Dove si trova lavoro a Milano?

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Dove si trova lavoro a Milano? Nuovi strumenti di analisi del mercato del lavoro di Francesco Giubileo e Simone Caiello

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Scopri dove trovare il lavoro a Milano e le specifiche tipologie per zona.

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Dove si trova lavoro a Milano?Nuovi strumenti di analisi del mercato del lavoro

di Francesco Giubileo e Simone Caiello

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Mappa 1 - Le origini della cartografia sociale: Charles Booth

L’analisi dello spazio è diventata un elemento centrale della ricerca nelle scienze economiche, sociali e politiche. In particolare, nelle scienze sociali si fa risalire la nascita dell’analisi del territorio ai lavori di Charles Booth sulla Londra di fine 1800, nei quali si analizzava la distribuzione della popolazione per status sociale1 (Mappa 1).

Tuttavia, solo negli ultimi anni, grazie allo sviluppo tecnologico e alla disponibilità di enormi quantità di dati da archiviare e immagazzinare in modo rapido ed efficiente, si sono potute realizzare importanti applicazioni scientifiche. In questa sede si intende proporre un esempio di applicazione di una tecnica avanzata della Geo-graphic Information Systems (GIS), sviluppata originariamente dalle aziende petrolifere per individuare con estrema precisione i luoghi di trivellazione, per visualizzare e acquisire informazioni riferite allo spazio.2 L’aspetto più innovativo di questa tecnica, generalmente definita mappa di densità, è quello di realizzare modelli spaziali che permettano di conoscere con estrema precisione dove si concentri un determinato fenomeno “socio-economico”. Questo nuovo strumento di analisi del mercato del lavoro è oggi quasi sconosciuto in Italia, ma non è poi forse un fatto così insolito dal momento che la letteratura internazionale su tale argomento è ancora allo stadio iniziale. La scarsa diffusione di simili strumenti di studio dei fenomeni socio-economici è in ultima istanza in gran parte dovuta alla mancanza di specifici dati necessari per realizzare questo tipo di analisi. In tal senso, per realizzare le mappe di densità non è sufficiente disporre di un campione rappresen-tativo, ma occorre possedere informazioni su tutta la popolazione di riferimento del determinato feno-meno che si intende studiare. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, tale disponibilità si è avuta solo recentemente, in seguito all’implementazione del Decreto Interministeriale del 30 Ottobre 2007, che ha reso obbligatorio l’invio delle comunicazioni dei nuovi rapporti di lavoro per via telematica3 allo stesso ministero.

1 D’OvidioM.(2011),LaboratoriodiCartografia,DipartimentodiSociologiaeRicercaSociale,UniversitàdeglistudiBicocca,Milano(Workingpaper).2 Permaggioriinformazioniriguardol’utilizzodelletecnicheGISsirimanda:Boffi(2004),SteinbergeSteinberg(2006),ColomboetAl(2011).3 IldecretoèstatopubblicatosullaGazzettaUfficialeil27/12/2007edentratoinvigoreinviadefinitivanelmarzo2008,inattuazionedallaLeggeFinanziaria2007(L.296/06).

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Il Sistema Informatico per le Comunicazioni Obbligatorie (COB) del Ministero del lavoro, costituisce il punto di raccolta per l’invio on-line delle comunicazioni di instaurazione, proroga, trasformazione, cessazione di un rapporto di lavoro, da parte di tutti i soggetti obbligati e abilitati. A questi si aggiungono i dati trasmessi dai Centri per l’impiego sui soggetti che si dichiarano immediatamente Disponibili al lavoro (DID). In quanto fonti amministrative (i cui dati quindi sono frutto dell’attività quotidiana delle strutture della Pubblica Amministrazione), le DID e le COB forniscono informazioni sull’intera vita lavorativa degli in-dividui registrati. È possibile in questo modo costruire analisi dinamiche in grado di fornire una serie di precise istantanee “scattate” in momenti diversi del percorso professionale dei lavoratori, e quindi capaci di rappresentare l’evoluzione di quest’ultimo. Tali database accanto alle classiche informazioni socio-anagrafiche sugli individui (data di nascita, ge-nere, istruzione e nazionalità), presentano diverse ed ulteriori variabili utili alla descrizione più completa delle caratteristiche dell’individuo-lavoratore, quali: • il settore economico di appartenenza;• l’eventuale beneficio di ammortizzatori sociali (Cassa integrazione e Mobilità); • la professione svolta (codice ATECO-ISTAT);• l’inizio o la fine di un contratto di lavoro;4

• l’indirizzo di residenza e del luogo di lavoro.

