Dopo il no di Fazio alla sanatoria ESERCIZI con INCOGNITA · Dopo il no di Fazio alla sanatoria...

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MARZO 2011 Numero 2 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma Ferie estive 2011, definito il calendario a pagina 18 Servizi in farmacia, una scelta ineludibile a pagina 21 a pagina 6 Dopo il no di Fazio alla sanatoria ESERCIZI INCOGNITA Intervenendo al corso Ecm dell’Ordine di Roma, il ministro ribadisce il no a ogni ipotesi di “up grading” delle 3400 parafarmacie aperte con la legge Bersani. Le cui sorte future rappresentano un’alea nel percorso del disegno di legge di riordino del servizio farmaceutico Ccnl dipendenti farmacie, investire in professionalità a pagina 20 Otite media acuta, ecco come trattarla a pagina 24 con

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Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Ferie estive 2011,definito il calendarioa pagina 18

Servizi in farmacia,una scelta ineludibilea pagina 21

a pagina 6

Dopo il no di Fazio alla sanatoria

ESERCIZI INCOGNITA

Intervenendo al corso Ecm dell’Ordine di Roma, il ministro ribadisce il no

a ogni ipotesi di “up grading” delle 3400 parafarmacie aperte con la legge Bersani.Le cui sorte future rappresentano un’alea

nel percorso del disegno di legge di riordino del servizio farmaceutico

Ccnl dipendenti farmacie,investire in professionalità a pagina 20

Otite media acuta,ecco come trattarla a pagina 24

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Rassegna Informativa del farmacista

dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

Anno XXXVII N.2 - Marzo 2011

EditoreOrdine dei Farmacisti

della Provincia di Roma

Direzione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma

Direttore responsabileEmilio Croce

Redazione, pubblicità, coordinamento stampa

Art Director srlfoto di copertina: V. Furiati

RegistrazioneTribunale di Roma n° 11959

del 25/1/1968

Stampa Cimer snc

Spedizione abb. post - D.L.353/2003

(conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma

Finito di stampareFebbraio 2011

IN QUESTO NUMEROPrimo piano Il destino del riordino? Passa dalle parafarmacie 6

30 giorni, 3 paroleToni, raìs e iniezioni letali 12

Fatti & personeAssemblea, fatti e numeri positivi 14

Farmaci, nel Lazio spesa ospedalierafuori controllo 16

Il Banco sbanca e la solidarietàvince in farmacia 16

Accadrà domaniQuesti i turnidelle ferie estive delle farmacie 18

Ecm, ripartono i corsi a Roma e in provincia 18

Quota sociale 2011,ecco come mettersi in regola 18

Messaggi in bottigliaIl contratto e la coerenza 20

Servizi, una scelta ineludibile 21

Pagine scelteFarmaci contraffatti: il fenomeno e le attività di contrasto 22

Focus Trattamento dell’otite media acuta nei bambini sotto i 2 anni 24

Terapia antimicrobica nell’otite media acuta:i risultati di uno studio clinico 26

La vaccinazione anti influenzale nella stagione post-pandemica 2010-2011 28

Codici e codicilliCessione delle quote,cosa dice la legge 30

Contratto di locazione.occhio alla registrazione 32

Ordine per te 34

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2 - MARZO 2011 5RIF

L’accordo siglato da Poste Italiane e Farmindustria per un progetto sperimentale di conse-gna a domicilio di alcuni farmaci a pazienti affetti da particolari patologie ha aperto un nuovo frontedi contenzioso – del quale in tutta franchezza non si avvertiva davvero la necessità – sia all’internodella cosiddetta “filiera farmaceutica”, sia dentro la nostra stessa professione. L’intesa prevede unservizio destinato a pazienti affetti da particolari patologie i quali, anziché recarsi in ospedale per ri-tirare i farmaci loro necessari, potranno riceverli a domicilio grazie a Poste Italiane. Sarà que-st’azienda, come dichiarato dal suo amministratore delegato Massimo Sarmi, a mettere “a dispo-sizione la sua rete tecnologica e logistica a sostegno delle imprese e dei cittadini”.

Sorvolando sul fatto che sarebbe molto bello, in un giorno non lontano, sentire Sarmi riservaregli stessi toni orgogliosamente magniloquenti ai servizi che le Poste rendono tutti i giorni e che, perla loro proverbiale inefficienza, fanno andare in bestia milioni di italiani, andiamo subito al nocciolodella questione. Che è tutto in qualche domanda ancora in attesa di risposte: l’iniziativa è in gra-do di migliorare in modo significativo il servizio farmaceutico? Francamente, non si riesceancora a capire come. Farà risparmiare? È tutto da vedere; in ogni caso, non risulta che PosteItaliane e Farmindustria risultino iscritte a un ipotetico albo di benefattori disposti a rendere servizigratis. Offre vantaggi funzionali, ai pazienti o allo stesso Ssn, non ottenibili in altri modi,magari più congruenti con le specificità e criticità del farmaco, invocate evidentemente solo quan-do torna comodo? Difficile rispondere affermativamente, soprattutto dopo che sono state fatte leg-gi per potenziare l’assistenza domiciliare anche attraverso la rete delle farmacie di comunità.

Domande, anche di ordine più pratico, se ne potrebbero fare molte altre: come si garantisco-no i tempi di consegna dei farmaci, ad esempio; o come si può escludere il subappaltodelle consegne ad altri corrieri; oppure dove, come e da chi verrebbero tenuti in giacen-za i farmaci che, per qualche motivo, non fosse possibile consegnare subito. L’elenco po-trebbe ancora continuare, ma già così c’è materia sufficiente per avanzare tonnellate di perplessitàsull’utilità, o anche soltanto sull’opportunità, di un’iniziativa come quella di Poste-Farmindustria.

Che, come accennato in premessa, non aiuta davvero a migliorare le relazioni sia all’internodella filiera (dove già i rapporti tra industria e distribuzione non sono idilliaci) sia tra le rappresen-tanze della nostra professione. Mentre Federfarma ha scelto fin da subito di opporre all’accordoun’opposizione frontale su tutta la linea, la Fofi ha preferito dar vita a un formale tavolo di con-fronto con Farmindustria, con l’intento dichiarato di vigilare per garantire che, laddove l’accordocon le Poste trovasse applicazione, vengano rispettate in ogni caso le funzioni della professionefarmaceutica.

Il rischio – inutile negare l’evidenza – è che modalità così diverse di intendere la tutela degliinteressi dei farmacisti e della farmacia finiscano per tradursi in disaccordi e divaricazioni in-terni alla categoria. Francamente, sono l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno, anche per-ché andrebbero a tutto vantaggio di chi continua a condurre una vera e propria strategia (spessosubdola e sotterranea) per “aprire” il mercato del farmaco a soggetti e interessi che, nella salu-te, vedono probabilmente soltanto uno dei pochissimi mercati redditizi nel panorama depressodella crisi economica.

Sarà forse un cattivo pensiero ma, sulla base degli elementi di conoscenza di cui dispongo,nell’accordo Poste-Farmindustria riesco soltanto a intravvedere un ulteriore tentativodi erosione del servizio farmaceutico fondato sulla pietra d’angolo della centralità delfarmacista e della farmacia, celato come sempre dietro il facile usbergo del presunto “inte-resse dei cittadini”.

Sulla questione, eloquente paradigma dell’attuale momento di criticità attraversato dalla pro-fessione, serve a mio giudizio un supplemento di riflessione e di confronto interni. Condotto conl’umiltà, la disponibilità e l’apertura alle ragioni altrui che servono e, in ogni caso, cercando sem-pre di evitare la tentazione di fughe in avanti.

Accordi e disaccordi

in fondo

di Emilio Croce

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“Sono contrario a ogni forma di sa-natoria delle cosiddette parafarma-cie e, per quanto mi riguarda, ga-rantisco tutto il mio impegno perimpedire che una simile ipotesipossa verificarsi”. Così il ministrodella Salute Ferruccio Fazio, in-tervenuto il 26 gennaio all’inaugura-zione del corso Ecm dell’Ordine diRoma, ha voluto ribadire con chia-rezza il suo no a ogni interventovolto a equiparare alle farmacie gliesercizi di vicinato nati a seguitodella legge Bersani del 2006. Unaposizione che il ministro, in verità,aveva già espresso in passato, sol-levando reazioni controverse. Che,come si vedrà, non sono mancateneppure in questa occasione. A provocare la sortita di Fazio erastata una precisa affermazione delpresidente dell’Ordine dei farmaci-sti di Roma, Emilio Croce, che, ri-ferendosi alla proposta di riordinodel servizio farmaceutico attual-mente all’esame del Senato, avevaappunto espresso al ministro la fer-ma e unanime opposizione dellaprofessione contro l’eventualità disanatorie per le parafarmacie, bale-nata in discutibili iniziative parla-mentari. Il ministro ha subito raccolto la sol-lecitazione, esplicitando una posi-zione decisamente tranchant sullamateria. “Le parafarmacie, dellequali va messo in discussione lostesso nome, datata invenzione les-sicale di un funzionario” ha detto ilministro “vanno ridimensionate, al-tro che elevarle al rango di farma-cie. I l riordino del settore devemuoversi piuttosto nelle direzioniindicate dal presidente Croce, com-patibili peraltro con quella ‘farmacia

dei servizi’ che l’anno scorso erauna prospettiva e oggi è un obietti-vo raggiunto”. Per la cronaca, il presidente Croce,nel rappresentare il no della profes-sione alla sanatoria, aveva eviden-ziato come il riassetto del serviziofarmaceutico passi piuttosto attra-verso una migliore normativa suiconcorsi per l’assegnazione el’apertura di nuovi sedi farma-ceutiche, così da porre fine ai ri-tardi nell’indizione e nell’espleta-mento delle procedure concorsuali,accompagnata da un adeguamen-to delle prove selettive e, infine,da interventi che rivedano ilrapporto farmacie/abitanti nonsolo nella sua congruità ma an-che e soprattutto nella previsio-ne di modalità applicative piùrapide ed elastiche, in grado dimodularsi con la dovuta tempestivi-tà sulle situazioni in divenire prodot-te dalla redistribuzione della popo-

lazione sul territorio sia per effettodei movimenti demografici sia perl’andamento dell’economia.I l niet agl i eserc iz i d i v ic inatoespresso con molta nettezza dalministro della Salute e ripreso congrande evidenza da tutte le agen-zie di stampa e da tutti i media disettore grazie a un comunicatoprontamente diramato dal nostroOrdine, ha ovviamente suscitatoreazioni contrastanti, rilanciando ildibattito su una questione che in-crocia in modo decisivo i destini diquel disegno di legge di riordinodel servizio farmaceutico che, or-mai da due anni e mezzo, è all’esa-me della Commissione Igiene e sa-nità del Senato.I primi a rispondere, con toni piutto-sto forti, sono stati gli esponenti delForum nazionale delle Parafar-macie, che a stretto giro di postahanno accusato Fazio di “denigrare eoffendere”, con l’aggravante della re-cidiva, gli esercizi di vicinato e i far-macisti che vi lavorano. In una nota,il Forum ricorda “al ministro Fazioche all’interno delle parafarmacie ita-liane lavorano per legge dei profes-sionisti del settore farmaceutico,iscritti a un ordine professionale e te-nuti ad avere tutti gli oneri di un qual-siasi altro farmacista titolare di far-macia e che pretendono rispetto dalloro ministro della Salute”. Oltre chereagire alla presunta offesa, però, ilForum ha colto l’occasione per reite-rare al governo la richiesta di unaposizione chiara in merito alla neces-sità di “continuare il percorso di libe-ralizzazione del settore”, attraverso“l’ampliamento della distribuzione ditutti i farmaci a pagamento a caricodel cittadino della fascia C”.

