DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE DUP · in materia di tariffe del servizio idrico integrato: la...
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CONSULTA D’AMBITO PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CENTRALE FRIULI
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – DUP - ESERCIZI 2017/2018/2019 1 di 29
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – DUP
Esercizi 2017/2018/2019
CATO Centrale Friuli - C.F. 94100270308 – 02582810301
Viale Europa Unita, 141 – 33100 UDINE
Tel. 0432.502820 – Fax 0432.275381
e-mail: [email protected] – pec: [email protected] – sito web: www.atocentralefriuli.it
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INDICE:
PREMESSA 4
I. SEZIONE STRATEGICA ......................................................................................................... 5
A. ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI ESTERNE ALL’ENTE ................................ 5
1. Obiettivi nazionali e regionali .............................................................................. 5
2. Situazione socio economica del territorio di riferimento e della domanda del
Servizio Idrico Integrato ...................................................................................... 7
B. ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI INTERNE ALL’ENTE ............................... 11
1. Regolazione del Servizio Idrico Integrato ........................................................ 11
2. Indirizzi generali di natura strategica ............................................................... 11
a) Investimenti, programmi, attività................................................................................ 11
Settore idrico – parte tecnica .......................................................................................................... 11
Settore idrico – parte tariffaria ........................................................................................................ 15
Settore idrico – parte giuridica/tutela utenti .................................................................................. 17
Altre attività ..................................................................................................................................... 18
b) Spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali –
Analisi della spesa corrente per missioni ............................................................................... 19
c) Risorse finanziarie per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle varie missioni
19
d) Gestione del Patrimonio .............................................................................................. 19
e) Indebitamento ............................................................................................................. 20
f) Equilibri correnti, generali e di cassa ........................................................................... 20
3. Disponibilità di gestione delle risorse umane.................................................. 21
C. INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DA PERSEGUIRE ENTRO LA FINE
DEL MANDATO ................................................................................................................ 21
1. Obiettivi strategici dell’Ente .............................................................................. 21
Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione ................................................................ 22
Missione 09 — Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente ................................... 22
Missione 20 - Fondi e accantonamenti ........................................................................................... 22
Missione 99 — Servizi per conto terzi ............................................................................................. 23
D. MODALITA’ DI RENDICONTAZIONE DELL’OPERATO DELL’ENTE A FINE MANDATO23
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II. SEZIONE OPERATIVA ......................................................................................................... 24
A. Valutazione dei mezzi finanziari ..................................................................................... 24
B. Indirizzi nel ricorso all’ indebitamento per il finanziamento degli investimenti .......... 25
C. Parte Spesa ...................................................................................................................... 25
MISSIONE 01: SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE ................................................... 25
MISSIONE 09: SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE ................... 27
MISSIONE 20: FONDI E ACCANTONAMENTI .................................................................................... 28
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PREMESSA
Il principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (All.4/1), introdotto
dalla nuova contabilità ex D.Lgs. 118/2011, prevede tra gli strumenti di programmazione il
Documento Unico di Programmazione (DUP), in sostituzione della Relazione Previsionale e
Programmatica, da approvarsi da parte dell’Assembla d’Ambito entro il 31 luglio di ogni anno. Tale
termine è stato in seguito differito al 31 ottobre 2015 dal Decreto del Ministero dell’Interno del
03.07.2015 e successivamente posticipato al 31 dicembre 2015.
Il nuovo principio contabile della programmazione disciplina i contenuti e le finalità del DUP,
ma non ne definisce a priori uno schema valido per tutti gli Enti. Il DUP costituisce una guida
strategica ed operativa per l’ente, inoltre, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza
dei documenti di bilancio, è il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione.
Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO).
La Sezione Strategica ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato
amministrativo, la Sezione Operativa pari a quella del bilancio di previsione.
La SeS individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi
generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma
dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un
impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel
raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e
gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. La SeS ha, per questo, durata
pari a quella del mandato amministrativo.
La SeO ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a
supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi
strategici fissati nella SeS del DUP. In particolare, la SeO contiene la programmazione operativa
dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Il contenuto della
SeO, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella SeS, costituisce guida e
vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente.
Si richiama la L.R. 5 del 15 aprile 2016 ed in particolare l’art. 25 comma 2 che stabilisce che
al fine di garantire la gestione ordinaria e la regolare erogazione del servizio idrico integrato, nelle
more della piena operatività dell'AUSIR le Consulte d'ambito istituite ai sensi dell'articolo 4, commi
44, 45 e 46, della legge regionale 22/2010 continuano a esercitare le proprie funzioni, ciascuno
con riferimento agli ambiti di competenza. In ogni caso gli atti assunti per garantire la continuità dei
servizi resi non potranno avere durata superiore al 31 dicembre 2017.
Ciò detto è stata comunque assicurata la redazione di un documento Unico di
Programmazione che copre il triennio 2017/2019.
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I. SEZIONE STRATEGICA
A. ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI ESTERNE ALL’ENTE
1. Obiettivi nazionali e regionali
Negli ultimi anni si è assistito ad una sempre maggiore definizione delle funzioni attribuite
agli Enti di governo degli ambiti territoriali individuati dalle Regioni per la regolamentazione del
settore idrico locale.
Le attività e gli adempimenti in capo agli enti d’ambito hanno senza dubbio subito
un’impennata a seguito dell’entrata nel settore dell’Autorità dell’Energia Elettrica e il Gas (ora
Autorità dell’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico - AEEGSI), alla quale l’articolo 21, commi
13 e 19 del D.L.201/2011, ha trasferito le funzioni di regolazione e controllo del servizio idrico, tra
le quali in particolare quella di definire un sistema tariffario equo, certo, trasparente e non
discriminatorio. Sul finire dell’anno 2012, l’AEEGSI ha pertanto emanato un primo provvedimento
in materia di tariffe del servizio idrico integrato: la deliberazione n. 585/2012/R/IDR, relativa
all’approvazione del metodo tariffario transitorio per gli anni 2012 e 2013; invece, con la
deliberazione n.643/2013/R/IDR del 27/12/2013, ha provveduto ad approvare il metodo tariffario
idrico e relative disposizioni di completamento, rendendo definitivamente superato il previgente
metodo per la determinazione delle tariffe idriche, il Metodo normalizzato, di cui al DM 01.08.1996.
I provvedimenti dell’AEEGSI hanno richiesto all’ente, sin dall’inizio, una gravosa attività di
raccolta ed elaborazione di dati tecnico/economici, nella maggior parte dei casi condotta in tempi
estremamente ristretti. Si tratta di provvedimenti che di volta in volta pongono in capo agli Enti di
governo d’Ambito degli obblighi che implicano attività di notevole intensità e complessità, da
condurre in tempi ristretti e scadenze estremamente ravvicinate, caratterizzate inoltre da diversi
aspetti innovativi, accompagnati spesso anche da elementi di incertezza, in quanto le deliberazioni
non risultano sempre di facile interpretazione.
Di recente, l’Ente di governo d’ambito ha visto ulteriormente rafforzato il suo ruolo, in seguito
al nuovo quadro normativo introdotto dal D.L. 133/2014, che lo va a qualificare come soggetto
giuridico fondamentale per il governo dell’Ambito Territoriale Ottimale per il Servizio Idrico; in
particolare vengono rafforzate le competenze che l’ente è chiamato ad esercitare sul servizio
idrico, comprese la programmazione delle infrastrutture strategiche e la scelta delle forme di
gestione.
Le norme introdotte dal D.L. citato, con riferimento al Servizio Idrico Integrato, rispondono in
primo luogo all’esigenza di portare finalmente a termine la riforma inaugurata ormai 20 anni fa con
la cd. Legge Galli ma ancora, in più parti d’Italia, non giunta a completa attuazione, ed a consentire
una più rapida ed efficace realizzazione degli interventi necessari a garantire una migliore
erogazione del servizio, e ciò anche in considerazione delle scadenze imposte dall’Unione
Europea con riferimento al settore della depurazione.
Il filo conduttore pare essere quello di arrivare quanto prima ad un affidamento del SII – nel
rispetto delle forme e dei modi previsti dall’ordinamento comunitario – su un territorio di dimensioni
“efficienti”, tali cioè da consentire un’efficace ed avanzata programmazione degli interventi
necessari al sistema e da favorire il loro finanziamento. A ciò va aggiunto che con le nuove
disposizioni viene ribadito e rafforzato il ruolo e la dignità degli attuali Enti di ambito, con
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attribuzione di poteri pregnanti, volti anche alla semplificazione delle procedure necessarie a
consentire l’effettuazione degli interventi programmati (v. il nuovo art. 158 bis in materia di
approvazione dei progetti e poteri espropriativi).
Il decreto in questione, infatti, sicuramente va nella direzione della definizione del ruolo degli
Enti di governo dell’ambito con riferimento agli enti locali partecipanti. Peraltro, le sopraindicate
disposizioni del D.L.133/2014 si collocano in un contesto in cui l’effettivo assetto organizzativo
degli Enti di governo dell’ambito è, di fatto, a “geometria variabile” vuoi per il processo di
riorganizzazione avviato con l’art.2, c. 186 bis, della L. 191/2009 (con esiti differenziati sul territorio
e in molte realtà ancora in corso), vuoi per la disomogenea (anche per via degli interventi di
legislazione regionale) interpretazione delle competenze finora attribuite agli Enti di governo
dell’ambito, vuoi per l’incertezza legislativa e la precarietà in cui questi hanno operato (che ha
spesso disincentivato di investirvi).
