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i facciamo decollare nei MERCATI ESTERI in modo semplice e sicuro ... el sito trovi come FACILITIAMO e SEGUIAMO con competenza ed efficienza passo dopo passo le imprese ... bbiamo un PORTAFOGLIO LAVORI significativo ... commesse all’ Estero ALLITALY Vicolo Moroni 22, ROMA – Corrispondenza: 36100 Vicenza Via Mascagni 20 Cell: +39 346 844 47 31 - Tel. 06 62 28 99 32 - Fax 06 99 33 48 62 - Email: [email protected] t n a www.allitaly.org TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media Unica Organizzazione Italiana ad occuparsi di acquisizione commesse all’Estero www.allitaly.org Settimanale - Anno 6 N ° 36 Lunedì 24 giugno 2013 COOPERATIVE & CONSORZI Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media TREND / Le coop contano in media 17,3 addetti Una crescita occupazionale da record Le realtà del settore sono un volano per rilanciare lo sviluppo P erspicaci nel cogliere le opportunità, stra- tegiche nel progettare e umili nel sapersi imporre, le cooperative crescono. A fare da traino alla crescita dell’occupazione sono state quelle sociali, con un vero e proprio boom di addetti tra 2007 e 2011 (+17,3%), proseguito nell’ultimo anno (+4,3%). Buoni i risultati an- che per il terziario (commercio e distribuzione, logistica e trasporti, credito, servizi alle impre- se) che ha registrato un +9,4% di occupati nel quadriennio della crisi e un +3,4% nel 2012. Sostanzialmente fermo invece il settore agrico- lo nel periodo 2007-2011 (+0,5%) e in affan- no nell’ultimo anno (-3,8%). Infine, pure nel mondo cooperativo qualche segno di crisi c’è stato e ha interessato il comparto edile, con un -9,3% di occupati nei quattro anni considerati e un -1,6% nel 2012. Un mondo non solo di luci ma anche con qualche ombra La crisi pesa nei settori agricolo ed edile L e imprese cooperative ita- liane battono la crisi, anzi proprio negli anni bui mettono a segno una crescita occupa- zionale da record. A dirlo sono i numeri, che ne confermano un trend positivo e un anda- mento anticiclico. Si parla di un’occupazione nelle coopera- tive in crescita anche nei primi nove mesi del 2012, con un bel +2,8%, portando il numero degli addetti delle circa 80mi- la imprese del settore a quota 1.341.000, pari a 36mila in più rispetto all’anno prima. Questi i risultati principali che vengono fuori dal primo rap- porto sulla Cooperazione in Italia, realizzato dal Censis per l’Alleanza delle cooperative ita- liane, presentato a fine novem- bre 2012. Stando allo studio, le cooperative contribuiscono al 7,2% dell’occupazione cre- ata dal sistema delle imprese in Italia. E a fornire l’apporto maggiore sono i settori come il terziario sociale (con il 23,6% dei lavoratori occupato in co- operative) e in particolare il comparto sanità e assistenza sociale (49,7%), i trasporti e la logistica (24%), i servizi di sup- porto alle imprese (15,7%). Insomma, numeri che non la- sciando indifferenti in tempi in cui l’imprenditoria combatte per rimanere a galla e la di- soccupazione incalza. Peraltro, proprio dal confronto con le imprese tradizionali, le coope- rative escono vincenti pure in termini di struttura dimensio- nale, più ampia: queste conta- no una media di 17,3 addetti per azienda contro i 3,5 delle altre. Innovazione, conquista di nuo- vi spazi sui mercati, tendenza all’internazionalizzazione, ma soprattutto attenzione alla per- sona, voglia di crescere. Tanti gli aspetti che emergono se si osserva da vicino il mondo cooperativo. E la prima nota riguarda la capacità di reagire positivamente alla crisi, difen- dendo l’occupazione e cercan- do nuovi spazi di mercato. Sempre secondo l’indagine del Censis, la maggioranza del- le cooperative (una fetta del 40,2%) è in una fase staziona- ria, mentre il 24,6% vive un periodo di consolidamento, il 17,4% parla di crescita e solo il 17,7% si trova in gravi diffi- coltà, poiché si tratta di realtà più colpite e meno attrezzate per rispondere alle difficoltà di questo momento economi- co. Tutto dunque a conferma di quanto le cooperative riflet- tano un modo diverso di fare impresa e siano un volano per rilanciare lo sviluppo. Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 © Kamaga - Fotolia.com © Kurhan - Fotolia.com

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commesse all’Estero

ALLITALY Vicolo Moroni 22, ROMA – Corrispondenza: 36100 Vicenza Via Mascagni 20 Cell: +39 346 844 47 31 - Tel. 06 62 28 99 32 - Fax 06 99 33 48 62 - Email: [email protected]

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E entiAttività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

Unica Organizzazione Italiana ad occuparsi di acquisizione commesse all’Estero

www.allitaly.org

Settimanale - Anno 6 N° 36 Lunedì 24 giugno 2013

COOPERATIVE & CONSORZI

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

■ TREND / Le coop contano in media 17,3 addetti

Una crescita occupazionale da recordLe realtà del settore sono un volano per rilanciare lo sviluppo

Perspicaci nel cogliere le opportunità, stra-tegiche nel progettare e umili nel sapersi

imporre, le cooperative crescono. A fare da traino alla crescita dell’occupazione sono state quelle sociali, con un vero e proprio boom di addetti tra 2007 e 2011 (+17,3%), proseguito nell’ultimo anno (+4,3%). Buoni i risultati an-che per il terziario (commercio e distribuzione, logistica e trasporti, credito, servizi alle impre-

se) che ha registrato un +9,4% di occupati nel quadriennio della crisi e un +3,4% nel 2012. Sostanzialmente fermo invece il settore agrico-lo nel periodo 2007-2011 (+0,5%) e in a� an-no nell’ultimo anno (-3,8%). In� ne, pure nel mondo cooperativo qualche segno di crisi c’è stato e ha interessato il comparto edile, con un -9,3% di occupati nei quattro anni considerati e un -1,6% nel 2012.

Un mondo non solo di luci ma anche con qualche ombraLa crisi pesa nei settori agricolo ed edile

Le imprese cooperative ita-liane battono la crisi, anzi

proprio negli anni bui mettono a segno una crescita occupa-zionale da record. A dirlo sono i numeri, che ne confermano un trend positivo e un anda-mento anticiclico. Si parla di un’occupazione nelle coopera-tive in crescita anche nei primi nove mesi del 2012, con un bel +2,8%, portando il numero degli addetti delle circa 80mi-la imprese del settore a quota 1.341.000, pari a 36mila in più rispetto all’anno prima. Questi i risultati principali che vengono fuori dal primo rap-porto sulla Cooperazione in Italia, realizzato dal Censis per l’Alleanza delle cooperative ita-liane, presentato a � ne novem-bre 2012. Stando allo studio, le cooperative contribuiscono al 7,2% dell’occupazione cre-ata dal sistema delle imprese in Italia. E a fornire l’apporto maggiore sono i settori come il terziario sociale (con il 23,6% dei lavoratori occupato in co-operative) e in particolare il comparto sanità e assistenza sociale (49,7%), i trasporti e la logistica (24%), i servizi di sup-porto alle imprese (15,7%). Insomma, numeri che non la-sciando indi� erenti in tempi in

cui l’imprenditoria combatte per rimanere a galla e la di-soccupazione incalza. Peraltro, proprio dal confronto con le imprese tradizionali, le coope-rative escono vincenti pure in termini di struttura dimensio-nale, più ampia: queste conta-no una media di 17,3 addetti per azienda contro i 3,5 delle altre.Innovazione, conquista di nuo-vi spazi sui mercati, tendenza all’internazionalizzazione, ma soprattutto attenzione alla per-sona, voglia di crescere. Tanti gli aspetti che emergono se si osserva da vicino il mondo cooperativo. E la prima nota riguarda la capacità di reagire

positivamente alla crisi, difen-dendo l’occupazione e cercan-do nuovi spazi di mercato. Sempre secondo l’indagine del Censis, la maggioranza del-le cooperative (una fetta del 40,2%) è in una fase staziona-ria, mentre il 24,6% vive un periodo di consolidamento, il 17,4% parla di crescita e solo il 17,7% si trova in gravi di� -coltà, poiché si tratta di realtà più colpite e meno attrezzate per rispondere alle di� coltà di questo momento economi-co. Tutto dunque a conferma di quanto le cooperative ri� et-tano un modo diverso di fare impresa e siano un volano per rilanciare lo sviluppo.

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

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EventiLunedì 24 giugno 20132 Cooperative & Consorzi

nel 1998, scelse di o�rire per prima a livello nazionale il servizio “Salvatempo”, metten-do nelle mani dei propri soci un comodo strumento per la lettura dei codici a barre ed evitando loro di dover scarica-re la merce dal carrello. In�ne, nel 2008, prima in Europa, Coop Estense ha deciso di in-trodurre nei punti vendita po-stazioni dedicate al pagamen-to self service (Spesa e Via), che consentono oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, di pagare anche le utenze e gli ac-

■ COOP ESTENSE / Nata nel 1989 dall’unione di Coop Modena e Coop Ferrara, conta oggi 54 pdv

Bilanci a prova di sismaquisti di ricariche telefoniche. La cooperativa ha lanciato inoltre una speciale applica-zione per smartphone, la “App Salvatempo”, che permette di utilizzare il proprio smartpho-ne per eseguire la scansione della spesa e quindi conclu-dere il pagamento sulle casse self o assistite. Il gradimento di questi sistemi di scansione e pagamento automatici è alto e lo dimostrano le alte percen-tuali di utilizzo: nel 2012 Sal-vatempo è stato utilizzato per eseguire il 30% degli scontrini, mentre il 25% delle transazio-ni risulta concluso sulla casse di Spesa e Via.Non mancano signi�cativi miglioramenti nell’o�erta di prodotto. Coop Estense sta concentrando notevoli inve-stimenti per portare sui ban-chi prodotti freschissimi di produttori locali. Nel 2012 so-

no stati inseriti ben 178 nuovi fornitori locali per oltre 1.000 prodotti. Per tutelare maggior-mente i consumatori, Coop Estense è approdata nel settore dei carburanti. L’ingresso nel mercato dei carburanti risale al 2010, quando ha iniziato a gestire il distributore ex Car-refour annesso all’ipermercato brindisino rilevato dalla coo-perativa. Grazie a una politica di convenienza particolar-mente incisiva (tra i 5 e i 6 cen-tesimi di di�erenza rispetto al miglior prezzo della piazza), Coop Estense ha raddoppiato il fatturato dell’impianto, ero-gando nel 2012 oltre 22 mi-lioni di litri. Sempre nel 2012, ha inaugurato un distributore a Bari e, di recente, ha aperto a Modena il terzo impianto a insegna Coop Estense, che rappresenta un importante traguardo per la cooperativa.

Nonostante la crisi e i danni del terremoto, il 2012 si è chiuso con tenuta delle vendite

Nata nel 1989 dall’uni�ca-zione di Coop Modena e

Coop Ferrara, Coop Estense è una cooperativa di consuma-tori che opera nelle province di Modena e Ferrara, in Puglia e dal 2009 anche nella pro-vincia di Matera. Attualmen-te conta 54 punti vendita, tra ipermercati e supermercati, di cui 29 a Modena, 12 a Ferrara, 12 in Puglia e un ipermercato a Matera. L’80% delle vendite è realizzato dai suoi 681.000 soci. L’attività della cooperati-va sconta le di�coltà derivanti da un contesto estremamen-te duro, appesantito da oltre cinque anni di crisi e che nel 2012 ha registrato a livello nazionale un tracollo di tutti gli indicatori economici e a cui si aggiunge una riduzione dei consumi del 4,3%. In tut-to ciò si è inserito il tragico evento che ha colpito l’Emilia nel maggio dello scorso anno, che Coop Estense ha subito e vissuto pesantemente in prima persona: il sisma ha causato danni diretti e indiretti stimati in 13 milioni di euro. Ciononostante l’esercizio 2012 ha chiuso con una sostanziale tenuta delle vendite, a quota 1 miliardo e 379 milioni di

euro (-0,1% sul 2011). Tenen-do conto delle mancate ven-dite dovute alla temporanea chiusura di alcune strutture a seguito del sisma, così come del trasversale crollo dei con-sumi, si tratta di un ottimo risultato che ha permesso alla cooperativa di salvaguarda-re l’occupazione: a �ne 2012 Coop Estense ha registrato 5.501 dipendenti, di cui 5.449 assunti con contratti a tempo indeterminato. In un quadro di�cile, un ri-sultato così positivo attesta la

solidità di Coop Estense, che riesce a rispondere a criteri di competitività sempre più alti senza perdere di vista la pro-pria missione: garantire ogni giorno ai soci consumatori un’o�erta di prodotti di mas-sima convenienza, sicurezza e qualità. L’innovazione del servizio al consumatore è un tratto di-stintivo di Coop Estense, che nel 1976 introdusse, prima in Italia, l’utilizzo dei codici a barre e la loro lettura elettro-nica. Sempre Coop Estense,

Il distributore di carburanti

a insegna Coop Estense,

inaugurato il 4 maggio 2013

a Modena presso il centro

commerciale Grandemilia

Area Spesa e Via, postazioni self service per il pagamento della spesa

270 stazioni della rete ferro-viaria italiana. In più, oltre alle tradizionali proposte di facility management, Cn-cp si distingue sul mercato per il know-how acquisito nell’erogazione di servizi per l’indotto ferroviario, come la pulizia e la manutenzione delle stazioni, delle carrozze

■ CNCP / Nel 1979 “Consorzio nazionale cooperative portabagagli”, oggi “Consorzio nazionale cooperative pluriservizi”

“Pensare in grande” da 35 anni dei treni e degli impianti tec-nologici (in particolare delle o�cine). Il tutto senza di-menticare le mansioni ordi-narie che il consorzio svolge da più anni, con alto grado di qualità, quindi, dalla pulizia alla sani�cazione, dalla logi-stica alla gestione del verde, dalla guardiania al facchi-naggio. Nel 2004, per venire incontro alle nuove mansio-ni aggiunte all’interno della propria o�erta di servizi, è stata adeguata la vecchia denominazione sociale, mo-di�cando “portabagagli” che lo identi�cava su tutta la rete ferroviaria, in “pluriservizi”, ovvero la realtà che oggi rap-presenta come “Consorzio nazionale cooperative pluri-servizi”. Aderente a Confco-operative, Cncp, attraverso le 35 cooperative consorziate (la più antica fu costituita nel 1897), fornisce servizi di ele-vato standard qualitativo in conformità alle metodologie sulla qualità dei processi sia per il rispetto dell’ambiente sia per la tutela della sicu-rezza dei lavoratori. L’elevata capacità ed esperienza delle consorziate anche in ragione delle sinergie possibili, con-sente a Cncp di o�rire una gamma di servizi e�cienti commisurati alle esigenze del singolo committente, a costi fortemente competitivi nel rispetto dei contratti di lavoro applicati per i diversi settori merceologici. “Negli ultimi anni, oltre che alle Ferrovie, stiamo svolgendo i nostri servizi anche a grandi

clienti istituzionali. Un pro-cesso impegnativo ma de-cisivo per la nostra crescita. E la volontà è quella di non fermarci proprio ora. Anzi, proseguiamo sulla strada che abbiamo intrapreso, nella convinzione che attraverso alleanze strutturali, pos-siamo raggiungere nuovi e più ambiziosi traguardi”, ha chiosato il presidente Arnal-do De Santis. Cncp si pone l’obiettivo di attuare una partnership con il cliente tale da garantire la reciproca sod-disfazione, oltre ovviamente a quella delle proprie consor-ziate. Per ottenere questo obietti-vo, svolge opera di coordina-mento tra i diversi soggetti e attua processi per la standar-dizzazione delle metodologie gestionali e operative, anche attraverso sistemi informati-ci di gruppo. Inevitabilmen-te, per raggiungere i propri risultati, Cncp cura partico-larmente la formazione per i soci e i dipendenti delle consorziate attraverso cor-si speci�ci e �nalizzati alle attività a�date. In�ne, per aumentare la propria credi-bilità, il consorzio s’è infatti dotato di un sistema di ge-stione integrato per la veri-�ca sistematica dei processi e controllo delle consorziate, a�dato ad un organismo di certi�cazione accreditato. Con la crescita esponenziale dei contratti e del fatturato avuta negli ultimi anni, il consorzio opera in regime di bilancio certi�cato.

Raggruppa 35 cooperative - la più antica risale al 1897, con 3.500 dipendenti

Essere leader in Italia non basta più: internaziona-

lizzazione, collaborazioni e alleanze strutturali sono le parole d’ordine per il “Con-sorzio nazionale cooperative portabagagli”, consorzio di cooperative di produzione e lavoro costituito nel 1979 per fornire servizi di utilità e supporto a enti e aziende pubbliche e private. “La crisi si sente, è ovvio”, introduce il presidente di Cncp, Arnal-do De Santis che continua: “Tuttavia o�rendo servizi siamo riusciti a limitarne le conseguenze e a lavorare in maniera positiva per allarga-re i nostri obiettivi a società di primaria importanza del gruppo Fs e proporci anche ad altri clienti”. Un’operazio-ne impegnativa, che neces-sita di una riorganizzazione di alto livello: “È un processo indispensabile se vogliamo pensare in grande. E noi vo-gliamo pensare in grande”. Quasi 35 anni di attività e una crescita costante, diven-tando un punto di riferimen-to per tutte quelle realtà che, nel corso degli anni, hanno tentato di strappare al Cncp l’egemonia del settore. Negli

ultimi 15 anni il consorzio è passato da 3 a 20 addetti, raggruppando 35 cooperati-ve con circa 3.500 lavoratori tra dipendenti e soci. Uno sviluppo importante, frutto di scelte ambiziose ma ocu-late. Quali i punti forti del consorzio? Innanzitutto la presenza capillare sul ter-

ritorio, con attività e servi-zi in tutte le regioni svolti dalle proprie consorziate. Ciò consente di porsi come interlocutore primario capa-ce di soddisfare sia esigenze locali che in rete: come nel servizio di assistenza al viag-giatore con ridotta mobilità, svolto costantemente in oltre

Arnaldo De Santis,presidente di Cncp

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 3

Nella foto in alto, il Mercatingioco pensato per i bambini.Qui accanto: un lunedì al Consorzio Il Mercato di Modena

■ CONSORZIO IL MERCATO DI MODENA / Fondato nel 1991 e guidato da Guido Sirri, è il maggior gruppo consortile italiano

Un modello organizzativo per tutto il Paesea�erma Sirri con orgoglio. “Sono oltre 7mila le giornate trascorse tra la gente in 22 an-ni di attività. E più di 15 mi-lioni di persone, modenesi e non, sono passate da noi non soltanto alla ricerca dell’a�are per l’ottimo rapporto qualità-prezzo, ma anche solo per curiosare, ritrovarsi insieme, chiacchierare e fare due passi dal centro, al parco Novi Sad. E i nostri associati li hanno sempre accolti con professio-nalità e cortesia. Un valore aggiunto che di questi tempi non è poco”.Sempre pensando alla clien-tela e a modi nuovi di soddi-sfarla, il Consorzio Il Mercato nel corso degli anni ha varato nuove iniziative, oltre al clas-sico appuntamento del lunedì che da subito hanno riscosso il favore del pubblico. Per esem-pio il mercato straordinario della terza domenica del mese, l’evento itinerante domenicale “Fatto in Italia” e lo speciale “Mercantingioco” pensato espressamente per i bambini. “Il nostro ringraziamento”, conclude Sirri, “va a tutte le associazioni di categoria che ci sostengono: Confesercen-ti, Confcommercio, Lapam e Cna, e naturalmente all’am-ministrazione comunale che da sempre crede in noi, e ha garantito lo svolgimento del nostro lavoro anche durante i tre anni di risistemazione del Novi Sad per la realizzazione del Novi Park, modernissimo parcheggio interrato, nuova splendida cornice per la no-stra attività”.

Italiani e stranieri uniti in nome della qualità, della professionalità e della cortesia al parco Novi Sad

Il Consorzio Il Mercato di Modena, che oggi riunisce

più di 400 ambulanti, italiani e stranieri, non è soltanto una delle realtà più importanti del tessuto economico e sociale del territorio, ma rappresenta anche un modello organizza-tivo unico in tutto il Paese. Fondato oltre 20 anni fa, oggi è il maggior gruppo consor-tile italiano e punta di dia-mante della situazione mer-catale modenese. “Il mestiere dell’ambulante è uno dei più belli che ci siano. E anche se in questo periodo siamo in so�erenza come tutti, guar-diamo alle s�de future in chiave di possibile migliora-mento”. Così dice Guido Sirri, imprenditore esperto e pro-fondo conoscitore della vita degli ambulanti, alla guida del Consorzio da oltre 15 anni.Il Consorzio Il Mercato, che ha radici profonde nel territorio, ha l’obiettivo primario di so-stenere la promozione com-merciale collettiva dei propri soci e del mercato in cui ope-rano. In questo senso svolge attività di rappresentanza e integra il ruolo fondamentale delle associazioni sindacali, che rimangono i soggetti di ri-

ferimento nel rapporto con le istituzioni pubbliche e con gli altri comparti economici, in rappresentanza di tutta la ca-tegoria e degli stessi consorzi. Una storia che comincia nel lontano 1991, quando sette piccoli imprenditori del mer-cato settimanale di Modena decidono di organizzarsi in alcuni mercati straordina-ri da tenersi la domenica, rompendo in questo modo la tradizione consolidata. Il risultato è talmente positivo, che il passo immediatamen-te successivo è quello di dare una forma anche giuridica a questa unione, con la creazio-ne di un soggetto unico che riunisce gli imprenditori per promuovere ulteriori inizia-tive legate al mercato. Nasce così il Consorzio Il Mercato che, negli anni, rispondendo alle sollecitazioni provenienti dal mondo esterno, migliora e adegua le proprie funzio-ni. Oggi, grazie al lavoro del Consiglio direttivo composto da nove operatori e del suo presidente Sirri, è interlocu-tore privilegiato degli am-ministratori pubblici e delle associazioni imprenditoriali proprio per la forte credibilità

che ha saputo conquistarsi nel panorama provinciale. Sono 404 gli associati attuali, di cui nordafricani, cingale-si, pakistani, cinesi e india-ni rappresentano il 50% del totale. Lavorano di comune accordo con gli operatori ita-liani per migliorare la qualità dell’o�erta e rappresentano un bell’esempio di integrazione tra persone di diverse etnie che condividono un obietti-vo comune. “Sul gradimento degli utenti per Il Consorzio Il Mercato, parlano le cifre”,

Circa 1.400 imprese asso-ciate con più di 300.000

mila soci e un fatturato complessivo superiore a 6.700.000.000 di euro: questi i numeri del sistema Confco-operative in Veneto, associa-zione di rappresentanza della cooperazione regionale. No-nostante la congiuntura eco-nomica negativa, il sistema cooperativo è riuscito a man-tenere sostanzialmente inva-riati il numero di lavoratori e di cooperative, con alcuni picchi di crescita occupazio-nale. “La ragione di questo trend in controtendenza ri-spetto al sistema economico complessivo - spiega Bruno Nestori, presidente Confcoo-perative Veneto - è dato dalla struttura stessa della coope-razione: per esempio i soci hanno scelto di mantenere i posti di lavoro rinunciando anche a una parte dei guada-gni. Come Confcooperative abbiamo promosso eventi formativi, in ambito sicu-rezza ma non solo, realizzato incontri con gli istituti supe-riori e organizzato convegni con esperti nei diversi settori economici”. In tutta la regio-ne sono stati implementati gli sportelli di consulenza

Anche grazie alla scelta dei soci di rinunciare a parte dei guadagni

Quando il sistema cooperativo resiste

gratuita per chi è interessato ad avviare una nuova attivi-tà, puntando sulla nascita di nuove cooperative: uno dei target primari sono stati si-curamente i giovani, ma an-che chi ha perso il lavoro ha trovato nuove opportunità grazie al mondo cooperativo. Il radicamento nel territorio - peculiarità del sistema - non ha inoltre impedito alle

singole realtà cooperative di sviluppare strategie interna-zionali, senza delocalizzare, ma puntando sulla valoriz-zazione del made in Italy e all’esportazione. Il comparto agricolo e agroalimentare, penalizzato da politiche non sempre attente alle necessità locali e da calamità naturali che in più momenti hanno colpito i prodotti, ha a�ron-tato le di�coltà investendo nelle aggregazioni, per li-mitare le perdite dei piccoli produttori e avere un mag-gior peso nel mercato. Una delle novità emerse negli ultimi anni è la nascita di co-operative di professionisti: in particolare in campo medico questa soluzione si è rivelata particolarmente apprezzata sia dagli operatori del settore sia dagli utenti. “Poter riuni-re più professionalità in una stessa impresa - aggiunge Nestori - ha permesso una sostanziale riduzione dei co-sti, aumentando al contem-po la gamma di opportunità o�erte. Grazie a questa op-portunità i cittadini hanno potuto avere accesso a servizi estremamente quali�cati con prezzi concorrenziali rispet-to a quelli di mercato”.

