Dr. Alberto Laffranchi Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Gruppo Me.Te.C.O....

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Dr. Alberto Laffranchi Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano Gruppo Me.Te.C.O. Medicine e Terapie Complementari in Oncologia Mail: [email protected] L’INTESTINO RITROVATO Novità in clinica e terapia Torino 11/12 Maggio 2013

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Dr. Alberto Laffranchi

Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Gruppo Me.Te.C.O. Medicine e Terapie Complementari in Oncologia

Mail: [email protected]

L’INTESTINORITROVATONovità in clinica e terapiaTorino 11/12 Maggio 2013

Il colesterolo è una sostanza grassa che si trova in tutto l’organismo ed è fondamentale per il normale funzionamento delle cellule.

Serve all’organismo per produrre gli ormoni, per costruire le pareti delle cellule e per altri processi importanti.

L’organismo è in grado di produrre tutto il colesterolo necessario (colesterolo endogeno), ma questo si trova anche in alcuni alimenti.

Il colesterolo

Il colesterolo low density lipoprotein cholesterol (LDL-C) e high-density (HDL-C) sono considerati un importantissimo "termometro" del rischio cardiovascolare.

Ai suoi valori è infatti legata la probabilità teorica di subire una malattia correlata all'aterosclerosi, come l'angina pectoris, l'infarto miocardico, l'ictus o la claudicatio intermittens

Quando si vuole mantenere il cuore in buona salute

Negli Stati Uniti come in altri paesi industrializzati i disturbi cardiaci sono la causa principale di morte in entrambi i sessi.

Per mantenere il cuore in buona salute occorre tenere in considerazione sia la dieta sia il proprio patrimonio genetico;

la salute del cuore, inoltre, può dipendere dai farmaci che si assumono.

Chi soffre di ipercolesterolemia?

Leggendo attentamente la letteratura medica di 25-30 anni fa, trovate la seguente risposta:

tutti gli uomini di mezza età il cui colesterolo è oltre i 240 con altri fattori di rischio, come fumare o il sovrappeso.

Dopo la “Cholesterol Consensus Conference”  del 1984 i parametri cambiarono: tutti (maschi e femmine) con il colesterolo sopra i 200 possono ricevere la temuta diagnosi e la prescrizione dei relativi farmaci. Recentemente, quel valore è ulteriormente sceso a 180.

Calcolatore del Rischio Cardiovascolare sono tratte dallo Studio di K.M. Anderson e coll. che costituisce uno 'Scientific Statement' della American Heart Association. http://www.medfor.net/Rischio/Default.htm

Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni

  I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di

56 anni    Fattore al Dati medi   M e F

Pressione Sist. 130 mmHg 130 mmHgColesterolo 218 mg/dl 214 mg/dl    229 mg/dl HDL 57 mg/dl 44 mg/dl    58 mg/dl Età 56 anni 50 - 59   Fumo No No   Diabete No No    I.V.S. No No   Rischio 3.68 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media.

  Rischio stessi parametri donna 2.11 % 2.23 %

Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni

  I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di

56 anni    Fattore al Dati medi   M e F

Pressione Sist. 130 mmHg 130 mmHgColesterolo 218 mg/dl 214 mg/dl    229

mg/dl HDL 57 mg/dl 44 mg/dl    58 mg/dl Età 56 anni 50 - 59   Fumo Sì No   Diabete No No    I.V.S. No No   Rischio 6.42 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media.

  Rischio stessi parametri donna 3.95 % 2.23 %

Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni

  I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di

56 anni    Fattore al Dati medi   Pressione Sistolica 130 mmHg 130 mmHg   Colesterolo 300 mg/dl 214 mg/dl   229

mg/dl HDL 57 mg/dl 44 mg/dl    58

mg/dl Età 56 anni 50 - 59   Fumo No No   Diabete No No    I.V.S. No No   Rischio 5.86 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media.

