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#Viasat30Anni Quando un sogno diventa realtà #InsuranceTelematics Le assicurazioni abbracciano la rivoluzione tecnologica #IoTprevention L’auto intelligente non è più un’opzione #ConnectedCar Sicuri sulle strade del futuro

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#Viasat30AnniQuando un sognodiventa realtà

#InsuranceTelematicsLe assicurazioni abbraccianola rivoluzione tecnologica

#IoTpreventionL’auto intelligentenon è più un’opzione

#ConnectedCarSicuri sulle stradedel futuro

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Sommario3 #BuonCompleannoViasatFrancesco Signor, VIASAT GROUP

4 Un futuro da cavalcareDomenico Petrone, VIASAT GROUP

5 L’alba di un nuovo paradigmaMassimo Getto, VIASAT GROUP

6 Internazionalizzazione.Paese che vai, Viasat che troviMarco Petrone, VIASAT TELEMATICS e VIASATGROUP

#InsuranceTelematics

8 Insurance Telematics 4.0l’automobilista al centroPaolo Ravicchio, VIASAT S.p.A.

10 Scatola Nera, e la protezione si avvera(non è solo una questione di sconto)VIASAT GROUP

12 Le assicurazioni abbraccianola rivoluzione tecnologicaAmato Della Vecchia, ACCENTURE STRATEGY

14 “Sei in auto con stile”Alberto Busetto, GENERALI ITALIA

16 Un mondo di servizi connessi alle BlackBoxArmando Ponzini, AXA Italia

18 Il Tech salverà la polizza... e la vita!Sergio Tusa, TSP Association

#Viasat30Anni

19 Il sogno diventa realtàDal libro di Domenico Petrone“Tutto Inizia dai Sogni”

20 La forza del Made in ItalyValerio Gridelli, VIASAT S.p.A

22 Il progetto evolutivodel Gruppo Elem-ViasatDal libro di Domenico Petrone“Tutto Inizia dai Sogni”

#IoTprevention

23 Guida Sicuro con sosCall 2.2:prevenire è meglio che rischiareVIASAT GROUP

24 eCall 2018, l’SOS in auto sarà automaticoCOMMISSIONE EUROPEA

25 Incidenti stradali:obiettivi UE 2020 a rischio?ACI/ISTAT

26 L’auto intelligente non è più un’opzioneRoberto Sgalla, POLIZIA DI STATO

28 La prevenzione comincia in autoFrancesco Medici, ANAAO ASSOMED

29 L’immediatezza del soccorsopuò salvare molte viteRita Formisano, FONDAZIONE SANTA LUCIAIRCCS

30 Occhio alla motoCorrado Capelli, CONFINDUSTRIA ANCMA

32 La sicurezza è servitaNicodemo Magliocca, VIASAT S.p.A.

#ConnectedCar

34 Viasat Group punta forte sulla ricercaMarco Annoni, VEM SOLUTIONS

36 La diaspora dell’automobilePier Luigi del Viscovo, FLEET&MOBILITY

37 Viasat, Mapfre Warranty e Kairos:un accordo nel segno della fidelizzazioneVIASAT S.p.A.

38 Connected Car: boom del mercatonei prossimi 3 anniGiacomo Mori, ALIXPARTNERS

40 Big Data, una nuova mobilitàal servizio del cittadinoMario Bellotti, VEM SOLUTIONS

42 Mobilità 4.0: sicuri sulle strade del futuroToni Purcaro, DEKRA ITALIA Srl

44 Connesso, social e multitasking.Ecco il nuovo intermediario assicurativoSaverio Zavaglia, OVERFORM GROUP

45 Sicuri & Protetti di Viasat:scegliere il meglio in piena libertàVincenzo Ferrante, VIASAT S.p.A.

45 La redditività passa dalla tecnologiaMassimo Congiu, ANAPA

46 Nasce la nuova Fondazione ANIAUmberto Guidoni, FONDAZIONE ANIA

48 Sicurezza Stradale: regole e suggerimentinel nuovo libro di Vincenzo Borgomeo

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Guida alla Sicurezza 2017 1

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Guida alla Sicurezza 2017 3

Editoriale

#BuonCompleannoViasat

Era il 1987 quando, da un’idea geniale, nasceva il primo, originale, antifurto satellitare. Non sichiamava ancora Viasat, ma Teleinformatica Sistemi. Da lì in poi si susseguirono una serie di at-tori industriali formidabili che traghettarono quell’embrione straordinario di tecnologia del futuroin quella realtà che oggi conosciamo con il nome di Viasat. Parliamo di aziende come la Nuova

Telespazio e Com.net (entrambe del Gruppo Finmeccanica), Monisat ed Europe Assistance, per arrivarealla joint venture, sul finire degli anni ’90, tra i due maggiori gruppi industriali del paese dell’epoca: Seatdel gruppo Telecom e Magneti Marelli del gruppo Fiat. Viasat era entrata prepotentemente nell’Olimpo dellaNew Economy, come scriveva La Repubblica il 5 dicembre 2002, “con l'obiettivo di quotarla, a inizio 2000,al Nuovo Mercato per un valore di circa 1,5 miliardi di euro [...]”.Invece, l’era delle “dot.com”, legata allo sviluppo delle soluzioni e dei servizi Internet, finì in una grande bollaspeculativa che portò alla scomparsa, negli anni successivi, di molte di queste aziende. Nel 2002, il co-losso Viasat venne acquisito dalla Exefin, prima pietra miliare del "piccolo" Gruppo Industriale Elem (Elec-tronic Manufacturing) dell’imprenditore Torinese Domenico Petrone, realtà “nata in un garage” pernecessità e virtù, come scriveva La Repubblica in quei giorni. E questa fu la sua più grande sfida, perchéda vittima segnata della triste parabola di tante dot.com, è diventata una solida realtà economica del no-stro Paese, all’interno di un Gruppo che è cresciuto in Italia e all’estero con una presenza in oltre 50 paesitra Europa, Africa, Medio Oriente e America Latina e più di 600 dipendenti. Come dire, old o new eco-nomy che sia è poco rilevante, perché quello che conta davvero è la capacità di visione e di intuizione,accompagnata da una buona dose, quella non guasta mai, di buon senso. A distanza di 30 anni Viasat nonè più solo un’idea geniale, ma un player globale di riferimento su tutti i mercati della telematica satellitare:l’insurance telematics, il fleet, il car connect, l’home building, il workforce management, sino alle nuovefrontiere dei Big Data e l’IoT (Internet of Things).Per celebrare il trentennale abbiamo voluto realizzare uno speciale all’interno di questa edizione della Guidaalla Sicurezza, giunta al suo dodicesimo anno, che per l’occasione si sdoppia. Infatti, oltre al numero cheavete tra le mani, dedicato ai 30 anni di Viasat e ai temi dell’insurance telematics, dell’auto connessa, dellaprevenzione dei rischi alla guida, dei Big Data e della domotica, ne seguirà un secondo in autunno, incen-trato esclusivamente sul fenomeno mondiale del fleet management e completamente in lingua inglese. Duenumeri, dunque, per affrontare le tematiche tradizionali del mondo Viasat e le nuove frontiere tecnologi-che e di mercato, dando a ciascuna un giusto spazio con interviste, testimonianze, approfondimenti tema-tici, analisi dei trend internazionali e, soprattutto, statistiche, studi e riferimenti normativi. Insomma, unaGuida alla Sicurezza più ricca e completa che sappia rispondere alla sfida dei prossimi trent’anni.Buona lettura.

Francesco SignorViasat Group

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Presidente, cominciamo dalla festa.Viasat compie 30 anni, molti dei qualisotto la sua Presidenza. Da allora, neè stata fatta di strada...Viasat è la società che progettò e diffuse ilprimo sistema satellitare. È stata la primaproposta, a livello europeo e forse mon-diale, di un sistema interattivo che assem-blava tre tecnologie – computer, Gps eGsm – per garantire sicurezza completa delveicolo e ai suoi occupanti. Da allora ad oggidi strada ne è stata fatta moltissima. Si co-mincia finalmente a parlare di obbligatorietàdella BlackBox sulle auto, tanto che in que-sto campo, l’Italia si conferma leader mon-diale per numero di dispositivi elettroniciinstallati sulle vetture. E che siano Nere(BlackBox), Blu (BluBox), Rosa (PinkBox) oBianche (sosCall), sono comunque oltre4,5 milioni. Viasat ha aperto una strada emolti l’hanno seguita, copiata, imitata, conpiù o meno fortuna. Ed allora, anche daparte mia, buon compleanno Viasat e lungavita ancora. Te la meriti tutta.

Intanto Viasat Group è sempre più in-ternazionale, superando i propri confini.Certamente sì! D'altronde Viasat Groupoffre soluzioni infotelematiche satellitariprogettate, prodotte e installate su vettureche viaggiano in tutta Europa, Africa, Me-dioriente e America Latina, pertanto è fon-damentale garantire adeguati servizi diassistenza, protezione e sicurezza a livellolocale. Tutto questo, grazie al preziosocontributo diretto che ciascuna delle no-stre consociate estere offre nei propriPaesi, che presidiano globalmente i mer-

cati più interessanti e di maggior diffu-sione e utilizzo di queste tecnologie. Fac-ciamo ormai stabilmente parte del Madein Italy di successo a livello internazionale.E tra le storie delle aziende di un Paese indifficoltà e i dibattiti sulla crisi congiuntu-rale, è bello vedere che c'è ancora un'Ita-lia che cresce, che innova e che creaoccupazione.

Un anno, quello appena trascorso,ricco di nuove acquisizioni, partner-ship e compartecipazioni. A cosa è do-vuto tanto attivismo?È nostra convinzione che le prospettive dicrescita dipendano dalla tempestività e dallacapacità di rinnovamento nell’acquisire unvantaggio competitivo, sfruttando appienole opportunità tecnologiche disponibili. Edè proprio quello che si propongono questeacquisizioni: mettere a fattore comune leenormi potenzialità della telematica, capacedi offrire ai Clienti, attraverso dispostivi di ul-tima generazione, servizi a valore aggiuntoin termini di protezione, sicurezza, diagno-stica predittiva, ma anche di fidelizzazione.Intorno al nostro progetto di crescita vo-gliamo aggregare le migliori eccellenze pun-tando a sviluppare e implementare progettiinnovativi e altamente performanti all’esteroe in Italia. Tutto questo grazie alle nostreconsociate italiane ed estere come EnigmaTelematics (UK), Viasat Servicios Telemáti-cos e MobileFleet (ES), Blusat Serviços Te-lemáticos (PT), Viasat Systems (RO), CMAMonitoring (PO), Emixis (BE), MobileFleet(CL), Icom (BG), Teamind Solution e Data-move (IT) e alle numerose partnership na-

zionali con realtà di primo piano come Map-fre, Kairos, Bertone Design, Asconauto eDoctor Glass.

Infine Presidente, come se lo imma-gina il suo futuro, quello del Gruppoche ha fondato e degli oltre 600 di-pendenti sparsi un po’ ovunque in Ita-lia e all'estero?La nostra è una storia lunga, costellata daun intreccio meraviglioso di rapporti umani,di esperienze comuni e di passione che dasempre rappresentano i valori condivisi datutti le donne e gli uomini del Gruppo Via-sat che contribuiscono, ogni giorno, alla cre-scita e allo sviluppo della nostra azienda.Abbiamo affrontato, in più di un'occasione,"mari tempestosi”, consci delle nostre ca-pacità e potenzialità, riuscendo sempre atrovare la rotta giusta per il successo. Michiede del futuro?Lo costruiamo ogni giorno, affrontando conprofessionalità, innovazione e spirito crea-tivo tutte le sfide. Il Gruppo Viasat è semprestato in controtendenza: quando le altreaziende delocalizzavano, noi continuavamoa ideare, progettare e produrre alta tecno-logia in Italia. Ora, sempre in controten-denza, in un’epoca dove tutti parlano dicostruire muri ed erigere nuovi confini, ilGruppo persegue una politica di espan-sione in Europa e nel mondo, aggregandole migliori eccellenze. Noi crediamo nella fi-losofia del “glocale”: pensare globale peragire a livello locale per fare sinergia e co-struire valore nelle singole comunità e neisingoli mercati nel rispetto delle loro speci-ficità e delle loro potenzialità.

Un futuroda cavalcareIntervista con Domenico PetronePresidente VIASAT GROUP

“Navigare mari in tempesta, avere il coraggio di osare, sognare,fare seguendo la passione, il cuore, l’istinto, le onde”.Tutto inizia dai sogni e Domenico Petrone lo sa bene.Quello di Viasat Group è uno straordinario percorso

che lo sta portando da un garage torinese, alla cima del mondo. Ele tante intuizioni avute nel corso degli anni, si stanno confer-mando oggi, come realtà indiscutibili e assolutamente imprescin-dibili per gli automobilisti, le compagnie assicurative, le aziende, iTelematics Service Provider ed anche per le Istituzioni.

4 Guida alla Sicurezza 2017

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Di Massimo GettoVice Presidente e CFO VIASAT GROUP

Scrutando l’orizzonte il cielo sembra farsi scuro perché il mu-tamento in atto è davvero profondo. Il mondo si sta muo-vendo velocemente, cambiando direzione e modificando letraiettorie con grande rapidità e non è davvero possibile

predire e comprenderne gli esiti nel lungoperiodo. In un certo senso il caos è lanuova normalità. La complessità è ormail’ambiente quotidiano e in questo ecosi-stema dobbiamo trasformare le nostreazioni in governo e presidio efficace deiprocessi. Sono davvero convinto che lanostra sfida più avvincente sia sempre piùarmonizzare il momento con l’orizzonte.Chi, come me, è stato ragazzo negli anninovanta, ha vissuto un mondo organiz-zato con una gerarchia verticale semplicee lineare. Un ordine che, in qualchemodo, compenetrava per intero la nostravita, dagli organismi sovranazionali, ai go-verni, alle società, alle imprese. Unmondo in cui molto era predeterminato e il futuro fluiva coerentecon quanto era stato il passato. Tutto era confinato, netto, deter-minato, in qualche modo semplice. Il passaggio di questi ultimianni è stato rapido, anche se non ancora percepito a pieno, spo-stando il paradigma dal concetto di deferenza al concetto di refe-renza. Dalla rigidità dei confini netti alla fluidità di elementiapparentemente diversi gli uni dagli altri, incoerenti, confusi, cao-tici. E tuttavia trovare un nesso, una logica, una chiave di lettura co-mune tra questi elementi dispersi permette, oggi, di realizzare un

processo sorprendente chemuta informazioni in dati edati in conoscenza. Con unacapacità di dettaglio, una ef-ficacia di applicazione cheerano inimmaginabili fino apochi anni fa. È un mestierecomplesso, per pochi, macon sterminate possibilità diapplicazione, la maggiorparte delle quali non ancoracompletamente intuite.Nonostante le tensioni viep-più presenti a rinchiudersi inun sguardo locale, ristretto esenza prospettive, a cuistiamo ultimamente assi-stendo, viviamo in unmondo aperto e globale cheamplia l’arena di confrontoall’intero pianeta, offrendoopportunità di crescita, svi-luppo e riscatto prima im-pensabili. Uno scenario chemoltiplica e accresce lacompetizione e seleziona,con inesorabile severità, chiha i numeri per adattarsi allemutate condizioni esterne e

prosperare nel nuovo paradigma, e chi dovrà abbandonare nelbreve periodo il gioco.Il nostro Gruppo con la conoscenza e la saggezza accumulata inpiù di quaranta anni di storia, con l’umiltà di mettere sempre in di-scussione anche le più consolidate certezze e guardare con menteaperta alle nuove prospettive, detiene quanto è necessario per af-frontare le sfide di questo difficile mercato. Tutto questo per go-

vernare appieno la sequenza ditrasformazione di dati in informazioni equeste ultime in strumenti efficaci di mi-glioramento di tutti i processi.L’anno alle nostre spalle si chiuderà conuna crescita di poco inferiore al 40% delmargine operativo lordo rispetto al prece-dente esercizio. In un mercato con unamedia di crescita del 15%, dove i cam-pioni del settore crescono del 25%, ilGruppo Viasat è un elemento di distin-zione. Siamo tra i pochi TSP davvero pa-neuropei, capaci di supportare i nostripartner ovunque. Siamo tra i pochi chehanno scelto una strategia di respiro glo-bale, ma con attenzione e rispetto per le

singolarità locali. Una strategia volta a costruire ponti, mettere afattor comune i migliori talenti, aperta e desiderosa di innovazionee con la consapevolezza che se non saremo ogni giorno migliori,il mercato non avrà riguardo per la nostra distrazione.Abbiamo il privilegio di vivere questo tempo di sfida e la possibi-lità di contribuire con le nostre scelte a dare forma al futuro delmercato dell’infotelematica. La possibilità di realizzare i nostri sogniin un Gruppo come Viasat.Buon futuro.

“L’anno alle nostre spalle sichiuderà con una crescita di pocoinferiore al 40% del margineoperativo lordo rispetto alprecedente esercizio. In un

mercato con una media di crescitadel 15%, dove i campioni delsettore crescono del 25%, il

Gruppo Viasat è un elemento didistinzione”

L’alba di un nuovoparadigma

Guida alla Sicurezza 2017 5

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6 Guida alla Sicurezza 2017

Di Marco PetroneCeo VIASAT TELEMATICS e Direttore delCorporate Development VIASAT GROUP

Nel corso della celebrazione deiprimi 40 anni di Viasat Group, ilPresidente Domenico Petroneaveva annunciato un nuovo obiet-

tivo aziendale che avrebbe caratterizzatotutte le susseguenti strategie di medio elungo termine: “portare le tecnologie Viasatnel mondo”. Come tutte le società che ope-rano nel settore della telematica, ma anchecome i tanti consumatori che ormai si sonoabituati a usare i navigatori delle proprie au-tomobili e smartphone, una volta decisodove si vuole arrivare, occorre che vengadefinito un percorso che conduca alla de-stinazione prescelta. Tale percorso deve te-nere conto della lunghezza delle strade, maanche del tipo di velocità consentita, dellediverse condizioni esterne come il traffico,il tempo, la pericolosità, ecc.Per analogia, il team del Corporate Deve-lopment, che ha seguito la crescita interna-zionale del Gruppo Viasat, ha definito unpercorso che conducesse là dove il Presi-dente desiderava che si arrivasse, tenendoconto di tutti questi fattori.

Il nostro viaggio ci ha così condotti in giroper l’Europa ma non solo, partendo dallaSpagna e dal Regno Unito, non a caso con-siderate le due aree geografiche di mag-giore interesse in ambito di diffusione diservizi assicurativi telematici. In questi Paesiabbiamo in effetti trovato un ottimo livello diconoscenza di queste tecnologie, sia daparte delle compagnie locali, sia di quelleinternazionali con presenza locale. Con al-trettanta meraviglia esse hanno preso attodella capacità di Viasat di sviluppare in Italianotevoli volumi di installazioni, quando lamaggior parte dei competitors di altri Paesihanno sviluppato slides.

Da un estremo all’altro del Vecchio Conti-nente, siamo passati direttamente in Roma-nia, dove abbiamo avviato uno studio incollaborazione con l’Università di Bucarest,per meglio comprendere i fabbisogni locali,

propedeutico ad un succes-sivo incontro con potenzialipartner e Clienti, che recen-temente hanno condotto allarealizzazione dei primi pilot.In estrema sintesi, i nostri in-terlocutori hanno apprezzatole logiche che abbiamo se-guito nell’elaborazione deglialgoritmi italiani di calcolodell’Indice di rischiosità Via-sat, e da subito hanno decisodi supportarci nella rimodula-zione locale dei medesimi. Inaltre parole, insieme, stiamoimparando ad essere partnerpiù che Clienti-Fornitori, nellacostruzione di un modellowin-win. La costruzione di va-lore per la compagnia e per ilCliente finale, attraversonuovi servizi telematici, nonpassa dalla logica del prezzopiù basso possibile per lo“scatolotto”, a fronte di datipressoché inutili e di uno“sconto commerciale” per ilsottoscrittore della polizza.Viasat lavora al contrario: il si-stema telematico comportaun investimento, anche in-

gente, che deve essere ampiamente ripagatodalla riduzione della sinistrosità e del rischio,dalla pulizia del portafoglio Clienti e dal mi-glioramento del churn rate della compagnia.Queste sono cose che si costruiscono in-sieme, nel tempo.Imparato qualcosa di nuovo, ci siamo rimessiin viaggio, seguendo un percorso che ci ha ri-portati nell’estremo Ovest (in Portogallo) epoi ancora ad est (in Polonia). Sarà ben facilevedere che non abbiamo seguito il percorsopiù breve, ma, noi crediamo, certamente ilpiù interessante. Paese che vai, trend chetrovi. Nell’antichissima Lisbona e nella mo-dernissima Varsavia abbiamo toccato conmano le differenze di prezzi tra una polizzaauto locale e una italiana. Da Italiani ci siamoun po’ sconfortati nel prendere atto di quantadifferenza di prezzo esista all’interno del-l’Unione Europea. Neanche a tirare a indovi-nare, siamo il Paese nel quale si pagano ipremi più alti. In comune alcuni di questiPaesi hanno in comune, però, anche i trend,come, ad esempio, l’aumento pressoché co-stante dei prezzi ai consumatori. Sempre piùauto, sempre più rischio. A meno che la tec-nologia non venga utilizzata da subito, noncondizionata da precedenti modelli di busi-ness delle compagnie o da prassi a volte nontroppo etiche da parte dei consumatori.

Internazionalizzazione.Paese che vai, Viasat che trovi

“Dedichiamo tanto impegno edenergie al nostro lavoro perchécrediamo che la telematica

satellitare possa fare del mondoun posto migliore dove vivere”

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Da un estremo all’altro, siamo infine tor-nati al centro, in quella Bruxelles ove sistudiano soluzioni telematiche che ungiorno verranno adottate di default su tuttii veicoli circolanti sulle strade, quando gliultimi ritardatari dell’innovazione do-vranno adattarsi a soluzioni che poco ca-piscono, sulla scia di decisioni prese daaltri, quando ci sarebbe stato tutto iltempo per cavalcare l’innovazione anzi-ché subirla. In fondo il Belgio da sempreun Paese particolarmente fertile per que-ste tecnologie e, non a caso, è stata unadelle aree in cui si sono maggiormentevenduti sistemi telematici per l’erogazionedi servizi security, safety e assistance. Sele Istituzioni chiamano, Viasat rispondepresente. In fondo la vera ragione per cuidedichiamo tutte le nostre giornate lavo-rative, le nostre energie e il nostro pen-siero a queste tecnologie, è perchécrediamo che queste possano fare delmondo un posto migliore dove vivere. Es-sere tra i Top-Ten Players telematici almondo è una conseguenza del nostrocredo, non il principale obiettivo.Tornando alla nostra route, siamo ripas-sati dalla Spagna per meglio attrezzarciper il mercato dell’America Latina, e inparticolare per il Cile e l’Argentina, anchequesti Paesi dove le esigenze di Car Con-nect, finalizzate all’erogazioni di servizi disicurezza e assistenza, meglio si adattanoall’originario core business di Viasat. Nes-sun problema dunque, anche perché inrealtà esistono oltre una trentina di Paesitra Africa e Medio Oriente dove collabo-riamo proprio su questo fronte con par-tner locali, per un totale di 25 centrali dimonitoraggio allacciate alle nostre piatta-forme telematiche.L’ultima tappa di un giro che è appena ini-ziato, ci ha però riportati nell’est europeo,in Bulgaria, dove da pochi giorni abbiamoesteso la presenza di Viasat. Troppo pre-sto per parlarne, ma ne siamo certi,anche in questo caso sapremo allargarele nostre conoscenze e competenze.Torino, Roma, Busto Arsizio, Lisbona, Ma-drid, Alcalà de Henares, Bucarest, Sofia,Varsavia, Bytom, Bruxelles, Londra, Sou-then-on-Sea, Santiago del Chile, BuenosAires... Viasat ha molte case dove le oltre600 persone che lavorano con noi sa-ranno felici di accogliere vecchi e nuovipartner per programmare un tratto distrada da percorrere insieme, versoobiettivi comuni. Se la strada è già se-gnata da oggi e per i prossimi anni, inuovi buoni compagni di viaggio sonosempre ben accetti.

Guida alla Sicurezza 2017 7

Ian J.Keam-George,ENIGMA TELEMATICS(Gran Bretagna)Siamo assolutamente soddisfatti di averunito le nostre forze con Viasat. Condivi-diamo la convinzione che le necessitàdei Clienti – il 65% nel Regno Unito e il35% in Africa e Middle East – debbanoessere al centro delle nostre azioni e chequesta integrazione si tradurrà in reale si-nergia e porterà vantaggi davvero entu-siasmanti.

Giulio Alberto Chiodarelli,VIASAT SERVICIOS TELEMÁTICOS(Spagna)Quello spagnolo è da sempre un mercatomolto ricettivo alle proposte innovative inambito Automotive ed un naturale ponteverso il Sud America dove stiamo “sbar-cando” in grande stile. L'affidabilità di Via-sat Servicios Telemáticos è la miglioregaranzia per la scelta di soluzioni telema-tiche, capaci di generare per le imprese unveloce ritorno dell’investimento e uno stra-ordinario vantaggio competitivo.

Patricia Cristo,BLUSAT SERVIÇOS TELEMÁTICOS(Portogallo)Un crescente rafforzamento della globalizza-zione sui servizi, sulla produzione tecnologica,sulla competenza tecnica, sulla qualità del ser-vizio sono solo alcuni dei fondamenti comuniin Viasat Group, da inizio 2016 disponibilianche in Portogallo, grazie alla presenza diBlusat Serviços Telemáticos. Siamo fiduciosi,abbiamo le capacità e la conoscenza tecno-logica, un team di professionisti che lavoranoogni giorno con passione e competenza.

Cati Mocanu,VIASAT SYSTEMS (Romania)Siamo orgogliosi di far parte della grandefamiglia Viasat, Gruppo d'importanza mon-diale nel settore della telematica. É una na-turale evoluzione del rapporto instauratoche ci rafforza sul mercato, creando nuoveopportunità per i sistemi di localizzazionesatellitare nel nostro Paese, in particolareper il mercato assicurativo. Guardiamo congrande fiducia al futuro, pronti ad affron-tare questa nuova sfida.

