Docs Printing
Transcript of Docs Printing
SENATO DELLA R E P U B B L I C A V L E G I S L A T U R A
i l . 115
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI
(Pervenute fino al 20 giugno 1971)
I N D I C E ABENANTE, PAPA: Provvedimenti da adot
tare a favore degli aiuto-ricevitori e dei commessi avventizi del lotto (5115) (risposta PRETI, Ministro delle finanze) . . Pag. 3069 Per l'esenzione dall'imposta di consumo sui materiali da costruzione a favore dei lavoratori che versano i contributi GESCAL (5184) (risp. PRETI, Ministro delle finanze) 3069
ADAMGLI, MINELLA MOLINARI Angiola, CAVALLI: Minaccia di smobilitazione per l'istituto tecnico commerciale « Ugolino Vivaldi » di Genova (3688) (risp. MISASI, Ministro della pubblica istruzione) . . . . 3070
ALBANESE: Sui gravi episodi di violenza verificatisi negli ultimi tempi a Palermo (4882) (risp. RESTIVO, Ministro dell'interno) . . . 3071
ALBARELLO: Perchè il pagamento delle pensioni venga effettuato con un assegno recapitato a domicilio; in particolare si segnalano i disagi dei pensionati che riscuotono la pensione presso l'ufficio postale di San Bonifacio (Verona) (4586) (risp. Bosco, Ministro delle poste e delle telecomunicazioni) 3073
ALBARELLO, DI PRISCO: Sull'aggressione fascista avvenuta il 21 gennaio 1971 presso l'università di Verona (4468) (risp. RESTIVO, Ministro dell'interno) 3073
ALBARELLO, LI VIGNI, MASCIALE: Per la applicazione della legge n. 336 del 1970 a favore degli ex combattenti dipendenti da enti locali, regioni e enti di diritto pubblico (4584) (risp. ANTONIOZZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri) 3075
ALESSANDRINI: Sulla difficile situazione in cui versa la s.p.a. « Lesa » (5170) (risp. GA-VA, Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato) 3075
ARNONE: Per la statizzazione dell'istituto paleggiato di magistero di Catania (5250) (risp. MISASI, Ministro della pubblica istruzione) Pag. 3076
BALBO: Danni derivanti all'industria grafico-editoriale dall'applicazione, da parte del Governo francese, di una soprattassa sul prezzo di copertina di molte ptibblicazioni italiane (5147) (risp. PRETI, Ministro delle finanze) 3076
BERTHET: Disagi derivanti alla rete telefonica della Valle d'Aosta dall'attuale divisione in due esercizi (5045) (risp. Bosco, Ministro delle poste e delle telecomunicazioni) 3077
BORSARI, MACCARRONE Antonino: In merito alla nomina dei membri della commissione regionale di controllo degli atti degli enti locali di competenza dei commissari di Governo (3999) (risp. RESTIVO, Ministro dell'interno) 3078
BRUSASCA, PERRINO: Per conoscere li giudizio del Governo sui gravi fatti avvenuti in Polonia (4859) (risp. SALIZZONI, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri) . . 3078
CATALANO: Provvedimenti da adottare a favore dei dipendenti dell'Intendenza di finanza di Salerno (5000) (risp. PRETI, Ministro delle finanze) 3078
CELIDONIO: Per un intervento presso l'istituto venezuelano « de los Seguros Socia-ìes », preposto al pagamento dei diritti di pensione di molti nostri connazionali residenti in patria, perchè i relativi accrediti avvengano tempestivamente (4730) (risposta BEMPORAD, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri) 3079 Provvedimenti da adottare per scongiurare il ridimensionamento dello stabilimento
Senato della Repubblica — 3068 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
ACE di Sulmona (5046) (risp. GAVA, Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato) Pag. 3080
CERAMI: Sul mancato conferimento di mansioni impiegatizie agli agenti ULA (5139) (risp. Bosco, Ministro delle poste e delle telecomunicazioni) 3080
CHIARIELLO: Perchè gli uffici centrali di varie leghe sportive spostino le loro sedi da Milano a Roma (4955) (risp. MATTEOTTI, Ministro del turismo e dello spettacolo) 3080
DALVIT, SEGNANA, SPAGNOLLI, BERLAN-DA: Perchè sia resa possibile la ricezione televisiva sui due canali nelle zone montane (5047) (risp. Bosco, Ministro delle poste e delle telecomunicazioni) 3081
DI PRISCO, VALORI, RAIA, PREZIOSI: Sulla campagna xenofoba attuata in Svizzera da ambienti reazionari e fascisti (4984) (risposta BEMPORAD, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri) 3081
FUSI: Sul mancato pagamento, da par te del Ministero del lavoro, del contributo mensile a favore dei patronati nazionali delle organizzazioni sindacali (5218) (risp. Do-NAT-CATTIN, Ministro del lavoro e della previdenza sociale) 3082
GERMANO: Provvedimenti da adottare a favore del personale del Corpo forestale dello Stato in servizio in Sicilia (5099) (risposta NATALI, Ministro dell'agricoltura e delle foreste) . . 3083 In merito alla concessione di aree, da parte dei comuni, per l'installazione di circhi e parchi di divertimento (5100) (risp. MATTEOTTI, Ministro del turismo e dello spettacolo) 3084
GIANO UINTO: Perchè siano mantenute tutte le servitù aeronautiche esistenti nella zona dell'aeroporto Nicelli di Venezia (4786) (risp. VIGLIANESI, Ministro dei trasporti e dell'aviazione civile) 3084
LI VIGNI: Mancata applicazione, da parte delle casse di risparmio, dei benefici combattentistici previsti dalla legge n. 336 del 1970 a favore dei propri dipendenti (4441) (risp. ANTONIOZZI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri) 3085 Sulla grave situazione finanziaria del teatro comunale di Bologna (5027) (risp. MATTEOTTI, Ministro del turismo e dello spettacolo) 3086
MAMMUCARI, FUSI, BERTONE: In merito all'ubicazione del 5° centro siderurgico (4021) (risp. PICCOLI, Ministro delle partecipazioni statali) . • 3087
MAMMUCARI, MADERCHI: Sulla lottizzazione di un comprensorio sito nel comune di
Palestrina nonostante il parere contrario espresso dal consiglio comunale (4996) (risposta RESTIVO, Ministro dell'interno) Pag. 3088
MAMMUCARI, ROMAGNOLI CARETTONI Tullia, TOMASSINI, MADERCHI: Sulla grave situazione determinatasi a Roma per il continuo trasferimento di aziende industriali in zone nelle quali operano le agevolazioni della Cassa per il Mezzogiorno (4997) (risp. GAVA, Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato) . . . . 3088
MARCORA: Provvedimenti da adottare in relazione agli attentati compiuti negli ultimi tempi da elementi fascisti (4780) (risp. RESTIVO, Ministro dell'interno) 3089
MASCIALE: Provvedimenti da adottare a favore dei dipendenti della Camera di commercio di Brindisi (4903) (risp. GAVA, Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato) 3089
MINNOCCI: Provvedimenti da adottare per evitare la chiusura degli stabilimenti « Me-talfer-FIAS» di Pomezia e Patrica (5116) (risp. GAVA, Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato) . . . . . . 3090 Per sapere quali finanziamenti siano stati ottentiti nell'ultimo quinquennio dai comuni di Rocca d'Arce e di Santopadre (5124) (risp. RESTIVO, Ministro dell'interno) . . . 3091
MURMURA: Sulla reiezione della richiesta di prestito agevolato avanzata dalla società CIMEA di Pizzo Calabro (5058) (risp. TA-VIANI, Ministro senza portafoglio) . . . . 3093 Per l'aumento dell'organico dei vigili del fuoco (5168) (risp. RESTIVO, Ministro d,el-l'interno) 3094
PAPA, ABENANTE: Per la tutela dei diritti dei lavoratori dipendenti dalla « Parteno-Craft » (5187) (risp. DONAT-CATTIN, Ministro del lavoro e della previdenza sociale) . . 3094
PELLICANO: Per sapere se esistano realmente forme di sfruttamento organizzato ai danni dei lavoratori meridionali emigrati al Nord (5205) (risp. DONAT-CATTIN, Ministro del lavoro e della previdenza sociale) 3095
PIRASTU: Provvedimenti da adottare, da parte degli istituti previdenziali, a favore dei lavoratori colpiti da silicosi (4372) (risposta DONAT-CATTIN, Ministro del lavoro e della previdenza sociale) 3096
PREMOLI: Sulla Raccomandazione 628 relativa all'8° sessione della conferenza europea dei poteri locali (4743) (risp. RESTIVO, Ministro dell'interno) . 3097
ROSSI: Perchè venga sospesa ogni azione volta allo smantellamento della ferrovia Spoleto-Norcia (5061) (risp. PRETI, Ministro delle finanze) 3098
Senato della Repubblica — 3069 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
SEMA: In relazione ad una commessa di navi fatta dalla Jugoslavia all'Argentina, per sapere se tale offerta sia stata fatta anche alla nostra cantieristica a partecipazione statale (4588) (risp. PICCOLI, Ministro del-partecipazioni statali) Pag. 3099 Sull'episodio verificatosi a S. Croce di Trieste e sul mancato intervento della forza pubblica di fronte ad atti di apologia di fascismo (5102) (risp, RESTIVO, Ministro dell'interno) 3099
TIBERI: Perchè venga rispettata la legge n. 1221 nei confronti della ferrovia Spoleto-Norcia (5178) (risp. PRETI, Ministro delle finanze) • 3100
VIGNOLA: In merito alla chiustira della Società italiana industria zuccheri di Battipaglia (3501) (risp. NATALI, Ministro dell'agricoltura e delle foreste) 3101
ABENANTE, PAPA. — Al Ministro delle finanze. — Per conoscere in base a quali considerazioni, sull'attuazione dei provvedimenti delegati per il riassetto delle retribuzioni, agli aiuto-ricevitori aggiunti ed ai commessi avventizi del Lotto, ai quali ultimi, giusta le disposizioni di cui ali'articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1970, n. 1079, compete lo stesso trattamento economico degli aiuto-ricevitori, la Ragioneria generale dello Stato, per quanto ufficiosamente riferito, nonostante tali precise norme, intenderebbe limitare il riassetto per le categorie suddette al parametro iniziale della carriera esecutiva.
Gli interroganti chiedono di conoscere quali provvedimenti il Ministro intende adottare per tranquillizzare il numeroso personale interessato, già oppresso da un trattamento giuridico ed economico estremamente carente rispetto a quello degli altri dipendenti dello Stato, (int. scr. - 5115)
RISPOSTA. — La complessità e peculiarità della materia oggetto della soprariportata interrogazione non consente, alio stato attuale, le formulazione di alcuna previsione circa la soluzione possibile del problema.
Le Amtministrazioni interessate infatti non hanno ancora superato la fase di studio delle norme delegate di cui all'articolo 32 del decreto del Presidente della Repubblica 23
dicembre 1970. n. 1079, per cui non sono state ancora considerate tutte le possibili interpretazioni delle disposizioni da applicare,
II Ministro delle finanze P R E T I
14 giugno 1971
ABENANTE, PAPA. — Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale, delle finanze e dell'interno. — Per conoscere quali provvedimenti intendono adottare perchè i lavoratori che versano i contributi GESCAL possano per intero usufruire dell'esenzione dal pagamento dell'imposta di consumo sui materiali da costruzione (secondo comma dell'articolo 45 della legge n. 431 del 1965) allorché costruiscono l'abitazione per la propria famiglia, anche se questa è intestata, all'atto dell'accatastamento, ad uno dei familiari del lavoratore avente diritto all'assegnazione dell'alloggio GESCAL.
In particolare, gli interroganti sottolineano la necessità di precisare la norma della legge n. 431 per evitare anche che, così com'è avvenuto in alcuni comuni, una volta intervenuta la decisione del sindaco, gli Uffici delle imposte di consumo si sentano autorizzati alla riscossione del tributo senza attendere l'esito del ricorso avanzato dall'interessato al prefetto per opporsi alla decisione del sindaco, disattendendo così le decisioni della Corte costituzionale che ha ritenuto illegittimo il principio del solve et repete, perchè dannoso per i cittadini che*non possono esperire tutti i gradi del ricorso amministrativo, (int. scr - 5184)
RISPOSTA. — Per prevalente competenza si fornisce diretta risposta in luogo del Ministro del lavoro e della previdenza sociale ed anche a nome del Ministro dell'interno.
