Dovere di scelta - Nero su Bianco - © Sfide · Giannino “Nietzsche” Santomauro ... dividi et...

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Quindicinale di informazione, cultura, politica, sport e spettacolo. Anno VII, n° 11, 10 giugno 2011 Rubriche università, libri, veterinario, filatelia e gastronomia Sport Battipagliese salva e Carpedil Ipervigile promossa in A2 Attualità - Referendum: come si vota - conosciamo meglio l’Associazione Arcobaleno Politica - Battipaglia esce dal consorzio ASI - Provenza denuncia la mancata depurazione delle acque reflue www.nerosubianco.eu www.nerosubianco.eu www.nerosubianco.eu www.nerosubianco.eu www.nerosubianco.eu www.nerosubianco.eu www.nerosubianco.eu Dovere di scelta

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Qu ind i c i na l e d i i n f o rmaz i one, cu l t u ra , po l i t i c a , s po r t e s pe t t a co l o. Anno V I I , n ° 11 , 10 g i ugno 2011

Rubricheuniversità, libri, veterinario, filatelia e gastronomia

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[2] commenti 11/2011

Giannino “Nietzsche” Santomauro

Nero su BiancoQuindicinale di informazione, cultura,politica, sport e spettacolo.Registrazione del Tribunale di Salerno n° 9 del 4 maggio 2005

Direttore Editoriale Francesco BonitoDirettore Responsabile Pino BoviEditore Sfide, BattipagliaRedazione via Plava 32, Battipaglia - tel. 0828 344828Impaginazione Sfide

Stampa Litos, BattipagliaFoto Sfide; SG PressPubblicità Sfide (tel. 0828 344848)[email protected]

Hanno amichevolmente collaboratoValerio Bonito, Patrizia Cirianni, Renata Crudele,Marco Di Bello, Alessia Ingala, Giovanni A. Landi,Laura Landi, Anna Linda Palladino, Mimmo Polito,Elisa Sarluca.

Hanno attribuito a Santomauro varinomignoli. Gli amici e i nemici. Qual-cuno, sia tra i sedicenti amici, che tra isedicenti nemici, anche cattivo. Osoproporne un altro: Nietzsche. Niente ache fare con morti divine, Zara (!) thu-stra, gaia scienza. Aldilà del bene e delmale, in sintonia col filosofo tedesco,il nostro Sindaco può affermare chequel che non lo distrugge lo rende piùforte. Da Motta a Zara. Da una crisiall’altra. Da un Barlotti all’altro. Motta non riuscì a batterlo al primoturno elettorale due anni fa e questorese più forte Santomauro che infattivinse il ballottaggio. Tedesco e D’A-campora, o se vogliamo, Zara e Cirielli,col voto sul principato d’Arechi prova-rono a metterlo in difficoltà, la mag-gioranza sembrò farsi risicata, ma ilrisultato fu quello di portare nellacompagine di governo anche altri due

ex oppositori. L’UDC ha provato apuntare i piedi, l’IDV ha cercato dimettere qualche puntino su qualche i,neanche su tutte, e il risultato è che igruppi consiliari si sono disuniti, ilSindaco continua per la sua strada, iconsiglieri devono rientrare nei ranghie magari con minore visibilità diquella offerta in sede di prime tratta-tive. Numericamente parlando, nellaserata del voto sul bilancio consuntivo2010, in cui qualcuno si sforzava diipotizzare difficoltà per la maggio-ranza, è finita 20 a 7 per Santomauro.E laddove Ivan è venuto meno (assenteCorrado al momento del voto, ma pre-sente ad inizio seduta), subito ha datosostegno Terribile!Barlotti, ancora alleato di Motta, nel2007, si dissociò clamorosamente dal-l’esercizio santomauriano del ruolo disegretario comunale e lo “licenziò”

avvalendosi di una sua legittimafacoltà. Pochi mesi dopo, un diversoBarlotti – motivato da una guerra aMotta – ebbe a dargli un decisivo aiutoin campagna elettorale fino ad esseretra i primi a levarne il braccio al cieloe a celebrarne la vittoria.Santomauro sta dimostrando di sapergestire umori e spessori dei trenta con-siglieri. Con una sua particolare rivisi-tazione del classico motto latino,governa con un personale “aggrega,dividi et impera” che ognuno leggecome vuole. Ognuno dà il senso chevuole al concetto di aggregare, ognunocapisce come vuole l’idea di dividere, ein quanto ad imperare, questo è privile-gio di uno. Ha aggregato 20 persone,quando dalle urne se ne era visto asse-gnare 12, ha diviso l’opposizione chepure era numericamente maggioranza agiugno 2009, sta governando con un

dibattito interno alla maggioranza sicu-ramente più formale che sostanziale. Irisultati delle votazioni in aula glihanno sempre dato ragione, tranne ilgià citato e poco influente episodio delprincipato di Arechi. L’ultimo esempioè arrivato la sera del 7 giugno in consi-glio comunale. In aula si discuteva delbilancio consuntivo 2010. Qualcheragionevole contestazione da parte del-l’opposizione: Falcone, per esempio,sottolineava che il Sindaco cercasse diportare l’attenzione sulle opere pubbli-che per non andare troppo su altri argo-menti scomodi, la Francese contestavatra l’altro che la riduzione del disa-vanzo fosse solo apparente perchéintanto aumentavano i crediti non esigi-bili e la pressione fiscale pro-capite, madagli scranni della maggioranza nes-suno replicava (e quando “scappava”una risposta a Lascaleia molti compa-

tori dovrebbero ricordare unperiodo, un fatto di cui siamo statitestimoni. A noi di Nero su Biancorammentano la fatica e la passioneinfuse dentro ogni numero di questopiccolo giornale.

Ringrazio con affetto e riconoscenzatutti coloro che rendono possibile lanostra sfida. Grazie ai lettori e aglisponsor. Grazie, dal profondo delcuore, al direttore Pino Bovi, a tutti iredattori, alle nostre “firme occasio-nali”, allo staff creativo, alle ragazzeche fanno arrivare il giornale nellevostre mani e, last but not least, a chici ospita nelle edicole e nei bar. Questo compleanno, credetemi, èanche il vostro.

Francesco Bonito

Sei anni. Dal 10 giugno 2005, dalprimo numero di Nero su Bianco(vedi foto), sono trascorsi precisa-mente sei anni. Chi ci segue sa chenon amiamo le autocelebrazioni, lodimostra il fatto che abbiamo sottoli-neato questa ricorrenza un paio divolte finora (primo anno e numero100). Non intendo smentire lamisura che ci ha distinto fino ad oggie ritengo questo appuntamento unatappa e non un traguardo; anche se èdifficile contenere la soddisfazione el’orgoglio per il gradimento cre-scente testimoniato dai lettori, sem-pre più numerosi.

Per ricordare questi sei anni abbiamosimbolicamente scelto sei primepagine, sei copertine, una per cia-scun anno trascorso insieme. Ai let-

gni di schieramento alzavano gli occhial cielo). Dopo tre ore e mezzo diseduta arrivava il voto favorevole, il 20a 7, e a seguire, la caduta del numerolegale, in verità concretizzata in duetempi: al primo tentativo Salimbenenon afferrava gli ordini di scuderia e sidichiarava presente e con 16 consiglieriin aula si poteva continuare. Prima diriprendere i lavori, nuovo conteggio,sette consiglieri in aula e tutti a casa,dopo che il Sindaco aveva chiarito chebisognava aggiornare la seduta perchéparecchi consiglieri di maggioranzaavevano altri impegni.

