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È ALLARME! CITTÀ E AZIENDE A RISCHIO RATTI ALL’ INTERNO: 2. PARLIAMO DI NOI: UNA NUOVA COMUNICAZIONE PER SALUBER 4. CERTIFICAZIONI: SALUBER AGGIUNGE NUOVE CERTIFICAZIONI VOLONTARIE 8. L’INTERVISTA: AREE URBANE E INDU STRIALI: è ALLARME RATTI! IL MAGAZINE DI

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è allarme!città e aziende a rischio ratti

ALL’ INTERNO:

2. PARLIAMO DI NOI: uNA NuOvA cOMuNIcAzIONE PER sALubER4. cERTIfIcAzIONI: sALubER AggIuNgE NuOvE cERTIfIcAzIONI vOLONTARIE

8. L’INTERvIsTA: AREE uRbANE E INDu sTRIALI: è ALLARME RATTI!

I L M A g A z I N E D I

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ratti e infestanti temono una sola cosa: la professionalità.

PARLIAMODI NOI

Con questa significativa affermazione si apre la nuova, sintetica presentazione dell’identità e dell’attività SALUBER. Uno strumento dedicato ad ogni interlocutore alla ricerca di qualità nel servizio.

considerazioni, il nuovo pieghevole

individua e sottolinea gli elementi

cardine sui quali Saluber ha

costruito il proprio posizionamento

di mercato e l’autorevolezza che

ne caratterizza l’attività. Segue

poi un memorandum dei settori

d’intervento: derattizzazione,

deblattizzazione, disinfestazione,

monitoraggio, disinfezione e

allontanamento volatili. L’ampiezza

della gamma di interventi,

sostenuti da risorse umane e mezzi

adeguati, fa di Saluber il riferimento

propositivo e risolutivo per realtà dei

settori alimentare, manifatturiero,

sanitario, ristorazione, residenziale,

enti pubblici.

Con la realizzazione di un nuovo

pieghevole dedicato al proprio

lavoro ed alla prioria offerta

al mercato, Saluber ha voluto

sottolineare un concetto che sta alla

base del suo impegno: assicurare

elevata professionalità del servizio.

Il settore della prevenzione ed

intervento controllato contro gli

animali nocivi richiede infatti

massima serietà, in uno scenario

di mercato che purtroppo

presenta ancora molta, troppo

improvvisazione. In Italia non è facile

per un’azienda o un’amministrazione

comunale individuare chi può

offrire le garanzie di un servizio di

ineccepibile qualità.

Proprio alla luce di queste

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A curA dellA dott.ssA MAriA Fu sco

Fin dal 2004 l’azienda Saluber è certificata secondo lo standard ISO 9001. In occasione del rinnovo di questa certificazione, avvenuto nel 2016, abbiamo deciso di implementare un sistema integrato che comprendesse anche la norma ISO 14001 e la norma UNI EN 16636.

saluber aggiunge nuove certificazioni vol ontarie.

Entrambe le sedi Saluber di

Mazzano (Brescia) e Grottaglie

(Taranto) nei mesi di luglio e

agosto hanno ottenuto il rinnovo

della certificazione UNI EN ISO

9001:2008 e la prima certificazione

secondo lo standard UNI EN ISO

14001:2004 e la norma UNI EN

16636:2015. Importante sottolineare

che queste certificazioni sono

tutte volontarie, sinonimo quindi

di grande serietà e senso di

responsabilità. Il termine ISO indica

l’Organizzazione Internazionale

per la Standardizzazione, che

definisce le norme tecniche relative

ai processi aziendali valide a livello

internazionale. La norma ISO 9001

indica quali caratteristiche deve

possedere un sistema di gestione

della qualità allo scopo di identificare

i processi aziendali, migliorare

l’efficienza nella realizzazione dei

prodotti (o erogazione dei servizi)

ed aumentare la soddisfazione

del cliente. Creare un sistema

integrato che andasse oltre questa

certificazione, ha significato per

Saluber implementare un sistema

organizzativo i cui requisiti

rispettassero quanto richiesto dalle

tre norme. Tali requisiti si applicano

a tutti i processi aziendali, dal

commerciale, alla gestione degli

acquisti, all’erogazione del servizio,

etc. Un’azienda certificata “scrive

quello che fa, fa quello che ha

scritto e lo dimostra”.

