Documento programmatico SU

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____________________________________________________________________ “NesSUn Confine: diritto allo studio, università e lavoro” IX CONGRESSO SINISTRA UNIVERSITARIA RUN BOLOGNA

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“NesSUn Confine:

diritto allo studio, università e lavoro”IX CONGRESSO SINISTRA UNIVERSITARIA

RUN BOLOGNA

“Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere”.

Così scriveva Calamandrei a sottolineare che l’Università e più in generale la Scuola, èindubbiamente una delle istituzioni più importanti presenti in un Paese Democratico. Negliultimi vent’anni tuttavia gli interventi apportati dai Governi di centro-destra in ambito scolasticosono stati deleteri e volti a destabilizzarne e sminuirne l’importanza, partendo dalla riforma Morattiper culminare con la riforma Gelmini che ha mobilitato gli studenti di tutta la nazione le cui istanzee richieste sono rimaste inascoltate assistendo all’immutata intenzione dell’allora Ministro diproseguire nel suo inadeguato progetto. La situazione d’altronde non si è evoluta positivamente conil Governo tecnico guidato da Mario Monti che ha portato alla nomina del Ministro FrancescoProfumo il quale ha proseguito l’iter già tracciato da anni che vedeva svalutare la figura dellostudente, concepito, non come una risorsa per la crescita politica, economica e culturale del Paese,ma come un costo. Da tale becera concezione derivano i tagli apportati all’Istruzione e in primaistanza al fondamentale supporto economico rappresentato dalla borsa di studio che permette aglistudenti meno abbienti di completare il percorso di studi desiderato. In seguito alla caduta delGoverno Monti, e a causa del risultato conseguito in seguito alle elezioni del febbraio 2013, si sonosusseguiti in Italia due Governi, cosiddetti di “larghe-intese”. In un panorama politico così confusoe frastagliato l’Istruzione è stata, ed è tutt’ora, penalizzata: le riforme paventate non sono mai stateadeguate alle esigenze, non solo degli studenti, ma dello stesso Stato italiano che ora, più che mai,necessita, per poter crescere e uscire dalla crisi, di investire sui giovani. In particolare l’attualeMinistro, Stefania Giannini, ha completamente svalutato la figura degli studenti e delle lororappresentanze studentesche disertando le sedute dell’organo, seppur consultivo, all’interno delquale esse siedono.

E’, dunque, necessario, ora più che mai, che i giovani facciano sentire la propria voce, ed è aquesto scopo che è essenziale che una realtà come quella di Sinistra Universitaria continui adimpegnarsi per portare avanti le istanze degli studenti e che sia fautrice di idee e spunti che portinoalla costituzione di una Università migliore, pubblica, laica e plurale.

1. FORME DI PARTECIPAZIONE E INIZIATIVE POLITICHE

L’Associazione si contraddistingue per l’importanza attribuita al confronto fra i suoicomponenti in merito alle problematicità che riguardano la vita studentesca e universitaria.Soltanto coloro che sono informati su tali tematiche potranno essere in grado di rappresentare inmaniera consona gli studenti all’interno degli organi dell’Ateneo. Tuttavia tutti i componentidell’Associazione svolgeranno una funzione di riferimento, non soltanto chi è stato investito damandato di rappresentanza. All’interno di Sinistra Universitaria il momento di confronto vieneindividuato nell'assemblea alla quale tutti gli aderenti partecipano, fondamentale per l’elaborazionepolitica e il coordinamento fra gli stessi. L’autonomia organizzativa viene garantita ai gruppi difacoltà per la messa in atto di iniziative politiche e culturali ma soprattutto per lo sviluppo ditematiche didattiche che sfocino in proposte, a vantaggio degli studenti, i cui rappresentatiproporranno negli organi competenti.

Grande importanza verrà attribuita alle iniziative politiche: la politica è per noi il punto dipartenza delle attività. La totalità del gruppo è accomunata da forti convinzioni di sinistra le qualisono trasposte nei programmi portati avanti all’interno degli organi istituzionali, conducendobattaglie riguardanti il diritto allo studio, e all’interno dell’ambito più ristretto del circolo mediantela promozione di svariate iniziative , molte delle quali in linea con le tematiche più cocenti delpanorama politico italiano.

Nell’Associazione vengono individuati organi di rappresentanza interna: il segretario el’esecutivo. Infatti, nonostante il primo sia già supportato dalla totalità del gruppo, è forte

l’esigenza di affiancare al suo lavoro quello di figure apposite con competenze specifiche afavorire la realizzazione degli obiettivi preposti. Tali figure dovranno soprattutto impegnarsi nelcoordinamento della attività che caratterizzano l’associazione, in particolare l’obiettivo principaleche ci prefiggiamo per il prossimo semestre è quello di creare maggiore partecipazionecoinvolgendo studenti che studiano nelle varie scuole presenti all’interno dell’Ateneo. Questoobiettivo verrà conseguito nei modi ritenuti più consoni dall’assemblea, per esempio mediantebanchetti informativi nei pressi delle facoltà, attraverso l’organizzazione di aperitivi destinati allematricole, tramite iniziative politiche, legate al diritto allo studio, culturale.

E’ fondamentale che l’Associazione, in virtù del ruolo istituzionale che svolge, sia vicina alleproblematiche di tanti studenti che possono intravedere nella suddetta un punto di riferimento.In funzione di questo si ritiene opportuno utilizzare i social-network in modo più assiduo, sia perpubblicizzare gli eventi organizzati, sia per dare agli studenti tutte quelle informazioni, strettamentelegate alla vita universitaria, delle quali necessitano. Per riuscire in ciò il segretario, per incaricoattributivo, proporrà delle figure specifiche che verranno legittimate dall’intero gruppo.

E’ bene sottolineare che ogni attività curata dall’esecutivo viene svolta in rappresentanzadell’Associazione,, procedendo alla corretta elaborazione dell’indirizzo politico dettatodall’assemblea.

2. DIRITTO ALLO STUDIO

Il diritto allo studio è la tematica che maggiormente caratterizza la nostra attività siaall’interno dell’Associazione, in seno alla quale vengono intavolati dei confronti riguardo taleambito, sia negli organi istituzionali all’interno dei quali i Rappresentanti degli studenti siprodigano per migliorare la nostra Università. L’Alma Mater Studiorum, pur essendo una delleUniversità più importanti e note del panorama italiano e non solo, presenta delle problematicitàlegate purtroppo, e soprattutto, alla crisi economica che ha colpito il nostro Paese in questi anni;nonostante essa riesca a garantire ai suoi iscritti buoni servizi vi sono, comunque, tantissimiinterventi da fare per migliorarla.

