E ora arrivano i soldi · 2019. 7. 25. · La storia della parità in Svizzera è ancora tutta da...

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GAA 6500 Bellinzona 1 Mutazioni: SEV casella postale 3000 Berna 6 N. 5 17 marzo 2011 86.mo anno Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch Ferruccio Calogero Noto crede nella forza del sindacato e invita i colleghi a seguirlo. Pagine 6 e 7 Intervista AC Christian Kunz, attivista e conducente di bus parla dell’importanza del sindacato. Pagina 16 Ritratto pan La storia della parità in Svizzera è ancora tutta da scrivere, soprattutto nei fatti. Le donne del movimento sindacale svizzero lo hanno ripetuto a chiare lettere lanciando anche il 14 giugno. Pagina 3 Otto marzo, donne sulla Piazza federale «Siamo determi- nati a difendere un mestiere che tanto amiamo, messo a dura prova da condi- zioni di lavoro sempre più dure». Il presidente della sezione LPV Ticino Massimo Piccioli ha messo in eviden- za che la figura quasi mitica, ma sicu- ramente emblematica, dell’uomo in testa al treno, sta lentamente cam- biando in un senso problematico. Purtroppo. E i cambiamenti non so- no finiti. Ma i macchinisti hanno de- ciso di farsi sentire, anche attraverso una petizione letteralmente plebisci- tata attraverso un bottino di firme raccolto in tempo record. Il docu- mento sarà consegnato a Berna. A pagina 4 I macchinisti si fanno sentire Assemblea della sezione LPV Ticino frg I membri possono telefonare gratuita- mente al SEV. Basta andare sul sito internet www.local.ch, cercare il SEV e poi cliccare su telefonare gratuita- mente. Occorre poi digitare il proprio numero di telefono fisso. Il telefono squillerà e sarete collegati automatica- mente al SEV. Provate subito! Ci rallegriamo della vostra chiamata! La durata della conversazione è limitata a 10 minuti e questo sistema funziona con tutte le linee della rete fissa svizzera. SEV, CHIAMATA GRATUITA irca due anni fa abbiamo co- minciato a sensibilizzare i de- putati del Consiglio Nazionale e degli Stati sul tema del risanamento della Cassa pensione delle FFS. Abbiamo illustrato le nostre argo- mentazioni, li abbiamo incontrati, abbiamo discusso con loro e abbia- mo ripetutamente sottolineato che non volevamo un regalo, come quello fatto alle banche, bensì il ri- conoscimento di un debito nei con- fronti della Cassa pensione delle FFS. Abbiamo ricordato che pen- sionati e dipendenti - come pure la stessa azienda - hanno dato un grande contributo al risanamento e che ora spettava alla Confederazio- ne far fronte ai propri obblighi. Lo scorso 7 marzo è giunto questo mo- mento: anche il Nazionale, dopo la Camera alta, ha approvato un con- tributo di risanamento pari 1,148 miliardi. La nostra intensa attività di lobbing e il nostro grande impe- gno hanno permesso di raggiungere questo grande successo, anche se non abbiamo potuto ottenere una somma maggiore. Non posso non ringraziare colleghe e colleghi che hanno contribuito a raggiungere questo traguardo. Nessun grazie, invece, ai membri dell’UDC, totalmente chiusi nei confronti del risanamento della Cassa pensione delle FFS. Care colleghe e cari colleghi, il prossimo ottobre ci saranno le ele- zioni federali. Anche noi saremo tra gli elettori. Siamo dunque chiamati a premiare quelle persone e quei partiti a cui stanno a cuore i tra- sporti pubblici, la sicurezza sociale, un forte servizio pubblico e il desti- no di lavoratori, lavoratrici e pen- sionati. In quell’occasione ci ricorderemo del voto sul risana- mento della Cassa pensione FFS. C EDITORIALE ... e ora occhi puntati sulle elezioni federali Giorgio Tuti, presidente SEV «Dal profilo politico, abbiamo otte- nuto il massimo che in questo mo- mento potevamo sperare» com- menta il presidente del SEV Giorgio Tuti. Sebbene inizialmente si pensa- va che il Consiglio federale avrebbe fatto fronte integralmente ai propri obblighi, ben presto i venti contrari hanno mitigato tali speranze. Ma grazie allo impegno del SEV e di tutti i suoi membri, la maggioranza del Parlamento si è finalmente espressa a favore del contributo di risanamento. Un successo faticoso, ma un successo. Solo l’UDC ha ri- sposto con un muro di no. I dettagli nel dossier. Editoriale sulla colonna di destra Dossier alle pagine 8, 9 e 10 E ora arrivano i soldi Cassa pensione FFS: come il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale dà il via libera E’ stata una lunga lotta, ma ne è valsa la pena: il Parlamento ha de- ciso di accordare 1,148 miliardi di franchi per il risanamento della Cassa pensioni delle FFS. Un tra- guardo ottenuto anche grazie alla pressione del SEV. Florian Aicher Manifestazione del mese di settembre del 2009: un segnale forte alla classe politica.

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GAA6500 Bellinzona 1

Mutazioni:SEV casella postale 3000 Berna 6

N. 5

17 marzo201186.mo anno

Tel. 091 825 01 15 - Fax 091 826 19 45 - E-mail: [email protected], Internet: www.sev-online.ch

Ferruccio Calogero Notocrede nella forza delsindacato e invita i colleghia seguirlo.

Pagine 6 e 7

Intervista AC

Christian Kunz, attivistae conducente di busparla dell’importanza delsindacato.

Pagina 16

Ritrattopan

La storia della parità in Svizzera è ancora tuttada scrivere, soprattutto nei fatti. Le donne delmovimento sindacale svizzero lo hanno ripetutoa chiare lettere lanciando anche il 14 giugno.

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Otto marzo, donne sulla Piazza federale

«Siamo determi-nati a difendereun mestiere chetanto amiamo,messo a duraprova da condi-

zioni di lavoro sempre più dure». Ilpresidente della sezione LPV TicinoMassimo Piccioli ha messo in eviden-za che la figura quasi mitica, ma sicu-ramente emblematica, dell’uomo in

testa al treno, sta lentamente cam-biando in un senso problematico.Purtroppo. E i cambiamenti non so-no finiti. Ma i macchinisti hanno de-ciso di farsi sentire, anche attraversouna petizione letteralmente plebisci-tata attraverso un bottino di firmeraccolto in tempo record. Il docu-mento sarà consegnato a Berna.

A pagina 4

I macchinisti si fanno sentire

Assemblea della sezione LPV Ticino

frg

I membri possono telefonare gratuita-mente al SEV. Basta andare sul sitointernet www.local.ch, cercare il SEV epoi cliccare su telefonare gratuita-mente. Occorre poi digitare il proprionumero di telefono fisso. Il telefonosquillerà e sarete collegati automatica-mente al SEV. Provate subito! Cirallegriamo della vostra chiamata!

La durata della conversazione è limitataa 10 minuti e questo sistema funzionacon tutte le linee della rete fissasvizzera.

SEV, CHIAMATA GRATUITA

irca due anni fa abbiamo co-minciato a sensibilizzare i de-

putati del Consiglio Nazionale edegli Stati sul tema del risanamentodella Cassa pensione delle FFS.Abbiamo illustrato le nostre argo-mentazioni, li abbiamo incontrati,abbiamo discusso con loro e abbia-mo ripetutamente sottolineato chenon volevamo un regalo, comequello fatto alle banche, bensì il ri-conoscimento di un debito nei con-fronti della Cassa pensione delle

FFS. Abbiamo ricordato che pen-sionati e dipendenti - come pure lastessa azienda - hanno dato ungrande contributo al risanamento eche ora spettava alla Confederazio-ne far fronte ai propri obblighi. Loscorso 7 marzo è giunto questo mo-mento: anche il Nazionale, dopo laCamera alta, ha approvato un con-tributo di risanamento pari 1,148miliardi. La nostra intensa attivitàdi lobbing e il nostro grande impe-gno hanno permesso di raggiungerequesto grande successo, anche senon abbiamo potuto ottenere unasomma maggiore. Non posso nonringraziare colleghe e colleghi chehanno contribuito a raggiungerequesto traguardo.Nessun grazie, invece, ai membridell’UDC, totalmente chiusi neiconfronti del risanamento dellaCassa pensione delle FFS.Care colleghe e cari colleghi, ilprossimo ottobre ci saranno le ele-zioni federali. Anche noi saremo tragli elettori. Siamo dunque chiamatia premiare quelle persone e queipartiti a cui stanno a cuore i tra-sporti pubblici, la sicurezza sociale,un forte servizio pubblico e il desti-no di lavoratori, lavoratrici e pen-sionati. In quell’occasione ciricorderemo del voto sul risana-mento della Cassa pensione FFS.

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EDITORIALE

”... e ora occhi puntatisulle elezioni federali“Giorgio Tuti, presidente SEV

«Dal profilo politico, abbiamo otte-nuto il massimo che in questo mo-mento potevamo sperare» com-menta il presidente del SEV GiorgioTuti. Sebbene inizialmente si pensa-va che il Consiglio federale avrebbefatto fronte integralmente ai propriobblighi, ben presto i venti contrarihanno mitigato tali speranze. Magrazie allo impegno del SEV e ditutti i suoi membri, la maggioranzadel Parlamento si è finalmenteespressa a favore del contributo dirisanamento. Un successo faticoso,ma un successo. Solo l’UDC ha ri-sposto con un muro di no. I dettaglinel dossier.

Editoriale sulla colonna di destraDossier alle pagine 8, 9 e 10

E ora arrivano i soldiCassa pensione FFS: come il Consiglio degli Stati, anche il Consiglio nazionale dà il via libera

E’ stata una lunga lotta, ma ne èvalsa la pena: il Parlamento ha de-ciso di accordare 1,148 miliardi difranchi per il risanamento dellaCassa pensioni delle FFS. Un tra-guardo ottenuto anche grazie allapressione del SEV.

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Manifestazione del mese di settembre del 2009: un segnale forte alla classe politica.

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2 ATTUALITÀ contatto.sevN. 05/1117.3.2011

GIAPPONE, IL SEVSOLIDALE■ Le immagini del Giapponestanno sconvolgendo il mondointero. I ferrovieri sono rimastisenza parole ascoltando iracconti di treni spezzati in duedalla furia delle acque. Il SEVha trasmesso un messaggio disolidarietà alle Ferroviegiapponesi, in cui manifesta ilproprio cordoglio e la propriavicinanza, soprattutto neiconfronti dei colleghi delsindacato JREU (Japan RailWorkers Union). Il SEV si senteparticolarmente toccato dallatragedia, dal momento chel’autunno scorso avevaincontrato una delegazione diferrovieri del Sol Levante.

BENZENE■ L’esposizione al benzene èancora troppo elevata inSvizzera. È questo il risultatodei test di misurazioneeffettuati dall’ATA (Associazio-ne traffico e ambiente) in8 città del paese. Il risultato èche l’esposizione a questasostanza cancerogena èancora alto, anche se solo indue casi superiore al limiteeuropeo di 5 ug/m³. Il benzeneè comunque dannoso per lasalute anche in minimeconcentrazioni. Questi datimostrano chiaramente che lastrada verso una migliorequalità dell’aria è ancora lungae che si debbono adottareulteriori misure più efficaci.

SEDILI ALL’ASTA■ Vecchi sedili di prima eseconda classe della BLS sonostati messi all’asta sul sitodell’iniziativa popolare suitrasporti pubblici. Il futuroacquirente dovrà recuperare isedili presso la sede centraledell’ATA. Ulteriori info sul sito:www.incarrozzaprego.ch.

SECURITRANS■ La prima assembleagenerale della sezione Securi-trans ha avuto luogo nel mesedi gennaio a Thun. Dopo larelazione del presidente MartinRoth, è stato eletto alla vicepresidenza Urs Lacher. Nelcorso dell’assemblea èintervenuto anche il segretariocentrale Martin Allemann. Sultappeto sono stati discussi inumerosi problemi legati allecondizioni di lavoro.

IN BREVE

Le Officine di Bellinzonastanno lavorando bene, infuturo non mancheranno iclienti. Dunque? Dunquecon una serie di investimentilo stabilimento industrialepotrà diventare un impor-tante centro di competenze.Questo in sintesi il contenutodell’incontro avvenuto lune-dì 7 marzo a Berna tra la de-putazione ticinese alle Came-re federali e una delegazionedei vertici delle FFS, guidatadallo stesso direttore generaleAndreas Meyer. Presenti allo

incontro anche il responsa-bile Operating della Divi-sione viaggiatori, ThomasBrandt, che nel mese di feb-braio aveva indirizzato ailavoratori delle Officine unamissiva per esprimere le in-quietudini aziendali riguardoalla produttività dello stabili-mento. Sollecitata dalla De-putazione ticinesi alle Came-re federali, presieduta dallaconsigliera nazionale sociali-sta Marina Carobbio Guscet-ti, la direzione delle FFS si èvoluta rassicurante. Ha di-chiarato, insomma, di «cre-dere nello sviluppo delle Of-ficine» e di essere pronta aulteriori investimenti per ilsuo sviluppo a lungo termi-ne, a partire dal potenzia-mento dell’ufficio vendite giànei prossimi mesi. «La direzione delle FFS –ha commentato CarobbioGuscetti, molto vicina ailavoratori e alle lavoratrici

durante il mese dello sciope-ro – ha chiaramente dettodi apprezzare il lavoro delleOfficine, di credere nel lorosviluppo e di volervi investireulteriormente. Il fatto stessoche l’azienda si sia presentataall’incontro con una foltadelegazione presieduta dallostesso Meyer, è un segnalepositivo». «Per noi era importanteche la direzione riaffermassechiaramente l’impegno pre-so. Ossia: realizzare quantodeciso dalla Tavola rotonda.Come deputazione – ha con-tinuato la presidente – inten-diamo mantenere una pres-sione costante sui verticidell’azienda» per scongiurarequalsiasi tentativo di lasciareandare alla deriva le Officineper mancanza di investimen-ti. «Intendiamo incontrare ivertici aziendali a scadenzeregolari, sicuramente già pri-ma della fine dell’anno, dopo

il rinnovamento della depu-tazione con le elezioni fede-rali». Per quanto riguarda lacontestata produttività dellostabilimento, le FFS hannopromesso di migliorare lacontabilità analitica e conessa la trasparenza dei costidelle Officine, così da poterfotografare in modo piùoggettivo la situazione.

All’incontro ha partecipa-to anche il neodelegato delConsiglio di Stato a BernaJörg De Bernardi, che ha rap-presentato i ministri MarcoBorradori e Laura Sadis assen-ti giustificati. In base alle di-chiarazioni del delegato,emerge che i vertici delle FFShanno anche espresso la di-sponibilità a partecipare conadeguati investimenti al pro-getto del polo tecnologico diBellinzona prefigurato dallostudio della SUPSI e sponso-rizzato dal Consiglio di Stato.

red

Il lavoro svolto alle Officinedi Bellinzona è riconosciu-to dalla direzione delleFFS, secondo cui la pro-duttività può essere anco-ra migliorata. Deciso dipotenziare già nei prossimimesi l’ufficio vendite.

Officine, investimenti assicuratiStabilimenti industriali di Bellinzona, incontro della Deputazione ticinese alle Camere federali con le FFS

Ora che il termine per la pre-sentazione delle candidatureè trascorso, la commissioneelettorale delle FFS ha rac-colto e costatato formal-mente l’esito della messa aconcorso.

21 candidati per 18 posti

I sindacati, che si erano im-pegnati a cercare di evitare ilconfronto a livello di divisio-ne, si sono attenuti all’impe-gno. Dopo un po’ di tira emolla, che ha causato un ec-cesso di candidati in alcunigruppi professionali, è statopossibile ottenere il rispettodell’accordo, così che le can-didature in eccesso sono state

ritirate. A livello di Divisione,solo per Infrastruttura si do-vrà organizzare la votazione:ci sono infatti 18 posti da ri-occupare, per i quali si sonoannunciati 21 candidati.

Anche in superficie i postinelle Cope dell’infrastrutturasono molto ambiti e quindiin molti posti si dovrà votare.La situazione è complicataper il fatto che in diversi ser-vizi di un settore c’è il dirittoad avere un seggio.

Anche in alcuni servizidella Divisione viaggiatori siterrà un’elezione aperta, co-me pure in alcuni servizi cen-trali vi sono più candidati deiposti da occupare.