■ CONFCOOP VENETO / In controtendenza rispetto al sistema economico

Bruno Nestori, presidente Confcooperative Veneto

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EventiLunedì 24 giugno 20134 Cooperative & Consorzi

ressati alla tecnologia nucleare civile e a tutte le problematiche di sicurezza che la caratteriz-zano. A ciò va aggiunto l’inte-resse per la disattivazione delle centrali nucleari e la messa in sicurezza dei materiali radioat-tivi di risulta”.A breve sarà indispensabile realizzare (e gestire) anche in Italia un deposito nazionale, non solo per i materiali radio-attivi degli impianti nucleari, ma anche per quelli degli im-pieghi industriali e, soprattut-to, medico-sanitari usati nella diagnostica e nella radiotera-pia delle neoplasie. Date le varie tipologie di sco-rie, saranno necessari vari tipi di deposito, magari localizzati nello stesso sito. Attualmente in Italia non ci sono reattori nucleari di potenza in funzio-ne, mentre ce ne sono quattro in fase di smantellamento; ci sono anche alcuni reattori spe-rimentali per studi nel settore.“Malgrado l’opposizione ma-nifestatasi nel nostro Paese - spiega il presidente del Cirten - l’energia nucleare è in piena applicazione e sviluppo nel mondo, con circa 450 reattori attivi e 60 in fase di realizzazio-ne, tutti utilizzati per la produ-

Tra i progetti sviluppati da Inrc un ruolo centrale spetta a quelli che propongono strategie di terapia cellulare rigenerativa del

miocardio infartuato. “È noto che cellule staminali di varie popolazioni sono state in-trodotte per la riparazione cardiaca negli ultimi anni - a�erma la dottoressa Anna Vittoria Mattioli, professore associato del Dipar-timento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e RE, se-gretario nazionale Inrc -. Tuttavia, la terapia cellulare è stata solo in parte utilizzata per rigenerare il cuore danneggiato dall’infarto.Un metodo per indurre il di�erenziamento verso il cardiomiocita consiste nel sottoporre le cellule staminali a uno stimolo meccani-co. Per applicarlo vengono spesso utilizzati particolari incubatori, detti bioreattori, nei quali è possibile riprodurre una deformazio-

ne ciclica che simuli le contrazioni del cuore battente. I bioreattori condizionano in maniera positiva la vitalità, la proliferazione, il di�erenziamento e l’architettura delle cellule in esse incubate. Quelli �nora impiegati erano tuttavia progettati per attività di ricerca scienti�ca, piuttosto che essere idonei per un’applicazione clinica in medicina rigenerativa. Alcune U.O. dell’Inrc hanno rea-lizzato, grazie alla collaborazione di un gruppo di ingegneri elet-tronici e meccanici dell’Ateneo di Bologna, un bioreattore (coperto da brevetto internazionale) che svolge anche il ruolo di incubatore cellulare. L’e�etto dello stimolo �sico trasferito a cellule staminali mesenchimali si è dimostrato utile nel promuovere la formazione di una struttura utilizzabile come costrutto da trapiantare nella regione cardiaca infartuata”.

Nuove frontiere con il bioreattore che svolge anche il ruolo di incubatore cellulare

■ INRC / Attivo dal 2004 con questo nome, in quanto consorzio denuncia il rischio di mancanza di �nanziamenti futuri da parte del Miur

■ CIRTEN / Il Consorzio è un organismo interuniversitario, istituito da sette importanti atenei nazionali, con sede presso l’Università di Pisa

L’eccellenza dei ricercatori italiani per la cardiologia

Tecnologia nucleare civile e problematiche di sicurezza

impostazione, è sperare in �nanziamenti privati, e poi cercare di essere competitivi per accedere a fondi interna-zionali. Non dimentichiamo che il consorzio in questi an-ni, ha contrastato la fuga di cervelli verso l’estero, con un elevato numero di contratti erogati a giovani ricercato-ri. E questo è stato possibile grazie agli ingenti �nanzia-menti ottenuti da Fondazioni private”.Attualmente le linee di ri-

zione di energia e di materiali per la diagnostica e la radiote-rapia”.La struttura operativa del Cir-ten è composta da gruppi di ricercatori che vengono sele-zionati per temi speci�ci tra oltre 150 docenti e ricercatori universitari, integrati, ove ne-cessario, da professionisti e collaboratori esterni. Più del-la metà dei �nanziamenti del Consorzio arrivano dall’estero, in primis dalla Comunità Eu-ropea, nell’ambito dei progetti internazionali promossi da quest’ultima.In questi programmi, il Con-

cerca di Inrc, coordinate dal professor Mario Mariani, so-no orientate alla valutazione della �siopatologia coronari-ca, con particolare attenzione alla regolazione endoteliale, allo studio dei meccanismi di disfunzione micro e ma-cro vascolare coinvolti nella cardiopatia ischemica e allo studio di marcatori genetici dell’aterosclerosi.Ancora più importante è il lavoro sulla rigenerazione miocardica attraverso cellule staminali. Inrc è focalizzato sulla terapia cellulare rigene-rativa dell’infarto miocardico acuto e dell’insu�cienza car-diaca, patologie che rappre-sentano le principali cause di morte nei Paesi occidentali con un elevato impatto eco-nomico e sociale. Importante anche lo sviluppo della telemedicina in cardio-logia, sia attraverso appli-cazione pratica sui pazienti (seguiti da nuovi device) sia come possibilità di creare si-mulazioni (attraverso so�wa-re) di ciò che avviene nell’ap-parato cardiovascolare. Su questo tema il consorzio par-tecipa a importanti progetti europei.

sorzio ha partecipato, fra l’al-tro, agli Eu Fwp 5, 6, 7, incluso il Neptuno Project, nonché all’istituzione della World Nu- clear University. In questo am-bito il Cirten partecipa non solo allo sviluppo, ma anche alla stesura dei programmi e all’acquisizione dei necessari �nanziamenti.“Per i �nanziamenti siamo in concorrenza (cosa non faci-le, appartenendo a un Paese senza impianti nucleari) con i laboratori di altri Paesi - preci-sa Forasassi - per ricerche che vanno dalla sicurezza degli impianti alla loro costruzione e gestione, allo smantellamento e alla conservazione dei ri�uti radioattivi”.“L’Italia - continua il professo-re - ha un consistente interesse nella produzione di energia nucleare, per i suoi vantaggi economici e ambientali, chec-ché se ne dica. Peraltro, alcuni dei 150 reattori attivi in Euro-pa sono vicini ai nostri con�ni, per cui saremmo direttamente interessati da qualunque eve-nienza. Così sono ancor più giusti�cati gli studi per la si-curezza che il Cirten sviluppa insieme agli altri enti di ricerca nazionali come l’Enea e il Cnr”.

Con le 20 università aderenti ha aperto nuove frontiere mediche, immediatamente applicabili nel settore

Anche in Italia a breve sarà necessario realizzare un deposito nazionale di materiali radioattivi industriali e medico-sanitari

Il Consorzio interuniversi-tario per la ricerca cardio-

vascolare nasce nel 1996 con il primo presidente professor Claudio Marcello Caldarera, al �ne di perseguire un’atti-vità scienti�ca coordinata e congiunta nel settore della ricerca cardiovascolare. Nel 2004 diventa Istituto nazio-nale per le ricerche cardio-vascolari (Inrc) e a oggi rag-gruppa 20 università italiane.“Svolgiamo un lavoro impor-tantissimo per la ricerca - af-ferma il professor Francesco Fedele, ordinario di cardio-logia alla Sapienza e presi-dente Inrc -, ma rischiamo di non essere più �nanziati dal Miur, dato che l’ultimo piano di Fondo di �nanziamento ordinario non prevede sup-porto ai consorzi. Eppure si spinge tanto il concetto di network di ricerca e poi ve-niamo visti dal ministero e anche da qualche rettore, co-me in competizione nei con-fronti delle università. Nel 2012 siamo riusciti ad acce-dere ad alcuni fondi europei, ma il 2013 è invece l’annus horribilis. L’unica nostra chance, se il nuovo ministro Carrozza non rivede questa

Nel settore della ricerca nu-cleare italiana ha un posto

di primo piano il Cirten, Con-sorzio Interuniversitario per la Ricerca Tecnologica Nucleare, che è stato istituito nel 1994 da sette importanti atenei na-zionali, accomunati da corsi di laurea o insegnamenti in Inge-gneria Nucleare: i Politecnici di Milano e Torino e le Università di Bologna, Padova, Palermo, Pisa e Roma I.Il Cirten è un organismo cre-ato come consorzio interu-

niversitario - forma prevista espressamente dalla legge - che ha attualmente sede presso il Dipartimento di Ingegne-ria Civile e Industriale (Dici) dell’Università di Pisa ed è de-dicato all’approfondimento dei principali temi di ricerca scien-ti�ca e tecnologica nucleare, per la promozione, l’incentiva-zione e il coordinamento della partecipazione degli atenei al mantenimento e sviluppo delle conoscenze e alla loro collabo-razione con gli organismi di

ricerca e le industrie nazionali e internazionali del settore.L’attività del Consorzio ri-guarda gli impianti nucleari di potenza e ricerca a �ssione e a fusione, le installazioni del ciclo del combustibile, le appli-cazioni industriali e sanitarie delle radiazioni, l’impatto am-bientale dei sistemi energetici e la radioprotezione.“Il Consorzio e gli atenei che ne fanno parte - dice il profes-sor Giuseppe Forasassi, presi-dente del Cirten - sono inte-

Il Bioreattore per la stimolazione di cellule staminali brevettato da Inrc, Alma Mater Studiorum Università di Bologna

Il professor Francesco Fedele, ordinario di Cardiologia alla Sapienza e presidente Inrc

Il professor Giuseppe Forasassi, presidente del Cirten

Schema di principio del progetto del reattore europeo Lfr Alfred, a cui partecipa il Cirten

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 5

Logistica dalla ‘a’ alla zeta è sinonimo di Silo Spa. Oltre alla movimentazione e al trasporto merci - scarico, stoc-

caggio, destoccaggio, picking/ventilazione, carico, trasporto alimentare a tripla temperatura - Silo è la principale azien-da italiana in grado di progettare e realizzare depositi ad hoc dotati delle più moderne tecnologie per la conservazione delle merci (fresco, freddo, medicinali, generi extra alimenta-ri) in base alle esigenze logistiche dei maggiori marchi della grande distribuzione e dell’industria. Ad oggi, l’attività di Silo si snoda in 9 regioni italiane (Piemonte, Liguria, Lom-bardia, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania e Puglia) con oltre 4.500 addetti tra lavoratori diretti e indotto, 1.100 automezzi, 3mila mezzi di movimen-tazione interna, 120mila mq di magazzini di proprietà e 400 milioni di colli movimentati ogni anno. A completare l’identikit in numeri di Silo, i 328 milioni di euro di fatturato aggregato registrati nel 2012.

Un gruppo da 328 milioni di fatturato

Nato nel 1990, oggi il Gruppo Silo Spa (Sistemi Integrati Logistica) è nelle mani di due storiche cooperative: la

C� di Firenze, cooperativa di facchini nata nel capoluogo toscano agli inizi del secolo scorso, che ne detiene il 70%, e la Caa, cooperativa lombarda specializzata nel trasporto di generi alimentari a temperatura controllata, che ne detiene il 30%. Il Gruppo ha creato una rete di impresa di�usa in tutta Italia ispirata allo stesso patrimonio valoriale e alla stessa idea di business, e dotata di gestionali all’avanguardia grazie alla recente acquisizione di una so�ware house. Silo Spa si propone sul mercato come partner a�dabile e �essibile, in grado di fornire soluzioni e�cienti ed e�caci per la gestio-ne della logistica integrata della grande distribuzione e non solo. Il tutto sotto la regia di una governance unica e molto giovane (di 42 anni appena l’età media del gruppo dirigente), che trova le chiavi del suo successo nel connubio tra i principi di moralità e mutualità della tradizione cooperativistica e il continuo aggiornamento nel campo dell’innovazione e della tecnologia.

Una rete d’impresa diffusa in tutta Italia

Un impegno concreto da parte dello Stato per ar-

ginare il fenomeno delle gare al massimo ribasso. Imporre a tutte le aziende l’iscrizione obbligatoria alle associazio-ni di categoria per scovare i ‘furbetti’ delle cooperative spurie e monitorarne i conti. Abbassare la pressione �scale per sostenere chi fa impresa in maniera sana e nel rispetto delle regole. È l’appello alle istituzioni che arriva da Silo Spa, impresa leader in Italia nel settore della logistica in-tegrata. Un’azienda in conti-nua espansione e dai numeri impressionanti (quasi 5mila addetti, 1.100 mezzi presenti su tutto il territorio naziona-le, 120mila mq di magazzini di proprietà e un fatturato aggregato che supera i 320 milioni di euro l’anno) che però non rimane indi�erente di fronte alla ‘giungla’ a cui oggi il comparto della logi-stica somiglia sempre di più. “Un vero e proprio intrico di ombre e irregolarità - spie-ga il vice presidente di Silo, Massimo Guette - in cui fa la parte del leone chi o�re il prezzo più basso e quindi, in assenza di e�caci politiche di controllo, lucra sullo sfrutta-mento del lavoro e sulla pelle dei lavoratori”. La questione

è molto semplice. Nel set-tore della logistica, che solo in Italia vale il 13% del Pil e muove un giro d’a�ari da 200 miliardi di euro, l’80% del valore complessivo di un contratto è dato dal costo del personale. È su questa voce dunque che interviene con le forbici chi cerca di strap-pare una commessa grazie al prezzo più basso. “Nel nostro Paese - spiega Guette - ci so-no aziende che arrivano a ta-gliare sulla manodopera �no al 30%”. Alcuni esempi: se il Contratto nazionale di lavo-ro della logistica, del traspor-to merci e delle spedizioni prevede un costo orario del lavoro di circa 16 euro (me-dia calcolata tra i vari livelli di inquadramento e al netto dei costi generali d’azienda), “molti dei nostri competitor - prosegue Guette - con una prassi tristemente presente tanto al Nord quanto al Sud d’Italia, pagano i propri lavo-ratori 6 o addirittura 5 euro l’ora”. Facendo due conti, su un contratto da 20 - 30 mi-lioni di euro, si può ottenere un risparmio di milioni. Ma è evidente che, dietro al prezzo stracciato, nella quasi totalità dei casi si nascondono sa-lari non pagati, contratti di lavoro illegittimi o lavoro in

nero, assenza di tutele, ano-malie contributive e buste paga truccate. “Tanto che - aggiunge Guette - in alcune circostanze parlare di capo-ralato è riduttivo”. Compete-re con aziende così è impos-sibile per chi invece rispetta le regole. Ed è qui che serve quanto prima un intervento forte della politica e del Go-verno. Tanto per cominciare con provvedimenti concreti che pongano un freno alle gare al massimo ribasso e quindi maglie più strette per gli appalti emessi dagli enti pubblici, “perché è inaccet-tabile - prosegue il vice presi-dente di Silo - che una pratica che incentiva lo sfruttamento sia portata avanti col bene-stare delle istituzioni”. Co-stringere tutte le aziende e le cooperative del settore a iscriversi alle associazioni di categoria è il secondo pas-so. “In questo modo - com-menta Guette - ogni impresa sarà sottoposta a vincoli e controlli, a certi�cazioni da parte di enti abilitati. Non si scappa: a �ne anno, ci saran-no collegi sindacali e società di revisioni che vorranno ve-dere i conti nero su bianco. E se qualcuno risulterà non in regola, dovranno scattare i provvedimenti e le sanzio-ni, al momento praticamen-

te inesistenti”. Non ci sono alternative secondo Guette per ra�orzare la responsa-bilità solidale nella �liera degli appalti e per bandire i comportamenti opportuni-stici. Solo così sarebbe fatta luce sulla miriade di azien-de e cooperative del settore della logistica che aprono e chiudono alla velocità della luce, decine delle quali ‘stra-namente’ riconducibili allo stesso nome e cognome, e sugli interessi illeciti che si nascondono dietro la loro facciata. Per Guette non è so-lo una questione morale, ma anche economica. “Non ci di-mentichiamo - a�erma - che ogni anno all’Italia l’illegalità

costa quasi 400 miliardi di euro. Senza legalità non c’è concorrenza leale, se il gio-co è truccato il merito non emerge. Dobbiamo ribellarci a questo stato di cose”. Se si aggiungono le di�coltà della crisi, il presente non appare semplice. Ma Guette non è spaventato. E l’asso nella manica è la qua-lità del servizio. Perché, è il ragionamento di Silo, un’im-presa può tagliare quanto vuole sulla manodopera ma questo prima o poi avrà delle ripercussioni negative sull’e�cienza delle prestazio-ni. “Per fortuna, non tutto il mercato è ‘impazzito’ e c’è chi ancora sa guardare oltre la

sola dimensione del prezzo” dice Guette. Non è un caso, quindi, se nell’ultimo quin-quennio Silo ha visto quasi raddoppiare il suo fatturato aggregato, passato dai 181 milioni del 2008 ai 328 del 2012. “Qualità del lavoro e qualità del servizio - spiega Guette - vanno a braccet-to. Puntare sulle persone è puntare sul futuro. È ciò che ci insegna la nostra tradi-zione cooperativistica ed è ciò che vogliamo dimostrare alle 4.500 famiglie che ogni giorno contano sulla capacità dell’azienda di posizionarsi con serietà sul mercato. È per loro che continueremo a la-vorare con coraggio e onestà”.

■ SILO / Il vice presidente, Massimo Guette, lancia l’allarme sull’atteggiamento poco corretto di aziende che sfruttano la manodopera

ll settore della logistica penalizzato dalla guerra dei prezziAuspicato un intervento del Governo per porre un freno alle gare al continuo ribasso. Per fortuna la qualità del servizio vince ancora

Automezzi Silo

Massimo Guette, vice presidente di Silo Spa

Magazzini del freddo che con la loro sofisticata tecnologia garantiscono una catena sicura e continua nellostoccaggio dei prodotti alimentari

Un’operatrice di Silo

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EventiLunedì 24 giugno 20136 Cooperative & Consorzi

Unicoop Firenze è ami-ca dell’ambiente. Da 10

anni, in modo lungimirante, ha inserito in organico un “energy manager” che indivi-dua, per ognuno dei 100 punti vendita in Toscana, le tecnolo-gie più avanzate per una mi-gliore sostenibilità. “Il nostro impegno - spiega il direttore tecnico Stefano Cesari - è volto a trasmettere, a tutti gli operatori della rete Unicoop Firenze, una cultura gestiona-le che sensibilizzi al risparmio energetico e che educhi alla riduzione dei consumi, che pesano sempre di più nel con-to economico”. Innovazione tecnologica e impegno uma-no sono alla base della �loso-�a di Unicoop Firenze. “Per tagliare in maniera drastica i consumi - esempli�ca Cesari - da anni abbiamo iniziato a coprire i banchi dei surgelati e poi abbiamo fatto altrettan-to per quelli frigo per latticini e salumi, che, accesi 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno rappresenterebbero circa il 40% dei consumi. E con il pas-saggio alla tecnologia a led al posto dei tradizionali corpi illuminanti anche su questo fronte siamo riusciti a conte-nere la spesa. Abbiamo so�sti-

Un forte radicamento sul territorio, reti costruite

negli anni con tutta la comu-nità: è questa la forza di Asad, cooperativa sociale di tipo A, punto di riferimento per l’in-tera regione umbra. Attiva dal 1977, la cooperativa ha negli anni ampliato il suo raggio di servizi, che oggi comprende anziani, disabili, malati psi-chici, minori, accompagna-mento al lavoro. Sono 570 i soci lavoratori, con professio-nalità che vanno dall’educato-re professionale all’operatore socio sanitario, dall’assistente sociale allo psicologo �no all’infermiere professionale. Il territorio del servizio è quello a�erente l’Asl 1 Umbria, da San Giustino a Corciano, Pe-rugia compresa, e dalla fascia appenninica sino ad Assisi. I servizi di Asad vengono ero-gati in modalità domiciliare, residenziale e semi-residen-ziale. “Oggi quello che si presenta ai nostri occhi è uno scenario complesso, con una crisi che ha investito il mondo della cooperazione sociale - spiega la presidente, Liana Cicchi -. Diventerà sempre più di�cile garantire la qualità dei servi-zi erogati; allo scopo stiamo

Per la completezza e la dut-tilità dei suoi servizi, non

stupiscono i risultati ottenuti negli ultimi anni dal Consor-zio Servizi Vallesina di Jesi (An); “Siamo decisamente in controtendenza rispetto all’an-damento generale - constata Enrico Filonzi in qualità di amministratore delegato -, con il fatturato 2011 aumentato del 40% sul 2010 e del 49% nel 2012 rispetto all’anno che lo ha preceduto. In sostanza in poco più di due anni abbiamo quasi raddoppiato il giro d’a�ari. Tra le cause principali evidenzierei la nostra clientela quali�ca-ta, in particolare Cnh Italia e Acraf (Gruppo Ange-lini)”. La �essibilità del C.S.V. deriva dalla sua stessa composizione sociale, che consente di disporre del singolo ar-tigiano �no all’azienda strutturata, risponden-do in tempi rapidi e con e�cienza a pressoché ogni esigenza nei setto-ri più disparati: dall’edi-lizia all’impiantistica (idraulica, termica, elettrica, green...), dai servizi per l’ambiente (boni�che ambientali, impianti fotovoltaici,

Assunto un energy manager per migliorare la sostenibilità La cooperativa umbra o�re servizi ad anziani, disabili e minori

Dispone del singolo artigiano come dell’azienda strutturata

Strategie per il risparmio energetico Una rete solidale formata dalla comunità

Interventi professionali su misura

cate macchine che ci aiutano nei controlli, ma è fondamen-tale il ruolo delle persone: non si può prescindere dalla partecipazione di chi è sul posto”. Unicoop Firenze si è anche distinta per un notevole investimento nel fotovoltaico. “Abbiamo �nora operanti 22 impianti installati su altret-tanti tetti o pensiline - a�erma il responsabile delle risorse ambientali Maurizio Baldi - per una potenza complessiva di 6.300 kw, su una super�cie lorda di 15 ettari, equivalen-

attivando iniziative di fund raising”. Il futuro seguirà, in Asad, due direttrici: l’in-novazione, basata sulla for-mazione, che darà modo di rispondere ai nuovi bisogni che stanno emergendo e gli investimenti, necessari per esplorare il mercato priva-to - come la “Sanità leggera” - e rendere più competitivi i servizi storici. Un esempio è dato dall’ambito della salute mentale, come spiega la pre-sidente: “Abbiamo in progetto di trasformare la comunità terapeutica Torre Certalda di

smaltimento ri�uti, sman-tellamento amianto ecc.) alla carpenteria, fornendo inoltre consulenze e servizi di logi-stica come pulizie, traslochi e facchinaggio. Minimo comune denominatore: interventi “su misura” siglati dalla massima professionalità. “Attualmente possiamo considerarci una struttura di riferimento nella nostra regione - prosegue Fi-lonzi -, per clienti che hanno bisogno di servizi a 360 gradi quando operano all’interno di stabilimenti per impiantare o rinnovare impianti. Il con-sorzio rappresenta il massi-mo della duttilità contenendo

te a 15 campi sportivi, la cui produzione, nel 2012, è stata di 7,3 milioni di kilowattora, pari al consumo medio an-nuo di 2.720 famiglie, con un risparmio di oltre 4mila ton-nellate di CO2 non immesse in atmosfera. Tutta l’energia pro-dotta è riutilizzata nei nostri centri commerciali, con una copertura del 5% del fabbi-sogno dell’intera cooperativa. Per il prossimo triennio sono già stati stanziati investimenti per ulteriori impianti: entro la �ne del 2013 ne entreranno in funzione 10 per un totale di 1.350 kw di potenza: salirà così a 7.600 kw il totale della potenza installata”. Unicoop Firenze è anche virtuosa nella gestione dei ri�uti, favorendo la raccolta di�erenziata per il riciclo. “In ogni punto vendi-ta - conclude Baldi - abbiamo istituito delle vere e proprie isole ecologiche. Inoltre, in alcuni centri commerciali, oltre la distinzione dei vari materiali, come plastica e ve-tro, carta e cartoni, organico è possibile la raccolta di medi-cinali scaduti, pile e batterie, e olio esausto conferito dai cit-tadini. Servizio, quest’ultimo, molto gradito dalla nostra base sociale”.

