche gior-no e �no al 23 settembre alla Reggia di Caserta (Apparta-menti storici), in una grande rassegna antologica. L’esposizione, dopo il succes-so ottenuto a Palazzo delle Esposizioni di Roma e allo Spazio Oberdan di Milano, è giunta dunque in questo luo-go eccezionale e condurrà il visitatore in un’emozionante passeggiata nei giardini di Parigi, lungo la Senna, per le strade del centro e della pe-riferia, e poi nei bistrot, negli atelier di moda e nelle gallerie d’arte della capitale francese. Soggetti prediletti delle sue fotogra�e in bianco e ne-ro sono infatti i parigini: le donne, gli uomini, i bambini, gli innamorati, gli animali e il loro modo di vivere que-sta città senza tempo. “Oggi posso tranquillamente con-fessare che quella di lasciare alle future generazioni una testimonianza della Parigi dell’epoca in cui ho tentato di vivere è stata l’ultima delle mie preoccupazioni”, ha scrit-to Doisneau nel 1984, dieci anni prima di morire. Eppu-re, nonostante nulla fosse sta-to premeditato, la sua eredità realizza anche questo obietti-vo. “Se mi fossi sistematica-mente imposto una missione del genere - proseguiva -, avrei accumulato milioni di immagini, ma in cambio di chissà quante giornate senza

piacere. A mettermi in mo-to è sempre stata la luce del mattino, mai il ragionamento. D’altronde che c’era di ragio-nevole nell’essere innamorato di quello che vedevo?”.La risposta, probabilmen-te sempre diversa, ognuno la troverà so�ermandosi su questi duecento scatti che trasmettono molto di più di ciò che fanno vedere. Quel-la di Doisneau è una Pari-gi umanista e generosa, ma anche sublime che si rivela nella nudità del quotidiano. Nessuno meglio di lui si av-vicina e �ssa nell’istante della fotogra�a gli uomini nella lo-ro verità quotidiana, qualche volta reinventata. Il suo lavo-ro di intimo spettatore appare oggi come un vasto album di famiglia dove ciascuno si riconosce con emozione. Il fotografo, cha amava para-gonarsi a Atget, ha percorso

Reggia di Caserta, sesto museo italiano per visitatoriNon ospita solo la mostra di Robert Doisneau. Ma si presenta anche come tempio della cultura, ideale per valorizzare la sintesi delle arti

La mostra dedicata a Robert Doisneau ospitata alla Reggia di Caserta (sito

Unesco dal 1997) “fa parte del piano an-nuale delle esposizioni organizzate per potenziare l’o�erta museale. In questo caso si tratta di una proposta ragionata, che intercetta l’interesse crescente per la fotogra�a, in particolare fra il pubbli-co giovane”. L’architetto Paola Ra�aella David che guida la Soprintendenza di Caserta e Benevento motiva così il nuovo allestimento della mostra, che sarà visi-tabile �no al 23 settembre. Ma la mostra di Doisneau non sarà, comunque, l’unico motivo in più per puntare sulla Reggia di Caserta (che già di per sé rappresenta un patrimonio culturale di straordinario valore con il suo palazzo e i 140 ettari di parco). Infatti, pur restando ancora scar-ne le informazioni al riguardo, a �ne giu-gno si ventila un appuntamento di gran-de e�etto: una piccola mostra che collega l’architetto Luigi Vanvitelli (progettista della Reggia) e Roma.Inoltre, sempre nell’ambito della pro-grammazione espositiva annuale, antici-

pa la soprintendente David, in autunno sarà allestita una grande mostra storico-artistica intitolata: “Il mestiere delle armi e della diplomazia. La dinastia Farnese alla Reggia”, con opere riferite alla �gura di Elisabetta Farnese, moglie di Filippo V di Borbone, dalla cui unione nacque Car-lo di Borbone, futuro re di Napoli.Quello della Reggia di Caserta è un “com-plesso nel quale si evidenzia al massimo la sintesi delle arti”, a�erma la soprinten-dente citando, insieme al Palazzo, il Par-co, il giardino inglese, la grandiosa opera di ingegneria idraulica rappresentata dall’acquedotto Carolino, l’insediamento operaio di San Leucio e le ricchissime col-lezioni di opere d’arte moderna e contem-poranea conservate nel museo. Grazie a questo patrimonio così ricco e all’attività espositiva volta in massima parte a valo-rizzare in primo luogo le collezioni della Reggia, limitando i prestiti, “con 581 mila presenze nel 2012, siamo riusciti a man-tenere la posizione di 6° museo italiano per numero di visitatori, pur in un con-testo di leggero calo quantitativo”, sottoli-