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Primo Piano

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Il no di Fazio a ogni ipotesidi sanatoria degli esercizi

di vicinato ha reso evidenticontrasti destinati a pesarecome macigni sul cammino

del disegno di legge di riordino del servizio

farmaceutico.Che sembra allontanarsi

L’intervento del ministro della Salute all’Ordine di Roma rilancia un dibattito cruciale

Il destino del riordino? Passa dalle parafarmaciedi Giuseppe Guaglianone*

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Farmacisti non titolari,no alla fascia C in parafarmacia

Una proposta, questa, che è invecefumo negli occhi per Conasfa, lafederazione nazionale dei farma-cisti non titolari, che la ritiene unapericolosa scorciatoia per arrivare aun nuovo modello di esercizio, ovve-ro quella “farmacia non convenziona-ta” che è del resto l’obiettivo al qualepunta dichiaratamente il Forum delleparafarmacie. I farmacisti del Cona-sfa, però, considerano tale ipotesiun’autentica iattura: a loro giudizio,consentire la vendita di tutta la fa-scia C negli esercizi di vicinato altronon sarebbe che l’anticamera di unatrasformazione di questi ultimi in far-macie. Una volta ottenuto il passag-gio a “farmacie non convenzionate”,infatti, basterebbe un banale prete-sto (come ad esempio quello di pre-sunte difficoltà economiche derivantidall’impossibilità di vendere farmacietici) per reclamare l’accesso allaconvenzione con il Ssn e diventarecosì farmacie a tutti gli effetti. Inquesta maniera, osserva il Conasfa,non solo si verrebbe a realizzare inmodo surrettizio una gigantesca sa-natoria, ma si lascerebbero alle mul-tinazionali della distribuzione farma-ceutica le mani libere per dare vitaanche in Italia a quelle catene di far-macie già realizzate soprattutto neiPaesi del Nord Europa.L’Anpi, l’Associazione nazionaleparafarmacie italiane, che fin dal-la sigla dimostra di non condividerela pruderie lessicale del ministro del-la Salute, attraverso le dichiarazionidel suo presidente Massimo Bru-netti, ha invece provato a mantene-re un profilo dialogante “Forse sa-rebbe il caso che tutti, istituzioni eparti in causa, nell’affrontare la que-stione parafarmacie, partissero daidati di realtà. Il primo dei quali è chele parafarmacie – piaccia o meno –non solo esistono, ma sono diventa-te 3400 a fine 2010, aumentando dinumero nonostante la paralizzantecrisi economica abbia costretto

qualche esercizio a chiudere. Inoltre– prosegue Brunetti - i dati Ims atte-stano un aumento di quota di merca-to, passata al 14,7%, tra parafarma-cie e corner, contro l’85,3% dellefarmacie. Soltanto un anno fa le per-centuali erano rispettivamente del7,8 e del 92,2%: il balzo in avanti èevidente ed è la spia della crescenteattenzione che siamo riusciti a gua-dagnarci tra il pubblico, che dimo-stra in ogni caso di apprezzare e ri-tenere qualificato il servizio dei no-stri esercizi.” Brunetti concorda sul no a ipotesi disanatorie, ritenendole “uno strumen-to certamente poco etico”, ma pun-ta a un riconoscimento della specifi-cità degli esercizi farmaceutici di vi-cinato. “Abbiamo dimostrato, in que-sti quattro anni, che la nostra attivitàsi può inserire virtuosamente nel si-stema senza metterne in discussio-ne i capisaldi. Non puntiamo infattiall’eliminazione della pianta organi-ca, né pretendiamo stravolgimentidel quorum verso il basso, ma ab-biamo potuto verificare che queste

forme di garanzia del servizio farma-ceutico finiscono inevitabilmente perprodurre rigidità che, in qualche mi-sura, penalizzano le veloci dinami-che espansive della domanda deicittadini. Ciò che chiediamo è che ainostri esercizi venga consentito diconcorrere a dare una risposta aquesta domanda, nei limiti della lorospecificità e in un’ottica di comple-mentarietà rispetto alle farmacie.Per farlo meglio, nell’interesse di tut-ti – conclude il presidente Anpi – ilnostro obiettivo è quello di ottenereche nei nostri esercizi sia consentitala vendita dei farmaci di fascia C, acondizioni precise e, ovviamente,nel pieno rispetto di tutte le regole enella più totale disponibilità a ogniforma di controllo dell’attività profes-sionale.”

Dalla politica,segnali controversi

Alla fine, insomma, anche per l’Anpiuna liberalizzazione della fascia C,ancorché in qualche modo “con-

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Ferruccio Fazio, ministro della Salutein un momento del suo intervento

all’inaugurazione del corso ECM dell’Ordine

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trollata”, è la solu-zione per sciogliereun nodo apparentemente inestricabi-le, anche in ragione dei segnalinon sempre lineari che vengonodalla politica. Lo si è visto anche inoccasione del recente passaggio par-lamentare del cosiddetto “Milleproro-ghe”, dove alcuni emendamenti (pe-raltro del tutto estranei al merito delprovvedimento) erano appuntoespressamente dedicati alla questio-ne parafarmacie. Due, in particolare,entrambi della maggioranza, meritanoun cenno: il primo, a firma del senato-re Filippo Piccone (Pdl), proponevaappunto la trasformazione degliesercizi farmaceutici di vicinatodi proprietà di farmacisti in far-macie convenzionate, dietro il pa-gamento una tantum di un importo di50 mila euro (una “sanatoria onero-sa”, insomma). Il secondo, presentatodal senatore Salvo Fleres (Pdl), pre-vedeva invece la sospensione dellapossibilità di apertura di nuoveparafarmacie, fino al completamen-to dell’iter legislativo del ddl di riordi-no del servizio farmaceutico, corre-lando la misura all’individuazione daparte dei comuni delle aree del loroterritorio sulle quali autorizzare il tra-sferimento di quelle già esistenti. Dueiniziative di segno diverso, dunque,benché provenienti da esponenti dellostesso partito.

Sulla sponda dell’opposizione, ilPd insiste invece sulla neces-sità di portare avanti il per-corso di liberalizzazione co-minciato nel 2006: in un docu-mento presentato il 9 febbraioscorso, alternativo alla proposta

del Governo di modifica-re tre articoli della Costi-tuzione per il rilancio del-l’economia, il Pd propo-ne 41 proposte “a effet-to immediato”, presen-tate proprio dal segreta-rio del partito PierluigiBersani, tra le quali c’èappunto quel la d iestendere alle para-farmacie e ai cornerdella grande distribu-zione la facoltà di

vendere tutti i medicinali a cari-co dei cittadini, oltre alla previsio-ne di consentire alle farmacie di sta-bilire orari di apertura superiori aquelli minimi fissati per legge. Nonsarà inutile ricordare che, per quan-to riguarda la liberalizzazione dellavendita dei farmaci non in regime diSsn, parlamentari del Pd hanno giàda tempo assunto apposite iniziati-ve legislative sia al Senato, a firmadella sen. Rita Ghedini e altri, siaalla Camera, firmatario l’on. An-drea Lulli.Nella stessa direzione spinge anchel’Antitrust, che - esprimendo la pro-pria contrarietà al prima ricordatoemendamento Fleres al “Millepropro-ghe” – non ha perso occasione, al-l’inizio di febbraio, di inviare unasegnalazione al Governo, per sot-tolineare come“il processo di li-beral izzazionedella distribuzio-ne dei farmacideve prosegui-re, non solo at-traverso un am-pl iamento del

numero degli esercizi, ma ancheconsentendo la vendita al di fuoridella farmacia, e sempre alla presen-za del farmacista, dei medicinali difascia C, acquistabili solo con la ri-cetta medica”. Anche in questo ca-so, gioverà ricordare come la posi-zione dell’Autorità garante per il mer-cato e la concorrenza sia tutt’altroche nuova: lo stesso presidente An-tonio Catricalà aveva avuto occa-sione di ribadirla proprio in Senato,non più tardi dello scorso novembre,in un’audizione in Commissione Igie-ne e sanità resa nell’ambito della di-scussione del disegno di legge diriordino del servizio farmaceutico.

Federfarma: per liberalizzare,Otc più comuni in tutti gli esercizi e senza farmacista

Alle affermazioni del ministro Fazionon sono seguite sortite pubblichedi Federfarma che però, sulla ma-teria, aveva già avuto modo di espri-mere più volte e con estrema chia-rezza la sua posizione. Basterà, alriguardo, ricordare l’intervento delpresidente Annarosa Racca allaconvention nazionale del sindacatotitolari, tenutasi a Milano a fine no-vembre. In quell’occasione, la Raccadefinì la fascia C fuori dalla farmacia“una fantasiosa e dannosissima so-luzione” che, oltre a creare danno al-la rete, potrebbe provocare“un’apertura alla distribuzione di far-maci pericolosi per la salute del cit-tadino”, con inevitabili ripercussioninegative sulla possibilità di “mante-nere alto il livello di controllo sul

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Primo Piano

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Antonio Catricalà, presidente dell’AntitrustA lato: Annarosa Racca,presidente Federfarma.

Pierluigi Bersani, segretario del Partito Democratico

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Primo Piano

territorio” e conseguenti possibilirischi per la salute dei cittadini. “Seproprio si vuole procedere sulla stra-da della liberalizzazione” affermò lapresidente dei titolari “si faccia quel-lo che è stato già fatto negli altriPaesi occidentali: si consenta lavendita di alcuni medicinali diautomedicazione, senza farma-cista, in tutti gli esercizi com-merciali. Il cittadino avrà così lapossibilità di trovare sempre e ovun-que il farmaco di uso consolidato eper il piccolo disturbo”.La posizione del sindacato titolari, inverità, contrasta con la posizionetradizionalmente espressa dalla pro-fessione farmaceutica in ordine allanatura del farmaco, ritenuto da sem-pre un bene etico con ineliminabiliprofili di criticità che, appunto, recla-mano la mediazione di un professio-nista come il farmacista. Sembra pe-rò di capire che i titolari di farmaciaritengano l’ipotesi di declassare(di questo sostanzialmente si tratta)alcuni farmaci di uso comune,contenuti in un elenco limitato epredefinito, al rango di prodottidi largo consumo meno destabi-lizzante e pericolosa, per la tenutadel servizio farmaceutico, di una fuo-riuscita della fascia C, che di fatto

inaugurerebbe in Ita-lia un “sistema dua-le” senza uguali nelmondo, con le farma-cie convenzionate da

una parte e quelle “non convenziona-te” dall’altra a farsi concorrenza.

Tempi del riordino,il silenzio del ministro

È evidente, in ogni caso, che propriole decisioni che si assumeranno inrelazione agli esercizi di vicinato sa-ranno la frontiera su cui si gio-cheranno le sorti del disegno dilegge di riordino del servizio far-maceutico, in ballo ormai da dueanni e mezzo in commissione Igienee sanità del Senato e atteso ancorada un percorso che non si annunciané breve né semplice, per ammissio-ne dello stesso presidente dellaCommissione Antonio Tomassini(che in un’occasione pubblica ha di-chiarato che potrebbe occorrere an-cora un anno e mezzo almeno). Al riguardo, sullo scorso numero delnostro giornale, il presidente Croceaveva elencato nel suo editoriale tuttele ragioni che autorizzano più di unapreoccupazione circa il futuro del-l’iter dell’atteso provvedimento,spiegando come esso potrebbecomunque non arrivare a conclu-sione anche nell’ipotesi (tutt’altro chescontata) che la legislatura giunga al-la naturale scadenza del 2013.Un’indiretta conferma ai timori diCroce è venuta dallo stesso mini-stro Fazio, che nel suo interventoalla serata inaugurale del corsoEcm di Roma ha risposto senza dif-ficoltà e con la sua abituale pruntua-lità a tutte le questioni sollevate dalpresidente del nostro Ordine (dallafarmacia dei servizi al rinnovo dellaconvenzione farmaceutica, fino al

secco no alle parafarma-cie), tranne che a una:quella, appunto, concer-nente i tempi del riordino.La precisa sollecitazioneavanzata in proposito daCroce non è stata infattiraccolta dal ministro, chesull’argomento ha glissa-to. Volutamente o per unasemplice dimenticanza?Difficile dirlo. In ogni caso,

date le circostanze, si è trattato diun silenzio che ai 1300 farmacistipresenti è suonato eloquente.

