Dott.ssa MIchela Bonora - I Giornata

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La violenza contro le donne e l’intervento con gli uomini autori di violenza Pinerolo 20-21 Maggio 2016 Dott.ssa Michela Bonora Assistente Sociale specialista CambiaMenti- Percorsi antiviolenza per uomini Trento e Bolzano Soccorso Violenza Sessuale e Domestica Ospedale Policlinico Milano

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La violenza contro le donne e l’intervento con gli uomini autori di violenza

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La violenza

contro le donne

e l’intervento con

gli uomini autori

di violenza

Pinerolo 20-21 Maggio 2016

Dott.ssa Michela Bonora

Assistente Sociale specialista

CambiaMenti- Percorsi antiviolenza per uomini – Trento e Bolzano

Soccorso Violenza Sessuale e Domestica – Ospedale Policlinico Milano

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I temi: -ORE 09.00-13.00

-Presentazione dei corsisti

- Aspettative e motivazioni

- Linee guida nel lavoro con autori di violenza

-ORE 13.00-14.30 Pausa pranzo

ORE 14.30-17.30

- I pregiudizi nei confronti degli uomini autori

di violenza

- Chi sono gli uomini che partecipano al

Training antiviolenza?

- I requisiti necessari per lavorare in

quest’ambito

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LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE Un fenomeno difficile:

-Di recente definizione (anni ‘90) -Di difficile definizione - Limitata raccolta dati (numero oscuro elevato) - Generale complessità (nelle cause e nell’intervento) - Emotività e vicinanza tra “noi” e “loro”

https://www.ted.com/talks/leslie_morgan_steiner_why_domestic_violence_victims_don_t_leave?language=en#

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… un problema diffuso … un problema privato … un problema sommerso … un problema pericoloso … spesso impunito … considerato un “problema della donne”

“Il 31,9% delle donne Italiane ha

subito almeno una volta

violenza fisica o sessuale”

Istat 2007

“Nel 2012 ogni tre giorni è stata

uccisa una donna da un uomo” Casa delle Donne di Bologna

“Più del 90% delle donne

non ha denunciato all’Autorità

Giudiziaria

la violenza subita”

Istat 2007

PROVIAMO AD INTERROGARCI SULLA VIOLENZA DA

UN ALTRO PUNTO DI VISTA: GLI AUTORI

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1. Avete già sentito parlare di programmi di trattamento/intervento per uomini autori di violenza?

Cosa sapete al riguardo?

2. Pensate che questi programmi aumentino la sicurezza delle donne?

3. Vorreste lavorare in quest’ambito? Perché?

Ragioniamo insieme

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ESERCITAZIONE N.1

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Cosa sono i programmi per uomini maltrattanti?

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Cosa sono i programmi per uomini maltrattanti?

Un intervento rivolto agli uomini che hanno agito comportamenti violenti nelle relazioni affettive e che hanno come obiettivo la cessazione del comportamento abusante Rothman, E. F., Butchart, A., Cerdà, M., (2003), Intervening with perpetrators of intimate partner violence: a global perspective. Geneva, WHO.

I gruppi NON SONO una versione della mediazione di coppia (non perseguono obiettivi di coppia) nè sono gruppi di auto mutuo aiuto, nè una terapia di gruppo In generale non sono una terapia in senso stretto (violenza maschile no esito di una patologia “raptus” ma di una scelta)

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Cosa sono i programmi per uomini maltrattanti?

Metodologia: Lavoro di gruppo (10-12 uomini) aperto/chiuso, incontri settimanali, guidato da una coppia di conduttori (genere misto) con diverso grado di strutturazione, su adesione spontanea o invio/segnalazione da parte di servizi o Tribunali/ probation Creazzo, Bianchi (2009); Merzagora Betsos (2009)

Target: Uomini maggiorenni che hanno agito comportamenti violenti nei confronti partners o ex partners

Modello d’intervento Psico educativo

Obiettivi: -Aumento della sicurezza della donna e dei minori = fermare la violenza -Responsabilizzazione rispetto ai comportamenti agiti -Prevenzione (terziaria) di nuovi atti di violenza (Austin, Dankwort 1999, Respect 2004, WWP 2006-2008)

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Perché in gruppo?