Jacek Rączka,CMA MONITORING (Polonia)Quello polacco, anche grazie alla sua posi-zione geografica strategica, è uno dei mer-cati in più rapida crescita in Europa.Lavoreremo per rafforzare i trend di svi-luppo dei nostri canali di business, graziealla competenza e alla professionalità di tutticoloro che lavorano nel Gruppo Viasat. Lenostre tecnologie che ci permettono di pro-gettare, realizzare e portare sul mercatodella telematica satellitare soluzioni e servizidi altissima gamma, ovunque nel mondo.

Didier Bennert,EMIXIS (Belgio)La partecipazione di Viasat rappresentaun'opportunità di crescita per Emixis.Oltre a rafforzare la nostra base in Eu-ropa e nel continente africano, possiamoavvicinarci ai promettenti sviluppi dellatelematica assicurativa. Questa nuovapartecipazione offre un'opportunità unicaper promuovere ed esportare il nostroknow-how belga all'interno di un forteGruppo europeo.

Raúl González Rodrigo,MOBILEFLEET (Spagna, Cile)La competenza tecnica e l'esperienza di Via-sat permetterà di valorizzare il gruppo di ge-stione locale con l'obiettivo di promuoverela diffusione capillare dei servizi telematicinel mercato spagnolo, capaci di generareper le imprese un veloce ritorno dell'inve-stimento e uno straordinario vantaggio com-petitivo. Ma questa acquisizione dice moltodi più. Perché con MobileFleet Chile sicreano le basi per uno sbarco in grande stiledi Viasat Group anche nell'America Latina.

Ivaylo Georgiev,EURO GPS(Bulgaria)Entrare a far parte della famiglia Viasat hasegnato il traguardo più significativo nellastoria di EuroGPS. Considerando il mer-cato della telematica globale altamentedinamico e frammentato, confidiamoche questa collaborazione possa au-mentare la competitività e creare nume-rose opportunità di business in tutto ilmondo.

Il ritorno al futuro diViasat Group

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8 | #InsuranceTelematics Guida alla Sicurezza 2017

Insurance Telematics 4.0l’automobilista al centroDi Paolo RavicchioResponsabile Business Unit Insurance VIASAT S.p.A.

Èla telematica la grande protagonista della nuova “stagione”assicurativa, specialmente in ambito Automotive. Fino a ieriera strumento indispensabile per contrastare le frodi, letruffe, le speculazioni ai danni delle Compagnie, e per ot-

tenere uno sconto sulla polizza. Oggi è anche analisi di stili diguida, di comportamenti, di abitudini. E anche profilazione delCliente e tariffe personalizzate. E domani?La strada è, ormai, tracciata e il futuro si vede ben chiaro: l’automo-bilista deve necessariamente essere ripor-tato al centro della scena con le suequotidiane esigenze di mobilità intelligentee sicura. Troppo spesso, erroneamente, latelematica è stata ritenuta uno strumentoa beneficio quasi esclusivo delle Compa-gnie e lo sconto praticato sul premio dipolizza considerato una sorta di ricompensa al Cliente per avere ac-cettato di farsi monitorare. E la “Scatola Nera”, testimonia perfetta-mente questa visione parziale che ha caratterizzato il primodecennio di attività, condizionando il modo con il quale queste so-luzioni sono state proposte al mercato e da quest’ultimo recepite.Indubbiamente la telematica è uno strumento formidabile di ef-ficienza, innovazione, competitività per il settore assicurativo ed è

costante l’impegno verso la ricerca e lo sviluppo di nuove appli-cazioni e nuovi servizi a valore aggiunto, in grado di supportare leCompagnie per il conseguimento di tali obiettivi. Dalla liquida-zione all’attuario, dal marketing alla distribuzione, tutte le più im-portanti funzioni di un’impresa d’assicurazione sonopositivamente impattate da questa tecnologia. Le informazioniche si possono ricavare da un’analisi intelligente dei dati registratidai dispositivi di bordo possono infatti consentire una più com-pleta conoscenza del proprio Cliente e dei relativi comportamentialla guida. Ne consegue, ad esempio, la possibilità di risarcire unsinistro in maniera più rapida e congrua, determinare il premio di

polizza in modo strettamente proporzio-nale al rischio specifico e puntuale di cia-scun assicurato, sviluppare prodottiassicurativi in grado di soddisfare le par-ticolari e contingenti esigenze dei propriassicurati. In relazione a quest’ultimoaspetto, la costante connessione con il

proprio Cliente, garantita dal sistema telematico nel suo com-plesso (on board unit + smartphone application), permette di co-noscere, anche in real-time, un’eventuale incremento diesposizione al rischio, di anticipare la nuova necessità di prote-zione e assistenza e di promuovere specifiche coperture assicu-rative, sfruttando la stessa tecnologia per realizzare una venditapiù diretta e immediata.

“L’automobilista deve essereriportato al centro della scena con lesue quotidiane esigenze di mobilità

intelligente e sicura”

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Il progetto di un dispositivo applicabile alleauto non è proprio una novità, anche per-ché si ricollega al diffuso servizio degli an-tifurti satellitari, già sviluppato da Viasatnegli anni 90. Insomma, Viasat lo aveva in-tuito da tempo producendo dispositivi te-lematici, via via sempre più performanti, ingrado di attivare i soccorsi in caso di biso-gno. Fino ad arrivare alla famosa “Scatola

Nera” (o, per dirla alla Viasat, Scatola Bluperché ti dà di più) e, a seguire, all’sosCall,di un bel bianco rassicurante. Che cos’è? Èil prodotto assicurativo di casa Viasat: unavanzato dispositivo di localizzazione satel-litare e comunicazione di ultima genera-zione da collocare sul parabrezza delveicolo. Definirlo scatola è riduttivo, consi-derato il design estremamente curato, il

pulsante di emergenza e il vivavoce inte-grati che permettono di avere un’assistenzatelefonica giorno e notte, domenica e fe-stivi inclusi, dalla Centrale Operativa Viasatche è in grado di localizzare l’esatta posi-zione del chiamante, grazie al gps del vei-colo. Non solo: in caso di crash, il sistemainvia un allarme automatico geolocalizzato,sempre verso la Centrale Operativa, atti-vando il contatto viva voce con il veicolo.In questo modo, l’automobilista può rice-vere supporto telefonico o eventuali soc-corsi direttamente sul posto anche se nonè in grado di comunicare. Stessa cosa puòvalere, in caso di pericolo, (tentativo di ag-gressione o rapina, malori improvvisi percategorie a rischio come anziani e cardio-patici...), basta premere il pulsante di emer-genza per essere localizzati e assistiti.Un’applicazione in linea con le direttive del-l'Unione Europea che, come noto, ha resoobbligatorio sulle auto di nuova omologa-zione, entro marzo 2018, il sistema eCallper la chiamata automatica al NumeroUnico di Emergenza Europeo 112 (Diret-tiva Europea 2002/22/EC del 7 marzo2002). Un sistema che ha l’obiettivo di ga-rantire la sicurezza ai cittadini, in caso d’in-cidente, comunicando ai servizi diemergenza l'ubicazione del veicolo anchese il conducente è incosciente.Infine, non guasta ricordare che sosCall 2.0fa risparmiare sulla polizza auto, essendo giàstato adottato da alcune delle più importanticompagnie di assicurazione italiane.

sosCall 2.0 di Viasat:la “Scatola Bianca” che ti salva la vita...e la polizza!

Ma, come si diceva, non è tutto qui e non solo per le imprese d’as-sicurazione. Sin dall’origine la telematica assicurativa è stata, infatti,anche sinonimo di servizi “salva vita” e “salva patrimonio” per l’au-tomobilista: dalle prestazioni di assistenza automatica e georefe-renziata in caso di incidente, malore, aggressione, rapina, a quelledi sicurezza in caso di tentativo di furto del veicolo. La frequenzafortunatamente bassa di tali eventi, abbinata alla conseguente edendemica scarsa sensibilità dellamassa di automobilisti verso il temadella protezione, ha però portato negliultimi anni a concentrare troppospesso l’attenzione del mercato su altreleve commerciali, sicuramente più fa-cili, ma più effimere: prima fra tutte ilprezzo. Il Cliente e le sue esigenze,sono stati spesso posti in secondo piano, delegando quasi unica-mente allo sconto sul premio di polizza il compito di attrarre e difidelizzare.Le nuove opportunità offerte dalla costante evoluzione tecnolo-gica permettono, però, di superare questa fase. L’automobilista puòe deve tornare ad essere il riferimento dal quale partire per la co-struzione delle soluzioni di domani, potendo offrire delle rispostenon solo più alle necessità eccezionali di sicurezza, protezione, as-sistenza in caso di emergenza, ma al quotidiano bisogno di sup-porto per una mobilità più efficiente.

Il Cliente potrà così apprezzare l’utilità straordinaria di questi stru-menti tutti i giorni: nella gestione e manutenzione del veicolo, nellasemplificazione degli spostamenti, nella prevenzione del sinistro(più che nella cura dell’eventuale conseguente danno), nel rispar-mio sui costi di esercizio dell’auto, nel miglioramento della propriacondotta di guida. E tutto questo, oltre ad avere un valore imme-diatamente percepibile ed economicamente quantificabile, ha ri-

cadute positive a livello strettamenteassicurativo, perché è evidente comebuona parte dei benefici sopra descritticoncorrano anche a una riduzione delrischio, innescando un circolo virtuoso.Si esce, quindi, completamente dalla lo-gica pseudo ricattatoria del “se vuoi losconto, ti devi far controllare”, che pone

necessariamente assicuratore e assicurato in un rapporto di con-trapposizione e inchioda la competizione tra imprese assicuratrici alsolo fattore economico, per approdare a un modello “win-win”, dovefinalmente gli interessi delle due parti coincidono. La concorrenza sisposta dal prezzo ai contenuti e la telematica cessa di rappresentareper il Cliente finale una componente puramente accessoria dellapolizza, quale mero strumento di sconto, ma diviene parte inte-grante di un programma di prevenzione e protezione. Per chi usa latelematica questa può essere la visione del domani.Per chi fa telematica questo domani è già adesso!

“La concorrenza si sposta dal prezzo aicontenuti e la telematica diviene partedi un programma di prevenzione eprotezione totale per l’automobilista”

Guida alla Sicurezza 2017 #InsuranceTelematics | 9

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10 | #InsuranceTelematics Guida alla Sicurezza 2017

A cura di VIASAT GROUP

C’èun grande fermento attorno alla Scatola Nera,che dopo anni di “clandestinità”, sta finalmentevivendo una fase di forte attrattività da parte ditutti. Non siamo forse an-

cora arrivati alla consacrazione, ma ormail’uso dei dispositivi telematici in auto è unascelta ineludibile.Raccogliendo i dati di inizio 2016, infatti, ri-sultano essere oltre 5,5 milioni di Clienti as-sicurativi con a bordo dispositivi telematiciin Europa, la maggioranza di loro concen-trati in Italia (oltre l'80%), Regno Unito, Spa-gna e Francia. Attualmente l'Europa rappresenta il mercato piùimportante per la telematica applicata al mondo assicurativo, e sta

diventando un campo di sperimentazione perl'intero settore. Grazie a questo, si sono svilup-pati nuovi modelli di business individuandonuovi target, come, ad esempio, quello dei gio-vani conducenti, a cui sono stati dedicati nu-merosi prodotti e lanci commerciali a livellonazionale.Un altro elemento interessante di questo set-tore è il fatto che la catena del valore abbracciamolteplici settori: non solo le classiche societàassicuratrici, ma anche fornitori di soluzioni te-lematiche per assicurazioni, case automobilisti-che e, ovviamente, le aziende di telefoniamobile; proprio per questo i trend per il futurodi questo mercato sembrano altamente positivie, se si ipotizza un tasso di espansione annualedel 37,2% (basato sull’ultimo trend di crescita),si prevedono 25.8 milioni di polizze telemati-che entro il 2020.Il nostro Paese è leader mondiale per numerodi dispositivi elettronici installati sulle vetture(BlackBox o Scatole Nere), che consentono unmonitoraggio delle abitudini e degli stili di guidae che forniscono puntuali informazioni in casodi incidente e/o sinistro assicurativo. Il progres-sivo aumento, in termini di numero di disposi-tivi installati, è stato reso possibile proprioperché, da un lato, i consumatori/assicurati pos-sono beneficiare di sconti (anche significativi)

sul prezzo della copertura RC Auto e, dall’altro, le compagnie pos-sono ridurre il moral hazard dei propri Clienti, sia in fase di profila-zione del rischio, sia nella fase (eventuale) successiva diaccadimento e valutazione di un danno. Non si dispone ancora diinformazioni precise circa l’anno 2015/2016 (le prime stime par-

lano di quasi 5 milioni di BlackBox instal-late), ma già alla fine del 2014 basandocisu un campione di imprese assicuratricidell’86% del mercato RC Auto e che assi-curano 27,3 milioni di veicoli, circa 3,6 mi-lioni avevano installato uno di questidispositivi elettronici (circa il 12%); solodue anni prima (2012) erano meno dellametà (1,2 milioni).

Da un punto di vista geografico vi è una marcata differenza territo-riale: al Sud del Paese la penetrazione nel 2014 superava il 20%mentre nel Nord-Est l’incidenza era meno della metà (9,5%). Oggila diffusione è più eterogenea nel territorio anche se a livello per-centuale (sul totale) le prime 5 province sono tutte del Mezzogiorno:Caserta (47%), Napoli (45%), Catania (34%), Reggio Calabria e Sa-lerno (32%). Altra caratteristica interessante è che, in media in tuttele macro-aree d’Italia, si osserva una maggiore penetrazione dei di-spositivi nelle aree extra urbane che non nei centri urbani.Il successo elevato dei dispositivi, in alcune aree/province del no-stro Paese, è correlato con il maggior rischio frode in quelle stessezone. Conviene, pertanto, sia al guidatore/assicurato, onesto e pru-dente, richiedere formule assicurative di questo tipo sia alle Com-pagnie che, come detto, dispongono di un mezzo che limitafortemente l’azzardo morale. Da ultimo è interessante notare, comeil tasso di rinnovo di polizza, una volta installata la Scatola Nera, siamediamente più elevato (circa il 92%), rispetto a chi invece non l’hainstallata (89%). I dispositivi telematici appaiono così essere anche

Scatola Nera,e la protezione si avvera(non è solo una questione di sconto)

“L’Italia è leader mondiale pernumero di Scatole Nere

installate sulle auto e il 70%delle compagnie le offrono nelle

proprie polizze”

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Di!usione dei contratti con scatola nera(valori percentuali)

Fonte: IPER

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uno strumento per incentivare la customer retention che, in una fasedi mercato molto competitiva, come è quella attuale, fa registrare untasso di turnover in significativo aumento negli anni recenti.Ecco che, alla luce di tutto ciò, si spiega perché oggi il 70% delleCompagnie offrano la Scatola Nera nelle proprie polizze, con unadiffusione crescente: il 16,2%, infatti, dei contratti stipulati nel se-condo trimestre del 2016 prevede la BlackBox.

Guida alla Sicurezza 2017 #InsuranceTelematics | 11

Livello di soddisfazione per la Scatola Nera

28%37%

35%

Soddisfatto di possederla

La possiede e ne consiglierebbel'installazione

Non la possiede a bordo mala ritiene molto utile

Servizi o�erti ad integrazione della Scatola Nera

Invio soccorso stradale

Localizzazione del veicolorubato

Registrazione eventi diretti eindiretti

Supporto gestione sinistro

Valutazione deicomportamenti di guida

11%

27%

26%20%

16%

Scontistica

Servizi

Nessun incentivo

I motivi che hanno spinto ad installare la Scatola Nera

8%

73%

19%

Soccorso stradale

Localizzazione veicolorubato

Supporto gestione sinistri

Servizi di utilità

Servizi integrati alla Scatola Nera conosciuti

43%

36%

16%

5%

Con la BlackBox sinistri in calo del 20%Maria Bianca Farina, Presidente ANIA

L’utilizzo della tecnologia accresce l’accessibilità ai ser-vizi assicurativi, generando così maggiore consapevo-lezza e coscienza dei rischi da parte degli assicurati. Ciò

diminuisce la rischiosità e, di conseguenza, i costi; solo perfare un esempio, la presenza di BlackBox sulle auto riducedel 20% il rischio di incidente. Si tratta quindi di una grandeopportunità. Stiamo assistendo a uno sviluppo delle tecnolo-gie senza precedenti nella storia. E questo fenomeno stacambiando l’offerta di prodotti assicurativi e i comportamentidi acquisto delle persone, sempre più attive sul web nella ri-cerca di informazioni. Per quanto riguarda il mercato, sta cam-biando la competizione tra compagnie, competitor tradizionalie nuovi player tecnologici. Il settore, per essere sempre com-petitivo, è obbligato a innovare: si impongono nuovi modellidi business e nuovi strumenti. In tale contesto le compagnie,il cui obiettivo è sempre quello di proteggere la società e inquesto modo rendere il Paese meno vulnerabile, svolgono unruolo fondamentale, a patto che valorizzino nel modo migliorel’innovazione, valutando tutte le possibili forme di business,rendendo i Clienti più consapevoli dei propri bisogni e più sod-disfatti dei servizi, facendo emergere il fondamentale ruolo diconsulenza e servizio delle reti.

LA SCATOLA BLU CHE TI DÀ DI PIÙ1. In caso di sinistro, la BluBox trasmette in tempo reale

l’esatta posizione del mezzo, fondamentale per la tempe-stività dei soccorsi.

2. La BluBox garantisce più Protezione, più Sicurezza, piùAssistenza per l’automobilista e non solo.

3. La BluBox ti fa risparmiare sull’assicurazione perché con-sente di ottenere una riduzione significativa del costo dellapolizza RC Auto e CVT (Furto e Incendio).

4. Il “caro assicurazione” è una conseguenza di fenomenifraudolenti che penalizzano gli automobilisti onesti.

5. È giusto che gli automobilisti Onesti e Virtuosi, che utiliz-zano la BluBox, paghino meno dei non virtuosi.

6. La BluBox permette la Perizia Telematica che velocizza diconseguenza la liquidazione del sinistro.

7. La BluBox è una soluzione completa e scalabile che pre-vede tre configurazioni (Linea S) che garantiscono il mas-simo della protezione e sicurezza.

8. In Italia sono quasi 5 milioni gli automobilisti virtuosi cheutilizzano la scatola nera (tra cui la BluBox).

9. I dispositivi satellitari, come la BluBox,creano occupazione per migliaia ditecnici nell'indotto dei servizi, conimpatto economico positivo per tuttoil Paese.

10. Infine, non dimentichiamo che salvare unavita è la ragione più importante.

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Di Amato Della Vecchia, Managing Director ACCENTURESTRATEGY Insurance Strategy ICEG Lead

Accenture è una delle aziende leader al mondo – più di 319mila professionisti, in oltre 120 paesi – nel settore dellaconsulenza e dei servizi di outsourcing, grazie alle suecompetenze in ambito strategy, digital, technology e ope-

rations. Combinando un’esperienza unica, competenze in tutti isettori di mercato e nelle funzioni di business e grazie a un’ampiaattività di ricerca sulle aziende di maggior successo al mondo, col-labora con i suoi Clienti, aziende e pubbliche amministrazioni, peraiutarli a raggiungere alte performance.

Il mercato assicurativo in Italia: lo stato attuale e i princi-pali trend evolutivi. In un contesto globale in lenta ripresa, i ri-sultati del mercato assicurativoitaliano continuano ad essere positivi,seppur con tassi di crescita ridotti ri-spetto agli anni precedenti (raccoltapremi 2014-2015: +2,5%). Guar-dando all’Auto si osserva, tuttavia, unariduzione costante della raccoltapremi (-3,5% 2010-2015), principal-mente dovuta al premio medio Rca

che, negli ultimi 3 anni, risulta di-minuito del 17%. Alla riduzione deipremi, che ha comportato anche ilpeggioramento degli indicatori diredditività, si collega lo sviluppodelle compagnie dirette, che negliultimi 5 anni hanno visto aumen-tare la propria raccolta premi del7,2% (fonte: Ania). Contempora-neamente, il comportamento e leesigenze del Cliente assicurativostanno evolvendo, imponendo allecompagnie una gestione differen-ziata dei diversi “profili” di consu-matori: dai “Nomadi Digitali” (prontialle transazioni “solo online”) ai“Value Explorer” (focalizzati sulla re-lazione umana come le leve dellasoddisfazione), fino ai “Quality See-ker” (che ritengono l’integrità delbrand e l’eccellenza del servizio lechiavi per la fedeltà a lungo ter-mine).In tale contesto, si aggiunge la ri-voluzione tecnologica degli ultimi

anni, che parte, innanzi tutto, dalla diffusione dell’Internet of Things.Un fenomeno che, in un settore come l’Auto, vede i premi globali“connessi” passare da 7,8 miliardi € nel 2015 a 50 miliardi € nel2020 (CAGR15-20 +45%) e, nello stesso periodo, un numero dipolizze “connesse” che passa da 12,3 milioni a 96,9 milioni(Fonte: Ptolemus, UBI Report). Un trend in crescita che ha spintoanche la nascita di start-up e iniziative dedicate all’innovazione delbusiness assicurativo tramite la tecnologia (c.d. InsurTech).L’impatto dell’Internet of Things nell’Assicurazione Auto.L’impatto dell’Internet of Things risulta differente in base alle con-dizioni di mercato e alle attese dei consumatori dei diversi Paesiche, all’interno del panorama internazionale, risultano eterogenee.Il mercato statunitense è sicuramente il più sviluppato, sia in ter-mini di volumi (6,2 milioni di polizze telematiche), sia in terminidi sofisticazione dei modelli di pricing, con la diffusione di tariffecomportamentali (Pay-How-You-Drive), in grado eventualmente di

incorporare feedback in real-timeper il miglioramento delle perfor-mance di guida (Manage-How-You-Drive).Il nostro Paese è, invece, il primomercato in Europa, secondo leprime stime per il 2016, con 5,6 mi-lioni di polizze “connesse” e una pe-netrazione sul portafoglio Auto del

Le assicurazioni abbraccianola rivoluzione tecnologica

“L’impatto dell’IoT risulta differente in basealle condizioni di mercato e alle attese deiconsumatori che all’interno del panoramainternazionale risultano eterogenee. L’Italiaè il primo paese europeo con 5,6 milioni

di polizze connesse”

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17%, superiore anche all’incidenza americana (6%) e prevista increscita al 30,8% entro il 2020 (vs. 26,4% degli USA). Il mercatoitaliano è, oggi, focalizzato sull’offerta di prodotti chilometrici (Pay-As-You-Drive), abbinati a servizi in ambito sinistri volti alla riduzionedelle frodi e del costo dei sinistri.Il mercato assicurativo inglese, al se-condo posto in termini di polizze te-lematiche (circa 500.000), ècaratterizzato da una raccolta in di-minuzione (-2,0% negli ultimi 4anni) con un premio medio Rca ele-vato (376€ nel 2015) e livelli di pro-fittabilità bassi (combined ratio pari a104%, vs 94% in Italia), principal-mente a causa del costo delle lesioni(ca. 15.000€, vs media EU di ca.3.000€). Da qui lo sviluppo di un’of-ferta telematica focalizzata sulla ridu-zione dei premi medi, tramitel’utilizzo di modelli PHYD che garan-tiscono sconti a rinnovo, in base alcomportamento di guida (rilevatotramite soluzioni “Mobile only” oOBD dongle, per il basso impatto sulpremio finale), e stimolano compor-tamenti virtuosi che indirizzino, so-prattutto, segmenti di clientelasoggetti a maggior sinistrosità (es.neo patentati).Sebbene oggi conti solamente46.000 polizze telematiche, il mer-cato francese è previsto in forte svi-luppo, con una crescita attesa al 2020 del 46% vs 26% in UK.L’imperativo del mercato francese è l’efficienza, soprattutto nellagestione dei sinistri (loss ratio pari a 85%, vs 72% italiano) cheimpatta in modo rilevante la profittabilità (combined ratio a106%), aggravata dal trend di mortalità stradale in aumento. At-tualmente, l’offerta è guidata da soluzioni TBYB (Try-Before- You-Buy), alcune delle quali volte esclusivamente alla sensibilizzazionedei guidatori alla prevenzione del rischio.

La Germania, infine, rappresenta il principale mercatoeuropeo in termini di premi (23,4 miliardi € nel2014, contro i 20 miliardi della Francia, 18,4 miliardiin UK e 17,6 miliardi in Italia). L’imperativo strategicoqui è sviluppare la telematica Auto, business ad oggiancora poco maturo, facendo leva su una raccoltapremi in aumento (+4,6% 2012-2015), il più grandeparco Auto d’Europa (44,4 milioni) e Clienti sensibilial prezzo (premio medio RCA di 260 €, inferiore aglialtri paesi), ma disponibili a pagare un “premium” peravere servizi a valore aggiunto. Come in Italia, l’offertatedesca è incentrata su “servizi estesi”, dalla Sicurezzastradale al Social, associati a sconti “personalizzati”, inbase alle performance di guida.

Prospettive future: dalla Connected Car allaDriverless Car. Oltre allo sviluppo di offerte assi-curative “connesse”, negli ultimi anni le compagniehanno stipulato accordi commerciali direttamentecon i player Automotive. L’obiettivo è sfruttare lenuove soluzioni di connettività “nativa” delle auto

per offrire coperture assicurative personalizzate.La nuova frontiera non è tuttavia l’Auto connessa, ma un veicoloche, sfruttando le innovazioni tecnologiche, sia in grado di circolaresenza l’aiuto umano. I principali player Automotive si stanno giàmuovendo verso lo sviluppo di soluzioni “driverless”, con stati di

avanzamento e piani di sviluppo di-versi. In questo scenario, le Compa-gnie dovranno affrontare l’annosaquestione della responsabilità del ri-schio assicurativo, ma resta indubbiala necessità di guardare anche a que-ste evoluzioni in ottica assicurativa.

