DONNE MONTAGNE RESISTENZA Michela Zucca Servizi culturali.

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DONNEMONTAGNE RESISTENZA

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Cronologia del fascismo 1922 marcia su Roma.

1925 delitto Matteotti: tra il '25 e il '26 soppressione di partiti, sindacati e libertà democratiche.

1938 promulgate le leggi razziali. 

1940 Patto d'acciaio ed entrata in guerra.

1943 armistizio e Repubblica Sociale.

Il governo repubblicano condivise la politica tedesca di deportazioni degli ebrei e degli oppositori politici e trascinò i "ragazzi di Salò" alla guerra civile contro i partigiani.

L'incubo finì solo con la liberazione delle città del nord, nell'aprile 1945.

La nuova costituzione repubblicana del '48 stabilì il divieto di ricostituzione del partito fascista.

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I presupposti

Il tasso di occupazione femminile proletario e contadino era prossimo al 90%

La donne avevano assunto ruoli maschili durante la guerra Il rientro dei soldati porta un’ondata di disoccupazione e

grave crisi economicaIl Biennio Rosso e l’occupazione delle fabbriche (1919-1920)

radicalizzano lo scontroNascita delle squadre fasciste per aiutare lo Stato nella

repressione Nascita della figura della casalinga nei ceti medi urbani

prima e proletari poiPolitica di incremento delle nasciteIn campagna le casalinghe continuano a non esistere

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In montagna, l’adesione al fascismo era poco diffusa…

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• Gli insediame4nti sono troppo piccoli e lontani• Nessuno partecipa a comizi, raduni, adunate• La gente è troppo povera anche per comprarsi le

uniformi da “piccoli italiani “• Gran parte delle persone hanno avuto esperienze

esterne dovute all'emigrazione e sa che “un altro mondo è possibile”

• Esiste una tradizione atavica di dare rifugio ai fuggiaschi e ai disertori di qualsiasi tipo

• Le condizioni di uomini e donne sono più paritarie

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8 settembre 1943: una massa di disertori prende istintivamente la via

della montagnaNEI PAESI SONO RIMASTE LE DONNE, I VECCHI E I BAMBINI

A chi dà rifugio ad un disertore viene bruciata la casa, ammazzate le bestie, di solito violentata e anche peggio….

MA, A DIFFERENZA CHE NELLE CITTA’, QUASI NESSUNO SI TIRA INDIETRO

E sono le donne a decidere di andare contro la legge, rischiando di persona

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NON TUTTI HANNO FATTO LA RESISTENZA

Senza le donne della montagna sarebbe stata impossibile

Senza la montagna

sarebbe stata impossibile

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La Resistenza è stata fatta rincipalmente da giovani dei ceti bassi operai, contadini montanari, donne montanareDei docenti universitari italiani, solo 11 non hanno preso la tessera del partito fascista

Chi ha fatto fuggire o nascosto un gran numero di ebrei non furono i loro colleghi, ma le loro donne di servizio, ignoranti e, di solito, montanare

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NON TUTTI HANNO FATTO LA RESISTENZA

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LA GUERRA POPOLARE DI LIBERAZIONE:

LA RESISTENZA  IN NUMERI

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La Resistenza coinvolse complessivamente 250.000 attivisti. 

Di essi, 100.000 erano donne:

70.000 donne dei gruppi femminili di difesa30- 35.000 nei gruppi combattenti

mai calcolato il numero delle fiancheggiatrici:

ma la guerra di guerriglia è impossibile senza l’appoggio della popolazione ospite

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LE DONNE NEGLI SCIOPERI E NELLA LOTTA PARTIGIANA

Arrestate,torturate, condannate nei tribunali fascisti: 4.633

Partigiane, staffette, sappiste e gappiste: 35.000

Comandanti e commissarie di guerra: 512

Deportate in Germania: 2890

Fucilate e cadute in combattimento: 683

Ferite: 1750

Organizzate nei Gruppi di Difesa della donna: 70.000

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Molte donne però non dichiararono la partecipazione

alla Resistenza

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Erano state fuori con uomini: molti maschi piantarono le proprie compagne di lotta per fidanzarsi con ragazze “perbene” che erano “rimaste a casa”

Essere state in montagna equivaleva ad aver perso la verginità, quindi non trovare più nessuno da sposare

Per una donna, in clima di pacificazione nazionale, in piccoli paesi di montagna dove comandava il prete, era meglio non dichiarare un'appartenenza politica definita magari in contrasto con quella degli uomini

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Anche se solo ultimamente la storiografia sta rivalutando il ruolo delle “staffette” e non

considera ancora a sufficienza la funzione del supporto logistico

(senza il quale, semplicemente, la guerra di guerriglia non può andare avanti….)

IN REALTA' LA PARTECIPAZIONE FEMMINILE

FU MOLTO PIU' ESTESA

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ANCORA OGGI IN MONTAGNA SI GIOCANO LE CONTRADDIZIONI

DEL SISTEMA GLOBALE

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• Acqua• Trasporti• Alta velocità• Energia• Dissesto idrogeologico• Risorse rurali• Estensione delle “riserve indiane”• Spopolamento e abbandono• Resistenza culturale all'assimilazione globale• Resistenza alla concentrazione metropolitana

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ANCORA OGGI LE DONNE IN MONTAGNA, DOVE DECIDONO DI RESTARE, GIOCANO UN RUOLO

FONDAMENTALE NELLA DIFESA E NELLA VALORZZAZIONE DEL

TERRITORIO

Ma dove le donne se ne vanno,

la montagna muoreMichela ZuccaServizi culturali

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C’e’ bisogno di creare e organizzare una nuova Resistenza

Altrimenti ci faranno sparire dalla carta geografica prima ancora di

potercene rendere conto

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GRAZIE

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