Domotica disabili

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La domotica nel caso dei disabili (disabiliprovincia.it) La domotica, inizialmente nata per rispondere ad esigenze di comfort, sicurezza e risparmio energetico, presenta prospettive interessanti per quelle categorie di persone, quali disabili ed anziani, che richiedono particolari attenzioni ed assistenza. Per queste persone la domotica può aiutare a raggiungere l’obiettivo di incrementare il livello di autonomia e sicurezza, portando ad un miglioramento della qualità della vita con la conseguente diminuzione del carico assistenziale di chi se ne prende cura. Per comprendere quali tecnologie potrebbero essere utilizzate per supportare queste categorie di persone è necessario analizzare attentamente tutte le problematiche coinvolte caso per caso con l’aiuto di persone esperte in tema di disabilità. Consideriamo ad esempio una persona anziana malata di Alzheimer. Come è noto questa malattia colpisce in maniera progressiva anche la memoria e può facilmente capitare che il soggetto si trovi, ad esempio, a dimenticare i fornelli accesi o il rubinetto dell’acqua aperto, creando un’evidente situazione di pericolo per se stesso e gli altri. In queste situazioni la tecnologia ricopre un ruolo ancor più importante. Il sistema domotico può infatti essere programmato in modo tale da chiudere automaticamente i fornelli se questi vengono lasciati accesi per un tempo eccessivo, ma non solo, può inoltre segnalare se il rubinetto è stato lasciato aperto, chiudendo eventualmente la valvola centrale dell’acqua se si verifica un allagamento. Una persona tetraplegica con impossibilità dell’utilizzo degli arti superiori può, ad esempio, utilizzare un telecomando con controllo vocale, ovvero un dispositivo in grado di riconoscere alcune frasi preimpostate. Il compito di quest’ultimo sarà quello di inviare un segnale al sistema domotico, il quale in base al comando ricevuto potrà, ad esempio, aprire serramenti o accendere luci. La domotica permette anche di facilitare le comunicazioni con i famigliari o più in generale con le persone che prestano loro assistenza. La persona anziana, in caso di necessità, può infatti inviare una richiesta di soccorso semplicemente premendo il pulsante di un dispositivo indossato al collo o tenuto in tasca. Il sistema di telesoccorso della casa domotica provvederà a chiamare in sequenza una serie di numeri di telefono preimpostati e a mettere l’utente in comunicazione con l’assistente in “viva voce”, utilizzando microfoni e altoparlanti posizionati nei vari ambienti della casa. In questo modo la persona anziana in difficoltà, ad esempio perché è caduta e non riesce più a rialzarsi, potrà comunicare con i propri famigliari senza bisogno di raggiungere il telefono. Sistemi di questo tipo possono tra l’altro es sere integrati con l’utilizzo di telecamere, creando quello che viene definito sistema di videosorveglianza, il quale permetterà al famigliare di monitorare la situazione da remoto. Le tecnologie presenti sul mercato permettono di ottenere agevolmente questi risultati ma, come si può immaginare, esistono limitazioni che riguardano le questioni di privacy. Esempi di casa domotica per anziani e/o invalidi 1. LA FONDAZIONE SANTA LUCIA Come descritto in precedenza, azioni semplici, come accendere le luci, la tivù, spegnere un elettrodomestico o i fornelli a fine cottura di un pasto, possono non risultare così scontate per i diversamente abili o per persone con difficoltà di movimento più o meno gravi. Esiste infatti il rischio che le stesse si trasformino in vere e proprie imprese frustranti, caratterizzate anche di una dipendenza da altre persone che può deprimere e umiliare i disabili. E’ proprio per venire incontro a queste esigenze che è stata infatti pensata la casa domotica realizzata nei laboratori della Fondazione Santa Lucia. Grazie all’ausilio di una cuffia collegata ad un computer e ai dispositivi elettrici presenti nell’abitazione, è possibile tradurre un’intenzione volontaria del paziente. La cuffia descritta dovrà essere munita di elettrodi, i quali permetteranno di captare le onde emesse dal cervello. Successivamente un computer collegato alla cuffia e ai dispositivi elettrici della casa leggerà l’impulso e invierà un comando per poter azionare un dispositivo

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La domotica nel caso dei disabili (disabiliprovincia.it)

La domotica, inizialmente nata per rispondere ad esigenze di comfort, sicurezza e risparmio energetico, presenta prospettive interessanti per quelle categorie di persone, quali disabili ed anziani, che richiedono particolari attenzioni ed assistenza. Per queste persone la domotica può aiutare a raggiungere l’obiettivo di incrementare il livello di autonomia e sicurezza, portando ad un miglioramento della qualità della vita con la conseguente diminuzione del carico assistenziale di chi se ne prende cura. Per comprendere quali tecnologie potrebbero essere utilizzate per supportare queste categorie di persone è necessario analizzare attentamente tutte le problematiche coinvolte caso per caso con l’aiuto di persone esperte in tema di disabilità.