In effetti, l’attività di regolazione, con l’estromissione del livello decisionale regionale in tema
di convenzione tipo, si definisce ora su due livelli, quello centrale, esercitato dall’AEEGSI, e quello
locale, esercitato dagli Enti di governo dell’ambito, che, nella predisposizione delle convenzioni
sulla base del modello definito dall’AEEGSI, dovranno affrontare e trovare soluzione ad una serie
di problematiche di primario interesse generale: da quella del rischio dell’affidamento e delle
relative garanzie in fase di affidamento ed in corso di affidamento, a quella del regime giuridico ed
economico delle infrastrutture, già realizzate e di proprietà degli enti locali/realizzate dal gestore in
corso di affidamento, a quella dei livelli obbligatori del servizio e del finanziamento pubblico, etc..
A tutto ciò si aggiungono le nuove funzioni che il D.L. attribuisce all’Ente di governo d’ambito:
viene infatti chiaramente definita l’attribuzione all’ente di governo dell’ambito delle competenze in
materia di approvazione dei progetti definitivi delle opere, degli interventi previsti nei piani di
investimenti compresi nei piani d’ambito, con obbligo di provvedere alla convocazione di apposita
conferenza di servizi.
Come sopra accennato, l'articolo 2, comma 186-bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191
(Legge finanziaria 2010) - inserito dall'art. 1, comma 1-quinquies, D.L. 25 gennaio 2010, n. 2,
convertito, con modificazioni, dalla L. 26 marzo 2010, n. 42 – ha disposto la soppressione delle
Autorità d'ambito entro il 31.12.2012, demandando alle Regioni il compito di attribuire con legge le
funzioni già esercitate dalle Autorità. Alla luce di tale norma nazionale, la Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia è intervenuta in materia con l’art. 4 della L.R. 29 dicembre 2010, n. 22 - commi 44,
45 e 46 (dall’art. 208 della L.R. n. 26/2012 “Legge di manutenzione dell’ordinamento regionale
2012”), stabilendo che “nelle more del processo di riordino delle funzioni in materia di servizio
idrico integrato” le Consulte d'ambito per il servizio idrico integrato subentrano nelle funzioni e in
tutti i rapporti giuridici delle Autorità d'ambito a far data dalla soppressione delle Autorità medesime
e cioè a partire dal 01.01.2013.
Ad oggi la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è intervenuta nel riordino del settore con
L.R. 5 del 15 aprile 2016 “Organizzazione delle funzioni relative al servizio idrico integrato e al
servizio di gestione dei rifiuti urbani” che istituisce l’Autorità unica per i servizi idrici e i rifiuti
(AUSIR) a far data dall'1 gennaio 2017.
Con riferimento al servizio idrico integrato l'AUSIR subentra, con le modalità di cui all'articolo
23 della stessa legge, nelle funzioni che fanno capo alle Consulte d'ambito per il servizio idrico
integrato istituite ai sensi dell'articolo 4, commi 44, 45 e 46, della legge regionale 29 dicembre
2010, n. 22 (Legge finanziaria 2011).
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2. Situazione socio economica del territorio di riferimento e della
domanda del Servizio Idrico Integrato
L’Ente svolge funzioni di regolazione, programmazione e controllo della gestione del servizio
idrico integrato nel territorio denominato Ambito Territoriale Ottimale “Centrale Friuli” che coincide
con i confini amministrativi della Provincia di Udine ed ha una superficie pari ad oltre 4.900 kmq.
I Comuni compresi in tale Ambito territoriale sono 135 e la popolazione residente è di quasi
540.000 abitanti.
Allo stato attuale nel territorio dell’Ambito operano i seguenti tre enti Gestori:
- Acquedotto Poiana S.p.A.;
- CAFC S.p.A.;
- CARNIACQUE S.p.A.;
Nella tabella seguente sono esposte le percentuali della popolazione servita dai diversi
gestori e suddivise per i servizi di acquedotto, fognatura e depurazione:
popolazione
residente servita
dal servizio
percentuale gestita dal singolo gestore
CAFC SPA
ACQUEDOTTO
POIANA SPA CARNIACQUE SPA
acquedotto 484.818 77% 12% 11%
fognatura 459.610 79% 10% 11%
depurazione 415.563 79% 11% 10%
Tabella I-1 – Percentuale popolazione servita dalle diverse gestioni
Si riportano le indicazioni riassuntive relative alle infrastrutture presenti sul territorio ottenute
dall’attività di ricognizione eseguita negli anni 2009-10 e la successiva integrazione del 2011. Il
criterio stabilito per la codifica e la caratterizzazione dei cespiti del Servizio Idrico Integrato è stato
basato sul concetto di schema.
Nel territorio dell’ATO sono stati individuati i seguenti schemi acquedottistici:
GESTORE SCHEMI ACQUEDITTISTICI
[N] COMUNI GESTITI
[N] DENSITÀ
[SCHEMI/COMUNI]
Acquedotto Poiana SpA 6 12 0,50
CAFC SpA 62 83 0,72
CARNIACQUE SpA 128 40 3,20
Totale complessivo ATO 196 135 -
Tabella I-2 –Schemi acquedottistici
Dall’analisi effettuata si evince come tutto il territorio dell’ATO sia dotato di un servizio di
acquedotto fortemente centralizzato, eccezion fatta per l’area montana e pedemontana dove
l’orografia e la bassa densità abitativa hanno portato alla realizzazione di piccoli acquedotti locali a
servizio delle varie frazioni e località senza interconnessioni tra di essi.
Molto più numerosi invece sono gli schemi di fognatura, il servizio di fognatura e
depurazione, infatti, non è centralizzato.
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GESTORE SCHEMI FOGNARIO-DEPURATIVI
[N] COMUNI GESTITI
[N] DENSITÀ
[SCHEMI/COMUNI]
Acquedotto Poiana SpA 37 12 3,08
CAFC SpA 701 83 8,42
CARNIACQUE SpA 224 40 5,60
Totale complessivo ATO 962 135 -
Tabella I-3 – Schemi fognario-depurativi
Il numero complessivo dei cosiddetti “cespiti puntuali” rilevati è di 3.458 unità. Si riporta qui di
seguito in formato tabellare il numero di cespiti suddivisi per servizio e per tipologia:
SERVIZIO CESPITE INTERO ATO [N]
ACQUEDOTTO CAPTAZIONI 400
OPERE DI ACCUMULO E DI RIPARTIZIONE 741
POTABILIZZATORI 95
STAZIONI DI SOLLEVAMENTO 142
TOTALE ACQUEDOTTO 1.378
FOGNATURA - DEPURAZIONE DEPURATORI 561
SFIORATORI DI PIENA 1.181
SOLLEVAMENTI FOGNATURA 338
TOTALE FOGNATURA - DEPURAZIONE 2080
TOTALE COMPLESSIVO 3.458
Tabella I-4 – Cespiti puntuali rilevati
Oltre ai cespiti puntuali sono stati rilevati i cosiddetti “cespiti a rete” ossia le adduzioni, le reti
di distribuzione, le reti di fognatura, i collettori di trasporto, le condotte di scarico afferenti agli
scaricatori di piena e le condotte di scarico afferenti ai depuratori. Si specifica che i dati riportati in
tabella sono quelli ottenuti direttamente dall’estrazione del database compilato. La mancanza di
dato non implica che, in fase successiva, soprattutto con dati cartografici alla mano, sia stato
possibile avere ulteriori informazioni in merito.
SERVIZIO CESPITE INTERO ATO [N]
ACQUEDOTTO ADDUZIONI 208
RETI DI DISTRIBUZIONE 374
TOTALE ACQUEDOTTO 582
FOGNATURA - DEPURAZIONE RETI DI RACCOLTA 1.196
COLLETTORI DI TRASPORTO 23
CONDOTTE DI SCARICO DI SFIORATORI DI PIENA 329
CONDOTTE DI SCARICO DI DEPURATORI 217
TOTALE FOGNATURA - DEPURAZIONE 1.765
TOTALE COMPLESSIVO 2.347
Tabella I-5 – Cespiti a rete rilevati
Le principali fonti di approvvigionamento e le corrispondenti opere di presa dell’acqua
destinata all’uso potabile sono dislocate soprattutto nelle aree montane e pedemontane e trattasi
fondamentalmente di sorgenti e pozzi.
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L’estensione complessiva delle condotte adduttrici è di quasi 1.000 km. Quasi l’80% di tale
estensione è costituito da adduttrici che hanno diffusione sovra comunale (722,31 km).
Queste adduttrici sono state realizzate con diversi materiali. Nella tabella di seguito vengono
riportati i dati relativi.
Materiale Acciaio Cemento - Amianto
Ghisa PVC Ghisa
sferoidale Pead PRFV Altro
Estensione [km] 237.09 349.99 17.66 3.42 246.06 1.59 2.06 7.46
Tabella I-6 – Materiali con cui sono state realizzate le addutrici
I dati non sono a disposizione per tutti gli schemi rilevati pertanto le lunghezze non
corrispondono al totale sopra riportato. Dai dati sovraesposti si evince che ben 350 km della rete di
adduzione in essere è realizzata in cemento-amianto.
La lunghezza complessiva della rete di distribuzione presente in tutti i Comuni dell’intero
territorio dell’Ambito è di oltre 6.000 km.
In tutto il territorio dell’ATO “Centrale Friuli” sono state individuate 374 reti di distribuzione.
Anche in questo caso è stato rilevato che le reti sono realizzate con differenti materiali (vedi tabella
sottostante).
Materiale Acciaio Cemento - Amianto
Ghisa PVC Ghisa
sferoidale Pead PRFV
Estensione [Km] 2194.47 564.2 116.88 14.19 853.83 539.54 53.07
Tabella I-7 – Materiali con cui sono state realizzate le distributrici
I dati non sono a disposizione per tutti gli schemi rilevati pertanto le lunghezze non
corrispondono al totale sopra riportato ma evidenziano comunque come le tubazioni in acciaio
siano preponderanti rispetto alle altre tipologie.
Per quanto attiene il servizio di fognatura, considerando tutti gli Schemi analizzati, e
sommando la lunghezza delle singole reti di collettamento delle acque reflue corrispondente ad
ogni Schema, in totale sono stati rilevati oltre 3.700 km di fognatura per l’intero ATO.
