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Didattica per DSA e non solo… Buone pratiche per un apprendimento significativo Pontedera, novembre 2014 Anna Novi

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Didattica per DSA e non solo…

Buone pratiche per un apprendimento significativoPontedera, novembre

2014Anna Novi

Introduzione

DSA collegati a disturbi di

§ INTERNALIZZAZIONE ESTERNALIZZAZIONE

§ QUADRI DEPRESSIVI - DISTURBI DA DEFICIT D'ATTENZIONE

§ DISTURBI D'ANSIA CON O SENZA IPERATTIVITA'

§ DISTURBI OPPOSITIVO-PROVOCATORI

§ DISTURBI DELLA CONDOTTA

§ IL DATO COSTANTE è LA BASSA AUTOSTIMA E UNA SITUAZIONE DI COSTANTE SVANTAGGIO

§ I RAGAZZI NON CERCANO DI MIGLIORARE LE COMPETENZE, MA LA PRESTAZIONE.

§ ATTRIBUISCONO ALL'INSUCCESSO UNA LORO MANCANZA DI ABILITA' E LA REPUTANO STABILE

Reazioni contro l’insuccesso

MODELLO DI IMPOTENZA MODELLO DI ORIENTAMENTO

APPRESA ALLA PADRONANZA

E’ un atteggiamento depressivo risposta motivata che permette

che rende la situazione ingestibile la concentrazione

 

 TUTOR COME SOSTEGNO PSICOLOGICO PER AFFRONTARE IN MODO DIVERSO L’APPRENDIMENTO E POTENZIARE L’AUTOSTIMA E LA FIDUCIA IN SE’. RICHIEDE UNA FORTE CAPACITA’ DI ASCOLTO DELL’ADULTO E UN GROSSO IMPEGNO DEL BAMBINO .

ALFABETO

§ ALFABETO- sistema fonetico basato sul trasferimento dei fonemi in simbolismo grafico

§ I fonemi sono segmenti acustici astratti

§ Linguaggio è una sequenza di onde continue e variabili di energia acustica

LEGGERE presuppone la capacità di:

v Dare un significato ai segni

v Traduzione in suoni comprensibili in un tempo ragionevole

PREREQUISITI APPRENDIMENTO LETTO-SCRITTURA

§ Acquisizione dello schema corporeo

§ Lateralizzazione

§ Orientamento

§ Organizzazione spazio-temporale

§ SPINTA MOTIVAZIONALE

Tappe dello sviluppo della letto-scrittura

TAPPE DI SVILUPPO DELLA LETTO-SCRITTURA

Ferreiro e Teberosky (1985)

Apprendimento della scrittura secondo tappe fisse collegate fra loro

§ FASE DEGLI SCARABOCCHI - Scrittura non collegata alla lettera

§ FASE PRECONVENZIONALE-Il bambino usa le lettere combinate a caso. Più lettere per indicare un oggetto grande ….

§ FASE SILLABICA PRECONVENZIONALE- Ogni sillaba corrisponde ad una lettera che non ha corrispondenza reale con il suono della parola

§ FASE SILLABICA CONVENZIONALE- Per ogni sillaba una lettera che ha a che fare con la sillaba reale

§ FASE SILLABICA ALFABETICA- Aumenta il numero di lettere, + di una per sillaba

§ FASE ALFABETICA CONVENZIONALE –Il bambino segmenta la parola in fonemi e scrive tutte le lettere. Prende l’avvio il successivo lavoro di ortografizzazione

EHRI: processo di apprendimento della lettura

Secondo EHRI il processo di apprendimento della lettura avviene in 5 fasi:

§ LETTURA PER INDICI INCISIVI: strategia di lettura del bambino non lettore che riconosce le parole tramite indici visivi non associati al suono

§ CONOSCENZA DELL’ALFABETO: momento iniziale del processo di lettura.

