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Bollettino della Sezione LIPU Pedemontana Trevigiana - Autunno/Inverno 2012/2013 LA VOCE DEGLI AIRONI Dall'inizio della stagione di caccia, si sono purtroppo registrati numerosi episodi violenti contro uccelli e persone. Tra i più gravi, l'abbattimento di un giovane biancone lucano (Circaetus gallicus), Pilar, protagoni- sta di un ambizioso progetto di ricer- ca in collaborazione con l’Università spagnola di Alicante. In Sardegna sono stati uccisi quattro fenicotteri nello stagno di Cabras. A metà ottobre, in Toscana sono stati presi di mira due rarissimi Ibis eremita (Geronticus eremita) . Questa specie, è orami estinta in Europa, ma ancora presente in Africa e in Asia, ed è attualmente oggetto di un piano di reintroduzione in Austria. Ed infine, anche gli umani sono vittime di attentati: nella provincia di Brescia, infatti, sono stati mano- messi i freni dell'auto di due guar- die volontarie del WWF. Quanto ci rattrista la notizia che un altro animale è morto. Pensiamo sempre che il mistero più grande, in questo mondo, sia riuscire a compiere gesti crudeli, da parte degli umani, verso i propri simili e verso gli animali, così indifesi. Riportiamo alcune riflessioni, che condividiamo, scritte e pubblicate sul Gazzettino di Belluno, dopo gli avvenimenti di questo triste autun- no, dalla nostra attivista di Cesio- maggiore (BL) Maria Elisabetta Bibelia È impossibile capire chi spara Voi non sapete cosa provo, in questo sabato mattina, nel sentir sparare sotto casa mia per l’ennesima volta. Percepisco quei fragori come manifestazione di violenza fraudolenta, prevaricazione e crudeltà. Per contro: UN TRISTE AUTUNNO Re di Quaglie Voi non sapete cosa si prova a fotografare, da lontano per non disturbare, il volo di un cigno mentre sembra entrare nel teleo- biettivo e la sua maestosità ed eleganza sconvolgono il cervello; tale è l’emozione di vederlo avvici- narsi mentre i riflessi dell’acqua disegnano onde fosforescenti sul suo petto. Voi non sapete cosa significa incrociare lo sguardo di un capriolo, con quei suoi occhi grandi e fiducio- si, che resta immobile per alcuni lunghi secondi ad osservare un umano e la meraviglia è di entrambi. Voi non sapete che un animale può, anzi deve, essere osservato nella sua “essenza” e interrompere il suo volo o la sua corsa è un insul- to alla LIBERTA’, valore primario e irrinunciabile della vita. Voi non sapete quanto sia gratifi- cante afferrare delicatamente un lombrico che si sta disidratando sull’asfalto ed appoggiarlo sulla rugiada del prato e vederlo ritornare attivo. Voi non sapete quanto apprezzi, e ne sia orgogliosa, sentirmi etichettare come “solita ambientali- sta verde da strapazzo che rovina il mondo” od anche “smidollata, con gli occhi tappati che non vede la realtà”. Io sono solo una persona che cerca di vivere nell’armonia e nel rispetto del Creato. Voi non sapete quanto sia impos- sibile, per me, capirvi. Maria Elisabetta BIBELIA Cesiomaggiore (BL) GUIDA AGLI UCCELLI D’EUROPA AFRICA E VICINO ORIENTE Finalmente il libro che tutti gli ornitologi, birdwatchers e appa- sionati aspettavano. Da gennaio 2013, sarà disponibile la versione italiana del famoso Collins Bird Guide di Lars Svensson. Il prezzo di copertina è di 35 euro ma per i soci LIPU, in regola con l'iscrizione, è possibile riceverla con soli 20 euro, per i nuovi soci con 15 euro. (da prenotare entro il 31 dicembre 2012). Biancone Foto G. Silveri Ibis eremita - Foto G. Silveri

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Bollettino della Sezione LIPU Pedemontana Trevigiana - Autunno/Inverno 2012/2013• Delegato: GianCarlo Silveri tel. 339.4683136 E-mail: [email protected] • Resp. Amministrativo: Bruno Zamprogno tel. 0423.619325 E-mail: [email protected]

• Escursioni e visite guidate: GianCarlo Silveri tel. 339.4683136 • Ref. per il Quartier del Piave: Moreno Favero tel. 0438.801904 E-mail: [email protected]

Come contattare la sezione

Sede:Via G. Marconi, 8 - 31040 Pederobba

(Stazione FS) - tel. 339.4683136

Riunione attivisti LIPUsez. Pedemontana Trevigiana

I e III Venerdì del mese - ore 21.

COME E DOVE CI SI PUO’ ISCRIVEREO RINNOVARE L’ADESIONE ALLA LIPU

www.lipupedemontanatrevigiana.it

La Sezione Pedemontana Trevigiana della Lipu mette a disposizione le sue strutture ed i suoi esperti a ricercatori e studenti che hanno l’intenzione di realizzare studi presso “La città degli Aironi” e gli ambiti locali.

CONTATTATECI!

LA VOCE DEGLI AIRONI

PROGRAMMA ESCURSIONI LIPU 2012-13

• Presso la sede LIPU Pedemontana 31040 Pederobba (TV) - Via Marconi, 8 il I° e III° Venerdì del mese• A mezzo c/c postale n° 12570354 Intestato a LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) Sezione Pedemontana Trevisana 31040 Pederobba (TV)

Dall'inizio della stagione di caccia, si sono purtroppo registrati numerosi episodi violenti contro uccelli e persone.

Tra i più gravi, l'abbattimento di un giovane biancone lucano (Circaetus gallicus), Pilar, protagoni-sta di un ambizioso progetto di ricer-ca in collaborazione con l’Università spagnola di Alicante. In Sardegna sono stati uccisi quattro fenicotteri nello stagno di Cabras. A metà ottobre, in Toscana sono stati presi di mira due rarissimi Ibis eremita (Geront icus eremita) . Questa specie, è orami estinta in Europa, ma ancora presente in Africa e in Asia, ed è attualmente oggetto di un piano di reintroduzione in Austria. Ed infine, anche gli umani sono vittime di attentati: nella provincia di Brescia, infatti, sono stati mano-messi i freni dell'auto di due guar-die volontarie del WWF.

Quanto ci rattrista la notizia che un altro animale è morto. Pensiamo sempre che il mistero più grande, in questo mondo, sia riuscire a compiere gesti crudeli, da parte degli umani, verso i propri simili e verso gli animali, così indifesi.

Riportiamo alcune riflessioni, che condividiamo, scritte e pubblicate sul Gazzettino di Belluno, dopo gli avvenimenti di questo triste autun-no, dalla nostra attivista di Cesio-maggiore (BL) Maria Elisabetta Bibelia

È impossibile capire chi spara

Voi non sapete cosa provo, in questo sabato mattina, nel sentir sparare sotto casa mia per l’ennesima volta. Percepisco quei fragori come manifestazione di violenza fraudolenta, prevaricazione e crudeltà.Per contro:

Un gesto semplice ma importante per il futuro della terra. Lo chiede la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) che sabato 1 e domenica 2 dicembre sarà con i propri volontari nelle piazze e nelle proprie 50 struttu-re tra Oasi, Riserve e centri per offrire le Lenticchie bio, la Pasta biologica e una bottiglia di vino biologico, l’iniziativa natalizia sostiene le Oasi della Lipu sparse per l’Italia dove la fauna viene protetta.

TORNA“UN NATALE PER LANATURA”Montebellunadomenica 2 dicembrebanchetto Loggia dei Graniore 10,30 - 17,30

Danilo Mainardi presidente onorario LIPUtestimonial

UN TRISTE AUTUNNO

Re di Quaglie

Voi non sapete cosa si prova a fotografare, da lontano per non disturbare, il volo di un cigno mentre sembra entrare nel teleo-biettivo e la sua maestosità ed eleganza sconvolgono il cervello; tale è l’emozione di vederlo avvici-narsi mentre i riflessi dell’acqua disegnano onde fosforescenti sul suo petto.

Voi non sapete cosa significa incrociare lo sguardo di un capriolo, con quei suoi occhi grandi e fiducio-si, che resta immobile per alcuni lunghi secondi ad osservare un umano e la meraviglia è di entrambi.

Voi non sapete che un animale può, anzi deve, essere osservato nella sua “essenza” e interrompere il suo volo o la sua corsa è un insul-

to alla LIBERTA’, valore primario e irrinunciabile della vita.

Voi non sapete quanto sia gratifi-cante afferrare delicatamente un lombrico che si sta disidratando sull’asfalto ed appoggiarlo sulla rugiada del prato e vederlo ritornare attivo.

Voi non sapete quanto apprezzi, e ne sia orgogliosa, sentirmi etichettare come “solita ambientali-sta verde da strapazzo che rovina il mondo” od anche “smidollata, con gli occhi tappati che non vede la realtà”. Io sono solo una persona che cerca di vivere nell’armonia e nel rispetto del Creato.

Voi non sapete quanto sia impos-sibile, per me, capirvi.

Maria Elisabetta BIBELIACesiomaggiore (BL)

■ 25. 11.2012Visita al Museo Tridentino di Storia Naturale e al Centro di Recupero Fauna Selvatica.Visiteremo le sale permanenti di questo importante Museo italiano che nel 2010 ha rinnovato la sezione "Biodiversità". Il pomeriggio ci reche-remo presso il Centro di Recupero Fauna selvatica gestito dalla LIPU di Trento. Prenotazione obbligatoria entro 15 novembre.

■ 20.01.2013Laguna di Caorle, Valle Vecchia, Brussa e Foce del fiume Piave.Visita ad un’area di altissimo valore naturalistico. Ambiente ricco di biodi-versità con pinete, spiaggia, zone umide, canneti. Attrezzata con capan-ni per l’osservazione dell’avifauna dove spiccano le Anatre, Oche, Limicoli e Rapaci. ■ 10.02.2013Le aree Ferraresi del Parco del Delta del Po: Valle Campotto, Valle Santa ed Oasi di Bando.Oasi interne del Parco meno conosciu-te ma di alto valore, si possono osser-vare Anatre, limicoli anche rarissimi, Aironi e Cicogne, non mancheranno i rapaci, possibilità di osservare l’Aquila anatraia maggiore.

■ 10.03.2013Le Aree Venete del Delta del Po. Dalle Foci dell’Adige al Po di Volano.E’ questa senz’altro l’area più sugge-stiva del Delta, tra le Valli si possono ammirare centinaia di Fenicotteri rosa, Aironi, Anatre, Oche, Rapaci e Passeri-formi anche rarissimi. In quest’area meravigliosa e protetta come Parco Regionale è ancora presente il fenomeno del bracconaggio.

■ 25-28 Aprile 2013Viaggio alla scoperta della Maremma Toscana.Meravigliosa escursione nei paradisi naturalistici della Maremma.Nell’itinerario sono previste la visita alle Foci dell’Ombrone dove nidifica il Falco pescatore (unica area in Italia) grazie a un progetto di reintroduzione. Visiteremo inoltre la Palude della

Trappola e la Palude della Diaccia Botrona dove si possono osservare migliai di uccelli rari. Faremo tappa anche a Castiglione della Pescaia, suggestivo borgo medioevale sul mare. Ci recheremo poi nella laguna di Orbetello, alla Patanella e dall'Argen-tario contempleremo spettacolari panoramiche sull'Arcipelago Toscano. Alloggeremo in agriturismi all'interno del Parco Regionale della Maremma. Prenotazione obbligatoria entro il 5 marzo 2013.

■ 12.05. 2013.Lago del Cornino. Alla scoperta del Grifone e delle Cicogne di Fagagna.La Riserva Naturale del Lago del Corni-no si trova all’estremo margine sudo-rientale delle Prealpi Carniche, con l’ampio alveo del Fiume Tagliamento, in quest’area si può osservare osser-vare il maestoso Grifone, un avvoltoio di grandi dimensioni. Poco distante dalla riserva del Cornino visiteremo l’Oasi floro-faunistica dei Quadris dove si possono osservare tra l’altro la Cicogna bianca ed il rarissimo Ibis eremita entrambi protagonisti di un progetto di reintroduzione.

■ 16.06.2013.Altipiano di Asiago: sui Castelloni di S. Marco.I Castelloni di San Marco sono un bellissimo labirinto naturale situato in un ambiente molto suggestivo e quasi a strapiombo sulla Valsugana. Si tratta di un monte, sulla cui cima, le rocce carsiche sono modellate dagli agenti atmosferici. Di particolare interesse in questo periodo per le fioriture.

Tutte le escursioni sono aperte ai soci e simpatizzanti, con mezzi propri e/o aggre-gati. Ritrovo a Montebelluna piazzale municipio alle 7.15. Partenza alle 07.30. Pranzo al sacco, abbigliamento escursio-nistico e poco vistoso, possibilmente portare i binocoli, alcuni vengono messi a disposizione dalla sezione. La parteci-pazione è gratuita.I programmi potrebbero subire modifiche per vari motivi consigliamo quindi di consultare per aggiornamenti il nostro sito web www.lipupedemontanatrevigiana.ito info al 3394683136

GUIDA AGLI UCCELLI D’EUROPA AFRICA E VICINO ORIENTEFinalmente il libro che tutti gli ornitologi, birdwatchers e appa-sionati aspettavano. Da gennaio 2013, sarà disponibile la versione italiana del famoso Collins Bird Guide di Lars Svensson. Il prezzo di copertina è di 35 euro ma per i soci LIPU, in regola con l'iscrizione, è possibile riceverla con soli 20 euro, per i nuovi soci con 15 euro. (da prenotare entro il 31 dicembre 2012).

BianconeFoto G. Silveri

Ibis eremita - Foto G. Silveri

Testuggined’acqua

dolce

EOLICO

I FATTI• Con i monitoraggi effettuati tra il 2008 e il 2011, l’Arpav ha rilevato che a Pederobba nella Pedemontana Trevigia-na, i livelli del pericoloso inquinante benzo(a)pirene sono superiori (o quando va bene uguali) a quelli delle grandi città del Veneto.• I dati ufficiali dell’ ULSS 8 indicano che tra il 2001 ed il 2010 i cittadini pederob-besi ammessi all’esenzione ticket per curare tumori sono passati da 139 a 304.• Nel mese di giugno 2012 la Regione Veneto ha autorizzato due nuovi impianti di cogenerazione a Pederobba.

Quindi questa area, nonostante l’inquinamento già presente, secondo la Regione, può accogliere ulteriori fonti di emissioni di inquinanti in atmosfera.

COSA DOVREBBE ESSERE UNCOGENERATORE? Un impianto a combustione che produce energia elettrica, recuperando nel modo più ottimale possibile anche l’energia termica.

PERCHE’ IN VENETO STANNO SPUNTANDO COME FUNGHI? Perché godono degli incentivi statali per le energie rinnovabili, ma senza essere energie veramente pulite come invece sono il solare termico, l’eolico, il solare fotovoltaico. Perché non sono sottoposti a valutazioni d’impatto ambientale né di impatto sanitario.