Le nuove direttrici di crescita peril business assicurativo di do-mani. È un fatto, ormai, che il mercatoassicurativo non possa prescinderedall’”interazione” con l’innovazione tec-nologica e gli attori ad essa collegati. Ilcontesto che ne deriva rischia di ren-dere il vantaggio competitivo creatodai tradizionali modelli di business nonpiù sostenibile, tanto che più dell’80%delle compagnie pensa che i modelliattuali debbano essere ripensati radi-calmente (la pena della mancata evo-luzione è una perdita sostanziale divalore, che può portare a una ridu-zione dell’EBITDA intorno al 30-40%).Una strategia alternativa, in grado difar leva sulle opportunità introdottedalle innovazioni automobilistiche e

non, è la creazione di “ecosistemi” di partnership, capaci di sfrut-tare le caratteristiche di Car Maker, Start-up e Compagnie, per in-tegrare prodotti e servizi, rendendoli disponibili ai Consumatori inmaniera sistemica, all’interno di una nuova esperienza di guida.Questo modello di business, chiamato “collaborativo”, permettealle compagnie di estendere la propria catena del valore, riuscendoa raggiungere nuovi Clienti potenziali e generando valore addizio-nale per se stesse e per l’intero ecosistema.

Guida alla Sicurezza 2017 #InsuranceTelematics | 13

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Premi RC Auto in Italia nell’ultimo anno535 €

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520 €

515 €

510 €

505 €

500 €

495 €

490 €

Fonte: Facile.it

“Il mercato assicurativo non puòprescindere da quell’innovazione

tecnologica che rende oggi i tradizionalimodelli di business non più sostenibili.Chi non si adegua è destinato a sparire”

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La sicurezza proattiva e la sensibilizza-zione degli utenti della strada a unuso più consapevole dell’auto sonoda sempre temi centrali per quelle

compagnie che si affiancano a una fortespinta verso l’innovazione. Promuovere epremiare comportamenti virtuosi e sicuri èil modo migliore per fare assicurazione equesto porta benefici per i Clienti, ma ancheper l'intera comunità.

Si stima che in Italia nel 2020 le po-lizze RC Auto telematiche rappresen-teranno l’80% del portafoglio. Allaluce di ciò come sta cambiando l’of-ferta assicurativa?Non so se le dinamiche saranno esatta-mente queste, ma non vi è dubbio che con-tinuerà a crescere il tasso di penetrazionedelle polizze telematiche e certamente que-sto è anche l’auspicio del legislatore. Negliultimi anni, in questa direzione, si è osser-vato un intenso sviluppo dell'offerta, inizial-mente focalizzata sulla riduzione del prezzoRC Auto e sulle funzionalità antifurto dei di-spositivi. Mentre oggi la conncected insu-rance propone formule innovative di

personalizzazione molto più articolate espinte verso l’ambito dei servizi. Per quantoriguarda Generali è proprio ciò che sta av-venendo: il ricorso alla telematica, non vuoldire solo far pagare meno, ma soprattuttoabilitare una serie di servizi orientati a far ri-durre al Cliente il rischio che corre sulla

strada e, quindi, ad aumentare la sua pro-tezione. Le nostre soluzioni tengono contoin maniera evoluta e interattiva delle carat-teristiche e dello stile di guida dell’assicu-rato: supportandolo, anche con feedbackvisivi, e facendogli toccare con mano, intempo reale, il livello di rischio a cui è espo-sto durante la guida in strada. Ne deriva una

maggiore consapevolezza del cliente ad as-sumere comportamenti responsabili.

Dai Big Data all’Internet of Things.Come riuscite a gestire in Generaliquesta mole di informazioni?I nostri assicurati sono quotidianamenteconnessi con i nostri data base, che aggre-gano le informazioni in modo tale da rico-struire stili e modalità di utilizzodell’autoveicolo. Questo permette, in chiavedi servizio, di modellare e offrire soluzionidettagliate e personalizzate, in base alle esi-genze di mobilità della clientela. Tutto ciò èsupportato da un’infrastruttura dedicata acui i nostri provider sono collegati. Si tratta diun database di Big Data strutturato al servi-zio della connected insurance di Generali.

“Generali sei in auto con stile”: polizzeche tengano conto sempre di più anchedello stile di guida. Ce ne può parlare?“Sei in auto con stile” è il superamento dellalogica della polizza chilometrica. È un servi-zio innovativo che accompagna il Cliente,monitorandone lo stile di guida e resti-tuendo in forma evoluta – sia tramite da-shboard sia attraverso feedback visivo –

“Il ricorso alla telematicavuol dire far pagare meno,ma anche offrire soluzioniorientate a ridurre il rischioe aumentare la protezione

della persona”

con stile”“Sei in auto

Intervista con Alberto BusettoResponsabile Sviluppo Business Telematico GENERALI ITALIA

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quelli che sono gli utilizzi dell’auto. Il Cliente,a seconda del livello di rischio che corre,troverà un’offerta sempre più ritagliata sumisura per le sue esigenze potendo bene-ficiare di importanti vantaggi sia in terminidi servizio che di costo.

Questo significa che lo sconto sullapolizza non rappresenterà più l’unicodriver dell’offerta assicurativa?Lo sconto sulla polizza è uno degli aspetti,pur importante, ma non il principale. E lanostra strategia di diversificazione dell’of-ferta Connected Insurance prevede di svi-luppare servizi in mobilità. Questa è lalogica che ci guida. Le nostre soluzioni te-lematiche, pertanto, si propongono di es-sere sempre di più dei servizi in mobilità:come, ad esempio, la possibilità di ripar-tire con un’automobile di servizio dal luogodel fermo; l’attivazione di un servizio pro-attivo di emergenza con la Centrale Ope-rativa, che contatta il Cliente qualora ci siauna segnalazione di evento di crash; la

funzione di individuare la posizione e dibloccare da remoto il veicolo in caso difurto. Questi solo per citarne alcuni, maaltri servizi si aggiungeranno alimentati dalfatto che l’assicurato ha deciso di adottareun approccio connesso con Generali Italia.Ciò darà la possibilità di accedere a unventaglio molto più ampio di servizi e so-luzioni, rispetto a quelli che normalmentepuò offrire un prodotto tradizionale.

Quanto le BlackBox e le sue evolu-zioni rappresentano un punto di par-tenza del nuovo corso delle strategieassicurative?Per quanto riguarda Generali, il tema non èsolo quello della BlackBox, ma di instaurareun dialogo e una relazione in connettività:ossia la possibilità di avere uno scambiomolto più ricco di esperienze del Cliente, acui noi possiamo rispondere con un serviziopuntuale e personalizzato. Questo, oggi, hagià portato allo sviluppo di soluzioni auto.Con questa logica seguiranno nuove pro-

poste anche su altri ambiti della vita dellepersone: non solo la mobilità, quindi, maanche l’abitazione e la salute. La BlackBoxper noi è solo una delle declinazioni delconcetto più ampio di connected insurance.

Come è cambiato il rapporto Compa-gnia-Cliente alla luce di tutte questeinnovazioni?Il rapporto è radicalmente cambiato. L’as-sicuratore non punta a vendere un pro-dotto per poter rimborsare o farsi carico diun danno per conto di un assicurato: il no-stro livello di business si sposta nella lo-gica di servizio per far stare meglio ilCliente. Tradotto, significa abbassare i rischiche corre, aiutarlo a interpretare le dina-miche quotidiane, fornirgli un servizio per-sonalizzato molto più frequente einterattivo. Il ruolo di Generali è quello dicambiare il paradigma: vogliamo essere unpartner del Cliente per rendergli la vita piùfacile, semplice e smart, e non solo rim-borsare dei sinistri.

A cura di FACILE.IT

Secondo i dati dell’Osservatorio di Facile.it e Assicurazione.it, nelcorso del mese di gennaio 2017 il premio medio RC auto, cal-colato in Italia, è stato di 518,43€. La variazione, rispetto ai 6

mesi precedenti (511,41€), è del +1,37%. In confronto a un annoprima, invece (500,56€), la tariffa media fa segnare un +3,57%. Sitratta del primo significativo aumento dopo molti mesi di continuicali, che vedono però differenze importanti a livello regionale.Considerando il dato semestrale, il caso più eclatante è quello delMolise, in cui i premi sono cresciuti dell’8,07%. Anche gli automobi-listi di Marche e Sardegna avranno notato l’aumento della spesa perassicurare i loro veicoli: in queste due regioni i premi sono cresciutirispettivamente del 4,86% e del 4,3%. Decisamente più fortunati icittadini che guidano in Veneto, dove i costi delle polizze auto sonoscesi in media dell’1,96%, e quelli che vivono in Valle d’Aosta, chehanno registrato una contrazione dei canoni pari all’1,78%.Guardando all’andamento annuale dei premi e confrontando quellirelativi a gennaio 2017 con quelli di gennaio 2016, è la Sardegna adaver registrato la crescita maggiore: +11,47%. A seguire si trova ilTrentino Alto Adige che, in un anno, ha visto i prezzi salire del 9,97%.Il segnale resta negativo solo per tre regioni: Puglia (-2,93%), Cala-bria (-2,64%) e Basilicata (-1,74%).Capitolo prezzi. Con prezzi pur vicini alla stabilità (+0,75% nell’ultimosemestre), la Campania è sempre la regione italiana più cara: qui ilpremio medio rilevato a gennaio 2017 è stato pari a 817,78 euro.Seconda è la Calabria: nonostante il calo semestrale e quello annuale

nella regione i premi medi sono pari a 603,03; un discorso simile siapplica alla Puglia: pur con premi in calo, si conferma la sua “tradi-zionale” terza posizione nella classifica nazionale (590,64 euro). LaValle d’Aosta è l’area in cui assicurare le auto costa meno, con unamedia di 324,39 euro, cifra che stacca notevolmente le altre due re-gioni più “economiche”, ossia Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giu-lia, dove i premi sono pari, rispettivamente, a 377,65 euro e 368,27.Fra le garanzie accessorie, la più scelta in questo inizio anno è statal’Assistenza Stradale, richiesta dal 40,33% degli utenti che hanno cal-colato un preventivo RC auto. Anche quella che offre tutela legale èmolto richiesta, rientrando nelle preferenze del 18,33% degli auto-mobilisti; la terza garanzia accessoria più richiesta è quella che copregli infortuni al conducente (17,93%).

La tendenza si invertecosti RC Auto in risalita:+3,57% in un anno

Guida alla Sicurezza 2017 #InsuranceTelematics | 15

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16 | #InsuranceTelematics Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Armando PonziniDirettore P&C AXA Italia

Non aver paura di sperimentare e mantenere unasincera vocazione verso l’innovazione. Sono i dueelementi indispensabili per fare in modo che unanovità tecnologica possa avere un risvolto pratico e

positivo, capace di instaurare una nuova forma di rapportocon il cliente. E in tal senso, l’utilizzo della telematica haaperto una nuova era, ricca di possibilità, per le Compagnie.

Proporre al Cliente polizze che ten-gano conto non solo dell’attestato dirischio, ma sempre di più anche dellostile di guida. Quanto oggi è già così?Sono molte le compagnie che hanno lan-ciato prodotti assicurativi Auto che con-tengono la formula “Pay as You Drive”. Ilconcetto della tariffa al chilometro è statointegrato da prodotti che affiancano al“quanto” anche il “come”, per andare in-contro alla richiesta dei Clienti di avere una personalizzazione del-l’offerta che sia qualitativa e non solo quantitativa. Insomma,

questo tipo di approccio pre-vede una sofisticazione delprezzo che riconosca nello stiledi guida un fattore distintivo. Adoggi il mercato propone diversiprodotti che vanno in questa di-rezione e per un settore comel’assicurativo, che vede nelle in-formazioni uno dei propri assetprincipali: i Big Data opportuna-mente gestiti ed elaborati, rap-presentano un elementodistintivo nella definizione dinuovi servizi.Lo sconto, ad oggi, quindi, è an-cora una leva importante, masono i servizi che le singole com-pagnie propongono a rappresen-tare l’elemento differenziante. Suquesto punto un fattore impor-tante è la preparazione e la pro-fessionalità del proprio canaledistributivo che, oggi più che mai,assume un ruolo centrale, nonsolo in veste commerciale, masoprattutto come consulente deiClienti finali.

Le BlackBox sono oggi ingrado di rispondere ai biso-gni crescenti degli automobi-listi. E allora, che ruolo giocala sicurezza personale (so-prattutto in ottica di preven-zione del rischio incidenti)nell’offerta di soluzioni assi-curative?

Il fattore sicurezza è uno degli elementi chiave in ottica di servizio,e la telematica propone su questo fronte diverse possibilità di evo-luzione dell’offerta. Relativamente alla protezione della persona,oltre a un’offerta che preveda una copertura integrata dei rischi delconducente e dei trasportati, certamente la telematica può venirciincontro dal punto di vista della prevenzione del rischio. Si pensi, adesempio, alle potenzialità di un servizio che unisca i parametri re-stituiti da un dispositivo, alle informazioni relative alle condizioni “dicontorno” del Cliente (condizioni stradali, traffico, meteo etc.), al-l’expertise in fatto di conoscenza e gestione dei sinistri proprie di uncompagnia assicurativa. Gli sviluppi potrebbero essere assoluta-mente significativi in termini di prevenzione e sicurezza.

Ancora oggi chi intende passare dauna compagnia a un’altra con dueTelematics Service Providers diversi,è costretto a disinstallare il dispo-sitivo per installarne uno nuovo.Non c’è altra soluzione?Le possibili soluzioni relative alla ge-stione dei dispositivi telematici potreb-bero essere molte e diverse tra loro, sia

dal punto di vista tecnologico, sia dal punto di vista della gestionedel device da parte del Cliente. Ad oggi, sul tema, abbiamo avviato

“Il fattore sicurezza è uno deglielementi chiave in ottica di servizio,e la telematica offre su questofronte diverse possibilità dievoluzione dell’offerta”

Un mondo di serviziconnessi alle BlackBox

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dei tavoli di approfondimento e questo è uno degli aspetti chestiamo affrontando con i nostri partner e fornitori.

Dai Big Data all’Internet of Things: una rivoluzione cheapre prospettive fino a poco tempo fa impensabili. Qual èla vostra offerta telematica?L’offerta AXA conta, ad oggi, due principali prodotti che sfruttanola telematica. Nuova Protezione Auto è stato lanciato nel 2015 esi rivolge al settore autovetture in ambito retail, mentre per il seg-mento delle piccole e medie imprese abbiamo pensato a un pro-

dotto specifico per gli autocarri leggeri, anch’esso con la possibi-lità di introdurre l’offerta telematica. In entrambi i casi siamo par-titi da un modello di prodotto che punta su garanzie modulari esoprattutto chiare e comprensibili anche per i non addetti ai lavori.L’innovazione telematica rappresenta uno dei possibili moduli in-seribili opzionalmente che compongono la nostra offerta e sipone come strumento per offrire una scala di servizi aggiuntivi,dai più semplici a quelli più evoluti. Un esempio è quello del ser-vizio di assistenza che si attiva automaticamente in caso di inci-dente stradale.

Di Viasat Group

Le Scatole Nere sono, ormai, una realtà molto con-creta tra gli automobilisti italiani e il ritmo di crescitanon trova eguali in altri paesi del Vecchio Conti-

nente, ma nonostante un simile successo, sostenutoesclusivamente dalla naturale dinamica del mercato, non è statoancora risolto il nodo cruciale della portabilità e interoperabilitàdei dispositivi. Il famoso DL Liberalizzazioni (Decreto legge 24 gen-naio 2012, n. 1), poi convertito nella legge 24 marzo 2012 n. 27,aveva affidato a un decreto attuativo questa regolamentazione chenessuno ha mai visto. Ed anche il più recente provvedimento con-tenuto nel DDL Concorrenza, relativo all’obbligatorietà della scatolanera, già approvato in estate dalla Commissione Lavoro e suc-cessivamente emendato al Senato, si è perso nelle paludi gover-native. Nel frattempo, un assicurato che intenda passare da unacompagnia assicurativa a un’altracon due Telematics Service Provi-ders diversi, è costretto a disinstal-lare la Scatola Nera vecchia perinstallarne una nuova. Con tutti i di-sagi e difficoltà che una situazionecosì paradossale può evidente-mente comportare. Il punto è pro-prio questo: serve una piattaformastandard di comunicazione all’in-terno della quale tutte le Scatole Nere siano in grado di collo-quiare, così come avviene per il roaming telefonico. I dispositivigarantirebbero la portabilità e l’utente avrebbe il servizio anchecambiando compagnia a prescindere dal provider telematico e daquello telefonico, e senza sostituire il dispositivo. Tutto ciò non di-pende, però, solo dagli standard tecnologici, per quanto complessi

possano apparire, ma soprattutto dalla definizione del quadro nor-mativo che si trascina da oltre 4 anni.Certo non sarà la latitanza di un decreto attuativo a frenare l'evo-luzione tecnologica. L'auto connessa è già realtà; a partire da finemarzo 2018, infatti, tutte le vetture di nuova omologazioneavranno l'eCall di serie, per la chiamata automatica al numerounico di emergenza europeo 112. La telematica satellitare è unascelta ineludibile; ignorare questo imperativo vuol dire restare alpalo e aumentare ulteriormente la distanza con le economie trai-nanti.

La questione dell’innovazione tecno-logica per il nostro Paese non hasolo una valenza strategica, ma de-cisamente vitale. E Viasat, in talsenso, continuerà a fare la propriaparte sia dal lato “ricerca e produ-zione”, che “educativo e informativo”.Il Gruppo, infatti, è stato il promotoree co-fondatore dell'associazione TSPche riunisce i principali operatori del

settore nazionali (Europ Assistance Italia, Generali Innovation Cen-ter for Automobile Repairs – Generalicar, LoJack Italia, Multipro-texion, TIM, Viasat, Vodafone Automotive, W.A.Y.) e partecipa adiversi tavoli istituzionali per favorire la diffusione di queste tec-nologie a favore dei consumatori, delle compagnie assicurative, edel sistema Paese.

Interoperabilitàe portabilità:se non ora,quando?

Guida alla Sicurezza 2017 #InsuranceTelematics | 17

“Ancora oggi chi intende passare dauna compagnia a un’altra con dueTelematics Service Providers diversi ècostretto a disinstallare la ScatolaNera per insallarne una nuova”

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18 | #InsuranceTelematics Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Sergio Tusa, Presidente TSP Association

L’Associazione è un luogo di incontro, di discussione, diconfronto tra aziende normalmente concorrenti ma le-gate da un filo comune che si sintetizza nella missione direndere la telematica sempre più diffusa e facilitare, at-

traverso la standardizzazione dei protocolli e, più in generale, laportabilità, l’adozione da parte degli automobilisti. Viasat in que-sto contribuisce con la sua enorme esperienza sulle tematiche,oltrechè con la passione di un gruppo aziendale che crede comemission principale nella telematica.

Quanta telematica c’è nell’auto connessa di oggi? In-somma, che ruolo gioca?L’auto connessa di oggi rappresenta il primo passo verso servizitelematici sempre più estesi che avranno un positivo impatto siain termini di sicurezza che di economia di gestione del veicolostesso. Oggi il ruolo di attacco del mercato è prevalentemente gio-cato dalle Compagnie Assicurative le cui offerte si dimostrano sem-pre più articolate ed orientate ad attrarre il Cliente sui temi dellaeconomia di spesa e sicurezza alla guida.

Un’auto connessa è più sicura per chila guida, ma anche più economica?Il tema economico è stato ed è il driver,ancora oggi, dell’auto connessa. Forte èil ruolo giocato dalle economie realizza-bili in tema assicurativo. Vale la pena ri-cordare, che la polizza RC Autocostituisce un importo di spesa consi-derevole, soprattutto in alcune aree

geografiche del nostro Paese. È noto cheprincipalmente nel Mezzogiorno sono an-cora numerosi i veicoli che circolano senzal’obbligatoria copertura assicurativa. La tele-matica in questo senso ha la duplice fun-zione di diminuire i costi della polizza,rendendola più accessibile, ma anche quelladi consentire un più concreto monitoraggiodella validità delle coperture in essere.

In un futuro molto prossimo, poi, viag-geremo su auto autonome, che si gui-dano da sole. Un vero e propriolaboratorio telematico, o sbaglio?Assolutamente sì! È un passaggio epocalequello di cui stiamo parlando. La telematica,in questo caso, sarà l’elemento abilitante allaguida di veicoli autonomi. La sensoristica abordo veicolo non potrà essere sufficientesenza una connessione telematica, in grado

di segnalare variazioni ed eventi di diversa natura in temporeale, diventando il generatore di informazioni ad uso del si-stema. Sarà un sistema di reciprocità, dove la telematicagiocherà il ruolo di driver del sistema.

E comunque il 2018, quando l’eCall diventerà obbli-gatorio, è dietro l’angolo. L’Italia è pronta?L’argomento dell’eCall è piuttosto complesso. Coinvolge iproduttori dei veicoli, gli enti che devono stabilire gli stan-

dard dei protocolli e il formato delle informazioni, le infrastrut-ture di trasmissione dati, le strutture adibite alla gestione delleemergenze, le centrali operative dei Telematics Service Provider.Possiamo affermare che in Italia, e in particolare come Associa-zione dei Telematics Service Provider, stiamo svolgendo a tutti illivelli una paziente azione di promozione per la definizione deglistandard, in modo da essere pronti a supportare l’eCall, anche at-traverso un’offerta “after market”. Solo così questa tecnologia, adalto impatto sociale, sarà disponibile più rapidamente e per tuttii settori.

C’è una domanda crescente di connettività tra gli automo-bilisti. Come si ripercuote tutto questo in ambito produt-tivo, assicurativo e anche istituzionale?In ambito produttivo, l’industria italiana è ancora oggi leader mon-diale nello studio, produzione, installazione e monitoraggio di ap-parati di telematica. Questo è un patrimonio di competenze edesperienze che riteniamo debba essere giocato in modo più decisosui tavoli istituzionali, al fine di mantenere la leadership mondialee contribuire alla ripresa economica del nostro Paese. Il mondodelle auto e dei veicoli in genere rappresenta un bacino di oppor-tunità enorme e, seppur in parte abbandonato dal punto di vista

produttivo, può ancora costituire uncomparto di successo dal punto di vistadella telematica e dei servizi correlati.Sul fronte assicurativo certamente il be-neficio verrà tratto dalle Compagnie As-sicurative più attente e virtuose chesapranno utilizzare il contatto con il pro-prio Cliente per fidelizzarlo e suppor-tarlo su altre aree di rischio nonnecessariamente legate al veicolo.

Il Tech salveràla polizza... e la vita!

“TSP è un luogo di incontro e diconfronto tra aziende normalmenteconcorrenti ma legate da un filo

comune. Viasat contribuisce con la suaenorme esperienza, oltrechè con la

passione di un Gruppo che crede comemission principale nella telematica”

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Dal libro di Domenico Petrone“Tutto Inizia dai Sogni”

Proprio in quel periodo scattò inme la molla della necessità diinventarsi qualcosa di nuovo escatenante. Non era più accet-tabile una crescita solo nelcomparto produttivo, anche se

pur importante e qualificante. Era oppor-tuno allungare la filiera e la catena dei valori,occorreva, per accelerare la crescita, acqui-sire nuovi mercati e aggregare nuove com-petenze. Iniziai così un’attenta ed ambiziosaanalisi e considerazioni industriali ed eco-nomiche, valutando aziende in difficoltà invia di dismissioni, prime tra tutte la OlivettiComputer di Scarmagno, successivamente idue stabilimenti Ericsson di Marcianise e Pa-gani, la Bull di Caluso e persino la grandeMagneti Marelli Divisione Elettronica. Tutteregistrarono situazioni organizzative e finan-ziarie drammaticamente critiche.

Dedicai molto tempo e massima atten-zione, studiando piani industriali di integra-zione e possibili recuperi di impianti ecompetenze tecnologiche, in sinergia conl’esperienza, le conoscenze e l’eccellenzache avevamo raggiunto con l’Elem Group.La volontà era quella di concludere almenoun’operazione, ma la situazione ed il con-testo non erano a me favorevoli. In quel pe-riodo c’era sul mercato un «faccendiere»che «rastrellava di tutto e indipendente-mente da tutto». Rapace e veloce, stipulavaaccordi non ortodossi e poco etici, agglo-merando aziende disastrate ed obsolete inun chiacchierato Gruppo Finmek.Politici e capi d’azienda diedero molta fidu-cia e tanti «soldoni» pur di liberarsi diaziende passive e di assecondare alcuni sin-dacati sprovveduti, nonostante fossero piùche evidenti diversi segnali negativi. Tardi-vamente capirono la drammaticità di sceltescellerate, purtroppo solo molti anni dopo,quando le notizie scandalose riguardantiquella faccenda comparvero in modo di-rompente su tutti i giornali. Scorrettezze edincapacità devastanti provocarono il collassofinanziario, mettendo sul lastrico migliaia dipersone e dissolvendo nel nulla oltre millemilioni di euro. Il risultato fu che le piùgrandi aziende italiane nel settore elettro-nico, che avrebbero potuto riprendersi per-seguendo con altre strategie e operando innuovi contesti, si sgretolarono generandonel contempo opportunità per la Elem, cherimase una delle poche aziende italiane a

Il sognodiventa realtà

Guida alla Sicurezza 2017 #Viasat30Anni | 19

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produrre tecnologie sofisticate in terminiprofittevoli.La grande opportunità emerse nel 2002 conViasat, proprio per le difficoltà della Finmekche non riusciva a fornire prodotti affidabilinei costi e nei tempi richiesti. Così mi venneproposto di rilevare la società romana. Viasat,grazie alle tecnologie di Telespazio, aveva in-ventato e stava commercializzando in grandi

volumi il primo antifurto satellitare orientatoal mercato consumer, strategia realizzata tra-mite la joint-venture tra Telecom e MagnetiMarelli, con l’obiettivo di conquistare il mer-cato europeo.In poco tempo Viasat era diventata leaderdi mercato, e tuttavia la sua situazioneeconomica, organizzativa e commercialeera un vero disastro. Dalle mie analisi econsiderazioni intuitive, mi resi subitoconto che la situazione, se pur dramma-tica, era recuperabile nonostante le opi-nioni negative dei consulenti e deimassimi esperti che coinvolsi nella possi-bile operazione, sconsigliata da molti diloro. Mi impegnai giorno e notte e cosìebbi modo di portarla a termine ugual-mente, realizzando l’acquisizione della mi-tica Viasat.Ero convinto di poter ridurre ed ottimizzaregli ingenti costi fissi e variabili, creandouna notevole sinergia con la Elem, e rea-lizzando un progetto industriale all’insegnadell’ottimizzazione dei comparti produttivie di progettazione presso gli stabilimenti

di Torino. Volevo inoltre realizzare una se-conda centrale operativa, organizzare epotenziare la sede di Roma trasferendolain una nuova location, e poi ancora rior-ganizzare il servizio clienti, l’area commer-ciale e quella amministrativa.Un semplice giochino elementare. Oppureno? Il progetto prevedeva fin da subito unadecisa svolta e significativi cambiamentiorganizzativi, tali da consentire un formi-dabile sviluppo delle due importanti realtàindustriali, con sostanziali efficienze ope-rative e economiche, col fine di offrire almercato infomobility, maggiore competiti-vità e velocità di realizzazione di prodotti eservizi. Le attività del nuovo Gruppo azien-dale da me costituito si estendevano tra-sversalmente dalla ricerca e sviluppo allaprogettazione, alla ingegnerizzazione, al-l’industrializzazione e alla produzione dinuovi prodotti e di nuovi servizi, sia nel-l’aftermarket, sia nell’OEM, nonché ovvia-mente allo sviluppo nell’area commercialecon una rete di oltre milleottocento dealer,autoconcessionari e installatori...