È grazie all’utilizzo di questi dati e tecniche di analisi che il presente articolo intende rispondere alla seguente domanda: Dove si trova lavoro a Milano?

2. La potenzialità dell’analisi dei dati amministrativi

Innanzitutto, le informazioni in nostro possesso sono in grado di cogliere solo una parte delle forze lavoro presenti nel territorio. Infatti, tutti quei lavoratori assunti nei periodi precedenti o successivi alla finestra temporale osservata (da gennaio a giungo 2010 e 2011) non fanno parte dell’oggetto di analisi. Questo perché come è stato precedentemente detto, la struttura logica su cui si basano le analisi georefe-renziali è costituita, in primo luogo, dalla disponibilità di una grande quantità di dati. Pertanto, la nostra popolazione di riferimento è rappresentata da tutte le persone assunte in un determi-nato periodo dalle aziende presenti a Milano (Mappa 1). Nello studio di tale popolazione, va considerato un margine di errore dovuto principalmente a due fattori, quali:

1. la difficoltà di trasformare alcuni indirizzi della Comunicazione obbligatoria in coordinate per errata compilazione;2. la presenza di Cooperative che non inseriscono il luogo di lavoro dei propri assunti.

In particolare, dato l’elevato numero di Cooperative nel settore Ediliza e Costruzioni le quali hanno indicato come luogo di lavoro “indirizzi vari”, si è ritenuto opportuno, in questa sede, non considerare l’intero settore. Una volta definita l’unità di analisi, questa viene raccolta e trasformata in coordinate geo-codificate (Mappa 1), per essere successivamente proiettate sulla mappa per la realizzazione dei modelli di mappa vettoriali. Tali modelli, forniscono rappresentazioni dei dati entro aree poligonali in cui il valore del dato è omogeneo, pertanto ogni colore simboleggia il valore delle modalità con la quale si esprime una de-terminata variabile che si intende studiare, nel nostro caso il numero di avviati al lavoro all’interno delle 180 zone che rappresentano la città di Milano (Mappa 2 e Mappa 3). Georeferenziando pertanto i dati a nostra disposizione, risulta possibile effettuare alcune interessanti osservazioni sullo stato del mercato del lavoro milanese. Confrontando ad esempio le immagini dei sog-getti avviati nei primi sei mesi del 2010 e 2011, si evidenzia una sostanziale stabilità del livello di con-centrazione massima del dato nelle zone adiacenti al Centro storico della città.

4 Inparticolare,questistrumentisiprestanomoltobeneperleanalisidinamiche(attraversotecnicheeconometricomelecatenadiMarkov),ingradodisviluppareragionamentilongitudinalisualcunecaratteristichedelmercatodellavo-ro(permaggioriapprofondimentisiveda:www.crisp-org.it).

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 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2010)

 

Mappa 2 – Distribuzione avviati al lavoro nella città di Milano

Mappa 1 – Avviati al lavoro nel Comune di Milano (V.a. 108412)

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2010)

Accanto ai lavoratori Avviati, un secondo indicatore utilizzato nello studio dei Flussi del mercato del lavoro è rappresentato dagli Avviamenti al lavoro. Questo secondo indicatore, comprende la comunicazione da parte del datore di lavoro sia per quanto riguarda nuove assunzioni (che sono gli Avviati al lavoro), sia per le eventuali proroghe dei rapporti di lavoro a tempo determinato. Nei primi sei mesi del 2011, anche gli Avviamenti nella città di Milano si sono concentrati nelle zone del Centro storico (Mappa 4). Inoltre, disponendo del dato sui lavoratori Avviati e sugli Avviamenti al la-voro è possibile analizzare il numero medio di volte di avviamento di un lavoratore, che costituisce una proxy del livello di flessibilità di un dato mercato del lavoro locale.