COSA SONO I GENERATORI AUTO-RIZZATI A PEDEROBBA? Impianti a combustione che producono energia elettrica, ma sprecano quasi del tutto quella termica, producendo solo ulteriore inquinamento senza reali benefi-ci per la collettività e l’ambiente. Uno dei due intende bruciare a Pederobba i sarmenti delle viti di tutto il distretto del prosecco che – pieni di pesticidi e di veleni – se bruciati sono molto pericolosi.

CHI E’ IL “SIG. BENZO(A)PIRENE”? Appartiene alla famiglia degli IPA, idrocarburi policiclici aromatici che sono cancerogeni, interferenti endocrini e si bioaccumulano nel nostro corpo. Interfe-renti endocrini significa che danneggiano organi delicati come la tiroide ma anche

più in generale la vita in fase di formazio-ne e di sviluppo. Ovvero: il prezzo più caro lo pagano i bambini, già dalla gestazione.

Comparando il dato rilevato a Pederobba (v. fonte citata) riportato nell’ultima colonna a destra, con la relazione sulla qualità dell’aria in Veneto dello stesso periodo si vede chiaramente che il livello di Pederobba (1,7) è nettamente più elevato sia del livello obiettivo stabilito dalla legge (1) di quello registrato in tutte le maggiori città del Veneto.

TROPPE POLVERI SOTTILI E IPA? FACCIAMO A MENO DI MISURARE Le polveri sottili (PM10), supersottili o nanopolveri, non è innocua polvere: sono particelle che trasportano microinqui-nanti fino a dentro i nostri organi vitali. Nella provincia di Treviso lo scorso anno è stato superato il livello di PM10 ben 102 volte in un anno contro le 35 consi-derate accettabili dalla Unione Europea. Di fronte a questa situazione l’ARPAV ha eliminato l’unica centralina fissa in zona che era piazzata a Cavaso.

LE AUTORITA’ ITALIANE SONO “FATALISTE”, NOI NOIn Italia siamo di fronte ad una deriva sempre più preoccupante. Viviamo nell’area – la pianura padana – più inquinata d’Europa ma le autorità ignora-no il problema. In una recente conferenza sul tema “inquinamento nel latte materno”, orga-nizzata a Pederobba dall’eurodeputato Zanoni con il medico Patrizia Gentilini e il tecnico ambientale Stefano Raccanelli, quest’ultimo ha ricordato che l’Italia è l’unico stato europeo che non ha ancora ratificato la Convenzione di Stoccolma del 12 maggio 2001, finalizzata a monitorare e controllare gli “inquinanti organici persistenti”: diossine, IPA ecc. I nostri politici – evidentemente dotati di una visione del futuro più lungimirante di tutti gli altri – pensano che gli stabilimen-

ti inquinanti (per es. l’Ilva) siano una preziosa ricchezza del Paese che ben valgono qualche “effetto collaterale”. Purtroppo per loro, ci sono le leggi e una magistratura che a volte va contro l’interesse supremo dello Stato e di alcuni ricchi privati – e si permette di difendere il diritto di uomini e bambini di non morire di tumore.Per i politici italiani l’inquinamento è il male necessario per godere dei frutti del progresso e avere il benessere che mancò alle precedenti generazioni. Si sa che invece nel resto d’Europa vivono nell’indigenza. Quale benessere? Quale progresso? Forse il “progresso scorsoio” di cui parlava il nostro grande poeta trevigiano, Andrea Zanzotto.

A Pederobba c’è già il più grande co-inceneritore d’Italia di pneumatici, autorizzato a bruciare annualmente 60,000 tonnellate di pneumatici fuori uso, ma anche 60,000 tonnellate di pet coke (lo scarto finale della raffinazione del petrolio). Non basta?

COSA FARE?Ogni cittadino, non solo a Pederobba, deve agire in prima persona senza delegare ad altri azioni che non verranno mai perché il nostro è il paese in cui gli interessi forti contano molto di più di quelli del cittadino comune.L’Associazione Arianova di Pederobba ha organizzato da luglio vari incontri nelle piazze dei comuni della pedemontana per informare i cittadini di quanto accaduto e per raccogliere fondi per presentare i ricorsi al TAR.La raccolta fondi non serve solo per raccogliere “schei” ma per consentire a tutti di manifestare concretamente e democraticamente la volontà di una Comunità di dire NO. Servono circa 10.000 euro e ad oggi ne sono stati raccolti 4.650,00.Coloro che stanno contribuendo, parteci-pano ad una battaglia pulita e democra-tica per difendere la qualità di vita dei cittadini di oggi e di domani.

Mauro Moretto

DUE NUOVE CIMINIERE NELLA PEDE-MONTANA TREVIGIANA. DICIAMO NOPERCHE’ L’INQUINAMENTO E’ GIA’TROPPO ELEVATO

La LIPU segue da anni, con crescente preoccupazione, il dilagare delle centrali eoliche e fotovoltaiche, considerato che le prime (le eoliche) sono causa di morte, per impatto con le pale rotanti, di un gran numero di uccelli e altri animali, e sono causa, inoltre, di grave degrado ed altera-zione di ambienti naturali di grande pregio, mentre le seconde (le fotovoltaiche) stanno rapidamente diventando in molte zone una delle principali cause di consu-mo del territorio e delle campagne.

Per questi motivi la LIPU ha ripetuta-mente, quanto inutilmente, chiesto al Governo una moratoria, in un settore in preda a decine di migliaia di istanze fuori da strumenti di pianificazione e di control-lo, e alle Regioni l’adozione di regole degne di questo nome.

L’eolico in alta montagna è inopportu-no per via del minor peso dell’aria: a 1500 metri di quota l’impianto ha già una perdita di resa del 20% rispetto ad uno installato a livello del mare, o in pianura. A 1800 o 2000 metri, la perdita aumenta ulteriormente ed è di circa il 30%. Di conseguenza, questi impianti stanno in piedi solo con i contributi che arrivano dai certificati verdi, altrimenti non possono essere veramente redditizi».

In linea di massima la LIPU - BirdLife Italia non è contraria agli impianti eolici, ma come dicono le nostre linee guida: “lo sviluppo dell’energia eolica deve necessa-riamente conciliarsi con la conservazione della biodiversità, i cui valori sono diffusi nel nostro Paese con una concentrazione superiore al resto d’Europa”. Il fatto che la LIPU sia in linea di massima favorevole all’eolico non significa che sia favorevole a tutti gli impianti eolici che vengono propo-sti. La situazione va discriminata “caso per caso”. Per quanto riguarda il Pizzoc, oltre a valere quanto scritto sopra, è noto

scientificamente come questo monte rappresenti un importante valico alpino per il transito degli uccelli nei periodi di migrazione, sopra di esso e lungo i suoi pendii. Infatti, con un effetto di imbuto, più o meno marcato a seconda delle situazio-ni e delle specie, si osserva la concentra-zione, per il passo migratorio, sia di molti piccoli passeriformi, con numeri di centinaia di migliaia di individui, sia di rapaci, che in quest’area, sfruttando le correnti calde della pianura, si portano in quota e sorvolano appunto il Pizzoc.

La situazione nazionale, spinta da logiche speculative, ha assunto i caratteri emergenziali. Enzo Cripezzi, membro della commissione energia e territorio della LIPU, disegna un quadro desolante riguar-do al degrado territoriale e agli impatti diretti causati dagli impianti eolici, cioè le collisioni contro le pale eoliche degli uccelli che, quando esse sono in movimento, non riescono a distinguerle e ne finiscono dilaniati: «stiamo cercando di monitorare il fenomeno eolico a livello nazionale: non si contano le centinaia e centinaia di progetti, con migliaia di pale all’assalto di passi e crinali fino alle più piccole colline, dalla Sicilia in su. Ora l’eolico è arrivato anche nel nord Italia, ma

il problema ambientale è ampiamente sottovalutato: ognuno pensa per sé e nessuno ha una visione d’insieme. Del resto la proliferazione dell’eolico in Italia, come quella del fotovoltaico sui terreni agricoli, è stata priva di qualunque pianifi-cazione e programmazione. E neppure si tiene conto che sulle Alpi non siamo gli unici ad impiantare torri eoliche. Falchi pecchiaioli, bianconi, nibbi, poiane e tanti rapaci - animali che percorrono anche migliaia di chilometri nei loro spostamenti primaverili e autunnali - nel giro di una decina d’anni rischiano crolli demografici. E naturalmente bisogna mettere nel conto le tante pressioni che l’uomo esercita lungo le rotte migratorie di questi uccelli e nei loro siti di riproduzione e di caccia. ».

Gli obiettivi comunitari al 2020, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - denuncia la LIPU – sono già stati raggiunti con ben 8 anni di anticipo e si sarebbe potuti garan-tirli con l’incremento dal solo fotovoltaico previsto, senza alcun apporto dell’eolico, salvaguardando così anche il nostro “petrolio”, cioè i paesaggi italiani celebrati in tutto il mondo. Gli incentivi dovrebbero quindi interessare solo gli impianti urbaniz-zati o strettamente al servizio delle aziende agricole che non causano impatti territoriali e gli altri comparti trascurati, come efficienza e risparmio energetico, trasporti, riscaldamento e raffrescamento.

Per questi motivi occorrono tagli agli incentivi ai grandi impianti impattanti, che rischiano di saturare la rete a scapito di quelli che, invece, dovrebbero essere realizzati diffusamente nei tessuti urbanizzati.

A fronte di queste ragioni l’ipotesi di un impianto eolico sul Pizzoc deve essere rigettata fermamente.

Giancarlo SilveriDelegato LIPU Sezione Pedemontana Trevigiana

Dr.ssa Carlotta FassinaCoordinatrice LIPU Veneto

DICIAMONO

LA NOSTRA POSIZIONE

NOVEMBRE 20121111

DOMENICA

E siamo al 25° annodelle nostre marce,

non abbiamo mai mancatoad un appuntamento.

25° MARCIADI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI

A CASERA E FORCELLAPALANTINA

Il Gazzettino Edizione Nordest Mercoledì 31 ottobre 2012

VENEZIA - Caccia in deroga: il rischio di dover aprire il portafoglio e pagare, di tasca propria, la sanzione europea c’era tutto. Sono stati fatti persino i conti: 56 milioni di multa forfettaria più una penalità di mora di 256mila euro al giorno. Un rischio che i consiglieri regionali del Veneto che fanno parte della quarta commissione non corrono più, dal momento che non hanno approvato la delibera della giunta sulla caccia in deroga. E ieri, quando durante i lavori della commissione è stata data lettura di una missiva del Dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio dei ministri, in cui si spiegava a quanto sarebbe ammontata la sanzione, nessuno ha aperto bocca. Caccia in deroga, addio. «In commissione - osserva, divertito, Gennaro Marotta (Idv) - dopo la lettura della missiva nessuno ha avuto nulla da ridire, commentare o contestare. Un silenzio imbarazzato». Era stata proprio l’Idv a far presente che c’era il rischio di dover pagare di tasca propria eventuali sanzioni europee: «In un paese civile non è più pensabile che le multe comminate solo per accontentare una minuscola parte di cittadini, come la caccia in deroga, vadano a discapito di tutti. E se, come sembra, assessori e consiglieri potrebbero essere chiamati a rifondere le multe, ci penseranno non una, ma cento volte, prima di votare un simile provvedimento».

CACCIA IN DEROGA

Nibbio reale - Foto E. Cripezzi

Testuggined’acqua

dolce

EOLICO

I FATTI• Con i monitoraggi effettuati tra il 2008 e il 2011, l’Arpav ha rilevato che a Pederobba nella Pedemontana Trevigia-na, i livelli del pericoloso inquinante benzo(a)pirene sono superiori (o quando va bene uguali) a quelli delle grandi città del Veneto.• I dati ufficiali dell’ ULSS 8 indicano che tra il 2001 ed il 2010 i cittadini pederob-besi ammessi all’esenzione ticket per curare tumori sono passati da 139 a 304.• Nel mese di giugno 2012 la Regione Veneto ha autorizzato due nuovi impianti di cogenerazione a Pederobba.

Quindi questa area, nonostante l’inquinamento già presente, secondo la Regione, può accogliere ulteriori fonti di emissioni di inquinanti in atmosfera.

COSA DOVREBBE ESSERE UNCOGENERATORE? Un impianto a combustione che produce energia elettrica, recuperando nel modo più ottimale possibile anche l’energia termica.

PERCHE’ IN VENETO STANNO SPUNTANDO COME FUNGHI? Perché godono degli incentivi statali per le energie rinnovabili, ma senza essere energie veramente pulite come invece sono il solare termico, l’eolico, il solare fotovoltaico. Perché non sono sottoposti a valutazioni d’impatto ambientale né di impatto sanitario.

COSA SONO I GENERATORI AUTO-RIZZATI A PEDEROBBA? Impianti a combustione che producono energia elettrica, ma sprecano quasi del tutto quella termica, producendo solo ulteriore inquinamento senza reali benefi-ci per la collettività e l’ambiente. Uno dei due intende bruciare a Pederobba i sarmenti delle viti di tutto il distretto del prosecco che – pieni di pesticidi e di veleni – se bruciati sono molto pericolosi.

CHI E’ IL “SIG. BENZO(A)PIRENE”? Appartiene alla famiglia degli IPA, idrocarburi policiclici aromatici che sono cancerogeni, interferenti endocrini e si bioaccumulano nel nostro corpo. Interfe-renti endocrini significa che danneggiano organi delicati come la tiroide ma anche

più in generale la vita in fase di formazio-ne e di sviluppo. Ovvero: il prezzo più caro lo pagano i bambini, già dalla gestazione.

Comparando il dato rilevato a Pederobba (v. fonte citata) riportato nell’ultima colonna a destra, con la relazione sulla qualità dell’aria in Veneto dello stesso periodo si vede chiaramente che il livello di Pederobba (1,7) è nettamente più elevato sia del livello obiettivo stabilito dalla legge (1) di quello registrato in tutte le maggiori città del Veneto.

TROPPE POLVERI SOTTILI E IPA? FACCIAMO A MENO DI MISURARE Le polveri sottili (PM10), supersottili o nanopolveri, non è innocua polvere: sono particelle che trasportano microinqui-nanti fino a dentro i nostri organi vitali. Nella provincia di Treviso lo scorso anno è stato superato il livello di PM10 ben 102 volte in un anno contro le 35 consi-derate accettabili dalla Unione Europea. Di fronte a questa situazione l’ARPAV ha eliminato l’unica centralina fissa in zona che era piazzata a Cavaso.

LE AUTORITA’ ITALIANE SONO “FATALISTE”, NOI NOIn Italia siamo di fronte ad una deriva sempre più preoccupante. Viviamo nell’area – la pianura padana – più inquinata d’Europa ma le autorità ignora-no il problema. In una recente conferenza sul tema “inquinamento nel latte materno”, orga-nizzata a Pederobba dall’eurodeputato Zanoni con il medico Patrizia Gentilini e il tecnico ambientale Stefano Raccanelli, quest’ultimo ha ricordato che l’Italia è l’unico stato europeo che non ha ancora ratificato la Convenzione di Stoccolma del 12 maggio 2001, finalizzata a monitorare e controllare gli “inquinanti organici persistenti”: diossine, IPA ecc. I nostri politici – evidentemente dotati di una visione del futuro più lungimirante di tutti gli altri – pensano che gli stabilimen-

ti inquinanti (per es. l’Ilva) siano una preziosa ricchezza del Paese che ben valgono qualche “effetto collaterale”. Purtroppo per loro, ci sono le leggi e una magistratura che a volte va contro l’interesse supremo dello Stato e di alcuni ricchi privati – e si permette di difendere il diritto di uomini e bambini di non morire di tumore.Per i politici italiani l’inquinamento è il male necessario per godere dei frutti del progresso e avere il benessere che mancò alle precedenti generazioni. Si sa che invece nel resto d’Europa vivono nell’indigenza. Quale benessere? Quale progresso? Forse il “progresso scorsoio” di cui parlava il nostro grande poeta trevigiano, Andrea Zanzotto.

