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BERTINI DOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

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BERTINIDOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

BERTINIDOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

COLLANA ARTE CONTEMPORANEA

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BERTINIDOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

a cura di

Giovanni Faccenda

Testi

Giovanni FaccendaUgo Fortini

MARCELLO BERTINIDove la poesia diventa luogo. Anzi, tempo

12 Aprile - 4 Maggio 2008

Sala espositivaSala Antiquarium CostantiniVia Portigiani, 950014 Fiesole (FI)

Mostra e libro a cura diGiovanni Faccenda

Testi diGiovanni FaccendaUgo Fortini

Contributi criticiAntonio PaolucciCristina AcidiniDino CarlesiGiovanni FaccendaUgo FortiniUmberto CecchiGiovanna Maria CarliPier Francesco ListriTommaso Paloscia

Scheda biobibliograficaUgo Fortini

Relazioni esterneCarla Guiducci BonanniMichela Bertini

Organizzazione e coordinamentoAlessandro CiucciMichela BertiniGraziella Guarnieri

Progetto graficoMichele Bertini

ImmaginiMarco Bruni

Ufficio stampaPaola Scuffi

Informazioni Tel. 055 [email protected]

Marcello BertiniTel. 339 5817608www.marcellobertini.it

EdizioniMasso delle FateSigna (FI)

RingraziamentiRiccardo NenciniMatteo RenziBeatrice SpagnoliRenzo SpagnoliAlessandro Ciucci

In copertinaVeduta di Fiesole, 2007.Olio su tela, cm 70x50

ISBN 88-6039-098-2

REGIONE TOSCANACONSIGLIO REGIONALE

PROVINCIA DI FIRENZEPRESIDENZA

CITTÀ DI FIESOLE

SindacoFabio IncatasciatoAssessore alla CulturaPaolo BecattiniResp. Dip. Servizi Ist. e alla PersonaPaolo BiondiResp. Servizio Cultura e MuseiSilvia BorsottiUfficio comunicazioneBeatrice Capelli

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Marcello Bertini si cimenta oggi nei paesaggi fiesolanitraducendoli attraverso la propria perizia pittorica e,soprattutto, attraverso la propria sensibilità acuitasi nelcorso degli anni a contatto con arte e natura.Operando in questo senso, l’autore offre alla vista del-lo spettatore atsmosfere inusuali, fermando sulla telaquello che difficilmente si scorge “in loco” spessotroppo presi dalla fretta, da quel ‘mordi e fuggi’ checaratterizza talvolta anche il passaggio del visitatore

più attento e motivato. Bertini invita allora alla calma, a quella “mediocritas”di oraziana memoria in cui riscoprire ciò che ci circon-da, concedendo spazio soprattutto alle nostre esigen-ze interiori. Potremmo leggere questi brani pittorici,vera e propria poesia dipinta, come felici pause nel rit-mo incalzante di una società che corre veloce, per sco-prire, insieme con l’autore, scorci e angoli nascosti,valorizzati da pulcherrime atmosfere.

Siamo lieti di avere Marcello Bertini all’interno deinostri spazi fiesolani. La sua arte usa il colore trasfor-mandolo in luce e svela visioni sensibili del nostro ter-ritorio. Un artista che in alcune sue opere propone gliorizzonti di Fiesole, diventando il riferimento di un’artea metà tra immagine, riflessione e semplice bellezza.Le opere esposte a Fiesole sono prima di tutto unatrasmissione di affetti, un continuo rimando di echi edi memorie, un dialogo leggero, che scaturisce dal

cuore e che parla direttamente al cuore. Il maestroBertini sottolinea in maniera delicata e del tutto per-sonale il rispetto e la memoria dei luoghi, attraversoemozioni, colori che colpiscono per l’immediatezza ela ricchezza dei sensi. Pertanto, in questa tiepida pri-mavera, il percorso fiesolano, voluto con grande entu-siasmo da Marcello Bertini, è come se prendesse permano il visitatore per accompagnarlo dolcemente, main modo deciso, nei luoghi della nostra Fiesole.

On. Riccardo NenciniPresidente Cons. Reg. Toscana

Fabio IncatasciatoSindaco di Fiesole

Paolo BecattiniAssessore alla Cultura

Scorcio, Fiesole, 2007.Olio su tavola, cm. 40x30

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Da tempo incamminata verso orizzonti di palpitante lirismo,la pittura di Marcello Bertini mostra oggi, in una suggestivaquanto coerente attualità, alcune intime implicazioni che al-largano ed approfondiscono la sua stessa dimensione narra-tiva. Basterebbero certi scorci dipinti nella luce mattinale diun autunno che rispecchia la malinconia dell’esistenza, perrealizzare quale toccante sentimento abbia ispirato ed ac-compagnato Bertini, in tempi recenti, al cavalletto. Poco im-porta se tale impegno si è consumato en plein air o nel suostudio: contano, al contrario, i risultati, che assapori semprepiù serrati entro un recinto severo.Dopo aver albergato tra Barga e Castelvecchio, nei luoghiche furono del suo Pascoli, ora Bertini raggiunge Fiesole, of-frendosi all’incanto che già ebbe ad ammaliare molti illustriviaggiatori. Sul finire dell’Ottocento, Böcklin - solo per citareun luminoso esempio - scelse come sua ultima dimora VillaBellagio a San Domenico; de Chirico ne raffigurò successiva-mente, in alcuni fondali, la sagoma metafisica del colle; Xa-vier e Antonio Bueno vi trascorsero un volontario esilio finoall’ultimo dei loro giorni. Giovane liceale, io stesso, qui, in-contrai Primo Conti, e tanti altri indimenticabili ospiti, fra iquali Mario Tobino, che viveva in via Bandini, all’ombra del-la Vecchia Fiesolana: la strada più bella del mondo.So, dunque, cosa è, cosa può rappresentare Fiesole agli occhidi un uomo e di un pittore sensibile come Bertini. Gli alti ci-