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Mappa 3 – Distribuzione avviati al lavoro nella città di Milano

 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

A questo scopo è stato definito dall’Osservatorio del mercato del lavoro di Milano un indice di flessi-bilità, definito come (Benzi et Al. 2004):

Indice di flessibilità =

Tanto maggiore è dunque il numero di volte che un individuo viene avviato al lavoro nel corso dell’an-no tanto maggiore è l’indice di flessibilità e viceversa (Mappa 5, valore espresso in percentuale).

Avviati Avviamenti

1 -

 

Mappa 4 – Distribuzione avviamenti al lavoro nella città di Milano

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

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Mappa 5 – Indice di Flessibilità al lavoro nella città di Milano

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)  

Osservando la Mappa dell’indice di flessibilità, sempre per quanto riguarda il Centro storico, dove si concentrano Avviati e Avviamenti, l’indice presenta una percentuale piuttosto contenuta rispetto ad altre zone di Milano. Infatti, emerge un quadro piuttosto preoccupante per quanto riguarda alcune zone della periferia Ovest di Milano, dove i pochi rapporti di lavoro instaurati sono anche di breve durata. Le mappe appena presentate sono rappresentazioni limitate del fenomeno territoriale in quanto non forniscono chiaramente le informazioni che si vogliono ottenere o addirittura, data la loro approssimazio-ne, le possono distorcere. Utilizzando invece un modello di densità, è possibile raffinare la nostra ricerca, individuando nel dettaglio, le aree dove è maggiore la concentrazione del fenomeno oggetto di studio (Mappa 6).

 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Mappa 6 – Mappa di densità degli avviati al lavoro nella città di Milano

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Per rendere meglio leggibile la distribuzione del fenomeno sul territorio e rappresentarne nel modo più efficace possibile le caratteristiche è stato adottato un metodo di classificazione particolare: il Natural Breaks. Esso permette una suddivisione del range efficace per rappresentare al meglio le caratteristiche strutturali della distribuzione.

 

Mappa 7 – Sezione della Mappa di densità

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

In tal modo, si evita la costituzione di raggruppamenti con troppi o troppo pochi casi, ottenendo dun-que una serie di classi in cui la omogeneità interna è massima.5 Pertanto, nella mappa di densità che ripropone la distribuzione territoriale dei lavoratori avviati nei primi sei mesi del 2011, la aree più scure rappresentano i punti di massima concentrazione del fenomeno oggetto di studio. Attraverso questa tecnica è possibile conoscere i quartieri, gli incroci e/o addirittura il civico, dove il livello di concentrazione raggiunge i valori più alti (Mappa 7). Ad esempio, l’ampia area all’interno della Zona Fiera/Quarto Oggiaro, presente nella Mappa 3, in re-altà corrisponde a una ristrettissimo quartiere in Zona Certosa, che fa riferimento a pochissime aziende in determinati settori economici. Informazioni queste, che difficilmente potrebbero essere rappresentate con delle tabelle, grafici o dei tradizionali modelli di rappresentazione territoriali. Soprattutto per chi si occupa di progettazione del territorio, questo genere di informazione è fonda-mentale, perché focalizzando lo studio solo nelle aree dove si concentra il fenomeno, esattamente come avviene nelle indagini di marketing territoriale, è possibile estrarre i soggetti all’interno di tali aree, in modo da realizzare ulteriori analisi statistiche/econometriche, per conoscere il genere, l’età o il titolo di studio prevalente dei soggetti selezionati. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, osservando gli strumenti di politiche del lavoro presenti in altri contesti europei, questo tipo di analisi si combina molto bene con un eventuale programma di Em-ployment Zones (Riquadro 1).