A Pederobba c’è già il più grande co-inceneritore d’Italia di pneumatici, autorizzato a bruciare annualmente 60,000 tonnellate di pneumatici fuori uso, ma anche 60,000 tonnellate di pet coke (lo scarto finale della raffinazione del petrolio). Non basta?

COSA FARE?Ogni cittadino, non solo a Pederobba, deve agire in prima persona senza delegare ad altri azioni che non verranno mai perché il nostro è il paese in cui gli interessi forti contano molto di più di quelli del cittadino comune.L’Associazione Arianova di Pederobba ha organizzato da luglio vari incontri nelle piazze dei comuni della pedemontana per informare i cittadini di quanto accaduto e per raccogliere fondi per presentare i ricorsi al TAR.La raccolta fondi non serve solo per raccogliere “schei” ma per consentire a tutti di manifestare concretamente e democraticamente la volontà di una Comunità di dire NO. Servono circa 10.000 euro e ad oggi ne sono stati raccolti 4.650,00.Coloro che stanno contribuendo, parteci-pano ad una battaglia pulita e democra-tica per difendere la qualità di vita dei cittadini di oggi e di domani.

Mauro Moretto

DUE NUOVE CIMINIERE NELLA PEDE-MONTANA TREVIGIANA. DICIAMO NOPERCHE’ L’INQUINAMENTO E’ GIA’TROPPO ELEVATO

La LIPU segue da anni, con crescente preoccupazione, il dilagare delle centrali eoliche e fotovoltaiche, considerato che le prime (le eoliche) sono causa di morte, per impatto con le pale rotanti, di un gran numero di uccelli e altri animali, e sono causa, inoltre, di grave degrado ed altera-zione di ambienti naturali di grande pregio, mentre le seconde (le fotovoltaiche) stanno rapidamente diventando in molte zone una delle principali cause di consu-mo del territorio e delle campagne.

Per questi motivi la LIPU ha ripetuta-mente, quanto inutilmente, chiesto al Governo una moratoria, in un settore in preda a decine di migliaia di istanze fuori da strumenti di pianificazione e di control-lo, e alle Regioni l’adozione di regole degne di questo nome.

L’eolico in alta montagna è inopportu-no per via del minor peso dell’aria: a 1500 metri di quota l’impianto ha già una perdita di resa del 20% rispetto ad uno installato a livello del mare, o in pianura. A 1800 o 2000 metri, la perdita aumenta ulteriormente ed è di circa il 30%. Di conseguenza, questi impianti stanno in piedi solo con i contributi che arrivano dai certificati verdi, altrimenti non possono essere veramente redditizi».

In linea di massima la LIPU - BirdLife Italia non è contraria agli impianti eolici, ma come dicono le nostre linee guida: “lo sviluppo dell’energia eolica deve necessa-riamente conciliarsi con la conservazione della biodiversità, i cui valori sono diffusi nel nostro Paese con una concentrazione superiore al resto d’Europa”. Il fatto che la LIPU sia in linea di massima favorevole all’eolico non significa che sia favorevole a tutti gli impianti eolici che vengono propo-sti. La situazione va discriminata “caso per caso”. Per quanto riguarda il Pizzoc, oltre a valere quanto scritto sopra, è noto

scientificamente come questo monte rappresenti un importante valico alpino per il transito degli uccelli nei periodi di migrazione, sopra di esso e lungo i suoi pendii. Infatti, con un effetto di imbuto, più o meno marcato a seconda delle situazio-ni e delle specie, si osserva la concentra-zione, per il passo migratorio, sia di molti piccoli passeriformi, con numeri di centinaia di migliaia di individui, sia di rapaci, che in quest’area, sfruttando le correnti calde della pianura, si portano in quota e sorvolano appunto il Pizzoc.

La situazione nazionale, spinta da logiche speculative, ha assunto i caratteri emergenziali. Enzo Cripezzi, membro della commissione energia e territorio della LIPU, disegna un quadro desolante riguar-do al degrado territoriale e agli impatti diretti causati dagli impianti eolici, cioè le collisioni contro le pale eoliche degli uccelli che, quando esse sono in movimento, non riescono a distinguerle e ne finiscono dilaniati: «stiamo cercando di monitorare il fenomeno eolico a livello nazionale: non si contano le centinaia e centinaia di progetti, con migliaia di pale all’assalto di passi e crinali fino alle più piccole colline, dalla Sicilia in su. Ora l’eolico è arrivato anche nel nord Italia, ma

il problema ambientale è ampiamente sottovalutato: ognuno pensa per sé e nessuno ha una visione d’insieme. Del resto la proliferazione dell’eolico in Italia, come quella del fotovoltaico sui terreni agricoli, è stata priva di qualunque pianifi-cazione e programmazione. E neppure si tiene conto che sulle Alpi non siamo gli unici ad impiantare torri eoliche. Falchi pecchiaioli, bianconi, nibbi, poiane e tanti rapaci - animali che percorrono anche migliaia di chilometri nei loro spostamenti primaverili e autunnali - nel giro di una decina d’anni rischiano crolli demografici. E naturalmente bisogna mettere nel conto le tante pressioni che l’uomo esercita lungo le rotte migratorie di questi uccelli e nei loro siti di riproduzione e di caccia. ».

Gli obiettivi comunitari al 2020, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - denuncia la LIPU – sono già stati raggiunti con ben 8 anni di anticipo e si sarebbe potuti garan-tirli con l’incremento dal solo fotovoltaico previsto, senza alcun apporto dell’eolico, salvaguardando così anche il nostro “petrolio”, cioè i paesaggi italiani celebrati in tutto il mondo. Gli incentivi dovrebbero quindi interessare solo gli impianti urbaniz-zati o strettamente al servizio delle aziende agricole che non causano impatti territoriali e gli altri comparti trascurati, come efficienza e risparmio energetico, trasporti, riscaldamento e raffrescamento.

Per questi motivi occorrono tagli agli incentivi ai grandi impianti impattanti, che rischiano di saturare la rete a scapito di quelli che, invece, dovrebbero essere realizzati diffusamente nei tessuti urbanizzati.

A fronte di queste ragioni l’ipotesi di un impianto eolico sul Pizzoc deve essere rigettata fermamente.

Giancarlo SilveriDelegato LIPU Sezione Pedemontana Trevigiana

Dr.ssa Carlotta FassinaCoordinatrice LIPU Veneto

DICIAMONO

LA NOSTRA POSIZIONE

NOVEMBRE 20121111

DOMENICA

E siamo al 25° annodelle nostre marce,

non abbiamo mai mancatoad un appuntamento.

25° MARCIADI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI

A CASERA E FORCELLAPALANTINA

Il Gazzettino Edizione Nordest Mercoledì 31 ottobre 2012

VENEZIA - Caccia in deroga: il rischio di dover aprire il portafoglio e pagare, di tasca propria, la sanzione europea c’era tutto. Sono stati fatti persino i conti: 56 milioni di multa forfettaria più una penalità di mora di 256mila euro al giorno. Un rischio che i consiglieri regionali del Veneto che fanno parte della quarta commissione non corrono più, dal momento che non hanno approvato la delibera della giunta sulla caccia in deroga. E ieri, quando durante i lavori della commissione è stata data lettura di una missiva del Dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio dei ministri, in cui si spiegava a quanto sarebbe ammontata la sanzione, nessuno ha aperto bocca. Caccia in deroga, addio. «In commissione - osserva, divertito, Gennaro Marotta (Idv) - dopo la lettura della missiva nessuno ha avuto nulla da ridire, commentare o contestare. Un silenzio imbarazzato». Era stata proprio l’Idv a far presente che c’era il rischio di dover pagare di tasca propria eventuali sanzioni europee: «In un paese civile non è più pensabile che le multe comminate solo per accontentare una minuscola parte di cittadini, come la caccia in deroga, vadano a discapito di tutti. E se, come sembra, assessori e consiglieri potrebbero essere chiamati a rifondere le multe, ci penseranno non una, ma cento volte, prima di votare un simile provvedimento».

CACCIA IN DEROGA

Nibbio reale - Foto E. Cripezzi

Testuggined’acqua

dolce

EOLICO

I FATTI• Con i monitoraggi effettuati tra il 2008 e il 2011, l’Arpav ha rilevato che a Pederobba nella Pedemontana Trevigia-na, i livelli del pericoloso inquinante benzo(a)pirene sono superiori (o quando va bene uguali) a quelli delle grandi città del Veneto.• I dati ufficiali dell’ ULSS 8 indicano che tra il 2001 ed il 2010 i cittadini pederob-besi ammessi all’esenzione ticket per curare tumori sono passati da 139 a 304.• Nel mese di giugno 2012 la Regione Veneto ha autorizzato due nuovi impianti di cogenerazione a Pederobba.

Quindi questa area, nonostante l’inquinamento già presente, secondo la Regione, può accogliere ulteriori fonti di emissioni di inquinanti in atmosfera.

COSA DOVREBBE ESSERE UNCOGENERATORE? Un impianto a combustione che produce energia elettrica, recuperando nel modo più ottimale possibile anche l’energia termica.

PERCHE’ IN VENETO STANNO SPUNTANDO COME FUNGHI? Perché godono degli incentivi statali per le energie rinnovabili, ma senza essere energie veramente pulite come invece sono il solare termico, l’eolico, il solare fotovoltaico. Perché non sono sottoposti a valutazioni d’impatto ambientale né di impatto sanitario.

COSA SONO I GENERATORI AUTO-RIZZATI A PEDEROBBA? Impianti a combustione che producono energia elettrica, ma sprecano quasi del tutto quella termica, producendo solo ulteriore inquinamento senza reali benefi-ci per la collettività e l’ambiente. Uno dei due intende bruciare a Pederobba i sarmenti delle viti di tutto il distretto del prosecco che – pieni di pesticidi e di veleni – se bruciati sono molto pericolosi.

CHI E’ IL “SIG. BENZO(A)PIRENE”? Appartiene alla famiglia degli IPA, idrocarburi policiclici aromatici che sono cancerogeni, interferenti endocrini e si bioaccumulano nel nostro corpo. Interfe-renti endocrini significa che danneggiano organi delicati come la tiroide ma anche

più in generale la vita in fase di formazio-ne e di sviluppo. Ovvero: il prezzo più caro lo pagano i bambini, già dalla gestazione.

Comparando il dato rilevato a Pederobba (v. fonte citata) riportato nell’ultima colonna a destra, con la relazione sulla qualità dell’aria in Veneto dello stesso periodo si vede chiaramente che il livello di Pederobba (1,7) è nettamente più elevato sia del livello obiettivo stabilito dalla legge (1) di quello registrato in tutte le maggiori città del Veneto.

TROPPE POLVERI SOTTILI E IPA? FACCIAMO A MENO DI MISURARE Le polveri sottili (PM10), supersottili o nanopolveri, non è innocua polvere: sono particelle che trasportano microinqui-nanti fino a dentro i nostri organi vitali. Nella provincia di Treviso lo scorso anno è stato superato il livello di PM10 ben 102 volte in un anno contro le 35 consi-derate accettabili dalla Unione Europea. Di fronte a questa situazione l’ARPAV ha eliminato l’unica centralina fissa in zona che era piazzata a Cavaso.

LE AUTORITA’ ITALIANE SONO “FATALISTE”, NOI NOIn Italia siamo di fronte ad una deriva sempre più preoccupante. Viviamo nell’area – la pianura padana – più inquinata d’Europa ma le autorità ignora-no il problema. In una recente conferenza sul tema “inquinamento nel latte materno”, orga-nizzata a Pederobba dall’eurodeputato Zanoni con il medico Patrizia Gentilini e il tecnico ambientale Stefano Raccanelli, quest’ultimo ha ricordato che l’Italia è l’unico stato europeo che non ha ancora ratificato la Convenzione di Stoccolma del 12 maggio 2001, finalizzata a monitorare e controllare gli “inquinanti organici persistenti”: diossine, IPA ecc. I nostri politici – evidentemente dotati di una visione del futuro più lungimirante di tutti gli altri – pensano che gli stabilimen-

ti inquinanti (per es. l’Ilva) siano una preziosa ricchezza del Paese che ben valgono qualche “effetto collaterale”. Purtroppo per loro, ci sono le leggi e una magistratura che a volte va contro l’interesse supremo dello Stato e di alcuni ricchi privati – e si permette di difendere il diritto di uomini e bambini di non morire di tumore.Per i politici italiani l’inquinamento è il male necessario per godere dei frutti del progresso e avere il benessere che mancò alle precedenti generazioni. Si sa che invece nel resto d’Europa vivono nell’indigenza. Quale benessere? Quale progresso? Forse il “progresso scorsoio” di cui parlava il nostro grande poeta trevigiano, Andrea Zanzotto.

A Pederobba c’è già il più grande co-inceneritore d’Italia di pneumatici, autorizzato a bruciare annualmente 60,000 tonnellate di pneumatici fuori uso, ma anche 60,000 tonnellate di pet coke (lo scarto finale della raffinazione del petrolio). Non basta?

COSA FARE?Ogni cittadino, non solo a Pederobba, deve agire in prima persona senza delegare ad altri azioni che non verranno mai perché il nostro è il paese in cui gli interessi forti contano molto di più di quelli del cittadino comune.L’Associazione Arianova di Pederobba ha organizzato da luglio vari incontri nelle piazze dei comuni della pedemontana per informare i cittadini di quanto accaduto e per raccogliere fondi per presentare i ricorsi al TAR.La raccolta fondi non serve solo per raccogliere “schei” ma per consentire a tutti di manifestare concretamente e democraticamente la volontà di una Comunità di dire NO. Servono circa 10.000 euro e ad oggi ne sono stati raccolti 4.650,00.Coloro che stanno contribuendo, parteci-pano ad una battaglia pulita e democra-tica per difendere la qualità di vita dei cittadini di oggi e di domani.

Mauro Moretto

DUE NUOVE CIMINIERE NELLA PEDE-MONTANA TREVIGIANA. DICIAMO NOPERCHE’ L’INQUINAMENTO E’ GIA’TROPPO ELEVATO

La LIPU segue da anni, con crescente preoccupazione, il dilagare delle centrali eoliche e fotovoltaiche, considerato che le prime (le eoliche) sono causa di morte, per impatto con le pale rotanti, di un gran numero di uccelli e altri animali, e sono causa, inoltre, di grave degrado ed altera-zione di ambienti naturali di grande pregio, mentre le seconde (le fotovoltaiche) stanno rapidamente diventando in molte zone una delle principali cause di consu-mo del territorio e delle campagne.