Poste-Farmidustria,prove di fuga in avanti

Quel che è certo è che la necessità diun intervento organico ed equilibratosul servizio farmaceutico non è maiapparsa necessaria come ora: il set-tore è sempre oggetto di iniziativecontroverse, non si sa quanto estem-poranee o inserite in precise strate-gie, buon’ultima l’intesa stipulata traPoste italiane e Farmindustria per ladistribuzione a domicilio di alcuni far-maci ospedalieri. Un progetto delquale non si avvertiva francamente lamancanza né la necessità ed è per lomeno discutibile, nonostante il presi-dente degli industriali, Sergio Dom-pè, si sia affrettato a definirlo “a ca-rattere limitato e sperimentale”. Im-mediata e ferma l’opposizione di Fe-derfarma, che ha espresso «fortepreoccupazione per un progetto cherischia di sottrarre proprio i farmaciospedalieri, i più delicati e problemati-ci, alle severe norme di garanzia e si-curezza che disciplinano, in tutta Eu-ropa, il percorso del farmaco, dallasua produzione sino alla consegna alpaziente e, per di più, rompe l’indi-spensabile vincolo professionale trafarmacista e paziente alla base dellasicurezza di quest’ultimo».Federfarma, al riguardo, ha anchemanifestato “stupore per la posizioneespressa dalla Fofi, che si propone,come garante delle funzioni del far-macista ospedaliero nell’ambito del-l’accordo stesso”. La Federazionedegli Ordini, in effetti, all’indomanidell’annuncio dell’accordo tra Poste eFarmindustria, si era subito attivataper “aprire un tavolo” con l’associa-zione degli industriali intorno al qualediscutere del progetto. Una mossache, tra i titolari, ha provocato più diun mal di pancia, per ragioni di meri-to e di metodo. Sulle questioni delladistribuzione dei farmaci, assoluta-mente vitali per le farmacie aperte alpubblico, Federfarma fonda infatti

Sergio Dompè, presidente diFarmindustriaIn basso: un postino di Poste Italiane al lavoro

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l’essenza della sua funzione di sog-getto di rappresentanza degli interes-si dei titolari; ciò porta il sindacatodelle farmacie private a ritenere chele iniziative in materia, soprattuttoquando assunte da altri organismi dicategoria, dovrebbero essere fruttodi un percorso comune, meditato econdiviso. In questo il caso, sembradi capire che ciò non sarebbe avve-nuto, bypassando il rispetto delle ba-silari norme di cortesia che dovreb-bero governare le relazioni interne al-la professione. Da una parte, si os-serva negli ambienti dei titolari, èproprio il presidente della Federazio-ne degli Ordini a scrivere che sullequestioni importanti i protagonistidella filiera “debbono presentarsi al-l’appuntamento con la politica conproposte nate da un’elaborazione co-mune a tutte le parti interessate eper quanto possibile condivise.” Dal-l’altra, la stessa Fofi assume iniziati-ve estremamente delicate su fattispe-cie che innegabilmente sono di diret-to interesse anche per la farmacia,come nel caso del tavolo con Farmin-dustria, scavalcando le organizzazio-ni delle farmacie pubbliche e private.“Come minimo” si lascia scapparepiù di titolare di farmacia “siamo difronte al classico esempio di chi pre-dica bene e razzola male.”

Al di là deima lumor iinterni allaprofessione farmaceu-tica (che sarebbe inogni caso bene chiari-re subito e nel rispettodei ruoli di tutti) il pro-getto Poste-Farmindustria sembra es-sere l’ennesimo segnale di fuga in

avanti. Sono ormai sempre di più i sog-getti che giocano a scompaginare car-te e regole del settore farmaceutico,per fini facilmente intuibili: impadronirsidi spazi e di opportunità in uno dei po-chi mercati che meglio resistono allacrisi e che presentano ampi margini dicrescita futura.Questa sembra essere la partita vera,per quanto vi sia l’interesse di molti a

dissimularla mantenendola sotto trac-cia. Del resto, la necessità di un inter-vento legislativo di ampio respiro fina-lizzato a fissare le regole per garantireun servizio farmaceutico ordinato, effi-ciente, capillare e integrato in profondi-tà all’interno della rete dei servizi sani-tari pubblici nasceva e nasce propriodall’oggettiva esigenza di preservarel’assistenza farmaceutica da un ec-cesso di derive (e di appetiti) mercanti-li, a tutela della salute dei cittadini.Sembra però di capire che sarà moltodifficile trovare soluzioni condivise perrisolvere in modo equanime ed equili-brato il nodo rappresentato dalle para-farmacie. Un nodo che, con il tempo,sembra assumere le fattezze delloscoglio sul quale rischia di andare asbattere il disegno di legge di riordi-no attualmente all’esame del Senato.Che finirebbe così per rappresentarel’ennesima occasione perduta.

*Consigliere dell’Ordine di Roma

Palazzo Madama, sede del SenatoSopra: Antonio Tomassini, presidente della Commissione Igiene e sanità.

Non sarà semplicetrovare soluzioni

condivise perrisolvere in modoequilibrato il nododelle parafarmacie

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2 - MARZO 201112

30 GIORNI 3 PAROLE

RIF

Penthotal. Colpevole di essere utilizzato in alcuni stati degli Usa nelle iniezioniletali ai condannati a morte, nelle scorse settimane il Penthotal è stato al centro di pole-miche che hanno avuto echi fin dentro il Parlamento e il Governo anche in Italia.Hospira, l’unica azienda autorizzata a produrre il farmaco, ha così deciso di cessar-ne la produzione a livello globale, inducendo qualcuno, come sempreaccade, a intitolarsi il “successo” dell’abbandono della produzionedel tiopentale sodico. Sempre che di successo si tratti, dal momentoche le numerose strutture sanitarie che utilizzavano il farmaco inragione della sua efficacia terapeutica, da qui in avanti non potran-no più reperirlo, benché inserito nella lista dei farmaci essenzialidell’Oms. Pur assolutamente contrari alla pena di morte, ci chiedia-mo due cose: non c’erano altri modi per impedire usi “assassini” delPenthotal? E perché mai i politici che si sono spesi per ottenere lafine della produzione del farmaco non pretendono con identica forza che chiunque pro-duce energia smetta di farlo, per impedire che anche un solo kilowatt finisca a quegliStati che poi la usano per arrostire qualche malcapitato sulla sedia elettrica?

Toni. Parola ormai protagonista delle cronache di ogni giorno, da quando il Capodello Stato, giustamente preoccupato per la situazione del Paese, non perde occasione

per invitare le parti politiche ad abbassarli. Ma si tratta di moniti che,probabilmente, i belligeranti ritengono sempre rivolti alla parte avversa,dal momento che il conflitto tende a inasprirsi, anziché spostarsi su livel-li meno indecorosi. Dal momento che la politica è per definizione ilregno delle parole, la capacità di scegliere le più appropriate e di pro-nunciarle con accenti adeguati in ogni pubblica occasione dovrebbefar parte della dotazione minima obbligatoria di chiunque la pratichi.I nostri politici, che si “confrontano” quotidianamente tra loro a colpidi “Vajassa!”, “Stupratore della Costituzione!” o “Vada a farsi fottere”,devono però essere sprovvisti del minimo sindacale di un così essenziale

strumento del mestiere. E tanto dovrebbe bastare per interrogarci sulle nostre respon-sabilità: in fondo sugli scranni dai quali berciano li abbiamo mandati noi.

Raìs. Termine decisamente abusato, nelle ultime settimane, per definire l’algerinoBen Alì e l’egiziano Mubarak, per decenni saldamente al potere nei loro Paesi con ilcompiacente appoggio delle democrazie occidentali, i cui leader, di fronte alle rivoltepopolari che ne hanno ora rovesciato i regimi, annaspano in un imbarazzo fatto di peno-si silenzi e impacciate dichiarazioni. In effetti, non è semplice spiegare all’opinionepubblica le ragioni delle lunghe relazioni privilegiate con conclamati dittatori che hannoesercitato il potere nel più assoluto disprezzo di diritti fondamentali, a partire dallalibertà di espressione. I capi delle democrazie occidentali (liberamenteeletti in regolari e libere elezioni) faranno bene a ricordare che la listadegli autocrati è ancora lunghissima, dal ruandese Kagame al kazakoNazarbaïev, dall’algerino Bouteflika all’azero Aliyev, dal coreano KimJong-il al libico Gheddafi, dal bielorusso Lukashenko al birmano ThanShwe, solo per fare qualche nome in ordine sparso. Se davvero voglio-no, i leader dell’Occidente - compresi i nostri - hanno tutto il tempo perrivedere le relazioni (oggi quasi sempre improntate al cinismo delle con-venienze e degli affari) con questi signori e i loro moltissimi colleghi.Evitandosi (ed evitandoci) così imbarazzi futuri.

Toni, raìs e iniezioni letali

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Approvati il bilancio consuntivo 2010e quello preventivo 2011

Assemblea, fatti e numeri positiviUn anno soddisfacente, il 2010, perl’Ordine dei Farmacisti di Roma, comeha tenuto a ricordare il presidenteEmilio Croce nel corso della “ricogni-zione” svolta in occasione dell’Assem-blea annuale dell’organismo professio-nale, tenutasi lo scorso 6 febbraio.Croce ha ripercorso in sintesi le prin-cipali attività svolte nel corso dell’annopassato, sottolineando i molti e positi-vi risultati conseguiti nei diversi ambitidi impegno istituzionale. Le prime no-tazioni sono state dedicate ai 12procedimenti disciplinari aperti nelcorso del 2010, a sottolineare il fer-mo contrasto che l’organismo profes-sionale oppone contro ogni lesione al-le norme di legge e al dettato del co-dice deontologico. L’Ordine ha commi-nato diverse sanzioni (dodici in totale),

dall’avvertimento (in cinque casi) allacensura (una) fino alla sospensionedall’Albo (in un caso per un mese, inun altro per tre e in altri quattro ex le-ge a seguito dell’applicazione di misu-re cautelari).Croce ha quindi velocemente passatoin rassegna l’attività annuale, soffer-mandosi in particolare sui i corsiEcm, che nelle varie edizioni tenutesinel corso dell’anno hanno visto la fre-quenza di più di 3500 iscritti (un re-cord assoluto tra gli Ordini italiani perla partecipazione a corsi di aggiorna-mento residenziale) e ricordando poile molte iniziative svolte, dall’istituzio-ne di una task force per la sicu-rezza, in collaborazione con le forzedell’Ordine e Federfarma Roma, percontrastare meglio il fenomeno degliatti criminali a danno delle farmacie,alla collaborazione con la Lilt per laprevenzione in ambito oncologico,passando per l’iniziativa di solida-rietà a favore dei colleghi abruz-zesi colpiti dal sisma, che ha portatoalla ricostruzione della “casa della sa-lute” di Paganica.Croce ha anche svolto qualche veloceconsiderazione sui temi di principale epiù attuale interesse della professione