Preparare le elezioni

Per il SEV, il coordinamentodel rinnovo delle Cope è sta-to affidato a Jürg Hurni, poi-ché il segretario Daniel Trol-liet è assente per malattia.

«Ora dobbiamo preparare lacampagna e fornire le infor-mazioni necessarie» notaJürg Hurni. Sull’edizione dicontatto.sev del 14 aprile sa-ranno presentati i candidatidel SEV, mentre già sul nu-mero del 31 marzo si potran-no indicarci membri elettitacitamente.

La commissione elettoraleha deciso come procedere

laddove le Cope non saran-no complete. Esse inizieran-no a lavorare con i membriannunciati, senza attenderela messa a concorso dei postirimasti inoccupati.

In giugno, i nuovi mem-bri delle Cope verranno istru-iti sui loro compiti e il primoluglio entreranno in carica.

Peter Moor

Qui e là troppo pochi can-didati o appena il numerominimo, altrove un ecces-so di candidature e per-tanto si dovrà votare.

Cope: in alcuni casisarà battaglia tra candidati

Elezioni tacite per molte commissioni del personale – Si vota soprattutto nella Divisione Infrastruttura

INFOTabella di marcia per l’elezione delle Cope

18 marzo i candidati saranno informati sull’elezione tacita o il ritiro11 aprile invio del materiale di voto30 aprile scadenza per la votazione (in seguito le schede devono essere inviate)20 maggio spoglio delle schede30 maggio comunicazione dei risultati

ATTUALITÀ

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contatto.sevN. 05/1117.3.2011

Trent’anni dopo l’adozionedell’articolo costituzionalesull’uguaglianza e 20 annidopo lo sciopero delle don-ne, le disparità fra uomo edonna – soprattutto quellesalariali – sono infatti ancorauna realtà. Con il motto«Donne in movimento – Laparità assolutamente» le don-ne dei sindacati svizzeri in-tendono porre al centro dellaattenzione la questione fem-minile e dare un impulso afavore del cambiamento. Il14 giugno sarà dunque unagiornata di azione che il mo-vimento sindacale marcheràattraverso diverse iniziative.Nel corso di una conferenzastampa a Berna, lo scorso8 marzo, le rappresentantidei sindacati dell’USS hannoaperto il cahier des doléances.«Le discriminazioni salarialisono vietate da ben 15 anni,ma le differenze fra donnee uomini, stando alle stati-stiche, sono addirittura peg-giorate dal 2006» ha sotto-lineato Corinne Schärer,responsabile della politicadell’uguaglianza in seno aUNIA.

La questione salariale

«Perché – si chiede – le don-ne dovrebbero accettare diguadagnare in media il 9,4%in meno se hanno la stessaformazione, la stessa funzio-ne, la stessa posizione nellagerarchia e la stessa esperien-za professionale»? Le donneinoltre spesso lavorano insettori dove i salari sonoscandalosamente bassi. An-

cora oggi oltre 280 000 don-ne guadagnano meno di4000 franchi al mese. L’intro-duzione di salari minimi,come chiesto dai sindacati,permetterebbe di aumentarei bassi redditi femminili e dicompiere così un importante

passo avanti verso l’ugua-glianza.

Sulla necessità di combat-tere la discriminazione sala-riale ha insistito anche The-rese Wüthrich, a nome disyndicom, il sindacato deimedia e della comunicazio-ne: «Occorre essere più deter-minati attraverso un regolaremonitoraggio dei salari, intutti i settori e in tutte leaziende. In questo senso èmolto importante migliorareanche i contratti collettivi dilavoro».

Asili nido e congedi paternità

Ma non bastano le misure dilotta contro le discriminazio-ni dirette. Occorre anche per-mettere alle donne di potercontinuare a lavorare e a re-stare sul mercato del lavoro.«Per poter conciliare vita fa-migliare e professionale, biso-gna destinare maggiori mezzialla creazione di posti negliasili e asili nido», ha dichiara-to Michela Bovolenta, delSindacato dei servizi pubbliciSSP-VPOD. «Nel 2010 inSvizzera mancavano 50 000posti nelle strutture per lacura dei bambini. I sindacati– ha sottolineato le sindacali-sta – chiedono anche diaumentare il congedo mater-nità a 18 settimane, di intro-durne un congedo per i padridi 8 settimane e possibilità dicongedi per occuparsi deibimbi. La Svizzera infatti con

un congedo maternità di sole14 settimane pagate all’80%è in coda alla classifica euro-pea».

Lavoro di cura non remunerato

È necessaria anche una mi-gliore ripartizione fra i sessi

dell’attività lucrativa e deicompiti non retribuiti, ha ag-giunto Françoise Gehring, se-gretaria del SEV e presidentedel gruppo donne USS Ticinoe Moesa: «La cura dei figli, lacura dei familiari malati, il la-voro domestico: tutto questoè una questione soprattuttodi donne. Poco importa seun lavoro di cura è retribuitoo meno. Poco importa se lepersone che ne beneficianosono adulti o bambini. Ilpunto è il seguente: poichésono principalmente le don-ne a svolgerlo, sono soprat-tutto loro a essere pena-lizzate. «Che cosa significa esserepenalizzate? Significa sostan-zialmente fare i conti con ri-percussioni negative a livello

di carriera professionale, dievoluzione salariale, di op-portunità sul mercato dellavoro, di formazione, di pro-tezione sociale, di cristallizza-zione dei ruoli».

Conciliare famiglia e lavoro

La libertà di scelta nella ripar-tizione del lavoro tra donna euomo resta quindi limitata.Ed è fonte di discriminazionie disparità. «Se complessiva-mente, donne e uomini inetà lavorativa prestano quasilo stesso volume settimanaledi lavoro – ha evidenziato lasegretaria sindacale del SEV –la proporzione tra lavoro re-tribuito e lavoro non retribui-to è invece molto diversa. In-dipendentemente dalla lorosituazione familiare, quasitutti gli uomini esercitanoun’attività professionale atempo pieno, contrariamen-te alle donne». Sappiamo bene che nellaripartizione del lavoro di cura

e dei lavori domestici fradonna e uomo, i fattori cheentrano in gioco sono molte-plici: basti pensare al reddito,

alle difficoltà di conciliarefamiglia e lavoro e alle ambi-zioni personali e professio-nali. Una cosa è però lapalis-siana: nella stragrandemaggioranza sono le donnea fare un passo indietro sulpiano professionale, riducen-do il tempo di lavoro, se nonaddirittura abbandonando ilmondo del lavoro (succedesoprattutto in Ticino) perpotersi occupare della fami-glia. In alcuni casi si tratta discelte consapevoli e pondera-te, ma nella maggioranza deicasi si tratta di un’opzioneimposta dalle contingenze.

Il prezzo che le donne de-vono pagare, non solo a li-vello personale ma in terminidi parità, è davvero troppoalto. Sono perdenti in termi-ni di reddito, in termini dicarriera e di statuto sociale.Anche i datori di lavoro han-no la loro parte di responsa-bilità: la loro incapacità dimettere in valore il potenzia-

le delle donne, anche a livel-lo di quadri, non è una fatali-tà. Cambiare è possibile.

red

Il movimento femminile sulla Piazza federale per ricordare quanta strada occorre ancora fare per combattere le discriminazioni

La lista delle donne per la paritàIn occasione dell’Ottomarzo i sindacati svizzerihanno lanciato un appelloper una nuova giornatad’azione nazionale e disciopero il 14 giugno. Ri-vendicano l’uguaglianzasalariale, un aumentodegli stipendi minimi, piùasili nido, congedi pater-nità, misure per conciliarevita professionale e vitaprivata e una riduzionegenerale del tempo dilavoro.

frg

Le donne del SEV ben visibili sulla Piazza federale per l’Otto marzo.

Fi

Il SEV sulla Piazza federale per l’Otto marzo. Da sinistra a destra BarbaraAmsler, Françoise Gehing e Jris Piazzoli.

Insieme al lavoro, insieme a casa. Una miglioreripartizione del lavoro non remunerato passaanche da una migliore possibilità di conciliare vitaprivata e vita professionale. Per questo il SEV,unitamente al movimento sindacale, chiede:

• Orari flessibili, tempi parziali qualificati e job-sharing per uomini e donne e a tutti i livelli;strutture di accoglienza per i figli e altri membridella famiglia.Solo così le donne possono avere le stesseopportunità degli uomini sul mercato del lavoro ereali possibilità di carriera.Solo in questo modo gli uomini che desideranooccuparsi della famiglia (e in base alle recenti

statistiche sono sempre di più) avranno lapossibilità di farlo.

• Una riduzione generale del tempo di lavoro perdonne e uomini per consentire una miglioreconciliazione tra vita privata e vita professionale

• Il riconoscimento del valore del lavoro di curanon retribuito come una competenza preziosautile anche sul mercato del lavoro.Solo in questo modo sarà possibile spezzaredavvero questo circolo vizioso che si traduce indiscriminazioni e disuguaglianze salariali.Le donne rappresentano un enorme potenzialeper l’economia, è vero. Ma desiderano soprattut-to non essere costrette a scegliere tra famiglia elavoro. Chiedono, di diritto, un posto al sole.

SEV E USS CHIEDONO PIÙ TEMPO PER DONNE E UOMINI

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2 ATTUALITÀ contatto.sevN. 05/1117.3.2011

GIAPPONE, IL SEVSOLIDALE■ Le immagini del Giapponestanno sconvolgendo il mondointero. I ferrovieri sono rimastisenza parole ascoltando iracconti di treni spezzati in duedalla furia delle acque. Il SEVha trasmesso un messaggio disolidarietà alle Ferroviegiapponesi, in cui manifesta ilproprio cordoglio e la propriavicinanza, soprattutto neiconfronti dei colleghi delsindacato JREU (Japan RailWorkers Union). Il SEV si senteparticolarmente toccato dallatragedia, dal momento chel’autunno scorso avevaincontrato una delegazione diferrovieri del Sol Levante.

BENZENE■ L’esposizione al benzene èancora troppo elevata inSvizzera. È questo il risultatodei test di misurazioneeffettuati dall’ATA (Associazio-ne traffico e ambiente) in8 città del paese. Il risultato èche l’esposizione a questasostanza cancerogena èancora alto, anche se solo indue casi superiore al limiteeuropeo di 5 ug/m³. Il benzeneè comunque dannoso per lasalute anche in minimeconcentrazioni. Questi datimostrano chiaramente che lastrada verso una migliorequalità dell’aria è ancora lungae che si debbono adottareulteriori misure più efficaci.

SEDILI ALL’ASTA■ Vecchi sedili di prima eseconda classe della BLS sonostati messi all’asta sul sitodell’iniziativa popolare suitrasporti pubblici. Il futuroacquirente dovrà recuperare isedili presso la sede centraledell’ATA. Ulteriori info sul sito:www.incarrozzaprego.ch.

SECURITRANS■ La prima assembleagenerale della sezione Securi-trans ha avuto luogo nel mesedi gennaio a Thun. Dopo larelazione del presidente MartinRoth, è stato eletto alla vicepresidenza Urs Lacher. Nelcorso dell’assemblea èintervenuto anche il segretariocentrale Martin Allemann. Sultappeto sono stati discussi inumerosi problemi legati allecondizioni di lavoro.

IN BREVE

Le Officine di Bellinzonastanno lavorando bene, infuturo non mancheranno iclienti. Dunque? Dunquecon una serie di investimentilo stabilimento industrialepotrà diventare un impor-tante centro di competenze.Questo in sintesi il contenutodell’incontro avvenuto lune-dì 7 marzo a Berna tra la de-putazione ticinese alle Came-re federali e una delegazionedei vertici delle FFS, guidatadallo stesso direttore generaleAndreas Meyer. Presenti allo

incontro anche il responsa-bile Operating della Divi-sione viaggiatori, ThomasBrandt, che nel mese di feb-braio aveva indirizzato ailavoratori delle Officine unamissiva per esprimere le in-quietudini aziendali riguardoalla produttività dello stabili-mento. Sollecitata dalla De-putazione ticinesi alle Came-re federali, presieduta dallaconsigliera nazionale sociali-sta Marina Carobbio Guscet-ti, la direzione delle FFS si èvoluta rassicurante. Ha di-chiarato, insomma, di «cre-dere nello sviluppo delle Of-ficine» e di essere pronta aulteriori investimenti per ilsuo sviluppo a lungo termi-ne, a partire dal potenzia-mento dell’ufficio vendite giànei prossimi mesi. «La direzione delle FFS –ha commentato CarobbioGuscetti, molto vicina ailavoratori e alle lavoratrici

durante il mese dello sciope-ro – ha chiaramente dettodi apprezzare il lavoro delleOfficine, di credere nel lorosviluppo e di volervi investireulteriormente. Il fatto stessoche l’azienda si sia presentataall’incontro con una foltadelegazione presieduta dallostesso Meyer, è un segnalepositivo». «Per noi era importanteche la direzione riaffermassechiaramente l’impegno pre-so. Ossia: realizzare quantodeciso dalla Tavola rotonda.Come deputazione – ha con-tinuato la presidente – inten-diamo mantenere una pres-sione costante sui verticidell’azienda» per scongiurarequalsiasi tentativo di lasciareandare alla deriva le Officineper mancanza di investimen-ti. «Intendiamo incontrare ivertici aziendali a scadenzeregolari, sicuramente già pri-ma della fine dell’anno, dopo

il rinnovamento della depu-tazione con le elezioni fede-rali». Per quanto riguarda lacontestata produttività dellostabilimento, le FFS hannopromesso di migliorare lacontabilità analitica e conessa la trasparenza dei costidelle Officine, così da poterfotografare in modo piùoggettivo la situazione.

All’incontro ha partecipa-to anche il neodelegato delConsiglio di Stato a BernaJörg De Bernardi, che ha rap-presentato i ministri MarcoBorradori e Laura Sadis assen-ti giustificati. In base alle di-chiarazioni del delegato,emerge che i vertici delle FFShanno anche espresso la di-sponibilità a partecipare conadeguati investimenti al pro-getto del polo tecnologico diBellinzona prefigurato dallostudio della SUPSI e sponso-rizzato dal Consiglio di Stato.

red

Il lavoro svolto alle Officinedi Bellinzona è riconosciu-to dalla direzione delleFFS, secondo cui la pro-duttività può essere anco-ra migliorata. Deciso dipotenziare già nei prossimimesi l’ufficio vendite.

Officine, investimenti assicuratiStabilimenti industriali di Bellinzona, incontro della Deputazione ticinese alle Camere federali con le FFS

Ora che il termine per la pre-sentazione delle candidatureè trascorso, la commissioneelettorale delle FFS ha rac-colto e costatato formal-mente l’esito della messa aconcorso.

21 candidati per 18 posti

I sindacati, che si erano im-pegnati a cercare di evitare ilconfronto a livello di divisio-ne, si sono attenuti all’impe-gno. Dopo un po’ di tira emolla, che ha causato un ec-cesso di candidati in alcunigruppi professionali, è statopossibile ottenere il rispettodell’accordo, così che le can-didature in eccesso sono state

ritirate. A livello di Divisione,solo per Infrastruttura si do-vrà organizzare la votazione:ci sono infatti 18 posti da ri-occupare, per i quali si sonoannunciati 21 candidati.

Anche in superficie i postinelle Cope dell’infrastrutturasono molto ambiti e quindiin molti posti si dovrà votare.La situazione è complicataper il fatto che in diversi ser-vizi di un settore c’è il dirittoad avere un seggio.

Anche in alcuni servizidella Divisione viaggiatori siterrà un’elezione aperta, co-me pure in alcuni servizi cen-trali vi sono più candidati deiposti da occupare.

Preparare le elezioni

Per il SEV, il coordinamentodel rinnovo delle Cope è sta-to affidato a Jürg Hurni, poi-ché il segretario Daniel Trol-liet è assente per malattia.

«Ora dobbiamo preparare lacampagna e fornire le infor-mazioni necessarie» notaJürg Hurni. Sull’edizione dicontatto.sev del 14 aprile sa-ranno presentati i candidatidel SEV, mentre già sul nu-mero del 31 marzo si potran-no indicarci membri elettitacitamente.

La commissione elettoraleha deciso come procedere

laddove le Cope non saran-no complete. Esse inizieran-no a lavorare con i membriannunciati, senza attenderela messa a concorso dei postirimasti inoccupati.