TASSAZIONE

Bologna è fra le città universitarie più care dello Stato italiano, gli affitti sono alti e la vitacostosa. In relazione alle spese strettamente universitarie gli studenti possono rivolgersi all’aziendaregionale del diritto allo studio (ERGO) per richiedere la borsa di studio, una riduzione ol’esenzione totale dalle tasse. L’idoneità degli studenti a godere di questi benefici viene valutatasulla base dell’ISEE famigliare, in relazione al quale essi vengono collocati in una delle cinquefasce in cui è organizzato il sistema di pagamento della retta. Gli studenti con un ISEE fino a 19000euro, per esempio, godono della borsa di studio e dell’esonero totale dalle tasse, eccezion fatta per ilpagamento della tassa regionale. Dai 19000 mila euro in su, in base alla fascia di appartenenza, glistudenti hanno diritto ad una riduzione rispetto all’ammontare complessivo delle tasse. Un dato digrandissima importanza è che l’ERGO riesce a garantire la copertura di tutte le borse di studiorichieste da parte degli studenti che abbiano i requisiti necessari per poterne usufruire ,tuttavia tale sistema potrebbe essere migliorato e perciò proponiamo delle modifiche elaboratedurante l’ultima assemblea della RUN nell’ambito di un tavolo dedicato alla tassazione, propostaelaborata con la prospettiva di rivedere il sistema di tassazione in tutte le Università italiane.

Fino al 2012, la regola aurea con la quale si era stabilito quale fosse il meccanismo dicontribuzione nelle università prevedeva un semplice criterio: ogni università doveva mantenersinel limite del 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario destinato al proprio Ateneo. Il sistemaha funzionato fino al 2009, poiché l'FFO cresceva di anno in anno, ma non appena l'Università hacominciato a ricevere sempre meno fondi, come è accaduto negli ultimi cinque anni, tale

disposizione ha creato una situazione di diffusa illegalità con un numero consistente di atenei,concentrati nel nord del paese, che sforavano il limite senza che esistessero metodi efficaci dicontrasto a questa condizione. Il punto focale è rappresentato dal dl110/2009 che impostò il tagliodi 1,3 miliardi di euro all’università italiana, spalmati in cinque anni.

A causa dello sforamento del limite del 20% e dei molti ricorsi presentati dalle associazionistudentesche il Governo Monti, nell’estate del 2012, approvò nuove disposizioni in merito allacontribuzione studentesca, includendole nel decreto di Spending Review: abolì sostanzialmente illimite del 20%dell’FFO grazie all’esclusione della consistente quota dei fuoricorso dal computo.Un emendamento richiesto dalla RUN riuscì ad evitare che le tasse venissero liberalizzate deltutto per gli studenti extracomunitari e che per gli altri l’aumento fosse legato per tre anniall’andamento dell’inflazione.

Il problema della tassazione universitaria è intrinsecamente legato alla distribuzione dell’FFO.Il decreto di finanziamento del 2013 distribuisce 4 miliardi in base alla spesa storica, 1,2 miliardi inbase alla quota premiale e 1 solo miliardo, per la prima volta, in base al costo standard per studente.Dunque l'FFO non viene elargito sulla base di criteri oggettivi: atenei con lo stesso numero diiscritti e la stessa offerta formativa ricevono fondi di entità diversa fra loro; ciò significa che illegame stabilito tra FFO e contribuzione studentesca non ha alcuna reale giustificazione. Alcontrario, sarebbe utile stabilire criteri univoci a livello nazionale per la contribuzionestudentesca che tengano conto di criteri di progressività.

Attualmente ogni Ateneo ha regole diverse per la contribuzione studentesca che tengono contodell’ISEE, spesso stabilendo numeri diversi di fasce. Solitamente la tassazione è proporzionale, inalcuni casi è addirittura regressiva e pochissime Università rispettano un criterio di progressività. Imodelli più avanzati calcolano l’importo di contribuzione in base a coefficienti (dunque, delle veree proprie aliquote) moltiplicati per l’ISEE dello studente. In alternativa si possono creare sistemi afasciazione continua, che al posto del coefficiente prevedano un numero altissimo di fasce conaliquote crescenti.

Si impone l’esigenza, da parte dei rappresentanti studenteschi, di riuscire a riformare il sistemadi tassazione nel caso in cui esso sia regressivo o semplicemente proporzionale per ridistribuire ilpeso della tassazione universitaria sui ceti più abbienti in un momento di crisi economica chemette in difficoltà i ceti più deboli.

Primo passaggio: la necessità esplorativa

È importante per gli atenei che si apprestano a riformare la propria tassazione avere la certezzadella parità di gettito. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario avere la più estesaconoscenza possibile della distribuzione ISEE o ISEU degli studenti della propria università.In molti atenei colui il quale non presenta l’ISEE viene inserito direttamente in fascia massima(solitamente 75.000€, ma a volte anche più bassa, come i 42.000€ di Bologna). Dunque un ateneoche voglia ridistribuire il peso delle tasse fino a 100.000€ di ISEE o superiore, non sa quali introitipossa ricavare realmente. Per indurre gli studenti a presentare l’ISEE deve essere creato unsistema di sanzioni e/o incentivi, e devono essere create delle fasce prima che il sistema successivoentri in moto.

Sanzioni: la sanzione più severa e immediata è la stretta di un accordo di collaborazione fraateneo e organi di controllo.

Incentivi: nel caso in cui nell’ateneo siano presenti sistemi di rimborso legati alla produttività eal merito, sia sui crediti che sulla laurea, si può creare una soglia ISEE altissima sopra la quale ilrimborso non è ottenibile (esempio: 150.000€) in modo che chi vuole continuare a ottenere questirimborsi, ma ha un ISEE compreso fra 75.000 e 150.000, sia incentivato a presentare la propriadichiarazione.

Creazione delle fasce: si possono creare fasce ISEE superiori all’ultima fascia prevista cheprevedono costi aggiuntivi, fino a 100.000 o 125.000 euro, in modo che comunque chi ha un ISEEinferiore all’ultima fascia creata sia incentivato a presentarlo per non pagare il costo aggiuntivo.

Secondo passaggio: la riforma del sistema

Ad un anno dal passaggio esplorativo, avendo ricevuto ulteriori informazioni sulla distribuzioneISEE dei propri studenti, è possibile iniziare la riforma del sistema.Ciò può essere fatto attraverso due strade: il sistema a coefficienti e il sistema a fasciazionecontinua. Entrambe presentano due punti fissi: la creazione di una NO TAX AREA (ad esempio,sotto 19.000€ di ISEE) e la creazione di un tetto massimo alla quota dei contributi universitariper mantenere la competitività dell’ateneo pubblico rispetto agli atenei privati per coloro chepossiedono un’ISEE molto alto.

Il sistema a coefficienti I sistemi di tassazione universitaria basati su di un coefficiente sono strutturati con un numero

minimo di soglie, solitamente una, la quale determina il livello di reddito dal quale si decide di fardiventare progressivo il sistema (Statale di Milano: 40.000€; La Sapienza di Roma: 27.000€).Il sistema si basa sulla costruzione di un’aliquota diversa tra la fascia pre- e post-soglia.L’importo della tassa, che diviene personalizzato in base all’ISEE del singolo studente, vienedeterminato moltiplicando l’aliquota per l’ISEE dello studente; la progressività si ottiene nellaseconda fascia o determinando la funzione crescente dell’aliquota sopracitata, o aggiungendoneun’altra per la quota di ISEE superiore alla soglia.

I migliori esempi di tassazione con coefficiente sono l’Università di Torino, la Statale di Milanoe La Sapienza di Roma (appena riformata).