20 | #Viasat30Anni Guida alla Sicurezza 2017

Viasat ha creato fin dagli anni 90il primo antifurto satellitare orien-tato al mercato consumer, da cuisono stati derivati gli attuali si-stemi telematici per auto, moto

e mezzi pesanti e può vantare di aver svi-luppato, negli ultimi 14 anni ben 12 piat-taforme telematiche e prodotto, installatoe assistito oltre 2.000.000 di dispositivi.Nata da un’idea straordinaria, il successosarebbe stato principalmente nelle sceltee nelle strategie di chi la governava.

È con l’acquisizione da parte dell’at-tuale Presidente, Domenico Petrone,che cambia la storia di Viasat?È sicuramente questo il passaggio chiave. Inpoco tempo l’Azienda era così diventata lea-der di mercato, ma con una struttura internadeficitaria e i conti in rosso. Nel 2002 il pas-saggio a Domenico Petrone che, in pocotempo, la risana e, grazie al suo coraggio,alle idee e la passione, condivise con il suostaff, ne fa un raro caso di eccellenza “madein Italy”. Fino a diventare quella di oggi: pro-tagonista di una “rivoluzione” al fianco deicittadini-consumatori che richiedono più si-curezza per sé e per le proprie famiglie epiù risparmio sulle tariffe assicurative; delle

LA FORZAdel Made in ItalyIntervista con Valerio Gridelli, Amm. Delegato VIASAT S.p.A.

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Guida alla Sicurezza 2017 #Viasat30Anni | 21

assicurazioni che ricercano nuove formuleper ridurre i rischi e ridurre le numerosefrodi; delle imprese che richiedono mag-giore efficienza e sicurezza per le loro flotte.Ed è al fianco delle istituzioni che sonosempre più sensibili e partecipi alla diffu-sione delle tecnologie basate sulla localiz-zazione satellitare consapevoli dei beneficisociali che esse comportano.

Dallo scorso anno è AmministratoreDelegato di Viasat. Tanta responsa-bilità e quali obiettivi?La responsabilità di guidare un’Aziendache da così tanti anni influenza lo svi-luppo della Telematica Satellitare nel no-stro Paese è tanta, ma la sfida èaltrettanto affascinante. L’obiettivo mio edi tutta la squadra è quello di rafforzarequesta leadership sul mercato italiano,attraverso l'ampliamento dell'offertacommerciale con il lancio di nuovi, inno-vativi ed esclusivi prodotti e servizi.Stiamo, inoltre, rafforzando l'importantemarket share nel mercato BtB, già soli-damente presidiato come l'Insurance eil Fleet, che esprime ancora notevoli po-tenzialità di sviluppo. E un forte impulsosarà impresso al business Consumer,storicamente elemento di forza di Viasat.Particolare attenzione, infine, stiamo pre-stando alla penetrazione di nuovi mer-cati e al ricorso a nuovi canali didistribuzione.

Viasat, il Gruppo, la squadra. È l’in-sieme che fa la forza?Facciamo parte di un grande Gruppo ita-liano, Viasat Group appunto, che si sta ra-pidamente internazionalizzando, portandola telematica nel mondo. Tutto questo èreso possibile anche perché ogni singolastruttura, dal marketing alla logistica, dallaprogettazione alla produzione, dalla comu-nicazione alle vendite, dalla gestione delpersonale all’area di sviluppo dei servizi, haimparato a mettersi in discussione per mi-gliorarsi continuamente, senza adagiarsisugli allori. Noi di Viasat non facciamo altroche ripetere questo “modello vincente”: fi-gure di talento, dotate di conoscenze spe-cifiche, in un’ottica di crescita dinamica. Tuttinoi abbiamo chiaro impresso nella mentequal è la strada da percorrere e quantisforzi, impegno e dedizione dobbiamomettere in campo per continuare ad otte-nere straordinari risultati.

Viasat è un brand riconosciuto da tuttie i suoi prodotti rappresentano l’evo-luzione della telematica satellitare inItalia. Cosa può dirci a tal proposito?Viasat è come dire Jeep quando si indicaun fuoristrada o Ferrari nel momento incui si cerca il paragone più di impatto peruna supercar. Viasat, insomma, è uno deitermini “icona” che ruotano intorno al pia-neta automobile. E i suoi prodotti rappre-sentano, in ogni momento storico, ilmeglio della tecnologia disponibile. Dal2008 abbiamo concentrato nella control-lata Vem Solutions tutte le competenze edexpertise del Gruppo nel campo della pro-gettazione hardware e software di dispo-sitivi satellitari e dello sviluppo di strumentie applicazioni software per le CentraliOperative o per progetti speciali realizzatiper conto terzi. L’azienda investe oggi oltre2 milioni di euro l’anno in innovazione.Questo ci ha portato ad essere un raroesempio di Gruppo tecnologico capace diprogettare, produrre e commercializzareprodotti e servizi sui mercati di riferimento:Telematica Insurance, Car Maker, Fleet Ma-nagement, Sicurezza Automotive e Do-motica, con la produzione di massa dinuovi sistemi e soluzioni con applicazionidi Tecnologie Telematiche Satellitari.

Come vede i prossimi anni di Viasat?Quali saranno le sfide?Nei prossimi anni la sfida saranno gli“analytics”, ovvero i sistemi e i processidi analisi dei dati basate su tecnologie te-lematiche. Grazie ai Big Data e all’“Inter-net of things”, gli automobilisti, lecompagnie assicurative, le aziende di tra-sporto e la Pubblica Amministrazione po-tranno contare su nuove soluzioni eservizi personalizzati, in grado di pre-miare gli stili di guida virtuosi, migliorarel'efficienza del processo di gestione deirisarcimenti assicurativi, ottimizzare la lo-gistica dei mezzi e delle merci, prevenirei rischi d'incidente per scarsa manuten-zione dei veicoli o connessi alle cattiveabitudini di guida. Tutti questi dati pos-sono essere elaborati in informazioni,quindi pesati e valorizzati allo scopo ditrasformarli in conoscenza per compren-dere i mutamenti in atto e, di conse-guenza, per farsi trovare pronti e allineaticon l’evoluzione del mercato. L’Italia saràprotagonista di questo cambiamentoepocale? Ci auguriamo di sì. Ma la cer-tezza è che Viasat si farà trovare pronta esempre più impegnata a diffondere leproprie tecnologie e servizi nel segno delMade in Italy vincente!

“Un sogno resta un sogno,finché non decidi di realizzarlo”

Ilnostro è un sogno che continua a realizzarsi. La storia di Viasat è quia testimoniarlo. Stiamo investendo in nuove tecnologie e nelle risorseumane, perché l'evoluzione tecnologica è sempre più veloce della ca-

pacità delle persone di adattarsi ad essa.Siamo fermamente convinti che la differenza nella competizione globalesia fatta, oltre che dalla capacità di innovare, soprattutto dalle persone ca-paci di costruire insieme il successo delle grandi aziende. E noi stiamo la-vorando in tal senso. Vogliamo valorizzare al meglio tutte le nostreeccellenze professionali interne al fine di affrontare con determinazione letante sfide che ancora ci attendono per far entrare il Gruppo Viasat nel-l'Olimpo degli operatori a livello planetario. Tutto questo, grazie anche alprezioso contributo diretto che ciascuna delle nostre consociate estere dànei propri Paesi che rappresentano globalmente i mercati più interessantie di maggior diffusione e utilizzo di queste tecnologie.

Domenico Petrone

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22 | #Viasat30Anni Guida alla Sicurezza 2017

Sui giornali comparvero molti articolisull’acquisto. Ecco alcuni titoli: LaStampa: «Viasat punta a raddop-piare i propri clienti da centomila a

duecentomila»; Il Sole 24 Ore: «Storia disuccesso. Elem, da un garage all’Europa»;Italia Oggi: «Exefin compra Viasat»; La Re-pubblica: «Viasat apre a Venaria la secondacentrale operativa»; Torino Cronaca: «Da ungarage alla conquista dell’Europa»; Quat-troruote: «Viasat, il grande fratello della Ti-burtina»; Il Giornale: «La Venaria Valleypartorisce un piano per la sicurezza glo-bale». Tra gli articoli che meglio individuanola mia euforia e il mio orgoglio di quel pe-riodo, cito sopra tutti l’articolo dal titolo «Ilprogetto evolutivo del Gruppo Elem-Viasat»scritto personalmente dal Direttore di To-rino Cronaca Beppe Fossati. Eccolo:«Quando Domenico Petrone mi confidòche stava acquisendo Viasat, ripensai ad unpomeriggio di qualche anno prima, ad unapasseggiata nel centro di Torino con tuttele vetrine illuminate e cariche di tentazioninatalizie. Lui parlava e parlava dei suoi pro-getti, disegnava uno scenario di aziende ingrado di progettare un sistema satellitare diprotezione delle auto e delle case, di un in-treccio di segnali e di input elettronici chemi confuse. Onestamente pensai che ilmio amico era un gran sognatore. Ricordo

che gli dissi: “Perché non scrivi un libro?”.Lui il libro non lo scrisse ma, giuro, me loraccontò per filo e per segno. E non era unlibro di fantascienza. Oggi il progetto cheaveva nella testa in quella passeggiata è di-ventato una realtà. Una realtà che si chiamaViasat ma non solo; che si chiama GruppoElem che vuol dire progettazione e produ-zione di elettronica high tech, ma non solo;che si chiama Venaria Valley, intesa comepolo di eccellenza dell’industria elettronicaalle porte di Torino. E potrei ancora ag-giungere: ma non solo.Diceva Henry Ford che per crescere, pernon doversi sostenere i pantaloni con unacordicella, occorre pensare in grande. Eb-bene, il mio amico Petrone ha pensato ingrande. Con l’acquisizione del colosso Via-sat, che ha curato come un medico pa-ziente dai suoi acciacchi che gli venivanoda un’infanzia industriale difficile seppurvissuta all’ombra di grandi gruppi indu-striali, vicino al vero traguardo europeo. Ilpasso che si sta compiendo in questigiorni con l’apertura della seconda centraleoperativa Viasat a Venaria, ad un passo ap-pena dagli stabilimenti dove si progettanoe si realizzano i terminali, è molto signifi-cativo. Perché raddoppia le potenzialità in-vece di restringerle, perché allarga gliscenari territoriali invece di contrarli, per-

ché è destinato – e lo sta facendo – acreare occupazione.In questo nostro Paese siamo abituati datempo agli industriali che acquistano leaziende con il fine di ristrutturarle. E tuttisappiamo come: si tagliano i posti di lavoro,si valorizzano le aree e, dove prima sorgevauna fonte di produzione e dunque di be-nessere, nell’arco di qualche anno spuntauna delle tante operazioni speculative. Do-menico Petrone ha il vizio dell’impresa e ilgusto della sfida. Non taglia, razionalizzacerto, ma per crescere. Lo prova la secondacentrale operativa che nulla toglie alla sedestorica di Roma, semmai la rafforza, lo pro-veranno la nuova realtà che dovrà sorgerenel Mezzogiorno d’Italia ed altri accordi che,via via, verranno realizzati in Europa.Viasat non è più un bambino intelligentema gracile, è diventato un adulto forte ecapace di assolvere ai propri compiti. E staandando a scuola di tecnologia per diven-tare ancora più forte con il suo zaino di tec-nologia pieno di informazioni satellitari chelo hanno trasformato in un vero sistematelematico e di tante altre cose ancora,come quella, fondamentale per garantirepiù sicurezza e più protezione, o di postinoelettronico visto che può farci arrivare inauto anche messaggi, posta elettronica, in-formazioni sul traffico.Davvero un bel libro, caro Petrone. Adessonon mi resta che aspettare un’altra pas-seggiata natalizia. Per sognare ancora in-sieme a te. Beppe Fossati».

IL PROGETTO EVOLUTIVO DEL GRUPPO ELEM-VIASATDal libro di Domenico Petrone “Tutto Inizia dai Sogni”

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Guida alla Sicurezza 2017 #IoTprevention | 23

A cura di VIASAT GROUP

“Guida Sicuro” è un programma di educazione pensato permigliorare il livello di protezione dei driver al volante. L’obiet-tivo è fornire agli automobilisti, in tempo reale, informazioni

preventive sulla rischiosità delle varie direttrici stradali. Diversi ifattori presi in esame: traffico, limiti di velocità, condizioni am-bientali e metereologiche, strade pericolose (red point) e trattead alto rischio incidenti (black point Ania/Viasat).

Ogni persona ha nell’affrontare la strada un diverso atteggiamentorispetto al rischio. Nei giovani questo si traduce in trasgressionefino alle estreme conseguenze. Le nuove tecnologie telematiche(le Scatole Nere) possono già oggi fornire un supporto alla rileva-zione diretta di comportamenti di guida che potenzialmente po-trebbero essere pericolosi per la propria incolumità o per quellaaltrui, consentendo un intervento pre-ventivo in grado di evitare un potenzialeincidente.Ecco allora che il Progetto “Guida Si-curo”, promosso da Fondazione ANIA, incollaborazione con Viasat, si propone disperimentare una soluzione in grado difornire in tempo reale informazioni pre-ventive agli automobilisti sulla rischiositàdelle diverse direttrici stradali, in fun-zione di una serie di fattori come traffico,limiti di velocità, condizioni ambientali emetereologiche, strade pericolose (RedPoint) e tratte ad alto rischio incidenti(BlackPoint ANIA/Viasat). Si intende cosìcontribuire a creare una nuova generazione di conducenti, pru-denti e responsabili, consapevoli di come il proprio stile di guidapossa determinare una minore incidentalità sulle strade, con con-seguente risparmio per la collettività e per se stessi. Guidatori si-curi e tutelati, consapevoli di come le innovazioni tecnologietelematiche di bordo possano aiutare a proteggerci durante laguida.In parallelo è condotto un lavoro di correlazione tra profili psicolo-gici dei guidatori e stili di guida registrati dai sistemi Viasat, instal-lati a bordo delle auto partecipanti alla sperimentazione, realizzato

in collaborazione con la Facoltà di Psicologia dell'Università La Sa-pienza. Ciò consentirà di valutare come gli atteggiamenti nei con-fronti delle norme stradali, le caratteristiche emotive come ansia erabbia, la bassa percezione del rischio, aspetti di personalità e altro,possano predire realmente comportamenti di rischio.Per la realizzazione di questa sperimentazione, la Fondazione ANIAmette a disposizione dei partecipanti, gratuitamente per tre anni,i sistemi Viasat sosCall 2.2, con l’obiettivo di fare prevenzione e diaccostare la valutazione di profili psicologico/comportamentali congli atteggiamenti di guida registrati direttamente durante l'uso delveicolo.

Umberto Guidoni, Segretario Generale della FondazioneANIA. “Questo progetto rappresenta la perfetta sintesi tra tradi-zione e innovazione, tra tecnologia e comportamento umano.Ogni persona ha, nell’affrontare la strada, un diverso atteggia-mento rispetto al rischio, dato non solo dall’ambiente socio cul-

turale in cui vive, ma anche dal proprioprofilo psicologico. In questa percorso,Fondazione Ania vuole mostrare comesia possibile usare la tecnologia per fareprevenzione e per educare chi per indoleo età tende a considerare la guida comeuna forma di trasgressione che non pre-senta mai il conto”.

Domenico Petrone, Presidente diViasat Group. “Si tratta dell'evoluzionedel Viasat sosCall 1.0, nato nel 2008, eche consentiva al Cliente di essere soc-corso in modo immediato su sua chia-mata, o in automatico in caso diincidente, diminuendo sensibilmente i

tempi di allerta dei soccorsi e quindi dell’efficacia degli stessi. OrasosCall 2.2 fa un passo avanti ulteriore, fornendo in tempo realee in modo predittivo delle informazioni visive, attraverso segnaliluminosi ed audio circa il livello di rischio a cui si è esposti. Mal’obiettivo di oggi è mettere a fattore comune non tanto il dispo-sitivo telematico fine a se stesso, ma i servizi a valore aggiuntoche si possono offrire in termini di sicurezza attiva (allarmi auto-matici in caso di crash o furto) e di informazioni predittive per ri-durre il rischio d’incidenti in un’ottica di prevenzione e protezionea 360 gradi”.

“Le nuove tecnologie telematichesatellitari Viasat possono già oggifornire un supporto alla rilevazionediretta di comportamenti di guidache potenzialmente potrebberoessere pericolosi. sosCall 2.2 è il

nuovo Sistema Satellitaremultifunzione esperto per sicurezzapersonale, emergenza in caso

d’incidente o pericolo”

Guida Sicuro con sosCall 2.2:prevenire è meglio che rischiare

10 anni di evoluzione: dal primo prototipo al nuovo sosCall 2.2

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24 | #IoTprevention Guida alla Sicurezza 2017

A cura della COMMISSIONE EUROPEA

Il31 marzo 2018 segnerà un importante passo avanti per lasicurezza delle persone che si mettono in viaggio sullestrade. Sarà infatti questa la data dalla quale tutte le auto dinuova immatricolazione avranno il dovere di essere dotate

di un sistema automatico di chiamata di emergenza, l’eCall ap-punto, con il quale segnalare un sinistro in modo automatico senzaattendere che debba essere l’utente ad occuparsene. La logica èmolto semplice: poter intervenire rapidamente anche quando, acausa di un incidente, l’automobilista subisce un danno o un im-pedimento tale da non poter chiamare i soccorsi. E secondo lestime l’eCall può ridurre i tempi di intervento fino al 50%.

eCall, la chiamata è automatica. LaCommissione Europea ha lavorato alungo sullo studio e l’implementazionedell’idea. Il sogno di arrivare all’eCall è ini-ziato nel 1999 con la proposta di Luc Tyt-gat, ma nel 2007 erano ancora molti idubbi in proposito e le carte hanno con-tinuato per lungo tempo ad essere rim-balzate tra gli uffici della Commissione.Una nuova sensibilità sulla questione ha

preso corpo a partire dal 2011.Nello stesso anno il monito-raggio della situazione ha sti-mato come 28 mila personefossero morte e 1,5 milioni fe-rite sulle strade europee neigiro di solo 12 mesi. La matu-rata consapevolezza sul fattoche la tecnologia avrebbe po-tuto fornire una risposta im-portante al problema, ha fattoil resto.Sono 26mila i decessi sullestrade europee. In tutti questicasi ha fatto la differenza latempestività dell’intervento:tardare i soccorsi anche solopochi minuti può voler direnon salvare la vita ad una per-sona. eCall è una risposta disistema a quel che gli individuinon possono, o non sono in

grado di fare, in certe situazioni: una immediatachiamata al 112, fornendo tutti i dati utili per con-sentire una rapidissima comprensione di gravità eposizione dell’incidente, nonché l’ora dell’impattoe il tipo di carburante utilizzato (informazione fon-damentale per comprendere anche i rischi di unpossibile incendio). Il veicolo, semplicemente,deve essere in grado di effettuare una chiamataautomatica di soccorso nel caso in cui alcuni para-metri dell’auto siano tali da delineare l’avvenuto in-cidente.Inizia così una procedura protocollare che, nel girodi pochi secondi, può far partire un’ambulanza at-trezzata nella direzione del luogo del sinistro. L’as-

senza di un dialogo diretto tra incidentati e soccorritori eliminainoltre la barriera linguistica, garantendo pertanto piena efficaciadel sistema anche oltre i confini nazionali.Privacy garantita. Nessuno potrà accedere ai dati salvati dal di-spositivo eCall, se non i servizi di assistenza e soccorso dopo uneventuale impatto. Soltanto quando la chiamata parte in automa-tico, infatti, viene abilitato l’invio delle informazioni, mentre nes-sun altro dato, in nessun altro momento, può essere estrapolato.I movimenti dell’auto sul territorio non sono dunque tracciati, négli operatori mobili hanno la possibilità di carpire informazioni no-nostante il servizio di chiamata offerto. eCall è dunque una sortadi realtà silente che si attiva soltanto in caso di bisogno: in assenzadi incidenti il dispositivo non comunica alcuna informazione e la

piena segretezza delle attività dell’utenteè garantita dalla Commissione Europea.I lavori della Commissione Europea sulprogetto sono stati lunghi ed estrema-mente particolareggiati, ma finalmentel’obbligo scatterà nel mese di marzo del2018 per auto e furgoni leggeri. L’obiet-tivo è quello di arrivare nel giro di pocotempo alla riduzione del 10% dei de-cessi su strada dovuti al semplice ritardodei soccorsi, per arrivare fino a 2500 vitesalvate nel giro di un solo anno.

“La chiamata, in caso di crash,parte in modo indipendente,inviando il posizionamento delmezzo e l’analisi della gravità

dell’urto: nel giro di pochi secondipartono i soccorsi”

eCall 2018,l’SOS in autosarà automatico

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Guida alla Sicurezza 2017 #IoTprevention | 25

Ilnumero degli incidenti stradali non diminuisce più. L’obiettivoeuropeo era quello di un dimezzamento delle vittime entroil 2020, ma il positivo trend intrapreso negli anni passati hasubito un improvviso arresto che deve far riflettere. La situa-

zione si presenta difficile non solo in Italia ma anche in diversi Statidell’Ue, le cui strade comunque restano le più sicure al mondo.

A cura di ACI/ISTAT

Incidenti stradali in Italia. Per la prima volta dal 2001 tornanoa crescere in Italia le vittime di incidenti stradali: in totale, nel 2015in Italia, si sono verificati 174.539 incidenti con lesioni a persone(478 in media ogni giorno), che hanno provocato 246.920 feriti(+6,4%) e 3.428 morti (+,4%) a fronte di una flessione dell'1,4%degli incidenti. A pesare sul dato italiano hanno contribuito gli au-menti di mortalità registrati su autostrade e raccordi (+6,3%) estrade extraurbane (+2,0%) in lieve diminuzione, invece, la mor-talità su strade urbane (-0,2%). Fanno eccezione i grandi Comuni,per i quali, nel complesso, il numero di morti nell'abitato aumentadell'8,6%.L'aumento delle vittime di incidenti stradali registrato nel 2015 hariguardato in particolar modo i motociclisti (773, +9,8%) e i pe-doni (602, +4,1%). Risultano in calo gli automobilisti deceduti(1.468, -1,5% ) così come i ciclomotoristi (105, -6,3%) e i cicli-sti (251, -8,1%). Per quanto riguarda l'età e il genere delle vittime,per gli uomini la classe di età con il maggior numero di decessi èquella tra i 20 e i 24 anni (238), mentre per le donne si sono re-gistrati due picchi nella distribuzione delle vittime: il primo tra i 20e i 24 anni (46 decessi), il secondo tra i 70 e gli 84 anni (188 vit-time). Tra i comportamenti errati più frequenti, sono da segnalarela guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispettodella distanza di sicurezza (nel complesso il 38,9% dei casi). Leviolazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano, infatti,l'eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza el'uso di telefono cellulare alla guida.Tornano a migliorare gli indicatori della sicurezza stradale in Italia,invece, se si prende in esame la stima sui dati preliminari 2016 cheevidenzia un calo dello 0,8% degli incidenti con lesioni a personenel primo semestre rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso,a cui si affiancano il -4,7% delle vittime e il -0,5% dei feriti. Finoal 30 giugno si sono contati in totale 83.549 incidenti con 1.466morti e 118.349 feriti.In autostrada si registra il calo più consistente delle vittime (-15%),mentre strade urbane ed extraurbane mostrano miglioramenticompresi tra il 2 e il 5%. Uso del cellulare ed eccesso di velocitài “vizi” più ricorrenti al volante.

In Europa 26 mila morti l’anno. Nell’Ue se ne sono contati26mila nel 2015, per una media di 51 morti per milione di abi-tanti. Un dato analogo a quello del 2014, anche se in aumento diun punto in termini percentuali. Si muore soprattutto in città (55%delle vittime totali), dove si verifica il grosso degli incidenti (67%

del totale). Perdono la vita troppi giovani e giovanissimi: un quintodelle vittime (16%) su strada nel 2015 è rappresentato da 4.160persone di età compresa tra gli 0 e i 24 anni. Sono soprattutto pe-doni (39%) e conducenti di mezzi a due ruote (31%) le catego-rie più vulnerabili sulle strade europee. Tutto questo – trariparazione dei danni, cure mediche, riabilitazione – si traduce inun costo sociale stimato di almeno 100 miliardi di euro. Detto inaltri termini, è come se l’Europa nel 2015 avesse speso quasi tuttoil suo bilancio (162,2 miliardi di euro) per rispondere a questaemergenza. Con un tasso di mortalità stradale pari a 56 personeper milione di abitanti, l'Italia si colloca al 14° posto nell'Ue, dietroa Regno Unito, Spagna, Germania e Francia.Le strade europee restano, comunque, le più sicure al mondo. Iltasso di 51 vittime per milione di abitanti della Ue è ben al di sottodi quello degli Stati Uniti (106) e ancor più di quello mondiale (174).