In giugno, i nuovi mem-bri delle Cope verranno istru-iti sui loro compiti e il primoluglio entreranno in carica.

Peter Moor

Qui e là troppo pochi can-didati o appena il numerominimo, altrove un ecces-so di candidature e per-tanto si dovrà votare.

Cope: in alcuni casisarà battaglia tra candidati

Elezioni tacite per molte commissioni del personale – Si vota soprattutto nella Divisione Infrastruttura

INFOTabella di marcia per l’elezione delle Cope

18 marzo i candidati saranno informati sull’elezione tacita o il ritiro11 aprile invio del materiale di voto30 aprile scadenza per la votazione (in seguito le schede devono essere inviate)20 maggio spoglio delle schede30 maggio comunicazione dei risultati

ATTUALITÀ

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contatto.sevN. 05/1117.3.2011

Trent’anni dopo l’adozionedell’articolo costituzionalesull’uguaglianza e 20 annidopo lo sciopero delle don-ne, le disparità fra uomo edonna – soprattutto quellesalariali – sono infatti ancorauna realtà. Con il motto«Donne in movimento – Laparità assolutamente» le don-ne dei sindacati svizzeri in-tendono porre al centro dellaattenzione la questione fem-minile e dare un impulso afavore del cambiamento. Il14 giugno sarà dunque unagiornata di azione che il mo-vimento sindacale marcheràattraverso diverse iniziative.Nel corso di una conferenzastampa a Berna, lo scorso8 marzo, le rappresentantidei sindacati dell’USS hannoaperto il cahier des doléances.«Le discriminazioni salarialisono vietate da ben 15 anni,ma le differenze fra donnee uomini, stando alle stati-stiche, sono addirittura peg-giorate dal 2006» ha sotto-lineato Corinne Schärer,responsabile della politicadell’uguaglianza in seno aUNIA.

La questione salariale

«Perché – si chiede – le don-ne dovrebbero accettare diguadagnare in media il 9,4%in meno se hanno la stessaformazione, la stessa funzio-ne, la stessa posizione nellagerarchia e la stessa esperien-za professionale»? Le donneinoltre spesso lavorano insettori dove i salari sonoscandalosamente bassi. An-

cora oggi oltre 280 000 don-ne guadagnano meno di4000 franchi al mese. L’intro-duzione di salari minimi,come chiesto dai sindacati,permetterebbe di aumentarei bassi redditi femminili e dicompiere così un importante

passo avanti verso l’ugua-glianza.

Sulla necessità di combat-tere la discriminazione sala-riale ha insistito anche The-rese Wüthrich, a nome disyndicom, il sindacato deimedia e della comunicazio-ne: «Occorre essere più deter-minati attraverso un regolaremonitoraggio dei salari, intutti i settori e in tutte leaziende. In questo senso èmolto importante migliorareanche i contratti collettivi dilavoro».

Asili nido e congedi paternità

Ma non bastano le misure dilotta contro le discriminazio-ni dirette. Occorre anche per-mettere alle donne di potercontinuare a lavorare e a re-stare sul mercato del lavoro.«Per poter conciliare vita fa-migliare e professionale, biso-gna destinare maggiori mezzialla creazione di posti negliasili e asili nido», ha dichiara-to Michela Bovolenta, delSindacato dei servizi pubbliciSSP-VPOD. «Nel 2010 inSvizzera mancavano 50 000posti nelle strutture per lacura dei bambini. I sindacati– ha sottolineato le sindacali-sta – chiedono anche diaumentare il congedo mater-nità a 18 settimane, di intro-durne un congedo per i padridi 8 settimane e possibilità dicongedi per occuparsi deibimbi. La Svizzera infatti con

un congedo maternità di sole14 settimane pagate all’80%è in coda alla classifica euro-pea».

Lavoro di cura non remunerato

È necessaria anche una mi-gliore ripartizione fra i sessi

dell’attività lucrativa e deicompiti non retribuiti, ha ag-giunto Françoise Gehring, se-gretaria del SEV e presidentedel gruppo donne USS Ticinoe Moesa: «La cura dei figli, lacura dei familiari malati, il la-voro domestico: tutto questoè una questione soprattuttodi donne. Poco importa seun lavoro di cura è retribuitoo meno. Poco importa se lepersone che ne beneficianosono adulti o bambini. Ilpunto è il seguente: poichésono principalmente le don-ne a svolgerlo, sono soprat-tutto loro a essere pena-lizzate. «Che cosa significa esserepenalizzate? Significa sostan-zialmente fare i conti con ri-percussioni negative a livello

di carriera professionale, dievoluzione salariale, di op-portunità sul mercato dellavoro, di formazione, di pro-tezione sociale, di cristallizza-zione dei ruoli».

Conciliare famiglia e lavoro

La libertà di scelta nella ripar-tizione del lavoro tra donna euomo resta quindi limitata.Ed è fonte di discriminazionie disparità. «Se complessiva-mente, donne e uomini inetà lavorativa prestano quasilo stesso volume settimanaledi lavoro – ha evidenziato lasegretaria sindacale del SEV –la proporzione tra lavoro re-tribuito e lavoro non retribui-to è invece molto diversa. In-dipendentemente dalla lorosituazione familiare, quasitutti gli uomini esercitanoun’attività professionale atempo pieno, contrariamen-te alle donne». Sappiamo bene che nellaripartizione del lavoro di cura

e dei lavori domestici fradonna e uomo, i fattori cheentrano in gioco sono molte-plici: basti pensare al reddito,

alle difficoltà di conciliarefamiglia e lavoro e alle ambi-zioni personali e professio-nali. Una cosa è però lapalis-siana: nella stragrandemaggioranza sono le donnea fare un passo indietro sulpiano professionale, riducen-do il tempo di lavoro, se nonaddirittura abbandonando ilmondo del lavoro (succedesoprattutto in Ticino) perpotersi occupare della fami-glia. In alcuni casi si tratta discelte consapevoli e pondera-te, ma nella maggioranza deicasi si tratta di un’opzioneimposta dalle contingenze.

Il prezzo che le donne de-vono pagare, non solo a li-vello personale ma in terminidi parità, è davvero troppoalto. Sono perdenti in termi-ni di reddito, in termini dicarriera e di statuto sociale.Anche i datori di lavoro han-no la loro parte di responsa-bilità: la loro incapacità dimettere in valore il potenzia-

le delle donne, anche a livel-lo di quadri, non è una fatali-tà. Cambiare è possibile.

red

Il movimento femminile sulla Piazza federale per ricordare quanta strada occorre ancora fare per combattere le discriminazioni

La lista delle donne per la paritàIn occasione dell’Ottomarzo i sindacati svizzerihanno lanciato un appelloper una nuova giornatad’azione nazionale e disciopero il 14 giugno. Ri-vendicano l’uguaglianzasalariale, un aumentodegli stipendi minimi, piùasili nido, congedi pater-nità, misure per conciliarevita professionale e vitaprivata e una riduzionegenerale del tempo dilavoro.

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Le donne del SEV ben visibili sulla Piazza federale per l’Otto marzo.

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Il SEV sulla Piazza federale per l’Otto marzo. Da sinistra a destra BarbaraAmsler, Françoise Gehing e Jris Piazzoli.

Insieme al lavoro, insieme a casa. Una miglioreripartizione del lavoro non remunerato passaanche da una migliore possibilità di conciliare vitaprivata e vita professionale. Per questo il SEV,unitamente al movimento sindacale, chiede:

• Orari flessibili, tempi parziali qualificati e job-sharing per uomini e donne e a tutti i livelli;strutture di accoglienza per i figli e altri membridella famiglia.Solo così le donne possono avere le stesseopportunità degli uomini sul mercato del lavoro ereali possibilità di carriera.Solo in questo modo gli uomini che desideranooccuparsi della famiglia (e in base alle recenti

statistiche sono sempre di più) avranno lapossibilità di farlo.

• Una riduzione generale del tempo di lavoro perdonne e uomini per consentire una miglioreconciliazione tra vita privata e vita professionale

• Il riconoscimento del valore del lavoro di curanon retribuito come una competenza preziosautile anche sul mercato del lavoro.Solo in questo modo sarà possibile spezzaredavvero questo circolo vizioso che si traduce indiscriminazioni e disuguaglianze salariali.Le donne rappresentano un enorme potenzialeper l’economia, è vero. Ma desiderano soprattut-to non essere costrette a scegliere tra famiglia elavoro. Chiedono, di diritto, un posto al sole.

SEV E USS CHIEDONO PIÙ TEMPO PER DONNE E UOMINI

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4 REGIONEcontatto.sevN. 05/1117.3.2011

Le parole del presidente dellasezione LPV Ticino, MassimoPiccioli, sono state moltochiare. «Se continuerai a scri-vere così – gli hanno detto icolleghi al termine della suaapplauditissima relazione – alposto di presidente ti lascia-mo ancora per un bel po’».Sì, perché in quelle parole icolleghi macchinisti si sonoriconosciuti. «Le condizionidi lavoro e la sicurezza sonosicuramente peggiorate, daquando la produttività è pra-ticamente diventata il farodelle FFS. Noi tutti viviamosulla nostra pelle, e ogni gior-no, gli effetti di questa nuovafilosofia aziendale». Esordiscecosì Massimo Piccioli, facen-do anche riferimento ai risul-tati di un sondaggio nazio-nale promosso dal SEV per lacategoria dei macchinistiP-OP. Eloquenti i risultati: ilmorale dei macchinisti è sot-to le scarpe, il grado di insod-disfazione è alle stelle. Man-canza di effettivi, probleminella distribuzione dei turni,peggioramento dell’ambien-te di lavoro sono tra i proble-mi più scottanti messi in evi-denza dal sondaggio.

Condizioni di lavoro più dure

«Voi sapete meglio di me chepercorrendo troppi chilome-tri la sicurezza viene meno.Non é solo la durata del lavo-ro ad appesantire la nostragiornata, ma come si lavoraadesso: con tanto impegno esempre più in orari estremi.Ciò che vorrei evidenziare efar capire ai nostri superiori –insiste il presidente dei mac-chinisti ticinesi – é che la pe-santezza di una nostra oradi lavoro, cioè alla guida deltreno, non è paragonabile aun’altra ora di lavoro (contutto il rispetto per i colleghiche sono concentrati sul loro

posto di lavoro). Nelle nostre41/42 ore settimanali ci sonosempre più turni massacran-ti. Anche negli anni passatile ore erano uguali, ma nonerano così tante di guidacontinua. Certo si viaggiava,ma avevamo anche momen-ti di lavoro non così stressan-ti, non così impegnativi. Evoi colleghi sapete perfetta-mente che cosa intendodire».

Massimo Piccioli ha volu-tamente insistito sulla sicu-rezza: una rivendicazione cheoccorre sostenere con solideargomentazioni: perché soloparlando chiaro il messaggiopuò passare a livello di verti-ci. «A certe ore della notte odel mattino la stanchezza fi-sica incide inevitabilmentesull’aumento delle possibilitàdi sbagliare, anche se finoranon é mai successo nulla digrave grazie al nostro grandeimpegno psichico e fisico ealla nostra grande professio-nalità. Ma tutto questo stress– sottolinea il macchinista –si accumula giorno dopogiorno, incide sul nostroumore, mette a dura prova lanostra resistenza».

Difendere la professione

Il quadro dipinto da Massi-mo Piccioli è uno di quellicon molte zone d’ombra sucui occorre fare luce. Tantaluce. Soprattutto per difende-re una professione, quella delmacchinista, che non ha soloalimentato pagine di lettera-tura e testi di canzoni, mache ha fatto – e fa tuttora – lastoria della ferrovia svizzera,contribuendo al suo succes-so. «Vorrei tanto far capire ainostri superiori quanto mirode dentro. Vorrei tanto chefossimo in grado (e certo uni-ti lo saremo) di fare qualcosaper ridare umanità a questanostra professione che tantoamiamo. Vorrei che i nostrisuperiori – sottolinea Piccioli– la smettessero di approfitta-re di questa nostra passione edi questo nostro attaccamen-to, che dovrebbero metterein valore invece di mortifica-re come stanno facendo ora.È ora che questo messaggiocominci a circolare». Un ap-pello alla ragione e un gridodel cuore, i suoi, totalmentecondivisi dai suoi colleghi. E

c’è da scommettere che que-ste parole non rimarrannolettera morta. La categoria inTicino è molto unita e moltoattiva.

Petizione plebiscitata

Lo ha fatto notare lo stessopresidente, ricordando alcu-ne importanti iniziative tra lequali la petizione lanciata allafine dello scorso anno. Fir-mata da oltre 140 macchini-sti – quasi un plebiscito – for-mula una serie dirivendicazioni a salvaguardiadelle condizioni di lavoro dei

macchinisti della DivisioneViaggiatori e in relazione allafuture opportunità di lavoroe di formazione. Il successodella petizione, ottenuto an-che grazie all’impegno del vi-cepresidente sezionale Tho-mas Giedemann, rispecchiale preoccupazioni dei mac-chinisti, pronti a lottare perse stessi, ma anche per gli al-tri, «perché – come ha fattonotare il presidente Piccioli –ogni anello della ferrovia èimportante, soprattutto a li-vello sindacale. Un sindacatoè davvero forte quando esiste

la solidarietà tra diverse cate-gorie». La petizione sarà con-segnata a Berna nel corso delmese di aprile poiché i mac-chinisti non solo chiedono,ma desiderano anche averedelle risposte chiare. Dopo leparole di lotta, quelle di rin-graziamento, e di commiato,per un collega, come WalterSoldini, che nei ricordi rimar-rà sempre in testa al treno,anche se da adesso penserà agodersi la pensione. Esatta-mente come il collega Giu-seppe Borga.

Françoise Gehring

La figura quasi mitica, masicuramente emblematica,dell’uomo in testa al treno,sta lentamente cambian-do. Non per volere deimacchinisti, che pur non sisottraggono alle dinami-che dei cambiamenti, maa causa di condizioni dilavoro sempre più pesanti.

I macchinisti chiedono rispettoIl presidente della sezione LPV Ticino Massimo Piccioli lancia un appello ai superiori affinché non si svilisca la professione

frg

Il presidente Massimo Piccioli (al centro) consegna a Walter Soldini (a sinistra) l’omaggio della LPV Ticino.

Costante Garbani, macchinista FFS,classe 1914. L’ex macchinista ci scriveuna lettera, di cui riportiamo ampi stralci.Una testimonianza, la sua, che confermaquanto in passato la figura del macchini-sta fosse rispettata e corrobora quantoaffermato dal presidente della sezioneLPV Ticino Massimo Piccioli sull’attualemortificazione della professione.

«Il 17 giugno 1969 dovevo fare il treno direttoN. 97 da Lucerna a Bellinzona e mentre stavouscendo dal deposito l’operaio della rimessa miconsegnò una sedia come quelle che abbiamo noiin cabina. Siccome Lucerna è una stazione di testa,io ero al segnale aspettando il treno da Basilea perandare in coda, nel frattempo avevo pulito benetutta la cabina e meditavo su chi poteva arrivare asalire con me. Ad ogni modo mi ero già preparatomolto bene. Arrivato il treno da Basilea sonoandato in coda per fare, come si dice in gergo, latesta al treno 97 Lucerna-Chiasso (...). A 7 minutidalla partenza vedo dalla coda del treno chearrivano 4 signori ben vestiti e quando furono viciniriconobbi il nostro direttore signor Zwinggi. Presiallora uno straccio nuovo e ripulii le sbarre dellascala che erano già state pulite prima. In cabina ilnostro direttore mi presenta il direttore delleferrovie germaniche, il direttore e il vice-direttoredelle ferrovie giapponesi. Nel frattempo io hoofferto una sigaretta e tutti l’hanno fumata. L’unica

in tutto il tragitto. All’orario preciso viene data lapartenza. Il nostro direttore aveva distribuito agliospiti il libretto d’orario come il mio.Visto la particolarità e il calibro delle persone abordo, ho pensato che in questa circostanza il miolavoro era doppiamente pesante del normale, peròne valeva la pena. Siccome gli orologi della ferroviascattano minuto per minuto, passando due secondiprima era come essere in anticipo di un minuto,allora con un po’ di furberia cercavo di passare2 secondi in ritardo così da arrivare a 30/50 mdalla stazione e vedere la lancetta che scattava sulminuto preciso in perfetto orari. Per attirarel’attenzione su questo aspetto annunciavo semprel’ora di transito. Parlavo il vero tedesco con ildirettore germanico e lui traduceva in inglese per igiapponesi.Ogni tanto guardavo il nostro direttore generale evedevo che tra gli occhiali e l’angolo dell’occhiosinistro c’era una goccia, era una lacrima di felicitàper il lavoro che eseguivo con precisione. Hoeseguito 5 fermate, una più bella dell’altra, precisocome un «omega» svizzero. Attiravo l’attenzionedegli ospiti quando c’era qualcosa di bello davedere (...).Per me è stato come lavorare il doppio, però incambio ero molto soddisfatto di avere dimostratola precisione delle ferrovie svizzere. A Bellinzona ilnostro direttore mi strinse la mano non lasciando-mi più andare dalla contentezza per la bella figurache gli ho fatto fare».