Per tutte le certificazioni, la verifica

di conformità è avvenuta tramite

degli audit effettuati da appositi

organismi accreditati. Da quest’anno

Saluber è certificata con l’ente di

certificazione “Kiwa Cermet” per

tutte e tre le norme. In occasione

delle giornate di audit sono state

analizzate nel dettaglio tutte le

attività aziendali, le esigenze dei

clienti e delle altre parti interessate, i

cosiddetti “stakeholder”, effettuando

anche delle visite in cantiere

presso i nostri clienti. Nella fase di

preparazione alle verifiche, Saluber

è stata affiancata dall’Ing. Katiuscia

Lorenzetti di Econord Ambiente

e dal Dr. Guglielmo Pampiglione,

esperto di fama nazionale ed

internazionale in ambito di igiene

ambientale.

Siamo partiti da un’analisi di tutti

i punti delle due nuove norme per

capire eventuali punti critici esistenti

in azienda e dove e come intervenire

per azzerarli. Siamo riusciti quindi

ad integrare alla documentazione

esistente quanto richiesto dalle

norme ISO 14001 e UNI EN 16636.

un’azienda certificatauNI EN IsO 9001

scrive quello che fa

fa quello che ha scrittoMANuALE DELLA QuALITà PROcEDuRE gEsTIONALIIsTRuzIONI OPERATIvE

Lo dimostraREgIsTRA LE ATTIvITà su APPOsITI DOcuMENTI

(MODuLIsTIcA)

Tutti i processi sono documentati all’interno del manuale qualità,

delle procedure e delle istruzioni e tutti i risultati delle attività aziendali

vengono registrati su un’apposita modulistica, i cosiddetti documenti

di registrazione della qualità (piramide documentale)

MAN

PROcEDuRE

IsTRuzIONI OPERATIvE

scHEDE / fLOW cHARTsPROgRAMMI

MODuLI / REgIsTRIcHEcK LIsT

DATAbAsE(MAscHERE / REPORTs)

MISSIONDELL’ORGANIZZAZIONE

CHI FACOSA

COSA SI è FATTO

COMESI FA

La norma ISO 14001 specifica i

requisiti di un sistema di gestione

ambientale. Abbiamo realizzato

un’analisi del nostro scenario e

verificato la conformità aziendale

alla legislazione vigente. Siamo

riusciti quindi a conoscere gli aspetti

ambientali che dobbiamo gestire

(uso risorse, energia, rifiuti, etc.),

attraverso la significatività degli

impatti ambientali.

Mediante il controllo degli impatti

ambientali connessi alle nostre

attività intendiamo perseguire

un miglioramento continuo nelle

nostre performance, la riduzione

del consumo delle risorse

naturali e dell’energia, minore

produzione di rifiuti, la prevenzione

dell’inquinamento anche attraverso

la motivazione ed il coinvolgimento

del personale riguardo le tematiche

ambientali e l’utilizzo consapevole

delle risorse naturali.

A differenza delle norme ISO, la

UNI EN 16636:2015 è una norma

europea, recepita anche in Italia.

Essa definisce da un lato i requisiti

per la gestione e il controllo delle

infestazioni (pest management),

dall’altro le competenze che

devono essere possedute da

tutto il personale coinvolto: dal

responsabile tecnico all’operatore,

dal commerciale, all’amministrativo,

al fine di tutelare la salute pubblica,

i beni e l’ambiente. All’interno

della norma vengono prese in

esame tutte le fasi di erogazione

del servizio: il primo contatto con

il cliente, la progettazione della

modalità di erogazione, la stesura

del preventivo, l’erogazione del

servizio, la valutazione dell’efficacia

degli interventi e, se necessario, la

ritaratura del servizio stesso.

In sede legislativa, la stesura di

questa norma ha richiesto più di

quattro anni per la sua realizzazione.

Il progetto è stato messo a punto in

sede europea dal comitato CEN/TC

404 con la collaborazione di CEPA

(Confederazione Europea delle

Associazioni di Pest Control) e con

la partecipazione di Eurogroup for

Animals che si occupa di benessere

degli animali a livello europeo.

L’adozione di queste norme ci

consente di fornire ai nostri clienti

un servizio ancora più qualificato

e ampiamente certificato. A tutto

ciò abbiamo voluto aggiungere

l’utilizzo del logo “Cepa Certified”.