Consideriamo ad esempio una persona anziana malata di Alzheimer. Come è noto questa malattia colpisce in maniera progressiva anche la memoria e può facilmente capitare che il soggetto si trovi, ad esempio, a dimenticare i fornelli accesi o il rubinetto dell’acqua aperto, creando un’evidente situazione di pericolo per se stesso e gli altri. In queste situazioni la tecnologia ricopre un ruolo ancor più importante. Il sistema domotico può infatti essere programmato in modo tale da chiudere automaticamente i fornelli se questi vengono lasciati accesi per un tempo eccessivo, ma non solo, può inoltre segnalare se il rubinetto è stato lasciato aperto, chiudendo eventualmente la valvola centrale dell’acqua se si verifica un allagamento.

Una persona tetraplegica con impossibilità dell’utilizzo degli arti superiori può, ad esempio, utilizzare un telecomando con controllo vocale, ovvero un dispositivo in grado di riconoscere alcune frasi preimpostate. Il compito di quest’ultimo sarà quello di inviare un segnale al sistema domotico, il quale in base al comando ricevuto potrà, ad esempio, aprire serramenti o accendere luci.

La domotica permette anche di facilitare le comunicazioni con i famigliari o più in generale con le persone che prestano loro assistenza. La persona anziana, in caso di necessità, può infatti inviare una richiesta di soccorso semplicemente premendo il pulsante di un dispositivo indossato al collo o tenuto in tasca. Il sistema di telesoccorso della casa domotica provvederà a chiamare in sequenza una serie di numeri di telefono preimpostati e a mettere l’utente in comunicazione con l’assistente in “viva voce”, utilizzando microfoni e altoparlanti posizionati nei vari ambienti della casa. In questo modo la persona anziana in difficoltà, ad esempio perché è caduta e non riesce più a rialzarsi, potrà comunicare con i propri famigliari senza bisogno di raggiungere il telefono. Sistemi di questo tipo possono tra l’altro essere integrati con l’utilizzo di telecamere, creando quello che viene definito sistema di videosorveglianza, il quale permetterà al famigliare di monitorare la situazione da remoto. Le tecnologie presenti sul mercato permettono di ottenere agevolmente questi risultati ma, come si può immaginare, esistono limitazioni che riguardano le questioni di privacy.

Esempi di casa domotica per anziani e/o invalidi

1. LA FONDAZIONE SANTA LUCIA

Come descritto in precedenza, azioni semplici, come accendere le luci, la tivù, spegnere un elettrodomestico o i fornelli a fine cottura di un pasto, possono non risultare così scontate per i diversamente abili o per persone con difficoltà di movimento più o meno gravi. Esiste infatti il rischio che le stesse si trasformino in vere e proprie imprese frustranti, caratterizzate anche di una dipendenza da altre persone che può deprimere e umiliare i disabili. E’ proprio per venire incontro a queste esigenze che è stata infatti pensata la casa domotica realizzata nei laboratori della Fondazione Santa Lucia. Grazie all’ausilio di una cuffia collegata ad un computer e ai dispositivi elettrici presenti nell’abitazione, è possibile tradurre un’intenzione volontaria del paziente. La cuffia descritta dovrà essere munita di elettrodi, i quali permetteranno di captare le onde emesse dal cervello. Successivamente un computer collegato alla cuffia e ai dispositivi elettrici della casa leggerà l’impulso e invierà un comando per poter azionare un dispositivo

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desiderato. Ad esempio, se in quel momento il cervello sta elaborando l’impulso di accendere le luci, il dispositivo è in grado di interpretare e codificare la volontà espressa, trasmettendo al computer il rispettivo comando.

2. PROGETTO VERSO L’AUTONOMIA – BEREGAZZO

A Beregazzo con Figliaro, provincia di Como, sono state inaugurate delle nuove case domotiche per

disabili. Le tecnologie presenti in queste case prevedono apparati touch screen e sistemi computerizzati

installati direttamente sulle carrozzine. Questi ultimi permettono a persone disabili di comandare diverse

funzioni: apertura/chiusura delle tende, finestre, porte, accensione/spegnimento di fornelli, computer o

televisione. Le abitazioni sono state progettate includendo un collegamento adsl, utile in situazioni di

emergenza, il quale permette agli operatori del centro di controllo di visualizzare le immagini delle stanze e

valutare le condizioni degli ospiti.