La maggior parte delle reti fognarie in essere sono di tipo misto quindi convogliano sia acque
bianche che nere. I dati riportati nella tabella I-8 riassumono le tipologie di tubazioni utilizzate per
realizzare le reti.
Questi dati non sono a disposizione per tutti gli schemi rilevati pertanto le lunghezze non
corrispondono al totale sopra riportato ma evidenziano comunque come le tubazioni in cls
preponderanti rispetto alle altre tipologie.
Materiale Cls PVC Pead PRFV Muratura Gres Altro
Reti Estensione
Km 538.3 47.96 7.11 27.45 1.97 36.61 11.44
Collettori Estensione
Km 1.34 0.26 - 5.59 - 0.36 0.78
Tabella I-8 – Materiali utilizzati per realizzare la rete fognaria
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Per quanto riguarda la depurazione, sulla base dei dati forniti dai gestori del SII all’AEEG
risulta che il livello di copertura del servizio nei confronti della popolazione è oltre il 60% dei
residenti (~79%).
In totale si contano 561 impianti di depurazione attivi. Questi impianti sono per la maggior
parte di piccole dimensione come si può vedere nella tabella sottostante dove sono suddivisi in
classi a seconda degli abitanti equivalenti che attualmente trattano.
AE trattati N° impianti attivi
intero ATO
0 - 2000 489
2000 - 5000 40
5000 – 10.000 23
10.000 – 100.000 5
> 100.000 4
TOTALE COMPLESSIVO 561
Tabella I-9 – Potenzialità attuale impianti di depurazione
Al fine di affrontare le criticità nell’erogazione del SII il percorso che la CATO “Centrale Friuli”
ha intrapreso inizialmente (a seguito della L.R. n. 13/2005 che recepiva la ex Legge 05.01.94 n.
36, ora recepita dal Testo Unico in materia ambientale D.Lgs. 03.04.2006 n. 152), ha previsto
l’adozione del cosiddetto Piano Stralcio d’investimenti urgenti da affidare alle Gestioni già esistenti
sul territorio dell’ATO, che coprisse il triennio 2009 – 2011. A tal fine era stata eseguita negli anni
2009-2010 una lunga ed onerosa attività di ricognizione degli impianti e delle infrastrutture presenti
sul territorio del CATO Centrale Friuli, espletata da parte dei Gestori del S.I.I. che avevano poi
inserito i dati su un database informatico a ciò dedicato.
Dall’analisi dei dati completati, era stato possibile riscontrare le carenze, criticità e necessità
di adeguamento normativo e funzionale dei cespiti e, di conseguenza, pianificare gli interventi
necessari al loro superamento/risoluzione.
Successivamente al fine di redigere il Piano d’Ambito, il piano di interventi di lungo termine
previsto dal D.Lgs. 152/06, nell’anno 2011, si è proceduto all’integrazione della ricognizione e alla
successiva analisi dei dati e delle criticità riscontrate per la determinazione degli interventi.
II Piano degli Investimenti è caratterizzato da una lista di interventi che hanno l'obiettivo di
annullare, o perlomeno mitigare, i problemi che presentano gli impianti, le infrastrutture e le
strutture gestionali del Servizio Idrico Integrato del CATO "Centrale Friuli".
Le valutazioni in merito alla disponibilità complessiva della risorsa ed alle relative soluzioni
impiantistiche per far fronte alla domanda idrica e di depurazione hanno richiesto uno studio
sviluppato sul lungo periodo. Gli interventi strategici previsti per il servizio acquedotto fognatura e
depurazione riguardano le seguenti macro categorie:
- Adeguamento antisismico dei torrini piezometrici del servizio acquedotto;
- Attività di ricerca perdite;
- Miglioramento interconnessione tra vari sistemi idrici;
- Nuove fonti di approvvigionamento per i sistemi acquedottistici;
- Rispetto delle prescrizioni normative fognatura-depurazione;
- Razionalizzazione del sistema depurativo;
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In via generale si può dire che l’elasticità della domanda di acqua nel tempo da parte
dell’utenza sia strettamente collegata alla struttura dei prezzi. In Italia, ad oggi, la tariffa dell’acqua
ha una struttura a blocchi crescenti (“a scaglioni”) basati sul principio della progressività che rende
difficile la valutazione dell’impatto della tariffa sulla domanda; tuttavia le crescenti difficoltà
economiche concorrono ad ipotizzare una progressiva contrazione dei consumi idrici, fra l’altro già
in atto da qualche anno.
Confrontando comunque l’esperienza di altri paesi europei si è visto che nel momento in cui
le tariffe crescono in maniera sensibile, come è avvenuto negli anni ’90 nei principali paesi europei,
l’utenza risponde con una evidente contrazione dei consumi. Da studi di settore sembra che
l’aspetto tariffario abbia in tal senso un’efficacia superiore, sia a politiche di risparmio idrico, che a
campagne di sensibilizzazione, aspetti comunque che dovranno essere privilegiati per garantire
un’adeguata fruizione di una risorsa limitata e preziosa qual è l’acqua, soprattutto nei momenti di
siccità a cui sembra saremo sempre più soggetti a causa dei cambiamenti climatici in atto.
B. ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI INTERNE ALL’ENTE
1. Regolazione del Servizio Idrico Integrato
Ai sensi dell’art. 25 comma 2 della L.R. 5 del 15 aprile 2016 2. al fine di garantire la gestione
ordinaria e la regolare erogazione del servizio idrico integrato, nelle more della piena operatività
dell'AUSIR le Consulte d'ambito istituite ai sensi dell'articolo 4, commi 44, 45 e 46, della legge
regionale 22/2010 continuano a esercitare le proprie funzioni, ciascuno con riferimento agli ambiti
di competenza. In ogni caso gli atti assunti per garantire la continuità dei servizi resi non potranno
avere durata superiore al 31 dicembre 2017..
2. Indirizzi generali di natura strategica
a) Investimenti, programmi, attività
Settore idrico – parte tecnica
Nel settore della depurazione, i prossimi anni saranno gli anni della realizzazione degli
interventi inseriti nella pianificazione d’ambito per la risoluzione delle non conformità così stabilite
in seguito alle procedure di infrazione. Più precisamente la Direttiva 91/271/CEE sul trattamento
delle acque reflue urbane prevede che tutti gli agglomerati con carico generato maggiore di 2.000
a.e. siano forniti di adeguato sistema di reti fognarie e trattamento delle acque reflue secondo
precise scadenze temporali, ormai superate (al più tardi entro il 31.12.2005), in funzione del
numero degli abitanti equivalenti e dell’area di scarico delle acque (area normale o sensibile).
Il mancato o non corretto adeguamento dei sistemi di raccolta e trattamento, nei termini e nei
tempi previsti dalla Direttiva, ha determinato l’avvio dei seguenti contenziosi comunitari.
- PROCEDURA DI INFRAZIONE 2004/2034 – Causa C – 565/10 - Concernente gli
agglomerati con carico generato maggiore di 15.000 AE che scaricano in “aree normali”
– violazione degli artt. 3, 4 e 10 della direttiva 91/271/CEE.
L’unico agglomerato ricadente nel territorio della ATO Centrale Friuli in procedura di
infrazione 2004/2034 è quello Cervignano del Friuli per il non completo collettamento dei reflui.
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L’inadempimento accertato ha determinato la sentenza di condanna della Corte di Giustizia
emessa il 19 luglio 2012 che condanna la Repubblica Italiana alle spese (solo spese di procedura).
Con Legge regionale 26 luglio 2013, n. 6 articolo 4, comma 22. è stato stabilito che le
Consulte d'Ambito Territoriale Ottimale provvedono all'individuazione e all'approvazione della
perimetrazione degli agglomerati nonché alla determinazione del carico generato da ciascun
agglomerato, in termini di abitanti equivalenti suddivisi in residenti, fluttuanti e industriali.
L’applicazione della metodologia, frutto dei lavori di un tavolo tecnico appositamente
costituito (come previsto dalla LR 26 luglio 2013, n. 6) fra le Consulte d'Ambito Territoriale
Ottimale, la Regione e l'ARPA, in conformità alle disposizioni di cui al decreto legislativo 152/2006
e alle linee guida "Terms and Definitions of the Urban Waste Water Treatment Directive
91/271/EEC - Brussels, 16 January 2007" (si sottolinea che le linee guida essenziali per una
corretta interpretazione ed attuazione della direttiva sono state emanate solo nel 2007),
all’agglomerato di Cervignano del Friuli ha individuato i “sub-agglomerati” che lo compongono in
quanto afferenti al depuratore centralizzato di San Giorgio di Nogaro.
La determinazione dei sub-agglomerati che compongono l’agglomerato di Cervignano del
Friuli e l’analisi delle percentuali di collettamento degli stessi ha permesso di definire gli interventi
inseriti nel Piano d’ambito per ottemperare alle prescrizioni della direttiva e uscire dalla procedura
di infrazione.
Dalla tabella che segue, in cui sono riportate le modalità di finanziamento delle opere, si
evince che gli interventi risultano finanziati per € 5.420.000 da fondi APQ e per € 1.760.000 da
tariffa.
INTERVENTO CONTRIBUTO TARIFFA IMPORTO
CARLINO - ESTENSIONE DELLA RETE FOGNARIA DI COLLETTAMENTO ACQUE NERE NEL COMUNE DI CARLINO CON SOST. RETE IDRICA
€ 337.500 € 337.500
CERVIGNANO - COLLEGAMENTO RETE FOGNARIA ZONA NORD DI CERVIGNANO - OPERE FOGNARIE - 1° STRALCIO
€ 762.500 € 762.500
CERVIGNANO - COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA DEL DISTRETTO "BORGO STAZIONE" DI CERVIGNANO DEL FRIULI (CON ELIMINAZIONE ACQUE PARASSITE) ALLA RETE NERA.