(in particolare,le questioniaperte dall’ini-zio del percor-so della “far-macia dei ser-vizi” e il diffici-le cammino inSenato delr iordino delservizio farma-ceutico), per

poi passare la parola al tesoriere Mar-cello Giuliani, per il bilancio consunti-vo 2010 e quello preventivo per l’annoin corso.Anche dal versante economico, sonoarrivate buone notizie per gli iscritti:l’anno finanziario 2010 si è infatticoncluso positivamente, senza nes-sun aggravio per le casse dell’Ordinee addirittura con un avanzo di ammini-strazione di € 49.000 circa, come il-lustrato da Giuliani. L’impegno è quel-lo di conseguire gli stessi positivi ri-sultati nel 2011, nonostante il Consi-glio direttivo abbia deciso di mantene-re la quota sociale e la quota farma-cia inalterate (sono le più basse d’Ita-lia). Il tesoriere, al riguardo, ha ricor-dato l’importanza di pagare lequote sociali e le quote farmaciedovute sempre entro i terminiprevisti, per consentire le normali at-tività istituzionali. La previsione per l’anno in corso pre-vede entrate appena superiori al milio-ne di euro (1.007.154,40, per l’esat-tezza) e uscite per un importo assolu-tamente coincidente, così come peral-tro imposto dalla normativa vigente.Giuliani ha illustrato in dettaglio le po-ste di spesa, ricordando come la partedel leone sia rappresentata dalle spe-se non comprimibili, ovvero il persona-le (con oltre 350 mila euro) e il contri-buto Fofi (220 mila). Circa 60 mila eu-ro saranno assorbiti dalle spese di or-dinaria amministrazione (condominio,utenze sede, spese postali, spese perla manutenzione macchine e attrezza-ture, acquisto di carta e beni di consu-mo, eccetera), altri 66 mila dall’acqui-sto di beni e servizi ; il resto finanzie-rà le attività istituzionali, in particolare(con uno stanziamento di 52 mila euro)l’organizzazione e la preparazione deicorsi Ecm, che vedranno impegnatol’Ordine con tre corsi in città e tre cor-si nella Provincia (il primo, come è no-to, è già in corso; del programma de-gli altri diamo notizia a pag.18). Corsiche – ha voluto ricordare Giuliani –l’Ordine continua a mantenere rigoro-samente gratuiti per tutti gli iscritti delnostro Ordine.

2 - MARZO 201114

Fatti & persone

RIF

Inaugurazione del corso ECM dell’Ordine. Da sinistra: i professoriFrancesco Schittulli, presidente Lilt, ed Eugenio Gaudio, preside della

Facoltà di Medicina e Farmacia; il ministro Fazio, Emilio Croce e LucianoRicci, presidente e vicepresidente dell’Ordine

A destra: Marcello Giuliani, tesoriere dell’Ordine

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Fatti & persone

Lo confermano i datidell’Aifa riferitiai primi dieci mesi 2010

Farmaci, nel Laziospesa ospedalierafuori controllo A fornire la conferma sono i dati datidell’Agenzia Italiana del Farmaco sul-l’andamento della spesa farmaceuticariferiti al periodo gennaio-ottobre2010: mentre la spesa farmaceuticaconvenzionata, relativa all’assistenzaerogata dalla farmacie, prosegue ilcammino di raffreddamento e conteni-mento in corso da qualche tempo, laspesa farmaceutica ospedaliera delLazio è ancora fuori controllo e la di-stribuzione diretta si attesta al di so-pra della media nazionale. A rilevarloè una nota di Federfarma Lazio a com-mento dei dati sull’andamento dellaspesa farmaceutica nella Regione La-zio. Dalle rilevazioni dell’Agenzia emer-ge infatti un calo della spesa conven-zionata delle farmacie, che nei primi10 mesi del 2010 cala dello 0,9% ri-spetto allo stesso periodo del 2009,In termini assoluti, si tratta di oltre 9milioni di euro in meno di spesa, e ciònonostante il numero delle ricette ab-bia registrato un aumento del 3,5%,passando da poco meno di 49 milionia 50,5 milioni. La spesa ospedaliera, invece, proseguenella sua tendenza all’aumento e – silegge nella nota di Federfarma Lazio –“continua a registrare uno sforamento

del 66% rispetto al tetto programmatoe la spesa per la distribuzione diretta difarmaci effettuata dalle strutture pubbli-che, superiore alla media nazionale,contribuisce a peggiorare i conti’’.

Ancora un successoper la Giornata nazionaledi raccolta del farmaco

Il Banco sbancae la solidarietàvince in farmacia365 mila confezioni di farmaci donati,con un aumento del 4% rispetto allaedizione 2010. È il dato di sintesi dellaGiornata nazionale di raccolta del far-maco, l’iniziativa organizzata dalla Fon-dazione Banco farmaceutico e dallaCompagnia delle Opere, tenutasi il 12febbraio scorso e alla quale hanno ade-rito 3200 farmacie distribuite su tutto ilterritorio nazionale. Si conferma così iltrend di continua crescita che caratte-rizza la giornata di solidarietà dopo lasua prima edizione del 2001. Giustifi-cata, dunque, la soddisfazione degli or-ganizzatori. “Siamo molto contenti delrisultato ottenuto - ha spiegato Mar-cello Perego, vice-presidente dellaFondazione – assolutamente positivo,soprattutto in un momento di difficoltàeconomica qual è l’attuale. Molte per-sone hanno acquistato e donato anche100-200 euro in farmaci e non sonomancati donatori che, pur dichiarando

di trovarsi in difficoltà eco-nomiche, hanno voluto dareun contributo perché in pre-cedenza erano state aiutatedallo stesso Banco. E ci so-no state tantissime personeche si sono recate in farma-cia appositamente per do-nare i medicinali”.

Il successo della Giornata è testimonia-to dai numeri: nelle farmacie delle 83Province coinvolte sono stati appuntodonate 365 mila confezioni di medici-nali, che - considerando il prezzo me-dio di una confezione pari a 6 euro -corrisponde al considerevole valore dioltre 2 milioni e 300 mila euro. I far-maci sono stati destinati alle 420.000persone in difficoltà economiche e so-ciali, assistite dai 1.312 enti caritatevo-li convenzionati con il Banco farmaceu-tico in tutta Italia. I farmaci sono statiraccolti cercando di seguire criteri dinecessità e utilità: ciascun eserciziosuggeriva infatti ai cittadini/donatori diacquistare e donare i farmaci indicatinella lista corrispondente alle necessitàdegli enti di beneficienza territorialeche la locale sezione del Banco farma-ceutico aveva deciso di aiutare. All’ini-ziativa non è ovviamente mancato ilcontributo significativo di Roma e dellasua provincia, dove i circa 300 volonta-ri impegnati nelle 115 farmacie ade-renti hanno raccolto donazioni difarmaci per un totale di 11.500confezioni. A beneficiarne saranno15 istituti del territorio impegnatinel volontariato e nell’assistenza,alcuni dei quali - come, solo per faredue esempi, l’area sanitaria della Cari-tas romana di via Marsala, che assistequotidianamente migliaia di personemarginali in difficoltà, e l’ambulatoriodel Centro Astalli, attivo in particolarenel servizio ai rifugiati - sono ormai datempo partner abituali, in materia disolidarietà, della sezione romana delBanco farmaceutico. Che, per alcuniaspetti logistici, ha potuto giovarsi del-la preziosa collaborazione della Roma-na Recapiti, azienda che gli organizza-tori della giornata di raccolta nella no-stra provincia ci hanno pregato di rin-graziare anche attraverso le paginedel nostro giornale. Cosa che faccia-mo volentieri, aggiungendo a quellodel Banco farmaceutico anche il no-stro grazie: chiunque esprima solida-rietà nei confronti dei meno fortunati,traducendola in atti concreti, lavoraper costruire un mondo migliore e me-rita la gratitudine di tutti.

A lato: un momento della giornata di raccolta di farmaci organizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico.

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Dalla Conferenza dei serviziil via al calendarioper la prossima estate

Questi i turnidelle ferie estivedelle farmacieLa Conferenza dei servizi, tenutasi loscorso 16 febbraio presso l’Assessora-to alla Promozione dei Servizi sociali edella salute di RomaCapitale, ha appro-vato il calendario delle ferie estive dellefarmacie per il 2011: turni dispari: 14 luglio - 10 agosto(estremi compresi)turni pari: 11 agosto – 7 settembre(estremi compresi).Le farmacie che volessero avvalersi del-la possibilità di riduzione a 21 giornidelle ferie estive potranno farlo secondoil seguente calendario:turni dispari: 21 luglio – 10 agosto(estremi compresi)turni pari: 11 agosto – 31 agosto(estremi compresi).All’incontro, coordinato dall’assessoreSveva Belviso, hanno partecipato i re-

sponsabili deiservizi farma-ceutici del lecinque Asl ca-pitoline e i rap-p re s e n t a n t idell’Ordine deiFarmacist i edell’Assiprofar.Tra le risultan-ze più signifi-cative, va sicu-ramente se-gnalata la deci-sione di conti-

nuare la sperimentazione, già iniziata loscorso anno con risultati positivi, con-sentendo alle farmacie ubicate all’inter-no della Ztl del Centro Storico, della Ztldi Trastevere, nonché a quelle ubicateal di fuori del GRA, di poter ridurre ulte-riormente, ovvero a 14 giorni, il perio-do di chiusura per ferie. “La sperimen-tazione effettuata lo scorso anno ha

prodotto esiti sicuramente soddisfacen-ti” ha osservato l’assessore Belviso“traducendosi in una più larga disponibi-lità di servizio a tutto vantaggio non so-lo dei moltissimi turisti che, nei mesiestivi, affollano il centro storico, ma an-che dei cittadini romani, soprattutto ipiù anziani, che non lasciano la città etrovano certamente conforto nel potercontare su farmacie che osservano ri-dotti periodi di chiusura nel periodo piùafoso dell’anno”.Pertanto le farmacie ubicate nella ZTLdel centro storico e di Trastevere non-ché quelle che si trovano fuori dal GRApotranno usufruire in via sperimentaledella riduzione del periodo a 14 giorni:turni dispari: 28 luglio – 10 agosto(estremi compresi)turni pari: 11 agosto – 24 agosto(estremi compresi).Le farmacie interessate devono presen-tare la domanda alla Asl di appartenenzaimprorogabilmente entro il 31 marzo.

Definite le datedei prossimiappuntamenti

Ecm, ripartonoi corsi a Romae in provinciaA partire dal prossimo 19 aprile prende-rà il via il secondo corso di aggiorna-mento dell’anno, valido ai fini ECM, orga-nizzato dall’Ordine in collaborazione conil Centro Italiano di Orientamento Sanita-rio e la Croce Rossa Italiana. Le lezioni siterranno tutti i martedì, con inizio al-le ore 20, presso la sede della CroceRossa Italiana, in via Toscana 20, e siconcluderanno il 21 giugno.Il 20 aprile verrà invece inaugurato ilcorso in collaborazione con l’Azienda AslRM G. Le lezioni si terranno tutti i mer-coledì, con inizio alle ore 20, pressol’hotel Il Maniero, in via di Villa Adriana,33 a Villa Adriana. Il corso avrà terminel’8 giugno.

Per il territorio della Asl RM F il corso co-mincerà invece il 21 aprile e termineràil 23 giugno. Gli incontri si terranno tut-ti i giovedì alle ore 20 presso la SalaConferenze della Cassa di Risparmio diCivitavecchia, in via Risorgimento , 8.Per partecipare ai corsi è necessariocompilare il coupon pubblicato a pagina33, barrando la sede di preferenza. Ri-cordiamo che il corso è gratuito pertutti gli iscritti all’Ordine di Roma e ri-conoscerà 30 crediti, mentre ha un co-sto di 50 euro per tutti gli iscritti ad altriOrdini.