Pino Bovi

NERO SU BIANCO Battipaglia

Sei anni insieme

2006 20072005

2008 2009 2010

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politica [3]11/2011

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Anche perché, tra le tante cose chenegli anni sono cambiate, molto sem-plicemente, oggi il centro abitatospinge verso quella che era un tempola zona industriale dove fiorisconooltre piccole imprese produttive anchetante attività commerciali. Allorauscire dall’ASI ci consente, per esem-pio, di ridefinire l’area industriale,limitandola, per esempio, laddoveconfina con la città, e estendendola inaltre direzioni, che in una fase succes-siva andremo a decidere. Ecco, rimet-tere queste decisioni in mano alcomune serve a rendere le scelte piùrapide e più congrue con le esigenzedel territorio. Rispetto al consorzio ilcomune può dare risposte burocratica-mente molto più rapide oltre chemagari assumerle interpretando e indi-rizzando meglio le esigenze di svi-luppo del territorio e dell’impresalocale”.Nella delibera si ricorda, tra i motivipro-recesso, che le richieste di modi-fica al piano ASI, proposte da Battipa-glia e derivanti da legittime e motivatecircostanze, venissero sistematica-mente eluse; che la legislazione ita-liana ha introdotto strumenti legislativia supporto delle attività economicheche vanificano la presenza dei Con-sorzi industriali; che la situazione dirapporto del Comune di Battipaglia

nell’ambito del Consorzio ASI diSalerno, oltre a penalizzare l’autono-mia organizzativa e gestionale dell’ag-glomerato di Battipaglia, appesantival’iter procedurale di governo del terri-torio con ripercussioni negative di tiposocio-economiche a danno delle atti-vità produttive esistenti e da insediare.A conferma del fatto che tutti, già daitempi della campagna elettorale del2009 fossero favorevoli all’idea diuscire dall’ASI, il voto all’unanimitàdei 27 consiglieri presenti (in veritàassenti risultavano Cannalonga,Mastrangelo, Terribile e Pagano, maCannalonga, favorevole anch’egli,uscì al momento del voto perchéritenne di non votare una decisioneche lo vedeva interessato comeimprenditore operante in zona ASI). IlSindaco parlò quella sera di momentostorico nella vita amministrativa edeconomica (ricordiamo che disse:La zona industriale di Battipaglia ha

incarnato per anni le speranze di svi-luppo del territorio e di lavoro dimigliaia di battipagliesi. Precisamenteda 40 anni, da quando fu istituito ilconsorzio ASI (area per lo sviluppoindustriale). L’ASI Salerno comprende34 comuni (ora 33!) divisi in quattroagglomerati: Battipaglia, Cava de’ Tir-reni, Fisciano-Mercato San Severino eSalerno e gestisce anche le aree indu-striali di Buccino, di Contursi, di Oli-veto Citra e di Palomonte realizzate inprovincia di Salerno ai sensi dellalegge 14 Maggio 1981 (art. 32).Il comune di Battipaglia, valendosi diun diritto previsto nello statuto delconsorzio, ha chiesto di uscirne, conuna decisione approvata in consigliocomunale lo scorso 18 marzo. Dadiversi anni la permanenza nel consor-zio era in discussione e da tante partise ne auspicava e pronosticava l’uscita(per esempio tutti e tre i candidati Sin-daco dell’ultima tornata, quella del2009, lo avevano inserito nel pro-gramma elettorale). Ora la decisione èoperativa. L’amministrazione lo haformalmente comunicato alla città conun manifesto attraverso cui tra l’altroricorda che restano in vigore la desti-

nazione urbanistica e la normativa diattuazione del Piano ASI contenutenella variante di riequilibrio vigente,recepita dal Consiglio Comunale diBattipaglia nel 2005 in applicazionealla legge regionale n° 16/1998 e chegià ora le decisioni sulla zona sono dicompetenza degli uffici comunali,nella fattispecie del settore governodel territorio.Egidio Mirra, consigliere di maggio-ranza, ma anche membro del consigliodi amministrazione dell’ASI (allanomina, in quota Bassolino) ci è sem-brata la persona adatta a spiegarci ilsenso di questa scelta e le sue ricadutepratiche.“La scelta votata in consiglio e ampia-mente condivisa – dice Mirra – eraauspicata da tempo e anche come ASIstavamo valutando di modificare dellecose perché la situazione che si eracreata andava valutata e gestita. Si èchiuso un momento storico e ne iniziaun altro. L’ente comune ha opportuna-mente ritenuto che è il momento ditornare a gestire direttamente il territo-rio che in passato era stato dato ingestione ad un ente sovra comunale.Allora quella scelta aveva un senso,oggi non conserva tutta la sua validità.

C’era una volta Battipaglia nell’ASI

“oggi con il recesso dal consorzio ASIfacciamo la storia, ci liberiamo di unente inutile e diamo la possibilità atutti gli imprenditori di avviare unprocesso di sviluppo economico delnostro territorio”).“È fondamentale chiarire – ci hatenuto a sottolineare Mirra – che que-sta decisione non serve, come qual-cuno potrebbe interpretare, per aprirela strada a sanatorie varie, impossibiliper legge. Con questo strumento nonpossiamo legittimare quel che legit-timo non è. La sfida successiva, sullaquale siamo già al lavoro, è quella dimettere a disposizione dell’utentenorme più semplici e fruibili”.

Laura Landi

È operativa le decisione, adottata in consiglio comunale all’unanimità, di uscire dal consorzio ASI. Un rapporto lungo e, soprattutto negli ultimi anni, travagliato. Assumendodirettamente le decisioni che la riguardano, ora Battipaglia dovrebbe trarre vantaggi in termini di sviluppo e occupazione. Ne abbiamo parlato con il consigliere Mirra

Egidio Mirra

direttamente in mare. Il capogruppoPdL Provenza ha così voluto commen-tare la notizia: “Mentre la città è para-lizzata e l’amministrazione Santo-mauro cerca di galleggiare, discutendosolo di poltrone, oggi, con l’estate alleporte, ci comunicano con una natura-lezza che fa rabbrividire che gli scari-chi cittadini finiscono direttamente inmare, quasi fosse una cosa normale!Bisogna intervenire urgentemente sulladepurazione degli scarichi, impedendoche finiscano direttamente in mare; atal fine mi impegnerò cercando di sve-gliare chi dorme, preparando una seriedi interrogazioni e mozioni finalizzate atrovare una soluzione a questo incre-scioso problema.”

F. B.

È allarmante quanto è emerso a seguitodell’interrogazione proposta dal capo-gruppo del PdL in consiglio comunaleGiuseppe Provenza sui depuratori e losmaltimento delle acque reflue delcomune di Battipaglia. L’interroga-zione aveva ad oggetto: “Sapere qualiaccorgimenti il comune adotta al fine dilimitare l’inquinamento marittimo ofluviale prodotto dal collettore fognariocomunale. Altresì, si chiede di saperequanti depuratori sono presenti sul ter-ritorio comunale e la loro ubicazione, equanti comuni se ne servono”. L’ammi-nistrazione ha risposto per mezzo deldirigente incaricato ing. Ruggiero che“il territorio comunale è servito da ununico impianto di depurazione sito inlocalità Tavernola che tratta i refluidella zona centro”. Sempre l’ing. Rug-giero aggiungeva che il depuratore diTavernola assorbe al massimo i reflui di15.000 abitanti, pertanto il resto vienescaricato senza alcuna depurazione

Provenza denuncia: le acque refluefiniscono direttamente in mare

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[4] politica 11/2011

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Se non io, chi?