€ 500.000 € 1.000.000 € 1.500.000
CERVIGNANO - COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA DELLA ZONA CENTRALE (CON ELIMINAZIONE DELLE ACQUE PARASSITE) DELL'AGGLOMERATO DI CERVIGNANO DEL FRIULI
€ 400.000 € 400.000
CERVIGNANO - COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA DELLA ZONA SUD DELL'AGGLOMERATO DI CERVIGNANO DEL FRIULI (CON ELIMINAZIONE DELLE ACQUE PARASSITE)
€ 700.000 € 700.000
CERVIGNANO - LAVORI PER IL COLLETTAMENTO ALLA RETE FOGNARIA DELLA ZONA NORD DELL'AGGLOMERATO DI CERVIGNANO DEL F. - 2° STRALCIO
€ 1.070.000 € 1.070.000
CERVIGNANO - REALIZZAZIONE DELLA FOGNATURA NERA E COLLETTAMENTO ALLA RETE ESISTENTE TRAMITE IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO DELL'AGGLOMERATO NORD-EST DI CERVIGNANO DEL FRIULI
€ 1.220.000 € 1.220.000
CERVIGNANO - REALIZZAZIONE DELLA RETE FOGNARA SEPARATA NELLA ZONA OVEST DELL'AGGLOMERATO DI CERVIGNANO DEL FRIULI
€ 760.000 € 760.000
SAN GIORGIO DI NOGARO - RISANAMENTO DELLA RETE MISTA (CON ELIMINAZIONE DELLE ACQUE PARASSITE) E SUO COLLEGAMENTO TRAMITE SOLLEVAMENTO ALLA RETE DI ACUQE NERE ESISTENTE DELL'AGGLOMERATO SUD-EST DI S. GIORGIO DI NOGARO.
€ 430.000 € 430.000
€ 5.420.000 € 1.760.000 €7.180.000
Tabella I-10 – Agglomerato di Cervignano del Friuli - modalità di finanziamento delle opere
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- PROCEDURA DI INFRAZIONE 2009/2034 – Causa C – 85/13 - Concernente gli
agglomerati con carico generato maggiore di 10.000 AE che scaricano in “aree
sensibili”
L’inadempimento accertato ha determinato la sentenza di condanna della Corte di Giustizia
(aprile 2014) e condanna la Repubblica Italiana alle spese (solo spese di procedura).
Gli agglomerati in infrazione sono:
- CIVIDALE DEL FRIULI - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la
mancanza della sezione di defosfatazione negli impianti di depurazione (art. 5);
- CODROIPO, SEDEGLIANO, FLAIBANO - l’agglomerato è entrato in procedura di
infrazione per la mancanza della sezione di defosfatazione nell’impianto di depurazione
(art. 5);
- LATISANA - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza della
sezione di defosfatazione nell’impianto di depurazione (art. 5);
- UDINE - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la mancanza della
sezione di defosfatazione nell’impianto di depurazione (art. 5);
- TOLMEZZO - l’agglomerato è presente solo nella fase di precontenzioso e successivo
parere motivato, non è andato a sentenza.
A seguito della perimetrazione degli agglomerati e determinazione del carico generato dagli
stessi in termini di abitanti equivalenti, nonché degli interventi eseguiti, rimangono al momento
ancora in infrazione “CIVIDALE DEL FRIULI” e “LATISANA”. Per questi agglomerati la
commissione ha richiesto ulteriori chiarimenti in merito al valore dei carichi in termini di abitanti
equivalenti, che in entrambi i casi sono inferiori ai 10.000 AE e pertanto non soggetti al rispetto
delle prescrizioni dettate dall’art. 5 della Direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle
acque reflue urbane.
- PROCEDURA DI INFRAZIONE 2014/2059
Rilevata la non conformità (da parte della Commissione Europea) sulla situazione degli
agglomerati (visti i dati UWWTD), la Commissione Europea ha iniziato la fase di precontenzioso
(dicembre 2011), una volta accertata la non conformità a mezzo corrispondenza, la Commissione
ha comunicato allo Stato italiano una diffida (o messa in mora) (marzo 2014).
Gli agglomerati in infrazione sono:
- RIVIGNANO - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione per il non completo
collettamento dei reflui (art.3) e la mancanza del trattamento secondario nei due
impianti di depurazione (art.4) ;
- SAN DANIELE DEL FRIULI - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione per la
mancanza del trattamento secondario in uno dei tre impianti di depurazione (art.4);
- PASIAN DI PRATO - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione in quanto non
tutto il carico generato riceve un adeguato trattamento secondario (art.4);
- TRICESIMO - l’agglomerato è entrato in procedura di infrazione in quanto non tutto il
carico generato riceve un adeguato trattamento secondario (art.4).
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Per quanto attiene l’agglomerato di RIVIGNANO: viene contestata la mancanza di una rete
fognaria o, in sostituzione di questa, di trattamenti adeguati nonché la mancanza di impianti con
trattamenti di tipo secondario.
Nella tabella che segue, in cui sono riportate le modalità di finanziamento delle opere
previste nel Piano d’ambito per ottemperare alle prescrizioni della direttiva e uscire dalla procedura
di infrazione, si evidenzia che gli interventi risultano finanziati per € 4.000.000 da fondi APQ e per
€ 1.200.000 da tariffa.
INTERVENTO CONTRIBUTO TARIFFA TOTALE
Costruzione di nuovo impianto di depurazione a servizio del Capoluogo di Rivignano
€ 1.000.000 € 1.000.000
Realizzazione della rete fognaria per le acque nere nell’area sud del capoluogo del comune di Rivignano Teor – 1° lotto
€ 1.000.000 € 1.200.000 € 2.200.000
Realizzazione della rete fognaria per le acque nere nell’area sud del capoluogo del comune di Rivignano Teor – 2° lotto
€ 2.000.000 € 2.000.000
€ 4.000.000 € 1.200.000 € 5.200.000
Tabella I-11 – Agglomerato di Rivignano - modalità di finanziamento delle opere (dati
Si prevede, quindi, un immediato intervento per uscire dall’infrazione che consta nella
realizzazione di un nuovo impianto di tipo secondario. Mentre nella programmazione a lungo
termine si prevede il collettamento dell’intero carico originato dall’agglomerato verso il depuratore
di Lignano Sabbiadoro.
SAN DANIELE DEL FRIULI: viene contestata la mancanza di un trattamento secondario per
l’impianto Tiro a Segno. Per l’impianto del Tiro a Segno vi è stata l’installazione di un biodisco.
Inoltre verrà potenziato l’impianto di Villanova Nord per raggiungere una potenzialità complessiva
pari ha circa 20.000 [AE] il cui progetto definitivo è stato approvato dalla CATO, da ultimo con
delibera n. 78/13 del 01.08.2013. Per questo intervento è stata espletata, da parte di CAFC SpA, la
procedura di gara con l’individuazione del contraente. Ad oggi si attende la conclusione del
procedimento dinanzi al TAR regionale a seguito di ricorso di taluni partecipanti alla gara d’appalto.
PASIAN DI PRATO: non è chiaro il motivo della contestazione: la causa potrebbe essere sia
la mancanza di un adeguato trattamento secondario (sia in termini di potenzialità dell’impianto
biologico 8.000 [AE] contro gli 8.207 [AE] generati dall’agglomerato) sia il mancato rispetto dei
limiti allo scarico (è stato dichiarato dalla Regione che non siamo rispettosi dei limiti per il
parametro BOD5).
L’impianto verrà dismesso con collettamento del carico all’impianto di depurazione di Udine.
L’intervento già approvato dalla CATO con delibera n. 112 del 07.11.2012 per un importo di
544.930€, è in avanzata fase di esecuzione.
TRICESIMO: viene contestato il trattamento primario dell’impianto di Braidamatta.
A seguito della riperimetrazione degli agglomerati il carico collettato viene trattato da impianti
di trattamento secondario, in quanto l'impianto primario "Braidamatta" di potenzialità di 250 AE
serve solamente la località BRAIDAMATTA che va ha costituire un nuovo agglomerato a se stante
con carico generato di 245 AE.
Di fatto, risultano non sussistere le motivazioni affinché l’agglomerato di Tricesimo permanga
in infrazione.
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Gli interventi per raggiungere gli standard prescritti nella Direttiva 91/271/CEE saranno
possibili, come si evince dalle tabelle sopra riportate, anche grazie ai finanziamenti previsti ad hoc
dalla L. n. 147/2013. Al riguardo, si precisa che l’art. 1, comma 112, della legge citata ha
provveduto ad istituire un apposito fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per l'esercizio
2014, di 30 milioni di euro per l'esercizio 2015 e di 50 milioni di euro per l'esercizio 2016, al fine di
finanziare un piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente
a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani. Tale piano, approvato con decreto del
Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, ha individuato gli interventi necessari
e i soggetti che vi devono provvedere nonché le modalità di erogazione del finanziamento per fasi
di avanzamento. Al fine di dare attuazione al piano straordinario di tutela e gestione della risorsa
idrica menzionato, il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica, il Ministero
dell’Ambiente, della Tutela del territorio e del mare e la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
hanno sottoscritto un Accordo di Programma quadro che ha portato all’assegnazione, in favore
dell’ATO Centrale, di un finanziamento pari ad € 9.420.000 che si andrà ad affiancare alle risorse
già impegnate ricavate dalla tariffa.
Pertanto si assisterà all’ampliamento delle funzioni e dell’impegno degli uffici dell’Ente oltre
alla normale attività lavorativa di controllo sui servizi di gestione e verifica del raggiungimento degli
standard economici qualitativi e tariffari.