pressi, i ghirigori di strade, i silenziosi giardini nascosti dietromuri sbrecciati, una quiete che circonda in ogni stagione co-se e case, che indovini nella gente a spasso intorno al Teatroromano, simbolo di un’eternità sacra e inviolabile… Sensa-zioni, vive nella memoria e nel cuore, che tornano al cospet-to di lavori colmi di stupore, in un viatico abitato da strug-genti emozioni, esteso oltre la stessa soglia della pittura.Bertini ha dipinto la natura che impreziosisce Fiesole, tenen-dosi a metà fra la verità e il sogno. Così, ha decontestualiz-zato, da una geografia reale, un paesaggio che odora, quipiù che in altre parti, di fiori appena sbocciati, di biancospi-no e lavanda accarezzati dal vento, delle acque del fiumeche gorgheggia, flebile e monotono, fra il brulicare di abita-zioni a fondovalle.In una sorta di transfert, egli si è trovato a comporre naturemorte entro stanze apparentate alle sue, fra pareti che cu-stodiscono segreti antichi e storie incenerite come legna nelcamino. Il merito, in questo senso, sta nell’aver risvegliato, inambiti reconditi e profondissimi, impressioni svanite fra i ri-cordi più evanescenti, momenti di vita vissuta, che nonsmettono, tuttavia, di appartenerci. Ecco: di averci mostratoun mondo che, sebbene sia il nostro, non riusciamo più avedere, obnubilati dall’ansia e dalla frenesia. Peggio: dallaconsuetudine.Mentre scopro, ad una ad una, le opere che hanno caratte-rizzato, di Bertini, l’attività più recente, ripenso a quanto eb-be a dirmi, al vernissage di una sua esposizione, un visitato-re sconosciuto, visibilmente meravigliato: «Nonostante sianato e sia sempre vissuto da queste parti, è come se le sco-prissi, ora, per la prima volta.» Quest’effetto, accresciuto dalla nostalgia e dalla distanza, ri-prende consistenza in me, davanti a quadri che sanno del-l’infanzia e dell’adolescenza che ebbi a trascorrere nell’ab-braccio protettivo di queste meraviglie, fra tramonti madre-perlacei e aurore mistiche in cui facile era ritrovarsi a scrive-re poesie, da tenere, poi, nascoste nel cassetto.Trovo che, in questa fase, Bertini abbia aggiunto ancoraqualcosa di nuovo e di significativo al suo lavoro, nell’evol-versi di un percorso rigoroso quanto affascinante che lo col-loca, in ambito non solo nostrano, tra i pittori più meritevolida seguire.

Arezzo, marzo 2008.

Dove la poesia diventa luogo. Anzi, tempodi Giovanni Faccenda

Dipingere significa saper vederequanto agli altri non riesce

Marcello Bertini con l’On. Andrea Marcucci e Giovanni Faccenda.Mostra sul bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, Firenze,ottobre 2008.

Nei paraggi, 2007.Olio su tela, cm. 70x50

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Vi sono artisti - poeti e pittori - in costante contatto con lanatura per essi fonte di ispirazione, di contemplazione e dibellezza. Bertini ha il suo posto tra codesti artisti della con-templazione e della bellezza dimoranti nel ‘tempio dello spi-rito’. Pittore di luoghi ameni, di arcane patriarcali dolcezzesolennemente toscane, non poteva mancare l’appuntamentocon la prisca terra fiesolana che in questa serie di dipinti raf-figura con intensa liricità e particolare slancio verista nelquale affiora la freschezza del lontano realismo introdottonella pittura da Giotto. Chi meglio di Bertini, pittore fiorenti-no-portigiano, così legato alla poetica del vero, saprebbemai riprodurre su una tela la luminosa bellezza delle collinetoscane che sfumano in lontananza con il loro incomparabileeffetto prospettico che risalta ancora di più tra i crinali inter-calati di cupi cipressi e pallidi ulivi?Un attento studio compositivo e l’uso creativo delle pastecolorali che in rapide pennellate tessono campiture cangian-ti dal sapore magico gli permettono - particolarmente inquesta serie di opere - di catturare, in fresche atmosfere,l’attimo fuggente di felicissimi scorci dell’etrusco colle fieso-lano che domina le valli dell’Arno e del Mugnone. In alcunidi questi dipinti pervasi di misterioso fascino cala amma-liante la sera… ed innamora. In quell’ora, in cui gli astri giàaccendono timidamente il loro prossimo fulgore, tutto trovaquiete e la campagna ormai immota s’appresta al sonno e