AMARCORD: QUANDO I MACCHINISTI ERANO CONSIDERATI

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SOTTOFEDERAZIONI ......

5contatto.sevN. 05/1117.3.2011

È già abbastanza difficile essere giovani e prenderedecisioni sul proprio futuro. Nell’attuale panoramadi prospettive più che mai confuse, immaginare cosapotrà capitare all’occupazione fra dieci o vent’anni èdiventato del tutto casuale. Ai ragazzi di oggi vienesemplicemente detto che la probabilità di restare di-soccupati senza un titolo di studio è almeno deldoppio superiore nei confronti di chi studia, speciein un periodo di crisi. E allora via a intraprendereogni ordine di scuola e a prolungare il più possibileil curricolo di formazione. Lo si osserva in grandestile negli Stati Uniti che hanno raggiunto nel 2009un record storico di laureati (oltre il 70%), ciò chedenota perlomeno la voglia di investire in sé stessi,in attesa di tempi migliori. Ma è poi sicuro che unmondo di laureati offrirà migliori garanzie occupa-zionali? Chissà se non sia giunta l’ora di ripensareuna diversa ripartizione e composizione del lavoro,così come il grande economista Keynes già l’avevaimmaginata esattamente ottant’anni fa in una fa-mosa conferenza rivolta a degli ipotetici nipoti. Maqui il discorso ci porterebbe troppo lontano. In Italiasta invece avvenendo il fenomeno contrario: i giova-ni non hanno più alcuna fiducia nella ripresa né nelvalore di investire in sé stessi, le iscrizioni calanodrasticamente, gli insuccessi aumentano, così comeil precariato, condito da un generale degrado scola-stico, dal gusto piuttosto amaro e sconsolato. Al dilà dell’aspetto occupazionale e carrierista, l’istruzio-ne resta certamente un valore comunque indiscusso,una specie di linfa necessaria per il futuro di ognu-no. Questo in ogni caso. In un mondo sempre piùqualificato studiare è necessario più che mai, nonsolo per la professione che si farà da grande, ma perposizionarsi in una società sempre più complessa, incontinuo e preoccupante deficit democratico. In unambiente sociale più che mai incerto, le persone sen-za conoscenza non possono avere un futuro dignito-so. Purtroppo in Italia il quadro che sta emergendo èquello di una generazione senza direzione, senzaguida, senza fiducia nel futuro appunto, votata alqualunquismo. Guai se il fenomeno si generalizzas-se a tutta l’Europa. La rinuncia più o meno forzatadi molti giovani è una sconfitta per tutti noi.

IL COLORE DEI SOLDIDI FABRIZIO FAZIOLI

Magre consolazioni

L’ordinanza sulle attività disicurezza in ambito ferrovia-rio, entrata in vigore un an-no fa, ha portato diversiaspetti nuovi che riguardanola direzione del traffico ferro-viario, la preparazione deitreni e la sicurezza dei can-tieri. Il personale viaggianteresta però l’unica categoria adover conseguire una licenzae a doverla rinnovare adintervalli regolari.

Una patente come per la strada

I due relatori, Markus Beerdell’ufficio federale dei tra-sporti UFT e Peter Eilinger,perito esaminatore per il per-sonale treno delle BLS, han-no illustrato le modalità per ilconseguimento della licenzae per sottoporsi agli esamiperiodici.

Il procedimento ricalcaquello applicato per il trafficostradale: l’azienda che vuoleimpiegare un macchinista oun accompagnatore treno,deve dapprima sottoporlo averifiche attitudinali ed inseguito ordinare una licenzaper la formazione, al terminedella quale vengono svoltiesami teorici e pratici per ot-tenere la licenza definitiva. In

caso di bocciatura, gli esamipossono essere ripetuti unavolta. Se l’esito è ancora ne-gativo, bisogna riaffrontaretutta la prassi dall’inizio,dopo un periodo d’attesa didue anni.

Oltre alla licenza emessadall’UFT, l’azienda deve rila-sciare un’attestazione sulleconoscenze della rete e ognicinque anni bisogna sotto-porsi ad un esame per dimo-strare il mantenimento delleconoscenze.

Sostegno delle aziende

La vicepresidente del SEVBarbara Spalinger ha dal can-to suo ribadito l’esigenza delsostegno delle aziende ai col-laboratori di lunga data chenon riescono a superare gli

esami periodici. La discus-sione ha poi toccato diversiaspetti, come l’impossibilitàdi operare discriminazioni,per esempio da parte delleFFS, su chi può percorrere lapropria rete, purché in pos-sesso della licenza, oppuresulla necessità di sottoporreanche i capimovimento aqueste procedure di esame.Tutti hanno infatti ricono-sciuto che ciò permetterebbedi rivalutare la professione,grazie ad un miglioramentodella formazione. A questoscopo, si sta verificando lapossibilità di far riconoscerela formazione di macchinistaall’ufficio federale della for-mazione professionale.

Peter Moor

Esami quinquennaliConvegno del settore ferroviario VPT a Olten

Quest’anno, il convegnoVPT ha approfondito variaspetti legati agli esamiperiodici.

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Il perito esaminatore BLS Peter Eilinger e l’esperto UFT Markus Beer.

Il convegno del settore hadovuto eleggere un nuovopresidente, per sostituireJean-François Milani, che lostesso giorno ha iniziato ilsuo nuovo lavoro presso

l’ufficio invalidità del cantonGiura. È stato eletto BrunoMüller, macchinista delle SOBe membro di comitato cen-trale, mentre René Tschanz,capostazione di Ponts-de

Martel rappresenterà laRomandia in seno al comit-ato, completato con MichelJaberg, che lavora alle offici-ne BLS di Bönigen.

INFOBruno Müller nuovo presidente

Il nuovo comitato: Michel Jaberg, il presidente Werner Müller, René Tschantz e Calogero Ferruccio Noto.

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6contatto.sevN. 05/1117.3.2011

contatto.sev: Come spieghiil successo delle adesioni alla tuasezione?Ferruccio Noto: Con ilmio comitato facciamo ilpossibile per essere sullastessa lunghezza d’ondadella base, a cui vogliamoessere vicini. È forse la ra-

gione del nostro successo.In ogni caso sento che ap-prezzano questa prossimità,sia con il nostro comitato,sia con i due segretari sin-dacali di riferimento delSEV: Regula Bieri a Zurigo ePeter Peyer a Coira. Pensodi essere riuscito, con i col-leghi, a creare un clima difiducia nei confronti dellanostra organizzazione sin-dacale.

Quali sono gli argomenti impie-gati per convincere le personead aderire al SEV?Spiego loro che quanto èstato ottenuto a livello sala-riale e sociale non è cadutodal cielo, ma è frutto unica-mente del nostro lavorosindacale. Capiscono per-fettamente che più siamonumerosi, più siamo forti.

Parlaci della tua sezione, quelladei Servizi ferroviari.La nostra sezione somigliapiuttosto a una sottofedera-zione. Copre il territorio el-vetico e va persino oltre, dalmomento che un membrosu cinque è frontaliero. Laquasi totalità dei nostrimembri lavora nella ristora-zione ferroviaria, ma inquattro aziende diverse: el-vetino, RailGourmino, DBAutozug, DB Reise & Touri-stik. Come dappertutto inSvizzera nel settore della ri-storazione, la proporzionedi lavoratori e lavoratricistranieri è molto elevata. I

tre quarti degli affiliati allanostra sezione non sono dinazionalità svizzera.

L’anno scorso le FFS hannomesso fine ai propri collega-menti notturni che erano servitida elvetino. Che cosa pensi diquesta decisione?Si tratta di una decisionedeplorevole e insensata vi-sto i problemi di trafficoverso l’Italia con le compo-sizioni ETR (ex Cisalpino).Grazie al nostro buon gradodi sindacalizzazione, siamofortunatamente riusciti asalvare posti di lavoro; imiei colleghi ed io – impie-gati sui treni di notte – sia-

mo praticamente stati tuttiassunti nella ristorazioneferroviaria, sempre pressoelvetino. Nella nostra sezio-ne a lavorare sui treni dinotte sono rimasti soloalcuni membri impiegatipresso DB Autozug, una fi-liale della Deutsche Bahn. Imiei colleghi devono cu-mulare due mestieri: sonostewards sui wagons-lits eservono da bere e da man-giare su quegli stessi treniche vanno e vengono tra laSvizzera e il nord dell’Eu-ropa.

Un membro su cinque della tuasezione è frontaliero. Occorreun inquadramento sindacaleparticolare?Per i frontalieri è indispen-sabile poter contare sull’ap-poggio del sindacato. Devo-no essere difesi contro laconcorrenza di certe azien-de, pronte ad assumere la-voratori e lavoratrici prove-nienti da orizzonti ancorapiù lontani, a condizionisalariali e sociali meno buo-ne rispetto a quelle deinostri attuali frontalieri. Laprotezione dei nostri fron-talieri rappresenta ancheuno strumento per difende-re e migliorare le condizioni

di lavoro e i salari dei lavo-ratori e delle lavoratriciresidenti in Svizzera. Vacomunque precisato che ifrontalieri hanno esigenzespecifiche in modo partico-lare a livello di assicurazionisociali. Per rispondere a talibisogni, la nostra sezioneha predisposto una perma-nenza a Domodossola, do-ve vado due volte al meseper incontrare i miei colle-ghi frontalieri italiani. Vo-gliamo dedicare la mede-sima attenzione ai nostricolleghi francesi e tedeschi.

Lottare contro questa perni-ciosa spirale del dumpingsalariale generato dalla libe-ralizzazione.

A parte il lavoro con i frontalieri,quali sono gli obiettivi della tuasezione per il 2011?Ci stiamo preparando alrinnovo del Contratto col-lettivo di lavoro della elveti-no, per il quale stiamo valu-tando e formulando unaserie di rivendicazioni.

Quali?Vogliamo che vengano fis-sate chiare regole nella pia-nificazione del tempo di la-voro e chiediamol’introduzione di unsistema salariale. Sono lenostre due rivendicazioniprincipali. Ma, evidente-mente, ce ne sono altre co-me, per esempio, il dirittoalle facilitazioni di viaggioper il personale (FVP), ilriconoscimento dei profiliprofessionali, una regola-mentazione contro il nu-mero eccessivo di personaleausiliario, ecc.

E nelle altre aziende?In seno a RailGourmino, cipiacerebbe avere più mem-bri. Ci aiuterebbe a otteneremigliori salari e un migliorecontratto collettivo di lavo-ro. Ma presso RailGourmi-no è difficile inserirsi, dalmomento che il 50% delpersona è stagionale. Nelledue aziende appartenenti

Quando era stata creata nella primavera del 2006, la sezione VPT Servizi ferroviari aveva circa60 membri. A fine 2010 ha raggiunto quota 345. È la sezione del SEV che ha registrato la più fortecrescita. Gli affliati e le affiliate della sezione lavorano principalmente nella ristorazione ferroviaria,settore della ferrovia dove i salari sono più bassi.

Ristorazione ferroviaria«Colleghi, indignatevi!»

Ferruccio Noto presiede la sezione VPT Servizi ferroviari, sezione che in cinque anni ha quintuplicato il numero dei propri membri

” La protezione dei nostri frontalieri rappresentaanche uno strumento per difendere e migliorare lecondizioni di lavoro e i salari dei lavoratori e dellelavoratrici residenti in Svizzera. “

” Con il mio comitato facciamo ilpossibile per essere sulla stessalunghezza d’onda della base, a cuivogliamo essere vicini. È forse laragione del nostro successo.“Ferruccio Noto

Ferruccio Calogero Noto ènato il 19 ottobre 1965 aZurigo. È cresciuto un po’ aZurigo, un po’ in Sicilia e aMilano. Dopo gli studi inScienze politiche a Milano,nel 1998 ha cominciato alavorare come steward suitreni di notte. Fino alla finedell’anno scorso ha lavoratosugli ultimi treni di notteelvetino (le FFS hanno decisodi sopprimere questoservizio in occasione delcambiamento di orario).Attualmente beneficia di uncongedo sabbatico nonpagato di qualche mese perdedicarsi alla propriaformazione e per esserevicino a sua moglie e ai suoidue figli, di 11 e 3 anni.Come la maggior parte deglisteward elvetino operativisui treni di notte, Ferruccioha potuto conservare ilproprio impiego a elvetino, acondizione di lavorare per ilsettore della ristorazioneferroviaria. Vive a Preonzo,vicino a Bellinzona.

BIO

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contatto.sevN. 05/1117.3.2011

INTERVISTA

alla DB cerchiamo, per ora,di aumentare il numero deinostri membri per poter of-frire loro un’efficace prote-zione sindacale e per getta-re le basi al fine di dare vitaad un contratto collettivodi lavoro.

L’USS ha lanciato l’iniziativa po-polare che chiede l’introduzione

di un salario minimo legale di3800 franchi lordi al mese peruna settimana di 40 ore e di4000 franchi mensili per lasettimana di 42 ore lavorative.Quali sono i salari minimi nelsettore della ristorazione ferro-viaria?Presso elvetino i salari dibase partono da 3615 fran-chi al mese (per 42 ore di

lavoro settimanali), pressoRailGourmino sono 3300franchi mentre per le duesocietà legate alla DeutscheBahn 3200 franchi mensili.Inutile dire che siamo mol-to interessati all’iniziativadell’USS e che saremo sicu-ramente molto attivi nellaraccolta delle firme.

Quali sono i principaliproblemi che riscontri trai membri della ristorazioneferroviaria?Riceviamo un sacco dilamentele e di conseguenzaun sacco di richieste rivolteal SEV affinché reagiscacontro misure disciplinariingiuste, contro turni diservizio troppo lunghi esenza pause, contro sistemidi controllo severi e pocotrasparenti, senza parlaredei salari che sono sta-gnanti da parecchio tempo.Ma ciò che ferisce la mag-gior parte dei mie colleghi,è il fatto di essere spessonell’impossibilità di potercompiere correttamente ilproprio lavoro a causa diun equipaggiamento incattivo stato. E la mancanzadi rispetto nei loro con-fronti da parte della gerar-chia. Sono fattori chepesano sulle condizioni dilavoro.

Che cosa dici ai membri dellasezione VPT Servizi ferroviariche sono confrontati conqueste difficoltà sul posto dilavoro?Prendo in prestito le paroledi Stéphane Hessel*: «Indi-gnatevi». Non lasciatevimaltrattare e mancare di ri-spetto. Credete nella forzadel sindacato. In fondo aloro stessi, i miei colleghisanno di valere di più diquanto i superiori, o anchealcuni clienti, vogliono farloro credere. Con il sinda-cato possono sperare di es-sere meglio rispettati e me-glio tutelati nella difesa deiloro diritti. Così possonofare valere la loro dignità.

Alberto Cherubini/frg

*Diplomatico, politico escrittore. Autore del pam-phlet «Indignatevi!», digrande successo.

AC

”Presso elvetino i sa-lari di base partono da3615 franchi al mese(per 42 ore di lavorosettimanali), pressoRailGourmino sono

3300 franchi mentreper le due società lega-

te alla Deutsche Bahn3200 franchi mensili.Inutile dire che siamo

molto interessati all’ini-ziativa dell’USS e chesaremo sicuramentemolto attivi nella rac-

colta delle firme.“Ferruccio Noto

Née en 2006 de la fusion des sections VPT Trainsde nuit et VPT Elvetino, la section VPT Servicesferroviaires a atteint un degré d’organisation chezelvetino de 30 %, chez RailGourmino swissAlps de25 %, tandis que chez DB Autozug (City Night Line)et DB Reise & Touristik Suisse moins de 10 % desemployés sont syndiqués. Dans ses rangs, lasection Services ferroviaires compte également24 retraités et 15 membres externes. Au total, lasection comptait au 31 décembre 2010 exac-tement 345 membres, contre 255 membres fin2009. Lors de sa fondation au printemps 2006, lasection démarrait avec 60 membres ! En Suisse,

quelque 1300 personnes travaillent dans le secteurde la restauration ferroviaire, toutes compagniesconfondues.