5 Tuttavia,lamigliorecapacitàdirappresentazionedellaformadelladistribuzioneècontrobilanciatadalledifficoltàdicomparazione:essendoinfattilaclassificazionefondatasullecaratteristichepeculiaridiunadatadistribuzione,risultapersuanaturaunicaasecondadelladistribuzioneconsiderataedeltempoincuiquestaèstatarilevata.

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Employment Zones: è un piano di intervento realizzato in specifiche aree caratterizzate da un alto tasso di disoccupazione, organizzato con l’obiettivo di ottenere una efficace combinazione tra azioni di consulenza, orientamento al lavoro e formazione, all’interno di network relazionali integrate a livello locale. In partico-lare, l’utente viene assistito da consulenti specializzati che possono offrirgli una serie di strumenti operativi, quali: • orientamento e sostegno nella ricerca di un lavoro; • sviluppo di un piano di lavoro che può prevedere l’assistenza all’avvio di una eventuale attività in proprio;• sviluppo delle competenze necessarie a trovare una occupazione (ad es. preparazione del CV e simulazione di un colloquio); • assistenza nel calcolo dei vantaggi finanziari derivanti da un rientro al lavoro;• sostegno personalizzato durante le prime fasi dell’eventuale nuovo lavoro;• ricerca di assistenti per i bambini.Inizialmente (nel 2000, anno della loro entrata a regime) le azioni di inserimento previste dalle Employment Zones erano rivolte a soggetti tra i 25 e i 49 anni, beneficiari della Jobseeker’s Allowance per un periodo compreso tra i 12 e i 18 mesi. Più recentemente sono state estese anche ai giovani compresi tra i 18 e i 24 anni.Tali attività sono inserite in un rete di relazioni che connettono l’intervento pubblico con il sistema locale delle imprese, delle società di formazione, delle organizzazioni di Terzo settore e del volontariato, dei sinda-cati e infine dalla Agenzie private di collocamento accreditate.Questo modello territoriale di politiche di attivazione rappresenta una strategia che fa perno sulla possibilità di beneficiare di una legislazione flessibile prodotta a livello centrale in grado di garantire a livello locale il contesto operativo all’interno del quale i Job-Centre Plus coinvolgono le aziende presenti sul territorio nelle iniziative di re-inserimento (attraverso significativi sgravi fiscali) e formazione professionale.Infine, dal punto di vista degli aspetti organizzativi e dei rapporti tra centro e periferia, è interessante notare come lo sviluppo di tali programmi sia sottoposto continuamente a un processo di verifica e monitoraggio dato dalla presenza di indicatori di prestazioni misurabili sulla base degli obbiettivi fissati dal Ministero, in termini di produttività, qualità delle prestazioni ed efficienza.

Per maggiori informazioni sul welfare to work britannico si veda ciarini (2007 ) e giubileo (2011).

Una delle caratteristiche più importanti del programma, è il forte ancoraggio al territorio, nelle sue diverse espressioni economiche e associative. Queste aree sono dirette a implementare programmi di attivazione volti a combattere fenomeni di disoccupazione di lunga durata nei mercati del lavoro locali che presentano particolari problemi di svantaggio sociale.

 

Mappa 8 – Utilità per il collocamento dei disoccupati

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Riquadro 1 - Il programma Employment Zones nel Regno Unito

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Lo strumento delle mappe di densità può fornire un vantaggio anche per coloro che sono alla ricerca di un lavoro. In particolare, dopo la dichiarazione di immediata disponibilità, lo strumento può affianca-re il bilancio di competenza,6 in modo da fornire un possibile elenco delle Aziende che hanno assunto lavoratori, che corrispondo al profilo professionale cercato dall’utente, in aree in prossimità della sua residenza (Mappa 8).