§ LETTURA PER INDICI FONETICI: lettura del lettore principiante che non conosce ancora tutte le regole della conversione suono-segno.

§ LETTURA PER DECODIFICA FONOLOGICA: il bambino inizia a padroneggiare i processi di conversione suono-segno, mantiene in memoria la corretta sequenza dei fonemi e sa fonderli.

§ LETTURA ORTOGRAFICA: avviene grazie ad un’amalgama di processi fonologici, visivi e semantici

MODELLO EVOLUTIVO DI UTA FRITH (1995)

Secondo il modello di Uta Frith l’acquisizione della lettura avviene attraverso 4 fasi dipendenti fra loro. Ogni stadio è caratterizzato dall’acquisizione di nuove procedure e dal consolidamento e dall’automatizzazione delle competenze già acquisite

§ STADIO LOGOGRAFICO- Prescolare. La parola trattata come un disegno . I bambini leggono il loro nome, le insegne dei negozi….

§ STADIO ALFABETICO- Primi due anni della primaria.Il bambino opera la conversione grafema-fonema, impara la correlazione tra forma verbale e forma scritta. E’ richiesta l’abilità di segmentare in modo sistematico la stringa grafemica.

§ STADIO ORTOGRAFICO- Il bambino impara le regolarità proprie della lingua. Legge i suoni complessi e la lettura si velocizza perchè diminuisce il numero di fissazioni oculari.

§ STADIO LESSICALE- Le parole sono riconosciute in modo diretto. Se il bambino ha un buon patrimonio lessicale legge le parole senza dover recuperare il fonema associato al grafema.

MODELLO EVOLUTIVO DI UTA FRITH (1995)

Una PAROLA prima di essere letta deve essere analizzata visivamente nelle sue componenti strutturali:

§ Rappresentazione iconica per circa 250ms per

§ Identificazione della forma complessiva

§ Segmentazione grafemica della stringa

§ Codifica della posizione per l’ordine sequenziale

A questo punto sono possibili due elaborazioni per la lettura delle parole

MODELLO A DUE VIE (Sartori)

§ VIA FONOLOGICA : dall’identificazione delle lettere alla conversione grafema-fonema, fino al raggiungimento del sistema articolatorio. Sono lette così le non parole e le parole non familiari

§ VIA LESSICALE : recupero della pronuncia della parola attraverso il lessico mentale senza bisogno di convertire i segni in suoni. Questo sistema è composto da tanti riconoscitori quante sono le parole conosciute dal soggetto. I lettori esperti riconoscono e comprendono le parole senza doverle pronunciare.

Legame tra linguaggio scritto e parlato

ABILITA’ LINGUISTICA e COMPETENZA METAFONOLOGICA

§ FONOLOGIA E METAFONOLOGIA sono gli anelli di congiunzione tra la competenza del bambino di 6 anni e le proposte di apprendimento della letto-scrittura

§ METAFONOLOGIA- Legame tra il linguaggio parlato e quello scritto

§ QUALI STRATEGIE PER L’APPRENDIMENTO E IL RECUPERO DELLA LETTO-SCRITTURA?

§ LAVORO SILLABICO Inizia dalla scuola dell’infanzia con i giochi di parole che servono a sviluppare la capacità di riflettere sulle parole: rime, conte, assonanze, bastimenti carichi di…..giochi per la segmentazione e fusione sillabica, riconoscimento di sillabe uguali in parole diverse, ecc….

§ METODO SILLABICO Offre la possibilità di riflettere sulla struttura sonora della parola, con l’utilizzazione della corrispondenza SILLABA ORALE-SILLABA SCRITTA.

§ Il lavoro è più accessibile anche per chi ha difficoltà di linguaggio perché la sillaba tende a coincidere con la realtà dei singoli atti articolatori ed è più facilmente identificabile. Necessari riferimenti visivi.