  Rischio Nella Donna 2.11 % 2.23 %

3.57 %

Calcolo del Rischio Cardiovascolare in base alla PAS: per 5 anni

  I suoi RISULTATI confrontati con quelli medi di un uomo di M e F

56 anni    Fattore al Dati medi   Pressione Sistolica 130 mmHg 130

mmHg   Colesterolo 218 mg/dl 214 mg/dl    229 mg/dl

HDL 40 mg/dl 44 mg/dl    58 mg/dl

Età 56 anni 50 - 59   Fumo No No   Diabete No No    I.V.S. No No   Rischio 6.15 % 5.25 % Complimenti! Il suo rischio e' al di sotto della media.

  Rischio stessi parametri donna 3.76 % 2.23 %

Si può abbassare il colesterolo?

Esistono diversi farmaci in grado di abbassare il colesterolo, uno dei fattori fondamentali per la salute del cuore.

Tra questi farmaci, i principali sono le

statine.

Le più Utilizzate:

Lovastatina (Rextat®, …),Pravastatina (Pravaselect®, Selectin®, …),Simvastatina (Sivastin®, Sinvacor®, …),Fluvastatina (Lescol, Lipaxan®, …),Atorvastatina (Torvast®, Totalip®),Rosuvastatina

limitando la sintesi del colesterolo endogeno. In particolare questi farmaci vanno a bloccare l'attività di un enzima chiamato HMG-CoA reduttasi (Hidrossi-Metil-Glutaril-Coenzima A-reduttasi), fondamentale nei processi di sintesi del colesterolo soprattutto a livello epatico.

Tra questi altri benefici ci sarebbe la diminuzione del rischio di:artrite e fratture,alcuni tipi di tumore,demenza e morbo di Alzheimer,patologie renali.

Le statine, inoltre, potrebbero essere utili per tenere sotto controllo la risposta immunitaria dopo i trapianti.

Tutte azioni da verificare mediante studi controllati.

Specie negli anziani che presentano maggiore rischio cardiovascolare !

Sono noti i più comuni effetti collaterali delle statine :

dolori muscolari, rash cutanei, insonnia, polineuropatie, epatopatie e miopatie

Ma è altresì noto che tra le complicanze si può manifestare anche un’importante trombocitopenia [Groneberg, 2001; Aster, 2007].

Alterazioni della funzionalità epatica e dolori muscolari rientrano tra gli effetti indesiderati più comuni.

L'impiego delle statine è controindicato negli alcolisti, in gravidanza, in allattamento, nei bambini e nei pazienti con disfunzioni epatiche. Non vanno inoltre associate ai fibrati, farmaci ipolipidemizzanti utili per abbassare i livelli di trigliceridi nel sangue, per il rischio di miopatia, rabdomiolisi ed insufficienza renale.

Anche sforzi fisici importanti possono aumentare il rischio di danni muscolari.

Prudenza per un uso meno sistematico e generalizzato delle statine emerge dalla segnalazione del rischio aumentato di emorragie cerebrali in ragione del loro effetto antitrombotico e fibrinolitico

[Goldstein, 2009; Westover, 2011].

Gli autori utilizzando il modello matematico di Markov, considerando anche l’età dei pazienti, la sede del sanguinamento se sopra o sottotentoriale e le sue dimensioni.

Si sono chiesti se la potenziale complicanza di emorragie cerebrali in soggetti che nell’anamesi hanno già lamentato episodi vascolari cerebrali fosse maggiore del beneficio atteso dalla profilassi con statine.

Mediamente la recidiva di sanguinamento si ha

14% dei casi

con l’uso delle statine

aumenterebbe al 22%

Questo significa che in un caso su tre la recidiva sarebbe imputabile alle statine.

[Goldstein, 2009; Westover, 2011].

Gli autori concludono che la mancata profilassi con statine favorirebbe la sopravvivenza dei pazienti che, avendo già avuto un episodio emorragico cerebrale, presentano un aumentato rischio di recidiva vascolare.

Le statine aumentano la percentuale di rischio di recidiva soprattutto quando la pregressa emorragia cerebrale fosse risultata sovra-tentoriale.

[Goldstein, 2009; Westover, 2011].