Quando sabato 28 maggio il suo nomeecheggia nelle parole degli ospiti delpremio Spiga d’Argento, AnnaPolitkovskaja sembra quasi unadonna comune. Ma non lo era. Annaera soprattutto una giornalista, diquelle dure, che non si fermano nean-che davanti alle minacce di morte eche, come spesso accade in questi casi,diventa garanzia della professionalità edel coraggio con il quale si svolge ilproprio lavoro.È così che Anna muore, uccisa nell’a-scensore dello stabile dove dimorava aMosca, il 7 ottobre del 2006. Un bru-tale omicidio: una manciata di proiet-tili, un colpo alla testa e uno al petto.Un’esecuzione in piena regola, perchési viene minacciati se non ci si arrestadinanzi a un no, perché si muore svol-gendo onestamente il proprio lavoro.E lei lo faceva con eccezionale vigo-ria: “Dmitry Muratov, l’editore diNovaja Gazeta, il giornale per il qualeAnna scriveva – ricorda Giorgio For-noni, free lance che ha conosciuto lagiornalista russa e che è venuta a ricor-darla sabato –, più volte provò a fer-marla, ma fu tutto inutile.” Questa era Anna, non un’eroina, masemplicemente una lavoratrice instan-cabile che, come ricorda ancora For-noni, “rispondeva alle domande deigiornalisti che la intervistavano, quasicon fretta, come se sentisse di nonavere tempo”.Eppure Anna Politkovskaja non facevaaltro che “raccontare ciò che vedeva”. E

quello che vedeva era il massacro dimigliaia di ceceni, un massacro orribilespinto dagli interessi dell’oro nero, ilpetrolio, e che ha portato il popoloceceno in una spirale di violenza culmi-nata, come tutti ricorderete, nella crisidel Teatro Dubrovka, nel 2002, e nellastrage della scuola di Beslan, nel 2004.A ricordare Anna, insieme con Gior-gio Fornoni, vi è anche Vera Politkov-skaja, figlia di Anna e giornalistaanch’essa. Ed è nel suo ricordo cheemerge ancora di più la figura di que-sta grande donna e del suo coraggio.“È difficile citare un solo episodio –dice Vera su domanda di Giorgio – pertutto il mondo lei era una giornalista,mentre per me era solo mia madre evoglio ricordarlo per questo e per tuttigli episodi dolci che ci sono stati”. Ma cosa spingeva Anna a rischiarecosì tanto, domanda Fornoni a Vera, inun aula consiliare gremita fra gli altrianche da giovani studenti: “Lei dicevasempre se non io, chi?”.E mentre le domande dei presenti fioc-cano, Ania la figlia di Vera e dunque lanipote di Anna, gioca spensierata conuna bambina che è fra i presenti. Lan-cia un aeroplanino di carta che attra-versa la sala, mentre la madre le fal’occhiolino.Vera ho visto tua figlia giocare spen-sierata qual è il messaggio che vorrestipassare a lei e alle giovani genera-zioni? “Vivete con il cuore”.

Marco Di Bello

Incontro con Vera Politkovskaja e Giorgio Fornoni. (Foto concessa da Elena Memoli)

Referendum: come si votaDomenica 12 e lunedì 13 giugnosiamo chiamati ad esprimere ilnostro voto in occasione di uno degliistituti di democrazia diretta piùimportanti che la nostra Costituzionegarantisca: il Referendum, stru-mento che dà la possibilità ai citta-dini di approvare o bocciare leggidello Stato. È molto importanteandare a votare, infatti è bene ricor-dare che per la validità della consul-tazione referendaria è necessario ilraggiungimento del quorum del50% + 1 degli aventi diritto al voto.Se non sarà raggiunto questo quorumnecessario per la validità del referen-dum, le norme relative ai quesiti pro-posti resteranno immutate.I seggi, ubicati nei soliti plessi scola-stici, saranno aperti domenica 12 giu-gno dalle ore 8.00 alle ore 22.00 elunedì 13 giugno dalle ore 7.00 alleore 15.00. Le operazioni di scrutinioavranno luogo dopo la chiusura dellevotazioni. Per votare, dovremo pre-sentare la Tessera elettorale. Per ilrilascio di tessere elettorali non conse-gnate o di duplicati, in caso di smarri-mento, l’ufficio elettorale, ubicatonella sede di via Plava 16 , sarà apertoda martedì 7 giugno a sabato 11 giu-gno dalle ore 9 alle ore 19 e nei giornidella votazione per tutta la duratadelle operazioni elettorali.

Agli elettori che si recheranno aiseggi con la tessera elettorale e unvalido documento d’identità verrannoconsegnate 4 schede (di colore rosso,giallo, grigio e verde) recanti, oltreal quesito, due caselle con le scritteSI e NO.I 4 Referendum sono ABROGA-TIVI, cioè propongono la cancella-zione di una norma così com’è ora:pertanto votando SI la norma sicancella, votando NO la normaresta in vigore.Leggiamo insieme i 4 quesiti:QUESITO n. 1 - Modalità di affida-mento e gestione dei servizi pubblicidi rilevanza economica. Abroga-zione. Scheda di colore rosso.QUESITO n. 2 - Determinazionedella tariffa del servizio idrico inte-grato in base all’adeguata remunera-zione del capitale investito. Abroga-zione parziale di norma. Scheda dicolore giallo. I primi 2 quesiti riguardano le regoledi affidamento, gestione e tariffazionedel servizio idrico e intendono abro-gare le norme, o parti di esse, chedispongono, entro la fine del 2011, laprivatizzazione dei servizi idrici. Votando SÍ gli elettori esprimono lavolontà di abrogare le norme equindi di mantenere pubblico il ser-

vizio dell’acqua potabile e le relativetariffe.Votando NO gli elettori manten-gono inalterate le norme che entre-ranno in vigore entro la fine del 2011che prevedono la privatizzazione delservizio dell’acqua potabile.QUESITO n. 3 - Nuove centrali perla produzione di energia nucleare.Abrogazione parziale di norme.Scheda di colore grigio.Il quesito riguarda l’abrogazioneparziale di norme concernenti lacostruzione di nuove centrali per laproduzione di energia nucleare.Votando SÍ vengono eliminatenorme che attualmente consentonola costruzione di centrali nucleari inItalia.Votando NO gli elettori consentonola costruzione di centrali nucleari inItalia.QUESITO n. 4 – Abrogazione dinorme della legge 7 aprile 2010, n.51, in materia di legittimo impedi-mento del Presidente del Consigliodei Ministri e dei Ministri a compa-rire in udienza penale, quale risul-tante a seguito della sentenza n. 23del 2011 della Corte Costituzionale.Scheda colore verde.L’ultimo quesito prevede l’abroga-zione delle norme che disciplinano icasi in cui ricorre il “legittimo impe-dimento” a comparire in udienza perprocedimenti di diritto penale, neiquali siano imputati il Presidente delConsiglio dei Ministri o altri Mini-stri.Votando SÍ vengono eliminate ledisposizioni attualmente vigenti checonsentono al Presidente del Consi-glio dei Ministri e i Ministri di avva-lersi del legittimo impedimento enon comparire in udienze penali.Votando NO l’attuale normativadettata in materia di legittimo impe-dimento rimane invariata.

Alessia Ingala

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Lo dico subito: Emozioni primarie èun libro da non perdere, scritto conpassione e intelligenza e rivolto a unpubblico raffinato. Confesso che avreivoluto avere l’intuizione del giornali-sta Claudio Pappaianni de L’Espressoche per la sua recensione del libro hatrovato un titolo impareggiabile: Pri-marie alla napoletana (L’Espresso n.9/2011). Emozioni primarie (GuidaEditore) è un racconto avvincente e, altempo stesso, un’analisi accurata delledinamiche che regolano le vicendepolitiche napoletane (di conseguenza,campane) elaborata da un punto divista privilegiato, da dietro le quinte.Lucio Iaccarino e Mas-simo Cerulo, infatti, sonostati i consulenti e gli ispi-ratori (fino a un certopunto) della campagnaelettorale di NicolaOddati, uno dei quattrocandidati alle primarie delPD per la scelta del candi-dato sindaco a Napoli.Detta così potrebbe sem-brare un saggio di marke-ting politico destinato a unpubblico di addetti ailavori; ma, vi assicuro, nonè solo questo. L’intuizionedei due sociologi è stataquella di divulgare una raf-finata analisi socio-politicacome corollario di unavicenda raccontata con laverve e la spigliatezza deldiario. Il diario di cinquemesi di appassionatolavoro, traboccante diemozioni contrastanti, alfianco dell’ex assessorealla cultura Nicola Oddati,bassoliniano doc. Scrittocome un soggetto cinema-tografico, lo stile è quellodella “presa diretta”, dellatelecamera a spalla: il let-tore viene a trovarsi nellascena, in mezzo ai prota-gonisti. Sembrano perce-

pirsi perfino gli odori, i sapori, la tem-peratura di quelle giornate napoletanetra fine estate e inverno. Si riflette, sicapisce, e si sorride tanto, grazie allasottile ironia di cui l’intero libro èimbevuto. Gustosissime le paginededicate alle riunioni con lo staff poli-tico di Oddati o la descrizione dialcuni protagonisti (leader locali delPD, candidati, portatori di voti,improvvisati esperti di comunica-zione, segretarie, portaborse) che ven-gono descritti con impietosa preci-sione. Il ritratto di un mondo, quellodelle segreterie e degli staff politici,che gestisce (a Napoli come altrove) le