2 - MARZO 201118

Accadrà domani

RIF

Sveva Belviso, assessore alle Politiche sociali di Roma Capitale

Quota sociale 2011,ecco comemettersi in regolaÈ scaduto il 28 feb-braio scorso il ter-mine per il paga-mento della quota2011 di iscrizio-ne all’Ordine, fis-sata anche perl’anno in corsoin € 115,00(40 dei qualidestinati alla Fofi).Chi ancora non avesse provvedu-to a farlo, ha ancora tempo per ono-rare la scadenza e per mettersi in re-gola, sia pure pagando una sovrat-tassa pari a € 10,00.Andrà ancora peggio, però, in casodi ritardi più gravi: per le morosità ri-scontrate dopo il 30 aprile alla quotaverrà infatti applicata una sovrat-tassa di € 35,00, per un totale di€ 150,00, e la somma sarà postaa ruolo con Equitalia Servizi. Saràbene ricordare, al riguardo, che ilmancato pagamento della cartellaesattoriale comporta il fermo ammini-strativo del veicolo, nonché l’iniziodella procedura di cancellazione dal-l’Ordine.

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Come è noto, è in pieno svolgimento ilconfronto tra Federfarma e sindacati peril rinnovo del contratto nazionale di lavorodei dipendenti di farmacia privata. La trat-tativa, more solito, si presenta tutt’altroche semplice, come hanno peraltro giàconfermato i primi incontri tra le parti,l’ultimo dei quali tenutosi a metà febbraio.La Federfarma ha infatti già espresso for-ti perplessità su alcune richieste avanzatenella piattaforma sindacale, come quellarelativa alla nuova classificazione del per-sonale (laddove si prevede almeno unanuova figura professionale intermedia trail farmacista direttore e il farmacista col-laboratore) o quelle riferite al potenzia-mento della contrattazione di secondo li-vello, alla previdenza integrativa e all’assi-stenza sanitaria integrativa. Insomma, ilcammino potrebbe essere ancora lungo econtrastato, in linea con la storia di sem-pre delle relazioni sindacali. Tuttavia, stavolta c’è un elemento nuovoche, a mio modesto parere, in qualche mi-sura potrebbe – anzi: dovrebbe – costitui-

re un fattore di accelerazione del confron-to e favorirne il buon esito, scongiurandoil ripetersi delle inaccettabili lungagginiche portarono alla firma del contratto vi-gente. Un elemento che è riassumibile nel-le parole coerenza, visione e missionee che ruota intorno alla prospettiva della“farmacia dei servizi”, che proprio Fe-derfarma ha fortemente perseguito e so-stenuto fino all’approvazione della legge69/2009 e del successivo decreto n.153. È del tutto evidente, infatti, che nelpercorso della “farmacia dei servizi” c’èuna visione della farmacia e della sua mis-sione (entrambe condivisibili) di imprescin-dibile presidio di salute del territorio. Unavisione e una missione ribadite autorevol-mente e con molta convinzione dalla stes-sa presidente Annarosa Racca davantial ministro della Salute nella conventionnazionale Federfarma di fine novembre2010: “Le farmacie faranno il possibileper erogare i nuovi servizi di grande utilitàsociale per la popolazione e si impegnanoa investire in attrezzature, risorse uma-

ne, formazione, per rinnovarsi e rilan-ciare il proprio ruolo”.Parole chiare e non equivocabili, chehanno un corrispettivo nelle conside-razioni svolte dai sindacati in sede dipiattaforma, laddove si evidenzia co-me i l nuovo contratto, offrendoun’adeguata valorizzazione economi-ca e normativa agli operatori, sia unodegli strumenti fondamentali per sot-tolineare e riaffermare la peculiaritàdella farmacia come presidio capace

di garantireuna tutela a360 gradi del-la salute e delbenessere del-la comunità,a t t r a v e r s ostandard diservizio resisu livelli di ec-

cellenza. Va dasé, infatti, cheinvestire sulle

professionalità delle farmaciste e deifarmacisti in sede contrattuale di-venta una pre-condizione, assoluta-mente irrinunciabile, per dare pienarealizzazione alla visione e alla missionedella farmacia indicate dallo stesso sin-dacato dei titolari, nella cornice della“farmacia dei servizi”, come la via obbli-gata per un futuro di crescita per il servi-zio farmaceuticoÈ a questo punto che entra in gioco laprima delle tre parole citate prima, ovve-ro “coerenza”: se Federfarma vuole infat-ti essere coerente e conseguente con lavisione e la missione della farmacia piùvolte pubblicizzate dai suoi massimi verti-ci, in questa tornata contrattuale dovràevitare di abbandonarsi a modalità di in-terlocuzione ancorate, come in passato,a schemi conservativi. Le funzioni sem-pre più delicate, importanti e rilevantiche la farmacia è chiamata a svolgerenella sanità del domani hanno uno sno-do obbligato nella valorizzazione enello sviluppo delle professionalitàesistenti, in primis i laureati in farmacia.Questa semplice considerazione dovreb-be bastare a suggerire a Federfarma dimantenere al tavolo della contrattazioneun atteggiamento aperto e attento, fina-lizzato a un confronto più strategico emeno tattico (c’è in ballo il futuro a lungascadenza del servizio farmaceutico).Se così sarà, è lecito sperare in un rinnovoche, contrariamente all’ultimo, potrà arriva-re in tempi ragionevoli e con soddisfazionedelle parti. Se così, invece, non dovesseessere, qualcuno farà la pessima figura dichi predica bene (soprattutto se e quandoc’è un ministro ad ascoltare…) e poi razzo-la male. E quel qualcuno, è evidente, nonsono certo i sindacati dei dipendenti. Cheperaltro sapranno bene come rispondere,nel caso la deprecabile evenienza si verifi-casse.

Nunzio G. Nicotrasegretario dell’Ordine

e responsabile UilTucs

Messaggi in bottiglia

Il contratto e la coerenza

Nunzio G. Nicotra segretariodell’Ordinee responsabile UilTucs

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2 - MARZO 2011 21RIF

“Farmacia dei servizi: all’inizio era l’ideadei pochi che sentivano che la farmaciadoveva andare oltre, pur essendo il servi-zio sanitario più apprezzato dall’utenza.Era il contatto con la gente a evidenziare,giorno dopo giorno, come le nuove aspet-tative di salute prodotte dall’allungamentodella vita e dalla crescita culturale e socia-le rimanessero in parte inevase. La corret-ta dispensazione del farmaco, la disponibi-lità, il corretto consiglio non bastavanopiù: si doveva passare dalla cura delle pa-tologie con il farmaco appropriato al“prendersi cura” delle persone fragili e del-le loro famiglie. Si doveva passare a unaconsapevole e corretta gestione della pre-venzione e della malattia, soprattutto nellacronicità, ambiti nei quali la farmacia, ri-sorsa intimamente connessa al territorio,molto poteva fare a patto di evolvere nellagiusta direzione. La “farmacia dei servi-zi” è, appunto, la risposta a necessitàdivenute con il tempo ineludibili.Si è cominciato con la grande battagliadelle autoanalisi per arrivare, attraversoservizi strumentali come Ecg, Holter pres-sorio, defibrillatore, al grande salto di qua-lità di oggi, con la presenza in farmacia dialtri professionisti come gli infermieri e i fi-sioterapisti. Un’innovazione epocale,che crea tensione e preoccupazionee che, inevitabilmente, divide i farma-cisti tra favorevoli e contrari. Negli in-contri di categoria l’argomento è sempreall’ordine del giorno, ma se ne parla anco-ra come se riguardasse il futuro e nonl’oggi. Si tratta, probabilmente, del timore di affrontare le incognite e le difficoltàsempre connesse al cambiamento. Ma lasocietà va avanti, l’assistenza evolve ecerto non può aspettare le nostre indeci-sioni. Anche perché, come è avvenuto inaltre occasioni, si rischia che siano poi al-tri a usare o tentare di usare la farmaciacome strumento per proporsi (a nostro di-scapito!) come i riferimenti professionalidella nuova assistenza.Il partito degli attendisti mette in evidenzale difficoltà delle piccole farmacie: “Nonhanno spazi, nè personale, né risorse eco-

nomiche.” Tutto vero, ma è vero ancheche le piccole farmacie, con nuoveespressioni professionali, potranno cre-scere. Dovranno faticare, investire, rischia-re ma è sempre meglio avere nuove chan-ces che morire a fuoco lento o vivacchiarecon molte difficoltà e poche soddisfazioni.La presenza degli infermieri in farmaciaapre opportunità che ancora non cono-sciamo e vanno esplorate. In farmacia sipuò pensare a piccoli interventi come inie-zioni intramuscolo, piccole medicazioni,monitoraggio strumentale dell’appropria-tezza terapeutica. Sul territorio si andrà acostruire la grande innovazione, con l’in-gresso della farmacia nelle case deicittadini, per il tramite degli infermieri checollaborano con noi. Prenderà corpo la co-siddetta assistenza domiciliare in collabo-razione con i medici di famiglia. È un’op-portunità che avrà bisogno di grande ri-flessione e conoscenze. Dovrà garantiremetodologie di intervento standard e omo-genee sul territorio. La qualità dell’attivitàdovrà essere garantita da sistemi di con-trollo condivisi e codificati.

Chi paga?

Il partito degli attendisti pone anche, giu-stamente, una domanda cruciale: chi pa-ga i servizi? Certo non possono esseregratis: il gratuito, eccetto specifiche cam-

pagne concordate, non è giusto e non hafuturo. Ma bisogna considerare che chiun-que, quando deve affrontare emergenzesanitarie, lo fa con l’unico scopo di avere,secondo le proprie possibilità, la migliorerisposta alla malattia. Ognuno punta adavere il medico e la struttura migliori e seil Ssn non è in grado di assicurarli, provaa procurarseli privatamente, anche consacrificio. Penso che il punto centraledel problema sia offrire servizi, nonimporta se semplici o complessi, in gra-do di risolvere piccoli o grandi pro-blemi e di essere utili, innovativi e ne-cessari. Se ciò avverrà, sono convin-to che si troveranno le risorse perpagarli. Me lo insegna anche la mia lun-ga esperienza di volontariato nella fonda-zione “Gigi Ghirotti”: un’iniziativa giusta eutile trova sempre risorse pubbliche o pri-vate per sostenersi.L’inizio sarà pionieristico, ma con il pas-sare del tempo troverà la sua stabilizza-zione economica anche attraverso il Ssn.Il percorso dovrà essere affrontato dallefarmacie e dai farmacisti in prima perso-na, senza deleghe a terzi, perché il no-stro patrimonio e, le nostre risorse sonosolo al servizio dei nostri clienti. Si dovràiniziare una strada che, attraverso lastretta collaborazione con la Regione e leAsl, individuerà gradualmente tempi escelte corrette. Probabilmente con unprogetto-pilota condiviso che dovrà indi-care i paletti, le responsabilità, gli opera-tori, i costi standard e la qualità. Sarà lastessa comunità a decidere poi quali diquesti servizi saranno gratuiti o a caricodei cittadini.Queste poche riflessioni su un argomentoper noi così importante sono figlie di unprofondo convincimento: quando unacosa è giusta, quando si deve fare, vafatta, senza paure, senza perderetempo, con coraggio. È la nostra vita, ilnostro futuro.

