E enti Anno 9 N 7 NordEst - ASQ Sinergie -...

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Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl E enti NordEst FRIULI V. G. | TRENTINO A. A. | VENETO Settimanale Anno 9 N ° 7 Lunedì 09 maggio 2016 F inalmente un contesto socio economico che fa ben sperare e stimola le im- prese a una maggior fiducia nel futuro. Lo dice il Rappor- to Nord Est 2016, presentato a fine marzo dalla Fondazio- ne Nord Est, che analizzan- do i risultati economici in Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia indi- vidua il 2015 come “l’anno della svolta”, grazie a un Pil che torna a crescere, +0,8%, cui dovrebbe far seguito un 2016 ancora migliore, la stima è di un Pil in crescita dell’1,3%. Nessun entusia- smo però, perché il 2015 è stato anche l’anno della crisi della governance con la crisi delle due banche, la Popola- re di Vicenza e Veneto Ban- ca, e nel quale il triveneto ha in realtà perso terreno ri- spetto alle regioni trainanti a livello europeo. I dati positi- vi comunque sono di ottimo auspicio, soprattutto perché nascono dalla ritrovata fidu- cia da parte dei consumato- ri, depressa sin dal 2007, e delle stesse imprese, per le quali hanno il segno più sia la produzione che l’accesso al credi- to. A trainare la ripresa nell’area del Nord Est è ancora una volta l’export, da sempre punta di diamante dell’eco- nomia in questo spicchio d’Italia: +5,8% ri- spetto al 2014, una crescita che supera di oltre un pun- to la media nazionale, fer- ma al 4,2%, e guidata dalla vendita all’estero di apparec- chi e macchinari, mezzi di trasporto e dal comparto be- vande e alimentari. Il Nord Est però perde terreno se il confronto viene fatto con le regioni europee tradizional- mente “concorrenti” dell’a- rea, ovvero Baviera e Baden- Württember in Germania, Este in Spagna e Cen- tre Est in Francia. Se nel 2000 il Pil pro capite del Nord Est, Emilia Romagna compresa, era del 41% superiore alla media europea e in linea con i valori attribuiti alle aree citate in Germania, ov- vero +36%, nel 2014 questa “superiorità” è scesa al 13% rispetto alla media europea, mentre le aree tedesche si sono portate a un +44% e +45%, e anche la Spagna si è distinta, perché ben- ché abbia anch’essa ridotto la propria supremazia nell’area Est, questo è avvenuto con percentuali inferiori a quan- to verificatosi nel Nord Est italiano. L’incentivo quindi è nella valorizzazione del- le eccellenze del territorio, che ha espresso negli anni esempi da imitare nei campi dell’impresa, della scienza e del sociale, ma tenendo ben presente la necessità di apri- re le prospettive al mondo, evitando assolutamente le dannose politiche isolazio- niste. VENEZIA E LA SUA PROVINCIA Una città unica al mondo con le sue sfide e le sue eccellenze, e un gusto senza paragoni Pag 10-13 RAPPORTO /Presentato dalla Fondazione Nord Est, analizza i risultati economici di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, con le stime 2016 SCELTE VINCENTI Innovazione e qualità, aziende storiche e recenti con una marcia in più, anche all’estero Pagg 2-9 SERVIZI ALLE IMPRESE/FORMAZIONE Crescere con l’expertise e la consulenza qualificata, per ogni esigenza Pagg 14-17 Il Pil torna a crescere, la svolta Il Nord Est cresce più della media italiana ma meno rispetto alle regioni concorrenti in Europa: valorizzare le eccellenze e no all’isolazionismo RISPARMIARE CONVIENE CHIAMA SUBITO !! … LA TERRA HA BISOGNO DI TE

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Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

Realizzazione editoriale a cura di New Business Media Srl

E enti

NordEstFRIULI V. G. | TRENTINO A. A. | VENETO

Settimanale

Anno 9 N° 7 Lunedì

09 maggio 2016

Finalmente un contesto socio economico che fa

ben sperare e stimola le im-prese a una maggior � ducia nel futuro. Lo dice il Rappor-

to Nord Est 2016, presentato a � ne marzo dalla Fondazio-ne Nord Est, che analizzan-do i risultati economici in Veneto, Trentino Alto Adige

e Friuli Venezia Giulia indi-vidua il 2015 come “l’anno della svolta”, grazie a un Pil che torna a crescere, +0,8%, cui dovrebbe far seguito un 2016 ancora migliore, la stima è di un Pil in crescita dell’1,3%. Nessun entusia-smo però, perché il 2015 è stato anche l’anno della crisi della governance con la crisi delle due banche, la Popola-re di Vicenza e Veneto Ban-ca, e nel quale il triveneto ha in realtà perso terreno ri-spetto alle regioni trainanti a livello europeo. I dati positi-vi comunque sono di ottimo auspicio, soprattutto perché nascono dalla ritrovata � du-cia da parte dei consumato-ri, depressa sin dal 2007, e delle stesse imprese, per le quali hanno il segno più sia

la produzione che l’accesso al credi-to. A trainare la ripresa nell’area del Nord Est è ancora una volta l’export, da sempre punta di diamante dell’eco-nomia in questo spicchio d’Italia: +5,8% ri-spetto al 2014, una crescita che supera di oltre un pun-to la media nazionale, fer-ma al 4,2%, e guidata dalla vendita all’estero di apparec-chi e macchinari, mezzi di trasporto e dal comparto be-vande e alimentari. Il Nord Est però perde terreno se il confronto viene fatto con le regioni europee tradizional-mente “concorrenti” dell’a-rea, ovvero Baviera e Baden-Württember in Germania,

Este in Spagna e Cen-tre Est in Francia. Se nel 2000 il Pil pro

capite del Nord Est, Emilia Romagna compresa, era del 41% superiore alla media europea e in linea con i valori attribuiti alle aree citate in Germania, ov-vero +36%, nel 2014 questa “superiorità” è scesa al 13% rispetto alla media europea, mentre le aree tedesche si sono portate a un +44% e +45%, e anche la Spagna si è distinta, perché ben-

ché abbia anch’essa ridotto la propria supremazia nell’area Est, questo è avvenuto con percentuali inferiori a quan-to veri� catosi nel Nord Est italiano. L’incentivo quindi è nella valorizzazione del-le eccellenze del territorio, che ha espresso negli anni esempi da imitare nei campi dell’impresa, della scienza e del sociale, ma tenendo ben presente la necessità di apri-re le prospettive al mondo, evitando assolutamente le dannose politiche isolazio-niste.

VENEZIA E LA SUA PROVINCIAUna città unica al mondo con le sue sfi de e le sue eccellenze, e un gusto senza paragoniPag 10-13

RAPPORTO /Presentato dalla Fondazione Nord Est, analizza i risultati economici di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, con le stime 2016

SCELTE VINCENTIInnovazione e qualità, aziende storiche e recenti con una marcia in più, anche all’esteroPagg 2-9

SERVIZI ALLE IMPRESE/FORMAZIONECrescere con l’expertise e la consulenza qualifi cata, per ogni esigenzaPagg 14-17

Il Pil torna a crescere, la svoltaIl Nord Est cresce più della media italiana ma meno rispetto alle regioni concorrenti in Europa: valorizzare le eccellenze e no all’isolazionismo

RISPARMIARE CONVIENECHIAMA SUBITO !!… LA TERRA HA BISOGNO DI TE

EventiLunedì 9 maggio 20162 Fare impresa a Nordest Scelte Vincenti

Proprietario ed Editore

New Business Media SrlVia Eritrea, 21 - 20157 MilanoTel.: 02 92984 1

CoordinamentoGianmario Pagani

Contatto commerciale per la comunicazione su questa iniziativaPUBLISCOOP PIÙTel.: 0423 [email protected]

Stampatorill Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 MilanoIl Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria, Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq)Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone Medicina - (Bo)

DIN NEWSLETTERSettimanale - Anno 9 - N. 7 Lunedì 9 maggio 2016

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiRegistrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21/3/2005

Iscrizione al R.O.C. Registro degli Operatori di Comunicazione n. 24344con effetto dall’11 marzo 2014

Direttore responsabile Mattia Losi

Fare rete per promuoversi all’estero: è la strada scel-

ta dalle Pmi venete impegna-te nel Roadshow “Italia per le imprese, con le Pmi verso i mercati esteri”. Cogliere le opportunità offerte dall’in-ternazionalizzazione non è semplice, soprattutto per le imprese di dimensioni ridot-te che caratterizzano il tessu-to imprenditoriale italiano. Meglio collaborare per rea-lizzare una strategia efficace, grazie al supporto dei servizi di rete offerti da Confindu-stria Venezia - Area Metro-politana di Venezia e Rovigo, Ice-Agenzia, Acrib - Asso-ciazione Calzaturifici Riviera del Brenta. Per esempio, la rete Join Venice riunisce 4 aziende nel settore engine-

ering, per competere con i colossi internazionali fuori dall’Italia: Kazakistan, Koso-vo, Panama, Costa Rica, Egit-to, Congo, Francia, Slovenia sono i Paesi nei quali opera, e ha preso contatti anche per l’Egitto e l’Iran. È nata anche una rete che aggrega le im-prese del settore della pelle,

che ha portato all’apertura di uno showroom a Beijing, e di una serie di negozi al det-taglio in Austria e Slovenia; inoltre, sta nascendo un’ag-gregazione animata dai pro-duttori di abbigliamento. Il progetto Retimpresa è stato concepito nel 2010 ed è par-tito con un primo contratto di rete italiano che ha coin-volto le associazioni delle industrie della Toscana Sud. Ad oggi, dati aggiornati ad aprile 2016, le aziende coin-volte sono 13.978, e i contrat-ti di rete stipulati sono 2.793. A Nord Est le reti d’impresa coinvolgono 524 aziende in Friuli, 249 in Trentino, 1.198 in Veneto. In tutto 1.971 imprese del Nord Est sono impegnate in contratti di rete. L’evento del Roadshow, prossima tappa l’11 maggio a Treviso, serve a informare e sostenere le imprese inte-ressate al progetto. Saranno presenti Ice-Agenzia, che oltre a organizzare presenta una serie di strumenti utili alle aziende, il Ministero del-lo Sviluppo Economico (Mi-se) o il Ministero degli Affari

Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci). Il fenomeno delle reti vale in Italia un fatturato aggregato pari a 86 miliardi di euro, che corrispondono a un valore aggiunto di 19 miliardi di euro. Ma quali sono le carat-teristiche delle imprese che si aggregano? A dircelo è lo

studio “Reti d’impresa” cura-to dal Centro Studi Confin-dustria. Il 74,1% delle impre-se che fanno rete appartiene a una medesima regione, il 58,4% alla stessa provincia. Si tratta di reti di dimensioni ridotte, l’89,9% composta da meno di 10 imprese, le quali sono raddoppiate in nume-ro dal 2011 al 2015, il 45,8% da meno di quattro. Ad as-sociarsi, poi, sono aziende multisettoriali, l’84% è tale, e il 45,1% delle reti è composta da almeno metà delle im-prese appartenenti a diversi comparti produttivi. In testa,

il comparto della meccanica, 12%, poi i servizi tecnolo-gici, 11,8%, ma l’incidenza delle aziende della meccani-ca nelle reti d’impresa è più alta: il 34,9%. Si integrano bene manifattura e servizi, come dimostra il 53,6% del-le reti che le coinvolgono, e parliamo soprattutto di ser-vizi tecnologici, il 32,5%. Gli obiettivi? Il 24,5% delle reti punta alla penetrazione nei mercati esteri, il 14,9% mira invece alla R&S, con un’alta percentuale di imprese ma-nifatturiere coinvolte, rispet-tivamente il 59% e il 63,9%.

RETI D’IMPRESA / Storie di successo che passano dall’aggregazione di aziende attive in settori complementari. Nel Nord Est le imprese coinvolte sono 1.971

Pmi che crescono grazie alla reteInternazionalizzazione e ricerca gli obiettivi primari. Settori: meccanica, manifatturiero

Il fenomeno delle reti d’impresa in Italia vale un fatturato aggregatodi 86 miliardi di euro

Chemil è nata nel 1992 da un’idea imprenditoriale

dei suoi cinque soci fondatori Walter Agostini, Onorio Ber-tazzo, Fausto Bisello, Giorgio Cognolato e Ennio Di Meo. Da sempre si occupa della di-stribuzione e della commer-cializzazione su tutto il ter-ritorio italiano di dispositivi medici monouso. In continua espansione, il catalogo di Chemil offre un’ampia gam-ma di prodotti, garantendo sempre ai clienti la massima qualità. “Il nostro catalogo - spiega Giorgio Cognolato, amministratore delegato di Chemil - è composto per il 90% da articoli che impor-tiamo dall’Estremo Oriente (soprattutto Cina, Malesia e Tailandia) e che distribuia-mo sul territorio nazionale per il 60% a Istituti di sanità pubblici e per il rimanente 40% a Istituti privati, studi dentistici, rivenditori medi-cali e professionali”. Priorita-ria per Chemil è l’assistenza al cliente. Da oltre vent’anni, gli elementi che differenziano l’azienda dalla concorrenza sono la capacità di ascolta-

re le richieste dei clienti e la vicinanza alle sue esigenze, intendendo con questo il rap-porto umano e professionale corretto, come basilare per creare solide partnership con essi. “La nostra rete di ven-dita - precisa Cognolato - ha come scopo l’assistenza totale al cliente: chi si serve da noi deve infatti sentirsi tutelato sulla qualità del prodotto sin da quando inizia il rapporto”. E da quando Chemil ha ini-

ziato la propria attività, que-sto è stato uno dei suoi cavalli di battaglia. L’azienda infatti non si limita a proporre sol-tanto confezioni di prodotti, ma completa l’offerta con un servizio pre e post vendita a tutto tondo. Tutta l’esperien-za dei cinque soci fondatori, tutti ex dipendenti di società operanti nel settore medicale, è stata messa a disposizio-ne della rete di vendita per portarla a un livello consono

alla filosofia aziendale di assi-stenza al cliente. “Due volte al mese - fa sapere Cognolato- organizziamo degli incontri per aggiornare la nostra forza vendita sulle novità presenti sul mercato e sui nuovi pro-dotti introdotti a catalogo pri-ma di renderli disponibili sul mercato. È anche l’occasione per scambiarci feedback e obiettivi”. Attualmente la for-za vendita di Chemil, com-posta da dieci unità, copre

capillarmente il nord Italia sia per il settore pubblico sia per quello privato. “Nelle re-stanti regioni del Paese parte-cipiamo attivamente ad aste e bandi di gara”- aggiunge Co-gnolato. Chemil e il proprio staff si contraddistinguono per professionalità, compe-tenza, serietà, entusiasmo e la passione che ognuno mette quotidianamente nel proprio lavoro, con l’obietti-vo di selezionare e proporre i

migliori prodotti del mercato al miglior prezzo e di fornire, ogni giorno, il servizio che più si avvicina alle esigenze e alle aspettative del cliente. Il plus di Chemil è da sem-pre quello di proporre, oltre al prodotto con la massima qualità al miglior prezzo, an-che una gamma di articoli più ampia possibile. Ciò grazie alla costante attenzione alle evoluzioni del mercato che fa sì infatti che sia sempre in grado di offrire innovazio-ni anche personalizzate alla propria clientela. Tuttavia, volendo stilare una classifica, il settore dei guanti monouso, sia per chirurgia sia per re-parto, è di gran lunga il core business dell’azienda perché rappresenta il 70% del fattu-rato. Chemil è oggi una realtà solida, che ha conseguito le certificazione Iso 9001:2008, En Iso 13485:2012, Ce G2 14 06 52657 015, Ce G2S 14 06 52657 014 e Bs Ohsas 18001:2007 del suo sistema di gestione a riprova della qualità del lavoro svolto. Ma è anche una società che con-tinua crescere e a espandersi e che è prossima a festeggiare i suoi primi 25 anni di attivi-tà. “Stiamo anche lavorando - conclude Cognolato- per ampliare la quota di attività di distribuzione che attual-mente abbiamo in Europa, principalmente nei mercati nell’Est”.

CHEMIL / Dal 1992 importa, distribuisce e commercializza dispositivi medici monouso nel nostro Paese con una rete vendita che punta su un servizio ad alto valore aggiunto

Assistenza totale dedicata al settore medicaleÈ il fiore all’occhiello del core business dell’azienda, referente per gli istituti sanitari italiani pubblici e privati

La sede di Chemil Dettaglio del magazzino di Chemil

Fare impresa a Nordest 3EventiLunedì 9 maggio 2016

Tre società con due centri di ricerca di eccellenza

per il trattamento di acque e rifiuti che hanno consegui-to numerosi brevetti inter-nazionali, 120 dipendenti e un indotto medio di altre cinquanta unità. È questa la scheda del Gruppo Depurac-que, fondato da Giorgio To-nolo nel 1971. Un’attività che si è evoluta nel tempo, che ha il suo core business nel recu-pero e smaltimento di rifiuti industriali e ha ricevuto nuo-

vo impulso dall’entrata nel capitale azionario della mu-nicipalizzata del Comune di Venezia. “È soprattutto un ri-conoscimento per una società che opera in questo settore, che si traduce in una patente fondamentale di affidabilità e credibilità”, sottolinea l’am-ministratore delegato Nicola Levorato, che evidenzia come sia importante, per questo settore, la reputazione delle aziende. Nel caso del Gruppo Depuracque, questo pemet-

te oggi di scrutare il merca-to con attenzione anche per valutare nuove acquisizioni. “Cerchiamo aziende che pos-sano integrarsi con le nostre attività e che, aumentando la massa critica, consentano un risparmio di costi”. Il Gruppo di Salzano (Ve) è composto da tre realtà: Depuracque Servizi (partecipata per il 20% dalla Municipalizzata di Venezia) svolge servizi di trasporto e smaltimento rifiuti industria-li nell’area Centro-Nord Italia, oltre ad attività di progetta-zione e realizzazione di boni-fiche ambientali e industriali; Depuracque si occupa dello smaltimento dei rifiuti indu-striali nel Centro-Sud e della progettazione e realizzazione di impianti di trattamento reflui e rifiuti; infine Lecher Ricerche e Analisi (parteci-pata per il 50% da Depurac-que Servizi e per il rimanente 50% dalla municipalizzata di Venezia), opera come un la-boratorio di caratterizzazione e analisi conto terzi (analisi ambientali, analisi merce-

ologiche, analisi nel settore agroalimentare). Depuracque si occupa anche della bonifica di aree industriali abbando-nate o in decomissioning col-laborando con primari grup-pi industriali. A Chieti, per esempio, opera sulla scorta di proprie tecnologie brevettate ed è leader nella realizzazione di impianti per il trattamento con recupero del percolato da discariche, costante minaccia di contaminazione delle falde acquifere di tutto il territorio. Specializzato nel trattamento delle acque, il Gruppo tramite Lecher Ricerche e Analisi svi-luppa anche analisi di labo-ratorio che trovano riscontro in una migliore gestione dei rifiuti, non solo industriali ma anche urbani. Si tratta di un’attività di caratterizza-zione merceologica dei ri-fiuti urbani che fornisce dati importanti per aumentare le competenze delle aziende che si occupano del recupe-ro dei rifiuti e dei Comuni che in questo modo possono aumentare la bontà della ge-

stione. La responsabilità am-bientale è da sempre una delle linee guida del Gruppo senza però trascurare gli aspetti di qualità, governance e sicurez-za, permettendo di raggiun-gere e mantenere una serie di certificazioni in questi ambiti specifici. Gli aspetti di sicu-rezza sono stati seguiti con attenzione negli ultimi tempi, tanto da permettere la sot-toscrizione, da parte di De-puracque, di impegni per la sicurezza con i grandi gruppi con i quali collabora; un im-pegno che coinvolge l’orga-nizzazione aziendale a tutti i livelli e un passaggio che ha la finalità di fare diventare la sicurezza un obiettivo comu-ne, responsabilizzando tutti i lavoratori. L’obiettivo è tanto più importante in un setto-

re dove normalmente il turn over delle maestranze è alto e bisogna istruire i nuovi arri-vati, e rappresenta un aspetto fondamentale per una società che negli anni si è costruita una forte reputazione. Accan-to all’impegno sul fronte della sicurezza, Depuracque svolge un’intensa attività nel sociale necessaria per la creazione di cultura e consapevolezza ambientale nel territorio. Per questo è impegnata in proget-ti di comunicazione ambien-tale, soprattutto nelle scuole, utilizzando strumenti forma-tivi specifici per sensibilizzare i giovani, perché le tematiche relative alla gestione dei rifiuti fanno parte della sostenibilità ambientale e possono rappre-sentare una grande risorsa per il futuro.

GRUPPO DEPURACQUE / Fondato nel 1971 a Salzano (Ve) è costituito da Depuracque Servizi, Depuracque e dal laboratorio di analisi Lecher Ricerche

Per un’industria pulita e sicuraIl gruppo è titolare di numerosi brevetti internazionali per lo smaltimento dei rifiutiindustriali e la depurazione delle acque. Valuta nuove acquisizioni

Il Gruppo Depuracque è specializzato nel recupero e smaltimento di rifiuti industriali

Il Gruppo è articolato in tre società con due centri di ricerca per il trattamento di acque e rifiuti

E qualit Srl di Pozzuolo del Friuli, opera da fine

anni ‘90 come specialista nella fornitura di prodotti e servizi per la gestione e ma-nutenzione di lubrificanti e fluidi per l’industria mecca-nica.Fedele al suo ruolo di inno-vatore e consapevole dell’e-sigenza di approcciare il mercato con offerte sempre più strutturate e flessibili, ha scelto di condividere le proprie risorse tecniche e commerciali dando vita a TeknoApp, una rete di im-prese che include La Ricam-bi Udinese e Controils, due aziende partner accomunate

da perfetta complementa-rietà specialistica, identica cultura del servizio e uguali obiettivi di crescita e qualità.La Ricambi Udinese da oltre 40 anni fornisce consulenze relative alla purificazione dei fluidi oleodinamici e di processo, e alla ventilazione.Possiede inoltre un ampio know how dedicato all’im-piantistica industriale e dispone di un vasto magaz-zino di filtri industriali e speciali, con ricambistica e materiali di consumo.Controils è una società di recente costituzione che ha per oggetto principale l’ana-lisi chimica e particellare dei

fluidi. L’analisi si conforma sia a criteri proattivi, volti a migliorare le condizioni di esercizio degli impianti, che a criteri predittivi, tali cioè da acquisire informa-zioni sullo stato di salute e affidabilità degli impianti, per consentire la rimozione delle criticità prima dell’in-sorgere dei problemi.La condivisione di risorse tecniche, competenze e pro-gettualità interdipendenti permette a TeknoApp di proporsi sul mercato come un interlocutore autorevole, capace di fornire soluzio-ni complete e strutturate: dall’analisi dei fluidi alla diagnostica, alla consulenza tecnologica, alla fornitura di prodotti, ai servizi per la gestione e manutenzione. Il tutto con un occhio di ri-guardo alle tecnologie inno-vative, performanti e rispet-tose dell’ambiente.Per ulteriori informazioni e contatti visitare i siti In-ternet: www.equalit.com e www.laricambiudinese.it.

TeknoApp: una nuova rete di imprese udinesi innalza gli standard dei servizi per la moderna gestione dei lubrificanti e dei fluidi industriali

Il futuro prende forma dalle ideeEQUALIT / Soluzioni specialistiche per la gestione dei fluidi industriali

Scelte Vincenti

“Senza internazionaliz-zazione non c’è futuro

- dichiara Luciano Conzon, titolare di Conzon Group - è chiaro ormai anche ai non ad-detti al settore che il mercato italiano è chiuso in se stesso, di difficilissima penetrazione dal suo interno. L’imperativo per ogni imprenditore as-sennato è perciò di aprirsi in qualche modo verso l’estero, o nell’ambito dell’esportazione di prodotto o impiantando fuori italia la realtà produttiva che ha in mente. Altri cinque anni in questa situazione di stallo e chi non si muove sarà destinato a estinguersi”. Dal 2006 a oggi, Conzon Group si è distinto per sostenere, indi-rizzare e gestire tutte le azien-de intenzionate ad ampliare i propri orizzonti operativi sull’Est europeo e specifica-mente in Paesi quali Russia, Ucraina e Kazakistan. “Se la Russia è attualmente interes-sata prevalentemente ad av-valersi dei know-how made in Italy nell’ambito delle mac-chine per automatizzazione - evidenzia Conzon - Ucraina e Kazakistan sono aperti pra-ticamente a ogni valida pro-

posta proveniente dall’Italia, riconoscendo quelle qualità di eccellenza che hanno fatto la nostra grandezza a livello mondiale. È però necessario rimboccarsi le maniche, mu-nirsi di una valigia e affrontare la sfida di questi nuovi merca-ti. Allo stato delle cose non è più auspicabile prestare fede al miraggio di un business stan-ziale”. Il Gruppo è attualmente suddiviso in tre unità operati-ve: Nazionale Import-export, che si occupa dei servizi di internazionalizzazione alle aziende; Uai Service, produt-trice di pellet dall’Ucraina; Conzon Holding, distributri-ce in Italia del pellet prodotto da Uai Service. “Siamo stati

uno dei primi punti di riferi-mento per le zone dell’Est eu-ropeo nel nostro Paese - con-clude Conzon - e in virtù della nostra serietà siamo rimasti uno dei pochi. Se il 2015 può dirsi per il Gruppo un anno davvero soddisfacente, il 2016 si è aperto all’insegna dell’in-certezza, ma restiamo fidu-ciosi per il secondo semestre. La mia speranza aggiuntiva è di fare cultura sul territorio italiano con una politica im-prenditoriale orientata all’in-ternazionalizzazione, missio-ne che sarà portata avanti da mio figlio Alessandro, oggi responsabile, e da mia figlia Anna impegnata a studiare in Bocconi.

Il made in Italy da esportare in Russia, Ucraina e Kazakistan

Indirizzare l’internazionalizzazioneCONZON GROUP / Tre unità operative, per i servizi e la vendita pellet

Da sinistra Anna, Luciano e Alessandro Conzon

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CoordinamentoGianmario Pagani

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Fare rete per promuoversi all’estero: è la strada scel-

ta dalle Pmi venete impegna-te nel Roadshow “Italia per le imprese, con le Pmi verso i mercati esteri”. Cogliere le opportunità offerte dall’in-ternazionalizzazione non è semplice, soprattutto per le imprese di dimensioni ridot-te che caratterizzano il tessu-to imprenditoriale italiano. Meglio collaborare per rea-lizzare una strategia efficace, grazie al supporto dei servizi di rete offerti da Confindu-stria Venezia - Area Metro-politana di Venezia e Rovigo, Ice-Agenzia, Acrib - Asso-ciazione Calzaturifici Riviera del Brenta. Per esempio, la rete Join Venice riunisce 4 aziende nel settore engine-

ering, per competere con i colossi internazionali fuori dall’Italia: Kazakistan, Koso-vo, Panama, Costa Rica, Egit-to, Congo, Francia, Slovenia sono i Paesi nei quali opera, e ha preso contatti anche per l’Egitto e l’Iran. È nata anche una rete che aggrega le im-prese del settore della pelle,

che ha portato all’apertura di uno showroom a Beijing, e di una serie di negozi al det-taglio in Austria e Slovenia; inoltre, sta nascendo un’ag-gregazione animata dai pro-duttori di abbigliamento. Il progetto Retimpresa è stato concepito nel 2010 ed è par-tito con un primo contratto di rete italiano che ha coin-volto le associazioni delle industrie della Toscana Sud. Ad oggi, dati aggiornati ad aprile 2016, le aziende coin-volte sono 13.978, e i contrat-ti di rete stipulati sono 2.793. A Nord Est le reti d’impresa coinvolgono 524 aziende in Friuli, 249 in Trentino, 1.198 in Veneto. In tutto 1.971 imprese del Nord Est sono impegnate in contratti di rete. L’evento del Roadshow, prossima tappa l’11 maggio a Treviso, serve a informare e sostenere le imprese inte-ressate al progetto. Saranno presenti Ice-Agenzia, che oltre a organizzare presenta una serie di strumenti utili alle aziende, il Ministero del-lo Sviluppo Economico (Mi-se) o il Ministero degli Affari

Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci). Il fenomeno delle reti vale in Italia un fatturato aggregato pari a 86 miliardi di euro, che corrispondono a un valore aggiunto di 19 miliardi di euro. Ma quali sono le carat-teristiche delle imprese che si aggregano? A dircelo è lo

studio “Reti d’impresa” cura-to dal Centro Studi Confin-dustria. Il 74,1% delle impre-se che fanno rete appartiene a una medesima regione, il 58,4% alla stessa provincia. Si tratta di reti di dimensioni ridotte, l’89,9% composta da meno di 10 imprese, le quali sono raddoppiate in nume-ro dal 2011 al 2015, il 45,8% da meno di quattro. Ad as-sociarsi, poi, sono aziende multisettoriali, l’84% è tale, e il 45,1% delle reti è composta da almeno metà delle im-prese appartenenti a diversi comparti produttivi. In testa,

il comparto della meccanica, 12%, poi i servizi tecnolo-gici, 11,8%, ma l’incidenza delle aziende della meccani-ca nelle reti d’impresa è più alta: il 34,9%. Si integrano bene manifattura e servizi, come dimostra il 53,6% del-le reti che le coinvolgono, e parliamo soprattutto di ser-vizi tecnologici, il 32,5%. Gli obiettivi? Il 24,5% delle reti punta alla penetrazione nei mercati esteri, il 14,9% mira invece alla R&S, con un’alta percentuale di imprese ma-nifatturiere coinvolte, rispet-tivamente il 59% e il 63,9%.

RETI D’IMPRESA / Storie di successo che passano dall’aggregazione di aziende attive in settori complementari. Nel Nord Est le imprese coinvolte sono 1.971

Pmi che crescono grazie alla reteInternazionalizzazione e ricerca gli obiettivi primari. Settori: meccanica, manifatturiero

Il fenomeno delle reti d’impresa in Italia vale un fatturato aggregatodi 86 miliardi di euro

Chemil è nata nel 1992 da un’idea imprenditoriale

dei suoi cinque soci fondatori Walter Agostini, Onorio Ber-tazzo, Fausto Bisello, Giorgio Cognolato e Ennio Di Meo. Da sempre si occupa della di-stribuzione e della commer-cializzazione su tutto il ter-ritorio italiano di dispositivi medici monouso. In continua espansione, il catalogo di Chemil offre un’ampia gam-ma di prodotti, garantendo sempre ai clienti la massima qualità. “Il nostro catalogo - spiega Giorgio Cognolato, amministratore delegato di Chemil - è composto per il 90% da articoli che impor-tiamo dall’Estremo Oriente (soprattutto Cina, Malesia e Tailandia) e che distribuia-mo sul territorio nazionale per il 60% a Istituti di sanità pubblici e per il rimanente 40% a Istituti privati, studi dentistici, rivenditori medi-cali e professionali”. Priorita-ria per Chemil è l’assistenza al cliente. Da oltre vent’anni, gli elementi che differenziano l’azienda dalla concorrenza sono la capacità di ascolta-

re le richieste dei clienti e la vicinanza alle sue esigenze, intendendo con questo il rap-porto umano e professionale corretto, come basilare per creare solide partnership con essi. “La nostra rete di ven-dita - precisa Cognolato - ha come scopo l’assistenza totale al cliente: chi si serve da noi deve infatti sentirsi tutelato sulla qualità del prodotto sin da quando inizia il rapporto”. E da quando Chemil ha ini-

ziato la propria attività, que-sto è stato uno dei suoi cavalli di battaglia. L’azienda infatti non si limita a proporre sol-tanto confezioni di prodotti, ma completa l’offerta con un servizio pre e post vendita a tutto tondo. Tutta l’esperien-za dei cinque soci fondatori, tutti ex dipendenti di società operanti nel settore medicale, è stata messa a disposizio-ne della rete di vendita per portarla a un livello consono

alla filosofia aziendale di assi-stenza al cliente. “Due volte al mese - fa sapere Cognolato- organizziamo degli incontri per aggiornare la nostra forza vendita sulle novità presenti sul mercato e sui nuovi pro-dotti introdotti a catalogo pri-ma di renderli disponibili sul mercato. È anche l’occasione per scambiarci feedback e obiettivi”. Attualmente la for-za vendita di Chemil, com-posta da dieci unità, copre

capillarmente il nord Italia sia per il settore pubblico sia per quello privato. “Nelle re-stanti regioni del Paese parte-cipiamo attivamente ad aste e bandi di gara”- aggiunge Co-gnolato. Chemil e il proprio staff si contraddistinguono per professionalità, compe-tenza, serietà, entusiasmo e la passione che ognuno mette quotidianamente nel proprio lavoro, con l’obietti-vo di selezionare e proporre i

migliori prodotti del mercato al miglior prezzo e di fornire, ogni giorno, il servizio che più si avvicina alle esigenze e alle aspettative del cliente. Il plus di Chemil è da sem-pre quello di proporre, oltre al prodotto con la massima qualità al miglior prezzo, an-che una gamma di articoli più ampia possibile. Ciò grazie alla costante attenzione alle evoluzioni del mercato che fa sì infatti che sia sempre in grado di offrire innovazio-ni anche personalizzate alla propria clientela. Tuttavia, volendo stilare una classifica, il settore dei guanti monouso, sia per chirurgia sia per re-parto, è di gran lunga il core business dell’azienda perché rappresenta il 70% del fattu-rato. Chemil è oggi una realtà solida, che ha conseguito le certificazione Iso 9001:2008, En Iso 13485:2012, Ce G2 14 06 52657 015, Ce G2S 14 06 52657 014 e Bs Ohsas 18001:2007 del suo sistema di gestione a riprova della qualità del lavoro svolto. Ma è anche una società che con-tinua crescere e a espandersi e che è prossima a festeggiare i suoi primi 25 anni di attivi-tà. “Stiamo anche lavorando - conclude Cognolato- per ampliare la quota di attività di distribuzione che attual-mente abbiamo in Europa, principalmente nei mercati nell’Est”.

CHEMIL / Dal 1992 importa, distribuisce e commercializza dispositivi medici monouso nel nostro Paese con una rete vendita che punta su un servizio ad alto valore aggiunto

Assistenza totale dedicata al settore medicaleÈ il fiore all’occhiello del core business dell’azienda, referente per gli istituti sanitari italiani pubblici e privati

La sede di Chemil Dettaglio del magazzino di Chemil

4 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

CastelBrando, uno dei più

grandi Castelli d’Europa, si trova a metà strada tra Cortina e Vene-zia, tra le colline del prosecco a 400 metri s.l.m.Il primo castrum fu eretto in età romana, come struttura di con-trollo e difesa della Via Im-periale Claudia Augusta, che collegava l’Adriatico al nord Europa. CastelBrando è sta-ta una fortezza inespugnata a difesa del fronte Nord, soprat-tutto durante la Serenissima Repubblica Veneziana (1300-1797). Rimase di proprietà dei Conti Brandolini per 500 anni anni. Nel corso dei secoli co-nobbe una serie di ampliamen-ti, nel 1700 il castrum romano venne demolito e le sue pietre utilizzate per edificare la reggia patrizia. Nel 1997, quando or-mai necessitava di urgenti ope-re di intervento, CastelBrando venne acquistato dall’impren-ditore Massimo Colomban, fondatore di Permasteelisa, che dopo una imponente opera di

restauro sotto la supervisione dei bene culturali, lo ha ripor-tato al suo antico splendore.Ora Castelbrando è una strut-tura che, come nei tempi pas-sati, permette di soggiornare nell’hotel 4 stelle, di provare due differenti ristoranti (uno più informale, l’altro più clas-sico), di rilassarsi nel centro benessere dove un tempo sor-gevano i bagni romani, di fare riunioni in sale storiche del Cinquecento e Settecento in sale di nuova costruzione. Il centro congressi è strutturato in 7 sale e 3 teatri in grado di ospitare fino a 1.800 persone. Tutti gli spazi sono dotati di tecnologie tra le più avanzate (palco rialzato, cabine, tradut-tori, sala regia, maxi schermi

per tripla proie-zione…). Nume-rosi sono gli eventi ospitati ogni anno con aziende pro-venienti da ogni parte del mondo e che hanno fatto di Castelbrando il loro punto di ri-ferimento. Tutte le più importanti case automobilisti-

che hanno scelto il castello per la presentazione dei loro nuovi prodotti, oltre a case di moda, rinomate aziende nazionali e internazionali, ditte farma-ceutiche, università italiane e straniere, Ambrosetti con il Technology Forum. “Anno dopo anno - conclude Casa-grande Ivana, amministratore - si è creato il giusto mix che ci permette di offrire ogni tipo di servizio, in una struttura unica al mondo, dove vivere nella sto-ria senza rinunciare ai comfort moderni. Questo avviene gra-zie alla passione e all’impegno di una grande squadra, che ha l’obiettivo di continuare a cre-scere, e allo stesso tempo ha il piacere di far conoscere un ter-ritorio fuori dai soliti itinerari”.