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Sotto il partito nienteNel libro Emozioni primarie due sociologi, Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, svelano i retroscena delle primarie del Partito Democratico a Napoli, celebrate e poi “rimosse” daivertici romani del partito. Il diario di cinque mesi di appassionato lavoro dietro le quinte: entusiasmo e illusione che lasceranno il posto ad amarezza e frustrazione. Un ritrattoimpietoso (ma molto divertente) delle stanze chiuse della politica, utile a conoscere gli apparati dei partiti e quanto questi siano irrimediabilmente distanti dalla società

istituzioni come esclusivi club privati,che evita il confronto con un pensiero“altro”, quello dei tecnici, degli intel-lettuali; confronto dal quale, inesora-bilmente uscirebbe ridimensionato. Laresistenza di una miope classe politicaad avvalersi delle migliori risorse dellasocietà e la simmetrica frustrazione dichi, con titoli e competenze (scienziatidella politica, esperti di marketing o dicomunicazione, sociologi), è sistema-ticamente escluso ed emarginato, rite-nuto non idoneo alle regole del gioco.Il conflitto tra due mondi: passione ecompetenza contro cinismo e improv-visazione, spirito critico contro mera

fedeltà al capo. Questo, amio parere, il tema cen-trale del bel libro. Ritro-viamo così baby face, iltremante, il baffo, leveline, l’ape regina, etanti altri personaggi che,valutati “a prescindere”dal proprio contesto auto-referenziale, evidenzianotutta la loro inconsi-stenza. Sullo sfondo, ilracconto di quello che èaccaduto a Napoli traagosto 2010 e gennaio2011, prima e durante leprimarie PD. Una vicendaparadossale: un partitodilaniato dalle primarie,quattro candidati che siaffrontano senza esclu-sione di colpi bassi, unapartecipazione straordi-naria della “base” (votanopiù di 40.000 napoletani,e anche tanti cinesi!), epoi… colpo di scena!Andrea Cozzolino, risul-tato il più votato, vieneinvitato a fare un passoindietro. Il resto della sto-ria la conoscete già. Ma basta “far parlare” illibro e si rimane rapiti, siviene con forza portatidentro le stanze dei pro-

tagonisti: “Oddati entrò in contattotelefonico con Ranieri. Rapido conci-liabolo. Viso del baffo contratto.Chiuse la conversazione e chiese atutti di uscire dalla stanza. Restaronodentro in pochissimi: lui, i due consi-glieri regionali, il braccio destro, ilcapogabinetto, Lucio e qualche altro.A quanto sembrava, il Pd cercava dicorrere ai ripari. Considerata laCaporetto che Cozzolino stava inflig-gendo a tutti, qualcuno ai piani altidel Pd avrebbe pensato di salvare ilsalvabile, si disse addirittura che sistava cercando di “trasferire” unaparte dei voti di Oddati sul candidatoufficiale, Ranieri (…). E così, inalcuni seggi “sicuri” una parte deivoti di Oddati sarebbero stati spostatisu Ranieri, contando sulle matite nonindelebili a disposizione per le pri-marie”. Oppure dare una scorsa aititoli dei paragrafi… Il fantasma diBruxelles, Quinto Fabio ci fa unbaffo, La svolta del Bambiniello,Pronto si’ tu?, La notte dei lunghicoltelli… e si intuisce l’ironia, la bril-lantezza dello stile, l’arguzia con laquale Iaccarino e Cerulo dipingonoquesto affresco napoletano. Un librointeressante per gli addetti ai lavori(apprezzabile la sezione dedicata aisondaggi effettuati prima del voto),catartico per i simpatizzanti del Par-tito Democratico e gratificante per gli

avversari. Un racconto avvincente pertutti quelli che amano o odianoNapoli, che troveranno spunti perconfermare la loro scelta, ma anche(la citazione mi sembra opportuna)per chi, pur non ritrovandosi in questecategorie, apprezza le buone letture ecerca occasioni di stimolo al pensierocritico.

Francesco Bonito

Lucio Iaccarino (1970), dot-tore di ricerca in sociologia, hainsegnato scienza politica epolitica comparata presso l’Uni-versità Orientale di Napoli.Prima di Emozioni primarie hascritto: La rigenerazione.Bagnoli: politiche pubbliche esocietà civile nella Napoli post-industriale (Napoli, 2005) eNapoli bene. Salotti clienti eintellettuali nella capitale delMezzogiorno (Roma, 2008). Hatrascorso parte della sua adole-scenza a Battipaglia, dove hafrequentato il liceo scientificoMedi. Vive a Napoli e attual-mente è il coordinatore generaledi Think Thanks.

Ritorna sabato 25 e domenica 26 giugno, per il quinto anno consecutivo, larassegna di letteratura, musica ed arte Equilibri. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Aut Aut in collaborazione col locale circolo di Legambiente,porterà anche quest’anno nella centralissima piazza Aldo Moro personaggi edartisti di primissimo ordine nel panorama culturale italiano. Sarà GianluigiNuzzi – giornalista e autore del best seller “Vaticano Spa” (300.000 copie ven-dute in 14 Paesi) – ad aprire sabato 25 alle ore 20 l’edizione di quest’anno, conla presentazione del suo nuovo lavoro “Metastasi. Un viaggio nella ’ndran-gheta del nord Italia”. Il giorno dopo, uno dei giornalisti di punta del Corrieredella Sera, Sergio Rizzo, presenterà “Vandali! L’assalto alle bellezze d’Italia”,scritto a quattro mani con Gian Antonio Stella. Le serate si chiuderanno condue spettacoli musicali.

Equilibri alla quinta edizione

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Venerdì 3 giugno, in conferenzastampa, il Sindaco e il consiglieredelegato allo sport, Pastina, hannofatto il punto sull’attività dell’ammini-strazione comunale per quel cheriguarda strutture a valenza sportiva ericreativa. L’occasione è data dalladecisione di avviare la sistemazionedello stadio Pastena, cui sarà rifatto ilmanto in erba sintetica (“con una spesadi 700.000 euro, così riduciamo di tan-tissimo i costi di gestione” ha spiegatoil Sindaco). Pastina ha poi ricordatotutti gli interventi realizzati o in corsodi realizzazione sul territorio (“in dueanni abbiamo fatto o progettato strut-ture in tutti i quartieri”): dal campo diAversana, affidato a privati e che saràinaugurato il 13/6, al verde attrezzatoin allestimento in fondo a viaColombo; dal palazzetto Schiavo, a suavolta affidato a privati, ai vari play-ground in allestimento in città; dallarisistemazione dell’area nota come exCNGEI, compresa tra Americanino escuola Poliziano che rientra coi campi

di tennis del centro sociale e lo spaziodella parrocchia nell’intervento com-plessivo nel rione s. Anna, all’inter-vento in progetto per Belvedere.Annunciata anche la sistemazionedello stadio s. Anna, con interventoanche a favore del mercatino coperto eche prevede l’abbattimento, ormaiprossimo, del palazzo incompiuto difronte all’istituto Besta (costo previsto100.000 euro). Unico sport penalizzato– ha ammesso Santomauro – è ilrugby, che non potrà più accedere alPastena perché per regolamento non èprevisto giocare quello sport su erbasintetica.“Sogno un’unica grande polisportivache gestisca le attività di tutte lesocietà sportive della città” ha anchedetto il Sindaco, che ha negato che ilPastena possa essere affidato a privati(“gestione troppo onerosa”). Sempreper motivi economici (un milione emezzo di euro), non è prevista illumi-nazione.