Ciò vuol dire che in sede di audit le

modalità di verifica hanno un severo

e specifico protocollo, dalle modalità

di verifica fino all’inserimento dei

dati dell’azienda nel Database “Pest

Control Operators” sul sito www.

cepa-europe.org. Siamo molto felici

ed orgogliosi di questo risultato, che

prima di tutto è a favore della nostra

clientela, anche perché è stato fatto

un grandissimo lavoro di squadra

tra le due sedi Saluber, Lombardia

e Puglia, con l’impegno di tutte le

figure aziendali.

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LA NORMA DEfINIscE I REQuIsITI DI uN sIsTEMA DI gEsTIONE PER LA QuALITà

PER uNA ORgANIzzAzIONE. I REQuIsITI EsPREssI sONO DI “cARATTERE gENERALE”

E POssONO EssERE IMPLEMENTATI DA OgNI TIPOLOgIA

DI ORgANIzzAzIONE.

( sIsTEMI DI gEsTIONE PER LA QuALITà )

ISO 9001

LA NORMA IsO 14001 IDENTIfIcA uNO sTANDARD

DI gEsTIONE AMbIENTALE (sgA) cHE fIssA I REQuIsITI DI

uN «sIsTEMA DI gEsTIONE AMbIENTALE» DI uNA QuALsIAsI ORgANIzzAzIONE.

( gEsTIONE AMbIENTALE )

ISO 14001

LA NORMA uNI EN 16636 RAPPREsENTA LO sTANDARD EuROPEO

DI RIfERIMENTO PER LE IMPREsE cHE OffRONO sERvIzI DI PEsT MANAgEMENT.

( gEsTIONE E cONTROLLO INfEsTAzIONI )

unA sceltA orientAtA Al benessere delle persone e dell’ AMbiente

UNI EN16636

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intervistA Al dott. GuGlielMo pAMpiGlione

aree urbane e indu striali: è allarme ratti! Come mai siamo in piena

“emergenza ratti” in alcuni territori e

situazioni urbane?

“Mentre nei comuni diminuiscono

le risorse per la raccolta dei rifiuti

e per le necessità primarie di

igiene ambientale - afferma il Dott.

Pampiglione - contemporaneamente

aumentano i problemi connessi

alla presenza di ratti. La scarsità di

risorse che i Comuni lamentano, ha

purtroppo ridimensionato i programmi

di controllo periodici e soprattutto la

prevenzione. A ciò si aggiunge il fatto

che spesso gli interventi vengono

svolti da persone non preparate e

aggiornate sulla materia, vale a dire

con poca professionalità. In troppe

realtà territoriali il disinfestatore

è ancora visto non come un

professionista al quale dare credito,

ma un generico operaio, il cui

servizio si basa esclusivamente sulla

convenienza nei costi applicati. Tutto

questo è molto grave, perché invece

il tema della prevenzione e della

derattizzazione potrebbe evolvere in

positivo, assicurando migliori risultati

e minore impatto sull’ambiente

e rischi per le persone. Inoltre la

derattizzazione moderna va verso

la detossificazione dell’ambiente

in cui si opera, lavorando proprio

sulla prevenzione, ed eventualmente

con un impiego di derattizzanti

limitato. Come hanno dimostrato

le situazioni venutesi a creare nei

mesi scorsi (Roma è stato l’esempio

più citato), solitamente i Comuni

affrontano il problema dei ratti in

maniera sporadica o con ritardo. Il

servizio di derattizzazione è per lo più

condotto senza una strategia precisa,

con il rilascio a cielo aperto di grandi

quantità di esche rodenticide, mentre

l’uso degli erogatori di sicurezza è

limitato o non applicato. Non esiste,

inoltre, una mappatura del territorio

né sono presi in considerazione gli

aspetti di impatto ambientale. Infine,

le collaborazioni tra gli Enti preposti ai

controlli risultano, nella gran parte dei

casi, inesistenti.”

Ci sono esempi positivi di

amministrazioni in controtendenza,

che svolgono programmi coerenti ed

efficaci contro la piaga dei ratti?

Si notano interessanti esempi di

un cambio di mentalità rispetto

al problema, sia al Nord, come al

Centro e al Sud d’Italia. Ci sono infatti

amministrazioni che hanno intrapreso

un programma di derattizzazione

intelligente e razionale, a basso

impatto per l’ambiente, con risultati

decisamente positivi. Importante

è sottolineare che quanto può fare

una amministrazione comunale in

uno specifico territorio, può essere

applicato anche a livello più mirato

da aziende che devono fronteggiare

il problema dei ratti negli spazi e

negli ambienti delle loro imprese.