Piace a case automobilistiche, al mondo della moda e ad aziende

Una location senza egualiCASTELBRANDO / Tra i più grandi d’Europa, offre servizi di alto livello

Scelte Vincenti

AGemona del Friuli, l’a-zienda Copetti Impianti

opera dal 1963 con serietà ed esperienza nell’impiantistica elettrica industriale, combi-nando le proprie competenze su impiantistica civile, im-pianti fotovoltaici, installa-zioni di telecamere e sistemi Tvcc, illuminazioni di grandi aree cabine di trasformazio-ne, domotica, automazione, cablaggi per trasmissione da-ti, nonché di impianti di mi-cro cogenerazione. L’azienda si occupa anche dell’installa-zione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici e di effi-cientamento energetico.Società a conduzione familia-re, Copetti Impianti opera at-traverso personale qualificato e altamente specializzato, for-mato sulle più moderne tec-niche impiantistiche, sulle più recenti tecnologie, sull’im-piego di materiali innovativi e sull’evoluzione normativa. Come unico interlocutore l’azienda è in grado di offrire le più vantaggiose offerte per il cliente. Sicurezza e presta-zione sono alla base di ogni soluzione progettata e rea-lizzata da Copetti Impianti,

Sono oltre duemila le installazioni nelle regioni del Nordest

Produrre ed efficientare l’energia

che segue in prima persona tutte le fasi di progettazioni e le realizzazioni dei lavori, of-frendo prezzi assolutamente vantaggiosi. Sul fronte delle energie rin-novabili, Copetti Impianti ha realizzato oltre 2.000 impianti fotovoltaici in Friuli Venezia Giulia e nelle vicine regio-ni del Veneto e del Trentino Alto Adige, ponendosi tra i pionieri e leader del settore. Tra le realizzazioni spiccano gli impianti posti sul palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Protezione Ci-vile, nonché importanti im-pianti presso edifici pubblici e aziende private. Di fonda-

mentale importanza sono le installazioni di impianti elettrici industriali e civili, di telecamere Tvcc, di illumina-zioni di grandi aree, di cabine di trasformazione, di domoti-ca e automazione, di trasmis-sione dati/voce e di micro cogenerazione. Tra i clienti, Copetti Impianti annovera i prosciuttifici di San Daniele, le acciaierie, le fabbriche del settore legno e tutto il settore privato.“Lavoriamo pensando al fu-turo” è lo slogan dell’azienda, che vede un futuro pulito e rispettoso per l’ambiente, nel quale l’energia deve essere un bene disponibile per tutti.

COPETTI IMPIANTI / L’azienda è leader nell’impiantistica civile e industriale

Dettaglio dell’impianto fotovoltaico con installazione mista verticale/obliqua/orizzontale realizzato presso il palazzo della Regione a Udine

Con 31 anni di attività nello stampaggio di ottone e pressofusione dell’alluminio

Gms è la riprova che la formula della “gestio-ne familiare” resta un’opzione vincente, ideale per consentire duttilità e velocità decisionale oggi imprescindibili per fare imprenditoria con successo. Oltre al fondatore dell’azienda vicentina Giacinto Trevisan, sono pre-senti come soci i figli Gianfranco, Ste-fano, Andrea, e le due sorelle Gabriella e Gigliola, responsabili amministrative. Già inserita in azienda anche la terza generazione. “Abbiamo così il controllo assoluto su tutti i punti focali - eviden-zia il fondatore - e ogni decisione vie-ne presa in tempo reale. Alla base della nostra longevità c’è innanzitutto una imprescindibile qualità dei prodotti. Ma oggi per fare imprenditoria non è più sufficiente possedere un unico know-how: la diversificazione è la necessità principale per una crescita equilibrata dell’azienda. Rivolgendosi a nicchie di mercato e non pretendendo di fare i ‘grandi numeri’ com’era possibile fare 20 anni fa si cementa una solidità che permette di crescere armoniosamente evitan-do spiacevoli sorprese”. Oltre allo stampaggio di ottone e la pressofusione dell’alluminio, che restano il “core business” di Gms, da 3 anni si svolgono all’interno di una nuova sede tutte le lavorazioni meccaniche dei propri prodotti. “Per fare ciò abbiamo investito in nuovi mac-chinari e immobili - continua Trevisan - sicché attualmente è operativo un nuovo capannone

esclusivamente dedicato alle lavorazioni mec-caniche. In questi mesi stiamo inoltre sepa-rando il reparto di pressofusione dal reparto ottone in una terza sede, avendo così tre realtà distinte che lavorano comunque in sinergia”. Tanti i settori toccati dai prodotti Gms: dall’au-tomotive alle elettropompe passando per rac-

corderia, cucine, compressoristica e contatti elettrici: con un bacino d’utenza così ampio e una squadra di 80 collaboratori ecco un 2015 da record. “Il 2016 segue l’andamento dell’anno prece-dente - conclude Trevisan - l’intenzione per il futuro è proseguire in un cammino di eccel-lenza che pone il servizio al cliente al centro della filosofia aziendale”.

Core business tra automotive, elettropompe e compressoristica

In famiglia per continuare a crescereGMS / Ad Arzignano (Vi), stampaggio di ottone e pressofusione dell’alluminio

La famiglia Trevisan

E ra una piccola rivendita alimentare di Padova e

oggi è uno dei big player della grande distribuzione nel Ve-neto, con 108 punti vendita di cui 105 nella regione di origi-ne e tre in Emilia Romagna. È la storia di Alì Supermercati, azienda a conduzione fami-liare profondamente radicata nel territorio. Un’azienda che fa profitti, ma che è ben con-sapevole del ruolo nella re-gione. La crescita del gruppo Alì, una media di 3 milioni di scontrini al mese e una quota di mercato del 17%, infatti, è da sempre caratterizzata da azioni di responsabilità sociale, per restituire van-taggi al territorio in termini solidarietà e di occupazione: sono 300 i nuovi assunti nel 2015 e 600 mila gli euro in-vestiti nella formazione del personale. Nel 2015, anche grazie al coinvolgimento di clienti e dipendenti nella rac-colta punti legata alle 560.000 carte fedeltà, Alì ha raccolto e devoluto oltre un milione di euro a sostegno di iniziative benefiche e sponsorizzazioni sociali alle comunità della Riviera del Brenta colpite dal

tornado, all’Istituto Onco-logico Veneto, al Banco ali-mentare e all’Ente Nazionale protezione animali della re-gione. Poi c’è il progetto “We love trees” con la messa a di-mora di 3.500 alberi. Queste e altre iniziative sono valse al presidente Francesco Ca-nella, classe 1931, numerosi riconoscimenti che vanno dal premio regionale per lo sviluppo economico al titolo di Padovano Eccellente, cit-tadino onorario del Comune (nativo) di Veggiano e il Si-gillo della città di Padova.“Di strada ne abbiamo fatta mol-ta da quando, nel 1971, il primo punto vendita con il marchio Alì raggiunse il fat-turato di 5 milioni di vecchie lire - commenta il Patron del Gruppo Alì, Francesco Ca-nella -. Oggi vogliamo condi-videre con tutto il personale dell’azienda gli importanti traguardi che abbiamo rag-giunto grazie alla fiducia che i clienti ripongono in noi. Per noi è importante ricambiare la loro stima e ringraziare i collaboratori che ogni gior-no sono impegnati in prima linea nel servizio al cliente”.

Promuove l’occupazione e ricambia con iniziative benefiche

La distribuzione alimenta il territorioALÌ SUPERMERCATI / Nata nel 1971 l’insegna conta 108 punti vendita

Francesco Canella, presidente di Alì Supermercati. La società è presente soprattutto nel Veneto

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 5Scelte Vincenti

Una storia solida, fatta di tradizione, lavoro, pensiero e Persone: è con questi va-lori che, nel 50° anniversa-rio dalla fondazione, CNA Vicenza si consolida come punto di riferimento per gli Artigiani e le PMI del terri-torio, traducendo la forza del “fare le cose insieme” in azioni concrete, servi-zi, opportunità, progetti. CNA Vicenza è parte del sistema CNA Nazionale, organizzazione che da 70 anni rappresenta e tutela gli interessi degli Artigia-ni, conta 8 sedi territoria-li - Bassano Del Grappa, Camisano Vicentino, Ca-stegnero, Molvena, Mon-tecchio Maggiore, Schio, Thiene e Valdagno - per garantire una rete capilla-re di strutture coordinate, sinergica e interconnessa, al servizio di PMI e cittadi-ni. “Il lavoro portato avanti dall’Associazione in 50 anni ha reso possibile la cresci-ta di CNA Vicenza fi no ad oggi, senza che venissero mai a mancare la voglia di migliorare e l’entusiasmo nell’affrontare le sfi de”, sottolinea Cinzia Fabris, Presidente provinciale CNA Vicenza. “Siamo sem-pre stati guidati dal cuore, soprattutto nei periodi più diffi cili, guardando al futu-ro come opportunità. Ora

i segni di ripresa ci sono, le aziende cominciano a muoversi e si respira un cauto ottimismo. CNA Vi-cenza ha visto incremen-tare del 10% il numero di Associati negli ultimi mesi: ciò dimostra che le Impre-se hanno fi ducia nell’As-sociazione, confermando la qualità del percorso di cambiamento intrapreso e anche che gli Artigiani hanno bisogno di avere al proprio fi anco chi li aiuta e li facilita nel caos della bu-rocrazia imposta dal siste-ma, nell’accesso al credito e nella condivisione delle loro iniziative”. Un’evolu-zione continua, quella di CNA Vicenza, che, per fe-steggiare il 50° e l’Assem-

blea annuale dei soci, si fa promotore di Open Design Italia 2016. “Dal 10 al 12 giugno la Basilica Palla-diana farà da cornice alla VI edizione di Open Design Italia, evento che permet-terà a designer, artigiani, artisti e creativi di esporre e vendere le proprie ope-re e di accedere ai nume-rosi servizi loro dedicati”, spiega Fabris. “L’edizio-ne 2016 prevede un ricco concorso a premi; CNA Vicenza offrirà il sostegno per l’implementazione di un prodotto, mettendo a disposizione del designer vincitore un’azienda arti-giana individuata dall’As-sociazione, che supporti le diverse fasi di produzione”.

Dal 10 al 12 giugno la Basilica Palladiana di Vicenza ospiterà la VI edizione di Open Design Italia, manifestazione - mostra-mercato sull’autoproduzione e il design di piccola serie, organizzata in collaborazione con CNA Vicenza. Dopo i “casting” attraverso 3 città - Milano, Roma e Napoli - i creativi e i designer selezionati potranno mostrare e vendere le proprie opere, accedere a servizi imprenditoriali loro dedicati e, soprattutto, vincere importanti premi. A giudicare i migliori prodotti, un Comitato scientifi co di spicco, che vede tra i nomi Marco Achilli, Direttore commerciale di Centostazioni Spa; Benedetto Marzullo, giornalista e caporedattore di Living; Fabio Benassi, designer e responsabile sviluppo prodotto della collezione borse e pelletteria di Twin Set; Luisa del Vecchio, stilista e consigliere CNA Fe-dermoda; Antonio Franceschini, responsabile Uffi cio Promozione e Mercato Internaziona-le CNA Nazionale; Margot Zanni, fondatrice e style director dell’e-commerce Dalani Home & Living e Mauro Simionato, consulente e art director, in rappresentanza di CNA Vicenza.

CNA Vicenza con gli Artigiani del futuroCNA Vicenza compie 50 anni: l’Associazione degli Artigiani vede positivo

CNA Vicenza promuove Open Design Italia 2016 Creatività in mostra in Basilica Palladiana

Cinzia Fabris, Presidente CNA Vicenza

Nuovo management e nuovi sviluppi per l’AssociazioneAlessandro Leone, piemontese, lau-rea in Economia all’Università di To-rino, da settembre 2015 è il nuovo Direttore di CNA Vicenza. Forte di un percorso professionale legato al mondo economico-fi nanziario e del-le PMI, vanta un impegno decennale in diversi progetti in ambito CNA, a livello nazionale e provinciale. Esper-to in gestione del credito alle PMI, negli ultimi 20 anni si è occupato di realizzazione e implementazione di piani industriali per lo sviluppo del business e di piani di ristrutturazio-ne aziendale per una primaria so-cietà di consulenza. Il cambiamento ai vertici di CNA Vicenza si inserisce appieno nel percorso di profondo rinnovamento intrapreso negli ulti-mi anni dall’Associazione vicentina. “CNA Vicenza è una realtà importan-te, inserita in un contesto produttivo forte e dinamico. Essere alla guida di un’Associazione così lungimirante e innovativa rappresenta per me un signifi cativo traguardo professionale e personale”, ha sottolineato Leone. “Con lo sviluppo del nuovo piano in-dustriale sono stati messi in campo una serie di investimenti conside-revoli, dalla realizzazione di speci-fi ci progetti per le singole Unioni di mestiere, all’attivazione di servizi specializzati a supporto delle PMI, puntando a creare nuove opportunità

di business per le imprese vicentine in Italia e all’estero”. “Per aiutare le nostre aziende a raggiungere risultati ottimali in termini di redditività, CNA Vicenza propone soluzioni innovative, mirate a razionalizzare il costo del lavoro e interventi di incremento dei ricavi aziendali. Nel primo trimestre

2016, con Sviluppo Artigiano, sono stati attivati circa 15 milioni di nuovi investimenti e ottimizzati i costi per le imprese per un valore di 2 milioni di euro. In attesa dei bandi di incentiva-zione in tema di diagnosi energetica, inoltre, sono state avviate specifi che attività di assessment aziendale per la ricerca di soluzioni mirate”.

Alessandro Leone, Direttore CNA Vicenza

4 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

CastelBrando, uno dei più

grandi Castelli d’Europa, si trova a metà strada tra Cortina e Vene-zia, tra le colline del prosecco a 400 metri s.l.m.Il primo castrum fu eretto in età romana, come struttura di con-trollo e difesa della Via Im-periale Claudia Augusta, che collegava l’Adriatico al nord Europa. CastelBrando è sta-ta una fortezza inespugnata a difesa del fronte Nord, soprat-tutto durante la Serenissima Repubblica Veneziana (1300-1797). Rimase di proprietà dei Conti Brandolini per 500 anni anni. Nel corso dei secoli co-nobbe una serie di ampliamen-ti, nel 1700 il castrum romano venne demolito e le sue pietre utilizzate per edificare la reggia patrizia. Nel 1997, quando or-mai necessitava di urgenti ope-re di intervento, CastelBrando venne acquistato dall’impren-ditore Massimo Colomban, fondatore di Permasteelisa, che dopo una imponente opera di

restauro sotto la supervisione dei bene culturali, lo ha ripor-tato al suo antico splendore.Ora Castelbrando è una strut-tura che, come nei tempi pas-sati, permette di soggiornare nell’hotel 4 stelle, di provare due differenti ristoranti (uno più informale, l’altro più clas-sico), di rilassarsi nel centro benessere dove un tempo sor-gevano i bagni romani, di fare riunioni in sale storiche del Cinquecento e Settecento in sale di nuova costruzione. Il centro congressi è strutturato in 7 sale e 3 teatri in grado di ospitare fino a 1.800 persone. Tutti gli spazi sono dotati di tecnologie tra le più avanzate (palco rialzato, cabine, tradut-tori, sala regia, maxi schermi

per tripla proie-zione…). Nume-rosi sono gli eventi ospitati ogni anno con aziende pro-venienti da ogni parte del mondo e che hanno fatto di Castelbrando il loro punto di ri-ferimento. Tutte le più importanti case automobilisti-

che hanno scelto il castello per la presentazione dei loro nuovi prodotti, oltre a case di moda, rinomate aziende nazionali e internazionali, ditte farma-ceutiche, università italiane e straniere, Ambrosetti con il Technology Forum. “Anno dopo anno - conclude Casa-grande Ivana, amministratore - si è creato il giusto mix che ci permette di offrire ogni tipo di servizio, in una struttura unica al mondo, dove vivere nella sto-ria senza rinunciare ai comfort moderni. Questo avviene gra-zie alla passione e all’impegno di una grande squadra, che ha l’obiettivo di continuare a cre-scere, e allo stesso tempo ha il piacere di far conoscere un ter-ritorio fuori dai soliti itinerari”.

Piace a case automobilistiche, al mondo della moda e ad aziende

Una location senza egualiCASTELBRANDO / Tra i più grandi d’Europa, offre servizi di alto livello

Scelte Vincenti

AGemona del Friuli, l’a-zienda Copetti Impianti

opera dal 1963 con serietà ed esperienza nell’impiantistica elettrica industriale, combi-nando le proprie competenze su impiantistica civile, im-pianti fotovoltaici, installa-zioni di telecamere e sistemi Tvcc, illuminazioni di grandi aree cabine di trasformazio-ne, domotica, automazione, cablaggi per trasmissione da-ti, nonché di impianti di mi-cro cogenerazione. L’azienda si occupa anche dell’installa-zione di stazioni di ricarica per veicoli elettrici e di effi-cientamento energetico.Società a conduzione familia-re, Copetti Impianti opera at-traverso personale qualificato e altamente specializzato, for-mato sulle più moderne tec-niche impiantistiche, sulle più recenti tecnologie, sull’im-piego di materiali innovativi e sull’evoluzione normativa. Come unico interlocutore l’azienda è in grado di offrire le più vantaggiose offerte per il cliente. Sicurezza e presta-zione sono alla base di ogni soluzione progettata e rea-lizzata da Copetti Impianti,

Sono oltre duemila le installazioni nelle regioni del Nordest

Produrre ed efficientare l’energia

che segue in prima persona tutte le fasi di progettazioni e le realizzazioni dei lavori, of-frendo prezzi assolutamente vantaggiosi. Sul fronte delle energie rin-novabili, Copetti Impianti ha realizzato oltre 2.000 impianti fotovoltaici in Friuli Venezia Giulia e nelle vicine regio-ni del Veneto e del Trentino Alto Adige, ponendosi tra i pionieri e leader del settore. Tra le realizzazioni spiccano gli impianti posti sul palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Protezione Ci-vile, nonché importanti im-pianti presso edifici pubblici e aziende private. Di fonda-

mentale importanza sono le installazioni di impianti elettrici industriali e civili, di telecamere Tvcc, di illumina-zioni di grandi aree, di cabine di trasformazione, di domoti-ca e automazione, di trasmis-sione dati/voce e di micro cogenerazione. Tra i clienti, Copetti Impianti annovera i prosciuttifici di San Daniele, le acciaierie, le fabbriche del settore legno e tutto il settore privato.“Lavoriamo pensando al fu-turo” è lo slogan dell’azienda, che vede un futuro pulito e rispettoso per l’ambiente, nel quale l’energia deve essere un bene disponibile per tutti.

COPETTI IMPIANTI / L’azienda è leader nell’impiantistica civile e industriale

Dettaglio dell’impianto fotovoltaico con installazione mista verticale/obliqua/orizzontale realizzato presso il palazzo della Regione a Udine

Con 31 anni di attività nello stampaggio di ottone e pressofusione dell’alluminio

Gms è la riprova che la formula della “gestio-ne familiare” resta un’opzione vincente, ideale per consentire duttilità e velocità decisionale oggi imprescindibili per fare imprenditoria con successo. Oltre al fondatore dell’azienda vicentina Giacinto Trevisan, sono pre-senti come soci i figli Gianfranco, Ste-fano, Andrea, e le due sorelle Gabriella e Gigliola, responsabili amministrative. Già inserita in azienda anche la terza generazione. “Abbiamo così il controllo assoluto su tutti i punti focali - eviden-zia il fondatore - e ogni decisione vie-ne presa in tempo reale. Alla base della nostra longevità c’è innanzitutto una imprescindibile qualità dei prodotti. Ma oggi per fare imprenditoria non è più sufficiente possedere un unico know-how: la diversificazione è la necessità principale per una crescita equilibrata dell’azienda. Rivolgendosi a nicchie di mercato e non pretendendo di fare i ‘grandi numeri’ com’era possibile fare 20 anni fa si cementa una solidità che permette di crescere armoniosamente evitan-do spiacevoli sorprese”. Oltre allo stampaggio di ottone e la pressofusione dell’alluminio, che restano il “core business” di Gms, da 3 anni si svolgono all’interno di una nuova sede tutte le lavorazioni meccaniche dei propri prodotti. “Per fare ciò abbiamo investito in nuovi mac-chinari e immobili - continua Trevisan - sicché attualmente è operativo un nuovo capannone

esclusivamente dedicato alle lavorazioni mec-caniche. In questi mesi stiamo inoltre sepa-rando il reparto di pressofusione dal reparto ottone in una terza sede, avendo così tre realtà distinte che lavorano comunque in sinergia”. Tanti i settori toccati dai prodotti Gms: dall’au-tomotive alle elettropompe passando per rac-

corderia, cucine, compressoristica e contatti elettrici: con un bacino d’utenza così ampio e una squadra di 80 collaboratori ecco un 2015 da record. “Il 2016 segue l’andamento dell’anno prece-dente - conclude Trevisan - l’intenzione per il futuro è proseguire in un cammino di eccel-lenza che pone il servizio al cliente al centro della filosofia aziendale”.

Core business tra automotive, elettropompe e compressoristica

In famiglia per continuare a crescereGMS / Ad Arzignano (Vi), stampaggio di ottone e pressofusione dell’alluminio

La famiglia Trevisan

E ra una piccola rivendita alimentare di Padova e

oggi è uno dei big player della grande distribuzione nel Ve-neto, con 108 punti vendita di cui 105 nella regione di origi-ne e tre in Emilia Romagna. È la storia di Alì Supermercati, azienda a conduzione fami-liare profondamente radicata nel territorio. Un’azienda che fa profitti, ma che è ben con-sapevole del ruolo nella re-gione. La crescita del gruppo Alì, una media di 3 milioni di scontrini al mese e una quota di mercato del 17%, infatti, è da sempre caratterizzata da azioni di responsabilità sociale, per restituire van-taggi al territorio in termini solidarietà e di occupazione: sono 300 i nuovi assunti nel 2015 e 600 mila gli euro in-vestiti nella formazione del personale. Nel 2015, anche grazie al coinvolgimento di clienti e dipendenti nella rac-colta punti legata alle 560.000 carte fedeltà, Alì ha raccolto e devoluto oltre un milione di euro a sostegno di iniziative benefiche e sponsorizzazioni sociali alle comunità della Riviera del Brenta colpite dal

tornado, all’Istituto Onco-logico Veneto, al Banco ali-mentare e all’Ente Nazionale protezione animali della re-gione. Poi c’è il progetto “We love trees” con la messa a di-mora di 3.500 alberi. Queste e altre iniziative sono valse al presidente Francesco Ca-nella, classe 1931, numerosi riconoscimenti che vanno dal premio regionale per lo sviluppo economico al titolo di Padovano Eccellente, cit-tadino onorario del Comune (nativo) di Veggiano e il Si-gillo della città di Padova.“Di strada ne abbiamo fatta mol-ta da quando, nel 1971, il primo punto vendita con il marchio Alì raggiunse il fat-turato di 5 milioni di vecchie lire - commenta il Patron del Gruppo Alì, Francesco Ca-nella -. Oggi vogliamo condi-videre con tutto il personale dell’azienda gli importanti traguardi che abbiamo rag-giunto grazie alla fiducia che i clienti ripongono in noi. Per noi è importante ricambiare la loro stima e ringraziare i collaboratori che ogni gior-no sono impegnati in prima linea nel servizio al cliente”.

Promuove l’occupazione e ricambia con iniziative benefiche

La distribuzione alimenta il territorioALÌ SUPERMERCATI / Nata nel 1971 l’insegna conta 108 punti vendita

Francesco Canella, presidente di Alì Supermercati. La società è presente soprattutto nel Veneto

EventiLunedì 9 maggio 20166 Fare impresa a Nordest Scelte Vincenti

Nekos nasce nel 2004 quando Giuliano Gal-

liazzo, assieme alla figlia Marta e ad alcuni soci, decide di creare una realtà aziendale volta a sviluppare soluzioni tecnologicamente innovative nel campo dell’home auto-mation civile e industriale. “Siamo un’azienda dinami-ca, l’unica nel settore che fa dell’automazione per serra-menti finalizzata ai sistemi di evacuazione fumo e calore e ai sistemi di ventilazione naturale, il suo core business - dichiara Giuliano Galliaz-zo - Con il tempo questo ap-proccio ha permesso di dare vita a una gamma completa di prodotti all’avanguardia che oggi sono il punto di for-za della nostra produzione. Grazie anche a brevetti come il ‘Syncro³’ che permette il montaggio fino a 8 macchine su un unico serramento di grandi dimensioni, abbiamo aperto le nostre porte ai mer-cati internazionali e abbiamo in serbo progetti ambiziosi”. Per dimensione, estetica, ver-satilità di utilizzo e avanzate tecnologie elettroniche di co-mando e di controllo, oggi le

automazioni per serramenti Nekos sono presenti in tutto il mondo, tra le più grandi costruzioni realizzate negli ultimi anni. “È un dato che ci rende orgogliosi e ci motiva a migliorare sempre di più - dice Galliazzo - Per Nekos la scelta vincente è stata la con-tinua ricerca di nuovi concet-ti costruttivi, di materiali e processi produttivi innovativi e di un’elevata tecnologia con l’obiettivo di offrire qualità, semplici soluzioni applicative e un ineguagliabile rapporto qualità/prezzo”. L’azienda è sempre di più orientata ver-

so lo sviluppo dell’home au-tomation per l’integrazione dei prodotti nel mondo della domotica: “L’automazione di una finestra può essere re-sa indipendente attraverso la combinazione di prodot-ti cosiddetti ‘autonomi’ che sfruttano l’energia solare e dei sensori atmosferici - afferma Galliazzo - In questo conte-sto, il nostro obiettivo è quel-lo di contribuire a rendere la vita sempre più semplice, sicura, libera da condiziona-menti. Anche se lontano da casa la situazione resta sem-pre sotto controllo”.

Con il brevetto Syncro3, fino a 8 macchine su un’unica struttura

Avanguardia hi-tech per serramentiNEKOS / Le automazioni dell’azienda sono presenti oggi in tutto il mondo

Giuliano Galliazzo, titolare di Nekos

A Malcesine, affacciato di-rettamente sulle Rive del

lago di Garda, si trova l’Hotel Spa Bellevue San Lorenzo, raffinata e moderna struttu-ra 4 stelle. L’albergo si carat-terizza per essere costituito da un complesso di alcune ville storiche circondate dal parco della Magnolia, dove lauro, olivi, cipressi e le stesse magnolie si ergono affiancati da opere di scultori italiani e internazionali. Nel parco si trova anche la bellissima piscina infinity, che sembra congiungersi direttamente al lago. L’Hotel Spa Bellevue

San Lorenzo mette a disposi-zione degli ospiti 53 camere dotate di ogni comfort, situa-te nelle ville del parco, quasi tutte con balcone o terrazza vista lago. Sono disponibili anche alcune suite: Bellevue (di circa 60 mq), in stile mo-derno, è all’interno della villa nuova, ha un grande balcone affacciato sul lago e su Mal-cesine e una terrazza privata (circa 40 mq) situata al piano superiore; San Lorenzo, in stile Liberty è situata invece nell’antica villa Gruber, ha un’ampia terrazza che si af-faccia frontalmente sul lago

e un balcone nello studio, che guarda verso il lago e il parco della Magnolia. Ci so-no anche nove junior suite (con superficie minima di 30 mq) tutte dotate di balcone oppure terrazza, angolo stu-dio e con una stupenda vista sul lago di Garda. Gli Ospiti dell’Hotel Bellevue San Lo-renzo possono rilassarsi nel centro benessere per ritro-vare il proprio equilibrio psi-cofisico, grazie a una sauna, un bagno turco, una doccia emozionale con cromote-rapia e una Cabina del Sale con trattamento di iodiote-rapia. Sono presenti anche un corner tisaneria e un’area relax. Il ristorante dell’Hotel propone ai clienti una cucina internazionale basata su pro-dotti del territorio. I cuochi riservano un particolare ri-guardo alla clientela celiaca, con intolleranze alimentari e vegetariana, proponendo so-luzioni per tutti i gusti e tutte le esigenze. Gli amanti del vino possono scegliere all’in-terno di una ricca selezione di etichette locali e non, cu-stodite tutte nella bellissima cantina dell’albergo.

Elegante complesso di ville storiche immerse nel verde

Arte e natura, 4 stelle vista lagoHOTEL SPA BELLEVUE SAN LORENZO / Comfort e relax con gusto

L’Hotel Spa Bellevue San Lorenzo, Malcesine, Lago di Garda

dell’azienda - prosegue Gian-luigi Fongi - Ma il nuovo che avanza è rappresentato dall’accordo di collaborazio-ne con la Kalmar, siglato nel 2015”. Kalmar, società che fa parte di Cargotec, da più di 100 anni produce carrelli elevatori di grandi portate e sviluppa prodotti, sistemi e soluzioni per ottimizzare il cargo handling.Risale all’inizio del nuovo millennio la decisione di tra-sferire la Fongi in una nuova sede, sempre a Marghera, in via dell’Avena 24. “L’edificio è all’avanguardia con le nuove

FONGI / Il core business è nel noleggio di carrelli elevatori, piattaforme aeree e autogru. La chiave del successo nelle partnership strategiche

Sempre più in alto per vocazione

esigenze del settore logistico - dichiara Maurizio Fongi, che si occupa del ramo car-relli elevatori - Sorge su un area 1500 mq tra esposizione, uffici, officina, magazzino ed è stato concepito in un’ottica di costante miglioramento”. La Fongi è un’azienda mo-derna, che vanta un team dinamico composto da pro-fessionisti del settore, con al vertice i due fratelli Gianluigi e Maurizio, che si occupano, insieme ai loro più stretti col-laboratori direttamente del ramo commerciale.Per il service vi è un respon-

sabile assistenza, coadiuvato da uno staff di tecnici manu-tentori, in costante formazio-ne, supportato da personale qualificato per la vendita di ricambi.Forte dell’esperienza matu-rata negli anni, la Fongi è in grado di gestire con compe-tenza il parco macchine del cliente sia in termini tecnici che economici. In caso di ur-genza, i ricambi originali dei più importanti marchi del settore possono essere con-segnati entro 24 ore dall’or-dine, in modo da ridurre al minimo il disagio da fermo macchina. La gamma a di-sposizione è molto vasta e comprende attrezzature per la movimentazione (forche, traslatori, posizionatori for-che, pinze), batterie e rad-drizzatori, ricambi a stock per carrelli elevatori. “Sono lontani anni luce i tempi in cui la vendita rap-presentava solo la conclu-sione di una trattativa da parte del rappresentante con la valigetta - dichiarano Gianluigi e Maurizio - Oggi l’e-commerce sta prendendo piede anche in un settore co-me quello dei mezzi di solle-vamento, nonostante spesso si voglia toccare con mano il prodotto. E anche la Fongi si aggiorna. Siamo certi che finché ci vorranno uomini per riparare i mezzi e i mezzi per scaricare e caricare mer-ci, nessun computer potrà sostituire la nostra attività”.