Nuovi investimenti per lo sportL’Associazione Arcobaleno

Incontrare lo sguardo di Tiziana donaserenità e speranza al cuore, eppure ilsuo impegno nel volontariato nascedalla sofferenza. La signora TizianaIervolino Iagulli è la presidente del-l’Associazione Arcobaleno MarcoIagulli Onlus, associazione di volon-tariato a sostegno del bambino oncolo-gico e dell’oncologia pediatrica nataper volontà di Tiziana e di suo maritodopo la scomparsa, proprio a causa diun tumore, del loro unico figlio Marco.I signori Iagulli non si sono lasciativincere dal dolore e dalla sofferenzama sono ripartiti da essi per donaresperanza.Qual è lo scopo dell’associazione?L’associazione ha come primo e prin-cipale obiettivo il sostegno economicoalle famiglie dei bambini oncologici;ancora oggi molte famiglie devonoaffrontare lunghe e costose perma-nenze fuori regione per offrire le curemigliori ai propri figli, noi cerchiamodi aiutarli in primo luogo economica-mente, ma c’è anche dell’altro:offriamo sostegno psicologico ai geni-tori, ai piccoli ammalati doposcuola eincontri di arte terapia. Facciamo parte della SPIDER, unarete di sei associazioni che si occupain regione Campania dei problemi del-l’oncologia pediatrica.Quali sono le altre attività dell’asso-ciazione?Un’attività alla quale teniamo molto èla clown terapia. È inimmaginabile ilbeneficio che il sorriso può portare adun bambino malato.In cosa consiste la clown terapia e voidove e come la praticate?Il clown dottore non è un pagliaccio

ma un dottore allegro, anche nell’abbi-gliamento cerca di richiamare ilmedico indossando il camice. Il suocompito è quello di sdrammatizzare leemozioni negative. La sua presenza inreparto è un aiuto prezioso per il bam-bino e per la sua famiglia ma anche peril personale medico e paramedico. Inassociazione abbiamo circa venticlown dottore che operano presso ilreparto pediatria dell’Ospedale dellanostra città, presso il Policlinico vec-chio di Napoli e all’Hospice di Eboliche accoglie i malati terminali. Come si diventa clown dottore?Poiché non si tratta semplicemente difare animazione è necessario che ivolontari che vogliono praticare laclown terapia seguano specifici corsidi formazione. Non è semplice acco-starsi alla sofferenza e alleviarla colsorriso, specie quando si tratta deibambini eppure, i bambini oncologicihanno tanto bisogno di questo. Sonobambini malati ma pur sempre bam-bini, vorrebbero giocare e andare ascuola come tutti i coetanei, invecevivono una malattia che spesso noncapiscono; covano dentro tanta rabbia,l’incontro con i clown dottori permetteloro di fare spazio alle emozioni finoad allora represse. Presso il reparto di pediatria del nostroospedale esiste una stanza donata dallavostra associazione. Di cosa si tratta?Quando possiamo cerchiamo di aiu-tare anche le strutture ospedaliere.Presso l’ospedale di Battipagliaabbiamo provveduto ad attrezzare unastanza per il bambino oncologicodotandola di attrezzature medichenecessarie a far fronte soprattutto a

patologie di tipo respiratorio. Inoltreabbiamo fatto dono alla Terapia inten-siva neonatale di un apparecchio moltoimportante per i piccoli prematuri chepermette di effettuare le analisi delsangue prelevandone solo una goccia.Come riuscite a finanziare tutte le vostreiniziative?Nel corso dell’anno organizziamodiversi appuntamenti che ci permet-tono di raccogliere fondi, inoltre c’èun’iniziativa attiva tutto l’anno che èquella della bomboniera solidale. Unbel gruppo di nostre volontarie sidedica alla realizzazione di bombo-niere adatte ad ogni evento, dal batte-simo al matrimonio, dalla comunionealla laurea, così chi lo desidera puòscegliere di ricordarsi dei bambini chesoffrono anche in un momento impor-tante della propria vita.Lo scorso 13 maggio, presso il teatroAriston di Paestum, si è svolta la 6a

edizione di Donare la Speranza. Com’èandata?Anche quest’anno siamo riusciti a pro-muovere e a portare in scena un grandeevento. In Donare la speranza riu-sciamo a unire la formazione e ildivertimento, ogni anno c’è uno spet-tacolo preceduto da interventi di spe-cialisti sulle problematiche dell’onco-logia pediatrica. Quest’anno sonointervenuti i medici di Battipaglia, erapresente anche il Sindaco Santomauroed abbiamo avuto come ospiti d’ecce-zione e testimonial Angelo di Gennaroe Maurizio Casagrande. È stata unagrande serata con più di 900 spettatori. Chi volesse dare il proprio contributoall’Associazione cosa può fare?Abbiamo sempre bisogno di nuovivolontari in associazione, per portareavanti i progetti con le scuole, per inostri stand nelle piazze. Chi non puòoffrire del tempo può aiutarci economi-camente, siamo una Onlus, è quindipossibile destinare a noi il 5x1000 dellapropria dichiarazione dei redditi, ilnostro codice fiscale è: 91037540654.

Patrizia Ciranni

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[6] attualità 11/2011

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riflessioni [7]11/2011

che della città. Ma la mia riflessionesi discosta da queste considerazioni eparte da un altro punto di osserva-zione, forse privilegiato proprio perl’estraneità alle dinamiche dei fatti.Il principio. Da tempo si avverte nel-l’aria, e dunque non solo a Battipa-

glia, una certa insofferenza verso lapolitica. È, dunque, sintomatico ilfatto che molti strizzino l’occhio apassati dal dubbio valore storico-politico.Ma, aldilà della valutazione delmomento riflessivo, ciò che credo sia

importante sottolineare è la caratteri-stica miopia con la quale, spesso, sivolge lo sguardo a questi momenti.Troppo spesso, infatti, si edulcora ilpassato dalle negatività, esaltando diriflesso quelle che non rientrano nelprimo insieme e, a maggior ragione,quelle che si ritengono essere le posi-tività. Un morbo, questo, che ricordamolto da vicino gli apologeti delregime fascista quando evocano lapuntualità dei treni. Questo sguardo,chiaramente, non è corretto per unavalutazione di un momento storico. Così, l’inaugurazione del sottopassofu certamente un momento importan-tissimo per la città ma, per una valu-tazione che aspiri all’oggettività, ènecessario fare considerazioni di piùampio respiro, del tipo: “Senzaquella amministrazione, non sisarebbe costruito il sottopasso?”,

Battipaglia città aperta. Al dialogo“Quali sono state le conseguenze?”, eancora, “Il problema fu affrontatocorrettamente, o erano possibili altresoluzioni?”.Domande simili, consentono la con-testualizzazione del momento storicoe di avere, conseguentemente, unavista d’insieme, che allontana davalutazioni fatte secondo fedi politi-che o simpatie personali.Anche perché – e questo è di fonda-mentale importanza – se è giustodare merito alle persone, ancora piùgiusto è ricordare che queste pas-sano, al contrario dei problemi chehanno provocato, e che a volte sisono protratti per così tanto tempo dadivenire, come oggi il sottopasso,una ferita purulenta.