Continuerà il lavoro avviato di aggiornamento del Regolamento unico del Servizio Idrico
Integrato nonché dell’uniformazione delle altre attività accessorie regolamentate dei gestori quali a
titolo di esempio: voltura utenze, istallazione e/o riapertura contatore ecc.
I prossimi anni saranno, inoltre, caratterizzati da un’intensa attività di studio per dare
attuazione alle deliberazioni dell’Autorità dell’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI),
in quanto la stessa Autorità si è posta l’obiettivo di pervenire a regole uniformi di regolazione del
S.I.I. per l’intero territorio nazionale.
Settore idrico – parte tariffaria
Con il decreto-legge n. 201/11 (il cosiddetto "Salva-Italia"), convertito nella legge n. 214/11,
all'Autorità per l'energia elettrica e il gas (di seguito AEEG ora AEEGSI) sono state attribuite
competenze anche in materia di servizi idrici. Infatti, l'articolo 21, comma 19, prevede in particolare
che: "con riguardo all'Agenzia nazionale per la regolazione e la vigilanza in materia di acqua, sono
trasferite all'Autorità per l'energia elettrica e il gas le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo
dei servizi idrici, che vengono esercitate con i medesimi poteri attribuiti all'Autorità stessa dalla
legge 14 novembre 1995, n. 481".
Con riferimento alle nuove competenze attribuite l’AEEGSI con delibera del 28 dicembre
2012 n. 585/2012/R/idr ha approvato il Metodo Tariffario Transitorio (MTT) per il calcolo delle
tariffe per gli anni 2012 e 2013 e definito la procedura di approvazione delle tariffe,
successivamente con delibera del 27 dicembre 2013 n. 643/2013/R/idr ha approva il Metodo
Tariffario Idrico (MTI) per gli anni 2014 e 2015, a compimento del primo periodo regolatorio 2012 -
2015.
L’AEEGSI con delibera del 27 dicembre 2013 n. 643/2013/R/idr ha approva il Metodo
Tariffario Idrico (MTI) per gli anni 2014 e 2015, a compimento del primo periodo regolatorio 2012 –
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2015 e definito la procedura di approvazione delle tariffe. La succitata delibera determina le
componenti di costo del servizio per l’aggiornamento delle tariffe applicate negli anni 2014 e 2015,
prevedendo che l’Ente d’Ambito o altro soggetto competente, una volta individuato il rapporto tra il
fabbisogno di investimenti dal 2014 al 2017 ed il valore delle infrastrutture esistenti, nonché i costi
operativi aggiuntivi associati ad obiettivi specifici necessari in ciascun anno, selezioni le regole di
determinazione tariffaria applicabili nel pertinente schema regolatorio previsto nell’Allegato A della
delibera 643/2013/R/idr.
A tal fine la Consulta d’Ambito sulla base della metodologia proposta dall’AEEGSI e dei dati
già inviati dai gestori nell’ambito del procedimento di raccolta dati disposto dalla precedente
deliberazione AEEGSI n. 347/2012/R/IDR, come aggiornati ai sensi della successiva deliberazione
AEEGSI n. 643/2013/R/idr, previa validazione delle informazioni ricevute e conseguentemente
rettificate a seguito delle analisi effettuate secondo criteri funzionali ai principi di recupero integrale
dei costi e di riconoscimento dei costi efficienti di investimento, ha proceduto al calcolo degli
aggiornamenti tariffari 2014 e 2015 contestualmente alla redazione del Piano d’Ambito.
Con riferimento all’iter procedurale di approvazione delle tariffe 2014 e 2015, la deliberazione
AEEGSI n. 643/2013/R/idr prevede che la stessa Autorità approvi le proposte tariffarie predispone
dall’Ente d’Ambito.
Per quanto sopra si è provveduto alla trasmissione all’AEEGSI, ai sensi della deliberazione
643/2013/R/IDR, gli schemi regolatori recanti le predisposizioni tariffarie per gli anni 2014 e 2015
relative alle gestioni CAFC S.p.A., Acquedotto Poiana S.p.A. e Carniacque S.p.A. operanti sul
proprio territorio, nonché, con comunicazioni successive, gli ulteriori elementi richiesti dall’AEEGSI,
finalizzati alla conclusione del procedimento di approvazione tariffaria.
L’AEEGSI con deliberazione del 9 aprile 2015 n. 164/2015/R/IDR ha concluso, con
riferimento al periodo 2014-2015 considerato dal MTI, il procedimento di verifica degli atti che
compongono gli specifici schemi regolatori, di cui all’articolo 4 della deliberazione 643/2013/R/IDR,
proposti della Consulta d’Ambito per il Servizio Idrico Integrato Centrale Friuli, approvando i
medesimi con le precisazioni e nei limiti specificati nella delibera stessa.
Ad oggi l'Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico con delibera del 28 dicembre
2015 n. 664/2015/r/idr ha approvato il Metodo Tariffario Idrico per il secondo periodo regolatorio
MTI – 2.
Pertanto la CATO Centrale Friuli nel mese di luglio 2017 procederà nell’adozione del
pertinente schema regolatorio, composto dall’aggiornamento dei seguenti atti:
a) il Programma degli Interventi (PdI), che specifica le criticità riscontrate sul relativo
territorio, gli obiettivi che si intendono perseguire in risposta alle predette criticità, nonché la
puntuale indicazione degli interventi per il periodo 2016-2019, riportando, per il periodo residuo fino
alla scadenza dell’affidamento, le informazioni necessarie al raggiungimento almeno dei livelli
minimi di servizio, nonché al soddisfacimento della complessiva domanda dell'utenza, ai sensi di
quanto previsto dell’art. 149, comma 3, del d.lgs.152/06;
b) il Piano Economico-Finanziario (PEF), limitatamente al Piano tariffario, al Conto
economico e al Rendiconto finanziario, prevedendo con cadenza annuale per tutto il periodo di
affidamento, l’andamento dei costi di gestione e di investimento, nonché la previsione annuale dei
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proventi da tariffa con esplicitati i connessi valori del moltiplicatore tariffario (theta) e del vincolo ai
ricavi del gestore (VRG);
Con Delibera di Assemblea n. 18/16 del 22.06.2016 si è provveduto a rinviare l’efficacia di
una nuova convenzione da adottare con l’Ente gestore unico d’ambito e con gli altri soggetti
gestori operanti nel territorio, in conformità allo schema disposto dalla deliberazione AEEGSI 23
Dicembre 2015 656/2015/R/IDR (convenzione tipo per la regolazione dei rapporti tra enti affidanti e
gestori del servizio idrico integrato - disposizioni sui contenuti minimi essenziali) ad avvenuta
fusione per incorporazione di Carniacque S.p.A. nel gestore unico CAFC S.p.A.
Le nuove convenzioni tra la Consulta d’Ambito Territoriale Ottimale Centrale Friuli ed i
soggetti in quel momento gestori del Servizio idrico integrato (CAFC S.p.A. e Acquedotto Poiana
S.p.A.) saranno approvate entro il 31.12.2016 e divenire efficaci alla data del 01.01.2017.
Settore idrico – parte giuridica/tutela utenti
Richiamate le nuove norme in materia di servizio idrico introdotte dal D.L. 133/2014
convertito con modificazioni in Legge 164/2014 delle quali si evidenzia in particolare quanto
introdotto agli artt. 147 - 149bis e 172 del D.Lgs. 152/2006.
Considerato in particolare che l’art.172, cc.1 e 2 D.Lgs. 152 / 2006 prevede:
- 1. Gli enti di governo degli ambiti che non abbiano già provveduto alla redazione del
Piano d'Ambito di cui all'articolo 149, ovvero non abbiano scelto la forma di gestione ed
avviato la procedura di affidamento, sono tenuti, entro il termine perentorio del 30
settembre 2015, ad adottare i predetti provvedimenti disponendo l'affidamento del
servizio al gestore unico con la conseguente decadenza degli affidamenti non conformi
alla disciplina pro tempore vigente.
- 2. Al fine di garantire il rispetto del principio di unicità della gestione all'interno
dell'ambito territoriale ottimale, il gestore del servizio idrico integrato subentra, alla data
di entrata in vigore della presente disposizione, agli ulteriori soggetti operanti all'interno
del medesimo ambito territoriale. Qualora detti soggetti gestiscano il servizio in base ad
un affidamento assentito in conformità alla normativa pro tempore vigente e non
dichiarato cessato ex lege, il gestore del servizio idrico integrato subentra alla data di
scadenza prevista nel contratto di servizio o negli altri atti che regolano il rapporto.
In conseguenza della menzionata normativa la Consulta con deliberazione assembleare n.
19/15 del 07.10.2015 ha individuazione, dal punto di vista giuridico – amministrativo, il modello in
house providing quale forma di gestione a regime per il servizio idrico integrato nell’Ambito
Territoriale Ottimale Centrale Friuli; individuando altresì l’ente gestore CAFC S.p.A. quale gestore
in house unico d’ambito.
La Consulta con deliberazione assembleare n. 20/15 del 07.10.2015 ha preso atto che
CARNIACQUE S.p.A., avendo perduto le caratteristiche in forza delle quali era stata
salvaguardata, non ha titolo, ai sensi dell’art. 172 del d.lgs. n. 152/2006, a proseguire fino
all’originaria scadenza del 31 dicembre 2017. D’altro canto la Consulta in osservanza del principio
generale di continuità nella gestione dei servizi pubblici, ha deliberato in favore di Carniacque
S.p.A. la prosecuzione del servizio pubblico sino alla data di perfezionamento dell’operazione di
fusione per incorporazione con CAFC S.p.A. e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2016.
Con delibera di Assemblea 12 del 28.04.2016 la Consulta recepiva, per quanto di
competenza, l’accordo vincolante dd. 18.04.2016 approvato dai Consigli di Amministrazione di
CAFC. S.p.A. e di Carniacque S.p.A. in data 15.04.2016, ai fini del perfezionamento
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dell’operazione di fusione per incorporazione di Carniacque S.p.A. in CAFC S.p.A., e acquisito al
protocollo della Consulta al n. 445 dd. 19.04.2016. Nella stessa si prendeva atto che all’art. 4, c. 1
dell’accordo è stato fissato quale termine ultimo per il perfezionamento dell’operazione il
31.12.2016.