Il sistema a fasciazione continua In molti atenei i dirigenti diffidano del sistema a coefficienti poiché il meccanismo di calcolo

non sembra dare loro garanzie di arrivare alla parità di gettito. Per riformare comunque latassazione è possibile proporre un sistema a fasciazione continua, ovvero un sistema in cui le fascesiano in gran numero e arrivino a coprire soglie ISEE molto alte (50, 60, 70 fasce e oltre fino a75.000, 100.000 o 125.000€ di ISEE)e nel quale sia possibile distribuire i valori ISEE dei propristudenti visualizzando nei minimi dettagli le entrate contributive e la loro provenienza. È cosìpossibile ridistribuire il carico delle tasse spostandone una parte consistente dagli ISEE più bassia quelli più alti. È fondamentale, per attuare questa redistribuzione, andare ad aumentare il caricosulle fasce superiori del sistema precedente (oltre 40.000, 60.000, 75.000€ di ISEE, a seconda deicasi) per far valere la progressività su coloro che realmente non appartengono al ceto medio.

Esempi di questo sistema sono l’Università di Roma 3 e l’Università di Firenze, che hannoadottato questo metodo di tassazione recentemente.

LA PROPOSTA DI LEGGE GHIZZONI proposta di legge 2836/2014 del 15 maggio

Riassumiamo per punti la proposta di Legge presentata da Manuela Ghizzoni il 15 maggio2014, non ancora calendarizzata.

- No tax area 21.000€ DI ISEE: zero contributi universitari sotto questa soglia ISEE a partire dalsecondo anno se nel precedente sono stati registrati almeno 6 crediti. In caso contrario,contributo unico di 200€. COPRE 320.000 STUDENTI a fronte dei 141.000 che usufruiscono delsistema di diritto allo studio

- Gradualità e progressività fra i 21.001€ e i 30.000€ di ISEE: fino a un massimo di 650€ di tassead ISEE 30.000 per avere una fascia di salvaguardia per le famiglie meno abbienti

- Nuovo tetto alla tassazione regionalizzato: non più legato all’FFO ma al valore medio dellacontribuzione studentesca (900€), variabile in base al reddito medio regionale. Gli atenei sonoliberi di scegliere come tassare gli ISEE superiori a 30.000€ ma sono costretti a farlo in modoprogressivo a causa della fascia di salvaguardia

- Clausola contro gli sforamenti del valore medio: l’eccedenza del limite di 900€ regionalizzativiene impedita dal controllo dei revisori dei conti; in caso di eccedenze a consuntivo primaimprevedibili, queste possono essere investite a favore della generalità degli studenti con il parereobbligatorio e vincolante delle rappresentanze studentesche

- Divieto di costi aggiuntivi legati alla carriera dello studente, come la tassa di laurea

-Aumento di FFO di 300 milioni per coprire i fondi lasciati scoperti dalla No tax area e persalvaguardare gli atenei che hanno un maggior numero di iscritti con ISEE basso

Il disegno di legge presenta alcuni punti critici. In particolare, la creazione di una NO TAXAREA che richieda il finanziamento di 300 milioni di euro di FFO. In realtà non si tratta di unasomma troppo rilevante per il bilancio dello Stato, e il ddl contiene già possibili fonti difinanziamento.

LA MENSA

Un altro dei temi caldi sentito dagli studenti è quello concernente la mensa, la quale presentacosti elevati e diversi fra quella ubicata in Piazza Puntoni e quella edificata all’interno dellafacoltà di Ingegneria.

E’ stata, da poco, istituita una nuova mensa in zona San Donato. Lo scopo era quello di abbatterei costi attraverso una totale revisione del metodo di erogazione del servizio. La qualità del cibo èottima ma il costo è veramente di pochissimo inferiore rispetto alle altre.

Secondo la normativa regionale la gestione delle mense è demandata all’ERGO e vengonoindividuate due forme di gestione: l’appalto e la convenzione; nell’ambito dell’ateneo di Bolognala forma prescelta è la prima, in forma di appalto a privati. E’ altrettanto necessario che leprocedure di affidamento tramite gara siano ispirate a criteri di trasparenza e che non si traducano inun semplice affidamento diretto mascherato. L’idea dell’appalto si richiama all’idea dei principi disana concorrenza dell’unione Europea. Questo vuol dire che attraverso un’adeguata pubblicità deibandi si ricerchi il fornitore che davvero offra la proposta di servizio migliore e non, come èavvenuto negli ultimi anni, sia un semplice modo di far partecipare un solo concorrente spessomultinazionale.

Servizio affine, ma non identico a quello della mensa, viene erogato dal ristorante-bar “LaScuderia” nel quale gli studenti godono di prezzi agevolati ma comunque cari. Tale servizio èstato pubblico fino agli anni ’90, successivamente è stata fatta la scelta di privatizzarlo a causa della

mancanza di risorse e strutture adeguate in considerazione dell’aumento degli studenti iscrittiall’Università di Bologna.

L’appalto viene affidato a favore dell’offerta risultata economicamente più vantaggiosa sullabase dell’esame comparativo di tre elementi: il prezzo offerto, l’offerta di ristorazione;l’allestimento dei locali.

Attualmente, nella mensa di Piazza Puntoni, il prezzo per il pasto completo per uno studente èdi 6,00 euro, per esterni 8 euro (essendo il servizio fruibile anche per soggetti altri rispetto aglistudenti). La modalità di applicazione della riduzione avviene mediante l’esibizione del badge. Iborsisti non ricevono riduzioni rispetto al prezzo stabilito, che è uguale per tutti, non vi sono perciòdifferenziazioni in base al reddito. L’unica opportunità per i borsisti è quella di richiedere che unaparte della borsa di studio venga convertita in prepagato per il servizio di ristorazione . In tal casoERGO erogherà un importo aggiuntivo pari al 50%.

Tale gestione del servizio provoca forte scontento negli studenti, i quali si pongono il quesito sei costi siano davvero così elevati da non rendere possibile una gestione diretta. Un’alternativavalida, seppure non può sostituire in toto il servizio della mensa, è fornito dal punto ristoro di viaPetroni in cui sono presenti macchinette e forni a microonde e in cui gli studenti possono recarsi amangiare cibi precedentemente acquistati altrove o portati da casa, permettendo anche un certorisparmio.

Questa opzione però non può essere l’unica pertanto proponiamo un diverso metodo di gestionemediante il quale vengano effettuate delle diversificazioni di pagamento sulla base dell’ISEE emediante il quale gli studenti borsisti possano usufruire gratuitamente del servizio. Tale metodoviene applicato nelle Università toscane in cui vi è una maggiore regolamentazione, infatti perpoter accedere alla mensa è necessaria una tessera-mensa, valida solo presso le strutture dell’areaterritoriale presso cui si è iscritti, grazie alla quale è possibile registrare il numero di pastigiornalieri e all’interno della quale viene registrato il valore ISEE di ciascuno studente in manierada poter usufruire della riduzione del costo. Tale sistema risulta essere più rispondente alle esigenzedegli utenti.