Marco Di Bello

Ricorderete, che non più tardi diqualche numero fa, Nero su Biancousciva in prima pagina con una foto-grafia dell’inaugurazione del sotto-passo ferroviario nel 1975: unoscatto tanto bello ed evocativo, dameritare di diritto l’album dei ricordidella città.Ma non è l’autocelebrazione ciò chemi spinge a tornare sull’argomento,quanto una piacevole discussionenata sulla pagina Facebook del gior-nale, attorno al titolo del fascicolo,Altri tempi, altri uomini. Un titoloche ha avuto il merito – e forse anchel’ardire – di smuovere il giudizio dialcuni attenti lettori, intorno ad unquesito: siamo davvero di fronte adaltri uomini?Una risposta è difficile, specie per chi– come il sottoscritto – non ha vis-suto personalmente quelle fasi stori-

prevalenza a protagonisti politici nonall’altezza del compito? Nell’ottica dirompere questo circolo vizioso – lo soche è impresa ardua – rivolgo unaccorato appello a quanti hanno inanimo rabbia e desiderio di cambia-mento, affinchè escano fuori del labi-rinto del proprio egoismo e individua-lismo, consapevoli che la migliordifesa del proprio ego et familias, sirealizza anche attraverso l’impegnosociale, culturale e politico, che svi-luppi forza collettiva di coesione e disistema per reagire in libertà e demo-crazia contro un lassismo politico ecivile, in danno della città. Quandooltre trent’anni fa giunsi a Battipa-glia, fui deluso dal brutto aspetto diuna città giovane ma che di modernonon aveva niente, ad opera di unaedilizia selvaggia ed aggressiva, conrassegnazione e complicità delPalazzo, che non seppe imprimeredecoro al centro e sviluppare progettiurbanistici riguardosi per il territo-rio, per fare di Battipaglia una cittàmoderna e futuribile, orgoglio delle

future generazioni. Nulla è altresìstato fatto per cambiare e migliorarela città, se non altro per adeguarel’assetto strutturale all’ampliamentoche ne è seguito della popolazione ealle mutate esigenze. A parte via Ita-lia, malrifatta, e qualche rotatoria ealtre minuzie, non sempre azzeccate,nessun progetto di modifiche struttu-rali per offrire servizi di pubblica uti-lilità e di qualità. Eppure pochi annifa l’ex circolo della Margherita“Aldo Moro”elaborò un progettoinnovativo e rivitalizzante da piazzaMadonnina allo stadio S. Anna: fuuna proposta, ma voleva provocaread agire chi di competenza. Ci sonoquartieri distaccati abbandonati a sé,che necessiterebbero di opere diurbanizzazione e strutture culturali esociali, per gli abitanti in generalema per i giovani in particolare. I gio-vani, anche al centro città, non hannoluoghi idonei e organizzati di incon-tro e di sano divertimento, per elevareil tenore di convivenza e di identità, dicultura e civiltà e del buon vivere.

Mancano adeguate strutture ricrea-tive, sportive e culturali, luoghi a finieducativi e di benessere. Si pensi allachiusura delle sale cinematograficheGarofalo e molto prima dell’Alam-bra. Nessuna iniziativa per creareattrattive e sviluppo economico.Comunque sono ben visibili i disastridel non facere – non solo per usuradel tempo – quali ad esempio: l’in-soddisfacente manutenzione di stradee marciapiedi; problemi di viabilità,traffico e parcheggi; edifici e opifici,vanto e memoria storica della città, instato abbandono con tentazioni spe-culative di privati approfittatori. Altrocapitolo i casoni rossi oggetto di dia-tribe. Invano il dott. Adolfo Roccoinvoca di inventariare tali specie dibeni e di adibirli a musei e riferimentistorico-culturali. Serve per la memo-ria del passato e come identità di unpopolo. Anche il castellucciopotrebbe avere ben altre destinazioninell’interesse della città. E poiincombe il Puc: quali interessi pre-varrannno, i pubblici o i privati? Ma

lascio ad ognuno completare l’e-lenco, perché lo spazio a disposizioneè insufficiente. Raccapricciante poi èla situazione economica. Basta citareil declassamento di punti nevralgicidel territorio: dal nodo ferroviarioall’ospedale, alla perdita di insedia-menti industriali importanti, ad unturismo che non decolla, ad una agri-coltura sofferta, e ben altro. E chi piùconosce la storia di Battipaglia puòallungare la lista dei fallimenti. Eintanto continuano a dominare l’iner-zia e i giochini di Palazzo, che ancoranon riesce ad esprimere una giuntadefinitiva ed una attuazione di pro-grammi utili alla città. E tuttavia ilpopolo tace, come ad acconsentireche la situazione gli sta bene, ossia sene fotte.

Saverio Santovito

Riceviamo e pubblichiamoSalviamo la nostra città, il nostrofuturo e la nostra civiltàStanco del brusio della gente che purindividuando – semplicemente ictuoculi – i punti critici della trasandatapolitica locale, per colpa di protago-nisti che agitando i vessili del vecchiopartitismo ormai decaduto, miranoastutamente ad accaparrarsi scranniistituzionali ed incarichi pubblici permeglio gestire i loro interessi privati eclientelari, non alza un dito a difesadell’interesse collettivo. Purtroppo sisente obiettare dagli interlocutori cheil mondo è stato sempre così. Quindinulla da cambiare? Evviva l’immobi-lismo e l’eutanasia sociale. E poi, sirintuzza, ci devono pensare i politici.Ma se i politici, come i fatti dimo-strano, non si danno da fare, gio-chiamo all’autodistruzione? Ma que-sto atteggiamento culturale, radicatosoprattutto nel meridione, non favori-sce il gioco dell’opportunismo, delclientelismo e della malapolitica,ossia illegalità e abusi di potere, e dà

Per le vostre lettere:Nero su Bianco via Plava, 32 • 84091 Battipaglia (SA) • [email protected] • tel./fax 0828 344828

Via Ricasoli, 35 - Battipaglia Via Ricasoli, 35 - Battipaglia

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Preparazione:Tagliare a strisce sottili le verdure e soffriggere dolcemente il tutto per 15minuti. Aggiungere un po’ d’acqua della cottura della pasta e lasciare cuo-cere per altri 15 minuti. Unire rucola, prezzemolo, sedano, pomodori apezzetti, peperoncino,basilico, fiori di zucca esale, rimestando con uncucchiaio di legno. Cuo-cere le tagliatelle edunirle alle verduremescolando e amalga-mando accuratamente,affinché il piatto risultiperfetto.

Chef Gerardo Anzalone

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[8] inchiostro simpatico 11/2011

Ristorante Braceria

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Lo chef consigliaa cura del Ristorante Convivio

ritaglia e conserva

Dentelli, che passione!a cura di Giovanni Aurelio Landi

scacciato i loro sovrani, chiesero l’an-nessione al Regno di Sardegna. Nel marzo 1860, di conseguenza, vierano in Italia tre soli Stati: il Regnodi Sardegna, lo Stato della Chiesa edil Regno delle Due Sicilie. Il Pie-monte, nel suo programma di espan-sione, riteneva il regno meridionaleun obiettivo conseguibile, nono-stante che fosse il più esteso e piùpotente della penisola, potendo fareaffidamento su un esercito numerosoe ben attrezzato e sulla flotta piùpotente di stanza nel Mediterraneo.Per realizzare tale obiettivo, venneorganizzata una forza di spedizioneal comando di Garibaldi, che avevagià dato dimostrazione delle propriecapacità di capo militare, in modo da

affrontare, con un esercito leggerocostituito da volontari disposti acombattere sotto la sua guida, l’eser-cito borbonico, facendo affidamentosulla rivolta delle popolazioni localidopo che fosse sbarcato in Sicilia.Riportandoci alla materia dellarubrica, gli avvenimenti cui abbiamoaccennato sono stati nel corso deglianni ricordati in diverse occasioni,anche perché Giuseppe Garibaldi èstato un personaggio di primo pianodel Risorgimento e, nell’iconografiatradizionale, ha assunto le sem-bianze dell'eroe per la sua vitaavventurosa e per le numerose batta-glie di cui è stato protagonista.

La “Spedizione dei Mille”: liberazione o conquista del SudL’Italia ha 150 anni ma non li dimo-stra. Con il 2011, infatti, celebriamoil 150° anniversario di una Unitàsulla cui realizzazione gli storicicontinuano ad esprimere opinionidiscordanti, dovendo riscontrare cheuna vera identità nazionale non si siaancora realizzata.In effetti, soprattutto per Regno delleDue Sicilie, non vi è stata un coin-volgimento del popolo meridionaleed i fatti d’arme che portarono allanascita del nuovo Stato unitario nonfurono una liberazione dalla tiranniadei Borboni ma una vera e propriaguerra di conquista.Nel 1859, le popolazioni del Grandu-cato di Toscana, delle Romagne e deiDucati di Modena e Parma, dopo aver Ingredienti:

per 4 personePer le tagliatelle:300 gr di farina3 uova

Per il condimento:2 melanzane medie 3 peperoni2 zucchine 10 fiori di zucca1 cipolla (maggiaiola) 1 spicchio d’aglio6 pomodori S. Marzano rucola selvaticaolio di oliva extravergine sale, pepe, sedano, prezzemolo, q.b.