tace. In quell’ora magica l’intensità del sentimento del ‘pit-tore-poeta’ si fa linguaggio per affabulare con la sua operastupori, incanti, misteri.I paesaggi dai cieli minacciosi e grevi o, al contrario, doratie fiammei, veri inni di bellezza e di mediterraneità, realiz-zati con stile spoglio, senza formalismi a tutto vantaggiodella espressività, immersi nella natura ampia e solare, in-sieme gaia e triste, sono solo parte della ben più articola-ta produzione bertiniana che annovera le non meno celebrinature morte - brocche, vasetti, fiori - dalle splendide emodulate cromie tra le quali sono trattenuti - nascosti - si-gnificati arcani. Poi vi sono - in ultimo, ma non ultimi - gliinterni, luoghi della quotidianità dell’artista, soprattuttorammostranti lo studio, dove si respira un’atmosfera caricadi suggestioni tra luci ed ombre che celano misteri. Veri ca-polavori di abilità pittorica, scansionati con rigore prospetti-co e concepiti con una poetica intesa a fissare con i para-metri del suo mondo lirico un quadro intimista di pene-trante poesia. Pittura e poesia hanno in comune la leggeestetica che entrambe le governa. Lì, in quell’armonica fu-sione, sta infatti l’aforisma oraziano: Ut pictura poesis «lapoesia è come un quadro», gnome che si può leggere inordine trasposto senza che il contenuto dell’asserzione mu-ti e vie più aderisca ai contenuti della pittura bertiniana:«pittura è come poesia».

Poesia e magiche cromie del paesaggio etruscodi Ugo Fortini

Marcello Bertini all’inaugurazione della personale a Villa Rucellai, con Giovanna Maria Carli, Dino Carlesi, Fiorella Alunni, Ugo Fortini,Antonio Paolucci. Campi Bisenzio, ottobre 2005.

Nel ronzìo musicale e assonnante ricordo quelprofondo silenzio di un’epoca sepolta, di unaciviltà sepolta: e come una fanciulla etruscapossa rattristare il paesaggio…Dino Campana, Firenze, in «Canti orfici»

Dintorni, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20

Studio in studio, 2007.Olio su tela, cm. 100x70

DIPINTI

1. Paesaggio fiesolano, 2006.Olio su tavola, cm. 20x20

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2. Anfiteatro, 2007.Olio su tavola, cm. 30x20 (studio)

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3. Anfiteatro, 2007.Olio su tela, cm. 50x40

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4. Distesa di papaveri, 2006.Olio su tavola, cm. 20x20

5. Oltre il cancello..., 2007.Olio su tavola, cm. 20x20

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6. Tramonto, 2008.Olio su tavola, cm. 20x20

7. Terre etrusche, 2008.Olio su tavola, cm. 20x20

8. San Domenico, 2007.Olio su tela, cm. 50x70

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9. Vasetti, 2006.Olio su tavola, cm. 20x20

10. Olii, 2006.Olio su tavola, cm. 20x20

Realtà e Poesia: binomio classico della pittura del Vero. Mimetto nei panni di Marcello Bertini che dipinge uno dei suoitipici interni dai colori lirici ed armoniosi, dal saldo telaio pro-spettico, dalle bilanciate proporzioni delle masse, dalla me-diata esattezza di linguaggio, elementi tutti della Realtà. Mala Realtà cosa sarebbe in pittura senza il soccorso della Poe-sia? L’epifania del Vero può essere fermata e sublimata soloda quel processo intellettuale “metalogico” che chiamiamoPoesia. Perché la poesia ferma il tempo, sospende l’inesaustoprocesso che conduce noi e le cose nel flusso della vita. Comesempre, di fronte all’arte, per capire bisogna guardare e guar-

dare ancora con il favore della Poesia. Guardate gli interni, ipaesaggi e le nature morte di Bertini e vi accorgerete chequei colori e quelle immagini sono il luminoso affioramento,la splendida emersione di un universo poetico e spirituale nelquale il Vero visibile si riflette come uno specchio. Vedere conocchi limpidi, cuore caldo e mente serena e dividere con noi ilprivilegio della visione secondo Poesia: questo è il destinodell’arte, questo è il mestiere del pittore quando il pittore è,come Marcello Bertini, poeta del Vero.

Antonio Paolucci

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11. San Romolo in opera, 2007.Olio su tela, cm. 70x70

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12. Il Mugnone, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20

13. Dalla terrazza, 2006.Olio su tavola, cm. 30x20 (studio)

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14. Dalla terrazza, 2007.Olio su tela, cm. 50x40

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15. Anemoni, 2006.Olio su tela, cm. 40x30

16. Vaso con fiori, 1998.Olio su tela, cm. 40x30

Bertini a questo incontro si presenta con la forza vitale dellasua pittura e prima ancora del suo disegno. È il disegno infat-ti che anzitutto capta e propone la ritmica dei partiti geome-trici sottogiacenti nelle cose: gli spigoli delle coste rupestripuntate verso il cielo, le linee spezzate delle chiome di albe-ri maestosi, l’incrocio spontaneo – e quanto elegante – dellefalde dei tetti accostate a testuggine, il mosaico spoglio dellefacciate ristrette l’una all’altra, come a voler proteggere dallacuriosità o dal pericolo la vita dei paesi e dei loro abitanti. Nei

quadri poi il colore si addensa a costruire muraglie o si scio-glie nel riflesso in uno specchio d’acqua, si slancia negli scuripennacchi dei cipressi e si aggroviglia nei rami degli ulivi,adombra atmosfere silenti o fruscianti in cui si può ancoradistinguere l’eco nella quale affondano le nostre radici cultu-rali [toscane], così vive da alimentare tutt’oggi fioriture diimmagini come quelle che Bertini ci regala.