nea l’architetto David. “Un trend positivo che certamente si confermerà anche per il 2013”. I visitatori, dunque, premiano questo “luogo della cultura” nonostante le “risor-se ministeriali non siano su�cienti”, come del resto per tutto il patrimonio culturale italiano, dal momento che “alla cultura è attribuito solo lo 0,19% del bilancio dello Stato”, sottolinea la soprintendente, che, tuttavia, si dice “orgogliosa” di quello che è riuscita a fare, insieme a tutto lo sta� della Soprintendenza, nei suoi quattro anni alla guida dell’Istituto. “Per quanto riguarda la Reggia, abbiamo reso frui-bili spazi restaurati negli anni scorsi con fondi regionali europei (Por 2000-2006) aprendoli al pubblico - spiega -, puntan-do inoltre sulle nuove tecnologie Ict, per la valorizzazione della Reggia e del terri-torio. In collaborazione con Arte.it è nata infatti un’app gratuita per Apple e iPhone in italiano e inglese dal titolo ‘Guida del-la Reggia di Caserta e del suo territorio’”, continua la soprintendente, “che pone la Reggia al centro del sistema territoria-le, come perno di un circuito di visita in grado di collegare il patrimonio artistico e culturale dell’intera area, e mette a dispo-sizione degli utenti diversi itinerari tema-tici, aggiungendo indicazioni per l’ospita-lità e l’accoglienza, al �ne di trattenere il pubblico sul territorio”.

■ CASERTA / Alla Reggia 200 immagini originali del grande fotografo nella capitale francese tra il 1934 e il ‘91

La Parigi negli occhi di DoisneauIn mostra �no al 23 settembre. Immagini di una città umanista, generosa e sublime

Il bacio più famoso del mondo

Selezione per il Concert Mayal, 1952_copyright © atelier Robert

Doisneau

fotogra�camente le periferie della capitale francese per “impossessarsi dei tesori che i suoi contemporanei trasmet-tono inconsciamente”.La grande rassegna antologi-ca è stata allestita alla Reggia di Caserta per iniziativa del-la Soprintendenza per i Beni architettonici paesaggistici storici artistici ed etnoantro-pologici per le Province di Caserta e Benevento, dell’Ate-lier Doisneau (fondato dalle due �glie di Doisneau, con-serva 450 mila negativi nu-merati e classi�cati), della Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della fotogra�a e di Civita, con il patrocinio della Ville de Paris. Autore di un grande numero di opere, principalmente su Parigi, Doisneau è diventato il più illustre rappresentante della fotogra�a “umanista” in Francia. Le sue immagini so-no oggi conservate nelle più grandi collezioni in Francia, negli Stati Uniti e in Gran Bretagna ed esposte in tutto il mondo. Circa la sua pro-fessione, raccontava così in quel suo scritto del 23 ottobre del 1984: “Per vedere bene ci vuole un minimo di concen-trazione. Vedere, a volte, si-gni�ca costruirsi, con i mezzi

a disposizione, un teatrino e aspettare gli attori. Aspettare chi? Non lo so, però aspetto”.Noto oggi al grande pubblico, Doisneau, dopo essersi diplo-mato alla Ecole Estienne, sco-pre la fotogra�a da giovane, mentre lavora in uno studio di pubblicità specializzato in prodotti farmaceutici. Nel 1931 è operatore da Vigne-au e nel 1934 è fotografo per le o�cine Renault, da dove viene licenziato cinque an-ni più tardi per assenteismo. Nel 1939 diviene fotografo-illustratore free-lance e nel 1946 entra de�nitivamente all’agenzia Rapho. Nel 1974 la Galleria Chateau d’Eau di Toulouse espone le sue opere e, a partire dagli anni Settan-ta, ottiene i primi importanti riconoscimenti. Da allora le sue fotogra�e vengono pubblicate, ripro-dotte e vendute ovunque.La mostra è accompagnata dalla pubblicazione in edizio-ne italiana del libro “Robert Doisneau-Paris en liberté”, edito da Fratelli Alinari. L’esposizione è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dal-le ore 8.30 alle ore 19.30. Per ulteriori informazioni, www.reggiadicaserta.beniculturali.it e www.doisneaucaserta.com.