Anche se i dati non sono ancora supportati da uno studio randomizzato sono però tali da suggerire di evitare le statine nei pazienti con storia di emorragia cerebrale sovra-tentoriale. Il meccanismo d’azione delle statine è generalmente noto ma le variazioni individuali delle complicanze dovrebbero suggerire una maggiore criticità nella loro prescrizione almeno nei pazienti che abbiano già lamentato episodi vascolari cerebrali sovra-tentoriali

BibliografiaGroneberg DA. Simvastatin-induced thrombocytopenia.” Am J Hematol 2001;67:277 Aster RH. Drug-induced immune thrombocytopenia. “ N Engl J Med 2007;357:580–587

Goldstein LB, et al. Hemorrhagic stroke in the stroke prevention by aggressive reduction in cholesterol levels study. Neurology. 2008 Jun 10;70(24 Pt 2):2364-70. Epub 2007 Dec 12.

Westover MB, et al “Statin use following intracerebral hemorrhage: a decision analysis “ Arch Neurol. 2011 Jan 10

Danni epatici. In alcuni casi, le statine possono far aumentare gli enzimi epatici. Se è considerevole, si interrompe la terapia.

Altri farmaci per il controllo del colesterolo, come il gemfibrozil e la niacina, fanno aumentare ancor di più il rischio di problemi epatici nei pazienti in terapia con le statine.

A SEI MESI DALL’INIZIO DELLA CURA CON LE STATINE è UTILE RICONTROLLARE LA FUNZIONALITA’ EPATICA.

SUCESSIVAMENTE ANNUALMENTE.

Problemi muscolari.

Le statine possono causare dolore e fastidio ai muscoli (miopatia da statine). Più la dose è alta, più aumenta il rischio di soffrire di problemi muscolari. Nei casi più gravi, le cellule dei muscoli possono “rompersi” (rabdomiolisi) e rilasciare nel sangue una proteina, la mioglobina, con danno renale.

L’assunzione contemporanea delle statine e di altri farmaci può far aumentare il rischio di rabdomiolisi: tra questi altri farmaci ricordiamo il gemfibrozil, l’eritromicina, gli antimicotici, il nefazodone, le ciclosporine e la niacina.

Tra i segnali premonitori:

Crampi o fastidi muscolari

Non ci sono prove a supporto della modificaapportata dall’AIFA alla regola di rimborso stabilita dalla precedente Nota 13, che di fatto spinge i medici usare sempre le Statine senza distinguere i pazienti in base al grado di rischio.

Pazienti senza malattie CCV e con un rischio a 5 anni <5%.Ogni morte vascolare e non vascolare in tutti i partecipanti

Gruppo Statine

129 (31+98)

Su 11.755 pz.

Nei gruppi di controllo

127 (40+87)

su 11.835

Riservare questi trattamenti cronici solo a pazienti con rischio CCV realmente elevato, informando correttamente i cittadini.Molti di quelli con rischio medio o basso, infatti, non sarebbero entusiasti di scambiare semplicemente un grave effetto avverso con un altro o una causa di morte con un’altra,senza chiare prove di benefici netti.

RESEARCH LETTER

ONLINE FIRSTLimit to Benefits of Large Reductions in Low-Density Lipoprotein CholesterolLevels: Use of Fractional Polynomials to Assess the Effect of Low-Density Lipoprotein Cholesterol Level Reduction in Metaregression of Large StatinRandomized Trials

JAMA INTERN MED PUBLISHED ONLINE APRIL 29, 2013 WWW. JAMAINTERNALMED.COM

Hisato Takagi, MD, PhDTakuya Umemoto, MD, PhDfor the ALICE (All-Literature Investigation ofCardiovascular Evidence) Group

A recent metaregression of 25 large statin randomizedtrials involving 155 613 participants and23 791 major vascular events reported a significantreduction in the risk of major vascular events associatedwith a reduction in low-density lipoprotein cholesterol(LDL-C) level. The question that naturally followsis whether there is a threshold for the benefit of LDL levelreduction that can be achieved with statins or whethergreater reductions in LDL level would bring greater

reductions in vascular events.

Our fractional polynomials metaregression

suggests almost

no additional benefit in the use of statins beyond a 40 mg/dL decrease in LDL-C level in preventing major vascular events.