Cristina Acidini

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17. Vasi di fiori, 2006.Olio su tela, cm. 70x50

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18. Il Chiesino, 2006.Olio su tavola, cm. 40x30

19. Sobborgo, 2006.Olio su tavola, cm. 40x40

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20. Per Fiesole, 2007.Olio su tela, cm. 40x50

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21. Piazza Mino da Fiesole, 2006.Olio su tela, cm. 40x50

22. Tetti accosti, 2006.Olio su tavola, cm. 40x50

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23. Verso San Francesco, 2007.Olio su tela, cm. 50x35

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25. Tetti accosti, 2006.Olio su tavola, cm. 18x26 (studio)

24. Cala la sera, 2006.Olio su tavola, cm. 20x20 (studio)

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26. Cala la sera, 2007.Olio su tela, cm. 50x40

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27. Ultime luci della sera, 2006.Olio su tela, cm. 60x60

Gli interni di Bertini sono generalmente rappresentati dal suostudio, uno studio che ci accoglie nell’intimità di uno spazio incui la realtà si trasfigura e gli oggetti divengono personaggi checi coinvolgono nella loro resurrezione. Lo spazio esige appositemisure e costringe la fantasia a confrontarsi con la logica deglioggetti (stracci, vasetti, quadretti e cavalletti) che si distribui-scono secondo rare armonie compositive. Lo studio è sempre il

luogo del ripensamento, è lì che gli oggetti divengono prota-gonisti di uno scenario incantevole, lì nascono progetti e sogni(un fiore, un albero, un libro, un quadretto seminascosto, un co-lore che gira per riportare a essenzialità la visione…), ogni ele-mento divenendo pretesto cromatico e spirituale.

Dino Carlesi

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28. Rispecchi, 2007.Olio su tela, cm. 60x60

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29. Casa di Baccio, 2005.Olio su tela, cm. 60x60

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30. Fiume, 2007.Olio su tela, cm. 60x60

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31. Rispecchi, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20 (studio)

32. Casa di Baccio, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20 (studio)

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33. Fiume, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20 (studio)

34. Cipressini sulla riva, 2005.Olio su tavola, cm. 20x20

35. Barchetti, 2007.Olio su tavola, cm. 150x60

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36. Fiesole in studio, 2007.Olio su tavola, cm. 150x60

37. Abbozzo, 2006.Olio su tavole (2), cm. 94x114

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38. Cromatismi, 2006.Olio su tavola, cm. 20x20

39. Scatola di colori, 2007.Olio su tavola, cm. 30x20

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40. Studio, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20

41. Paste blu e viola, 2007.Olio su tavola, cm. 24x18

42. Libri e fiori, 2005.Olio su tavola, cm. 50x50

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Di Marcello Bertini, pittore incline all’incanto, continuo adapprezzare la meraviglia incontaminata che alimenta, sot-terranea, quella che è l’esaltazione poetica di una naturaideale, un mondo sospeso fra realtà ambientale e Edenimmaginifico. Un mondo, soprattutto, dinanzi al quale con-frontare e maturare la propria coscienza estetica, risolven-do gli inevitabili dubbi e, anzi, rafforzando quelle raggiuntecertezze che accompagnano l’ispirata esistenza di un tem-

peramento romantico e spontaneo, quale, appunto, è quel-lo di Marcello Bertini. Un artista destinato a trovare, nellasegreta intimità offerta dalla pittura, nuovi, suggestivi pre-testi per proseguire in quelle contemplazioni naturali, nellequali, da vicino, senti riecheggiare il verso melodioso dellapoesia più struggente.

Giovanni Faccenda

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43. Composizione, 2005. Olio su tavola, cm. 50x50

44. Fiori, 2007.Olio su tela, cm. 70x50

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45. Girasoli, 2006. Olio su tela, cm. 70x50

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46. Il campanile di San Romolo, 2007.Olio su tavola, cm. 50x40

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47. Fiori sul davanzale, 2007.Olio su tela, cm. 50x40

48. Paesaggio fiesolano, 2007.Olio su tela, cm. 60x80

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49. Colle etrusco, 2006. Olio su tavola, cm. 30x20 (studio)

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50. Veduta di Fiesole, 2007. Olio su tavola, cm. 30x20 (studio)

Sull’opera di Marcello Bertini sono stati versati fiumi d’inchiostroda tanti autorevoli critici d’arte, tuttavia essendo egli un artistache alimenta le sue opere di continui rinnovamenti non mancaspazio per indagare ancora. Oggi lo facciamo sulla serie di di-pinti che presenta in questa rassegna, incentrata sui temi a luicari: paesaggi dai cieli fiammei, scenari di un reale costante-mente svisato e ricomposto, reinventato, nutrito nell’animo se-greto e poetico del pittore; nature morte dalle splendide modu-

late paste cromatiche intrise di luci (fiori, brocche, vasetti) fra lecui gamme colorali, nell’ansia di trattenerne significati reconditi,annidano enigmi; interni dove sono raffigurati, con intensa liri-cità e sapore intimistico, i luoghi della quotidianità dell’artista;dove si respira un’atmosfera carica di suggestioni pittoriche trasospese luci e incombenti ombre che celano misteri.