L’esperienza del GRUPPO ha molteplici vantaggi:

NEL GRUPPO C’è SIMMETRIA: Condividere in gruppo la loro esperienza superando meccanismi di difesa e sentimenti di vergogna o imbarazzo sulle proprie vicende.

NEL GRUPPO C’è UNA DINAMICA A SPECCHIO: gli uomini si riconoscono nei comportamenti negativi e positivi

IL GRUPPO ROMPE IL SILENZIO:

Parlare di violenza è faticoso per tutti, soprattutto per uomini che l’agiscono nelle relazioni intime . Il gruppo è un contenitore riservato in cui familiarizzare con questo argomento sospeso dal giudizio e “uscire allo scoperto”.

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Il fenomeno è diffuso e sommerso: impunibilità , invisibilità e non trattamento degli autori. Alta possibilità di recidiva. L’INVISIBILE DIVENTA VISIBILE, VIOLENZA MASCHILE SULLE DONNE

Perché sono importanti ?

ONU (2006), In-depth study on all forms of violence against women, Report of the Secretary-General

DIETRO AD OGNI DONNA MALTRATTATA C’è UN UOMO MALTRATTANTE

La violenza sulle donne SPESSO NON S’INTERROMPE CON LA FINE DELLA RELAZIONE (genitori separati o nuove partner) L’AUTORE DELLA VIOLENZA CONTINUA AD “ESISTERE”

… e poi…. cosa chiedono le DONNE? NECESSARIO CONIUGARE LA PROTEZIONE E L’ASCOLTO DEI BISOGNI

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… QUINDI CHE COLLEGAMENTO C’È TRA

La violenza contro le DONNE

Il trattamento degli UOMINI autori di

violenza

https://www.youtube.com/watch?v=shBc-shWKok

Intervento con gli autori di violenza

è un intervento (tra tanti) di contrasto alla

violenza sulle donne

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Programmi d’intervento per gli autori delle violenze Gli Stati membri dovrebbero:

-PROMUOVERE LO SVILUPPO DEI PROGRAMMI PER UOMINI MALTRATTANTI - GARANTIRE LA COOPERAZIONE E IL COORDINAMENTO TRA I PROGRAMMI D’INTERVENTO DESTINATI AGLI UOMINI E QUELLI FINALIZZATI ALLA PROTEZIONE DELLE DONNE.

Riconoscimenti internazionali

1995:

Piattaforma

d’Azione di Pechino

(ONU)

2002:

Rec(2002)5

Consiglio d’Europa

2011:

Convenzione di Istanbul

(Consiglio d’Europa)

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Il lavoro di prevenzione può e deve comprendere, tra l'altro un'azione terapeutica sull'aggressore. Non si tratta di trovare giustificazioni o attenuanti per l'atto violento, né di esporre la vittima a situazioni senza controllo, bensì di lavorare sulle cause e cercare di recuperare l'aggressore, cosa che avrà risultati positivi per tutti

PARERE del Comitato economico e sociale europeo

“Eliminare alla radice la violenza domestica contro le donne”

SETTEMBRE 2012

Perché lavorare con uomini autori di violenza?

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Normativa italiana di riferimento

• L. 154/2001 Ordini di allontanamento (penale e civile) e ordini di non avvicinamento • L. 119/2013 • - art. 2 (modifica art. 282- quater ccp) • “Quando l’imputato si sottopone positivamente ad un programma di

prevenzione della violenza organizzato dai servizi socio-assistenziali del territorio, il responsabile del servizio ne dà comunicazione al pubblico ministero ed al giudice ai fini della valutazione della revoca o sostituzione della misura (misura cautelare: allontanamento dalla casa familiare)

• - art. 5 (Piano d’azione straordinario) • g) promuovere l’attivazione, su tutto il territorio nazionale, di azioni basate

su metodologie consolidate e linee guida appositamente predisposte, di recupero di accompagnamento dei soggetti responsabili di violenza nelle relazioni affettive, al fine di favorirne il recupero e di limitare i casi di recidiva

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Perché sono importanti ?