L'Amministrazione finanziaria ha già avuto modo di chiarire in varie occasioni che tra le condizioni essenziali per beneficiare dell'esenzione dall'imposta comunale di consumo sui materiali da costruzione — poste dal secondo comma dell'articolo 45 del decreto legge 15 marzo 1965, n. 124, convertito con modificazioni nella legge 13 maggio
Senato della Repubblica — 3070 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
1965, n. 431 — è da annoverare quella secondo cui, al di fuori della ipotesi delle abitazioni costruite con il contributo dello Stato, è necessario che il proprietario dei materiali edilizi impiegati sia un lavoratore che versa i contributi alla GESCAL. Qualora, quindi, come nel caso prospettato nella interrogazione, la casa di abitazione risulti essere in proprietà di persona che non versi tali contributi, ancorché facente parte della famiglia del contribuente-GESCAL, la esenzione in parola non può essere concessa. Analogamente, qualora l'alloggio realizzato appartenga in comproprietà a due persone, delle quali solo una versa i detti contributi, il particolare beneficio va riconosciuto esclusivamente alla quota parte dell'immobile ad essa attribuibile, a nulla rilevando la circostanza che i comproprietari siano legati da rapporti di parentela, affinità o coniugio.
Induce alle suesposte conclusioni il chiaro disposto del secondo comma dell'articolo 45 in esame, il quale stabilisce: « le abitazioni economiche e popolari realizzate... da lavoratori singoli o da cooperative di lavoratori che versino i contributi alla GESCAL...». Si parla cioè di realizzazione, e tale locuzione non può che essere interpretata nel senso di comprendere nel beneficio fiscale le sole case che entrano a far parte del patrimonio del contribuente-GESCAL.
In base alla citata interpretazione, un intervento di carattere amministrativo nel senso auspicato dalla signoria vostra onorevole si appaleserebbe evidentemente contra legem. D'altro canto l'introduzione di modifiche alla norma esonerativà in argomento — oltre che essere inopportuna, in considerazione della prossima attuazione della riforma tributaria che prevede l'abolizione delle imposte comunali di consumo — snaturerebbe la funzione della norma medesima, nata per favorire l'acquisizione di una casa di abitazione da parte dei lavoratori, contri-buenti-GESCAL, e non già dei loro familiari, ancorché conviventi.
Nel resto, deve avvertirsi che la proposizione del ricorso, ai sensi dell'articolo 90 del testo unico sulla finanza locale 14 settembre 1931, n. 1175, a<l prefetto avverso la decisione del sindaco non vale a sospendere la
esecuzione. Ciò discende dal principio generale vigente in materia di ricorsi amministrativi secondo cui, salvo casi eccezionali — fra i quali non è compresa la fattispecie — la presentazione del ricorso non può far venir meno il carattere esecutorio dell'atto impugnato. Soltanto un provvedimento di sospensione/alla cui emanazione è competente l'autorità adita, può porre il .rapporto in stato di quiescenza, con il conseguente venir meno della esecutorietà del provvedimento per l'intera durata della sospensione.
Nessuna innovazione ha apportato nel particolare settore la Corte costituzionale con il dichiarare, in varie sentenze, illegittime le disposizioni che condizionavano l'ammissibilità della domanda giudiziaria al preventivo pagamento dell'imposta (cosiddetta regola del solve et repete).
Infatti, il contenuto di tale regola e le conseguenze pratiche che ne discendevano erano nettamente distinte dal principio della esecutorietà della pretesa tributaria racchiusa nell'atto di accertamento.
La particolare regola concretizzava in definitiva un caso di presupposto processuale nelle cause tributarie dinanzi all'autorità giudiziaria ordinaria. Il suo venir meno, quindi, per contrasto con la Costituzione, sta semplicemente a significare che la facoltà del cittadino di promuovere l'azione giudiziaria non è più subordinata al preventivo soddisfacimento della pretesa d'imposta, la cui realizzazione in via coattiva rimane però pur sempre in potere dell'Amministrazione, in base al sopraillustrato principio della esecutorietà degli atti amministrativi, ancorché impugnati.
Il Ministro delle finanze PRETI
12 giugno 1971
ADAMOLI, MINELLA MOLINARI Angiola, CAVALLI. — Al Ministro della pubblica istruzione. — Per conoscere quale iniziativa abbia assunto o intenda assumere in relazione alla grave situazione esistente presso l'Istituto tecnico commerciale parificato
Senato della Repubblica — 3071 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
« Ugolino Vivaldi » di Genova, la più antica scuola genovese del genere, minacciato oggi di smobilitazione, nonostante la piena validità ed attualità della sua funzione, dei suoi programmi e del suo insegnamento.
In particolare, gli interroganti chiedono di conoscere le misure immediate che si intendono adottare, sulla base di una prossima statalizzazione dell'Istituto, per consentire agli allievi di conservare gli attuali insegnanti con incarico a tempo indeterminato, (int. scr. - 3688)
RISPOSTA. — Si premette che l'Istituto tecnico « Ugolino Vivaldi » di Genova ha cessato di funzionare il 30 settembre 1970, per gravi difficoltà finanziarie dell'ente gestore: conseguentemente questo Ministero ha autorizzato, dal corrente anno scolastico, l'istituzione di una sezione staccata dell'Istituto tecnico commerciale « Tortelli », l'unico nella città avente il medesimo indirizzo (quello mercantile) del predetto Istituto.
Va precisato peraltro che tale autorizzazione, concessa in considerazione delle esigenze degli (alunni del predetto Istituto, esclude un qualsiasi rapporto fra la gestione dell'Istituto « Vivaldi » e la nuova istituzione scolastica. D'altra parte non si è trattato di un provvedimento di statizzazione, che sarebbe stato possibile solo nei confronti di un istituto pareggiato.
Per quanto concerne il riassorbimento degli (insegnanti dell'ex Istituto « Vivaldi » nella nuova succursale, si fa presente che questo Ministero aveva espresso l'avviso, d'accordo col competente provveditore agli studi, che nella specie potesse effettuarsi una applicazione estensiva dell'articolo 4, 5° comma, dell'ordinanza ministeriale 25 febbraio 1970.
Tuttavia, la Commissione per gli incarichi, alle cui proposte di nomina deve attenersi il provveditore agli studi, non ha ritenuto, nella sua autonoma valutazione, di poter estendere al caso in esame il disposto della citata norma ministeriale.
Conseguentemente la predetta Commissione nel formulare le proposte di nomina ha seguito l'ordine delle graduatorie, anche in relazione ai nuovi posti creatisi nell'Istituto
« Tortelli » a seguito della formazione della succursale.
Il personale non insegnante, già alle dipendenze della « Fondazione Vivaldi », è stato in parte reimpiegato in scuole ed istituti statali e in parte assorbito nella posizione di non di ruolo presso l'istituto « Tortelli ».
Va da ultimo precisato, per quanto concerne l'ubicazione della nuova succursale, che superate le polemiche sorte in sede locale è stata adottata una soluzione mediana e di carattere transitorio che nel complesso è risultata soddisfacente per tutti; e cioè nella succursale sono stati accolti solo gli alunni provenienti dal « Vivaldi », nella 2a, 3a, 4a e 5a classe, mentre i nuovi iscritti sono stati ammessi nelle classi funzionanti presso la sede centrale dell'istituto statale « Tortelli ».
77 Ministro della pubblica istruzione MISASI
16 giugno 1971
ALBANESE. — Al Ministro dell'interno. — Per conoscere quali provvedimenti sono stati presi e si intendono attuare in ordine ai gravi episodi che si sono verificati negli ultimi tempi a Palermo.
Nelle prime ore di martedì 9 marzo 1971, alle ore 2,45, un metronotte, per caso e fortunatamente, è riuscito a spegnere la miccia accesa di una bomba di quattro chilogrammi di peso posta dinanzi alla sede della sezione « Matteotti » del PSI in Via Siracusa.
Già nella notte di S. Silvestro Palermo era stata teatro di altra tentata azione terroristica, quando ben 80 candelotti di dinamite sono stati ritrovati in quattro edifici pubblici.
Non vi è dubbio che si tratta di deliberata ed organizzata azione messa in atto da forze reazionarie ed eversive contro edifici pubblici e contro una sezione di un partito popolare come il PSI, azione mirante a provocare, con la violenza, un clima di tensione atto a turbare la coscienza democratica dei cittadini e dei lavoratori, (int. scr. - 4882)
Senato della Repubblica 3072 V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AE INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
RISPOSTA. — Alle ore 2,30 del 9 marzo scorso, a Palermo, il metronotte dell'Istituto di vigilanza privata « Città di Palermo », Benito Scorsone, mentre percorreva a piedi via Niccolò Garzilli, notava sul marciapiedi sottostante una finestra della sezione « G. Matteotti » del PSI un sacchetto di plastica.
Scorgeva, all'interno di detto sacchetto, un involucro cilindrico avvolto in un giornale, legato con spago, e collegato con una miccia di colore rosso. La miccia, all'atto del ritrovamento, era indubbiamente spenta sia per dichiarata ammissione del metronotte e sia per le seguenti ovvie considerazioni: una estremità della miccia era innescata al detonatore, inserito nell'involucro, mentre dall'altra estremità era ripiegata all'interno del sacchetto di plastica; l'assenza di qualsiasi bruciatura nella plastica lascia chiaramente intendere che la miccia non era stata accesa.
Da un successivo esame condotto dal personale specializzato dell'Arma dei carabinieri, risultava trattarsi di Kg. 3 circa di esplosivo da mina in polvere innescato con detonatore collegato con una miccia a lenta combustione di circa 60 centimetri, presentante le slabbrature della estremità leggermente bruciacchiate.
Il nucleo investigativo dei carabinieri, quale organo inquirente per primo intervenuto, ha già presentato un dettagliato rapporto all'autorità giudiziaria.
Sono tuttora in corso accurate indagini ai fini dell'identificazione dei responsabili del gesto criminoso.
Unitamente a tale capillare azione di ricerca, è stata intensificata l'attività di vigilanza, specie notturna, presso tutti gli obiettivi politici della città ed in particolare le sedi dei partiti.
Per quanto concerne gli attentati della notte di S. Silvestro, si comunica che nella notte tra il 31 dicembre 1970 e la mattina del 1° gennaio scorso, sempre a Palermo sono stati rinvenuti quattro ordigni esplosivi riposti, ciascuno, in una scatola di cartone per scarpe e costituiti da candelotti di « ni-trax cava » collegati, in ogni ordigno, con miccia a lenta combustione ad un congegno ad orologeria.
L'esplosione dei quattro ordigni, che non si è verificata per mancato funzionamento
dei congegni, era stata predisposta per le ore 24 del 31 dicembre.
Gli ordigni erano stati collocati davanti alle sedi del palazzo municipale, dell'assessorato regionale all'agricoltura e foreste, dell'ente minerario siciliano e degli assessorati regionali alla sanità ed al lavoro.
Il successivo 10 gennaio, nella casa colonica situata presso il « Fondo Gravina », a Pallavicino, di proprietà del pollicultore Mado-nia Francesco, venivano rinvenuti, da carabinieri, n. 188 candelotti di esplosivo « ni-trex cava », nonché Kg. 1 di polvere da sparo, una pistola e due rivoltelle efficienti con relative munizioni, n. 31 cartucce per fucile da caccia, due sciabole, un coltello, un manganello di legno e n. 6 stecche di sigarette estere di contrabbando.
All'atto del rinvenimento di tali armi e materiale esplodente, venivano sorpresi nella suddetta casa colonica il menzionato Ma-donia Francesco in compagnia di altre tre persone. Gli stessi sono stati tratti in arresto e, quindi, denunciati all'autorità giudiziaria, in quanto a loro carico sono emersi, nel corso delle indagini, elementi di responsabilità in ordine agli accennati attentati dinamitardi che avrebbero dovuto aver luogo, a Palermo, nella notte tra il 31 dicembre ed il 1° gennaio scorsi.