Ugo Fortini

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51. Colle etrusco, 2006.Olio su tela, cm. 60x50

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53. Piazza Mino da Fiesole, 2007.Olio su tavola, cm. 18x24 (studio)

52. L'erta di San Francesco, 2006.Olio su tavola, cm. 30x20 (studio)

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54. L'erta di San Francesco, 2006.Olio su tela, cm. 40x30

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55. Campo di papaveri, 2006.Olio su tela, cm. 70x70

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Se in un dipinto ci deve essere un’anima – e non sempre c’è, nésempre è necessario ci sia, ci sono anche dipinti senz’anima,ma se quest’anima deve esserci come accade nella maggiorparte dei casi –, allora Bertini quest’anima l’ha trovata: direi l’hacatturata sulla riva del suo fiume, sulle vette di colli come Arti-mino, fra le gole di roccia dove scorrono le acque prima di af-frontare la grande corsa al mare, in un interno dove affioranobrani di intime memorie – e si leggono – in sublimate visioni.Nei paesaggi di Bertini Dio ha occhi sereni. Un’illusione da ar-tista o una concessione alla poesia? È semplicemente un mo-mento di grazia, dove materia e colore, aria e luce si amalga-

mano e si confondono per dar vita ad uno spettacolo fra i piùsuggestivi: albe e tramonti, arcobaleni e fate morgane sono lìper noi ogni giorno. Anche se spesso non li vediamo, tutti pre-si come siamo a cercare di impinguare il nostro povero ego.Solo a qualcuno, toccato dal destino, capita di vedere tuttoquesto e non dimenticarlo pochi minuti dopo. Ma di ripercor-rerlo con la memoria e realizzarlo di nuovo, questa volta sì,grazie a una sintesi chimica che deve necessariamente essereimpastata di colore, di luce e di poesia.

Umberto Cecchi

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56. Calano le ombre, 2007.Olio su tela, cm. 70x70

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57. Quiete sotto Fiesole, 2007.Olio su tela, cm. 60x60

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58. Alla cipressaia, 2006.Olio su tela, cm. 30x20 (studio)

59. Alla cipressaia, 2006.Olio su tela, cm. 80x60

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60. Paesaggio sul fiume, 2007.Olio su tavola, cm. 40x40

61. Avena sulla riva, 2007.Olio su tavola, cm. 20x20

Lo studio di un artista è per lui al pari di un luogo sacro dove,in genere, i profani non sono ammessi. È il luogo predilettodove nascono le visioni che dall’intelletto guidano la manoche impugna matita o pennello.Bertini apre le porte del suo studio e per mezzo della pitturamostra le creature mute con cui ama intrattenere lunghi e mi-steriosi dialoghi silenziosi. Come faceva Morandi, egli disponegli oggetti del suo quotidiano su un tavolo, seguendo il pesodelle forme e dei colori, bilanciando i pieni e i vuoti, ottenen-do un’immagine carica di pathos.

Il tema dello studio è sviluppato da Bertini sia come quadronel quadro in un gioco di specchi, sia come raffigurazione ditavolozze e pennelli poggiati sul piano di lavoro, sia incen-trando la tensione creativa nella rappresentazione di queglioggetti silenti che compongono le sue nature morte (fiori,vasi, brocche, boccali, scatole). Nell’interno della camera cisono i libri, le sedie, i tubetti strizzati, tutto ciò che quotidia-namente lo circonda.

Giovanna Maria Carli

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62. Casolari, 2007.Olio su tela, cm. 70x50

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64. Coloniche, 2008.Olio su tela, cm. 60x60

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63. Al tramonto, 2006.Olio su tela, cm. 60x80

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65. Cipressi, 2002.Olio su tela, cm. 80x80

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66. Anemoni e margherite, 2008.Olio su tela, cm. 40x30

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67. Vaso giallo, 2008.Olio su tela, cm. 40x30

Bertini attinge, in certi felici momenti creativi (quando i suoiequilibrati e misteriosi interni, i suoi lirici fiori, le sue sintesipaesaggistiche prospetticamente perfette smemorano la da-tità naturalistica e si affidano totalmente alla magia della pit-tura), notazioni sintattiche che sono già proprie del linguaggioinformale. Allora la gradevolezza di questo pittore all’apparen-

za così facile si fa solenne e originale linguaggio di poesia.Così un pittore della sfolgorante verità naturalistica sa esserediarista finissimo di una cronaca spirituale, sempre attuale esempre nuova.