Umbertide, nata nel 1997 per rispondere al bisogno delle persone con disturbi psichia-trici: la struttura, in futuro, sarà destinata alla doppia dia-gnosi, per problemi di dipen-denza e psichiatrici”. Asad è in�ne impegnata a stringere alleanze con il mon-do pro�t e non. “Siamo, in-fatti, certi che sia necessario riscoprire i valori fondanti della cooperazione: la soli-darietà e la centralità della persona, per raggiungere la coesione sociale e il bene co-mune”, conclude Cicchi.

imprese capaci di rispondere a interventi di ogni entità”. A ciò si aggiungano la competi-tività e quindi anche le tari�e contenute, possibili in virtù di una struttura snella e pertanto poco costosa. Le ditte associate possono così muoversi siner-gicamente come una squadra ben allenata. “Peccato solo che siamo a Jesi, nelle Marche - conclude Filonzi -, dove la mentalità consortile è molto scarsa rispetto, per esempio, ai nostri vicini romagnoli. L’atti-vità del consorzio si rivela più che opportuna nei confronti di grosse imprese, le quali si stanno ormai orientando ver-

so strutture consortili, avendo inteso il bene-�cio di sempli�care i rapporti con i fornitori. Ancora insu�ciente, invece, l’attenzione dei privati: eppure per chi ristruttura un appar-tamento i vantaggi so-no evidenti. Chi non preferirebbe un unico interlocutore in grado di o�rire il lavoro ‘chia-vi in mano’ anziché doversi interfacciare con una decina di ditte molte volte non in sin-tonia tra di loro?”.Un impianto realizzato dal C.S.V.

La sede della comunità terapeutica Torre Certalda a Umbertide

■ UNICOOP FIRENZE / Investimenti su più fronti tra i quali il fotovoltaico ■ ASAD / Torre Certalda di Umbertide (Pg) svolge assistenza ai malati psichici

■ C.S.V. / Consorzio Servizi Vallesina: in due anni quasi raddoppiato il giro d’a�ari

Centro commerciale Coop di Empoli; intera copertura a pannelli solari

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 7

l’industria l’ambiente e l’ener-gia, conversione catalitica di biomasse per la produzione di chemicals e di energia, ca-talisi di polimerizzazione e materiali polimerici.Ogni anno il Circc organizza un incontro aperto a tutte le Unità, durante il quale le se-di consorziate presentano le attività e contestualmente il PhD-Day, in cui gli studenti di dottorato, operativi presso le Unità, presentano i risultati delle loro attività.

che a�rontano argomenti di attualità per il manage-ment dell’impresa coopera-tiva e i cui risultati possano avere una ricaduta, anche applicativa, sul mondo im-prenditoriale cooperativo. Tra questi, ad esempio, il progetto “Nuovi media e comunicazione nell’impre-sa cooperativa: tecnologie comunicative, pratiche e partecipazione” ha creato degli spunti per un miglior utilizzo dei nuovi media di-gitali come social network,

■ CIRCC / Fondato nel 1994, grazie all’impegno di più università di tutta Italia, ha ottenuto il riconoscimento ministeriale nel 2003

■ INNOVAZIONE / Il Centro di Formazione e Iniziativa sulla Cooperazione e l’Etica d’impresa è un punto d’incontro tra università, cooperative e imprese

Le eccellenze italiane in catalisi sono qui

Un miglior inserimento nel lavoro dei neo laureati

Il consorzio ha un’ottima visi-bilità a livello internazionale: è stato invitato a essere part-ner della “Realcat Platform”, piattaforma sulla catalisi �-nanziata dal governo francese e organizzata da diversi enti. È poi partner della rete euro-pea “CO2 Network” e socio fondatore della rete italiana Life Cycle Assessment. Il Circc svolge dal 2004 una funzione di indirizzo scienti-�co al Miur in progetti Eranet centrati sulla catalisi e vanta

blog, forum, quali strumenti di comunicazione interna ed esterna del mondo coopera-tivo. Sul versante della for-mazione, il Centro, insieme ad Alma Graduate School, business school d’eccellen-za nel panorama nazionale, promuove il progetto Emba Coop, l’unico Mba in Italia in gestione dell’impresa coo-perativa, oggi giunto alla sua quarta edizione.“Si tratta di un progetto quanto mai utile al ricambio generazionale, �nalizzato

un ruolo sempre portante nei progetti internazionali cui partecipa. Nel Progetto Eu Eurobioref, iniziato nel 2010, il Circc è coordinatore sia del sub-progetto sulla Dissemi-nazione, Formazione, Stan-dardizzazione, sia di altri due sottoprogetti tecnici. Inoltre, è stato partner nel progetto EU Topcombi sulla catalisi combinatoriale e nel proget-to regionale Actibiomar, ed è attivo nel progetto nazionale Pon01_Enerbiochem.In alcuni settori operativi della catalisi, il Circc ha una grande visibilità a livello mondiale e da diversi anni i suoi esperti sono chiamati da enti interna-zionali in qualità di consulenti per la de�nizione di program-mi di ricerca e formazione. Inoltre, la sede di Bari ospita spesso eventi nazionali e in-ternazionali come workshop, congressi, scuole dedicate a dottorandi di diversi Paesi europei e d’oltre oceano. Dal 2010 il consorzio sta attivando un sempre maggiore numero di contratti diretti con indu-strie multinazionali, che si aggiungono a quelli già attivi attraverso i progetti europei. “Il Circc ha un’ottima expertise nel settore della valorizzazione di biomasse residue, di biomas-se acquatiche - microalghe -, di CO2 e light-alkanes, contri-buendo allo sviluppo di tec-nologie per la conversione di low-value-C in high-value-C”, conclude Dibenedetto. Per ul-teriori informazioni scrivere a [email protected], oppure: [email protected].

a far crescere una classe di giovani dirigenti e quadri di imprese cooperative - commenta Masetti -. È in-dirizzato a quei giovani che intendono approfondire le modalità di gestione di tutte le funzioni aziendali e ana-lizzare le dinamiche compe-titive che si prospettano alle aziende cooperative impe-gnate sui mercati”.Un’esperienza, dunque, che o�re la possibilità di acqui-sire competenze e strumenti di gestione d’impresa valo-rizzando lo speci�co ruolo del manager che opera all’in-terno del sistema cooperati-vo. Il Master ha una durata di 12 mesi e, basato su un modello di apprendimento che si gioca sull’alternan-za tra e-learning e attività d’aula, prevede 7 corsi core, 5 workshop dedicati ad ap-profondire alcuni temi rile-vanti e 5 incontri speci�ci con leader cooperativi, oltre a diversi progetti pratici per favorire l’interazione tra i partecipanti e l’applicazione pratica delle conoscenze ap-prese.Per maggiori informazioni: www.cooperazionetica.org.

La sua ricerca ruota intorno a due progetti, sulla conoscenza della reattività chimica e le applicazioni in catalisi

Tra i vari progetti in atto, un master �nalizzato a far crescere una classe di giovani dirigenti e quadri di imprese cooperative

Le eccellenze presenti nelle università italiane e rela-

tive allo studio delle reazioni chimiche, dei sistemi catali-tici e della applicazione della catalisi nell’industria chimica ed energetica, o nella prote-zione ambientale, hanno nel Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Reattività Chimica e la Catalisi (Circc) il loro collettore, nonché mo-mento sinergico di confron-to. Fondato nel 1994, ha visto la luce grazie all’impegno di più università: Bari, Bologna,

Nato nel 2007 dalla col-laborazione paritetica

tra Università di Bologna, Fondazione Alma Mater, Legacoop Bologna e le sue principali imprese, il Centro di Formazione e Iniziativa sulla Cooperazione e l’Etica d’Impresa è una realtà mol-to particolare nel suo ge-nere, basata su un modello innovativo che getta le basi nell’interrelazione tra uni-versità, cooperative e mondo dell’impresa.“Professori, presidi di fa-coltà, scuole universitarie e rappresentanti delle coope-rative, discutono congiunta-mente sui temi della ricerca, dell’alta formazione, dei bi-sogni delle imprese, e met-tono a disposizione pariteti-camente gli strumenti di cui sono dotati, con l’obiettivo di raggiungere congiuntamente il miglioramento del siste-ma produttivo, da un lato, e un miglior inserimento nel mondo del lavoro dei giova-ni laureati, dall’altro” spiega il presidente Guido Masetti.Fin dalle origini, la mission del Centro è stata quella di de�nire un programma di al-ta formazione e di formazio-

Catania, Firenze, Milano, Pa-dova, Palermo, Parma, Peru-gia, Pisa, Roma “La Sapien-za”, Salerno, Torino, Trieste, Venezia. Al Circc hanno poi aderito l’Università di Napoli “Federico II”, Insubria, Sas-sari, e l’Università Politecni-ca delle Marche. Nel 2003 il Circc ha avuto il riconosci-mento ministeriale.“Sulla catalisi - spiega Ange-la Dibenedetto, direttore del Circc - è basata, già oggi, la produzione di oltre l’80% dei prodotti chimici e i processi

ne continua per il personale delle imprese cooperative as-sociate a Legacoop Bologna, di realizzare iniziative atte a promuovere innovazione sul ruolo e sui compiti delle im-prese in una società plurali-sta, di programmare incontri a tema destinati a di�ondere, anche sul piano internazio-nale, la conoscenza dell’im-presa cooperativa, nonché di proporre e promuovere, d’intesa con le strutture di ateneo interessate, indagini, studi, ricerche sul manage-ment dell’impresa cooperati-va e l’etica degli a�ari.Proprio in virtù dell’obiet-tivo dichiarato, quello di promuovere l’incontro tra mondo delle imprese coo-perative e mondo della ri-cerca universitaria, il Centro bandisce annualmente una richiesta di proposte di pro-getti di ricerca da �nanziare attraverso i propri fondi isti-tuzionali. “Con i calls for proposal, in collaborazione con i dipar-timenti dell’Università di Bologna, �nanziamo pro-getti di ricerca, sviluppati in qualunque settore disci-plinare, che abbiano come

catalitici rappresentano la via di sviluppo futuro, specie per l’aspetto delle applicazioni della catalisi eterogenea”. Le competenze presenti nel consorzio sono distribuite tra le oltre 70 Unità di Ricer-ca (UdR) a�erenti al Circc nelle 19 sedi consorziate.Due i progetti principali at-torno a cui sono organizzate le attività di ricerca del con-sorzio, entrambi periodica-mente valutati dal Consiglio Scienti�co e aggiornati. Il primo è relativo allo Svilup-po della conoscenza della reattività chimica ed è orga-nizzato in due sottoprogetti che riguardano studi su le-game chimico, energetica di reazione, identi�cazione e caratterizzazione di interme-di e studio di meccanismi di reazione, attività di ricerca di base per la catalisi, studio di step elementari nelle va-rie applicazioni catalitiche e ruolo che leganti di diversa natura e tipologia possono avere sul processo reattivo. Il secondo progetto è riferito alle applicazioni in catalisi, ed è organizzato in tre sotto-progetti che riguardano pro-cessi catalitici innovativi per

oggetto prevalente lo studio e lo sviluppo, anche in cam-po applicativo, dell’impresa cooperativa, nel contesto italiano e internazionale - af-ferma la vice presidente Rita Finzi -. A oggi, abbiamo in-vestito, in quella che per noi è un attività centrale e con-tinuativa, oltre 180mila euro per 11 progetti già �nanziati e altri due in corso di �nan-ziamento”.I progetti toccano temi di�e-renti, ma viene in genere at-tribuita una priorità a quelli

Reattore in continuo per fluidi supercritici

Piattaforma robotizzata per la sintesi di catalizzatori

Presidente Guido Masetti

Vice presidente Rita Finzi

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EventiLunedì 24 giugno 20138 Cooperative & Consorzi

Claudio Gallerani, presidente Coprob

di spicco di Con� di.Net che propone un’alta professio-nalità nella valutazione del merito creditizio con una squadra formata da persona-le proveniente in buona parte dal mondo bancario e da isti-tuzioni creditizie. “Ma il punto nevralgico del-la rete”, dichiara Luigi Olivi, direttore generale di Ascom-� di Imprese e promotore del progetto, “è l’aver mantenu-to l’autonomia gestionale di ogni singolo con� di. Infatti, pur muovendosi nell’ambito delle strategie e tattiche com-merciali sancite dal comita-to di rete - formato da ogni con� di aderente -, rimane ri-ferimento unico sul proprio territorio nei confronti degli enti pubblici, delle banche e in generale degli opinion lea-der del credito. Ciò ha evitato di perdere un’eredità impor-tante in tema di conoscenze e capacità di valutare il terri-torio, eredità invece diluita, troppo diluita, in operazioni tradizionali di aggregazione mediante fusioni”.Altro elemento importante di Con� di.Net è il presentar-si non come espressione di un’unica categoria o portato-

■ CONFIDI.NET / Supportano aziende e liberi professionisti non solo nell’erogazione di nuovo credito ma anche nella conferma dei � di esistenti

Confi di di Emilia Romagna e Marche in rete

re di una bandiera bensì qua-le struttura squisitamente tecnica in grado di sostenere qualsiasi tipo di intervento a favore di imprenditori.L’attività principale di un con� di, il rilascio di garan-zie, è poi completata in Con-� di.Net, rispondendo così al concetto di “� liera” cara alle reti di impresa, da strutture dedicate (A� Consulting) in grado di rispondere a esi-

genze di analisi aziendale, realizzazione di business plan, progetti di controllo di gestione, check up assicurati-vi, collocamento di assicura-zioni (A� consulting è anche iscritta alla sezione E del Rui ex Isvap), assistenza nella partecipazione a bandi per contributi pubblici. Inoltre, A� Consulting ha recente-mente avviato un percorso di consulenza su � nanza strut-turata per o� rire canali alter-nativi al credito tradizionale, grazie ad intese con società di Venture Capital che, inte-grandosi col Con� di, posso-no completare l’intera � liera del credito.“In sostanza” - precisa Oli-vi - “Confidi.Net, struttura snella, vuole porsi come un vero e proprio centro servi-zi per l’azienda, in grado di supportare quest’ultima dal-la costituzione di una start-up, alla ristrutturazione di aziende consolidate”. “Ma”, conlude Olivi, “arri-viamo anche ad agevolare il merito creditizio in modo concreto con il rilascio di “garanzie 107”: oggi forse non in grado di abbattere l’accantonamento bancario causa l’abbassamento del rating Stato, ma certamente rispondenti a rigide regole della Banca d’Italia non solo in termini di patrimonializ-zazione del confidi emitten-te, ma soprattutto in quelli di modalità di istruttoria delle pratiche creditizie in maniera che si mantenga og-gettività nelle valutazioni”.

Il network è presente capillarmente sul territorio e si rivela uno strumento indispensabile a sostegno delle imprese

Con� di.net la prima re-te di Con� di in Italia,

nasce agli inizi del 2012 per supportare le imprese e i li-beri professionisti e per cer-care di mitigare gli e� etti negativi del cosiddetto credit crunch. Coadiuva le banche non solo nell’erogazione di nuovo credito, ma anche nel-la conferma dei � di esistenti.Il network, quale forma di aggregazione tra con� di intersettoriali, ha diversi obiettivi volti a conferire ai singoli associati un’e� cienza organizzativa e una politica commerciale fortemente in-

tegrate, in modo da ottenere un’unità di approccio verso gli interlocutori istituzionali e una rinnovata capacità di sostenere la nuova dimen-sione della garanzia verso il sistema bancario.Con� di.Net si esprime attra-verso un con� di “baricentro” iscritto nell’elenco speciale di cui all’art 107 Tub e da Con� -di aderenti (non vigilati) che operano in piena autonomia sul proprio territorio, in gra-do di fornire al sistema ban-cario una garanzia “eleggibi-le 107. Questa nuova formula di aggregazione costituirà la

“pietra miliare” di un percor-so di razionalizzazione della rete dei con� di, a fronte di una fase congiunturale for-temente negativa per le im-prese.Con� di promotore e bari-centro della rete è Ascom� di Imprese, vigilato Banca Italia dal 2012, con sede a Rimini, che rilascia le “garanzie 107” per tutta la rete, ad oggi co-stituita da: Garco� Bologna, con� di fondato da alcuni studi di commercialisti emi-liani, Metaurense Fidi Fano (Pu), emanazione di associa-zione artigiana e Ascom� di Ascoli Piceno di emanazione Confcommercio. Nel corso del 2013 altri tre con� di ade-riranno alla rete e altrettanti già previsti nel 2014.Economie di scala con la concentrazione a Rimini di alcuni u� ci e servizi validi per tutta la rete, modali-tà operativa e di istruttoria delle pratiche secondo i det-tami del 107 applicate a tut-ti i con� di, potenziamento della rete commerciale con capillare copertura di Emilia Romagna e Marche, conven-zioni con un ampio ventaglio di banche, sono gli elementi

I 50 anni sono un traguardo storico e Coprob (Coope-

rativa produttori bieticoli), primo produttore di zucchero in Italia, li celebra segnando i migliori risultati economici di sempre.Coprob copre il 22% del con-sumo nazionale di zucchero e, con il marchio Italia Zuc-cheri, rifornisce la grande l’industria alimentare, gli artigiani, oltre che la grande distribuzione organizzata ove i consumatori trovano lo zuc-chero 100% italiano, l’unico zucchero certi� cato prodotto esclusivamente in Italia: dalle campagne emiliano roma-gnole e venete ove la coope-rativa conta 5.500 soci bieti-coltori e un bacino potenziale di 35.000 ettari coltivabili a bietole.Nel 2012, nonostante il terre-moto che ha colpito l’Emilia Romagna e un andamento climatico estivo decisamente sfavorevole a causa della sic-cità, la barbabietola si è con-fermata come la coltura più remunerativa tra i seminativi, consolidando una vera � liera cooperativa capace di massi-mizzare il reddito dei produt-tori agricoli. A fronte di un fatturato 2012

Copre attualmente il 22% del consumo di zucchero in Italia

Mezzo secolo di “dolcezza”

di 342 milioni di euro (+19% sul 2011), di un patrimonio netto di 148 milioni (+9,6% sul 2011) e di un utile salito a 13,6 milioni (rispetto ai 2,7 del 2011), i soci conferenti hanno percepito ristorni per un valore complessivo di 17,3 milioni di euro, tra erogazioni dirette e aumento delle quote sociali.Ma la soddisfazione non trascende in euforia perché il mercato dello zucchero è sempre più volatile e possono arrivare momenti di di� coltà

per cui, come richiede il Pre-sidente di Coprob, Claudio Gallerani, “il Governo ita-liano deve battersi in Europa per mantenere - senza se e senza ma - le quote nazionali di produzione zucchero � no al 2020, oltre a confermare nella prossima Pac gli aiuti accoppiati attualmente già previsti a favore anche della bieticoltura nazionale”, con l’obiettivo di sostenere quegli investimenti che Coprob ope-ra lungo tutta la � liera pro-prio per puntare alla stabilità nel tempo.Negli ultimi cinque anni, Coprob ha speso 150 milioni di euro per rendere sempre più e� cienti le strutture in-dustriali, ma anche per ini-ziare ad operare nel settore dell’energia da fonti agricole rinnovabili.A � ne 2012 ha avviato tre im-pianti a biogas a Pontelongo (Pd), Minerbio (Bo) e Finale Emilia (Mo), che valorizzano i sottoprodotti della lavora-zione delle bietole e intende insediare due centrali da 12,5 Mw a Porto Viro (Ro) - ove è in via di perfezionamento la procedura autorizzativa - e a Finale Emilia ove è già stato avviato il cantiere.

■ COPROB / La Cooperativa produttori bieticoli compie 50 anni

Luigi Olivi, direttore generale di Ascomfi di Imprese

Confi di.Net: una presenza capillare in Emilia-Romagna e Marche dove ogni realtà locale gioca un ruolo primario nel supporto alle imprese e ai liberi professionisti

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 9

La lotta alla crisi passa dal sistema delle cooperative.

Questa la convinzione di chi ci sta dentro, i cooperatori, secondo i quali il contributo più importante che la coo-perazione può dare è per il 30,3% il ruolo in termini di tenuta occupazionale, per il 26,1% la promozione di un modo di fare impresa diverso da quello tradizionale, più attento al valore della persona e della comunità, per il 19,1% lo svi-luppo di modelli di gestione dei servizi più orientati alla partecipazione e alla respon-sabilizzazione degli utenti �-nali, per il 12% la tendenza a intervenire in settori nuovi in cui si concentrano maggiori possibilità di sviluppo e per il 10,6% la capacità di presidia-re i settori in cui il ruolo pub-blico tende a venire meno. In altre parole, la cooperazio-ne quale modello innovativo per la ripresa, con numerose opportunità per rimettere in pista il Bel Paese. E con tanti obiettivi per questo 2013, tra i quali in pole position spicca la riduzione dei costi (41,2%) e l’accesso a nuovi mercati (35,3%). È quanto viene fuo-

La specializzazione nell’at-tività logistica non è da

tutti. E solo un consorzio di cooperative può garantire �es-sibilità, rispetto dei “lead ti-me” e condizioni economiche trasparenti. Giovane e dinamico, il Con-sorzio Movin’log opera pro-prio in questo complesso “spaccato” della vita aziendale, che pertiene alla logistica di magazzino: dalla movimenta-zione del prodotto stoccato, al picking degli ordini per la suc-cessiva spedizione degli stessi.In questi sette anni di vita, il consorzio ha o�erto i propri servizi a diversi settori merce-

Mediapositivi è un cantiere che progetta, realizza e

mette in rete esperienze capaci di promuovere un uso positivo dei mezzi di comunicazione e delle tecnologie digitali. L’idea è frutto della cooperativa Eda Servizi e dell’Agenzia Lama, realtà che da anni lavorano nel settore della comunicazione, dell’educazione ai media e della facilitazione di processi parte-cipativi, e che hanno fatto del lavoro in rete la loro caratteri-stica principale.“Nei percorsi formativi - af-ferma Riccardo Luciani, re-sponsabile Formazione e Comunicazione di Agenzia Lama - usiamo i media e le tec-nologie digitali come preziosi strumenti, sia nel momento della ‘disseminazione’ e della di�usione dei risultati, sia nelle fasi di ascolto e coinvolgimen-to dei soggetti interessati. I me-dia diventano positivi quando si fanno veicolo di pensiero, espressione e partecipazione”. È un fatto indiscusso che per le nuove generazioni, web e social network rappresentino un linguaggio e una modali-tà naturale con cui porsi nei confronti degli altri. Includere i media nelle attività educative, scolastiche o non formali, per

Archeoimprese è un’as-sociazione di categoria

che riunisce le imprese che operano nel campo archeo-logico - siano esse società o cooperative - e nasce a Bolo-gna nel settembre 2012 grazie all’impegno di un gruppo di ditte del Centro e del Nord Italia. Aperta a tutte le realtà imprenditoriali interessate sull’intero territorio nazio-nale, Archeoimprese si co-stituisce per farsi portavoce delle istanze delle aziende che si occupano di archeologia esecutiva, promuovendone gli interessi comuni e faci-litando, tramite valori etici condivisi, lo sviluppo del set-tore, al �ne del miglioramen-to delle condizioni morali e materiali di tutti coloro che vi operano come titolari, soci o lavoratori. In meno di un an-no l’associazione è cresciuta e conta attualmente più di ven-ti imprese iscritte, sparse in sette regioni. In questi pochi mesi di attività, si è impegna-ta su alcuni fronti di capitale importanza per le imprese, attive in un settore - quello dell’archeologia professio-nale - al centro di numerosi cambiamenti legislativi e di procedura e che risente dei

