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Dott. Barontini Maurizio

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Dott. Barontini Maurizio

“Il progetto BTT è volto a testare e valutare l’impiantistica nel settore agricolo per la produzione di energia termica e/o elettrica da biomassa o altre produzioni vegetali, sviluppare un sistema di certificazione delle prestazioni ed emissione in atmosfera degli impianti, nonché definire i parametri chimici –fisici di tutti i combustibili di origine vegetale.”

PROGETTO Bio Termo Test

•Sistema per campionamento isocinetico •Microbilancia •Gascromatografo con spettrometro di massa (GC-MS) •Spettrometro di massa con torcia al plasma (ICP-MS)

•Analizzatore portatile di gas •Analizzatore portatile di TOC/VOC •Analizzatore di gas di scarico

INQUINANTE NORMA ANALISI Polveri totali UNI EN 13284-1 gravimetrica

CO UNI EN 14626 spettroscopia a raggi infrarossi non dispersiva NOx UNI EN 14211 chemiluminescenza SOx UNI EN 14212 fluorescenza ultravioletta COT UNI EN 12619 ionizzazione di fiamma (FID)

IPA e PCDD/F UNI EN 1948/D.M.25/08/2000 gascromatografica con GC/MS triplo

quadrupolo Metalli pesanti UNI EN 14385 ICP/MS

DLgs 28/2011, art. 2 lettera e “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l'acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde pubblico e privato, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.”

DEFINIZIONE DI BIOMASSA

ATTIVITA’ NORME STRUMENTAZIONE PREPARAZIONE DEL

CAMPIONE UNI EN 14780 setacciature, mulino macinatore.

DETERMINAZIONE DELLA MASSA VOLUMICA EN 15103 recipiente di misura normalizzato

DETERMINAZIONE DELL’UMIDITA’ UNI EN 14774-2 forno, bilancia analitica

DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO DI CENERI UNI EN 14775 Forno a muffola, Bilancia analitica

DETERMINAZIONE DELLA FUSIBILITA’ DELLE CENERI UNI CEN/TS 15370-1 Analizzatore di fusibilità delle ceneri

CARATTERIZZAZIONE DELLE SOSTANZE VOLATILI UNI EN 15148 TGA-GC/MS

DETERMINAZIONE DEL CONTENUTO TOTALE DI

C,H,N,S UNI EN 15104 analizzatore elementare, bilancia analitica

DETERMINAZIONE DEL POTERE CALORIFICO UNI EN 14918 Calorimetro,Pressa idraulica, Bilancia

analitica, TGA DETERMINAZIONE DEI

MACROELEMENTI UNI EN 15290 ICP-MS, microonde, forno, bilancia analitica

DETERMINAZIONE DEI MICROELEMENTI UNI EN 15297 ICP-MS, microonde, forno, bilancia

analitica

DURABILITA’ MECCANICA DEI PELLET

UNI CEN/TS 15210:2006

Pellet tester

CARATTERIZZAZIONE BIOMASSE LIGNOCELLULOSICHE

I combustibili derivanti da biomasse possono essere usati in modo efficiente e pulito, a patto di conoscere le loro caratteristiche chimico e fisiche per la scelta del più adeguato sistema di conversione energetica. La biomassa deve essere caratterizzata in conformità della normativa EN 14961:2011

Relatore
Note di presentazione
Le proprietà chimico-fisiche delle biomasse vegetali rappresentano quindi aspetti fondamentali dei processi di produzione di energia sia per una valutazione della resa chimico-energetica dei processi di conversione sia per determinare il beneficio economico dell’agricoltore e dell’industria.

Mulino a coltelli Mulino centrifugo

Digestore microonde

TGA Analizzatore elementare

Calorimetro isoperibolico

Analizzatore fusibilità delle ceneri

Lignotester

Cromatografo ionico

ICP-MS

setacciatore

Potere calorifico in funzione di Umidità e contenuto idrico

(calore di evaporazione dell’acqua:2,44 MJ/Kg) 1 KJ = 0.238845897 Kcal 1 K cal = 4.1868 KJ

PCS 0.35XC+1.18XH+0.10XS-0.02XN-0.10XO-0.02Xceneri

FIBRA GREZZA LATIFOGLIE CONIFERE

Cellulosa 40-50 % 40-50 %

emicellulosa 15-35 % 20%

lignina 17-25 % 25-35 %

Potere calorifico in funzione della composizione chimica

LABORATORIO DI ANALISI

Relatore
Note di presentazione
Fare una slide per spiegare il perché sono importanti queste caratteristiche

La norma descrive un metodo per determinare la massa volumica apparente dei biocombustibili solidi utilizzando un recipiente di misura normalizzato. Il metodo è applicabile a tutti i biocombustibili solidi con una dimensione massima nominale di 100 mm.