Per questi motivi la LIPU ha ripetuta-mente, quanto inutilmente, chiesto al Governo una moratoria, in un settore in preda a decine di migliaia di istanze fuori da strumenti di pianificazione e di control-lo, e alle Regioni l’adozione di regole degne di questo nome.

L’eolico in alta montagna è inopportu-no per via del minor peso dell’aria: a 1500 metri di quota l’impianto ha già una perdita di resa del 20% rispetto ad uno installato a livello del mare, o in pianura. A 1800 o 2000 metri, la perdita aumenta ulteriormente ed è di circa il 30%. Di conseguenza, questi impianti stanno in piedi solo con i contributi che arrivano dai certificati verdi, altrimenti non possono essere veramente redditizi».

In linea di massima la LIPU - BirdLife Italia non è contraria agli impianti eolici, ma come dicono le nostre linee guida: “lo sviluppo dell’energia eolica deve necessa-riamente conciliarsi con la conservazione della biodiversità, i cui valori sono diffusi nel nostro Paese con una concentrazione superiore al resto d’Europa”. Il fatto che la LIPU sia in linea di massima favorevole all’eolico non significa che sia favorevole a tutti gli impianti eolici che vengono propo-sti. La situazione va discriminata “caso per caso”. Per quanto riguarda il Pizzoc, oltre a valere quanto scritto sopra, è noto

scientificamente come questo monte rappresenti un importante valico alpino per il transito degli uccelli nei periodi di migrazione, sopra di esso e lungo i suoi pendii. Infatti, con un effetto di imbuto, più o meno marcato a seconda delle situazio-ni e delle specie, si osserva la concentra-zione, per il passo migratorio, sia di molti piccoli passeriformi, con numeri di centinaia di migliaia di individui, sia di rapaci, che in quest’area, sfruttando le correnti calde della pianura, si portano in quota e sorvolano appunto il Pizzoc.

La situazione nazionale, spinta da logiche speculative, ha assunto i caratteri emergenziali. Enzo Cripezzi, membro della commissione energia e territorio della LIPU, disegna un quadro desolante riguar-do al degrado territoriale e agli impatti diretti causati dagli impianti eolici, cioè le collisioni contro le pale eoliche degli uccelli che, quando esse sono in movimento, non riescono a distinguerle e ne finiscono dilaniati: «stiamo cercando di monitorare il fenomeno eolico a livello nazionale: non si contano le centinaia e centinaia di progetti, con migliaia di pale all’assalto di passi e crinali fino alle più piccole colline, dalla Sicilia in su. Ora l’eolico è arrivato anche nel nord Italia, ma

il problema ambientale è ampiamente sottovalutato: ognuno pensa per sé e nessuno ha una visione d’insieme. Del resto la proliferazione dell’eolico in Italia, come quella del fotovoltaico sui terreni agricoli, è stata priva di qualunque pianifi-cazione e programmazione. E neppure si tiene conto che sulle Alpi non siamo gli unici ad impiantare torri eoliche. Falchi pecchiaioli, bianconi, nibbi, poiane e tanti rapaci - animali che percorrono anche migliaia di chilometri nei loro spostamenti primaverili e autunnali - nel giro di una decina d’anni rischiano crolli demografici. E naturalmente bisogna mettere nel conto le tante pressioni che l’uomo esercita lungo le rotte migratorie di questi uccelli e nei loro siti di riproduzione e di caccia. ».

Gli obiettivi comunitari al 2020, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - denuncia la LIPU – sono già stati raggiunti con ben 8 anni di anticipo e si sarebbe potuti garan-tirli con l’incremento dal solo fotovoltaico previsto, senza alcun apporto dell’eolico, salvaguardando così anche il nostro “petrolio”, cioè i paesaggi italiani celebrati in tutto il mondo. Gli incentivi dovrebbero quindi interessare solo gli impianti urbaniz-zati o strettamente al servizio delle aziende agricole che non causano impatti territoriali e gli altri comparti trascurati, come efficienza e risparmio energetico, trasporti, riscaldamento e raffrescamento.

Per questi motivi occorrono tagli agli incentivi ai grandi impianti impattanti, che rischiano di saturare la rete a scapito di quelli che, invece, dovrebbero essere realizzati diffusamente nei tessuti urbanizzati.

A fronte di queste ragioni l’ipotesi di un impianto eolico sul Pizzoc deve essere rigettata fermamente.

Giancarlo SilveriDelegato LIPU Sezione Pedemontana Trevigiana

Dr.ssa Carlotta FassinaCoordinatrice LIPU Veneto

DICIAMONO

LA NOSTRA POSIZIONE

NOVEMBRE 20121111

DOMENICA

E siamo al 25° annodelle nostre marce,

non abbiamo mai mancatoad un appuntamento.

25° MARCIADI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI

A CASERA E FORCELLAPALANTINA

Il Gazzettino Edizione Nordest Mercoledì 31 ottobre 2012

VENEZIA - Caccia in deroga: il rischio di dover aprire il portafoglio e pagare, di tasca propria, la sanzione europea c’era tutto. Sono stati fatti persino i conti: 56 milioni di multa forfettaria più una penalità di mora di 256mila euro al giorno. Un rischio che i consiglieri regionali del Veneto che fanno parte della quarta commissione non corrono più, dal momento che non hanno approvato la delibera della giunta sulla caccia in deroga. E ieri, quando durante i lavori della commissione è stata data lettura di una missiva del Dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio dei ministri, in cui si spiegava a quanto sarebbe ammontata la sanzione, nessuno ha aperto bocca. Caccia in deroga, addio. «In commissione - osserva, divertito, Gennaro Marotta (Idv) - dopo la lettura della missiva nessuno ha avuto nulla da ridire, commentare o contestare. Un silenzio imbarazzato». Era stata proprio l’Idv a far presente che c’era il rischio di dover pagare di tasca propria eventuali sanzioni europee: «In un paese civile non è più pensabile che le multe comminate solo per accontentare una minuscola parte di cittadini, come la caccia in deroga, vadano a discapito di tutti. E se, come sembra, assessori e consiglieri potrebbero essere chiamati a rifondere le multe, ci penseranno non una, ma cento volte, prima di votare un simile provvedimento».

CACCIA IN DEROGA

Nibbio reale - Foto E. Cripezzi

Testuggined’acqua

dolce

EOLICO

I FATTI• Con i monitoraggi effettuati tra il 2008 e il 2011, l’Arpav ha rilevato che a Pederobba nella Pedemontana Trevigia-na, i livelli del pericoloso inquinante benzo(a)pirene sono superiori (o quando va bene uguali) a quelli delle grandi città del Veneto.• I dati ufficiali dell’ ULSS 8 indicano che tra il 2001 ed il 2010 i cittadini pederob-besi ammessi all’esenzione ticket per curare tumori sono passati da 139 a 304.• Nel mese di giugno 2012 la Regione Veneto ha autorizzato due nuovi impianti di cogenerazione a Pederobba.

Quindi questa area, nonostante l’inquinamento già presente, secondo la Regione, può accogliere ulteriori fonti di emissioni di inquinanti in atmosfera.

COSA DOVREBBE ESSERE UNCOGENERATORE? Un impianto a combustione che produce energia elettrica, recuperando nel modo più ottimale possibile anche l’energia termica.

PERCHE’ IN VENETO STANNO SPUNTANDO COME FUNGHI? Perché godono degli incentivi statali per le energie rinnovabili, ma senza essere energie veramente pulite come invece sono il solare termico, l’eolico, il solare fotovoltaico. Perché non sono sottoposti a valutazioni d’impatto ambientale né di impatto sanitario.

COSA SONO I GENERATORI AUTO-RIZZATI A PEDEROBBA? Impianti a combustione che producono energia elettrica, ma sprecano quasi del tutto quella termica, producendo solo ulteriore inquinamento senza reali benefi-ci per la collettività e l’ambiente. Uno dei due intende bruciare a Pederobba i sarmenti delle viti di tutto il distretto del prosecco che – pieni di pesticidi e di veleni – se bruciati sono molto pericolosi.

CHI E’ IL “SIG. BENZO(A)PIRENE”? Appartiene alla famiglia degli IPA, idrocarburi policiclici aromatici che sono cancerogeni, interferenti endocrini e si bioaccumulano nel nostro corpo. Interfe-renti endocrini significa che danneggiano organi delicati come la tiroide ma anche

più in generale la vita in fase di formazio-ne e di sviluppo. Ovvero: il prezzo più caro lo pagano i bambini, già dalla gestazione.

Comparando il dato rilevato a Pederobba (v. fonte citata) riportato nell’ultima colonna a destra, con la relazione sulla qualità dell’aria in Veneto dello stesso periodo si vede chiaramente che il livello di Pederobba (1,7) è nettamente più elevato sia del livello obiettivo stabilito dalla legge (1) di quello registrato in tutte le maggiori città del Veneto.

TROPPE POLVERI SOTTILI E IPA? FACCIAMO A MENO DI MISURARE Le polveri sottili (PM10), supersottili o nanopolveri, non è innocua polvere: sono particelle che trasportano microinqui-nanti fino a dentro i nostri organi vitali. Nella provincia di Treviso lo scorso anno è stato superato il livello di PM10 ben 102 volte in un anno contro le 35 consi-derate accettabili dalla Unione Europea. Di fronte a questa situazione l’ARPAV ha eliminato l’unica centralina fissa in zona che era piazzata a Cavaso.

LE AUTORITA’ ITALIANE SONO “FATALISTE”, NOI NOIn Italia siamo di fronte ad una deriva sempre più preoccupante. Viviamo nell’area – la pianura padana – più inquinata d’Europa ma le autorità ignora-no il problema. In una recente conferenza sul tema “inquinamento nel latte materno”, orga-nizzata a Pederobba dall’eurodeputato Zanoni con il medico Patrizia Gentilini e il tecnico ambientale Stefano Raccanelli, quest’ultimo ha ricordato che l’Italia è l’unico stato europeo che non ha ancora ratificato la Convenzione di Stoccolma del 12 maggio 2001, finalizzata a monitorare e controllare gli “inquinanti organici persistenti”: diossine, IPA ecc. I nostri politici – evidentemente dotati di una visione del futuro più lungimirante di tutti gli altri – pensano che gli stabilimen-

ti inquinanti (per es. l’Ilva) siano una preziosa ricchezza del Paese che ben valgono qualche “effetto collaterale”. Purtroppo per loro, ci sono le leggi e una magistratura che a volte va contro l’interesse supremo dello Stato e di alcuni ricchi privati – e si permette di difendere il diritto di uomini e bambini di non morire di tumore.Per i politici italiani l’inquinamento è il male necessario per godere dei frutti del progresso e avere il benessere che mancò alle precedenti generazioni. Si sa che invece nel resto d’Europa vivono nell’indigenza. Quale benessere? Quale progresso? Forse il “progresso scorsoio” di cui parlava il nostro grande poeta trevigiano, Andrea Zanzotto.

A Pederobba c’è già il più grande co-inceneritore d’Italia di pneumatici, autorizzato a bruciare annualmente 60,000 tonnellate di pneumatici fuori uso, ma anche 60,000 tonnellate di pet coke (lo scarto finale della raffinazione del petrolio). Non basta?

COSA FARE?Ogni cittadino, non solo a Pederobba, deve agire in prima persona senza delegare ad altri azioni che non verranno mai perché il nostro è il paese in cui gli interessi forti contano molto di più di quelli del cittadino comune.L’Associazione Arianova di Pederobba ha organizzato da luglio vari incontri nelle piazze dei comuni della pedemontana per informare i cittadini di quanto accaduto e per raccogliere fondi per presentare i ricorsi al TAR.La raccolta fondi non serve solo per raccogliere “schei” ma per consentire a tutti di manifestare concretamente e democraticamente la volontà di una Comunità di dire NO. Servono circa 10.000 euro e ad oggi ne sono stati raccolti 4.650,00.Coloro che stanno contribuendo, parteci-pano ad una battaglia pulita e democra-tica per difendere la qualità di vita dei cittadini di oggi e di domani.

Mauro Moretto

DUE NUOVE CIMINIERE NELLA PEDE-MONTANA TREVIGIANA. DICIAMO NOPERCHE’ L’INQUINAMENTO E’ GIA’TROPPO ELEVATO

La LIPU segue da anni, con crescente preoccupazione, il dilagare delle centrali eoliche e fotovoltaiche, considerato che le prime (le eoliche) sono causa di morte, per impatto con le pale rotanti, di un gran numero di uccelli e altri animali, e sono causa, inoltre, di grave degrado ed altera-zione di ambienti naturali di grande pregio, mentre le seconde (le fotovoltaiche) stanno rapidamente diventando in molte zone una delle principali cause di consu-mo del territorio e delle campagne.

Per questi motivi la LIPU ha ripetuta-mente, quanto inutilmente, chiesto al Governo una moratoria, in un settore in preda a decine di migliaia di istanze fuori da strumenti di pianificazione e di control-lo, e alle Regioni l’adozione di regole degne di questo nome.

L’eolico in alta montagna è inopportu-no per via del minor peso dell’aria: a 1500 metri di quota l’impianto ha già una perdita di resa del 20% rispetto ad uno installato a livello del mare, o in pianura. A 1800 o 2000 metri, la perdita aumenta ulteriormente ed è di circa il 30%. Di conseguenza, questi impianti stanno in piedi solo con i contributi che arrivano dai certificati verdi, altrimenti non possono essere veramente redditizi».

In linea di massima la LIPU - BirdLife Italia non è contraria agli impianti eolici, ma come dicono le nostre linee guida: “lo sviluppo dell’energia eolica deve necessa-riamente conciliarsi con la conservazione della biodiversità, i cui valori sono diffusi nel nostro Paese con una concentrazione superiore al resto d’Europa”. Il fatto che la LIPU sia in linea di massima favorevole all’eolico non significa che sia favorevole a tutti gli impianti eolici che vengono propo-sti. La situazione va discriminata “caso per caso”. Per quanto riguarda il Pizzoc, oltre a valere quanto scritto sopra, è noto

scientificamente come questo monte rappresenti un importante valico alpino per il transito degli uccelli nei periodi di migrazione, sopra di esso e lungo i suoi pendii. Infatti, con un effetto di imbuto, più o meno marcato a seconda delle situazio-ni e delle specie, si osserva la concentra-zione, per il passo migratorio, sia di molti piccoli passeriformi, con numeri di centinaia di migliaia di individui, sia di rapaci, che in quest’area, sfruttando le correnti calde della pianura, si portano in quota e sorvolano appunto il Pizzoc.

La situazione nazionale, spinta da logiche speculative, ha assunto i caratteri emergenziali. Enzo Cripezzi, membro della commissione energia e territorio della LIPU, disegna un quadro desolante riguar-do al degrado territoriale e agli impatti diretti causati dagli impianti eolici, cioè le collisioni contro le pale eoliche degli uccelli che, quando esse sono in movimento, non riescono a distinguerle e ne finiscono dilaniati: «stiamo cercando di monitorare il fenomeno eolico a livello nazionale: non si contano le centinaia e centinaia di progetti, con migliaia di pale all’assalto di passi e crinali fino alle più piccole colline, dalla Sicilia in su. Ora l’eolico è arrivato anche nel nord Italia, ma

il problema ambientale è ampiamente sottovalutato: ognuno pensa per sé e nessuno ha una visione d’insieme. Del resto la proliferazione dell’eolico in Italia, come quella del fotovoltaico sui terreni agricoli, è stata priva di qualunque pianifi-cazione e programmazione. E neppure si tiene conto che sulle Alpi non siamo gli unici ad impiantare torri eoliche. Falchi pecchiaioli, bianconi, nibbi, poiane e tanti rapaci - animali che percorrono anche migliaia di chilometri nei loro spostamenti primaverili e autunnali - nel giro di una decina d’anni rischiano crolli demografici. E naturalmente bisogna mettere nel conto le tante pressioni che l’uomo esercita lungo le rotte migratorie di questi uccelli e nei loro siti di riproduzione e di caccia. ».