Alla base un buon rapporto di �ducia con utenti e consumatori

Nove cooperative per 150 risorse. Punto dei lead time sul Web

In rete, esperienze capaci di promuovere l’uso positivo dei media

Le imprese come risorsa per il patrimonio archeologico nazionale

Cooperative, un sistema competitivo

Business partner, non fornitori

Aiutare i giovani a diventare maestri

A difesa dell’archeologia esecutiva

ri sempre dal primo Rap-porto sulla cooperazione in Italia (Censis per Alleanza delle cooperative italiane). L’immagine è quella di un sistema estremamente com-petitivo, grazie al rapporto di �ducia con utenti e consu-matori (64%), al forte radica-mento nel territorio (48,5%), alla qualità dei prodotti e servizi o�erti (35,5%), al coinvolgimento delle risorse umane (32,8%). Il tutto con un‘attenzione maggiore al va-lore della persona e alle rela-zioni umane. Non a caso di-verse le pratiche adottate per venire incontro alle esigenze dei lavoratori e per promuo-

ologici con una prevalenza nel Food. Come spiega Attilio Ce-ro, responsabile commerciale “l’80% del nostro portafoglio è coperto dal territorio emilia-no, ma siamo presenti anche al centro e sud Italia. Nove sono le cooperative a noi associate, per un totale di circa 150 ri-sorse”. Movin’log si è presentata al mercato con un progetto pre-ciso: o�rire, insieme al busi-ness, trasparenza e a�dabilità. Con questo proposito è stata creata anche una piattaforma web consultabile dai clienti, sulla quale sono caricati i do-cumenti relativi alla gestione

Mediapositivi signi�ca, prima di tutto, costruire un ponte con i giovani, andare loro incontro, correndo l’ambizioso rischio che, a un certo punto, i ruoli possano anche capovolgersi, permettendo ai più piccoli di diventare i maestri degli adulti.“Abbiamo scelto di applicare la metodologia frutto dell’espe-rienza nell’ambito educativo a tutti i nostri servizi di co-municazione - prosegue Lisa Innocenti, responsabile Pro-gettazione e Sviluppo di Eda Servizi -. Proponendoci a quelle realtà, come le coope-rative e le cooperative sociali, che possiedono in sé i semi di

mutamenti in atto nel mon-do del lavoro e dell’intero quadro sociale ed economico italiano. Tra le numerose iniziative portate avanti, Archeoimpre-se ha sottoposto all’attenzione degli organi preposti, la situa-zione di ingiustizia e disagio crescente, nella quale versano molte imprese a seguito del-le disposizioni in materia di quali�cazione della �gura del direttore tecnico per lavori Os25-scavo archeologico, che ha richiesto un titolo di stu-dio postlaurea in assenza del riconoscimento dell’esperien-

verne la crescita professiona-le. Altro aspetto che poi colpi-sce è la sostanziosa presenza femminile. Le donne rappre-sentano il 52,2% dell’occupa-zione nelle cooperative e ri-coprono il 29,1% dei posti nei consigli di amministrazione. Ma non basta. Nel 17,9% del-le cooperative più della metà degli occupati e dei consiglie-ri di amministrazione sono donne. In particolare, le coo-perative a prevalenza femmi-nile sono presenti soprattutto nel sociale (51,2%) e nei ser-vizi (30,9%).

dell’appalto, inclusi quelli di carattere amministrativo. “In questo modo”, nota Cero, “i clienti possono veri�care che tutto sia a norma e in linea con i lead time promessi: questo è un importante valore aggiun-to, molto apprezzato dalle aziende”. Altro elemento distintivo del-la Movin’log è quello relativo al costo del lavoro: lo svilup-po del progetto sui business partner parte dalla analisi dello “status quo”, in modo da individuare le sacche im-produttive e proporre tari�e conseguenti lo studio e�ettua-to, con il vantaggio del costo variabile, nel totale rispetto delle norme contrattuali verso i soci lavoratori. Movin’log ha una struttura molto snella, e il 70% dell’attività è concentrato nell’impegno di sviluppo del business e nel project mana-gement: nella sede di Reggio Emilia sono presenti inoltre la direzione operativa e l’am-ministrazione (risorse umane e studio legale). L’azienda ha ottenuto le certi�cazioni Iso 9001 (qualità); sono in fase di ottenimento la Ohsas 18001 (sicurezza e salute dei lavora-tori) e la Sa 8000 (responsabi-lità sociale d’impresa).

dinamiche narrative che il web consente di attivare, con le sue possibilità di autoproduzione e pubblicazione dei contenu-ti”. Nell’a�ancarsi ai propri interlocutori, Mediapositivi intende attivare processi di partecipazione: così ogni fase del lavoro diventa a sua volta oggetto di racconto, quindi di ri�essione e condivisione. “Mediapositivi nasce anche da questa consapevolezza che i risultati migliori scaturisco-no da esperienze di scambio e collaborazione”, conclude Luciani.(Per ulteriori informazioni www.mediapositivi.org).

za personale quale requisito a esso alternativo.L’associazione ha anche de-nunciato le incoerenze e le anomalie riscontrate in al-cune gare d’appalto, al �ne di stimolare l’applicazione di un regime di corretta con-correnza. A tale proposito Archeoimprese è impegnata nell’elaborazione di protocolli operativi comuni che garanti-scano, nel rispetto delle nor-mative di legge, la qualità del lavoro svolto, e nella redazio-ne di un codice etico che pos-sa guidare e ispirare l’azione delle aziende aderenti.

■ ANALISI / Prima indagine del Censis sul settore in Italia

■ MOVIN’LOG / 7 anni di logistica e�ciente e trasparente. Prevalenza nel Food

■ MEDIAPOSITIVI / È frutto della cooperazione tra Eda Servizi e Agenzia Lama

■ ARCHEOIMPRESE / In meno di un anno, conta più di 20 imprese iscritte

Attilio Cero, responsabile commerciale Movin’Log

Due archeologi durante uno scavo

Eda Servizi e Agenzia Lama hanno lavorato insieme per il progetto “Crescere che avventura” condotto dall’Istituto degli Innocenti e finanziato dalla Fondazione Telecom Italia

© Robert Kneschke - Fotolia.com

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EventiLunedì 24 giugno 201310 Cooperative & Consorzi

In provincia di Pisa le co-operative sociali di tipo

A Il Progetto, Il Ponte e Pai-deia, attive nei servizi dedi-cati all’infanzia e ai minori, alle donne, agli anziani, alle tossicodipendenze e all’im-migrazione, e Ponteverde, cooperativa di tipo B che opera nella gestione del ver-de e di altri servizi pubblici, hanno avviato un percorso di integrazione gestionale e strategica con l’obiettivo di migliorare la progettazione e aver maggiori capacità di investimento per ampliare il portafoglio delle commesse nei settori di competenza e approcciare nuovi campi, quello sanitario in partico-lare.

Il Consorzio Interu-niversitario Italiano

per l’Argentina (Cuia) nasce come proget-to presentato al Miur dall’Università di Ca- merino nel 2002, nell’ambito dei “Pro-grammi per l’incenti-vazione del processo di internazionalizzazione del sistema universi-tario”. Grazie al lavoro dei docenti-ricercatori delle ventisette univer-sità italiane consorziate e dei colleghi delle uni-versità partner argen- tine, con il sostegno dei rispet-tivi u�ci per le relazioni inter-nazionali, il Cuia è operativo sia in Italia che in Argentina, sostenendo attivamente i pro-getti dei sistemi universitari dei due Paesi. Non solo: il Consorzio è fon-damentale anche per la mobi-lità nelle due direzioni, con en-fasi particolare sui ricercatori più giovani. Proprio in questo contesto ci sono alcune impor-tanti novità che riguardano lo sviluppo di accordi a livello universitario. È Fulvio Espo-sito, attuale presidente, a spie-garli: “Il primo riguarda Cuia e la direzione generale per l’uni-

Il nuovo aggregato consente di valorizzare i singoli know how Scambio di esperienze e ricerche tra i giovani dei due Paesi

Contratto di rete per fare meglio Internazionalizzazione dell’università

Il percorso di integrazione si è concretizzato nel Con-tratto di Rete, iniziativa fi-nanziata dalla Camera di Commercio di Pisa per la costruzione di una rete di imprese, che vede le quat-tro cooperative unite nello sviluppo di rapporti con “gli istituti di credito per avere migliori condizioni, con i fornitori per ottimizzare gli acquisti delle forniture delle utenze, in ambito formati-vo per realizzare un piano unico di formazione spe-cializzata e infine arrivare a gestire direttamente le buste paga delle risorse umane - afferma Giacomo Riparbelli, presidente de Il Progetto -. La particolarità del Contrat-

versità del ministero argentino e prevede il �nanziamento da parte argentina del volo per far giungere in Italia 10 dottorandi nelle discipline scienti�co-tec-nologiche. Il vitto e l’alloggio sul suolo tricolore sarà invece co-�nanziato dal Cuia e dalle università italiane ospitanti. Lo stesso discorso sarà valido per dieci dottorandi italiani in Argentina. Alla base di tut-to c’è un accordo di cotutela: il titolo di dottore in ricerca, in questo modo, sarà valido in entrambi gli stati”. Con la segreteria della presidenza del consiglio del Governo argenti-no, invece, è stato raggiunto il

to di Rete è il coinvolgimen-to diretto delle persone, il confronto delle procedure e dei metodi diversi, che de-termina una reale integra-zione e quindi un vero arric-chimento delle parti”. “Parallelamente - prosegue - stiamo sviluppando l’idea di una fusione tra le quattro cooperative che, anticipata dall’esperienza del Contrat-to di Rete, è unica nel suo genere e dimostra che insie-me si può fare e si può fare bene”. Con la fusione si creereb-be una struttura composta da 400 addetti e 12 milioni di fatturato, una realtà in cui l’80% dei costi sarebbe determinato dalle risorse umane, vero know how delle cooperative. “Il nuovo aggregato - conclude Riparbelli - non nascerebbe da uno stato di crisi, ma dalla conoscen-za maturata insieme nella gestione dei servizi e delle strutture e dall’opportunità di concorrere all’acquisizio-ne di rilevanti opportuni-tà di mercato: per questo è fondamentale la comunica-zione, la consapevolezza e la partecipazione dei soci”.

risultato di portare in Italia studenti argentini per frequentare lauree magistrali. Il progetto è sostenuto completa-mente dall’Argentina e attualmente è in corso la selezione dei can-didati. In�ne, ma non meno importante, l’ac-cordo con il ministero della ricerca della pro-vincia di Salta che pre-vede la collaborazione con le due università locali (statale e cattoli-ca) su temi speci�ci le-gati allo sviluppo terri-

toriale: energie rinnovabili (in particolare sulla geotermia), zootecnia (con attenzione alle �bre pregiate) e l’inquinamen-to da arsenico (di stretta attua-lità, purtroppo, sia in Italia che in Argentina). Insomma, un insieme di ri-sultati concreti che vanno ben oltre le “lettere d’intenti” o gli accordi-quadro che, spesso, più che quadri sono vuote cornici. Un Consorzio di ven-tisette università statali italiane che sta davvero realizzando la sua missione: promuovere nel mondo l’immagine migliore del sistema dell’università e della ricerca del nostro Paese.

Fulvio Esposito, presidente del Consorzio Interuniversitario Italiano per l’Argentina

La Badia, comunità terapeutica per tossicodipendenti a Pontedera

■ COOPERATIVE / Quattro realtà si sono unite per operare in nuovi campi ■ CUIA / Il Consorzio è operativo sia in Italia che in Argentina

proteine contenute nel pro-sciutto di Modena è di circa il 26-27%, una caratteristica che rende il prodotto parti-colarmente adatto nelle diete a sfondo iperproteico, pur essendo estremamente dige-ribile. Attualmente il Consor-zio del Prosciutto di Modena Dop associa 10 prosciutti�ci di diverse dimensioni, per lo più limitate, ma con identiche modalità, che producono me-diamente circa 135mile cosce a denominazione di origine tutelata, per un valore di circa 10 milioni di euro e un trend produttivo in costante pro-gresso negli ultimi anni. “Il nostro obiettivo - rimarca Nini - non è solo quello di conservare la qualità, la fama e le caratteristiche della lavo-razione artigianale, unita alla modernità delle attuali tecni-che produttive e di controllo, ma anche quello di investire nella tutela del prosciutto di Modena per fornire al con-sumatore le garanzie di sa-lubrità e genuinità richieste a un prodotto tipico”. Una strategia che premia anche in termini economici ed è capa-ce di aprire nuovi sbocchi di mercato: apprezzato inizial-

■ PROSCIUTTO DI MODENA / Attualmente il Consorzio associa 10 prosciutti�ci

Prodotto ad elevato valore aggiunto

mente in Emilia Romagna, Toscana, Marche e Puglia, oggi il Prosciutto di Modena Dop è sempre più conosciuto in Italia e anche sui mercati export, che sono il vero obiet-tivo commerciale dei prossi-mi anni. Merito, come spiega sempre il presidente, delle numerose iniziative avviate nel campo dell’informazione, divulgazione e promozione, sotto la regia del Consorzio di tutela, compresa la par-tecipazione a �ere di settore di carattere nazionale e in-ternazionale. Nell’ambito delle attività promozionali il Prosciutto di Modena Dop

ha riscosso numerosi consen-si all’edizione 2013 di Tutto Food a Milano, importante trampolino di lancio per l’Ex-po del 2015, e sarà uno dei prodotti di eccellenza della salumeria italiana alla Fiera Anuga a Colonia, la più im-portante �era internazionale per il food, in programma dal 5 al 9 ottobre 2013. Fon-damentali anche le iniziative avviate per il canale dell’e-commerce dove il Prosciutto di Modena Dop si presenta assieme ad altri prodotti tu-telati modenesi con il brand di “Piacere Modena” (www.piaceremodena.it).

Il marchio Dop garantisce qualità, lavorazione artigianale e un rigoroso controllo

La tradizione millenaria della lavorazione artigia-

nale, tramandata di genera-zione in generazione, assie-me alla ricerca costante della qualità e al forte legame con il territorio di produzione, che comprende la fascia collinare della provincia di Modena e alcuni comuni delle province di Bologna e Reggio Emilia. Sono questi i punti di forza del Prosciutto di Modena Dop, una produzione di nic-chia, ma ad elevato valore aggiunto nel panorama della

salumeria nazionale. “Si trat-ta - sottolinea Davide Nini, presidente del Consorzio Prosciutto di Modena Dop - di un prosciutto dall’aroma inconfondibile, dal sapore dolce ma deciso e soprattut-to sano in quanto gli unici ingredienti utilizzati sono, oltre ovviamente alla coscia di suino, il sale ed il tempo, senza alcuna aggiunta di con-servanti”. In più ci sono l’am-biente, il particolare micro-clima e speciali tecniche di lavorazione, frutto di un’espe-

rienza millenaria che risale addirittura al tempo degli Etruschi, capaci di rendere il prosciutto di Modena un pro-dotto inimitabile e irriprodu-cibile. Un rigoroso disciplina-re regolamenta infatti tutte le diverse fasi della produzione, dalla nascita all’allevamento dei suini, dalla loro macella-zione, �no alla stagionatura delle cosce presso gli stabili-menti di produzione. La lavorazione del prosciut-to di Modena inizia con la ri�latura della coscia fresca, passa poi alla salagione, al riposo, al lavaggio e asciuga-tura, ed alla stagionatura vera e propria. “Le cosce utilizza-te provengono, ad esempio - spiega sempre il presidente - esclusivamente da suini nati ed allevati in 10 regioni del centro-nord Italia. Ogni sin-golo prosciutto viene poi sta-gionato per almeno 14 mesi, ma in media questo periodo si protrae �no ai 18-20 me-si, e solo dopo la veri�ca di un organismo di controllo indipendente può fregiarsi del marchio a fuoco che con-ferisce la denominazione di origine protetta al Prosciutto di Modena”. La percentuale di

La produzione media del

Prosciutto di Modena Dop

ammonta a circa 135mila cosce

Il Prosciutto di Modena Dop contiene il 26%-27% di proteine

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 11

Èil frutto di tanti sacri�ci la Queens Servizi, coope-

rativa sociale di tipo B nata a Roma nel 2004 e oggi straor-dinario esempio di integra-zione, non solo per la capitale e per il Lazio: 24 soci di una decina di nazionalità diverse che operano quotidianamen-te a stretto contatto e parlano la stessa lingua, quella del la-voro.Un piccolo miracolo di coe-sione in un’Italia sempre più divisa. Lo si deve alla tenacia, alla serietà e alla lungimiran-za di Reyna Victoria Terrones Castro, fuggita dal Perù nel

Punto di riferimento per 8.000 cooperative in

Italia, operanti in tutti i set-tori con punta di presenza nell’edilizia, nell’agricoltura e in ambito sociale. È l’istantanea di Unci, l’Unio-ne nazionale cooperative ita-liane, la terza centrale in Ita-lia del mondo cooperativo, oggi guidata dal presidente Pasquale Amico. Al verti-ce dell’Unci da sei mesi e in carica ancora per i prossimi tre anni, il neo presidente ha molto chiari i punti in evi-denza nella sua agenda. “Le realtà cooperative sono le uniche che continuano a dare opportunità di occupa-zione - sottolinea - e, nono-stante questo, anche il nostro settore deve fare i conti con una stretta del credito senza pari. Se a ciò si aggiunge il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione, è chiaro che anche un sistema sano può andare incontro a tensioni”. Perciò, prosegue il presidente, Unci è impegnata “in un’opera di pressing af-�nché il Governo trovi delle modalità per indurre il si-stema bancario a sostenere i progetti di investimento in-nanzitutto del mondo coop”.

Dà lavoro e supporto a immigrati, rom, disabili e rifugiati Tra i progetti anche una riforma legislativa per crescere il sistema

Attiva sul fronte dell’integrazioneRidurre le tasse per salvare le coop

1993 e arrivata come clande-stina a Roma dopo una serie di peripezie tra Budapest e Udine. Reyna ha subito im-parato a far di tutto (baby sit-ter, colf, manicure, pedicure, confezione di vestiti, cucina), per poi liberare il suo innato senso imprenditoriale.“La Queens Servizi - rac-conta la Terrones, che della cooperativa è fondatrice e presidente - è stata creata da donne immigrate, però og-gi fa lavorare anche persone italiane e ha sviluppato nel tempo un settore che utilizza soprattutto la forza maschile. Dal punto di vista �nanzia-

rio, altro tema prioritario nell’azione del presidente Amico è quello di una mo-di�ca della �scalità applicata alle cooperative, in particola-re quelle sociali. “Oggi siamo tassati come tutte le altre realtà econo-miche - puntualizza -, con il Governo Monti che ha porta-to l’aliquota dal 4 al 10% e in alcuni casi �no al 21%”. Un aumento che ha messo in dif-�coltà soprattutto le persone più fragili e gli anziani, poi-ché “sono state quelle che si sono viste aumentare i costi dei servizi”. In ambito legisla-tivo, Unci è stata promotrice

Da sempre il nostro obiettivo è integrare socialmente i disa-bili, sulla base della legge 104, ma anche tutte quelle persone che faticano a trovare lavoro, come gli immigrati, i rom e i rifugiati”.La cooperativa lavora nei ser-vizi, occupandosi sostanzial-mente della pulizia di u�ci e condomini e della manuten-zione del verde. La maggior parte del personale è attual-mente impegnata nel campo della raccolta di�erenziata, in particolare nel riciclo dei ma-teriali. Facchinaggio svolto con professionalità e dignità.“Attraverso il lavoro, queste persone vivono sicuramente meglio - spiega Reyna Terro-nes - perché si sentono inte-grate e possono godere di più diritti, nonché più doveri, di quanti ne avessero prima. Ci spendiamo per favorire l’inse-rimento nella società italiana di coloro che sono in di�col-tà e meritano, come tutti, di vivere una vita più completa”.È proprio vero che il lavoro nobilita l’uomo. Ma anche la donna, a giudicare dalla si-gnorilità di Reyna Terrones, dalla quale dovrebbero pren-dere spunto molti imprendi-tori nostrani.

di un’azione parlamentare per “rivedere l’applicazio-ne dell’Imu sugli immobili delle cooperative edilizie. Poiché il patrimonio delle coop è indivisibile e in caso di scioglimento va allo Stato - evidenzia Amico - applica-re l’Imu è come dire che lo Stato tassa se stesso”. Inoltre, “siamo impegnati per favori-re una legislazione che faccia crescere il sistema cooperati-vo. Nel frattempo lavoriamo per dare alle nostre imprese contratti di lavoro �essibili, adeguati ai tempi, e dunque capaci di fornire opportunità di occupazione”, conclude il presidente Unci.

■ QUEENS SERVIZI / La cooperativa è nata grazie a Reyna V. Terrones Castro ■ UNCI / È la terza centrale del mondo cooperativo in Italia

si è previsto un calo perché l’andamento del mercato è in ulteriore �essione”. Cosa fare, allora, a breve termine per sopravvivere? “Sarebbe importante rilan-ciare le grandi opere infra-strutturali, un settore ora in di�coltà. Diventerebbe indi-spensabile rilanciare il lavoro nelle realtà locali per le pic-cole e medie imprese. In�ne non bisogna dimenticare il mercato privato, attualmente fermo. Si tratta di un mondo in totale cambiamento: la propensione all’investimento è terribilmente limitata. Le prospettive, purtroppo, sono fosche ma è il momento di resistere”. Il Consorzio Cooperative Costruzioni, oltre all’imma-gine e all’autorevolezza del marchio, esibisce i suoi punti di forza: certezza di alta qua-lità nell’o�erta di prodotti e servizi, conoscenza dei set-tori “costruzioni e servizi”, rete consolidata sull’intero territorio nazionale, sistema integrato per la promozio-ne in nuove aree di a�ari e mutualità �nalizzata ad ac-crescere la forza delle coo-perative aderenti in termini

■ CONSORZIO COOPERATIVE COSTRUZIONI / L’ente, con oltre 300 soci, è tra i principali gruppi del settore a livello nazionale

Vanno rilanciate le grandi opere infrastrutturalidi posizione sul mercato e di capacità produttiva. La storia alla base del Consor-zio Cooperative Costruttori (ultracentenaria) è un’ulte-riore sicurezza alla base della quale si è sviluppata una re-altà importante a livello na-zionale: nato nel 1912 con il nome di Consorzio fra le co-operative di birocciai, carret-tieri ed a�ni della provincia di Bologna, si è sviluppato

nel corso degli anni, conso-lidando nella Penisola intera il proprio impegno nell’ul-timo decennio. Le attività svolte dal Consorzio Coo-perative Costruzioni hanno regalato importanti punti di riferimento a una nazione in di�coltà, o�rendo riferi-menti istituzionali e nuove modalità per viaggiare sicuri e in rapidità. Le grandi opere a rete come le linee dell’alta velocità “Milano-Bologna” e “Roma-Napoli”, i quali�-cati restauri come quello del Teatro alla Scala di Milano e quello della Galleria degli U�zi di Firenze e le rilevanti iniziative di �nanza struttu-rata sono solo alcuni esempi dei lavori eseguiti, simboli di prestigio per l’Italia e vanto per il Consorzio.