(rapporto h/d del cilindro è normalizzato e compreso tra 1,25 e 1,50)

Determinazione della massa volumica: EN 15103

Strumentazione: -forno in grado a temperatura di 105±2°C e con ricambio d’aria da 3 a 5 volte in un’ora -bilancia analitica di precisione 0,1 mg -pezzatura del campione: massimo 30 mm.

Determinazione dell’umidità

Metodo di essiccazione in stufa: UNI EN 14774-2

Relatore
Note di presentazione
la presenza di acqua diminuisce il potere calorifico del combustibile. Esso aumenta anche il volume del gas di combustione. Questo causa una diminuzione dell’efficienza di combustione. Inoltre l’emissione di componenti (carboidrati, CO) del combustibile non bruciato aumentano all’aumentare della concentrazione di acqua, dovuto alla diminuzione della temperatura di combustione causata dall’effetto di raffreddamento del vapore.

Determinazione dell’umidità, ceneri e sostanze volatili

Tali proprietà sono misurate in funzione della temperatura e del tempo, sottoponendo il campione, in un ambiente controllato, ad un programma di temperatura che può avere fasi di riscaldamento e mantenimento di una temperatura costante (isoterma) o una combinazione di esse.

Lo strumento è costituito da un forno, che può raggiungere la temperatura massima di 1000 °C. I campioni da analizzare sono posti all’interno di crogioli ceramici i quali vengono posizionati su un carosello anch’esso ceramico che, grazie ad una alimentazione pneumatica, può girare consentendo di posizionare, uno alla volta, i crogioli sopra il piedistallo della bilancia. Il campione è pesato ed il peso memorizzato con una bilancia avente una precisione di 0,0001 g.

Metodo strumentale con TGA: CEN/TS 14774-5 ASTM D-5142

Determinazione delle ceneri

Metodo con forno a muffola e bilancia analitica: UNI EN 14775:2010

Strumentazione: Forno a muffola (T di 1000/1800°C) Piatto di materiale inerte Bilancia

Dove m1 è la massa in g del contenitore vuoto m2 massa in g del contenitore e del campione m3 massa in g del contenitore e delle ceneri Mad contenuto di umidità del campione (%) La misura deve essere ripetuta almeno due volte

Ad= x 100 x

Relatore
Note di presentazione
Si riscalda il contenitore vuoto del campione a 550 °C per almeno 60 min. Si toglie il contenitore dal forno e si fa raffreddare a T ambiente. Si pesa il contenitore freddo, si inserisce nel contenitore almeno 1 g di campione , si pesa il contenitore pieno, si mette nel forno e si alza la T di circa 5°C/min fino a 250 °C, si mantiene costante per 60 min poi altri 5°C/min fino a 550°C e si mantiene la T per 120 min. Si estrae il contenitore dal forno e si pesa. Il contenuto di ceneri su base secca Ad è dato dalla seguente formula:

Determinazione fusibilità delle ceneri: UNI EN 15370-1:2006

Preparazione del campione Triturare la cenere fino a quando la dimensione massima delle particelle sia inferiore a 0.075 mm. Inumidire una sufficiente quantità di cenere preparata con acqua distillata, destrina o etanolo, farne una pasta e comprimerla in uno stampo di dimensioni standard

Strumentazione -forno in grado di raggiungere temperature di 1600 °C dotato di videocamera per osservare il profilo del provino Procedura -Trasferire il campione nel forno e impostare il tipo di atmosfera (ossidante o riducente). -Incrementare la temperatura fino a 550°C e successivamente con un tasso uniforme compreso tra 3 °C/min e 10 °C/min. -Registrare le temperature di inizio contrazione, deformazione, emisferica e fluida.

Relatore
Note di presentazione
Il comportamento termico delle ceneri è correlato ad importanti caratteristiche della biomassa che riguardano l’efficienza dello scambio termico e lo sporcamento delle parti interne degli impianti di combustione. In particolare, basse temperature di fusione delle ceneri, oltre ad essere associate a questi fenomeni, evidenziano anche la presenza di un elevato contenuto di metalli alcalini (Na e K e altri elementi come Si, P, S, Cl, i quali in combustione possono portare alla formazione di particelle fuse che aderiscono all’interno degli impianti. Shrinkage (Softening) Starting Temperature (SST) (temperatura di inizio contrazione): la temperatura alla quale il provino si contrae. Questa temperatura è individuata quando l’area del campione raggiunge il 95% dell’area del campione iniziale a 550°C. Deformation Temperature (DT) (temperatura di deformazione): la temperatura alla quale si verificano i primi segni di arrotondamento dei bordi del campione dovuti alla fusione (variazione del fattore di forma del 15%) a.a.