Gli obiettivi comunitari al 2020, per quanto riguarda la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili - denuncia la LIPU – sono già stati raggiunti con ben 8 anni di anticipo e si sarebbe potuti garan-tirli con l’incremento dal solo fotovoltaico previsto, senza alcun apporto dell’eolico, salvaguardando così anche il nostro “petrolio”, cioè i paesaggi italiani celebrati in tutto il mondo. Gli incentivi dovrebbero quindi interessare solo gli impianti urbaniz-zati o strettamente al servizio delle aziende agricole che non causano impatti territoriali e gli altri comparti trascurati, come efficienza e risparmio energetico, trasporti, riscaldamento e raffrescamento.

Per questi motivi occorrono tagli agli incentivi ai grandi impianti impattanti, che rischiano di saturare la rete a scapito di quelli che, invece, dovrebbero essere realizzati diffusamente nei tessuti urbanizzati.

A fronte di queste ragioni l’ipotesi di un impianto eolico sul Pizzoc deve essere rigettata fermamente.

Giancarlo SilveriDelegato LIPU Sezione Pedemontana Trevigiana

Dr.ssa Carlotta FassinaCoordinatrice LIPU Veneto

DICIAMONO

LA NOSTRA POSIZIONE

NOVEMBRE 20121111

DOMENICA

E siamo al 25° annodelle nostre marce,

non abbiamo mai mancatoad un appuntamento.

25° MARCIADI ALPINISTI ED AMBIENTALISTI

A CASERA E FORCELLAPALANTINA

Il Gazzettino Edizione Nordest Mercoledì 31 ottobre 2012

VENEZIA - Caccia in deroga: il rischio di dover aprire il portafoglio e pagare, di tasca propria, la sanzione europea c’era tutto. Sono stati fatti persino i conti: 56 milioni di multa forfettaria più una penalità di mora di 256mila euro al giorno. Un rischio che i consiglieri regionali del Veneto che fanno parte della quarta commissione non corrono più, dal momento che non hanno approvato la delibera della giunta sulla caccia in deroga. E ieri, quando durante i lavori della commissione è stata data lettura di una missiva del Dipartimento Politiche europee della presidenza del Consiglio dei ministri, in cui si spiegava a quanto sarebbe ammontata la sanzione, nessuno ha aperto bocca. Caccia in deroga, addio. «In commissione - osserva, divertito, Gennaro Marotta (Idv) - dopo la lettura della missiva nessuno ha avuto nulla da ridire, commentare o contestare. Un silenzio imbarazzato». Era stata proprio l’Idv a far presente che c’era il rischio di dover pagare di tasca propria eventuali sanzioni europee: «In un paese civile non è più pensabile che le multe comminate solo per accontentare una minuscola parte di cittadini, come la caccia in deroga, vadano a discapito di tutti. E se, come sembra, assessori e consiglieri potrebbero essere chiamati a rifondere le multe, ci penseranno non una, ma cento volte, prima di votare un simile provvedimento».

CACCIA IN DEROGA

Nibbio reale - Foto E. Cripezzi

NATURA IN MULTIVISIONE

LA SALAMANDRA DORATA DA PROTEGGERE

Sull'Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un essere dorato, un piccolo gioiello unico al mondo.Il suo nome è salamandra di Aurora, in omaggio alla moglie del ricercatore che nel 1982 descrisse questo anfibio per la prima volta e ne propose il nome scientifico di Salamandra atra aurorae.Questo anfibio possiede molte carat-teristiche singolari: il ventre e i lati del corpo sono neri, mentre il dorso è per gran parte coperto da macchie giallo dorato fuse tra di loro. La forma e la disposizione di queste chiazze permet-

tono di riconoscere i diversi individui come una carta d'identità.Anche la riproduzione è particolare: sull'Altopiano la neve permane a lungo sul terreno e quindi questa salamandra rimane in letargo da metà settembre ai primi di maggio, più di sette mesi su dodici! Inoltre, sull'Altopiano l'acqua in superficie è difficile da trovare. Così, caso raro tra gli anfibi, le femmine di salamandra dorata non depongono le uova in acqua, ma le trattengono all’interno del corpo. Dopo un paio d’anni di gestazione,

vengono partoriti due piccoli, già dotati di polmoni e di zampe per muo-versi a terra. La salamandra di Aurora passa gran parte del giorno sotto terra, tra le fessure delle rocce, sotto le cortecce o nei ceppi marcescenti. Incontrarla è un evento davvero raro! Esce dal suo rifugio durante la notte, oppure di giorno solo quando piove o c'è molta umidità. Questo piccolo essere vive soprattutto nelle foreste più mature, dove crescono faggi e abeti bianchi ad alto fusto ma anche arbusti, erbe, felci e muschi. Qui può trovare cibo, ossia piccoli insetti, molluschi e lombrichi. Molto importante è che a terra ci siano pezzi di legno morto e pietre, sotto cui può nascondersi durante il giorno. Questo anfibio non ama quindi i rimboschimenti fitti di abete rosso, i terreni secchi coperti solo da aghi, né quelli troppo pascolati o compattati. La storia della di questa salamandra dorata si lega alle vicende dei boschi di questa terra: le glaciazi-oni l'hanno isolata sull’Altopiano e circa 10000 anni fa, quando i ghiacciai si sono ritirati, hanno lasciato scoperte profonde valli attorno all’Altopiano, invalicabili per questi animali. In seguito i Cimbri hanno abbattuto parte delle foreste, relegando questi animal-etti solo in alcune zone dell'Altopiano.

Dopo il successo della prima edizione di Diari di Viaggio, riproporremo anche nel 2013 due appuntamenti, il 23 febbraio 2013 e l'11 marzo 2013 (date da confermare, si vedano aggiornamenti sul nostro sito). Ricordiamo che questa rassegna è molto diversa dalle consuete proiezioni di Natura in Multivisione di Novembre e Dicem-bre. Nei Diari di Viaggio gli autori non professionisti ci raccontano, attraverso le immagini, i loro viaggi ed esperienze in ambito locale. Nell'edizione 2013 in programma avremo l'America Latina di Luca Boscain, la Natura che ci circonda di Maurizio Limarilli, infine Leopoldo Bresolin ci racconterà l'Estremadura (anima selvaggia della Spagna), l'Islanda e il Parco del Delta del Po. Ingresso libero.Sala Riunioni presso Municipio di Onigo - Piazza Case Rosse - ore 20,30

■ Sabato 24 novembre

Rinaldo ChecuzLe grave, custodi nei secoli di piccole grandi meraviglie.Le grave del Piave avvolte nella nebbia mattutina, lo scorrere lento dell’acqua, la presenza degli animali che là vivono... Sono piccoli avvenimenti che si ripetono da tempo immemorabile ma creano sempre emozioni e stupore a chi si sofferma ad osservare con occhio attento.Giovanni Morao

In Terra d'AfricaBreve viaggio tra la natura nella culla dell'umanità, nei paesaggi dove si ritiene che l'uomo abbia avuto origine. Giacomo Renier

Di acqua, di bosco e…

C'è un torrente magico che scorre per una trentina di chilometri dalla provin-cia di Udine a quella di Pordenone prima di tuffarsi sul Tagliamento. L'acqua ha su di me un potere magnetico e l'Arzino riassume in sè quella diversità di colori, forme e odori che mi attraggono in modo irresistibile.Luciano Vettorato

Chiang Mai Spettacolare festa tradizionale thailand-ese di Chiang Mai dedicata ai fiori. Il Festival dura tre giorni e comprende mostre di composizioni floreali, una sfilata di carri e figuranti decorati con una moltitudine di fiori. Luigi Dorigo

Metti un giorno in una spiaggia

Nel delicato silenzio dell’autunno inglese reso vivace dal forte vento del nord, una colonia di foca grigia sceglie ogni anno una singolare area militare per dar luogo alle nuove nascite e ai rituali dell’accoppiamento.Valter Binotto

Teresa e la luna

Dal tramonto fino al mattino alla scoperta del mondo nascosto della notte.

■ Sabato 1°dicembre

Roberto Bartoloni

Ci porterà attraverso le sue multivisioni ed immagini spettacolari, a conoscere luoghi sperduti ed animali straordinari Nel cuore della savana

Il fascino della savana africana, con i suoi grandi predatori e grandi erbivori, rapisce il viaggiatore e il sognatore. Con questa proiezione si entra nel "cuore" dell'Africa, all'interno del Masai Mara Game Reserve in Kenya, uno degli ambienti più ricchi di fauna selvatica dove grandi mandrie di gnu e zebre si spostano alla ricerca del cibo.

Splendida Natura del Nord America

"Dopo alcuni tentativi falliti per realiz-zarlo, finalmente il mio primo libro è qui. Per un fotografo, amatore o professioni-sta che sia, un libro rappresenta sempre

un punto di arrivo al quale si e' giunti dopo anni di studi e di ricerche. Io penso che per l'Autore un libro sia qualcosa di molto personale che Lui decide di condi-videre con gli altri e che sia una forma bellissima di mettersi in gioco."

In un batter d'ali

Un viaggio lunghissimo, spesso superiore ai 5000 chilometri, compiuto in pochi giorni. Sono decine di migliaia, gru canadesi ed oche polari. Arrivano dal nord del Canada e dall'Alaska dall’inizio dell’autunno, per sostare, nel periodo invernale nei fertili e disponibili prati di mais di Bosque del Apache, un rifugio faunistico istituito nel 1939. Le oche polari formano coppie stabili, e sono fedeli alle loro colonie d’origine e ai luoghi di svernamento. Agli inizi della primavera le coppie, nuove e vecchie, osservando le leggi di madre natura ripartiranno per tornare a nord, verso i luoghi di riproduzi-one, ove “consumeranno” il loro matri-monio... in un batter d’ali!

PROIEZIONI IN MULTIVISIONE CON COMMENTO MUSICALE Presso PALESTRA COMUNALE - Via Roma Pederobba Ingresso Libero

Il gioiello dell'Altopiano

La salamandra di Aurora è uno degli animali più rari e preziosi in Europa, e per questo è stata elencata tra gli animali da tutelare in modo prioritario, alla pari dell'orso bruno e della foca monaca. Da quando è stata scoperta, però, molti collezionisti hanno cercato di catturare, allevare e anche vendere questi anfibi. I metodi moderni di selvicoltura possono creare dei prob-lemi: i mezzi meccanici pesanti rischiano di schiacciare gli animali nei loro rifugi e compattare il terreno, eliminando il sottobosco e modifi-cando l’umidità al suolo. Nel 2012 è stato avviato un intenso piano di ricerca, sostenuto dal progetto austriaco alpensalamander.eu e che coinvolge anche diversi volontari. Tutti possono collaborare al progetto!Tante sono le iniziative per celebrare i 30 anni delle scoperta di questo piccolo abitante dell'Altopiano: nel mese di agosto presso il Museo dell’Acqua in località Kaberlaba di Asiago è stata inaugurata una mostra dedicata, grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico Settecomuni, Museo delle Scienze e Provincia di Trento, Comune di Asiago e progetto alpensalamander.eu. La mostra è visitabile nei fine settimana fino a settembre 2013. Inoltre iniziativa di

ricercatori di tutta Europa, è stata attivata una petizione con cui si chiede che i tagli forestali siano effettuati in maniera più rispettosa di questa delicata creatura e dei suoi ambienti:www.avaaz.org/it/petition/Save_the_golden_Alpine_salamander/Nuove iniziative dedicate a questo piccolo gioiello prevedono lezioni e attività con le scuole elementari di Asiago, in modo da far conoscere questa importante presenza che richiama sull'Altopiano sempre più numerosi appassionati.Cosa sarebbe l'Altopiano senza la sua salamandra dorata?

Enrico Romanazzi

DIARI DI VIAGGIO

Oltre alle consuete attività di educazione ambientale, di gestione e monitoraggio del Sentiero della Garzaia di Pederobba, vi riportiamo una breve sintesi delle attività svolte nel corso del 2012.Come sezione abbiamo partecipato ad alcune manifestazioni soprattutto nel Bellunese dove non c’è ancora una sezione Lipu, ma abbiamo alcune attiviste dal Feltrino impeg-nate con i GLC (Gruppi Locali di Conservazione) che monitorano alcune aree importanti del Bellunese. Assieme al comitato Acqua Bene Comune di Belluno abbiamo partecipato alla grande Manifestazione a Belluno a difesa dei fiumi bellunesi dagli impianti idroelettrici che ne stravolgerebbero i corsi e gli habitat.Manifestazione in Valle del Mis all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi contro la deviazione del Torrente omonimo a scopi idroelettrici.Manifestazione a Schievenin per testimoniare con il comitato Col Del Roro che siamo lì a vigilare perché non venga attuato il progetto delle miniere sulla ZPS del Monte Grappa.Abbiamo inoltre partecipato alla manifestazione di Schievenin, per far sentire la nostra voce, insieme al comitato Col del Roro, contro il progetto di apertura miniere nella ZPS (Zona di Protezione Speciale) del Monte Grappa. Come consueto, abbiamo aderito alla 24° edizione della Marcia di alpinisti ed ambiental-isti in difesa della Palantina e contro i progetti di impianti sciistici in Cansiglio. Vogliamo chiarire che la Lipu Pedemontana non vuole manifestare "contro tutto", piuttosto vogliamo difendere il territorio dai quei progetti che privi di un'adeguata valutazione d'impatto ambientale e una pianificazione a lungo termine, possono danneggiare l'ambiente di tutti a vantaggio dell'interesse di pochi. E' importante considerare il patrimonio paesaggistico-naturalisitco anche come una risorsa turistico-economica che pero' potrà essere utilizzata solo se non verrà ulteriormente deturpata.Nell'ambito delle attività nel territorio, la nostra sezione ha partecipato inoltre agli incontri sui piani di gestione delle ZPS, aree riconosciute anche a livello europeo signifi-cative per la conservazione della natura che purtroppo spesso sono protette solo sulla carta. Abbiamo inoltre condiviso la battaglia contro il Polo Agroindustriale di Barcon ed il progetto di costruzione della diga di Falzè.