Relation between logarithmic relative risk for major vascular events and mean absolute reduction in low-density lipoprotein cholesterol (LDL-C) level. The area of each circle is proportional to the precision (inverse variance) of the relative risk. Black line, linear model; red curve, best-fittingfractional polynomials model. To convert LDL-C from milligrams per deciliter to millimoles per liter, multiply by 0.0259.

Alternative alle StatineLa Dieta IntegratoriLa FitoterapiaL’Omeopatia

Esperienza personale

Studio DIANA 5 Dati preliminari Disegno dello studio e dati a Dicembre 2012

2256

N= 651

N= 801

N= 804

Variabile Stadio I (912)

Stadio IIA (556)

Stadio IIB (218)

≥ Stadio IIIA (276)

Circonferenza vita (cm) 83,4 ± 12,3 84,3 ± 12,1 85,0 ± 12,7 86,3 ± 12,5

Glicemia (mg/dL) 92,2 ± 15,9 93,3 ± 18,6 92,6 ± 13,7 93,8 ± 15,1

Colesterolo tot, (mg/dL) 207,0 ± 37,5 208,1± 35,8 210,0 ± 36,4 213,5 ± 40,7

HDL (mg/dL) 64,3 ± 16,6 62,3 ± 15,2 60,8 ± 15,6 62,2 ± 16,0

LDL (mg/dL) 123,8 ± 36,4 124,7 ± 35,6 127,3 ± 35,6 129,3 ± 38,6

Trigliceridi (mg/dL) 97,9 ± 65,8 103,6 ± 65,7 109,4 ± 57,5 108,4 ± 70,2

Insulina (μU/mL) 7,5 ± 4,7 8,4 ± 10,1 9,3 ± 8,2 9,5 ± 12,8

Sindrome metabolica (%)0

1-23+

37,145,117,8

34,144,221,7

26,651,821,6

31,947,520,6

Caratteristiche metaboliche ed ormonali della popolazione DIANA5 al baseline stratificando per stadio della malattia (1962 donne), in rosso le differenze statisticamente significative

G1 (236) G2 (965) G3 (691)

ER- ER+ ER- ER+ ER- ER+

Età 52,9 ± 7,7 53,3 ± 7,6 52,8 ± 7,9 51,6 ± 8,0 50,7 ± 8,8 50,9 ± 8,4

Peso (Kg) 69,2 ± 0,7 65,7 ± 11,4 63,0 ± 11,1 66,2 ± 12,3 66,7 ± 13,3 66,8 ± 12,2

BMI (Kg/m2) 26,7 ± 4,6 25,5 ± 4,5 24,7 ± 4,8 25,7 ± 4,9 25,9 ± 5,2 25,8 ± 4,9

M. Grassa tot. (Kg) 22,3 ± 6,0 22,0 ± 8,1 19,4 ± 6,7 22,2 ± 8,5 23,0 ± 9,4 22,7 ± 9,0

M. Magra tot. (Kg) 44,7 ± 4,1 43,5 ± 4,4 42,3 ± 3,4 43,9 ± 4,6 43,3 ± 4,8 44,1 ± 4,6

M. Muscolo tot. (Kg) 42,4 ± 3,9 41,3 ± 4,2 40,2 ± 3,3 41,7 ± 4,3 41,2 ± 4,6 41,9 ± 4,4

Acqua totale (Kg) 32,7 ± 3,0 31,9 ± 3,2 31,0 ± 2,5 32,1 ± 3,4 31,7 ± 3,6 32,3 ± 3,4

Met. basale (Cal) 1340 ± 127 1309 ± 136 1268 ± 103 1321 ± 142 1311 ± 153 1329 ± 144

Circonf. vita (cm) 87,6 ± 12,5 84,2 ± 11,3 81,6 ± 11,8 83,8 ± 12,3 84,7 ± 13,0 85,1 ± 12,4

Glicemia (mg/dL) 101,4 ± 16,7 91,7 ± 15,5 89,2 ± 11,2 93,2 ± 16,7 91,1 ± 15,4 93,5 ± 17,5