Il fattore di forma (F) è definito come il rapporto tra la circonferenza della semisfera perfetta (b)

della stessa area del campione (A’) e la lunghezza del perimetro del campione in esame (a) di area

(A)

Bottom-ash: prodotte dalla combustione nella zona primaria, ricche d’impurità (sabbia, pietrisco e

terra). Rimangono sulla griglia (nel caso del letto fisso) a causa dell’elevata densità e della

propensione alla coalescenza.

Cyclone-ash: particelle di ceneri abbastanza fini trascinate verso il camino dai fumi e che vengono

raccolte tramite sistemi di abbattimento che sfruttano il moto vorticoso (multicyclone).

Filter fly-ash: sono le particelle più fini che necessitano di sistemi di abbattimento elettrostatici, filtri

a maniche sintetiche o wet-scrubber (abbinati con un multicyclone).

Relatore
Note di presentazione
Hemisphere Temperature (HT) (temperatura emisferica): la temperatura alla quale la forma del campione approssima una semisfera, vale a dire quando l’altezza diventa uguale alla metà del diametro di base. Flow (Melting) Temperature (FT) (temperatura fluida): la temperatura alla quale la cenere fluidifica sulla piastrina di supporto, pertanto quando l’altezza del provino raggiunge metà del valore alla temperatura emisferica

Analisi elementare (CHNS): ASTM D 5373, UNI EN 15104:2011

Lo strumento prevede una combustione rapida e completa (Flash) del campione all’interno di una fornace, alla temperatura di 950 °C in eccesso di Ossigeno. I prodotti della combustione sono fatti passare attraverso una seconda fornace ad 850 °C per una ulteriore ossidazione e rimozione del particolato. I gas sono poi raccolti in un contenitore, di volume pari a 4,5 litri, all’interno del quale sono omogeneizzati ed inviati ai rivelatori per essere quantificati

Procedura - Pesare un quantitativo di campione stabilito in funzione del tipo di strumento di analisi -Analizzare 5 campioni dello standard di riferimento caratterizzato da concentrazioni di C, H, N simili a quelle del campione da analizzare -Verificare che tali determinazioni rispettino i requisiti di precisione richiesti. Se non sono soddisfatti ripetere la procedura di calibrazione -Usare il valore medio delle 5 determinazioni per ciascun elemento e calibrare lo strumento -Analizzare un campione di uno standard diverso dal precedente e verificare che siano rispettati gli errori massimi di ripetibilità per ciascun elemento. In caso negativo rifare la calibrazione -Analizzare il campione di biomassa effettuando almeno due ripetizioni

PCS (MJ/kg)= (34.1 C + 102 H + 6.3 N + 19.1 S – 9.85 O)/100

Protocollo Effettuare un’analisi con il calorimetro, aggiungendo all’interno della bomba 1 ml di acqua distillata come soluzione ricevente. Aprire lentamente la valvola della bomba facendo gorgogliare i gas all’interno di recipiente con acqua distillata (50 ml o 100 ml). Aprire la bomba e lavare con acqua distillata tutte le parti interne. Riunire all’interno dello stesso recipiente i due volumi di acqua. Prelevare 1 ml con una siringa e iniettarlo all’interno di un cromatografo ionico. Il contenuto di Cl e S si ottengono dalla seguente formula:

Determinazione del contenuto di S, Cl: UNI EN 15289

Strumentazione: Cromatografo ionico Calorimetro Pressa idraulica Bilancia analitica

(c-co) ×V 100 WCl=__________________× 100 ×___________ m (100-Mad) (c-co) ×V 100 Ws==__________________×0,3338 100 ×___________ m (100-Mad)

dove: WCl: contenuto di cloro nel campione (%) WS: contenuto di zolfo nel campione (%) c:concentrazione di solfato/cloruro nella soluzione in mg/l c0: concentrazione di solfato/cloruro del bianco (acqua distillata) in mg/l m. massa del campione utilizzato nella prova calorimetrica (mg) V: volume della soluzione in l Mad è il contenuto di umidità nell’analisi del campione prova in % m/n 0,3338: è il rapporto stechiometrico delle masse molari dello zolfo e del solfato

Il cromatografo ionico si basa sul principio di attrazione tra gli ioni di carica opposta, permettendo sia una determinazione qualitativa che quantitativa dei singoli ioni attraverso un rivelatore a conducibilità

La presenza di zolfo e cloro può comportare un aumento di emissioni corrosive con gravi problemi operativi degli impianti

Determinazione dei macroelementi (UNI EN 15290) e microelementi (UNI EN 15297)

Strumentazione: ICP-MS microonde, forno, bilancia analitica Pezzatura del campione: massimo 1 mm

Le normative descrivono dei metodi per la determinazione del contenuto di macroelementi nei biocombustibili solidi rispetto alle loro ceneri ovvero Al, Ca, Fe, P, K, Si, Na, Ti e i microelementi come As, Cd, Co, Cr, Cu, Hg, Mn, Mo, Ni, Pb, Sb, Va e Zn.