In Italia sono una questione NUOVA e sperimentale ma all’estero vantano di una consolidata esperienza

Bolzano e Trento. Il Consultorio per gli uomini progetto “Training Antiviolenza” Firenze. Il CAM Centro Ascolto Maltrattanti Genova “White Dove” Bergamo e Milano Il Progetto “Uomini Non Più Violenti” Milano “CIPM” e “SAVID” Modena “Liberi dalla violenza” Roma in fase diavvio Torino “Il cerchio degli uomini” Trieste “Interpares” 2015: “RE.LI.VE.” COORDINAMENTO NAZIONALE (linee guida nazionali)

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Linee guida per il lavoro con i maltrattanti

A) PRECONDIZIONI PER IL LAVORO

CON UOMINI MALTRATTANTI

A.1

OBIETTIVO SICUREZZA VITTIME

A.2

COLLABORAZIONI CON I CENTRI

ANTIVIOLENZA E LAVORO DI RETE

A.3

VISIONE TEORICA PRECISA

A.4

ATTENZIONE RIVOLTA ALLE

DIMENSIONI DELLA VIOLENZA

Sia per i professionisti che per gli uomini

No isolamento ma risposta comunitaria “the system matters” (invii e contatto partner)

Definizione di violenza e di modello d’intervento esplicito

MODELLO ECOLOGICO (Brofenbrenner 1979, OMS 2002, ONU 2006, UN women 2006)

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Linee guida per il lavoro con i maltrattanti

Informazioni /monitoraggio (obiettivo:sicurezza vittime)

Capacità di cambiamento + violenza come scelta + responsabilità delle scelte

B) PRINCIPI FONDAMENTALI

B.1

ATTIVARE UN CONTATTO CON LA PARTNER

B.2

POLITICA DI PROTEZIONE NEI CONFRONTI DEI

MINORI

B.3

APPROCCIO E ATTEGGIAMENTO NEL LAVORO

CON I MALTRATTANTI

B.4

VALUTAZIONE DEI RISCHI

B.5

QUALIFICHE DEL PERSONALE

B.6

ACCERTAMENTI DI QUALITA’,

DOCUMENTAZIONE E VALUTAZIONE

Effetti della violenza assistita nei curriculum/servizi ad hoc

Strumenti di valutazione del rischio (es. SARA) ex ante/in itinere/ex post

Formazione specifica teorica e pratica e supervisione USA= esperienza con donne

Valutazione sui risultati documentati/scambio di buone prassi nazionale e internazionale

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Seconda parte

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1)Chi sono e che caratteristiche hanno gli uomini che agiscono violenza contro la partner/ex partner ?

2)Che caratteristiche deve avere un’operatore/operatrice per occuparsi di uomini

autori di violenze?

Ragioniamo insieme (attività di gruppo)

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I mostri sono sempre “gli altri”

“Ogni uomo che accede al gruppo ha una propria immagine mentale di com’è fatto un vero uomo violento e quest’immagine non corrisponde mai a se stesso” “Il vero uomo violento è sempre più violento di lui e, a differenza sua, merita ogni condanna sociale e penale”

IO NON SONO UN UOMO VIOLENTO

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“Identikit” del maltrattante?

Once were warriors Una giorno perfetto

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IL RABBIOSO/COLPEVOLIZZANTE

•E’ spesso iroso, irascibile e aggressivo •L’aggressività si esprime attraverso azioni di tipo fisico, verbale, psicologico, sessuale ed economico ed è rivolta direttamente verso la donna verso gli oggetti o gli animali di sua proprietà •La rabbia è giustificata dalle circostanze e dalle provocazioni che la donna suscita con ogni comportamento, giungendo alla tipica situazione del “camminare sulle uova” •Per lui è lei la vera colpevole

Quello che le dicono le donne… di Paola Danieli – psicoterapeuta Telefono Rosa VR

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L’INSICURO/PERSECUTORIO

• E’ un uomo fragilissimo, insicuro di se stesso da non riuscire a sostenere la minima critica, è permaloso, possessivo ed estremamente geloso. Niente lo può rassicurare rispetto l’amore e la fedeltà di lei. Costringe la propria donna a limitare al massimo la propria vita sociale.