Al di�cile contesto economico bisogna rispondere con l’alta qualità dei prodotti e dei servizi o�erti

“Il 2014 sarà un altro anno di passione per

il nostro settore”, parla con la consapevolezza di chi ha una visione completa della situazione, Piero Collina, presidente del consiglio di gestione del Consorzio Co-operative Costruzioni. “In questo contesto è inevitabi-le che il mondo dell’edilizia subisca una selezione. Non virtuosa, come avevamo au-spicato in tempi non sospet-ti, ma darwiniana: non è as-solutamente detto che le cose coincidano”. Il Consorzio si colloca fra i principali gruppi del settore delle costruzioni a livello nazionale. Si tratta di un consorzio di cooperative che agisce in piena autono-mia per acquisire lavori da committenti pubblici e pri-vati. Inoltre e�ettua approv-vigionamenti collettivi. La mission? Operare secondo i principi della mutualità per accrescere la capacità tecni-ca e commerciale dei soci e, al tempo stesso, accreditarsi come uno dei principali ope-ratori, per dimensione e ri-conosciuto livello qualitativo delle prestazioni, del settore italiano delle costruzioni. I

soci cooperatori sono oltre 300 ed operano nel settore delle costruzioni, nel settore dei trasporti, nel settore dei servizi, nel settore industria-le e in quello dei materiali per le costruzioni. Tra i Soci del Consorzio Cooperative Costruzioni si annoverano grandi cooperative nazionali e cooperative medie e picco-le: l’occupazione complessiva è di oltre 20mila addetti, per un giro d’a�ari annuo supe-riore ai 6 miliardi di euro. “Valutando l’andamento del mercato, è evidente un da-

to allarmante: dal 2012/13 i bandi sono calati del 30% nel settore tradizionale delle costruzioni. Ciò incide enor-memente sulle attività di set-tore producendo un aumen-to della competizione e una diminuzione dei margini”. Poco meno del 20% è inve-ce il calo del fatturato tra il 2011 e il 2012 e per il 2013 è atteso un’ulteriore calo. “Non stiamo andando male invece nell’acquisizione del portafo-glio: il primo quadrimestre è in linea con le previsioni e�ettuate. Nei prossimi me- La sede del Consorzio

Piero Collina presidente consiglio di gestione del Consorzio Cooperative Costruzioni

Un gruppo di lavoratori della Queens Servizi

Il presidente di Unci, Pasquale Amico

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EventiLunedì 24 giugno 201312 Cooperative & Consorzi

zionale (periodo 1950-1970) e l’archivio fotogra�co nazio-nale dell’Editrice Cooperativa con più di 30mila stampe.Per il resto, ricca la raccol-ta di immagini di congressi, convegni, manifestazioni di piazza, dei luoghi di lavo-ro che con eloquenza rac-contano una storia di oltre un secolo. Una storia fatta di decisioni importanti e di uomini che l’hanno vissuta con intensità insieme al mo-vimento cooperativo da essi animato. Completano la ricca documentazione la presenza di brochures, depliant e ma-teriali multimediali. Ovvero tutte quelle tessere peculiari che contribuiscono a farne

Inoltre, a partire dall’ultimo Vinitaly 2013, abbiamo av-viato una nuova campagna pubblicitaria che, attraverso i maggiori media nazionali, raggiungerà oltre 12 milioni di persone”.Queste e le altre iniziative promozionali troveranno un coordinamento e una più sistematica ed e�cace ge-stione all’interno della nuova divisione ‘Chianti Classico Experience’ che gestirà tutti gli eventi organizzati nei vari mercati di riferimento ed i programmi di medio-lungo respiro piani�cati per la va-

■ BOLOGNA / Una raccolta unica nel suo genere in Italia grazie al Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale

■ ECCELLENZE TOSCANE / Il Consorzio sta vivendo una luminosa fase di slancio organizzativo, sorretto da una crescita commerciale continua

Materiali storici ed economici sulle cooperative

La rivoluzione del Gallo Nero in Chianti Classico

un unicum nel panorama na-zionale. Non solo però storia e memoria: innovazione la parola chiave per il Centro, da cui passano comunicazio-ne e informazione secondo i canali più moderni della di-vulgazione. Quello che balza subito agli occhi è la capacità di relazionarsi con il pubblico e di far conoscere con imme-diatezza il mondo cooperati-vo, grazie alla digitalizzazione dei documenti archiviati e alla consultazione via web. Ciò rende fruibili il Catalogo della biblioteca, il Network sugli archivi cooperativi, Bi-bliocoop-Bibliogra�a italiana sulla cooperazione, il Museo Virtuale, la Banca dati della rivista ‘La Cooperazione Ita-liana’. Lo stesso spirito di divulga-zione culturale ha portato alla pubblicazione di due collane editoriali. Si tratta di “Storia e studi cooperativi” (in col-laborazione con Il Mulino) ed “Esperienze ed immagini cooperative”, pubblicata da Clueb. In più, con la Soprin-tendenza per i Beni librari e documentari della regione Emilia Romagna è stata rea-lizzata la Bibliogra�a Italiana

lorizzazione della denomina-zione. Inoltre, il Consorzio, primo caso in Italia, ha co-stituito una società a parte, ‘Chianti Classico Company’ (socio unico il Consorzio stesso), che si occuperà di at-tività di marketing: uno stru-mento per a�rontare in mo-do condiviso e sistematico le s�de del futuro e la sempre più aggressiva concorrenza internazionale.Intanto, proprio sul fronte della comunicazione e del marketing, è già realtà il re-styling del marchio storico. Il famoso ‘Gallo Nero’, nato

della Cooperazione, prezioso strumento di studio e di lavo-ro per chiunque si interessi di cooperazione: è il primo cen-simento sistematico a livello nazionale con oltre seimila unità bibliogra�che suddivise per argomento.Non manca soprattutto l’oc-chio al futuro, nell’ottica di formare nuove generazio-ni di cooperatori con studi altamente quali�cati. Così, già nel 1996, dall’azione con-giunta di Università degli studi di Bologna, Istituto di studi cooperativi Luigi Luz-zatti, Centrali cooperative e Fondi mutualistici, era nato il corso di perfezionamento post laurea in Economia del-la cooperazione (Facoltà di Economia), sostituito con la riforma universitaria dal ma-ster di I livello in Economia della cooperazione (supporto didattico del Centro). Mentre rivolto alle scuole superiori, per promuovere la pratica della cooperazione tra gli stu-denti e per spingerli a proget-tare un’impresa cooperativa, è il progetto Coopyright. Vi si aggiungono iniziative che, oltre alla raccolta e cata-logazione sistematica dei do-cumenti, promuovono ricer-ca, cultura didattica, eventi e molto altro ancora. In pratica, tutto ciò che contribuisca a far conoscere la memoria e stimolare lo sviluppo del si-stema cooperativo, passando da un luogo dove la storia del-la cooperazione riesce a farsi ascoltare e rileggere attraver-so i suoi stessi documenti.

come sigillo di qualità, è oggi un simbolo di appartenenza alla denominazione per il vi-no e al territorio per le azien-de. Per questo è stato ritoc-cato nel design e posizionato in modo decisamente più vi-sibile, dopo un percorso de-cisionale che ha impegnato a lungo tutti gli associati.“Si respira un clima di �du-cia molto stimolante e allo stesso tempo impegnativo per tutti - sottolinea Zin-garelli -. Un’atmosfera che nasce da una migliore co-municazione, ma c’è ancora molto lavoro da fare proprio su questo fronte. Non a caso il Consorzio sta mettendo a punto il nuovo giornale on-line, ‘Chianti Classico Ma-gazine’, che racconterà tutte le sfaccettature del nostro territorio fatto di vino ma anche di uomini, storia, cul-tura, paesaggio e tradizioni. Ma sono certo che diventerà anche un prezioso strumen-to di dialogo a disposizione di tutte le aziende, le quali, attraverso una rubrica dedi-cata, potranno condividere argomenti ed opinioni relati-ve al mondo del Gallo Nero e non solo”.

Non solo archivi e memoria ma anche innovazione secondo i canali più moderni della divulgazione

Il nuovi vertici hanno avviato la “Chianti Classico Revolution” per migliorare ulteriormente la qualità del prodotto e delle relazioni

Studi, dibattiti, idee, infor-mazioni cooperative, ma

non solo, nell’ottica di racco-gliere, conservare, tutelare e soprattutto trasmettere la cul-tura del movimento. La storia cooperativa italiana passa dalla sua memoria e parla di libri, fotogra�e, documenti, riviste e audiovisi, insomma di un patrimonio dal valore straordinario, nonché unico. Il merito di aver raccolto e preservato tali materiali stori-ci ed economici va al Centro Italiano di Documentazione sulla cooperazione e l’econo-mia sociale. Nel 1988 la deci-sione di dargli vita, da parte di Legacoop Bologna, nel 1997 il riconoscimento giuridico di

Mettere al centro i pro-duttori, indipendente-

mente dalla loro dimensio-ne aziendale, e portare nel mondo l’immagine perfet-tamente a fuoco di un vino che coincide da secoli con un territorio. Questo il senso della ‘Chianti Classico Revolution’ innesca-ta dai nuovi vertici del Con-sorzio del Gallo Nero, il qua-le sta vivendo una luminosa fase di slancio organizzativo e comunicativo, sorretto dal-

la crescita commerciale con-seguita negli ultimi tre anni nel mercato globale.“Stiamo puntando con tutte

associazione. A distanza di un anno un passo decisivo: la di-mora tra le prestigiose mura che un tempo appartenevano al complesso monumentale di San Martino Maggiore, nel cuore di Bologna. Oggi il Centro è il custode u�ciale della memoria coo-perativa, un’esperienza asso-lutamente unica in Italia, il cui valore è presto dimostrato dai numeri. Soprattutto, è un istituto nazionale che con-serva materiale riferibile a tutta la cooperazione italiana, senza distinzione di ap-partenenza alle diverse centrali di

le nostre forze sulla qualità, sia del prodotto che delle relazioni - spiega Sergio Zin-garelli, presidente del Con-sorzio e titolare del marchio storico Rocca delle Macie -. Già in questi primi 9 mesi di attività siamo riusciti a ve-locizzare i tempi di dibattito e di decisione, cambiando l’assetto organizzativo e co-municando meglio al nostro interno, tanto da rendere possibile la messa a punto di importanti modi�che del disciplinare e un condiviso restyling del marchio”. La nuova strategia del Gallo Nero interpreta la domanda di cambiamento espressa da-gli oltre 600 associati e ri�et-te le spinte di un mondo in continuo mutamento, non-ché la necessità di dare rispo-ste di sistema alle esigenze di promozione e valorizzazione delle singole aziende.Una delle novità più impor-tanti è l’introduzione della Gran Selezione, una nuova tipologia di Chianti Classico che andrà ad aggiungersi al prodotto d’annata e al Chian-ti Classico Riserva, che at-tualmente copre il 25% delle bottiglie prodotte e il 40% del

rappresentanza. Circa 25mila le monogra�e, i periodici e i manifesti consultabili in bi-blioteca, oltre a un archivio che raccoglie e custodisce atti costitutivi, statuti, verbali di assemblea delle cooperative, con documenti databili dalla �ne dell’Ottocento. Non man-cano testimonianze come corrispondenza, libri sociali, atti prodotti tra la �ne della guerra di Liberazione e i gior-

ni nostri, nonché l’intera collezio-ne dei bilanci del periodo 1990-2000 delle cooperative di Legacoop, l’ar-chivio reda-

fatturato. L’in-tento è quello di o�rire un’ulteriore possibi l ità di competi- zione, cre-scita e vi-sibilità ai produttori, che potran-no così vedere riconosciuti e va-lorizzati in un top di gamma ben de�nito gli investimenti in una sempre maggiore qua-lità. “Sempre in un’ottica di pro-mozione e valorizzazione delle singole aziende - ag-giunge Zingarelli - stiamo avviando alcuni importanti progetti, come, per esempio, ‘Chianti Classico Academy’, il nuovo polo culturale che ha sede a Radda in Chianti presso il Convento di Santa Maria al Prato, una bellissi-ma struttura dove sviluppe-remo attività formative, edu-cative e culturali, di respiro sia nazionale che interna-zionale, per approfondire e di�ondere i valori del nostro prodotto, del nostro terri-torio e delle nostre aziende.

La nuova strategia del Gallo Nero

interpreta la domanda di cambiamento espressa dagli oltre 600 associati

Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio

A sx: uno scorcio della biblioteca.

A dx: la facciata esterna

della sala convegni

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 13

sidente di Assohandicap, Ro-berta Nuccitelli, che continua: “Non abbiamo previsto spo-gliatoi distinti, eccetto quelli tra uomini e donne: pensiamo che l’integrazione debba avvenire in ogni momento. Si tratta di una piscina aperta al pubblico, all’interno della quale è possi-bile svolgere corsi e attività di diverso genere”. La voglia e la volontà di continuare a lavora-re non manca a questo gruppo di genitori, che ha trasformato una necessità per i propri �gli in un vero e proprio sostegno per tante altre mamme e papà: “Le idee continuano a svilup-parsi, i progetti sono tantissimi: purtroppo i fondi per i progetti sociali iniziano a scarseggiare e il pagamento di quelli rela-tivi alle prestazioni sanitarie ritardano oltremodo. Noi con-tinuiamo ad aggiungere op-portunità per i nostri ragazzi: tanti laboratori (falegnameria, ceramica, pittura, botanica) di qualità per migliorare la vita di giovani con handicap”. Assohandicap, oltre ad avere adottato gli standard di perso-nale medico, socio-sanitario riabilitativo e logistico previsti dalle normative vigenti, prov-vede, a proprio carico, a o�rire

capi appalto, che monitorano costantemente i servizi gestiti dalle consociate del gruppo per ottenere i feedback necessari a valutare lo stato di soddisfazio-ne dell’impresa committente e a individuare gli strumenti utili al miglioramento dei pro-cessi produttivi e alla raziona-lizzazione dei costi, generando conseguentemente economie

■ ASSOHANDICAP / Nata per volontà dei genitori, ha raccolto, nel corso degli anni, più di 250 famiglie

■ CONSORZIO HELYOS / Dall’esperienza ventennale di società cooperative, logistica e pulizie per industria e commercio

Sport, assistenza e sorrisi per disabili

Un successo fondato su fiducia e trasparenza

ai propri utenti ulteriori servizi e prestazioni che vanno oltre le attività progettuali garantite dal Servizio sanitario naziona-le. Come ulteriori strumenti terapeutici, infatti, vengono organizzati corsi di nuoto, cor-si artistici per la produzione di oggetti di ceramica, gruppi di lavoro per l’apprendimento di pratiche manipolative dei terricci e della coltivazione di piante all’interno di una serra appositamente attrezzata con un centro botanico, “soggiorni climatici estivi” in una strut-tura con piscina sul litorale di Torvajanica, appositamente acquistata e ristrutturata per consentirne l’uso ai portatori di handicap. Lo scorso anno lo stabile di Torvajanica è stato ristruttura-to esternamente per la realizza-zione di due portici sovrastanti e di un’ampia terrazza, al �ne di consentire agli utenti disabili di fruire di maggiori spazi per il movimento e di una più ade-guata ombreggiatura nelle ore assolate. Inoltre, è stato aperto un Centro Multidisciplinare

crescenti. La nostra politica risulta strategica per l’ottimiz-zazione dei costi perché abbina la capacità di rispondere con �essibilità e dinamismo a una precisa piani�cazione delle at-tività di gestione”. Nel Consorzio Helyos ogni socio-lavoratore è selezionato e formato secondo standard di elevata professionalità e af-

per la diagnosi, il trattamento e l’o�erta di servizi medico spe-cialistici speci�ci per le neces-sità della disabilità �sica, psi-chica e sensoriale. In aggiunta a tutto ciò, Assohandicap con Fondazione Futuro ha costrui-to su un terreno appositamente concesso dal Comune di Mari-no, una “Casa Residenza” nella quale i ragazzi del Centro pos-sano trovare rifugio, conforto e assistenza quando non potran-no più contare sulla presenza e sulle cure dei loro genitori. In proposito l’attività di patrona-to svolta si è estesa anche alla presentazione di una proposta di legge sul cosiddetto “dopo di noi” (col supporto di esper-ti di Banca d’Italia), portata in Senato a livello bipartisan dalle forze politiche. L’ottimo lavoro svolto da Assohandicap è dimostrata anche dal fatto che l’Onlus è presieduta in via onoraria dal senatore Carlo Azeglio Ciampi che, nel corso della sua attività istituzionale, volle supportarla anche �nan-ziariamente con contributi del-la Presidenza della Repubblica.

�dabilità. “Siamo consapevoli - nota De Florio - che le risorse umane abbiano un valore as-soluto nei processi produttivi delle imprese. Pertanto siamo attenti alle esigenze dei nostri partner, scegliendo con scru-polo ogni candidato, investen-do costantemente nella crescita individuale di ogni singola risorsa, utilizzando strumenti idonei come corsi di formazio-ne e aggiornamento ed even-tuali incentivi economici al raggiungimento degli obiettivi pre�ssati in sede col cliente”. Il Consorzio Helyos dedica anche particolare attenzione alla prevenzione, alla sicurez-za dei propri lavoratori e alla tutela della committenza. “I nostri responsabili della sicu-rezza - sottolinea De Florio - svolgono corsi di formazione che consentono di costruire e di�ondere una cultura della sicurezza e della prevenzione nei luoghi di lavoro, indivi-duare e tenere sotto controllo i potenziali rischi rispettando la normativa vigente in materia di sicurezza”. “La prerogativa del gruppo - conclude De Florio - è instau-rare con il cliente un rapporto di reciproca �ducia e traspa-renza, aspetto che è alla base di ogni partnership vincente. La nostra serietà ci ha permesso di a�ermarci nel mercato come un partner a�dabile e com-petente e la nostra crescita in termini di evoluzione e fattura-to ne è la conferma. Società di prestigio hanno scelto di avva-lersi del nostro valido supporto ottenendo bene�ci immediati”.

Tra le iniziative, anche una proposta di legge portata in Senato sul “dopo di noi”

Rete consorziata e capillare, di�erenziata per settore e tipologia di gestione. Processi �essibili e monitorati

La qualità nel servizio e l’at-tenzione dell’occhio a�et-

tuoso dei genitori: è da questo mix che è nata nel 1986 l’asso-ciazione Onlus Assohandicap, realtà che ha sede a Marino ma che, nel corso del tempo, ha esteso le sue peculiarità e i suoi servizi anche in altri comuni del territorio romano. Si tratta di un’associazione organizza-ta per volontà dei genitori di ragazzi portatori di handicap, capace di raccogliere, nel corso degli anni, più di 250 famiglie. Il comprensorio di competenza è quello dei Castelli Romani:

Il Consorzio Helyos nasce nel 2009 dall’aggregazione di

società cooperative con espe-rienza ventennale nel settore logistico, delle pulizie e del ma-gazzinaggio. La struttura attuale è costituita da una rete capillare di società consorziate che a�anca le im-prese, fornendo con praticità e �essibilità un supporto di col-laborazione per diversi settori industriali e commerciali. Uti-lizzando la formula del Global Service, il Consorzio Helyos cura la propria clientela a 360° assicurando gli strumenti ne-cessari per far fronte alle sem-pre più molteplici esigenze nel mercato della terziarizzazione. Il Consorzio si articola in di-verse strutture operative che si di�erenziano per settore e ti-pologia di gestione: tutte egual-mente impostate per risponde-re con dinamismo ed e�cienza alle sempre più mutevoli ri-chieste della committenza, dal-la gestione autonoma del ciclo logistico presso importanti realtà industriali, alla sempli-ce fornitura di facchinaggio per le piccole imprese. Alcune consociate sono invece specia-lizzate nell’eseguire svariati tipi di lavorazioni conto terzi per

qui Assohandicap promuove tutte le iniziative utili a fronteg-giare le carenze croniche delle istituzioni pubbliche in tema di strutture, servizi e inserimento al lavoro. Un lavoro cresciuto nel tempo, capace oggi di co-struire diverse realtà importan-ti nel settore al suo interno: una cooperativa, una fondazione e un’associazione sportiva sono nate sostenendo il principio della grande professionalità al servizio dei ragazzi disabili, sempre accompagnata dalla benevola capacità che solo un genitore può avere. L’elevato

partner che operano nel setto-re manifatturiero, svolgendo in particolare servizi di confe-zionamento e assemblaggio di prodotti �niti; altre a servizi di pulizie industriali di alta quali-tà con attenzione particolare al settore alimentare. Il Consorzio Helyos è oggi il risultato di una crescita armo-nica e complessa, sia in termini di fatturato sia di evoluzione professionale, dovuta a un se-rio impegno accompagnato dal costante miglioramento dei servizi o�erti alle imprese, che ha consolidato la propria posi-zione sul territorio nazionale attraverso numerosi appalti in Lombardia, Emilia Romagna e Marche. “Ogni azienda - spiega Chri-stian De Florio, amministrato-re unico di Consorzio Helyos - è una realtà unica con speci�-che dinamiche e procedure. Le conoscenze e l’esperienza dei nostri consulenti permettono di analizzare le problematiche di ogni servizio e di fornire gli strumenti necessari al raggiun-gimento degli obiettivi pre�s-sati”. “La nostra struttura - prosegue De Florio - prevede anche l’im-piego di responsabili tecnici e

standing dei servizi è dimo-strato anche dalle convenzioni istaurate con l’Università “La Sapienza” e l’ospedale “San Camillo” che fornisce consu-lenze attraverso i propri pri-mari. Non solo: Assohandicap ha allargato i propri orizzonti andando a costituire un “grup-po no pro�t”, che ha preso il nome di Area Solidarietà. Al suo interno si sono create di-verse realtà complementari: dall’Assohandicap, con �nalità socio-sanitarie, alla Coopera-tiva sociale e integrata “Sorriso per tutti” con lo scopo di inse-rimento al lavoro, dall’associa-zione di volontariato “Assoa-micizia” alla società sportiva “Assosporth” e alla “Fondazio-ne Futuro” avente lo scopo di gestire con l’Assohandicap il cosiddetto “dopo di noi”. A ciò si aggiunge la creazione di una società sportiva dilettantistica (Accademia del Nuoto di Mari-no di cui è presidente onorario il campione olimpionico Mas-similiano Rosolino), grazie alla quale è stato possibile costrui-re una vera e propria piscina olimpionica di 25 metri. “In 3 anni c’è stato un boom di iscri-zioni al di sopra delle più rosee aspettative”, spiega la vicepre-

Dalla gestione autonoma della logistica, al semplice servizio di facchinaggio, la prerogativa del Consorzio Helyos è sviluppare relazioni di fiducia col cliente, sia esso della grande industria o una pmi. Il personale è selezionato e formato in base a standard precisi

La premiazione degli atleti nella piscina dell‘Accademia del Nuoto di Marino, da parte di Massimiliano Rosolino, Alessandro Moretti, presidente Assohandicap e Roberta Nuccitelli, presidente Cooperativa Sociale “Sorriso per Tutti”

La Casa Residenza “Un Tetto per la Vita” a Marino

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EventiLunedì 24 giugno 201314 Cooperative & Consorzi

Il presidente Ezio Bertazzoni

Il personale di Multienergia con il direttore Gerardo Trebbi (primo a dx)

sultati, il consorzio conta og-gi oltre 2.500 utenze in tutta Italia di ogni categoria econo-mica: artigianale, industriale, commerciale e di servizi.Siamo operativi e concor-renziali sia sulla fornitura di energia elettrica sia su quella

■ MULTIENERGIA / Le nuove proposte del consorzio, che conta oggi oltre 2.500 utenze in tutta Italia, di ogni categoria economica

Risparmio concreto e sicurezza su elettricità e gas del gas, e l’adesione al consor-zio è gratuita per tutti”. Multienergia costituito nel 2001 dalle Associazioni di Confartigianato della Tosca-na (Arezzo, Firenze, Lucca, Massa Carrara, Pisa, Pistoia, Prato e Siena) collabora at-tualmente con primari forni-tori come Enel Energia, Edi-son, E.On, Energetic Source, ecc. Le tari�e che il consor-zio propone, oltre ad essere vantaggiose, sono sempre ottimizzate alle particolari tipologie di consumo di ogni singola utenza. “I fornitori con i quali ope-riamo sono stati selezionati per la loro a�dabilità e per il servizio o�erto - aggiunge il presidente Ezio Bertazzoni -. Ciò consente di conseguire sia condizioni contrattuali trasparenti sia bollette meno onerose e senza spiacevoli sorprese.Il consorzio si occupa anche di efficienza energetica e su tale aspetto ha stipulato in-teressanti accordi sia con Edison sia con Enel Ener-gia per l’individuazione di interventi atti a migliorare l’utilizzo dell’energia presso le imprese”.