Vasto il parco mezzi e completa la gamma di attrezzature per la movimentazione. Ricambi entro le 24 ore

Era il 1960 quando Franco Fongi decise di aprire a

Mestre un‘agenzia di vendi-ta della Ormig Autogru di Ovada. In quegli anni quasi nessuno sapeva cosa fosse un’autogru e solo l’intrapren-denza e un po’ di incoscienza lo spinsero ad affrontare la nuova avventura.I principali porti di Venezia e Trieste, le aziende ad es-si collegate e le imprese più importanti furono il terreno su cui Franco Fongi operò, distinguendosi per la sua grande serietà commerciale e per la qualità del prodotto rappresentato.Il 1985 è un anno decisivo per l’azienda: con l’entrata dei figli Gianluigi e Maurizio viene costituita la Fongi srl. “La nostra prima sede, con uffici e officina a Marghera, venne creata allo scopo di offrire alla clientela, oltre al prodotto, un adeguato servi-zio di assistenza tecnica - rac-conta Gianluigi Fongi, che in azienda si occupa del ramo amministrativo e di quel-lo commerciale per quanto concerne le autogru e le piat-

taforme aeree - Decidemmo inoltre di ampliare la gamma dei prodotti offerti con la vendita dei carrelli elevatori, dando così il via a una col-laborazione con la Still Italia che dura ormai da 31 anni. Per far fronte alle crescenti richieste del mercato, ci dedi-cammo anche alla commer-cializzazione e al noleggio di piattaforme aeree, autocarra-te semoventi e verticali”. Gli anni passano. Racco-gliendo l’eredità paterna, Gianluigi e Maurizio Fongi si impegnano con grande

determinazione a far cresce-re l’azienda sia in termini di fatturato che di addetti, riu-scendo a soddisfare in pieno le esigenze di una sempre più ampia e diversificata cliente-la.Oggi il core business è rap-presentato dal noleggio di carrelli elevatori, piattaforme aeree e autogru ed è disponi-bile una grossa flotta di mac-chine.“I binomi consolidati con Ormig autogru e OM Still carrelli elevatori, danno continuità all’immagine

Gianluigi e Maurizio Fongi

Lo stabilimento della Fongi a Marghera

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 7

EVERELCase History

Ogni volta che il consu-matore accende un qua-

lunque elettrodomestico, dalla macchina per il caffè al phon, dalla cappa al forno, adopera un interruttore che proba-bilmente è stato prodotto dal Gruppo Everel. L’azienda, che ha sede a Valeggio sul Mincio, a pochi chilometri da Vero-na, è infatti specializzata nella produzione di componenti elettromeccanici ed elettroni-ci per produttori di piccoli e grandi elettrodomestici e per l’industria manifatturiera. I suoi marchi hanno una noto-rietà, riconoscibilità e storia importanti, nel settore: Molve-no, Dreefs, Giem, Kautt&Bux and Signal Lux rappresentano, infatti, l’alta qualità italiana nel settore. Il Gruppo - che produ-ce principalmente, a livello di volumi, interruttori, selettori e motori - ha una vocazione internazionale: 600 sono i suoi dipendenti, tre gli stabilimenti produttivi, in Italia, Germania e Romania. Negli anni sono stati depositati ben 89 brevetti internazionali e 36 marchi re-gistrati. 100 milioni sono i pro-dotti finiti ogni anno. L’area di business degli elettrodomesti-

Core business è l’area elettrodomestici, ma cresce anche il settore automotive

La sfida del futuro è nell’Internet of Things

ci, spiega la general manager Cecilia Accampi: “Rappresen-ta la principale divisione del Gruppo. L’offerta comprende interruttori e segnalatori lu-minosi, selettori ed encoder, motori e pressostati. La società opera con i principali player mondiali del settore dei grandi e piccoli elettrodomestici, tra cui Bsh, Electrolux, Whirlpo-ol-Indesit, Elica e Vitamix”. Nel business automotive, Everel realizza invece componenti quali interruttori per il con-trollo dell’apertura delle porte o varianti di interruttori per

abitacolo. Il Gruppo Everel ha rapporti diretti con Volkswa-gen e con il gruppo Valeo, il quale a propria volta fornisce componenti a case automobi-listiche quali Peugeot-Citroen, Renault, Opel, Toyota, Fiat, Bmw, Ford, Mercedes-Benz. L’automotive rappresenta una percentuale contenuta del business complessivamente sviluppato dalla società. “Le prospettive di crescita oggi sono però interessanti, al pun-to che nel 2015 il Gruppo ha ottenuto la certificazione Iso Ts per proporsi come Tier1, cioè fornitore diretto delle principali case automobilisti-che”. Solo un’azienda con una importante solidità finanzia-ria – unitamente ad altissime competenze, standard qua-litativi e rigore elevato - può entrare con successo in questo mercato, nel quale i tempi sono molto dilatati: dalla commessa alla messa in produzione pos-sono trascorrere anche più an-ni. Come si riesce a competere, con valori, persone, strumenti, in un mercato così articolato? Imparando a osservare le sue necessità. “Dunque crescen-do in sintonia con i clienti. La produzione del Gruppo è solo in parte di massa: abbiamo, infatti, iniziato a percorrere un’altra direzione, perché sem-pre più i clienti chiedono un unico fornitore per il sub-as-semblato. Noi ci proponiamo oggi con questa veste, che non prevede solo una produzione standardizzata. La relazione è così diventata quotidiana sia con gli uffici acquisti dei nostri clienti, che con gli uffici tecnici, con i quali si lavora e si colla-bora per risolvere situazioni anche complesse. Non è più il singolo interruttore ‘on-off’ a ingaggiarci, ma progetti che

coinvolgono anche partner specializzati in ambito elettrico o software”. Mentre un tempo il costo unitario dei prodotti a stock era nell’ordine di qualche centesimo, oggi un sub-assem-blato può arrivare a costare anche qualche decina di euro: “Un cambiamento importante, questo, nell’ottica della piena soddisfazione delle nuove esi-genze dei clienti”. Se si entra nel cuore del Gruppo Everel, si scopre che la cabina di regia è ancorata a Valeggio sul Min-cio, ma il processo produttivo è dislocato su più sedi: i metalli provengono dalla Germania (da Dreef, centro di eccellenza per la tranciatura); lo stampag-gio è di competenza della sede italiana e di quella romena, mentre l’assemblaggio auto-matico avviene a Valeggio e quello manuale in Romania. “In questo modo attingiamo al meglio - a livello di competen-ze e tecnologie - che l’Europa possa offrire”. Da un punto di vista di struttura produttiva, una forte integrazione vertica-le permette al Gruppo di mo-nitorare tutte le fasi produttive, dalla materia prima al prodot-to finito, garantendo lo svilup-po tecnologico e una qualità accuratamente controllata. “Nonostante le dimensioni di piccola-media industria, ab-biamo la complessità e quindi la competenza - in tutte le aree, ricerca e sviluppo, industrializ-zazione, qualità, acquisti - pro-pria di una grande industria, con una catena produttiva che parte dallo stampaggio plastica e dalla tranciatura del metal-lo, fino alle fasi di assemblag-gio”. La general manager tiene inoltre a precisare che le scelte operate dall’attuale proprietà sono sempre state ispirate a una logica industriale, nell’in-tento di accrescere la competi-tività del Gruppo, preservando la marginalità e i dipendenti.

Presidio totale delle questioni finanziarie, trasparenza, atten-zione al mercato: l’eccellenza di Everel si dimostra in questi elementi, ma anche nella forza del gruppo e nella capacità che questo ha avuto, pur in anni travagliati, di innovare, di far evolvere cioè prodotti già soli-di e performanti, per adattarli alle nuove richieste dei clienti. “La nostra chiave - precisa la general manager - è trasforma-re la difficoltà in opportunità concrete di business. A ben ve-dere, la principale ragione del successo tecnico nel recente passato e, crediamo, anche nel futuro, è l’approccio multidi-sciplinare al prodotto e al mer-cato: meccanica, elettronica, software. Tutti questi fattori, insieme, sono punto di forza ed elemento differenziante.

Senza dimenticare che il made in Europe è sempre garanzia di qualità e affidabilità. E che la concorrenza cinese, pur pres-sante, deve essere affrontata su campi diversi dalla mera guer-ra dei prezzi, per competere su qualità, flessibilità e capacità di innovare”. Cosa c’è, nel futuro di Everel? Oltre alla costante innovazione di prodotto, di certo un forte interesse nei confronti della Meccatronica e dello Iot, l’Internet of Things (si pensi agli elettrodomesti-ci, alla domotica, a tutti quei settori in cui gli oggetti mec-canici possono dialogare tra loro). “La sfida non potrà non essere colta. Oggi alcuni dei nostri prodotti - come i motori Brushless - sono già utilizzati per rispondere a queste richie-ste del mercato”.

Una vincente scommessa managerialeOggi Everel fattura 45 milioni di euro con un utile netto di oltre il 5%. È un’azienda solida, trasparente, che condivide con tutti gli stakeholder la situazione della società, passo dopo passo. Dalle ceneri della crisi finanziaria è nata, nel 2010, la nuova Everel, con l’ingresso di un imprenditore trentino di comprovata esperienza, il Cavaliere del Lavoro Enrico Zobele. Il presidente e amministratore delegato di Everel ha colto questa nuova sfida coinvolgendo un ami-co storico, l’imprenditore milanese Massimo Forlani, con l’intento di ridare vigore a una piccola azienda con una grande storia e notevoli potenzialità. Grazie alla sua im-pronta industriale e al suo impegno, l’azienda di Valeggio è potuta ripartire; ha ritrovato la propria identità e rilan-ciato i propri brand ancora apprezzati sul mercato. Zobele imprime la direzione e guida l’azienda, contando sulle ca-pacità manageriali dei propri collaboratori.

Il futuro parla, in casa Everel, certamente la lingua ameri-cana. “Il nostro mercato di riferimento è prevalentemente

europeo - spiega la general manager - ma stiamo con interes-se guardando al mercato statunitense degli elettrodomestici, impressionante per grandezza e volumi espressi. Abbiamo iniziato un piano di sviluppo che prevede la presenza di un nuovo agente che curerà la rete di vendita per Stati Uniti e Messico affiancato allo storico distributore e supportato da un nostro key account manager residente nel Paese. Un primo passo verso la creazione di una nostra unità locale”.

Primi passi in Usa e Messico

Il presidente e amministratore delegato Enrico Zobele e la general manager Cecilia Accampi

Il management del Gruppo Everel

Il motore Brushless, utilizzato nell’Internet of Things

I componenti elettromeccanici ed elettronici del Gruppo Everel garantiscono qualità e servizio agli elettrodomestici e all’automotive

Scelte VincentiEventiLunedì 9 maggio 20166 Fare impresa a Nordest Scelte Vincenti

Nekos nasce nel 2004 quando Giuliano Gal-

liazzo, assieme alla figlia Marta e ad alcuni soci, decide di creare una realtà aziendale volta a sviluppare soluzioni tecnologicamente innovative nel campo dell’home auto-mation civile e industriale. “Siamo un’azienda dinami-ca, l’unica nel settore che fa dell’automazione per serra-menti finalizzata ai sistemi di evacuazione fumo e calore e ai sistemi di ventilazione naturale, il suo core business - dichiara Giuliano Galliaz-zo - Con il tempo questo ap-proccio ha permesso di dare vita a una gamma completa di prodotti all’avanguardia che oggi sono il punto di for-za della nostra produzione. Grazie anche a brevetti come il ‘Syncro³’ che permette il montaggio fino a 8 macchine su un unico serramento di grandi dimensioni, abbiamo aperto le nostre porte ai mer-cati internazionali e abbiamo in serbo progetti ambiziosi”. Per dimensione, estetica, ver-satilità di utilizzo e avanzate tecnologie elettroniche di co-mando e di controllo, oggi le

automazioni per serramenti Nekos sono presenti in tutto il mondo, tra le più grandi costruzioni realizzate negli ultimi anni. “È un dato che ci rende orgogliosi e ci motiva a migliorare sempre di più - dice Galliazzo - Per Nekos la scelta vincente è stata la con-tinua ricerca di nuovi concet-ti costruttivi, di materiali e processi produttivi innovativi e di un’elevata tecnologia con l’obiettivo di offrire qualità, semplici soluzioni applicative e un ineguagliabile rapporto qualità/prezzo”. L’azienda è sempre di più orientata ver-

so lo sviluppo dell’home au-tomation per l’integrazione dei prodotti nel mondo della domotica: “L’automazione di una finestra può essere re-sa indipendente attraverso la combinazione di prodot-ti cosiddetti ‘autonomi’ che sfruttano l’energia solare e dei sensori atmosferici - afferma Galliazzo - In questo conte-sto, il nostro obiettivo è quel-lo di contribuire a rendere la vita sempre più semplice, sicura, libera da condiziona-menti. Anche se lontano da casa la situazione resta sem-pre sotto controllo”.

Con il brevetto Syncro3, fino a 8 macchine su un’unica struttura

Avanguardia hi-tech per serramentiNEKOS / Le automazioni dell’azienda sono presenti oggi in tutto il mondo

Giuliano Galliazzo, titolare di Nekos

A Malcesine, affacciato di-rettamente sulle Rive del

lago di Garda, si trova l’Hotel Spa Bellevue San Lorenzo, raffinata e moderna struttu-ra 4 stelle. L’albergo si carat-terizza per essere costituito da un complesso di alcune ville storiche circondate dal parco della Magnolia, dove lauro, olivi, cipressi e le stesse magnolie si ergono affiancati da opere di scultori italiani e internazionali. Nel parco si trova anche la bellissima piscina infinity, che sembra congiungersi direttamente al lago. L’Hotel Spa Bellevue

San Lorenzo mette a disposi-zione degli ospiti 53 camere dotate di ogni comfort, situa-te nelle ville del parco, quasi tutte con balcone o terrazza vista lago. Sono disponibili anche alcune suite: Bellevue (di circa 60 mq), in stile mo-derno, è all’interno della villa nuova, ha un grande balcone affacciato sul lago e su Mal-cesine e una terrazza privata (circa 40 mq) situata al piano superiore; San Lorenzo, in stile Liberty è situata invece nell’antica villa Gruber, ha un’ampia terrazza che si af-faccia frontalmente sul lago

e un balcone nello studio, che guarda verso il lago e il parco della Magnolia. Ci so-no anche nove junior suite (con superficie minima di 30 mq) tutte dotate di balcone oppure terrazza, angolo stu-dio e con una stupenda vista sul lago di Garda. Gli Ospiti dell’Hotel Bellevue San Lo-renzo possono rilassarsi nel centro benessere per ritro-vare il proprio equilibrio psi-cofisico, grazie a una sauna, un bagno turco, una doccia emozionale con cromote-rapia e una Cabina del Sale con trattamento di iodiote-rapia. Sono presenti anche un corner tisaneria e un’area relax. Il ristorante dell’Hotel propone ai clienti una cucina internazionale basata su pro-dotti del territorio. I cuochi riservano un particolare ri-guardo alla clientela celiaca, con intolleranze alimentari e vegetariana, proponendo so-luzioni per tutti i gusti e tutte le esigenze. Gli amanti del vino possono scegliere all’in-terno di una ricca selezione di etichette locali e non, cu-stodite tutte nella bellissima cantina dell’albergo.

Elegante complesso di ville storiche immerse nel verde

Arte e natura, 4 stelle vista lagoHOTEL SPA BELLEVUE SAN LORENZO / Comfort e relax con gusto

L’Hotel Spa Bellevue San Lorenzo, Malcesine, Lago di Garda

dell’azienda - prosegue Gian-luigi Fongi - Ma il nuovo che avanza è rappresentato dall’accordo di collaborazio-ne con la Kalmar, siglato nel 2015”. Kalmar, società che fa parte di Cargotec, da più di 100 anni produce carrelli elevatori di grandi portate e sviluppa prodotti, sistemi e soluzioni per ottimizzare il cargo handling.Risale all’inizio del nuovo millennio la decisione di tra-sferire la Fongi in una nuova sede, sempre a Marghera, in via dell’Avena 24. “L’edificio è all’avanguardia con le nuove

FONGI / Il core business è nel noleggio di carrelli elevatori, piattaforme aeree e autogru. La chiave del successo nelle partnership strategiche

Sempre più in alto per vocazione

esigenze del settore logistico - dichiara Maurizio Fongi, che si occupa del ramo car-relli elevatori - Sorge su un area 1500 mq tra esposizione, uffici, officina, magazzino ed è stato concepito in un’ottica di costante miglioramento”. La Fongi è un’azienda mo-derna, che vanta un team dinamico composto da pro-fessionisti del settore, con al vertice i due fratelli Gianluigi e Maurizio, che si occupano, insieme ai loro più stretti col-laboratori direttamente del ramo commerciale.Per il service vi è un respon-

sabile assistenza, coadiuvato da uno staff di tecnici manu-tentori, in costante formazio-ne, supportato da personale qualificato per la vendita di ricambi.Forte dell’esperienza matu-rata negli anni, la Fongi è in grado di gestire con compe-tenza il parco macchine del cliente sia in termini tecnici che economici. In caso di ur-genza, i ricambi originali dei più importanti marchi del settore possono essere con-segnati entro 24 ore dall’or-dine, in modo da ridurre al minimo il disagio da fermo macchina. La gamma a di-sposizione è molto vasta e comprende attrezzature per la movimentazione (forche, traslatori, posizionatori for-che, pinze), batterie e rad-drizzatori, ricambi a stock per carrelli elevatori. “Sono lontani anni luce i tempi in cui la vendita rap-presentava solo la conclu-sione di una trattativa da parte del rappresentante con la valigetta - dichiarano Gianluigi e Maurizio - Oggi l’e-commerce sta prendendo piede anche in un settore co-me quello dei mezzi di solle-vamento, nonostante spesso si voglia toccare con mano il prodotto. E anche la Fongi si aggiorna. Siamo certi che finché ci vorranno uomini per riparare i mezzi e i mezzi per scaricare e caricare mer-ci, nessun computer potrà sostituire la nostra attività”.

Vasto il parco mezzi e completa la gamma di attrezzature per la movimentazione. Ricambi entro le 24 ore

Era il 1960 quando Franco Fongi decise di aprire a

Mestre un‘agenzia di vendi-ta della Ormig Autogru di Ovada. In quegli anni quasi nessuno sapeva cosa fosse un’autogru e solo l’intrapren-denza e un po’ di incoscienza lo spinsero ad affrontare la nuova avventura.I principali porti di Venezia e Trieste, le aziende ad es-si collegate e le imprese più importanti furono il terreno su cui Franco Fongi operò, distinguendosi per la sua grande serietà commerciale e per la qualità del prodotto rappresentato.Il 1985 è un anno decisivo per l’azienda: con l’entrata dei figli Gianluigi e Maurizio viene costituita la Fongi srl. “La nostra prima sede, con uffici e officina a Marghera, venne creata allo scopo di offrire alla clientela, oltre al prodotto, un adeguato servi-zio di assistenza tecnica - rac-conta Gianluigi Fongi, che in azienda si occupa del ramo amministrativo e di quel-lo commerciale per quanto concerne le autogru e le piat-

taforme aeree - Decidemmo inoltre di ampliare la gamma dei prodotti offerti con la vendita dei carrelli elevatori, dando così il via a una col-laborazione con la Still Italia che dura ormai da 31 anni. Per far fronte alle crescenti richieste del mercato, ci dedi-cammo anche alla commer-cializzazione e al noleggio di piattaforme aeree, autocarra-te semoventi e verticali”. Gli anni passano. Racco-gliendo l’eredità paterna, Gianluigi e Maurizio Fongi si impegnano con grande

determinazione a far cresce-re l’azienda sia in termini di fatturato che di addetti, riu-scendo a soddisfare in pieno le esigenze di una sempre più ampia e diversificata cliente-la.Oggi il core business è rap-presentato dal noleggio di carrelli elevatori, piattaforme aeree e autogru ed è disponi-bile una grossa flotta di mac-chine.“I binomi consolidati con Ormig autogru e OM Still carrelli elevatori, danno continuità all’immagine

Gianluigi e Maurizio Fongi

Lo stabilimento della Fongi a Marghera

EventiLunedì 9 maggio 20168 Fare impresa a Nordest Scelte Vincenti

La rinascita del fotovoltaico comincia dallericariche energetiche

INVENTCase History

Con EnergyGate si può aumentare la disponibilità di energia per ogni modulo. L’accumulo “virtuale” è sempre a disposizione

La dinamica azienda di Noventa di Piave, Invent

srl, leader nella produzione di sistemi fotovoltaici e a rispar-mio energetico ha deciso di diventare fornitore di utenze domestiche. Unico player in questo mercato ad avere questa doppia natura che consente di moltiplicare i vantaggi ottenu-ti da un impianto fotovoltaico tradizionale. Dopo l’innova-zione del coppo fotovoltaico, l’azienda veneta non smette di stupire il mercato lanciando le innovative “ricariche ener-getiche”. Mentre in telefonia il concetto di ricarica è ben noto a tutti, � no ad oggi, non esiste-va in ambito energetico per le utenze domestiche. Queste ri-cariche sono delle card che in-corporano in se stesse un van-taggio in kWh o in metri cubi di gas a seconda della tipologia di card. Sono delle vere e pro-prie riserve di energia pronte

all’utilizzo e che possono es-sere impiegate in qualunque momento da parte dell’utente. L’operazione è chiamata Ener-gyGate e la ricarica è denomi-nata “RicaricaLuce”. Attraverso questa iniziativa, Invent au-menta l’energia disponibile per ogni modulo fotovoltaico do-tandolo di una “RicaricaLuce” di 1.500 kWh (materia prima) suddivisi in 10 anni (150 kWh/anno per modulo). Un modulo da 250 Wp ben orientato pro-duce, al Nord Italia, circa 300 kWh/anno. Aumentare la di-sponibilità di energia attraver-so la “RicaricaLuce” equivale ad un incremento complessivo del 50%. A questo primo van-taggio se ne aggiunge un altro altrettanto importante. Questa energia, a di� erenza di quel-la prodotta dal modulo, può essere utilizzata in qualunque momento, costituendo un vero e proprio accumulo “virtuale”. In un impianto fotovoltaico tradizionale solo una mini-ma percentuale (30/40%) di energia viene autoconsumata, la restante viene venduta alla

rete ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello di acquisto (vedi Fig. 1). Con il sistema delle ricariche, come visibile in Fig. 2, l’utente au-toconsumerà, come prima, l’energia prodotta, guadagnerà dalla vendita di quella in esu-bero immessa in rete e non pa-gherà più l’energia acquistata dalla rete � no ad esaurimento della “ricarica” massimizzando i pro� tti e dimezzando i tem-pi di rientro dell’investimento

Ad esempio in un impianto di 3kWp vengono messi a dispo-sizione dell’utente, sotto forma di ricarica, ben 18.000 kWh (1.500 kWh/modulo x 12 mo-duli, di materia prima) e tutto questo senza alcun incremento di costo dell’impianto. Unico requisito: attivare le forniture con Invent. In un momento in cui si continua a parlare di batterie di accumulo da instal-lare presso l’abitazione, Invent ha risolto il problema a monte “virtualizzandolo”. Infatti i si-stemi di accumulo presentano molte limitazioni prima fra tutte quella del costo eleva-tissimo e dei tempi di rientro così lunghi da non giusti� care l’investimento. Per non parlare della loro durata limitata, del problema dello smaltimento a � ne vita e delle perdite di siste-ma. I moduli Invent, costruiti con materiali di altissima qua-

lità, sono dotati di altre caratte-ristiche uniche nel settore:• Resistenza meccanica: +50%

rispetto lo standard di settore (7.500 Pa anziché 5.400 Pa);

• Resistenza alla grandine: +20%;

• Classe di resistenza al fuoco: 1;• Potenza garantita nel tempo

con riduzione di solo 0,6% all’anno nei 24 anni successivi al primo;

• Alta capacità di smaltire il calo-re: maggior potenza prodotta.

Tutti i moduli Invent vengono trattati con uno speciale proce-dimento nanotecnologico che conferisce alla super� cie cap-tante la proprietà di “addensa-re” lo sporco o il calcare, non limitando la resa e favorendo la pulizia periodica del modu-lo. La rinascita del fotovoltaico parte proprio da qui: Invent, e i suoi partner in tutta Italia, propongono un modulo tec-nologicamente all’avanguardia e qualitativamente superlativo abbinato all’innovativo concet-to di ricarica energetica. Solu-zione questa che già migliaia di famiglie hanno deciso di adottare e della quale stanno già bene� ciando.

For you, per trasmettere i valori e favorire la formazione“Credere nell’uomo”. È una delle “fonti energetiche” cui

Insieme per costruire il futuro L’evento formativo del Centro Studi Evolution

L’arte di educareGli spunti di Pietro Lombardo

Il Centro Studi Evolution nasce nel 1990 da un progetto orientato a promuovere la cultura della

conoscenza e della formazione per permettere di sviluppare nuove abilità e accrescere le proprie po-tenzialità, nella convinzione che “dove c’è un proble-ma, c’è sempre almeno una soluzione”. Ogni anno l’equipe del Cse collabora nella formazione di ge-nitori, docenti, educatori dalla scuola dell’infanzia sino all’adolescenza. L’esperienza accumulata in ol-tre venticinque anni di attività garantisce interventi altamente professionali. Il Centro Studi Evolution collabora con Comuni, Istituti Scolastici, aziende, associazioni ed enti culturali per la realizzazione di conferenze, scuole per genitori, workshop e corsi formativi. Il prossimo evento formativo dal titolo “Dai che ce la fai! Costruisci il tuo futuro”, è rivolto a genitori, giovani, insegnanti e persone in crescita e si terrà domenica mattina 29 maggio a Verona. In questo evento i partecipanti potranno intraprende-re un cammino di crescita personale so� ermandosi su quattro concetti chiave per l’a� ermazione delle proprie aspirazioni: autostima, comunicazione, ta-lenti e resilienza. L’autostima è ciò che dona solidità, armonia ed equilibrio. Più autostima si possiede e più in alto si può puntare, poiché essa è il carburante dell’intraprendenza. La comunicazione è come un passe-partout che consente di conquistare la � ducia

e il rispetto altrui. In questo evento sarà possibile cono-scere quali sono le migliori modalità per avviare positive relazioni e superare eventuali con� itti. Il talento esprime il senso più profondo dell’identità e della missione esistenzia-le.  Tutti possiedono dei talenti? Certamente sì, anche se è possibile non riconoscerli. Scoprirne la presenza è svelarne la ric-chezza. In� ne, nessuna impresa umana è priva di ostacoli, di� coltà, tragici eventi o scon� tte. “Non si combatte perché si è forti, ma si è forti perché si combatte”, a� erma Pietro Lombardo, fondatore e direttore del CSE. La vita reale è diversa da quella ideale. La resilienza è un tratto geneticamente pre-sente in ogni essere umano, che permette di risali-re sulla barca e di a� rontare a testa alta qualsiasi tempesta. La quota di partecipazione è di 25 euro a persona. Per maggiori informazioni 045 810.00.20, [email protected] o consultare il sito www. cs-evolution.com.

Un’interessante pubblicazione per scoprire quali sono le leve fondamentali dell’arte di educare, a cura dell’esperto pedagogista Pietro Lombardo.

“I genitori si trovano a lavorare nell’università più di� cile che esista, quella che forma gli uomini e le donne del domani. I genitori sono, al tempo stesso, il rettore, i docenti, il bidello e l’impresa di pulizie. Un fatto sorprendente è che non esistono scuole per genitori. È come se si assumesse una persona per farle svolgere il lavoro più delicato all’interno di un’azienda e non le si chiedesse il suo curriculum vitae”.

Il pianeta InventDa alcuni anni, oltre al fotovoltaico, Invent è attiva a più ampio raggio nel mondo del risparmio energetico. Dai propri laboratori di ricerca e sviluppo sono nate le nuove pompe di calore ibride e il solare termodinamico per la produzione di acqua calda sanitaria. Anche tutte queste tecnologie bene� ciano dell’operazione EnergyGate attra-verso l’impiego delle speci� che “RicaricheGas”.

Invent e il suo fondatore San-te Bortoletto attingono per continuare a progettare nuo-ve opportunità di crescita per l’azienda e i suoi interlocutori. Un contesto che ha fatto ma-turare all’impresa anche una forte convinzione riguardo

al ruolo sociale che essa può avere, ponendo particolare attenzione sul futuro per an-tonomasia, i giovani. Per loro è nata Invent for you, un’artico-lazione dell’azienda “tesa a pro-muovere occasioni di stimolo e formazione perché i ragazzi

imparino a credere nei propri sogni e sappiano renderli con-creti anche facendo i conti con gli ostacoli che si frappongo-no”, a� erma Bortoletto. L’idea di fondo è “di trasmettere loro valori solidi e positività, di cui abbiamo molto bisogno”.

Impianto fotovoltaico con moduli standard

Impianto fotovoltaico con moduli Invent e RicaricaLuce EnergyGate

Figura 1

1.200 kWh

1.800 kWhVendita alla rete

1.800 kWhAcquisto dalla rete

Produzione3.000 kWh

Autoconsumo

Consumi3.000 kWh

1 2 3 4 5 7 8 9 10 11 13 14 15 16 17 19 20 21 22 2306 12 18 24

0

1

2

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ore

kWh

Acquisto dalla reteVendite alla reteAutoconsumo

ConsumiProduzione FV

Figura 2

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0

1

2

3

ore

kWh

RicaricaLuceVendite alla reteAutoconsumo

ConsumiProduzione FV

Consumi3.000 kWh

1.200 kWh

1.800 kWhVendita alla rete

1.800 kWhRicaricaLuce

Produzione 3.000 kWh

Autoconsumo

1

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 9Scelte Vincenti - AutomazioneEventi

Lunedì 9 maggio 20168 Fare impresa a Nordest Scelte Vincenti

La rinascita del fotovoltaico comincia dallericariche energetiche

INVENTCase History

Con EnergyGate si può aumentare la disponibilità di energia per ogni modulo. L’accumulo “virtuale” è sempre a disposizione

La dinamica azienda di Noventa di Piave, Invent

srl, leader nella produzione di sistemi fotovoltaici e a rispar-mio energetico ha deciso di diventare fornitore di utenze domestiche. Unico player in questo mercato ad avere questa doppia natura che consente di moltiplicare i vantaggi ottenu-ti da un impianto fotovoltaico tradizionale. Dopo l’innova-zione del coppo fotovoltaico, l’azienda veneta non smette di stupire il mercato lanciando le innovative “ricariche ener-getiche”. Mentre in telefonia il concetto di ricarica è ben noto a tutti, � no ad oggi, non esiste-va in ambito energetico per le utenze domestiche. Queste ri-cariche sono delle card che in-corporano in se stesse un van-taggio in kWh o in metri cubi di gas a seconda della tipologia di card. Sono delle vere e pro-prie riserve di energia pronte

all’utilizzo e che possono es-sere impiegate in qualunque momento da parte dell’utente. L’operazione è chiamata Ener-gyGate e la ricarica è denomi-nata “RicaricaLuce”. Attraverso questa iniziativa, Invent au-menta l’energia disponibile per ogni modulo fotovoltaico do-tandolo di una “RicaricaLuce” di 1.500 kWh (materia prima) suddivisi in 10 anni (150 kWh/anno per modulo). Un modulo da 250 Wp ben orientato pro-duce, al Nord Italia, circa 300 kWh/anno. Aumentare la di-sponibilità di energia attraver-so la “RicaricaLuce” equivale ad un incremento complessivo del 50%. A questo primo van-taggio se ne aggiunge un altro altrettanto importante. Questa energia, a di� erenza di quel-la prodotta dal modulo, può essere utilizzata in qualunque momento, costituendo un vero e proprio accumulo “virtuale”. In un impianto fotovoltaico tradizionale solo una mini-ma percentuale (30/40%) di energia viene autoconsumata, la restante viene venduta alla

rete ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello di acquisto (vedi Fig. 1). Con il sistema delle ricariche, come visibile in Fig. 2, l’utente au-toconsumerà, come prima, l’energia prodotta, guadagnerà dalla vendita di quella in esu-bero immessa in rete e non pa-gherà più l’energia acquistata dalla rete � no ad esaurimento della “ricarica” massimizzando i pro� tti e dimezzando i tem-pi di rientro dell’investimento

Ad esempio in un impianto di 3kWp vengono messi a dispo-sizione dell’utente, sotto forma di ricarica, ben 18.000 kWh (1.500 kWh/modulo x 12 mo-duli, di materia prima) e tutto questo senza alcun incremento di costo dell’impianto. Unico requisito: attivare le forniture con Invent. In un momento in cui si continua a parlare di batterie di accumulo da instal-lare presso l’abitazione, Invent ha risolto il problema a monte “virtualizzandolo”. Infatti i si-stemi di accumulo presentano molte limitazioni prima fra tutte quella del costo eleva-tissimo e dei tempi di rientro così lunghi da non giusti� care l’investimento. Per non parlare della loro durata limitata, del problema dello smaltimento a � ne vita e delle perdite di siste-ma. I moduli Invent, costruiti con materiali di altissima qua-

lità, sono dotati di altre caratte-ristiche uniche nel settore:• Resistenza meccanica: +50%

rispetto lo standard di settore (7.500 Pa anziché 5.400 Pa);

• Resistenza alla grandine: +20%;

• Classe di resistenza al fuoco: 1;• Potenza garantita nel tempo

con riduzione di solo 0,6% all’anno nei 24 anni successivi al primo;

• Alta capacità di smaltire il calo-re: maggior potenza prodotta.

Tutti i moduli Invent vengono trattati con uno speciale proce-dimento nanotecnologico che conferisce alla super� cie cap-tante la proprietà di “addensa-re” lo sporco o il calcare, non limitando la resa e favorendo la pulizia periodica del modu-lo. La rinascita del fotovoltaico parte proprio da qui: Invent, e i suoi partner in tutta Italia, propongono un modulo tec-nologicamente all’avanguardia e qualitativamente superlativo abbinato all’innovativo concet-to di ricarica energetica. Solu-zione questa che già migliaia di famiglie hanno deciso di adottare e della quale stanno già bene� ciando.

For you, per trasmettere i valori e favorire la formazione“Credere nell’uomo”. È una delle “fonti energetiche” cui

Insieme per costruire il futuro L’evento formativo del Centro Studi Evolution

L’arte di educareGli spunti di Pietro Lombardo

Il Centro Studi Evolution nasce nel 1990 da un progetto orientato a promuovere la cultura della

conoscenza e della formazione per permettere di sviluppare nuove abilità e accrescere le proprie po-tenzialità, nella convinzione che “dove c’è un proble-ma, c’è sempre almeno una soluzione”. Ogni anno l’equipe del Cse collabora nella formazione di ge-nitori, docenti, educatori dalla scuola dell’infanzia sino all’adolescenza. L’esperienza accumulata in ol-tre venticinque anni di attività garantisce interventi altamente professionali. Il Centro Studi Evolution collabora con Comuni, Istituti Scolastici, aziende, associazioni ed enti culturali per la realizzazione di conferenze, scuole per genitori, workshop e corsi formativi. Il prossimo evento formativo dal titolo “Dai che ce la fai! Costruisci il tuo futuro”, è rivolto a genitori, giovani, insegnanti e persone in crescita e si terrà domenica mattina 29 maggio a Verona. In questo evento i partecipanti potranno intraprende-re un cammino di crescita personale so� ermandosi su quattro concetti chiave per l’a� ermazione delle proprie aspirazioni: autostima, comunicazione, ta-lenti e resilienza. L’autostima è ciò che dona solidità, armonia ed equilibrio. Più autostima si possiede e più in alto si può puntare, poiché essa è il carburante dell’intraprendenza. La comunicazione è come un passe-partout che consente di conquistare la � ducia

e il rispetto altrui. In questo evento sarà possibile cono-scere quali sono le migliori modalità per avviare positive relazioni e superare eventuali con� itti. Il talento esprime il senso più profondo dell’identità e della missione esistenzia-le.  Tutti possiedono dei talenti? Certamente sì, anche se è possibile non riconoscerli. Scoprirne la presenza è svelarne la ric-chezza. In� ne, nessuna impresa umana è priva di ostacoli, di� coltà, tragici eventi o scon� tte. “Non si combatte perché si è forti, ma si è forti perché si combatte”, a� erma Pietro Lombardo, fondatore e direttore del CSE. La vita reale è diversa da quella ideale. La resilienza è un tratto geneticamente pre-sente in ogni essere umano, che permette di risali-re sulla barca e di a� rontare a testa alta qualsiasi tempesta. La quota di partecipazione è di 25 euro a persona. Per maggiori informazioni 045 810.00.20, [email protected] o consultare il sito www. cs-evolution.com.

Un’interessante pubblicazione per scoprire quali sono le leve fondamentali dell’arte di educare, a cura dell’esperto pedagogista Pietro Lombardo.

“I genitori si trovano a lavorare nell’università più di� cile che esista, quella che forma gli uomini e le donne del domani. I genitori sono, al tempo stesso, il rettore, i docenti, il bidello e l’impresa di pulizie. Un fatto sorprendente è che non esistono scuole per genitori. È come se si assumesse una persona per farle svolgere il lavoro più delicato all’interno di un’azienda e non le si chiedesse il suo curriculum vitae”.

Il pianeta InventDa alcuni anni, oltre al fotovoltaico, Invent è attiva a più ampio raggio nel mondo del risparmio energetico. Dai propri laboratori di ricerca e sviluppo sono nate le nuove pompe di calore ibride e il solare termodinamico per la produzione di acqua calda sanitaria. Anche tutte queste tecnologie bene� ciano dell’operazione EnergyGate attra-verso l’impiego delle speci� che “RicaricheGas”.

Invent e il suo fondatore San-te Bortoletto attingono per continuare a progettare nuo-ve opportunità di crescita per l’azienda e i suoi interlocutori. Un contesto che ha fatto ma-turare all’impresa anche una forte convinzione riguardo

al ruolo sociale che essa può avere, ponendo particolare attenzione sul futuro per an-tonomasia, i giovani. Per loro è nata Invent for you, un’artico-lazione dell’azienda “tesa a pro-muovere occasioni di stimolo e formazione perché i ragazzi

imparino a credere nei propri sogni e sappiano renderli con-creti anche facendo i conti con gli ostacoli che si frappongo-no”, a� erma Bortoletto. L’idea di fondo è “di trasmettere loro valori solidi e positività, di cui abbiamo molto bisogno”.