AULE STUDIO

Di particolare importanza risulta anche la tematica riguardante i luoghi all’interno dei quali glistudenti possano studiare: le biblioteche e le aule studio. Pertanto l’associazione partecipa ai bandiindetti dall’Alma Mater per poter assumere la gestione delle stesse e da anni gestiamo due aulestudio. L’aula Q, sita nella palazzina B del plesso di Belmeloro, e l’aula studio di Filippo Re,ubicata presso la Facoltà di Fisica. Le nostre sono le uniche aule studio che, trovandosi all’internodi plessi dei Dipartimenti, sono soggette ai loro orari di apertura e chiusura, potenzialmentelimitanti per quanto noi potremmo offrire. Punteremo di mettere a disposizione le nostre risorse edenergie per fare in modo che i luoghi di studio siano aperti anche nel fine settimana e oltre gliorari normalmente previsti.

All’interno delle stesse viene garantito il servizio di emeroteca e consultazione di materialedidattico. L’associazione inoltre si prefigge di promuovere, oltre a questi servizi, attività culturaliaperte a tutti, da svolgersi compatibilmente con le esigenze di studio degli studenti.

TIROCINEI

In questi anni abbiamo assistito agli effetti negativi che la crisi economica ha riversato sulladisoccupazione giovanile. La realtà dei fatti mostra che l'inserimento nel mondo del lavoro per i piùgiovani è sempre più lento difficile e inefficiente. Una società più giusta è una società in cui

ciascuno ricopre un’occupazione che risponde alle proprie capacità e per mezzo della qualeprovvede alla propria realizzazione personale.

La laurea rappresenta il titolo di studio più alto che dovrebbe permettere di meglio mettere allaprova le proprie competenze e trovare un posto di lavoro. Pertanto i nascenti job-placementuniversitari possono e devono rappresentare un sistema sempre più efficace di incontro tra domandae offerta di lavoro. Tra gli strumenti e i meccanismi che si possono attivare, indubbiamente, iltirocinio costituisce la migliore occasione di conoscenza diretta del mondo del lavoro. Anche senon è un contratto di lavoro, richiede l’incontro di tre soggetti: il tirocinante, il soggetto ospitante- per esempio: imprese, associazioni e studi professionali, cooperative, fondazioni, enti pubblici - einfine il c.d. ente promotore - università, scuole superiori (pubbliche e private), provveditorati aglistudi, centri per l'impiego, agenzie per il lavoro, centri pubblici di formazione professionale eorientamento.

Esistono diverse tipologie di tirocinio/stage a seconda delle finalità, delle categorie di soggettiinteressati e, In generale, è possibile dividere i tipi di tirocinio in due macro-categorie: tirociniocurriculare ed extra-curriculare. Mentre con i primi il lavoro svolto viene riconosciutoprincipalmente attraverso il sistema dei crediti formativi, il tirocinante extra-curricolare riceve unrimborso spese, la cui entità minima varia da Regione a Regione, ma che comunque non è maiinferiore a 300€.

Questa disciplina richiama all’attenzione le normative che riguardano i c.d. tirociniprofessionalizzanti, come quello relativo al praticantato di giurisprudenza, visto in precedenza. Maad ogni, modo, riteniamo imprescindibile puntare su strumenti simili al fine di garantire la piùefficace connessione tra mondo dello studio e mondo del lavoro. L’Alma Mater ha di recenteriordinato tutta la materia con un Regolamento generale per tutto l’ateneo e che ricomprende lediverse tipologie sopracitate. Da parte nostra, l’auspicio che si tenda ad andare, sempre più, verso laprevisione dell’obbligatorietà del tirocinio. Ritenendo il tirocinio uno strumento diapprendimento rispetto ai corsi svolti in università è importante che non si possa sostituire il tirocinicon corsi a scelta e che sia l'università stessa a d impegnarsi a fare proposte di convenzione con entio aziende. E’ altrettanto importante un monitoraggio sul grado di soddisfazione dei tirocinanti,sull’efficacia in termini di possibilità successive possibilità lavorative e sulla qualità delleconvenzioni attivate, un sistema di controllo è infatti pressoché assente. Il rapporto tra l'ente e lostudente che somministra tirocinio deve essere monitorato per evitare sia bassi livelli diformazione, sfruttamento dello studente o esistenza di tirocini solo sulla carta.

3. LA RAPPRESENZANZA

A livello di ateneo le scorse elezioni studentesche hanno visto partecipare la nostra associazioneall'interno della piattaforma di UNISI-UNIVERSITARI DI SINISTRA, assieme ad altreassociazioni studentesche, riuscendo ad ottenere un buon risultato ad ogni livello istituzionale.Abbiamo eletto nostri rappresentanti all'interno dei Consigli di Corso di Laurea e dei Consigli diDipartimento delle principali scuole dell'Università di Bologna, in particolar modo quelle diScienze Politiche, Giurisprudenza, Scienze Economiche e in alcune aree tecnico-scientifiche.Alle prossime elezioni studentesche bisognerà puntare ad ampliare la nostra presenza all'internodell'ateneo, cercando di eleggere rappresentanti in quelle scuole in cui non siamo presenti.

Sarà fondamentale insediare dei gruppi studenteschi affiliati a Sinistra Universitaria, nelle cittàin cui sono presenti sedi distaccate dell’Alma Mater; queste realtà meritano di avererappresentanze riconosciute anche nell’ottica di un coordinamento e aiuto reciproco con la nostraassociazione.

Per quanto riguarda il Consiglio Studentesco, UNISI (con sette consiglieri) è il principale gruppoalternativo a Student Office (con sedici consiglieri). Alle due compagini più numerose siaggiungono i cinque rappresentanti SDU-UDU, i tre indipendenti, un rappresentante di AzioneUniversitaria ed uno di Link. L’esperienza di UNISI risulta strettamente contingente al momento dipartecipazione del 2013. Ad ogni modo, è proprio dal quel modello che si dovrà partire per fare inmodo che si favorisca la più ampia aggregazione possibile di gruppi studenteschi che siriconoscono in valori e principi affini a quelli di Sinistra Universitaria.

A livello nazionale, la RUN ha partecipato alle scorse elezioni del CNSU presentando nellacircoscrizione nord-est una lista comune con l'UDU. Eleonora Lorenzi è stata l'unica eletta RUNall'interno della circoscrizione, e ha preso parte ai lavori del CNSU portando avanti importantibattaglie assieme agli altri consiglieri Melandro e Iacono. Nei primi mesi di mandato i consiglieridel gruppo Run hanno lavorato attivamente all'interno della Commissione per l’applicazione delBonus di maturità. L’argomento principale di discussione nella commissione è stato il modo in cuiconsiderare il percorso scolastico precedente ai fini dell’accesso universitario. La carrierauniversitaria di ciascuno studente è cosa diversa rispetto alla sua carriera precedente, e diconseguenza da essa non deve essere influenzata. I consiglieri RUN hanno rilevato che la principaleproblematica nell’accesso programmato all’università consiste nell’inadeguatezza degli attualitest d’accesso. Così come strutturati essi, infatti, non verificano le effettive conoscenze deglistudenti. I test sono puramente nozionistici e non sono basati sulla verifica delle propedeuticitànecessarie per affrontare il percorso universitario scelto. E' necessario avanzare proposte cheriescano a cambiare la situazione attuale e siano del tutto alternative rispetto al numero chiuso.Ribadendo le nostre critiche all'accesso programmato, una valida soluzione può essere unsistema basato sulla selezione dopo il primo anno di corso, analogo al modello francese. Siavrebbe un accesso completamente libero al primo anno di corso, per qualsiasi facoltà. Al terminedel primo anno si svolgerebbe un semplice esame per verificare le conoscenze acquisite nei primimesi di studio. Oltre a permettere a tutti di iscriversi al primo anno di università, questo sistemaconsente di valutare la preparazione dello studente basandosi esclusivamente sul lavoro svoltonella prima parte del percorso universitario. Diventano così ininfluenti le differenze di preparazionefra ragazzi provenienti da diversi isitituti d'istruzione superiore.