Incidenti stradali:obiettivi UE 2020a rischio?

Incidenti stradali in Italia nel 2015

NUMERO DI FERITI E VITTIME DELLA STRADA373.286

304.720

246.920

7.096

4.114

3.428

2.909 2.0572.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

100.000

150.000

200.000

250.000

300.000

350.000

400.000

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

FERITI

VITTIME(morti entroil 30° giorno)

TARGET 2020 DI RIDUZIONE DELLE VITTIME

Fonte: ETSC (European Transport Safety Council) Annual PIN Report. Anno 2016

Vittime per milione di abitanti nei Paesi Ue28COSÌ IN EUROPA

MaltaSvezia

Regno UnitoDanimarca

IrlandaSpagna

Paesi BassiGermaniaFinlandia

SlovacchiaEstoniaFranciaAustria

ItaliaSlovenia

PortogalloLussemburgo

UngheriaBelgioCipro

Repubblica CecaGrecia

PoloniaLituaniaCroazia

LettoniaRomaniaBulgaria

42,847,550,551,053,855,356,458,260,463,965,767,167,370,074,577,380,482,494,795,398,3

25,626,628,631,535,936,336,7

UE28 52,0

Media giornaliera

Variazioni %sul 2014

INCIDENTI

174.539

478

-1,4

VITTIME

3.428

9

+1,4

FERITI GRAVI

15.901

44

+6,4

FERITI TOTALI

246.920

676

-1,7

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26 | #IoTprevention Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Roberto SgallaDirettore Centrale di tutte le SpecialitàPOLIZIA DI STATO

L’anello debole della sicurezzastradale, ormai è da tempocosa nota, è l’uomo. Non è uncaso se le cause principali degli

incidenti sulle strade siano da ricolle-garsi direttamente ai comportamenti:eccesso di velocità, distrazione, man-cato uso delle cinture di sicurezza eguida in stato di ebbrezza. Per talimancanze, però, la tecnologia ha al-cune soluzioni già pronte, destinate adun utilizzo di massa per trasformarel’abitacolo non soltanto in un involu-cro sicuro, ma anche in un elementoproattivo e integrato all’interno di unsistema di mobilità intelligente.

Si sono esauriti gli effetti delle politiche di contrasto al-l’incidentalità stradale, messe in campo nell’ultimo de-cennio, e c’è necessità di nuove iniziative?Le strategie di contrasto si evolvono continuamente sulla base delmonitoraggio dei comportamenti ritenuti più a rischio e prevedonoazioni che coinvolgono diversi aspetti: incremento dei controlli, re-pressione con assoluta severità delle violazioni alle norme di com-portamento del C.d.S., “operazioni adalto impatto” su tutto il territorio nazio-nale dirette a colpire i comportamentiscorretti alla guida più diffusi e più pe-ricolosi, campagne di prevenzione sullasicurezza stradale. Le condotte con ele-vato disvalore sociale sono costante-mente oggetto di particolareattenzione: a questo riguardo la leggenr. 41 del 24 marzo 2016 sull’omicidio stradale ha consentito diincidere su comportamenti alla guida estremamente pericolosi.Altro settore in cui l’evoluzione delle strategie di contrasto si è ri-velata particolarmente efficace è quello della guida in stato di al-terazione psicofisica dovuta all’assunzione di sostanze stupefacentied alcoliche. Particolarmente allarmante, infine, è il fenomeno del-l’utilizzo, quando si è alla guida, della tecnologia e dei cellulari, cheha comportato una rinnovata attenzione sotto il profilo sia pre-ventivo che repressivo.

Sicurezza stradale fa rima con tecnologia. L’eCall 2018 è unbel traguardo in tal senso?Dispositivi eCall per la chiamata automatica d'emergenza, in grado

di allertare automaticamente i servizi di soccorso in caso d’inci-dente stradale, dovranno essere installati su tutti i nuovi modelli diauto e furgoni leggeri immessi sul mercato dopo il 31 marzo 2018.L’iniziativa è certamente molto importante per raggiungere livellidi sicurezza sempre più elevati e consentirà alle Forze di Polizia diintervenire in modo più efficace e tempestivo sul luogo di un sini-stro stradale. La sfida che ci attende è proprio la gestione di que-

sti allarmi. Infatti, a seguito delladecisione n. 585/2014/UE del Parla-mento europeo e del Consiglio con-cernente la diffusione del servizio eCallin tutto il territorio dell'Unione europea,gli Stati membri dovranno predisporrel'infrastruttura dei centri di raccolta dellechiamate di emergenza (PSAP), ne-cessaria per gestire le chiamate.

In Italia solo una piccola percentuale di automobilisti sultotale, comprende gli effetti positivi della Scatola Nera.Qual è il problema?La Scatola Nera è uno strumento utile anche in relazione all’attivitàdella Polizia Stradale, poiché agevola la ricostruzione della dina-mica del sinistro, costituendo inoltre un deterrente anche in rela-zione al fenomeno delle frodi assicurative dovute alla falsaricostruzione degli incidenti, ancora endemico in Italia.Per la loro diffusione è necessario tuttavia superare una certa dif-fidenza che attualmente si riscontra nell’utilizzo di tali dispositivi,favorendo ulteriori benefici economici per gli utilizzatori in tema diRC Auto.

“Per superare una certa diffidenzanell’utilizzo delle Scatole Nere è

necessario prevedere ulteriori beneficieconomici a favore degli automobilisti

in tema RC Auto”

L’auto intelligentenon è più un’opzione

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Il futuro appartiene alle auto connesse e autonome. Eforse ce ne è un gran bisogno...L’impiego di nuove tecnologie in auto è un fattore estremamenterilevante ai fini della riduzione del numero degli incidenti stradali.Questo costituisce un settore strategico anche per l’Unione Euro-pea che, già dal 2008, ha avviato un piano d'azione per la diffu-sione di sistemi di trasporto intelligenti (ITS) nel settore deltrasporto stradale. Questo piano potrà consentire la diffusione suiveicoli di applicazioni avanzate destinate ai diversi utenti che per-mettono di essere meglio informati e di utilizzare in modo più si-curo le reti dei trasporti. Tra questi sistemi, già presenti su moto edauto di più recente costruzione, appare auspicabile la rapida dif-fusione di dispositivi di adeguamento automatico della velocità, diapparecchiature per mantenere la corsia di marcia e per la segna-lazione di imminente collisione o per individuare ostacoli presentisulla strada in condizioni di ridotta visibilità. L’intervento automatico

di tali sistemi può aiutare a correggere e bilanciare la sempre cre-scente distrazione degli utenti della strada.

Ok la tecnologia, ma quando si guida le mani ben saldesul volante e gli occhi fissi sulla strada. Giusto?Certamente. Ma purtroppo sono qui a denunciare l’allarmante feno-meno dell’utilizzo dello smartphone e dei cellulari. La presenza di molteapplicazioni facilmente accessibili, anche con l’uso di una sola mano,sta ampliando notevolmente i fattori di rischio di sinistri stradali percondotte di guida incerte, non lineari, rallentate o per manovre im-provvise e non presegnalate. Per il conducente di un veicolo è impor-tante capire che non è possibile fare due cose contemporaneamentequando una di queste è guidare. Sono diversi gli studi che hanno esa-minato gli effetti dell’utilizzo del cellulare durante la guida. Ciò che èemerso è che il rischio di incidente, per chi utilizza tale dispositivo du-rante la guida, è fino a 4 volte superiore rispetto a chi non ne fa uso.

Guida alla Sicurezza 2017 #IoTprevention | 27

Tempi duri per i “topi d'auto”: i furti sono in continuo calo eanche gli ultimi numeri confermano il trend virtuoso. In Ita-lia nel 2016 sono state rubate 108.090 auto (compresi au-

tofurgoni e fuoristrada) pari ad una diminuzione del 5,28%rispetto all'anno 2015 (114.121) che registrava già un importantecalo rispetto al 2014 del 5,29%. E le stesse (buone) notizie arri-vano anche considerando qualsiasi cosa abbia ruote e motore(autovetture, automezzi, moto e scooter) perché nel 2016 in to-tale sono spariti 155.494 veicoli con un costante ma significativodecremento (del 6,58%) rispetto al 2015 quando sparirono nelnulla 166.444 mezzi.I dati pubblicati dalla Polizia di Stato insomma parlano chiaro: il fe-nomeno dei furti è in discesa netta. Ma non cambia la classificaregionale visto che la Campania continua a detenere lo scettrocon 23.000 furti di autoveicoli e una percentuale di recupero del33%. Secondo posto anche quest'anno per il Lazio con 17.630sottrazioni ed una percentuale di rinvenimenti pari al 32%. Terzoposto alla Puglia con 16.226 furti ed una percentuale di rinveni-menti pari a 46%. Le regioni più virtuose sono: la Valle d'Aostacon 53 furti, il Trentino con 210 e l'Umbria con 386. Il Piemonteregistra un incremento del fenomeno dei furti di autoveicoli del6.82% rispetto all'anno precedente. Al contrario l'Emilia Roma-gna e la Sicilia evidenziano rispettivamente un decremento delfenomeno rispetto all' anno precedente dell'11,69 % la prima, edel 9,22% la seconda.Interessante anche l'analisi della tipologia delle auto più rubate chesegue quella delle vendite e del parco circolante, quindi in vettaalla classifica ci sono Panda, 500 e Punto. Tra i fuoristrada, invece,sono Land Rover, Nissan e Toyota le più “gettonate” dai ladri.Se ne rubano di meno, questo dicono le statistiche, ma il veroproblema è che dei mezzi sottratti al legittimo proprietario se neritrovano una percentuale sempre molto bassa: solo il 44%.Come difendersi allora? La soluzione c’è ed è a portata di tutti: latecnologia satellitare. I dati statistici confermano l’efficacia dei di-spositivi Viasat, rilevando uno scostamento sensibile nei confrontidelle medie nazionali sia in termini assoluti che percentuali: minorrischio furti e maggior numero di veicoli recuperati (il 94,6% del

miglior dispositivo Viasat). Nel caso di allarme furto, poi, la Cen-trale Viasat attiva le Forze dell’Ordine in meno di 120 secondi, riu-scendo a recuperare il 70% delle auto nei primi 60 minuti.In alcuni casi, quando l’organizzazione criminale è particolarmentestrutturata e anche “forte economicamente”, condizione neces-saria per dotarsi di apparecchiature sofisticate in grado di contra-stare l’antifurto, diventa più complicato ostacolarle. Ci sono incircolazione sistemi Jammer, vietati dalla legge e utilizzati incampo militare, che disturbano il segnale GSM e GPS per impe-dire al dispositivo di trasmettere. In questo senso, le soluzioni sa-tellitari di casa Viasat sono particolarmente evolute e dotate dianti-Jammer. Utilizzano un sofisticato modulo GSM che riesce aintercettare il disturbo di segnale bloccando il veicolo, avvisandola Centrale Operativa e azionando il clacson.

FURTI AUTO IN CALO (-6.58%)I DISPOSITIVI VIASAT RECUPERANO PIÙ DEL DOPPIODEI MEZZI RISPETTO ALLE MEDIE NAZIONALI

Furti e Ritrovamenti Veicoli

Regioni Furti Ritrovamenti % Ritr.

Abruzzo 1.600 668 42Basilicata 459 128 28Calabria 3.574 2.083 58Campania 23.000 7.602 33Emilia Romagna 3.164 2.657 84Friuli Venezia Giulia 442 231 52Lazio 17.630 5.594 32Liguria 732 580 79Lombardia 14.032 6.469 46Marche 824 482 58Molise 417 75 18Piemonte 6.596 3.560 54Puglia 16.226 7.404 46Sardegna 1.331 714 54Sicilia 13.195 5.487 42Toscana 2.110 1.561 74Trentino-Alto Adige 210 162 77Umbria 386 309 80Valle d'Aosta 53 28 53Veneto 2.109 1.498 71TOT. Nazionale 108.090 47.292 44

Fonte: Polizia di Stato - Anno 2016

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28 | #IoTprevention Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Francesco MediciUOC Medicina d'Urgenza Pronto Soccorso Ospedale San CamilloForlanini (Roma) e Consigliere Nazionale ANAAO ASSOMED

Nel paziente traumatizzato è necessario agire rapidamenteed efficacemente in condizioni logistiche spesso difficili.Il fattore tempo, quindi, rappresenta una delle variabilipiù importanti per la riuscita di un soccorso: più tempe-

stivamente si interviene e prima si fa la diagnosi, prima si riesce atrattare correttamente il paziente. In questo senso la tecnologia,spesso, può fare la differenza tra la vita e la morte.

Quanto oggi l’incidentalità stradale rappresenta uno dei prin-cipali capitoli nell’attività medica e di emergenza-urgenza?In base alle stime del Ministerodelle Infrastrutture e dei Trasporti, ilcosto totale per gli incidenti stradalicon lesioni a persone è quantificatointorno ai 17,5 miliardi di euro nel2015, valore pressoché analogo aquello del 2014. Il sistema SI-NIACA-IDB (progetto CCM attuatodall’ISS) permette di stimare in circa1.013.700 l’anno i feriti in incidentestradale acceduti in pronto soccorso (56% maschi). Di questi il46,1% nei maschi e il 42,0% nelle femmine hanno tra 15 e 34anni d’età. La quota di ricovero ospedaliero sugli accessi in prontosoccorso è pari a circa il 7%; si stimano perciò circa 72.000 rico-veri all’anno per incidenti stradali in Italia.

In generale, il trauma grave è al quartoposto come causa di morte dopo patologiecardiovascolari, malattie infettive e tumori eproprio gli incidenti stradali sono tra le prin-cipali cause di trauma grave. Questo quadrorende evidente quanto quest’ultimi rappre-sentino uno dei principali capitoli nell’attivitàdelle strutture di Emergenza-Urgenza.

Non solo vittime, ma anche ricoveri,riabilitazioni, invalidità permanenti.Qual è l’impatto degli incidenti stradalisul costo sociale?Per valutare il costo sociale degli incidentistradali è necessario tener conto anche del-l’enorme peso delle invalidità: per ogni de-cesso dovuto a cause traumatiche, sonooltre 200 i casi di invalidità permanente. Ilfatto che i giovani siano tra i più colpiti ag-grava il “costo” di tali eventi, perché si trattadella fascia di popolazione con una mag-

giore aspettativa di vita produttiva e, da un punto di vista stretta-mente economico, l’impatto delle necessità assistenziali si estendesu un arco di molti anni. In ogni caso, solo con riferimento ai de-cessi, l’Organizzazione mondiale della sanità stima che nel nostroPaese gli oltre 3.300 morti per incidente stradale gravino sul no-stro Pil per l’1,8% del totale.

Quanto è importante la tempestività del soccorso medicoe di diagnosi, in termini di vite salvate o riduzione dell’en-tità del danno?È fondamentale un corretto e tempestivo approccio al pazientetraumatizzato già nelle prime fasi di intervento sanitario – fasepreospedaliera – per favorire la scomparsa dei tempi morti e legiuste scelte terapeutiche derivanti sempre da una diagnosticaestremamente corretta. In chirurgia d'urgenza, la "golden hour"(letteralmente l'ora d'oro) si riferisce al periodo di tempo che vada pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causatada un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che unpronto trattamento medico possa evitare la morte. Complicazioniquali lo shock si possono verificare se il paziente non è gestito inmodo appropriato e con rapidità.È ben noto che le possibilità di sopravvivenza di una vittima sianomaggiori se si ricevono cure adeguate entro un breve periodo ditempo da un grave trauma. Il trattamento efficace del trauma gravepoggia interamente sulla possibilità di fare “le cose giuste entro un

tempo giusto”, cioè agire in tempi ra-pidi ed in modo organizzato per cu-rare le conseguenze dirette deltrauma (l’effetto dell’impatto) ed ildanno secondario agli organi vitaliderivante soprattutto da ipossia edipovolemia.

Auto intelligenti capaci di atti-vare i soccorsi anche in auto-

matico, attraverso dispositivi telematici installati a bordo,in caso di crash. Quanto questo faciliterà il lavoro deglioperatori medici e sanitari?La tecnologia farà la differenza. Lo dimostra la riduzione della gra-vità dei traumi stradali successiva alla legge che ha imposto le cin-

“In caso di incidente la precocità deisoccorsi è decisiva, non soltanto per lasopravvivenza del ‘paziente’, ma ancheper la riduzione del danno fisico. In talsenso le auto intelligenti svolgono un

ruolo essenziale”

La prevenzionecomincia in auto

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L’immediatezza del soccorsopuò salvare molte viteA cura di Rita FormisanoDirettore dell’Unità di Riabilitazione Post-Coma dellaFONDAZIONE SANTA LUCIA IRCCS (Roma)

L’incidente stradale rappresenta la prima causa di morte e di-sabilità nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. Il costo socialeè enorme sia nel caso di traumi cranici, che di traumi della co-

lonna vertebrale con mielolesioni e quindi tetraplegie e paraple-gie. La riabilitazione dei traumi cranici gravi, soprattutto in presenzadi coma e disturbi prolungati della coscienza, come lo stato vege-tativo e lo stato di minima coscienza, richiede un percorso com-plesso e multidisciplinare in centri altamente specializzati, contempi molto lunghi e costi così elevati da essere solo parzialmentesostenuti dal Sistema Sanitario Nazionale. Il miglioramento delletecniche di rianimazione e di neurochirurgia ha anche aumentatonotevolmente il tasso di sopravvivenza con un parallelo incrementodi disabilità gravi e gravissime nei sopravvissuti. Le disabilità per-manenti più frequenti consistono in deficit cognitivo-comporta-mentali che determinano generalmente disabilità sociali non solo

della persona che ha subito untrauma cranico, ma dell’intero nu-cleo familiare.Il progresso delle tecniche d’in-tervento in Terapia Intensiva enella Neurochirurgia ha fatto sìche mentre 30 anni fa solo unterzo dei pazienti sopravvivevaalla fase acuta, oggi la quota èsalita ai due terzi. Sono personeche necessitano di riabilitazione

ad alta specialità. Parliamo di una riabilitazione multi-disciplinaredi elevata complessità, che comprende anche interventi specificidi riabilitazione robotica e terapia cognitivo-comportamentale conl’ausilio di tecniche computerizzate e laboratori specialistici.È dimostrato come la tempistica del soccorso sia fondamentalenon solo per ridurre il rischio di danno da ipo-ossigenazione ce-rebrale, ma anche per assicurare rapidità all’intervento neurochi-rurgico. Dunque, in caso d’incidente la precocità dei soccorsi èfondamentale, non soltanto per la sopravvivenza dell’incidentato,ma anche per il successo della sua riabilitazione. Le auto intelli-genti possono però contribuire anche, e forse soprattutto, alla pre-venzione del rischio stesso d’incidenti. Penso per esempio asistemi di allarme che allertano il conducente nel caso di stradapericolosa, di colpi di sonno o in situazioni che distraggono gra-vemente dalla guida, come l’uso del telefonino.

Guida alla Sicurezza 2017 #IoTprevention | 29

Incidenti stradali, morti e feriti per Regione

Regioni Incidenti Morti Feriti

Piemonte 11.134 246 16.278

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 283 7 408

Lombardia 32.774 478 45.203

Trentino-A.Adige 3.052 78 4.028

Veneto 13.867 315 19.156

Friuli-Venezia-Giulia 3.538 70 4.727

Liguria 8.415 89 10.633

Emilia Romagna 17.385 326 23.788

Toscana 15.863 247 20.957

Umbria 2.285 64 3.318

Marche 5.333 93 7.606

Lazio 20.227 370 28.117

Abruzzo 3.217 84 4.827

Molise 461 22 722

Campania 9.111 235 13.755

Puglia 9.524 232 15.646

Basilicata 936 43 1.562

Calabria 2.733 94 4.700

Sicilia 10.864 225 16.224

Sardegna 3.537 110 5.265

ITALIA 174.539 3.428 246.920

Fonte: ACI / ISTAT - anno 2015

ture di sicurezze ed il casco. Ma oggi specie negli incidenti gravi air-bags, barre laterali, abs, tecnologia dei pneumatici, utilizzo di mate-riali ignifughi ecc... fanno la differenza così come per i motociclisti igiacconi con rinforzi. E i dati stanno lia confermarlo. Ma un grosso aiutoper l’immediatezza del soccorso civiene dato già oggi anche dai dispo-sitivi satellitari installati sui mezzi,come la Scatola Nera. Dal 2018, conl’introduzione per legge del sistemae-Call, siamo sicuri si potrà migliorareulteriormente.

Organizzazione dei soccorsi e riabilitazione: quanti passiavanti sono stati fatti nel corso degli anni?L’organizzazione dei soccorsi negli ultimi anni non ha avuto grandimiglioramenti. Se oggi il sistema di urgenza e emergenza disponecertamente di personale più formato, poco altro è stato fatto. Pochele nuove assunzioni di personale che ci costringe ad avere un nu-mero esiguo di ambulanze con medico a bordo. Scarsi gli investi-menti sul parco macchine e sulla loro manutenzione, quasi nulla lainformatizzazione delle ambulanze con possibilità di invio/ricevimentotelematico di informazioni, esempio schermo con piantina dove lo-calizzare esattamente il luogo dell’incidente segnalato dai nuovi si-stemi satellitari. Viceversa tanto è stato fatto, grazie al progressoscientifico, nelle tecniche di riabilitazione. Oltre al capitolo degli artiartificiali che con i nuovi materiali stanno rivoluzionando le possibilitàdi recupero e reinserimento di tanti giovani ad una vita normale.

“L’introduzione di sistemi di allarmeautomatici sulle auto è fondamentale.

E i dispositivi satellitari di Viasat, in questosenso, rappresentano veri e propri prodotti

salva-vita”

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30 | #IoTprevention Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Corrado CapelliPresidente Confindustria ANCMA

Si dice che “L’amore per la moto riesce, quasi per magia,a liberare l’energia imprigionata nel cuore degli uomini, ea illuminare i sotterranei dell’anima.” Questo è certamentevero perché viaggiare in moto è un evento piacevole, sarà

per il senso di libertà che genera oltre che per la comodità in al-cuni ambiti. Ma è anche una modalità di trasporto pericolosa, ei dati sull’incidentalità stanno li a dimostrarlo. Ma la tecnologia, intale contesto ha già fatto molto per mettere in sicurezza il mo-tociclista, e molto ancora potrà fare.

Incidentalità stradale e moto. Quali sono gli ultimi dati di-sponibili?Il 2015 ha segnato un momento di svolta nell’incidentalità stra-dale, con un inversione di rotta nel numero degli incidenti e dellevittime, che – fino all’anno precedente – erano in costante calo. Idati relativi ai veicoli a due ruotesono in linea con questo trend,avendo fatto registrare un aumento- rispetto al 2014 - del 5% delle vit-time e dello 0,3% dei feriti. Il ritornoal segno più non pregiudica gli ot-timi risultati registrati negli anni pre-cedenti (nell’ultimo lustro le vittimesu veicoli a due ruote sono dimi-nuite del 23%, facendo registrare un trend ancora migliore rispettoa quello delle auto, che si sono “fermate” a – 15%), ma di certosi tratta di un campanello d’allarme che deve essere valutato conmolta attenzione.

Fattore umano, infrastrut-tura stradale, manutenzionenon adeguata. Insomma,quali sono le cause princi-pali degli incidenti?Il fattore umano è determi-nante per le moto come pertutti gli altri veicoli circolanti sustrada, anche in considera-zione del fatto che il ruolo delconducente - nel caso di motoe scooter, cioè veicoli caratte-rizzati da maggiore instabilità eminore protezione offerta aglioccupanti - è fondamentale,nel bene e nel male. Tuttavia,per le stesse ragioni, sulla si-curezza dei motociclisti pe-sano moltissimo anche altrifattori, primo tra tutti lo statodelle infrastrutture. L’ISTAT cidice che, nel 2015, la pre-senza di ostacoli accidentali o

fissi sulla strada ha provocato la morte di89 centauri e il ferimento di altri 1.709: il28% delle vittime provocate da questecause sono motociclisti. Per queste ra-gioni, ANCMA sta spingendo affinché nelcodice della strada vengano approvate

modifiche che tutelino gli utenti delle due ruote: dal riconosci-mento dello status di “utenti vulnerabili” alla messa in sicurezzadei guard rail. Purtroppo il disegno di legge che dovrebbe rifor-mare il codice stradale è fermo al Senato da ormai due anni eper ora sembra lasciare poche speranze che il processo di ri-forma veda la fine.

Il settore moto tra tecnologia e sicurezza. Quali sono letendenze in atto?Il ruolo del veicolo e della sua evoluzione tecnologica è spessosottovalutato nell’analisi dell’incidentalità stradale. Negli ultimianni invece, lo sforzo dei costruttori è andato nella direzione diprogettare veicoli che sappiano adattarsi alle capacità di guidadegli utilizzatori. In questo senso, l’elettronica ha giocato unaparte molto importante: dall’evoluzione dell’ABS (reso obbliga-torio dalla normativa comunitaria su tutti i modelli con cilindratasuperiore a 125cc.), alle sospensioni “intelligenti”, che si adat-tano alle caratteristiche della strada, dalla mappatura del mo-tore, che permette al conducente di adattare le prestazioni della

moto alle proprie capacità diguida, ai raffinati sistemi antisaltel-lamento della frizione ed anti-wheeling per l’uso in pista. Ilprincipio è che le moto del futuroprossimo avranno, di fianco al con-ducente in carne ed ossa, un pi-lota “virtuale”, che sarà in grado dicorreggere gli errori e frenare le in-

temperanze del primo. Raggiunta la maturità tecnologica, il pros-simo obiettivo sarà quello di favorire la diffusione di questidispositivi sul maggior numero possibile di modelli presenti sulmercato, a prezzi accessibili a tutti.

