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“Torino: una città fondamentale per la nascita e lo sviluppo del cinema italiano, la città dove sono nati i primi teatri di posa (la Società Anonima Ambrosio e l’Itala Film), la città che ha lanciato grandi produttori (Dino de Laurentiis e Carlo Ponti), la città con la prima Sala cinematografica d’essai d’Italia (il Cinema Romano), la città dei Festival (Torino Film Festival, Torino GLBT, CinemAmbiente e Sottodiciotto Filmfestival, ViewFest), la città che conta la Film Commission Torino Piemonte, tra le più attive in Europa, e che vanta il ricco Museo Nazionale del Cinema, ospitato nella suggestiva architettura della Mole Antonelliana.Un grande set per il cinema, un luogo ideale per soddisfare la tua passione”.
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ORIgINal IDea aND STORyAlejandro de la Fuente
exeCUTIve PRODUCeRSVittorio Sclaverani & Claudio Di Minno
PRODUCTION aSSISTaNTValentina D’Amelio
wRITINg CReDITSMarco Mastino & Anna Buonocore
PRODUCT PlaCemeNTGiovanna Mais
SPeCIal effeCTSDunter s.r.l., mediaKi.it
PReSS OffICeGiulia Gaiato
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Nato a Cremona, inizia la sua carriera come critico di cinema e distributore per la Lab 80 di Bergamo. Lancia in Italia i film del regista americano Jim Jarmusch ed esordisce alla regia con La fine della notte (1989), ma è con il suo film Dopo mezzanotte che raggiunge il grande successo. Selezionata al Festival di Berlino del 2004 la pellicola, interpretata da Giorgio Pasotti e girata all’interno del Museo Nazionale del Cinema alla Mole Antonelliana, viene distribuita in più di dieci paesi tra cui la Gran Bretagna, la Francia, la Germania e la Spagna. Ferrario ambienta la gran parte dei suoi lavori a Torino tra cui Tutti giù per terra (1997) - girato tra la sede universitaria di Palazzo Nuovo e via Po - e Tutta colpa di Giuda (2008) in cui è il carcere delle Vallette a fare da teatro alla vicenda accompagnata dalla colonna sonora che vede partecipare, tra gli altri, anche il gruppo rock Marlene Kuntz e Fabio Barovero.
Tra le più apprezzate attrici spagnole, Penelope Cruz esordisce al cinema giovanissima con Prosciutto prosciutto (1992) di Bigas Luna. Notata da Pedro Almodovar, ne diventa una delle muse tanto da apparire in quattro suoi film tra cui Tutto su mia madre (1999), e Volver (2006) che le vale il premio come miglior attrice al festival di Cannes e la prima nomination agli oscar. Molto attiva ad Hollywood - dove girerà, interpretando il medesimo ruolo, Vanilla Sky (2001) di Cameron Crowe, remake di Apri gli occhi (1997) di Alejandro Amenabar - la Cruz vincerà l’oscar nel 2009 per Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen. Nel 2012 torna a collaborare, dopo il successo di Non ti muovere (2004), con Sergio Castellitto per il film Venuto al mondo, tratto dall’omonimo romanzo di Margaret Mazzantini e girato tra Torino, Roma e Sarajevo.
Regista, attore, musicista, compositore e scrittore, Woody Allen è l’artista con il maggior numero di nomination agli oscar. Vince cinque premi con Io e Annie (1978), Hannah e le sue sorelle (1986) e Midnight in Paris (2011). Grandissimo autore di gag e di situazioni al limite del paradossale, Allen esordisce ufficialmente alla regia nel 1969 con Prendi i soldi e scappa e raggiunge il primo successo internazionale con Provaci ancora Sam (1972), tratto da una sua commedia teatrale e diretto da Herbert Ross. Profondamente legato a New York, negli ultimi anni ha ambientato i suoi film nelle principali città europee (Londra, Barcellona e Parigi); nel 2012 è tornato in Italia con To Rome with Love. Torino compare in Hannah e le sue sorelle con una delle sue istituzioni piùimportanti, il Teatro Regio.