Pensiamo ad esempio alle aziende

agricole, alimentari o che hanno

strutture logistiche a rischio. Anche

gli ambienti di un’impresa meccanica,

ad esempio, possono essere presi

di mira dai ratti, in particolare se

esistono situazioni che favoriscono la

un esperto di fama internazionaleIl Dott.guglielmo Pampiglione è

riconosciuto come uno dei massimi esperti italiani nel campi della

parassitologia, etimologia e zoologia urbana. Docente universitario e consulente per società, enti e

amministrazioni pubbliche, è membro della società Italiana di Parassitologia

(sOIPA) e della Royal Entomological society of London (fREs). Inoltre tiene corsi di aggiornamento per i

professionisti del settore sia in ambito accademico (crediti EcM) sia in quello

professionale/industriale. E’ spesso chiamato a relazionare per congressi

e seminari di aggiornamento. Il Dott.guglielmo Pampiglione è da

diversi anni consulente di saluber, in particolare sul tema di come

combattere la presenza di ratti con soluzioni moderne e rispettose di

persone e ambiente.

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loro presenza, all’interno o all’esterno.

Un caso tipico è quello di un’azienda

che confina con una piccola

discarica di rifiuti urbani; oppure

dove i ratti trovano un rifugio ideale

particolarmente protetto e tranquillo,

dove stazionare e proliferare. In ogni

scenario è comunque da evitare e

ormai obsoleta la derattizzazione

svolta secondo la pratica del “lancio”

di esche avvelenate. Non solo

perché così si consumano grossi

quantitativi di derattizzante. In questi

casi solitamente scarsa è anche

l’attenzione alla scelta dei principi

attivi e al tipo di formulazione da

impiegare. Ulteriore problema: non

vengono fatte mappature delle aree

a maggior rischio, né il monitoraggio

dei consumi di esca attraverso l’uso di

postazioni fisse (erogatori). In questo

modo gli interventi di derattizzazione

presentano spesso notevoli rischi per

l’ambiente così come alto è il pericolo

di intossicazioni accidentali.

Quando invece ci si affida a

specialisti del problema, si può

stabilire un programma di intervento

tanto sicuro quanto efficace. Prima

di tutto si procede a determinare

le zone di maggior presenza di

animali attraverso le segnalazioni

delle persone che abitano e lavorano

in zona, ai quali si aggiungono

sopralluoghi mirati. Tutti gli impianti

di derattizzazione installati vengono

mappati su apposita planimetria e

sono messe a punto delle schede di

rilevamento, da compilare ad ogni

ispezione. Dal “lancio” massiccio

delle esche si può così passare ad un

posizionamento mirato delle stesse

negli erogatori di sicurezza o bait

box: sono rigidi, resistenti agli urti

ed alle intemperie, non apribili da

terzi in quanto ispezionabili solo con

un apposito chiavino in dotazione.

All’interno degli erogatori l’accesso

è possibile, grazie a due fori, solo

a ratti e topi, salvaguardando

pertanto gli altri animali non nocivi.

Per quanto riguarda la scelta della

formulazioni dei principi attivi, se

in passato si interveniva solo con

candelotti paraffinati e pellet, senza

un’attenta analisi delle specie presenti

e dell’ambiente in cui si operava, si è

passati in questi ultimi anni a esche

maggiormente efficaci e sicure per le

persone e per l’ambiente, oltre che più

resistenti alle condizioni climatiche e

alle dinamiche tipiche dei roditori. Per

fare un esempio: le concentrazioni di

tossicità di questa nuova generazione

di esche sono di circa il 50% in meno

rispetto alle normali concentrazioni

d’uso; anche in questo modo si

contribuisce a ridurre l’inquinamento

ambientale dei rodenticidi. Le

sostanze di nuova generazione sono

potenti contro i ratti e meno invasive

verso le altre specie animali, prima

fra tutti cani e gatti.

Queste attenzioni che risultati

stanno determinando dove vengono

applicate?

Attraverso l’uso degli erogatori, oltre

a proteggere l’esca e a garantire un

livello di sicurezza decisamente più

alto rispetto alla derattizzazione a

cielo aperto, è stato possibile stilare

un programma di monitoraggio che

ha consentito il controllo degli effettivi

consumi da parte dei roditori e di

conseguenza una riduzione notevole,

fin nel primo anno dopo l’inizio del

programma, delle quantità di esca

utilizzate. Per fornire dei dati, ci sono

casi nei quali si è passati da circa 200

kg di esca ai 150 kg, quindi con una

riduzione molto consistente.