Pier Francesco Listri

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68. Fiori sui tavoli, 2008.Olio su tela, cm. 70x60

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69. Nei paraggi, 2007.Olio su tela, cm. 70x50

70. Fiori bianchi e viola, 2007.Olio su tavola, cm. 30x10

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71. Roselline e anemoni, 2008.Olio su tavola, cm. 50x50

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72. Dalla terrazza, 2008.Olio su tavola, cm. 18x24 (studio)

73. Dal colle, 2008.Olio su tavola, cm. 18x24 (studio)

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75. Dal colle, 2008.Olio su tela, cm. 60x50

74. Dalla terrazza, 2008.Olio su tela, cm. 50x60

BERTINI

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76. Sera d’estate, 2007.Olio su tela, cm. 60x50

DOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

77. Casolare bianco, 2007.Olio su tela, cm. 50x50

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BERTINI

78. Tramonto sul fiume, 2008.Olio su tela, cm. 50x50

79. Scendendo il fiume, 2008.Olio su tela, cm. 60x60

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DOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

80. Paesaggio fiesolano, 2007.Olio su tavola, cm. 18x24

81. Il madonnino, 2006.Olio su tela, cm. 50x40

La pittura di Bertini esprime una sintesi astratta del tradiziona-le hortus conclusus, aggiornando alla evoluzione moderna unagrande eredità. A quella evoluzione partecipa con naturalezzae autorevolezza agendo con disinvoltura e fluidità nelle strut-ture delle immagini dettate dalla natura a lungo indagata.

Tommaso Paloscia

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82. Calcinaia, 1998.Olio su tela, cm. 50x60

BERTINI

83. Le Romite, 2005.Olio su tela, cm. 60x50

Fiesole, 2008.Olio su tavola, cm. 50x35

Marcello Bertini

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Marcello Bertini nasce a Porto di Mezzo – Firenze – nel1946. Consegue la maturità tecnica. Appassionato d’arte fi-no da giovane, frequenta i musei fiorentini incentivato dalpadre Giuseppe, dirigente alla galleria degli Uffizi. Si iscri-ve all Scuola d’Arte fiorentina di Porta Romana, al corso dipittura. Studia con rigore forme e cromie ispirandosi allanatura e agli oggetti del quotidiano. Dopo febbrili ricerchecompie una precisa scelta stilistica subito divenuta perso-nale e inconfondibile. Già dalla prima metà degli anni Set-tanta si susseguono le sue esposizioni personali che spa-ziano per tutta Italia e all’estero. Escono vari cataloghi chescandiscono, periodicamente, l’evolvere della sua opera.Arrivano i successi, i primi riconoscimenti ufficiali, con leprime committenze: illustrazioni di libri, grafica per rivisteed altre pubblicazioni, copertine, manifesti. ecc. A partiredal 1980 le sue opere (dipinti anche di grandi dimensioni)entrano a far parte di importanti collezioni in Italia e all’e-stero. Espone in prestigiose gallerie d’arte, instaura con al-cune un particolare assiduo rapporto, fra queste: NuovoSagittario, Milano; Florence Art Gallery, Firenze; Il Quadra-to, Milano; La Tavolozza, Cuneo; Colonna, Brescia; Bonaiuti,Siena. Studia ed approfondisce la conoscenza dei chimismicromatici. Frequenta un corso all’Università di Pisa volto al-la sperimentazione fisica e chimica (intensità, luce, lun-ghezze d’onda, temperature, impatto psicologico) del colo-re. La sua pittura diventa più asciutta, essenziale, ricca disignificati nascosti. Negli anni ’90 pubblica la monografia:Marcello Bertini, Dipinti, disegni, grafica, Ed. Palazzo Ghi-bellino, Empoli, pp. 96. In codesti anni la svolta decisiva:s’impone all’attenzione di autorevoli critici d’arte mentresusseguono esposizioni in siti istituzionali e note galleried’arte quali: Bongiovanni, Riccione; Valiani, Pistoia; ArteFiera, Bologna; Arte Expo, Bari; Palazzo Datini, Prato;Sotheby’s Gallery, Londra; Golfo dei Poeti, Lerici; Art expo,Bruxellex; A.Turelli, Montecatini Terme. L’amore per l’artesegna la sua vita. A cura del Comune di Signa esce, con lapresentazione critica di Ugo Fortini, il Catalogo: M. Bertini,Realtà e poesia nel gioco magico del colore, Ed. Massodelle Fate, Signa 2000, pp. 112. Pubblica, con la presenta-zione critica di Tommaso Paloscia: M. Bertini, Poesia perimmagini, La Spezia 2001, pp. 64. A cura della Provincia diFirenze, esce il Catalogo delle opere dell’ultimo periodo,esposte alla Galleria di Via Larga in Firenze, con il com-mento critico di Pier Francesco Listri: Di Marcello pittoresegreto di fiori e di paesaggi, Firenze 2002, pp. 48. Esponenella storica Villa Bottini di Lucca, presentato a catalogo daMaurizio Vanni: Visioni di Natura, Ed. Polistampa, Firenze2003, pp. 48. È presente all’Artefiera di Bologna e all’Isti-tuto per il Commercio di Bordeaux. l’Istituto Termale di