Dotata di grande fascino e di una naturale eleganza, Audrey Hepburn è stata tra le più apprezzate attrici di Hollywood. La Hepburn comincia a lavorare in televisione e a teatro nel 1949 per esordire nel cinema nel ‘51, raggiungendo subito il successo con Vacanze romane (1953) di William Wyler, per cui vince anche un oscar come miglior attrice. Icona di stile grazie alla sua delicata bellezza, collabora coi più grandi registi dell’epoca raccogliendo numerosi premi e nomination. Nel 1956 gira con Vittorio Gassman il kolossal Guerra e pace di King Vidor, prodotto da Dino De Laurentiis e Carlo Ponti e ambientato tra Torino (Palazzo Madama e la Palazzina di Caccia di Stupinigi) e altre location del Piemonte (Pinerolo, il Monferrato e la pianura del vercellese).
L’attrice australiana Cate Blanchett si è rivelata unadelle più versatili e carismatiche interpreti, raccogliendo importanti premi internazionali tra cui un oscar come miglior attrice non protagonista per The Aviator (2004) di Martin Scorsese e due Golden Globe, uno per Elizabeth (1998) e l’altro per Io non sono qui (2007). Lanciata in Elizabeth - che avrà un seguito nel 2007 con Elizabeth: the Golden Age - la Blanchett viene chiamata da Anthony Minghella per recitare ne Il talento di Mr. Ripley (1999) a fianco del giovane Matt Damon. Protagonista del kolossal Il signore degli anelli, l’attrice gira a Torino Heaven (2002) di Tom Tykwer, ispirato alla sceneggiatura del pluripremiato e compianto regista polacco Krzystof Kieslowski (Il decalogo, 1988, Tre colori, 1993-1994) nelle cui intenzioni doveva costituire la prima parte di una trilogia su inferno, paradiso e purgatorio.
Tra i più grandi ed apprezzati scenografi italiani, la carriera di Ferretti comincia come assistente scenografo per Pier Paolo Pasolini (Il Vangelo secondo Matteo, 1964). Con lo stesso regista esordisce come scenografo in Medea (1969) accompagnandolo poi per altri quattro film tra cui I racconti di Canterbury (1972) e Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975). Impostosi come grande talento, Ferretti lavorerà anche con Franco Zeffirelli (Amleto, 1990) e Federico Fellini - con quest’ultimo il sodalizio dura cinque film, tra questi E la nave va (1983). Da anni è attivo all’estero dove vince numerosi premi, tra cui tre oscar insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo per The Aviator (2004) di Martin Scorsese, Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street (2008) di Tim Burton e Hugo Cabret (2011) di Scorsese.Attualmente è responsabile del nuovo allestimento del Museo Egizio di Torino.
Grande cabarettista e abile mimo, Erminio Macario diventa celebre negli anni Trenta per i suoi spettacoli di varietà, numeri comici in cui lancia numerose soubrette in seguito divenute famose come Sandra Mondaini e Lea Padovani. Il passaggio al grande schermo avviene nel 1933 con Aria di paese di Eugenio De Liguoro, e il primo successo sei anni dopo con Imputato, alzatevi! di Mario Mattoli. Spesso accanto a Totò, che affiancherà in ben sei film, Macario gira a Torino un episodio del film I quattro tassisti (1963) di Giorgio Bianchi, in cui accompagna per la città sabauda una ragazza ubriaca alla ricerca di un misterioso tesoro e Non me lo dire (1940) di Mario Mattoli, commedia degli equivoci sullo sfondo di Piazza San Carlo (tra le altre location, la Palazzina di Caccia di Stupinigi).
Dario Argento, dopo alcune esperienze come critico e come sceneggiatore (tra cui C’era una volta il west di Sergio Leone), debutta alla regia nel 1970 con L’uccello dalle piume di cristallo, film che ottiene un enorme successo di pubblico. È l’inizio di una carriera che lo consacrerà come uno dei maestri dell’horror e del thriller. Il regista spesso sceglie Torino come ambientazione per le sue produzioni - al momento sette, da Il gatto a nove code (1971) a Giallo/Argento (2009), film interpretato dal premio oscar Adrien Brody (Il pianista, 2002), senza dimenticare il recentissimo Dracula 3D (2012). Ma è in Profondo Rosso (1975) - con protagonista David Hemmings e con le musiche dei Goblins - che il regista riesce ad esaltare al meglio i colori, i palazzi e le strade della città, in particolare Piazza C.L.N. divenuto luogo di culto per i suoi fan.