Sempre all'interno del Consiglio Nazionale il gruppo ha lavorato attivamente alla scrittura delparere obbligatorio sul FFO 2014/15, opponendosi alle scelte operate dai Governi di continuariduzione del Fondo. È stata rilevata l'insufficienza dell'entità del fondo ed è stata proposta unaprogrammazione che permetterebbe agli atenei di gestire le risorse in maniera pluriennale,garantendo una stabilità nei finanziamenti e nel calcolo degli indicatori, situazione al momento nonconsentita da un finanziamento variabile annualmente. In occasione della scrittura di tale parere, iconsiglieri RUN hanno manifestato con determinazione la loro contrarietà all'ulteriore aumentodella "quota premiale" proposto nel decreto ministeriale, ritenendo vada ad incidere in manieranegativa sugli atenei considerati "non virtuosi". La quota premiale percentuale è calcolata sulFinanziamento Ordinario e non su fondi aggiuntivi, come invece dovrebbe essere, mettendo così arischio la gestione ordinaria di tali atenei, compromettendone l'attuale offerta formativa e lapossibilità di mettere in campo azioni di miglioramento.

Un'altra battaglia portata avanti dai consiglieri RUN è stata quella riguardante la riforma delpraticantato per gli studenti di Giurisprudenza. La nuova normativa nazionale prevede unariduzione da 24 a 18 mesi del periodo di pratica obbligatoria in uno studio legale. È stata inoltreintrodotta la possibilità di svolgere durante il quinto anno di università 6 dei 18 mesi di tirocinioobbligatorio. Per poter attuare tale riforma, tuttavia, è necessaria la firma di una convenzioneattuativa fra Consiglio Nazionale Forense e Conferenza dei Presidi delle Scuole di Giurisprudenza.La stipulazione della convenzione attualmente è bloccata, e i consiglieri RUN si stanno battendo perriuscire a vincere quelle che sono le resistenze portate avanti da vari soggetti che non vedono confavore la pratica anticipata.

In futuro bisognerà rafforzare la presenza della RUN all'interno della circoscrizione nord-est,promuovendo la nascita di gruppi associativi RUN in quegli atenei in cui non c'è ancoraradicamento (Ancona, Camerino, Urbino, Ferrara, Modena e Reggio, Verona, Venezia, Padova,Trieste ed Udine). Può essere utile la costituzione di un coordinamento di circoscrizione cherappresenti le varie realtà già presenti sul territorio, e permetta una collaborazione più stretta edun'organizzazione migliore. Il coordinamento di circoscrizione avrà un rapporto diretto con il livellonazionale e con le varie componenti locali della RUN, ponendosi come struttura intermedia, edovrà mantenere un legame anche con i Giovani Democratici.

L'attività che i nostri rappresentanti svolgono è sicuramente di grande importanza, e il dialogo eil confronto nelle istituzioni universitarie deve proseguire nella maniera fin qui tracciata. Irappresentanti devono avere un rapporto forte con gli studenti, e dedicare parte del loro tempoall'ascolto dei loro problemi e delle loro esigenze: da qui l'idea di uno sportello dei rappresentanti,che permetta di creare un collegamento diretto fra elettori ed eletti. È giunta l'ora di sperimentareuna nuova formula: senza abbandonare il lavoro all'interno degli organi di ateneo, SinistraUniversitaria può farsi promotrice di una nuovo concetto di rappresentanza. L'idea di fondo è che lanostra associazione debba battersi per i diritti degli studenti non solo all'interno delle istituzioniuniversitarie, ma anche in altri luoghi (in primis gli enti locali di amministrazione e governo delterritorio). È così che nasce la proposta del consigliere aggiunto, già sperimentata con successo inaltre città universitarie.

Sportello dei rappresentanti

Uno sportello rigorosamente targato S.U. per l’ascolto dei problemi degli studenti delle variefacoltà, da organizzare all'interno del circolo o in altri spazi. Nel periodo autunnale, in cui aBologna arrivano le nuove matricole, possiamo pensare ad un orario più consistente per lo sportellodei rappresentanti. In questo periodo la Controguida in particolare sarà uno strumentoindispensabile.

La nostra associazione ha partecipato di recente ad un apposito bando per le aule studio con lapresentazione di un progetto strutturato, ottenendo in gestione le aule di via Filippo Re e viaBelmeloro: lo sportello può essere organizzato anche in questi luoghi ad orari fissi.

Consigliere aggiunto

Gli studenti fuori-sede sono parte essenziale della comunità bolognese ed è giusto che sianocoinvolti nelle scelte che riguardano la vita amministrativa del comune. Di recente la città di Urbinoè stata protagonista di una piccola rivoluzione all'interno del consiglio comunale: le forze politichepresenti in consiglio hanno approvato una modifica allo Statuto del comune, ed è stato introdottocosì un consigliere in più all'interno dell'assemblea della città. Il consigliere aggiunto rappresentagli studenti dell'università locale. Non ha la possibilità di votare nel corso delle deliberazioni e nonviene conteggiato ai fini del numero legale. Tuttavia, il consigliere aggiunto ha la possibilità diintervenire in consiglio, facendosi portavoce delle esigenze degli studenti. L'istituzione di unafigura simile a Bologna può essere un'operazione più complessa, sia per le dimensioni maggioridella città e dell'ateneo, sia perché il comune di Bologna è organizzato in maniera diversa da quellodi Urbino, essendo ripartito in una serie di quartieri cui sono decentrate diverse funzioniamministrative. La soluzione può essere quella di istituire la figura del consigliere aggiunto a partireda alcuni consigli di quartiere, considerando che ci sono zone della città con una presenzasignificativa di studenti e che tra l'altro si sta attraversando una fase di riordino complessivo deiquartieri stessi.

4. ATTIVITÀ CULTURALI

Uno dei punti qualificanti dell'attività di Sinistra Universitaria deve essere quello delle iniziativeculturali: l'associazione non può limitarsi a sostenere il lavoro dei rappresentanti e a promuovere

eventi incentrati su tematiche di carattere politico; gli orizzonti di Sinistra Universitaria devonoessere più ampi. Il circolo non può essere soltanto un luogo in cui discutere di politica, ma deveessere anche uno spazio del sapere. I locali del circolo dovranno essere messi a disposizione permostre, esposizioni fotografiche, reading di poesie e racconti, piccoli concerti e molti altri eventiculturali di varia natura. Non mancheranno anche momenti più legati allo svago, al divertimento ealla socialità.