L’ente assicura tari�e vantaggiose e su misura, bollette senza sorprese di costi aggiuntivi “nascosti”, monitoraggio delle forniture

L’energia è un fattore sem-pre più determinante per

la competitività delle imprese e questa voce rappresenta or-mai uno dei costi strategici del sistema economico. Tal-mente strategico da innesca-re appetiti di molte società che propongono ‘pacchetti’ di risparmi importanti, salvo scoprire poi, con l’arrivo delle fatture, una serie di costi ag-giuntivi poco visibili e non comunicati in sede di sotto-scrizione del contratto.“Con Multienergia non si corrono tali rischi - spiega Gerardo Trebbi, direttore del consorzio -. I nostri contrat-ti non riservano mai sgradite sorprese alla clientela. Nell’at-tuale mercato libero operano attualmente oltre 350 forni-tori e diventa quindi sempre più di�coltoso decidere con chi attivare una fornitura energetica e a quali prezzi e condizioni senza incorrere in insidiose trappole dalle quali poi è di�cile uscire. Con Multienergia non sussi-stono questi problemi, i prez-zi dell’energia sono ben visibi-li e le condizioni contrattuali trasparenti e senza sorprese. Per noi del resto parlano i ri-

L’ incremento degli oneri di sistema per �nanziare gli in-centivi al fotovoltaico, in particolare, ha portato nell’ul-

timo anno a un aggravio della bolletta del 15% circa. Può accadere quindi che a fronte di un costo unitario dell’energia più basso, si abbia comunque una bolletta con il costo dell’imponibile più alto che nel recente passato. La bol-letta elettrica è composta essenzialmente di tre voci: energia, trasporto, imposte. Solo l’energia viene de�nita sul libero mer-cato. Le altre due voci in bolletta, trasporto e imposte, sono regolate rispettivamente dall’Aeeg e dal Governo e sono uni-voche in tutti i contratti.“Ma spesso non è così - dice il direttore di Multienergia, Ge-rardo Trebbi -. Occorrerebbe nel merito una maggiore vigi-lanza da parte dell’Autorità soprattutto per quanto riguarda le voci in fattura non attinenti alla fornitura di energia vera e propria. Invitiamo gli imprenditori a non �darsi di quelle proposte ‘rivoluzionarie’ e, prima di sottoscriverle, di consul-tare direttamente e senza impegni Multienergia (www.mul-tienergia.com). Attraverso l’invio al consorzio di una copia della bolletta di luce e gas verranno immediatamente inviate all’azienda, senza alcun impegno, un preventivo e le relative condizioni di fornitura in maniera dettagliata e chiara. Il ri-sparmio rappresenta uno degli scopi primari del consorzio, che è senza �ni di lucro, ma tra le nostre �nalità spicca an-che la tutela delle imprese e la fornitura di servizi come la consulenza e l’assistenza personalizzata su tutta la materia energetica. Multienergia, già da ora, è in grado di assicurare anche sulla fornitura 2014 tari�e inferiori �no al 20% rispet-to alle attuali, sia sull’elettricità che sul gas. Tutto ciò si potrà acquisire con il nostro consorzio a ‘costo zero’ e senza amare sorprese”.

Attenzione all’illusione dell’energia a basso costo

‘Consorzio Energia e Ambien-te’, aderente a Legacoop Lazio, che si rivolge in particolare agli enti territoriali e alle regioni o�rendo una consulenza a 360 gradi per la manutenzione, gestione e potenziamento dei servizi, con un’attenzione par-ticolare proprio al risparmio energetico. Dalla depurazione alle biomasse passando attra-verso il fotovoltaico: la gamma è vasta e le alternative o�erte sono diverse.“Con la costituzione del Con-sorzio Energia e Ambiente - sottolinea il vicepresidente Luciano Moretti - vogliamo accettare la s�da di un nuovo paradigma di sviluppo eco-nomico, consapevoli che l’uso razionale e la gestione condi-visa dell’energia costituiscano non solo un’occasione di valo-rizzazione non speculativa del territorio, ma anche un potente volano occupazionale. Le nor-mative europee e nazionali, oltre che l’allarme ambientale, ci sollecitano urgentemente in questo senso. Il mondo della cooperazione da oggi si dota di uno strumento di inter-vento che contempla azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico, o�erta di soluzioni

■ CLER / Da oltre 30 anni realizza importanti opere civili e industriali anche al di fuori della Regione Lazio

Un sistema di relazioni tecniche di eccellenzatecnologiche per la produzione di energia da fonti rinnovabili, coinvolgimento di enti locali per la creazione di smart com-munities”. Per la società coope-rativa Cler, la prospettiva del Consorzio comporta anche la possibilità di superare i limiti del golobal service, vale a dire la modalità con cui �nora si opera nella manutenzione con-servativa degli stabili pubblici. “Ampliando la gamma delle

competenze - aggiunge il pre-sidente Lu�no - siamo in grado di o�rire alle amministrazioni territoriali la copertura di tut-te le loro esigenze di servizio consentendo loro di gestire al meglio le risorse �nanziarie sempre più scarse, soprattutto per i piccoli comuni, attraverso quello che viene de�nito ap-proccio ‘global city’. In sostan-za, noi facciamo da aggregato-re, mettendo insieme le nostre competenze con quelle di altre imprese pubbliche e private locali, in modo che l’ammini-strazione abbia sotto controllo un piano di gestione globale delle proprie esigenze, non so-lo quelle della manutenzione di alcuni edi�ci o di altri ‘pezzi’ di città, evitando così di restare scoperta su qualche fronte per esaurimento del budget”.

La società cooperativa, con un centinaio di soci lavoratori, esegue commesse anche di notevole complessità

Dalla ristrutturazione del palazzo della Banca di

Roma all’Eur al sistema di illu-minazione artistica per la stori-ca chiesa di Santa Maria in Tra-stevere; dall’ammodernamento degli impianti di una linea me-tro alla realizzazione di edi�ci scolastici, campi sportivi e im-pianti elettrici per grandi com-plessi civili e industriali, �no alla ristrutturazione dei sotter-ranei di Palazzo Valentini, con la scoperta archeologica tra le più interessanti degli ultimi 50 anni. Come pure gli innovativi magazzini del nuovo caveau per la conservazione delle col-lezioni scienti�che del Museo di Zoologia, realizzato per conto del Comune di Roma, o la scuola ‘intelligente’ a Castel-verde (Roma) per la Provincia, che segnano la svolta verso la bioedilizia e le soluzioni im-piantistiche più avanzate per il risparmio energetico.Grandi e piccole opere di edili-zia e di impiantistica impegna-no da oltre 30 anni il lavoro della Cler, la società coope-rativa di un centinaio di soci lavoratori che, nata a Roma nel 1982 dall’associazione di sem-plici elettricisti, ha accumulato un patrimonio di esperienza in

ambito pubblico e privato, tale da condurla �no a commesse di notevole complessità, anche fuori dai con�ni del Lazio.“Alla base della nostra cresci-ta - spiega il presidente Mauro Lu�no - c’è la costante colla-borazione con i consulenti tecnici e commerciali delle primarie case produttrici, con i maggiori professionisti e spe-cialisti del settore e dei settori a�ni, che ci ha permesso di costruire un sistema di rela-zioni tecniche di eccellenza.

La competenza è infatti il no-stro obiettivo costante che ci vede impegnati in periodiche attività di aggiornamento, in particolare nella direzione del-le energie rinnovabili e delle relative soluzioni costruttive e impiantistiche”. E anche lo stesso modello col-laborativo e sociale, scelto dal-la Cler �n dall’inizio, è in fase di sviluppo, tanto che da gen-naio scorso ha costituito, in-sieme ad altre quattro coope-rative e un’impresa privata, il

La Piramide d’ingresso al caveau del Museo di Zoologia, Roma, realizzato per conto del Comune

Scorcio della ristrutturazione dei sotterranei

di Palazzo Valentini a

Roma

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 15

La Cooperativa Futura a ot-tobre celebrerà il proprio

25esimo anno di attività di azienda fortemente radicata sul territorio marchigiano, con servizi di altissima qualità e pro-fessionalità o�erti a imprese e soggetti pubblici e privati. “La gamma - spiega la presiden-te, Patrizia Barbaresi - spazia dai più tradizionali, come pulizia e facchinaggio ad altri più specia-listici come gestioni cimiteriali e mense scolastiche, ma sempre con un’attenta cura del cliente. In più ci accreditiamo quale multi servizi e gestione in glo-bal service”. Cooperativa Futura poggia la sua conduzione sulle certi�cazioni. “Infatti - prose-gue Barbaresi - siamo in pos-sesso di quelle di Qualità (Iso 9001:2008), Sicurezza (Ohasas 18001) e Gestione Ambientale (Iso 14001:2004) con l’istituto Certiquality, e credo che possia-

“Il futuro è un concetto radi-

cato nel Dna di una cooperativa sana. Per sua natura non distribuisce divi-dendi e consegna il suo patrimonio alle generazioni fu- ture. È uno stato che contribuisce ad a�rontare tempi di�cili, nella con-vinzione che un do-mani ci sarà”. Gianfranco Fran-chi, presidente della Cooperativa edi�-catrice Ansaloni - nata nel 1948 e nel 2012 forte di 11.500 soci con oltre 7mila abitazio-ni assegnate a Bologna e pro-vincia dalla sua nascita -, sin-tetizza così la determinazione con cui la realtà che presiede continua nella sua mission, consapevole anche che potrà essere chiamata dai tempi ad integrare le proprie �nalità. “Abbiamo venduto case a tre generazioni - dice - e ora, in alcuni casi, è il tempo della riquali�cazione. Il rapporto di �delizzazione con la coo-perativa potrebbe giovare per lo sviluppo di servizi per la

Qualità massima: dalle pulizie al facchinaggio alle mense scolastiche Le giovani coppie sono così aiutate nell’acquisto della casa

Un’attenta cura del cliente. Sempre Vincente la formula: affitto-riscatto

mo aspirare al riconoscimento della Certi�cazione di Eccel-lenza”. Sono 130 i dipendenti di Cooperativa Futura, di cui oltre 80 soci, tutti coinvolti in ogni aspetto dell’attività aziendale. “Investiamo molto nelle risor-se umane, nel miglioramento delle condizioni di lavoro, con particolare attenzione alle poli-tiche di conciliazione dei tempi, e nella formazione continua: non a caso siamo riconosciuti quale Ente Certi�cato per la Formazione nella nostra Regio-ne”. E prevale la “quota rosa. “La presenza femminile - a�erma Barbaresi - ha una proporzione quasi di 2:1, ed è ancora più ele-vata nella struttura direzionale e sociale”. Nonostante la perdurante crisi il bilancio di Cooperativa Futura è confortante, grazie all’ottimiz-zazione e alla razionalizzazione dei costi e delle spese e all’e�-

riquali�cazione degli edi�ci, magari sul fronte energetico”. Se chi compra casa ha il di-ritto di essere tranquillo sulla solidità del proprio interlo-cutore, questi ha il dovere di fornire elementi in tal senso. L’Ansaloni su questo fronte non fa difetto. “Vantiamo un patrimonio netto di 60 milioni e, in que-sto momento, contiamo su una liquidità di circa 25 mi-lioni”, precisa Franchi, ricor-dando che il bilancio 2012 si è chiuso con 60mila euro di

ciente organizzazione dei can-tieri. “Il fatturato ha registrato un incremento del 9%, con un aumento altrettanto rilevante nei livelli occupazionali, e so-prattutto un modesto, ma molto signi�cativo utile dopo le impo-ste: possiamo considerare rag-giunto l’obbiettivo di garantire continuità e stabilità di lavoro a soci e dipendenti”. Le condi-zioni di mercato continuano ad essere avverse. “Ci sono alcune piaghe di�cili da debellare, come i costanti ritardi nei pagamenti, la stretta creditizia e la di�usissima ten-denza a bandire gare al mas-simo ribasso con basi d’asta e assegnazioni spesso inferiori ai costi minimi del lavoro, prati-ca, questa, che frena lo sviluppo di imprese serie e virtuose, e al contrario favorisce il ricorso a forme societarie opache, con condizioni di lavoro non tute-late sia come sicurezza che nei diritti dei lavoratori”. Cooperativa Futura ha anche promosso diverse iniziative socio-culturali, tra cui l’ultima intitolata “E ridevano nella stes-sa lingua”, sull’integrazione cul-turale, promossa dal Comune di Jesi, con incontri di lettura nelle biblioteche scolastiche fra geni-tori e bambini, immigrati e non.

utile e 400mila di ac-cantonamenti. “Le crisi si gestiscono prima di entrarvi”, è il suo motto per dire che è anche nei momenti di�cili che si ricono-scono le realtà strut-turate e ben ammini-strate. Realtà che, se da una parte denunciano la stretta nell’accesso al credito per imprese e famiglie, sono anche pronte a fare la pro-pria parte. “A Bologna siamo stati i primi a creare la formula dell’a�tto-riscatto per le giovani coppie - no-ta Franchi -. Diamo

cioè la possibilità di un con-tratto d’a�tto per tre o cin-que anni e, stabilito il valore della casa, l’importo pagato per la locazione in quell’arco temporale è scalato dal costo della casa all’atto del succes-sivo acquisto”. Una formula che la cooperativa Ansaloni pensa di allargare ad altre ca-tegorie, auspicando che anche il Governo “faccia la propria parte, per esempio fornendo garanzie statali per chi deve accedere al mutuo per l’acqui-sto della prima casa”.

■ COOPERATIVA FUTURA / Realtà Multiservice da 25 anni sul territorio ■ ANSALONI / La Cooperativa edi�catrice è nata a Bologna nel 1948

Gianfranco Franchi, presidente della Cooperativa edificatrice Ansaloni

Foto di gruppo alla riunione di bilancio di Futura Soc. Coop

imprese, nonché una strut-tura specializzata nei servizi alle imprese, un riferimen-to immediato e diretto per l’imprenditore moderno, una presenza determinante per la crescita delle imprese e un soggetto con forte vocazione culturale e sociale. Numerosi i vantaggi per i so-ci, dalla previdenza integrati-va ai servizi �nanziari inno-vativi, all’assistenza sanitaria alla solidarietà sociale, alle borse di studio, alla cultura e tempo libero, alle conven-zioni bancarie. Diversi anche i servizi o�erti. Da quelli di

■ CORIDE / Consorzio dei rivenditori al dettaglio di Roma. Dal 1930 al servizio degli associati

Il punto di riferimento immediatoper il piccolo imprenditore moderno

marketing e commerciali, per o�rire prodotti agroalimenta-ri a prezzi competitivi per gli associati �no a quelli di assi-stenza contabile (tenuta delle scritture contabili, elabora-zioni contabili, modello Uni-co e dichiarazioni Iva, studi di settore e tutto il resto, arri-vando alle deleghe F24 senza commissioni, fornitura dei registri e dei libri giornale e inventari) e di contabilità del personale dipendente (Libro unico del lavoro, predisposi-zione Cud, versamento e con-tributi per via telematica, tra-smissione �usso Uni-Emens, dichiarazione Inail, modello 770). Ma non solo. Perché la società cooperativa mette a disposizione altri servizi utili come ricorsi �scali, pratiche di �nanziamento, convenzio-ni bancarie, atti di cessione o gestione d’azienda, iscrizioni/modi�che/cancellazioni ne-gli albi e registi della Cciaa, modello Unico dei familiari dei soci e dei componenti le società aderenti al consorzio, insieme a molti altri ancora. Soprattutto non mancano i servizi spiccioli, quali ad esempio il pagamento delle utenze, la richiesta di certi�-cati, consulenza e assistenza in generale. “Oltre a questo - continua Gioacchini - la società o�re la possibilità di versare una quo-ta giornaliera integrativa per un fondo individuale tramite il quale si e�ettuano i pagamenti a�dati dal socio al consorzio. Ogni tre mesi viene stampato l’estratto conto e consegnato al

socio in questione, con i mo-vimenti in entrata e in uscita”. Non è un caso, dunque, se il consorzio continui a confer-marsi un riferimento di primo piano per i rivenditori al detta-glio della Capitale. “La società cooperativa rap-presenta una realtà profonda-mente radicata sul territorio della città di Roma, che com-prende circa 1.500 attività commerciali presenti in ogni quartiere del centro storico e della periferia. Sono piccole imprese che rappresentano l’essenza dell’economia reale, la proposta di un’altra econo-mia, un valore culturale e so-ciale, e che generano lavoro, realizzazione umana e diritto e dignità della persona”. Que-sto il commento di Franco Gioacchini in occasione della sua conferma alla carica di presidente, lo scorso maggio, nel segno di una politica di alta qualità nelle prestazioni che ha saputo portare il con-sorzio ai massimi livelli na-zionali.

Dall’assistenza contabile più specialistica, all’accesso al credito, al fondo integrativo

Sinergia: per molti può non contare più di tanto, ma

per altri è alla base di una po-litica di valori costruttiva, che fa riferimento all’individuo, alla famiglia, alla comunità di quartiere, alle realtà lavorati-ve, alle associazioni di cate-goria, ai giovani, agli anziani, agli emarginati. Insomma, a tutta la realtà che vive sul ter-ritorio. È il caso del Coride, il Con-sorzio dei rivenditori al detta-glio di Roma, che da quando è nato, nel 1930, ha continuato a evolversi, tenendo il passo con i tempi, però rimanendo ben saldo nei propri principi, in una mission che guarda al territorio e alle sue imprese. La sostanza è la stessa e lo spirito pure, benché la natu-ra organizzativa sia mutata. Con servizi mirati e strutture dedicate ai propri soci, che peraltro possono usufruire di diversi vantaggi, l’obietti-vo rimane imprescindibile: la crescita culturale, sociale ed economica dei soci appunto.

Non per nulla il Coride si propone come riferimento immediato e diretto per il pic-colo imprenditore moderno. Può contare sulla presenza al suo interno di professionisti ed esperti nel settore, in gra-do di rispondere alle esigenze del mercato attuale, alle prese con una crisi che non dà tre-gua. “La piccola impresa fa-

miliare - spiega il presidente Franco Gioacchini - è al cen-tro della politica di difesa e di valorizzazione del consorzio, poiché patrimonio fonda-mentale dell’economia e della società italiana. In particola-re, sono le Pmi del terziario le interlocutrici prevalenti”. A voler sintetizzare, il Cori-de è un consorzio di piccole

Franco Gioacchini, presidente del Coride

La società cooperativa rappresenta circa 1.500

attività commerciali nella Capitale.

La sua struttura professionale risponde

a ogni esigenza

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EventiLunedì 24 giugno 201316 Cooperative & Consorzi

Marco Giuseppe Barbero, direttore generale Cofiter

bancario; in tal modo la ban-ca sa di poter contare su una garanzia “solida”, e inoltre le condizioni bancarie che ven-gono applicate sono migliori rispetto a quanto general-mente applicato nel mercato del credito. Co�ter svolge anche un importante ruolo di gestore di fondi pubblici a sostegno della crescita econo-mica.Interessanti i dati che sono emersi in occasione dell’as-semblea dello scorso 20 mag-gio (nell’occasione sono stati rinnovati anche gli organi sociali: si veda riquadro qui a �anco). Spiega il direttore generale, Marco Giuseppe Barbero: “Sono state circa 3mila le aziende che, nel 2012, hanno potuto accedere al credito, grazie alla garanzia prestata da Co�ter e dai con�di soci. I �nanziamenti garantiti am-montano nel complesso a 200 milioni di euro, a conferma delle necessità delle imprese di accedere al credito ban-cario in questo momento di forte di�coltà economica. A �ne 2012 erano 60mila i soci di I e II grado di Co�ter, che svolge un’importante attività

■ COFITER / Dal 1998 agevola il ricorso al credito delle piccole e medie imprese dell’Emilia Romagna

Aiuti coordinati per resistere

di supporto e coordinamento territoriale”. Per il nuovo presidente, Ste-fano Bollettinari “Co�ter si conferma uno strumento essenziale per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi; può aiu-tarle a superare questa di�ci-lissima e lunga crisi economi-ca, supportando sia esigenze di innovazione strutturale, che necessità di consolida-mento e liquidità aziendale. Per continuare a svolgere pro-�cuamente questa funzione, è necessario però ra�orzare gli attuali contributi erogati a livello regionale ai con�di da Regione, enti locali e camere

di commercio, e anche pre-vedere incentivi di carattere nazionale, un miglior accesso al Fondo centrale di garanzia, nonché un nuovo modello normativo per il settore”. “Ritengo sia fondamentale - commenta il neo vicepresi-dente, Marco Amelio - lavo-rare per migliorare e facilitare l’accesso al credito, elemento centrale nella relazione con le micro, piccole e medie impre-se, a�nché possano tornare a respirare. Sarà mia cura attua-re un lavoro quotidiano con il sistema bancario proprio in questa direzione, perché ogni caso e ogni situazione trovino una corretta e tempestiva va-lutazione”.

Nel 2012 le banche hanno erogato 200 milioni grazie alle garanzie della cooperativa

Mai come in questo pe-riodo il ruolo dei con�-

di è essenziale per la soprav-vivenza e lo sviluppo delle piccole aziende. Nel territorio dell’Emilia Romagna, questa attività è svolta da Co�ter, nata nel 1998 dalla fusione di Federcom�di e Conturister per volontà di Unioncamere Emilia Romagna, Confcom-mercio e Confesercenti. Cooperativa di garanzia, Co�ter opera a favore delle

medie e piccole imprese con sede prevalentemente in Emi-lia Romagna e nel tempo ha incorporato i diversi con�di provinciali. Le fusioni rea-lizzate a oggi sono cinque, e hanno portato alla nascita di �liali presso le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna. Anche per questo, Co�ter è il punto di riferimento per le imprese del territorio e un interlocutore privilegiato per

gli istituti di credito e per gli enti pubblici territoriali. La mission di Co�ter è age-volare il ricorso al credito delle piccole e medie imprese o�rendo garanzia a fronte di �nanziamenti bancari attivati con le principali banche pre-senti sul territorio; nel mo-mento in cui un imprenditore necessita di capitali, Co�ter si impegna a garantire, nei con-fronti dell’istituto di credito, una parte del �nanziamento

Lo scorso 20 maggio Co�ter ha rinnovato i propri organi sociali: l’assemblea dei soci ha nominato il nuovo consi-

glio di amministrazione, che vede oggi Stefano Bollettinari (direttore regionale di Confesercenti) nel ruolo di presiden-te. Bollettinari succede a Enrico Postacchini, presidente di Ascom Bologna. Vice presidente è stato nominato Marco Amelio (vice presidente Confcommercio Ferrara). Il Consi-glio di Amministrazione risulta inoltre composto da Pietro Fantini, direttore regionale Confcommercio, Paolo Bena-sciutti per la zona di Ferrara, Domenico Scalzo per Mode-na, Loreno Rossi e Luca Sarti per Bologna, Gianni Pera per Reggio Emilia e Loredana Esopi per Ravenna. Nel Collegio sindacale sono stati confermati Federico Saini come presi-dente e i membri e�ettivi Luca Amelia e Loris Quattrini.

Bollettinari nuovo presidente

ogni singolo caso e superare al meglio gli ostacoli buro-cratici e organizzativi che possono presentarsi”, a�er-ma Sanchi. “In taluni casi - prosegue - l’organizzazione di viaggi o spostamenti può richiedere anche più giorni di lavoro, perché nonostante molte strutture si dichiarino acces-sibili, in realtà presentano criticità evidenti che vanno a�rontate per poter assicu-rare alle persone disabili il diritto a viaggiare sicuri e un’alta qualità delle strut-

■ DIVERSO VIAGGIARE / L’agenzia turistica della cooperativa sociale Onlus di tipo B è attenta anche con chi ha di�coltà motorie, sensoriali e psichiche

Viaggi per tutti con servizi anche per persone disabiliture in cui andranno a sog-giornare. La nostra attività è iniziata con un censimento delle realtà romane, per poi espandersi a un campo più vasto e i risultati sono stati desolanti. La situazione ita-liana è totalmente disomo-genea, mentre l’estero è più attrezzato ed è in grado di valorizzare anche quella fet-ta di mercato che è rappre-sentata dal turismo disabile. In Italia si parla di un 10-12% di turisti disabili che, come dimostrano le statisti-che, non tornano nel nostro Paese perché non trovano la giusta accoglienza”. La cooperativa Diverso Viaggiare si ispira e agisce in base ai principi di mu-tualità, solidarietà, presa in carico del bisogno, rispet-to e cura della persona, ma anche “presenza attiva e signi�cativa sul territorio, con la conseguente volontà di riuscire a leggere i biso-gni emergenti e sviluppare ipotesi di risposta alle nuo-ve emergenze sociali - spie-ga Sanchi -. In quest’ottica le nostre prospettive future sono indirizzate a incremen-tare e ra�orzare i rapporti

con le istituzioni, per poterle sensibilizzare su questi te-mi e valorizzare attività che dovrebbero rappresentare il �ore all’occhiello di un Pae-se. Molte aziende si rivolgo-no a noi per l’organizzazione di pacchetti intercontinenta-li o per attività di biglietteria perché o�riamo un servizio di qualità, ma anche perché scegliere la nostra agenzia si-gni�ca fare una scelta etica”. Diverso Viaggiare è una re-altà che vive senza contributi statali, ma solo grazie all’im-pegno dei soci, fermamente convinti che la cooperazione possa dare risposte concrete, perché “sviluppa un approc-cio economico di�erente dal business usuale, un metodo che a oggi ha dato modo a quattro ragazzi disabili di avere una professionalità e godere quindi di autonomia lavorativa e non di assisten-za - racconta orgoglioso il presidente -. Uno dei nostri operatori di front o�ce è un ragazzo ipovedente, che è in grado di organizzare un pac-chetto turistico completo co-me qualsiasi altro operatore, perché dotato della corretta tecnologia di supporto”.