Il giudice deU'8a sezione istruttoria del tribunale di Palermo, cui sono state affidate le indagini del caso, ha emesso, in data 27 gennaio 1971, mandato di cattura a carico dei predetti denunciati, con le seguenti imputazioni:
tutti di associazione per delinquere; di concorso in strage continuata, per avere compiuto, al fine di uccidere, diversi atti idonei a porre in pericolo la pubblica incolumità, predisponendo n. 4 ordigni esplosivi che collocavano all'esterno delle sedi dei suddetti uffici ed enti pubblici; di concorso in detenzione di materie esplodenti, di armi da fuoco e relative munizioni; di contrabbando di tabacco lavorato estero e di evasione all'IGE sul tabacco stesso.
Le indagini fino ad ora svolte per accertare il movente degli atti criminosi in argomento non hanno dato esito anche perchè, in applicazione delle vigenti norme di proce-
Senato della Repubblica — 3073 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
dura, gli arrestati non sono stati interrogati dagli organi di polizia che ignorano quanto può essere stato rivelato da essi al magistrato procedente.
Il Ministro dell'interno RESTIVO
16 giugno 1971
ALBARELLO. — Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. — Per conoscere i provvedimenti che (intende disporre affinchè i pensionati che si recano all'ufficio postale di S. Bonifacio (Verona) per riscuotere quanto loro è dovuto non debbano aspettare ore ed ore in un locale angusto, affollatissimo e privo di posti a sedere, e, più in generale, per sapere se non ritenga di studiare il modo di pagare le pensioni con un assegno recapitato a domicilio e riscuotibile in banca o all'ufficio postale, a scelta dell'interessato. (int. scr. - 4586)
RISPOSTA. — Al riguardo, premesso che i locali dell'ufficio postale di S. Bonifacio sono da considerare sufficienti ed idonei per l'espletamento dei normali compiti di istituto, si fa presente che gli inconvenienti lamentati nell'interrogazione potrebbero essere eliminati ove i pensionati si attenessero alle disposizioni che dall'ufficio stesso sono impartite per scaglionare in più giorni, secondo l'ordine alfabetico, il pagamento delle competenze loro spettanti.
Ciò posto si informa che, al fine di risolvere il problema di agevolare i pensionati della previdenza sociale, questa Amministrazione, di intesa con il Ministero del lavoro e della previdenza sociale, ha metto a punto un disegno di legge che prevede il pagamento delle pensioni a mezzo di speciali assegni postali all'ordine, girabili a terzi e riscuotigli sia presso gli uffici postali che presso le banche.
Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni
Bosco 12 giugno 1971
ALBARELLO, DI PRISCO. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere se è a conoscenza del fatto che una squadra di teppisti è penetrata, la mattina del 21 gennaio 1971, nell'Università di Verona ed ha picchiato alcuni studenti, ferendone gravemente tre.
Gli interroganti ricordano al Ministro che i delinquenti prezzolati hanno lasciato sul luogo dell'aggressione scritte inneggianti al-l'« Ordine nuovo », la famigerata organizzazione di stampo nazista che, a Verona e in tutta Italia, è confluita in gran parte nel Movimento sociale italiano, e richiama la sua attenzione sulla ormai troppo lunga serie di attentati dinamitardi, di azioni teppistiche, di provocazioni che si susseguono a Verona da tempo e che sono rimasti finora tutti stranamente impuniti, malgrado che i mandanti e gli esecutori siano facilmente identificabili.
Gli interroganti richiamano, ancora, l'attenzione del Ministro sulla tecnica abituale dei provocatori che agiscono di solito in città differenti da quella di provenienza.
A tale proposito spiccano i legami evidenti che esistono tra i fatti di Trento e quelli di Verona e l'intercambiabilità delle squadre di delinquenti che agiscono nelle due città, onde gli interroganti si attendono un più efficace coordinamento nell'azione delle forze di polizia delle due città, (int. scr. - 4468)
RISPOSTA. — Il 21 gennaio scorso, verso le ore 10, alcuni giovani, introdottisi nella sede della facoltà di magistero di Verona — occupata sin dal 14 stesso mese, per protesta contro il referendum indetto dall'ORUV (Organismo rappresentantivo universitario veronese) — aggredivano con randelli tre studenti occupanti, dandosi poi a precipitosa fuga, invano inseguiti dagli agenti di servizio all'esterno dello stabile.
Secondo varie testimonianze, l'azione è stata improvvisa e fulminea.
Prima dell'aggressione, uno degli agenti di servizio aveva notato un gruppo di sei giovani, giunti a piedi, tre dei quali si erano poco dopo diretti verso l'ingresso dell'Università,. dove qualcuno aveva aperto la porta, consentendo loro di entrare, seguiti a breve distanza dagli altri tre.
Senato della Repubblica — 3074 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
Uno del gruppo portava sotto il braccio un rotolo di carta bianca ed un altro teneva in mano un paio di occhiali da sciatore.
Trascorsi pochi minuti, gli stessi agenti avvertivano grida provenienti dall'interno della facoltà e vedevano uscire di corsa i suddetti giovani, che riuscivano a dileguarsi per vie diverse.
Nell'inseguimento, uno dei fuggitivi lasciava cadere per terra un apparecchio fotografico « Kodak Instamatic Camera 400 », recante la matricola 260393, che veniva sequestrata.
Da parte della locale Questura, subito informata dell'accaduto, venivano immediatamente disposte ricerche ed istituiti posti di blocco sulle strade per Trento e per Vicenza, nonché al casello dell'autostrada, per il rintraccio degli aggressori, ma con esito infruttuoso.
Nel corso del sopralluogo venivano rilevati:
1) una larga macchia di sangue nel sottoscala dell'ingresso ed altre macchie di sangue lungo le scale e i pianerottoli del primo e del secondo piano dello stabile;
2) la rottura dei vetri della porta d'ingresso e di un vetro della porta che immette in un'aula del primo piano;
3) sul pavimento del pianerottolo d'ingresso, vicino alla predetta chiazza di sangue, due cartelli manoscritti con frasi inneggianti all'« Ordine nuovo »;
4) su una parete dello stesso ingresso, disegnata con vernice bleu, mediante bomboletta spray, una scure bipenne con ai lati le lettere O.N., emblema del movimento « Ordine nuovo » di estrema destra extraparlamentare.
Non sono stati rinvenuti bastoni o sbarre, né altri oggetti attinenti all'aggressione.
Nell'aggressione sono rimasti feriti tre studenti di magistero. Ricoverati presso il locale ospedale civile, due di essi sono stati giudicati guaribili in trenta gorni ed il terzo in dieci giorni.
Nel pomeriggio dello stesso giorno 21, non avendo più il movimento « Ordine Nuovo » una propria sede a Verona, da parte delle forze di polizia sono state eseguite perqui
sizioni, con esito negativo, nei domicili dei due più noti esponenti locali di detto movimento, i quali si sono dichiarati completamente estranei all'episodio.
Dal rollino della macchina fotografica abbandonata, nella fuga, da uno degli aggressori, è stato possibile rilevare due fotografie: una riproducente un giovane sanguinante a terra (poi identificato per uno dei tre rimasti feriti a seguito della citata aggressione) con le mani legate e con a fianco il cartello « Ordine Nuovo vince » e l'altra, molto sfocata, che riproduce, di profilo, il volto di uno degli aggressori.
Sia i tre feriti, che altri studenti occupanti non hanno riconosciuto nelle numerose fotografie di estremisti di destra, loro mostrate, gli autori dell'atto teppistico.
Con le indicazioni fornite dagli stessi è stato, tuttavia, possibile disegnare l'iden-ti-kit di uno degli aggressori, che è stato subito trasmesso, unitamente alla seconda delle suddette fotografie, a tutte le Questure d'Italia, interessate per l'attiva collaborazione nelle indagini rivolte alla identificazione dei responsabili, che si presume siano giunti a Verona da altre province.
In particolare, non potendosi escludere che gli aggressori potessero essere giunti da Trento, venivano subito inviati in detta città elementi della locale Questura per le indagini del caso, in collaborazione con quella Questura, che non conducevano, però, a risultati concreti.
Il 28 marzo scorso, infine, le stesse indagini — condotte sotto la direzione dell'autorità giudiziaria — sono sfociate nell'arresto, operato dai carabinieri, di quattro persone, aderenti al movimento politico « Ordine Nuovo », in esecuzione di mandato di cattura emesso dal giudice istruttore del tribunale di Verona.
L'emissione di tali mandati di cattura è avvenuta su denuncia di una donna la quale, fino a qualche tempo fa, era stata l'amante di uno degli arrestati.
I predetti sono tuttora ristretti nelle carceri giudiziarie di Verona e l'istruttoria è ancora in corso.
Àgli stessi, in data 2 e 5 aprile scorso, sono stati notificati gli avvisi di procedimento penale emessi dal sostituto procuratore
Senato della Repubblica _ 3075 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
della Repubblica di Roma, dot tor Vittorio Accorsio, che sta procedendo ad att i d'istruzione per il delitto di cui agli articoli 1 e 2 della legge 20 giugno 1952, n. 645, sulle attività fasciste.
Il Ministro dell'interno RESTIVO
16 giugno 1971
ALBARELLO, LI VIGNI, MASCIALE. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere se intende intervenire presso i t i tolari dei Ministeri interessati affinchè siano superate le remore frapposte all'applicazione integrale della legge n. 336 del 1970 sui r iconoscimenti agli ex combat tent i dipendenti da enti di dir i t to pubblico, dalle regioni e dagli enti locali, (int. scr. - 4584)
RISPOSTA. — La Presidenza del Consiglio dei Ministri, d'intesa con il Ministero del tesoro, in ordine ad alcuni dubbi interpretativi di part icolare rilevanza, sia sotto il profilo giuridico che per i riflessi di ordine finanziario, prospet ta t i da vari Ministeri per l 'applicazione della legge 24 maggio 1970, n. 336, recante norme in favore dei dipendenti pubblici ex combattent i e categorie assimilate, chiedeva il 17 set tembre 1970 il parere del Consiglio di Stato, ai fini delle ulteriori direttive da emanare per l 'esatta e uniforme applicazione della legge.
In attesa di acquisire tale parere, con circolare in data 28 set tembre 1970, la Presidenza del Consiglio invitava le Amministrazioni statali e gli enti ed istituti di diri t to pubblico da esse dipendenti o vigilate a procedere, intanto, alla immediata applicazione, a favore del personale, di quei benefici di legge per i quali non si ponevano questioni in sede interpretativa.
Il Consiglio di Stato, con parere del 12 novembre 1970, n. 43/70, si pronunciava in via definitiva per il personale statale, ed in via interlocutoria per il personale delle regioni, degli enti locali, degli enti pubblici e di diri t to pubblico, e, in particolare, per il personale degli enti pubblici economici, chiedendo che sulle questioni sollevate —• in relazione alla loro complessità e delicatez
za — fossero invitati ad esprimere il loro avviso, nell 'ambito delle rispettive competenze, tut t i i Ministeri che esercitano la vigilanza 'su enti pubblici.
Pertanto, con circolare del 15 dicembre 1970, numero 70650/45906, le Amministrazioni venivano invitate, per la par te relativa ai dipendenti statali, a dare alla citata legge integrale applicazione, uniformandosi ai criteri enunciati dal Consiglio di Stato; e, per corrispondere alla richiesta dello stesso alto Consesso, nel contempo venivano sollecitate a far conoscere le loro considerazioni ed il loro motivato avviso in ordine alle questioni sorte nei r iguardi degli enti da esse vigilati.
Infine, acquisito il parere di tu t te le Amministrazioni, in data 26 aprile 1971, è stato chiesto al Consiglio di Stato il definitivo avviso per quanto r iguarda il personale oggetto della pronuncia interlocutoria.
Non appena perverrà tale parere , saranno impart i te le oppor tune istruzioni.