L'UNIversiTÀ

E' importante riprendere il lavoro che è stato fatto in passato con L’UNIversiTA’. Il gruppo digiurisprudenza ha provato a fare qualcosa di simile con Il Mancino. Si potrà formare una piccolaredazione all’interno dell’associazione e sfruttare nuovi mezzi di diffusione oltre al cartaceo (sitointernet, pagina facebook…), affiancando a questo progetto anche un workshop di giornalismo:una serie di appuntamenti gestiti direttamente da Sinistra Universitaria, con giornalisti provenientidai quotidiani locali e nazionali, docenti di Lettere e di Scienze della Comunicazione.

LA RADIO

La radio della nostra associazione sarà una web radio e vivrà della passione degli studenti,raccontando notizie che vanno dalla politica all'attualità e soprattutto la cultura e passando dischiche possano fungere da intrattenimento per chi ascolta. Questa web radio, già attiva in passato maora ferma ai box da un po’, deve ripartire. L'obiettivo nel breve termine è la formazione di ungruppo che creda nel progetto e nell'utilità sociale di una radio studentesca; a lungo termine, laradio deve avere almeno un programma al giorno, toccando più temi possibili, dalla politica alcalcio, passando dall'attualità alle mode del momento. Dando comunque la possibilità agli studentidi usufruire attivamente di questo spazio.

La radio deve essere attenta anche alle problematiche degli studenti: uno spazio in cuiapprofondire le principali questioni legate all'università e al diritto allo studio, in modo dasottolineare ancora di più lo stretto rapporto con l'associazione e con il mondo della rappresentanza.Ci sarà almeno un open air ogni 3 settimane. Il tutto consisterà in live collegati alla radio, così datrasmettere in diretta streaming il progetto musicale, con lo scopo di dare spazio a giovanimusicisti ed innovatori del palcoscenico bolognese passando dalla controcultura a ciò che è piùmainstream.

La musica, consci del bagaglio sociale e culturale che porta con sé, sarà l'aspetto trainante diquesta web radio, fungerà da metafora per trattare temi di ben altro spessore. Entro l'estateprossima, la web-radio dovrà essere consolidata e avere almeno un programma a settimana tenutoda dj diversi. In estate la Radio può farsi promotrice di un mercatino di vinili per collezionisti enon, da svolgersi nei giardini del Guasto, così da riqualificare una zona che non ha il rispetto el'importanza che merita.

FESTA DELL’UNIversiTA’

Verrà riproposta la tradizionale Festa dell'UNIversiTÀ, evento che caratterizza da diverso tempoSinistra Universitaria. Si può riflettere sulla possibilità di una diversa collocazione della Festaall'interno della zona universitaria, nonché sull'eventualità di un cambio di format. La Festapotrebbe essere dedicata interamente ad un singolo tema di carattere politico-sociale. Sipotrebbero proporre diverse iniziative attorno ad una stessa materia, in modo da vivacizzarel’ambiente pomeridiano della Festa.

EVENTI CULTURALI VARI

Otre al workshop di giornalismo e al lavoro per l'UNIversiTA', si possono proporre attività culturalidi richiamo.

Book-crossing: il circolo può essere arricchito di una piccola biblioteca, dalla quale poter prenderein prestito libri di ogni tipo (narrativa, poesia, saggistica…), nonché vetrina per i frutti delleiniziative letterarie e culturali ospitate nel nostro circolo.

Viaggi di carattere culturale: Sinistra Universitaria deve continuare a proporre agli studenti viaggidi carattere culturale, nella stessa città di Bologna, in città italiane o estere, per visitare luoghi diparticolare interesse storico, politico o culturale.

5. RAPPORTI CON I GD

Nel momento in cui si fuoriesce dalle linee di azione dell'attivismo universitario, ovvero ci sisposta come centro di interessi, si rimane pur sempre nella medesima sfera di attivismo giovanile,rientrando nella relazione politica coi Gd. Bisogna partire dalla constatazione che questi due profilinon sono antitetici, non rappresentano due estremi in opposizione fra loro. Queste dueconfigurazioni si possono in realtà considerare due punti di riferimento, già nell'ottica più ampiadella Run, cui bisogna riconoscere la declinazione politica che ne fa ciascun territorio. Esse sipossono considerare alla stregua di indicatori di una scala di "maturazione" in virtù della qualeciascun ateneo può capire a che punto é il proprio lavoro. In altri territori, laddove l'attivismostudentesco si trova ancora in una fase embrionale, vediamo che la Run viene considerata unapiattaforma elettorale dei Gd.

Noi, grazie all'esperienza che viene da questo territorio, possiamo vantare una tradizione bendiversa. Che va oltre questa concezione e vede la nostra associazione entrare in un rapporto discambio politico, osmotico ed efficace con la giovanile. Ciascuna organizzazione prendedall'altra. L'associazione rientra nel grande percorso di partecipazione politica e aggregazione che lagiovanile costruisce su questo territorio. Allo stesso tempo, la giovanile lascia delega in bianco sullelinee di politica studentesca all'associazione. Quella che è l'elaborazione che viene da SU, in talsenso, viene assunta quale propria proposta studentesca da parte della giovanile. Questo è il disegnodi un percorso che l'associazione assume come proprio orizzonte politico, in trasparenza, da pochianni. Laddove, invece, prima è mancato lo stesso coraggio e la stessa consapevolezza. Un percorsoche viene a rafforzarsi, di necessità, in corrispondenza delle elezioni e va oltre, realizzando chel'associazione è forte sul territorio grazie al ruolo che assume nella sua relazione coi Gd e al valoreche è riconosciuto alla giovanile sul territorio.

S.U. nasce come associazione universitaria di riferimento per una organizzazione politicagiovanile a sua volta di riferimento per il primo partito del centrosinistra. Tuttavia, quello che si émostrato in questi anni è una prospettiva politica superiore, che vede l'associazionismostudentesco protagonista di un' elaborazione politica incentrata sulla conoscenza e sul sistema deisaperi, necessario per costruire la vera piattaforma progressista che abbiamo tutti in mente e chevogliamo per il cambiamento del nostro Paese. Così come la Run, a livello nazionale, puó e develavorare di concerto alle altre realtà culturali e civiche alla costruzione del cantiere delcentrosinistra, ciascuna nelle sedi decisionali appropriate. Partendo dagli universitari di sinistra, perprodurre in ultima istanza il cambiamento del Paese. Solo così la Run può dare il suo contributomigliore. Per far questo può essere utile, però, predisporre dei meccanismi di responsabilitàreciproca. simili meccanismi ambiscono a rinforzare le reciproche responsabilità delle dueorganizzazioni e la demarcazione del confine dell'autonomia delle stesse, oltre a favorire latrasparenza di fronte agli studenti.