Trasformista, imitatore, cabarettista e doppiatore, Carlo Verdone cresce in un ambiente intriso di cinema. Alla fine degli anni Settanta lavora nella trasmissione televisiva Non stop, realizzata negli studi Rai di Torino. L’esordio alla regia avviene grazie all’appoggio del regista Sergio Leone, che per lui produce Un sacco bello (1980). I suoi Bianco, rosso e verdone (1981) - che lancia il personaggio pignolo e pedante di Furio Zoccano, diventato in poco tempo una delle maschere cult dell’attore regista - e I due carabinieri (1984) sono ambientati in parte a Torino, dove nel 2012 Verdone assume la regia dell’opera lirica Cenerentola realizzata presso varie residenze sabaude, tra cui Palazzo Reale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e La Villa dei Laghi nel Parco Regionale della Mandria.
Uno dei grandi mattatori del cinema italiano, Vittorio Gassman inizia la sua carriera in teatro assieme a Marcello Mastroianni sotto la regia di Luchino Visconti. Il cinema lo consacrerà come protagonista di numerosi successi come I soliti ignoti (1958) e L’armataBrancaleone (1966) entrambi di Mario Monicelli, Il sorpasso (1962) e Profumo di donna (1974) di Dino Risi, questi ultimi due dai toni più drammatici. Il film di Risi, girato nella prima parte a Torino, sarà nominato agli oscar e varrà a Gassman il premio per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes del 1975.Nel 1992 è stato realizzato il remake americano del film, Scent of a Woman - Profumo di donna, con Al Pacino, Chris O’Donnell e Philip Seymour Hoffman; il film ricevette 4 Nomination agli oscar e Al Pacino vinse la statuetta per la miglior interpretazione maschile.
Tra i più importanti registi della “commedia all’italiana”, Mario Monicelli ha diretto con successo Totò, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman e Alberto Sordi: da La grande guerra (1959) a L’armata Brancaleone (1966) fino ad Amici miei (1975). Monicelli raccoglie importanti premi al Festival di Berlino e di Venezia e cinque nomination agli oscar tra cui uno, nel 1963, per la Miglior sceneggiatura originale con il film I compagni. La pellicola è ambientata in una fabbrica tessile torinese di fine Ottocento nella quale cominciano a svilupparsi le prime proteste per le inumane condizioni di lavoro. Tra i suoi film è da citare anche Il frigorifero, episodio del collettivo Le coppie (1970), con Monica Vitti e Enzo Jannacci, girato anche a Torino in Piazza Solferino.
Regista e scrittore, Paolo Sorrentino esordisce nel cinema giovanissimo, dapprima come sceneggiatore e poi con alcuni cortometraggi.L’uomo in più (2001), selezionato per il Festival di Venezia, ottiene un grande successo anche grazie all’interpretazione di Toni Servillo, da quel momento attore-feticcio di Sorrentino. L’interprete sarà anche protagonista de Le conseguenze dell’amore (2004) e de Il divo (2008), incentrato sulla figura di Giulio Andreotti. Quest’ultimo film, girato anche a Torino (in alcune location come Palazzo Saluzzo Paesana della Cisterna) consacra il regista con il Premio della Giuria a Cannes.Nel 2011, in coproduzione con gli studios americani, gira This Must the Place, interpretato da Sean Penn ed incentrato sulla figura di una rockstar in declino.
Collaboratore di Roberto Faenza e Antonio Margheriti, Giordana esordisce alla regia nel 1980 con Maledetti vi amerò, che si aggiudica il Pardo d’oro al Festival di Locarno, raggiungendo un grande successo di pubblico nel 2003 con La meglio gioventù, che vince al Festival di Cannes il premio Un certain regard e numerosi David di Donatello. Prodotto dalla Rai e girato tra Torino, Roma e Firenze, il film narra la vicenda di due fratelli (Luigi Lo Cascio e Alessio Boni) che attraversano la storia italiana dagli anni Sessanta ad oggi.Il film ha avuto un grande successo internazionale ed è stato distribuito in tutto il mondo tra cui Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel 2007 Giordana ha girato a Torino Sangue Pazzo con Monica Bellucci e Luca Zingaretti e nel 2011 (tra le varie location anche Palazzo Chiablese) Romanzo di una strage (2012), film che ricostruisce le vicende che seguirono la strage di Piazza Fontana.