Colest. Tot. (mg/dL) 184,0 ± 32,1 204,3± 35,9 210,9 ± 41,0 206,5± 37,8 220,2± 35,6 209,5 ± 36,6

HDL (mg/dL) 61,1 ± 10,5 63,0 ± 17,0 65,3 ± 15,8 62,9 ± 16,2 63,8 ± 15,7 62,5 ± 15,3

LDL (mg/dL) 106,7 ± 33,1 122,7 ± 33,4 126,9 ± 34,8 122,8 ± 36,7 137,7 ± 38,3 125,7 ± 35,9

Trigl. (mg/dL) 76,5 ± 19,6 98,4 ± 50,0 92,9 ± 40,7 102,6 ± 70,0 95,1 ± 52,0 107,3 ± 67,8

Insulina (μU/mL) 8,6 ± 2,7 7,5 ± 4,3 7,3 ± 3,8 8,2 ± 8,6 8,2 ± 7,2 8,5 ± 8,2

Caratteristiche della popolazione DIANA 5 al baseline stratificando per G (1892 donne),

Differenza (n=574)

Differenza (n=517)

P*

Glicemia (mg/dl) -1,32 +1,30 0,09

Colest. Tot. (mg/dl) -8,23 -4,75 0,04

HDL (mg/dl) +0,74 -0,51 0,76

LDL (mg/dl) -6,28 -4,60 0,33

Trigliceridi (mg/dl) -16,9 -8,83 0,03

Insulina (μU/ml)** -3,0 -0,5 0,02

SHBG (nmol/l)** +14,5 -4,7 0,00

RisultatiConfronto randomizzato al termine del primo anno (n:1091)

*P aggiustato per età, stadio e BMI baseline (anova)

** 97 donne

- ridurre l'apporto energetico totale nei soggetti in sovrappeso;- ridurre i grassi totali della dieta a meno del 30% dell'energia - totale;- ridurre l'apporto di acidi grassi saturi (alimenti di origine animale) a meno del 10% dell'energia totale; ricordiamo infatti che una dieta ricca di grassi saturi può aumentare la colesterolemia del 15-25%; tale incremento è la conseguenza del deposito di grassi nel fegato, da cui deriva una maggior quantità di Acetil-CoA disponibile per la sintesi epatica di colesterolo; aspetto spesso sottovalutato, la riduzione dei grassi saturi nella dieta risulta quindi addirittura più importante della semplice riduzione del colesterolo alimentare.

ridurre, possibilmente eliminare, gli alimenti ricchi di oli idrogenati (presenti nella margarina ed in molti prodotti da forno);ridurre il consumo di carboidrati ad alto indice glicemico (alimenti particolarmente dolci, come quelli da pasticceria ed alcuni tipi di frutta);incoraggiare il consumo di acido oleico (presente nell'olio di oliva) e linoleico (presente nel pesce);incoraggiare l'uso di carboidrati complessi;aumentare il consumo di frutta (ad eccezione di banane, fichi, uva, cachi e frutta disidratata), vegetali e legumi;moderare l'apporto di sale.

Alternative alle StatineGli integratori

Diversi studi hanno dimostrato che le fibre solubili - contenute in buone quantità nei legumi, nell'avena e nella sua crusca, nelle mele, negli agrumi e nelle carote - abbassano i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi.

Come tutti gli integratori, ovviamente, le fibre possono risultare utili soltanto se assunte nel contesto di un regime alimentare sobrio ed equilibrato.

Alternative alle StatineGli integratoriIn questa categoria rientrano prodotti come i

semi di psillio, il glucomannano, la pectina, la gomma di guar e quella karaya. Gli integratori di fibra possono limitare l'assorbimento di farmaci assunti a breve distanza da essi e, specie se utilizzati ad alte dosi, possono determinare flatulenza e sensazione di gonfiore addominale.

DOSAGGIO quotidiano normalmente consigliato: 10 - 30 grammi al giorno, divisi in dosi da assumersi poco prima dei pasti insieme ad abbondante acqua.