45 min.

Tagliatelle alla battipagliese (con verdure di stagione)

1932 - 50 centesimi - La battaglia di Calatafimi, con Garibaldi cherivolto a Nino Bixio, preoccupato per le sorti del combattimento, pronuncia la storica frase “Qui si fa lItalia o si muore”.

L. 25 - L’incontro di Teano fra Garibaldi e Vittorio Emanuele II,da un dipinto di Edoardo Matania.All’emissione il francobollo fu oggetto di polemiche da parte dei monarchicipoiché nell’illustrazione originale non risulta che il Re abbia un atteggia-mento deferente mentre, raffigurato dal bozzettista, si toglie il cappello in segno di ossequio verso Garibaldi.

L. 60 - L’imbarco dei Mille a Quarto, da un dipinto di Tetar van Elven.

L. 15 - Testo di un brano del proclama di Garibaldi ai Siciliani dopo la sbarco a Marsala, con il suo autografo;

1961 - L. 15 - La resa di Gaeta:cannone puntato verso la fortezza checostituì l’ultima resistenza dell’esercitoborbonico - Bozzetto dell’artistaTranquillo Marangoni.

IL REGNO D’ITALIA nel 1861

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“Il segreto delle mie curve? ”

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I consigli del veterinarioa cura della dott.ssa Renata Crudele

I proprietari di uccelli da volieraconoscono il pericolo che le pun-ture di zanzara rappresentano perquesti animali. Anzi, a volte siattribuiscono problemi che nonhanno nulla a che fare con le pun-ture d'insetti. Ma allora, quali sonoi reali pericoli che corrono gliuccelli in seguito alle punture nonsolo di zanzara ma anche di altriinsetti? Nel nostro paese le zanzaresono un problema reale soprattuttod’estate: da maggio a settembre,con strascichi fino a novembre. Lezanzare sono dei Ditteri con unapparato pungitore-succhiatore ingrado di aspirare sangue dai loroospiti. Sapendo quali possonoessere le conseguenze delle loropunture su noi umani, siamo portatia immaginare che su un volatile,alquanto più piccolo di una per-sona, le conseguenze siano benpeggiori. In effetti spesso sonomolto gravi le conseguenze indi-rette della puntura: purtroppo, que-sti insetti sono in grado di trasmet-tere pericolose malattie. Il pericolo esiste soprattutto per ilcanarino e altri Fringellidi o pappa-galli ed è una grave malattia virale:il difterovaiolo. Non è una malattiatrasmissibile all’uomo, e nei cana-rini mantenuti in casa

per fortuna, questa malattia si pre-senta in forma cronica o cutanea,relativamente benigna, che puòguarire se opportunamente curata. La forma acuta colpisce più spessogli allevamenti di uccelli dove laconcentrazione di animali è note-vole. Ogni virus ha la tendenza adessere specie specifica, vale a direche possiede la capacità di colpiresolo una specie o poche specie traloro “imparentate”, cioè vicine traloro da un punto di vista filogene-tico. Quindi il poxvirus del cana-rino non colpisce affatto il pappa-gallo, e viceversa. Anche nel pap-pagallo la malattia non riguarda isoggetti casalinghi, per cui èimportante l’allevamento di prove-nienza che dovrebbe essere esentedall’infezione di difterovaiolo. Canarini e colombi possono esserevaccinati nei confronti di questamalattia, mentre per il pappagallonel nostro paese non esiste un vac-cino registrato. Ancora, con la loropuntura le zanzare possono tra-smettere la malaria, provocata daun emoparassita (parassita che silocalizza a livello ematico), il pla-smodio, che può colpire, anche senon frequentemente, il canarino.Più spesso si può osservare la mala-

ria in altri passeriformi mantenutiin cattività: merli e cesene.

Per prevenire gli attacchidelle zanzare ai volatilibisognerebbe utilizzarezanzariere o insetticidi, in

maniera oculata. Riguardoquesti ultimi però, bisogna

stare attenti alla loro tossicità,quindi sarebbe bene usare pro-

dotti naturali repellenti verso tutti itipi di insetti, come l’olio di neem. La cosiddetta mosca del colombo,oltre a sottrarre sangue alle sue vit-time può trasmettere un emoparas-sita e il suo attacco è particolar-mente pericoloso per i giovaninidiacei. Sono state segnalate

Punture d’insetti nei volatili

anche punture agli esseri umanimolto dolorose. Le vespe e gli altriimenotteri sono in grado di inflig-gere dolorose punture agli uccellida gabbia e da voliera soprattuttod’estate in particolare se la gabbia èsistemata all’aperto. Le vespe sonoparticolarmente aggressive e, nellastagione secca, vengono attrattedall’acqua, dalla frutta, dalla carnee da altri alimenti. Gli uccelli piùesposti sono dunque quelli frugi-vori e insettivori, in quanto il lorocibo attira le vespe.

[10] inchiostro simpatico 11/2011

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Universitàa cura di Marco Di Bello

• Giovedì 26 maggio, Oliviero Dili-berto, politico giurista e docente, hapresenziato al convegno Tra cinemae letteratura poliziesca tenuto pressola Facoltà di Lettere e Filosofia del-l’Università di Salerno. Il dibattito,partendo da Umberto Eco, fino adAuguste Dupin ed Edgar Allan Poe,ha affrontato il tema del romanzonoir, cogliendo l’ironia nel rapportofra questo e il suo contenitore natu-rale: la biblioteca, luogo di rifles-sione, ma anche di omicidi immagi-nati. Per dirla come Diliberto,“Galetto fu il libro e chi lo scrisse”.

• Martedì 31 maggio, la Redazionesportiva di Unis@udn ha tenuto,presso la Facoltà di Lettere dell’ate-neo salernitano la tavola rotondaDalle veline a internet, attraversandoNicolò Carosio e le pay tv: come cam-bia il racconto dell'evento sportivo.All’evento hanno preso parte AlfredoProvenzali, radiocronista della tra-smissione Tutto il calcio minuto perminuto, Ivan Zazzaroni, giornalistasportivo e opinionista televisivo, eFabio Tavelli, conduttore SKY. Ilconvegno è stato un momento diriflessione sulla figura del giornalistasportivo a confronto con l’evoluzionetecnologica e sociale.

• Giovedì 30 maggio è venuto a man-care, all’età di 82 anni, BiagioAgnes, giornalista, ex DirettoreGenerale della RAI e dal 2006 Diret-

tore della Scuola di Giornalismo del-l’Università di Salerno. Nato a nel1928 a Serino, Agnes era entrato inRAI nel 1958. Dopo aver ricopertodiversi incarichi nella televisione distato, nel 1982 veniva nominatoDirettore Generale. Durante il pro-prio mandato contribuì fortementeall’innovazione, introducendo nuoviservizi come il Televideo. Dopo unpassaggio a Telemontecarlo, Agnesvenne nominato nel 2006 Direttoredella Scuola di Giornalismo, caricache ha ricoperto fino alla morte.

• Venerdì 3 giugno è stata presentatala seconda edizione del Master uni-versitario di I livello, Relazioni pub-bliche delle Organizzazioni. Mana-gement delle Relazioni. Organizzatodall’Università di Salerno in colla-borazione con la Federazioni Rela-zioni Pubbliche e l’AssociazioneItaliana delle Agenzie di RelazioniPubbliche quest’anno ci si avvarràdel patrocinio del Comune diSalerno, che metterà a disposizionedegli studenti, uno spazio attrezzato.Le domande di ammissione, cosìcome il bando, sono scaricabili dalsito dell’Università e devono essereconsegnate entro il 20 luglio 2011.