Stefano Accorsi esordisce giovanissimo sul grande schermo con una piccola parte in Fratelli e sorelle (1992) di Pupi Avati, ma raggiunge la notorietà solo qualche anno più tardi con Jack frusciante è uscito dal gruppo (1996) di Enza Negroni e Radiofreccia (1998) di Luciano Ligabue. Il 2001 è l’anno della svolta per la sua carriera, con la partecipazione a L’ultimo bacio di Gabriele Muccino, Le fate ignoranti di Ferzan ozpetek e Santa Maradona, opera prima del torinese Marco Ponti.Il film - in cui Accorsi interpreta un giovane laureato alla ricerca di lavoro - è interamente ambientato a Torino, tra Piazza Castello, via Roma, la sede universitaria di Palazzo Nuovo e il Quadrilatero romano: una delle sue scene più note è stata girata in Piazza Emanuele Filiberto, nello storico locale “Pastis”.
Dal 2009 al 2012 Direttore artistico del Torino Film Festival, Gianni Amelio è regista di film attenti alle tematiche dell’integrazione e del sociale. Collaboratore di Liliana Cavani e Ugo Gregoretti, inizia la carriera in televisione girando numerosi film (tra cui Il piccolo Archimede, 1979), per poi esordire sul grande schermo con Colpire al cuore (1982). Molte delle sue opere vengono riconosciute a livello internazionale, tra cui Porte aperte (1988) - candidato all’oscar come miglior film straniero - Il ladro di bambini (1992) - Gran Premio speciale della giuria a Cannes e vincitore delll’European Film Academy - e Così ridevano (1998), Leone d’oro al Festival di Venezia. Quest’ultimo film, girato nella Torino dell’immigrazione meridionale, è il riassunto di alcuni temi ricorrenti del regista: l’interesse verso i deboli e i rapporti familiari.
Mastroianni inizia la carriera a teatro sotto la guida di Luchino Visconti, ottenendo il primo successo al cinema con I soliti ignoti (1958) di Mario Monicelli per consacrarsi definitivamente grazie alla collaborazione con Federico Fellini in La dolce vita (1960) e 8 e ½ (1963). Tre volte candidato all’oscar come miglior attore, vincitore per ben due volte al festival di Cannes (con Dramma della gelosia, 1970 di Ettore Scola e Oci Ciornie, 1987 di Nikita Mikhalkov), Mastroianni si è dimostrato un interprete versatile, capace di passare da toni più comici e ironici ad altri molto più drammatici. Ne La donna della domenica (1975) di Luigi Comencini, tratto dall’omonimo romanzo dei torinesi Carlo Fruttero e Franco Lucentini, interpreta il ruolo del commissario Santamaria. Il film è ambientato nella Torino borghese, sullo sfondo di luoghi celebri come il mercato del Balôn.
Tra i grandi pionieri della storia del cinema, Pastrone, astigiano di nascita e torinese di adozione, è universal-mente conosciuto per la realizzazione di Cabiria (1914), tra i più noti ed importanti film muti, ambientato nel III secolo a.C. Vero e proprio kolossal per durata (più di tre ore di proiezione) e per costi, fu una vera e propria impresa produttiva messa in piedi da Pastrone che girò in esterni (Valli di Lanzo, Sicilia e Tunisia) e negli interni ricostruiti a Torino, in via Mantova nei pressi della Dora Riparia. Celebre anche grazie all’imponente costruzione scenografica del tempio di Moloch, il film di Pastrone (grande innovatore nel campo della tecnica cinematografica) fu capace di influenzare molti cineasti, da D.W. Griffith a Fritz Lang.
Dopo gli inizi come sceneggiatore per Roberto Rossellini, Antonioni esordisce al cinema nel 1950 con Cronaca di un amore, proseguendo con una produzione che lo porterà a girare anche con numerosi attori stranieri tra cui Jeanne Moreau (La notte, 1961), Alain Delon (L’eclisse, 1962), Jack Nicholson (Professione: reporter, 1975) e John Malkovich (Al di là delle nuvole, 1995,co-diretto con Wim Wenders). Vincitore di importanti premi - Palma d’oro a Cannes per Blow Up (1966), Leone d’oro a Venezia per Il deserto rosso (1964), orso d’oro a Berlino per La notte - Antonioni adatterà alcuni romanzi per il cinema, tra cui Le amiche (1955), tratto da Tre donne sole di Cesare Pavese e girato in varie location di Torino, tra cui il parco di Piazza Cavour.