Impianto fotovoltaico con moduli standard

Impianto fotovoltaico con moduli Invent e RicaricaLuce EnergyGate

Figura 1

1.200 kWh

1.800 kWhVendita alla rete

1.800 kWhAcquisto dalla rete

Produzione3.000 kWh

Autoconsumo

Consumi3.000 kWh

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Acquisto dalla reteVendite alla reteAutoconsumo

ConsumiProduzione FV

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RicaricaLuceVendite alla reteAutoconsumo

ConsumiProduzione FV

Consumi3.000 kWh

1.200 kWh

1.800 kWhVendita alla rete

1.800 kWhRicaricaLuce

Produzione 3.000 kWh

Autoconsumo

1

10 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

I cinquant’anni dalla sua fondazione festeg-giati da Ied (Istituto Europeo del Design) nel

2016 sono un’occasione importante per trac-ciare il bilancio di uno dei punti di riferimento europei dedicati a design, moda, arti visive e comunicazione. Nato nel 1966 dall’intuizione di Francesco Morelli, tutt’oggi attivo nelle vesti di presidente, Ied si distinse nell’ambito dell’i-struzione post-diploma di allora co-me l’unica scuola dedicata al design in tutto il Paese. Una realtà conce-pita attraverso una � loso� a precisa, nella quale il corpo docenti viene selezionato mediante uno scouting che mira a individuare le eccellenze non tanto nel ramo accademico ma in quello dei professionisti. Gli al-lievi possono perciò contare su una formazione che a� ronta i problemi concreti legati alle reali richieste del mercato, usufruendo di insegnanti che conoscono la propria materia perché fa parte del loro lavoro vero e proprio. Una formazione di tal le-vatura ha ovviamente conquistato il Bel Paese (sette sedi in tutta Italia) aprendosi anche all’estero in Paesi quali Spagna e Bra-sile. Ied si conferma una scelta vincente che svariate realtà straniere hanno “corteggiato” inutilmente nel tempo: la ferrea intenzione è stata di mantenerne la natura assolutamente made in Italy. Uno dei casi più rinomati è Ied Venezia, che da dieci anni si conferma fucina di talenti spesso contesi dal mondo del lavoro una volta terminato il ciclo di studi. “Il 98% dei

nostri studenti trova lavoro entro un anno dal diploma - evidenzia Igor Efrem Zanti, diretto-re di Ied Venezia - nel caso di alcuni corsi in particolare, inoltre, non si riesce a soddisfare tutte le richieste provenienti dalle aziende. È questo un dato vincente e signi� cativo, soprat-tutto per una realtà privata come la nostra, che deve dimostrare coi fatti la validità del proprio

operato. Uno degli ingredienti fondamentali della ricetta è inoltre la stretta vicinanza con il territorio: Venezia, in questo senso, è una cit-tà unica a livello mondiale non solo per la sua conformazione ma per lo strettissimo rapporto col mondo dell’arte e della cultura. In questo senso la nostra o� erta è ricca di master dedicati sia alla gestione del patrimonio artistico tradi-zionale che allo sviluppo di quello contempo-raneo”.

Gli studenti trovano lavoro entro un anno dal diploma

La scuola di mestiere tutta italianaIED / L’Istituto Europeo del Design festeggia i 50 anni dalla fondazione

Palazzo Franchetti sede di Ied Venezia

L’adozione della tecno-logia mobile a suppor-

to dei processi di business rappresenta un’opportunità per aumentare l’e� cacia e l’e� cienza di tutte le orga-nizzazioni, siano esse grandi industrie o Pmi. Su quel-lo che oggi pare essere un trend irreversibile si è basa-ta, già molti anni fa, l’intui-zione vincente di NextTech, società veneta attiva nello sviluppo di so� ware per dispositivi mobili orientati all’ambito commerciale. Se è vero che l’utilizzo di devi-ce quali smartphone e tablet coinvolge prevalentemente la forza vendita che neces-sita di muoversi all’esterno rimanendo sempre in con-tatto con la sede centrale, NextTech ha, � n dall’inizio, scelto la strada dell’estrema specializzazione su una sin-gola fetta di business, ine-rente cioè alla mobilità delle aziende, di qualunque set-tore merceologico, nell’area commerciale. “Il nostro pro-dotto di punta, forSales, oggi

arrivato alla quarta release, è nato proprio con l’inten-to di rispondere all’esigenza crescente di automatizza-zione delle forze di vendita” a� erma il presidente Mauro Dal Corso, “ma si presenta anche come un potente stru-mento di marketing”. L’appli-cazione, infatti, unisce alla tradizionale gestione della forza vendita e degli ordini, strumenti di marketing e

comunicazione a supporto dell’attività dell’agente, che si trova così ad avere a portata di mano tutte le informazioni neces-sarie per gestire la vendita in maniera ottimale. In que-sto senso, può presentare al cliente un catalogo digitale sempre aggiornato, e ha a di-sposizione supporti gra� ci e multimediali, come presen-tazioni, pdf, immagini dei

prodotti con rotazione a 360 gradi, � lmati. Non da meno, può veri� care le disponibili-tà reali a magazzino, gestire listini e sconti, e inserire contestualmente l’ordine attraverso il device mobile, senza dimenticare le impor-tanti ed evolute funzionalità di geo-localizzazione e geo-marketing. In altre parole, l’applicazione consente di avere sempre a disposizio-ne le schede anagra� ca e commerciale con gli ordini già e� ettuati, la situazione contabile in riferimento ai precedenti acquisti, gli ap-puntamenti pregressi e l’esito delle visite, ma anche infor-mazioni sulla localizzazione

del punto vendita, sul nume-ro delle vetrine e sulla tipo-logia della concorrenza. “Si tratta di informazioni utili per l’agente e che, scambiate costantemente con la sede,

permettono di ottenere una reale governan-

ce della rete

commerciale” prosegue Dal Corso.

Tra i punti di forza, forSales può lavorare anche in mo-dalità o� ine. Permette cioè all’agente di continuare a svolgere le proprie mansioni anche in assenza di copertu-ra 3G o wi-� , necessaria solo per la fase di sincronizzazio-ne e di aggiornamento. Dal suo lancio sul mercato a oggi forSales ha accompagnato il cambiamento delle aziende verso una mobilità sempre più spinta. Nato multilingue per sod-disfare le esigenze di inter-nazionalizzazione, il sof-tware, dallo scorso anno, ha allargato il proprio raggio d’azione anche all’estero con esportazioni sia in Europa che in America. “ForSales

si è evoluto negli anni, per rispondere in maniera sem-pre più signi� cativa alle esi-genze aziendali, ma anche a un mondo in continua evoluzione” commenta Dal Corso. “Un aspetto evolutivo ha riguardato l’interazione tra forSales per gli agenti su tablet, con forSales Web, un portale B2B destinato al ne-gozio per mantenere in con-

tatto azienda e cliente e fornire servizi a quest’ultimo at-traverso il web”.

Un esempio, questo, per testimoniare l’impor-

tanza attribuita da NextTech al cliente che, attraverso l’utilizzo del prodotto for-Sale è in grado, a sua volta, di applicare il processo di centralità dei propri rispet-tivi clienti. Non da meno, dal momento che la nuo-va frontiera nel mondo del web e della comunicazione è rappresentata dai social net-work - e il settore commer-ciale delle aziende non può non tenere in considerazio-ne questo fenomeno - forSa-le, inizialmente nato per am-biente iPad, è diventato una soluzione multipiattaforma. “Stiamo preparando mo-duli che consentiranno agli agenti commerciali di essere in rapporto con la propria azienda attraverso i social, i quali hanno acquisito un’im-portanza strategica per le imprese” conclude Mauro Dal Corso.

NEXTTECH / È una società che sviluppa so� ware per dispositivi mobili in ambito commerciale

Un’applicazione multitaskingSi chiama forSales e abbina alla gestione della forza vendita e degli ordini, strumenti di marketing e comunicazione per gli agenti

Mauro Dal Corso, presidente di NextTech

permettono di ottenere una reale governan-

ce della rete

gozio per mantenere in con-tatto azienda e cliente

e fornire servizi a

ordini, strumenti di marketing e comunicazione per gli agenti

Il software forSales per tablet

Venezia e la sua provincia: economia, imprese e servizi

“Siamo professionisti dell’emozio-ne immobiliare”. In questo mo-

do Stefano Casarin, titolare di Domus Venice Real Estate, descrive la propria attività di intermediazione immobi-liare. “Nel nostro lavoro - spiega - non ci limitiamo a proporre un immobile, ma vogliamo concretizzare un sogno. Operiamo a Venezia centro storico da diversi anni e abbiamo un’appro-fondita conoscenza del territorio. Questa competenza ci permette di assistere una clientela nazionale e in-ternazionale alla quale proponiamo immobili di prestigio, che spaziano dal monolocale al palazzo nobiliare”. Al servizio di mediazione, Domus Venice Real Estate a� anca diverse attività utili al cliente, soprattutto non residente. “Grazie al nostro team di professionisti e artigiani - precisa Casarin -, chi si rivolge a noi può acquistare un immobile perfettamente ristrutturato e arreda-to; se richiesto, o� riamo anche un servizio di ri-strutturazione chiavi in mano. Possiamo inoltre occuparci della gestione dell’a� ttanza turistica”. Domus Venice Real Estate è la prima organiz-zazione immobiliare ad avere istituito il Libretto della Casa, una sorta di passaporto contenente tutte le informazioni storiche e tecniche relative alle abitazioni proposte. “Per redigere il libretto - evidenzia Casarin - svolgiamo un’attenta analisi dell’immobile ed e� ettuiamo un confronto tra lo stato legittimato e lo stato di fatto per rappre-sentare le trasformazioni avvenute nel tempo. Eventuali di� ormità possono essere sanate con

il supporto del nostro team”. Domus Venice Real Estate adotta un approccio multi-servizio e multi-canale orientato alla massima soddi-sfazione del cliente. Tale approccio spazia dalla pubblicizzazione dell’immobile sul sito web, con possibilità di divulgazione in varie lingue e su numerosi portali immobiliari, alla newsletter mensile e all’uso dei social network, cui è abbi-nata un’attività di marketing, svolta in collabo-razione con un esperto del settore immobiliare. La società ha inoltre sviluppato un network che le consente di collaborare con operatori di tutto il mondo. Oltre che a Venezia, Domus Venice Real Estate propone immobili di prestigio anche a livello internazionale, soprattutto nei mercati inglese e statunitense. Sempre nell’ottica del ser-vizio a tutto tondo, la società ha recentemente aggiunto un servizio di noleggio yacht a Ibiza.

Trasparenza con il Libretto della Casa e noleggio yacht a Ibiza

Un sogno che diventa realtàDOMUS VENICE REAL ESTATE / Immobili di prestigio chiavi in mano

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 11Venezia e la sua provincia: economia, imprese e servizi

U n giovane artigiano te-nace che qualche anno

fa, di fronte a una crisi eco-nomica che continuava a mordere, ha deciso di rispon-dere al momento difficile con investimenti e innovazione. È Gianluca Fascina, che con la sua azienda Gifa Ricami, realtà artigiana tessile di Sal-zano (Ve), è riuscito ad af-frontare l’infelice situazione economica confermando la propria azienda come leader nel settore del ricamo perso-

nalizzato. “Anziché chiuderci a riccio e difendere i clienti già consolidati - spiega Fa-scina - abbiamo deciso di guardare avanti investendo in innovazioni tecnologiche, comunicazione e pubblici-tà. Abbiamo acquistato una macchina ad alta produtti-vità a 15 teste, rinnovato il sito internet aziendale, aper-to diversi account nei social media e scelto di sponso-rizzare la squadra di basket della Umana Reyer Venezia-

Mestre”. Una formula vin-cente per il ricamificio, che ha continuato con successo la produzione e ha acquisito nuovi clienti, tagliando così quest’anno il traguardo dei 35 anni di attività. “Questo an-niversario - aggiunge Fascina - è prima di tutto una gran-de soddisfazione personale perché ripaga un impegno e un sacrifico costanti, e in più onora tutta la mia famiglia, dato che Gifa è nata nel mag-gio del 1980 come azienda familiare da un’intuizione di mio padre Gianfranco e mia madre Flavia”. Dai tempi dei genitori di Gianluca le cose in azienda sono cambiate radi-calmente: l’azienda è cresciu-ta di dimensioni, si è dotata di macchinari automatizzati all’avanguardia e ha assunto altro personale, arrivando a contare 10 dipendenti. “Oggi - specifica Fascina - siamo in grado di gestire agevolmente importanti commesse di ri-camo promozionale persona-lizzato su cappellini, stemmi, abbigliamento e accessori, e riusciamo a realizzare rica-mi per marchi di tendenze

moda. Eseguiamo diverse tecniche di lavorazione con tutte le tipologie di filato e inoltre produciamo ricami con taglio laser, applicazioni e ricami con effetto tridimen-sionale”. Una grande capacità produttiva unita a versatilità ed esperienza, contribuisco-no dunque a fare la differenza in termini concorrenziali. Ma la situazione, per le imprese artigiane come Gifa, non è proprio rosea, soprattutto a causa di problematiche legate ai mercati e alla tassazione. Gianluca Fascina lo sa bene, in quanto presidente della Fe-

derazione Moda di Confarti-gianato del Veneto. “La mia azienda - spiega l’impren-ditore - continua a soffrire i mali di tutte le aziende ar-tigiane come tassazione ele-vata, stretta creditizia e diffi-coltà di incassare dai clienti per carenza di liquidità. Il problema principale tutta-via, nel caso di aziende legate al mondo della moda, è che troppe produzioni si sono spostate nei Paesi emergenti, essenzialmente per motivi legati al costo della manodo-pera. Queste produzioni non sono rispettose delle norma-tive a tutela della salute come in Italia, e chi sceglie di pro-durre all’estero non lo fa so-lo per ridurre i costi ma per guadagnare di più a scapito della effettiva certificazione del prodotto made in Italy”. La soluzione di Fascina per vincere queste difficoltà e tutelare il lavoro artigiana-le italiano è fare sistema tra

istituzioni, sindacati e col-leghi. “Il mio ruolo in Con-fartigianato Veneto mi ha fatto capire l’importanza del confronto con tutti i settori produttivi, gli Enti e le asso-ciazioni di categoria, perché le difficoltà produttive del nostro Paese possono essere risolte soltanto facendo squa-dra, con la concertazione e la condivisione. Un esempio di questo impegno è la rea-lizzazione del Tavolo Veneto della Moda, unica esperienza del genere in Italia e da noi di Confartigianato fortemente voluto, che vede dialogare allo stesso livello i rappresen-tanti della moda di Confar-tigianato e Cna, le due orga-nizzazioni del Commercio e soprattutto del Sistema Moda di Confindustria Veneto. Ma ora, per Gianluca e le sue di-pendenti, non è il momento di pensare alle difficoltà, ma quello di festeggiare i 35 anni di attività, guardando con fi-ducia al futuro, come solo chi combatte ogni giorno per ciò che ama sa fare. “Sono con-vinto che la crisi economica presto si esaurirà - conclude Fascina - liberando investi-menti e facendo in modo che piccole realtà artigiane come la nostra continuino a esse-re fondamento del tessuto economico del nostro terri-torio. È importante per me, per i miei collaboratori e le loro famiglie, e per il futuro dell’economia metropolitana veneta”.

GIFA RICAMI / Festeggia quest’anno i 35 anni di attività: è nata nel 1980 da un’idea dei coniugi Fascina

L’artigianato italiano valeRicamo personalizzato per marchi di tendenza. Investe nell’innovazione

Gianluca Fascina, titolare di Gifa Ricami

10 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

I cinquant’anni dalla sua fondazione festeg-giati da Ied (Istituto Europeo del Design) nel

2016 sono un’occasione importante per trac-ciare il bilancio di uno dei punti di riferimento europei dedicati a design, moda, arti visive e comunicazione. Nato nel 1966 dall’intuizione di Francesco Morelli, tutt’oggi attivo nelle vesti di presidente, Ied si distinse nell’ambito dell’i-struzione post-diploma di allora co-me l’unica scuola dedicata al design in tutto il Paese. Una realtà conce-pita attraverso una � loso� a precisa, nella quale il corpo docenti viene selezionato mediante uno scouting che mira a individuare le eccellenze non tanto nel ramo accademico ma in quello dei professionisti. Gli al-lievi possono perciò contare su una formazione che a� ronta i problemi concreti legati alle reali richieste del mercato, usufruendo di insegnanti che conoscono la propria materia perché fa parte del loro lavoro vero e proprio. Una formazione di tal le-vatura ha ovviamente conquistato il Bel Paese (sette sedi in tutta Italia) aprendosi anche all’estero in Paesi quali Spagna e Bra-sile. Ied si conferma una scelta vincente che svariate realtà straniere hanno “corteggiato” inutilmente nel tempo: la ferrea intenzione è stata di mantenerne la natura assolutamente made in Italy. Uno dei casi più rinomati è Ied Venezia, che da dieci anni si conferma fucina di talenti spesso contesi dal mondo del lavoro una volta terminato il ciclo di studi. “Il 98% dei

nostri studenti trova lavoro entro un anno dal diploma - evidenzia Igor Efrem Zanti, diretto-re di Ied Venezia - nel caso di alcuni corsi in particolare, inoltre, non si riesce a soddisfare tutte le richieste provenienti dalle aziende. È questo un dato vincente e signi� cativo, soprat-tutto per una realtà privata come la nostra, che deve dimostrare coi fatti la validità del proprio

operato. Uno degli ingredienti fondamentali della ricetta è inoltre la stretta vicinanza con il territorio: Venezia, in questo senso, è una cit-tà unica a livello mondiale non solo per la sua conformazione ma per lo strettissimo rapporto col mondo dell’arte e della cultura. In questo senso la nostra o� erta è ricca di master dedicati sia alla gestione del patrimonio artistico tradi-zionale che allo sviluppo di quello contempo-raneo”.

Gli studenti trovano lavoro entro un anno dal diploma

La scuola di mestiere tutta italianaIED / L’Istituto Europeo del Design festeggia i 50 anni dalla fondazione

Palazzo Franchetti sede di Ied Venezia

L’adozione della tecno-logia mobile a suppor-

to dei processi di business rappresenta un’opportunità per aumentare l’e� cacia e l’e� cienza di tutte le orga-nizzazioni, siano esse grandi industrie o Pmi. Su quel-lo che oggi pare essere un trend irreversibile si è basa-ta, già molti anni fa, l’intui-zione vincente di NextTech, società veneta attiva nello sviluppo di so� ware per dispositivi mobili orientati all’ambito commerciale. Se è vero che l’utilizzo di devi-ce quali smartphone e tablet coinvolge prevalentemente la forza vendita che neces-sita di muoversi all’esterno rimanendo sempre in con-tatto con la sede centrale, NextTech ha, � n dall’inizio, scelto la strada dell’estrema specializzazione su una sin-gola fetta di business, ine-rente cioè alla mobilità delle aziende, di qualunque set-tore merceologico, nell’area commerciale. “Il nostro pro-dotto di punta, forSales, oggi

arrivato alla quarta release, è nato proprio con l’inten-to di rispondere all’esigenza crescente di automatizza-zione delle forze di vendita” a� erma il presidente Mauro Dal Corso, “ma si presenta anche come un potente stru-mento di marketing”. L’appli-cazione, infatti, unisce alla tradizionale gestione della forza vendita e degli ordini, strumenti di marketing e

comunicazione a supporto dell’attività dell’agente, che si trova così ad avere a portata di mano tutte le informazioni neces-sarie per gestire la vendita in maniera ottimale. In que-sto senso, può presentare al cliente un catalogo digitale sempre aggiornato, e ha a di-sposizione supporti gra� ci e multimediali, come presen-tazioni, pdf, immagini dei

prodotti con rotazione a 360 gradi, � lmati. Non da meno, può veri� care le disponibili-tà reali a magazzino, gestire listini e sconti, e inserire contestualmente l’ordine attraverso il device mobile, senza dimenticare le impor-tanti ed evolute funzionalità di geo-localizzazione e geo-marketing. In altre parole, l’applicazione consente di avere sempre a disposizio-ne le schede anagra� ca e commerciale con gli ordini già e� ettuati, la situazione contabile in riferimento ai precedenti acquisti, gli ap-puntamenti pregressi e l’esito delle visite, ma anche infor-mazioni sulla localizzazione

del punto vendita, sul nume-ro delle vetrine e sulla tipo-logia della concorrenza. “Si tratta di informazioni utili per l’agente e che, scambiate costantemente con la sede,

permettono di ottenere una reale governan-

ce della rete

commerciale” prosegue Dal Corso.

Tra i punti di forza, forSales può lavorare anche in mo-dalità o� ine. Permette cioè all’agente di continuare a svolgere le proprie mansioni anche in assenza di copertu-ra 3G o wi-� , necessaria solo per la fase di sincronizzazio-ne e di aggiornamento. Dal suo lancio sul mercato a oggi forSales ha accompagnato il cambiamento delle aziende verso una mobilità sempre più spinta. Nato multilingue per sod-disfare le esigenze di inter-nazionalizzazione, il sof-tware, dallo scorso anno, ha allargato il proprio raggio d’azione anche all’estero con esportazioni sia in Europa che in America. “ForSales

si è evoluto negli anni, per rispondere in maniera sem-pre più signi� cativa alle esi-genze aziendali, ma anche a un mondo in continua evoluzione” commenta Dal Corso. “Un aspetto evolutivo ha riguardato l’interazione tra forSales per gli agenti su tablet, con forSales Web, un portale B2B destinato al ne-gozio per mantenere in con-

tatto azienda e cliente e fornire servizi a quest’ultimo at-traverso il web”.

Un esempio, questo, per testimoniare l’impor-

tanza attribuita da NextTech al cliente che, attraverso l’utilizzo del prodotto for-Sale è in grado, a sua volta, di applicare il processo di centralità dei propri rispet-tivi clienti. Non da meno, dal momento che la nuo-va frontiera nel mondo del web e della comunicazione è rappresentata dai social net-work - e il settore commer-ciale delle aziende non può non tenere in considerazio-ne questo fenomeno - forSa-le, inizialmente nato per am-biente iPad, è diventato una soluzione multipiattaforma. “Stiamo preparando mo-duli che consentiranno agli agenti commerciali di essere in rapporto con la propria azienda attraverso i social, i quali hanno acquisito un’im-portanza strategica per le imprese” conclude Mauro Dal Corso.

NEXTTECH / È una società che sviluppa so� ware per dispositivi mobili in ambito commerciale

Un’applicazione multitaskingSi chiama forSales e abbina alla gestione della forza vendita e degli ordini, strumenti di marketing e comunicazione per gli agenti

Mauro Dal Corso, presidente di NextTech

permettono di ottenere una reale governan-

ce della rete

gozio per mantenere in con-tatto azienda e cliente

e fornire servizi a

ordini, strumenti di marketing e comunicazione per gli agenti

Il software forSales per tablet

Venezia e la sua provincia: economia, imprese e servizi

“Siamo professionisti dell’emozio-ne immobiliare”. In questo mo-

do Stefano Casarin, titolare di Domus Venice Real Estate, descrive la propria attività di intermediazione immobi-liare. “Nel nostro lavoro - spiega - non ci limitiamo a proporre un immobile, ma vogliamo concretizzare un sogno. Operiamo a Venezia centro storico da diversi anni e abbiamo un’appro-fondita conoscenza del territorio. Questa competenza ci permette di assistere una clientela nazionale e in-ternazionale alla quale proponiamo immobili di prestigio, che spaziano dal monolocale al palazzo nobiliare”. Al servizio di mediazione, Domus Venice Real Estate a� anca diverse attività utili al cliente, soprattutto non residente. “Grazie al nostro team di professionisti e artigiani - precisa Casarin -, chi si rivolge a noi può acquistare un immobile perfettamente ristrutturato e arreda-to; se richiesto, o� riamo anche un servizio di ri-strutturazione chiavi in mano. Possiamo inoltre occuparci della gestione dell’a� ttanza turistica”. Domus Venice Real Estate è la prima organiz-zazione immobiliare ad avere istituito il Libretto della Casa, una sorta di passaporto contenente tutte le informazioni storiche e tecniche relative alle abitazioni proposte. “Per redigere il libretto - evidenzia Casarin - svolgiamo un’attenta analisi dell’immobile ed e� ettuiamo un confronto tra lo stato legittimato e lo stato di fatto per rappre-sentare le trasformazioni avvenute nel tempo. Eventuali di� ormità possono essere sanate con

il supporto del nostro team”. Domus Venice Real Estate adotta un approccio multi-servizio e multi-canale orientato alla massima soddi-sfazione del cliente. Tale approccio spazia dalla pubblicizzazione dell’immobile sul sito web, con possibilità di divulgazione in varie lingue e su numerosi portali immobiliari, alla newsletter mensile e all’uso dei social network, cui è abbi-nata un’attività di marketing, svolta in collabo-razione con un esperto del settore immobiliare. La società ha inoltre sviluppato un network che le consente di collaborare con operatori di tutto il mondo. Oltre che a Venezia, Domus Venice Real Estate propone immobili di prestigio anche a livello internazionale, soprattutto nei mercati inglese e statunitense. Sempre nell’ottica del ser-vizio a tutto tondo, la società ha recentemente aggiunto un servizio di noleggio yacht a Ibiza.

Trasparenza con il Libretto della Casa e noleggio yacht a Ibiza

Un sogno che diventa realtàDOMUS VENICE REAL ESTATE / Immobili di prestigio chiavi in mano

EventiLunedì 9 maggio 201612 Fare impresa a Nordest

Autonomia fiscale per la sua regione, sul model-

lo delle provincie di Trento e Bolzano. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia lo dichiara nelle occa-sioni istituzionali, ma anche nel suo profilo Fa-cebook. E lo fa in modo conciso, circostanziato e senza i toni polemi-ci che caratterizzano spesso altri leader del Carroccio. Per esempio, in un “post” del 4 apri-le - prendendo spunto da uno studio della Cgia di Mestre - scrive “che il Veneto che paga le tasse si merita l’autonomia, e lo ribadiremo nella trat-tativa col Governo e nel referendum che voglia-mo celebrare prestissi-mo, nel quale potrete far sentire la vostra voce in merito!”. Sullo stesso tema il 30 marzo aveva detto: “Se-condo dati Aifa, emerge che gli unici a rientrare nei limiti di spesa farmaceutica prefis-sati a livello nazionale sono stati la Regione del Veneto, la Valle d’Aosta e le Provin-

ce autonome di Trento e Bolzano. Tra questi quattro, il Veneto è l’unico a statuto ordinario. Ciò significa, a parer mio, che il Veneto ha

ottime ragioni per chiede-re una propria autonomia, come abbiamo fatto ufficial-mente il 17 marzo scorso at-tivando le relative procedure costituzionali con una mia

lettera a Renzi. Indietro non torniamo, sostenuti dall’arti-colo 116 della Costituzione, da una sentenza della Corte Costituzionale e dalla prova

dei fatti”. Ancora il 24 marzo, Luca Zaia riportava altri dati circostanziati: “Il Veneto si trova tra due province e una regione autonoma, e i veneti lavorano in condizioni di non pere-quazione producendo comunque 150 miliardi di Pil e 21 miliardi di residuo fiscale l’anno. Con la trattativa sull’Au-tonomia, il Governo ha l’occasione di dimostrare di esser fatto di persone perbene che evitano po-lemiche politiche sterili e scrivono una pagina di storia”. Questi virgoletta-ti sui social non sono co-munque di facciata dal momento che Zaia ha in programma di indire un

referendum sull’autonomia del Veneto. Nelle sue inten-zioni vorrebbe organizzarlo in concomitanza con quello, previsto in autunno, sulla ri-forma del Senato.

Oltre al fronte istituzionale c’è il dialogo sulla sua pagina facebook

Autonomia fiscale in aula e sui socialSCENARIO / Il presidente della Regione Veneto Zaia si pronuncia su un tema caldo

Luca Zaia, presidente Regione Veneto

Mauro Matteotti

Venezia e la sua provincia: economia, imprese e servizi

Il laboratorio di fabbricazione digitale Fablab Venezia ha sede nel Parco Scientifico Tecno-

logico Vega di Venezia nel contesto dell’incu-batore certificato Vega InCube, e aderisce alla rete mondiale che fa capo al Mit di Boston e alla Fab Foundation. Ma cosa è in sostanza un Fablab? Essenzialmente, un luogo in cui gli at-tuali 150 tesserati danno vita ai loro progetti e usano il laboratorio aperto per svi-luppare idee e i prototipi. Ma è anche un service con un team interno che trasforma in realtà e oggetti fisici le idee delle persone, utilizzando una serie di macchine controllate dal computer con software open source. “Mettiamo a disposizione di chiun-que, affermano i soci Elia de To-masi, Leonidas Paterakis e Andrea Boscolo, macchinari creati da una rete mondiale open source che per-mettono di fabbricare qualsiasi tipo di oggetto a basso costo e in tempi rapidi”. Fablab Venezia si rivolge ai designer, ai professionisti, alle im-prese creative, ai cittadini, alle scuole e alle università che possono usare il laboratorio come riferimento per la cono-scenza di nuove tecnologie digitali. Fablab Ve-nezia ha contratti di collaborazione con Leroy Merlin, Trotec Laser Italia, Wasp Stampanti 3d Made in Italy, Eumakers; vanta la partecipazio-ne al gruppo di lavoro sulla Maker Economy promosso da Wasp Project per la stampa 3d su grande scala ed è partner del progetto Europeo

Tcbl per la costituzione di una rete di laboratori per il tessile avanzato. Fablab Venezia è primo ispiratore e perno del progetto per la costitu-zione di un Istituto Veneto di Manifattura Di-gitale, che ha lo scopo di realizzare un hub per la fabbricazione digitale rivolto all’industria manifatturiera. Questo hub mette a disposizione tecnologie e

piattaforme di aggregazione per offrire servizi e processi innovativi collegati alla manifattura digitale: servizi di 3D printing, modellazione, taglio laser, ecc., nonché programmi formativi per la crescita e il trasferimento di know how al mondo dell’impresa, alle associazioni di ca-tegoria, ai liberi professionisti, ai makerse agli istituti scolastici.

Aziende e designer possono accedere a tecnologie e piattaforme innovative per la realizzazione di manifattura digitale

Trasforma le idee in oggetti concretiFABLAB VENEZIA / Il laboratorio open source e service ha 150 tesserati

Fablab Venezia Team

V ictoria è una so-cietà che opera nel

mondo dell’Intelligen-ce Solutions Security and Safety, in favore di aziende e privati. Il titolare, Mauro Matte-otti, vanta un’esperien-za quarantennale come investigatore, prima nei reparti speciali di un Corpo di Polizia dello Stato e poi, negli ultimi 10 anni, come investigatore privato professionista e securi-ty manager. “Il security manager - spiega Mat-teotti - è il professioni-sta che, all’interno di un’organizzazione, in forma stabile o quale consulente esterno occasio-nale, ha l’obiettivo di tutelare il patrimonio, inteso nell’ac-cezione più vasta del termi-ne, garantendo all’organiz-zazione il funzionamento dei suoi processi produttivi e quindi assicurando il man-tenimento della capacità di produrre reddito”. Si tratta quindi di una figura professionale che opera in tutte quelle organizzazioni

dove il patrimonio - know-how, segreti industriali, da-ti sensibili, denaro e valori, macchinari - dev’essere pre-servato con particolare cura. Il professionista della secu-rity aziendale, come prevede la norma Uni 10459/15, si occupa dello studio, dello sviluppo e dell’attuazione delle strategie, delle poli-tiche e dei piani operativi volti a prevenire, fronteggia-

re e superare eventi in prevalenza di natura dolosa e/o colposa che possono danneggiare le risorse materiali, immateriali, organiz-zative e umane di cui l’azienda dispone, o di cui necessita per ga-rantirsi un’adeguata capacità concorrenzia-le nel breve, nel medio e nel lungo termine. Ed è oggi una figura sem-pre più richiesta anche in aziende di dimen-sioni contenute. “Quella del Security Manager - afferma Matteotti - è un’attivi-tà professionale molto delicata, che richiede

particolari doti di integrità morale e una formazione culturale adeguata, coeren-te con il quadro europeo delle qualifiche (Eqf) che si basa sul principio secondo il quale sono determinanti i risultati dell’apprendimen-to e non solo il percorso effettuato, per consentire la trasferibilità fra ambiti formali, informali e non formali”.

È il ruolo del security manager, figura sempre più richiesta

Protegge le risorse aziendaliVICTORIA / La società di Mauro Matteotti opera nella Security and Safety

Fare impresa a Nordest 13EventiLunedì 9 maggio 2016

La progettazione europea non è un’attività semplice,

e non può essere improvvisata, o affidata a inesperti. L’aspetto più complesso è sicuramente la conoscenza delle metodo-logie di europrogettazione, ma subito dopo viene il nodo dei contenuti, e cioè come trasfor-mare un bisogno, o un’idea, in un progetto europeo finan-ziabile. La serietà è il primo requisito da verificare, quando si intende avvicinarsi a que-sto mondo: e proprio questo è il caposaldo del Centro di Formazione in Europroget-tazione, che opera a Venezia, all’interno di Venice Interna-tional University (Isola di San Servolo). “Stiamo parlando - spiega il direttore, Giampa-olo Peccolo - del primo e più importante centro universita-rio italiano dedicato alla pro-gettazione europea e alla ge-stione finanziaria e operativa dei progetti”. Tutto nasce alla fine degli anni Novanta, a val-le di un progetto europeo che ha definito le metodologie di progettazione in collaborazio-ne con Aiccre, l’associazione europea degli enti locali. Ogni anno, il Centro propone il Ma-

ster in Europrogettazione, che ha come obiettivo quello di migliorare le capacità di pro-gettazione e di accesso ai fondi europei da parte del sistema delle imprese e delle pubbliche amministrazioni italiane (il si-to è www.europelago.it), tra gli addetti ai lavori considerato il migliore in Italia. A differen-za di altre realtà formative, il Centro veneziano non solo insegna le metodologie per la progettazione, ma è esso stesso un polo di progettazione di ec-cellenza internazionale. Spiega il direttore: “Agli allievi vengo-no primariamente insegnate le ‘istruzioni di montaggio’ dell’europrogettazione. Suc-cessivamente, sono essi stessi a lavorare su un progetto di loro interesse, con il supporto del nostro help desk”. Va precisa-to che tutti i docenti del Cen-

tro - tipicamente progettisti - insegnano solo presso que-sta struttura, con contratto di esclusiva. “Questo perché in-tendiamo mantenere elevatis-simo il livello della nostra for-mazione e distinguerci sempre sul mercato”. Il Centro ha un ulteriore punto di forza nell’at-tività di placement (tramite il blog europrogettazione-la-voro.it), sia a livello di offerta di lavoro, che di domanda, da parte di europrogettisti desi-derosi di fare pratica e trovare occupazione. Con una par-ticolarità, in questo secondo caso: non vengono proposti i singoli curricula, ma ciascun candidato, per entrare nel da-tabase, deve proporre un sua idea di progetto. Ed è su questa idea che egli trova collocazio-ne presso enti e aziende, italia-ne ed europee.