3. I principali sbocchi occupazionali di Milano

Dopo aver mostrato brevemente i principi di funzionamento e le potenzialità dello strumento della geo-referenziazione dei dati socio-economici quale sostegno alle politiche pubbliche, procediamo ora con un esempio di applicazione di tali tecniche nell’analisi delle caratteristiche del mercato del lavoro milanese.Ad una prima osservazione dei dati risulta che i principali sbocchi occupazionali all’interno dell’area di Milano, sono riconducibili ai Servizi di supporto alle imprese, nel settore delle comunicazioni, nelle attività tecniche/scientifiche e infine nella ristorazione (quasi il 60 per cento del totale). Mentre le attività finanziarie e immobiliari, la pubblica amministrazione, l’assistenza domiciliare e i servizi di fornitura di acqua o luce non raggiungo il 5 per cento del totale delle nuove assunzioni nei primi sei mesi del 2011.

Tab. 1. Elenco avviati per settore di attività (Valore assoluti e percentuali) Settori Valori assoluti PercentualiServizi di supporto alle imprese Servizi di informazione e comunicazione Attività professionali, scientifiche e tecniche Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli Trasporto e magazzinaggio Istruzione Attività manifatturiere Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento Altre attività di servizi Sanità e assistenza sociale Attività finanziarie e assicurative Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria Attività immobiliari Attività di cura e assistenza domiciliare Fornitura di acqua, attività di gestione dei rifiuti e reti fognarie Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata Agricoltura, silvicoltura e pesca Estrazione di minerali da cave e miniere Organizzazioni ed organismi extraterritoriali

fonte: elaborazione dati osservatorio della Provincia di milano (gennaio – dicembre 2011)

Per quanto riguarda i livelli di concentrazione, emergono differenze evidenti se consideriamo i singoli settori e non il dato totale. Dalla mappa seguente, realizzata sovrapponendo le mappe di densità di ogni settore, si evidenzia un quadro più eterogeneo nella distribuzione degli avviati rispetto alla Mappa 6.

6 Consistenellaredazionediunaschedaindividuale,comeprodottodiunpercorsodianalisidelleesperienzefor-mative,professionaliesocialicheconsentediindividuarelecompetenzeeglielementivalorizzabilideldestinatario.

21,816,811,8 8,8 7,5 6,9 4,7 4,5 4,4 3,6 3,2 2,8 0,6 0,5 0,5 0,3 0,2 0,1 0 0

236821823712779 9559 8117 7437 5081 4878 4785 3853 3435 3085 626 531 511 308 213 63 45 33

Totale 108412 100

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Mappa 9 – Utilità per il collocamento dei disoccupati

 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Per descrivere però in modo più specifico, distinguendo dunque per settore ed anche per divisione, la distribuzione degli avviati al lavoro nel territorio del comune di Milano occorre affinare la rappresenta-zione. Nelle pagine successive sono presentate le mappe di densità di alcuni settori: Attività Manifatturiere; Alloggio e/o Ristorazione; Attività professionali, scientifiche e tecniche; Servizi di informazione e comu-nicazione; e infine Servizi di supporto alle imprese.

Attività Manifatturiere

Le attività manifatturiere comprendono tutte le attività di tipo produttivo industriale a carattere artigia-nale nonché le attività su larga scala. In questa sezione sono classificate le unità impegnate nella trasfor-mazione meccanica, fisica o chimica dei materiali, sostanze o componenti in nuovi prodotti. Sono spesso effettuate in stabilimenti o fabbriche che utilizzano macchine a motore e apparecchiature di movimentazione materiali. Tuttavia, rientrano in questa sezione anche le unità che trasformano ma-nualmente materiali e sostanze in nuovi prodotti, quelle che effettuano la manifattura nell’abitazione del lavoratore e le unità che vendono al pubblico prodotti fabbricati nei medesimi locali in cui avviene la vendita, quali panetterie e sartorie su misura. Nel corso del primo semestre 2011 gli avviati al lavoro nel settore manifatturiero all’interno del comune di Milano sono stati 4878, circa il 4,5% del totale degli avviati nei primi sei mesi del 2011(Tab.1). Come si può osservare dalla mappa seguente le Aree principali sono quelle del Centro Storico, la zona Stazione Garibaldi-Niguarda, Porta Ticinese-Gratosoglio e Lorenteggio-Porta Genova (Mappa 10).