Proprio in funzione di questo ultimo pilastro, la chiarezza nei confronti degli studenti, si muoveun progetto politico che possa favorire la più ampia aggregazione studentesca possibile, partendodalla considerazione che una tessera non può essere requisito di partecipazione. La

responsabilità di chi aderisce proviene unicamente dall'accettazione di un progetto chiaro,incentrato sulla visione di rappresentanza studentesca qui descritta e assunta, comeresponsabilità ultima, nella figura del segretario. Ciò viene dal riflesso diretto del fatto chel'attivismo e la rappresentanza studentesca corrispondono alla forma più genuina e autentica dipartecipazione politica.

Non può esistere autoreferenzialità politica nella rappresentanza studentesca. Un rappresentante,che lavora negli organi, deve essere sempre, prima di tutto, uno studente, e decade laddove vienemeno questa sua ragione sociale. L'adesione non la si dimostra con una tessera, ma con lapartecipazione e all'impegno che l'iniziativa elaborata dall'associazione richiede. Da questo impegnoe dalle conquiste, dai risultati raggiunti può derivarne la candidatura in un organo e di conseguenzal'essere eletti a rappresentare gli studenti e vedere, in tal senso, riconosciuti i propri sforzi e leenergie spese per far camminare l'associazione.

Il segretario deve raccogliere tutto questo dagli associati e farne sintesi. La responsabilitàultima che egli assume si riversa in ultima istanza nella segreteria provinciale dei Gd, intesa comeluogo di raccolta, superiore e ultimo, di tutte le istanze, le proposte e l'attivismo dell'interoterritorio. È in forza di questa ragione che si ritiene indispensabile, solo per il segretario,l'adesione alla giovanile. In forza di questo disegno fondamentale per la forza dell'associazione e lacostruzione di una proposta giovanile più ampia.

Quest'ultimo deve essere pertanto capace di raccogliere le diverse opinioni che maturanonell'associazione e portarne la sintesi a livello territoriale. Un dato che è stato confermato con lanostra esperienza, di un'associazione che ha sempre avvicinato a se e dato un "tetto" politico a tutticoloro che si riconoscono in una proposta politica socialdemocratica e socialista.

Lavoriamo affinché il PD, a livello nazionale, sull’Università raccolga le proposte e le istanzeche vengano dalla RUN così come, più in generale può e deve ascoltare i Giovani Democratici.

6. UNIVERSITA’ E TERRITORIO

«L’esperienza universitaria è intrinsecamente influenzata dal luogo in cui si svolge e questo èparticolarmente vero e importante per gli studenti internazionali»

Ben Sowter, noto “cacciatore di teste” nonché responsabile della divisione ricerca alla QS WorldUniversity Rankings

Tema complesso quello del rapporto Università e territorio che coinvolge il tessuto cittadinonelle sue più profonde espressioni. Per questo ed altro ci sembra appropriato affrontare questo temaspinoso partendo da una domanda: cosa va migliorato e cosa possiamo fare noi -in quantoorganizzazione studentesca- per incentivare un servizio a misura dello studente? Domandacomplessa alla luce dei recenti scontri/visioni di vedute divergenti, esistenti in seno alla societàbolognese ed universitaria. Da un lato i comitati che -per fare un esempio- ogni domenica

combattono il degrado a colpi di pennellate e dall’altro i collettivi che portano avanti il loro ruolo diopposizione antagonista al sistema con metodi che tutti noi conosciamo.

Dando per presupposto che rispettiamo ed incoraggiamo la Libertà di espressione emanifestazione di pensiero, ci troviamo a non condividere atti che minano la dignità di palazzistorici e luoghi comuni incoraggiando così una visione a noi estranea della società: ossia lo scontroo “lotta continua” contro le Istituzioni. In ciò non ci stancheremo mai d’incoraggiare il dialogo tra-e soprattutto- visioni diverse al fine di avere un’azione ed una certa programmaticità traassociazioni, quartieri, università, comune e regione.

L’obbiettivo è una dimensione dei servizi appropriata all’esigenze di una popolazione che contamigliaia di studenti tra italiani e stranieri. In tutto ciò è indubbio che l’alto numero di studenti ha unnotevole impatto sulla vita della città in positivo e negativo; infatti se da una parte questo afflussorende vivace e stimolante il centro storico; dall’altro canto tiene in continua tensionel’amministrazione locale riguardo gli specifici problemi di ordine pubblico e sporcizia.

Riportando ciò che ci sta più storicamente a cuore come associazione studentesca, possiamobrevemente accennare ai suddetti punti:

CITTADINANZA STUDENTESCA E DIRITTO DI VOTO

La cittadinanza studentesca è un concetto costruito ed alimentato da anni di attivismo di forzestudentesche come la nostra.

In un simile contesto di crisi lo spostamento del fuori-sede è sempre minore per mancanza distimoli ed incentivi. Non vi è più motivo di scegliere un corso di studi attivato presso un ateneolontano dalla propria residenza. Uno studente qualsiasi, inizialmente spinto dal desiderio di trovareuna formazione il più possibile affine alle proprie attitudini e a quella desiderata, non più motivatoda costi crescenti e scarsi vantaggi, ritiene che non valga più la pena andare lontano e opta perrimanere vicino a casa.

Perdendo lo studente fuori-sede si perde una grande possibilità di mobilità e coesione nelnostro Paese, nonché una preziosa risorsa culturale ed economica per il territorio “ospitante”.Alla luce di ciò chiediamo che si riconosca l’adeguata tutela sociale per la figura dello studenteuniversitario, con la dovuta attenzione nella fattispecie dell’universitario fuori-sede.

Si rende necessario utilizzare gli strumenti più adeguati, quale ad esempio può essere unalegge di iniziativa popolare, affinché si riconosca la possibilità, per le città universitarie, acominciare da quelle con alta concentrazione di fuori-sede delle quali Bologna costituisce un validoesempio, di poter dare seguito all’introduzione di un nuovo istituto giuridico anagrafico: la“residenza provvisoria per studenti fuori-sede”.

Si chiede cioè un intervento legislativo nazionale volto a modificare il D.P.R. 223/1989“Regolamento anagrafico” ove si prevede all’art. 32 “l’iscrizione allo schedario della popolazionetemporanea”, al fine di predisporre che tale iscrizione risulti esplicitamente collegata alla situazionedi studio. In questo modo, oltre al requisito della presenza della persona nel comune da nonmeno di quattro mesi e prevedendo il possesso di un valido documento di riconoscimento (per icittadini stranieri anche il permesso di soggiorno) si potrebbe concedere tale forma di residenzaspeciale agli studenti tramite l’esibizione di documenti che attestino l’iscrizione ad un corso di studidell’ateneo di riferimento (pagamento tasse, badge/libretto universitario, o altre forme di auto-certificazioni).

È altrettanto opportuno specificare che un simile istituto non debba implicare lo spostamentodella propria residenza principale, che rimarrebbe esattamente ove specificato nei relatividocumenti di identità. La residenza universitaria si va semplicemente ad affiancare a quella“originaria”, nulla più di quanto avviene attualmente con l'attuale istituto della “residenzaprovvisoria”. L'unica eccezione rilevante tra quest'ultima e la residenza studentesca è relativa alperiodo di mantenimento della stessa. Laddove generalmente la residenza provvisoria ha unperiodo di validità pari ad un anno, la residenza studentesca rimarrebbe valida per tutto il periododi iscrizione dello studente (ovviamente predisponendo gli strumenti necessari alla verifica delpagamento delle tasse, quale requisito fondamentale per dimostrare la propria iscrizione).