Composition du comité

Le comité de la section VPT Services ferroviairesest formé de : Ferruccio Noto, président ; EleonoraWüthrich, vice-présidente ; Jean-François Stern,caissier ; Abdul Baldé, Roberto Mattiello et LutzKarger, elvetino ; Mijo Maric, RailGourmino ; DanielSchaltegger, DB Autozug ; Isidor Schwitter,représentant des retraités.La section cherche un membre elvetino des dépôtsde Genève ou Lausanne, ainsi qu’un membre de laDB Reise & Touristik pour siéger au sein du comité.

1 SECTION POUR 4 ENTREPRISES

Page 7: E ora arrivano i soldi · 2019. 7. 25. · La storia della parità in Svizzera è ancora tutta da scrivere, soprattutto nei fatti. Le donne del movimento sindacale svizzero lo hanno

......

6contatto.sevN. 05/1117.3.2011

contatto.sev: Come spieghiil successo delle adesioni alla tuasezione?Ferruccio Noto: Con ilmio comitato facciamo ilpossibile per essere sullastessa lunghezza d’ondadella base, a cui vogliamoessere vicini. È forse la ra-

gione del nostro successo.In ogni caso sento che ap-prezzano questa prossimità,sia con il nostro comitato,sia con i due segretari sin-dacali di riferimento delSEV: Regula Bieri a Zurigo ePeter Peyer a Coira. Pensodi essere riuscito, con i col-leghi, a creare un clima difiducia nei confronti dellanostra organizzazione sin-dacale.

Quali sono gli argomenti impie-gati per convincere le personead aderire al SEV?Spiego loro che quanto èstato ottenuto a livello sala-riale e sociale non è cadutodal cielo, ma è frutto unica-mente del nostro lavorosindacale. Capiscono per-fettamente che più siamonumerosi, più siamo forti.

Parlaci della tua sezione, quelladei Servizi ferroviari.La nostra sezione somigliapiuttosto a una sottofedera-zione. Copre il territorio el-vetico e va persino oltre, dalmomento che un membrosu cinque è frontaliero. Laquasi totalità dei nostrimembri lavora nella ristora-zione ferroviaria, ma inquattro aziende diverse: el-vetino, RailGourmino, DBAutozug, DB Reise & Touri-stik. Come dappertutto inSvizzera nel settore della ri-storazione, la proporzionedi lavoratori e lavoratricistranieri è molto elevata. I

tre quarti degli affiliati allanostra sezione non sono dinazionalità svizzera.

L’anno scorso le FFS hannomesso fine ai propri collega-menti notturni che erano servitida elvetino. Che cosa pensi diquesta decisione?Si tratta di una decisionedeplorevole e insensata vi-sto i problemi di trafficoverso l’Italia con le compo-sizioni ETR (ex Cisalpino).Grazie al nostro buon gradodi sindacalizzazione, siamofortunatamente riusciti asalvare posti di lavoro; imiei colleghi ed io – impie-gati sui treni di notte – sia-

mo praticamente stati tuttiassunti nella ristorazioneferroviaria, sempre pressoelvetino. Nella nostra sezio-ne a lavorare sui treni dinotte sono rimasti soloalcuni membri impiegatipresso DB Autozug, una fi-liale della Deutsche Bahn. Imiei colleghi devono cu-mulare due mestieri: sonostewards sui wagons-lits eservono da bere e da man-giare su quegli stessi treniche vanno e vengono tra laSvizzera e il nord dell’Eu-ropa.

Un membro su cinque della tuasezione è frontaliero. Occorreun inquadramento sindacaleparticolare?Per i frontalieri è indispen-sabile poter contare sull’ap-poggio del sindacato. Devo-no essere difesi contro laconcorrenza di certe azien-de, pronte ad assumere la-voratori e lavoratrici prove-nienti da orizzonti ancorapiù lontani, a condizionisalariali e sociali meno buo-ne rispetto a quelle deinostri attuali frontalieri. Laprotezione dei nostri fron-talieri rappresenta ancheuno strumento per difende-re e migliorare le condizioni

di lavoro e i salari dei lavo-ratori e delle lavoratriciresidenti in Svizzera. Vacomunque precisato che ifrontalieri hanno esigenzespecifiche in modo partico-lare a livello di assicurazionisociali. Per rispondere a talibisogni, la nostra sezioneha predisposto una perma-nenza a Domodossola, do-ve vado due volte al meseper incontrare i miei colle-ghi frontalieri italiani. Vo-gliamo dedicare la mede-sima attenzione ai nostricolleghi francesi e tedeschi.

Lottare contro questa perni-ciosa spirale del dumpingsalariale generato dalla libe-ralizzazione.

A parte il lavoro con i frontalieri,quali sono gli obiettivi della tuasezione per il 2011?Ci stiamo preparando alrinnovo del Contratto col-lettivo di lavoro della elveti-no, per il quale stiamo valu-tando e formulando unaserie di rivendicazioni.

Quali?Vogliamo che vengano fis-sate chiare regole nella pia-nificazione del tempo di la-voro e chiediamol’introduzione di unsistema salariale. Sono lenostre due rivendicazioniprincipali. Ma, evidente-mente, ce ne sono altre co-me, per esempio, il dirittoalle facilitazioni di viaggioper il personale (FVP), ilriconoscimento dei profiliprofessionali, una regola-mentazione contro il nu-mero eccessivo di personaleausiliario, ecc.

E nelle altre aziende?In seno a RailGourmino, cipiacerebbe avere più mem-bri. Ci aiuterebbe a otteneremigliori salari e un migliorecontratto collettivo di lavo-ro. Ma presso RailGourmi-no è difficile inserirsi, dalmomento che il 50% delpersona è stagionale. Nelledue aziende appartenenti

Quando era stata creata nella primavera del 2006, la sezione VPT Servizi ferroviari aveva circa60 membri. A fine 2010 ha raggiunto quota 345. È la sezione del SEV che ha registrato la più fortecrescita. Gli affliati e le affiliate della sezione lavorano principalmente nella ristorazione ferroviaria,settore della ferrovia dove i salari sono più bassi.

Ristorazione ferroviaria«Colleghi, indignatevi!»

Ferruccio Noto presiede la sezione VPT Servizi ferroviari, sezione che in cinque anni ha quintuplicato il numero dei propri membri

” La protezione dei nostri frontalieri rappresentaanche uno strumento per difendere e migliorare lecondizioni di lavoro e i salari dei lavoratori e dellelavoratrici residenti in Svizzera. “

” Con il mio comitato facciamo ilpossibile per essere sulla stessalunghezza d’onda della base, a cuivogliamo essere vicini. È forse laragione del nostro successo.“Ferruccio Noto

Ferruccio Calogero Noto ènato il 19 ottobre 1965 aZurigo. È cresciuto un po’ aZurigo, un po’ in Sicilia e aMilano. Dopo gli studi inScienze politiche a Milano,nel 1998 ha cominciato alavorare come steward suitreni di notte. Fino alla finedell’anno scorso ha lavoratosugli ultimi treni di notteelvetino (le FFS hanno decisodi sopprimere questoservizio in occasione delcambiamento di orario).Attualmente beneficia di uncongedo sabbatico nonpagato di qualche mese perdedicarsi alla propriaformazione e per esserevicino a sua moglie e ai suoidue figli, di 11 e 3 anni.Come la maggior parte deglisteward elvetino operativisui treni di notte, Ferruccioha potuto conservare ilproprio impiego a elvetino, acondizione di lavorare per ilsettore della ristorazioneferroviaria. Vive a Preonzo,vicino a Bellinzona.

BIO

...... 7

contatto.sevN. 05/1117.3.2011

INTERVISTA

alla DB cerchiamo, per ora,di aumentare il numero deinostri membri per poter of-frire loro un’efficace prote-zione sindacale e per getta-re le basi al fine di dare vitaad un contratto collettivodi lavoro.

L’USS ha lanciato l’iniziativa po-polare che chiede l’introduzione

di un salario minimo legale di3800 franchi lordi al mese peruna settimana di 40 ore e di4000 franchi mensili per lasettimana di 42 ore lavorative.Quali sono i salari minimi nelsettore della ristorazione ferro-viaria?Presso elvetino i salari dibase partono da 3615 fran-chi al mese (per 42 ore di

lavoro settimanali), pressoRailGourmino sono 3300franchi mentre per le duesocietà legate alla DeutscheBahn 3200 franchi mensili.Inutile dire che siamo mol-to interessati all’iniziativadell’USS e che saremo sicu-ramente molto attivi nellaraccolta delle firme.

Quali sono i principaliproblemi che riscontri trai membri della ristorazioneferroviaria?Riceviamo un sacco dilamentele e di conseguenzaun sacco di richieste rivolteal SEV affinché reagiscacontro misure disciplinariingiuste, contro turni diservizio troppo lunghi esenza pause, contro sistemidi controllo severi e pocotrasparenti, senza parlaredei salari che sono sta-gnanti da parecchio tempo.Ma ciò che ferisce la mag-gior parte dei mie colleghi,è il fatto di essere spessonell’impossibilità di potercompiere correttamente ilproprio lavoro a causa diun equipaggiamento incattivo stato. E la mancanzadi rispetto nei loro con-fronti da parte della gerar-chia. Sono fattori chepesano sulle condizioni dilavoro.

Che cosa dici ai membri dellasezione VPT Servizi ferroviariche sono confrontati conqueste difficoltà sul posto dilavoro?Prendo in prestito le paroledi Stéphane Hessel*: «Indi-gnatevi». Non lasciatevimaltrattare e mancare di ri-spetto. Credete nella forzadel sindacato. In fondo aloro stessi, i miei colleghisanno di valere di più diquanto i superiori, o anchealcuni clienti, vogliono farloro credere. Con il sinda-cato possono sperare di es-sere meglio rispettati e me-glio tutelati nella difesa deiloro diritti. Così possonofare valere la loro dignità.

Alberto Cherubini/frg

*Diplomatico, politico escrittore. Autore del pam-phlet «Indignatevi!», digrande successo.

AC

”Presso elvetino i sa-lari di base partono da3615 franchi al mese(per 42 ore di lavorosettimanali), pressoRailGourmino sono

3300 franchi mentreper le due società lega-

te alla Deutsche Bahn3200 franchi mensili.Inutile dire che siamo

molto interessati all’ini-ziativa dell’USS e chesaremo sicuramentemolto attivi nella rac-

colta delle firme.“Ferruccio Noto

Née en 2006 de la fusion des sections VPT Trainsde nuit et VPT Elvetino, la section VPT Servicesferroviaires a atteint un degré d’organisation chezelvetino de 30 %, chez RailGourmino swissAlps de25 %, tandis que chez DB Autozug (City Night Line)et DB Reise & Touristik Suisse moins de 10 % desemployés sont syndiqués. Dans ses rangs, lasection Services ferroviaires compte également24 retraités et 15 membres externes. Au total, lasection comptait au 31 décembre 2010 exac-tement 345 membres, contre 255 membres fin2009. Lors de sa fondation au printemps 2006, lasection démarrait avec 60 membres ! En Suisse,

quelque 1300 personnes travaillent dans le secteurde la restauration ferroviaire, toutes compagniesconfondues.

Composition du comité

Le comité de la section VPT Services ferroviairesest formé de : Ferruccio Noto, président ; EleonoraWüthrich, vice-présidente ; Jean-François Stern,caissier ; Abdul Baldé, Roberto Mattiello et LutzKarger, elvetino ; Mijo Maric, RailGourmino ; DanielSchaltegger, DB Autozug ; Isidor Schwitter,représentant des retraités.La section cherche un membre elvetino des dépôtsde Genève ou Lausanne, ainsi qu’un membre de laDB Reise & Touristik pour siéger au sein du comité.

1 SECTION POUR 4 ENTREPRISES

Page 8: E ora arrivano i soldi · 2019. 7. 25. · La storia della parità in Svizzera è ancora tutta da scrivere, soprattutto nei fatti. Le donne del movimento sindacale svizzero lo hanno

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8contatto.sevN. 05/1117.3.2011

”I dipendenti delle FFS versano uncontributo superiore alla media, per renditeinferiori alla media, se raffrontate alsalario.“Eveline Widmer-Schlumpf, consigliera federale

EFD

l Consiglio degli Stati laproposta non ha incon-

trato alcuna opposizione, maal Nazionale il clima era mol-to più rigido. Già durante ilavori della sua commissionesi sono levate voci contrarie aqualsiasi aiuto federale allacassa pensione. E nel dibatti-to nel plenum, queste voci sisono sentite ancora più forte:l’UDC ha proposto la nonentrata in materia, ciò cheavrebbe chiuso la discussioneprima ancora di iniziare, edha incentrato la sua critica suuna visione fondamental-mente diversa della questio-ne. La cassa stessa sarebbecausa del suo male, a seguitodi errori negli investimenti, e

A avrebbe favorito il personale.Toni Bortoluzzi, il tenorezurighese dell’UDC, ha pole-mizzato con domande pro-vocatorie a proposito della ri-duzione dei contributi, decisadalla cassa in contropartitaall’innalzamento dell’età dipensionamento e per allevia-re un po’ il peso del contri-buto di risanamento.

Posizione chiaradel Consiglio federale

La ministra delle finanze Eve-line Widmer-Schlumpf hasostenuto decisamente laproposta. Secondo lei, lascia-re alle prossime generazionila copertura del buco dellacassa pensione sarebbe un

grave errore, perché prima opoi qualcuno deve farvi fron-te, anche perché FFS e perso-nale già si assumono la loroparte. Inoltre, la cassa è benamministrata e gestisce conprofitto i suoi investimenti.

La consigliera federale haaggiunto che si sono purestudiate alternative, come adesempio una cassa chiusa peri soli pensionati, oppure unaprocedura con un grado dicopertura ridotto, ma in en-trambi i casi ci potevano es-sere conseguenze incerte eprobabilmente costi più ele-vati.

Sostegno è giunto da tuttigli altri partiti. La consiglieranazionale socialista Bea Heim

ha parlato dell’ansia che av-verte fra gli interressati dellasua regione, Olten, e EdithGraf-Lischer, che ha dappri-ma chiarito il suo interesseper il problema, lavorando alSEV, ha aggiunto che si trattadi un semplice ombrello peril personale e non un paraca-dute d’oro.

Molto differenziata è statal’importanza data dai varipartiti a questa trattanda: so-cialisti e verdi hanno ripartitoil tempo a loro disposizionesu tre oratori ciascuno, perpoter illustrare compiuta-mente i loro argomenti,mentre l’UDC ha messo incampo i suoi pezzi grossi. Peril PPD ha parlato la quasi sco-

nosciuta argoviese Esther Eg-ger e il PLR ha mandato allatribuna solo Fabio Abate.

Votazione determinante

La votazione più importanteè stata quella sull’entrata inmateria, accettata con 124voti contro 45 e 13 astensio-ni (per i particolari v. riqua-dro). In votazione finale i sìsono stati 132, i no 42 e 7 gliastenuti. Curioso il compor-tamento del liberale zuri-ghese Markus Hutter: allatribuna ha appoggiato la pro-posta, ma in votazione si èastenuto…

Peter Moor

Con i voti contrari di quasi tutta l’UDC e di alcuni PPD, il Nazionale ha accettatodi accordare alla Cassa pensioni delle FFS un contributo federale. Non basta acompletare il risanamento, ma è un passo nella giusta direzione.