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Le fonti amministrative in nostro possesso, forniscono anche la possibilità di conoscere la “divisione economica”7 in cui è occupato l’individuo avviato al lavoro; ciò permette di mostrare quali tipologie di azienda, tra le varie possibili incluse nel settore di riferimento, risultano essere più attive nell’assunzione di nuovi lavoratori. In questo caso, la confezione di articoli di abbigliamento e la fabbricazione di prodotti farmaceutici sono le divisioni che hanno assunto più lavoratori nel settore manifatturiero (Tab.2).

Tab. 2 – Principali Divisioni Attività Manifatturiera Nome Divisione V.A. PercentualeConfezione di articoli di abbigliamento, confezione di articoli in pelle. 583 12,0Fabbricazione di prodotti farmaceutici di base e di preparati farmaceutici 568 11,6Fabbricazione di prodotti in metallo 486 10,0Industrie alimentari 459 9,4Fabbricazione di prodotti chimici 393 8,1Totale 4878 100

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Da un’osservazione più dettagliata si possono individuare anche la localizzazione esatta dell’impresa o gruppo d’imprese che più hanno assunto nel corso del 2011 e la quota di assunti sul totale degli avviati al lavoro nell’intero settore per il medesimo anno. In tal modo è possibile ottenere una misura del peso dell’azienda o gruppo di aziende nel panorama lavorativo del settore, nonché la rilevanza del polo produttivo da esse costituito in termini di potenzialità di assunzione di nuovi lavoratori. La Mappa 11, rappresenta una microsezione della Mappa 10, dove è possibile notare come nella zona del Centro Storico siano particolarmente attive aziende appartenenti all’industria alimentare, alla fabbricazione di apparecchi elettronici, o alla fabbricazione di articoli in pelle, o ancora alla stampa e produzione di supporti registrati.

7 Sottocategoria,diungradoinferioredigeneralitàrispettoalSettore,quindipiùspecifica.

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Mappa 10 – Mappa di densità degli avviati al lavoro nel settore manifatturiero

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Allo stesso modo, nell’area invece di Stazione Centrale-Greco Pirelli si ha una particolare concentra-zione di assunti in imprese legate all’ industria delle bevande, e ancora alla produzione di apparecchi elettronici concentrate nello specifico tra Viale Sarca e Viale Monza e zone limitrofe (Mappa 12).

 

Mappa 11 – Mappa di densità degli avviati nella zona Centro Storico, per divisione di afferenza

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Mappa 12 – Mappa di densità degli avviati nella zona St.Greco Pirelli, per divisione di afferenza

 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

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Settore Alloggio e/o Ristorazione

Nella sezione sono incluse le imprese o unità produttive che forniscono ai clienti alloggio e/o che pre-parano pasti, spuntini e bevande pronti al consumo. Sono inclusi dunque tanto i servizi di alloggio quanto quelli di ristorazione, in quanto entrambe le attività sono spesso svolte dalla stessa unità. Nel corso del primo semestre 2011 gli avviati al lavoro in questo settore all’interno del comune di Milano sono stati 9.559, ovvero circa il 9% del totale degli avviati al lavoro (Tab 1). Come si può dalla mappa seguente la concentrazione maggiore di avviati si ha nei pressi della zona del Centro Storico e nell’area compresa tra quest’ultima e il quartiere Porta Venezia-Lambrate.

Anche in questo caso, le fonti amministrative in nostro possesso, forniscono la possibilità di conoscere i dettagli per “divisione economica”, da cui emerge una netta prevalenza di attività di ristorazione (Tab. 3).

Tab. 3 –Divisioni Settore Alloggio e/o Ristorazione Nome Divisione V.A. PercentualeAttività dei servizi di ristorazione 7379 77,2Alloggio 2180 22,8Totale 9559 100,0

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Uno sguardo più attento alle aree a maggiore concentrazione di avviati permette di vedere come circa il 41% di essi sia presente in due micro aree circoscritte a via Casati l’una, via Foscolo e via Agnello l’altra, ad indicare una forte capacità attrattiva di forza lavoro in esse e una particolare rilevanza nel panorama produttivo del settore (Mappa 14).