Polisaccaride ricavato dal guscio dei gamberetti e di altri crostacei di mare. Il chitosano si comporta, di fatto, come un integratore di fibra, limitando l'assorbimento intestinale del colesterolo, dei grassi e di altri nutrienti.

sono dei polisaccaridi contenuti nella crusca di alcuni cereali, come l'avena e l'orzo, e nel comune lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae).

Le frazioni solubili vengono commercializzate come integratori di fibra e possono aiutare a ridurre i livelli di colesterolo LDL.

La su efficacia nel ridurre la colesterolemia è stata dimostrata più volte; analogo discorso per le proteine ricavate dai semi di questo legume.

Sostituire in almeno due o tre occasioni settimanali la carne con alimenti a base di soia (tofu, tempeh, miso) può quindi essere d'aiuto per controllare i livelli di colesterolo.

L'eccessivo consumo di integratori e alimenti derivati dalla soia potrebbe abbassare leggermente i livelli di testosterone nell'uomo, a causa dell'elevato apporto di fitoestrogeni.

La dieta e l'integrazione devono quindi essere sempre all'insegna della moderazione; anche l'eccesso di acqua, d'altronde, può essere letale.

Integratore alimentare di origine Integratore alimentare di origine vegetalevegetale

Una dose da 40 g contiene: riso integrale (oryza sativa - grani) 26,73 g, agave

(Agave Americana L. - frutto) 9,32 g, complesso mineral-vitaminico (vitamina A, acido ascorbico, pirofosfato ferrico, vitamina D, VITAMINA E, tiamina, riboflavina, niacina, piridossina, acido folico, VITAMINA B12, biotina, d-calcio pantotenato, ossido di zinco, calcio), aquamin 636 mg (alga lithothamnion calcareum), miglio(panicum miliaceum - grani) 716 mg cavolo (brassica oleracea - pianta intera) 652 mg, topinambur (heliantus tuberosus - tuberi) 40 mg,

Integratore alimentare di origine Integratore alimentare di origine vegetalevegetale

gomma guar (cyamopsis tetragonoloba(l.) taub.- semi) 300 mg, carota (daucus carota - radice) 200 mg, alga spirulina 200 mg, canapa (cannabis sativa l. - semi) 200 mg , zucca (cucurbita maxima - frutto) 51 mg, patata (ipomea batatas (l.) lamb. - tubero) 48 mg, prezzemolo (petroselinum sativum - parti aeree) 40 mg, barbabietola (beta vulgaris - frutti) 40 mg, pomodori (solanum lycopersicum - frutti) 40 mg, estratto di acerola (malpighia glabra - frutti) 40 mg,

Integratore alimentare di origine Integratore alimentare di origine vegetalevegetale

Miscela di bacche e frutti 40mg: mirtillo (vaccinium ulginosum - bacche) 0,05 mg, mirtillo rosso (vaccinium vitis idaea - bacche) 0,05 mg, ribes nero (ribes nigrum - bacche) 0,05mg, aronia (aronia melanocarpa - bacche) 0,05 mg, uva (vitis vinifera - frutti) 0,05 mg, melograno (punica granatum - frutti) 0,05 mg, visciola (prunus idaeus - frutto) 0,05 mg, mirtillo (Vaccinium angustifollum - bacche) 0,05 mg, mirtillo rosso (Vaccinium oxycoccos - bacche) 0,05 mg, sambuco (sambucus nigra - bacche) 0,05 mg, , lamponi (rubus idaeus - bacche) 0,05 mg, lamponi neri (rubus occidentalls - bacche) 0,05mg,

Integratore alimentare di origine vegetaleIntegratore alimentare di origine vegetale

patata (Solanum tuberosum - tubero) 31.2 mg, bardana (arctium lappa - radice) 20 mg, cavolo (brassica oleracea var.capitata - foglie) 20 mg, coda di gatto (amaranthus caudatus, semi) 20 mg , quinoa (Chenopodium quinoa Willd. - semi) 20 mg, alga (porphyra tenera kjellman - foglie) 8 mg, broccoli (Brassica oleracea var. italica - foglie) 4 mg, spinaci (spinacia oleracea - foglie) 4 mg, funghi shiitake (lentinula edodes) 4mg, funghi reishi (Grifola frondosa) 4 mg, funghi agaricus (Agaricus blazei) 4 mg, alga (clorella regularis - foglie) 4 mg, estratto di té verde (camellia sinensis foglie) 4 mg.