§ LAVORO FONOLOGICO I processi di consapevolezza fonologica sono sequenziali in livelli gerarchici di competenza.

ATTIVITA’ PER LA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA

§ Identificazione- Discriminazione della parte iniziale e finale della parola - Con e senza immagini

§ Analisi e sintesi dei suoni che compongono una parola. Es. Ti dico una parola a pezzi e tu la dirai intera.

§ Trasformazione delle parole .Es. camicia senza ca

§ Ricerca di parole che fanno rima

§ Lettura di filastrocche

§ Cambio di fonema iniziale

§ Lettura di liste di parole , v. Panlexia

§ Lettura con l’adulto

§ Tenere il segno con il dito, il righello ,il cartoncino predisposto o il cartoncino con la finestrina

Predisposizione di semplici screening come prevenzione prima che il problema si manifesti e si strutturi in forma stabile, con la predisposizione di percorsi idonei al superamento delle difficoltà.

Strategie per gli errori fonologici e ortografici

CLASSI 3° 4° 5°

ERRORI FONOLOGICI

§ Scambio di grafemi

§ Omissione o aggiunta di lettere

§ Inversioni

§ Grafema inesatto (pese per pesce)

ERRORI NON FONOLOGICI

§ Rappresentazione ortografica (sc-gn-gl-ci-chi)

§ Separazioni illegali (in sieme)

§ Scambio grafema omofono non omografo (squalo)

§ Omissioni, aggiunta accenti o doppie.

§ I errori fonologici, se non ci sono problemi reali, sono superati attraverso il lavoro quotidiano di scrittura, giochi al computer, ecc..,

§ Gli errori delle regole fonografiche e ortografiche sono un problema di apprendimento a memoria; necessari riferimenti visivi e la consultazione dell’alfabetiere.

STRATEGIE

Linee di intervento metodologiche:

Ø Acquisizione della consapevolezza dell’errore

Ø Attivazione dei processi di decisione

Ø Attivazione dei processi di controllo

PERCORSI OPERATIVI

§ Dettato di parole e non parole

§ Testi con parole esatte e sbagliate sottolineate, da riscrivere e correggere, se necessario

§ Non evidenziare le parole sbagliate, basta un solo puntino per la ricerca dell’errore

§ Individuare la difficoltà in una parola e ricordare il metodo per superarla

§ Insegnare il lavoro del correttore di bozze: da dx a sx, dal fondo all’inizio del testo da correggere

§ Creazione di un repertorio di testi dove siano sottolineate parole corrette e scorrette

§ Utilizzo di tabelle della memoria (usare nella scrittura strategie lessicali con la rappresentazione visiva della parola)

§ Utilizzo di figure e testi significativi

§ Giochi ed esercizi in forma orale di manipolazione delle parole

§ Quaderno delle regole da costruire

Disgrafia

DISGRAFIA

DISGRAFIA: riguarda solo il gesto grafico ed è un’incapacità parziale di tipo percettivo-motorio, pur in assenza di deficit neurologico.

ASPETTI COINVOLTI:

§ Aspetti psicologici (sicurezza di sé, autonomia di lavoro ed affettiva;

§ Aspetti pedagogici (corretta acquisizione del gesto grafico sotto il profilo spazio-temporale)

§ Aspetti grafo-motori)

§ La rieducazione della disgrafia spetta ai grafologi.

STRATEGIE UTILI PER CATTIVI SCRITTORI

§ Esercizi sotto forma di gioco per favorire la distensione motoria.

§ Insegnare la corretta postura.

§ Esercitazioni su famiglie di lettere, presentate per affinità di movimento, con indicazioni precise del gesto grafico

§ Poche righe al giorno.