Il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
ANTONIOZZI 14 giugno 1971
ALESSANDRINI. — Ai Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del lavoro e della previdenza sociale. — Per richiamare alla loro attenzione la difficile situazione nella quale versa la « Lesa-Costruzioni elettromeccaniche » s. p . a. di Milano, con stabilimenti in Milano, Saranno e Tradate ed una maestranza di oltre 2.200 unità.
L'impresa, travagliata da una seria crisi di ordine finanziario, organizzativo e commerciale, necessita di immediat i interventi che valgano a salvarla da più gravi conseguenze. Inoltre, in questi giorni, giunge a maturazione la richiesta di procedere ad 800 licenziamenti che, nel contempo, colpirebbero pesantemente al t ret tante famiglie e, in generale, l 'economia del saronnese e del t radatese, r iducendo, in misura notevole, il consueto flusso di denaro.
L'interrogante desidera conoscere quale azione i Ministri interrogati abbiano (svolto ed intendano ancora esplicare, anche in rela-
Senato della Repubblica — 3076 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
zione ad una richiesta di mutuo per 2 miliardi di lire giacente presso TIMI, al fine di restituire alla « Lesa » la normalità produttiva e, con essa, tranquillità alle maestranze — formate in massima parte da immigrati — sulle quali incombe la minaccia della disoccupazione e della miseria, (int, scr. - 5170)
RISPOSTA. — La difficile situazione che attualmente attraversa la società Lesa ha formato oggetto di un'apposita riunione che si è svolta presso questo Ministero con l'intervento del Sottosegretario di questa Amministrazione nonché di quelli del lavoro e del tesoro e con la partecipazione dei dirigenti della società, deirAssolombarda e dei sindacati.
Nel corso di tale riunione è stata avanzata una ipotesi per la soluzione della crisi sulla quale i dirigenti della società si sono riservati di dare una risposta.
L'ulteriore evolversi della questione non mancherà di essere attentamente seguito da questa Amministrazione.
Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
GAVA 14 giugno 1971
ARNONE. — Al Ministro della pubblica istruzione. — Per conoscere i motivi che ritardano il provvedimento di statizzazione dell'Istituto pareggiato di magistero di Catania, a favore dell quale si sono già pronunciati il Consiglio comunale di Catania, il Senato accademico dell'Università di Catania e lo stesso Ministero della pubblica istruzione. (int. scr. - 5250)
RISPOSTA. — Si fa presente che la questione della statizzazione dell'Istituto superiore di Magistero pareggiato di Catania è oggetto di esame sia presso le autorità accademiche locali sia presso questo Ministero.
Nonostante ogni attenta considerazione dei problemi dell'Istituto superiore di Magistero pareggiato di Catania, non è possibile per il momento procedere alla relativa statizzazione. Infatti le disponibilità di cui
alla legge 24 febbraio 1967, n. 62 e della legge 31 ottobre 1966 n. 942, relativa al piano della scuola, sono da considerare esaurite.
Si assicura tuttavia che la richiesta viene considerata con favore e non appena gli stanziamenti lo consentiranno si porrà allo studio il problema per la sua soluzione.
77 Ministro della pubblica istruzione M I S A S I
16 giugno 1971
BALBO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per conoscere quali provvedimenti intenda prendere il Governo in seguito al disposto della dogana francese che prevede, a partire dal 6 marzo 1971, l'applicazione della tassa dei 23 per cento sul prezzo di copertina di 40 pubblicazioni periodiche in rotocalco, che vengono stampate in Italia ed esportate in Francia, sulle quali fino ad oggi non gravava alcun onere doganale.
Il bollettino ufficiale delle dogane n. 71 / 121 del 28 febbraio 1971 (F73) reca i nomi delle testate delle nostre 40 pubblicazioni colpite dal grave provvedimento.
L'interrogante chiede, pertanto, se il Governo non ritenga opportuno un tempestivo intervento a tutela del lavoro grafico italiano e dell'occupazione nel settore, in quanto il mantenimento di un tale gravame può mettere in gravi difficoltà e persino determinare la chiusura di alcune industrie grafico-editoriali di rilevanza nazionale, (int. scr. - 5147)
RISPOSTE. — Si risponde a nome del Governo alla suindicata interrogazione, ricordando in premessa che l'articolo 72 dell'allegato IH del codice generale delle imposte francesi prevede l'esenzione dalla TVA per la stampa periodica; alcune pubblicazioni, quindi, come i fotoromanzi, essendo state considerate a tale stregua, godevano della citata esenzione.
Senonchè recentemente la « Commission paritaire des pubblication et agences de presse », nel quadro di un riesame generale delle esenzioni fiscali previste dal codice ci-
Senato della Repubblica 3077 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
tato, ha adottato un provvedimento che considera come « opere librarie » i fotoromanzi e pertanto le pubblicazioni di tale tipo edite in Italia in lingua francese ed esportate in Francia, isono state assoggettate, all'importazione, al pagamento della TVA.
Poiché la predetta decisione veniva fatta valere solo nei confronti delle importazioni, il provvedimento in questione introduceva una palese discriminazione tra pubblicazioni dell'editoria francese e prodotti similari di provenienza italiana.
Pertanto questo Ministero e quello del commercio con l'estero, ai quali non potevano certo sfuggire le sfavorevoli ripercussioni sulla nostra industria editoriale conseguenti al provvedimento fiscale anzidetto, interessavano sollecitamente della questione l'Ambasciata d'Italia a Parigi, anche ai fini di una eventuale azione nel nostro Paese presso l'Esecutivo comunitario per infrazione all'articolo 95 del Trattato CEE.
A seguito di tale iniziativa la predetta Ambasciata effettuava un passo diplomatico presso il Ministero degli affari esteri francese onde ottenere dalla citata « Commission paritaire » un riesame del provvedimento fiscale che colpiva soltanto i fotoromanzi italiani esportati in Francia. Secondo quanto comunicato dal Ministero degli affari esteri il problema dell'applicazione della TVA ai fotoromanzi è stato oggetto di un generale riesame da parte delle Amministrazioni competenti francesi, che hanno deciso di sottoporre all'imposta tutte le pubblicazioni di tale tipo, sia straniere che nazionali.
L'intero problema è comunque oggetto di nuovo e più approfondito esame da parte delle autorità di Governo francesi, in vista di una sostanziale riconsiderazione delle attuali posizioni in materia.
Il Ministro delle finanze PRETI
12 giugno 1971
BERTHET. — Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. — Per conoscere:
a) in base a quali criteri la rete telefonica della Valle d'Aosta è divisa in due
esercizi, e cioè: i comuni dell'alta e media Valle (dal comune di Courmayeur a quello di Ver rè s, escluso) sono dipendenti dall'esercizio di Aosta, mentre i comuni della bassa Valle (dal comune di Verrès, incluso, al comune di Pont St. Martin, con tre vallate laterali minori) dipendono dall'esercizio' di Torino;
b) se non si riscontra l'opportunità di far costituire un « unico esercizio » coincidente con tutto il territorio della regione valdostana, e ciò anche e particolarmente alla luce dell'articolo 38 dello Statuto speciale, onde avere per tutta la regione, in un servizio così delicato ed importante, del personale che conosca e parli correntemente le lingue italiana e francese, e, per quanto possibile, per i comuni di Issime, Gressoney St. Jean e Gressoney La Trinité, le lingue italiana e tedesca, (int. scr. - 5045)
RISPOSTA. — Al riguardo si fa presente che l'assetto telefonico della Valle d'Aosta è stato determinato tenendo conto dei diversi e talora contrastanti interessi dell'utenza di ciascuno dei centri della Valle stessa.
Pertanto, stante che il traffico telefonico dei comuni della parte bassa della Valle era in preminenza orientato verso la città di Ivrea, si stabilì, in sede di elaborazione del piano telefonico nazionale e, successivamente, di redazione dei piani tecnici relativi ai distretti di Aosta e di Ivrea, di includere detti comuni nel secondo dei due citati distretti.
Per quanto concerne i riflessi deil'accein-nato assetto telefonico sul!'applicazione dell'articolo 38 dello statuto della Regione Valdostana, rilevato che nessun reclamo in proposito risulta pervenuto alla SIP, si informa ohe la quasi totalità del personale addetto- ai rapporti con il pubblico nelle centrali idi commutazione della Valle conosce, oltre natural-rneaite alla lingua italiana, anche quella francese.
Per quanto attiene, infine, alla conoscenza delle lingue italiana e tedesca nei comuni di Issime, Gressoney St. Jean e Gressoney La Trinité si fa presente che nei predetti communi i posti telefonici pubblici che svolgono il servizio di accettazione sono gestiti dai titolari di esercizi pubblici, che indubbiamente
Senato della Repubblica — 3078 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI
conoscono le lingue usate dagli abitanti delle menzionate località.
Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni
Bosco 15 giugno 1971
BORSARI, MACCARRONE Antonino. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere:
se sia a conoscenza del fatto che, nonostante molti Consigli regionali abbiano provveduto da tempo alla nomina dei membr i della commissione regionale di controllo degli atti degli Ent i locali, i commissari regionali di Governo non hanno ancora comunicato ai Presidenti delle Regioni interessate la designazione dei membr i di loro competenza, in conformità a quanto disposto dalla legge 10 febbraio 1953, n. 62;
se non ritenga necessario emanare disposizioni affinchè, senza ulteriore r i tardo, possano entrare in funzione gli organi di controllo, in ot temperanza di quanto è stabilito dall 'articolo 130 della Costituzione e dalla ci tata legge 10 febbraio 1953, n. 62. (int. scr. - 3999)
RISPOSTA. — Si r isponde a nome della Presidenza del Consiglio dei minis tri .
Tutt i i commissar i del Governo pe r le Regioni a s ta tuto ordinario — ad eccezionie di quelli degli Abruzzi, Puglie e Calabria, dove si è tu t tora in attesa di apposita richiesta da par te delle amministrazioni regionali — hanno già provveduto ad effettuare le designazioni dei membri dei comitat i di controllo sugli att i degli enti locali.
Per quanto r iguarda il t rasferimento delle f inzioni d i controllo, si fa presente che i provvedimenti delle Amministrazioni provinciali vengono in at to esaminati dai comitat i di controllo delle regioni Liguria, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Molise. I comitati di controllo deirEmiliianRomiagna, Toscana e Umbria eser-
20 GIUGNO 1971
citano, inoltre, il controllo sugli at t i dei comuni.
Il Ministro dell'interno RESTIVO
16 giugno 1971
BRUSASCA, PERRINO. — Al Ministro degli affari esteri. — Per conoscere le notizie giunte al Governo sui gravi fatti avvenuti in Polonia e per chiedere che esso si renda interprete della profonda solidarietà del popolo i tal iano per le famiglie dei lavorator i polacchi caduti nei conflitti di questi giorni, (int. sor. - 4859)
RISPOSTA. — Il Governo i tal iano è partecipe dell 'emozione suscitata a suo tempo nell 'opinione pubblica dall ' insorgere degli avvenimenti polacchi del d icembre scorso. Non vi sono notizie da aggiungere a quelle già note .
11 Governo italiano si è reso interprete nei modi e nei tempi opportuni dei sentimenti espressi dal Par lamento e dall 'opinione pubblica italiani, legati al popolo polacco da tradizionale e in interrot ta amicizia,
77 Sottosegretario di Stato per gli affari esteri
SALIZZONI 12 giugno 1971
CATALANO. — Al Ministro delle finanze. — Per conoscere:
se r isponde al vero che al personale dipendente dall ' Intendenza di finanza di Salerno, nonostante i r ipetuti interventi dei sindacati, non sono state ancora corrisposte né le competenze spettanti per lavoro straordinario effettuato nel mese di marzo 1971, né quelle relative alle 50 ore, d i cui alla legge n. 777 del 28 ot tobre 1970;
se, inoltre, r isponde al vero che non sono stati ancora pagati gli stipendi del mese di marzo 1971 agli impiegati s t raordinari ;
se, nel caso, non ritiene necessario ed urgente intervenire con oppor tune misure di sua competenza, at te ad assicurare la regolarità e la puntual i tà dei pagamenti , in
Senato della Repubblica _ 3079 _ V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
particolare perchè le suddette competenze già maturate vengano corrisposte prima delle festività pasquali;
se, infine, può dare precise assicurazioni circa la più sollecita definizione e liquidazione degli arretrati ed il pagamento dei nuovi stipendi, di cui alla legge 28 dicembre 1970, n. 1079. (int. scr. - 5000)
RISPOSTA. — Premesso che le competenze per lavoro straordinario vengono corrisposte al personale sulla base delie ore di effettivo servizio straordinario prestato nel mese, appare veramente singolare considerare maturate dette competenze prima ancora della scadenza del periodo di riferimento.