Prima regista donna ad essere candidata all’oscar grazie al suo Pasqualino Settebellezze (1977), Lina Wertmüller esordisce in televisione (sua la celebre serie Il giornalino di Gian Burrasca con la torinese Rita Pavone) per proseguire nel cinema come aiutante di Fellini in La dolce vita e 8 e ½ e passare alla regia nel 1963 con I basilischi. È l’inizio di una carriera che la vedrà spesso affiancata dall’attore Giancarlo Giannini, con lei in ben sette film che costituiranno i suoi più grandi successi: tra tutti, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), rifatto negli Stati Uniti nel 2002 da Guy Ritchie con interprete Madonna, e Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), storia di un operaio siciliano che dopo essere emigrato a Torino in cerca di lavoro rimane coinvolto in una storia di mogli e amanti per finire a fare il galoppino di un boss mafioso.
Tra i più apprezzati registi italiani all’estero, vincitore di numerosi premi nei festival più prestigiosi (Palma d’oro a Cannes, Leone d’argento a Venezia e orso d’argento a Berlino), Nanni Moretti esordisce alla regia nel 1976 con Io sono un autarchico, film girato con pochi mezzi che raccoglie un grande successo di pubblico e fa dell’autore il rappresentante di una generazione.È da sempre considerato un “regista politico”: egli, infatti, si espone a livello mediatico organizzando manifestazioni e i celebri “girotondi”, non risparmiando nei suoi film critiche e opinioni sull’attualità (Aprile, 1998 - sul governo Prodi, Il caimano, 2006 - su Berlusconi e Habemus Papam, 2011 - sulla Chiesa). Si dedica, inoltre, grazie alla casa produttrice Sacher Film, alla scoperta di giovani esordienti per cui spesso si presta come attore: tra gli altri è da ricordare Mimmo Calopresti, per cui interpreta La seconda volta (1995), girato a Torino.
Capace di alternare parti comiche ad altre estremamente intense e drammatiche, Michael Caine - tra i più rappresentativi ed importanti attori inglesi - ha lavorato con numerosi registi, da Vittorio De Sica a John Huston, da Woody Allen (grazie al quale vincerà il suo primo oscar nel 1987 per Hannah e le sue sorelle) a Christopher Nolan. Uno dei suoi ruoli più celebri è quello di Charlie Croker in Un colpo all’italiana - rifatto nel 2003 col titolo The Italian Job - girato nel 1969 a Torino da Peter Collinson.Un gruppo di ladri inglesi compiono una rapina e fuggono attraversando la città percorrendone tutto il centro e giungendo sino al Palazzo Vela e al Lingotto. Enorme successo all’epoca, il film è stato inserito al 36° posto di una classifica dedicata ai migliori cento film inglesi del Novecento.
Collaboratore della rivista umoristica Marc’Aurelio (come Federico Fellini, Cesare Zavattini e Mario Camerini), Ettore Scola inizia la sua carriera come sceneggiatore: da ricordare la collaborazione con Ruggero Maccari ne Il sorpasso (1962) di Dino Risi.Come regista collabora a lungo con due dei più grandi attori italiani dell’epoca, realizzando nove film assieme a Marcello Mastroianni - come Una giornata particolare (1977) premiato con il Golden Globe - e sette con Vittorio Gassman - tra cui C’eravamo tanto amati (1974).A Torino Scola dirige tre film: il suo Trevico-Torino. Viaggio nel Fiat-Nam (1973), è un intenso spaccato della vita degli immigrati in cerca di lavoro. Girato quasi come un documentario, il film vede come collaboratore alla sceneggiatura il futuro sindaco della città Diego Novelli e una troupe di attori non professionisti.