Modulazione metabolica di un pasto Modulazione metabolica di un pasto sostitutivo vegetale, sostitutivo vegetale, crudo ed integralecrudo ed integrale

Autori:Autori: L. Vigna, R. De Giuseppe, C. Novembrino, F. de L. Vigna, R. De Giuseppe, C. Novembrino, F. de

Liso, D. Sommaruga, F. BamontiLiso, D. Sommaruga, F. Bamonti Istituto:Istituto: 1) Dip Medicina Preventiva Clinica e del Lavoro, 1) Dip Medicina Preventiva Clinica e del Lavoro,

U.O. Medicina del Lavoro I e 2) Dip. Scienze U.O. Medicina del Lavoro I e 2) Dip. Scienze Mediche, Università degli Studi di Milano, Mediche, Università degli Studi di Milano, Fondazione IRCCS Ca Granda, Ospedale Maggiore Fondazione IRCCS Ca Granda, Ospedale Maggiore Policlinico, MilanoPoliclinico, Milano

L’obesità è strettamente correlata a cambiamenti L’obesità è strettamente correlata a cambiamenti endocrini e metabolici tra cui iperinsulinemia e endocrini e metabolici tra cui iperinsulinemia e dislipidemia, condizioni che contribuiscono ad dislipidemia, condizioni che contribuiscono ad aumentare il rischio di insorgenza di patologie aumentare il rischio di insorgenza di patologie cardiovascolari. cardiovascolari.

Tra i vari interventi correttivi, il sostitutivo del Tra i vari interventi correttivi, il sostitutivo del pasto è tra le prescrizioni mediche più comuni.pasto è tra le prescrizioni mediche più comuni.

Allo scopo di valutare la modulazione metabolica in acuto di un nuovo prodotto commerciale (XY ®), costituito principalmente da vegetali crudi integrali liofilizzati con basso indice glicemico (riso integrale al 60%),

sono stati arruolati 15 soggetti volontari sovrappeso/obesi (3M/12F, età media 48,9±10,3 anni; BMI (Body Mass Index) o I.M.C. (Indice di Massa Corporea) 30,3±6 Kg/m2) afferenti al Centro Obesità della Clinica del Lavoro.

> 40 Sovrappeso di 3° grado Grave obeso 30-40 Sovrappeso di 2° grado Obeso 25-30 Sovrappeso di 1° grado Sovrappeso18,5-25 Normopeso Normale < 18,5 Sottopeso Magro

Il B.M.I. (Body Mass Index) o I.M.C. (Indice di Massa Corporea)È un indice che mette in rapporto il peso corporeo con l'altezzaPeso corporeo espresso in kilogrammi diviso Altezza in metri al quadrato.

Esempio: Se il tuo peso è 80 kg e l'altezza è 160 cm il tuo B.M.I. sarà: 80 : (1,6 x 1,6) = 31,25

I soggetti sono stati sottoposti a tre prelievi I soggetti sono stati sottoposti a tre prelievi di sangue per misurare le concentrazioni di sangue per misurare le concentrazioni sieriche di sieriche di glucosioglucosio, , insulinainsulina e e trigliceridi:trigliceridi:

a digiuno (a digiuno (BB), ), due ore dopo il pasto sostitutivo (due ore dopo il pasto sostitutivo (PSPS; 40g ; 40g

di xy ® in 300mL di acqua, 140 Kcal) e di xy ® in 300mL di acqua, 140 Kcal) e due ore dopo un pasto standard di dieta due ore dopo un pasto standard di dieta

mediterranea (mediterranea (PPPP; 800-900 Kcal, 60% ; 800-900 Kcal, 60% glucidi, 25% protidi e 15% lipidi). glucidi, 25% protidi e 15% lipidi).