Pertanto si procederà nel verificare il perfezionamento dell’operazione sopra indicata nel
rispetto delle tempistiche previste dall’accordo vincolante.
Altre attività
La CATO proseguirà nel fornire il suo supporto, sia in termini di conoscenze che con propri
rappresentanti ai lavori del tavolo di lavoro tecnico istituito con deliberazione della Giunta regionale
n. 2642 dd. 30 dicembre 2014, che affronta la tematica dei pozzi con la partecipazione di tutte la
parti interessate, istituzionali e non, al fine di individuare possibili soluzioni che contribuiscano al
miglioramento della disciplina già contenuta nel progetto di Piano di tutela, nonché ad una
maggiore condivisione.
L’articolo 48 delle Norme di attuazione del progetto di Piano regionale di tutela delle acque
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 2641 dd. 30 dicembre 2014 prevede che il
tavolo tecnico svolga i seguenti compiti:
a) determinazione del volume medio giornaliero o dei volumi massimi prelevabili
annualmente dal singolo pozzo artesiano ad uso domestico sulla base degli usi legittimi consentiti
dall’art. 93 del R.D. 1775/1933;
b) avvio di una sperimentazione finalizzata a verificare gli effetti dell’applicazione del
dispositivo di regolazione del flusso atto ad impedire l'esercizio a getto continuo;
c) definizione di prescrizioni tecniche per la terebrazione di nuovi pozzi.
Sempre in primo piano saranno gli adempimenti previsti dalla L.190/2012 in materia di
prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione che prevede in
particolare un aggiornamento e monitoraggio costante del Piano triennale di prevenzione della
corruzione (P.T.P.C) della Consulta d’Ambito “Centrale Friuli” contenente una sezione interamente
dedicata al Programma triennale per la trasparenza e l’integrità.
Sotto il profilo contabile, dopo il primo anno di avvio della riforma della contabilità prevista dal
Decreto Legislativo 118/2011 per gl enti locali che non hanno partecipato alla sperimentazione,
proseguirà l’implementazione della disciplina dell’armonizzazione dei conti: dal 2016 i vecchi
schemi di bilanci saranno sostituiti dai nuovi anche per la funzione autorizzatoria. Pertanto
dall’anno 2016, la riforma contabile andrà a regime e si passerà ad un bilancio e ad un PEG unici
triennali e ad un Documento Unico di Programmazione che sostituirà la Relazione Previsionale e
Programmatica. L’Ente si troverà, quindi, in via definitiva alle prese con il nuovo sistema contabile
che richiederà un impegno costante degli uffici.
A quanto sopra si affiancheranno tutte le attività istituzionali e quotidiane dell’Ente (rapporti e
rendicontazione verso gli enti locali consorziati), le attività di supporto all’organo di governo e
all’Assemblea, la presenza nelle iniziative pubbliche e nelle riunioni istituzionali a seguito di
richieste dei comuni, oltre alla partecipazione ad assemblee organizzate sul territorio in materia di
Servizio Idrico Integrato e su temi di carattere ambientale.
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b) Spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni
fondamentali – Analisi della spesa corrente per missioni
Attualmente, in base alle attività illustrate qui sopra, non si ritiene necessario apportare
modifiche alla spesa corrente prevista nelle annualità del bilancio di previsione 2017/2018.
Missione Descrizione Previsione
definitiva anno in corso
Previsione
2017 2018
1 Servizi istituzionali generali e di gestione 905.000,00 904.000,00 909.000,00
9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente
- - -
20 Fondi e accantonamenti 18.000,00 18.000,00 18.000,00
Totale complessivo 923.000,00 922.000,00 927.000,00
Tabella I-12 – Missioni
c) Risorse finanziarie per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle varie
missioni
Le entrate della Consulta che finanziano le spese correnti sono determinate:
Trasferimenti dai gestori del Servizio Idrico Integrato
Quota parte di entrate previste in € 837.000,00 per il triennio 2017, 2018 e 2019,
attualmente, deriva come per gli anni passati dalla quota di tariffa del servizio idrico trasferite dai
gestori CAFC S.p.A., Acquedotto Poiana S.p.a. e Carniacque S.p.A., in particolare l’importo
annuale viene determinato in esecuzione alla deliberazione n. 463/2013/R/IDR, adottata
dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas ed il sistema idrico in data 27 dicembre 2013, art. 28,
dell’allegato A della medesima.
Interessi attivi su conto di Tesoreria
Questa posta di entrata è prevista nel 2017 per € 85.000,00, € 90.000,00 per il 2018 e 2019
e deriva dalla remunerazione delle giacenze presso il Servizio di Tesoreria Cassa di Risparmio del
Friuli Venezia Giulia S.p.A.
d) Gestione del Patrimonio
CONTO DEL PATRIMONIO AL 31.12.2015
Attivo 31/12/2014 Variazioni da conto
finanziario
Variazioni da altre cause
31/12/2015
Immobilizzazioni immateriali 0,00 0,00 0,00 0,00
Immobilizzazioni materiali 1.547,65 0,00 -238,10 1.309,55
Immobilizzazioni finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale immobilizzazioni 1.547,65 0,00 -238,10 1.309,55
Rimanenze 0,00 0,00 0,00 0,00
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Crediti 2.728.605,49 -1.845.114,17 16.653,24 883.491,32
Altre attività finanziarie 0,00 0,00 0,00 0,00
Disponibilità liquide 13.989.070,35 2.727.783,96 0,00 16.716.854,31
Totale attivo circolante 16.717.675,84 882.669,79 16.653,24 17.600.345,63
Ratei e risconti 18.889,39 -18.889,39 0,00 0,00
Totale dell'attivo 16.738.112,88 863.780,40 16.415,14 17.601.655,18
Conti d'ordine 0,00 0,00 0,00 0,00
Passivo 31/12/2014 Variazioni da conto
finanziario
Variazioni da altre cause
31/12/2015
Patrimonio netto 789.949,30 0,00 13.435.782,16 14.225.731,46
Conferimenti 0,00 0,00 0,00 0,00
Debiti di finanziamento 15.408.604,29 -12.394.021,03 0,00 3.014.583,26
Debiti di funzionamento 539.559,29 -178.218,83 0,00 361.340,46
Debiti per anticipazione di cassa 0,00 0,00 0,00 0,00
Altri debiti 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale debiti 15.948.163,58 -12.572.239,86 0,00 3.375.923,72
Ratei e risconti 0,00 0,00 0,00 0,00
Totale del passivo 16.738.112,88 -12.572.239,86 13.435.782,16 17.601.655,18
Conti d'ordine 0,00 0,00 0,00 0,00
Tabella I-13 – conto del patrimonio al 24.11.2015
e) Indebitamento
Alla data odierna questa Consulta non ha ricorso a forme di indebitamento.
f) Equilibri correnti, generali e di cassa
Il TUEL all’art. 162 prevede che il bilancio di previsione sia deliberato a pareggio finanziario
complessivo per la competenza, comprensivo dell’utilizzo dell’avanzo di amministrazione e del
recupero del disavanzo di amministrazione e garantendo un fondo di cassa finale non negativo.
Ancora, le previsioni di competenza relative alle spese correnti sommate alle previsioni di
copertura relative ai trasferimenti in c/capitale, al saldo negativo delle partite finanziarie e alle
quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e degli altri prestiti, con esclusione dei
rimborsi anticipati, non possono essere complessivamente superiori alla previsioni di competenza
dei primi tre titoli dell’entrata, ai contributi destinati al rimborso dei prestiti e all’utilizzo dell’avanzo
di competenza di parte corrente e non possono avere altra forma di finanziamento, salvo le
eccezioni tassativamente indicate nel principio applicato alla contabilità finanziaria necessaria a
garantire elementi di flessibilità degli equilibri di bilancio ai fini del rispetto del principio dell’integrità.
Il pareggio finanziario deve assicurare che il totale generale delle entrate corrisponda
esattamente al totale generale delle spese. Di conseguenza l’equilibrio finale, espresso in termini
differenziali, deve essere pari a zero.
Nell’allegato è data dimostrazione del rispetto degli equilibri di bilancio per il triennio 2017-
2019, sia per la parte corrente, sia per la parte in conto capitale.
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Relativamente all’equilibrio di cassa, si da atto di quanto segue:
Fondo di cassa presunto al 01.01.2017 € 25.462.769,79 Totale entrate anno 2017 € 8.735.919,07 Fondo di cassa previsto al 31.12.2017 € 34.198.688,86 Totale spese di cassa € 14.721.776,60
In merito alle previsioni di cassa suddivise per singole missioni o programmi, la procedura
segue gli stanziamenti di competenza in quanto questi sono allineati approssimativamente su
quanto viene a maturazione e quindi liquidato nel corso dell’esercizio. Tra le poste d’uscita si
conferma il pagamento dei contributi sugli investimenti destinati ai gestori e quelli particolari
specifici, vengano girati ai gestori successivamente alla loro riscossione materiale da parte di
questo Ente, relativamente all’avvio dei singoli investimenti.
3. Disponibilità di gestione delle risorse umane
Questa Consulta non si è dotata di personale proprio ed ha applicato l’art. 11 comma 5 della
L.R. n. 13/2005 stipulando apposita convenzione con il Consorzio di Bonifica Ledra Tagliamento
attuale Consorzio di Bonifica Pianura Friulana, per la gestione tecnico/amministrativa che
comprende per il Consorzio la realizzazione di tutti gli adempimenti ordinari e straordinari a carico
della Consulta. Relativamente alla figura del Responsabile del Servizio Finanziario, il medesimo, è
messo a disposizione dal Comune di Udine con apposita convenzione.
C. INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DA PERSEGUIRE
ENTRO LA FINE DEL MANDATO
1. Obiettivi strategici dell’Ente
Secondo il principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio, “sono
definiti per ogni missione di bilancio, gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato.
Gli obiettivi strategici, nell’ambito di ciascuna missione, sono riferiti all’Ente. Per ogni obiettivo
strategico è individuato anche il contributo che il gruppo amministrazione pubblica può e deve
fornire per il suo conseguimento”.
Elenco Missioni dell’Ente:
Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione;
Missione 09 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente;
Missione 20 - Fondi e accantonamenti;
Missione 99 - Servizi per conto terzi.
Premesso che la Sezione Strategica del DUP, secondo il principio contabile applicato alla
programmazione “sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 del
decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267”, nelle pagine seguenti vengono illustrati gli obiettivi
strategici facenti capo alla compagine politica e gli obiettivi gestionali diretti alla struttura
amministrativa.
Nello specifico, si è provveduto a ricondurre gli obiettivi strategici pluriennali contenuti nella
Relazione Previsionale e Programmatica allegata al bilancio di previsione 2016/2017/2018,
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all’interno delle missioni di bilancio, che costituiscono il nuovo perimetro dell’attività dell’Ente, in
quanto rappresentano le sue funzioni principali.
Il dettaglio dei programmi di bilancio rinviata alla Sezione Operativa del presente DUP.
Missione 01 - Servizi istituzionali, generali e di gestione
La missione prima viene cosi definita dal Glossario COFOG:
“Amministrazione e funzionamento dei servizi generali, dei servizi statistici e informativi, delle
attività per lo sviluppo dell’ente in un’ottica di governance e partenariato e per la comunicazione
istituzionale. Amministrazione, funzionamento e supporto agli organi esecutivi e legislativi.
Amministrazione e funzionamento dei servizi di pianificazione economica in generale e delle
attività per gli affari e i servizi finanziari e fiscali. Sviluppo e gestione delle politiche per il personale.
Interventi che rientrano nell’ambito della politica regionale unitaria di carattere generale e di
assistenza tecnica.”
Missione Strategia generale Obiettivi strategici pluriennali
1
Miglioramento del funzionamento dei servizi generali e degli organi dell’Ente
Supporto tecnico-giuridico agli organi dell’Ente
gestione economica – giuridica
programmazione finanziaria e contabile
funzioni di controllo della spesa
Tabella I-14 – Missione 1
Missione 09 — Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente
La missione nona viene così definita dal Glossario COFOG:
“Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela
dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, di difesa del suolo e
dall’inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria. Amministrazione, funzionamento e fornitura dei
servizi inerenti l’igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico. Sono
incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle
relative politiche. Interventi che rientrano nell’ambito della politica regionale unitaria in materia di
sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente.”
A tale missione, in ambito strategico, si può ricondurre la prevalente attività dell’Ente.
Missione Strategia generale Obiettivi strategici pluriennali
9
Programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato
attuazione delle politiche in materia di regolazione/programmazione del SII, compresa l’approvazione del Piano degli interventi e della proposta di tariffa;
tutela degli utenti per la soddisfazione finale dei bisogni della collettività nell’ambito del SII, approvazione degli schemi di riferimento della Carta del servizio e monitoraggio sull’applicazione carta del servizio da parte dei gestori;
raggiungimento standard qualitativi e quantitativi previsti dalla normativa in materia di SII;
verifiche sull’attuazione da parte dei gestori del SII dei piani e programmi inerenti il servizio
Tabella I-15 – Missione 9
Missione 20 - Fondi e accantonamenti
La missione ventesima viene così definita dal Glossario COFOG:
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“Accantonamenti a fondi di riserva per le spese obbligatorie e per le spese impreviste, a
fondi speciali per leggi che si perfezionano successivamente all’approvazione del bilancio, al fondo
crediti di dubbia esigibilità. Non comprende il fondo pluriennale vincolato.”
Missione
Strategia generale Obiettivi strategici pluriennali
20 Osservanza nuovi principi contabili
Adempiere correttamente alle prescrizioni dei nuovi principi contabili, con l’obiettivo di salvaguardare gli equilibri economici dell’Ente costantemente, anche in riferimento agli esercizi futuri
Tabella I-16 – Missione 20
Missione 99 — Servizi per conto terzi
La missione novantanovesima viene così definita dal Glossario COFOG:
“Spese effettuate per conto terzi. Partite di giro.”
Trattandosi di partite di giro, tali spese non producono effetti sulla gestione annuale e
pluriennale del bilancio.
D. MODALITA’ DI RENDICONTAZIONE DELL’OPERATO DELL’ENTE A
FINE MANDATO
Nel principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio si precisa che
“nella sezione strategica sono anche indicati gli strumenti attraverso i quali l’ente […] intende
rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per
informare i vari portatori di interesse del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento
degli obiettivi”. La rendicontazione dell’operato dell’Ente deve riguardare tutta la programmazione
dell’attività, pertanto non deve limitarsi alle verifiche inerenti il profilo economico-finanziario, ma
deve coinvolgere tutti gli aspetti di quanto è stato svolto dall’Ente.
Da un punto di vista economico-finanziario, la rilevazione dei risultati della gestione è
dimostrata annualmente dal Rendiconto di gestione, comprendente il conto di bilancio, il conto
economico ed il conto del patrimonio. Al Rendiconto viene allegata una relazione illustrativa
sull’andamento della gestione finanziaria e patrimoniale e sui fatti economicamente rilevanti
verificatisi nell’esercizio. Nella relazione sono espresse valutazioni di efficacia dell’azione condotta,
sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, e sugli scostamenti
intervenuti rispetto alle previsioni. Il rendiconto di gestione ed i relativi allegati vengono pubblicati
sul sito istituzionale dell’Ente.
A quanto riportato nel capoverso precedente va aggiunto che, ai sensi dell’art. 12, comma 8,
della L.R. n. 13/2005, la Consulta predispone annualmente una relazione informativa con
riferimento all’avvenuto svolgimento delle proprie funzioni e allo svolgimento delle proprie attività.
La relazione di fine mandato della Consulta è costituita dall’insieme delle relazioni illustrative
della gestione finanziaria e patrimoniale e della relazione prodotta ai sensi dell’art. 12, c. 8 della
L.R. n. 13/2005.
A queste si aggiungeranno i fatti di rilievo economico verificatisi nel corso del mandato in
parola.
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II. SEZIONE OPERATIVA
La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo
strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli
obiettivi strategici fissati nella Sezione Strategica del DUP. In particolare la SeO contiene la
programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che
pluriennale.
La SeO è redatta per il suo contenuto finanziario, per competenza con riferimento all’intero
periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio; si fonda su valutazioni di
natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione.
La SeO individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente intende realizzare per
conseguire gli obiettivi strategici definiti nella SeS; per ogni programma, e per tutto il periodo di
riferimento del DUP, sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere, gli aspetti
finanziari, sia in termini di competenza con riferimento all’intero periodo considerato, che di cassa
con riferimento al primo esercizio del bilancio.
La SeO si articola in due parti fondamentali:
- parte I, nella quale sono descritte le motivazioni delle scelte programmatiche effettuate
e definite per tutto il periodo di riferimento del DUP, i singoli programmi da realizzare ed
i relativi obiettivi annuali;
- parte 2, contenente la programmazione dettagliata, relativamente all’arco temporale di
riferimento del DUP, in particolare di investimenti, fabbisogno di personale ed eventuali
acquisizioni, alienazioni patrimoniali.
A. Valutazione dei mezzi finanziari
Le entrate principali della Consulta si trovano al Titolo 3 e 4, in particolare:
- Trasferimenti correnti: provenienti dai gestori quali quote di tariffe in applicazione
dell’art. 194 del D. Lgs. n. 152/2006, dagli accordi convenzionali sottoscritti con i gestori
medesimi e delle ulteriori disposizioni introdotte dall’AEEGSI con delibera n.
643/R/IDR/2013. In particolare dall’art. 28 dell’allegato A alla delibera AEEGSI N.
643/2013/R/IDR che contiene la previsione che nella tariffa del SII sia inserita una voce
di costo a copertura delle spese di funzionamento della Consulta d’Ambito da
determinare in base ad apposite formule matematiche pari a € 837.000,00;
- Contributi agli investimenti erogati dalla Regione F.V.G. per la realizzazione di opere in
ambito del Sistema Idrico integrato, pari ad € 2.854.827,93..
Perverranno altresì, trasferimenti relativi alla legge 27.12.2013 n. 147 “Accordo al
programma quadro, per l’attivazione del piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica,
finanziato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani”, per un importo
complessivo di € 9.420.000,00, di cui in base al cronoprogramma dei pagamenti concordato con gli
enti gestori perverranno € 4.693.750,00 per il 2017 ed € 1.466.250,00 per il 2018.
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Con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n.33/16 del 26.04.2016 è stato effettuato
il Riaccertamento ordinario dei residui, così come previsto dall'Armonizzazione Contabile.
Con l'anzidetta operazione si è provveduto a rimandare al fondo Pluriennale Vincolato, Parte
Capitale, per le corrette imputazioni a bilancio, l'importo complessivo di € 9.168.345,47, suddiviso
in € 6.082.777,42 nel 2016, € 3.047.165,97 nel 2017 e € 38.992,08 nel 2018.
B. Indirizzi nel ricorso all’ indebitamento per il finanziamento degli
investimenti
Si evidenzia che non sussiste alcuna possibilità di indebitamento delle Consulta. L’art. 12 c.
2 della L.R. 13/05 dispone che la Consulta “svolga funzioni di programmazione, organizzazione e
controllo sull’attività di gestione del servizio idrico integrato rimanendo esclusa da ogni attività di
gestione”.