Leopoldo Mannucciconsigliere dell’Ordine

Servizi, una scelta ineludibile

Leopoldo Mannucci, consigliere dell’Ordine

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2 - MARZO 201122

Pagine scelte

RIF

Un «killer silenzioso» si aggira (anche) per l’Euro-pa. È la contraffazione farmaceutica, che dopoessersi infiltrata nelle vendite via internet cercaora di inserirsi anche nei circuiti legali: un assas-sino seriale che si dissimula sotto le vesti di me-dicinali importanti, compresi i “salvavita” per dia-betici e cardiopatici, senza disdegnare i farmaciinnovativi e quelli più tradizionali come gli antima-larici (la metà dei quali, almeno tra quelli vendutiin Africa, risulta appunto essere falsa).Per contrastare il fenomeno, nei giorni scorsi ilParlamento europeo ha approvato una nuovalegge comunitaria, il cui testo, presentato dallaportoghese Marisa Matias, è concentrato sullaprotezione della filiera di distribuzione legale delfarmaco e prevede l’uso di dispositivi di sicurez-za per le confezioni e misure di tracciabilità an-che dei principi attivi. La nuova legge si affiancaalla Convenzione “Medicrime”, definita dal Con-siglio d’Europa lo scorso dicembre dopo tre annidi lavoro e in procinto di andare alla firma degliStati membri. Medicrime definisce finalmente lacontraffazione di farmaci come criminespecifico e prevede strumenti di contrasto utili

a forze di polizia, dogane e operatori sanitari,chiamati a collaborare nelle attività sul settore.La prima e più efficace arma per contrastare lacontraffazione farmaceutica, tuttavia, non sonole norme (pur necessarie) ma una seria cono-scenza del problema. In questo senso, il volu-me Farmaci contraffatti: il fenomeno e leattività di contrasto, a cura di Domenico DiGiorgio, dirigente dell’Unità prevenzione con-traffazione dell’Aifa, offre certamente un contri-buto importante. Il testo, sviluppato nell’ambitodelle attività anticontraffazione che la stessa Ai-fa realizza in cooperazione con l’European di-rectorate for the quality of medicines & heal-thcare (Edqm, l’istituzione farmaceutica delConsiglio d’Europa) analizza infatti, attraversostudi e casi reali, i vari aspetti della contraffazio-ne farmaceutica, ovvero le radici del fenomeno,le tipologie dei prodotti falsificati, la crescentediffusione nei canali non controllati come inter-net, la normativa, il ruolo delle istituzioni nazio-nali e internazionali e le iniziative poste in esse-re per contrastare l’ingresso sui mercati di “fal-si” medicinali.

Il volume mostra anche come nel nostro Pae-se sia già forte la cooperazione intersettorialesul tema, grazie ai contributi di numerosiesperti appartenenti alle diverse istituzionicoinvolte, in Italia e all’estero, nella lotta al fe-nomeno, ovvero le amministrazioni che parte-cipano alla task-force nazionale Impact Italia(Aifa, Carabinieri Nas, Istituto superiore di Sa-nità, Agenzia Dogane, ministeri della Salute,dello Sviluppo economico e degli Interni, Guar-dia di Finanza), e quelle operanti a livello inter-nazionale (Consiglio d’Europa e Oms).Una pubblicazione preziosa, che fornisce unquadro completo e corretto di conoscenzesu un fenomeno ancora poco noto e sulquale troppo spesso vengono diffusi dati estime poco attendibili, e che non dovrebbemancare nella libreria professionale di ognifarmacista.

Pagg. 225, € 24,90Edizioni Aifa-Edqm-Tecniche Nuove, 2010

Farmaci contraffatti: il fenomeno e le attività di contrastoa cura di Domenico Di Giorgio

Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Unitàprevenzione contraffazione dell’Aifa

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L’otite media acuta è la più frequentemalattia diagnosticata nei bambini negliStati Uniti e l’indicazione più citata perterapia antimicrobica in età pediatrica.Tuttavia, le raccomandazioni per ibambini di età inferiore ai 2 annicon otite media acuta sono variabilie non è chiaro in quali occasioni sianecessario avviare un immediatotrattamento antimicrobico.Questo studio è stato eseguito per de-terminare in che misura il trattamentoantimicrobico incide sull’evoluzione deisintomi e dei segni dell’otite media acu-ta, indipendentemente dalla gravità ap-parente della malattia, tra i bambini di6-23 mesi di età con diagnosi certa diotite media.

Lo studio, in doppio cieco, è stato con-dotto tra novembre 2006 e marzo2009 presso il Children’s Hospital diPittsburgh e l’Armstrong Pediatrics (Kit-taning, Pennsylvania).I criteri di inclusione comprendevano:bambini che avevano ricevuto almeno 2dosi di vaccino pneumococcico coniu-gato e avevano avuto una diagnosi diotite media acuta (secondo criteri pre-definiti).Sono stati esclusi i bambini che: soffri-vano di un’altra malattia acuta (adesempio, polmonite) o cronica (adesempio, fibrosi cistica), erano allergiciall’amoxicillina, avevano ricevuto più diuna dose di un farmaco antimicrobiconelle precedenti 96 ore, avevano avuto

otalgia per più di 48 ore o la perforazio-ne della membrana timpanica.I 291 bambini arruolati sono stati ran-domizzati a ricevere un ciclo di 10 gior-ni di amoxicillina-acido clavulanico alladose giornaliera di 90 mg/kg di amoxi-cillina combinata con 6,4 mg/kg di aci-do clavulanico (n=144) o placebo(n=147). Ogni farmaco in studio è statosomministrato in due dosi giornaliere.I sintomi sono stati valutati attraversol’uso di un’intervista strutturata a unodei genitori del bambino. Le valutazionisono state effettuate ogni giorno fino alprimo follow-up per telefono e di perso-na a ogni visita. È stato inoltre chiestoai genitori quanti giorni di lavoro aveva-no perso o se avevano avuto bisogno di

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Focus

Provano a rispondere due studi pubblicati sul New England Journal of Medicine

L’otite media acuta è una malattia trattabile?

Trattamento dell’otite media acuta nei bambini sotto i 2 annia cura di Paola D’Incau*

RIF

Dalla news letter “SIF - Farmaci in evidenza” n. 72 del 1 febbraio 2011Per gentile concessione della Società Italiana di Farmacologia

L’editoriale di accompagnamento ai due studi recensiti negli articoliche seguono sottolinea la necessità di risolvere, con uno studio ade-guato, l’annosa controversia sulla scelta tra trattamento antimicrobi-co e semplice osservazione nei bambini con diagnosi certa di otitemedia acuta.I due studi pubblicati su New England Journal of Medicine hanno cer-cato di rispondere a questa esigenza, mostrando un beneficio si-gnificativo nei bambini sottoposti a trattamento farmacologicorispetto al placebo in termini di durata della sintomatologia.Inoltre, come previsto, molti bambini randomizzati a placebo migliora-vano anche senza antibiotici e gli eventi avversi erano più frequentinei bambini sottoposti a terapia antimicrobica.Poiché il medico non può determinare all’esordio della malattia qualebambino potrà trarre maggior beneficio dalla terapia antibiotica, ènecessario considerare questi risultati come applicabili a tuttii bambini piccoli con diagnosi certa di otite media acuta.Sulla scorta di questi dati, i bambini più piccoli con una diagnosicerta di otite media acuta recuperano più rapidamente quan-do sono trattati con un agente antimicrobico appropriato.

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ricorrere a forme alternative di assisten-za per la malattia del figlio. I genitori do-vevano inoltre registrare su un appositodiario lo score sulla Acute Otitis MediaSeverity of Symptoms (AOM-SOS, ran-ge 0-14) scale e altre informazioni clini-che pertinenti.Il fallimento clinico, prima o in corri-spondenza della visita otoscopica del4°-5° giorno, è stato definito comemancanza di un sostanziale migliora-mento dei sintomi, peggioramento deisegni all’esame otoscopico o entrambi.Il fallimento clinico, alla visita del 10°-12° giorno, è stato definito come ilmancato raggiungimento della risoluzio-ne completa o quasi completa dei sinto-mi e dei segni otoscopici, senza tenerconto della persistenza o della risoluzio-ne di effusione dell’orecchio medio.L’outcome primario corrispondeva altempo di risoluzione dei sintomi e al-l ’evoluzione della loro intensità.Gli outcome secondari comprendevanol’efficacia clinica complessiva, l’uso diparacetamolo, l’insorgenza di eventi av-versi, il tasso di colonizzazione rinofa-ringea e il ricorso alle risorse sanitarie.

Risposta sintomaticaDurante i primi 7 giorni di follow-up, tra ibambini trattati con amoxicillina-acidoclavulanico, la risoluzione iniziale deisintomi si è verificata nel 35% al 2°giorno, nel 61% al 4° giorno e nell’80%al 7° giorno; i valori corrispondenti tra ibambini randomizzati a placebo erano28%, 54%, e 74% (P = 0,14).La risoluzione dei sintomi (definita da2 punteggi successivi dell’AOM-SOSscale di 0 o 1) si è verificata nel 20%dei bambini che sono stati trattati conamoxicillina-acido clavulanico in secon-da giornata, nel 41% in quarta giorna-ta e nel 67% in settima giornata; i valo-ri corrispondenti per i bambini rando-mizzati a placebo erano 14%, 36% e53% (P = 0,04).

I punteggi medi all’AOM-SOS nei duegruppi sono stati inferiori nel gruppotrattato con amoxicillina-acido clavulani-co rispetto al placebo (P = 0,02) dopo iprimi 7 giorni e alla visita del 10°-12°giorno (1,59 ± 0,21 versus 2,46 ±0,20; differenza 0,87; IC 95% 0,29-1,45, P = 0,003).

Fallimento clinicoI bambini che avevano ricevuto amoxi-cillina-acido clavulanico avevano avutomeno probabilità rispetto ai bambinirandomizzati a placebo di fallimento cli-nico in corrispondenza o prima della vi-sita al 4°-5° giorno (4% versus 23%; dif-ferenza 19%; 12-27; P<0,001) e in cor-rispondenza o prima della visita al 10°-12° (16% versus 51%; differenza 35%;25-45; P<0,001).

Ricadute e residui di effusione dell’orecchio medioTra i bambini idonei ai criteri che defini-vano il successo clinico fino alla visitadel 10°-12° giorno, il tasso di recidivarilevato in corrispondenza o prima dellavisita del 21°-25° giorno è stato del16% (19 su 119 bambini) nel gruppocon amoxicillina-acido clavulanico e del19% (13 su 70) nel gruppo placebo (P= 0,56). Inoltre, il 50% dei bambini trat-tati con amoxicillina-acido clavulanicoaveva un’effusione dell’orecchio mediorispetto al 63% dei randomizzati a pla-cebo (P = 0,05)

Colonizzazione nasofaringea e altri outcomeRispetto al basale, non si sonoverificati cambiamenti significati-vi nei 2 gruppi per quanto ri-guarda il tasso di colonizza-zione con ceppi non su-scettibili di Streptococcuspneumoniae.Non sono state inoltre rile-vate differenze significative

tra i 2 gruppi nel ricorso al paracetamo-lo o alle risorse sanitarie.

Complicanze ed eventi avversiUn bambino del gruppo placebo hasviluppato mastoidite. Nei bambinitrattati con agenti antimicrobici è sta-to frequente il riscontro di dermatiteda pannolino e diarrea, spesso in as-sociazione.Tra i bambini dai 6 ai 23 mesi di etàcon otite media acuta, il trattamentocon amoxicillina-acido clavulanico per10 giorni tende a ridurre il tempo di ri-soluzione e l’intensità dei sintomi. Tut-tavia, il beneficio deve essere ponde-rato non solo relativamente agli effettiindesiderati, ma anche al contributodella terapia antibiotica nell’emergenzadi resistenze batteriche, limitandola aibambini la cui malattia è diagnosticatain conformità a criteri rigorosi.

* Dipartimento di Medicina di Comunità e Sanità Pubblica,

Sezione di farmacologia Azienda ospedaliera universitaria

integrata, Verona

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Conflitto di interesse: lo studio è stato finanziato dal National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Due autori hanno ricevutoonorari o grant dalla GlaxoSmithKline, ditta produttrice di amoxicillina-acido clavulanico.

Riferimento BibliograficoHoberman A et al. Treatment of acute otitis media in children under 2 years of age. N Engl J Med 2011; 364: 105-15.

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L’otite media acuta rappresenta l’infezio-ne batterica più comune durante la pri-ma infanzia. Tuttavia non esiste un con-senso unanime sulla gestione clinica otti-male di questa patologia nei bambini,specialmente per dubbi concernenti l’effi-cacia del trattamento antimicrobico.