L’obiettivo primario è di prendere in carico ogni singolo caso e superare gli ostacoli burocratici e organizzativi che possono esserci

Diritto al lavoro e diritto a viaggiare per chiunque:

per persone normodotate e con disabilità, anche gravi. Su questi principi elementari si basano le attività di Di-verso Viaggiare, la coopera-tiva sociale Onlus di tipo B nata nel 2007 con l’obiettivo di promuovere l’integrazio-ne sociale e lavorativa di persone disabili, attraverso l’inserimento lavorativo in un’agenzia di viaggio e tour operator specializzato in servizi turistici. Particolare attenzione è dedicata al tu-rismo accessibile, responsa-bile, sostenibile e religioso, con la programmazione e realizzazione di servizi per tutti, “anche se la nostra pe-culiarità è o�rire speci�che proposte a persone con disa-bilità ed esigenze particolari, quindi soggetti con di�coltà motorie, sensoriali, psichi-che o anche persone con al-lergie e sottoposte a terapie mediche, anziani e famiglie numerose”, spiega Enrico Sanchi, presidente di Diver-so Viaggiare. L’agenzia o�re i servizi proposti dai comuni operatori di viaggi: preno-tazione e vendita di biglietti

aerei, ferroviari e marittimi, servizi alberghieri e turistici, prenotazione di musei, mo-stre ed eventi, intermedia-zione nella vendita dei pro-dotti turistici dei principali tour operator sia per viaggi individuali che di gruppo, consulenza per strutture e percorsi accessibili, “con la peculiarità di porre al centro di ogni attività quotidiana, di ogni piani�cazione e stra-tegia di sviluppo, la persona, con le sue capacità e possi-bilità, perché l’obiettivo pri-mario è di prendere in carico L’ostello Sant’Anna di Narni, ricavato da un ex convento

La sede dell’agenzia, in Borgo Pio XI a Roma

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EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 17

Fanno parte attualmente del Consorzio Gorgovivo

venti Comuni della provincia di Ancona. L’ente possiede, e quindi ne cura l’esercizio e l’amministrazione, i beni del complesso sorgentizio di “Gorgovivo”, che è situato nel Comune di Serra San Quiri-co, e le relative reti di addu-zione ai serbatoi comunali.“Tutto iniziò al principio de-gli anni 70 - racconta Ales-sandro Mancinelli, presidente del consorzio Gorgovivo -. Dapprima i Comuni erano solo otto e diedero vita al

O�rire un servizio mirato a incen-

tivare la competitività delle imprese, grazie a un tangibile risparmio sulla bolletta energe-tica. È questa la mis-sion di Cura, società consortile a capitale privato, che opera sul mercato energetico non come un sempli-ce gruppo d’acquisto ma come un vero e proprio grossista che si occupa di approvvi-gionamento e rivendi-ta di energia elettrica e gas naturale, senza scopo di lucro, esclu-sivamente a vantaggio dei propri consorziati.Cura Scrl nasce nel 2000, anno della li-beralizzazione del mercato dell’energia, in ambito con�n-dustriale (l’obiettivo è, infatti, da sempre, quello di alleg-gerire la bolletta energetica delle imprese associate, uti-lizzando la leva delle econo-mie di scala, l’unica in grado di contrastare, con acquisti all’ingrosso, il crescente au-mento dei costi di elettricità e gas) ma, di recente, ha deciso di o�rire il servizio anche alle

Ègià a disposizione delle scuole e delle imprese del

territorio aretino il nuovo labo-ratorio polivalente gestito dal Consorzio Arezzo Innovazio-ne, l’organismo associativo che dal 2003 lavora per supportare le imprese nei percorsi dell’in-novazione tecnologica.“Nella nuovissima sede dell’In-novation Building di Arezzo - spiega il presidente, Roberto Monnanni - si apre ai giovani e a tutti gli imprenditori una grande opportunità di con-fronto e di crescita mediante esperienze e progetti di trasfe-rimento tecnologico. Si può infatti partecipare a open spa-ce, laboratori e sessioni di co-working, per i quali il nostro consorzio mette a disposizione un’area di prototipazione �nora dedicata al settore oro/moda, ma che oggi intendiamo ren-dere disponibile ad altre realtà produttive e ideative, dai beni culturali �no alla meccanica”.Il consorzio, in questi 10 anni, ha o�erto alle imprese la possi-bilità di acquisire e sviluppare le o�erte dell’informatica applica-ta, minimizzando il rischio di impresa, nei percorsi di inno-vazione strategica del processo e del prodotto, lavorando in particolare nel campo dell’inge-

Viene garantita la proprietà pubblica delle risorse idriche Il prezzo viene scelto sul mercato secondo la convenienza

Un’opportunità di confronto e crescita per progetti tecnologiciEcco come valorizzare il territorio. Anche due progetti europei

Monitorare il bacino delle sorgenti Energia elettrica e gas all’ingrosso

Spazi e idee per studenti e impreseSi cresce tra high-tech, parchi e cultura

Consorzio Valle dell’Esino (C.A.V.E.) con lo scopo di costruire un acquedotto per trasportare l’acqua alle varie località. Realizzare l’opera di presa, ovvero l’impianto che consente di prelevare l’acqua dalla sorgente del �ume Esi-no, fu un’idea lungimirante perché garantì �n da subito l’autonomia per quanto ri-guarda l’approvvigionamento dell’acqua, che è sempre rima-sta un bene pubblico”.In seguito alle evoluzioni legi-slative conseguenti alla “legge Galli” gli amministratori del-

imprese al di fuori del sistema Con�ndustria, cioè al mondo delle imprese in generale sen-za limiti territoriali.“Annoveriamo un numero sempre crescente di aziende consociate alle quali fornia-mo energia elettrica e gas na-turale ad un prezzo all’ingros-so, senza spese di attivazione né di adattamento degli im-pianti, in quanto l’erogazione utilizza la rete già esistente,

gnerizzazione della modellisti-ca. In dettaglio, il consorzio può o�rire i seguenti servizi: audit tecnologici; check up azienda-le; supporto alla progettazione in relazione alle opportunità di �nanziamento pubbliche; servizi di prototipazione e test; coordinamento e gestione di percorsi di innovazione; semi-nari e workshop su tematiche legate all’innovazione e al tra-sferimento tecnologico.Oggi, nella seconda torre dell’Area degli A�ari di Arezzo, i nuovi laboratori sono a dispo-sizione dei giovani la mattina, per attività didattico-formati-ve, secondo precisi accordi con gli istituti di istruzione del ter-ritorio, mentre nel pomeriggio, e oltre, restano a disposizione delle imprese.“Proprio in tempi di crisi - sot-tolinea Monnanni - la scom-messa sulla qualità riparte da

la provincia di Ancona deci-sero di lasciare al Consorzio Gorgovivo l’attività prevalen-te di salvaguardia del com-plesso sorgentizio di Gorgo-vivo e di assegnare alla società Multiservizi Spa a capitale interamente pubblico il com-pito di gestire la distribuzione dell’acqua potabile, la raccolta dell’acqua usata in fognatura e la depurazione nel territorio dei comuni associati. “La missione del consorzio, sostenuta da un bilancio in attivo - spiega il presidente - è quindi quella di monitora-re e controllare il bacino di alimentazione delle sorgen-ti, garantire gli investimen-ti necessari e tutte le opere che conservino la qualità e la quantità delle acque cap-tate”. In quest’ottica, l’atti-vità recente del consorzio si è indirizzata alla ricerca di nuove fonti di approv-vigionamento che possano integrare le portate attuali durante eventuali periodi siccitosi conseguenti a cam-biamenti climatici. Il consorzio garantisce la pro-prietà pubblica dell’acqua e la presenza nel territorio di un presidio per la salvaguardia delle risorse idriche.

trattenendo soltanto minimi oneri per l’ero-gazione del servizio - spiega il presidente Tullio Bosi -. Con ri-ferimento all’ultimo bilancio 2012 abbiamo fornito ai nostri clienti circa 45 milioni di me-tri cubi di gas natura-le e oltre 1 miliardo e 500mila kWh di ener-gia, per un fatturato di 292 milioni di euro”.Cura acquista ogni giorno, direttamente all’origine, al prezzo più vantaggioso e, dal momento che l’acqui-sto e la fornitura di energia elettrica e gas naturale all’ingrosso è il suo unico ‘core bu-siness’, garantisce alle

imprese associate un servizio di eccellenza.A fronte della convenienza ‘a priori’ di acquistare energia all’origine, il consorziato ha poi la facoltà di scelta su diver-se proposte di prezzo con dif-ferenti margini di rischio/be-ne�cio, che possono rendere il costo dell’energia elettrica e del gas più o meno convenien-ti, a seconda dell’andamento quotidiano dei mercati.

questo importante patrimonio di supporto istituzionale alle imprese nei percorsi di Itt e Ict. Non è così facile per un’azien-da, un professionista o uno studente trovare gratis spazi, idee e occasioni di confronto per la propria sempre più in-dispensabile attività di ricerca e sviluppo”.Il consorzio di fatto costituisce la sintesi di esperienze che, nel territorio aretino, per varie ra-gioni si sono concluse, ma che hanno espresso grandi livelli di e�cacia e professionalità, in particolare Etruria Innovazio-ne ScpA ed Istituzione Distretti Industriali e, con un’attenzione tutta particolare verso i gio-vani, gestisce anche una serie di progetti di mobilità verso i paesi Ue, sempre al �ne di alimentare il loro percorso di professionalizzazione e di in-ternazionalizzazione.

■ GORGOVIVO / Consorzio formato da 20 comuni della provincia di Ancona ■ CURA / La società consortile ora o�re il servizio anche alle imprese non associate

■ AREZZO INNOVAZIONE / Il Consorzio o�re un nuovo Polilab ■ CONSORZIO ITACA / Servizi e marketing per turismo e tematiche ambientali

Matteo Ragnacci, presidente del Consorzio Itaca

Le numerose imprese e cooperative riunite nel

Consorzio Itaca si colloca-no nella strategica �liera Turismo-Ambiente-Cultura. Si occupano di servizi turi-stici, educazione ambienta-le, marketing turistico, alta formazione, progettazione e internazionalizzazione del prodotto. Pur operando soprattutto in Umbria, Itaca lavora per raf-forzare e quali�care la loro o�erta in ambito nazionale e internazionale. “Abbiamo adottato il modello di rete - spiega il presidente, Matteo Ragnacci - che ci consente di muoverci come un unico sistema d’imprese, riuscen-do così ad essere compe-titivi e rivoluzionari nelle campagne di comunicazione nell’utilizzo dei social media marketing, nella promo-commercializzazione, nella qualità dell’o�erta e nella ge-stione di servizi turistici.Il consorzio ha così potuto sviluppare una ricca serie di collaborazioni sia in campo europeo che internazionale per la partecipazione a ban-di e per la strutturazione di nuovi modelli di sviluppo. In questo senso è signi�cativa

l’esperienza del Sun (Sistema Umbria Natura), un network di competenze che compren-de aziende e associazioni nazionali e che permette di intervenire in maniera si-nergica ed oculata tramite progettualità, per il poten-ziamento delle imprese nei territori ad alta rilevanza na-turalistica. Il progetto è stato premiato all’interno della manifestazione Cooperam-biente come miglior proget-to per innovazione, educa-zione e comunicazione.In collaborazione con la

Regione Umbria, Itaca ha creato il sistema ‘Parchi At-tivi’, una struttura organiz-zata che promuove itinerari, eventi e proposte turistiche nei parchi dell’Umbria e non solo, tramite il binomio sport/natura: i Parchi, con la loro biodiversità divengo-no così luoghi aperti dove è possibile rimanere in forma all’interno di un patrimonio naturalistico inimitabile.“A livello europeo - aggiunge Ragnacci - abbiamo messo in campo due grandi pro-getti: l’‘European Nature Sy-stem’ che mira alla creazione di una �gura professionale europea che possa opera-re nei luoghi di rilevanza culturale-naturalistica e il progetto ‘Helth Tourism’ che punta alla quali�cazione di chi opera nel turismo del be-nessere”.Itaca si attesta oggi come uno dei migliori modelli di rete, che grazie alla sua fre-schezza e professionalità è in grado di generare coopera-zione, innovazione, proget-tualità, formazione, qualità dei servizi, capacità di in-terpretare i mutamenti e di rendersi protagonista di una nuova visone strategica.

L’acquedotto del consorzio Gorgovivo

Polilab del Consorzio Arezzo Innovazione

Il presidente di Cura,Tullio Bosi

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18 Cooperative & ConsorziEventi

Lunedì 24 giugno 2013

Il Consorzio Stabile Miles Servizi Integrati nasce nel

1995 dall’unione di quattro imprese (Miles, Superful-gida, Concordia, Mondial), ognuna leader nel proprio ramo di attività, con lo sco-po di presentarsi come un interlocutore unico in grado di offrire ai clienti un servi-zio globale. Un’idea, per quegli anni, in-novativa, che andava a con-trapporsi alla logica delle cooperative e che si è subito rivelata vincente.“Oggi, le quattro società ini-ziali sono diventate quasi ot-tanta - afferma il presidente Franco Paoluzi -. Con uffici operativi a Torino, Milano,

Il Consorzio Stabile Miles Servizi Integrati fornisce,

attraverso le società consor-ziate, servizi in tutti i settori relativi al global service. Tra questi si annoverano servi-zi di pulizia, sani�cazione e disinfezione presso strutture sanitarie pubbliche e pri-vate, università, ministeri, stazioni, strutture turistiche e strutture industriali e ar-tigianali; servizi di raccolta, trasporto e smaltimento di ri�uti solidi urbani e di ri�u-ti speciali e pericolosi, oltre a servizi di risanamento siti e boni�ca amianto; servizi di giardinaggio, di sorveglianza e di logistica, questi ultimi comprensivi di traslochi e movimentazione merci, tra-sporto beni e gestione archivi e magazzini. Il Consorzio ri-sponde anche alle esigenze nel campo del front o�ce - ho-stess, segreteria, receptionist, interpreti - e della gestione ospedaliera, dall’assistenza ai malati alla fornitura di personale quali�cato. Non da ultimo, è attivo nel comparto della manutenzione e ristrut-turazione edile con servizi di progettazione e manutenzio-ne di impianti caldo/freddo, di impianti elettrici ed idrici, servizi di restauro, manuten-zione e protezione di facciate e opere murarie nonché di re-alizzazione di cabine di Tra-sformazione Mt/Bt.

Secondo la de�nizione normativa, il consor-zio stabile è costituito da non meno di tre

imprese che, con decisione assunta dai propri organi deliberanti, decidono di operare in modo congiunto nel settore dei lavori pubblici per un periodo di tempo non inferiore a cinque anni, istituendo a tal �ne una comune struttura di impresa. Lo scopo del consorzio stabile è quindi quello della unione delle forze per costituire una

struttura operativa più corposa sotto tutti gli aspetti e consentire pertanto l’assunzione di im-pegni che di�cilmente i singoli soggetti potreb-bero assumere. Si tratta, insomma, di un con-sorzio di imprese formato non per l’assunzione di un singolo lavoro, ma per la partecipazione a tutte le gare che saranno espletate nel corso del-la vita del consorzio stesso. Ogni azienda con-sorziata mantiene la propria ragione sociale e la propria operatività, ma decide di consorziarsi per un lungo periodo per assumere congiunta-mente determinati appalti. Non da ultimo, un consorzio stabile, a di�erenza degli altri soggetti associativi, stabilisce un rapporto diretto con la stazione appaltante, ed in più si occupa di coor-dinare la capacità imprenditoriale delle singole imprese consorziate.

L’obiettivo principale della politica aziendale del Consorzio è l’implementazione e l’attivo

mantenimento di un Sistema di Qualità per assi-curare la qualità del servizio o�erto ed una con-tinua soddisfazione del cliente. In questo senso, il Consorzio e le proprie aziende consorziate hanno adottato un Sistema Integrato di Gestione Quali-tà, Ambiente, Responsabilità Sociale e Sicurezza e Salute sul lavoro conforme ai requisiti delle norme

Uni en Iso 9001:2008, Uni en Iso 14001:2004, SA 8000:2008 e Ohsas 18001:2007. Non da meno, un’apposita Divisione Controllo Qualità ha il preciso intento di tutelare il commit-tente attraverso il costante monitoraggio dei ser-vizi resi dalle aziende consortili. Questa politica è stata premiata con il Merit Award per la qualità: riconoscimento importante che poche società in Italia possono vantare. Inoltre, dispone del certi-�cato Nos: il Nulla Osta di Sicurezza, rilasciato dal ministero degli Interni per il trattamento delle informazioni segrete, necessario qualora il lavoro si svolga presso ministeri ed enti istituzionali dove risiedono documenti o materiali riservati.

■ CONSORZIO STABILE MILES SERVIZI INTEGRATI / Nasce nel 1995 da quattro imprese che oggi sono quasi 80

Un partner ideale per il global serviceLa realtà opera in settori strategici come quello ospedaliero, dei trasporti, ministeriale e civile

Le aree di attività

Cos’è un consorzio stabile Qualità come principio per fare impresa

L’o�erta è ampia e va dalla pulizia di locali all’edilizia

È costituito da almeno 3 aziende che decidono di operare in modo congiunto come struttura d’impresa

Una divisione apposita tutela il committente attraverso un costante monitoraggio dei servizi resi

Lecce, Bari, Genova, Pado-va, Palermo e Catania, ope-riamo in tutta Italia, con un fatturato del Consorzio che, da anni, si attesta sui 100 milioni di euro”.Nel 2007, il Consorzio Sta-bile Miles Servizi Integrati si trasforma in consorzio stabile, facendo seguito alla volontà di fornire un inter-locutore unico capace di ga-rantire un più elevato livello di affidabilità dei servizi. Ad oggi, ricopre un ruolo di ordine primario nella for-nitura di servizi in settori strategici come quello ospe-daliero, dei trasporti, mini-steriale e civile. In questo contesto, si posiziona nel

mercato del facility mana-gement quale partner idea-le per la gestione di tutte le tipologie di servizio, dalla ristorazione alle manuten-zioni, alle pulizie. Opera anche sul fronte del property management (che rappresenta la capacità di ri-spondere alle esigenze di va-lorizzazione e realizzazione del patrimonio immobiliare e la gestione-manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili) con il co-ordinamento dei relativi servizi forniti direttamente dalle società consorziate.Tra le consorziate si posso-no annoverare società che si occupano dei vari servizi

facenti parte del global ser-vice, selezionate per com-provata affidabilità e pro-fessionalità, oltre ad essere all’avanguardia in fatto di innovazione tecnologica ed attenzione all’ambiente. Il Consorzio, che agisce in nome e per conto delle sue società consorziate le quali apportano le loro specifi-che e specializzate espe-rienze nei diversi settori di intervento mantenendo le loro autonomie tecniche e gestionali, costituisce l’or-ganizzazione comune delle imprese e si occupa di par-tecipare alle gare d’appalto e alle trattative per l’affi-damento e l’esecuzione di lavori, e di stipulare i rela-

tivi contratti, di disciplina-re l’esecuzione degli affi-damenti assunti mediante assegnazione in esecuzione ai consorziati.“Lavoriamo su due fronti - spiega Paoluzi -. Tramite le consorziate più impor-tanti operiamo attraverso gli avallimenti (ovvero la possibilità di un soggetto di partecipare a gare utiliz-zando i requisiti di un’altra impresa) che le imprese danno al consorzio, mentre con le società più piccole operiamo con l’avallamento che il consorzio dà alle stes-se. Questo comporta uno scambio di competenze e prerogative che fa crescere sia le imprese che il consor-zio stesso”.In generale, l’intera struttu-ra è pronta a rispondere in modo reattivo alla crescente domanda di global service, con una formula innovativa di gestione integrata di tutti i servizi necessari alla fun-zionalità di società ed enti pubblici e privati. Proprio grazie alla sua ca-pacità di offrire al mercato una gamma di servizi pron-ti a rispondere a qualsiasi esigenza, il Consorzio si presenta dunque come un interlocutore unico, instau-rando un processo produt-tivo vantaggioso tanto per il cliente che per se stesso. “Con un unico interlocu-tore l’azienda può ottimiz-zare i costi di gestione e di organizzazione - conclude il

presidente Paoluzi -. Sareb-be impensabile immaginare una struttura che autono-mamente eroga servizi con livelli qualitativi allo stato dell’arte in settori comple-tamente diversi come ad esempio la ristorazione e le manutenzioni tecno/edili. In questo senso, noi ci po-niamo come l’unica alterna-tiva alla tediosa gestione di innumerevoli contratti, sen-za dimenticare il risparmio logistico e amministrativo per il cliente che beneficia della notevole riduzione dei costi fissi e delle spese gene-rali del Consorzio derivanti dalla realizzazione di im-portanti economie di scala”.

Il presidente Franco Paoluzi

Da sinistra: il direttore generale Diego Voce, il presidente Paoluzie il direttore amministrativo Massimo Lofoco

Lo staff al completo del Consorzio Stabile Miles Servizi Integrati

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Cooperative & Consorzi 19EventiLunedì 24 giugno 2013

In Italia l’inserimento nel mondo del lavoro si presen-

ta sempre più di�coltoso. Se non si ha una buona forma-zione culturale o professiona-le è impresa quasi impossibile e se si aggiunge un qualunque altro tipo di svantaggio pare che l’unica via possibile sia l’assistenzialismo.Ma è proprio ri�utando que-sta ultima via che nel lontano 1985 nasce, ad opera di alcuni detenuti di Rebibbia, la Co-operativa sociale 29 Giugno, per o�rire una possibilità di inserimento nel mondo del lavoro anche a persone svan-taggiate e con bassa scolarità.Prende il nome dal giorno in cui si tenne all’interno del carcere (29/06/1984), il con-vegno ‘Le misure alternative alla detenzione’. I futuri soci della cooperativa, allora dete-nuti, colsero il vento di cam-biamento culturale di quegli anni che portava l’istituzio-ne del carcere a un’apertura verso il mondo esterno e a conseguenti rinnovamenti legislativi.In concomitanza venivano infatti approvate alcune leggi importanti. Si chiudevano i manicomi e si permetteva ai detenuti di accedere al lavoro esterno.“La Cooperativa nasce den-tro il carcere di Rebibbia con l’obiettivo primo di favorire

l’inserimento sociale dei de-tenuti - racconta il presidente Salvatore Buzzi - . Angiolo Marroni, che ha sempre ope-rato in ambito delle istituzio-ni e oggi è Garante dei diritti detenuti della Regione Lazio, ci ha sostenuti �n dall’inizio. Abbiamo cominciato con 140mila lire di capitale socia-le e il primo lavoro è stato il taglio dell’erba sulla via Tibe-rina per conto della Provincia di Roma”.Nel 1991 viene �nalmente ap-provata la legge 381 che di-sciplina le cooperative sociali, introduce esenzioni contribu-tive facilitando il reperimen-to di commesse e individua i soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate. Così abbiamo potuto estendere questo concetto oltre che ai detenuti con permesso al la-voro esterno, anche a disabili psichici e �sici, tossicodipen-denti. Pur mantenendo come pun-to di riferimento il sociale, la 29 Giugno, negli anni, sceglie di cogliere la s�da del libero mercato puntando sul rapporto qualità/prezzo del servizio fornito. Oggi opera in diversi settori occupando oltre mille persone. “Abbiamo iniziato dai lavo-ri di basso pro�lo e dove era più facile inserire le categorie svantaggiate che normalmen-

te non hanno alta scolarizza-zione - a�erma il vice presi-dente Carlo Guarany - . Poi ci siamo specializzati anche nel settore dell’assistenza. Il 99% del nostro fatturato è con le Pa. Lavoriamo molto sulla scia del processo di esterna-lizzazione dei servizi da parte delle pubbliche amministra-zioni. Di fatto operiamo in tutta Italia prevalentemente per Pa locali: regioni, comuni e province”. La Cooperativa 29 Giugno,

punto di riferimento per Ro-ma e Lazio, ha una parteci-pazione importante nel con-sorzio Formula Ambiente, costituito alcuni anni fa in-sieme ad alcune cooperative dell’Emilia Romagna e grazie all’aiuto della Lega delle coo-perative alla quale aderisce. Formula Ambiente lavora su tutto il territorio nazionale nel settore della raccolta dei ri�uti.“Siamo cresciuti tanto e velo-cemente e in controtendenza rispetto all’attuale crisi eco-nomica. Nonostante il ‘credit crunch’, siamo riusciti ad ot-tenere signi�cativi aumenti degli a�damenti bancari - dice Buzzi -. Oggi abbiamo oltre mille soci lavoratori, e all’ultima assemblea di bilan-cio, alla presenza di Giuliano

Poletti, presidente della Lega delle cooperative, abbiamo registrato dati signi�cativi: 50 milioni di euro di fattu-rato, 1,6 milioni di utile, 13 milioni di patrimonio netto e abbiamo erogato 700mila euro ai soci tra ristorno, re-munerazione e rivalutazione del capitale sociale. Certo, a fronte della situazione con-tingente, le di�coltà non mancano. Per esempio, da-to che lavoriamo molto con la Pa, il ritardo cronico nei pagamenti per noi diventa sempre più un problema. Per questo stiamo lavorando a stretto contatto con Mar-co Morganti, a.d. di Banca Prossima, Gruppo Intesa San Paolo, anch’esso presente alla nostra assemblea, per l’emis-sione di un mutuo tra privati denominato PrestoBene e garantito dalla stessa Banca Prossima che girerà su una piattaforma internet deno-minata Terzo Valore”. L’età media dei soci è bassa, ma i giovani che hanno ini-ziato con la cooperativa 28 anni fa ora hanno quasi un’età pensionabile e si assiste al ri-cambio generazionale. Scen-de in campo la seconda ge-nerazione, per fortuna quasi sempre senza problemi.Certo governare la crescita è impresa di�cile e impegnati-va. È necessario un continuo aggiornamento. Quali�care quadri, funzionari, dirigenti, e �gure professionali rispet-

to alle nuove prospettive del mercato del lavoro, soprat-tutto degli appalti pubblici, settore che vede la 29 Giugno sempre molto partecipe.“Vogliamo investire molto sulla formazione, sulla sicu-rezza e sull’innovazione per essere competitivi e all’altezza della realtà che siamo diven-tati oggi - sottolinea il presi-dente -. Vogliamo continuare a crescere anche se la cresci-ta può essere un rischio, che può portare un po’ all’allonta-namento dai valori originali della cooperativa, ma sta ai dirigenti fare in modo che questo non accada. D’altra parte crescere signi�ca o�rire lavoro e opportunità a molte più persone. Siamo un punto di riferimento per le persone con di�coltà di vario genere. Spesso riusciamo a dare ri-sposte, anche se non sempre riusciamo ad accontentare tutti”.“Ci apriamo anche a pro-getti europei e in questo abbiamo avuto un buon ri-scontro - conclude Buzzi -. Il confronto con altri paesi è interessante. Il concetto di cooperativa sociale, in cui il lavoro possa essere anche occasione di riscatto, è tutto italiano. All’estero non esi-ste. Il nostro obiettivo futuro è dunque continuare sen-za perdere di vista le nostre origini. Dare opportunità di lavoro a chi di�cilmente po-trebbe averne”.