Centro formativo e polo di progettazione ad altissimo livello

Europrogettisti cercasi, a VeneziaCF IN EUROPROGETTAZIONE / È il primo centro universitario dedicato

L’Isola di San Servolo con la Venice International University

Venezia e la sua provincia: economia, imprese e servizi

In un mondo del lavoro caratterizzato da una rapida trasformazione, la formazione è l’ele-

mento chiave della crescita e dello sviluppo delle aziende. Ne è convinta Veneform che, nata nel 2001 come Ente di Formazione dell’Associazio-ne Artigiani Cgia di Mestre, è diventata nel tem-po un punto di riferimento per le Piccole e Me-die Imprese locali, lavoratori e privati nel campo della formazione e della consulenza specialistica in tema di sicurezza, qua-lità, organizzazione e risorse umane. In qualità di Ente accreditato per la Forma-zione Continua e per i Servizi al Lavoro presso la Regione del Veneto, Veneform - oltre a gestire tutte le esigenze forma-tive delle aziende iscritte all’Associazione - rivolge i propri servizi a 360 gradi an-che all’esterno. In tal senso, il panorama dei corsi, sia di carattere tecnico che di carattere gestionale, è decisamente am-pio: dai corsi obbligatori - in particolar modo quelli inerenti alla sicurezza negli ambienti di lavoro - ai percorsi abilitanti all’esercizio di una professione in diversi settori merceologici, fino ai corsi di in-formatica grazie alla presenza di un laboratorio informatico accreditato. “Parte importante della nostra attività è la collaborazione con gli Enti Bi-laterali, in particolare con l’Ebav, e con Edilcassa Veneto”, afferma Martina Bertoldo, responsabile delle attività formative. “Con Edilcassa Veneto proponiamo, attraverso voucher formativi, tutti i corsi abilitanti per l’utilizzo delle attrezzatu-re e l’ottenimento del cosiddetto patentino di abilitazione”. Molto lavoro viene svolto anche in

collaborazione con i Fondi interprofessionali e, in tal senso, Veneform è accreditata nel reper-torio delle strutture formative di Formazienda, insieme alla quale offre attività finanziata per le aziende. Oltre ai corsi a ‘catalogo’, Veneform propone attività di formazione ad hoc su specifi-ca richiesta del cliente da effettuarsi direttamen-te in azienda. Non da ultimo, tra le iniziative più

recenti si segnala il workshop ‘Il cliente quale focus dell’organizzazione: tecniche efficaci ed efficienti di strategie di marketing’ finanziato e promosso da Ebav in programma per il 13 mag-gio. “Si tratta di un convegno aperto al pubblico, rivolto soprattutto ai titolari e ai dipendenti del-le aziende - conclude Bertoldo - che si propone di offrire strumenti rapidi ed efficaci per gestire una campagna marketing online e offline sul territorio”.

La sede di Veneform

Campello Motors fon-data nel 1991, dal 1995

è la concessionaria di Fiat per Venezia e Mestre e dal 2008/2009 di Jeep per le pro-vincie di Venezia e Padova. Dal 2013, con l’apertura del-la nuova sede a Mestre (Ve-nezia), ha l’esclusiva di ven-dita di auto nuove di tutti i brand dei gruppo Fca: Fiat, Alfa Romeo, Lancia, Abarth, Jeep e Fiat Professional.“Ci siamo anche specializ-zati nella vendita di auto km 0 e auto usate multi brand - afferma Andrea Campello, amministratore unico - non solo nelle provincie di Vene-zia e Padova, ma anche nelle limitrofe Treviso, Vicenza e Rovigo, estendendo nel tem-po l’attività oltre i confini del Veneto”.A Mestre Campello Mo-tors offre tutti i servizi che riguardano l’auto e la gui-da: assistenza meccanica, carrozzeria, linea revisioni, gommista, noleggio, ma-gazzino ricambi, servizio soccorso stradale, gestio-ne sinistri, finanziamenti

personalizzati, estensione di garanzia e prenotazione dell’usato.Campello Motors è specia-lizzata anche nella vendita e allestimento di veicoli com-merciali Fiat Professional, nella forniture per auto-mezzi allestiti per le forze dell’ordine e aderisce al pro-gramma Fiat Autonomy per i veicoli personalizzabili per disabil. Ha inoltre parteci-pazioni in società del settore

nautico. “La crescita costan-te nel tempo di Campello Motors - sottolinea il titolare - è stata una crescita tecnica e costante, seguita da fattu-rati e personale e tecnologie per mantenere il massimo grado di aggiornamento su-gli strumenti hardware/ sof-tware in grado di massimiz-zare l’efficienza, ma anche una crescita umana nella gestione del rapporto con il cliente”. Un rapporto che si esprime anche attraverso una gestione e una cura per il portale internet e i canali social.“L’età media del personale è di circa trent’anni, quindi cordialità, dinamismo, in-ventiva, ma anche passione e professionalità sono le ca-ratteristiche del servizio ai clienti. Al personale più gio-vane mettiamo a disposizio-ne la ‘Campello University’, una vera e propria palestra dove imparano il delicato e complesso compito del con-sulente vendite, che si inter-faccia in modo proattivo con le nuove tecnologie digitali”.

L’azienda offre servizi personalizzati grazie al personale preparato nella Campello University

La vendita auto? Una missioneCAMPELLO MOTORS / È concessionaria esclusiva Fiat e, dal 2008, Jeep

Andrea Campello, amministratore unico di Campello Motors

Temi cardine: sicurezza, qualità, organizzazione e risorse umane

Formazione, la chiave dello sviluppoVENEFORM / Dal 2001 è il punto di riferimento per le Pmi locali

L’ ultima pubblicazione “Venezia Indicatori”, il

cruscotto degli indicatori con-giunturali della provincia di Venezia emesso dalla Camera di Commercio di Venezia e aggiornato a giugno 2015, evi-denzia timidi segnali di ripre-sa, i quali consistono nell’ar-restarsi della diminuzione delle imprese, in un aumento per l’export e per il turismo, e di conseguenza una crescita anche per gli occupati, e una diminuzione degli inattivi, anche se il tasso di disoccupa-zione ancora non ha smesso di salire. I segnali sono ancora deboli, e infatti gli indicatori a volte sono in contrasto: per esempio, l’export di Venezia è in lieve controtendenza ri-spetto alla provincia, poiché si attesta a -0,2%; e se le imprese manifatturiere di piccole di-mensioni mostrano indicatori

prevalentemente in positivo, quelle con più di 50 addetti invece non navigano in buone acque. Ciononostante il tessu-to imprenditoriale manifesta un certo ottimismo e prevede una crescita della produzione, degli ordini e anche dell’occu-pazione. Il saldo tra cessazioni e nuove iscrizioni al registro delle imprese non è ancora po-sitivo, e il numero delle azien-de non è ancora tornato ai livelli pre crisi del 2008, nella provincia di Venezia mancano all’appello ben 2.982 imprese: ma sembra essersi arrestato il processo di contrazione del tessuto imprenditoriale. A far registrare il decremento più contenuto sono le imprese nel settore del commercio, che da sole totalizzano il 25% delle attività della provincia. Queste sono scese dello 0,2%, mentre quelle dell’agricoltura sono a

-2,6%, dell’industria a -1,4% e delle costruzioni a -2,3%. Tie-nie dunque il terziario, a parti-re dal commercio, e crescono le imprese legate ai servizi, in particolare quelli di alloggio e ristorazione. Analizzando le formule innovative di svilup-po di impresa, reti e start-up, la provincia di Venezia conta-va a giugno 2015 175 imprese coinvolte in 84 contratti di re-te (in Italia erano 11.159 con 2.201 contratti), e 49 start up, mentre in Veneto, quarta re-gione a livello nazionale per numero di start-up innovati-ve, erano 314. Le esportazio-ni della provincia nel primo trimestre 2015 valevano circa 1 miliardo di euro (dati Istat), pari al 7,1% dell’export dell’in-tera regione Veneto. Sono cresciute leggermente le im-portazioni, +0,5% e diminuite leggermente le esportazioni, -0,2%. Dalla provincia di Ve-nezia viaggiano verso il mon-do soprattutto prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accesso-ri, con un +1,3% per le calza-ture; poi metalli e prodotti di metallo, e al terzo posto l’ex-port alimentare, le bevande e il tabacco.

Timidi segnali di ripresa, le imprese ricominciano ad assumere

In provincia cresce l’export calzatureINDICATORI / Dati relativi alla provincia di Venezia della Camera di Commercio

EventiLunedì 9 maggio 201612 Fare impresa a Nordest

Autonomia fiscale per la sua regione, sul model-

lo delle provincie di Trento e Bolzano. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia lo dichiara nelle occa-sioni istituzionali, ma anche nel suo profilo Fa-cebook. E lo fa in modo conciso, circostanziato e senza i toni polemi-ci che caratterizzano spesso altri leader del Carroccio. Per esempio, in un “post” del 4 apri-le - prendendo spunto da uno studio della Cgia di Mestre - scrive “che il Veneto che paga le tasse si merita l’autonomia, e lo ribadiremo nella trat-tativa col Governo e nel referendum che voglia-mo celebrare prestissi-mo, nel quale potrete far sentire la vostra voce in merito!”. Sullo stesso tema il 30 marzo aveva detto: “Se-condo dati Aifa, emerge che gli unici a rientrare nei limiti di spesa farmaceutica prefis-sati a livello nazionale sono stati la Regione del Veneto, la Valle d’Aosta e le Provin-

ce autonome di Trento e Bolzano. Tra questi quattro, il Veneto è l’unico a statuto ordinario. Ciò significa, a parer mio, che il Veneto ha

ottime ragioni per chiede-re una propria autonomia, come abbiamo fatto ufficial-mente il 17 marzo scorso at-tivando le relative procedure costituzionali con una mia

lettera a Renzi. Indietro non torniamo, sostenuti dall’arti-colo 116 della Costituzione, da una sentenza della Corte Costituzionale e dalla prova

dei fatti”. Ancora il 24 marzo, Luca Zaia riportava altri dati circostanziati: “Il Veneto si trova tra due province e una regione autonoma, e i veneti lavorano in condizioni di non pere-quazione producendo comunque 150 miliardi di Pil e 21 miliardi di residuo fiscale l’anno. Con la trattativa sull’Au-tonomia, il Governo ha l’occasione di dimostrare di esser fatto di persone perbene che evitano po-lemiche politiche sterili e scrivono una pagina di storia”. Questi virgoletta-ti sui social non sono co-munque di facciata dal momento che Zaia ha in programma di indire un

referendum sull’autonomia del Veneto. Nelle sue inten-zioni vorrebbe organizzarlo in concomitanza con quello, previsto in autunno, sulla ri-forma del Senato.

Oltre al fronte istituzionale c’è il dialogo sulla sua pagina facebook

Autonomia fiscale in aula e sui socialSCENARIO / Il presidente della Regione Veneto Zaia si pronuncia su un tema caldo

Luca Zaia, presidente Regione Veneto

Mauro Matteotti

Venezia e la sua provincia: economia, imprese e servizi

Il laboratorio di fabbricazione digitale Fablab Venezia ha sede nel Parco Scientifico Tecno-

logico Vega di Venezia nel contesto dell’incu-batore certificato Vega InCube, e aderisce alla rete mondiale che fa capo al Mit di Boston e alla Fab Foundation. Ma cosa è in sostanza un Fablab? Essenzialmente, un luogo in cui gli at-tuali 150 tesserati danno vita ai loro progetti e usano il laboratorio aperto per svi-luppare idee e i prototipi. Ma è anche un service con un team interno che trasforma in realtà e oggetti fisici le idee delle persone, utilizzando una serie di macchine controllate dal computer con software open source. “Mettiamo a disposizione di chiun-que, affermano i soci Elia de To-masi, Leonidas Paterakis e Andrea Boscolo, macchinari creati da una rete mondiale open source che per-mettono di fabbricare qualsiasi tipo di oggetto a basso costo e in tempi rapidi”. Fablab Venezia si rivolge ai designer, ai professionisti, alle im-prese creative, ai cittadini, alle scuole e alle università che possono usare il laboratorio come riferimento per la cono-scenza di nuove tecnologie digitali. Fablab Ve-nezia ha contratti di collaborazione con Leroy Merlin, Trotec Laser Italia, Wasp Stampanti 3d Made in Italy, Eumakers; vanta la partecipazio-ne al gruppo di lavoro sulla Maker Economy promosso da Wasp Project per la stampa 3d su grande scala ed è partner del progetto Europeo

Tcbl per la costituzione di una rete di laboratori per il tessile avanzato. Fablab Venezia è primo ispiratore e perno del progetto per la costitu-zione di un Istituto Veneto di Manifattura Di-gitale, che ha lo scopo di realizzare un hub per la fabbricazione digitale rivolto all’industria manifatturiera. Questo hub mette a disposizione tecnologie e

piattaforme di aggregazione per offrire servizi e processi innovativi collegati alla manifattura digitale: servizi di 3D printing, modellazione, taglio laser, ecc., nonché programmi formativi per la crescita e il trasferimento di know how al mondo dell’impresa, alle associazioni di ca-tegoria, ai liberi professionisti, ai makerse agli istituti scolastici.

Aziende e designer possono accedere a tecnologie e piattaforme innovative per la realizzazione di manifattura digitale

Trasforma le idee in oggetti concretiFABLAB VENEZIA / Il laboratorio open source e service ha 150 tesserati

Fablab Venezia Team

V ictoria è una so-cietà che opera nel

mondo dell’Intelligen-ce Solutions Security and Safety, in favore di aziende e privati. Il titolare, Mauro Matte-otti, vanta un’esperien-za quarantennale come investigatore, prima nei reparti speciali di un Corpo di Polizia dello Stato e poi, negli ultimi 10 anni, come investigatore privato professionista e securi-ty manager. “Il security manager - spiega Mat-teotti - è il professioni-sta che, all’interno di un’organizzazione, in forma stabile o quale consulente esterno occasio-nale, ha l’obiettivo di tutelare il patrimonio, inteso nell’ac-cezione più vasta del termi-ne, garantendo all’organiz-zazione il funzionamento dei suoi processi produttivi e quindi assicurando il man-tenimento della capacità di produrre reddito”. Si tratta quindi di una figura professionale che opera in tutte quelle organizzazioni

dove il patrimonio - know-how, segreti industriali, da-ti sensibili, denaro e valori, macchinari - dev’essere pre-servato con particolare cura. Il professionista della secu-rity aziendale, come prevede la norma Uni 10459/15, si occupa dello studio, dello sviluppo e dell’attuazione delle strategie, delle poli-tiche e dei piani operativi volti a prevenire, fronteggia-

re e superare eventi in prevalenza di natura dolosa e/o colposa che possono danneggiare le risorse materiali, immateriali, organiz-zative e umane di cui l’azienda dispone, o di cui necessita per ga-rantirsi un’adeguata capacità concorrenzia-le nel breve, nel medio e nel lungo termine. Ed è oggi una figura sem-pre più richiesta anche in aziende di dimen-sioni contenute. “Quella del Security Manager - afferma Matteotti - è un’attivi-tà professionale molto delicata, che richiede

particolari doti di integrità morale e una formazione culturale adeguata, coeren-te con il quadro europeo delle qualifiche (Eqf) che si basa sul principio secondo il quale sono determinanti i risultati dell’apprendimen-to e non solo il percorso effettuato, per consentire la trasferibilità fra ambiti formali, informali e non formali”.

È il ruolo del security manager, figura sempre più richiesta

Protegge le risorse aziendaliVICTORIA / La società di Mauro Matteotti opera nella Security and Safety

14 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

“Prevenire” è una delle parole chiave in cui oggi si declina la

questione della sicurezza. È attorno a questo concetto che si stanno svilup-pando le soluzioni tecnologiche più innovative a� nché si possa bloccare all’origine l’insorgere di problemi o addirittura fare in modo che essi non si generino a� atto, nell’ambito di strutture pubbliche e private. E il mercato chiede con sempre più insi-stenza misure di sicurezza preventi-ve, sia che esse si debbano applicare alle persone, sia ai mezzi. È in questo contesto che si inseriscono le rispo-ste all’avanguardia che Kronotech ha sviluppato in un’ottica pioneristica e che oggi sta implementando e per-

fezionando, potendo contare sul vantaggio competitivo che le deriva dall’esperienza già accumulata su questo versante. Tra queste soluzioni c’è una piattaforma completamente gestibile via web tecnologicamente sviluppatissima quanto funzionale, assai pratica da utilizzare e � essibile, grazie alla quale si possono e� ettua-re contemporaneamente il controllo di accessi di personale, visitatori e automezzi nelle aziende e rilevare la presenza dei dipendenti con un uni-co so� ware. “Nata con un’architettu-ra aperta, per interfacciarsi con altri sottoinsiemi presenti nella dotazio-ne di sicurezza aziendale, per esem-pio il sistema di videosorveglianza,

la piattaforma è arrivata a tali livelli di so� sticazione che sta per rendere possibile il riconoscimento facciale e garantire quindi livelli di sicurezza elevatissimi - spiega Paolo Del Fra-te, amministratore di Kronotech -. Risultati resi possibili dalla nostra continua ricerca e dal rapporto in-terattivo con i nostri clienti, ai quali cerchiamo di dare sempre la risposta più adeguata rispetto alle necessità”, prosegue. I terminali di tale piatta-forma si possono applicare ovunque, dai 2-3 ingressi di una piccola azien-da ai cantieri di importanti opere in costruzione, � no agli ospedali o al-tre strutture pubbliche, garantendo anche la gestione di logiche multi-si-to. “La soluzione consente ad esem-pio la creazione di percorsi obbligati all’interno di un’azienda, così come i controlli che impediscono che un soggetto appena entrato in una zo-na controllata ceda il suo badge ad un’altra persona per consentirgli l’accesso. Dopo aver pro� lato l’uten-za, si inseriscono nella piattaforma tutti i parametri che debbono essere rispettati per poter avere il via libera all’ingresso o al movimento entro una zona. Si possono controllare inoltre dati combinati, come identi-tà autista/automezzo, la gestione del numero massimo consentito di pre-

senze all’interno di un’area o il tem-po massimo di permanenza in una zona aziendale. Inoltre, è possibile l’interconnessione con altri sistemi di sicurezza, per esempio attivare la videosorveglianza se persone o mezzi transitano in una determinata area”. Queste soluzioni si ottengono attraverso il riconoscimento di pros-simità, sfruttando le potenzialità della tecnologia R� d con soluzioni multistandard che permettono cioè in contemporanea il riconoscimento delle persone e dei mezzi, mediante la biometria o attraverso la lettura e il riconoscimento delle targhe dei veicoli. Alcune di queste funziona-lità è anche possibile estenderle a personale itinerante, mediante spe-ci� che soluzioni di tipo “mobile”. In tutti i casi, la risposta di Kronotech è quella di un’azienda che “produce sia l’hardware che il so� ware. Possiamo

quindi agire per predisporre dei progetti completamente customiz-zati, avendo la governance su tutto il sistema”, sottolinea Del Frate. Sono diversi gli aspetti che caratte-rizzano la ricerca&sviluppo dell’a-zienda, a partire dal fatto che vi si dedica un pool di tecnici professio-nisti in costante rapporto con la di-visione commerciale, per anticipare, nelle soluzioni, le richieste dei clien-ti. Il team di informatici e tecnici riesce a sviluppare moduli, compo-nenti e sistemi a� dabili, intuitivi e implementabili. Non da ultimo, in collaborazione con i propri partner, Kronotech è in grado di assicurare un servizio di manutenzione con una copertura capillare del territo-rio, “garantendo così la soddisfazio-ne dei nostri interlocutori e l’incre-mento della competitività”, conclude Del Frate.

KRONOTECH / Permette la gestione di dati combinati, è totalmente scalabile e atta a tutelare il personale che opera in azienda, oppure fuori azienda, in mobilità

Flessibilità e web per la sicurezzaLa piattaforma open source adotta la biometria e il riconoscimento facciale

Sistemi di sicurezza biometrici e di prossimità

Tecnologia di riconoscimento facciale

Comunicare, nell’era del digitale e dei so-cial network, è una questione tecnica-

mente alla portata di tutti. La qualità della forma e dei contenuti, però, passa ancora per l’esperienza, la capacità di comprendere e sce-gliere gli strumenti giusti in ogni situazione. L’a-genzia di comunicazione Dart Srl è nata a Bassano del Grappa alla � ne dello scorso millennio, in un momento epocale per l’accelerazione che gli anni ‘90 hanno impresso alla trasformazione del mondo del marketing e della pubblicità. La glo-balizzazione ha trovato, nello sviluppo del World Wide Web, il suo veico-lo immateriale e dirom-pente: linguaggi, media e strategie tradizionali sono diventati in bre-ve tempo insu� cienti o inadeguati a raccontare un mercato in continua trasformazione. Oggi più che mai, il modo di comunicare è parte fondamentale di ciò che si comunica. Di fronte a tale scenario è possi-bile agire secondo due di� erenti modalità: la-sciarsi semplicemente sedurre dalle potenzia-lità delle nuove tecnologie oppure utilizzarle

tenendo ferma, al centro della propria vision, la qualità dell’analisi, la lettura dei valori e dei mercati per capire l’anima di ogni azienda, il suo essere un’impresa umana fatta di passio-ne, capacità di immaginare, rischiare e agire.

Dart ha scelto questa se-conda strada, maturan-do rapporti ventennali con clienti di livello na-zionale ed europeo, ac-compagnandoli in ogni aspetto della loro vita: dal design dei prodotti alla creazione dei loro nomi, dall’immagine co-ordinata alle campagne pubblicitarie cartacee e web, dal packaging agli stand nelle � ere più im-portanti. Una squadra dinamica, quella di Dart, composta da dieci per-sone con competenze diverse e complementa-ri, che garantisce analisi approfondite e soluzioni sempre personalizzate, per progetti speci� ci o collaborazioni da svilup-

pare e implementare nel tempo. Una storia di successo che vive, con orgoglio e discre-zione, dentro e dietro i successi di tanti im-portanti clienti. Per maggiori informazioni: www.dartnofrills.com.

Lungi dall’assolutizzare la tecnologia, la società ha saputo coltivare rapporti ventennali con clienti prestigiosi

Più di un’agenzia di comunicazioneDART / Un team eclettico dalle competenze di� erenti per soluzioni personalizzate

Uno sguardo sul mondo dalla sede di Dart

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AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2008

Fare impresa a Nordest 15EventiLunedì 9 maggio 2016

Per evitare il danno al lavoratore, ovvero l’in-

fortunio o la malattia pro-fessionale vanno adottate misure di sicurezza, preven-tive e protettive. Un infortu-nio può avviare un accerta-mento per l’individuazione di eventuali responsabilità e il sequestro di attrezzature coinvolte e degli ambienti di lavoro. In particolare, a partire dalle lesioni gravi (al-meno 40 giorni di progno-si), viene avviato automati-camente un procedimento penale, per responsabilità di persone fisiche appartenenti all’azienda (datore di lavoro, dirigenti, preposti, lavorato-ri) o di terzi coinvolti nell’e-vento, e per responsabilità delle aziende.“Passati 20 anni dall’en-trata in vigore del D.Lgs. 626/1994, poi sostituito dal D.Lgs. 81/2008, i tempi sono maturati per recepire le leg-gi sulla sicurezza sul lavoro, non solo come adempimen-ti, ma anche come tema da inserire nella gestione ordi-naria delle attività aziendali. Il tema - spiega l’ingegner Domenico Cecchetto, alla

L’evento va gestito come la partecipazione a una maratona

Infortuni sul lavoro: prima e dopo

guida dell’omonimo Studio di consulenza e formazione sulla sicurezza, a Cittadel-la (Padova) - è articolato e riguarda sia la normativa specifica vigente in Italia sia quella estera”.“L’accertamento di responsa-bilità e successivamente l’av-vio di contenziosi potrebbe essere promosso, in Italia, da vari enti competenti (per materia e per territorio) e, in particolare: Procura della Repubblica (in caso di proce-dimento penale), Asl, Dire-zione Territoriale del Lavoro, Inail, Vigili del Fuoco, Arpa. Vanno anche affrontati i temi della rivalsa, promossa dagli

enti assistenziali, e della ri-chiesta risarcitoria, promos-sa dalle parti lese”.Nella gestione della sicurez-za sul lavoro, oltre alle varie misure previste dalla legge (Dvr, formazione, visite me-diche), vanno pertanto pre-visti gli interventi specifici volti a escludere e/o conte-nere le responsabilità del da-tore di lavoro e dell’azienda stessa. “Tali attività - ricor-da Cecchetto - fanno parte della consulenza preventiva: formalizzazione di organi-gramma e mansionario si-curezza lavoro, deleghe e/o procure, specifiche procedu-re di sicurezza (gestionali e operative), sviluppo del Si-stema di Gestione Sicurezza Lavoro, polizze assicurative adeguate alla tipologia di attività e rischi da assicura-re. A essa si abbina la nostra attività di perito tecnico di parte, in affiancamento ai consulenti legali, effettuata da 10 anni, con tematiche peritali: macchine, gestio-ne degli appalti, incendio, chimica dei materiali, for-mazione specifica dei lavo-ratori”.

ING. DOMENICO CECCHETTO / D.Lgs. 81/2008 e misure di sicurezza

L’ingegner Domenico Cecchetto alla maratona di Berlino, 2009

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Esercizio sicuro

Il mondo del lavoro è cam-biato perché è cambiato

il mondo e, con esso, sono cambiati i mercati, i prodot-ti, le tecnologie e gli stessi stakeholder. Il mercato dei grandi numeri è finito, ora si deve puntare sulla qualità, bisogna fare di più con me-no. Oggi non è il più grande a mangiare il più piccolo, ma il più veloce a mangiare il più lento. Di conseguenza, anche i modelli organizzati-vi di gestione del personale si devono adeguare. A spie-garlo è Savino Carlet, ammi-nistratore unico di Aeneas Srl di Pordenone, società nata nel 1984 e specializzata nella gestione delle risorse umane, in particolare nella ricerca e selezione di execu-tive, quadri e dirigenti. “Si sta passando - sottolinea Sa-vino Carlet - da un’organiz-zazione per funzione a un’or-ganizzazione per processo, dalla centralità del prodotto alla centralità del cliente, dal costo del lavoro al valore del lavoro. Questo cambia-

mento - prosegue - sta mo-dificando anche la mission della direzione delle risorse umane di un’azienda, che deve sapere gestire contem-poraneamente sia le persone

sia il business, quindi deve saper sviluppare nuovi siste-mi organizzativi. In questo contesto, il ruolo di Aeneas - specifica - è proprio quello di aiutare gli imprenditori e le aziende nella definizione,

implementazione e gestione di tali modelli e nella ricer-ca del personale idoneo a ricoprire i nuovi ruoli. Que-ste sono attività - conclude l’amministratore di Aeneas

- che non possono essere improvvisate, ma devono es-sere sviluppate sulla base di competenze e conoscenze, a livello sia locale che globale, con personale esperto e co-stantemente formato”.

Centralità del cliente e valore del lavoro, i cardini dei mercati

La gestione delle risorse umane: come e perché è cambiata

AENEAS / La società accompagna le imprese verso nuovi modelli organizzativi

Savino Carlet, amministratore unico di Aeneas Srl, Pordenone

Il Business coaching è un valido strumento per apri-

re le porte alla competitività in maniera innovativa, lad-dove, all’interno delle im-prese, è sempre più sentita l’esigenza di creare uno staff che si comporti da squadra, applicando la collaborazione trasversale e migliorando le capacità produttive. Il Coa-ching aziendale si riferisce dunque a qualunque conte-sto lavorativo e coinvolge gli imprenditori in questioni re-lative alla creazione di nuove opportunità, alla crescita delle risorse umane e ai cam-biamenti all’interno dell’or-ganizzazione. Per l’azienda, il supporto di un coach risulta utile su più fronti: quando si tratta di investire nella riqua-lifica di risorse che devono migliorare la loro produtti-vità, nella gestione emotiva di stress e situazioni critiche, quando risulta necessaria l’ottimizzazione di tutta la dinamica aziendale, nei casi di inserimento di una nuova figura professionale e anche per gestire al meglio i pas-saggi generazionali. Non da

meno, tale figura professio-nale risulta di grande aiuto all’imprenditore offrendo il supporto adatto per pren-dere decisioni tempestive, creare offerte commerciali mirate, o avviare processi di internazionalizzazione. “Il cambiamento richiede un fortissimo impegno da par-te di tutti i dipendenti e un Business coach deve avere la capacità di motivare tutte le persone che appartengono all’organizzazione” afferma Angela Vivas, professioni-sta in questo campo con alle spalle una variegata espe-

rienza che ha toccato diver-se aree produttive e diversi mercati, sia nazionali che internazionali. Il modello di Coaching aziendale di Ange-la Vivas si basa sulla creazio-ne di soluzioni snelle e poco complesse, nonché nella messa a punto di una rete di aziende funzionale alle op-portunità di collaborazione, così da condurre il cliente a trovare lui stesso le strategie di cambiamento non solo aziendale ma anche a livello di interazioni con gli sta-keholder. “La mia strategia vincente è basata su sessioni di allenamento tattico per ottenere il miglioramento fi-sico e mentale” spiega Vivas “così da trasformare lo stress in uno strumento di successo e da portare tutti i soggetti coinvolti a generare nuove idee”. Angela Vivas ha inoltre creato una ‘particolare’ pale-stra, la Vivas Coaching Gym, che integra gli attrezzi capaci di rendere più competitive le aziende: Formazione in Lean Production, Marketing, Stra-tegia di azienda, Vendite e servizio al cliente.

Quando il gioco si chiama produttività, i duri sanno creare le proprie opportunità

Competitivi sì, ma in modo innovativoANGELA VIVAS / La palestra Vivas Coaching Gym “allena” professionisti vincenti

Angela Vivas

14 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

“Prevenire” è una delle parole chiave in cui oggi si declina la

questione della sicurezza. È attorno a questo concetto che si stanno svilup-pando le soluzioni tecnologiche più innovative a� nché si possa bloccare all’origine l’insorgere di problemi o addirittura fare in modo che essi non si generino a� atto, nell’ambito di strutture pubbliche e private. E il mercato chiede con sempre più insi-stenza misure di sicurezza preventi-ve, sia che esse si debbano applicare alle persone, sia ai mezzi. È in questo contesto che si inseriscono le rispo-ste all’avanguardia che Kronotech ha sviluppato in un’ottica pioneristica e che oggi sta implementando e per-

fezionando, potendo contare sul vantaggio competitivo che le deriva dall’esperienza già accumulata su questo versante. Tra queste soluzioni c’è una piattaforma completamente gestibile via web tecnologicamente sviluppatissima quanto funzionale, assai pratica da utilizzare e � essibile, grazie alla quale si possono e� ettua-re contemporaneamente il controllo di accessi di personale, visitatori e automezzi nelle aziende e rilevare la presenza dei dipendenti con un uni-co so� ware. “Nata con un’architettu-ra aperta, per interfacciarsi con altri sottoinsiemi presenti nella dotazio-ne di sicurezza aziendale, per esem-pio il sistema di videosorveglianza,

la piattaforma è arrivata a tali livelli di so� sticazione che sta per rendere possibile il riconoscimento facciale e garantire quindi livelli di sicurezza elevatissimi - spiega Paolo Del Fra-te, amministratore di Kronotech -. Risultati resi possibili dalla nostra continua ricerca e dal rapporto in-terattivo con i nostri clienti, ai quali cerchiamo di dare sempre la risposta più adeguata rispetto alle necessità”, prosegue. I terminali di tale piatta-forma si possono applicare ovunque, dai 2-3 ingressi di una piccola azien-da ai cantieri di importanti opere in costruzione, � no agli ospedali o al-tre strutture pubbliche, garantendo anche la gestione di logiche multi-si-to. “La soluzione consente ad esem-pio la creazione di percorsi obbligati all’interno di un’azienda, così come i controlli che impediscono che un soggetto appena entrato in una zo-na controllata ceda il suo badge ad un’altra persona per consentirgli l’accesso. Dopo aver pro� lato l’uten-za, si inseriscono nella piattaforma tutti i parametri che debbono essere rispettati per poter avere il via libera all’ingresso o al movimento entro una zona. Si possono controllare inoltre dati combinati, come identi-tà autista/automezzo, la gestione del numero massimo consentito di pre-

senze all’interno di un’area o il tem-po massimo di permanenza in una zona aziendale. Inoltre, è possibile l’interconnessione con altri sistemi di sicurezza, per esempio attivare la videosorveglianza se persone o mezzi transitano in una determinata area”. Queste soluzioni si ottengono attraverso il riconoscimento di pros-simità, sfruttando le potenzialità della tecnologia R� d con soluzioni multistandard che permettono cioè in contemporanea il riconoscimento delle persone e dei mezzi, mediante la biometria o attraverso la lettura e il riconoscimento delle targhe dei veicoli. Alcune di queste funziona-lità è anche possibile estenderle a personale itinerante, mediante spe-ci� che soluzioni di tipo “mobile”. In tutti i casi, la risposta di Kronotech è quella di un’azienda che “produce sia l’hardware che il so� ware. Possiamo

quindi agire per predisporre dei progetti completamente customiz-zati, avendo la governance su tutto il sistema”, sottolinea Del Frate. Sono diversi gli aspetti che caratte-rizzano la ricerca&sviluppo dell’a-zienda, a partire dal fatto che vi si dedica un pool di tecnici professio-nisti in costante rapporto con la di-visione commerciale, per anticipare, nelle soluzioni, le richieste dei clien-ti. Il team di informatici e tecnici riesce a sviluppare moduli, compo-nenti e sistemi a� dabili, intuitivi e implementabili. Non da ultimo, in collaborazione con i propri partner, Kronotech è in grado di assicurare un servizio di manutenzione con una copertura capillare del territo-rio, “garantendo così la soddisfazio-ne dei nostri interlocutori e l’incre-mento della competitività”, conclude Del Frate.

KRONOTECH / Permette la gestione di dati combinati, è totalmente scalabile e atta a tutelare il personale che opera in azienda, oppure fuori azienda, in mobilità

Flessibilità e web per la sicurezzaLa piattaforma open source adotta la biometria e il riconoscimento facciale

Sistemi di sicurezza biometrici e di prossimità

Tecnologia di riconoscimento facciale

Comunicare, nell’era del digitale e dei so-cial network, è una questione tecnica-

mente alla portata di tutti. La qualità della forma e dei contenuti, però, passa ancora per l’esperienza, la capacità di comprendere e sce-gliere gli strumenti giusti in ogni situazione. L’a-genzia di comunicazione Dart Srl è nata a Bassano del Grappa alla � ne dello scorso millennio, in un momento epocale per l’accelerazione che gli anni ‘90 hanno impresso alla trasformazione del mondo del marketing e della pubblicità. La glo-balizzazione ha trovato, nello sviluppo del World Wide Web, il suo veico-lo immateriale e dirom-pente: linguaggi, media e strategie tradizionali sono diventati in bre-ve tempo insu� cienti o inadeguati a raccontare un mercato in continua trasformazione. Oggi più che mai, il modo di comunicare è parte fondamentale di ciò che si comunica. Di fronte a tale scenario è possi-bile agire secondo due di� erenti modalità: la-sciarsi semplicemente sedurre dalle potenzia-lità delle nuove tecnologie oppure utilizzarle

tenendo ferma, al centro della propria vision, la qualità dell’analisi, la lettura dei valori e dei mercati per capire l’anima di ogni azienda, il suo essere un’impresa umana fatta di passio-ne, capacità di immaginare, rischiare e agire.

Dart ha scelto questa se-conda strada, maturan-do rapporti ventennali con clienti di livello na-zionale ed europeo, ac-compagnandoli in ogni aspetto della loro vita: dal design dei prodotti alla creazione dei loro nomi, dall’immagine co-ordinata alle campagne pubblicitarie cartacee e web, dal packaging agli stand nelle � ere più im-portanti. Una squadra dinamica, quella di Dart, composta da dieci per-sone con competenze diverse e complementa-ri, che garantisce analisi approfondite e soluzioni sempre personalizzate, per progetti speci� ci o collaborazioni da svilup-

pare e implementare nel tempo. Una storia di successo che vive, con orgoglio e discre-zione, dentro e dietro i successi di tanti im-portanti clienti. Per maggiori informazioni: www.dartnofrills.com.