Un ulteriore passo avanti è

rappresentato dalla mappatura

digitale delle aree sottoposte a

derattizzazione, al fine di migliorare

ulteriormente la qualità e l’efficacia

del servizio. Sempre da questo

punto di vista è importante

coinvolgere maggiormente i cittadini,

le industrie nel tessuto urbano e

altri Enti ancora sprovvisti di un

piano di derattizzazione adeguato.

Il tutto dovrebbe sempre essere

accompagnato da programmi di

sensibilizzazione alla cittadinanza,

aventi come obiettivo una maggior

educazione civica per l’ambiente

urbano ed un’attenta informazione

sul problema dei roditori, intorno

a cui circolano ancora numerose

leggende e miti che spesso non fanno

altro che alimentare inutili allarmismi.

D’altro lato per il futuro è importante

continuare a bonificare le aree a

rischio e iniziare un’opera permanente

di educazione ambientale rivolta alla

cittadinanza, avente come destinatari

prima di tutto le scuole, i gestori

di esercizi alimentari e le imprese

maggiormente a rischio.”

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non solo città: il probleMA dei rAtti coinvolG e seMpre di più Anche le iMprese AGricole

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copAn itAliA

In questa nuova testimonianza raccolta presso Copan, azienda leader nel settore dei sistemi per il prelievo microbiologico dei campioni analitici, si evidenzia tutta l’importanza del concetto di “prevenzione” contro animali nocivi ed infestanti. Una consapevolezza che ha portato Copan a puntare su un programma specifico per l’igiene dei propri ambienti di lavoro attuato in collaborazione con Saluber.

la prevenzione è la regola n.1

Copan è un esempio fra i più

significativi per capire meglio ciò

che significa approccio corretto alla

prevenzione dei problemi derivanti

da animali nocivi e infestanti negli

ambienti di lavoro. Con headquarter a

Brescia e aziende controllate in USA e

Cina, Copan ha come mission quella

di migliorare la fase pre-analitica,

dal prelievo alla conservazione

del campione microbiologico.

Avevamo già incontrato Copan sulle

pagine di questa nostro magazine,

sottolineando come una realtà

industriale così autorevole nel campo

delle forniture medico-scientifiche

non possa assolutamente trascurare

un tema tanto delicato a livello di

immagine. Vediamo ora di capire

meglio come si concretizza il progetto

“problemi zero” che Copan ha

messo a punto con la consulenza e

collaborazione di Saluber.

“Esattamente come avviene nel nostro

settore – ci dice Roberto Paroni,

Responsabile gestione acquisti e

pianificazione della produzione di

Copan - vige come regola base il

principio che prevenire è meglio

che curare; lo stesso principio lo

vogliamo applicare per quanto

riguarda l’igiene e la sicurezza dei

nostri ambienti di lavoro.

La crescita e l’autorevolezza raggiunta

da Copan sui mercati mondiali

si avvale anche di un’attività di

Ricerca&Sviluppo molto intensa. I

nostri laboratori e i reparti ad alta

tecnologia integrano competenze

scientifiche di microbiologia clinica

e forense con robotica e informatica

avanzata. Operiamo 24 ore su 24, 7

giorni su 7, producendo all’anno oltre

300 milioni di tamponi tradizionali,

400 milioni di pipette e 250 milioni di

anse, con un market share dell’80%.

Il portafoglio prodotti di Copan

comprende anche una vasta linea

brevettata di tamponi floccati e

terreni di trasporto in fase liquida

che hanno rivoluzionato la fase

pre-analitica in diversi settori,

dalla batteriologia tradizionale alla

biologia molecolare, al forense,

genetica e farmaceutica. Nel 2008,

Copan ha avviato un progetto

di automazione per laboratori

di batteriologia, ampliato poi

nel 2010 con l’introduzione di

una piattaforma modulare che si

occupa, sempre in maniera del tutto

automatizzata, dell’incubazione,

immagazzinamento e acquisizione

digitale di piastre seminate per la

batteriologia. Logicamente in tutti

questi scenari l’igiene è più che

fondamentale: vitale! Non devono

assolutamente accadere situazioni che

compromettano la nostra affidabilità.