Appena una boccata d’ossigeno

1 miliardo e 148 milioni dalla Confederazione alla Cassa Pensione delle FFS

Gr. Gruppo parlamentare:V VerdiPS Partito socialistaCEG Partito popolare democratico, Partito Evangelico, Partito dei Verdi LiberaliPBD Partito borghese democraticoPLR Partito liberale radicaleUDC Unione democratica di centro- Senza gruppo

Voto:Sì ha votato per l’entrata in materiaNo ha votato contro l’entrata in materiaast. era presente, ma si è astenuto/aass. assente al momento del votoP presidente del Consiglio, non vota

Nome Cognome Gr. Can. VotoGeri Müller V AG SìTherese Frösch V BE SìFranziska Teuscher V BE SìAlec von Graffenried V BE SìMaya Graf V BL SìAnita Lachenmeier-Thüring V BS Sì

Marie-Thérèse Weber-Gobet V FR SìAntonio Hodgers V GE SìUeli Leuenberger V GE SìLouis Schelbert V LU SìFrancine John-Calame V NE SìYvonne Gilli V SG SìBrigit Wyss V SO SìDaniel Brélaz V VD SìAdèle Thorens Goumaz V VD SìChristian van Singer V VD SìJosef Zisyadis V VD SìJosef Lang V ZG SìMarlies Bänziger V ZH SìBastien Girod V ZH SìKatharina Prelicz-Huber V ZH SìDaniel Vischer V ZH SìPascale Bruderer Wyss PS AG SìMax Chopard-Acklin PS AG SìDoris Stump PS AG SìEvi Allemann PS BE SìAndré Daguet PS BE SìMargret Kiener Nellen PS BE SìHans Stöckli PS BE SìUrsula Wyss PS BE ass.Susanne Leutenegger Oberholzer PS BL Sì

Eric Nussbaumer PS BL SìBeat Jans PS BS SìSilvia Schenker PS BS SìChristian Levrat PS FR SìJean-François Steiert PS FR SìJean-Charles Rielle PS GE SìMaria Roth-Bernasconi PS GE SìCarlo Sommaruga PS GE SìAndrea Hämmerle PS GR SìJean-Claude Rennwald PS JU SìPrisca Birrer-Heimo PS LU SìJacques-André Maire PS NE SìHildegard Fässler-Osterwalder PS SG SìPaul Rechsteiner PS SG SìHans-Jürg Fehr PS SH SìBea Heim PS SO SìAndy Tschümperlin PS SZ SìEdith Graf-Litscher PS TG SìMarina Carobbio Guscetti PS TI SìFabio Pedrina PS TI SìJosiane Aubert PS VD SìAda Marra PS VD SìRoger Nordmann PS VD SìEric Voruz PS VD SìStéphane Rossini PS VS Sì

ECCO COME HANNO VOTATO I CONSIGLIERI NAZIONALI SULLA CASSA PENSIONI FFS

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contatto.sevN. 05/1117.3.2011

DOSSIER

parla

men

t.ch

Alla fine, 132 consiglierinazionali hanno appro-vato il contributo al ri-

sanamento della cassapensioni FFS

Nome Cognome Gr. Can. VotoJacqueline Fehr PS ZH SìMario Fehr PS ZH ass.Chantal Galladé PS ZH SìChristine Goll PS ZH SìAndreas Gross PS ZH SìDaniel Jositsch PS ZH SìAnita Thanei PS ZH SìRicardo Lumengo – BE SìEsther Egger-Wyss CEG AG SìRuth Humbel CEG AG SìMarkus Zemp CEG AG NoArthur Loepfe CEG AI NoNorbert Hochreutener CEG BE SìMarianne Streiff-Feller CEG BE SìElisabeth Schneider-Schneiter CEG BL SìDominique de Buman CEG FR SìThérèse Meyer-Kaelin CEG FR SìLuc Barthassat CEG GE SìSep Cathomas CEG GR SìIda Glanzmann-Hunkeler CEG LU ass.Ruedi Lustenberger CEG LU SìPius Segmüller CEG LU SìJakob Büchler CEG SG ast.Lucrezia Meier-Schatz CEG SG SìElvira Bader CEG SO SìPirmin Bischof CEG SO Sì

Reto Wehrli CEG SZ SìBrigitte Häberli-Koller CEG TG SìMeinrado Robbiani CEG TI SìChiara Simoneschi-Cortesi CEG TI ass.Jacques Neirynck CEG VD SìViola Amherd CEG VS SìChristophe Darbellay CEG VS SìPaul-André Roux CEG VS SìRoberto Schmidt CEG VS SìGerhard Pfister CEG ZG ast.Martin Bäumle CEG ZH ass.Urs Hany CEG ZH SìMaja Ingold CEG ZH SìTiana Angelina Moser CEG ZH SìKathy Riklin CEG ZH SìBarbara Schmid-Federer CEG ZH SìThomas Weibel CEG ZH SìHans Grunder PBD BE SìUrsula Haller Vannini PBD BE SìMartin Landolt PBD GL SìBrigitta M. Gadient PBD GR SìHansjörg Hassler PBD GR SìCorina Eichenberger-Walther PLR AG SìPhilipp Müller PLR AG ass.Marianne Kleiner PLR AR SìPeter Flück PLR BE SìChrista Markwalder PLR BE Sì

Pierre Triponez PLR BE SìChristian Wasserfallen PLR BE SìHans Rudolf Gysin PLR BL ass.Peter Malama PLR BS ass.Jacques Bourgeois PLR FR SìMartine Brunschwig Graf PLR GE SìHugues Hiltpold PLR GE SìChristian Lüscher PLR GE ast.Tarzisius Caviezel PLR GR SìOtto Ineichen PLR LU SìGeorges Theiler PLR LU ast.Laurent Favre PLR NE SìSylvie Perrinjaquet PLR NE SìEdi Engelberger PLR NW SìWalter Müller PLR SG SìKurt Fluri PLR SO ass.Werner Messmer PLR TG ass.Fabio Abate PLR TI SìIgnazio Cassis PLR TI SìFulvio Pelli PLR TI SìGabi Huber PLR UR SìCharles Favre PLR VD SìOlivier Français PLR VD SìIsabelle Moret PLR VD ass.Claude Ruey PLR VD Sì

Continua a pagina 10

Page 9: E ora arrivano i soldi · 2019. 7. 25. · La storia della parità in Svizzera è ancora tutta da scrivere, soprattutto nei fatti. Le donne del movimento sindacale svizzero lo hanno

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8contatto.sevN. 05/1117.3.2011

”I dipendenti delle FFS versano uncontributo superiore alla media, per renditeinferiori alla media, se raffrontate alsalario.“Eveline Widmer-Schlumpf, consigliera federale

EFD

l Consiglio degli Stati laproposta non ha incon-

trato alcuna opposizione, maal Nazionale il clima era mol-to più rigido. Già durante ilavori della sua commissionesi sono levate voci contrarie aqualsiasi aiuto federale allacassa pensione. E nel dibatti-to nel plenum, queste voci sisono sentite ancora più forte:l’UDC ha proposto la nonentrata in materia, ciò cheavrebbe chiuso la discussioneprima ancora di iniziare, edha incentrato la sua critica suuna visione fondamental-mente diversa della questio-ne. La cassa stessa sarebbecausa del suo male, a seguitodi errori negli investimenti, e

A avrebbe favorito il personale.Toni Bortoluzzi, il tenorezurighese dell’UDC, ha pole-mizzato con domande pro-vocatorie a proposito della ri-duzione dei contributi, decisadalla cassa in contropartitaall’innalzamento dell’età dipensionamento e per allevia-re un po’ il peso del contri-buto di risanamento.

Posizione chiaradel Consiglio federale

La ministra delle finanze Eve-line Widmer-Schlumpf hasostenuto decisamente laproposta. Secondo lei, lascia-re alle prossime generazionila copertura del buco dellacassa pensione sarebbe un

grave errore, perché prima opoi qualcuno deve farvi fron-te, anche perché FFS e perso-nale già si assumono la loroparte. Inoltre, la cassa è benamministrata e gestisce conprofitto i suoi investimenti.

La consigliera federale haaggiunto che si sono purestudiate alternative, come adesempio una cassa chiusa peri soli pensionati, oppure unaprocedura con un grado dicopertura ridotto, ma in en-trambi i casi ci potevano es-sere conseguenze incerte eprobabilmente costi più ele-vati.

Sostegno è giunto da tuttigli altri partiti. La consiglieranazionale socialista Bea Heim

ha parlato dell’ansia che av-verte fra gli interressati dellasua regione, Olten, e EdithGraf-Lischer, che ha dappri-ma chiarito il suo interesseper il problema, lavorando alSEV, ha aggiunto che si trattadi un semplice ombrello peril personale e non un paraca-dute d’oro.

Molto differenziata è statal’importanza data dai varipartiti a questa trattanda: so-cialisti e verdi hanno ripartitoil tempo a loro disposizionesu tre oratori ciascuno, perpoter illustrare compiuta-mente i loro argomenti,mentre l’UDC ha messo incampo i suoi pezzi grossi. Peril PPD ha parlato la quasi sco-

nosciuta argoviese Esther Eg-ger e il PLR ha mandato allatribuna solo Fabio Abate.

Votazione determinante

La votazione più importanteè stata quella sull’entrata inmateria, accettata con 124voti contro 45 e 13 astensio-ni (per i particolari v. riqua-dro). In votazione finale i sìsono stati 132, i no 42 e 7 gliastenuti. Curioso il compor-tamento del liberale zuri-ghese Markus Hutter: allatribuna ha appoggiato la pro-posta, ma in votazione si èastenuto…

Peter Moor

Con i voti contrari di quasi tutta l’UDC e di alcuni PPD, il Nazionale ha accettatodi accordare alla Cassa pensioni delle FFS un contributo federale. Non basta acompletare il risanamento, ma è un passo nella giusta direzione.

Appena una boccata d’ossigeno

1 miliardo e 148 milioni dalla Confederazione alla Cassa Pensione delle FFS

Gr. Gruppo parlamentare:V VerdiPS Partito socialistaCEG Partito popolare democratico, Partito Evangelico, Partito dei Verdi LiberaliPBD Partito borghese democraticoPLR Partito liberale radicaleUDC Unione democratica di centro- Senza gruppo

Voto:Sì ha votato per l’entrata in materiaNo ha votato contro l’entrata in materiaast. era presente, ma si è astenuto/aass. assente al momento del votoP presidente del Consiglio, non vota

Nome Cognome Gr. Can. VotoGeri Müller V AG SìTherese Frösch V BE SìFranziska Teuscher V BE SìAlec von Graffenried V BE SìMaya Graf V BL SìAnita Lachenmeier-Thüring V BS Sì

Marie-Thérèse Weber-Gobet V FR SìAntonio Hodgers V GE SìUeli Leuenberger V GE SìLouis Schelbert V LU SìFrancine John-Calame V NE SìYvonne Gilli V SG SìBrigit Wyss V SO SìDaniel Brélaz V VD SìAdèle Thorens Goumaz V VD SìChristian van Singer V VD SìJosef Zisyadis V VD SìJosef Lang V ZG SìMarlies Bänziger V ZH SìBastien Girod V ZH SìKatharina Prelicz-Huber V ZH SìDaniel Vischer V ZH SìPascale Bruderer Wyss PS AG SìMax Chopard-Acklin PS AG SìDoris Stump PS AG SìEvi Allemann PS BE SìAndré Daguet PS BE SìMargret Kiener Nellen PS BE SìHans Stöckli PS BE SìUrsula Wyss PS BE ass.Susanne Leutenegger Oberholzer PS BL Sì

Eric Nussbaumer PS BL SìBeat Jans PS BS SìSilvia Schenker PS BS SìChristian Levrat PS FR SìJean-François Steiert PS FR SìJean-Charles Rielle PS GE SìMaria Roth-Bernasconi PS GE SìCarlo Sommaruga PS GE SìAndrea Hämmerle PS GR SìJean-Claude Rennwald PS JU SìPrisca Birrer-Heimo PS LU SìJacques-André Maire PS NE SìHildegard Fässler-Osterwalder PS SG SìPaul Rechsteiner PS SG SìHans-Jürg Fehr PS SH SìBea Heim PS SO SìAndy Tschümperlin PS SZ SìEdith Graf-Litscher PS TG SìMarina Carobbio Guscetti PS TI SìFabio Pedrina PS TI SìJosiane Aubert PS VD SìAda Marra PS VD SìRoger Nordmann PS VD SìEric Voruz PS VD SìStéphane Rossini PS VS Sì

ECCO COME HANNO VOTATO I CONSIGLIERI NAZIONALI SULLA CASSA PENSIONI FFS

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Alla fine, 132 consiglierinazionali hanno appro-vato il contributo al ri-

sanamento della cassapensioni FFS

Nome Cognome Gr. Can. VotoJacqueline Fehr PS ZH SìMario Fehr PS ZH ass.Chantal Galladé PS ZH SìChristine Goll PS ZH SìAndreas Gross PS ZH SìDaniel Jositsch PS ZH SìAnita Thanei PS ZH SìRicardo Lumengo – BE SìEsther Egger-Wyss CEG AG SìRuth Humbel CEG AG SìMarkus Zemp CEG AG NoArthur Loepfe CEG AI NoNorbert Hochreutener CEG BE SìMarianne Streiff-Feller CEG BE SìElisabeth Schneider-Schneiter CEG BL SìDominique de Buman CEG FR SìThérèse Meyer-Kaelin CEG FR SìLuc Barthassat CEG GE SìSep Cathomas CEG GR SìIda Glanzmann-Hunkeler CEG LU ass.Ruedi Lustenberger CEG LU SìPius Segmüller CEG LU SìJakob Büchler CEG SG ast.Lucrezia Meier-Schatz CEG SG SìElvira Bader CEG SO SìPirmin Bischof CEG SO Sì

Reto Wehrli CEG SZ SìBrigitte Häberli-Koller CEG TG SìMeinrado Robbiani CEG TI SìChiara Simoneschi-Cortesi CEG TI ass.Jacques Neirynck CEG VD SìViola Amherd CEG VS SìChristophe Darbellay CEG VS SìPaul-André Roux CEG VS SìRoberto Schmidt CEG VS SìGerhard Pfister CEG ZG ast.Martin Bäumle CEG ZH ass.Urs Hany CEG ZH SìMaja Ingold CEG ZH SìTiana Angelina Moser CEG ZH SìKathy Riklin CEG ZH SìBarbara Schmid-Federer CEG ZH SìThomas Weibel CEG ZH SìHans Grunder PBD BE SìUrsula Haller Vannini PBD BE SìMartin Landolt PBD GL SìBrigitta M. Gadient PBD GR SìHansjörg Hassler PBD GR SìCorina Eichenberger-Walther PLR AG SìPhilipp Müller PLR AG ass.Marianne Kleiner PLR AR SìPeter Flück PLR BE SìChrista Markwalder PLR BE Sì

Pierre Triponez PLR BE SìChristian Wasserfallen PLR BE SìHans Rudolf Gysin PLR BL ass.Peter Malama PLR BS ass.Jacques Bourgeois PLR FR SìMartine Brunschwig Graf PLR GE SìHugues Hiltpold PLR GE SìChristian Lüscher PLR GE ast.Tarzisius Caviezel PLR GR SìOtto Ineichen PLR LU SìGeorges Theiler PLR LU ast.Laurent Favre PLR NE SìSylvie Perrinjaquet PLR NE SìEdi Engelberger PLR NW SìWalter Müller PLR SG SìKurt Fluri PLR SO ass.Werner Messmer PLR TG ass.Fabio Abate PLR TI SìIgnazio Cassis PLR TI SìFulvio Pelli PLR TI SìGabi Huber PLR UR SìCharles Favre PLR VD SìOlivier Français PLR VD SìIsabelle Moret PLR VD ass.Claude Ruey PLR VD Sì

Continua a pagina 10

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10 DOSSIERcontatto.sevN. 05/1117.3.2011

Grazie al contributo dirisanamento deciso dallecamere federali, il grado dicopertura della CP/FFS sale acirca il 99%. Ma per duediversi motivi, questo nonsignifica ancora la fine delprocesso di risanamento: dauna parte perché occorreraggiungere un grado dicopertura del 107%; d’altraparte, perché nuovi calcolidelle aspettative di vitapotrebbero di nuovo peggio-rarlo.Nel comunicato diffuso dopola votazione, le FFS hannocosì illustrato la situazionedella cassa: «Nonostante ilcontributo della Confedera-zione e le incisive misure dirisanamento avviate, la cassapensione delle FFS non èancora risanata. Per questomancano ancora le riserve difluttuazione. Ora il compitodel risanamento passa alleFFS, alla loro cassa pensionee agli assicurati. Se siconsiderano gli sforzi già inatto, la difficile situazionefinanziaria delle FFS el’incertezza che regna suimercati finanziari, si tratta diun’impresa ardua.»