Lungi dall’assolutizzare la tecnologia, la società ha saputo coltivare rapporti ventennali con clienti prestigiosi

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EventiLunedì 9 maggio 201616 Fare impresa a Nordest

L’Istituto San Gaetano di Vicenza è un centro di

formazione professionale con percorsi di studio nei settori meccanico, automeccanico, elettrico, grafico e alberghiero. In totale sono poco meno di 30 i corsi erogati, attualmen-te frequentati da circa 700 studenti. “Il nostro istituto, sottolinea il direttore generale Paolo Faccin, è stato fonda-to in pieno periodo bellico da Don Ottorino Zanon, per aiutare i giovani a trovare una propria strada professionale. Oggi la nostra scuola è una delle più all’avanguardia in ambito meccanico: abbiamo a disposizione macchine a con-trollo numerico a 6 assi, siamo partner dell’Istituto Italiano di Saldatura per il rilascio dei patentini e centro di eccellen-za Siemens per le macchine utensili. Questo significa che i nostri docenti dispongono del massimo livello di aggior-namento e quindi sono in grado di garantire un’altissima ricaduta su metodi e program-mi di insegnamento”. Il San Gaetano è accreditato presso la Regione Veneto per la for-

mazione iniziale, continua, su-periore e per i servizi al lavoro. È in relazione a quest’ultimo ambito che il direttore Faccin evidenzia il ruolo dell’Istituto. “La nostra forza oggi è quella di poter contare su un bacino di aziende che ci chiedono non solo di formare i giovani, ma anche di riqualificare coloro che per vari motivi sono sta-ti estromessi dal mercato del lavoro. Questo collegamento diretto con il tessuto impren-ditoriale ci permette di par-tecipare ai bandi per i finan-ziamenti regionali ed europei, garantendo che i fondi siano effettivamente destinati a sod-disfare le richieste dalle azien-

de”. Oggi infatti, per progettare dei percorsi è necessario aver prima raccolto le esigenze dal-le imprese per la formazione di personale specializzato. Il centro copre tutta la ‘filiera’, offrendo sia la consulenza ini-ziale che la docenza di forma-tori competenti ed aggiornati in laboratori all’avanguardia. L’Istituto San Gaetano, quindi, è in grado di ascoltare le azien-de, accogliere le loro richieste di professionisti nei settori di propria competenza formati-va, strutturare in coerenza i percorsi ed accedere ai ban-di: un vero e proprio hub tra domanda e offerta di lavoro specializzato.

Una scuola “vecchia ma-niera”, che poggia le ba-

si su valori solidi e che molta importanza conferisce alla persona dell’alunno, posta al centro del programma edu-cativo. Si presenta così il New Cambridge Institute che da quasi quarant’anni opera nel-la villa patrizia veneziana Ca’ Cornaro e che nel tempo ha aumentato sempre più di im-portanza e peso nel territorio di appartenenza. “Siamo nati come liceo linguistico - spie-ga la coordinatrice didattica, professoressa Maria Brigida Larocca - e oggi proponiamo anche differenti piani di stu-dio che spaziano dall’istituto tecnico economico a quello tecnologico fino al liceo scien-tifico”. L’istituto si caratterizza per la presenza di classi poco numerose e di un team forma-tivo omogeneo composto da insegnanti a nomina diretta. Chi lo sceglie sa di entrare a far parte di un mondo basato su linee educative chiare e re-gole ben definite che, pur con estrema flessibilità, richiedo-no un certo comportamento e anche un abbigliamento adeguato. “Il fatto che le classi

siano poco numerose ci con-sente di seguire da vicino ogni studente e di supportare ogni singola esigenza - continua Larocca -. Ad esempio, guidia-mo con attenzione lo studio dei ragazzi che praticano sport a livello agonistico, costretti ad assentarsi per via delle gare che devono sostenere, così che possano restare comunque in pari col programma”. Ogni anno vengono poi sviluppati temi diversi legati all’attualità - dal bullismo all’alimenta-zione, dalla salute ai farmaci e alla droga - con l’invito di ospiti esterni competenti in materia. Ambiziosi anche i programmi inerenti le lingue. La scuola, tra le altre cose, è

sede autorizzata di certifica-zione per l’Università di Cam-bridge, per quanto riguarda la lingua inglese, e per l’Istituto Cervantes, per lo spagnolo. “Oltre alla normale didattica, noi spingiamo i nostri ragazzi a conseguire queste certifica-zioni - afferma Larocca - so-stenendoli con programmi di potenziamento e una prepara-zione mirata”. Sono certifica-zioni riconosciute nel mondo, che vengono proposte anche agli studenti delle altre scuole pubbliche e private del territo-rio, che si avvalgono del New Cambridge Institute sia come sede di esame che, eventual-mente, per la preparazione preliminare.

L’Istituto San Gaetano di Vicenza offre formazione superiore, ma soprattutto è attivo nei servizi per il lavoro specializzato

Liceo linguistico, liceo scientifico, istituto tecnico economico

Un hub tra domanda e offerta Educazione tra attualità e tradizioneISTITUTO SAN GAETANO / Un centro di formazione professionale NEW CAMBRIDGE INSTITUTE / Classi poco numerose, alunni al centro

Servizi alle imprese/Formazione

Il nuovo laboratorio di saldatura dedicato ai corsi per i patentini

New Cambridge Institute

Fin dalla sua individuazio-ne come scuola Polo, il

compito dell’Istituto vicenti-no Bartolomeo Montagna è stato di diffondere in ambito locale il proprio progetto e di proporre modelli orga-nizzativi e di intervento da utilizzare a livello interpro-vinciale. L’Istituto è impegnato in proces-si di sperimentazione e in esperienze inno-vative sul piano di-dattico per la realiz-zazione di percorsi, in sinergia con il ter-ritorio, volti alla pro-mozione del successo scolastico e formati-vo, al recupero, alla gestione dei crediti formativi, alla soddi-sfazione dell’esigenza di formazione emergente ne-gli adulti. La scuola promuo-ve, inoltre, momenti di colla-borazione e di interscambio con le altre realtà scolastiche nazionali e provinciali impe-gnate nell’innovazione, orga-nizzando attività finalizzate a intercettare sempre meglio la domanda di formazione pro-veniente dal territorio con

percorsi di qualità. L’Istitu-to Montagna ha collaborato con il ministero dell’Istru-zione per la progettazione di seminari nazionali e provin-ciali con l’obiettivo di soste-nere il piano sperimentale, offrendo esperienze concrete e ipotesi di fattibilità, sugge-

rimenti metodologici e ope-rativi, supporto logistico e organizzativo per la realizza-zione di alcune significative esperienze come il progetto Petra, il progetto Rete H e il progetto Qualità. Dal 1995, l’Istituto è anche Scuola Polo del Progetto Qualità nell’area di Nord Est per la diffusione della cultura e dei sistemi

della qualità nelle scuole. L’azione finale di questa ini-ziativa è stata l’adesione al Premio Qualità Scuole Vene-te, con l’applicazione del Mo-dello Efqm per la creazione di percorsi che permettono comparazioni utili a misu-rare, valutare e migliorare

le proprie performance, in un’ottica di miglioramento continuo. L’offerta formati-va Professionale dell’Istituto Montagna si estende al set-tore Servizi, all’indirizzo so-cio sanitario (corso diurno e serale) e al settore Produ-zioni industriali e artigianali (Moda) e Produzioni Multi-mediali.

Promuove, misura e migliora la qualità nella didattica

Il Polo del successo scolasticoISTITUTO BARTOLOMEO MONTAGNA / I progetti e l’offerta formativa

Istituto Bartolomeo Montagna

U n’azienda e un luogo la cui mission è ben chia-

ra: formare le professioni ti-picamente contemporanee, quelle che con il web hanno un rapporto simbiotico e che nessuna azienda ormai, di qualsiasi settore, può fare a meno. Web designer, web de-veloper, esperti wordpress e di grafica avanzata non ci si inventa. Progetto Alta Forma-zione ha deciso di concentrare le proprie energie didattiche a questi settori, investendo le conoscenze e le abilità didat-tiche di diversi professionisti. Come sede è stato scelto il prestigioso business center Simal di Vicenza, dove le aule all’avanguardia e tutti i servi-zi più aggiornati valorizzano ulteriormente la proposta for-mativa della società. Progetto Alta Formazione (www.pro-gettoaltaformazione.it) lavora sia con privati, attraverso cor-si attivati in sede, sia presso le aziende qualora vi sia un certo numero di dipendenti da for-mare e, in questo caso, “i corsi sono tagliati sulle esigenze dell’azienda”, racconta Tiziana Trevisan, amministratore del-la scuola. I corsi di web design,

Php, Wordpress e grafica sono strutturati in percorsi base e avanzati, il primo di 60 ore il secondo di 75 ore. Durano circa 5 mesi con una lezione a settimana in orario serale. In entrambe le situazioni è bene che il partecipante abbia in dotazione un proprio compu-ter. Accanto a queste proposte vi è il corso di fotografia still life di 60 ore, che “interessa sia fotografi professionisti che coloro che fanno grafica e web design, poiché imparano a trattare le foto sui siti web e su carta stampata”. A questi percorsi formativi se ne ag-giungono alcuni più ridotti per numero di ore, ma rispon-

denti ad altrettante esigenze formative di oggi: da quello sui social media a quello per il sistema operativo Apple e Java Script. “A breve imple-menteremo l’offerta - antici-pa Tiziana Trevisan - con un corso di editing video e uno dedicato alla post-produzione fotografica. Allo studio anche un corso su IOS9 per creare le app”. Per tutti, conclude, “la possibilità di pagamento a rate senza interessi e senza la sottoscrizione di impegni con finanziarie. Un’iniziativa per dare la possibilità anche a giovani, occupati e non, di do-tarsi di una formazione spen-dibile sul mercato”.

Tanti corsi, dalla grafica alla programmazione delle app

Apprendere una professione webPROGETTO ALTA FORMAZIONE / La sede al Simal di Vicenza

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 17Servizi alle imprese/Formazione

Safe Engineering nasce dall’unione professionale

di due ingegneri di provata esperienza: Cristiano Ste-vanato e Andrea Gambron. Entrambi operano nel setto-re della sicurezza sul lavoro dal 2005, curando la pro-gettazione, la pianificazione e la realizzazione di eventi formativi e fornendo servizi di consulenza e assistenza sul

medesimo tema. “Sebbene l’aspetto formativo abbia un ruolo importante nell’attivi-tà, non abbiamo mai abban-donato, come altri competi-tor stanno facendo, l’attività di consulenza - dichiara Cri-stiano Stevanato, Ceo di Safe Engineering - Ciò al fine di non slegare la teoria dalla pratica, vale a dire l’attività di formazione dalla realtà

che il lavoratore vive tut-ti giorni presso la propria azienda. Il rischio altrimenti sarebbe quello di considerare la formazione come un mero adempimento di atti formali, facendo passare in secondo piano l’aspetto sostanziale della reale garanzia di sicu-rezza dei lavoratori”. L’offerta di Safe Engineering è strut-turata per soddisfare il mag-giore numero di richieste da parte delle aziende. I princi-pali servizi offerti riguarda-no l’assunzione dell’incarico di Responsabile esterno del Servizio di Prevenzione e Protezione, la predisposi-zione della documentazio-ne aziendale sulla sicurezza come la redazione del do-cumento di valutazione dei rischi, della valutazione del rumore, delle vibrazioni, del rischio chimico, della movimentazione manuale dei carichi, dei movimenti ripetitivi e molto altro anco-ra. Inoltre Safe Engineering progetta e realizza percorsi di formazione personalizzati

su richiesta specifica dell’a-zienda, oltre a quelli previsti per legge. In particolare, in ambito ambientale e cantie-ristico la società fornisce nu-merosi servizi, fra cui check up ambientale, audit di siste-mi di gestione ambientale, autorizzazioni per emissioni in atmosfera, analisi acusti-ca, assunzione del ruolo di coordinatore per la proget-tazione ed esecuzione dei la-vori in cantiere, redazioni di piani di sicurezza e coordi-namento di piani operativi di sicurezza e molto altro. “La nostra struttura organizzati-va è agile e snella e consente al cliente di avere un partner ‘meno oneroso’ perché meno ‘pachidermico’. L’attenzione per la semplicità, velocità, precisione e correttezza ci porta a verificare, revisionare e migliorare costantemente il nostro approccio alla gestio-ne delle commesse - afferma Andrea Gambron, ammini-stratore di Safe Engineering - Cerchiamo tutti i giorni di applicare i principi della Le-

an production (produzione snella) per ridurre gli spre-chi (come tempo, trasporto, ecc.) e di conseguenza conte-nere i costi per il cliente. Sep-pur rivolto principalmente al settore industriale, questo approccio ci ha consentito nel tempo di rimanere fles-sibili, dinamici e competi-tivi”. Safe Engineering sta inoltre lanciando un nuovo servizio di insurance audit collegato alla gestione della sicurezza sul lavoro. “Se il ri-spetto degli obblighi di legge può senz’altro consentire di ridurre, se non azzerare, il rischio di eventi dannosi, in alcuni casi possono comun-que esserci conseguenze di natura economica per l’a-zienda - spiega Stevanato - Tutti cercano di mitigare tali rischi attraverso le polizze di assicurazione (si pensi, per esempio, al rischio incen-dio), che tuttavia spesso non

tengono conto delle reali condizioni di rischio perché legate a rigidi meccanismi. Dal canto nostro, grazie all’esperienza nel settore as-sicurativo dei nostri esperti, ci proponiamo di verificare che le coperture assicurative siano adeguate ai rischi spe-cifici valutati dai professioni-sti della sicurezza sul lavoro”. “La speranza per il futuro è quella di riuscire ad ottenere una normativa più flessibile per la parte documentale e a misura di azienda. In questo modo, la sicurezza potrebbe essere vista sempre più come un’opportunità di migliora-mento e non come un onere formale ed economico - con-clude Gambron - Ciò vale in particolare per le piccole imprese che vedono molto spesso nella sicurezza un impegno economico e orga-nizzativo sproporzionato alle loro realtà”.

SAFE ENGINEERING / Alla guida dell’azienda gli ingegneri Cristiano Stevanato e Andrea Gambron

Professionisti della sicurezza Formazione, consulenza e Lean production: principi e specializzazioni che viaggiano di pari passo per mantenere il contatto con la realtà vissuta dalle imprese

La sede di Safe Engineering a Martellago (Venezia)

I servizi offerti da Safe Engineering spaziano dalla formazione professionale alla consulenza aziendale nel settore del lavoro e dell’ambiente

Vivace, impegnato nella formazione dello studen-

te, ma anche dell’individuo, attento al legame con il territo-rio e al job placement: entrare in contatto con l’Istituto Uni-versitario Salesiano Venezia (Iusve), è vivere un’esperienza coinvolgente. Studiare al suo interno è imparare a guardare alle professioni con una certa apertura mentale, con un’atten-zione alle dinamiche del mer-cato, ma anche a quelle umane. L’Istituto, promosso e gestito dai Salesiani di don Bosco dell’Italia Nordest, è aggregato alla facoltà di Scienze dell’E-ducazione dell’Università Pon-tificia Salesiana di Roma, che rilascia titoli e gradi accademi-ci di tipo internazionale (“bac-calaureato”, corrispondente alla laurea triennale italiana, e “licenza”, corrispondente alla laurea specialistica); 30 sono i suoi anni di storia. Oggi l’of-ferta formativa comprende facoltà afferenti i dipartimenti di Comunicazione, Pedago-gia, Psicologia, per un totale di quattro lauree triennali, sette magistrali, 2.000 studenti, 194 docenti e due sedi didattiche,

a Mestre e Verona. Spiega il preside dello Iusve, il profes-sor Arduino Salatin: “Negli ultimi tempi la nostra struttura ha subìto un’evoluzione estre-mamente positiva. Il numero degli studenti in cinque anni è quasi quadruplicato. Il dato è in controtendenza, rispetto ad altre università. Il motivo? Sia-mo una struttura piccola, a nu-mero chiuso, parte però di una grande rete internazionale. La nostra ubicazione ci permette di rispondere alle esigenze for-mative del Nordest, ma molti studenti provengono anche dal sud Italia; ad agevolare la loro permanenza è la struttu-ra a campus che proponiamo,

perfetta per supportare i tempi e la vita di studenti a cui è ri-chiesto l’obbligo di frequenza”. Un altro motivo che ha fatto arrivare praticamente alla sua massima capienza l’università è l’attenzione posta nei con-fronti dell’occupazione. “Oltre ai tirocini professionali (circa 150), abbiamo reso obbligato-rio il tirocinio accademico per tutti i percorsi di laurea, e così negli anni abbiamo costruito una rete con aziende - circa 400 - realtà del no profit ed enti della pubblica amministrazio-ne - circa 600 - che diventano un naturale sbocco lavorativo per gli studenti”. Inoltre, l’uni-versità si impegna direttamen-

te nella creazione d’impresa, si pensi allo Iusve Lab-Commu-nication Research Center, start up interna che vede alcuni laureati impegnati a realizzare progetti comunicativi innova-tivi per conto delle imprese; anche i numerosi laboratori e esercitazioni a numero di stu-denti ridotto (massimo 25) so-stiene l’autoimprenditorialità e la formazione di competenze (per esempio degli psicologi che andranno a esercitare la libera professione). Il legame con il territorio e il mondo del lavoro è molto forte. L’ottica con la quale questa relazione viene costruita è però diffe-rente da altre realtà “laiche”:

l’intento è quello di valorizzare la dimensione umana ed etica, anche quando ci si rivolge al mercato. Contestualmente, le logiche del mercato (in termi-ni di servizi offerti, specie nel settore delle scienze e tecniche della comunicazione) vengo-no con efficacia utilizzate nei progetti che per esempio ri-chiedono modalità alternative di finanziamento (si pensi alla finanza sociale). “L’ispirazione salesiana di base ci consente di unificare queste due pro-spettive, di mantenere elevata l’attenzione nei confronti dei giovani, e allo stesso tempo di rispondere in modo adegua-to alle domande del mercato”, precisa il preside, “Il tutto con una forte attenzione alle tec-nologie, strumento abilitante che permette agli studenti di presentarsi con un ‘saper fare operativo’ quando entrano in azienda”. La domanda for-mativa non accademica, che

proviene dal territorio, viene soddisfatta dallo Iusve tramite master ad hoc, anche in settori molto specifici (la crimino-logia; la comunicazione nel settore Food&Wine; il labora-torio per l’inclusione e lo svi-luppo educativo e sociale (in cui sono coinvolti molti presi-denti dei consorzi delle coope-rative del nordest). Non manca l’attenzione verso l’internazio-nalità: studenti e docenti pos-sono effettuare scambi con i 70 centri nel mondo, afferenti la sua rete universitaria, la mag-gioranza dei quali è ubicata fuori dall’Europa, soprattutto in Sud America e India. Lo Iu-sve si sta anche attivando per la creazione di dottorati di ricer-ca in collaborazione con Con-findustria, dedicati alla ricerca applicata. A supporto degli studenti più meritevoli sono, ogni anno, sia borse di studio, che premialità in funzione del merito.

IUSVE / L’esperienza formativa all’Istituto Universitario Salesiano Venezia è attenta al mercato e al territorio

Valore all’etica per lauree job orientedIn 5 anni gli studenti sono quasi quadruplicati. Forte il legame con il mondo del lavoro

Un particolare della sede dell’Istituto Universitario Salesiano Venezia

Grazie ai campus gli studenti vivono appieno la loro formazione, non solo accademica ma anche personale

EventiLunedì 9 maggio 201616 Fare impresa a Nordest

L’Istituto San Gaetano di Vicenza è un centro di

formazione professionale con percorsi di studio nei settori meccanico, automeccanico, elettrico, grafico e alberghiero. In totale sono poco meno di 30 i corsi erogati, attualmen-te frequentati da circa 700 studenti. “Il nostro istituto, sottolinea il direttore generale Paolo Faccin, è stato fonda-to in pieno periodo bellico da Don Ottorino Zanon, per aiutare i giovani a trovare una propria strada professionale. Oggi la nostra scuola è una delle più all’avanguardia in ambito meccanico: abbiamo a disposizione macchine a con-trollo numerico a 6 assi, siamo partner dell’Istituto Italiano di Saldatura per il rilascio dei patentini e centro di eccellen-za Siemens per le macchine utensili. Questo significa che i nostri docenti dispongono del massimo livello di aggior-namento e quindi sono in grado di garantire un’altissima ricaduta su metodi e program-mi di insegnamento”. Il San Gaetano è accreditato presso la Regione Veneto per la for-

mazione iniziale, continua, su-periore e per i servizi al lavoro. È in relazione a quest’ultimo ambito che il direttore Faccin evidenzia il ruolo dell’Istituto. “La nostra forza oggi è quella di poter contare su un bacino di aziende che ci chiedono non solo di formare i giovani, ma anche di riqualificare coloro che per vari motivi sono sta-ti estromessi dal mercato del lavoro. Questo collegamento diretto con il tessuto impren-ditoriale ci permette di par-tecipare ai bandi per i finan-ziamenti regionali ed europei, garantendo che i fondi siano effettivamente destinati a sod-disfare le richieste dalle azien-

de”. Oggi infatti, per progettare dei percorsi è necessario aver prima raccolto le esigenze dal-le imprese per la formazione di personale specializzato. Il centro copre tutta la ‘filiera’, offrendo sia la consulenza ini-ziale che la docenza di forma-tori competenti ed aggiornati in laboratori all’avanguardia. L’Istituto San Gaetano, quindi, è in grado di ascoltare le azien-de, accogliere le loro richieste di professionisti nei settori di propria competenza formati-va, strutturare in coerenza i percorsi ed accedere ai ban-di: un vero e proprio hub tra domanda e offerta di lavoro specializzato.

Una scuola “vecchia ma-niera”, che poggia le ba-

si su valori solidi e che molta importanza conferisce alla persona dell’alunno, posta al centro del programma edu-cativo. Si presenta così il New Cambridge Institute che da quasi quarant’anni opera nel-la villa patrizia veneziana Ca’ Cornaro e che nel tempo ha aumentato sempre più di im-portanza e peso nel territorio di appartenenza. “Siamo nati come liceo linguistico - spie-ga la coordinatrice didattica, professoressa Maria Brigida Larocca - e oggi proponiamo anche differenti piani di stu-dio che spaziano dall’istituto tecnico economico a quello tecnologico fino al liceo scien-tifico”. L’istituto si caratterizza per la presenza di classi poco numerose e di un team forma-tivo omogeneo composto da insegnanti a nomina diretta. Chi lo sceglie sa di entrare a far parte di un mondo basato su linee educative chiare e re-gole ben definite che, pur con estrema flessibilità, richiedo-no un certo comportamento e anche un abbigliamento adeguato. “Il fatto che le classi

siano poco numerose ci con-sente di seguire da vicino ogni studente e di supportare ogni singola esigenza - continua Larocca -. Ad esempio, guidia-mo con attenzione lo studio dei ragazzi che praticano sport a livello agonistico, costretti ad assentarsi per via delle gare che devono sostenere, così che possano restare comunque in pari col programma”. Ogni anno vengono poi sviluppati temi diversi legati all’attualità - dal bullismo all’alimenta-zione, dalla salute ai farmaci e alla droga - con l’invito di ospiti esterni competenti in materia. Ambiziosi anche i programmi inerenti le lingue. La scuola, tra le altre cose, è

sede autorizzata di certifica-zione per l’Università di Cam-bridge, per quanto riguarda la lingua inglese, e per l’Istituto Cervantes, per lo spagnolo. “Oltre alla normale didattica, noi spingiamo i nostri ragazzi a conseguire queste certifica-zioni - afferma Larocca - so-stenendoli con programmi di potenziamento e una prepara-zione mirata”. Sono certifica-zioni riconosciute nel mondo, che vengono proposte anche agli studenti delle altre scuole pubbliche e private del territo-rio, che si avvalgono del New Cambridge Institute sia come sede di esame che, eventual-mente, per la preparazione preliminare.

L’Istituto San Gaetano di Vicenza offre formazione superiore, ma soprattutto è attivo nei servizi per il lavoro specializzato

Liceo linguistico, liceo scientifico, istituto tecnico economico

Un hub tra domanda e offerta Educazione tra attualità e tradizioneISTITUTO SAN GAETANO / Un centro di formazione professionale NEW CAMBRIDGE INSTITUTE / Classi poco numerose, alunni al centro

Servizi alle imprese/Formazione

Il nuovo laboratorio di saldatura dedicato ai corsi per i patentini

New Cambridge Institute

Fin dalla sua individuazio-ne come scuola Polo, il

compito dell’Istituto vicenti-no Bartolomeo Montagna è stato di diffondere in ambito locale il proprio progetto e di proporre modelli orga-nizzativi e di intervento da utilizzare a livello interpro-vinciale. L’Istituto è impegnato in proces-si di sperimentazione e in esperienze inno-vative sul piano di-dattico per la realiz-zazione di percorsi, in sinergia con il ter-ritorio, volti alla pro-mozione del successo scolastico e formati-vo, al recupero, alla gestione dei crediti formativi, alla soddi-sfazione dell’esigenza di formazione emergente ne-gli adulti. La scuola promuo-ve, inoltre, momenti di colla-borazione e di interscambio con le altre realtà scolastiche nazionali e provinciali impe-gnate nell’innovazione, orga-nizzando attività finalizzate a intercettare sempre meglio la domanda di formazione pro-veniente dal territorio con

percorsi di qualità. L’Istitu-to Montagna ha collaborato con il ministero dell’Istru-zione per la progettazione di seminari nazionali e provin-ciali con l’obiettivo di soste-nere il piano sperimentale, offrendo esperienze concrete e ipotesi di fattibilità, sugge-

rimenti metodologici e ope-rativi, supporto logistico e organizzativo per la realizza-zione di alcune significative esperienze come il progetto Petra, il progetto Rete H e il progetto Qualità. Dal 1995, l’Istituto è anche Scuola Polo del Progetto Qualità nell’area di Nord Est per la diffusione della cultura e dei sistemi

della qualità nelle scuole. L’azione finale di questa ini-ziativa è stata l’adesione al Premio Qualità Scuole Vene-te, con l’applicazione del Mo-dello Efqm per la creazione di percorsi che permettono comparazioni utili a misu-rare, valutare e migliorare

le proprie performance, in un’ottica di miglioramento continuo. L’offerta formati-va Professionale dell’Istituto Montagna si estende al set-tore Servizi, all’indirizzo so-cio sanitario (corso diurno e serale) e al settore Produ-zioni industriali e artigianali (Moda) e Produzioni Multi-mediali.

Promuove, misura e migliora la qualità nella didattica

Il Polo del successo scolasticoISTITUTO BARTOLOMEO MONTAGNA / I progetti e l’offerta formativa

Istituto Bartolomeo Montagna

U n’azienda e un luogo la cui mission è ben chia-

ra: formare le professioni ti-picamente contemporanee, quelle che con il web hanno un rapporto simbiotico e che nessuna azienda ormai, di qualsiasi settore, può fare a meno. Web designer, web de-veloper, esperti wordpress e di grafica avanzata non ci si inventa. Progetto Alta Forma-zione ha deciso di concentrare le proprie energie didattiche a questi settori, investendo le conoscenze e le abilità didat-tiche di diversi professionisti. Come sede è stato scelto il prestigioso business center Simal di Vicenza, dove le aule all’avanguardia e tutti i servi-zi più aggiornati valorizzano ulteriormente la proposta for-mativa della società. Progetto Alta Formazione (www.pro-gettoaltaformazione.it) lavora sia con privati, attraverso cor-si attivati in sede, sia presso le aziende qualora vi sia un certo numero di dipendenti da for-mare e, in questo caso, “i corsi sono tagliati sulle esigenze dell’azienda”, racconta Tiziana Trevisan, amministratore del-la scuola. I corsi di web design,

Php, Wordpress e grafica sono strutturati in percorsi base e avanzati, il primo di 60 ore il secondo di 75 ore. Durano circa 5 mesi con una lezione a settimana in orario serale. In entrambe le situazioni è bene che il partecipante abbia in dotazione un proprio compu-ter. Accanto a queste proposte vi è il corso di fotografia still life di 60 ore, che “interessa sia fotografi professionisti che coloro che fanno grafica e web design, poiché imparano a trattare le foto sui siti web e su carta stampata”. A questi percorsi formativi se ne ag-giungono alcuni più ridotti per numero di ore, ma rispon-

denti ad altrettante esigenze formative di oggi: da quello sui social media a quello per il sistema operativo Apple e Java Script. “A breve imple-menteremo l’offerta - antici-pa Tiziana Trevisan - con un corso di editing video e uno dedicato alla post-produzione fotografica. Allo studio anche un corso su IOS9 per creare le app”. Per tutti, conclude, “la possibilità di pagamento a rate senza interessi e senza la sottoscrizione di impegni con finanziarie. Un’iniziativa per dare la possibilità anche a giovani, occupati e non, di do-tarsi di una formazione spen-dibile sul mercato”.

Tanti corsi, dalla grafica alla programmazione delle app

Apprendere una professione webPROGETTO ALTA FORMAZIONE / La sede al Simal di Vicenza

18 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

Dal 1994 a oggi Imf Srl è divenuta una delle eccel-

lenze del made in Italy nell’am-bito della produzione di mac-chine per l’industria del caffè. Si tratti di tostatrici o impianti completi per torrefazioni, da ventidue anni l’azienda di Oc-chiobello (Ro) si è ritagliata una nutrita clientela in Italia e all’estero, con particolare af-fezione da parte degli utenti del Nord e Centro America, Medio Oriente e Australia. Se i know-how e le tecnologie di Imf hanno fidelizzato buo-na parte del settore dall’altra parte del globo è grazie a una filosofia rivolta a innovazione tecnologica, affidabilità, servi-zi post vendita (fondamentali

soprattutto per spronare il processo di internazionalizza-zione) e qualità massima nel delicato processo di tostatura. “Le nostre macchine si caratte-rizzano per concedere un am-pio range di profili di tostatura - spiega Alessandro Garbin, titolare - determinando un controllo totale di processo e permettendo così di conferire al chicco aromi specifici che si tradurranno in un migliora-mento delle caratteristiche or-ganolettiche in tazza”. In virtù di un modus operandi votato al continuo auto-perfeziona-mento, Imf è passata attraver-so un 2015 di crescita soprat-tutto per quanto riguarda la tipologia di clientela, sempre

più orientata ad aziende di grande dimensionamento; un fattore questo che incentiva la fabbricazione di macchina-ri sempre più performanti e adatti per lavorazioni 24 ore su 24. Con un 2016 già in pieno regime di ordini e le prospet-tive per un ulteriore allarga-mento del proprio bacino di utenza all’estero, l’azienda sta ventilando un’espansione del sito produttivo per far fronte alle sfide del futuro prossimo. Imf ha creato uno staff adatto ad affrontare le sfide del fu-turo, coniugando l’esperienza trentennale dei tecnici e dei professionisti del settore con l’assunzione di giovani ed entusiasti laureati. “In questo settore - conclude Garbin - il rapporto tra le persone è cru-ciale. Il nostro approccio resta dunque di sviluppare un con-tatto diretto col cliente, me-diante agenti o partecipazioni fieristiche, basato sulla chia-rezza e la trasparenza. Puntia-mo su un rapporto di fiducia facendo toccare con mano al possibile cliente la qualità dei nostri macchinari, una stra-tegia che vale più di qualsiasi slogan pubblicitario”.

Entoservice è una azienda di Rovigo che si occupa

della pianificazione, gestio-ne e applicazione di azioni di lotta nei confronti degli organismi infestanti in ambito civile, pub-blico e industriale. Fondata nel 2008 da Matteo e Davide Pa-tergnani, nel 2011 in-troduce l’utilizzo del gestionale Byron Web per il tracciamento elettronico dei servizi erogati, e nel 2012 ot-tiene la certificazione Uni En Iso 9001:2008 per l’erogazione di servizi per la disinfe-zione, disinfestazione e derattizzazione. “La metodologia della Ge-stione Integrata degli infestanti o Integra-ted Pest Management (Ipm), afferma Matteo Patergnani, laurea in vete-rinaria e attuale direttore tecnico di Entoservice, per-mette di ridurre il rischio di insorgenza di fenomeni di

resistenza ai mezzi chimici di controllo, di ridurre l’im-patto ambientale e la conta-minazione degli alimenti, di evitare effetti deleteri sulla

biodiversità e gli organismi non-target, come per esem-pio l’entomofauna utile”. Il lavoro di Entoservice si basa sulla redazione e applica-

zione di un programma di lavoro suddiviso in 4 fasi fon-damentali: prevenzione, con un’accurata analisi dell’am-biente e delle strutture; mo-

nitoraggio, che consente di individuare tempe-stivamente la presenza degli infestanti; pianifi-cazione, per l’adozione di tecniche di lotta inte-grata a calendario; azio-ni di lotta e di interven-to, con tecniche e mezzi adeguati alle necessità e l’impiego di prodot-ti sicuri e dispositivi ecologici. “Entoservice - sottolinea Patergnani - nel corso degli anni si è specializzata nell’attività per il settore alimentare: grande e piccola distri-buzione, siti di produ-zione e trasferimento di alimenti, HoReCa, ecc. Conosciamo tut-

ti i punti critici di controllo e siamo in grado di attuare tutte le azioni preventive che impediscono il proliferare di parassiti e infestanti”.

Esperienza ed entusiasmo, il made in Italy che vince all’estero Eroga servizi di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione, con una particolare specializzazione per il settore alimentare e l’impiego di prodotti sicuri ed ecologici

Tutti i gusti della tostatura Prevenire per non curareIMF / Dal 1994 a Occhiobello (Ro) produce macchine per l’industria del caffè ENTOSERVICE / Opera con un programma in 4 fasi che tutela l’ecosistema

Matteo Patergnani, medico veterinario, direttore tecnico di Entoservice

Alimentare

Dal 1969, Padovani si oc-cupa della progettazione

e della realizzazione di stampi di alta qualità per la produ-zione di biscotti, da utilizzare su qualsiasi tipo di macchina esistente sul mercato. L’anno di svolta per l’azienda è stato il 2000, quando da ditta indivi-duale Padovani è diventata Srl e si è trasferita nel nuovo sta-bilimento di 2.500 mq a Cro-

cetta di Badia Polesine. Qui il fondatore e titolare dell’azien-da Roberto Padovani ha ini-ziato ad affiancare all’attività di costruzione di stampi anche la progettazione e la produzio-ne di macchine e attrezzature per biscottifici. Nello stesso periodo, sono entrati in azien-da anche i tre figli: Fabio, che si è occupato di progettazione, ed Elisabetta e Simona, che

hanno iniziato rispettivamen-te a seguire il controllo di qua-lità e l’amministrazione. Nel 2007, Padovani ha ampliato la propria offerta, acquisendo l’azienda Tecno-Stamp, che dal 1973 realizza macchine per biscotti ripieni (la prima in Europa) e che ha lanciato sul mercato la nuova macchina modello Aladin, che consen-te di produrre una vastissima

gamma di biscotti ripieni e ta-glio a filo a 1, 2 o 3 colori. Ne-gli anni, l’azienda ha ampliato il proprio parco macchine e ha incrementato notevolmente il livello di qualificazione del personale. Dai laboratori di ricerca e sviluppo di Padovani escono quotidianamente nuo-ve proposte inerenti i materia-li e le tecnologie produttive: l’obiettivo è mettere a dispo-sizione del cliente prodotti di elevata qualità con costi sem-pre più bassi. Il tutto abbinato a una consegna tempestiva. La realizzazione di ogni stampo è seguita dai tecnici della Pado-vani con attenzione fase dopo fase, mantenendo un contatto continuativo con il cliente per potergli fornire tutta l’assi-stenza tecnica necessaria, sia prima sia dopo la vendita. La continua ricerca nel campo dei materiali e delle tecnologie di produzione consente all’a-zienda di rivestire un ruolo di leader per quanto riguarda la qualità del prodotto. D’altro canto, l’ufficio commerciale e i tecnici di Padovani sono da sempre disponibili a fornire tutta la consulenza necessa-

ria relativamente alla proget-tazione e alla realizzazione dei cilindri: il cliente viene guidato nella scelta del tipo di incisione, nella definizio-ne del grafismo e nella scelta del sistema costruttivo. Una grandissima attenzione è po-sta dall’azienda sul processo di progettazione delle macchine: l’intento è fornire impianti di altissima qualità a prezzi assolutamente competitivi. All’interno di Padovani, sono utilizzati i più moderni siste-mi Cad/Cam per il disegno e per il processo di incisione volto alla creazione di stampi per biscotti. Sul versante della produzione, a caratterizza-re l’offerta di Padovani sono macchinari sofisticati e con una precisione tale da assicu-rare l’identica forma e la me-desima sagoma a ogni inserto. Dall’inizio della sua attività nel 1969, la società Padovani ha realizzato oltre 30.000 rulli.