Abbiamo concordato quindi con

Saluber un programma di intervento

finalizzato alla prevenzione, basato

su tre elementi base: monitoraggio

preventivo dei rischi derivanti da

animali nocivi e infestanti; calendario

di ispezioni strutturato in base ai

livelli di rischio di ogni singolo

ambiente e locale; verifica periodica

dei risultati e della validità del

programma in corso, con eventuali

perfezionamenti alla luce delle

nostre nuove esigenze o condizioni

generali, come il clima ad esempio,

che possono mutare di stagione

in stagione. Il programma si sta

dimostrando ottimale. Lo possiamo

affermare anche considerando come

negli ultimi anni, a livello generale, i

problemi degli infestanti non sono

diminuiti, ma anzi aumentati. Ma non

da noi. Grazie alla prevenzione siamo

riusciti a tenere completamente fuori

questi problemi. Fra l’altro possiamo

dire, con dati oggettivi, che attuare

della seria prevenzione è una scelta

che ripaga dall’investimento da

ogni punto di vista. Offrendoci la

tranquillità di essere perfettamente a

posto sia nel caso di verifiche di enti

ispettivi per la Qualità, sia durante le

visite dei clienti”.

MONITORAggIO PREvENTIvO dei rischi derivanti da animali nocivi e infestanti;

cALENDARIO DI IsPEzIONIstrutturato in base ai livelli di rischio di ogni singolo ambiente e locale;

vERIfIcA PERIODIcAdei risultati e della validità del programma in corso.

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un nuovo ospite Molto sGrAdit o

Saluber lancia una campagna di conoscenza e intervento mirato contro il pericoloso parassita che è stato protagonista di una proliferazione senza precedenti anche in Italia.

allarme cimice asi atica: interveniamo!

Lo possiamo notare tutti

direttamente in case, uffici e aziende,

oltre che in magazzini e aree di

stoccaggio: la proliferazione rapida

della cimice asiatica (Halyomorpha

halys) è il fenomeno infestante più

rilevante degli ultimi anni.

Che la cimice asiatica sia pericolosa

è cosa risaputa, ma gli allarmi si

stanno moltiplicando anche in sede

istituzionale e socio-economica,

come dimostrano le iniziative di

studio e confronto poste in essere

da università, servizi fitosanitari,

regioni, tecnici e organizzazioni

dei produttori ed agricoltori,

che cercano insieme di trovare

contromisure adeguate a debellare

questo temibile parassita. Non a caso

la Halyomorpha halys è un super

polifago, vale a dire che attacca

tutte le specie di interesse agrario,

con una particolare predilezione per

pero, pesco, peperone, pomodoro,

leguminose e mais. Inoltre non

crea danni solo all’agricoltura, ma

perfino alla popolazione, in quanto

tende a svernare in massa (centinaia

di individui) in luoghi asciutti e

riparati, come case, magazzini ecc.

In aggiunta, le popolazioni svernanti

sono più resistenti rispetto alle

cimici locali, con tassi di mortalità

nettamente inferiori, e come se

ciò non bastasse, in Italia trovano

le condizioni ideali che rendono

possibile il compimento di due

generazioni complete all’anno.

Gli scorsi anni, caratterizzati da

temperature elevate, sono stati

particolarmente favorevoli per il

suo sviluppo. Lo si è potuto notare

pressoché in tutti gli scenari, con

cimici presenti negli ambienti riparati

anche durante i mesi invernali.

In tutte le sedi di confronto fra

esperti, è stato ribadito come

il monitoraggio all’interno delle

aziende sia fondamentale per

capire la presenza dell’insetto ed il

grado di infestazione. Monitoraggio

peraltro, che deve essere eseguito

analizzando non solo le situazioni

di interesse, ma anche altre

condizioni ambientali che ospitano

o possono ospitare il fitofago, visto

e considerato che la cimice è capace

di spostarsi rapidamente ed in massa

da un ambiente all’altro. In questo

senso Saluber, forte della sua

esperienza e specializzazione nel

settore, ha lanciato una campagna

di auditing e prevenzione riferita

alla cimice asiatica e alle cimici in

generale, che rivolge alle aziende

con un apposito servizio di verifica

della situazione (per informazioni:

800.3744805 chiedendo di Livio

Mola).

800.374805

WWW.saluber.it

vIA gIuLIO PAsTORE, 2 / 25080 MAzzANO (bs)TEL. 030 279 37 53 fAx 030 249 10 07

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