CASSA PENSIONE:QUALE FUTURO? Molto meno rallegrante di

quella relativa alle FFS è ladecisione del parlamento perle imprese e gli assicuratidella vecchia Ascoop: ilNazionale ha deciso, contro ilparere del Consiglio federale,che nessun’altra cassapensione può contare su uncontributo di risanamentodella cassa federale. Neldibattito, più volte si è parlatodell’Ascoop. A deporre controla concessione di un contri-buto, è stato detto, c’eranodiversi motivi: le diversecondizioni di garanzia (laConfederazione è azionistaminoritaria), la posizionenegativa di molti cantoni e,non da ultimo, i gravi erroricommessi dai precedentidirigenti della cassa che,all’inizio degli anni 2000,hanno contribuito a che ildisastro fosse ancora piùgrande. Il Nazionale haaccettato la proposta con115 voti a favore e 63 contra-ri. Il PS e i Verdi hanno votatocontro. Il Consiglio degli Stati,che si è già espresso controuna prima volta, dovràpronunciarsi di nuovo. Taledecisione non è irrevocabile,poiché in futuro il Parlamentopotrà decidere diversamente.

E LA SYMOVA?

Il lungo lavoro di lobbismosvolto dal SEV ha portato incascina tanto fieno, quantoera realisticamente possibilefalciare. «In tutti gli incontricon parlamentari federali ab-biamo fatto presente che ildebito della Confederazionesarebbe nettamente più alto»precisa Daniela Lehmann,coordinatrice politica al SEV.Ma bisogna considerare cheuna parte consistente deiparlamentari borghesi eraorientata piuttosto verso uncontributo zero, che non

uno più elevato. Ecco perchéil miliardo e 148 milioni sisono rivelati un compromes-so accettabile dalla maggio-ranza. Ancora due anni fa,stando all’esito della consul-tazione, non si sarebbe potu-to sperare in questo risultato.Grazie ad un intenso lavoro,SEV e FFS hanno costruito lecondizioni che hanno per-messo ad una maggioranzadi dire sì. «Finalmente, laConfederazione fornirà allacassa pensione il suo contri-buto, da lungo tempodovuto, anche se tutti noisappiamo che è nettamente

inferiore a quanto sarebbedovuto essere» sostiene ilpresidente SEV Giorgio Tuti.Vengono sempre a mancarele riserve di fluttuazione deititoli, per la cui copertura ilcontributo federale sarebbedovuto ammontare a più di3 miliardi. «Non posso asso-lutamente capire l’atteggia-mento in particolare dei par-lamentari UDC, che hannocombattuto la proposta delConsiglio federale, portandoargomenti fuori dalla realtàpur di poter giustificare il lorono» aggiunge infervoritoTuti. Pmo

Il risultato di questo dibat-tito viene considerato unsuccesso, se si tien contodell’energia e dell’impe-gno che sono stati neces-sari. Quanto deciso nonbasta, ma va visto positi-vamente nel quadro di unapolitica realistica.

«La politica è l’artedel possibile»

Il SEV parzialmente soddisfatto per la decisione del Nazionale

pmo

Il primo contatto diretto con i parlamentari nel mese di settembre del 2009.

Continua dalla pagina 9

Nome Cognome Gr. Can. VotoJean-René Germanier PLR VS PDoris Fiala PLR ZH SìMarkus Hutter PLR ZH ast.Filippo Leutenegger PLR ZH ast.Ruedi Noser PLR ZH SìSylvia Flückiger-Bäni UDC AG NoLieni Füglistaller UDC AG NoUlrich Giezendanner UDC AG ass.Walter Glur UDC AG ass.Hans Killer UDC AG NoLuzi Stamm UDC AG ass.Andreas Aebi UDC BE NoAdrian Amstutz UDC BE NoAndreas Brönnimann UDC BE ast.Andrea Martina Geissbühler UDC BE NoJean-Pierre Graber UDC BE SìRudolf Joder UDC BE SìSimon Schenk UDC BE NoErich von Siebenthal UDC BE NoHansruedi Wandfluh UDC BE No

Caspar Baader UDC BL NoChristian Miesch UDC BL NoSebastian Frehner UDC BS NoJean-François Rime UDC FR NoYves Nidegger UDC GE NoAndré Reymond UDC GE NoDominique Baettig UDC JU NoYvette Estermann UDC LU NoJosef Kunz UDC LU ast.Felix Müri UDC LU NoYvan Perrin UDC NE ast.Christoph von Rotz UDC OW NoElmar Bigger UDC SG NoToni Brunner UDC SG NoRoland Rino Büchel UDC SG NoThomas Müller UDC SG SìTheophil Pfister UDC SG NoLukas Reimann UDC SG NoThomas Hurter UDC SH NoRoland F. Borer UDC SO NoWalter Wobmann UDC SO NoPeter Föhn UDC SZ NoPirmin Schwander UDC SZ No

J. Alexander Baumann UDC TG NoPeter Spuhler UDC TG SìHansjörg Walter UDC TG ast.Norman Gobbi UDC TI ass.André Bugnon UDC VD NoAlice Glauser-Zufferey UDC VD ast.Jean-Pierre Grin UDC VD ast.Guy Parmelin UDC VD NoPierre-François Veillon UDC VD SìOskar Freysinger UDC VS ass.Marcel Scherer UDC ZG NoMax Binder UDC ZH ast.Toni Bortoluzzi UDC ZH NoHans Fehr UDC ZH NoAlfred Heer UDC ZH NoHans Kaufmann UDC ZH ass.Christoph Mörgeli UDC ZH NoNatalie Simone Rickli UDC ZH NoHans Rutschmann UDC ZH NoErnst Schibli UDC ZH NoUlrich Schlüer UDC ZH NoJürg Stahl UDC ZH NoBruno Zuppiger UDC ZH No

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SERVIZIO ......

11contatto.sevN. 05/1117.3.2011

DENTRO LA CRONACADI GADDO MELANI

La primavera araba

Con tutta l’attenzione puntata sui drammatici av-venimenti libici, passano in secondo piano gli svi-luppi del rivolgimento generale nei paesi arabi,iniziato lo scorso dicembre in Tunisia con il suicidiodel giovane ambulante Mohamed Bouazizi. Indi-pendentemente dalla conclusione che avrà la rivoltain Libia, quanto sta avvenendo in Nord-Africa e intutta l’area medio-orientale (e non solo) avrà riper-cussioni e conseguenze fondamentali sul piano glo-bale.La rivolta in effetti prosegue e si amplia caricandosidi significati sempre più precisi. Come sta accaden-do in Libano, dove si vanno ripetendo massicce di-mostrazioni di piazza, essenzialmente giovanili, incui si chiede l’abolizione del sistema istituzionaleconfessionale in vigore dal 1943. Quell’anno i fran-cesi concedendo l’indipendenza al Libano imposerouna delicata ripartizione delle cariche pubbliche sul-la base delle diverse confessioni, cristiane e musul-mane, praticate nel Paese. Un sistema che ingabbiale libere scelte della società e che, a detta di moltiosservatori, va considerato come primo responsabiledi tutti i mali libanesi.Ebbene in questi giorni per le strade di Beirut, invecedi sentire scandire slogan inneggianti ad Allah o alPanteon cristiano, si sono letti cartelli con scrittequali «il confessionalismo è l’oppio delle masse»,«in rivolta per rovesciare gli agenti del confessionali-smo». Altro che fondamentalismi islamici o cristia-ni (come nella tradizione libanese)! Dal Signore aMarx: non è davvero un passaggio di poco conto!Novità di rilievo emergono ogni giorno anche dalloEgitto. Nelle ultime dimostrazioni di piazza sonostate prese d’assalto e saccheggiate le sedi dell’odia-ta polizia segreta, per salvare dalla distruzione ladocumentazione relativa alla pluridecennale repres-sione del regime. E i documenti così salvati sonostati consegnati al nuovo governo per metterlo ingrado di istituire processi contro i responsabili delterrore degli anni passati.Governo, che vede ora nella carica di ministro degliesteri, un noto giurista, Nabil Elaraby, che non na-sconde le sue simpatie per la causa palestinese e chedi certo non avallerà le politiche israeliane nel Terri-tori Occupati, come fatto dal suo predecessore.Nel mondo arabo, dopo lo Yemen e il Bahrein, dovele manifestazioni hanno assunto le dimensioni dellarivolta, si hanno i primi segnali di protesta inOman, negli Emirati, ma anche nel Kuweit e nellastessa Arabia Saudita, dove le prime a scendere inpiazza sono state alcune decine di donne sciite.Il vento della rivolta che soffia dal Nord-Africa viag-gia verso Est facendo sentire i suoi refoli sin nellalontana Cina. Grazie a Internet in numerose cittàsono state indette le «marce del gelsomino». Sul lorosvolgimento la censura imposta dal governo, ched’altronde le nega, impedisce di conoscerne i parti-colari. Si sa però di scontri con la polizia, come aShangai, dove a farne le spese sono stati una quin-dicina di giornalisti stranieri, malmenati e fermatidagli agenti.

§

Assunto nel mese di marzodel 2008 come ausiliario inun’azienda di servizio di ri-storazione ferroviaria, Albertoviene richiamato diverse vol-te per essersi scordato di regi-strare le consumazioni ven-dute. L’ultimo richiamo vie-ne accompagnato da unaminaccia di licenziamento.In seguito la situazione sinormalizza. Nel mese di otto-bre del 2009, Alberto è vitti-ma di un incidente professio-nale, che lo costringe ad unaassenza dal lavoro per unmese e mezzo a tempo pienoe poi per un altro mese al

Fortunatamente è un caso raro, ma un licenziamento può essere giustificato anche quandosi è a beneficio dell’assicurazione malattia.

Colpi di diritto

Hanno il diritto di licenziarci se siamo in malattia?

La protezione contro unlicenziamento durante unamalattia non è assoluta.Una realtà che è stata re-centemente illustrata egiustificata dal Tribunaledei Probi Viri.

50%. Dopo un breve ritornoal lavoro, torna di nuovo inmalattia al 100% con tantodi certificato medico. Nelcorso di questo periodo siproduce un evento che scate-na le ire del datore di lavoro:alla fine del mese di gennaiodel 2010, Alberto viene vistoda diversi colleghi a bordo diun treno, senza biglietto main uniforme, intento a ven-dere bibite. All’indomani Al-berto riceve una lettera di li-cenziamento, immediato incaso di recidiva. Un mesedopo l’azienda interrompe ilcontratto di lavoro nel rispet-to dei termini, allorquandoAlberto ha ripreso il lavoro al50%. In seguito Alberto è inmalattia al 100% fino alla fi-ne di marzo. Il collega chiedeal SEV di intervenire legal-mente a sua difesa. Viene in-terposto un ricorso per licen-ziamento abusivo, accompa-gnato da una richiesta di ri-sarcimento per torto morale.

Il Tribunale considera che ilmotivo della disdetta sia lega-to effettivamente al compor-tamento di Alberto, che hagravemente infranto i suoidoveri viaggiando senza bi-glietto e in uniforme, allor-quando avrebbe dovuto esse-re in congedo malattia al100%. Le accuse di Albertoinerenti le pressioni subiteper tornare al lavoro, nonfanno il peso rispetto alle ri-petute scorrettezze del suocomportamento e al manca-to rispetto degli obblighi pro-fessionali. Respinta categori-camente, oltre all’opposizio-ne al licenziamento, anchela richiesta di riconoscere iltorto morale. È stato soloprocrastinato di un meseil termine della disdettadel rapporto di lavoro, sullabase dell’ultimo certificatomedico.

Servizio di protezione giuridica

Il SEV invita i suoi membri ad alcune riunioniinformative sul nuovo contratto collettivo di lavoroFFS/FFS Cargo. Esse saranno dirette dagli specialistiche hanno condotto le trattative per il SEV, cheillustreranno il nuovo sistema salariale e le sueconseguenze sul rapporto di lavoro:• Come funziona?• A cosa si deve prestare attenzione nel passaggio

dal vecchio al nuovo sistema?• Quali sono i punti più importanti per i dipendenti?

Le riunioni non tratteranno per contro le singoleclassificazioni, né le ripercussioni per i singolidipendenti.

Il SEV sarà a disposizione per analizzare le questio-ni individuali in un secondo tempo, quando le FFSavranno comunicato a ogni singolo dipendente lapropria classificazione.

SERATE INFORMATIVE NUOVO SISTEMA SALARIALE FFS

Località Data OrarioLosanna, Buffet de la Gare 21 marzo 10.00Lucerna, Hotel Anker 22 marzo 18.15S. Gallo, Restaurant Dufour 24 marzo 18.00Coira, BerufsschuleGesundheit und Soziales 28 marzo 18.00 Zurigo, Volkshaus, gelber Saal 29 marzo 19.00Bellinzona, Casa del popolo 4 aprile 18.00

Corso di formazione SEVper i rappresentanti del personale

Descrizione: lo strumento della partecipazioneaziendale si diffonde pure nelle aziende deitrasporti pubblici. Il compito dei rappresentanti delpersonale è di importanza capitale per i collabora-tori come pure per l’insieme della azienda. Il lavoroper questi membri è molto impegnativo e spessonon facile. La formazione è dunque fondamentale.Contenuti: compiti e diritti della rappresentanza,chiarimento dei ruoli, collaborazione con il SEV

Obiettivi: i partecipanti conoscono gli strumenti eprincipi del ruolo, conoscenza delle disposizioni legalie chiara conoscenza dei propri compitiPartecipanti: rappresentanti del personale FFS,FFS Cargo ed aziende concessionarie di trasportoRelatori: Angelo Stroppini e Françoise Gehring,segretari sindacali SEVData e luogo: mercoledì 6 aprile 2011, presso laCasa del Popolo a BellinzonaCosti: membri SEV gratuito, non membri 250 franchi

Iscrizione: segretariato SEV Bellinzona, telefono091 825 01 15

Informazioni: [email protected]

PROGRAMMA DI FORMAZIONE

www.sev-online.ch

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AGENDA ......

13contatto.sevN. 05/1117.3.2011

Ordine del giorno1. Apertura assemblea e

approvazione O. d. G.2. Nomina scrutatori3. Approvazione verbale ultima

assemblea4. Rapporti: a) del Presidente b) del Cassiere c) della Commissione di

verifica della gestione d) discussione e approva-

zione rapporti5. Preventivo 2011

6. Nomine: a) di un supplente nella

commissione di verifica della gestione

b) di due rappresentanti all’Assemblea dei delegati

7. Relazione di un segretarioSEV

8. Consegna attestati dibenemerenza (40.mo, 50.moe 60.mo SEV)

9. EventualiIl verbale dell’Assemblea 2010e i conti 2010 saranno a

disposizione per consultazionea partire dalle ore 15.30.

Il Comitato PV Ticino e Moesano

Avviso importante: al termine avrà luogo unacenetta alla quale sono invitatitutti i presenti all’Assemblea;chiediamo cortesemente diannunciarsi entro il 19 marzo2011 a: Biagino Gioli, telefono091 825 85 83, e-mail:[email protected]

Assemblea generale a Bellinzonagiovedì 24 marzo, ore 16.00, Casa del popolo

■ PV Ticino e Moesano – ferrovieri pensionati

Il pranzo del Raduno Primaverile quest’anno è previsto a Tenero,presso l’Azienda agricola «Il Saliciolo»:

martedì 3 maggio 2011.

I particolari seguiranno sui prossimi numeri del giornale sindacale.

Il comitato sezionale

PV TICINO E MOESANOFERROVIERI PENSIONATI

PREAVVISO RADUNO PRIMAVERILE

l’Assemblea primaverile della Sottofederazione Lavori, SezioneTicino si svolgerà:

venerdì 15 aprile 2011, alle ore 1800,.

presso il Ristorante Casa del Popolo a Bellinzona.

Vi aspettiamo!La vostra presidente Barbara Marcionetti

LAVORI SEZIONE TICINO

PREAVVISO ASSEMBLEA

Ordine del giorno:1. Apertura e comunicazioni2. Approvazione verbale ultima

assemblea3. Relazione presidente 4. Conti 20104.1 Relazione cassiere4.2 Rapporto revisori

4.3 Ammissioni / Dimissioni5. Il lavoro nel canton Ticino, relazione di Saverio Lurati,

presidente dell’Unionesindacale Ticino e Moesa egranconsigliere

6. Relazione sindacale PietroGianolli

7. Eventuali

Contiamo sulla partecipazio-ne di tutti i colleghi liberi daimpegni di servizio. Sonocordialmente invitati anche icolleghi pensionati.