E si è trattato praticamente di una produzione personaliz-zata nel senso che, in funzio-ne d elle richieste dei clienti, ognuno di tali rulli era diverso dall’altro per forma, incisione e materiale. Oggi Padovani è una realtà che ha all’attivo una quarantina di dipendenti e realizza il suo fatturato per il 90% sui mercati esteri. “Nei nostri uffici commerciale e tecnico si parlano varie lin-gue - spiega Roberto Padova-ni - condizione indispensabile per interagire e poter seguire, dalla progettazione alla manu-tenzione, i nostri clienti sparsi in tutto il mondo”. “Per quan-to riguarda il settore stampi - conclude Roberto Padovani - riforniamo dall’artigiano fi-no alla multinazionale, come Mondelēz International. Men-tre nell’ambito delle macchine, i nostri clienti sono tipicamen-te il piccolo artigiano e la me-dia industria”.

PADOVANI / Dal 1969 è il punto di riferimento per i biscottifici. Il 90% del fatturato proviene dall’export

Stampi e macchine d’avanguardiaAmpliare l’offerta e le proprie competenze: questa la ricetta del successo dell’azienda

La sede di Padovani a Crocetta di Badia Polesine

Stampo per biscotti

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 19Alimentare

Macchinari e impianti in-novativi e flessibili per

il confezionamento sottovuo-to e in atmosfera modificata, in busta, vaschetta e termo-formato, dedicati prevalen-temente al mondo del food, senza tralasciare comunque forniture nell’ambito della componentistica. È questa la specificità di Bmb, l’azienda nata dieci anni fa circa per vo-lontà di imprenditori che ave-vano già maturato una impor-tante competenza nel settore e che hanno voluto puntare sulla qualità dei prodotti e la loro personalizzazione rispet-to alle esigenze dei clienti. “Oggi - spiega il responsabile commerciale e socio, Mas-simo Binotto - realizziamo 6 categorie di macchine, per una ventina di modelli com-plessivi. Un numero, però, destinato a crescere, poiché le nostre macchine sono dal 10% all’80% pensate appositamen-te per la realtà che le ha com-missionate, e consideriamo ognuna delle nostre produzio-ni un abito cucito su misura del cliente, un pezzo unico”. Ulteriore punto di forza di Bmb è l’attenzione posta all’as-

sistenza in fase di vendita e di post vendita. “Questo servizio è un ulteriore valore aggiunto che ci caratterizza - aggiunge l’imprenditore - Assistiamo infatti i nostri interlocutori a 360 gradi: in fase d’ordine e di sviluppo dell’idea, perché non sempre arrivano da noi con un progetto predefinito, ma con un’esigenza che deve trovare risposte; e poi nel post vendi-ta, sempre pronti a intervenire poiché nel confezionamento non sono ammessi fermi mac-china”. “La nostra forza è nella capacità di trovare soluzioni innovative; Bmb attualmente sta lavorando allo sviluppo di un prodotto che in Italia non esiste ancora e che consentirà di mettere sottovuoto morta-delle fino a 3 quintali - spiega Massimiliano Magnabosco, socio e responsabile dell’uffi-

cio tecnico e ricerca e sviluppo -. Abbiamo intercettato un’esi-genza del nostro cliente, quella cioè di confezionare sottovuo-to prodotti di grosso calibro fino a 3 quintali di peso e 2 metri di lunghezza avendo la garanzia di una conservazio-ne prolungata. Oltre a questo, stiamo curando altri progetti fra cui un impianto per il ri-empimento degli stampi e il confezionamento sottovuoto di prosciutti che sono destinati alla cottura”. Bmb lavora per il mercato domestico ed esporta in Europa, Centro e Sud Ame-rica, fino in Australia. “Per il futuro - conclude Binotto - vogliamo consolidare il nostro brand nella fascia della qua-lità, con prodotti sempre più efficienti, dai costi energetici contenuti e dai prezzi comun-que competitivi”.

Novità: conservazione sottovuoto per prodotti di grosso calibro

Macchinari e servizi su misuraBMB / Realizza macchine per il confezionamento, circa 20 modelli diversi

Linea Bm, una delle macchine per il confezionamento ideate e prodotte da Bmb

Era il 1769, quando il Do-ge di Venezia Alvise IVº

Mocenigo conferì a Giovanni Follador un’onorificenza per la qualità del suo vino. Secoli sono passati, ma la famiglia Follador ha continuato a ec-cellere e superarsi, per conse-gnare alla propria clientela un Prosecco di Valdobbiadene Docg Superiore di ecceziona-le qualità. Ci troviamo a Col San Martino, frazione di Far-ra di Soligo, esattamente tra Conegliano e Valdobbiadene, le terre vocate alla produzio-ne di questo particolare vino. Lo scenario è suggestivo, con pendenze verdeggianti in cui

simmetrici filari sono baciati dal sole. La poesia è d’obbligo, per narrare la storia di una fa-miglia il cui Prosecco si vuole presentare come ambasciatore dell’intero territorio. Follador vanta 44 ettari di proprietà: alle uve coltivate direttamente si aggiungono quelle degli 80 conferitori, tutti rigorosamen-te della zona (il che garantisce un trasporto agile, che non causa una precoce fermenta-zione). L’enologa di famiglia ha il compito di testare il periodo più consono per la raccolta presso ogni vigneto, eseguen-do dunque una selezione ante-vendemmia. La generazione

Follador che attualmente gui-da l’azienda è composta dal pa-dre Gianfranco, dalla moglie Rita e dai figli Michele, Cri-stina, Francesca ed Emanuela; a ciascuno è demandato un compito specifico, attribuito a seconda della specializzazione acquisita e della predisposizio-ne naturale di ciascuno. Come racconta Cristina Follador, responsabile commerciale dell’azienda: “Siamo orgoglio-si della nostra storia e della nostra tradizione, che risale a secoli or sono. Rimanendo nel solco dell’innovazione che i nostri avi hanno perseguito compatibilmente con i periodi

storici, anche nostro padre ha impresso un segno indelebile in questo mercato: è stato in-fatti tra i precursori del me-todo charmat, sistema in cui la fermentazione secondaria avviene in autoclavi di acciaio inox, adatto per esaltare le uve Glera utilizzate nella produ-zione del Prosecco”. Gianfran-co Follador non si è fermato a questa innovazione: ha infatti introdotto nella propria azien-da la criomacerazione del mo-sto, il quale, restando per circa 12 ore a contatto con le bucce a una temperatura di 10°C, ne assume le proprietà, per poi generare un vino più fruttato e più fresco. “Quest’anno - prosegue Cri-stina Follador - è stata inoltre adottata in anteprima assolu-ta una nuova tecnologia, per esaltare il processo di crio-macerazione, che consiste nell’eliminazione degli effetti negativi dell’ossigeno durante la pressatura delle uve esal-tando il bouquet e il gusto nel prodotto finale. Il progetto è stato portato a termine con la collaborazione dell’azien-da Siad, che ci ha scelti per la

sperimentazione, e del labora-torio enologico che ci affianca. I risultati sono poi stati pre-sentati ad altri produttori che sono rimasti particolarmente colpiti dal sistema adottato e dalle ricadute positive”. Oltre a mantenere elevata la quali-tà della propria produzione, l’azienda Follador lavora per posizionare sempre le sue refe-renze in fascia alta di mercato. Prodotto di punta è il Valdob-biadene Prosecco Superiore Docg Cuvèe “Torri Di Cre-dazzo”, le cui uve provengono proprio dall’omonima località di proprietà della famiglia. “Per abbinare sempre l’altissi-ma qualità dei nostri prodotti a un consumo di eccellenza, abbiamo scelto di investire in attività di marketing particola-ri. Oggi, per esempio, le nostre referenze si trovano presso hotel a 5 stelle quali il Cipria-ni di Venezia, il Dorchester di Londra e l’Oriental di Ban-

gkok, per citarne alcuni; siamo sponsor alla National Gallery di Londra in occasione degli eventi artistici, nonché il Pro-secco di benvenuto a bordo del Belmond Vsoe - Orient Express. Follador, inoltre, con-solida la propria partnership con Bmw, in qualità di Prosec-co ufficiale al Bmw Golf Cup International 2016”. Un’attività intensa e interna-zionale, come si può vedere, che supporta ad altissimo li-vello il posizionamento del Prosecco Superiore Docg e che gli spalanca le porte dei Paesi esteri. “Le nostre refe-renze sono già vendute in 35 nazioni. Attualmente stiamo guardando con interesse al mercato del Far-East che si sta ora aprendo anche al Prosec-co di qualità. Crediamo che Follador possa rappresentare la giusta risposta a questa ne-cessità del mercato”, conclude Cristina Follador.

FOLLADOR / Uve di Valdobbiadene dal 1769: alla guida dell’azienda i coniugi Gianfranco e Rita, con i 4 figli

Tra le dolci colline del ProseccoStoria, tradizione e tecnologie all’avanguardia, per un Superiore Docg da palati fini

Gianfranco e Rita Follador Da sx, i figli Michele, Francesca, Emanuela e Cristina

I vigneti Follador nella zona di Torri di Credazzo

I n Colesel, azienda vini-cola gestita dalla famiglia

Bortolin, la tradizione di fa-re il buon vino si tramanda di padre in figlio da quattro generazioni. I vigneti di pro-prietà, Docg, Denominazio-ne di origine controllata e garantita, e Doc, Denomina-zione di origine controllata, si estendono nella zona di Valdobbiadene (Tv), a ridos-so delle montagne prealpine del trevigiano, dove da sem-pre si produce il Prosecco. Nelle frazioni di Santo Stefa-no e Saccol i terreni godono di una posizione di favore; le viti crescono a riva, la mag-gior parte del lavoro viene ancora svolta manualmen-te, come l’antica tradizione vuole. Una manualità che, in Colesel, si sposa con le tecnologie più all’avanguar-dia impiegate nella cantina per tutte le operazioni che vanno dalla pigiatura dell’u-va alla vinificazione, dalla fermentazione del mosto in recipienti termocondizionati fino alla successiva presa di spuma in autoclave. In Co-lesel la produzione è limita-ta, ma di altissima qualità,

“perché la nostra filosofia è produrre un vino che si dif-ferenzi dall’attuale vasta of-ferta di Prosecco presente sul mercato”, spiega il responsa-bile commerciale Antonio Bortolin, alla guida di Co-lesel insieme al padre Siro e al fratello Vlady. “Al Vinitaly di quest’anno - racconta - ol-tre alla soddisfazione di aver concluso importanti accordi, in diversi Paesi, per l’esporta-zione del pregiato Cartizze, abbiamo presentato un’eti-chetta dedicata, creata per il decimo anniversario del no-

stro Cartizze Brut, un vino con un residuo zuccherino di 7 grammi per litro, di molto inferiore alla media, e otte-nuto da un accurato blen-ding di uve provenienti dai tre diversi vigneti di proprie-tà situati a differenti quote ed esposizioni all’interno della sottozona Cartizze”. Colesel è stata la prima azienda ad aver realizzato il Cartizze in versione brut, impiegando un metodo di spumantizza-zione che ne esalta l’aroma fruttato e il gusto deciso, mi-nerale e avvolgente.

Arriva l’etichetta speciale per il primo Cartizze Brut

Docg e Doc di alto artigianatoCOLESEL / L’azienda vitivinicola della famiglia Bortolin da quattro generazioni

Vigneto, ultimo nato, dell’azienda Colesel. Situato nella frazione di S.Stefano di Valdobbiadene, è il più alto della denominazione con quote fino a 450 metri

18 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

Dal 1994 a oggi Imf Srl è divenuta una delle eccel-

lenze del made in Italy nell’am-bito della produzione di mac-chine per l’industria del caffè. Si tratti di tostatrici o impianti completi per torrefazioni, da ventidue anni l’azienda di Oc-chiobello (Ro) si è ritagliata una nutrita clientela in Italia e all’estero, con particolare af-fezione da parte degli utenti del Nord e Centro America, Medio Oriente e Australia. Se i know-how e le tecnologie di Imf hanno fidelizzato buo-na parte del settore dall’altra parte del globo è grazie a una filosofia rivolta a innovazione tecnologica, affidabilità, servi-zi post vendita (fondamentali

soprattutto per spronare il processo di internazionalizza-zione) e qualità massima nel delicato processo di tostatura. “Le nostre macchine si caratte-rizzano per concedere un am-pio range di profili di tostatura - spiega Alessandro Garbin, titolare - determinando un controllo totale di processo e permettendo così di conferire al chicco aromi specifici che si tradurranno in un migliora-mento delle caratteristiche or-ganolettiche in tazza”. In virtù di un modus operandi votato al continuo auto-perfeziona-mento, Imf è passata attraver-so un 2015 di crescita soprat-tutto per quanto riguarda la tipologia di clientela, sempre

più orientata ad aziende di grande dimensionamento; un fattore questo che incentiva la fabbricazione di macchina-ri sempre più performanti e adatti per lavorazioni 24 ore su 24. Con un 2016 già in pieno regime di ordini e le prospet-tive per un ulteriore allarga-mento del proprio bacino di utenza all’estero, l’azienda sta ventilando un’espansione del sito produttivo per far fronte alle sfide del futuro prossimo. Imf ha creato uno staff adatto ad affrontare le sfide del fu-turo, coniugando l’esperienza trentennale dei tecnici e dei professionisti del settore con l’assunzione di giovani ed entusiasti laureati. “In questo settore - conclude Garbin - il rapporto tra le persone è cru-ciale. Il nostro approccio resta dunque di sviluppare un con-tatto diretto col cliente, me-diante agenti o partecipazioni fieristiche, basato sulla chia-rezza e la trasparenza. Puntia-mo su un rapporto di fiducia facendo toccare con mano al possibile cliente la qualità dei nostri macchinari, una stra-tegia che vale più di qualsiasi slogan pubblicitario”.

Entoservice è una azienda di Rovigo che si occupa

della pianificazione, gestio-ne e applicazione di azioni di lotta nei confronti degli organismi infestanti in ambito civile, pub-blico e industriale. Fondata nel 2008 da Matteo e Davide Pa-tergnani, nel 2011 in-troduce l’utilizzo del gestionale Byron Web per il tracciamento elettronico dei servizi erogati, e nel 2012 ot-tiene la certificazione Uni En Iso 9001:2008 per l’erogazione di servizi per la disinfe-zione, disinfestazione e derattizzazione. “La metodologia della Ge-stione Integrata degli infestanti o Integra-ted Pest Management (Ipm), afferma Matteo Patergnani, laurea in vete-rinaria e attuale direttore tecnico di Entoservice, per-mette di ridurre il rischio di insorgenza di fenomeni di

resistenza ai mezzi chimici di controllo, di ridurre l’im-patto ambientale e la conta-minazione degli alimenti, di evitare effetti deleteri sulla

biodiversità e gli organismi non-target, come per esem-pio l’entomofauna utile”. Il lavoro di Entoservice si basa sulla redazione e applica-

zione di un programma di lavoro suddiviso in 4 fasi fon-damentali: prevenzione, con un’accurata analisi dell’am-biente e delle strutture; mo-

nitoraggio, che consente di individuare tempe-stivamente la presenza degli infestanti; pianifi-cazione, per l’adozione di tecniche di lotta inte-grata a calendario; azio-ni di lotta e di interven-to, con tecniche e mezzi adeguati alle necessità e l’impiego di prodot-ti sicuri e dispositivi ecologici. “Entoservice - sottolinea Patergnani - nel corso degli anni si è specializzata nell’attività per il settore alimentare: grande e piccola distri-buzione, siti di produ-zione e trasferimento di alimenti, HoReCa, ecc. Conosciamo tut-

ti i punti critici di controllo e siamo in grado di attuare tutte le azioni preventive che impediscono il proliferare di parassiti e infestanti”.

Esperienza ed entusiasmo, il made in Italy che vince all’estero Eroga servizi di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione, con una particolare specializzazione per il settore alimentare e l’impiego di prodotti sicuri ed ecologici

Tutti i gusti della tostatura Prevenire per non curareIMF / Dal 1994 a Occhiobello (Ro) produce macchine per l’industria del caffè ENTOSERVICE / Opera con un programma in 4 fasi che tutela l’ecosistema

Matteo Patergnani, medico veterinario, direttore tecnico di Entoservice

Alimentare

Dal 1969, Padovani si oc-cupa della progettazione

e della realizzazione di stampi di alta qualità per la produ-zione di biscotti, da utilizzare su qualsiasi tipo di macchina esistente sul mercato. L’anno di svolta per l’azienda è stato il 2000, quando da ditta indivi-duale Padovani è diventata Srl e si è trasferita nel nuovo sta-bilimento di 2.500 mq a Cro-

cetta di Badia Polesine. Qui il fondatore e titolare dell’azien-da Roberto Padovani ha ini-ziato ad affiancare all’attività di costruzione di stampi anche la progettazione e la produzio-ne di macchine e attrezzature per biscottifici. Nello stesso periodo, sono entrati in azien-da anche i tre figli: Fabio, che si è occupato di progettazione, ed Elisabetta e Simona, che

hanno iniziato rispettivamen-te a seguire il controllo di qua-lità e l’amministrazione. Nel 2007, Padovani ha ampliato la propria offerta, acquisendo l’azienda Tecno-Stamp, che dal 1973 realizza macchine per biscotti ripieni (la prima in Europa) e che ha lanciato sul mercato la nuova macchina modello Aladin, che consen-te di produrre una vastissima

gamma di biscotti ripieni e ta-glio a filo a 1, 2 o 3 colori. Ne-gli anni, l’azienda ha ampliato il proprio parco macchine e ha incrementato notevolmente il livello di qualificazione del personale. Dai laboratori di ricerca e sviluppo di Padovani escono quotidianamente nuo-ve proposte inerenti i materia-li e le tecnologie produttive: l’obiettivo è mettere a dispo-sizione del cliente prodotti di elevata qualità con costi sem-pre più bassi. Il tutto abbinato a una consegna tempestiva. La realizzazione di ogni stampo è seguita dai tecnici della Pado-vani con attenzione fase dopo fase, mantenendo un contatto continuativo con il cliente per potergli fornire tutta l’assi-stenza tecnica necessaria, sia prima sia dopo la vendita. La continua ricerca nel campo dei materiali e delle tecnologie di produzione consente all’a-zienda di rivestire un ruolo di leader per quanto riguarda la qualità del prodotto. D’altro canto, l’ufficio commerciale e i tecnici di Padovani sono da sempre disponibili a fornire tutta la consulenza necessa-

ria relativamente alla proget-tazione e alla realizzazione dei cilindri: il cliente viene guidato nella scelta del tipo di incisione, nella definizio-ne del grafismo e nella scelta del sistema costruttivo. Una grandissima attenzione è po-sta dall’azienda sul processo di progettazione delle macchine: l’intento è fornire impianti di altissima qualità a prezzi assolutamente competitivi. All’interno di Padovani, sono utilizzati i più moderni siste-mi Cad/Cam per il disegno e per il processo di incisione volto alla creazione di stampi per biscotti. Sul versante della produzione, a caratterizza-re l’offerta di Padovani sono macchinari sofisticati e con una precisione tale da assicu-rare l’identica forma e la me-desima sagoma a ogni inserto. Dall’inizio della sua attività nel 1969, la società Padovani ha realizzato oltre 30.000 rulli.

E si è trattato praticamente di una produzione personaliz-zata nel senso che, in funzio-ne d elle richieste dei clienti, ognuno di tali rulli era diverso dall’altro per forma, incisione e materiale. Oggi Padovani è una realtà che ha all’attivo una quarantina di dipendenti e realizza il suo fatturato per il 90% sui mercati esteri. “Nei nostri uffici commerciale e tecnico si parlano varie lin-gue - spiega Roberto Padova-ni - condizione indispensabile per interagire e poter seguire, dalla progettazione alla manu-tenzione, i nostri clienti sparsi in tutto il mondo”. “Per quan-to riguarda il settore stampi - conclude Roberto Padovani - riforniamo dall’artigiano fi-no alla multinazionale, come Mondelēz International. Men-tre nell’ambito delle macchine, i nostri clienti sono tipicamen-te il piccolo artigiano e la me-dia industria”.

PADOVANI / Dal 1969 è il punto di riferimento per i biscottifici. Il 90% del fatturato proviene dall’export

Stampi e macchine d’avanguardiaAmpliare l’offerta e le proprie competenze: questa la ricetta del successo dell’azienda

La sede di Padovani a Crocetta di Badia Polesine

Stampo per biscotti

EventiLunedì 9 maggio 201620 Fare impresa a Nordest Sapori di Puglia

La storia dell’Oleificio Luongo inizia nel 1978

a Cerignola, nel foggiano. “Mio nonno Fermino è ri-uscito a trasmetterci la pas-sione per la cura e la raccolta delle olive - racconta Car-men Luongo - Ancora oggi l’azienda è rigorosamente a conduzione familiare ed è guidata da mio padre Al-berico e da mio zio Nunzio. Il nostro olio è il risultato dell’intera visione della no-stra realtà artigianale, dei valori ad essa legata e che ormai da molti anni tra-sferiamo ai nostri clienti”. Dall’amore per la terra, per tutto ciò che è ambiente e sa-lute, nasce un olio di altissi-ma qualità. “Amiamo quello che facciamo e cerchiamo di farlo nel massimo rispet-to di tutti e tutto, cercando di mantenere sempre degli standard elevatissimi di pro-duzione - prosegue Carmen Luongo - La passione è quel-la scintilla che brilla dentro di noi, è quella sensazione impossibile da descrivere a parole, ma che ci spinge oltre i nostri limiti, che ci rende attenti ai dettagli, al design

delle nostre bottiglie, alla comunicazione con i nostri clienti, alla distribuzione e ai servizi aggiuntivi”. Gli ef-fetti benefici dell’olio d’oliva per la salute dell’uomo sono noti fin dall’antichità. Oltre a essere ricco di vitamina A e vitamina E, è costituito per

il 90% da acidi grassi saturi e da acidi grassi monoinsaturi (acido oleico) e polinsaturi (acido linoleico). “Il nostro olio extravergine conser-va intatte tutte le proprietà nutrizionali che possedeva all’interno del frutto stesso lasciando un gusto eccezio-

nale, delicatamente armo-nioso - spiega Carmen Luon-go - Viene infatti estratto dal frutto con mezzi meccanici di premitura, senza alcun utilizzo di prodotti chimici o solventi”. L’Oleificio Luongo è molto attento all’evoluzio-ne dei processi produttivi.

“Siamo sempre alla ricerca di sistemi tecnologici d’avan-guardia, che ci permettano di migliorare sempre di più il nostro sistema di produzio-ne, consentendoci di ottene-re e di offrire ai nostri clienti un olio extravergine di oliva sempre più pregiato”.

Gli standard produttivi sono elevatissimi, il gusto eccezionale

Tutto l’amore per la nostra terraOLEIFICIO LUONGO / Dal 1978 a conduzione rigorosamente familiare

Alcune confezioni di olio extravergine di oliva Luongo

Tommaso Mazzone tirò su il suo primo frantoio

all’inizio degli anni Trenta, sfidando chi gli diceva che con la terra e le olive non si fa fortuna. “Il tempo dirà chi aveva davvero ragione. Ma è certo che da quell’avo ostinato è nata la storia di un olio che oggi è possibile tro-vare anche in Florida nella nostra warehouse a Sarasota - dice Giusep-pe Campanale, titolare dell’azienda Mazzone Extravergine di Ruvo di Puglia - Il nostro è un piccolo frantoio artigia-no che, oltre a lavorare olive proprie, trasforma olive di fidati produttori locali”. La famiglia Maz-zone custodisce e perpe-tua l’arte di trasformare le olive in olio ormai da quattro generazioni. “Fin da subito ci siamo impe-gnati a prestare servizio di molitura ai piccoli produttori olivicoli. Lavoria-mo con passione, all’insegna della trasparenza, correttezza e professionalità, con la pro-messa di custodire il paesag-

gio agricolo, la coltura agri-cola della nostra Ruvo e le piante di ulivo che rivestono un’importanza strategica per la nostra alimentazione - di-

chiara il padre di Giuseppe, Giacomo Campanale - Molte cose sono rimaste le stesse. Continuiamo a raccogliere le olive con le mani e a spre-

merle a freddo nell’antica macina in pietra. A viaggiare in direzione di un’extraver-ginità italiana senza com-promessi. E naturalmente a

essere quello che siamo sempre stati, produttori prima che commercianti”. L’olio prodotto dall’Olei-ficio Mazzone è ottenuto da un’attenta selezione di olive Coratina, raccolte esclusivamente da fidati produttori locali che, nel rispettto della tradizione, non aspettano la caduta delle olive per sovrama-turazione, ma effettuano la brucatura dall’albero quando il frutto ha il giu-sto grado di maturazione. “Il fruttato è intenso e persistente, come forte è il suo profumo di olive ap-pena frante - spiega Giu-seppe Campanale -. Si di-stingue per il colore giallo contornato da riflessi ver-di. Il gusto deciso e vivace ma armonico al palato, lo

rende un eccellente extraver-gine da tavola. Servito crudo è il perfetto completamento dei cibi pugliesi e di tutta la cucina mediterranea”.

La raccolta è manuale; la spremitura avviene con la storica macina

Profonda passione per un’arte anticaOLEIFICIO MAZZONE / Da generazioni, sempre con trasparenza e rispetto

Le eleganti bottiglie di olio extavergine di oliva Mazzone

L’olio extravergine d’oliva è uno dei punti fermi della

dieta Mediterranea, e sta con-quistando anche Paesi dalle abitudini alimentari molto diverse dalle nostre. Secondo i dati Unaprol - Consorzio Oli-vicolo Italiano, Sol & Agrifo-od relativi ai consumi di olio d’oliva nel corso del 2015, i Paesi che più apprezzano que-sto condimento sono sempre quelli europei, i cui consumi toccano il 60% del totale. Ma consumano olio anche i Paesi che non lo producono, come gli Usa, il 9% del totale. L’an-damento generale dei consu-mi nell’area Ue segue quello della produzione, segnando quindi un calo dal 2007 al 2013, e in Italia anche 2014 e 2015, a seguito di un’annata particolarmente problemati-ca. Crescono i consumi inve-ce tra i Paesi non produttori, in primis Giappone e Brasile. L’Italia è il secondo produt-tore di olio d’oliva al mondo, con una quota del 21%, dopo la Spagna che vanta il 62% a livello mondiale, ma con un deficit di produzione rispet-to alla domanda pari a circa

200 mila tonnellate all’anno, che vengono compensate con l’importazione di olio da al-tri Paesi, in particolare dalla Tunisia le cui esportazioni di olio d’oliva l’anno passato so-no cresciute del 1.071% ver-so la Spagna, del 330% verso l’Italia. I dati Coi elaborati da Unaprol prevedono che i consumi mondiali della cam-pagna 2015/16 si attestino sui 2,989 milioni di tonnellate, mentre in Italia il consumo lungo la campagna 2014/15

era pari a 520 mila tonnellate. Se parliamo invece di olio ex-travergine d’oliva, Unaprol ha appena divulgato i dati relativi alle vendite di olio extravergi-ne di oliva, Dop e Igp relativi al periodo che va da febbraio 2015 a gennaio 2016. Mentre scendono, rispetto all’anno precedente, le ven-dite a valore e a volume per l’olio Dop e Igp, crescono sia i valori che i volumi per l’o-lio extravergine d’oliva bio-logico, rispettivamente con

un +51,5% e un +25,8%, con i prodotti a denominazio-ne mediamente più cari dei biologici, circa 2,25 euro al litro in più. Second Unaprol, uno scarto di questa entità non è attribuibile alle certi-ficazioni, poiché entrambe le categorie vi sono soggette, ma alla probabile presenza di olio non italiano in alcuni oli biologici. Il consumatore che acquista prodotti premium comunque preferisce l’olio extravergine di qualità, intesa

sia come salubrità dell’olio che come provenienza o tipicità. L’olio extravergine 100% ita-liano cresce lievemente nelle vendite a volume, +3,8%, e più marcatamente a valore, +26,8%, secondo Unaprol anche grazie all’incremento delle private label della gdo, probabilmente favorita anche dai recenti casi giudiziari che hanno coinvolto noti marchi commerciali. L’Extravergine d’oliva è il segmento leader assoluto nella vendita di olio d’oliva; gli oli Dop, Igp, bio-logico e 100% italiano si atte-stano in una fascia di prezzo medio pari a 5,01 euro al litro, mentre l’extravergine generico si attesta sui 4,52 euro al litro. Anche se il mercato dell’olio d’oliva a denominazione di origine protetta rappresenta solo l’1% del fatturato totale dell’intero settore food, tutta-via rappresenta per Unaprol una grande opportunità di crescita e di reddito per le im-prese coinvolte: un sondaggio di Federdop presso le aziende ha indagato la motivazione della produzione di extraver-gine Dop, e il 59% dei produt-tori ha risposto di aver scelto di produrne per aumentare il valore del prodotto, mentre il 22% ha affermato di produrre Dop per soddisfare una do-manda più esigente da parte dei consumatori, e il 19% ha dichiarato di farlo per rispon-

dere in maniera più puntuale alle richieste dei grossisti e dei distributori. A sostegno del settore olivicolo italiano ci sono però buone notizie, e soprattutto un aiuto concreto per il 2016. La Conferenza Stato Regioni ha infatti final-mente sbloccato il Piano Oli-vicolo Nazionale, rendendo accessibili risorse per 32 mi-lioni di euro da investire per incrementare la produzione nazionale, promuovere attivi-tà di ricerca e valorizzazione del made in Italy, stimolare il recupero varietale delle cul-tivar da mensa e nuovi im-pianti olivicoli, incentivare e sostenere l’aggregazione della filiera dell’olio d’oliva italiana. A queste risorse potrebbero aggiungere quelle messe a di-sposizione dai Psr, i program-mi di sviluppo regionali, che potrebbero essere riattivati a favore delle imprese del set-tore olivicolo, nella program-mazione prevista fino al 2020.

OLIO D’OLIVA / I dati di vendita e produzione pubblicati da Unaprol. Attualmente solo l’1% del food italiano, grandi opportunità di crescita per le aziende

Extravergine ma solo di qualitàI consumatori premiano l’olio 100%italiano. Sempre più estimatori anche all’estero

Lieve calo per Dop e Igp, impennata del bio,

+51,5% a valore e +25,8% a volume

Fare impresa a Nordest 21EventiLunedì 9 maggio 2016

Negli otto anni dalla sua fondazione a og-gi, Idra è riuscita nel non facile compito

di divenire un punto di riferimento per il Ve-neto come distributore di articoli idrotermo-sanitari e arredo bagno. L’azienda bassanese è emersa su buona parte della concorrenza grazie innanzitutto a un management forma-

to da professionisti con ventennale esperienza nel settore, capaci perciò di offrire per ogni richiesta la soluzione ideale a un giusto rap-porto qualità-prezzo. Soluzioni, va evidenzia-to, basate su un perfetto connubio tra confort abitativo e salubrità, il tutto con un particola-re occhio di riguardo al risparmio energetico. “Il primo trimestre 2016 si conferma in linea

con l’andamento positivo dell’anno che l’ha preceduto - spiega Davide Zilio in veste di re-sponsabile marketing - dopo la recente aper-tura dei punti vendita a Vicenza e San Donà di Piave, attualmente siamo presenti sul ter-ritorio con dodici punti vendita, compreso lo showroom dedicato all’arredo bagno di Bas-sano del Grappa. È stato inoltre inaugurato il nuovo store di San Bonifacio (Vr), il 6 maggio, con un evento espositivo dedicato alla clima-tizzazione in collaborazione con più di 20 produttori leader di mercato. Le ragioni della nostra costante espansione sono riconducibili all’investimento dei continui risultati positivi sulla capillarità della rete di vendita, la veloci-tà nella gestione degli ordini e l’instancabile ricerca di prodotti all’avanguardia tecnologi-ca”. Realtà giovane ma dinamica, Idra intende espandersi nel futuro prossimo oltre i confini regionali con punti vendita dimensionati in base alle reali esigenze del territorio, puntan-do soprattutto sulla vivacità espressa dal mer-cato della ristrutturazione. “In Italia è stimato che il 50% delle abitazioni abbia più di qua-rant’anni di vita - conclude Zilio - motivo per cui sta diventando decisamente interessante sotto il profilo della riqualificazione energe-tica il settore della ventilazione meccanica controllata, ovvero del ricambio dell’aria, soluzione importante per quelle case rese ec-cessivamente ermetiche dagli interventi di ri-qualificazione”. Per una visione più esaustiva sui principali prodotti a catalogo e sul punto vendita più vicino, è possibile consultare il si-to www.idraweb.it.

Comfort abitativo e salubrità: le soluzioni all’avanguardia

Il riferimento per l’arredo bagnoIDRA / Vanta una rete di 12 punti vendita in Veneto, aperto il 6 maggio un nuovo store

Vasca Minerva di Hafro. Uno dei molteplici ambienti proposti da Idra

Abitare&Costruire

È tempo di Salone del Mo-bile a Milano e come ogni

primavera i grandi marchi dell’arredamento si rinnova-no per presentarsi alla gran-de kermesse internazionale con nuovi prodotti, ma anche nuove idee, nuove soluzioni, nuovi strumenti di comuni-cazione, ormai sempre più in chiave 2.0. La web-agency Spider 4 Web di Fiume Ve-neto (Pn) ha lavorato fianco a fianco al Gruppo Alf, realtà leader nel settore del mobile con sede in provincia di Tre-viso, per giungere a questo appuntamento milanese con i tre siti di riferimento dei brand del gruppo (Alf Italia, Alf Da Fré e cucine Valdesign) completamente rinnovati. Una nuova veste grafica che ha voluto esaltare la sugge-stione del materiale fotografi-co e agevolare la fruizione dei contenuti, attraverso focus di

prodotto autogestiti che con-sentano una comunicazione immediata delle caratteristi-che salienti e degli aspetti in-novativi delle varie collezioni. La capacità di Spider 4 Web di comprendere e interpretare la linea grafica già espressa dai designer nei nuovi cataloghi cartacei, e la condivisioni con questi ultimi delle scelte este-tiche e funzionali, offrono un risultato che riesce davvero a rappresentare anche online l’immagine del gruppo. Già in homepage, l’utente è ac-compagnano alla scoperta del prodotto attraverso messaggi chiari, una grafica pulita ed essenziale, l’eleganza delle immagini; addentrandosi alla scoperta dei prodotti, l’orga-nizzazione sapiente di tutti i dati tecnici e le informazioni offrono una rapida ed efficace navigazione e una eccellente fruizione dei contenuti. Ogni

sito si completa di un’area news, anch’essa autogestita, che consente di approfondire i vari aspetti del gruppo e di ogni singolo brand attraverso anteprime in homepage or-dinate e complete dell’ormai immancabile possibilità di condivisione sui social media. Ma le novità non sono solo estetiche: la completa auto-gestione dei siti web alfitalia.com, alfdafre.it e valdesign.it è stata concepita da Spider 4 Web attraverso la creazione di un pannello di controllo cen-tralizzato, che consente una più rapida gestione dei conte-nuti di tutti e tre i siti web e il loro agevole aggiornamento. Un unico strumento che può agire nello specifico su ogni singolo brand, o lavorare su contenuti condivisi (note tec-niche, news istituzionali, etc) che saranno automaticamen-te pubblicati su tutti e tre i siti.