Poiché l’otite media acuta costitui-sce anche il motivo d’uso principa-le degli antibiotici in ambito ex-traospedaliero, la comunità scien-tifica raccomanda particolare cau-tela nell’impiego della terapia anti-microbica, soprattutto a causa dellapossibile comparsa di resistenzebatteriche.

Uno studio clinico controllato rando-mizzato (Rct) in doppio cieco, versoplacebo, è stato condotto su bambinidi età compresa tra 6 e 35 mesi affettida otite media acuta.La diagnosi di otite media acuta è sta-ta basata su tre criteri:

1) presenza di essudato (con-fermato mediante otoscopia)nell’orecchio medio, accompa-gnata da almeno due delle se-guenti caratteristiche: estro-flessione della membrana tim-panica, mobilità assente/forte-mente limitata, colore anorma-le o presenza di opacità, oppu-re presenza di interfacce aria-fluido; 2) segni di infiammazione dellamembrana timpanica; 3) presenza di sintomi acuti nelbambino, quali febbre, dolore al-l’orecchio, o sintomi respiratori.I pazienti eleggibili sono statirandomizzati a ricevere amoxi-cillina-acido clavulanico (amoxi-cillina 40 mg/kg/die + acidoclavulanico 5,7 mg/kg/die) oplacebo per 7 giorni.L’outcome primario di t ipocomposito è stato definito co-me il tempo intercorso fino alfallimento terapeutico, sulla ba-se delle seguenti componentispecifiche: nessun migliora-mento nelle condizioni generalidalla prima visita registrata(giorno 3), un peggioramentodelle condizioni del bambino,

nessun miglioramento dei segni oto-scopici alla visita di fine trattamento(giorno 8), perforazione della membra-na timpanica, infezione severa (es. ma-stoidite o polmonite) che richiedeva te-rapia antibiotica sistemica, e qualsiasialtro motivo di interruzione del tratta-mento (es. reazione avversa o nonaderenza alla terapia).

Gli outcome secondari sono stati definiticome il tempo intercorso fino all’inizio diun trattamento alternativo o allo sviluppodi otite media acuta controlaterale.La popolazione in studio era costituitada 319 bambini, di cui 161 in terapiacon amoxicillina-acido clavulanico e158 con placebo. L’aderenza al tratta-mento è stata approssimativamentedel 94%. Il fallimento terapeutico siè verificato nel 18,6% dei bambinitrattati con amoxicillina-acido cla-vulanico e nel 44,9% dei rando-mizzati a placebo (P <0,001).La differenza tra i gruppi era già evi-dente alla prima visita programmata(giorno 3), in cui era stato evidenziatoche il 13,7% dei trattati con amoxicilli-na-acido clavulanico, rispetto al 25,3%di coloro che assumevano il placebo,era andato incontro a fallimento tera-peutico.Complessivamente, l’amoxicillina-acidoclavulanico ha ridotto la progressione delfallimento terapeutico del 62% (HR 0,38;IC 95% 0,25-0,59; P <0,001). È statocalcolato che, per evitare l’inefficacia del-la terapia in un bambino, è necessariotrattare 3,8 (2,7-6,2) bambini con amoxi-cillina-acido clavulanico.Ciascuno deicomponenti dell’outcome primario com-posito si è verificato con minore frequen-za nel gruppo dei trattati con l’antibioticorispetto al gruppo placebo.L’impiego di amoxicillina-acido clavula-nico ha ridotto inoltre la necessità diun trattamento alternativo dell’81%(6,8% versus 33,5%; HR 0,19; 0,10-0,36; P <0,001). L’otite media acutacontrolaterale è comparsa nell’8,2%dei bambini trattati con l’antibiotico enel 18,6% dei pazienti del gruppo pla-cebo (P=0,007). I farmaci analgesici oantipiret ici sono stat i impiegatinell’84,2% dei pazienti sottoposti a te-rapia antibiotica e nell’85,9% dei sog-getti inclusi nel gruppo placebo (diffe-renza tra gruppi non significativa).

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Focus

RIF

Terapia antimicrobica nell’otite media acuta:i risultati di uno studio clinico

a cura di Paola Cutroneo*

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Rispetto al placebo, nei trattati conamoxicillina-acido clavulanico sono sta-ti evidenziati, alla visita di fine tratta-mento, risultati terapeutici significativa-mente migliori per ciò che riguarda lacondizione clinica generale ed i segniotoscopici.Gli eventi avversi si sono verificaticon maggiore frequenza nel grup-po dei trattati con l’antibiotico ri-spetto al gruppo placebo (52,8%versus 36,1%); i risultati dimostravanoquindi un incremento del 16,7% dieventi avversi per l’amoxicillina- acidoclavulanico (5,8-27,6; P=0,003). Inparticolare, il 47,8% dei bambini tratta-ti con l’antibiotico aveva avuto diarrearispetto al 26,6% del gruppo placebo

(P<0,001), mentre l’eczema si era ve-rificato, rispettivamente, nell’8,7% enel 3,2% dei soggetti inclusi nei duegruppi (P=0,04).Sebbene lo studio non abbia un poteresufficiente per individuare l’effetto del-la terapia antimicrobica su tutte lecomponenti che costituiscono l’outco-me primario di tipo composito, l’amo-xicillina-acido clavulanico ha di-mostrato di poter ridurre in manie-ra significativa due componentispecifiche, quali il peggioramentodelle condizioni cliniche generalidei bambini e la mancanza di mi-glioramento sui segni otoscopici.I risultati dello studio dimostrano che ibambini con otite media acuta posso-

no beneficiare della terapia antimicro-bica con amoxicillina-acido clavulanicorispetto al placebo, sebbene siano amaggior rischio di effetti collaterali.Non tutti i pazienti affetti da otitemedia acuta necessitano di tratta-mento antibiotico. Studi futuri do-vrebbero essere eseguiti per individua-re i soggetti che possono ricavarne imaggiori benefici, al fine di minimizza-re l’impiego non necessario della tera-pia antimicrobica e lo sviluppo di resi-stenze batteriche.

*Dipartimento Sperimentale e Clinicodi Medicina e Farmacologia

Università degli Studi di Messina

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Conflitto di interesse: un autore ha ricevuto pagamenti per consulenze da parte di due ditte farmaceutiche.

Riferimento BibliograficoTähtinen PA et al. A placebo-controlled trial of antimicrobial treatment for acute otitis media. N Engl J Med. 2011; 364: 116-26.

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L’andamento epidemiologico della stagio-ne influenzale 2010-2011 risente deglieventi derivati dalla pandemia della scor-sa stagione causata dal virus A/H1N1, lacui circolazione ebbe inizio ad aprile2009, diffondendosi dapprima in Messicoe USA e poi in tutto il mondo. Il 25 aprile2009 l’OMS dichiarò questo evento una“emergenza di sanità pubblica di interes-se internazionale”: oltre 214 paesi ripor-tarono casi confermati d’influenza daA/H1N1. La circolazione dei virus influen-zali in Italia mostrò un peculiare andamen-to poiché il picco epidemico stagionalenon coincise con le consuete settimanedei primi mesi dell’anno (gennaio-febbraio)ma fu anticipato a ottobre-novembre, conuna stragrande positività degli isolati viraliper A/H1N1 (96,7%). Tale andamento èstato coerente con la comparsa di unnuovo ceppo virale pandemico. Il 10 ago-sto 2010 l’OMS ha decretato l’inizio dellafase post pandemica.

Come ogni anno per la pro-grammazione della stagione in-fluenzale invernale, il Ministerodella Salute ha emanato unacircolare (luglio 2010) in cui haindicato, sulla base delle racco-mandazioni internazionali le mi-sure di prevenzione, la compo-sizione dei vaccini stagionali(che ogni anno vengono adatta-ti alle nuove situazioni epide-miologiche), le modalità di vac-cinazione e di sorveglianza.Per la stagione 2010-2011 lacomposizione raccomandataper il vaccino anti-influenzalenell’emisfero settentrionale pre-vedeva la presenza del suddet-to ceppo pandemico A/Califor-nia/7/2009 (H1N1v), insiemeai ceppi A/Perth/16/2009(H3N2) e B/Brisbane/60/2008che avevano co-circolato nella

stagione precedente.Il Ministero della Salute ha definito anchei diversi tipi di vaccini disponibili. Da que-st’anno, insieme con quelli classici eadiuvati già in uso, per le fasce d’età apartire da 18 anni si è reso disponibile unnuovo tipo di vaccino a somministrazioneintradermica (ID) che sfrutta le caratteri-stiche immunofisiologiche del dermastesso per potenziare, in assenza di adiu-vanti chimici, la risposta immunologica,soprattutto nei soggetti fragili. La sommi-nistrazione ID non risente della sarcope-nia e di altri fenomeni di immunosene-scenza e mediante un microago di 1,5mm l’inoculo raggiunge il derma e le APC(antgen presenting cells) ivi residenti.L’andamento dell’attuale stagione influen-zale appare simile a quello osservato nel2004-05, anno in cui si è avuto un piccomolto elevato di ILI (influenza like illness).Caratteristica dell’anno in corso è la per-sistente prevalenza del virus H1N1. Si

osserva un’elevata incidenza soprattuttotra i bambini e gli adolescenti, mentre glianziani, grazie alle raccomandazioni e afronte della consuetudine alla vaccinazio-ne presentano una minore incidenza disindromi influenzali. Le autorità nazionali e internazionali riten-gono che per ridurre la morbosità perinfluenza e le sue complicanze sia ne-cessario raggiungere coperture ele-vate, soprattutto nei soggetti ad altorischio, ma prevedono anche che la po-polazione che non rientra in queste cate-gorie possa vaccinarsi, dietro prescrizionemedica, mediante la distribuzione del vac-cino nelle farmacie territoriali. Il Piano Na-zionale Vaccini aveva previsto come obiet-tivi minimi di copertura per gli ultrasessan-tacinquenni il 75% della popolazione tar-get entro il 2010, e il 95% come obiettivoottimale. Alla luce dei dati disponibili, que-ste percentuali di copertura vaccinale ri-mangono ancora inattese. Nella stagione2009-2010 la copertura complessiva inItalia è stata del 19,6% e nei soggetti ul-trasessantacinquenni del 65,6%. Inoltre,per la stagione 2010-2010, sulla basedel feedback dagli operatori di settore, sievidenzia una evidente contrazionedella copertura vaccinale, soprattuttonel mercato privato, che l’IMS-Health sti-ma in riduzione addirittura del 35%, le cuicause sono in fase di valutazione, ma han-no verosimilmente basi economiche e co-municazionali. Si auspica che già dalla prossima stagio-ne, grazie alla collaborazione di tutti glioperatori del settore e a un’adeguata edocumentata comunicazione, questa ten-denza possa essere invertita per poterraggiungere quanto prima le coperturevaccinali attese.

*Direttore Medico Sanofi Pasteur MSD,Roma

2 - MARZO 201128

Focus

RIF

Non sono stati raggiunti i piani di copertura auspicati nella popolazione a rischio

La vaccinazione anti influenzale nella stagione post-pandemica 2010-2011di Luigi R. Biasio*

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Cosa prevede la legge circa i tempi adisposizione degli eredi per il suben-tro di un nuovo socio farmacista nellasocietà? Ci sono due anni di tempocome per le farmacie intestate in for-ma individuale ad un unico titolare?Infine, quali sono le conseguenze ovenon fossero rispettati dagli eredi (il ri-schio è concreto perché tra loro nonc’è affatto armonia) i termini previstiper il trasferimento delle quote deldefunto? (lettera firmata)

I primi due quesiti possono essere riunitiper un’unica risposta, dato che, per effet-to del richiamo operato dal decimo com-ma dell’art. 7 della legge 362/91, il di-sposto di cui al nono comma (il famosobiennio a disposizione degli eredi) si appli-ca integralmente “anche alla vendita dellafarmacia privata da parte degli aventi cau-sa ai sensi ecc…”, e quindi, in sostanza,opera anche a favore degli eredi del titola-re in forma individuale.