Lo stesso è a dirsi per quanto concerne il pagamento degli stipendi al personale straordinario assunto ai sensi della legge 19 luglio 1962, n. 959, al quale il trattamento economico è commisurato ai giorni di effettivo servizio, che vengono computati a fine di ciascun mese.
Risulta comunque che le categorie impiegatizie in questione sono state puntualmente soddisfatte delle anzidette competenze, mentre si può assicurare che al pagamento dei nuovi stipendi in base al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1970, n. 1079, provvedono direttamente le direzioni provinciali del tesoro, da tempo autorizzate da questa Amministrazione a corrispondere in via provvisoria quanto dovuto al suddetto titolo al dipendente personale.
Il Ministro delle finanze PRETI
14 giugno 1971
CELIDONIO. — Ai Ministri degli affari esteri e del lavoro e della previdenza sociale. — Per chiedere se non ravvisino urgente l'opportunità di un intervento presso il Governo venezuelano, e per esso presso l'« Istituto venezuelano de los seguros sociales », preposto al pagamento dei diritti di pensione di cui risultano titolari numerosi nostri connazionali residenti in patria, allo scopo di evitare che i relativi accrediti siano fatti « a singhiozzo » e con assegni in dollari USA,
emessi sistematicamente circa due mesi prima rispetto alla data di spedizione, con evidente danno, che si esprime in termini di lucro cessante a carico dei titolari, e di contro determinando un ingiusto profitto a favore dell'istituto di credito emittente gli assegni circolari, (int. scr. - 4730)
RISPOSTA. — Rispondo anche a nome del Ministro del lavoro e della previdenza sociale.
A seguito dei ripetuti interventi effettuati dalla nostra Ambasciata a Caracas è stato possibile ottenere dall'« Institute Venezuelano de los Seguros Sociales » assicurazioni circa la prossima messa in atto di un nuovo sistema dei pagamenti che dovrebbe snellire notevolmente la procedura per l'invio delle pensioni ai cittadini italiani residenti in Italia.
Tale snellimento, che verrà adottato nel quadro della riorganizzazione generale in atto presso l'Istituto venezuelano, dovrebbe permettere in particolare:
a) che i pagamenti non vengano più effettuati « a singhiozzo » ma con periodicità fissa, in quanto verrà stabilito un sistema di ordini di pagamento permanenti che sostituiranno il sistema ora in uso di inviare materialmente assegni che vengono emessi volta per volta, il che spesso comporta ritardi;
b) ohe i pagamenti delle pensioni vengano, inoltre, effettuati direttamente in lire (non più in dollari) ma le ricevute relative saranno, per ragioni contabili e di controllo, stilate in Bolivares.
Infine si segnala che con il nuovo sistema le rimesse in Italia non verranno più effettuate a cura dell'Istituto predetto ma direttamente dalle Banche (« Banco de Commercio » e « Banco Nacional de Deseuemto ») alle quali l'Istituto conferirà il relativo incarico permettendo così l'adozione di una procedura meno complessa di quella attualmente in uso e una maggiore automaticità dei pagamenti alle scadenze fissate.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri
BEMPORAD 9 giugno 1971
Senato della Repubblica — 3080 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
CELIDONIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per conoscere quali urgenti iniziative ravvisi opportuno concordare con i Ministri di competenza allo scopo di scongiurare il paventato ridimensionamento dello stabilimento ACE in Sulmona, che rappresenta la sola e neppure adeguata struttura portante dell'economia di tutta la vasta zona peligna.
Si chiede innanzitutto di esaminare e risolvere la grave situazione creatasi a seguito del provvedimento relativo al ricorso alla Cassa integrazione guadagni per ben 500 dipendenti, circostanza, questa, che ha determinato l'occupazione della fabbrica.
Non è superfluo ricordare che quanto sopra lamentato assume un significato di particolare gravità in relazione allo stato di cronico malessere economico della Valle Peligna e, di riflesso, di tutto l'Abruzzo, nei cui confronti si sollecitano da sempre interventi che determinino il suo riscatto, per inserirlo attivamente e definitivamente nel tessuto sociale ed economico del Paese, (int. scr. - 5046)
RISPOSTA. — Si risponde per il Governo. Il settore industriale degli apparecchi e
componenti elettronici sta attraversando dall'ultimo trimestre dello scorso anno gravi difficoltà in seguito ad una forte contrazione delle richieste del mercato interno e dei mercati esteri, dove le nostre industrie, specialmente quelle degli apparecchi radiotelevisivi, avevano realizzato notevoli correnti di esportazione.
Risulta che attualmente oltre 10.000 dipendenti del settore di cui trattasi lavorano con orario ridotto a 32 e 24 ore settimanali.
Tali difficoltà sono state ovviamente avvertite anche dall'ACE di Sulmona, del Gruppo Siemens Elettra, il cui stabilimento produce componenti elettronici, ed occupa circa 1.100 dipendenti.
La Direzione dello stabilimento aveva pertanto iniziato le trattative con le organizzazioni sindacali per la riduzione a 24 ore settimanali dell'orario lavorativo, riguardante n. 500 operai per 13 settimane con l'intervento della Cassa integrazione guadagni.
La vertenza sindacale che è seguita si è risolta con la revoca della riduzione dell'ora
rio lavorativo da parte della società ed il 3 maggio lo stabilimento ha ripreso la normale attività produttiva.
i7 Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
GAVA 14 giugno 1971
CERAMI. — Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. — Per conoscere i motivi per cui non sono state conferite ancora le mansioni impiegatizie agli agenti ULA, come previsto dal decreto ministeriale 1° ottobre 1970, n. ULA/A/1201/22392, soprattutto in considerazione della mancanza di personale esistente nel settore della carriera esecutiva degli uffici locali. (int„ scr. -5139)
RISPOSTA. — Al riguardo si informa che il concorso per il conferimento delle mansioni esecutive al personale della carriera ausiliaria ULA, bandito con decreto ministeriale 1° ottobre 1970 ai sensi dell'articolo 50 della legge 12 marzo 1968, n. 325, è in corso di espletamento.
Prossimamente si provvederà alla emanazione del decreto di approvazione della relativa graduatoria — sulla quale la Commissione centrale per gli uffici locali ha già espresso il prescritto parare — e, successivamente, all'emanazione del decreto di conferimento delie mansioni stesse, nonché all'assegnazione delle sedi agli interessati, in base all'elenco delle preferenze da loro espresse.
Si ritiene che tali adempimenti potranno essere definiti entro la fine del prossimo mese di luglio.
Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni
Bosco 15 giugno 1971
CHIARIELLO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro del turismo e dello spettacolo. — Per sapere se non ritengano opportuno svolgere un'adeguata azione affinchè gli uffici centrali di varie leghe sportive, ed in particolare quello della
Senato della Repubblica — 3081 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
Lega calcio, spostino la loro sede da Milano a Roma.
Tale provvedimento, oltre a rivelarsi oppor tuno per ovvii motivi — che vogliono che gli uffici, la cui funzione interessa l ' intera comunità nazionale, abbiano sede nella capitale — varrebbe anche a fugare sospetti di^ gestione privatistica del potere sportivo, e di quello calcistico in part icolare, da par te di alcuni grossi clubs del Nord. (int. scr. -4955)
RISPOSTA. — Rispondo a nome del Governo.
Esaminati gli elementi d'informazione forniti dal Comitato olimpico nazionale italiano, si precisa che, ai sensi dell 'articolo 9, pun to 14, del Regolamento del settore professionisti, la sede della Lega Nazionale può essere trasferita da Milano in al t ra città solo a seguito di conforme deliberazione dell'Assemblea generale s t raordinar ia delle società interessate, approvata con la maggioranza dei due terzi dei voti degli aventi diri t to di partecipazione ali 'Assemblea medesima.
Le norme in vigore non possono consentire, per tanto , alcun intervento di questa Amministrazione o del CONI p e r il trasferimento da Milano a Roma della Lega calcio o di al tre Leghe sportive.
// Ministro del turismo e dello spettacolo MATTEOTTI
8 giugno 1971
DALVIT, SEGNANA, SPAGNOLLI, BER-LANDA. — Al Ministro delle poste e delle telecomunicazioni. — Per sapere se esistono programmi precisi per rendere possibile, anche nelle zone di montagna che ancora non ne fruiscono, la ricezione sui due canali di tut te le trasmissioni televisive in bianco e nero.
La domanda si pone in relazione alle dichiarazioni rese dal Ministro in occasione della discussione del bilancio del suo Ministero, secondo le quali esistono possibilità di prossimo avvio delle trasmissioni televisive a colori.
In particolare, gli interroganti desiderano conoscere i piani di intervento per il
terri torio della provincia di Trento, (int. scr. - 5047) '
RISPOSTA. — Al r iguardo, si r i t iene di dover precisare che le convenzioni con la RAI non prevedono la diffusione dei due programmi televisivi su tut to il terr i torio nazionale, m a stabiliscono limiti, pera l t ro già ampiamente superati , agli obblighi imposti alla prede t ta concessionaria per quanto concerne l'estensione delle ret i , fissando a 40 milioni di persone la popolazione da servire con il pr imo programma ed ali'80 per cento la percentuale di popolazione da servire con il secondo programma.
Ciò nondimeno ques to Ministero, d'intesa con la RAI, promuove periodici programmi di estensione delle reti televisive, in m o d o da migliorare, con la necessaria gradualità e con criteri di precedenza che tengono conto delia consistenza demografica delle zone da servire, le condizioni della ricezione su tu t to il terr i torio nazionale.
Per quanto si riferisce in part icolare alla provincia di Trento, si informa che recentemente è stato posto in funzione il r ipeti tore della seconda irete TV di Tesero di Fiemme, il quale interessa i comuni di Tesero, Castel di Fiemme, Carano e Daiano. Sono inoltre in corso di realizzazione gli impianti ideila seconda rete TV di Conca di Tesino (per i comuni di Pieve Tesino, Cinte Tesino e Castel Tesino) e di For te Carriola (per i comuni di Roncone, Lardare , Praso, Daone, Bersene, Prezzo, Cimego, Brione, Conditio, Pieve di Bono).
Si ritiene che tali impiant i , salvo r i tardi nelle consegne delle apparecchiature da parte delle ditte fornitrici, pot ranno entrare in funzione per la fine del corrente anno.
Il Ministro delle poste e delle telecomunicazioni
Bosco 15 giugno 1971
DI PRISCO, VALORI, RAIA, PREZIOSI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e degli affari esteri. — Per sapere quali provvedimenti in tendano promuovere
Senato della Repubblica — 3082 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
con sollecitudine, ciascuno nella sfera di ri
spettiva competenza, al fine di far cessare in Svizzera la campagna xenofoba che ambien
ti reazionari e fascisti promuovono ed ali
mentano contro i lavoratori italiani, campa
gna che ha assunto a volte l'espressione di un vero e proprio odio razzista e che ha portato, negli ultimi tempi, a tutta una serie di brutali aggressioni, risse e ferimenti, cul
minati — in data 20 marzo 1971 — nell'as
sassinio, a Zurigo, dell'operaio Alfredo Zar
dini. (int. scr. 4984)
RISPOSTA. — Rispondo, anche a nome del Presidente del Consiglio dei ministri e del Ministro del lavoro e della previdenza so
ciale. L'atteggiamento del Governo dinanzi al
l'insorgere di iniziative e movimenti xenofobi è sempre stato deciso ed attento a garantire la migliore tutela dei nostri lavoratori emi
grati. Anche in occasione del referendum Schwar
zenbach dello scorso anno, pur trattandosi, da un punto di vista meramente giuridico formale, di una attività rientrante nella sfe
ra di diritto interno della Svizzera, il Gover
no inom ha mancato di svolgere idonei inte
ressamenti presso le autorità svizzere per far rilevare la serietà e pericolosità di simili iniziative.