• E’ offeso e continuamente disturbato dall’idea di essere criticato da tutti, compresa lei e i suoi parenti. Queste fantasie persecutorie sono legate a gelosie, complotti a suo sfavore messi in piedi per danneggiarlo e per lederlo.

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IL NARCISISTA EGOCENTRICO

•Ha un’altissima opinione di se stesso e non prova nessuna colpa per le sofferenze che infligge alla propria donna, è assolutamente incapace di sintonizzarsi emotivamente con chiunque. •La sua grandiosità è mantenuta ad altissimi livelli anche attraverso la svalutazione di lei, che non viene considerata all’altezza di ciò che lui è in grado di offrire. •E’ brillante e simpatico, anche come amante, sa stare in mezzo alla gente, è prestante, ama essere visto ma adora essere guardato, è spesso preso ad esempio, ama molto cambiare partner e ha uno stile comunicativo ambiguo, per cui la “preda” si confonde

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IL CONTROLLANTE/OSSESSIVO

•E’ un uomo molto preciso, che non tollera nessun cambiamento di abitudini, di orari, di ordine degli oggetti in casa. Tutto deve essere come è sempre stato, sia la sua casa che la sua donna, di cui deve sempre conoscere gli impegni e gli spostamenti.

•Ogni cosa deve passare attraverso il suo vaglio, compresa la vita e le relazioni di lei. E’ un ossessivo del controllo.

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Chi è l’uomo “maltrattante” che arriva a CAMBIAMENTI?

ELEMENTI DI ANALISI GENERALE

•Trasversali rispetto a età, lavoro, condizione socio economica e istruzione ma comune contesto sociale fragile •Se volontario è alle prime esperienze di comportamenti fisicamente violenti •Poche esperienze di violenza assistita o diretta nell’infanzia ma spesso padri assenti •Fortemente motivati a recuperare la relazione con i figli •Grado e tipo di motivazione diversa (dipende dall’invio) •Nella maggior parte dei casi non soffre di patologie psichiatriche particolari o di abuso di sostanze (non situazioni croniche ma sono più comuni gli episodi acuti) •Forte dimensione culturale legate a diritti/privilegi dell’uomo rispetto alla donna con evidenze diverse in un contesto multiculturale •Difficoltà a riconoscere la dimensione del POTERE nella relazione

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Chi è l’uomo “maltrattante” che arriva a CAMBIAMENTI?

CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE Né MALATI NE MOSTRI

Non si riconosce come “maltrattante” o“violento” Fatica a riconoscere i comportamenti maltrattanti, più facilmente quelli fisici, meno quelli psicologici (nega o minimizza es. “si litigavamo spesso..”) Enorme difficoltà a riconoscere il proprio lato oscuro Attribuisce a cause esterne le responsabilità delle sue azioni (donna, famiglia, lavoro, figli..) Difficoltà a gestire il conflitto (difficoltà ed entrare in contatto col proprio mondo emotivo- difficoltà di verbalizzare sentimenti/paure/desideri) Spesso si vedono come fragili/vittime (è stato provocato o maltrattato della donna, dei servizi, della giustizia) Scarsa empatia nei confronti della donna Spesso sono gelosi, possessivi controllanti (diffuso il “terzo”)

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Alcune testimonianze

“La cosa più interessante che ho capito nel gruppo è la dinamica del ciclo della violenza: adesso so come riconoscerlo ed evitarlo” “Oggi so che nulla giustifica il mio comportamento violento” “La possibilità di parlare del proprio problema in compagnia di altri con problemi simili ti fa sentire più sollevato” “Parlando con gli altri, ascoltando le loro reazioni ho capito le mie” “Oggi posso vedere ogni due settimane i miei bambini; per me ogni figlio ha diritto alla pace” “Mi piace perché ho potuto capire cosa vuole dire amare e questo per me è stato molto importante”