Un’offerta di servizi sempre più vastaLe diverse specializzazioni acquisite nel tempo ha consentito alla Cooperativa 29 giugno di ampliare l’attività di business

Grazie alle specializzazioni acquisite nel tempo, la Cooperativa 29 Giugno

è oggi in grado di o�rire servizi ad elevata professionalità in svariati settori. Il core business iniziale della Cooperativa, ovvero la manutenzione e realizzazione di aree verdi e la gestione di parchi e giardini ha lasciato il campo alla gestione dei ser-

vizi di igiene ambientale urbana: raccolta e trasporto dei ri�uti, gestione di centri di raccolta comunali e spazzamento stradale. Il servizio di raccolta è suddiviso in due grandi tipologie: raccolta di prossimità e raccolta ‘porta a porta’. I servizi di pulizia erogati dalle coope-rative del Gruppo sono distinguibili in

tre grandi categorie: servizi di pulizia in strutture ad uso civile, servizi di pulizia in strutture industriali, servizi di pulizia in ambienti ospedalieri. Nell’ambito dell’assistenza sociale la Coo-perativa opera esclusivamente attraverso personale quali�cato e professionale con lo scopo di favorire l’integrazione sociale dei cittadini appartenenti alle fasce deboli del-la società. Oggi svolge servizi di assistenza destinati a diverse categorie di soggetti in collaborazione con enti e istituzioni.La cooperativa e�ettua anche servizi di segreteria, portineria e call center per im-portanti Enti pubblici.

■ 29 GIUGNO / La Cooperativa è nata nel 1985 a Roma ad opera di alcuni detenuti di Rebibbia

Quando il sociale diventa impresa d’avanguardiaCon 50 milioni di fatturato e oltre mille dipendenti, continua a crescere e a essere un punto di riferimento per categorie svantaggiate

Il presidente Salvatore Buzzi (sx) con Giuliano Poletti, presidente Lega delle cooperative

Intervento della Cooperativa 29 Giugno per la manutenzione di aree verdi

Buzzi (sx) con Marco Morganti, a.d. di Banca Prossima, Gruppo Intesa San Paolo

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EventiLunedì 24 giugno 201320 Cooperative & Consorzi

Il castello di Colloredo,il cui recupero è curato da Coveco

senza l’accreditamento come E.S.Co. non possono esigere”. Attualmente i servizi del con-sorzio nei settori della produ-

commerciali, impianti sporti-vi. Il settore dell’engineering - nel quale Coveco è presen-te da 20 anni - è considerato con particolare attenzione. Un unico interlocutore può dialogare con i committenti per realizzare progetti che a�eriscono anche a nicchie di specializzazione. Insieme all’amministrazione pubblica il consorzio progetta, svilup-pa, programma e monitora interventi di ripristino e ma-nutenzione di alta qualità.

■ MIA / Il consorzio Manutentori Impiantisti Artigiani riunisce 15 imprese artigiane specializzate nell’impiantistica termoidraulica, situate in Toscana e Liguria

■ COVECO / Gestisce appalti in diversi settori: ambiente, costruzioni, ingegneria, infrastrutture e restauri

Fornire energia, ma a costi più contenuti

Professionalità e duttilità da 60 anni

zione industriale, dell’edilizia e dei servizi, comprendono l’analisi dei consumi e dei bi-sogni energetici; lo studio

Forte impegno è messo poi nella realizzazione di infra-strutture, specie di quelle via-rie. Vi è in�ne l’ambito del re-stauro, cioè la manutenzione e ripristino di manufatti sto-rici. In questo caso, Coveco opera a stretto contatto con le Soprintendenze di riferimen-to, abbinando all’esecuzione dei lavori un’attività che viene svolta prima, temporalmente, ossia la campagna conosci-tiva del bene su cui andrà a intervenire, a livello storico, tecnico e strutturale. In qualità di consorzio, Co-veco non esegue in prima persona i lavori, ma gestisce il contratto con il committente e a�da a una delle coopera-tive socie il lavoro, control-landone l’esecuzione. È anche garante del puntuale rispetto delle obbligazioni contrattua-li. “Questa modalità - spiega il presidente Franco Morbio-lo - costituisce una tutela per il committente, soprattutto in questo periodo, caratterizzato da una forte recessione, con imprese e cooperative che rischiano spesso il default. Il consorzio è una garanzia sia per l’ente che per il privato”. È stato proprio il periodo di crisi economica che ha fatto riscoprire la valenza posi-tiva dei consorzi: nel corso dei decenni, infatti, il loro ruolo si era modi�cato, arri-vando negli anni Novanta a ricomprendere solo l’attivi-tà commerciale e gestiona-le. “Oggi, invece - prosegue Morbiolo - è fondamentale che il consorzio sia dotato

tecnico del tipo di intervento; la gestione del �nanziamento e la de�nizione del contratto con l’utente; la realizzazione di interventi per aumentare l’e�cienza energetica; l’in-stallazione sia di impianti industriali alimentati da più fonti energetiche che di quelli alimentati da fonti rinnova-bili, quali fotovoltaico, solare, biomassa, pompe di calore; il collaudo e la manutenzione dell’impianto; la consulen-za sui vantaggi economici e �nanziari dei certi�cati bianchi, sulla certi�cazione energetica obbligatoria degli edi�ci e sulla legislazione vi-gente. L’e�cienza energetica è al centro della strategia “Euro-pa 2020” dell’Unione Europea per una crescita intelligente, sostenibile, verso la transizio-ne di un’economia basata su un uso e�ciente delle risor-se. Dal canto suo il consor-zio Mia vuole essere, grazie alle sue caratteristiche, un elemento chiave del proces-so di sviluppo, innovazione e sostenibilità, verso un nuovo modo di interpretare “la cre-scita intelligente”. Per mag-giori informazioni visitare www.consorziomia.it.

anche di struttura tecnica e �nanziaria, come accade nel nostro caso. Grazie a questa attenzione alle richieste del mercato, siamo riusciti a so-pravvivere e consolidarci in questi decenni. In qualità di presidente, ho voluto pro-prio imprimere un indirizzo del genere, per a�rontare le s�de che ci attendevano. E arrivare con le giuste com-petenze per conoscere il con-testo normativo che, specie nel settore pubblico, richiede una particolare preparazione tecnica. Resta il rammarico di non poter sospingere e far crescere al meglio le coope-rative, a causa di limitazioni normative alle quali dobbia-mo sottostare”. Oggi Coveco è presente, con le sue 100 cooperative socie, in diverse regioni italiane. Dal Veneto, l’attività si è allargata a tutto il Nord, e a Toscana, Puglia, Sicilia. Inoltre, da un anno, il consorzio ha esteso l’attività commerciale anche all’estero. Attualmente, il consorzio è impegnato in numerosi pro-getti, tra cui spiccano l’Ex-po 2015 di Milano, la terza corsia sulla autostrada A4, nel tratto Venezia-Trieste, il Mose (zona di Chioggia), il restauro del Castello di Col-loredo di Monte Albano in provincia di Udine (che at-tende una sistemazione dal terremoto del 1976). È poi in fase di aggiudicazione prov-visoria, in collaborazione con l’impresa Guerato di Rovigo, l’ampliamento dell’Ospedale di Livorno.

Tra le novità, un portale Internet dove le aziende registrate possono caricare gli interventi e�ettuati ai �ni del risparmio

Oggi il Consorzio è presente, con le sue 100 cooperative socie, in varie regioni italiane

Il consorzio Manutentori Impiantisti Artigiani, rap-

presentato dal marchio Mia, riunisce quindici imprese ar-tigiane specializzate nell’im-piantistica termoidraulica, lo-calizzate in Toscana e Liguria, con all’attivo 120 addetti e un fatturato di circa 12 milioni di euro.“L’idea di creare un consor-zio nasce nel 2005 - racconta il presidente Paolo Bedini - con l’obiettivo di contrastare le grandi aziende fornitrici di energia. Che, in seguito alla liberalizzazione del mercato dell’energia, si sono adoperate per entrare in maniera violen-ta sul post-contatore contrav-venendo a leggi di tutela del settore con promozioni che prevedevano la sostituzione di caldaie, climatizzatori, im-

Un impegno lungo qua-si 60 anni, competenze

espresse in diversi settori e la sicurezza di consegnare ai clienti, committenti pubbli-ci (in prevalenza) e privati, opere di qualità, nel rispetto dei tempi. Fuori dal conte-sto emiliano classico della cooperazione, il Consorzio Veneto Cooperativo, Cove-co, che ha sede a Marghera-Venezia, si è sviluppato, crescendo negli anni con pro�tto. Oggi, con un acqui-sito che si attesta attorno ai 180 milioni di euro, gestisce appalti per la progettazione

pianti o servizi di manuten-zione forniti da ditte a�liate in franchising. Forti della nostra professionalità e del radicamento nel territorio, abbiamo deciso di metterci in concorrenza con i mono-polisti energetici, entrando addirittura nel loro core bu-siness per fornire a nostra volta l’energia, puntando sul rapporto di �ducia che si in-staura tra l’impresa artigiana e il cliente”.Per realizzare l’operazione, il consorzio Mia ha siglato un accordo in esclusiva con un’azienda primaria - forni-tore di energia a livello nazio-nale, pur non essendo mono-polista -, in grado di garantire all’utente �nale l’erogazione di gas metano ed elettricità a prezzi competitivi. “I risultati non hanno tarda-to ad arrivare - rivela Bedi-ni - e alcune imprese clienti, che hanno ricevuto la nostra consulenza, sono riuscite a risparmiare anche 15.000,00 euro all’anno sulla bolletta”.Grazie all’attività di interme-diazione per la riduzione dei consumi svolta dal consorzio, il Mia si è accreditato come E.S.Co. (Energy Save Com-

e l’esecuzione in diversi set-tori: ambiente, costruzioni, ingegneria, infrastrutture, restauri. Per quanto riguar-da il primo, Coveco possiede competenze per costruire, ri-sanare e boni�care vaste aree e realizzare opere di recupero ambientale, comprendendo anche la sorveglianza speci�-ca in zone soggette a dissesti idrogeologici o a monitoraggi articolati. Nelle costruzioni, Coveco vanta la massima specia-lizzazione ed è in grado di realizzare ospedali, scuole, complessi universitari, centri

pany), una fra le circa trecen-to società di servizi energetici nazionali registrate all’Autori-tà per l’energia elettrica e il gas (Aeeg). Le E.S.Co. sono socie-tà accreditate che e�ettuano interventi �nalizzati a miglio-rare l’e�cienza energetica. “Mediante l’utilizzo di ap-parecchiature e materiali che favoriscono il risparmio energetico - spiega Bedini -, si crea un circolo virtuoso che consente alle E.S.Co., e quindi anche al Mia, di recu-perare i cosiddetti certi�cati bianchi, ovvero i Titoli di ef-�cienza energetica (Tee), ge-stiti e commercializzati dalle E.S.Co.. Ma la vera novità sta nell’avere creato un porta-le Internet, dove è possibile da parte di qualsiasi azienda impiantistica, edile, in�ssi-sta, registrarsi, siglando un accordo, e, attraverso una semplice procedura, carica-re gli interventi e�ettuati ai �ni del risparmio. Si ottiene quindi un’area dedicata su cui compaiono i Tee e la loro quotazione al valore attuale di mercato. Siamo cioè in grado di far guadagnare alle aziende quei soldi che potenzialmen-te hanno ricavato, ma che

“Professionalità e radicamento nel territorio

ci hanno permessodi competere con i

monopolisti del settore”

Alcune imprese

clienti hanno risparmiato,

grazie al Mia, anche 15mila euro all’anno

di bolletta

Franco Morbiolo, presidente di Coveco

Page 21: E enti - Il Sole 24 Ore...in Italia. E a fornire l’apporto maggiore sono i settori come il terziario sociale (con il 23,6% dei lavoratori occupato in co-operative) e in particolare

EventiLunedì 24 giugno 2013 Cooperative & Consorzi 21

dell’immigrazione e dei servizi alla persona in genere. Questo è possibile grazie a una qua-li�cata esperienza che rende attuale un modello di servizi condiviso, responsabile e soste-nibile, orientato al welfare della comunità.L’impegno della cooperativa è su diversi fronti. Con le con-trollate Villa dell’Ombrellino e Le Cappellette di San Luigi si organizzano eventi di prestigio quali convegni, manifestazioni culturali e sportive, ricevimenti personalizzati, potendo anno-verare tra i propri clienti dei monumenti storici dell’arte e

lare, affitto agevolato e non agevolato, edilizia sovven-zionata e housing sociale. Ed è proprio l’housing so-ciale l’aspetto centrale della strategia del Consorzio Aic. “Da qualche anno, il rilan-cio della politica della casa è la nostra missione - spiega Riccardo Farina, presidente del Consorzio Aic -. Non costruiamo alloggi solo per i nostri soci in assegnazione o

■ GRUPPO LA CASCINA / Cooperativa per la Ristorazione collettiva e global service di lunga tradizione (1978)

■ CONSORZIO AIC / Dal 1964 oltre 6mila alloggi a Roma. Ora anche riquali�cazione di aree urbane

Qualità e rispetto per il cibo e le persone

Alloggi e servizi in quartieri di qualità

della cultura italiana. Giusto qualche esempio: il Ca�è Pe-drocchi di Padova, le Scuderie Papali al Quirinale, l’Arena di Verona, la Ca�etteria di Pa-lazzo Pitti a Firenze, il Palazzo Reale di Caserta, i Musei Civici di Venezia, la Ponti�cia Acca-demia delle Scienze e la Pon-ti�cia Università Lateranense, la Fondazione Teatro alla Scala di Milano. Non mancano sedi istituzionali e aziende come Maison Gucci, Bnl, Mercedes Benz, Abbot Farmaceutici, Estèe Lauder, Ansaldo e altre ancora.Nell’ambito invece della ri-storazione commerciale, un �ore all’occhiello è rappre-sentato dalla gestione da par-te di Villa dell’Ombrellino di

in affitto ma abbiamo un oc-chio di riguardo soprattutto per famiglie, giovani coppie e anziani che non hanno un reddito sufficiente per acce-dere a un’abitazione agli at-tuali prezzi di mercato. Per soddisfare i bisogni abitativi delle fasce più deboli della popolazione proponiamo alloggi in affitto a una me-dia di 400/500 euro al mese”.Il Consorzio ha già all’at-tivo due interventi di hou-sing sociale a Borghesiana, nella zona est di Roma, e in Via Longoni, nel quadrante sud-est della città, dove ha realizzato un’ottantina di al-loggi. “Abbiamo anche prepara-to una proposta - prosegue Farina - come Legacoop Abitanti con le altre Cen-trali Cooperative che stiamo sottoponendo alla Regione Lazio e al Comune di Roma per la realizzazione di circa 10mila alloggi, di cui 5mila a canone sostenibile. E sia-mo fiduciosi che le ammini-strazioni pubbliche diano a breve una risposta a questa esigenza che è particolar-mente sentita”.Il portafoglio delle iniziati-ve edili del Consorzio Aic, la cui realizzazione è stata pianificata per il periodo 2013‐2015, è costituito da 17 interventi, tra cui, per il suo carattere innovativo, spicca la realizzazione di una re-sidenza per anziani a Colli Aniene. Questa prevede l’in-tegrazione della domotica per il benessere dell’anziano

alcuni rinomati esercizi com-merciali di Siena (della fami-glia Nannini), promuovendo e valorizzando con il celebre marchio la commercializ-zazione e la conservazione della tradizione dei prodotti tipici senesi. Altra gestione è quella dei servizi di ristora-zione di diversi alberghi di note catene alberghiere. Insomma, a conti fatti, giusto per farsi un’idea, il Gruppo gestisce annualmente ricavi per circa 300 milioni di euro, provvedendo all’erogazione di oltre 34 milioni di pasti e al trattamento di circa 1,3 mi-lioni di metri quadrati. Che, tradotto in risorse umane, si-gni�ca assicurare l’impiego di circa 7.000 dipendenti.

e di vari servizi aperti anche al territorio. Ma anche la re-alizzazione di 12 alloggi per studenti. Il Consorzio sta inoltre di-versificando la propria atti-vità nell’ambito della riqua-lificazione urbana delle aree periferiche o degradate e nella rimodulazione energe-tica degli edifici.”Spesso - precisa Farina - un vecchio stabile può avere consumi energetici fino a 5 volte maggiori rispetto a quelli di un alloggio costrui-to seguendo le nuove norme e adottando le nuove tecno-logie. Per noi si tratta di una nuova frontiera ma stiamo già facendo studi di inter-vento per poter realizzare tutte queste azioni”.Il Consorzio Aic è stato anche parte attiva nella co-stituzione del “Fondo Im-mobiliare” e gestione patri-moniale dell’affitto: istituito con altre cooperative, ha lo scopo di gestire gli alloggi di housing sociale in locazione fino alla data in cui saranno venduti. “Si tratta di un intervento molto importante - con-clude Farina - sia perché a questo Fondo partecipa la Cassa Depositi e Prestiti con una quota significativa sia perché rappresenta una mo-dalità nuova, che per primi stiamo attuando a Roma e che riteniamo potrà diven-tare un veicolo rilevante per intervenire nelle riqualifica-zioni di aree urbane o vecchi edifici”.

Per eventi di prestigio, mense e ristorazione pubblica e privata. Sempre attenti al sociale

Farina “Case per i nostri soci ma anche per giovani coppie e anziani con basso reddito”

Trentacinque anni fa un gruppo di studenti uni-

versitari, residenti a Roma e fuorisede, decide di aprire una mensa per i propri colleghi, in prossimità della Facoltà di Ingegneria di San Pietro in Vincoli. È così che, nel 1978, nasce la Cooperativa di lavoro La Cascina. L’idea incontra presto la simpa-tia e la collaborazione di molti altri che con il loro impegno iniziano a contribuire allo svi-luppo dell’iniziativa. Da ricor-dare l’atto di liberalità di 70mila lire fatto da Albino Luciani, che allora vestiva la porpora cardi-nalizia. Oggi, ci troviamo di fronte al Gruppo La Cascina, guidato dall’amministratore delegato Salvatore Menolascina, assi-stito da uno sta� di giovani manager con una età media di 35 anni. Conclusa la fase di riorganizzazione societaria, è infatti una delle più impor-tanti realtà imprenditoriali cooperative, attiva e leader nei servizi della ristorazione collettiva e del global service con una costante attenzione al sostegno all’occupazio-ne delle fasce più deboli del mercato del lavoro, quali le

Il Consorzio Gruppo Aic nasce nel 1964 a Roma

dall’esperienza della Asso-ciazione Italiana Casa, mo-vimento spontaneo di citta-dini che ha contribuito alla soluzione del problema casa nella capitale. Negli anni è diventata una grande realtà che ha rea-lizzato oltre 6mila alloggi nell’area urbana, in partico-lare nella zona orientale del-

donne, i giovani e lavoratori stranieri. La sua presenza è estesa all’intero territorio na-zionale, dove opera principal-mente con i marchi Vivenda e La Cascina Global Service. Primo in Italia nel segmento “istruzione”, il Gruppo è anche tra i primi operatori della risto-razione sanitaria. Soprattutto, in virtù del suo patrimonio di risorse umane e professionali, è in grado di soddisfare in modo integrato e completo le esigen-ze della committenza pubblica e privata.Di recente poi, recuperando l’originaria vocazione che in passato l’aveva visto impegna-to nella gestione di diverse strutture alberghiere e villaggi turistici in Italia e all’estero, at-traverso la propria controllata Villa dell’Ombrellino, il Grup-po ha rivolto l’attenzione di nuovo al mercato del turismo. L’obiettivo è di consolidare la presenza nel settore, al mo-mento circoscritta alla gestione di alcune prestigiose strutture ricettive quali l’Hotel Monta-perti di Asciano (Si) e il Palace Hotel di Bari. Prossimamente si aggiungerà il complesso turi-stico-alberghiero Toccacielo a Marina di Nova Siri (Mt).

la città. Oltre all’attività di edificazione immobiliare, il Consorzio è impegnato nel-lo sviluppo di attività cultu-rali e ricreative e di sostegno alla crescita dei quartieri nei quali è intervenuto, ricon-ducibili in via prioritaria alle periferie di Roma. Ha inoltre sostenuto l’organiz-zazione di associazioni per la gestione di servizi locali e il sostegno alle politiche so-

Più nello speci�co, la capo-gruppo è la cooperativa La Cascina che, oltre a gestire una parte della tradizionale attività di ristorazione, svolge per le società del Gruppo funzioni di direzione e coordinamento del-le attività produttive, di promo-zione e sviluppo commerciale, di selezione e formazione del personale, di supporto per la loro gestione amministrativa e �nanziaria. Un ruolo già di per sé importante che, nel 2012, si è ampliato ancora comprenden-do altre cooperative impegnate nel settore dell’emergenza so-ciale, dell’assistenza ai minori,

ciali in collaborazione con le realtà locali.Attualmente le cooperative di abitazione che costitui-scono il perimetro del Con-sorzio Aic per la realizza-zione delle opere edili sono 14. Il loro core business è concentrato nell’area d’affari Edilizia immobiliare, i cui segmenti operativi sono edi-lizia residenziale e non resi-denziale, economica e popo-

Molto attiva anche nella ristorazione commerciale

I servizi del Gruppo rispondono a committenti pubblici e privati