Per quanto riguarda l'uccisione del conna
zionale Alfredo Zardini, lavoratore stagio
nale da poco tempo giunto in Svizzera, non appena pervenuta la notizia del gravissimo episodio, l'Ambasciata in Berna entrava im
mediatamente in contatto con il giudice istruttore e col capo della polizia criminale di Zurigo, inonichè con l'assessore di polizia di quel Municipio.
Condividendo pienamente la nostra valutazione sulla gravità dell'episodio, le competenti autorità cantonali hanno assicurato che le indagini della polizia verranno svolte col massimo impegno e rigore. In pari tempo è stato dato mandato ad un noto penalista locale, l'avvocato Rosenbuseh, di seguire l'inchiesta" giudiziaria e di curare gii interessi dei familiari dello Zardini.
Il Consolato generale in Zurigo provvede
va ad informare la moglie del predetto con
nazionale, residente a Cortina d'Ampezzo, su
bito recatasi in quella città e ad aiutarla op
portunamente. Alla famiglia dello Zardini è stato inoltre concesso, per il tramite del no
stro Consolato generale in Zurigo, un sussi
dio straordinario.di un milione di lire. In data 23 marzo la Giunta municipale di
Zurigo ha emesso una dichiarazione nella quale veniva stigmatizzato l'accaduto definen
dolo « vergognoso » e per lenire le conse
guenze materiali dell'episodio ha disposto l'elargizione di un contributo in denaro pari a franchi svizzeri 5.000 in favore della vedova e del figlio.
L'ambasciatore in Berna accompagnato da funzionari dell'Ambasciata e dal console ge
nerale in Zurigo ha presenziato ad una ceri
monia funebre in suffragio del defunto pres
so la missione italiana di Zurigo. La salma dello Zardini veniva quindi traslata a Cor
tina d'Ampezzo dove, il 25 marzo, si sono svolti i funerali.
Subito dopo il tragico fatto il nostro am
basciatore in Berna, a nome del Governo italiano, ha sottolineato alle autorità fede
rali la dolorosa emozione che l'uccisione del nostro connazionale, e i suoi vari aspetti sconcertanti, avevano suscitato non solo nelle file della nostra numerosa collettività in Svizzera ma in tutta l'opinione pubblica ita
liana e nel Parlamento. La nostra Ambasciata ha inoltre richiesto di essere dettagliatamen
te informata dei risultati deiirinchiesita che è tuttora in corso.
Il Governo deplora vivamente il grave fatto ed intende seguire con la massima at
tenzione tutti gli aspetti della delicata que
stione: non appena verranno conosciute le ■■risultanze dell'inchiesta potrà venire ulte
riormente valutato, con la piena conoscenza dei fatti, l'accaduto.
77 Sottosegretario di Stato per gli affari esteri
BEMPORAD 9 giugno 1971
FUSI. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere se è a co
noscenza del malcontento che si manifesta tra i lavoratori e le loro organizzazioni sin
Senato della Repubblica — 3083 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
dacali a seguito degli inopportuni ed ingiustificabili intralci burocratici che hanno determinato il mancato pagamento, da parte del Ministero, del contributo mensile a favore dei patronati nazionali della CGIL, della CISL, della UIL, delle ACLI, eccetera.
Il mancato pagamento di talli contributi mette in gravissime difficoltà il funzionamento delle sedi provinciali dei patronati, le quali, come è noto, svolgono la loro attività di assistenza gratuita ai lavoratori mediante il contributo erogato dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale.
Per sapere, inoltre, se, di fronte a tale situazione ed alle inevitabili ripercussioni che il procrastinarsi di tale stato di cose potrebbe determinare, il Ministro non intenda intervenire con la massima urgenza per rimuovere gli ostacoli che impediscono l'erogazione dei contributi, onde evitare ulteriori disagi agli enti di patronato, ai loro dipendenti ed ai lavoratori che hanno il diritto di essere assistiti con tempestività. (int. scr. - 5218)
RISPOSTA. —- Si premette che per effetto del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 29 luglio 1947, n. 804, la responsabilità della gestione e quindi dell'assistenza ai lavoratori, per mezzo degli enti di patronato, è posta a carico delle associazioni promotrici della istituzione degli enti medesimi. Tali associazioni, infatti, debbono provvedere « con mezzi adeguati » ad assicurare comunque il funzionamento degli Enti di patronato da esse costituiti, indipendentemente dal contributo statale.
L'intervento finanziario del Ministero1 del lavoro in favore degli enti di patronato rappresenta, infatti, un contributo al finanziamento che non può essere considerato determinante per garantire la continuità dell'assistenza ai lavoratori.
Tuttavia, il Ministero stesso, sensibile alle crescenti necessità finanziarie degli enti di patronato, non manca di erogare tempestivamente periodiche anticipazioni, in conto dei contributi spettanti, in relazione all'affluire dei fondi sull'apposito conto presso la tesoreria centrale.
Al riguardo, si chiarisce che la determinazione definitiva dei contributi annuali è su
bordinata agli indispensabili complessi accertamenti contabili per stabilire, sul piano nazionale, la effettiva e concreta attività assistenziale svolta da ciascun ente di patronato.
Allo stato attuale la situazione rappresentata dalla signoria vostra onorevole può ritenersi migliorata (per effetto della recente erogazione ai patronati di lire 3.759.200.430, quale saldo per l'attività svolta nell'anno 1968.
Si assicura comunque che, non appena sarà perfezionato il decreto impositivo delle aliquote di prelievo relativo al gettito dei contributi previdenziali dell'anno 1970, verranno erogati ai patronati ulteriori acconti sui contributi spettanti, secondo le disposizioni in vigore.
Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale
DONAT - CATTIN 14 giugno 1971
GERMANO'. — Al Ministro dell'agricoltura e delle foreste. — Per conoscere se l'Amministrazione forestale intende adottare gli opportuni provvedimenti in favore del personale del Corpo forestale dello Stato in servizio in Sicilia.
Risulta, infatti, che il personale forestale della Sicilia non riceve da tre anni il nuovo vestiario perchè la Regione non ha versato alla casa fornitrice il saldo della fornitura precedente, mentre da parte dello Stato viene puntualmente provveduto al rinnovo degli indumenti personali.
Per conoscere, ancora, se l'Amministrazione forestale intende provvedere alla fornitura degli automezzi necessari ai vari Comandi di stazione perchè il servizio venga svolto con puntualità ed efficacia su tutto il territorio della Sicilia, (int. scr. - 5099)
RISPOSTA. — Questo Ministero — Direzione generale dell'economia montana e delle foreste — per più di dieci anni invitò la Regione siciliana a rimborsare •all'erario- (e non già alle ditte fornitrici) le somme a mano a mano anticipate dal!'Amministrazione forestale centrale per le spese di vestiario e
Senato della Repubblica — 3084 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI
di equipaggiamento in dotazione, al personale (sottufficiali, guardie scelte e guardie) del Corpo forestale dello Stato, comandato a prestare servizio presso la Regione stessa.
Risultata inutile ogni sollecitazione, il Ministero si vide costretto, anche a seguito di esplicita richiesta degli organi di controllo, a sospendere ila confezione su misura delle uniformi occorrenti al citato personale, mentre seguitò ad inviare alla Regione tutti gli altri capi di vestiario e di equipaggiamento di regolamentare dotazione (maglie, calze, impermeabili, berretti, calzature, eccetera).
Nel 1970, l'Amministrazione forestale, avendo la Regione rilasciato formale impegno ad effettuare (come in data 29 gennaio 1971 di fatto ha effettuato) il rimborso all'erario delle somme anticipate dal Corpo forestale dello Stato, ha dato di nuovo corso alla fornitura delle uniformi per il personale interessiate, continuando, ovviamente, ad inviare alla Regione tutti i rimanenti articoli di corredo.
Si precisa, infine, che alla fornitura degli automezzi alle Stazioni forestali della Sicilia deve provvedere la Regione medesima e non il Corpo forestale dello Stato.
Il Ministro dell'agricoltura e delle foreste
NATALI 7 giugno 1971
GERMANO '. — Al Ministro del turismo e dello spettacolo. — Per conoscere:
se gli risulta che numerose Amministrazioni comunali non ottemperano alle disposizioni contenute nell'articolo 9 della legge 18 marzo 1968, n. 337, secondo le quali sono obbligate a compilare un elenco delle aree comunali disponibili per l'installazione dei circhi, delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento, ed a concedere dette aree direttamente, senza ricorso all'esperimento di asta tra gli esercenti muniti dell'autorizzazione del Ministero;
se gli risulta, inoltre, che non tutti i comuni hanno deliberato il regolamento relativo alle modalità di concessione (quinto comma dell'articolo 9);
20 GIUGNO 1971
j se vengono applicate alle concessioni co-| munali per le occupazioni di suolo pubblico, | in favore di circhi equestri e di altre attività
di spettacolo viaggiante, le tariffe ridotte del 20 per cento, come previsto dal secondo comma dell'articolo 10;
se, infine, per la fornitura di energia elettrica a dette forme di spettacolo viene applicata la tariffa vigente per gli usi industriali (articolo 14). (int. scr. - 5100)
RISPOSTA. — Effettivamente, risulta a questa Amministrazione che molti comuni, con popolazione per lo più inferiore ai 50 mila abitanti, non hanno ottemperato alle disposizioni contenute nell'articolo 9 della legge 18 marzo 1968, n. 337 e concernenti: 1) la compilazione di un elenco delle aree comunali disponibili per le installazioni dei circhi, delle attività dello spettacolo viaggiante e dei parchi di divertimento; 2) la concessione delle aree comunali ai titolari di detti complessi ed impianti, preventivamente autorizzati da questo Ministero; 3) la deliberazione, da parte di ciascuna Amministrazione comunale, del regolamento relativo alle modalità di concessione delle aree stesse.
Al riguardo, si fa notare che, pur essendo interessato alla esatta esecuzione della legge in argomento, questa Amministrazione non ha veste per intervenire nei confronti dei comuni inadempienti, trattandosi di competenza riservata al Ministero dell'interno.
Per quanto attiene alla riduzione idei 20 per cento da apportare alle tariffe concernenti le concessioni comunali di suolo pubblico e per quanto concerne la fornitura di energia elettrica a tariffa industriale, si precisa che dette agevolazioni risultano sistematicamente applicate, per la rispettiva parte di competenza, dai comuni e dagli appositi organi del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato.
Il Ministro del turismo e dello spettacolo MATTEOTTI
8 giugno 1971
GIANQUINTO. — Ai Ministri dei trasporti e dell'aviazione civile, della difesa e del tu-
Senato della Repubblica — 3085 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
rismo e dello spettacolo..— Per avere assicurazione che l'aeroporto Nicelli del Lido di Venezia non sia sacrificato, sotto qualsiasi pretesto, alla speculazione sulle aree edifica-bili e che perciò vengano mantenute tutte le servitù aeronautiche esistenti.
L'aeroporto, come è noto, risponde pienamente ad esigenze di traffico turistico e ad attività sportive, nazionali ed internazionali, essenziali ed irrinunciabili in una città come Venezia.
L'interrogante si riferisce a voci che tornano insistentemente a circolare, secondo le quali da terreni ex demaniali, acquistati a prezzo quasi figurativo, si vorrebbero ora ricavare somme colossali per ottenere le quali dovrebbero cadere le servitù aeronautiche, ciò che equivarrebbe alla liquidazione del campo.
L'interrogante rileva, altresì, che il piano regolatore generale di Venezia, che ha forza cogente, prevede il campo d'aviazione (esso anzi ha previsto, ed anche troppo favorito, la valorizzazione dei predetti terreni in modo compatibile con la permanenza del campo di volo per le esigenze del Lido e di Venezia) e chiede l'assicurazione che si rispetti quanto meno il piano regolatore generale esistente. (int. scr. - 4786)
RISPOSTA. — Si assicura che, non essendo prevista la dismissione dell'aeroporto di Venezia-Lido, continuano ad avere vigore per le proprietà vicine le limitazioni stabilite dal codice della navigazione, come modificato dalla legge 4 febbraio 1963, n. 58.