Occhio alla moto

“Il 2015 ha segnato una inversione ditendenza in ambito delle 2 ruote conun aumento delle vittime (+5%) e

dei feriti (+0,3%)”

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SlimBox di Viasat,la chiamata salvavitadebutta sulle 2 ruote

Nell'ambito del progetto "ANIA Campus", iniziativa chesi pone l'obiettivo di ridurre il rischio stradale per chiutilizza moto e scooter, migliorando le competenze

tecniche alla guida, Fondazione ANIA mette a disposizionegratuitamente per 3 anni in comodato d’uso 500 apparecchi“Scatola Nera” installati con funzioni di antifurto satellitare(Slimbox moto). SI tratta di una piccola centralina da instal-lare a bordo del motociclo, dotata di tecnologia GPS eGSM/GPRS, che funziona da localizzatore e, tramite la ViasatappS, da emergency call per ricevere qualunque tipo di soc-corso H24: medico, meccanico o delle Forze dell’Ordine qua-lora ci si sentisse minacciati. In caso di moto a terra, il sistemainvia un allarme automatico e geolocalizzato alla Centrale Operativa Viasat che si attiva per lʼassistenza, avendogià a disposizione i dati del chiamante e la sua posizione, fattori che garantiscono una maggiore tem-pestività degli interventi. In caso di furto del veicolo, il motociclista può contattare la CentraleOperativa Viasat che localizza la moto e attiva la rapidamente la Polizia per favorire il ri-trovamento della mezzo.Gli interessati, per aderire all’iniziativa, dovranno compilare l’apposito modulodi adesione e saranno poi contattati per predisporre l’installazione del si-stema telematico da parte di Viasat. Al termine del triennio gratuito di uti-lizzo, il cliente potrà decidere se disinstallare senza costi il sistema oppurecontinuare a utilizzare il dispositivo, instaurando un rapporto diretto Viasat.Lo scorso anno, il progetto "ANIA Campus" è stato portato in 16 città ita-liane (Genova, Torino, Milano, Treviso, Trieste, Bologna, Firenze, Te-ramo, Caserta, Bari, Potenza, Crotone, Vibo Valentia, Palermo,Napoli, Roma) e i partecipanti hanno usufruito di corsi di guidasicura con utilizzo di scooter elettrici.

Sistemi telematici che registrano moto a terra ed inviano isoccorsi in automatico. Si sta diffondendo la Scatola Neranon solo per le auto ma anche per le 2 ruote. Un ulteriorepasso avanti in nome della sicurezza?La guida interconnessa non potrà escludere, in futuro, i veicoli adue ruote. I costruttori europei di motocicli, rappresentati dal-l’ACEM, hanno recentemente sotto-scritto un protocollo d’intesa, in virtùdel quale si impegnano a promuoveree sviluppare applicazioni ITS per mi-gliorare la sicurezza degli utilizzatori.L’accordo prevede la messa in com-mercio di almeno un modello equi-paggiato con dispositivi ITS, nel casocome optional, entro il 2020. C’è poila ricaduta sul versante assicurativo:l’esistenza di sistemi telematici a bordodel veicolo dovrebbe consentire anche un risparmio sulle polizze.Secondo nostre stime, la Scatola Nera può portare risparmi del25% sul costo assicurativo, con punte di 200 euro per gli scootere 350 euro per le moto.

Quali le regole da ricordare sempre quando si viaggia su 2ruote?Innanzitutto che vedere non equivale ad essere visto: la mancatapercezione di moto e scooter è tra le principali cause di incidente.Le caratteristiche fisiche e dinamiche delle due ruote (piccole di-mensioni, elevata accelerazione), unite alla distrazione degli auto-

mobilisti, sono spesso causa di erratainterpretazione delle intenzioni delmotociclista, con conseguenze chepossono essere anche molto severe.È fondamentale prevedere i pericoli,prima ancora che si manifestino. Poic’è il tema della manutenzione delmezzo: il veicolo deve essere portatoin officina per tagliando e controlli conla stessa frequenza con la quale unapersona che non vuole avere pro-

blemi di salute va dal medico per un check-up. Ed infine non sipuò dimenticare nemmeno l’aspetto dell’abbigliamento protettivo:il casco è obbligatorio e l’utilità del paraschiena dovrebbe convin-cerci a vincere il fastidio di doverlo indossare.

“Le 2 ruote devono essere dotate didispositivi telematici in grado di aumentarela sicurezza del conducente, consentendoanche un forte risparmio sulla polizza”

Guida alla Sicurezza 2017 #IoTprevention | 31

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32 | #IoTprevention Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Nicodemo MaglioccaResponsabile Operation VIASAT S.p.A.

24ore al giorno, sette giorni su sette, Natale, Capo-danno, Ferragosto compresi. La Centrale Viasatnon abbandona mai il proprio Cliente: grazie allapropria tecnologia e alla professionalità degli ope-

ratori, gestisce quotidianamente furti, incidenti, richieste di soc-corso sanitario e meccanico o in caso di aggressione, inviandotempestivamente sul posto l’ambulanza, il carro attrezzi o le Forzedell’Ordine a seconda della necessità. Insomma, è il centro ne-vralgico di ogni servizio, un gioiello tutto made in Italy.

La Centrale Viasat è da sempre il cuore pulsante del-l’Azienda. Ma è la Sala Operativa quella che suscita mag-giore fascino. Perché?Perché è qui che si gioca la partita più im-portante. La Sala Operativa è, infatti, ilmotore, la forza, la fantasia e la bellezzadi quest’Azienda: ogni Cliente che ha bi-sogno di parlare con Viasat passa da qui.Programmi sofisticati e operatori alta-mente specializzati permettono il moni-toraggio dell’auto e dei suoi occupanti egarantiscono tempestività e professiona-lità in ogni tipo di intervento. Cuffia, mo-nitor, occhi puntati sullo schermo e un cervellone che elabora datialla velocità della luce: ed ecco che l’auto compare fra le strade cit-tadine, siano esse di una metropoli come Roma o Milano, che un

piccolo centro. E “racconta”cosa sta succedendo in quelpreciso istante. Bisognerà inter-venire con un medico e l’am-bulanza o contattare le Forzedell’Ordine? Magari inviare unCarro Attrezzi? Insomma, dallachiamata in Centrale, nel giro dipochi secondi il servizio vieneconfezionato e servito profes-sionalmente.

Una struttura che generaquanti e quali numeri?I servizi che Viasat offre ai suoiClienti sono numerosissimi el’azienda ha scelto di farlo cre-ando una struttura molto fortee qualificata in grado di ri-spondere alle diverse situa-zioni con cui i nostri operatorientrano in contatto ogni

giorno. Sono tanti i numeri da poter raccontare, significativi e incostante crescita. Nel 2016 abbiamo registrato quasi 2 milionidi interazioni tra i Clienti e i nostri 120 operatori distribuiti in 3sedi. Una di queste, quella di Torino, è stata recentemente inau-gurata e le innovative strutture permetteranno l'incrementodelle potenzialità tecnologiche ed operative dei servizi di si-curezza, protezione e assistenza per oltre un milione di clienti-utenti.Abbiamo aiutato oltre 16mila persone coinvolte in incidenti e ge-stito oltre 2mila furti d’auto. Un servizio offerto ventiquattro ore suventiquattro, sette giorni su sette; Natale, Pasqua, Capodanno eFerragosto compresi, mirato a fornire un servizio di assistenza qua-lificato e di valore aggiunto. Utilizzando esclusivamente, è semprebene ricordarlo, tecnologia “made in Viasat”. Insomma, pensiamo,progettiamo e sviluppiamo qui, a casa nostra. Siamo una magni-fica realtà tutta Italiana, con una visione proiettata al di fuori deinostri confini, che ci ha portato ad essere tra i primi 10 player almondo.

Tanta tecnologia che permette di aiutare le persone in dif-ficoltà che si attendono la risoluzione di un problema. Inquesto caso che ruolo gioca la tempestività dei soccorsi?Gioca un ruolo decisivo. Negli incidenti stradali si parla "goldenhour" per indicare il tempo entro il quale un soccorso efficace con-tribuisce alla sensibile riduzione delle morti evitabili, nonché degliesiti invalidanti. La risposta del sistema è considerata all'altezza se

l’ambulanza è presente sul luogo del-l’evento, entro 8 minuti dalla chiamatanell’area urbana ed entro 20 nell’area ex-traurbana, garantendo un intervento qua-lificato ed un trasporto protetto fino al piùvicino ospedale. Anche in caso di furtod’auto, la velocità è tutto e in caso di al-larme la Centrale attiva le Forze dell’Or-dine in meno di 120 secondi,garantendo un recupero quasi totale del

mezzo nei primi 60 minuti. Non ultimo, anche un guasto mecca-nico può generare pericolo ed essere d’intralcio alla corretta mo-bilità stradale e quindi l’intervento deve essere fatto rapidamente.

La sicurezzaè servita

“Nel 2016 abbiamo registrato 2milioni di contatti tra i nostri Clienti egli operatori, aiutato 16mila personecoinvolte in incidenti e gestito oltre

2mila furti d’auto”

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A tal proposito Viasat ha realizzato una piattaforma che prevede lasatellizzazione di 400 carri attrezzi che andranno su e giù per lestrade italiane per offrire un soccorso rapido e qualificato, entro iprimi 28 minuti. Al Cliente viene inoltre of-ferto un servizio interattivo tale per il qualeattraverso lo smartphone è in grado di mo-nitorare attraverso una mappa la posizionedel carro rispetto al mezzo da soccorrere.

Ma la Centrale è molto di più. Ci sonotante altre entità che la compongono.Ce ne può parlare?È verissimo. Quando parliamo di Centralesi pensa immediatamente alla sala diemergenza. C’è, invece, anche un altro mondo che contribuisce inmaniera determinante ad erogare un servizio attento. Vantiamo un

reparto autonomo che offre assistenza ai nostri 2.220 installatorie dealer certificati, in grado di interpretare ogni esigenza o racco-gliendo ogni eventuale richiesta; un altro che offre ai nostri po-

tenziali Clienti le necessarie informazioni suprodotti e servizi Viasat o che accoglie le cri-tiche di quelli che sono già nostri Clienti tra-sformandole in opportunità di crescita e dimiglioramento per l’azienda. C’è poi il re-parto tecnico composto da grandi profes-sionisti custodi dei nostri terminali. Si tratta dipersonale in grado di vigilare e sorvegliaretutto il nostro parco installato. Mi riferisconello specifico a persone che sono in gradodi parlare ai nostri dispositivi dominandoli e

interpretando ogni eventuale malfunzionamento. È chiaro che inquesti reparti c’è tutto il nostro know-how: questa è Viasat!

Maurizio operatore di Centrale da 9 anni: “Il primo obiet-tivo è ascoltare con molta calma la richiesta del Cliente percatturare qualsiasi informazione, anche quella più insignifi-cante, perché a valle di tutta l’operazione potrebbe trasfor-masi in un particolare determinante. Capite le esigenze esoprattutto le condizioni in cui si trova, si agisce in manieraidonea, localizzando il veicolo e attivando i soccorsi neces-sari. È un lavoro molto impegnativo, richiede grande atten-zione e velocità. Non possiamo mai permetterci un attimodi distrazione”.

Alessandra, operatrice di Centrale da 6 anni: “Soccorrereun automobilista in difficoltà è una grande sfida. Così comeaiutare un autista di Tir, magari vittima di una rapina, o unadonna che si sente minacciata o in pericolo. Ci vuole pre-parazione, precisione e molto spesso, sangue freddo. Aiu-tare o, ancor di più, salvare una persona, grazie a unsoccorso gestito in maniera puntuale e tempestiva, ti ripagadi tanto lavoro. E quando arriva la chiamata di un Cliente inSala il 25 Dicembre all’ora di cena solo per farti gli auguri diNatale, ti accorgi anche del bene che stai facendo”.

Claudio, operatore di Centrale da 3 anni: “C’è il Clienteche ogni giorno, per lavoro, piacere, studio, o per necessitàesce da casa con la macchina. Può passare una vita senzache succeda nulla, ma può venire il momento di avere bi-sogno del nostro aiuto immediato. E già, perché nel caso difurto dell’auto, di problemi meccanici, di malore, di minac-cia o aggressione o nell’eventualità di un incidente stradale,scendiamo in campo noi. Fatica si, ma anche tanta soddi-sfazione: sapere che in quel momento il Cliente potrebbeessere in difficoltà e che il nostro lavoro è fondamentale, citiene sempre svegli e attenti e, al termine dell’intervento, cifa sentire utili.

“24 ore al giorno, sette giorni susette, Natale, Capodanno,Ferragosto compresi. La

Centrale Viasat non abbandonamai il proprio Cliente”

Ti proteggo!

Guida alla Sicurezza 2017 #IoTprevention | 33

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Di Marco Annoni,Amministratore Delegato VEM SOLUTIONS

Tra i tanti pregi che ha il nostroPaese, uno è certamente quellodi essere considerato "Cam-pione" della telematica mondiale.

Nei prossimi anni assisteremo a uno svi-luppo esponenziale dei sistemi info-te-lematici che cambieranno radicalmenteil paradigma della mobilità dei mezzi edelle merci. È questa una grande op-portunità per il progresso e l'innova-zione del nostro Paese con tutti ibenefici che ne potrebbero derivare intermini di crescita economica, di com-petenze professionali e, quindi, occupa-zionali.Il mondo della telematica veicolare è incostante evoluzione sia in termini di do-manda di servizi innovativi che di tec-nologie. Il concetto di veicolo connessocon l’ambiente circostante (veicoli, in-frastruttura stradale, centri servizio,…ecc.) sta diventando sempre più unarealtà al fine di rendere il suo uso più si-curo, efficiente ed ecosostenibile.La Commissione Europea ha acceleratoquesto processo con la pubblicazione dilinee guida, raccomandazioni e inter-venti normativi che hanno portato alladefinizione del piano di Azione ITS (In-telligent Transport Systems) che utilizzala tecnologia ICT per far comunicare iveicoli e sviluppare i nuovi servizi chestanno gradualmente trovando attua-zione nei vari paesi Europei, con solu-

In Italia, il mercato delle soluzioni smartper la mobilità intelligente è in fortecrescita e vale 1,5 miliardi di euro. In

10 anni è triplicato quando nel 2004 va-leva solamente 550 milioni. Una crescitache non si ferma ed anzi è previsto untasso di crescita medio annuo del 13,8%a partire dal 2017. Dati estremamenteimportanti che mettono in mostra un set-tore in piena salute e che arrivano da TtsItalia, associazione che raggruppa i piùimportanti esponenti delle tecnologie neitrasporti.Sul podio per fatturato, le tecnologie perla connected car, seguite dai sistemi dicontrollo e gestione del traffico e dall’in-fomobilità. Il 59,5% delle aziende del

settore è situata al Nord, il 29% è al Cen-tro e l’11,5% al Sud e nelle Isole. Lamaggior parte hanno dimensioni picco-lissime (36,9%) e piccole (36,9%). Soloil 15,6% sono di medie dimensioni e il10,7% grandi aziende. Quest’ultime(grandi e medie) però forniscono occu-pazione al 78,4% del personale ITScomplessivo, che ha registrato un trenddi crescita medio annuo del 13,4% tra il2012 e il 2014, passando da 3.074 a3.487 dipendenti. Si tratta di aziende conuna grande vocazione verso gli scambiinternazionali: il 48% delle aziende in-tervistate ha esportato prodotti e serviziall’estero e con una spiccata propen-sione verso la ricerca e l’innovazione: il

76% delle aziende ha investito in R&S,per un totale di circa 67 milioni di euro(pari al 6,9% del fatturato).Tra le macroaree settoriali, sono i sistemiper la gestione dell’auto connessa ad ot-tenere il fatturato più alto (323,23 milionidi euro), seguiti dalla gestione del traffico(260,86 milioni), dall’infomobilità(136,04 milioni), dai sistemi di paga-mento elettronico (134,61), dalla tele-matica per il trasporto merci (47,36milioni), la gestione del trasporto pub-blico locale (30,53 milioni) e infine, si-stemi per il trasporto ferroviario (23,33milioni), i nodi aeroportuali (8,2 milioni)e il trasporto marittimo (4,81 milioni).Per quanto concerne, infine, le previsionidi breve (2017) e medio (2020) ter-mine, le aziende intervistate confermanoil trend crescente del mercato ITS. In par-ticolare per il 2017 si prevede un incre-mento medio annuo del 7% circarispetto al 2014. I numeri al 2020 appa-iono ancora più incoraggianti. Secondo

34 | #ConnectedCar Guida alla Sicurezza 2017

La Mobilità Intelligente in Italiavale 1,5 miliardi

Viasat Grouppunta forte sulla ricerca

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zioni che sono concepite per interlavorare a livello Europeo.Come in ogni campo di applicazione delle tecnologie di tele-comunicazione, il ruolo del processo di standardizzazione è fon-damentale per creare le condizioni per una reale interoperabilitàdelle soluzioni a livello Europeo e ha un ruolo primario di abi-litatore.L’eCall, il servizio di chiamata di emergenza veicolare che saràobbligatoriamente installato sui nuovi modelli di veicoli omolo-gati, a partire dalla primavera del 2018, costituirà plausibilmenteil passaggio definitivo verso l’adozione pervasiva di dispositivitelematici a bordo dei veicoli e si andrà ad affiancare alle altresoluzioni già disponibili per la ge-stione flotte come, ad esempio, iltelepedaggio, i servizi assicurativi, lanavigazione.Le nuove sfide per lo sviluppo diservizi telematici abilitati dal para-digma del veicolo connesso riguar-deranno i sistemi a supporto dellasicurezza abilitati dalla comunica-zione diretta tra veicoli V2V (vehi-cle-to-vehicle) o, più in generale,tra il veicolo e l’ambiente circo-stante (e.g. infrastruttura stradaleintelligente, pedoni, ciclisti, motoci-clisti, …ecc). Si parla appunto dicomunicazione V2X per indicarecome il veicolo diventerà sempre più parte integrante di un uni-verso di oggetti intelligenti che comunicano e cooperano traloro, con un differente livello di coinvolgimento umano. L’evo-luzione naturale sarà verso la guida autonoma nella quale laprobabilità di incidenti viene minimizzata grazie alla capacità delveicolo di “interpretare” la realtà circostante e muoversi in si-curezza. L’altro settore di probabile espansione sarà quello a

supporto della mobilità ecosostenibile (mobilità elettrica, Mo-bility as a Service, ....ecc.)In Viasat Group, VEM Solutions è la struttura che si focalizzasull’attività di R&D e sull’innovazione. La missione primaria èquella di identificare e sviluppare soluzioni innovative che pos-sano portare un vantaggio competitivo alle aziende delGruppo, senza escludere la possibilità di cooperazione conaltre aziende leader della filiera. L’innovazione nel settore del-l’ITS e della telematica è uno degli elementi fondamentali perottenere uno sviluppo continuativo del business ed una evo-luzione dell’offerta in grado di rispondere alla domanda in co-

stante evoluzione.Questo diventa particolarmente im-portante in un momento in cui ilGruppo Viasat si sta espandendoper offrire servizi telematici ad unnumero crescente di mercati nazio-nali che possono manifestare dina-miche, priorità, normative locali edesigenze diverse.Nel medio termine, la presenza delGruppo in differenti Paesi e mercaticostituirà certamente un punto diforza ed un vantaggio competitivorispetto ad altri TSP focalizzati prin-cipalmente sul mercato nazionale.Al fine di sfruttare questo potenziale

è fondamentale individuare le sinergie tra i vari mercati e le so-luzioni attualmente a catalogo al fine di razionalizzare l’evolu-zione dell’offerta tramite l’armonizzazione dell’offerta a livellodi Gruppo, con evidenti benefici in termine di ottimizzazionedei costi e globalizzazione della proposta di servizio. E VEM So-lutions intende continuare a giocare un ruolo primario in que-sto campo.

gli intervistati, infatti, la diffusione su largascala dei servizi eCall obbligatori per tuttii nuovi veicoli a partire dalla primaveradel 2018, la diffusione dei sistemi diguida cooperativa, la disponibilità deifondi del PON Metro per le città metro-politane e dei fondi POR, l’introduzionedi nuove normative sulla bigliettazioneelettronica, nonché il varo auspicato datutti di politiche di attuazione del PianoITS Nazionale specie sull’innovazionedelle infrastrutture (iniziativa Smart Road)e sui sistemi di guida cooperativa, do-vrebbero far crescere il mercato con untasso medio annuo del 13,8% tra il 2017e il 2020.Passando, infine, ad esaminare le previ-sioni per i singoli segmenti di mercato,dall’indagine emerge che i settori con ilmaggior tasso di crescita al 2017 risultanoessere gli ITS per la gestione del traffico edella mobilità e per il trasporto pubblicolocale, seguiti dai sistemi per il trasportomerci e la logistica e i sistemi di paga-

mento elettronico dei servizi di mobilità.Riguardo al 2020, invece, le tecnologieche avranno più mercato saranno quellerelative alla connected car. In tale seg-

mento di mercato rientrano le innovazioniche riguardano il tema dell’eCall, infotain-ment e tutta la sensoristica per migliorarela sicurezza di guida.

Mercato Italiano degli ITS - Analisi attuale e previsioni future

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Guida alla Sicurezza 2017 #ConnectedCar | 35

“Il mondo della telematica veicolare è incostante evoluzione, sia in termini didomanda di servizi innovativi che ditecnologie, al fine di rendere l’auto piùsicura, efficiente ed ecosostenibile”

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36 | #ConnectedCar Guida alla Sicurezza 2017

Di Pier Luigi del ViscovoDirettore Centro Studi FLEET&MOBILITY

L’automobile ha accompagnato la società occidentale attra-verso il secolo scorso, detto anche secolo breve, perchéiniziato forse solo dopo la Grande Guerra. È stata moltoamata, e anche molto odiata. È stata un simbolo, di libertà,

di benessere, di non povertà, di opposizione politica, di sviluppo in-dustriale, di progresso, di ritmi frenetici,di città congestionate, di passeggiatefuori porta, di spazio intimo, di strumentodi socializzazione e chissà di quante altrecose. Ognuno faceva riferimento all'au-tomobile, quando la usava e quando no,chi l'aveva e chi no. Nella sua unicità eradeclinabile e adattabile per innumerevoliusi, sia pratici sia simbolici, evocativi.Quelle auto, quegli oggetti, ancora girano. Le strade ne sono piene,anche troppo, in certi momenti e in certi punti. Ma noi le stiamotrasformando in qualcosa di diverso. In tante cose diverse. Ognunaprobabilmente migliore di quella di prima, ma diversa. Fisicamente,è ancora lei, quell'unica automobile che ci ha accompagnato perun secolo. Ma dentro, le più recenti, hanno già il nuovo, hannoquella tecnologia che ci permette di declinarle in innumerevoli usidiversi. Più propriamente, quella tecnologia che consente a noi diavere tanti rapporti con l'automobile. A cominciare dalla classifica-zione del prodotto stesso, ma non solo.

Un tempo, c'erano le uti-litarie e le sportive, ec'erano le macchinegrandi, che significavanolusso, benessere. Chi vo-leva trasmettere un'im-magine di sè piùimportante, economica-mente benestante, an-dava in giro con unmacchinone. Oggi illusso è ampiamente di-sponibile su auto di usoquotidiano, personale edunque piccole. Untempo se ti sedevi al vo-lante di un'auto, quellaera la tua, in senso lato.Oggi magari la stessamacchina è nella tua di-sponibilità giusto iltempo dell’utilizzo, primadi cambiare padrone,

sempre pro-tempore. Quando andavi in giro, eri tu acomunicare agli altri dove ti trovavi, se ti muovevi ve-locemente ovvero eri bloccato nel traffico. Se tu eri lì,voleva dire che anche la tua auto c'era. Chi notava latua auto parcheggiata, poteva dedurre che nei pa-raggi ci fossi anche tu, il suo proprietario. Oggi è l'autostessa che sta in collegamento con una pluralità diserver riceventi e – nel caso – ti informa di ciò chepuò esserti utile. La macchina legge i segnali stradalie te li visualizza meglio. Legge i limiti di velocità e tiallerta se li hai superati. Calcola il tempo che impie-

gherà ad arrivare alla destinazione impostata. Se c'è una curva, cur-verà. Se c'è un ostacolo frenerà.Quando l'auto era una, dipendeva dal suo guidatore in tutto e pertutto. Quelle di oggi sono in grado di farsi un check-up da sole einformarti se necessita un intervento, che sia il semplice gonfiag-gio del pneumatico ovvero la sostituzione di parti usurate.Ovviamente, il cambiamento parte da noi. Abbiamo pian pianoabbandonato quel legame forte, personale, che avevamo e vo-

levamo con la nostra automobile. Cene siamo distaccati, per usarla all’oc-correnza. Così, lei deve essere dispo-nibile per noi e anche per altri. Devepoter dialogare, dirci dove si trova.Consentirci di usarla senza essere inpossesso delle chiavi. Tutto possibile,tutto facile. Già, ma non da tanto. È latecnologia telematica, unita alle reti di

comunicazione, che rende possibile tutto questo. E la cosa fan-tastica è che non bisogna necessariamente cambiare la nostraauto per accedere a questa nuova tecnologia. Possiamo anchedotare le automobili che abbiamo, magari non tutte, con di-spositivi di ultima generazione e cominciare ad usare un’autonuova. È sempre lei, all’apparenza, ma ci permette nuove cose,nuove funzioni. La bellezza della rivoluzione digitale è questa.Che puoi, entro certi limiti, aggiornare il tuo dispositivo e re-stare al passo.Non sono più gradini, ma una graduale salita.

La diasporadell’automobile

“Le auto di oggi, rispetto a quelledi qualche anno fa, hanno quellatecnologia che ci permette di

declinarle in innumerevoli usi diversi”

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Guida alla Sicurezza 2017 #ConnectedCar | 37

Viasat e Mapfre Warranty – società controllata da Mapfre Asi-stencia, multinazionale di assicurazioni, leader nell’assi-stenza e rischi speciali –, in collaborazione con Kairos –società milanese attiva nei servizi commerciali di telemetria

e di telediagnosi con l’intento di rivoluzionare il rapporto Dealer-Cliente –, hanno avviato una importante collaborazione per unireil proprio know-how nel segmento Automotive. Tre realtà, treaziende accomunate da una condivisione dei valori e principi di in-tegrità, vocazione al servizio e leadershipnell’innovazione. L’obiettivo non è solodi presentarsi sul mercato come aziendeleader, ognuna nel proprio settore, manell’intuizione di poter, insieme, sfruttarele proprie expertise e specificità per of-frire soluzioni innovative, in grado diporre al centro il Cliente finale. In parti-colare, il dispositivo Viasat, nelle versioniCareBox e SecurityBox, installato a bordodel veicolo funziona come un localizza-tore satellitare e comunica con la Cen-trale Operativa Viasat per offrire al Cliente servizi di sicurezzaantifurto e assistenza in caso di crash. Il sistema si completa conil Viasat Dealer Portal, un applicativo web che, partendo dall’ana-lisi dei dati forniti dai veicoli, permette di accedere a informazionicostantemente aggiornate sul veicolo e proporre attività tese a ga-rantire una puntuale e corretta manutenzione presso il concessio-nario (ad esempio tagliandi, diagnosi, controlli, scadenzeassicurative, ecc.).