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• Capacità di ascolto • Pazienza • Consapevolezza dei propri pregiudizi • Equilibrio tra empatia e capacità di distacco • Motivazione a lavorare su questo target • Visione teorica specifica sulla violenza contro le

donne • Capacità di leadership- gestione del gruppo • Non normalizzare la violenza • Sapersi mantenere sul filo tra l’aiuto e il controllo • Sospensione dal giudizio (no ricerca della verità) • No ruolo di salvatore/onnipotenza • Credere nella capacità di cambiamento • Rimanere centrati nell’obiettivo • Presenza di genere mista (rappresentare

l’universo femminile senza entrare in guerra aperta e quello maschile evitando la collusione)

PREREQUISITI E COMPETENZE DEI TRAINERS

Formazione in discipline psico

sociali

Esperienza lavorativa

minima (meglio se anche con

donne vittime di violenza)

Formazione

specifica teorica e pratica

Supervisione

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LINEE GUIDA (RELIVE) Qualifiche del personale

Per poter garantire la qualità del trattamento degli uomini autori di violenza, gli operatori/trici, in

aggiunta alla formazione nell’area nelle relazioni di aiuto e alla relativa esperienza lavorativa non inferiore a 5 anni, devono:

- aver assunto una posizione personale di impegno per relazioni libere da violenza e orientate

all'uguaglianza di genere ed aver svolto un'accurata riflessione sul rischio presente anche per loro stessi di assumere comportamenti violenti e autoritari

- Aver effettuato una formazione specifica sulla violenza di genere, sui significati attribuiti ai concetti di identità, ruolo, dinamiche di potere, agli stereotipi e ai pregiudizi implicitamente accettati nelle relazioni tra i generi

- aver svolto una formazione sul trattamento degli autori di violenza relativa a programmi specifici

- aver strutturato modalità di supervisioni continue sul proprio lavoro Ogni operatori nell'ottica della interdisciplinarietà e della responsabilità professionale nello svolgimento di quanto di competenza della propria formazione risponde al proprio codice deontologico di riferimento.

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RISCHI DEL LAVORO DEI TRAINERS

Equilibrio tra empatia

e capacità di distacco

Fare i conti

con l’onnipotenza (rischi della

violenza)

Rappresentare il femminile

senza entrare in

guerra

Rappresentare Il maschile

evitando la collusione

supervisione

Lavoro sulla propria storia

(i nodi)

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N.b. la proposta di un percorso di responsabilizzazione per l’uomo e il percorso di trattamento devono sempre considerare al primo posto la sicurezza della donna Necessario fare delle valutazioni precise Necessaria collaborazione (non identificazione) tra servizi per gli uomini e per le donne

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DAL… …AL

Silenzio Parola

Colpa Responsabilità

Giudizio Ascolto e accoglienza

Semplificazioni

(buone/cattivi,

approcci alla violenza)

Complessità (sia del

fenomeno sia dei

modelli interpretativi)

Dalle persone Ai comportamenti

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Riva del Garda 19 marzo 2015

“Oggi è la festa del papà, ieri ci siamo riuniti, come ogni mercoledì, e abbiamo subito discusso dell’omicidio avvenuto la settimana scorsa.

Mi dispiace tantissimo per quanto è successo anche perché l’autore aveva contattato il nostro gruppo ma poi aveva deciso di non parteciparvi. Un vero peccato.. Perché sono sicuro che se avesse partecipato al corso oggi sarebbe qui con noi…

Se non sono le nostre istituzioni pubbliche a mandarci (perché so che non si possono obbligare le persone a frequentare questi corsi) io dico che le leggi sono sbagliate. Nel momento in cui una persona viene denunciata automaticamente dovrebbe contattare il gruppo e seguire obbligatoriamente il programma previsto

Lo dico perché anch’io all’inizio ero piuttosto scettico ma dopo alcuni mesi con l’aiuto dei miei colleghi e degli esperti ho scoperto di aver commesso tanti di quegli errori nei confronti della mia ex moglie che vorrei semplicemente chiederle scusa per tutto ciò che ho fatto passare a lei e a nostro figlio.. Ma ho imparato anche che non è mai troppo tardi!

Oggi è la festa del papà.. Così avevo iniziato a scrivere.. ma oggi, dopo tanti anni, è la prima volta che lo dico e lo scrivo con estrema serenità e speranza.

Dino

Partecipante al gruppo “CambiaMenti”