Quanto al terzo interrogativo, non si trattaaffatto di un’ipotesi di pura scuola (comedel resto lascia bene intendere anche laformulazione del quesito), perché talora,incredibilmente, accade proprio che si la-scino decorrere inutilmente i due anni adisposizione, e dunque, nel caso sia de-ceduto un titolare individuale, i suoi eredidecadono dal diritto di cedere la farmaciaa terzi, con la conseguenza che, pur con-servandone costoro in via provvisoria lagestione se non altro ai sensi dell’art. 61del Regolamento del 1938 (apparirà sin-golare, ma in tale evenienza sembra tutto-ra invocabile appunto questa vecchia di-sposizione), l’esercizio deve andare fatal-mente a concorso, con l’obbligo del vinci-tore di liquidare agli eredi semplicementequanto previsto dall’art. 110 del Testo uni-co (indennità d’avviamento e valore dimerci e/o beni strumentali).Meno agevole è invece la risposta per ilcaso di decesso di un socio, pur se sulversante del diritto amministrativo l’inutile

decorso del biennio comportaanche in tal caso (ex lege, cioèper volontà di una norma spe-ciale) la decadenza degli eredidal diritto di cedere la quotaonerosamente o gratuitamentea qualsiasi terzo e quindi, al-meno formalmente (perché nel-la pratica il problema può non-dimeno essere talora risolto di-versamente), l’incommerciabili-tà della quota stessa.Ma sul piano civilistico, consi-derato che il valore patrimo-niale di quest’ultima (che nonva evidentemente… a concor-so) agli eredi deve essere si-curamente liquidato, bisognatentare di innestare questo ca-so specifico proprio nel codi-ce civile.

Ora, guardando alle tre ipotesi di sciogli-mento del rapporto sociale che vi sonocontemplate (morte, recesso, esclusio-ne), la vicenda non si attaglia certo né aquella del recesso (art. 2285) e neppure,nonostante ogni sforzo interpretativo, inquella dell’esclusione (art. 2286), mentrepuò senza grandi difficoltà inquadrarsi nel-l’ipotesi di morte, per la quale – in princi-pio – l’art. 2284 prevede l’obbligo dei so-ci superstiti di “liquidare la quota agli ere-di, a meno che preferiscano sciogliere lasocietà, ovvero continuarla con gli eredistessi e questi vi acconsentano”.È vero che la norma è derogabile, tant’èche generalmente l’atto costitutivo/statutodi una società di farmacisti giustamente videroga, prevedendo perlopiù l’applicazio-ne a favore degli eredi appunto dell’art. 7della L. 362/91 (i due anni di possesso invia provvisoria della quota con il diritto an-che di cederla magari soltanto a certe ca-tegorie di soggetti); però, una volta decor-so il termine senza che gli eredi abbianoconsumato positivamente il diritto di tra-sferirla a terzi, è ragionevole pensare auna riassunzione della fattispecie nell’areadi operatività proprio dell’art. 2284.E, dato che l’ipotesi dell’ulteriore continua-zione della società con gli eredi è interdet-ta, come si è visto, dalla legge di settore,non può che trovare applicazione – salvoche il socio superstite non preferiscasciogliere la società – il principio generaleenunciato nella disposizione, quello cioèdella liquidazione della quota agli eredi,anche se, in assenza di criteri di valutazio-ne prefissati nello statuto o almeno defini-ti tra le parti in un clima di non belligeran-za, la determinazione del suo valore puòrivelarsi nel concreto una questione spes-so difficile da risolvere.

*Avvocato

Codici e codicilli

Cessione delle quote,cosa dice la leggedi Gustavo Bagicalupo*

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2 - MARZO 201132

Codici e codicilli

RIF

L’art. 1, comma 346 della Finanzia-ria 2005 (L. 311/2004) disponeche i “contratti di locazione, o checomunque costituiscono diritti realidi godimento, di unità immobiliariovvero di loro porzioni, comunquestipulati, sono nulli se, ricorrendonei presupposti, non sono registrati.”La disposizione, è facile arguirlo, hasollevato parecchie polemiche e nonsolo perché è subito apparsa in con-trasto con un principio fondamenta-le dello Statuto dei diritti del contri-buente (art. 10, comma 3, della L.212/2000), secondo il quale la nulli-tà del contratto non può mai discen-dere dalla violazione di un precettofiscale, ma anche per le conseguen-ze di ordine pratico che dovrebberoderivarne.Infatti, in applicazione delle normecivilistiche in tema di nullità dei con-

tratti, questovizio potrebbeessere fattovalere in ognitempo (ar t .1422 c.c.) eda chiunquene abbia inte-resse (ar t .1421 c.c.) eper di più nonsono soltantole par t i delrapporto (pro-prietario-inqui-l ino ) a potervolere toglieredi mezzo i lcontratto, per-ché anche unterzo estra -neo può averinteresse a

raggiungere questo risultato, comepotrebbe essere il caso di chi, es-sendosi impegnato ad acquistare unappartamento locato, voglia far va-lere proprio la nullità per liberarsi diun inquilino scomodo. Dinanzi a conseguenze di questogenere si è pensato subito all’even-tualità di una registrazione tardivache precluderebbe appunto gli effet-ti dirompenti della nullità; senonché,ove anche si ammetta tale possibili-tà (peraltro, la nullità, secondo la let-tera della legge, conseguirebbe allamancata registrazione e non allamancata tempestiva registrazione),sarebbe pur sempre necessario farei conti con il preciso divieto di con-valida del contratto nullo posto dal-l’art. 1423 c.c.In ogni caso, se anche la registra-zione tardiva sanasse (o impedisse)

la nullità – e si potrebbe osservare aquesto punto che tale deprimenteef fetto, essendo col legato al laomessa registrazione e non allaomessa tempestiva registrazione, ri-chiederebbe un accertamento in talsenso da parte del Fisco, sicché, inultima analisi, la nullità scaturirebbedall’accertamento della violazionedella omessa registrazione piuttostoche dalla violazione in quanto tale -nessuna parte contrattuale avrebbeinteresse a promuovere l’azione dinullità sapendo che la sua iniziativapotrebbe essere vanificata in qual-siasi momento dalla tardiva registra-zione.Ma, al di là di queste considerazioni,un ulteriore segnale che sul pianopratico la disposizione riportata al-l’inizio potrà non avere nel concretoun grande seguito giunge dalla stes-sa giurisprudenza della Cassazione,che è costante nel ritenere che “laviolazione della normativa fiscalenon incide sulla validità ed efficaciadi un contratto, ma ha rilievo esclu-s ivamente tr ibutar io” (Cass. n.13621 del 22/07/2004) e anchedella Consulta (si veda, per tutte, lasentenza n. 333 del 5/10/2001)che a più riprese ha negato la legitti-mità costituzionale di disposizionidettate soltanto ai fini del controllofiscale dalla cui violazione discenda-no conseguenze invalidanti in ambi-to civilistico, sostanziale e proces-suale.La norma, tuttavia, è al momentoquesta e almeno sino a quando nongiungerà una pronuncia chiarificatri-ce bisogna tenerne conto.

*Commercialista

Contratto di locazione.occhio alla registrazione di Franco Lucidi *

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2 - MARZO 201134

L’Ordine per te

RIF

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersi

Direttore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiValeria [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Dove siamo,come raggiungerciVia Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Il sito dell’OrdineIl sito dell’Ordine www.ordinefarmacisti-roma.it, oltre a fornire con tempestivitàle più importanti notizie di interesse pro-fessionale, le novità legislative e i link diinteresse professionale, è concepito peroffrire una serie di facilities agli iscrittiall’Albo.

Cliccando sull’apposita voce Serviziiscritti nella barra di navigazione collo-cata a sinistra dell’home page, è possi-bile ad esempio consultare le offerte erichieste di lavoro per laureati in far-macia in ogni ambito (farmacia, parafar-macia, distribuzione intermedia, indu-stria) e le informazioni su eventualiconcorsi per l’assegnazione di sedi far-maceutiche o per posizioni funzionalinelle strutture sanitarie pubbliche.

È anche disponibile e scaricabile tuttala modulistica e tutte le informazioninecessarie per l’iscrizione all’Alboanche di cittadini stranieri, sia comu-nitari sia extracomunitari. Una sezioneEcm, dove è attivo anche un link al sitoEcm ufficiale del Ministero della Salute,fornisce tutte le informazioni sui corsidi aggiornamento accreditati orga-nizzati dall’Ordine.

Sono anche facilmente consultabili levantaggiose convenzioni stipulatecon condizioni di miglior favore per ipropri iscritti e, infine, previa registrazio-ne al sito (una procedura molto sempli-ce da seguire, ma assolutamente neces-saria per ovvie ragioni di privacy), èpossibile ottenere on line servizi co-me il certificato di iscrizione elet-tronico.

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COGNOME__________________________________________________________________________________________________

NOME ______________________________________________________________________________________________________

DATA E LUOGO DI NASCITA ___________________________________________________________________________________

CODICE FISCALE _____________________________________________________________________________________________

ISCRITTO ALL’ORDINE DI _____________________________________________________________________________________

CITTÀ ______________________________________________________________________________ CAP _____________________

VIA - PIAZZA ________________________________________________________________________________ N. _____________

TEL . FISSO ___________________________________ MOBILE ________________________________________________________

E- MAIL _____________________________________________________________________________________________________

Il sottoscritto dichiara di dare il proprio consenso al trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196/2003.

Luogo e data ________________________ Firma _________________________________________________________

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Il coupon va inviato per fax al numero 06.44.23.63.39. È obbligatoria l’indicazione del numero di cellulare o dell’indirizzoemail per la conferma dell’avvenuta iscrizione. Il coupon è scaricabile anche dal sito www.ordinefarmacistiroma.it

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CORSI ECM 2011

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La cerimonia dei saluti

L’Ordine dei Farmacisti e la professionetutta porgono l’ultimo saluto a:

Carucci Giancarlo,laureato a Roma “Sapienza” il 27 Luglio1977

Spinella Maria Letizia,laureata a Roma “Sapienza” il 17 Luglio1990

che ci hanno lasciato nel mese di Feb-braio

Alla famiglia, le condoglianze sentite e sinceredell’Ordine e di tutta la professione

Un caldo benvenuto a:I nuovi iscritti:Scuderi Caterina, Costanzi Maurizio, LucenteDaniela, Di Lernia Catia, Muratore Lidia, Car-dogna Pierserena, Gerogiannis Arianna, DellaSala Valentina, Confalone Geuse, Lo ConteMichelina, Awounang Nandjou Jean Pierre,Zheku Ledi, Bernardini Simona, Voce Giusep-pina, Fortunato Loredana, Gramolini Giusep-pe Dioscoride, Cappelli Rossella, Pierini Clau-dio, Fasano Floriana, Rotelli Roberta, ReinoMichela, Burratti Mirta, Notario Linda, FeliciLaura, Baldazzi Aniuta, Orlando Emanuela,Graziani Daniele, Quaranta Jacopo, MoltoniIlaria, Tata Valentina

Iscritti per trasferimento:Abbacucco MarinaCiccarelli Giovanna

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordinenel mese di Dicembre e Gennaio

Gli inserzionisti di questo numero:

Komar pag. 2Sinfarma pag. 4Farvima pag. 9Farma&Tec pag. 11Gil pag. 13Teva/Ratiopharm pag. 15Gaba Vebas pag. 17Pharmarte pag. 19Mondofarma pag. 22Bionike pag. 23CD investments pag. 27Nathura pag. 29AssiParioli pag. 31Aboca pag. 33Banca Popolare di Sondrio pag. 36

per info sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

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