DISGRAFIA

§ Famiglie di lettere:

I U T

N M V P

E L B F H

C A O D Q G

S

R Z

Strategie e strumenti per leggere

STRATEGIE E STRUMENTI PER LEGGERE

§ STRATEGIE E STRUMENTI PER LEGGERE

§ Motivare alla lettura

§ Leggere insieme adulto e bambino

§ Libri con immagini

§ Storie animate

§ Audiolibri e libri parlati

§ Mascherina per seguire la lettura

§ Lettura silenziosa

§ Software specifici, anche reperibili in rete, come il Turbolettore .

 

Leggere per comprendere

§ Nel DSA il controllo dell’attenzione usato nel processo di decodifica toglie energia e controllo alla comprensione testuale, che si esplicano con la rilettura e l’utilizzazione della via lessicale.

§ Il bambino con DSA o cattivo lettore, usa prevalentemente la via fonologica, non ricorre alla rilettura.

§ COSA SI PUO’ FARE?

§ Privilegiare l’ascolto, insegnare le strategie di lettura e uso di software specifici

 

 LEGGERE PER COMPRENDEREComprendere è un’attività trasversale a tutte le discipline

SCOPI DIVERSI……..MODALITA’ DIVERSE

LETTURA VELOCE

§ Occhiata generale

§ Previsione del contenuto

§ Scorsa rapida indici testuali, sottotitoli, sommari

§ Illustrazioni e didascalie

LETTURA ANALITICA

§ Scomporre il brano in sequenze numeriche

§ Sottolineare le parole-chiave

LETTURA SELETTIVA

§ Sulla base di indizi saltare intere parti del testo

§ Soffermarsi sulle parti necessarie 

Comprendere è un’attività trasversale a tutte le discipline SCOPI DIVERSI……..MODALITA’ DIVERSELETTURA VELOCEOcchiata generalePrevisione del contenutoScorsa rapida indici testuali, sottotitoli, sommariIllustrazioni e didascalie LETTURA ANALITICAScomporre il brano in sequenze numericheSottolineare le parole-chiaveLETTURA SELETTIVASulla base di indizi saltare intere parti del testoSoffermarsi sulle parti necessarie     Comprendere è un’attività trasversale a tutte le discipline SCOPI DIVERSI……..MODALITA’ DIVERSELETTURA VELOCEOcchiata generalePrevisione del contenutoScorsa rapida indici testuali, sottotitoli, sommariIllustrazioni e didascalie LETTURA ANALITICAScomporre il brano in sequenze numericheSottolineare le parole-chiaveLETTURA SELETTIVASulla base di indizi saltare intere parti del testoSoffermarsi sulle parti necessarie      COMPRENDERE per superare le prove di comprensione

Indici testuali

§ Attivano conoscenze pregresse

§ Permettono ipotesi sul contenuto

§ Introducono l’argomento

Segmentazione del testo

§ Suddivisione in paragrafi in sequenze numeriche con una linea vuota

Priming

§ Lettura delle domande prima del testo

Individuazione delle parole-chiave nella domanda e nel testo

Evidenziazione delle parti importanti o dei concetti chiave

Schemi preimpostati

§ L’insegnamento di una strategia da sola non è sufficiente se non è associata ad un training metacognitivo di consapevolezza.

§ L’efficacia di un programma metacognitivo dipende non solo dalle strategie insegnate, adeguate agli scopi, dalle modalità di insegnamento, ma dalle variabili relative a che apprende, motivazione, efficacia e stile attributivo.

SCHEMA GUIDA – Allenare il bambino a comprendere

§ Leggo il testo e penso a tutto ciò che conosco sull’argomento

§ Mi chiedo:

§ Chi è il protagonista?

§ Chi sono gli altri personaggi

§ Dove si svolge il racconto?

§ Quando succedono i fatti?

§ Cosa succede poi?

§ Come va a finire?

§ Devo capire a quale tipologia appartiene la domanda, per sapere la strategia da usare.