Si precisa, infine, che ad oggi non sono previsti investimenti diversi da quelli inerenti al S.I.I.,
con la conseguenza che ogni ipotesi di indebitamento dell’Ente è esclusa.
C. Parte Spesa
Redazione per programmi all’interno delle missioni, con indicazione delle finalità che si
intendono conseguire, della motivazione delle scelte di indirizzo effettuate, delle risorse umane e
strumentali ad esse destinate e degli obiettivi annuali.
MISSIONE 01: SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE
Programma 01: ORGANI ISTITUZIONALI
Il programma in questione comprende tutte le attività e le iniziative rivolte agli organi
istituzionali, sia nell’ambito della loro attività ordinaria che nell’ambito di quella espletata nel
rapporto con gli enti consorziati.
Finalità da conseguire e motivazione delle scelte
- adempimenti di legge e mantenimento/miglioramento del livello qualitativo e
quantitativo dei servizi garantiti agli organi istituzionali;
- corretto adempimento di quanto previsto da leggi e regolamenti; ottimizzazione del
funzionamento degli organi istituzionali.
Risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare sono quelle messe disposizione dell’attuale Consorzio di
Bonifica Pianura Friulana, in esecuzione della convenzione in essere e del personale messo a
disposizione dal Comune di Udine, con apposita convenzione.
Le risorse strumentali da impiegare sono quelle messe a disposizione sempre dal Consorzio
di Bonifica Pianura Friulana e quelle proprie della Consulta d’Ambito.
Obiettivi annuali da raggiungere
- garantire il supporto agli Organi istituzionali e al Collegio dei Revisori nell’espletamento
delle mansioni proprie, comprese le procedure per l’erogazione delle indennità
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spettanti al Consiglio di Amministrazione e al Collegio dei Revisori. Liquidazione delle
spese per la partecipazione alle sedute del Consiglio di Amministrazione e versamento
di eventuali contributi di legge, liquidazione compensi al Collegio di Revisione;
- impiego della risorsa per la liquidazione dalle indennità, compensi e il rimborso delle
spese di cui sopra.
Totale Titolo 1° – Spese correnti
Le spese correnti comprendono esclusivamente il rimborso delle spese per la partecipazione
dei consiglieri di amministrazione alle sedute del Consiglio di Amministrazione in quanto le spese
per l’attività di supporto all’operatività degli organi istituzionali garantite dagli uffici sono di importo
piuttosto modesto ancorché non compiutamente definibili e ricomprese tra le spese per la
gestione economica in quanto non scorporabili.
PROGRAMMA DESCRIZIONE Previsioni anno
2017 Previsioni anno
2018 Previsioni anno
2019
01 ORGANI
ISTITUZIONALI
Di competenza 102.600,00 102.600,00 102.600,00
Di cassa 161.672,68
Tabella II-1 – Programma 01: ORGANI ISTITUZIONALI
Programma 02: SEGRETERIA GENERALE
Il programma in argomento comprende tutte le attività inerenti l’Amministrazione, il
funzionamento e il supporto all’attività deliberative degli Organi istituzionali, il coordinamento
amministrativo, le attività del protocollo generale (… registrazione/archiviazione degli atti).
Inoltre all’interno di questo programma sono raccolte la gestione delle utenze e dei canoni, la
gestione dei rapporti con il Servizio di Tesoreria e dei servizi informatici dell’Ente.
Finalità da conseguire e motivazione delle scelte
- adempimenti di legge e di supporto alle attività descritta nel programma di cui sopra.
Risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare sono quelle messe disposizione dell’attuale Consorzio di
Bonifica Pianura Friulana, in esecuzione della convenzione in essere e del personale messo a
disposizione dal Comune di Udine, con apposita convenzione.
Le risorse strumentali da impiegare sono quelle messe a disposizione sempre dal Consorzio
di Bonifica Pianura Friulana e quelle proprie della Consulta d’Ambito.
Obiettivi annuali da raggiungere
Garantire lo svolgimento delle attività degli Organi istituzionali e la gestione delle attività in
essere, impegni, liquidazioni ecc.
PROGRAMMA DESCRIZIONE Previsioni anno
2017 Previsioni anno
2018 Previsioni anno
2019
02 SEGRETERIA GENERALE
Di competenza 191.400,00 192.400,00 192.400,00
Di cassa 249.740,99 - -
Tabella II-2 – Programma 02: SEGRETERIA GENERALE
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Programma 11: ALTRI SERVIZI GENERALI
In questo programma rientrano tutte le attività di amministrazione e funzionamento dei servizi
aventi carattere generale e di coordinamento amministrativo non riconducibili ad altri programmi
della Missione 01.
Finalità da conseguire e motivazioni delle scelte
- funzionamento in generale delle Consulta;
- gestione rapporti contrattuali in corso.
Risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare sono quelle messe disposizione dell’attuale Consorzio di
Bonifica Pianura Friulana, in esecuzione della convenzione in essere e del personale messo a
disposizione dal Comune di Udine, con apposita convenzione.
Le risorse strumentali da impiegare sono quelle messe a disposizione sempre dal Consorzio
di Bonifica Pianura Friulana e quelle proprie della Consulta d’Ambito.
Obiettivi annuali da raggiungere
- garantire e vigilare sulla nuova gestione delle convenzioni in essere con:
Consorzio di Bonifica Pianura Friulana; Comune di Udine; Università degli Studi di
Udine ecc.;
- affidamenti dei patrocini legali per la difesa dell’Ente nelle competenti sedi giudiziarie;
- gestione dei contratti di locazione sede della Consulta.
Titolo 1° - Spese correnti
Le spese già intervenute sono quelle relative alla gestione delle convenzioni e dei contratti
sopra indicate.
PROGRAMMA DESCRIZIONE Previsioni anno
2017 Previsioni anno
2018 Previsioni anno
2019
11 ALTRI SERVIZI
GENERALI
Di competenza 610.000,00 614.000,00 614.000,00
Di cassa 1.216.059,10 - -
Tabella II-3 – Programma 11: ALTRI SERVIZI GENERALI
MISSIONE 09: SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E
DELL’AMBIENTE
Programma 04: SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
Rientrano nel programma tutte le attività di supporto alla funzione di regolazione del servizio
idrico integrato ed in particolare alla funzione di supporto alla programmazione e realizzazione
degli investimenti nel settore.
Finalità da conseguire e motivazione delle scelte
- Realizzazione di investimenti nel settore idrico integrato.
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Risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare sono quelle messe disposizione dell’attuale Consorzio di
Bonifica Pianura Friulana, in esecuzione della convenzione in essere e del personale messo a
disposizione dal Comune di Udine, con apposita convenzione.
Le risorse strumentali da impiegare sono quelle messe a disposizione sempre dal Consorzio
di Bonifica Pianura Friulana e quelle proprie della Consulta d’Ambito.
Obiettivi annuali da raggiungere
- attuazione delle politiche in materia di regolazione/programmazione del SII, compresa
l’approvazione del Piano degli interventi e della proposta di tariffa;
- tutela degli utenti per la soddisfazione finale dei bisogni della collettività nell’ambito del
SII e monitoraggio sull’applicazione Carta del servizio da parte dei gestori;
- raggiungimento standard qualitativi e quantitativi previsti dalla normativa in materia di
SII;
- verifiche sull’attuazione da parte dei gestori del SII dei piani e programmi inerenti il
servizio.
Titolo 2° - Spese in conto capitale
Le spese sono costituite dall’assegnazione dei contributi agli investimenti ai soggetti gestori
del servizio idrico integrato, CAFC S.p.A., POIANA S.p.A. E CARNIACQUE S.p.A. per la
realizzazione degli investimenti programmati e autorizzati dall’Ente.
PROGRAMMA DESCRIZIONE Previsioni anno
2017 Previsioni anno
2018 Previsioni anno
2019
04 SERVIZIO
IDRICO INTEGRATO
Di competenza 10.634.735,98 4.404.234,16 2.860.000,00
Di cassa 12.775.500,98 - -
Tabella II-4 – Programma 04: SERVIZIO IDRICO INTEGRATO
MISSIONE 20: FONDI E ACCANTONAMENTI
Programma 01: FONDO DI RISERVA
Il programma comprende quanto relativi all’accantonamento a fondo di riserva per le spese
obbligatori e per le spese impreviste.
Risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare sono quelle messe disposizione dell’attuale Consorzio di
Bonifica Pianura Friulana, in esecuzione della convenzione in essere e del personale messo a
disposizione dal Comune di Udine, con apposita convenzione.
Le risorse strumentali da impiegare sono quelle messe a disposizione sempre dal Consorzio
di Bonifica Pianura Friulana e quelle proprie della Consulta d’Ambito.
CONSULTA D’AMBITO PER IL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO CENTRALE FRIULI
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE – DUP - ESERCIZI 2017/2018/2019 29 di 29
Obiettivi da raggiungere
- monitorare i procedimenti di acquisizione delle entrate e di effettuazione della spesa
onde evitare il ricorso al fondo di riserva.
PROGRAMMA DESCRIZIONE Previsioni anno
2017 Previsioni anno
2018 Previsioni anno
2019
01 FONDO DI RISERVA
Di competenza 18.000,00 18.000,00 18.000,00
Di cassa 18.000,00 - -
Tabella II-5 – Programma 01: FONDO DI RISERVA
Inoltre in questo programma, seguendo le disposizioni impartite dall’armonizzazione
contabile è stato istituito il capitolo “Fondo di riserva di cassa” con in dotazione € 32.360,56 per
l’anno 2017.
Analisi di valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti.
Le obbligazioni assunte antecedentemente il periodo temporale del documento di
programmazione economico-finanziario presentano i seguenti valori:
anno 2017 : € 532.289,57
anno 2018 : € 510.757,57
anno 2019 : € 510.757,57