Gambassi si dota di una sua opera di grandi dimensioni.Nel marzo del 2004, a Firenze, nella sede del Consiglio Re-gionale della Toscana e ad Arezzo, al Museo Civico d’ArteModerna e Contemporanea, viene presentata la monogra-fia dal titolo L’incanto struggente a cura di Giovanni Fac-cenda, con testi di Ugo Fortini, Umberto Cecchi, Ed. Massodelle Fate, Signa 2004, pp.124. La pubblicazione sussidiaquattro importanti mostre: Spedale di S. Antonio Lastra aSigna; Palazzo Casali, Cortona; Palazzo Panciatichi Covoni,sede del Consiglio Regionale della Toscana; Palagio di Par-te Guelfa. Dona alla Pinacoteca del Consiglio Regionaledella Toscana una sua importante opera. La Banca di Credi-to Cooperativo di Signa acquista un’opera di alta levaturache viene collocata nella direzione generale dell’istituto.Esegue, per la Sala Giunta dei Comuni di Signa e Lastra aSigna, due grandi opere a tempera grassa. Introdotte daG.Faccenda con L’incanto struggente le personali: allo Spe-dale di S. Antonio di Lastra a Signa e a Palazzo Casali diCortona. Presentato da Dino Carlesi, espone a Empoli pres-so il Centro Culturale Misericordia. A fine 2004 due ampiepersonali: allo storico caffè d’arte Ceccarelli di Follonica e alConvento della Madonna di Lumata di Lucca. Dona la se-conda opera alla Pinacoteca del Consiglio Regionale dellaToscana. Nel marzo 2005 si conclude L’incanto struggentecon la personale a Palagio di Parte Guelfa di Firenze. Nelmaggio la suggestiva esposizione di Ruralia 2005 – Bertini– Toscana, misteri ed emozioni a Villa Demidoff, Vaglia, acura della Provincia di Firenze. A giugno, promosso daglienti: Regione Toscana, Accademia Musicale, AccademiArteFirenze, Regione Corsica, l’appuntamento espositivo di Ber-tini nel salone Le Bastion di Porto Vecchio, Corsica. A di-cembre in anteprima, nella sede del Consiglio Regionaledella Toscana, in via Cavour a Firenze, vengono presentatialla stampa: la monografia Bertini, la scatola magica e il si-lenzio delle cose, a cura di Giovanna Maria Carli, con testidi Antonio Paolucci, Dino Carlesi, Ugo Fortini, Ed. Polistam-pa, Firenze 2005, pp.176 e il Calendario d’Arte 2006, nelquale si ripetono le tematiche artistiche di interni di studio,Ed. Masso delle Fate, Signa; pubblicazioni che sussidiano larilevante personale promossa dal Comune di Campi Bisen-zio, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le AttivitàCulturali – Roma –; Regione Toscana – Presidenza del Consi-glio Regionale–; Soprintendenza Speciale per il Polo Mu-seale Fiorentino, Provincia di Firenze –Presidenza–; Comunedi Firenze, tenuta a Villa Rucellai nel dicembre 2005–gen-naio 2006. Su invito del Comune di Campi Bisenzio esegueun trittico di grandi dimensioni, a tema, per un luogo isti-tuzionale dell’Ente. Nell’aprile–maggio 2006 la personale inVersilia a Pietrasanta, nella Sala delle Grasce del Convento

Scheda biobibliograficaa cura di Ugo Fortini

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di S. Agostino, presentata in catalogo da Lodovico Gierut eUgo Fortini: Bertini – Dalle rive dell’Arno alla Versilia – Lesintesi tonali del pittore fiorentino, Ed. Masso delle Fate,Signa 2006, pp.64. L’importante rassegna, promossa dal Comune di Pietrasan-ta, rientra nel prestigioso calendario artistico–culturaledella città per l’anno 2006. In questa mostra Bertini pre-senta una serie di opere particolari realizzate con tecniched’affresco su vecchi manufatti in cotto e su intonaci e cal-ci. La mostra va sotto l’egida del Ministero per i Beni e leAttività Culturali – Roma –; della Regione Toscana –ConsiglioRegionale–; della Provincia di Firenze e della Provincia diLucca. Settembre–ottobre 2006, personale al West Florencedi Campi Bisenzio, partecipazione alla Rassegna Artisticadella Fiera del Levante di Bari e alla 20° Esposizione Inter-nazionale di Lugano – Svizzera –. Novembre 2006, persona-le allestita nel Palazzo di Vetro della Fondazione GiuseppeLazzareschi di Porcari – Lucca –, patrocinata da Regione To-scana – Consiglio regionale –, Provincia di Lucca – Presiden-za –, Provincia di Firenze – Presidenza –, Comune di Porcari.Nell’occasione pubblica: Interni…i segreti luoghi dell’ani-ma, Ed. Masso delle Fate, Signa 2006, pp. 48. Cura il cata-logo e il commento critico Ugo Fortini, con i contributi diAntonio Paolucci, Dino Carlesi, Giovanna Maria Carli, Um-berto Cecchi, Giovanni Faccenda, Lodovico Gierut, PierFrancesco Listri, Tommaso Paloscia, Maurizio Vanni. Dicem-bre 2006, personale: Figurazione… sintesi e nuovi linguag-gi, Sala Valli, Ponsacco, organizzata dal ‘Palazzo’, presenta-ta da Giovannna Maria Carli. Gennaio 2007, collettiva, Pit-tori in trincea, presso Archivio di Stato di Firenze, a cura diGiovanni Faccenda, in collaborazione con Nicola Nuti e Gal-leria Spagnoli. Febbraio 2007, per la riapertura del notoTeatro Dante di Campi Bisenzio, dona all’Ente locale l’opera:Storia e poesia, trittico su tavola, cm. 300x320. Partecipaall’incontro dedicatogli, organizzato dagli Amici dei Museidi Firenze, nella sede di via Alfani, relatori: Carla GuiducciBonanni, Pier Francesco Listri, Domenico Viggiano. Parteci-pa al congresso di Archometria Arte e colore – storia e tec-