Omeopatia e ipercolesterolemia:Olea europea MG 1DH 50 gtt 1-2 volte al

giorno* un quarto d'ora prima dei pastiJuniperus communis MG 1 DH   50 gtt 1-3

volte al giorno* un quarto d'ora prima dei pasti

*In entrambi i casi, lo schema terapeutico prevede cure di due mesi intervallate da un riposo di un mese fino alla normalizzazione delle analisi cliniche.

Fitoterapia e ipercolesterolemiaAglio  E.S. titolato in allina min 1% 350

mg/cps, 1-2 cps tre volte al dìGarcinia E.S. titolato in acido idrossicitrico

min 50% 500-1000mg/dieGlucomannano Polvere micronizzata 2-3

g/dieCarciofo E.S. titolato in acido caffeilchinico

min 13% max 18%: 600-900mg/die da assumere 30 min prima dei pasti

Metabolism. 2008 Aug;57(8):1029-37.

Combination of simvastatin with berberine improves the lipid-lowering efficacy.

Kong WJ, Wei J, Zuo ZY, Wang YM, Song DQ, You XF, Zhao LX, Pan HN, Jiang JD.

Department of Pharmacology, Institute of Medicinal Biotechnology, Chinese Academy of Medical Sciences and Peking Union Medical College, Beijing 100050, China.

La berberina associata alla frazione flavonolignanica del Silybum marianum (silimarina) da origine ad un farmaco con brevetto di formula con:

- 588 mg di estratto secco standardizzato e titolato all’85% di Berbers aristata DC. radice pari a 500 mg di berberina cloridrato;

- 105 mg di Silybum marianum L. frutt estratto secco standardizzato e titolato al 65% pari a flavanolignani 68 mg;

- In pazienti dislipidemici ha ridotto- il colesterolo totale del 29%;- l’ LDL del 25 %;- i TRIGLICERIDI del 35%;

- se si trattano animali (ratti) ipercolesterolemici con una statina riduci il colesterolo del 28.3%;

2- se li tratti con la berberina lo riduci del 26.8%; 3- se li tratti con entrambi il colesterolo viene ridotto del 46.2% (dato altamente significativo, p<0.01).

Per ottenere dati simili (- 40% circa di colesterolo) nell’animale bisogna dare il doppio di una dose normale di statina.

Se la stessa cosa si fa su pazienti ipercolesterolemici (63) i 2 insieme riducono il colesterolo del 32% circa contro un 25% circa se li somministri da soli; stesso medesimo ridultato per i trigliceridi.

I dati suggeriscono quindi l’associazione dei 2 per: – ridurre il dosaggio di statina richiesto per ottenere l’effetto sperato (per ridurne gli effetti collaterali) – trattare un soggetto che altrimenti necessiterebbe di dosaggi di statina troppo alti e quindi tossici.

Quindi berberina e statine insieme costituiscono un nuovo modo per trattare le ipercolesterolemie.

ESPERIENZA PERSONALEPOLICOSONALI 5 mg ottenuti dalla cera del riso.

BETASITOSTEROLI (40%) 50 mg, RISO ROSSO FERMENTATO due frazione una 0.4% Brevettata 350 mg, l’altra 1,5% 100 mg . Una compressa dopo pranzo.

BERBERIS ARISTATA 588 mg, RISO Rosso Fer 200 mg, CANNA DA ZUCCHERO 10 mg E PEPE NERO 5 mg. Una compressa a fine cena

Su 12 pazienti trattati per un anno, tutti in cura con Statine (simvastatina) da almeno 2 anni, le statine sono state sospese di colpo per dolori muscolari e dopo due giorni di wash out si è iniziata la nuova cura.

A tre mesi dall’inizio della cura: i valori della colestorolemia (Còlesterolo totale, LDL e HDL) erano del tutto sovrapponibili a quelli del trattamento con statine, ma persistevano i dolori muscolari. A sei mesi i valori restavano sovrapponibili, mentre si è osservata una progressiva riduzione dei dolori muscolari eccetto che in una paziente (che ha abbandonato), a 12 mesi i valori ematici erano sempre sovrapponibili, ma si è osservata la risoluzione piena dei fastidi muscolari.

FineFine

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