Dove: wi rappresenta la concentrazione dell’elemento nel campione su base secca, espresso in mg/Kg ci è la concentrazione dell’elemento nel campione diluito in mg/l ci,o è la concentrazione dell’elemento nella soluzione di campione dell’esperimento in bianco. E’ necessario condurre un test in bianco per valutare un’eventuale contaminazione dei reagenti, dell’aria del laboratorio ecc. m è la massa usata nell’esperimento espressa in g Mad è il contenuto di umidità nel campione prova in m/m %.

Wi=

Relatore
Note di presentazione
La spettrometria di massa a plasma accoppiato induttivamente, indicata con ICP- MS dall'inglese inductively coupled plasma mass spectrometry, è una tecnica analitica basata sull'utilizzo della spettrometria di massa abbinata al plasma accoppiato induttivamente. È una tecnica molto sensibile e in grado di determinare diverse sostanze inorganiche metalliche e non metalliche presenti in concentrazioni inferiori a una parte per miliardo. Sfrutta l'utilizzo di una torcia al plasma ICP per produrre la ionizzazione e di uno spettrometro di massa per la separazione e rivelazione degli ioni prodotti. Con la ICP-MS è anche possibile effettuare l'analisi isotopica. La tecnica ICP-MS ha un vastissimo campo di applicazione, può essere utilizzata in analisi ambientali, in campioni di acqua, in determinazioni tossicologiche quale la determinazione della concentrazione urinaria di metalli tossici ed in molti altri materiali.

Determinazione del potere calorifico: UNI EN 14918:2010

E’ la quantità di calore che si sviluppa dall’unità di massa (peso) di un materiale nella sua combustione completa con ossigeno in un calorimetro isoperibolico normalizzato. L’unità di misura utilizzata è Kcal/Kg; MJ/Kg

Il potere calorifico si distingue in: Potere calorifico superiore (PCS) Potere calorifico inferiore (PCI)

Il potere calorifico è determinato bruciando il campione in un ambiente controllato (Bomba di Mahler) ed il calore che si sviluppa è trasmesso all’acqua del vaso calorimetrico in cui è immersa la bomba. La temperatura dell’acqua è misurata con un termometro elettronico, con risoluzione pari a 0,0001 °C. Il microprocessore misura la temperatura dell’acqua del secchiello della bomba ogni 6 secondi. Lo strumento registra ed elabora le differenze di temperatura tra le fasi di prefire e postifire

La normativa definisce un metodo per la determinazione del potere calorifico superiore di un biocombustibile solido a volume costante e ad una T di riferimento di 25°C in bomba calorimetrica calibrata tramite la combustione di acido benzoico certificato

PCIw = [PCS x (100 – w) – (2,44 x w)] / 100 (2,44 MJ/kg= calore di evaporazione dell’acqua)

Relatore
Note di presentazione
.

La certificazione di riferimento è la ENplus che si basa sulla Norma Europea EN 14961-2 Con il sistema di certificazione ENplus l'azienda ha la possibilità di certificare tre qualità denominate classi A1, A2 o B.

Caratterizzazione dei pellet

Determinazione della durabilità

meccanica

Due sono i requisiti definiti dalla norma e cioè la quantità di materiale fine (F) e la durabilità meccanica (DU).

Protocollo Separare il materiale tramite setacciatura manuale con un setaccio di 3,15 mm in conformità alla ISO 3310-1. Successivamente pesare 100g circa di pellet e trattarli nel ligno tester per 60 secondi a 70 mbar di flusso di aria. Alla fine pesare di nuovo i pellet e calcolare l’abrasione in percentuale.

mE massa di pellet in g prima del trattamento mA massa dopo il trattamento in g

La durabilità meccanica è la capacità delle unità (per esempio brichette, pellets) di biocombustibile addensato di rimanere intatte durante il caricamento, lo scaricamento, l’alimentazione e il trasporto. Si esprime come percentuale di biocombustibile addensato che rimane integro dopo una sollecitazione meccanica. Questo parametro è strettamente correlato a problemi di sicurezza (p.e. possibilità di incendi durante la movimentazione del materiale), di manutenzione/gestione degli impianti di combustione e di corretto funzionamento dei sistemi di trasporto e di alimentazione soprattutto nei piccoli impianti.

Ar=

Preparazione del campione: UNI EN 14780

MASSA VOLUMICA

UMIDITA’

stabilizzazione a 45 °C

da 1 mm a 50 µn

QUANTITA’ CENERI

PCI e PCS FUSIBILITA’ CENERI ANALISI ELEMENTARE

MICRO E MACRO ELEMENTI