nologia, organizzato dal CNR IFAC di Firenze, con una rela-zione sulle applicazioni cromatiche nella realizzazione diopere d’arte, presso l’Auditorium del Conservatorio Cherubi-ni. Giugno 2007, espone al Villaggio Valtur di Ostuni–Brindisi,su invito della Galleria Spagnoli. Luglio–settembre 2007,espone a Barga – Lucca –, ospitato nelle Stanze della Memo-ria e nel contempo a Castelvecchio Pascoli, nelle sale dellaforesteria di Casa Pascoli. La rassegna, organizzata dal Co-mune di Barga, Fondazione Pascoli, Comunità MontanaGarfagnana, Comunità Montana Mediavalle del Serchio edalla Provincia Di Lucca, si avvale dei patrocini di RegioneToscana – Presidenza Consiglio Regionale – e Soprintenden-za Speciale per il Polo Museale Fiorentino. Per l’occasioneviene pubblicata la monografia, curata da Giovanni Faccen-da: Bertini dipinge Pascoli, misteri, luci, colori e poesia nel-la Valle del Serchio, con scritti di Umberto Sereni, GuelfoMarcucci, Cristina Acidini, Giovanna Maria Carli, Nicola Nuti,Ugo Fortini, Ed. Polistampa, Firenze 2007, pp.176. Dal 6 ot-tobre al 26 novembre 2007 espone c/o il Centro per l’ArteOtello Cirri a Pontedera – Pisa –, presentato da Dino Carle-si. La rassegna, promossa dall’Assessorato alla Cultura delComune di Pontedera, si avvale del patrocionio della Pro-vincia di Pisa e Fondazione ‘Piaggio’. Per l’occasione pub-blica, a cura di Ugo Fortini, il catalogo: Bertini, lirismi e ma-gie colorali 1997–2007, nel quale sono raccolti i contributicritici di Cristina Acidini, Antonio Paolucci, Ugo Fortini, Gio-vanni Faccenda, Pier Francesco Listri, Umberto Cecchi, G.Maria Carli, Lodovico Gierut, Fabrizio Moretti, Tommaso Pa-loscia, Maurizio Vanni, Ed. Bandecchi & Vivaldi Editori, Pon-tedera 2007, pp.48. Aprile-maggio 2008, espone al MuseoArcheologico di Fiesole. La rassegna, promossa dal Comunedi Fiesole e Fiesole Musei, ha per titolo: Dove la poesia di-venta luogo. Anzi, tempo; curata, insieme al catalogo, daGiovanni Faccenda, patrocinata della Regione Toscana -Presidenza Consiglio Regionale - e Provincia di Firenze -Presidenza -, si avvale di un sostanzioso catalogo con testidi Giovanni Faccenda e Ugo Fortini, Ed. Masso delle Fate,Signa 2008, pp. 80.

Si sono interessati alla sua opera valenti operatori artistici eprestigiosi critici d’arte; fra questi: Cristina Acidini, Andrea Bal-dinotti, Mario Bucci, Rinaldo Frank Burattin, Dino Carlesi, Gio-vanna Maria Carli, Maria Luisa Cason, Umberto Cecchi, Gio-vanni Faccenda, Ugo Fortini, Lodovico Gierut, Delio Granchi,

Pier Francesco Listri, Giovanni Lombardi, Mario Mazzocchi,Fabrizio Moretti, Marco Moretti, Elvio Natali, Armando Nocen-tini, Nicola Nuti, Sergio Pacciani, Tommaso Paloscia, AntonioPaolucci, Dino Pasquali, Aldo Rettori, Paola Scuffi, UmbertoSereni, Faustina Tori, Maurizio Vanni, Marcello Vannucci.

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Marcello Bertini con l’On. Andrea Marcucci e il gallerista Renzo Spagnoli. Mostra sul bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi,Firenze, ottobre 2008.

Indice

Saluti

On. Riccardo Nencini Presidente Cons. Reg. Toscana

Fabio Incatasciato Sindaco di Fiesole

Paolo Becattini Assessore alla Cultura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 5

Dove la poesia diventa luogo. Anzi, tempo

di Giovanni Faccenda . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .“ 7

Poesia e magiche cromie del paesaggio etrusco

di Ugo Fortini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .“ 9

Dipinti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .“ 11

Scheda biobibliografica

a cura di Ugo Fortini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .“ 75

BERTINIDOVE LA POESIA DIVENTA LUOGO. ANZI, TEMPO

Finito di stampare nel mese di aprile 2008per conto delle Edizioni Masso delle Fate

presso la NOVA ARTI GRAFICHEVia Cavalcanti, 9/D - 50058 Signa (Fi)

www.massodellefate.it