• Sono aperte le iscrizioni presso l’A-silo Nido Aziendale dell’Universitàdi Salerno a favore dei figli del perso-nale docenti, ricercatori, dottorandi,personale tecnico-amministrativo,studenti e residenti nel Comune diFisciano. Le domande devono perve-nire entro il 5 luglio 2011.

Biagio Agnes, direttore della Scuola diGiornalismo dell’Università di Salerno

(Foto di Qi123680)

Il prossimonumero di

uscirà venerdì24 giugno

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sport [11]11/2011

Stavolta gli ho detto che entro diecigiorni deve chiamare gli imprenditoria lui vicini che dovranno dare un con-tributo per la Battipagliese. Chi può,deve tirare fuori i soldini ed affian-carmi in questo progetto che intendoportare avanti”. Poi ha parlato dellatifoseria, altro elemento cardine delsuo progetto. “I tifosi dovranno starepiù vicini a noi, iniziando ad organiz-zarsi e a lasciare fuori i facinorosi chegià hanno creato troppi danni. Tuttidevono stare al nostro fianco, anche lastampa. Per me è stato un primo annoda presidente nel corso del quale hoacquisito esperienza. Ora voglio vin-cere. Dopo la gara persa col Grottaglieero stato tentato per un attimo alasciare, poi ci ho ripensato ed ho tro-vato nuovamente l’entusiasmo. Mastavolta non voglio promesse, vogliofatti concreti. Qualcuno, come l’im-prenditore Prisco, si è avvicinato. Oraè il momento di farsi avanti, visto chela stagione si è conclusa”. In conclu-sione il presidente ha tenuto a preci-sare che “i miei uomini di fiducia,compreso il direttore sportivo Ferni-cola che qualcuno ingiustamente haattaccato, resteranno al mio fianco. Indefinitiva tengo a dire che è opportunol’unione delle forze per portare avantiun progetto ambizioso e coloro i qualiintendono far parte di questa famigliali invito a farsi avanti per il bene di

Stagione conclusa con la salvezzadella Battipagliese e, dunque, la cer-tezza di schierarsi ai nastri di partenzadel prossimo campionato di serie “D”.Chiusa quest’annata la dirigenza bian-conera pensa già ad organizzarsi per laprossima stagione. Abbiamo sentito ilpresidente Amoddio e il mister Chian-cone, artefici della salvezza bianco-nera. Con il presidente parliamo delprossimo futuro: “Resto alla guidadella Battipagliese, ma questa volta leistituzioni e gli imprenditori devonostarmi accanto. Finora hanno fattosolo promesse, è giunta l’ora dei fatti.Se ci sono loro, ci sarò anche io”. “Quest’anno sono stato lasciato solodal Comune e dagli imprenditori dopole tante promesse della scorsa estate –ha continuato Amoddio – da solo hofatto sacrifici, con costi altissimi e l’a-marezza di veder liquefatti tutti coloroche avevano detto di voler aiutare laBattipagliese. Le mie intenzioni sonodi costruire una squadra di vertice perarrivare almeno ai play-off, ma da solonon posso farlo. Non ne ho la forza.Entro la prima settimana di luglio vafatta l’iscrizione ed io non mi possoimpegnare essendo da solo”. Il presi-dente zebrato ha incontrato il sindacodi Battipaglia, Giovanni Santomauro,per chiedergli un appoggio concreto.“La scorsa estate mi aveva promessoun contributo che non è mai arrivato.

Battipaglia e della Battipagliese”.Salutato il presidente Amoddio,abbiamo raggiunto il mister RobertoChiancone al quale abbiamo chiestose resterà alla guida della Battipa-gliese: “Non so. Valuterò… nel caso cisia da parte della società un interessenei miei confronti anche per il pros-simo anno. Battipaglia è una piazzaimportante che merita categorie supe-riori. Ha una tifoseria calda e compe-tente.Cosa occorre alla Battipagliese perpoter puntare in alto?“Non sta a me dirlo – afferma il tec-nico bianconero – una cosa è certa acapo della dirigenza c’è un presidentemolto passionale e serio. Quest’annonon ci ha fatto mancare nulla soprat-tutto in termini economici. Credeteminon ci sono in giro presidenti così pre-cisi come il presidente Amoddio.”Mister lei quest’anno ha fatto miracolirecuperando la condizione della squa-dra e dandole una struttura che allafine è risultata fruttuosa.“Questo è il mio lavoro. Guai a nonfarlo bene. Quando sono stato chia-mato ho trovato una squadra più chealtro demoralizzata per i risultati chenon venivano. Poi abbiamo operatoqualche movimento che ha miglioratoun po’ la rosa consentendoci di rag-giungere la salvezza anche se contanta sofferenza.” Cosa si sente di dire alla piazza masoprattutto ai tifosi?“Desidero ringraziarli perchè cihanno aiutato tantissimo e ci sonostati sempre vicini con i loro incita-menti sul campo. Non ci hanno fattomancare quel calore necessario perraggiungere il nostro obiettivo. Poi –conclude – mi sento di augurare atutto l’ambiente sempre maggiorisuccessi con Chiancone o senza. Indefinitiva rimango pur sempre untifoso della zebra.”

Mimmo Polito

*Foto di Gerardo Di Franco

Calcio Basket

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Il presidente della Battipagliese Amoddio*

Il mister Roberto Chiancone*

La Carpedil Ipervigile promossa in serie A2

Battipagliese: parlano Amoddio e Chiancone

Si è conclusa nel migliore dei modi larincorsa della squadra di basket fem-minile alla promozione in A2 . Obiet-tivo finalmente centrato superandol’ultimo ostacolo del concentramentoa tre tenutosi il 2, 3 e 4 giugno a Seni-gallia. La formazione di Battipaglianella prima giornata ha vinto netta-mente con il Castellammare di Stabiacon il punteggio di 76 a 45 e quindi siè imposta nella finale contro il Bronidi Pavia per 65 a 56 con un’ottimaprova corale che ha visto distinguersicome produzione offensiva Bona ePotolicchio autrici rispettivamente di20 e 12 punti. Ma è soprattutto il col-lettivo che, come sempre quest’anno,è stata la vera forza della CarpedilIpervigile ed ha consentito di tagliarefinalmente il traguardo della promo-zione nella seconda serie nazionale.Complimenti quindi alla presidenteAngela Somma che ha fortementericercato e voluto questo risultato pre-stigioso, allestendo una formazione ditutto rispetto e prendendosi sempre in

prima persona le responsabilità discelte non certo facili, come quellache ha portato al cambio dell’allena-tore in corsa. Proprio al coach GigiSalineri, ed al suo staff tecnico, vannoriconosciuti meriti importanti peraver saputo creare un gruppo com-patto ed anche per essere riuscito neldifficile compito di fare giocare benela sua squadra nei momenti che con-tavano e valevano una stagione, comenelle finali di Coppa Italia (che ricor-diamo è andata ad arricchire labacheca della società) e quelle diSenigallia che hanno portato alla vit-toria tanto attesa. Quanto alle atlete,le vere protagoniste di questa esal-tante stagione cestistica, per loro par-lano i risultati con un record strepi-toso di partite vinte a fronte di pochis-sime sconfitte, tanto da meritaresenza dubbio una promozione… dadieci e lode!

Valerio Bonito

La scuola di Karate e Kick BoxingNestore Gym, diretta dal professorM° Nestore Miceli docente nazionale7° Dan, si è distinta anche quest’annoin campo regionale e nazionale classi-ficandosi con i suoi atleti ai primi posti.L’anno agonistico si chiuderà il pros-simo 16 giugno con gli esami per il

passaggio di cintura presso il CentroBenessere Balnæa.Da settembre riprenderà l’attività, sem-pre presso il centro Balnæa, con l’in-troduzione di nuovi corsi di difesa per-sonale e antiaggressione, riservatisoprattutto al pubblico femminile.

Balnæa e Nestore Gym, binomio vincente

La formazione della Carpedil Ipervigile

Battipaglia - Via Venezia, 2/4 Battipaglia - 0828 672492

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