Attività svolte nel 2012 CORSO DI FOTOGRAFIANATURALISTICAProgrammata per il 2012 per motivi tecnici spostata alla primavera del 2013.Il Corso si terrà presso il nostro CEA Centro di Educazione Ambientale La Città Degli Aironi e Centro Visite intito-lato a Lorenzo Orsato (Loris) e sarà condotto da Valter Binotto fotografo di fama internazionale recentemente premiato a Londra durante la più impor-tante rassegna di Foto naturalistiche a livello mondiale. Il corso si articolerà in 4 serate e 2 uscite sul campo. Altre attività sono in cantiere. Seguite gli sviluppi di queste attività sul nostro sito www.lipupedemontanatrevigiana.it

Salamandradorata

Foto E. Romanazzi

NATURA IN MULTIVISIONE

LA SALAMANDRA DORATA DA PROTEGGERE

Sull'Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un essere dorato, un piccolo gioiello unico al mondo.Il suo nome è salamandra di Aurora, in omaggio alla moglie del ricercatore che nel 1982 descrisse questo anfibio per la prima volta e ne propose il nome scientifico di Salamandra atra aurorae.Questo anfibio possiede molte carat-teristiche singolari: il ventre e i lati del corpo sono neri, mentre il dorso è per gran parte coperto da macchie giallo dorato fuse tra di loro. La forma e la disposizione di queste chiazze permet-

tono di riconoscere i diversi individui come una carta d'identità.Anche la riproduzione è particolare: sull'Altopiano la neve permane a lungo sul terreno e quindi questa salamandra rimane in letargo da metà settembre ai primi di maggio, più di sette mesi su dodici! Inoltre, sull'Altopiano l'acqua in superficie è difficile da trovare. Così, caso raro tra gli anfibi, le femmine di salamandra dorata non depongono le uova in acqua, ma le trattengono all’interno del corpo. Dopo un paio d’anni di gestazione,

vengono partoriti due piccoli, già dotati di polmoni e di zampe per muo-versi a terra. La salamandra di Aurora passa gran parte del giorno sotto terra, tra le fessure delle rocce, sotto le cortecce o nei ceppi marcescenti. Incontrarla è un evento davvero raro! Esce dal suo rifugio durante la notte, oppure di giorno solo quando piove o c'è molta umidità. Questo piccolo essere vive soprattutto nelle foreste più mature, dove crescono faggi e abeti bianchi ad alto fusto ma anche arbusti, erbe, felci e muschi. Qui può trovare cibo, ossia piccoli insetti, molluschi e lombrichi. Molto importante è che a terra ci siano pezzi di legno morto e pietre, sotto cui può nascondersi durante il giorno. Questo anfibio non ama quindi i rimboschimenti fitti di abete rosso, i terreni secchi coperti solo da aghi, né quelli troppo pascolati o compattati. La storia della di questa salamandra dorata si lega alle vicende dei boschi di questa terra: le glaciazi-oni l'hanno isolata sull’Altopiano e circa 10000 anni fa, quando i ghiacciai si sono ritirati, hanno lasciato scoperte profonde valli attorno all’Altopiano, invalicabili per questi animali. In seguito i Cimbri hanno abbattuto parte delle foreste, relegando questi animal-etti solo in alcune zone dell'Altopiano.

Dopo il successo della prima edizione di Diari di Viaggio, riproporremo anche nel 2013 due appuntamenti, il 23 febbraio 2013 e l'11 marzo 2013 (date da confermare, si vedano aggiornamenti sul nostro sito). Ricordiamo che questa rassegna è molto diversa dalle consuete proiezioni di Natura in Multivisione di Novembre e Dicem-bre. Nei Diari di Viaggio gli autori non professionisti ci raccontano, attraverso le immagini, i loro viaggi ed esperienze in ambito locale. Nell'edizione 2013 in programma avremo l'America Latina di Luca Boscain, la Natura che ci circonda di Maurizio Limarilli, infine Leopoldo Bresolin ci racconterà l'Estremadura (anima selvaggia della Spagna), l'Islanda e il Parco del Delta del Po. Ingresso libero.Sala Riunioni presso Municipio di Onigo - Piazza Case Rosse - ore 20,30

■ Sabato 24 novembre

Rinaldo ChecuzLe grave, custodi nei secoli di piccole grandi meraviglie.Le grave del Piave avvolte nella nebbia mattutina, lo scorrere lento dell’acqua, la presenza degli animali che là vivono... Sono piccoli avvenimenti che si ripetono da tempo immemorabile ma creano sempre emozioni e stupore a chi si sofferma ad osservare con occhio attento.Giovanni Morao

In Terra d'AfricaBreve viaggio tra la natura nella culla dell'umanità, nei paesaggi dove si ritiene che l'uomo abbia avuto origine. Giacomo Renier

Di acqua, di bosco e…

C'è un torrente magico che scorre per una trentina di chilometri dalla provin-cia di Udine a quella di Pordenone prima di tuffarsi sul Tagliamento. L'acqua ha su di me un potere magnetico e l'Arzino riassume in sè quella diversità di colori, forme e odori che mi attraggono in modo irresistibile.Luciano Vettorato

Chiang Mai Spettacolare festa tradizionale thailand-ese di Chiang Mai dedicata ai fiori. Il Festival dura tre giorni e comprende mostre di composizioni floreali, una sfilata di carri e figuranti decorati con una moltitudine di fiori. Luigi Dorigo

Metti un giorno in una spiaggia

Nel delicato silenzio dell’autunno inglese reso vivace dal forte vento del nord, una colonia di foca grigia sceglie ogni anno una singolare area militare per dar luogo alle nuove nascite e ai rituali dell’accoppiamento.Valter Binotto

Teresa e la luna

Dal tramonto fino al mattino alla scoperta del mondo nascosto della notte.

■ Sabato 1°dicembre

Roberto Bartoloni

Ci porterà attraverso le sue multivisioni ed immagini spettacolari, a conoscere luoghi sperduti ed animali straordinari Nel cuore della savana

Il fascino della savana africana, con i suoi grandi predatori e grandi erbivori, rapisce il viaggiatore e il sognatore. Con questa proiezione si entra nel "cuore" dell'Africa, all'interno del Masai Mara Game Reserve in Kenya, uno degli ambienti più ricchi di fauna selvatica dove grandi mandrie di gnu e zebre si spostano alla ricerca del cibo.

Splendida Natura del Nord America

"Dopo alcuni tentativi falliti per realiz-zarlo, finalmente il mio primo libro è qui. Per un fotografo, amatore o professioni-sta che sia, un libro rappresenta sempre

un punto di arrivo al quale si e' giunti dopo anni di studi e di ricerche. Io penso che per l'Autore un libro sia qualcosa di molto personale che Lui decide di condi-videre con gli altri e che sia una forma bellissima di mettersi in gioco."

In un batter d'ali

Un viaggio lunghissimo, spesso superiore ai 5000 chilometri, compiuto in pochi giorni. Sono decine di migliaia, gru canadesi ed oche polari. Arrivano dal nord del Canada e dall'Alaska dall’inizio dell’autunno, per sostare, nel periodo invernale nei fertili e disponibili prati di mais di Bosque del Apache, un rifugio faunistico istituito nel 1939. Le oche polari formano coppie stabili, e sono fedeli alle loro colonie d’origine e ai luoghi di svernamento. Agli inizi della primavera le coppie, nuove e vecchie, osservando le leggi di madre natura ripartiranno per tornare a nord, verso i luoghi di riproduzi-one, ove “consumeranno” il loro matri-monio... in un batter d’ali!

PROIEZIONI IN MULTIVISIONE CON COMMENTO MUSICALE Presso PALESTRA COMUNALE - Via Roma Pederobba Ingresso Libero

Il gioiello dell'Altopiano

La salamandra di Aurora è uno degli animali più rari e preziosi in Europa, e per questo è stata elencata tra gli animali da tutelare in modo prioritario, alla pari dell'orso bruno e della foca monaca. Da quando è stata scoperta, però, molti collezionisti hanno cercato di catturare, allevare e anche vendere questi anfibi. I metodi moderni di selvicoltura possono creare dei prob-lemi: i mezzi meccanici pesanti rischiano di schiacciare gli animali nei loro rifugi e compattare il terreno, eliminando il sottobosco e modifi-cando l’umidità al suolo. Nel 2012 è stato avviato un intenso piano di ricerca, sostenuto dal progetto austriaco alpensalamander.eu e che coinvolge anche diversi volontari. Tutti possono collaborare al progetto!Tante sono le iniziative per celebrare i 30 anni delle scoperta di questo piccolo abitante dell'Altopiano: nel mese di agosto presso il Museo dell’Acqua in località Kaberlaba di Asiago è stata inaugurata una mostra dedicata, grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico Settecomuni, Museo delle Scienze e Provincia di Trento, Comune di Asiago e progetto alpensalamander.eu. La mostra è visitabile nei fine settimana fino a settembre 2013. Inoltre iniziativa di

ricercatori di tutta Europa, è stata attivata una petizione con cui si chiede che i tagli forestali siano effettuati in maniera più rispettosa di questa delicata creatura e dei suoi ambienti:www.avaaz.org/it/petition/Save_the_golden_Alpine_salamander/Nuove iniziative dedicate a questo piccolo gioiello prevedono lezioni e attività con le scuole elementari di Asiago, in modo da far conoscere questa importante presenza che richiama sull'Altopiano sempre più numerosi appassionati.Cosa sarebbe l'Altopiano senza la sua salamandra dorata?

Enrico Romanazzi

DIARI DI VIAGGIO

Oltre alle consuete attività di educazione ambientale, di gestione e monitoraggio del Sentiero della Garzaia di Pederobba, vi riportiamo una breve sintesi delle attività svolte nel corso del 2012.Come sezione abbiamo partecipato ad alcune manifestazioni soprattutto nel Bellunese dove non c’è ancora una sezione Lipu, ma abbiamo alcune attiviste dal Feltrino impeg-nate con i GLC (Gruppi Locali di Conservazione) che monitorano alcune aree importanti del Bellunese. Assieme al comitato Acqua Bene Comune di Belluno abbiamo partecipato alla grande Manifestazione a Belluno a difesa dei fiumi bellunesi dagli impianti idroelettrici che ne stravolgerebbero i corsi e gli habitat.Manifestazione in Valle del Mis all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi contro la deviazione del Torrente omonimo a scopi idroelettrici.Manifestazione a Schievenin per testimoniare con il comitato Col Del Roro che siamo lì a vigilare perché non venga attuato il progetto delle miniere sulla ZPS del Monte Grappa.Abbiamo inoltre partecipato alla manifestazione di Schievenin, per far sentire la nostra voce, insieme al comitato Col del Roro, contro il progetto di apertura miniere nella ZPS (Zona di Protezione Speciale) del Monte Grappa. Come consueto, abbiamo aderito alla 24° edizione della Marcia di alpinisti ed ambiental-isti in difesa della Palantina e contro i progetti di impianti sciistici in Cansiglio. Vogliamo chiarire che la Lipu Pedemontana non vuole manifestare "contro tutto", piuttosto vogliamo difendere il territorio dai quei progetti che privi di un'adeguata valutazione d'impatto ambientale e una pianificazione a lungo termine, possono danneggiare l'ambiente di tutti a vantaggio dell'interesse di pochi. E' importante considerare il patrimonio paesaggistico-naturalisitco anche come una risorsa turistico-economica che pero' potrà essere utilizzata solo se non verrà ulteriormente deturpata.Nell'ambito delle attività nel territorio, la nostra sezione ha partecipato inoltre agli incontri sui piani di gestione delle ZPS, aree riconosciute anche a livello europeo signifi-cative per la conservazione della natura che purtroppo spesso sono protette solo sulla carta. Abbiamo inoltre condiviso la battaglia contro il Polo Agroindustriale di Barcon ed il progetto di costruzione della diga di Falzè.

Attività svolte nel 2012 CORSO DI FOTOGRAFIANATURALISTICAProgrammata per il 2012 per motivi tecnici spostata alla primavera del 2013.Il Corso si terrà presso il nostro CEA Centro di Educazione Ambientale La Città Degli Aironi e Centro Visite intito-lato a Lorenzo Orsato (Loris) e sarà condotto da Valter Binotto fotografo di fama internazionale recentemente premiato a Londra durante la più impor-tante rassegna di Foto naturalistiche a livello mondiale. Il corso si articolerà in 4 serate e 2 uscite sul campo. Altre attività sono in cantiere. Seguite gli sviluppi di queste attività sul nostro sito www.lipupedemontanatrevigiana.it

Salamandradorata

Foto E. Romanazzi

NATURA IN MULTIVISIONE

LA SALAMANDRA DORATA DA PROTEGGERE

Sull'Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un essere dorato, un piccolo gioiello unico al mondo.Il suo nome è salamandra di Aurora, in omaggio alla moglie del ricercatore che nel 1982 descrisse questo anfibio per la prima volta e ne propose il nome scientifico di Salamandra atra aurorae.Questo anfibio possiede molte carat-teristiche singolari: il ventre e i lati del corpo sono neri, mentre il dorso è per gran parte coperto da macchie giallo dorato fuse tra di loro. La forma e la disposizione di queste chiazze permet-

tono di riconoscere i diversi individui come una carta d'identità.Anche la riproduzione è particolare: sull'Altopiano la neve permane a lungo sul terreno e quindi questa salamandra rimane in letargo da metà settembre ai primi di maggio, più di sette mesi su dodici! Inoltre, sull'Altopiano l'acqua in superficie è difficile da trovare. Così, caso raro tra gli anfibi, le femmine di salamandra dorata non depongono le uova in acqua, ma le trattengono all’interno del corpo. Dopo un paio d’anni di gestazione,

vengono partoriti due piccoli, già dotati di polmoni e di zampe per muo-versi a terra. La salamandra di Aurora passa gran parte del giorno sotto terra, tra le fessure delle rocce, sotto le cortecce o nei ceppi marcescenti. Incontrarla è un evento davvero raro! Esce dal suo rifugio durante la notte, oppure di giorno solo quando piove o c'è molta umidità. Questo piccolo essere vive soprattutto nelle foreste più mature, dove crescono faggi e abeti bianchi ad alto fusto ma anche arbusti, erbe, felci e muschi. Qui può trovare cibo, ossia piccoli insetti, molluschi e lombrichi. Molto importante è che a terra ci siano pezzi di legno morto e pietre, sotto cui può nascondersi durante il giorno. Questo anfibio non ama quindi i rimboschimenti fitti di abete rosso, i terreni secchi coperti solo da aghi, né quelli troppo pascolati o compattati. La storia della di questa salamandra dorata si lega alle vicende dei boschi di questa terra: le glaciazi-oni l'hanno isolata sull’Altopiano e circa 10000 anni fa, quando i ghiacciai si sono ritirati, hanno lasciato scoperte profonde valli attorno all’Altopiano, invalicabili per questi animali. In seguito i Cimbri hanno abbattuto parte delle foreste, relegando questi animal-etti solo in alcune zone dell'Altopiano.