 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Mappa 13 – Mappa di densità degli avviati al lavoro nel settore Alloggio e/o Ristorazione

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Attività professionali, scientifiche e tecniche

Il settore comprende attività specialistiche professionali, scientifiche e tecniche, richiedenti un elevato livello di preparazione. Sono incluse tutte quelle attività che mettono a disposizione degli utenti cono-scenze e capacità specialistiche. Nel corso del primo semestre 2011 gli avviati al lavoro in questo settore all’interno del comune di Milano sono stati 12.779, circa il 12% dunque del totale (Tab 1). Come si può osservare dalla mappa successiva il livello più alto di concentrazione si rileva tra il Centro Storico e zona San Siro (Mappa 15).

Mappa 14 – Mappa di densità degli avviati nella zona Centro Storico – Porta Venezia,per divisione di afferenza

 

 

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Mappa 15 – Mappa di densità degli avviati al lavoro in Attività professionali, scientifiche e tecniche

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

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Mentre le divisioni economiche con il maggior numero di casi sono quelle della ricerca di mercato e di consulenza aziendale (Tab. 4).

Tab. 4 – Divisioni Attività professionali, scientifiche e tecniche Nome Divisione V.A PercentualePubblicità e ricerche di mercato 6935 54,3Attività di direzione aziendale e di consulenza gestionale 2410 18,9Altre attività professionali, scientifiche e tecniche 1145 9,0Attività legali e contabilità 1027 8,0Attività degli studi di architettura e d’ingegneria, collaudi ed analisi tecniche 632 4,9Ricerca scientifica e sviluppo 630 4,9Totale 12779 100

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Nell’area posta ai limiti del Centro Storico si può notare una concentrazione particolare di attività lega-te alla pubblicità e ricerche di mercato. Queste, localizzate principalmente nei pressi di via Monte Rosa e via Panizza, costituiscono circa il 30 per cento degli avviati al lavoro dell’intero settore (Mappa 16).

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Servizi di informazione e comunicazione

La sezione include imprese impegnate nella produzione e distribuzione di informazioni e prodotti cul-turali, la gestione dei mezzi per la trasmissione e per la distribuzione di tali prodotti. Sono incluse anche le attività relative alla trasmissione di dati e comunicazioni, le attività relative all’information technology e le attività di altri servizi di informazione. Nel corso dei primi sei mesi del 2011 sono stati registrati 18.237 avviati al lavoro in questo settore economico, che ammontano a circa il 17% del totale degli avviati (Tab 1). Come si può osservare dalla mappa successiva il livello più alto di concentrazione è intorno al Centro Storico (Mappa 20). Mentre le principali divisioni economiche presenti sono quelle relative alle attività di produzione di programmi televisivi e consulenza informatica (Tab. 5).

 

Mappa 16 – Mappa di densità degli avviati nella zona Centro Storico, per divisione di afferenza

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Tab. 5 – Divisioni in Servizi di informazione e comunicazione Nome Divisione V.A. PercentualeAttività di produzione cinematografica, di programmi televisivie di registrazioni musicali 10126 55,5Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse 4031 22,1Attività editoriali 1633 9Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici 1133 6,2Attività di programmazione e trasmissione 729 4Telecomunicazioni 585 3,2Totale 18237 100,0

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Da una più attenta analisi si può notare come nella zona del Centro Storico vi sia una particolare con-centrazione di avviati al lavoro negli ambiti della produzione di software e consulenza informatica da un lato e della produzione cinematografica e televisiva dall’altro. Tale addensamento negli avviamenti è circoscritto alle vie Maurizio Quadrio e Maroncelli, nei pressi delle quali si viene a trovare circa il 18% dei lavoratori avviati di tutto il settore (Mappa 21).