Il Ministro dei trasporti e dell'aviazione civile
VlGLIANESI 12 giugno 1971
LI VIGNI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. —• Si premette che all'interrogazione con richiesta di risposta scritta n. 3937, relativa alle difficoltà frapposte dalle Casse di risparmio per quanto concerne l'applicazione, nei confronti dei propri dipendenti, delle norme a favore dei combattenti previste nella legge 24 maggio 1970, n. 336, la
Presidenza del Consiglio dei ministri rispondeva, in data 17 ottobre 1970, che si era ritenuto opportuno chiedere il parere del Consiglio di Stato ai fini delle direttive da emanare per l'esatta ed uniforme applicazione della legge.
Risulta ali'interrogante che il Consiglio di Stato si è pronunciato, il 12 novembre 1970, in modo definitivo su tutte le questioni riguardanti il personale statale. Risulterebbe, invece, che, per la parte interessante il personale degli Enti pubblici, anche economici (in particolare le Casse di risparmio a seguito dei numerosi cavilli sostenuti dal-l'ACRI), il Consiglio di Stato avrebbe ravvisato, l'opportunità che venissero invitati ad esprimere il loro parere tutti i Ministeri che esercitano la vigilanza sugli Enti pubblici.
Pare, di conseguenza, estremamente grave che ad un anno, ormai, dall'approvazione della legge n. 336, numerosi cittadini non possano usufruire di benefici che il legislatore chiaramente intendeva concedere. In particolare, è grave che fra i resistenti alla concessione di tali benefici abbia un ruolo particolare l'ACRI che, com'è noto, ha sollevato una serie di opposizioni, spesso, a parere dell'interrogante, capziose e, comunque, fonti di ostruzionismo nei confronti di legittime aspirazioni dei lavoratori.
Si chiede, di conseguenza, come il Presidente del Consiglio dei ministri intenda intervenire per sollecitare i Ministeri competenti a prendere le decisioni occorrenti e in particolare il Ministero del tesoro per quanto riguarda le Casse di risparmio. Non è infatti tollerabile, ed è logicamente fonte di vivo malcontento fra gli interessati, che una legge come la n. 336 debba, a distanza di tempo, rimanere inoperosa nei confronti di molti combattenti, (int. scr. - 4441)
RISPOSTA. — Com'è noto alla signoria vostra onorevole, ili Consiglio di Stato, con parere del 12 novembre 1970, n. 43/70, concernente l'interpretazione della legge 24 maggio 1970, n. 336, recante norme in favore dei dipendenti pubblici ex combattenti e categorie assimilate, si pronunciava in via definitiva per il personale statale, ed in via interlocutoria per il personale delle regioni, degli
Senato della Repubblica — 3086 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
enti locali, degli enti pubblici e di diritto pubblico; e, in particolare, per il personale degli enti pubblici economici, chiedendo che sulle questioni sollevate — in relazione alla loro complessità e delicatezza — fossero invitati ad esprimere il loro avviso, nell'ambito. delle rispettive competenze, tutti i Ministeri che esercitano la vigilanza su .enti pubblici.
Pertanto, con circolare del 15 dicembre 1970, n. 706650/45906, le Amministrazioni venivano invitate, per la parte relativa ai dipendenti statali, a dare alla citata legge integrale applicazione, (uniformandosi ai criteri enunciati dal Consiglio di Stato; e, per corrispondere alla 'richiesta dello stesso alto Consesso, nel contempo venivano sollecitate a far conoscere le loro considerazioni ed il loro motivato avviso in ordine alle questioni sorte nei riguardi degli enti da esse vigilati.
Infine, acquisito il parere di tutte le Amministrazioni, in data 26 aprile 1971, è stato chiesto al Consiglio di Stato il definitivo avviso per quanto riguarda il personale oggetto della pronuncia interlocutoria.
Non appena perverrà tale parere, saranno impartite le opportune istruzioni.
77 Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
ANTONIOZZI 14 giugno 1971
LI VIGNI. — Al Ministro del turismo e dello spettacolo. — Per sapere se è a conoscenza della grave situazione nella quale si trova il Teatro comunale di Bologna, impossibilitato, in questo periodo, a corrispondere ai dipendenti gli stipendi ed agli artisti i compensi
li consiglio di amministrazione ha lodevolmente deciso di proseguire l'attività artistica e le maestranze hanno accettato, con senso di alta responsabilità, di affrontare le conseguenze del mancato pagamento degli stipendi, ma va da sé che tale situazione non può certo protrarsi e ohe occorre quindi intervenire con urgenza.
Poiché è fuori discussione l'alto ruolo che il Teatro comunale di Bologna ha rappresentato, e rappresenta, oltre gli stessi limiti
cittadini e regionali, si chiede di conoscere quali provvedimenti il Ministro intenda predisporre con urgenza per assicurare, in un rinnovato impegno di riforma generale del settore, la continuità delle attività programmate nella presente fase di transizione.
In particolare, pare all'interrogante indispensabile accogliere la richiesta formulata dal consiglio di amministrazione di adeguare ai bisogni i finanziamenti ordinari e di provvedere a ripianare ì deficit registrati negli esercizi 1969 e 1970. (int. scr. - 5027)
RISPOSTA. — Questa Amministrazione è a conoscenza della critica situazione in cui versa, al pari degli altri enti lirici, l'Ente-autonomo del Teatro Comunale d Bologna, a causa dell'andamento deficitario della gestione, che ha determinato l'esaurimento di ogni risorsa finanziaria.
Tale situazione va ricollegata alle lacune di fondo della legge 14 agosto 1967, n. 800 — riguardante l'intervento dello Stato a favore degli enti lirici e sinfonici, la quale non ha risolto il problema dell'equilibrio finanziario dei predetti enti, presupposto indispensabile per una sana conduzione e per una seria programmazione delle loro attività — ed è, altresì, connessa all'aumento dei costi di gestione verificatosi dal 1967 ad oggi, soprattutto in dipendenza dell'incremento di tutte le voci di spesa relative al mantenimento del personale.
In considerazione di quanto sopra, questo Ministero si è posto da tempo il problema di presentare all'esame del Parlamento una legge intesa a disciplinare la materia su basi sostanzialmente diverse dalle attuali. Ma una soluzione del genere presenta difficoltà di non poco conto, in quanto, se si voilessero assecondare gli orientamenti che da più parti sono stati manifestati per un nuovo assetto di tutte le attività musicali nell'ambito regionale, lo Stato dovrebbe accollarsi un onere di circa 60-70 miliardi di lire all'anno, ben più rilevante di quello, già elevato, che attualmente sostiene.
Pertanto, questa Amministrazione, in attesa che si verifichino le condizioni idonee a consentire una riforma organica e profondamente 'innovatrice, sta esaminando la pos-
Senato della Repubblica — 3087 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
sibilità di predisporre uno schema di « legge ponte », onde assicurare, quanto meno, i mezzi necessari per fronteggiare la crisi in atto e per garantire la continuità di lavoro al personale impiegato dagli enti lirici e sinfonici, purché sia assicurato il contenimento del ritmo ascensionale delle spese degli enti stessi.
In tal senso, sono stati già svolti contatti in sede governativa e il provvedimento potrà essere presentato sollecitamente ali'esame del Parlamento, se si riuscirà a mantenere l'aumento del nuovo finanziamento entro limiti accettabili per il bilancio dello Stato e se le categorie interessate si dichiareranno disposte ad accettare le misure limitative delle spese che necessariamente dovranno essere previste.
77 Ministro del turismo e dello spettacolo MATTEOTTI
8 giugno 1971
MAMMUCARI, FUSI, BERTONE. — Al Ministro delle partecipazioni statali. — Per conoscere:
1) i criteri che determinano la deliberazione relativa alla scelta della zona ove dovrebbe essere installato il V Centro siderurgico;
2) il costo di impianto ed il presunto costo di esercizio di detto Centro;
3) l'orientamento relativo alla formazione ed all'assunzione delle maestranze, sia per il periodo necessario all'impianto del Centro, sia per l'esercizio dell'impianto stesso;
4) la linea di rifornimento dei mezzi finanziari necessari alla costruzione del Centro;
5) le possibilità di sviluppo di attività industriali collegate, nel quadro della zona prescelta, (int. scr. - 4021)
RISPOSTA. — Si comunica che il Comitato dei ministri per la contrattazione programmata, dopo aver .indicato la piana di Gioia Tauro in Calabria, per l'ubicazione del 5° Centro siderurgico dell'IRI, ha dato mandato
al Ministro per i lavori pubblici di procedere ad alcuni accertamenti, consideratala necessità di definire, nel quadro dell'assetto del territorio interessato, il problema del porto e delle opere marittime, che costituiscono infrastrutture indispensabili per il funzionamento dei nuovi impianti.
Gli accertamenti dovranno infatti stabilire, tenendo conto delle effettive esigenze dell'azienda interessata:
la possibilità di realizzare un porto industriale avente le caratteristiche richieste dalla Finsider;
la individuazione delle altre infrastrutture necessarie per le quali dovranno essere indicati gli oneri e i tempi tecnici occorrenti per la loro realizzazione.
Per i fini indicati è stata deliberata la costituzione di una apposita Commissione in seno all'Amministrazione dei lavori pubblici la quale, avvalendosi anche della collaborazione della Cassa per il Mezzogiorno, /presenterà entro breve termine ali Comitato idei ministri per la contrattazione programmata una apposita relazione sui risultati delle indagini che sono state effettuate.
Secondo le previsioni, il nuovo Centro dovrebbe essere completato sul finire degli anni '70. Si tratta dunque di una scadenza che evidentemente rende oggi impossibili valutazioni attendibili per quanto riguarda sia il costo degli impianti sia quello di esercizio e che non consente d rispondere in maniera precisa alle altre domande specifiche formulate dagli onorevoli interroganti.
In merito al punto 4) si può solo osservare ohe rientra nei campiti dell'IRI l'individuazione delle fonti di finanziamento per la realizzazione dell'iniziativa, ferma restando la competenza degli altri enti pubblici per l'attuazione delle infrastrutture necessarie al funzionamento dei nuovi impianti siderurgici.
77 Ministro delle partecipazioni statali PICCOLI
14 giugno 1971
Senato della Repubblica — 3088 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
MAMMUCARI, MADERCHI. — Ai Ministri dell'interno e dei lavori pubblici. — Per conoscere se non ravvisino, in base ai poteri che la legge loro conferisce, la necessità di intervenire a Pales trina (Roma) al fine di porre termine all'attuazione, da parte del signor Barberini, della lottizzazione di un comprensorio di ben 400 ettari nella frazione di Carchitti, nonostante il parere contrario espresso per ben due volte dal Consiglio comunale, anche perchè ci si trova in carenza di piano regolatore approvato e tale lottizzazione è in assoluto contrasto con gli orientamenti generali del progetto di piano regolatore e con le osservazioni apportatevi dal competente Comitato del Ministero dei lavori pubblici, (int. scr. - 4996)
RISPOSTA. — Il prefetto di Roma ha invitato il sindaco di Palestrina ad annullare le licenze edilizie concesse sulla base del piano di lottizzazione presentato dal signor Barberini per la località « Poggio del Sole » della frazione « Carchitti ».
La deliberazione con la quale fu approvato dalla giunta municipale di Palestrina, il 31 luglio 1967, tale piano di lottizzazione, infatti, non è stata mai ratificata dal Consiglio comunale e su di essa ha espresso parere negativo il 2 ottobre 1969 la sezione urbanistica regionale. Inoltre, effettivamente, al momento in cui fu adottata detta deliberazione, il comune di Palestrina era sfornito sia del piano regolatore generale che del programma di fabbricazione.