Valerio Gridelli, Amm. De-legato Viasat: “Le prospet-tive di crescita del settoreAutomotive dipendono dallatempestività e dalla capacitàdi rinnovamento nell’acqui-sire un vantaggio competi-tivo, sfruttando appieno leopportunità tecnologiche di-sponibili. Ed è proprio quelloche si propone questanuova partnership commer-ciale: mettere a fattore co-mune le enormi potenzialitàdella telematica per offrire aiClienti, attraverso dispostividi ultima generazione, servizia valore aggiunto in terminidi protezione, sicurezza, dia-gnostica predittiva, maanche di fidelizzazione”.

Gian Paolo Aliani Soderi, Direttore Generale MAPFRE ASI-STENCIA Italia: “Il concetto di innovazione nel settore automo-tive è legato indissolubilmente a un’idea di veicolo che, grazie allatecnologia, è connesso a dispositivi elettronici. Mapfre Warrantyvanta una forte esperienza di oltre 15 anni e, in particolare, unaleadership nel mondo dei servizi a 360 gradi per il post vendita.Siamo da sempre al fianco dei Dealer con una presenza capillaresu tutto il territorio e, grazie all’accordo con Viasat e Kairos, for-

niamo una risposta concreta ed efficace,nonché tecnologica, ai reali bisogni deiconcessionari in tema di fidelizzazionedel Cliente finale, personalizzazione deiservizi attraverso il CRM e telediagnosi,così da offrire loro reali margini econo-mici”.

Junior Cardoso, Co-Founder e CEO diKairos System: “Stiamo vivendo laQuarta rivoluzione industriale. Le nuovetecnologie producono grandi quantità di

dati che necessitano di gestioni accurate e analisi specifiche perl’estrazione di valore. In questo contesto pensiamo che continui aessere centrale il ruolo delle persone e della loro expertise di set-tore. La nostra azienda offre al Dealer prodotti innovativi e infor-mazioni per una gestione ottimale e personalizzata dei processi,formazione e servizi. La chiave di volta di questo nuovo modellodi business è il passaggio dal marketing massivo al marketingone-to-one”.

Viasat, Mapfre Warranty e Kairos:un accordo nel segno della fidelizzazione

“Viasat e Mapfre Warranty e Kairos:insieme per mettere a disposizionesoluzioni innovative in grado diporre al centro il Cliente finale,offrendo soluzioni sempre più inlinea con le sue esigenze”

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38 | #ConnectedCar Guida alla Sicurezza 2017

Intervista Giacomo MoriManaging Director ALIXPARTNERS

Guida autonoma, multimedialità, propulsione elettrica eibrida, sistemi di sicurezza evoluti, connettività: il mondodell’automotive sta cambiando pelle e si trova ad affrontareuna delle trasformazioni più importanti dell’ultimo secolo.

Anzi, gran parte del settore è già ampiamente immerso in questocambiamento, che rappresenta per tutti una grossa sfida. Solo chiriuscirà a tenere il passo con i grandi mutamenti in atto potrà so-pravvivere in un settore che diventa ogni giorno più competitivo.

Auto connessa è una definizione incui rientrano quali forme di comuni-cazione? Insomma, cosa si intendecon Connected Car?Con il termine connected car si intende lapossibilità per un veicolo di scambiare infor-mazioni con l’esterno, con altri veicoli (Vehi-cle to Vehicle, o V2V) o con le infrastrutture(Vehicle to Infrastructure, o V2I), per rendere la guida più sicura e iltraffico più fluido, a vantaggio degli utenti della strada e dell’am-biente. Le informazioni che possono essere scambiate sono molte-plici: posizione, velocità dei veicoli e pedoni, consumi, stato dellasegnaletica stradale, informazioni sul traffico, presenza di stazioni diservizio / assistenza e molte altre, che devono fluire verso il guida-tore in modo ordinato, per costituire un aiuto e non una distrazione.

Il percorso è segnato ed è inarrestabile.Quali le conseguenze più evidenti in ter-mini di sicurezza, ambiente e magari anchedi costi e tempo risparmiato?Nel 2020, il 90% delle auto di nuova immatricola-zione sarà connesso, con una serie di vantaggi checontribuiranno a una crescita del parco circolanteancora più rapida negli anni successivi. La connes-sione tra veicoli e infrastrutture abilita una serie diausili alla guida che porteranno a: maggior sicu-rezza, grazie alla riduzione degli errori umani cheoggi causano oltre il 90% degli incidenti; riduzionedei consumi, grazie all’ottimizzazione in temporeale delle strategie di guida, in funzione delle con-dizioni del traffico e della segnaletica; riduzione deicosti e personalizzazione dei servizi, assicurativi enon, grazie alla possibilità di profilare più precisa-mente lo stile di guida e l’uso dell’auto.Secondo le analisi di AlixPartners, l’auto connessapermetterà all’automobilista di risparmiare circa800€ all’anno sul costo totale di esercizio del-l’automobile, generando quindi una forte propen-sione all’acquisto dei servizi di connettività.Dovremo però aspettare almeno un decennio, iltempo necessario perché si attivi anche un’ampia

disponibilità e integrazione di servizi sul territorio.

Immagino che l’erogazione dei servizi prevederà su scala eu-ropea uno standard di comunicazione, di protocolli, di piat-taforme aperte multiservizio. Su questo tema cosa può dirci?Il problema non è tecnologico: la rete di comunicazione sarà ete-rogenea, con diversi standard che sono in larga misura esistenti oevoluzioni di sistemi esistenti. La complessità risiede invece nellamolteplicità dei servizi offerti e nelle implicazioni legate all’utilizzo diquesti servizi. Semplificando, l’offerta può essere segmentata traservizi Internet “generali”, servizi di “mobilità intelligente”, e servizi diottimizzazione della “gestione veicolo”. Tutti questi saranno acces-sibili mediante specifiche offerte all’acquisto del veicolo o forme di

abbonamento e richiederanno lo sviluppodi una pluralità di piattaforme software pre-valentemente aperte e in parte proprietarie.Bisognerà inoltre risolvere le questioni le-gate a sicurezza, sensibilità dei dati, respon-sabilità dei diversi soggetti coinvolti e tuteladella proprietà intellettuale, attualmente og-getto di attenzione da parte degli organismiregolatori in Europa e nel mondo.

Gli utenti fino a che punto saranno preparati a pagare ser-vizi di connettività? E oggi i consumatori a quali “voci”danno maggiore importanza per l’acquisto di un veicolo?Si prevede che nel 2020 il mercato globale delle auto connessepossa generare un fatturato di 68 miliardi di Euro, pari a 160 Europer utente; la spesa sarà più concentrata sui servizi a valore ag-

“L’interesse dell’automobilista sirivolgerà alla sicurezza attiva epreventiva e all’economicità diesercizio, data dalle nuovesoluzioni intelligenti”

Connected Car:boom del mercato nei prossimi 3 anni

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Guida alla Sicurezza 2017 #ConnectedCar | 39

giunto e meno sull’hardware di connessione, che sarà semprepiù una commodity. L’interesse dell’automobilista si rivolgerà allasicurezza attiva e preventiva e all’economicità di esercizio, datadalle nuove soluzioni intelligenti; le prestazioni e l’affidabilità re-steranno un prerequisito per l’acquisto, ma perderanno progres-sivamente la loro caratteristica di elemento differenziante tra idiversi marchi.

L'auto del futuro è anche sinonimo di affari? La connetti-vità rende possibili nuovi modelli di business?Certamente sì. Mentre oggi il business tradizionale dell’auto (pro-duzione di componenti e veicoli, vendita, assistenza e servizi finan-ziari) rappresenta più del 90% dei profitti della filiera, nel 2030rappresenterà poco più del 60%, a beneficio delle nuove tecnolo-gie e dei business digitali. Costruttori e fornitori di componenti tra-dizionali competeranno con nuovi player tecnologici, sempre piùnumerosi e dinamici, in grado di conquistare fette significative delmercato futuro, grazie alla capacità di anticipare e interpretare i bi-sogni degli automobilisti e alla loro velocità d’innovazione e sviluppo.

Connected Car per arrivare a veicoli a guida autonoma. Sultema quali le opportunità per la società e le industrie? Equali le perplessità?L’auto connessa è un passaggio intermedio verso l’auto a guida to-talmente autonoma che cambierà in modo radicale il paradigmadella mobilità. Certamente i dividendi di questa rivoluzione, per lasocietà e le aziende, sono impressionanti: nei soli Stati Uniti si stimaun impatto di più di 300 miliardi di dollari per effetto dell’incre-mento di produttività, dovuto alla maggiore disponibilità di temponon speso nel traffico, e ai risparmi sul carburante e sui costi socialiper incidenti evitati. Le aziende beneficeranno, inoltre, della grandequantità di informazioni su automobilisti e passeggeri per indiriz-zare iniziative di marketing mirate e sviluppare il proprio business.Non mancheranno i rischi: garantire la sicurezza da attacchi infor-matici non sarà un compito semplice e la ricchezza di informazionisensibili disponibili richiederà regole chiare per il loro trattamento.Per le aziende, fallire in uno di questi ambiti, causando gravi inci-denti o un uso improprio di informazioni, potrà mettere a rischiol’intero valore del business dell’auto a guida autonoma.

IL CIRCOLO VIRTUOSODELLA TELEMATICA PERLE FLOTTE AZIENDALI

Unamobilità tradizionale, diventata statica,troppo comoda e sicuramente troppo ri-gida per l’utente di oggi, ha spinto le

aziende a generare nuovi modelli di business el’offerta di mobilità sta cambiando propriocome i profili e le esigenze dei “viaggiatori”. Èquanto emerge dalla ricerca sulle Flotte Azien-dali promossa da Top Thousand, l’Osservatoriosulla mobilità aziendale composto da Fleet eMobility Manager di grandi aziende nazionali emultinazionali.Il risultato più eclatante è rappresentato daquanto negli ultimi 24 mesi, la telematicaabbia rafforzato il proprio ruolo strategico conl’obiettivo di supportare e rendere più agevolee sicura la guida del driver e, contestualmente,migliorare la capacità del fleet manager di mo-nitorare la propria flotta.Il navigatore (a bordo dell’80% dei veicoli) sem-bra ormai un optional irrinunciabile, seguito dalbluetooth (65%) e dai sensori di parcheggio(55%). Nell’elenco degli strumenti che sempli-ficano la vita e facilitano l’uso dell’auto non man-cano sistemi di sicurezza più o menorecentemente integrati sulle vetture in commer-cio, come il cruise control (40%), i sistema difrenata d’emergenza city (20%) o quelli di man-tenimento corsia (10%), piuttosto che di rico-

noscimento dei cartelli stradali (5%). In forte cre-scita anche la connettività.Se la telematica, da una parte, contribuisce a mi-gliorare e rendere più sicuri gli stili di guida, d’al-tra parte permette anche al fleet manager digestire al meglio il proprio parco auto, consen-tendo di monitorare e intervenire istantanea-mente sugli indicatori chiave della performancedella flotta, dalla scelta dell’auto, fino alle analisie ai report statistici. Sempre a proposito di di-spositivi tecnologici, la ricerca prende, inoltre, inconsiderazione due temi chiave: le BlackBox e isistemi antifurto hi-tech. Per il 50% delle aziendeintervistate la Scatola Nera è già realtà e una

parte significativa di chi ancora non la utilizza siè detto in procinto di installarla sui propri vei-coli. Più complesso il tema dei furti, che da sem-pre colpisce in modo significativo i veicoliaziendali – con un danno annuo stimato pari a57 mln di euro per il solo noleggio – media-mente più nuovi, manutenuti e appetibili per itrafficanti di vetture e pezzi di ricambio rubati.Nonostante la minaccia incombente, oggi nontutte le aziende decidono di contrastare con stru-menti ad hoc la piaga dei furti. Le imprese più at-

tente e preoccupate dal fenomeno si stannoperò gradualmente dotando di dispositivi hi-techper combattere questa battaglia. In particolare, il61% delle flotte ha a bordo sistemi satellitari,mentre il 6% adotta antifurti con tecnologia inradio-frequenza. Il restante 33% si affida a si-stemi meccanici/elettronici (volumetrici).

“I dispositivi satellitari Viasatcontribuiscono a rendere leflotte più efficienti e ad

aumentare la soddisfazionedei driver. La multimedialitàe l’assistenza generano un

miglioramento deicomportamenti alla guida euna maggiore sicurezza,oltre ad un'ottimizzazionedei costi di gestione per i

fleet manager”

• Fatturato complessivo 5,4 miliardi di €

• Flotta 730.000 veicoli• Immatricolazioni anno 317.000 veicoli• Incidenza mercato automobilistico 19%• Valore immatricolazioni 5,2 miliardi €

• Rete assistenza 30.000 officine• Entrate fiscali dal noleggio 2,1 miliardi €

• Km percorsi/anno 21 miliardi

I numeri del noleggio a breve termine• Fatturato 1,1 miliardo di €

• Flotta 145.000 veicoli• Immatricolazioni 94.000• Contratti di noleggio 4,5 milioni• Giorni di noleggio 31 milioni• Stazioni di noleggio 956

I numeri del noleggio a lungo termine• Fatturato 4,3 miliardi di €

• Flotta 585.000 veicoli• Immatricolazioni anno 223.000• Clienti 65.000 aziende, 2.700 PA• Clienti privati 10.000• Veicoli usati venduti 160.000

I numeri del car sharing• Utenti iscritti 648.000• Flotta 4.400• Km percorsi 11 mln

I numeri principali del fleet management• Fatturato 65 milioni di €

• Veicoli gestiti 120.000

Fonte: ANIASA

Il settore del noleggio veicoli in cifre

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40 | #ConnectedCar Guida alla Sicurezza 2017

Di Mario BellottiResponsabile Marketing Strategico e Sviluppo Business Big DataVEM SOLUTIONS

Big Data: questi sconosciuti? Grande Fratello di memoria or-welliana o un Fratello Maggiore per beneficiare di tanti ser-vizi utili per il miglioramento dello stile di vita? Salvezza odannazione dell’automobilista?

I Big Data aprono sconfinati scenari appli-cativi nell’ambito IoT e sono numerose lesoluzioni ideate in Italia negli ultimi anniche, così come riportato nella Ricerca con-dotta da Osservatori.net, in collaborazionecon il Politecnico di Milano, dal titolo “Ilmercato dell’Internet of Things in Italia: dif-fusione e trend in atto”, vanno dalla Con-nected Car (24%) alla Smart Home nelsettore Utility (25%), entrambi segmentidi mercato in forte crescita (+70% rispettoal 2014).I numeri parlano chiaro e lo scenario futuro è sicuramente moltorassicurante se si pensa a come applicazioni legate ai Big Data pos-sano portare grande valore aggiunto in termini di risparmio di viteumane sulle strade e di ottimizzazione di costi e riduzione dei con-sumi energetici nelle case in ambiti che vanno dalla sicurezza in

auto con la Connected Car, alla sicurezza incasa con la Smart Home e il controllo e la ri-duzione dei consumi energetici in ambito Uti-lities. È proprio la Connected Car a confermarsi,nel mercato Italia, uno degli ambiti più rilevanticon oltre 5,5 milioni di auto connesse, pari acirca un settimo del parco circolante. Nellamaggior parte dei casi (88% dei veicoli) laconnettività è garantita dalle Scatole Nere confinalità assicurative, anche se sta crescendo atre cifre (+135% nel 2015) la quota di autonativamente connesse, che includono fun-zioni più avanzate relative alla gestione delveicolo ed alla sicurezza.I Big Data salvezza o dannazione per l’auto-mobilista? A fronte di una previsione di crescitadel trasporto passeggeri motorizzati e del tra-sporto merci, diventa sempre più pressante lanecessità di una nuova mobilità efficiente e so-stenibile che permetta una migliore gestionedei flussi di traffico ed una maggiore sicurezzasulle strade. Ed è proprio l’arma non conven-

zionale dei Big Data a creare, nell’am-bito dei trasporti, un ampio spettro disfide e opportunità.Sfide e opportunità che Viasat ha coltoal volo nell’ottica di dare il suo contri-buto per costruire la nuova mobilità alservizio dell’automobilista e delle Pub-bliche Amministrazioni. Al più prestograzie alle Connected Car, all’IoT, allecomunicazioni Vehicle to Vehicle e Ve-hicle to Infrastructure, ma più in gene-rale grazie anche a servizi costruiti suiBig Data, opportunamente integrati tradi loro, ci saranno possibilità comple-

tamente nuove: la guida altamente automatizzata garantirà viaggi inautostrada rilassati, con l’auto che invierà avvertimenti alle altre autoper diminuire la velocità ed i veicoli in prossimità rallenterannoprima di una situazione di pericolo. Alla fine di un viaggio, i dispo-sitivi di navigazione guideranno il conducente direttamente a unparcheggio libero e l'auto saprà anche trovare la sua strada per il ga-rage in maniera completamente autonoma ed indipendente.Questo lo scenario della mobilità del futuro, ma diversi servizi per

la sicurezza per l’automobilista sono giàpresenti. Viasat, azienda leader nell’am-bito della Telematica di bordo, da ben 30anni lavora per supportare l’automobilistanei suoi spostamenti con una particolareattenzione al tema della sicurezza allaguida. La disponibilità di dati raccolti neglianni, nel pieno rispetto di quanto stabilitodalla regolamentazione della Privacy, rap-presenta un ricco bagaglio di informazioniche, opportunamente lette, analizzate ed

elaborate, si stanno trasformando in servizi per l’automobilista le-gati alla connettività per una mobilità nuova e più sicura.Un esempio interessante di trasformazione dei Big Data in Servizi avalore aggiunto per il Cliente è la sperimentazione che Viasat ha rea-lizzato in collaborazione con Fondazione Ania. “Guida Sicuro” è unprogramma di educazione pensato per migliorare lo stile di guida e

“Una enorme mole di informazioniche, se opportunamente gestite eelaborate, apre nuovi orizzonti diservizio e straordinarie opportunitàdi business per le aziende che

decidono di cavalcare l’onda dellatelematica satellitare”

Big Data, una nuovamobilità al serviziodel cittadino

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allertare il guidatore in caso di pericolo. Grazie a una sofisticata ana-lisi ed elaborazione di dati, il terminale è in grado di acquisire lo stiledi guida del conducente e individuare, in tempo reale, le condottepericolose, o comunque divergenti rispetto al proprio standard, chepossono essere indicative dello stato di attenzione dell’automobili-sta (stanchezza, distrazione, etc…). In tal caso un messaggio vocaleallerta l’automobilista sulla sua condotta non consona, in modo daallertarlo, ad esempio, in caso di distrazione e comunque istruirloper un uso più “virtuoso” della sua vettura. La stessa tecnologia, inol-tre, avvisa il guidatore nel caso lo stesso si stia avvicinando ad unBlack Point o Red Point – cioè a tratte stradali individuate come pe-ricolose sulla base di analisi statistiche dei dati di percorrenza e di in-cidentalità sul percorso – e segnalare il rischio. Ed ancora, con lapressione del tasto di emergenza, il terminale consente di attivare ilcontatto in viva voce con la Centrale Operativa Viasat che localizzail veicolo e fornisce l’assistenza richiesta. In caso di crash, genera unallarme automatico geolocalizzato e attiva il contatto Viva Voce conil veicolo per fornire supporto ed eventuali soccorsi direttamente sulposto. L’obiettivo del progetto è di contribuire a creare una nuova ge-nerazione di conducenti, prudenti e responsabili, sicuri e tutelati,consapevoli di come le innovative tecnologie telematiche di bordopossano aiutare a proteggerci durante la guida.I Big Data e la Privacy. A questo punto del discorso viene spontaneochiedersi dove finirà la privacy in mezzo al “traffico” dei Big Data: i gui-datori saranno i sorvegliati speciali del futuro? La normativa italiana di-sciplina il trattamento dei dati nel territorio nazionale, recependo leDirettive europee e, negli anni, il Ga-rante della privacy ha adottato nume-rosi provvedimenti su tematichespecifiche che forniscono indicazionisulla posizione dell’Autorità riguardol’interpretazione della normativa.Nello specifico, riguardo ai Big Data, èrichiesto che vengano adottate mi-sure per garantire la non riconoscibi-lità del Cliente attraverso meccanismidi completa o parziale anonimizza-zione dei dati, dove per anonimizzazione si intende un processo au-tomatico volto a mascherare la sua identità.Volendo tirare le somme possiamo quindi concludere che siamotanto lontani dal Grande Fratello di Orwell quanto vicini ad un futurofatto di servizi a valore aggiunto con tanto di sicurezza per l’automo-bilista, sia in termini di privacy sia di miglioramento della qualità dellasua vita in auto e sulla strada, a beneficio anche di tutta la collettività.

Big Data Management

Iltermine significa, in sintesi, comprendere i dati chetransitano sulla Rete e che provengono da una plu-ralità di fonti diverse, per renderli comprensibili e

trasformarli in azioni strategiche a supporto del busi-ness. Nell'era delle smart city e dello smart working, in-fatti, anche i dati devono essere smart. Insomma, il

segreto è saper incrociarei dati giusti per capire cosasta succedendo e cosasuccederà.Tracciabilità e georeferen-ziazione sono due compo-nenti chiave nel Big DataManagement e Viasat lo samolto bene: siamo quellidegli antifurti satellitari cheoggi si sono evoluti nelleBlackBox assicurative, le fa-

mose Scatole Nere che permettono alle Compagniedi assicurazione di avere dati utili per realizzare polizzesu misura e ridurre i costi di gestione dei sinistri. E agliautomobilisti di avere informazioni predittive e geolo-calizzate sulla potenziale rischiosità della tratta stradalepercorsa con l'obiettivo di prevenire il rischio di inci-denti, come nel caso del nuovo dispositivo sosCall 2.2.Non solo, parliamo anche di quei sistemi di localizza-zione satellitare che equipaggiano i mezzi di trasportoe aiutano le aziende a ottimizzare la propria attività,garantendo nel contempo sicurezza e protezione peri mezzi, gli autisti e le merci. I dati rappresentano unpatrimonio per Viasat, grazie a un’esperienza trenten-nale nel mercato LBS (Local Based Services): 12 mi-liardi di chilometri percorsi all’anno (oltre 80 volte ladistanza tra Terra e Sole). Questa enorme mole d’in-formazioni, se opportunamente gestita ed elaborata,anche grazie agli strumenti messi a disposizione daViasat, apre nuovi orizzonti di servizio e straordinarieopportunità di business per le aziende che decidanodi cavalcare l’onda della telematica satellitare per otti-mizzare e rendere più efficiente la gestione delle pro-prie flotte.

“I dati rappresentano un patrimonio perViasat, grazie a un’esperienza trentennalenel mercato LBS (Local Based Services):12 miliardi di chilometri percorsi all’anno(oltre 80 volte la distanza tra Terra e Sole)”

Guida alla Sicurezza 2017 #ConnectedCar | 41

Stime in miliardi di euro sul mercato globale delletecnologie per la connettività in auto, 2016-2021

Settori 2016 2021 Incremento Var. %tecnologici assoluto 2016-2021

Dispositivi di 15,5 49,3 33,8 218,1sicurezza attiva

Guida autonoma 9,5 39,6 30,1 316,8

Infotainment 6 13,4 7,4 123,3

Comodità/Comfort 2 7,6 5,6 280del conducente

Gestione elettronica 8 12,7 4,7 58,7del veicolo

Totale 41 122,6 82,3 204,2

Fonte: elaborazione Osservatorio Autopromotec su dati PwC

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42 | #ConnectedCar Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Toni PurcaroManaging Director DEKRA ITALIA SRL

Per compensare fino a un certo grado le lacune e gli erroricomportamentali dell’uomo, l’industria automobilisticapunta da anni sempre più su sistemi di assistenza allaguida che siano in grado di riconoscere situazioni critiche

di guida e traffico, di segnalare pericoli e, in caso di necessità, diintervenire anche attivamente sulla guida. In merito all’obiettivo“Vision Zero” – vale a dire niente più morti o feriti gravi per inci-denti stradali – gli ausili elettronici sono secondo gli esperti irri-nunciabili elementi della sicurezza integrale e dovrebberoraggiungere una più alta affermazione sul mercato.

Quanto la tecnologia già oggi puòincidere positivamente sulla sicu-rezza stradale?La tecnologia attraverso la guida auto-matizzata e mobilità 4.0 può creare i giu-sti presupposti per la sicurezza. Ecomunque esiste già oggi una generaledisponibilità all'utilizzo dei sistemi di as-sistenza alla guida anche nella convin-zione che grazie ad essi si potrebberodimezzare le morti per incidenti stradali.

Le statistiche illustrate nel RapportoDEKRA 2016 mostrano l’impattosugli incidenti dei diversi sistemi diassistenza alla guida. Può farci al-cuni esempi?L’impianto frenante di emergenza ed i si-stemi di assistenza di regolazione di ve-locità, se presenti su tutte le auto, da soli

ridurrebbero di quasi il 50% dellevittime. Si raggiungerebbero age-volmente gli obiettivi UE con l’ap-plicazione generalizzata dei sistemidi riconoscimento della stan-chezza, di quelli che impedisconoall’auto di partire se i livelli di alcooldel guidatore sono superiori aquelli previsti dalla legge, abbinatialla funzione che inibisce l’impo-stazione dell’itinerario sul naviga-tore, dell’uso dei messaggi e diInternet con l’auto in movimento.