Mappa 20 – Mappa di densità degli avviati al lavoro in Servizi di informazione e comunicazione

 Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

 

Mappa 21 – Mappa di densità degli avviati nella zona Centro Storico, per divisione di afferenza

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

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In modo simile anche nella zona vicina all’area di Porta Genova si registra una presenza importante di avviati nel settore, in particolare negli ambiti della produzione cinematografica e di programmi televisivi, tale da toccare circa il 10% del totale degli avviati (Mappa 22).

Servizi di supporto alle imprese

Le attività incluse in questa sezione afferiscono all’ambito del noleggio e leasing operativo di beni immateriali non finanziari. Include altresì attività di agenzie private di collocamento (somministrazione o selezione). Altre attività riguardano servizi di vigilanza, di pulizia o cura degli ambienti e attività di sup-porto per le funzioni d’ufficio. In ultimo, vengono considerate nel settore anche le attività di call-center e di organizzazione di eventi quali convegni o fiere. In tale settore gli avviati nel 2011 hanno toccato le 23.682 unità, ovvero circa il 22% del totale (Tab. 1).Come si può osservare dalla mappa successiva il livello più alto di concentrazione si posiziona in due punti precisi della città, nella zona Fiera/Quarto Oggiaro e in quella di Porta Venezia (Mappa 23). Men-tre le principali divisioni economiche sono attività di produzione di programmi televisivi e consulenza informatica (Tab. 5).

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)  

Mappa 22 – Mappa di densità degli avviati nella zona di Porta Genova, per divisione di afferenza

 

Mappa 23 – Mappa di densità degli avviati al lavoro in Servizi di supporto alle imprese

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

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Tab. 5 – Divisioni in Servizi di informazione e comunicazione Nome Divisione V.A. PercentualeAttività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese 13047 55,1Attività di servizi per edifici e paesaggio 7919 33,4Attività di ricerca, selezione, fornitura di personale 1006 4,2Servizi di vigilanza e investigazione 968 4,1Attività dei servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator 600 2,5Attività di noleggio e leasing operativo 142 0,6Totale 18237 100

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

Nella zona Fiera-Quarto Oggiaro si ha una presenza importante di avviamenti (Mappa 23), principalmen-te afferenti agli ambiti della pulizia di interni e alle attività di supporto alle funzioni d’ufficio, concentrati tra le vie Gandhi e Punta Licosa. Qui si addensa circa il 28% degli avviati al lavoro di tutto il settore, quasi un terzo del totale dunque.

Conclusioni

Le mappe presentate in questo breve articolo mostrano solo alcune delle possibili potenzialità dello stru-mento. Ad esempio, utilizzando come riferimento l’indice di flessibilità è possibile conoscere quali sono le zone, le professioni o le aziende dove la flessibilità del lavoro è più bassa. Questo permetterebbe di ottenere informazioni preziose sulle caratteristiche del mercato del lavoro lo-cale, fornendo una fotografia, accurata e dettagliata, della sua conformazione a livello anche geografico. Una volta conosciuta la collocazione delle aree più interessanti dal punto di vista analitico è possibile sia approfondirne lo studio, concentrando gli sforzi su una porzione di territorio circoscritta, nonché elaborare, come si è accennato in precedenza nell’articolo in riferimento all’esperienza inglese delle Employment Zones, politiche per il lavoro potenzialmente più efficaci ed efficienti. Un secondo vantaggio è quello che riguarda i costi. Basti pensare che con circa 30000 euro è possibile realizzare un quadro completo del mercato del lavoro su tutta la Regione Lombardia.Risorse che spesso non si avvicinano nemmeno a quelle necessarie per finanziare semplici monitoraggi sui mercato del lavoro locale, che oltre a fornire informazioni generiche e spesso approssimative non offrono quel valore aggiunto necessario ai policy makers per prendere decisioni adeguate ed efficaci e ai disoccupati per trovare più facilmente un lavoro.

 

Mappa 24 – Mappa di densità degli avviati nella zona Fiera, per divisione di afferenza

Fonte: Elaborazione dati Osservatorio della provincia di Milano (gennaio – dicembre 2011)

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BiBliografia

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