Attore che fonde l’impegno civile nella vita e nel lavoro, Volonté è stato protagonista della scena sociale del proprio tempo. Raggiunto il primo successo nel western con Sergio Leone (Per un pugno di dollari, 1964, Per qualche dollaro in più, 1965) negli anni Settanta interpreterà una serie di film di grande richiamo come Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970) di Elio Petri, premiato con l’oscar. Nella sua carriera Volonté ha collaborato con grandi del cinema italiano come Francesco Rosi, Giuliano Montaldo, Mario Monicelli e Gianni Amelio. A Cannes vincerà la Palma d’oro come migliore attore nel 1983 per La morte di Mario Ricci di Claude Goretta. Cresciuto a Torino in via Carlo Alberto 44 - dove trascorre l’infanzia e l’adolescenza - vi ritornerà nel 1975 per Il sospetto di Francesco Maselli.
Pittore, scrittore e video artista, il regista gallese Peter Greenaway si pone in una posizione singolare nella storia del cinema. I suoi film, distribuiti in tutto il mondo, traboccano di citazioni dalla storia dell’arte, ma anche dalla matematica i cui numeri diventano un’ossessione come dimostra il lungometraggio Giochi nell’acqua (1988) e il recentissimo progetto multimediale Le valigie di Tulse Luper, costituito da quattro lungometraggi ritmati dal ritorno del numero 92, il numero atomico dell’uranio. Alla Reggia di Venaria Greenaway ha curato l’allestimento Ripopolare la reggia (2007) con ornella Muti, Ennio Fantastichini, Giuseppe Battiston, Alessandro Haber, Remo Girone, Luciana Littizzetto e Ugo Nespolo.
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CINema ROmaNO galleria SubalpinaAperto nel 1958, il Cinema Romano è stata la prima sala d’essai ad essere riconosciuta dalla Cicae (Confédération internationale des Cinémas d’Art e d’Essai) nel 1960.Tra i film proposti nel corso degli anni, pellicole di registi di fondamentale importanza nella storia del cinema: da Mizoguchi a Dreyer, da Kurosawa a Bergman, protagonista quest’ultimo di un ampio ciclo dedicato ai suoi film precedenti a Il settimo sigillo.Nel 2011 il Cinema Romano ha ospitato la manifestazione “Con il cinema abbiamo cantato tutta la vita - Due generazioni di esercenti a Torino”, dedicata agli 80 anni nel cinema della famiglia Ventavoli; in questa occasione sono stati organizzati due omaggi dedicati a Mimmo Calopresti, regista de La seconda volta (1995), e a Danis Tanović, Premio Oscar come miglior film straniero per No man’s land (2001).
PalaZZO ChIaBleSe Piazza San giovanni 2Costruito nel XVII secolo, palazzo Chiablese diventa dal 1642 residenza dell’ex cardinale Maurizio di Savoia e della moglie Ludovica. Qui morirà re Carlo Felice nel 1831, e nascerà la regina Margherita. ornato da una facciata dipinta da Rosignolo, il palazzo venne riplasmato e decorato da Benedetto Alfieri tra il 1753 e il 1767 e, in epoca napoleonica, divenne sede del governatore Camillo Borghese. Nel Novecento il palazzo è stato la prima sede del Museo Nazionale del Cinema di Torino, che vi fu inaugurato il 27 settembre 1958 per restarvi fino al 1985, anno in cui venne chiuso in attesa del trasferimento alla Mole Antonelliana. Attualmente Palazzo Chiablese ospita la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte.Nel 2011 Marco Tullio Giordana vi ha girato alcune sequenze del suo film Romanzo di una strage (2012).
CINePORTO via Cagliari 42Il Cineporto è una struttura nata dal recupero dell’ex cotonificio Cologno, una struttura industriale di inizio ‘900. Strutturato in 18 blocchi complessivi adibiti a tutte le fasi della produzione, il Cineporto ospita diverse realtà impegnate nel mondo del cinema. La Film Commission Torino Piemonte ha lo scopo di promuovere la Regione Piemonte come location per la realizzazione di prodotti cinematografici e televisivi. Sono più di 500 le produzioni realizzate in questi anni con il sostegno di Film Commission tra documentari, pubblicità, videoclip, cortometraggi, fiction TV e lungometraggi per il cinema come Il Divo, Vincere e i recenti La solitudine dei numeri primi, Il gioiellino. Film Investimenti Piemonte si occupa di favorire i finanziamenti per le produzioni del territorio; Antenna Media Torino (gestita dall’associazione F.e.r.t., è l’ufficio di rappresentanza in Italia del Programma Media dell’Unione Europea) porta avanti un servizio gratuito di informazione e consulenza verso le imprese del settore audiovisivo, fornendo ad aziende e professionisti (spesso emergenti) occasioni di visibilità presso festival e mercati internazionali. Infine, TorinoFilm Lab è un laboratorio che supporta le figure emergenti del cinema internazionale impegnate nel loro primo o secondo lungometraggi, grazie ad un’attività di training, development e funding.