Il presidente sezionale,

Peter Bernet

Assemblea generale a Comanogiovedì 31 marzo, ore 19.30, presso Osteria da Rosi

■ Sezioni VPT TPL – SNL – ARL – FLP – AM

L’Assemblea avrà come ospiti Franziska Teuscher, consiglieranazionale e membro della commissione trasporti, e di AndréDaguet, consigliere nazionale e segretario UNIA.All’ordine del giorno info di Jürg Hurni, segretario SEV.Per maggior informazioni e iscrizioni: Beat Jurt 031 921 84 09 o079 738 66 86. E-mail: [email protected] Beat Jurt

TS MITTELLAND

Assemblea generale a Bernasabato 9 aprile, ore 09.30, hotel Bern

Ordine del giorno1. Saluto introduttivo2. Verbale dell’ultima

assemblea3. Rapporti a) del presidente sezionale

ad interim b) del cassiere e dei revisori c) approvazione dei conti4. Consegna onoreficenze

per 25 e 40 anni d’apparte-nenza al SEV

5. Relazione sindacale su temid’attualità

6. EventualiAll’assemblea sarà presente comeospite il presidente della sotto-federazione Werner Schwarzer.Vi invitiamo tutti a partecipare!Al termine verrà offerto unrinfresco ed uno spuntino.

Assemblea generale ordinariamercoledì 30 marzo, ore 17.00,Bellinzona presso Casa del popolo

■ Sezione TS Ticino

Giornata pensionati22 marzo, dalle 10.00alle 16.00, KongressHotel Olten, a OltenTermine di iscrizione:12 marzo

Settore turistico 21 aprile, sul SäntisTermine di iscrizione:10 aprilePer maggiori informazioni eiscrizione rivolgersi a: PeterBernet, tel.: 079 859 76 21,e-mail:[email protected]

GIORNATENAZIONALI

IMPRESSUMcontatto.sev è il giornale del sindacato del personale dei trasporti SEV.Pubblicazione quindicinale.

Editore: SEV, www.sev-online.ch

Redazione: Peter Moor (caporedattore), Peter Anliker, Alberto Cherubini, AnitaEngimann, Beatrice Fankhauser, Markus Fischer, Françoise Gehring, Pietro Gianolli,Patrizia Pellandini Minotti, Hélène Koch, Henriette Schaffter

Indirizzo della redazione: contatto.sev, casella postale, 6501 Bellinzona;[email protected], tel. 091 825 01 15, fax 091 826 19 45

Abbonamenti e cambiamenti di indirizzo: SEV, divisione amministrativa,casella postale, 3000 Berna 6, [email protected], tel. 031 357 57 57,fax 031 357 57 58, abbonamento annuale per i non affiliati: CHF 40.–

Pubblicità: Zürichsee Werbe AG, Seestr. 86, 8712 Stäfa, tel. 044 928 56 11,fax 044 928 56 00, www.zs-werbeag.ch, [email protected]

Prestampa: AZ Medien, Aarau, www.azmedien.ch.

Stampa: Mittelland Zeitungsdruck AG, SOL PRINT, Subingen; www.solprint.ch(azienda del gruppo AZ Medien AG)

Prossima edizione il 31 marzo 2011. Termine dichiusura redazionale: giovedì 24 marzo alle 10.00.

Si terrà al Ristorante Schüt-zenhaus Burgdorf con la rela-zione della signora Bertschi-Graf sui cambiamenti sulposto di lavoro. La giornata èaperta a tutte e tutti gli inte-ressati.

Maggiori informazioni eiscrizioni direttamente allasottofederazione, e-mail:[email protected], tel.:079 422 55 00.

Convegno donne,26 marzoore 09.00

■ SF BAU

Presso il Ristorante Gleis 13.Iscrizione e informazioni:rené[email protected]. Se-gue cena in comune. Viattendiamo numerosi!

Assemblea:25 marzo, Oltenore 17.00

■ SF Polizia ferroviaria

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14 SEZIONIcontatto.sevN. 05/1117.3.2011

Gli sforzi particolari nel reclutamento di nuovimembri vanno premiati. Perciò la sottofederazioneSBV lancia uno speciale concorso fra i suoi mem-bri, fra marzo e novembre 2011. Chi avrà reclutatoil maggior numero di membri SBV vincerà una fi-ne settimana per due persone a Brissago o Vitznau.Sono inoltre previsti altri interessanti premi (v. ri-quadro).

Il reclutamento di nuovi membri rafforza il sin-dacato. Non mette le ali… ma permette maggiorforza e capacità di realizzare le vostre rivendicazio-ni, non soltanto nel campo del lavoro. Chi benrecluta è a metà dell’opera.

Partecipa anche tu e fai propanda! Il SEV è il tuosindacato, il coerente difensore degli interessi delpersonale dei trasporti pubblici, il partner socialenel dialogo con le FFS.

Ulteriori informazioni su www.sbv-online.choppure tel. 031 357 57 05.

Elisabeth JacchiniPresidente centrale SBV

■ Sottofederazione SBV

I membri del SEV sono ben rappresentati,ricevono un valido sostegno e partecipanoall’attività del sindacato!

Reclutare fa sempre bene!

zVg

La reclutatrice Gilberte Imboden al lavoro a Zurigo.

Concorso

Chi avrà reclutato il maggior numero di membri dellasottofederazione SBV (al minimo due) potrà vincere:

1º premioun fine settimana per due persone al ParkhotelBrenscino di Brissago (TI) o all’hotel Floralpina diVitznau sul lago dei 4 cantoni

2º premioun pranzo o una cena per due persone in un ristorantea scelta

3º – 5º premio 100 franchi in buoni Reka

6º – 10º premiopremio di consolazione

Dal concorso sono escluse la reclutatrice GilberteImboden e la presidente centrale Elisabeth Jacchini.

Durata del concorso: dal 1º marzo al 30 novembre2011. Premiazione in dicembre 2011.

Porgiamo sentite condoglianze al nostro collega OlivieroAlbisetti, colpito negli affetti famigliari per la scomparsadel padre Vittorio.

Vicini al nostro collega Lorenzo Colombo, in lutto per ildecesso del padre, presentiamo sincere condoglianze.

Sezione SBV Ticino

Porgiamo le nostre vive condoglianze al collega Giusep-pe Colosio, per la perdita della madre. Sezione RPV Ticino

Al collega Antonio Cartolano, esprimiamo il nostro vivocordoglio per la morte del suocero. Sezione VPT Lugano TPL

CONDOGLIANZE

Prossime presenze presso il«Dopolavoro ferroviario FS»:mercoledì 23 marzo dalle13.00 alle 20.00, martedì 12 emercoledì 20 aprile dalle 12.30alle 16.00.

Consultare comunquela bacheca della sezione.

Per i colleghi di Mila-no/Venezia siamo volen-tieri a disposizione su ri-chiesta telefonica e suappuntamento: giovedì 24marzo, dalle 09.30 presso lastazione centrale.

ATTENZIONE! il 30 marzoscade il termine per l’inoltro

delle richieste di revisionedell’imposta alla fonte al can-tone. Anche alla luce dei pos-sibili errori amministratividel datore di lavoro, siamo adisposizione gratuitamenteper gli iscritti SEV per una ve-rifica della correttezza degliimporti trattenuti e perl’eventuale domanda di rim-borso, possibile anche in casodi spese straordinarie.

Per informazioni e appun-tamenti contattare: CalogeroFerruccio Noto, telefono0041 79 461 05 37,mail: [email protected]

Permanenza a Domodossola

■ VPT Servizi Ferroviari

ppe

LA PRESIDENTE SBV IN TICINO

La presidente centrale della SBV Elisa-beth Jacchini (a sinistra nella foto sopra),accompagnata da Vanni Nembrini(primo da destra) del comitato SBVTicino e dal segretario sindacale del SEVAngelo Stroppini, ha visitato lo scorso10 marzo i principali punti vendita FFSin Ticino.La visita di cortesia è stata apprezzatadalle collaboratrici e dai collaboratoriche hanno così avuto occasione diparlare direttamente con i vertici dellapropria sottofederazione spiegando lespecificità dei problemi del sud delleAlpi. as

ppe

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SERVIZIO ......

15contatto.sevN. 05/1117.3.2011

Chi sa distinguere a prima vista un castagno da una quercia, o unabete rosso da un larice? Finché si tratta di alberi è abbastanza sem-plice; ma se si tratta di legni impiegati in un mobile, la distinzionediventa impossibile persino per un esperto falegname (ma non, natu-ralmente, per un ambizioso venditore di mobili antichi): castagno,quercia, abete rosso e larice, ciliegio e noce sono infatti specie legnosemolto simili tra loro e, una volta trattate e invecchiate, per identificar-le con certezza bisogna addirittura ricorrere all’esame con il microsco-pio! L’albero è un organismo vivente composto di tessuti, proprio comela pelle e le ossa umane. Nei tessuti del fusto di un albero si trovano fi-bre, vasi di conduzione e cellule che si dispongono, nelle varie specie,in oltre trecento modi diversi. Tuttavia (come non tutti sanno e gli an-tiquari si guardano bene dal far sapere) nella quercia e nel castagno, il95% delle variabili morfologiche coincidono: dunque, per non confon-derli, bisogna rintracciare al microscopio quel 5% che li differenzia. Ingenere il legno non si degrada per il solo trascorrere del tempo: in con-dizioni ottimali può durare persino millenni. Tuttavia esistono nume-rosi fattori naturali di degrado, che ne possono compromettere laresistenza. I legni chiari, ad esempio, sono molto sensibili alla luceche, attraverso un processo di ossidazione, li scurisce e quando questoaccade l’unica soluzione per tornare al colore originale è la cosiddetta«lamatura», cioè l’asportazione di uno strato superficiale, che però ri-muove anche la patina naturale d’invecchiamento, caratteristica moltoapprezzata dagli intenditori di mobili antichi. Il danno più grave inassoluto è però quello provocato dall’umidità: com’è noto, infatti, il le-gno è «igroscopico», cioè assorbe l’umidità atmosferica, e in presenzadi sbalzi climatici tende a gonfiarsi e rilasciarsi, fino a deformarsi ospaccarsi. Un alto tasso di umidità interna associato ad una tempera-tura esterna tra i 20 e i 30 gradi, favorisce inoltre l’attacco da parte difunghi, organismi microscopici che demoliscono le pareti cellulari dellegno, causandone la cosiddetta «carie» o «marciume». Ecco perché, alcontrario, grazie al clima secco del posto sono giunti fino a noi presso-ché intatti alcuni mobili dell’antico Egitto, risalenti addirittura a quat-tromila anni fa! Infine, da non sottovalutare, c’è anche il problemadegli insetti xilofagi (= «mangiatori di legno»). Già gli antichi romanicercarono di combatterli, impregnando i mobili di oli o di cera, avendonotato che i legni resinosi risultavano meno appetibili. In verità, quelliche noi chiamiamo genericamente «tarli» sono un centinaio di insettixilofagi diversi, lunghi dai 4 ai 40 millimetri: si nutrono di legno epossiedono nel loro stomaco enzimi adatti a digerire la lignina. I piùcomuni sono gli «anofidi», che depongono le uova in autunno e a pri-mavera escono, lasciando come traccia il caratteristico foro. Pertanto,quando si trovano questi fori sui mobili di casa, l’insetto potrebbe nonesserci più, ma aver deposto altre uova… Non a caso i tarli sono diven-tati protagonisti di svariati modi di dire: «Ogni legno ha il suo tarlo»,recita un famoso proverbio italiano; mentre un proverbio Maori avver-te: «Il tarlo è piccolo, ma può abbattere grandi alberi».

A SPROPOSITO DI …DI ROBERTO DE ROBERTIS

Legno in chiaro-scuro

TRASPORTO PUBBLICO DI SUCCESSO ... SECONDO PELLET

Page 16: E ora arrivano i soldi · 2019. 7. 25. · La storia della parità in Svizzera è ancora tutta da scrivere, soprattutto nei fatti. Le donne del movimento sindacale svizzero lo hanno

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16 RITRATTOcontatto.sevN. 05/1117.3.2011

La carriera professionale diChristian Kunz è iniziata conl’apprendistato di muratore.Dopo tre mesi, era già mem-bro del SEL, il sindacato del-l’edilizia e del legno.

Alcuni anni dopo, haperò deciso di cambiarmestiere, in quanto l’atti-vità sui cantieri era troppodura per lui ed è diventatocamionista «in una ditta dipunta» come precisa ancoraoggi soddisfatto, dove haavuto ottimi contatti contutti i colleghi. La ditta se-guente ha vissuto sei ristrut-turazioni in sette anni, magli ha permesso di acquisirenotevoli esperienze. Chri-stian, lo si nota subito, sa

sempre cogliere il lato posi-tivo delle cose.

Il collega

Il cambiamento di professio-ne ha però comportato an-che un cambio di sindacato.Christian è infatti passato allaFCTA (l’allora federazione delcommercio, trasporti e ali-mentazione), in cui il suo im-pegno non è passato inosser-vato, tanto che è stato elettoprima in comitato e poi pre-sidente della locale sezione.

Trasporti delicati

Anche il successivo posto dilavoro era molto impegnati-vo. Christian riforniva infattii distributori di benzina dicarburante con un autotre-no. Il lavoro era molto benorganizzato, il team moltoaffiatato e Christian è semprestato trattato molto bene, an-che quando ha deciso, unavolta ancora, di cambiare.

Trasporto regionale

Nell’estate del 1997, Chri-stian Kunz è infatti passato

alla RBS, la ditta che svolge iltrasporto regionale tra Bernae Soletta, dato che avevaconseguito, a titolo privato,anche la patente per guidare ibus. Christian ha sempre pre-ferito anticipare gli eventi,approfittando di ogni occa-sione per acquisire nuovecompetenze. Ha mantenutoanche il permesso di traspor-tare merci pericolose, nono-stante da molti anni nonabbia più avuto necessità disvolgere questa mansione.

Bus notturni

Trasportare viaggiatori ètutt’altra cosa. ChristianKunz presta servizio su tuttele linee, compreso il «Moon-liner», la linea notturnasuburbana della regione diBerna, che è uno dei suoicompiti preferiti «non fosseper gli orari un po’ sballati».Fatica infatti a volte a passaredagli orari diurni a quelli dinotte, mentre non ha maiavuto difficoltà con l’utenzaun po’ particolare di questibus. È sempre stato molto

aperto ai contatti con la gen-te, indipendentemente sesono pendolari giornalieri o(prevalentemente) giovaninottambuli festaioli.

Il sindacato

L’attività alla RBS lo ha por-tato al suo terzo sindacato,anche se Christian non halasciato Unia, dove nel frat-tempo la FCTA era confluitae dove ha mantenuto molteamicizie. È quindi membrodi entrambi, per solidarietà,per avere informazioni e an-che perché convinto che ilsindacato dia una certa sicu-rezza.

Tribunale del lavoro

Christian è stato molto atti-vo anche in Unia, che harappresentato nel tribunaledel lavoro della città diBerna e dei dintorni. «Nondovevo presenziare ad ogniseduta, ma ho avuto occa-sione di seguire un paio dicasi molto interessanti». Lariorganizzazione dell’appa-rato e la regionalizzazione

del tribunale del lavoro lohanno però indotto, a ma-lincuore, a lasciare questaattività. Lo studio degli in-carti, sebbene molto inte-ressante, era infatti dive-nuto troppo oneroso.

Famiglia e politica

La vita non è però solo lavo-ro. Christian Kunz è sposato,ha due figli ormai adulti eabita con la moglie a Worb-lental – lungo la linea dellaRBS.

Cassiere della sezione delpartito socialista, fa parte an-che della commissione edili-zia e di quella dei trasportidel suo comune. «Ho acqui-sito molte conoscenze edesperienze, che mi tornanosempre utili, anche sul lavo-ro, dove rappresento il setto-re bus nella commissione delpersonale dell’azienda. Pensosia difficile abbindolarmi emi impegno con serietà, one-stà e concretezza».

Peter Anliker

Christian Kunz (53) è auti-sta di bus. Gli piace la pro-fessione, anche per i con-tatti che offre con la gente.È membro del SEV, il suoterzo sindacato.

«Serietà, onestà e concretezza»Christian Kunz non vorrebbe avere un solo sindacato

pan.

Christian Kunz acco-glie gli utenti del suobus con un sorrisoaperto e spontaneo.