Il Bacio dell’Hotel de Ville, 1950_copyright © atelier Robert Doisneau

La ballata di Pierrette d’Orient,

1953_copyright © atelier Robert

DoisneauLa via d’acqua

della Reggia di Caserta

Autoportrait au Rolleiflex, 1947_copyright

© atelier Robert Doisneau

Pont d’Iéna, 1945_copyright © atelier Robert Doisneau

Turismo al Sud 15EventiLunedì 27 maggio 2013

Da Napoli alle Eolie, dalla Sicilia a Lampedusa, a

Ustica, a Pantelleria. Le Egadi a un tiro di schioppo, Linosa più vicina che mai. Il mare non deve essere un problema ma una risorsa, una gioia da vivere, nella bella stagione, ma non solo. L’isola non deve più avere paura perché non è una prigione. Ma una va-canza, una liberazione dello spirito. Con questa �loso�a la Compagnia delle Isole, già Siremar, ha ripreso a …navi-gare. Con l’impegno forte di avvicinare le isole minori al Continente, con i suoi colle-gamenti giornalieri e in qual-siasi condizione meteo, tiene unita l’Italia.Sono trascorsi appena sette mesi dal travagliato passaggio

zioni e al pienone degli ultimi ponti festivi, si preannuncia davvero promettente. Di re-cente, senza troppo clamore, è stata aggiunta una nuova unità e fra qualche mese i cantieri “libereranno” l’Am-miraglia. In azienda, a dire il vero, non si lasciano scappare

altro: “Diremo tutto in appo-sita conferenza stampa, per noi parleranno i fatti.” E i fatti sono già palesi: per la prima volta, la Compagnia delle Isole si è a�acciata a tutti gli appuntamenti del Turismo internazionale. Dalla Bit di Milano alla Messe di Berlino, passando dalla Borsa di Go-teborg a quella mediterranea di Napoli, senza mancare, pe-raltro, ad incontri minori ma signi�cativi quali Roma e Pa-lermo. E sarà anche a Rimini, a Londra e a Parigi in autun-no. Per far sapere che c’è, ed è più agguerrita che mai.Segno tangibile dei cambia-menti nel nuovo mondo Si-remar è sicuramente anche il piano di comunicazione integrata che non tralascia nulla per avvicinare l’azienda non solo al turista italiano e straniero ma anche al terri-torio e ai tantissimi residenti delle isole degli arcipelaghi

■ TRASPORTI / Priorità di Compagnia delle Isole/Siremar: intensi�care i collegamenti tra arcipelaghi e continente

Per chi lavora o va in vacanza le isole diventano sempre più vicine Sempre operativa nell’area Tirreno-Mediterraneo con navi e�cienti e servizi di prim’ordine. E con nuove strategie si presenta al pubblico straniero

Sulla flotta saranno attivati spazi pubblicitari,

video, messaggi promozionali e occasioni

di merchandising

Quattro alisca�, e due di riserva, per colle-

gare le varie isole dell’ar-cipelago eoliano: Lipari, Vulcano, Stromboli, Pana-rea, Salina, Filicudi, Alicu-di. Tre traghetti che fanno spola fra Napoli, Milazzo e le “sette Sorelle”. Due na-vi al servizio delle Egadi (Favignana, Marettimo, Levanzo, Pantelleria); una terza che da Palermo serve Ustica e un’altra che collega Porto Empedocle a Lam-pedusa e Linosa. Questa è la �otta della Compagnia delle Isole, già Siremar, che opera tutto l’anno ed è unica, in questo senso, fra i vettori marittimi dell’area Tirreno-Mediterraneo. In parte ereditata, in parte rinnovata, totalmente ri-portata in mare dopo ap-propriati controlli e messe a punto, la �otta della Compagnia delle Isole oggi rappresenta davvero il �ore all’occhiello del turismo del sud in cerca di clamoroso rilancio.Impensabile una meta-morfosi così nell’arco di sette mesi, il tempo che da pubblica, la gestione è di-ventata privata. Con tutto quello che ne consegue in ammodernamento struttu-rale, strategia, snellimento delle procedure di servizio, miglioramento della quali-tà complessiva.Ma c’è di più. Per la prima volta, da aprile, e in linea con il più moderno merca-to, si può prenotare online e tutto l’anno. L’area com-merciale in questi giorni sta de�nendo la struttura ope-rativa a�ancando i tradi-zionali Siremar point con la rete di agenzie codi�cate distribuite in tutta Europa e abilitate all’emissione dei biglietti, sia “singoli” che scontati.