La revisione dello schedario della popolazione temporanea deve essere effettuataperiodicamente. L'obiettivo è fare in modo che questa forma di iscrizione speciale venga adecadere nel momento in cui il percorso dello studente viene a cessare. Spetta ad ogni Comune,magari di concerto con le istituzioni dell’ateneo, predisporre i meccanismi necessari alle corretteverifiche.

Un simile istituto permetterebbe agli studenti di entrare a pieno titolo a far parte dellacittadinanza e avere di conseguenza una voce in capitolo, sulle questioni cittadine. Una similelegislazione darebbe la possibilità di poter usufruire di tutti i diritti e le prerogative tipiche dellaresidenza vera e propria. Su tutte, un diritto che viene reclamato con forza dagli studenti fuori-sede:il diritto di voto.

I dati del Miur ci forniscono un quadro chiaro sull’imponente numero di giovani che studianofuori dalla propria regione. Il dato nazionale supera il 20% ma se ci concentriamo sulle regioni delMezzogiorno ci avviciniamo al 60%. Gli studenti che hanno difficoltà oggettive ad esercitare ilproprio diritto di voto non possono essere ignorate. E’ vero che esistono consistenti riduzioni,sul costo del biglietto del treno, per chi torna al proprio luogo di residenza per motivi elettorali(circa il 70%) ma è anche vero che molti studenti preferiscono ugualmente non usufruire di unasimile possibilità perché implicherebbe un costo materiale legato allo spostamento, che in molti casipuò essere abbastanza rilevante, o perché semplicemente bloccati da ragioni di studio. La residenzadiversamente garantirebbe la scelta, per lo studente, di poter votare nella propria città di “residenzastudentesca”. Gli studenti sarebbero più facilmente assimilati nel tessuto cittadino e meno distaccatidal dibattito pubblico.

Un altro "tipo" di studente fuori sede è lo studente in Erasmus che viene volontariamentetrascurato. In quasi tutti i Paesi Europei il problema è stato risolto, ad esempio tramite il voto perdelega o il voto per corrispondenza o il voto in seggi speciali. In questi ultimi 3 anni ci sono statealcune proposte di intervento legislativo per l’estensione del voto all’estero secondo la leggevigente ad una serie di categorie di elettori, in primis gli studenti Erasmus, ma anche i lavoratoritemporaneamente all’estero, gli stagisti, i volontari. Almeno per ora, nessuna di queste ha raggiuntouna positiva conclusione dell’iter legislativo.

Chiediamo che possano votare per corrispondenza al consolato, così come avviene per iresidenti all’estero (inseriti nelle liste dell’AIRE), anche quelle categorie che al momento ne sonoescluse. È fondamentale uno sforzo collettivo in stretta sinergia con le forze parlamentari perportare rapidamente ad approvazione questa proposta, che non appare di difficile applicazione. Nonpossiamo permetterci di escludere ancora una volta dal voto una fetta del nostro Paese che sceglie diinvestire un periodo di studio o lavoro all’estero, fondamentale per rendere il nostro Paese aperto ecompetitivo. Dobbiamo promuoverla e sostenerla, non frenarla anche solo con vincoli burocratici aipiù elementari diritti di cittadinanza.

Altro punto importante è garantire a tutti gli studenti fuori sede un’adeguata assistenza medica.Attualmente il medico della mutua è assegnato in base al comune di residenza. Ma lo studentefuori-sede, che mantiene la residenza d’origine non ha una copertura totale dei servizi sanitari nellacittà di cui è ospite per la carriera universitaria. Per questo come Run ci batteremo affinché esista unregistro di studenti fuori-sede al quale poter assegnare un medico della mutua negli anni in cuistudia in una città in cui non è residente.

SPAZI PUBBLICI E SUOI UTILIZZI

Ricollegandoci al discorso iniziale, siamo convinti che sia importante portare avanti una politicamirata ad incentivare le richieste di suolo pubblico, diminuendone le tasse e sfoltendo leprocedure burocratiche. Ciò nella prospettiva di valorizzazione e tutela del bene comune; esempiopratico di tutto questo, nonché del dinamismo dell’associazione, è la Festa dell’UNIversiTÀ cheperiodicamente organizziamo.

Per quanto riguarda la visione di fenomeni complessi come la street art è inevitabile rimarcarela nostra distanza dai collettivi. Difatti non condividiamo l’uso che fanno di questa forma d’arteladdove ci siano lavori di dubbia qualità. Bensì incoraggiamo il comune ed i privati a dedicarespazi in cui il genio e la bellezza diventino patrimonio della collettività.

Inoltre non riteniamo giusto l’uso delle pareti di edifici per l’affissione di materialepubblicizzante le varie iniziative delle associazioni e dei collettivi studenteschi; in questaprospettiva ci sembra più decorosa l’istallazione di apposite bacheche in determinati muri deipalazzi universitari presenti in via Zamboni, come d’altronde si è già fatto da tempo in via delGuasto dove si pubblicizza il materiale riguardo gli affitti.

GLI AFFITTI

“Gli affitti a Bologna per gli studenti fuori-sede non sono i più cari d'Italia, ma quasi”; secondole recenti rivelazioni Bologna si piazza al quarto posto in Italia con una media di 330 euro al meseper una singola e 240 per un posto in doppia. Inoltre è interessante notare che la crisi economicanon ha portato ad una riduzione apprezzabile dei prezzi degli affitti per gli studenti fuori sede.

In questo contesto ci preme ottenere strutture di supporto allo studente, in particolar modo lanostra visione per un progressivo miglioramento della situazione si basa su due binari. Ovverosia dauna parte tramite la creazione nella zona universitaria di una agenzia, senza scopo di lucro egestita direttamente dall’Alma Mater, che supporti lo studente nella ricerca della casa e dall’altra diuna assistenza/consulenza legale al fine di combattere il fenomeno delle agenzie truffaldine, deicontratti ambigui, degli affitti in nero, delle caparre non restituite ecc. Tutto al fine i non lasciare lostudente solo in un contesto oggettivamente problematico.

CONVENZIONI DELL’UNIVERSITA’

Riteniamo infine importante un maggiore attivismo dell’università in determinati servizi che lacittà offre allo studente. Partendo dai trasporti pubblici, tema sentito dagli studenti che non abitanoin centro, l’obbiettivo è quello di diminuire il costo del trasporto spingendo l’università adiventare agente contrattuale forte nei confronti della Tper. Questo avverrebbe facendo pagarel’abbonamento del bus al momento del versamento della rata universitaria e delegando cosìl’acquisto vero e proprio dei biglietti all’Alma Mater.

Altre convenzioni, tutto al fine di un’incentivazione ad una educazione culturale e civica dellapersona in quanto tale.

La sottoscrizione al presente documento si intende anche a sostegno della candidatura diMariangela Boe a segretario