§ Cerco la risposta nel testo e la numero, per ritrovarla più velocemente

COMPRENDERE PER STUDIARE

5 Tappe

1° TAPPA: accesso alle informazioni

§ Allenare e velocizzare il bambino nella lettura con gli occhi

§ Educazione all’ascolto per motivare

§ Introduzione graduale della sintesi vocale

2° tappa Comprensione

§ Si possono incontrare difficoltà inerenti il disturbo di lettura attraverso il canale scritto

§ No alla semplificazione dell’adulto

STRATEGIE:

ü Indici testuali

ü Conoscenze pregresse

ü Doppio canale di lettura

ü Segmentazione

ü Priming

USO DEGLI ORGANIZZATORI ANTICIPATI

3° TAPPA : rielaborazione e selezione delle informazioni

§ Lavoro visualizzabile ,globale, non sequenziale, con ancoraggio ai dati percettivi

§ Rappresentazione dei contenuti attraverso immagini, schemi, vignette, cartoni animati

§ Rielaborazione dagli indici alle mappe, in modalità globale, in cui sono chiari i rapporti fra le parti e subito distinguibili grazie all’associazione di immagini

§ Sintesi con parole-chiave associate alle immagini

COMPRENDERE PER STUDIARE

4° TAPPA: memorizzazione

§ Reiterazione integrativa per assemblare l’informazione e concatenarla ad immagini mentali

§ Associazione delle informazioni da ricordare ad elementi familiari

§ Organizzazione delle informazioni in strutture organiche e coerenti, schemi, mappe e tabelle

§ Mediazione con parola-chiave

COMPRENDERE PER STUDIARE

5° TAPPA: recupero dei contenuti

§ Impostare l’esposizione orale sulla base di una mappa

§ Recupero in memoria attraverso immagini

§ Ripetizione a voce alta con registratore

§ Esposizione con domande-stimolo

COMPRENDERE PER STUDIARE

Strategie per riassunti e testi

STRATEGIE PER SCRIVERE RIASSUNTI

PERCORSO DIDATTICO

§ Comprensione e riduzione di un testo

§ Sequenze narrative

§ Informazioni essenziali

§ Successione temporale

§ Premesse e conseguenze

§ Causa-effetto

Tutto questo organizzato in :

§ Mappa dei punti essenziali ordinati in uno schema

§ Suddividere il testo in sequenze

§ Titolare le sequenze

§ Collegare le sequenze con i connettivi adeguati

STRATEGIE PER SCRIVERE TESTI

Separare la fase ideativa da quella elaborativa

§ Fase ideativa : 2 modalità

§ Brainstorming . Realizzazione di una mappa mentale organizzata intorno a una parola (titolo), a raggiera

§ Riorganizzazione della mappa piramidale o gerarchica per definire l’ordine di trattazione degli argomenti

§ Completare un titolo alla volta su fogli staccati da ricomporre con connettivi adeguati 

§ Mappa come supporto alla scrittura. Mappa preimpostata, es. SuperMappe

Esempio di mappa

Stesura Accorgimenti e strumenti usati nel riassunto.

§ Utili le mappe sia cartacee che digitali 

§ Revisione e controllo

§ Dalla parola alla frase, dalla frase al discorso.

§ Analisi dell’errore

§ Definire gli obiettivi in ordine di importanza

§ Schemi di regole con esempi figurati

§ Indicare gli errori con un pallino all’inizio della riga

§ Sollecitare l’autonoma caccia all’errore e l’autocorrezione

Strategie di facilitazione per la matematica

STRATEGIE DI FACILITAZIONE PER LA MATEMATICA

 

IL SISTEMA DEL NUMERO

§ Meccanismi semantici regolano la comprensione della quantità, cioè il valore di un numero rispetto ad un altro

Riguardano compiti di stima della numerosità, comparazione, seriazione e conteggio.