Dopo il successo della prima edizione di Diari di Viaggio, riproporremo anche nel 2013 due appuntamenti, il 23 febbraio 2013 e l'11 marzo 2013 (date da confermare, si vedano aggiornamenti sul nostro sito). Ricordiamo che questa rassegna è molto diversa dalle consuete proiezioni di Natura in Multivisione di Novembre e Dicem-bre. Nei Diari di Viaggio gli autori non professionisti ci raccontano, attraverso le immagini, i loro viaggi ed esperienze in ambito locale. Nell'edizione 2013 in programma avremo l'America Latina di Luca Boscain, la Natura che ci circonda di Maurizio Limarilli, infine Leopoldo Bresolin ci racconterà l'Estremadura (anima selvaggia della Spagna), l'Islanda e il Parco del Delta del Po. Ingresso libero.Sala Riunioni presso Municipio di Onigo - Piazza Case Rosse - ore 20,30

■ Sabato 24 novembre

Rinaldo ChecuzLe grave, custodi nei secoli di piccole grandi meraviglie.Le grave del Piave avvolte nella nebbia mattutina, lo scorrere lento dell’acqua, la presenza degli animali che là vivono... Sono piccoli avvenimenti che si ripetono da tempo immemorabile ma creano sempre emozioni e stupore a chi si sofferma ad osservare con occhio attento.Giovanni Morao

In Terra d'AfricaBreve viaggio tra la natura nella culla dell'umanità, nei paesaggi dove si ritiene che l'uomo abbia avuto origine. Giacomo Renier

Di acqua, di bosco e…

C'è un torrente magico che scorre per una trentina di chilometri dalla provin-cia di Udine a quella di Pordenone prima di tuffarsi sul Tagliamento. L'acqua ha su di me un potere magnetico e l'Arzino riassume in sè quella diversità di colori, forme e odori che mi attraggono in modo irresistibile.Luciano Vettorato

Chiang Mai Spettacolare festa tradizionale thailand-ese di Chiang Mai dedicata ai fiori. Il Festival dura tre giorni e comprende mostre di composizioni floreali, una sfilata di carri e figuranti decorati con una moltitudine di fiori. Luigi Dorigo

Metti un giorno in una spiaggia

Nel delicato silenzio dell’autunno inglese reso vivace dal forte vento del nord, una colonia di foca grigia sceglie ogni anno una singolare area militare per dar luogo alle nuove nascite e ai rituali dell’accoppiamento.Valter Binotto

Teresa e la luna

Dal tramonto fino al mattino alla scoperta del mondo nascosto della notte.

■ Sabato 1°dicembre

Roberto Bartoloni

Ci porterà attraverso le sue multivisioni ed immagini spettacolari, a conoscere luoghi sperduti ed animali straordinari Nel cuore della savana

Il fascino della savana africana, con i suoi grandi predatori e grandi erbivori, rapisce il viaggiatore e il sognatore. Con questa proiezione si entra nel "cuore" dell'Africa, all'interno del Masai Mara Game Reserve in Kenya, uno degli ambienti più ricchi di fauna selvatica dove grandi mandrie di gnu e zebre si spostano alla ricerca del cibo.

Splendida Natura del Nord America

"Dopo alcuni tentativi falliti per realiz-zarlo, finalmente il mio primo libro è qui. Per un fotografo, amatore o professioni-sta che sia, un libro rappresenta sempre

un punto di arrivo al quale si e' giunti dopo anni di studi e di ricerche. Io penso che per l'Autore un libro sia qualcosa di molto personale che Lui decide di condi-videre con gli altri e che sia una forma bellissima di mettersi in gioco."

In un batter d'ali

Un viaggio lunghissimo, spesso superiore ai 5000 chilometri, compiuto in pochi giorni. Sono decine di migliaia, gru canadesi ed oche polari. Arrivano dal nord del Canada e dall'Alaska dall’inizio dell’autunno, per sostare, nel periodo invernale nei fertili e disponibili prati di mais di Bosque del Apache, un rifugio faunistico istituito nel 1939. Le oche polari formano coppie stabili, e sono fedeli alle loro colonie d’origine e ai luoghi di svernamento. Agli inizi della primavera le coppie, nuove e vecchie, osservando le leggi di madre natura ripartiranno per tornare a nord, verso i luoghi di riproduzi-one, ove “consumeranno” il loro matri-monio... in un batter d’ali!

PROIEZIONI IN MULTIVISIONE CON COMMENTO MUSICALE Presso PALESTRA COMUNALE - Via Roma Pederobba Ingresso Libero

Il gioiello dell'Altopiano

La salamandra di Aurora è uno degli animali più rari e preziosi in Europa, e per questo è stata elencata tra gli animali da tutelare in modo prioritario, alla pari dell'orso bruno e della foca monaca. Da quando è stata scoperta, però, molti collezionisti hanno cercato di catturare, allevare e anche vendere questi anfibi. I metodi moderni di selvicoltura possono creare dei prob-lemi: i mezzi meccanici pesanti rischiano di schiacciare gli animali nei loro rifugi e compattare il terreno, eliminando il sottobosco e modifi-cando l’umidità al suolo. Nel 2012 è stato avviato un intenso piano di ricerca, sostenuto dal progetto austriaco alpensalamander.eu e che coinvolge anche diversi volontari. Tutti possono collaborare al progetto!Tante sono le iniziative per celebrare i 30 anni delle scoperta di questo piccolo abitante dell'Altopiano: nel mese di agosto presso il Museo dell’Acqua in località Kaberlaba di Asiago è stata inaugurata una mostra dedicata, grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico Settecomuni, Museo delle Scienze e Provincia di Trento, Comune di Asiago e progetto alpensalamander.eu. La mostra è visitabile nei fine settimana fino a settembre 2013. Inoltre iniziativa di

ricercatori di tutta Europa, è stata attivata una petizione con cui si chiede che i tagli forestali siano effettuati in maniera più rispettosa di questa delicata creatura e dei suoi ambienti:www.avaaz.org/it/petition/Save_the_golden_Alpine_salamander/Nuove iniziative dedicate a questo piccolo gioiello prevedono lezioni e attività con le scuole elementari di Asiago, in modo da far conoscere questa importante presenza che richiama sull'Altopiano sempre più numerosi appassionati.Cosa sarebbe l'Altopiano senza la sua salamandra dorata?

Enrico Romanazzi

DIARI DI VIAGGIO

Oltre alle consuete attività di educazione ambientale, di gestione e monitoraggio del Sentiero della Garzaia di Pederobba, vi riportiamo una breve sintesi delle attività svolte nel corso del 2012.Come sezione abbiamo partecipato ad alcune manifestazioni soprattutto nel Bellunese dove non c’è ancora una sezione Lipu, ma abbiamo alcune attiviste dal Feltrino impeg-nate con i GLC (Gruppi Locali di Conservazione) che monitorano alcune aree importanti del Bellunese. Assieme al comitato Acqua Bene Comune di Belluno abbiamo partecipato alla grande Manifestazione a Belluno a difesa dei fiumi bellunesi dagli impianti idroelettrici che ne stravolgerebbero i corsi e gli habitat.Manifestazione in Valle del Mis all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi contro la deviazione del Torrente omonimo a scopi idroelettrici.Manifestazione a Schievenin per testimoniare con il comitato Col Del Roro che siamo lì a vigilare perché non venga attuato il progetto delle miniere sulla ZPS del Monte Grappa.Abbiamo inoltre partecipato alla manifestazione di Schievenin, per far sentire la nostra voce, insieme al comitato Col del Roro, contro il progetto di apertura miniere nella ZPS (Zona di Protezione Speciale) del Monte Grappa. Come consueto, abbiamo aderito alla 24° edizione della Marcia di alpinisti ed ambiental-isti in difesa della Palantina e contro i progetti di impianti sciistici in Cansiglio. Vogliamo chiarire che la Lipu Pedemontana non vuole manifestare "contro tutto", piuttosto vogliamo difendere il territorio dai quei progetti che privi di un'adeguata valutazione d'impatto ambientale e una pianificazione a lungo termine, possono danneggiare l'ambiente di tutti a vantaggio dell'interesse di pochi. E' importante considerare il patrimonio paesaggistico-naturalisitco anche come una risorsa turistico-economica che pero' potrà essere utilizzata solo se non verrà ulteriormente deturpata.Nell'ambito delle attività nel territorio, la nostra sezione ha partecipato inoltre agli incontri sui piani di gestione delle ZPS, aree riconosciute anche a livello europeo signifi-cative per la conservazione della natura che purtroppo spesso sono protette solo sulla carta. Abbiamo inoltre condiviso la battaglia contro il Polo Agroindustriale di Barcon ed il progetto di costruzione della diga di Falzè.

Attività svolte nel 2012 CORSO DI FOTOGRAFIANATURALISTICAProgrammata per il 2012 per motivi tecnici spostata alla primavera del 2013.Il Corso si terrà presso il nostro CEA Centro di Educazione Ambientale La Città Degli Aironi e Centro Visite intito-lato a Lorenzo Orsato (Loris) e sarà condotto da Valter Binotto fotografo di fama internazionale recentemente premiato a Londra durante la più impor-tante rassegna di Foto naturalistiche a livello mondiale. Il corso si articolerà in 4 serate e 2 uscite sul campo. Altre attività sono in cantiere. Seguite gli sviluppi di queste attività sul nostro sito www.lipupedemontanatrevigiana.it

Salamandradorata

Foto E. Romanazzi

NATURA IN MULTIVISIONE

LA SALAMANDRA DORATA DA PROTEGGERE

Sull'Altopiano dei Sette Comuni e di Vezzena vive un essere dorato, un piccolo gioiello unico al mondo.Il suo nome è salamandra di Aurora, in omaggio alla moglie del ricercatore che nel 1982 descrisse questo anfibio per la prima volta e ne propose il nome scientifico di Salamandra atra aurorae.Questo anfibio possiede molte carat-teristiche singolari: il ventre e i lati del corpo sono neri, mentre il dorso è per gran parte coperto da macchie giallo dorato fuse tra di loro. La forma e la disposizione di queste chiazze permet-

tono di riconoscere i diversi individui come una carta d'identità.Anche la riproduzione è particolare: sull'Altopiano la neve permane a lungo sul terreno e quindi questa salamandra rimane in letargo da metà settembre ai primi di maggio, più di sette mesi su dodici! Inoltre, sull'Altopiano l'acqua in superficie è difficile da trovare. Così, caso raro tra gli anfibi, le femmine di salamandra dorata non depongono le uova in acqua, ma le trattengono all’interno del corpo. Dopo un paio d’anni di gestazione,

vengono partoriti due piccoli, già dotati di polmoni e di zampe per muo-versi a terra. La salamandra di Aurora passa gran parte del giorno sotto terra, tra le fessure delle rocce, sotto le cortecce o nei ceppi marcescenti. Incontrarla è un evento davvero raro! Esce dal suo rifugio durante la notte, oppure di giorno solo quando piove o c'è molta umidità. Questo piccolo essere vive soprattutto nelle foreste più mature, dove crescono faggi e abeti bianchi ad alto fusto ma anche arbusti, erbe, felci e muschi. Qui può trovare cibo, ossia piccoli insetti, molluschi e lombrichi. Molto importante è che a terra ci siano pezzi di legno morto e pietre, sotto cui può nascondersi durante il giorno. Questo anfibio non ama quindi i rimboschimenti fitti di abete rosso, i terreni secchi coperti solo da aghi, né quelli troppo pascolati o compattati. La storia della di questa salamandra dorata si lega alle vicende dei boschi di questa terra: le glaciazi-oni l'hanno isolata sull’Altopiano e circa 10000 anni fa, quando i ghiacciai si sono ritirati, hanno lasciato scoperte profonde valli attorno all’Altopiano, invalicabili per questi animali. In seguito i Cimbri hanno abbattuto parte delle foreste, relegando questi animal-etti solo in alcune zone dell'Altopiano.

Dopo il successo della prima edizione di Diari di Viaggio, riproporremo anche nel 2013 due appuntamenti, il 23 febbraio 2013 e l'11 marzo 2013 (date da confermare, si vedano aggiornamenti sul nostro sito). Ricordiamo che questa rassegna è molto diversa dalle consuete proiezioni di Natura in Multivisione di Novembre e Dicem-bre. Nei Diari di Viaggio gli autori non professionisti ci raccontano, attraverso le immagini, i loro viaggi ed esperienze in ambito locale. Nell'edizione 2013 in programma avremo l'America Latina di Luca Boscain, la Natura che ci circonda di Maurizio Limarilli, infine Leopoldo Bresolin ci racconterà l'Estremadura (anima selvaggia della Spagna), l'Islanda e il Parco del Delta del Po. Ingresso libero.Sala Riunioni presso Municipio di Onigo - Piazza Case Rosse - ore 20,30

■ Sabato 24 novembre

Rinaldo ChecuzLe grave, custodi nei secoli di piccole grandi meraviglie.Le grave del Piave avvolte nella nebbia mattutina, lo scorrere lento dell’acqua, la presenza degli animali che là vivono... Sono piccoli avvenimenti che si ripetono da tempo immemorabile ma creano sempre emozioni e stupore a chi si sofferma ad osservare con occhio attento.Giovanni Morao

In Terra d'AfricaBreve viaggio tra la natura nella culla dell'umanità, nei paesaggi dove si ritiene che l'uomo abbia avuto origine. Giacomo Renier

Di acqua, di bosco e…

C'è un torrente magico che scorre per una trentina di chilometri dalla provin-cia di Udine a quella di Pordenone prima di tuffarsi sul Tagliamento. L'acqua ha su di me un potere magnetico e l'Arzino riassume in sè quella diversità di colori, forme e odori che mi attraggono in modo irresistibile.Luciano Vettorato

Chiang Mai Spettacolare festa tradizionale thailand-ese di Chiang Mai dedicata ai fiori. Il Festival dura tre giorni e comprende mostre di composizioni floreali, una sfilata di carri e figuranti decorati con una moltitudine di fiori. Luigi Dorigo

Metti un giorno in una spiaggia

Nel delicato silenzio dell’autunno inglese reso vivace dal forte vento del nord, una colonia di foca grigia sceglie ogni anno una singolare area militare per dar luogo alle nuove nascite e ai rituali dell’accoppiamento.Valter Binotto

Teresa e la luna

Dal tramonto fino al mattino alla scoperta del mondo nascosto della notte.

■ Sabato 1°dicembre

Roberto Bartoloni

Ci porterà attraverso le sue multivisioni ed immagini spettacolari, a conoscere luoghi sperduti ed animali straordinari Nel cuore della savana

Il fascino della savana africana, con i suoi grandi predatori e grandi erbivori, rapisce il viaggiatore e il sognatore. Con questa proiezione si entra nel "cuore" dell'Africa, all'interno del Masai Mara Game Reserve in Kenya, uno degli ambienti più ricchi di fauna selvatica dove grandi mandrie di gnu e zebre si spostano alla ricerca del cibo.

Splendida Natura del Nord America

"Dopo alcuni tentativi falliti per realiz-zarlo, finalmente il mio primo libro è qui. Per un fotografo, amatore o professioni-sta che sia, un libro rappresenta sempre

un punto di arrivo al quale si e' giunti dopo anni di studi e di ricerche. Io penso che per l'Autore un libro sia qualcosa di molto personale che Lui decide di condi-videre con gli altri e che sia una forma bellissima di mettersi in gioco."

In un batter d'ali

Un viaggio lunghissimo, spesso superiore ai 5000 chilometri, compiuto in pochi giorni. Sono decine di migliaia, gru canadesi ed oche polari. Arrivano dal nord del Canada e dall'Alaska dall’inizio dell’autunno, per sostare, nel periodo invernale nei fertili e disponibili prati di mais di Bosque del Apache, un rifugio faunistico istituito nel 1939. Le oche polari formano coppie stabili, e sono fedeli alle loro colonie d’origine e ai luoghi di svernamento. Agli inizi della primavera le coppie, nuove e vecchie, osservando le leggi di madre natura ripartiranno per tornare a nord, verso i luoghi di riproduzi-one, ove “consumeranno” il loro matri-monio... in un batter d’ali!