feRT Corso lombardia 104Gli ex Studi Fert, fondati a Torino nel 1919 e attivi fino agli anni settanta, sono stati uno stabilimento cinematografico che ha prodotto nel corso della sua storia circa 200 film; da ricordare Piccolo mondo antico (1941) di Mario Soldati.Dal 2002, nella storica sede di Corso Lombardia, è attivo il Virtual Reality & Multimedia Park (parco tecnologico parallelo all’Environment Park) dedicato alla produzione di audiovisivi ad alto standard tecnologico. Sempre nello stesso luogo sorgono i Lumiq Studios, spazio in cui vengono realizzate produzioni per cinema, televisione e pubblicità.
aRChIvIO NaZIONale CINemaTOgRafICO Della ReSISTeNZa via del Carmine 13L’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza nasce a Torino nel 1966 per il volere, tra gli altri, di Ferruccio Parri e di Giuseppe Grosso, all’epoca sindaco della città. Tra i suoi presidenti figureranno importanti personaggi della cultura italiana come Franco Antonicelli e Paolo Gobetti. Attualmente l’ANCR è ospitato all’interno del Museo Diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà.Il suo ruolo istituzionale è quello di recuperare, conservare e favorire la diffusione di materiali audiovisivi relativi la Resistenza, la guerra partigiana, gli anni del regime fascista, l’opposizione ad esso, la deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale e la ricostruzione del secondo dopoguerra.
Il mUSeO NaZIONale Del CINema via montebello 20Il Museo nasce idealmente nel 1941, quando Maria Adriana Prolo progetta la creazione di un luogo consacrato alla raccolta dei documenti dell’industria cinematografica torinese. Nel corso degli anni viene raccolto un patrimonio che documenta la storia del cinema, dall’epoca del muto alla successiva produzione sonora, e la storia della fotografia, dai primordi fino ai primi decenni del Novecento. Le ricchissime collezioni, considerate tra le più importanti al mondo e le peculiarità dell’allestimento rendono davvero unico il Museo che, dopo la sede di Palazzo Chiablese, è stato inaugurato nel 2000 alla Mole Antonelliana. Gli spettacolari ambienti scenografici articolati su più livelli espositivi, le proiezioni e i giochi di luce, gli inattesi stimoli visivi e uditivi trasformano la visita in un’esperienza coinvolgente che gioca con i meccanismi della fascinazione, proprio come in un film. Eventi e mostre temporanee vengono organizzati nel corso dell’anno.La Bibliomediateca “Mario Gromo” (via Matilde Serao 8/a) è un centro di documentazione sul cinema e la fotografia tra i più prestigiosi d’Europa, dove è possibile consultare libri, periodici e documenti dell’archivio, ma anche accedere alle centinaia di film della videoteca o ascoltare colonne sonore.Il Cinema Massimo è ubicato a pochi passi dalla Mole (via Verdi 18) e organizza festival e rassegne, omaggi e personali dedicate ai grandi protagonisti della storia del cinema.
la mOle aNTONellIaNa via montebello 20opera dell’architetto Alessandro Antonelli e concepita originariamente come sinagoga, venne iniziata nel 1863 e acquisita nel 1878 dal Comune di Torino per farne un monumento all’unità nazionale. Ultimato nel 1889 era, con i suoi 167 metri, l’edificio in muratura più alto d’Europa. Magia e emozione prendono vita al suo interno nei suggestivi allestimenti del Museo Nazionale del Cinema. L’Ascensore consente di raggiungere la Terrazza panoramica e ammirare dall’alto la città e l’arco alpino che la circonda. Scarica gratuitamente l’applicazione
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