Inoltre, Spider 4 Web ha con-cepito i nuovi siti secondo le attuali tecnologie responsive che consentono l’ottimale na-vigazione anche dai dispositi-vi mobili, visto il sempre più crescente numero di utenti connessi da smartphone e ta-blet: un vero e proprio “eserci-to dei telefonini” che segna un cambiamento nella fruizione dei contenuti online e al quale deve essere dedicata grande attenzione. E l’innovazione non è solo sito web: proprio in occasione del Salone del Mo-bile di Milano, Spider 4 Web

ha sviluppato per il Gruppo Alf un sistema che rende più agevole e razionale la raccol-ta dei dati dei tanti contatti che l’azienda gestirà in questi movimentati giorni di fiera. Un software sviluppato dalla web agency di Fiume Veneto che, grazie a uno scanner, ri-conosce i dati del biglietto da visita del contatto, li inserisce in un database di anagrafiche e manda in automatico una mail di ringraziamento alla persona che ha lasciato il suo biglietto da visita. Certamen-te un segnale di attenzione

dell’azienda nei confronti di coloro che hanno voluto vi-sitare lo stand, ma soprattut-to un modo pratico e veloce per archiviare le anagrafiche in modo razionale, subito di-sponibili per future comuni-cazioni o eventuali azioni di digital marketing. Tecnologie potenti ma di semplice utiliz-zo, che Spider 4 Web crea su misura delle esigenze di ogni cliente, sviluppandole con maestria da oltre 15 anni e offrendo alle aziende sempre nuove occasioni di comuni-cazione e di business.

SPIDER 4 WEB / La web agency di Fiume Veneto (Pn) ha accompagnato il Gruppo Alf al Salone del Mobile di Milano

Tre siti tutti nuovi, e una appper i contatti al SaloneCoerenza estetica, facilità d’uso, ottimizzazione per smartphone e tablet. Servizi web costruiti sui bisogni dell’azienda

Il sito aldafre.it nella versione rinnovata, ottimizzato per la consultazione mobile

Nei suoi trentasei anni di presenza sul mer-cato, Therm-is Bizzotto si è distinta nel

settore della produzione di vetro piano come re-ferente solido e votato all’innovazione, caratteri-stica quest’ultima che le ha permesso di resistere agli urti della crisi congiunturale superando con successo prove che sono costate la chiusura ad altri competitors. Per l’azienda vicen-tina invece i così detti “anni bui” han-no rappresentato una possibilità per investire sull’innovazione di prodotto. “Siamo riusciti a mantenere la nostra posizione sul mercato - sottolinea De-nis Bizzotto, a.d. di Therm-is Bizzotto - Vista la situazione difficile del settore edilizia ci siamo dotati di nuovi know-how riuscendo ad aprirci negli ambiti della refrigerazione commerciale e dell’interior design”. Negli ultimi anni molte sono state le innovazioni attra-verso le quali è passato il vetro: oggi questo materiale si presenta come la so-luzione ideale per svariate applicazioni potendo vantare grandi capacità per-formative e venendo impiegato come prezioso alleato per il risparmio ener-getico delle nostre abitazioni. “In questo senso oggi Therm-is Bizzotto è una realtà orientata al rispetto dell’ambiente - continua Bizzotto - of-frendo alla nostra eterogenea clientela soluzioni dall’alto contenuto tecnologico e in continua evoluzione. La strategia aziendale sta evidente-mente dando i suoi frutti: nel 2015 il fatturato ha subito un incremento del 25%; siamo riusciti a ripartire con slancio dimostrando che nono-

stante le asperità scommettere nell’innovazio-ne alla fine paga. Continuiamo così a garantire lavorazioni completamente made in Italy che raccolgono l’interesse non solo del Bel Paese ma anche di svariate aziende del resto d’Europa”. Ma quali sono i requisiti per fare imprenditoria al giorno d’oggi? Bizzotto non ha dubbi: “Intorno

a noi tutto è cambiato rispetto a dieci anni fa; la voglia di lavorare non basta più per garantire il successo. È necessario curare la gestione dell’im-presa in ogni minimo aspetto adoperandosi per il contenimento dei costi, l’individuazione di mercati specifici, l’elaborazione di strategie mi-rate ed efficaci. Fare imprenditoria è un cam-mino senza punti di arrivo: chi crede di essere arrivato si sbaglia di grosso”.

L’azienda opera nei settori edilizia, refrigerazione e arredamento

Nuovi know-how e strategie vincenti THERM-IS BIZZOTTO / Nel mondo del vetro piano da 36 anni

Una delle applicazioni in vetro di Therm-is per il settore dell’edilizia

EventiLunedì 9 maggio 201620 Fare impresa a Nordest Sapori di Puglia

La storia dell’Oleificio Luongo inizia nel 1978

a Cerignola, nel foggiano. “Mio nonno Fermino è ri-uscito a trasmetterci la pas-sione per la cura e la raccolta delle olive - racconta Car-men Luongo - Ancora oggi l’azienda è rigorosamente a conduzione familiare ed è guidata da mio padre Al-berico e da mio zio Nunzio. Il nostro olio è il risultato dell’intera visione della no-stra realtà artigianale, dei valori ad essa legata e che ormai da molti anni tra-sferiamo ai nostri clienti”. Dall’amore per la terra, per tutto ciò che è ambiente e sa-lute, nasce un olio di altissi-ma qualità. “Amiamo quello che facciamo e cerchiamo di farlo nel massimo rispet-to di tutti e tutto, cercando di mantenere sempre degli standard elevatissimi di pro-duzione - prosegue Carmen Luongo - La passione è quel-la scintilla che brilla dentro di noi, è quella sensazione impossibile da descrivere a parole, ma che ci spinge oltre i nostri limiti, che ci rende attenti ai dettagli, al design

delle nostre bottiglie, alla comunicazione con i nostri clienti, alla distribuzione e ai servizi aggiuntivi”. Gli ef-fetti benefici dell’olio d’oliva per la salute dell’uomo sono noti fin dall’antichità. Oltre a essere ricco di vitamina A e vitamina E, è costituito per

il 90% da acidi grassi saturi e da acidi grassi monoinsaturi (acido oleico) e polinsaturi (acido linoleico). “Il nostro olio extravergine conser-va intatte tutte le proprietà nutrizionali che possedeva all’interno del frutto stesso lasciando un gusto eccezio-

nale, delicatamente armo-nioso - spiega Carmen Luon-go - Viene infatti estratto dal frutto con mezzi meccanici di premitura, senza alcun utilizzo di prodotti chimici o solventi”. L’Oleificio Luongo è molto attento all’evoluzio-ne dei processi produttivi.

“Siamo sempre alla ricerca di sistemi tecnologici d’avan-guardia, che ci permettano di migliorare sempre di più il nostro sistema di produzio-ne, consentendoci di ottene-re e di offrire ai nostri clienti un olio extravergine di oliva sempre più pregiato”.

Gli standard produttivi sono elevatissimi, il gusto eccezionale

Tutto l’amore per la nostra terraOLEIFICIO LUONGO / Dal 1978 a conduzione rigorosamente familiare

Alcune confezioni di olio extravergine di oliva Luongo

Tommaso Mazzone tirò su il suo primo frantoio

all’inizio degli anni Trenta, sfidando chi gli diceva che con la terra e le olive non si fa fortuna. “Il tempo dirà chi aveva davvero ragione. Ma è certo che da quell’avo ostinato è nata la storia di un olio che oggi è possibile tro-vare anche in Florida nella nostra warehouse a Sarasota - dice Giusep-pe Campanale, titolare dell’azienda Mazzone Extravergine di Ruvo di Puglia - Il nostro è un piccolo frantoio artigia-no che, oltre a lavorare olive proprie, trasforma olive di fidati produttori locali”. La famiglia Maz-zone custodisce e perpe-tua l’arte di trasformare le olive in olio ormai da quattro generazioni. “Fin da subito ci siamo impe-gnati a prestare servizio di molitura ai piccoli produttori olivicoli. Lavoria-mo con passione, all’insegna della trasparenza, correttezza e professionalità, con la pro-messa di custodire il paesag-

gio agricolo, la coltura agri-cola della nostra Ruvo e le piante di ulivo che rivestono un’importanza strategica per la nostra alimentazione - di-

chiara il padre di Giuseppe, Giacomo Campanale - Molte cose sono rimaste le stesse. Continuiamo a raccogliere le olive con le mani e a spre-

merle a freddo nell’antica macina in pietra. A viaggiare in direzione di un’extraver-ginità italiana senza com-promessi. E naturalmente a

essere quello che siamo sempre stati, produttori prima che commercianti”. L’olio prodotto dall’Olei-ficio Mazzone è ottenuto da un’attenta selezione di olive Coratina, raccolte esclusivamente da fidati produttori locali che, nel rispettto della tradizione, non aspettano la caduta delle olive per sovrama-turazione, ma effettuano la brucatura dall’albero quando il frutto ha il giu-sto grado di maturazione. “Il fruttato è intenso e persistente, come forte è il suo profumo di olive ap-pena frante - spiega Giu-seppe Campanale -. Si di-stingue per il colore giallo contornato da riflessi ver-di. Il gusto deciso e vivace ma armonico al palato, lo

rende un eccellente extraver-gine da tavola. Servito crudo è il perfetto completamento dei cibi pugliesi e di tutta la cucina mediterranea”.

La raccolta è manuale; la spremitura avviene con la storica macina

Profonda passione per un’arte anticaOLEIFICIO MAZZONE / Da generazioni, sempre con trasparenza e rispetto

Le eleganti bottiglie di olio extavergine di oliva Mazzone

L’olio extravergine d’oliva è uno dei punti fermi della

dieta Mediterranea, e sta con-quistando anche Paesi dalle abitudini alimentari molto diverse dalle nostre. Secondo i dati Unaprol - Consorzio Oli-vicolo Italiano, Sol & Agrifo-od relativi ai consumi di olio d’oliva nel corso del 2015, i Paesi che più apprezzano que-sto condimento sono sempre quelli europei, i cui consumi toccano il 60% del totale. Ma consumano olio anche i Paesi che non lo producono, come gli Usa, il 9% del totale. L’an-damento generale dei consu-mi nell’area Ue segue quello della produzione, segnando quindi un calo dal 2007 al 2013, e in Italia anche 2014 e 2015, a seguito di un’annata particolarmente problemati-ca. Crescono i consumi inve-ce tra i Paesi non produttori, in primis Giappone e Brasile. L’Italia è il secondo produt-tore di olio d’oliva al mondo, con una quota del 21%, dopo la Spagna che vanta il 62% a livello mondiale, ma con un deficit di produzione rispet-to alla domanda pari a circa

200 mila tonnellate all’anno, che vengono compensate con l’importazione di olio da al-tri Paesi, in particolare dalla Tunisia le cui esportazioni di olio d’oliva l’anno passato so-no cresciute del 1.071% ver-so la Spagna, del 330% verso l’Italia. I dati Coi elaborati da Unaprol prevedono che i consumi mondiali della cam-pagna 2015/16 si attestino sui 2,989 milioni di tonnellate, mentre in Italia il consumo lungo la campagna 2014/15

era pari a 520 mila tonnellate. Se parliamo invece di olio ex-travergine d’oliva, Unaprol ha appena divulgato i dati relativi alle vendite di olio extravergi-ne di oliva, Dop e Igp relativi al periodo che va da febbraio 2015 a gennaio 2016. Mentre scendono, rispetto all’anno precedente, le ven-dite a valore e a volume per l’olio Dop e Igp, crescono sia i valori che i volumi per l’o-lio extravergine d’oliva bio-logico, rispettivamente con

un +51,5% e un +25,8%, con i prodotti a denominazio-ne mediamente più cari dei biologici, circa 2,25 euro al litro in più. Second Unaprol, uno scarto di questa entità non è attribuibile alle certi-ficazioni, poiché entrambe le categorie vi sono soggette, ma alla probabile presenza di olio non italiano in alcuni oli biologici. Il consumatore che acquista prodotti premium comunque preferisce l’olio extravergine di qualità, intesa

sia come salubrità dell’olio che come provenienza o tipicità. L’olio extravergine 100% ita-liano cresce lievemente nelle vendite a volume, +3,8%, e più marcatamente a valore, +26,8%, secondo Unaprol anche grazie all’incremento delle private label della gdo, probabilmente favorita anche dai recenti casi giudiziari che hanno coinvolto noti marchi commerciali. L’Extravergine d’oliva è il segmento leader assoluto nella vendita di olio d’oliva; gli oli Dop, Igp, bio-logico e 100% italiano si atte-stano in una fascia di prezzo medio pari a 5,01 euro al litro, mentre l’extravergine generico si attesta sui 4,52 euro al litro. Anche se il mercato dell’olio d’oliva a denominazione di origine protetta rappresenta solo l’1% del fatturato totale dell’intero settore food, tutta-via rappresenta per Unaprol una grande opportunità di crescita e di reddito per le im-prese coinvolte: un sondaggio di Federdop presso le aziende ha indagato la motivazione della produzione di extraver-gine Dop, e il 59% dei produt-tori ha risposto di aver scelto di produrne per aumentare il valore del prodotto, mentre il 22% ha affermato di produrre Dop per soddisfare una do-manda più esigente da parte dei consumatori, e il 19% ha dichiarato di farlo per rispon-

dere in maniera più puntuale alle richieste dei grossisti e dei distributori. A sostegno del settore olivicolo italiano ci sono però buone notizie, e soprattutto un aiuto concreto per il 2016. La Conferenza Stato Regioni ha infatti final-mente sbloccato il Piano Oli-vicolo Nazionale, rendendo accessibili risorse per 32 mi-lioni di euro da investire per incrementare la produzione nazionale, promuovere attivi-tà di ricerca e valorizzazione del made in Italy, stimolare il recupero varietale delle cul-tivar da mensa e nuovi im-pianti olivicoli, incentivare e sostenere l’aggregazione della filiera dell’olio d’oliva italiana. A queste risorse potrebbero aggiungere quelle messe a di-sposizione dai Psr, i program-mi di sviluppo regionali, che potrebbero essere riattivati a favore delle imprese del set-tore olivicolo, nella program-mazione prevista fino al 2020.

OLIO D’OLIVA / I dati di vendita e produzione pubblicati da Unaprol. Attualmente solo l’1% del food italiano, grandi opportunità di crescita per le aziende

Extravergine ma solo di qualitàI consumatori premiano l’olio 100%italiano. Sempre più estimatori anche all’estero

Lieve calo per Dop e Igp, impennata del bio,

+51,5% a valore e +25,8% a volume

22 Fare impresa a NordestEventi

Lunedì 9 maggio 2016

Per battezzare un’idea di prodotto comple-tamente nuova e rivoluzionaria, Eclisse,

l’azienda italiana leader nel settore dei contro-telai per porte a scomparsa, ha scelto il nome di Shodō. Originario dell’Estremo Oriente, e intimamente legato al mondo della pittura, tale nome significa “via della scrittura” e vuo-le identificare una linea di soluzioni per porte scorrevoli e a battente che si caratterizzano per la presenza di stipiti, cornici coprifilo e battiscopa che si applicano senza alcuna in-terruzione a filomuro. Con Shodō, le finitu-re diventano un unico segno calligrafico, un tratto a zero spessore e privo di interruzioni. Se la parete è un foglio, Shodō è il tratto con-tinuo che scrive la parola design, un prodot-to che è al tempo stesso robusto, durevole ed esteticamente perfetto: insomma, un prodot-to che è in grado di ridisegnare lo scenario ar-chitettonico e la linea della prospettiva. Gra-zie al sistema Easy Fit (patent pending) anche la fase di installazione è semplificata: gli stipiti si agganciano direttamente al controtelaio in maniera rapida e precisa, azzerando il margi-ne di errore. La linea comprende due tipolo-gie di prodotti: Shodō scorrevole, controtelaio per porta a scomparsa con stipiti e cornici fi-lomuro in versione per anta singola o doppia, e Shodō battiscopa, profilo per battiscopa filomuro. Shodō è disponibile per muratura (spessore 108, 125 e 150 mm) o cartongesso (spessore 125 e 150 mm), con larghezze fino a 1.000 mm e altezze fino a 2.400 mm. Shodō rappresenta il nuovo traguardo della produ-zione Eclisse, azienda che fin dalle sue origi-

ni ha creduto nell’impegno sistematico per il miglioramento del prodotto, facendo della qualità uno dei suoi pilastri. L’innovazione e la ricerca tecnologica sono da sempre due fat-tori strategici per Eclisse, che dall’anno della sua nascita, il 1989, ha continuato a crescere e a espandersi grazie alla propria capacità di rivoluzionare il concetto di porta, rivedendo qualsiasi tipo di serramento e recuperando quello spazio altrimenti occupato da una nor-male porta a battente.

Shodō è la linea di soluzioni per porte scorrevoli e a battente

Il tratto continuo ridefinisce il designECLISSE / La società, in crescita dal 1989, punta su ricerca e innovazione

La porta Shodō si nasconde allo sguardo uniformandosi perfettamente con il resto della parete

Il nome Trevalli è stato pen-sato ad arte da Corrado

Dell’Eva, brillante immobilia-rista che opera nel settore da molti anni. “Era il 2003 quan-do decisi di aprire un’agenzia di intermediazione a Malé, centro amministrativo ed eco-nomico della Val di Sole, che con uno sguardo abbraccia la Val di Peio e la Val di Rabbi - racconta Dell’Eva - Siamo nel cuore di un territorio pro-fondamente integro e ricco di fascino, adagiato tra il parco naturale Adamello Brenta e il parco nazionale dello Stelvio. Investire in Trentino signifi-

ca quindi investire in qualità della vita”. Circondati da uno scenario davvero unico, è pos-sibile dimenticare stress, traf-fico e inquinamento realiz-zando un investimento in un immobile la cui convenienza si può misurare non solo in parametri economici, ma soprattutto provando l’emo-zione di vivere nella natura. “L’offerta è molto ampia. Si va dalla baita nel parco alla mansarda vicino alle terme, dal bilocale sulle piste da sci all’appartamento signorile a Malé - spiega Dell’Eva - Non è difficile immaginare quan-

to possa essere rigenerante soggiornare in un posto dove la qualità della vita non è un concetto astratto, ma un’espe-rienza da vivere giorno dopo giorno”. La Val di Sole vanta una storia millenaria. Vi si in-sediarono Celti, Reti, Romani, Franchi, Austroungarici. Fu terra di frontiera, ma anche di emigrazione. Oggi vanta lo-calità sciistiche del calibro di Folgarida e Marilleva. A pochi chilometri, tra foreste di abeti e larici, sorgono le terme di Rabbi, conosciute fin dall’an-tichità per i benefici effetti te-rapeutici dei trattamenti. L’in-canto naturale prosegue fino a raggiungere la Val di Peio, dove l’acqua è la protagoni-sta assoluta. “Oggi il mercato immobiliare attira investitori non solo da tutto il Nord Ita-lia, ma anche dal Centro, con una prevalenza di romagnoli e marchigiani e, in misura minore, di romani -. conclude Dell’Eva - Anche gli stranieri amano molto il Trentino in generale e le nostre valli in particolare: tedeschi e svedesi sempre più spesso decidono di acquistare da noi una casa per le loro vacanze”.

Baita, mansarda, appartamento signorile: vivere senza stress

Abitare la natura in TrentinoTREVALLI / Immobiliare fondata nel 2003 da Corrado Dell’Eva tra le valli montane

Corrado Dell’Eva, titolare dell’agenzia immobiliare Trevalli

Abitare&Costruire

D alla sede di Belluno Myte distribuisce in tutta Italia

i prodotti Casambi, azienda finlandese fondata nel 2011 da ex tecnici Nokia. “L’incontro con Casambi avvenne la pri-ma volta ad aprile 2014 - rac-conta Paride Maimone, fonda-tore e amministratore di Myte - Nello stesso anno siglammo un accordo di collaborazione per offrire sul mercato italia-no una soluzione innovativa per controllare reti di illumi-nazione tramite Blue Tooth Low Energy 4.0, o Ble 4.0 - in tecnologia mesh network - con l’obiettivo di proporre ai produttori di illuminazione, di Led driver e installatori un prodotto facile da integrare, pratico, conveniente e soprat-tutto con un’interfaccia utente semplice da usare, utilizzan-do un qualsiasi smartphone o tablet Apple o Android”. La tecnologia Casambi po-ne l’illuminazione al servizio dell’individuo e consente di controllare le luci per creare la migliore ambientazione possi-bile. “È possibile regolare in-tensità e colore dei punti luce anche tramite interruttori tra-

dizionali, sensori di movimen-to o con uno smartphone o un tablet. Un’esperienza comple-tamente nuova per l’illumino-tecnica, che si concretizza con l’avvento del Led - commenta Maimone - Siamo certi che la migliore esperienza di illumi-nazione debba anche essere la più flessibile: diversi interni, occasioni e umori richiedono infatti diverse condizioni di luce”. Il passaggio ai Led ha portato con sé la promessa di

un’illuminazione veramente regolabile. Intensità, colore e temperatura possono essere controllate per cambiare in modo significativo la perce-zione dell’ambiente. “Ma gli interruttori tradizionali rap-presentano tuttora un collo di bottiglia. I controlli di re-golazione non sono ancora standard o implementati su vasta scala. Per questo chia-miamo l’illuminazione tradi-zionale ‘accidentale’ - aggiun-

ge Maimone - I consumatori acquistano un punto luce e, in pratica, non hanno idea se la luce sarà troppo intensa o bassa, per non parlare di altre caratteristiche quali la tempe-ratura del colore”. La maggior parte dei sistemi “intelligenti” per applicazioni illuminotec-niche soffre di problematiche tecniche, costi ancora ecces-sivi, complessità funzionali e scarsa fruibilità per gli utenti. “Vogliamo portare nel setto-re - continua Maimone - la semplicità e l’immediatezza d’uso di sistemi di Smart Ligh-ting attraverso l’utilizzo di app scaricabili gratuitamente dagli store Android e Apple. Una rete mesh Ble 4.0 consente di controllare lampade che si trovano anche lontano dalla portata dello smartphone, in quanto il dispositivo Casam-bi di ogni lampada ripete il segnale a quella vicina, entro una distanza di 25-50 metri. È anche possibile controllare da remoto la propria illumina-zione attraverso un gateway”. “In soli due anni, oltre a distri-buire le soluzioni Casambi, ci siamo aperti al mondo del sof-

tware - sottolinea Carlo Celi, cofondatore e responsabile software di Myte - Sarà presto disponibile la nostra piattafor-ma BlueBeaconApp, attual-mente in beta, che utilizza la tecnologia iBeacon già presen-te nei dispositivi Casambi”. La Ble 4.0 presente nei dispositivi Casambi offre quindi anche un’altra grande opportunità. Oltre a controllare una rete di lampade, rende gli ogget-ti riconoscibili e intelligenti dando loro la possibilità di comunicare dati e accede-re a informazioni aggregate; è l’Internet of Things o più brevemente IoT. I Beacon, già presenti in tutti i prodotti Casambi, trasmettono un loro codice identificativo nell’a-rea circostante. La nostra app BlueBeaconApp, installata in un tablet o smartphone, iden-tifica la posizione del Beacon e si comporta di conseguen-za. Attivando, ad esempio, funzionalità specifiche, come

comandare le luci al passaggio della persona. Nel caso di un museo, il Beacon, presente nel dispositivo Casambi, controlla lo spot light che illumina un’o-pera d’arte: quando l’utente si avvicina, sullo schermo del suo smartphone compare la descrizione dell’opera e la sto-ria dell’artista, anche con l’au-silio di audio-video. Queste sono solo alcune delle funzio-nalità che possiamo sfruttare grazie a BlueBeaconApp”. I Beacon oggi sul mercato sono alimentati a batterie che si sca-ricano col tempo e hanno una sola funzionalità. I controlli Casambi sono sempre con-nessi alla rete elettrica, per cui non necessitano di manuten-zione per la sostituzione delle batterie. Un risparmio non in-differente in termini di denaro e infrastruttura. Un’esperienza rivoluzionaria, utile anche per uffici, aziende, pubblica am-ministrazione, edifici storici e molto altro.

MYTE / Il controllo tramite bluetooth in rete mesh Ble 4.0 consente la regolazione delle lampade via device

L’illuminazione al servizio dell’uomoCon la tecnologia Casambi è possibile ed è nei sistemi “intelligenti” la vera innovazione

Dispositivo Bluetooth 4.0 per lampada Led dimmerabile

Schema di funzionamento del sistema ioT BlueBeaconApp

EventiLunedì 9 maggio 2016 Fare impresa a Nordest 2322 Fare impresa a Nordest

EventiLunedì 9 maggio 2016

Per battezzare un’idea di prodotto comple-tamente nuova e rivoluzionaria, Eclisse,

l’azienda italiana leader nel settore dei contro-telai per porte a scomparsa, ha scelto il nome di Shodō. Originario dell’Estremo Oriente, e intimamente legato al mondo della pittura, tale nome significa “via della scrittura” e vuo-le identificare una linea di soluzioni per porte scorrevoli e a battente che si caratterizzano per la presenza di stipiti, cornici coprifilo e battiscopa che si applicano senza alcuna in-terruzione a filomuro. Con Shodō, le finitu-re diventano un unico segno calligrafico, un tratto a zero spessore e privo di interruzioni. Se la parete è un foglio, Shodō è il tratto con-tinuo che scrive la parola design, un prodot-to che è al tempo stesso robusto, durevole ed esteticamente perfetto: insomma, un prodot-to che è in grado di ridisegnare lo scenario ar-chitettonico e la linea della prospettiva. Gra-zie al sistema Easy Fit (patent pending) anche la fase di installazione è semplificata: gli stipiti si agganciano direttamente al controtelaio in maniera rapida e precisa, azzerando il margi-ne di errore. La linea comprende due tipolo-gie di prodotti: Shodō scorrevole, controtelaio per porta a scomparsa con stipiti e cornici fi-lomuro in versione per anta singola o doppia, e Shodō battiscopa, profilo per battiscopa filomuro. Shodō è disponibile per muratura (spessore 108, 125 e 150 mm) o cartongesso (spessore 125 e 150 mm), con larghezze fino a 1.000 mm e altezze fino a 2.400 mm. Shodō rappresenta il nuovo traguardo della produ-zione Eclisse, azienda che fin dalle sue origi-

ni ha creduto nell’impegno sistematico per il miglioramento del prodotto, facendo della qualità uno dei suoi pilastri. L’innovazione e la ricerca tecnologica sono da sempre due fat-tori strategici per Eclisse, che dall’anno della sua nascita, il 1989, ha continuato a crescere e a espandersi grazie alla propria capacità di rivoluzionare il concetto di porta, rivedendo qualsiasi tipo di serramento e recuperando quello spazio altrimenti occupato da una nor-male porta a battente.

Shodō è la linea di soluzioni per porte scorrevoli e a battente

Il tratto continuo ridefinisce il designECLISSE / La società, in crescita dal 1989, punta su ricerca e innovazione

La porta Shodō si nasconde allo sguardo uniformandosi perfettamente con il resto della parete

Il nome Trevalli è stato pen-sato ad arte da Corrado

Dell’Eva, brillante immobilia-rista che opera nel settore da molti anni. “Era il 2003 quan-do decisi di aprire un’agenzia di intermediazione a Malé, centro amministrativo ed eco-nomico della Val di Sole, che con uno sguardo abbraccia la Val di Peio e la Val di Rabbi - racconta Dell’Eva - Siamo nel cuore di un territorio pro-fondamente integro e ricco di fascino, adagiato tra il parco naturale Adamello Brenta e il parco nazionale dello Stelvio. Investire in Trentino signifi-

ca quindi investire in qualità della vita”. Circondati da uno scenario davvero unico, è pos-sibile dimenticare stress, traf-fico e inquinamento realiz-zando un investimento in un immobile la cui convenienza si può misurare non solo in parametri economici, ma soprattutto provando l’emo-zione di vivere nella natura. “L’offerta è molto ampia. Si va dalla baita nel parco alla mansarda vicino alle terme, dal bilocale sulle piste da sci all’appartamento signorile a Malé - spiega Dell’Eva - Non è difficile immaginare quan-

to possa essere rigenerante soggiornare in un posto dove la qualità della vita non è un concetto astratto, ma un’espe-rienza da vivere giorno dopo giorno”. La Val di Sole vanta una storia millenaria. Vi si in-sediarono Celti, Reti, Romani, Franchi, Austroungarici. Fu terra di frontiera, ma anche di emigrazione. Oggi vanta lo-calità sciistiche del calibro di Folgarida e Marilleva. A pochi chilometri, tra foreste di abeti e larici, sorgono le terme di Rabbi, conosciute fin dall’an-tichità per i benefici effetti te-rapeutici dei trattamenti. L’in-canto naturale prosegue fino a raggiungere la Val di Peio, dove l’acqua è la protagoni-sta assoluta. “Oggi il mercato immobiliare attira investitori non solo da tutto il Nord Ita-lia, ma anche dal Centro, con una prevalenza di romagnoli e marchigiani e, in misura minore, di romani -. conclude Dell’Eva - Anche gli stranieri amano molto il Trentino in generale e le nostre valli in particolare: tedeschi e svedesi sempre più spesso decidono di acquistare da noi una casa per le loro vacanze”.

Baita, mansarda, appartamento signorile: vivere senza stress

Abitare la natura in TrentinoTREVALLI / Immobiliare fondata nel 2003 da Corrado Dell’Eva tra le valli montane

Corrado Dell’Eva, titolare dell’agenzia immobiliare Trevalli

Abitare&Costruire

D alla sede di Belluno Myte distribuisce in tutta Italia

i prodotti Casambi, azienda finlandese fondata nel 2011 da ex tecnici Nokia. “L’incontro con Casambi avvenne la pri-ma volta ad aprile 2014 - rac-conta Paride Maimone, fonda-tore e amministratore di Myte - Nello stesso anno siglammo un accordo di collaborazione per offrire sul mercato italia-no una soluzione innovativa per controllare reti di illumi-nazione tramite Blue Tooth Low Energy 4.0, o Ble 4.0 - in tecnologia mesh network - con l’obiettivo di proporre ai produttori di illuminazione, di Led driver e installatori un prodotto facile da integrare, pratico, conveniente e soprat-tutto con un’interfaccia utente semplice da usare, utilizzan-do un qualsiasi smartphone o tablet Apple o Android”. La tecnologia Casambi po-ne l’illuminazione al servizio dell’individuo e consente di controllare le luci per creare la migliore ambientazione possi-bile. “È possibile regolare in-tensità e colore dei punti luce anche tramite interruttori tra-

dizionali, sensori di movimen-to o con uno smartphone o un tablet. Un’esperienza comple-tamente nuova per l’illumino-tecnica, che si concretizza con l’avvento del Led - commenta Maimone - Siamo certi che la migliore esperienza di illumi-nazione debba anche essere la più flessibile: diversi interni, occasioni e umori richiedono infatti diverse condizioni di luce”. Il passaggio ai Led ha portato con sé la promessa di

un’illuminazione veramente regolabile. Intensità, colore e temperatura possono essere controllate per cambiare in modo significativo la perce-zione dell’ambiente. “Ma gli interruttori tradizionali rap-presentano tuttora un collo di bottiglia. I controlli di re-golazione non sono ancora standard o implementati su vasta scala. Per questo chia-miamo l’illuminazione tradi-zionale ‘accidentale’ - aggiun-

ge Maimone - I consumatori acquistano un punto luce e, in pratica, non hanno idea se la luce sarà troppo intensa o bassa, per non parlare di altre caratteristiche quali la tempe-ratura del colore”. La maggior parte dei sistemi “intelligenti” per applicazioni illuminotec-niche soffre di problematiche tecniche, costi ancora ecces-sivi, complessità funzionali e scarsa fruibilità per gli utenti. “Vogliamo portare nel setto-re - continua Maimone - la semplicità e l’immediatezza d’uso di sistemi di Smart Ligh-ting attraverso l’utilizzo di app scaricabili gratuitamente dagli store Android e Apple. Una rete mesh Ble 4.0 consente di controllare lampade che si trovano anche lontano dalla portata dello smartphone, in quanto il dispositivo Casam-bi di ogni lampada ripete il segnale a quella vicina, entro una distanza di 25-50 metri. È anche possibile controllare da remoto la propria illumina-zione attraverso un gateway”. “In soli due anni, oltre a distri-buire le soluzioni Casambi, ci siamo aperti al mondo del sof-

tware - sottolinea Carlo Celi, cofondatore e responsabile software di Myte - Sarà presto disponibile la nostra piattafor-ma BlueBeaconApp, attual-mente in beta, che utilizza la tecnologia iBeacon già presen-te nei dispositivi Casambi”. La Ble 4.0 presente nei dispositivi Casambi offre quindi anche un’altra grande opportunità. Oltre a controllare una rete di lampade, rende gli ogget-ti riconoscibili e intelligenti dando loro la possibilità di comunicare dati e accede-re a informazioni aggregate; è l’Internet of Things o più brevemente IoT. I Beacon, già presenti in tutti i prodotti Casambi, trasmettono un loro codice identificativo nell’a-rea circostante. La nostra app BlueBeaconApp, installata in un tablet o smartphone, iden-tifica la posizione del Beacon e si comporta di conseguen-za. Attivando, ad esempio, funzionalità specifiche, come

comandare le luci al passaggio della persona. Nel caso di un museo, il Beacon, presente nel dispositivo Casambi, controlla lo spot light che illumina un’o-pera d’arte: quando l’utente si avvicina, sullo schermo del suo smartphone compare la descrizione dell’opera e la sto-ria dell’artista, anche con l’au-silio di audio-video. Queste sono solo alcune delle funzio-nalità che possiamo sfruttare grazie a BlueBeaconApp”. I Beacon oggi sul mercato sono alimentati a batterie che si sca-ricano col tempo e hanno una sola funzionalità. I controlli Casambi sono sempre con-nessi alla rete elettrica, per cui non necessitano di manuten-zione per la sostituzione delle batterie. Un risparmio non in-differente in termini di denaro e infrastruttura. Un’esperienza rivoluzionaria, utile anche per uffici, aziende, pubblica am-ministrazione, edifici storici e molto altro.

MYTE / Il controllo tramite bluetooth in rete mesh Ble 4.0 consente la regolazione delle lampade via device

L’illuminazione al servizio dell’uomoCon la tecnologia Casambi è possibile ed è nei sistemi “intelligenti” la vera innovazione

Dispositivo Bluetooth 4.0 per lampada Led dimmerabile

Schema di funzionamento del sistema ioT BlueBeaconApp

EventiLunedì 9 maggio 201624 Fare impresa a Nordest