Oggi i dispositivi telematici piùevoluti possono anche preve-nire eventuali rischi alla guida.In tal senso come valuta ilnuovo sosCall 2.2 di Viasat?È assodato da tempo che il pro-blema della sicurezza stradale ri-siede principalmente neicomportamenti della persona:dalla manutenzione e revisione deiveicoli, allo stato psicofisico in cui cisi mette al volante, alle continue

distrazioni mentre si guida, alla conoscenza del codice della strada.E non per ultimo al fatto che sempre più nelle metropoli i giovani,con l’uso delle auto in car sharing, guidano molto meno, con laconseguente, talvolta, riduzione della familiarità col mezzo. Eccoperché siamo convinti che la strada maestra sia applicare in misuramassiccia la tecnologia a supporto dell’errato comportamentoumano. In tal senso, proprio la telematica satellitare di casa Viasatoffre un contributo sostanziale anche attraverso la funzione di alertluminosi e vocali, implementata sul nuovo dispositivo sosCall 2.2.

Come, però, far passare il concetto dell’uso corretto dellatecnologia a quel 75% delle persone che quando guidanotelefonano, leggono e scrivono messaggi, vanno sui “so-cial”?

Mobilità 4.0:sicuri sulle strade del futuro

ClassiÞcazione dell’automatizzazione nei veicoliDa un punto di vista puramente tecnico, la guida automatizzata è fattibile già oggi Þno al livello 4, urge tuttaviaadeguare le misure quadro legislative.

tecnicamente realizzato o realizzabile a breve

guida automatizzata

Adeguamento delle condizioni quadrolegislative richiesto

GRAD

ODIA

UTOM

ATIZZ

AZIO

NE:1

00%

visione

Fonte: DEKRA

guidaautonoma(livello 5)

solo guidatore(livello 0)

guida assistita(livello 1)

semi-auto-matizzata(livello 2)

altamenteautomatizzata

(livello 3)

completamenteautomatizzata

(livello 4)

Veicolo senzaconducente

Veicolo conconducente

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Chi poteva prevedere 10 anni fa, che nel 2017 ogni persona avrebbeavuto in mano non più un telefono, ma un computer interconnessoe semplicissimo da usare? E che le persone stesse avrebbero sosti-tuito in parte significativa il dialogo a voce con la messaggistica?Servono campagne massicce di educazione e prevenzione abbi-nate a controlli e sanzioni più dure e puntuali, così come successoper l’uso delle cinture di sicurezza e il contrasto all’assunzione dialcolici per chi si mette al volante.

Ultimo punto determinante è quello dei controlli e dellerevisioni dei mezzi. Cosa può dirci in proposito?Ha ragione, il punto dei controlli e delle revisioni dei mezzi è deter-minante. Il parco veicoli circolati in UE è sempre più vecchio, ancor

più in Italia, e questo contrasta con tutte le soluzioni che abbiamoprospettato. Servono controlli periodici più efficaci e più frequenti.Dividerei le revisioni in almeno due livelli, in rapporto con l’anzia-nità dell’auto. La revisione 1.0 che riguarda mezzi che potremmodefinire “analogici”, quindi, con un basso impiego di elettronica; ela revisione 2.0 per le auto più moderne, che stanno superandoanche il livello di massiccio uso dell’elettronica per come siamoabituati a pensare, andando verso una vera e propria digitalizza-zione. La prima è ancora molto utile, perché, come dicevamo, ilparco veicoli italiano è vecchio, ma al crescere dei sistemi auto-matizzati, sarà necessario intensificare i controlli con una revisione2.0 proprio in considerazione della crescente complessità dei si-stemi e del rischio di manipolazioni elettroniche.

Guida alla Sicurezza 2017 #ConnectedCar | 43

Èpositivo il bilancio 2016 del mercato autodell’Unione Europea. Le immatricolazionidi autovetture hanno infatti toccato quota

14.641.356 con un incremento sul 2015 del6,8%. Questo tasso di sviluppo, anche se nonparticolarmente elevato nel contesto mon-diale, è apprezzabile perché è stato raggiuntocon una crescita che ha interessato tutti i 28paesi della UE con la sola esclusione del-l’Olanda (-14,7%).Il contributo maggiore al risultato dell’area èstato dato come sempre dai cinque maggiorimercati in cui si concentra il 75% delle im-matricolazioni. Tra questi, il Paese che fa regi-strare il tasso di crescita più elevato è l’Italiacon 1.824.968 immatricolazioni e un incre-mento del 15,8%, che è sostanzialmenteidentico a quello registrato nel 2015. Sono36,5 i miliardi di euro spesi nel nostro Paesenel 2016 per acquistare nuove automobili, 5,6miliardi in più del 2015. È il terzo anno mi-gliore di sempre per questo mercato, che solonel 2007 e nel 2008 aveva prodotto un girod’affari maggiore. La crescita viene per oltre il70% (4 miliardi) dai due segmenti centrali, levetture medie e medie superiori, entrambi cre-sciuti del 26% rispetto all’anno precedente. Ilcontributo delle piccole e utilitarie è stato in-vece decisamente più contenuto, poco oltre1,2 miliardi di euro, con un apprezzamento ri-spetto al 2015 pari al 9,4%, ben al di sottodella media del mercato. Insomma, gli Italianiacquistano meno auto che nel decennioscorso, ma le vogliono più trendy, ossia piùSUV e Crossover e comunque meglio equi-paggiate anche nelle dotazioni di serie. Questoporta a un prezzo medio più elevato, che si-gnifica anche più margini per unità venduta.Buono anche il tasso di sviluppo della Spagna(+10,9%), mentre più contenuti sono i pro-gressi della Francia (+5,1%), della Germania(+4,5%) e del Regno Unito, che fa tuttavia re-gistrare un incremento del 2,3% sul record diimmatricolazioni del 2015.

Complessivamente gli incre-menti più elevati in terminipercentuali sono comunquequelli fatti registrare dai pic-coli mercati dell’Europa del-l’Est in cui lo sviluppo dellamotorizzazione di massa èrelativamente recente, conl’Ungheria che cresce del25,1%, la Croazia del23,5%, la Lituania del18,9% e la Lettonia del18,8% e, in generale, concrescite a due cifre in quasitutti gli altri paesi dell’areacon la sola eccezione dellaSlovenia che comunque cresce del 7,1%.Il risultato del 2016 per l’intera Unione Euro-pea è indubbiamente positivo, ma non si puònon segnalare che nello scorso anno il mer-cato mondiale dell’auto ha fatto registrare l’en-nesimo record con un volume diimmatricolazioni che, secondo le prime stime,dovrebbe aver superato decisamente i 68 mi-lioni di unità e quindi con una crescita sui livelliante-crisi del 34%. Il mercato europeo non hainvece ancora recuperato il livello del 2007(15.574.000 immatricolazioni) nei cui con-

fronti accusa ancora un gap del 6%. La ra-gione dell’insufficiente contributo della UE allacrescita tumultuosa delle vendite di autovet-ture nel mondo, non va ricercata soltanto nelfatto che il forte sviluppo del mercato dell’autoè sostenuto soprattutto dai paesi in cui l’avviodel processo di motorizzazione di massa è direcente inizio, ma anche nel fatto che neipaesi della fascia meridionale della Zona Euro,le politiche di austerity dell’Unione Europeahanno penalizzato il regolare rinnovo del parcocircolante, con conseguenze negative anchesulla sicurezza e sull’ambiente.

Immatricolazioni Auto Ue: nel 2016 +6,8%Il mercato italiano vale 36,5 miliardi di euro

Il valore del mercato Italiano (anno 2016)

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44 | #ConnectedCar Guida alla Sicurezza 2017

Intervista con Saverio ZavagliaDirettore Generale OVERFORM GROUP

Per essere protagonisti del cambiamento in atto è necessa-rio modificare radicalmente il proprio modo di agire, sfrut-tando le tecnologie telematiche satellitari per offrire nuoviservizi ai propri Clienti. È indispensabile imparare ad usarla

a proprio vantaggio per aumentare la redditività della propria agen-zia o società di brokeraggio. Non c’è altra via, non c’è una soluzionealternativa o intermedia. Il rischio è “l’estinzione”.

Ogni anno circa il 20% (con punte del 30%) delle personecambiano assicurazione. Come evitare questa emorragia,fidelizzare e conquistare nuovi Clienti?Per evitare questa emorragia è assolutamente obbligatorio per ogni in-termediario assicurativo, riuscire a porre l’attenzione su due principalimomenti di rapporto con la propria clientela. Anzitutto si deve esserein grado di offrire un servizio esperienziale all’avanguardia, un progettoa misura di Cliente 3.0 concedendoglil'opportunità di vivere la propria agen-zia in modo completamente nuovo.Magari invitandolo la domenica mattinain sede e offrendo loro una strepitosacolazione, o condividere insieme lapassione comune per il golf o il tennised organizzare eventi (assicuratore-Clienti) finalizzato ad una raccolta be-

nefica (scopo sociale). Secondariamente spostarsida una logica del tipo “ti vendo la polizza“ a “ti offroun servizio all’avanguardia“.

La telematica è un’opportunità per il Clientefinale, per l’intermediario e per la Compa-gnia. Per essere un connubio veramentevincente quali ingredienti ci vogliono?La telematica rappresenta certamente unagrande opportunità per tutti gli attori coinvolti.Avere a bordo uno strumento tecnologico che tipermette di chiamare i soccorsi, monitorare ipercorsi della propria auto, rintracciare sempreil proprio mezzo con un click sul proprio smar-tphone, è qualcosa che va oltre le polizze. Sientra, come dicevo prima, in una logica di servi-zio offerto e non solo di vendita della polizza.Ma per essere questo un modello vincente èfondamentale che il prodotto sia performante einnovativo. E quindi bisogna imparare a distin-guerne le differenze con le Scatole Nere chevengono proposte a migliaia con il solo obiet-tivo di riservare al Cliente un trattamento eco-nomico di favore.

Non aver paura della tecnologia, quindi. E per chi non siadegua a questo cambiamento?A questa domanda risponderò in maniera molto sintetica, il rischioè l’estinzione. Questo vale, in particolare, per quelle agenzie o so-cietà di brokeraggio che sono ancora fortemente sbilanciate su unportafoglio rivolto all’auto e solo in funzione del fatto che oggi sonosempre di più coloro che ogni anno sono in cerca di un nuovo as-sicuratore. Per questo motivo è opportuno entrare in una dinamicamentale completamente diversa: l’auto deve solo rappresentareuna presa di contatto e non una perdita di tempo, ma bisogna ne-cessariamente abbinare qualcosa di innovativo come la telema-tica di bordo. Lo reputo vitale.

L’intermediario che propone soluzioni telematiche, conquale margine di indipendenza può promuovere una scon-tistica sulle polizze RC Auto?A mio avviso il margine è molto ampio, basta solo rispettare le lo-giche delle mandanti. Le faccio un esempio: sulla mia auto, assi-curata con la compagnia che rappresento, ho un apparato BOX di

compagnia (quindi la tradizionaleScatola Nera che genera uno scontosul premio di polizza) e successiva-mente un prodotto specifico taratosulle mie esigenza che pago a parte.Visto che percorro circa 50.000 kmannui, spesso solo in compagnia delmio dispositivo che mi controlla e siprende cura di me, avere l’opportu-

Connesso, social e multitasking.Ecco il nuovo intermediario assicurativo

“È necessario entrare in una dinamicamentale diversa dove l’auto rappresentauna presa di contatto per offrire alla

clientela qualcosa di innovativo come latelematica di bordo”

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nità di relazionarti con una Centrale Operativa che risponde24su24 al solo premere di un pulsante, è per me fondamentalee per nulla scontata.

Come valuta l’azione di sensibilizzazione di Viasat Groupcon il Progetto “Sicuri & Protetti”?L’azione di sensibilizzazione di Viasat Group, che ho potuto peraltro seguire da vicino, ritengo sia il primo vero passo verso l’in-formazione dell’utenza. Bisogna comprendere che cosa si intendaoggi con il termine “Sicuri & Protetti“ e in questa campagna è squi-sitamente chiaro.

SICURI & PROTETTI DI VIASAT:SCEGLIERE IL MEGLIO IN PIENA LIBERTÀ

Di Vincenzo FerranteRegional Account Business Unit Insurance VIASAT S.p.A.

Per seguire e proteggere milioni di Clienti occorre esserestrutturati in maniera tale che non li si lasci mai soli, occorreessere nelle condizioni di proteggere il veicolo e chi è a

bordo. Non basta lo sconto per la "scatoletta" se poi non hai lastruttura per farla funzionare.120 operatori di Centrale e una rete di oltre 2200 installatori in Ita-lia: questa è la forza di un'azienda comeViasat. Dare l'opportunitàai Clienti di poter usufruire delle no-stre soluzioni è l'obiettivo che ci pro-poniamo con l'iniziativa Sicuri &Protetti. Oggi assistiamo al feno-meno degli assicurati che, sce-gliendo le soluzioni telematiche,sono costretti a dover installare e di-sinstallare il dispositivo ogni voltache cambiano compagnia. Noi ci proponiamo di consentire all'au-tomobilista di avere il proprio “satellitare”, a prescindere dalla po-lizza che sottoscriverà. Con le nostre soluzioni diamo l'opportunitàdi difendere la propria vettura da furti e rapine, proteggere chi è abordo con il rilevamento di episodi di rischio e attivando soccorsigeolocalizzati, ricostruire le dinamiche di un sinistro e offrire servizi

a valore aggiunto grazie alla Viasat Apps.La libertà di scegliere le nostre soluzioni, rigorosamente Made inItaly, passa attraverso il forte legame che lega il Cliente col proprio

intermediario di fiducia. Per questoSicuri & Protetti si rivolge al canaledegli intermediari assicurativi, con-sentendogli di personalizzare l'of-ferta Viasat in base alle esigenze diprotezione e sicurezza dei propriClienti. La telematica nel settore as-sicurativo non può essere solo la

scusa per ottenere sconti, ma lo strumento per migliorare la propriasicurezza sulla strada. Buttereste mai il vostro telefonino ogni voltache cambiate compagnia telefonica? No. Perché allora ciò deveaccadere con i dispositivi telematici? L'obiettivo di Sicuri & Protettiè proprio quello di consentire agli automobilisti di proteggersi sce-gliendo il meglio in piena libertà.

LA REDDITIVITÀPASSA DALLA TECNOLOGIA

Di Massimo CongiuPast President ANAPA (Ass. Nazionale Agenti Professionisti diAssicurazione) Rete ImpresAgenzia

Latecnologia rappresenta oggi per gli agenti una levaineludibile per continuare a competere sul mercato.Gli interventi necessari riguardano più fronti: l’ope-

ratività dell’agenzia, l’efficienza nel dialogo con la compagnia,l’evoluzione della relazione con il Cliente. Ecco perché gli in-

termediari professionali “tradizionali” conti-nuano a esercitare in Italia e in Europa un ruolocentrale nel mercato assicurativo. La quota dimercato intermediata è un indicatore rappre-sentativo: nell'Europa latina e germanica,l'Agente ha ancora quote nel ramo Danni chesi attestano al 75%, nonostante la forte concor-renza dei canali alternativi. Questo dato è an-cora più emblematico se consideriamo come lalegislazione europea abbia favorito, giusta-mente, più libertà di scelta del Cliente che con-tinua a preferire un rapporto consulenziale eduna relazione umana.In ambito Automotive, la telematica ha certa-mente influito moltissimo negli ultimi anni e ge-nerato grandi opportunità per tutti. Per il Clientesono due gli aspetti importanti: la gestione e laprotezione dei suoi dati e l‘effettiva convenienzaeconomica e l'ampiezza dei servizi. Le Compa-gnie, invece, devono socializzare con gli inter-mediari la redditività generata dal’applicazionedella telematica, ad esempio sulla riduzione del

costo dei sinistri e sulla relativa frequenza. Altresì, laddove iservizi collegati generino un utile, questo non può non es-sere condiviso anche con gli intermediari.Il “presidio” tecnologico è comunque oggi centrale nell’atti-vità dell’intermediario che non può fare a meno di usarla. Èla tecnologia che consente quegli aumenti di redditività au-spicati; chi non si adegua al cambiamento è destinato auscire dal mercato o rimanervici in maniera marginale.

“Sicuri & Protetti si rivolge al canale degliintermediari assicurativi, consentendoglidi personalizzare l’offerta Viasat in base

alle esigenze del Cliente”

Guida alla Sicurezza 2017 #ConnectedCar | 45

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Dalla sicurezza stradale alla protezione, la FondazioneANIA amplia la propria missione focalizzandosi sulla sicu-rezza e la protezione delle persone a 360 gradi. In chemodo?Fare assicurazione non vuol dire soltanto essere orientati al busi-ness, ma anche entrare nel sociale per intercettare le esigenzedella popolazione reinterpretandole in chiave di protezione. La Fon-

dazione ANIA, in tal senso, rappresenta un esempio di questomodo di essere e di fare assicurazione. Questo esempio è nato nel2004 quando gli assicuratori decisero che bisognava essere partedi una strategia per fronteggiare la drammatica situazione degli in-cidenti stradali. In 12 anni, con numerose iniziative, ha contribuitoal dimezzamento del numero delle vittime della strada, passate daoltre 7mila a meno di 3.400, dimostrando che l’assicurazione auto

Nasce la nuovaFondazione ANIAIntervista con Umberto GuidoniSegretario Generale FONDAZIONE ANIA e Responsabile Servizio Auto ANIA

“Gli importanti risultati raggiunti in ambito stradale ci hanno convinti a pensare che ilmodello della Fondazione potesse funzionare anche per sperimentare modalità diprevenzione del rischio sugli altri fronti su cui le assicurazioni sono impegnate. Perquesto la Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale è diventata Fondazione Ania per

aumentare il suo impegno, focalizzando il rischio per prevenirlo rispondendo ai bisogni diprotezione dei cittadini”.

46 | Guida alla Sicurezza 2017

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è un servizio che non solo protegge il patrimonio dei cittadini, maserve a tutelare la vita umana. Gli importanti risultati raggiunti inambito stradale ci hanno convinti a pensare che il modello dellaFondazione potesse funzionare anche per sperimentare modalitàdi prevenzione del rischio sugli altri fronti su cui le assicurazionisono impegnate. Per questo la Fondazione ANIA per la SicurezzaStradale è diventata Fondazione Ania per aumentare il suo impe-gno, focalizzando il rischio per prevenirlo rispondendo ai bisogni diprotezione dei cittadini.

Quali sono state le ragioni che hanno portato ad estenderegli obiettivi e il raggio d’azione della Fondazione verso lasensibilizzazione e le sperimentazioni di soluzioni innova-tive per ridurre i rischi della vita quotidiana?In una società dominata da rischi e incertezza, l’assicurazione è ga-ranzia a 360° per la protezione dal rischio di perdere il proprio pa-trimonio, la casa, la salute, la famiglia. Questa profonda incertezzanasce anche dalle difficoltà da parte dello Stato di garantire tuttoa tutti attraverso un meccanismo di redistribuzione del reddito che,in qualche modo, rispecchia la mutualità assicurativa. La previ-denza pubblica, l’assistenza sanitaria statale universale si basano suquesti principi. Ma il livello di pressione fiscale e la crescita dellaspesa pubblica connessa all’invecchiamento della popolazione eall’alto tasso di disoccupazione sono predittivi di un sistema pub-blico che entrerà in crisi e che, per essere sostenuto, dovrà farsisupportare da quello privato. In questo quadro le imprese e tuttoil sistema assicurativo vogliono giocare un ruolo fondamentale, cre-

ando una rete di ausilio per le famiglie e le imprese, un sistemanuovo e sostenibile che affianchi il pubblico e agisca in sinergiacon tutti i principali operatori del mercato in chiave economica esociale.

Quali saranno gli ambiti che vedranno maggiormente im-pegnata la Fondazione ANIA sul fronte della sperimenta-zione di nuove tecnologie?La tecnologia, nel quadro appena descritto, assume un ruolo fon-damentale. In tal senso, stiamo guardando con interesse all’inno-vazione tecnologica nel mondo assicurativo, alla cosiddettainsurtech: neologismo che definisce la simbiosi tra innovazionetecnologica e industria assicurativa. Nell’epoca digitale 4.0 non siparla più solo di essere su Internet o sui social, ma di un nuovomodello di business, dalla gestione dei dati alle relazioni con iClienti. Negli ultimi anni in ambito insurtech le compagnie tradi-zionali hanno "abbracciato" questo mondo: hanno cominciato aguardare al mondo delle startup insurtech e a collaborare conesse, spesso a finanziarle con i propri fondi di venture capital o adacquisirle. La sharing economy ha dato vita a start up innovative,che hanno portato alla creazione di prodotti sempre più commi-surati alle esigenze dei clienti. La tecnologia blockchain ha con-sentito di supportare nuovi modelli assicurativi. La micro insuranceha creato mercato laddove prima non si vedevano possibilità disviluppo. Le nuove autostrade tecnologiche si possono percorrerecon vari “mezzi”, alcuni ormai diventati di uso comune, altri ancorada esplorare.

Guida alla Sicurezza 2017 | 47

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48 | Guida alla Sicurezza 2017

La sicurezza stradale? Per la primavolta è a rischio: dopo anni virtuosicon incidenti, vittime e feriti in fortediminuzione, assistiamo oggi a una

pericolosa inversione di tendenza. Tantoper capirci, di questo passo non solo nonriusciremo a rispettare gli obiettivi impostidalla UE, quelli legati al dimezzamento deimorti per il decennio 2011-2020, ma ad-dirittura potremmo trovarci nella difficile si-tuazione di dover rivedere tutta la strategiamessa in campo in questa crociata sulla si-curezza stradale.Servono nuove idee, nuove iniziative, unqualcosa di rivoluzionario, così come èstata rivoluzionaria più di dieci anni fa la fa-mosa patente a punti che - incredibile mavero - nella storia della mobilità italiana èstato il provvedimento che ha portato lamaggiore riduzione di lenzuoli bianchi stesisull’asfalto.Un misura di sicurezza che ha fatto moltodiscutere ma che ha funzionato benissimo,anche se soprattutto all’inizio e poco allafine, arrestando miseramente la sua corsavirtuosa. I numeri d’altra parte dicono chein questo decennio le vittime degli incidentistradali si sono dimezzate e che agli italianisono stati sottratti 85 milioni di punti. Ma aben guardare la situazione è un po’ diversa:nello stesso tempo sono state messe inpiedi straordinarie misure di sicurezza (dif-fusione del Tutor, controllo più capillare sustrada, auto più tecnologiche, arrivo deglietilometri e molto altro ancora). Senza con-tare la severità del nostro sistema sanzio-natorio che negli ultimi anni ha vistoaumentare in modo esponenziale le multe,in alcuni casi più che raddoppiate.Poi sono arrivati i problemi, legati al fatto dipoter pagare per non vedersi sottrarre i

punti e al meccanismo di recupero: fracorsi e premi, gli automobilisti in questidieci anni hanno “comprato” o avuto in re-galo più di 300 milioni di punti.Chi ha ragione? La patente a punti ha fun-zionato o no? Di certo in un Paese come ilnostro dove viene elevata una contravven-zione ogni 15 secondi la patente a puntiha portato in campo un’idea geniale: ilmeccanismo ha affiancato e non sostituitole sanzioni già previste per le varie infra-zioni, compresa la sospensione del per-messo di guida.Quindi si è creato un fenomeno psicolo-gico fortissimo che ha fatto - almeno al-l’inizio quando non era chiaro quantofosse facile recuperare i punti - davverocambiare abitudini agli italiani. L’effetto pla-cebo della patente a punti è stato quindifondamentale, e non è un caso che già ainizio 2003, ben prima che questo nuovomeccanismo sanzionatorio entrasse in vi-gore, si è registrata una forte riduzione di

incidenti, morti e feriti: i tanti annunci digiornali e Tv sull’arrivo della normativahanno avuto effetto sul comportamentodegli automobilisti. L’idea di perdere punti(“che nun se sa manco ‘ndo stanno”come dice il comico Enrico Brignano in unsuo celebre spettacolo proprio sul tema),la prospettiva di non poter più guidare e dirinunciare alla mobilità ha infatti terroriz-zato il popolo del volante... Poi, però, lapaura è passata, lasciando il compito al le-gislatore di trovare un nuovo sistema chepotesse replicare l’eccezionale esperienzadella patente a punti.Fino a oggi nessuno è riuscito a trovare al-ternative valide ma qualcosa si muove:sarà la scatola nera il sacro Graal della si-curezza stradale? Sarà la nuova Legge sul-l'omicidio stradale? Sarà l’approccio allasicurezza stradale dal “lato ambientale”? Osarà qualche idea che ancora non cono-sciamo ma che è già in gestazione?Ecco, questo libro si ripropone proprio loscopo di dare spazio alle nuove idee, par-tendo dalle 50 che in quest’ultimo periodoabbiamo visto nascere. Tutti e 50 i capitolihanno un titolo con un punto interrogativo:un chiaro segno di come qui non si cerchidi dare giudizi o soluzioni ma si punti drittoa stimolare idee e suggerimenti.Chissà che fra le “lampadine” che si sperail libro farà accendere ci sia proprio l’idea ingrado di arginare la guerra da 9 morti e700 feriti al giorno che si combatte sullenostre strade. Chissà.Vedremo. Ma se a questo punto vi statechiedendo cosa fare e se state cercandoqualche idea, forse il primo obiettivo que-sto libro l’ha già raggiunto...

Vincenzo Borgomeo

Sicurezza stradale:regole e suggerimenti nel nuovolibro di Vincenzo Borgomeo

Abbiamo scelto questo brano, tratto dal nuovo libro "La forza delleidee" di Vincenzo Borgomeo, giornalista de La Repubblica, perchéespone alcuni interrogativi che rappresentano uno stimolo a tro-vare nuove idee per vincere definitivamente la battaglia sulla sicu-rezza stradale. Noi di Viasat crediamo da sempre che la tecnologiapossa essere una risposta. Lo dimostra, ad esempio, quanto fatto

con il dispositivo sosCall 2.2, nella sperimentazione promossa daFondazione Ania che, sfruttando i Big Data, fornisce all'automobili-sta in tempo reale e in modo predittivo degli alert sonori e luminosicirca il livello di potenziale rischio della strada che sta percorrendo.Una sfida impegnativa che vedrà Viasat, ancora e sempre, in prima fila.Buona lettura.

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