PROIEZIONI IN MULTIVISIONE CON COMMENTO MUSICALE Presso PALESTRA COMUNALE - Via Roma Pederobba Ingresso Libero

Il gioiello dell'Altopiano

La salamandra di Aurora è uno degli animali più rari e preziosi in Europa, e per questo è stata elencata tra gli animali da tutelare in modo prioritario, alla pari dell'orso bruno e della foca monaca. Da quando è stata scoperta, però, molti collezionisti hanno cercato di catturare, allevare e anche vendere questi anfibi. I metodi moderni di selvicoltura possono creare dei prob-lemi: i mezzi meccanici pesanti rischiano di schiacciare gli animali nei loro rifugi e compattare il terreno, eliminando il sottobosco e modifi-cando l’umidità al suolo. Nel 2012 è stato avviato un intenso piano di ricerca, sostenuto dal progetto austriaco alpensalamander.eu e che coinvolge anche diversi volontari. Tutti possono collaborare al progetto!Tante sono le iniziative per celebrare i 30 anni delle scoperta di questo piccolo abitante dell'Altopiano: nel mese di agosto presso il Museo dell’Acqua in località Kaberlaba di Asiago è stata inaugurata una mostra dedicata, grazie alla collaborazione del Gruppo Speleologico Settecomuni, Museo delle Scienze e Provincia di Trento, Comune di Asiago e progetto alpensalamander.eu. La mostra è visitabile nei fine settimana fino a settembre 2013. Inoltre iniziativa di

ricercatori di tutta Europa, è stata attivata una petizione con cui si chiede che i tagli forestali siano effettuati in maniera più rispettosa di questa delicata creatura e dei suoi ambienti:www.avaaz.org/it/petition/Save_the_golden_Alpine_salamander/Nuove iniziative dedicate a questo piccolo gioiello prevedono lezioni e attività con le scuole elementari di Asiago, in modo da far conoscere questa importante presenza che richiama sull'Altopiano sempre più numerosi appassionati.Cosa sarebbe l'Altopiano senza la sua salamandra dorata?

Enrico Romanazzi

DIARI DI VIAGGIO

Oltre alle consuete attività di educazione ambientale, di gestione e monitoraggio del Sentiero della Garzaia di Pederobba, vi riportiamo una breve sintesi delle attività svolte nel corso del 2012.Come sezione abbiamo partecipato ad alcune manifestazioni soprattutto nel Bellunese dove non c’è ancora una sezione Lipu, ma abbiamo alcune attiviste dal Feltrino impeg-nate con i GLC (Gruppi Locali di Conservazione) che monitorano alcune aree importanti del Bellunese. Assieme al comitato Acqua Bene Comune di Belluno abbiamo partecipato alla grande Manifestazione a Belluno a difesa dei fiumi bellunesi dagli impianti idroelettrici che ne stravolgerebbero i corsi e gli habitat.Manifestazione in Valle del Mis all’interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi contro la deviazione del Torrente omonimo a scopi idroelettrici.Manifestazione a Schievenin per testimoniare con il comitato Col Del Roro che siamo lì a vigilare perché non venga attuato il progetto delle miniere sulla ZPS del Monte Grappa.Abbiamo inoltre partecipato alla manifestazione di Schievenin, per far sentire la nostra voce, insieme al comitato Col del Roro, contro il progetto di apertura miniere nella ZPS (Zona di Protezione Speciale) del Monte Grappa. Come consueto, abbiamo aderito alla 24° edizione della Marcia di alpinisti ed ambiental-isti in difesa della Palantina e contro i progetti di impianti sciistici in Cansiglio. Vogliamo chiarire che la Lipu Pedemontana non vuole manifestare "contro tutto", piuttosto vogliamo difendere il territorio dai quei progetti che privi di un'adeguata valutazione d'impatto ambientale e una pianificazione a lungo termine, possono danneggiare l'ambiente di tutti a vantaggio dell'interesse di pochi. E' importante considerare il patrimonio paesaggistico-naturalisitco anche come una risorsa turistico-economica che pero' potrà essere utilizzata solo se non verrà ulteriormente deturpata.Nell'ambito delle attività nel territorio, la nostra sezione ha partecipato inoltre agli incontri sui piani di gestione delle ZPS, aree riconosciute anche a livello europeo signifi-cative per la conservazione della natura che purtroppo spesso sono protette solo sulla carta. Abbiamo inoltre condiviso la battaglia contro il Polo Agroindustriale di Barcon ed il progetto di costruzione della diga di Falzè.

Attività svolte nel 2012 CORSO DI FOTOGRAFIANATURALISTICAProgrammata per il 2012 per motivi tecnici spostata alla primavera del 2013.Il Corso si terrà presso il nostro CEA Centro di Educazione Ambientale La Città Degli Aironi e Centro Visite intito-lato a Lorenzo Orsato (Loris) e sarà condotto da Valter Binotto fotografo di fama internazionale recentemente premiato a Londra durante la più impor-tante rassegna di Foto naturalistiche a livello mondiale. Il corso si articolerà in 4 serate e 2 uscite sul campo. Altre attività sono in cantiere. Seguite gli sviluppi di queste attività sul nostro sito www.lipupedemontanatrevigiana.it

Salamandradorata

Foto E. Romanazzi

Bollettino della Sezione LIPU Pedemontana Trevigiana - Autunno/Inverno 2012/2013• Delegato: GianCarlo Silveri tel. 339.4683136 E-mail: [email protected] • Resp. Amministrativo: Bruno Zamprogno tel. 0423.619325 E-mail: [email protected]

• Escursioni e visite guidate: GianCarlo Silveri tel. 339.4683136 • Ref. per il Quartier del Piave: Moreno Favero tel. 0438.801904 E-mail: [email protected]

Come contattare la sezione

Sede:Via G. Marconi, 8 - 31040 Pederobba

(Stazione FS) - tel. 339.4683136

Riunione attivisti LIPUsez. Pedemontana Trevigiana

I e III Venerdì del mese - ore 21.

COME E DOVE CI SI PUO’ ISCRIVEREO RINNOVARE L’ADESIONE ALLA LIPU

www.lipupedemontanatrevigiana.it

La Sezione Pedemontana Trevigiana della Lipu mette a disposizione le sue strutture ed i suoi esperti a ricercatori e studenti che hanno l’intenzione di realizzare studi presso “La città degli Aironi” e gli ambiti locali.

CONTATTATECI!

LA VOCE DEGLI AIRONI

PROGRAMMA ESCURSIONI LIPU 2012-13

• Presso la sede LIPU Pedemontana 31040 Pederobba (TV) - Via Marconi, 8 il I° e III° Venerdì del mese• A mezzo c/c postale n° 12570354 Intestato a LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) Sezione Pedemontana Trevisana 31040 Pederobba (TV)

Dall'inizio della stagione di caccia, si sono purtroppo registrati numerosi episodi violenti contro uccelli e persone.

Tra i più gravi, l'abbattimento di un giovane biancone lucano (Circaetus gallicus), Pilar, protagoni-sta di un ambizioso progetto di ricer-ca in collaborazione con l’Università spagnola di Alicante. In Sardegna sono stati uccisi quattro fenicotteri nello stagno di Cabras. A metà ottobre, in Toscana sono stati presi di mira due rarissimi Ibis eremita (Geront icus eremita) . Questa specie, è orami estinta in Europa, ma ancora presente in Africa e in Asia, ed è attualmente oggetto di un piano di reintroduzione in Austria. Ed infine, anche gli umani sono vittime di attentati: nella provincia di Brescia, infatti, sono stati mano-messi i freni dell'auto di due guar-die volontarie del WWF.

Quanto ci rattrista la notizia che un altro animale è morto. Pensiamo sempre che il mistero più grande, in questo mondo, sia riuscire a compiere gesti crudeli, da parte degli umani, verso i propri simili e verso gli animali, così indifesi.

Riportiamo alcune riflessioni, che condividiamo, scritte e pubblicate sul Gazzettino di Belluno, dopo gli avvenimenti di questo triste autun-no, dalla nostra attivista di Cesio-maggiore (BL) Maria Elisabetta Bibelia

È impossibile capire chi spara

Voi non sapete cosa provo, in questo sabato mattina, nel sentir sparare sotto casa mia per l’ennesima volta. Percepisco quei fragori come manifestazione di violenza fraudolenta, prevaricazione e crudeltà.Per contro:

Un gesto semplice ma importante per il futuro della terra. Lo chiede la LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) che sabato 1 e domenica 2 dicembre sarà con i propri volontari nelle piazze e nelle proprie 50 struttu-re tra Oasi, Riserve e centri per offrire le Lenticchie bio, la Pasta biologica e una bottiglia di vino biologico, l’iniziativa natalizia sostiene le Oasi della Lipu sparse per l’Italia dove la fauna viene protetta.

TORNA“UN NATALE PER LANATURA”Montebellunadomenica 2 dicembrebanchetto Loggia dei Graniore 10,30 - 17,30

Danilo Mainardi presidente onorario LIPUtestimonial

UN TRISTE AUTUNNO

Re di Quaglie

Voi non sapete cosa si prova a fotografare, da lontano per non disturbare, il volo di un cigno mentre sembra entrare nel teleo-biettivo e la sua maestosità ed eleganza sconvolgono il cervello; tale è l’emozione di vederlo avvici-narsi mentre i riflessi dell’acqua disegnano onde fosforescenti sul suo petto.

Voi non sapete cosa significa incrociare lo sguardo di un capriolo, con quei suoi occhi grandi e fiducio-si, che resta immobile per alcuni lunghi secondi ad osservare un umano e la meraviglia è di entrambi.

Voi non sapete che un animale può, anzi deve, essere osservato nella sua “essenza” e interrompere il suo volo o la sua corsa è un insul-

to alla LIBERTA’, valore primario e irrinunciabile della vita.

Voi non sapete quanto sia gratifi-cante afferrare delicatamente un lombrico che si sta disidratando sull’asfalto ed appoggiarlo sulla rugiada del prato e vederlo ritornare attivo.

Voi non sapete quanto apprezzi, e ne sia orgogliosa, sentirmi etichettare come “solita ambientali-sta verde da strapazzo che rovina il mondo” od anche “smidollata, con gli occhi tappati che non vede la realtà”. Io sono solo una persona che cerca di vivere nell’armonia e nel rispetto del Creato.

Voi non sapete quanto sia impos-sibile, per me, capirvi.

Maria Elisabetta BIBELIACesiomaggiore (BL)

■ 25. 11.2012Visita al Museo Tridentino di Storia Naturale e al Centro di Recupero Fauna Selvatica.Visiteremo le sale permanenti di questo importante Museo italiano che nel 2010 ha rinnovato la sezione "Biodiversità". Il pomeriggio ci reche-remo presso il Centro di Recupero Fauna selvatica gestito dalla LIPU di Trento. Prenotazione obbligatoria entro 15 novembre.

■ 20.01.2013Laguna di Caorle, Valle Vecchia, Brussa e Foce del fiume Piave.Visita ad un’area di altissimo valore naturalistico. Ambiente ricco di biodi-versità con pinete, spiaggia, zone umide, canneti. Attrezzata con capan-ni per l’osservazione dell’avifauna dove spiccano le Anatre, Oche, Limicoli e Rapaci. ■ 10.02.2013Le aree Ferraresi del Parco del Delta del Po: Valle Campotto, Valle Santa ed Oasi di Bando.Oasi interne del Parco meno conosciu-te ma di alto valore, si possono osser-vare Anatre, limicoli anche rarissimi, Aironi e Cicogne, non mancheranno i rapaci, possibilità di osservare l’Aquila anatraia maggiore.

■ 10.03.2013Le Aree Venete del Delta del Po. Dalle Foci dell’Adige al Po di Volano.E’ questa senz’altro l’area più sugge-stiva del Delta, tra le Valli si possono ammirare centinaia di Fenicotteri rosa, Aironi, Anatre, Oche, Rapaci e Passeri-formi anche rarissimi. In quest’area meravigliosa e protetta come Parco Regionale è ancora presente il fenomeno del bracconaggio.

■ 25-28 Aprile 2013Viaggio alla scoperta della Maremma Toscana.Meravigliosa escursione nei paradisi naturalistici della Maremma.Nell’itinerario sono previste la visita alle Foci dell’Ombrone dove nidifica il Falco pescatore (unica area in Italia) grazie a un progetto di reintroduzione. Visiteremo inoltre la Palude della

Trappola e la Palude della Diaccia Botrona dove si possono osservare migliai di uccelli rari. Faremo tappa anche a Castiglione della Pescaia, suggestivo borgo medioevale sul mare. Ci recheremo poi nella laguna di Orbetello, alla Patanella e dall'Argen-tario contempleremo spettacolari panoramiche sull'Arcipelago Toscano. Alloggeremo in agriturismi all'interno del Parco Regionale della Maremma. Prenotazione obbligatoria entro il 5 marzo 2013.

■ 12.05. 2013.Lago del Cornino. Alla scoperta del Grifone e delle Cicogne di Fagagna.La Riserva Naturale del Lago del Corni-no si trova all’estremo margine sudo-rientale delle Prealpi Carniche, con l’ampio alveo del Fiume Tagliamento, in quest’area si può osservare osser-vare il maestoso Grifone, un avvoltoio di grandi dimensioni. Poco distante dalla riserva del Cornino visiteremo l’Oasi floro-faunistica dei Quadris dove si possono osservare tra l’altro la Cicogna bianca ed il rarissimo Ibis eremita entrambi protagonisti di un progetto di reintroduzione.

■ 16.06.2013.Altipiano di Asiago: sui Castelloni di S. Marco.I Castelloni di San Marco sono un bellissimo labirinto naturale situato in un ambiente molto suggestivo e quasi a strapiombo sulla Valsugana. Si tratta di un monte, sulla cui cima, le rocce carsiche sono modellate dagli agenti atmosferici. Di particolare interesse in questo periodo per le fioriture.

Tutte le escursioni sono aperte ai soci e simpatizzanti, con mezzi propri e/o aggre-gati. Ritrovo a Montebelluna piazzale municipio alle 7.15. Partenza alle 07.30. Pranzo al sacco, abbigliamento escursio-nistico e poco vistoso, possibilmente portare i binocoli, alcuni vengono messi a disposizione dalla sezione. La parteci-pazione è gratuita.I programmi potrebbero subire modifiche per vari motivi consigliamo quindi di consultare per aggiornamenti il nostro sito web www.lipupedemontanatrevigiana.ito info al 3394683136

GUIDA AGLI UCCELLI D’EUROPA AFRICA E VICINO ORIENTEFinalmente il libro che tutti gli ornitologi, birdwatchers e appa-sionati aspettavano. Da gennaio 2013, sarà disponibile la versione italiana del famoso Collins Bird Guide di Lars Svensson. Il prezzo di copertina è di 35 euro ma per i soci LIPU, in regola con l'iscrizione, è possibile riceverla con soli 20 euro, per i nuovi soci con 15 euro. (da prenotare entro il 31 dicembre 2012).

BianconeFoto G. Silveri

Ibis eremita - Foto G. Silveri