Al servizio tutto l’annoLa compagnia ha riquali�cato o rinnovato le strutture

La Compagnia delle Isole non ha volu-to mancare alle più importanti Borse

del Turismo internazionali in calendario all’inizio dell’anno: Bit di Milano, Messe di Berlino, quindi Napoli, e una “visita” a Go-teborg per capire dove tira il vento.Decisamente un bell’esordio, specie sul mercato tedesco, dove peraltro era assente la Regione Sicilia e a rappresentare le Isole rimaneva solo lei, la nuova compagine ex Siremar. Un’esperienza signi�cativa: prima di tutto perché la Compagnia delle Isole si presentava nella nuova versione di impresa privata dopo una gestione pubblica tren-tennale; poi per intrecciare contatti, av-viare progetti, arricchire la rete di partner

operativi ai livelli internazionali più quali-�cati ed e�cienti. Obbiettivi colti in pieno, al tirar delle somme. Ma siamo appena all’inizio. Adesso il mercato del turismo sa che per raggiungere le Isole del Sole, da Na-poli a Lampedusa non resta che a�darsi a un clic, prenotare da casa e prepararsi a sognare: cucina mediterranea, vini pregiati espressione di colture millenarie, siti arche-ologici che raccontano la storia del mondo. E poi ancora artigianato di qualità, wel-lnes, sentieri da scalare in bike o a piedi, spettacoli unici della natura, folklore tipico. Sul cammino della commercializzazione del prodotto turistico intrapreso, sia l’a. d. Alessandro Seminara che il presidente,

Salvatore Lauro intendono proseguire con convinzione. In autunno la Compagnia sarà a Rimini, Parigi e Londra, mentre dal prossimo anno si aggiungerà Vienna e Mo-naco. Il pensiero corre anche a Washign-ton, dal momento che alla consueta Con-vention degli italiani d’America ci sarebbe la possibilità di realizzare uno stand d’espo-sizione. Il mercato turistico americano, con gli oltre 20 milioni d’italiani desiderosi di conoscere il Paese d’origine e di gustare le prelibatezze della sempre più apprezzata cucina mediterranea, è sicuramente una scommessa vincente, non meno interessan-te delle prospettive che in questo momento sta o�rendo il mercato tedesco.

La Compagnia delle Isole guarda all’Europa. Anzi, al mondoLa società sta intrecciando nuovi contatti e avviando progetti per arricchire la rete di partner operativi a livelli internazionali più quali�cati ed e�cienti. Obiettivi colti in pieno

siciliani. La Compagnia del-le Isole, insomma, si muove già nella direzione di far rete con gli altri protagonisti di quegli splendidi siti, operan-do sotto un’unica bandiera che comporta spese minime ed e�cienza massima. Pros-simo all’uscita, “Solemare Magazine” è il Giornale di bordo che sarà veicolato con

Un momento della fase di imbarco dei passeggeri

Alessandro Semirara, amministratoredelegato

Il presidente Salvatore Lauro

ogni mezzo e attraverso mille canali, anche online. Conste-rà di 120 pagine ad opera di �rme prestigiose, da Carmen Lasorella a Marco Nese, da Lauretta Colonnelli a Paolo Di Stefano, Roberto Perrone, Mario De Scalzi, Italo Cucci, Paolo Conti, Andrea Sabba-tini, e si presenterà come un bimestrale di cultura, evasio-ne, turismo fatto apposta per stuzzicare la voglia di mare e di vacanza.I progetti per il futuro sono molti ma, per il momento, top secret. Tanto l’amministratore delegato Alessandro Semina-ra che il presidente Salvatore Lauro, arte�ci del “miracolo” della Compagnia delle Iso-le lasciano appena trapelare che sulla �otta saranno atti-vati spazi pubblicitari, video e messaggi promozionali e che verranno sviluppate in-teressanti occasioni di mer-chandising. Il management, dunque, è assai impegnato a cavalcare l’onda. E non si per-de occasione, dando priorità a navi e�cienti e a qualità di primordine, per sbaragliare la concorrenza, concentrata peraltro in servizi stagionali. Quindi: ulteriore motivazio-ne del personale e comple-tamento del restyling. Altro non aggiungono, ma va bene. Così le sorprese saranno più belle.

delle consegne e per la mag-giore �otta che solca i mari del sud si schiudono prospet-tive interessanti. Quasi tutte le imbarcazioni, dopo la ma-nutenzione straordinaria, si possono ritenere pronte per la grande navigazione che, stando al trend di prenota-

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EventiLunedì 27 maggio 2013