Utili:

§ Linea dei numeri

§ Giochi della figura nascosta

§ Ricostruzione puzzle con pezzi numerati

§ Tecnica dei numeri visivi

§ Meccanismi lessicali danno un nome al numero. Si possono avere errori nella transcodica da un codice verbale ad uno arabo. Nel caso in cui ci siano errori lessicali è utile introdurre la calcolatrice parlante, anche con la sintesi vocale,quella normale è inutile

§ Meccanismi sintattici riguardano la grammatica interna del numero, cioè il valore posizionale delle cifre.

§ Strumenti utili sono la sintesi vocale e la calcolatrice parlante.

§ In cartaceo uso di apposite griglie con spazi obbligati per i numeri.

§ Per tutti i compiti di stima e trasformazioni occorrono tabelle in orizzontale che aiutino a sequenzializzare i passaggi

IL SISTEMA DEL CALCOLO

§ Per l’esecuzione dei compiti aritmetici. Riguarda:

§ Elaborazione dei segni delle operazioni +, -, x, : (algoritmi)

§ Fatti aritmetici (tabelline e operazioni) Se il disturbo è a carico della memoria di lavoro può esserci un apprendimento sulle tabelline più facili e poi lavorare sulle strategie

§ Uso della tavola pitagorica , dei formulari e delle tabelle riassuntive

§ Procedure di calcolo (prestito, riporto e incolonnamento)

Strategie:

§ Uso delle dita e degli oggetti

§ Uso di tabelle per l’incolonnamento con specificate le unità, le decine e le centinaia

§ Griglie predisposte

§ Calcolatrice parlante

§ Uso della tavola pitagorica

§ Formulari e tabelle compensative

§ Sottolineare passaggio per passaggio le espressioni, evidenziando mano a mano quelle che devono essere svolte e tabella compensativa per ricordare l’ordine di esecuzione degli elementi

PROBLEMA

Abilità necessarie per la risoluzione dei problemi:

§ Decodifica

§ Comprensione

§ Conoscenza di concetti e fatti numerici

§ Calcolo orale e scritto

STRATEGIE PER LA RISOLUZIONE DEI PROBLEMI

§ Decodifica con adulto o sintesi vocale

§ Modalità di analisi del testo

§ Evidenziare con colori diversi i numeri e le informazioni

§ Evidenziare di giallo la domanda

§ Rappresentazione grafica

§ Scrittura dei dati

§ Risoluzione del problema con l’uso dei formulari adeguati

Strategie per la risoluzione dei problemi

Indicazioni operative (autoistruzioni)

§ Leggo il testo

§ Cerchio le parole che indicano…..i numeri e le informazioni relative

§ Evidenzio di giallo la domanda del problema

§ Scrivo i dati

§ Risolvo il problema, con l’utilizzo del formulario e dei disegni, se necessari .

Didattica metacognitiva per la risoluzione dei problemi.

§ Autoistruzioni-verbali:

§ Penso……prima di agire

§ Trovo……le strade possibili

§ Mi concentro…..e sto attento

§ Scelgo……..una strada

§ Verifico……la risposta

Strategie di facilitazione per la lingua straniera

INGLESE

APPROCCIO MULTISENSORIALE

§ “Leggere con le orecchie” sintesi vocale madrelingua

§ Esposizione orale alla lingua straniera

§ Ridurre al minimo l’apprendimento a memoria

§ Legare le conoscenze a quelle acquisite in precedenza

§ Utilizzo di strategie metacognitive e di memorizzazione

§ Rinforzo positivo

COMPRENSIONE DEL TESTO

In generale valgono le stesse indicazioni date per l’italiano

STRATEGIE:

§ Indici testuali

§ Lettura delle domande

§ Costruzione di una mappa funzionale “WH questions” parole e immagini

§ Individuazione parole conosciute

§ Parole-chiave della domanda

§ Abbinamento parole del testo alle immagini

GRAMMATICA

§ Schede riassuntive delle principali regole grammaticali:

§ Semplici, lineari

§ Di facile lettura

§ A colori

All’inizio una tabella alla volta, regola + esercizio, poi costruzione di un tabellario funzionale, anche con immagini

LESSICO§ Attività di labeling (abbinare etichette con il nome in italiano ed in inglese)

§ Esercizi di abbinamento nome e immagine

§ Creare un vocabolario per immagini, (google)

Esempio di mappa

Imparare a studiare

IMPARARE A STUDIARE

Metodo di studio = Piano globale di lavoro

ALLENARE LE STRATEGIE

Come?

v Anali del testo (conoscenza formale del libro di testo)

v Organizzatori anticipati (creazione di tabelle con principi-guida)

v Dagli indici alle mappe (Prima mappa globale a partire dagli organizzatori anticipati

Esempio di organizzatori anticipati

STORIA

Ø Tempo

Ø Luogo

Ø Attività economiche

Ø Organizzazione politica

Ø Cultura

Ø Relazione con altri popoli

Ø Rapporti temporali e di causa –effetto

GEOGRAFIA

Ø Elementi naturali e umani

Ø Ambienti

Ø Localizzazione e distribuzione

Ø Trasformazioni naturali e umane

Ø Relazioni di causa-effetto

Ø Rappresentazioni di concetti e conoscenze

Una mappa, come?

q Struttura gerarchica

q Triangolare (al vertice il titolo, alla base le informazioni più specifiche)

q Parole-chiave (nei nodi concettuali)

q Riferimenti visivi

q Frecce (parole –legame o domande)

COME INSEGNARE A COSTRUIRE LE MAPPE

q Fornire modelli competenti

q Confrontare più mappe sullo stesso argomento

q Costruire una mappa condivisa

q Fornire mappe preimpostate

Esempio di mappa

Tappe per lo studio a casa (Dare un tempo preciso)

Costruzione della mappa :

§ Analisi del testo

§ Osservazione indici testuali ed extratestuali

§ Riferimento agli organizzatori anticipati

§ Individuazione parole-chiave

§ Creazione prima mappa

§ Ampliamento della mappa con rappresentazioni grafiche

§ Associazioni per memorizzare i nomi più difficili

§ Rilettura della mappa

§ Esposizione orale con l’uso della mappa

Bibliografia

BIBLIOGRAFIA

§ Berton ed altri AID Dislessia e lavoro fonologico 2006

§ Cappa C .( a cura di,2005) Cornoldi C., De Beni, Gruppo MT (2001) Manuale di sopravvivenza. Per non naufragare nella tempesta scolastica.

§ C. Cornoldi, B.Caponi, Memoria e metacognizione, Erickson, 1998

§ C. Cornoldi, Metacognizione e apprendimento. Il Mulino, 1995.

§ C. Cornoldi, R. De Beni, Imparare a studiare 1. Erickson, 2001.

§ C. Cornoldi, R. De Beni, Imparare a studiare 2. Erikson, 2007.

§ R. De Beni, F. Pazzaglia, Lettura e metacognizione. Erickson, 1993.

§ D. Ianes, Metacognizione e insegnamento. Erickson, 1997.

§ Kvilekval P.,Il metodo Panlexia. La rieducazione della dislessia, Ma.Gi. 1998

§ Meloni M, e altri, La dislessia raccontata agli insegnanti. Libriliberi 2007

§ J. Novak, Apprendimento significativo e mappe concettuali alla base di un nuovo modello educativo, presentato a Rimini il 13-11-2003.

§ Perrotta e Brignola, Giocare con le parole, Erickson 2000

§ Siliprandi e Gorrieri Le difficoltà nell’avvio della letto-scrittura, Giunti 2013

§ Trisciuzzi e Zappaterra, La dislessia. Una didattica speciale per le difficoltà di lettura,Guerini scientifica, 2005

§ G Stella, L. Grandi, Come leggere la dislessia e i DSA. Giunti, 2011

BIBLIOGRAFIA