77 Ministro dell'interno RESTIVO
9 giugno 1971
MAMMUCARI, ROMAGNOLI CARETTONI Tullia, TOMASSINI, MADERCHI. — Ai Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del lavoro e della previdenza sociale. — Per conoscere se non ritengano opportuno esaminare la grave situazione che si va determinando nella città di Roma a seguito del costante stillicidio di trasferimenti di aziende industriali nelle provincie di Latina e di Prosinone o nella zona a sud della
provincia di Roma, ove operano le agevolazioni di cui alla Cassa per il Mezzogiorno.
Gli interroganti fanno presente che tale stillicidio determina una crescente disoccupazione di maestranze industriali, una crisi nelle attività industriali minori, un peggioramento della possibilità di azione del settore terziario ed un danno generale per la economia della città.
Ultimissima testimonianza del processo di depauperamento industriale è la deliberazione presa dalla direzione della « Squibb », comunicata alle maestranze, di trasferire nello stabilimento costruito anni or sono in provincia di Fresinone, nel comprensorio dei comune di Anagni, le attività realizzate nello stabilimento operante sulla via Salaria, all'altezza dei Prati Fiscali, senza sostituire dette attività con altre produzioni del settore chimico, e in particolare del settore chimico-farmaceutico, creando così un vuoto di occupazione di alcune centinaia di unità lavorative. (int. scr. - 4997)
RISPOSTA. — Il fenomeno segnalato nella interrogazione sopratrascritta —- concernente il trasferimento di stabilimenti industriali dal territorio di Roma verso zone in cui operano le agevolazioni a favore del Mezzogiorno — non può essere considerato soltanto per l'aspetto immediatamente emergente dei suoi riflessi nei confronti delle forze «di lavoro occupate nelle aziende che si trasferiscono.
Da un esame approfondito delle cause che determinano i trasferimenti in parola, infatti, risulta che i trasferimenti sono determinati da vari motivi di carattere tecnico-economico quali, ad esempio, l'applicazione di nuovi processi tecnologici, l'inadeguatezza di'spazio, eventuali maggiori esigenze idriche o energetiche, problemi di scarichi inquinanti, eccetera, e non è da escludere che le imprese interessate, qualora non potessero trasferire i propri impianti, sarebbero indotte eventualmente a cessare la propria attività, con evidente perdita netta per l'economia regionale e più marcati riflessi negativi per l'occupazione delle forze di lavoro.
D'altra parte, va tenuto presente ohe le norme vigenti per la realizzazione concreta dell'attuale orientamento politico — rivolto
Senato della Repubblica — 3089 V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
ad accentuare lo sviluppo industriale del Mezzogiorno — non contemplano una 'disciplina che ostacoli o freni le libere scelte imprenditoriali, sia per quanto concerne l'insediamento di nuovi impianti produttivi che il trasferimento di quelli esistenti.
Tuttavia, qualora le imprese interessate non provvedessero all'installazione di nuovo macchinario negli stabilimenti trasferiti, ma si limitassero a montare nella diversa località prescelta i precedenti impianti produttivi, non ricorrerebbero le premesse per la concessione dei contributi previsti dalle norme in vigore, in quanto essi vengono accordati soltanto per macchiale ed equipaggiamenti nuovi.
Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
GAVA 9 giugno 1971
MARCORA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro dell'interno. — Per conoscere quali misure intendano attuare per contrastare con fermezza l'accentuata azione delle squadre fasciste che in questi mesi hanno provocato, in molte città del nord e del sud, attentati contro sedi di organizzazioni sindacali e di partiti democratici, instaurando un clima intimidatorio nei confronti dei cittadini.
Si chiede, inoltre, quali motivazioni ostino alla piena applicazione della legge 20 giugno 1952, n. 645, e di ogni altro strumento idoneo a ripristinare la legalità repubblicana.
Si chiede, infine, di sapere quali siano le intenzioni del Governo per imporre il dettato dell'articolo 18 della Costituzione circa la soppressione delle organizzazioni paramilitari. (int. scr. - 4780)
RISPOSTA. — Si risponde a nome della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In ordine a quanto richiesto dalla signoria vostra onorevole, non possono che richiamarsi e confermarsi le dichiarazioni sulla politica che il Governo intende costantemente perseguire — nel!'assolvimento della sua
fondamentale funzione a difesa delle libertà costituzionali e delle istituzioni democratiche — dichiarazioni che, espresse in occasione del dibattito svotosi il 25-26 febbraio scorso al Senato della Repubblica, sulla violenza organizzata, sono state approvate con l'ordine del giorno conclusivo votato dalla stessa Assemblea.
Il Ministro dell'interno RESTIVO
14 giugno 1971
MASCIALE. — Ai Ministri dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere se sono a conoscenza che, malgrado i nuovi ordinamenti ottenuti dal personale dipendente della Camera di commercio di Brindisi, dopo lunghe trattative e lotte sindacali, si continua da parte di quella amministrazione a ritardarne « caviliosamente » l'applicazione, ciò che, oltre a pregiudicare i benefici economici, compromette seriamente lo sviluppo di carriera ed il trattamento di quiescenza degli interessati.
L'interrogante chiede, pertanto, che i Ministri competenti intervengano urgentemente perchè l'amministrazione camerale provveda:
1) ad emanare direttive in modo chiaro e preciso e non contraddittorio e caotico;
2) ad assicurare la piena funzionalità dell'Ufficio personale, organizzandolo in modo che le pratiche riguardanti i dipendenti possano essere svolte con la necessaria tempestività, evitando dannosi ritardi;
3) ad accelerare l'iter per l'adozione della nuova « pianta organica », alla quale è collegata la carriera del personale;
4) ad estendere, giusta gli articoli 37 e seguenti del vigente regolamento', Te tabelle delle retribuzioni spettanti al personale statale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1970, n. 1079, ed a liquidare, a titolo di acconto, salvo conguaglio, da effettuarsi dopo che sarà possibile ricostruire la carriera in seguito all'applicazione della nuova « pianta organica », le differenze
Senato della Repubblica — 3090 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
sugli emolumenti, a decorrere dal 1° luglio 1970, essendo divenuta superflua qualsiasi istruzione ministeriale;
5) a corrispondere, nelle more dell'adozione delle delibere di attribuzione del nuovo trattamento economico al personale ex avventizio, a decorrere dal 16 marzo 1970, un congruo acconto agli interessati, (int. scr. -4903)
RISPOSTA. — In relazione all'interrogazione sopratrascritta, si fa presente che la matèria di cui ai punti 1) e 2) attiene in modo particolare -all'esercizio del .potere di autoorganizzazione che spetta alle Camere di commercio, allo scopo di adeguare funzionalmente le proprie strutture al perseguimento delle finalità di pubblico interesse loro specificamente assegnate. Nel rispetto dell'autonomia di tali funzioni, questo. Ministero ha impartito direttive di massima e raccomandazioni nell'intento di favorire la migliore realizzazione dei servizi.
Circa il punto 3), si comunica che è stato suggerito all'Ente di modificare la tabella organica in conformità dei criteri unitari e generali già adottati dalle altre Camere di commercio, princìpi improntati, nei limiti imposti dalle disposizioni in vigore, alla massima comprensione per le legittime aspettative del personale.
In merito al punto 4) si comunica che, in considerazione delle vive attese dei dipendenti camerali, è stato consentito, ancorché a titolo di acconto e salvo conguaglio, l'immediato adeguamento del trattamento economico alle nuove retribuzioni, nonché la corresponsione degli emolumenti arretrati, con decorrenza 1° luglio 1970, nella misura del 70 per cento dell'intero importo maturato, in attesa dell'emanazione di un apposito decreto interministeriale che sostituisca la tabella di equiparazione delle qualifiche camerali e statali allegata al citato regolamento, provvedimento già in corso di predisposizione da parte dei competenti uffici ministeriali.
I decreti delegati emanati per il riordinamento delle carriere e il riassetto ideile retribuzioni, infatti, concernono esclusivamente gli impiegati delle Amministrazioni
dello Stato e non trovano immediata applicazione nei confronti del personale delle Camere di commercio, lo stato giuridico del quale è stato disciplinate dalla legge 23 febbraio 1968, n. 125 e dall'apposito regolamento approvato con decreto ministeriale 16 marzo 1970.
Circa, infine, il punto 5), si comunica che nei confronti degli avventizi che hanno potuto fruire delle norme transitorie contemplate dall'articolo 7 della menzionata legge n. 125 del 1968 (partecipazione ai concorsi interni), i relativi provvedimenti hanno già ottenuto il prescritto visto di esecutività.
// Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
GAVA 14 giugno 1971
MINNOCCI. — Ai Ministri del lavoro e della previdenza sociale e dell'industria, del commercio e dell' artigianato. — Per conoscere quali provvedimenti si intendano adottare per evitare la chiusura, data per imminente, degli stabilimenti di Pomezia e di Patrica della « Metalfer-FIAS », che si trova in gestione controllata fin dal dicembre del 1970 e che impiega oltre 500 unità lavorative. (int. scr. - 5116)
RISPOSTA. — La società Metalfer (Costruzioni Metalliche Civili Industriali) costituita il 22 dicembre 1966 con capitale sociale di 15 milioni di lire elevato con successivi aumenti a 960 milioni, nel 1970 ha assorbito la società Novafias esercente la stessa attività industriale.
L'attività dell'impresa che dispone di due stabilimenti, uno a Pomezia ed uno a Patrica, è rivolta alle costruzioni di carpenteria metallica, ealdareria, gru, condutture metalliche e meccaniche e di precisione ed i dipendenti ammontano complessivamente a 680 unità tra operai ed impiegati.
Lo stabilimento di Pomezia (Latina) è di recentissima costruzione mentre quello ubicato a Patrica (Prosinone), ove sono occupati 210 operai e 9 impiegati, è stato am-
Senato della Repubblica — 3091 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
pliato e ammodernato. Trattasi pertanto di due unità produttive con moderni impianti ed attrezzature.
Verso la fine del decorso anno la gestione degli stabilimenti, sebbene vi fossero ordini di lavoro per circa 4 miliardi di lire, si è trovata in gravi difficoltà per insufficienza di capitali circolanti. Alla crisi finanziaria si sono aggiunte poi le vicende sindacali che hanno determinato aumenti dei costi ed intralci nell'attività produttiva nonché ritardi nelle consegne sia delle subforniture, sia dei prodotti forniti alla clientela.
In tale situazione la direzione della società ha chiesto ed ottenuto l'amministrazione controllata dal tribunale di Roma in data 18 dicembre 1970.
Per il risanamento finanziario dell'azienda occorre un apporto di capitale fresco a cui gli attuali azionisti non sono in grado di provvedere e a tale fine sono in corso trattative con gruppi finanziari privati per una loro partecipazione nella società.
Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato
GAVA 14 giugno 1971
MINNOCCI. — Al Ministro dell'interno. — Per conoscere i finanziamenti ottenuti dai comuni di Rocca d'Arce e di Santopadre, nell'ultimo quinquennio, da parte dei Ministeri dei lavori pubblici, dell'agricoltura' e delle foreste, del lavoro e della previdenza sociale e da parte della Cassa per il Mezzogiorno.
Per sapere, inoltre, se le opere di pubblica utilità finanziate sono state regolarmente realizzate e collaudate, (int. scr. - 5124)
RISPOSTA. — Nell'ultimo quinquennio, i comuni di Rocca d'Arce e Santopadre hanno ottenuto da parte dei Ministeri dei lavori pubblici, dell'agricoltura e delle foreste, del lavoro e della previdenza sociale e da parte della Cassa per il Mezzogiorno, per l'esecuzione di opere pubbliche varie, i contributi appresso indicati:
A) — comune di Santopadre.
1) Dal Ministero dei lavori pubblici (legge 3 agosto 1949, n. 589 - Edilizia pubblica, opere igieniche, eccetera):
costruzione della rete idrica e fognante. Importo del contributo, concesso nel 1970,
lire 25.000.000. I lavori sono in corso. Si precisa che il progetto generale dell'opera, che prevede una spesa complessiva di lire 142 milioni, comprensiva dei contributi già concessi dallo stesso Ministero negli anni 1957-1960-1961 e 1964, è stato approvato il 15 gennaio 1971;
costruzione dell'acquedotto in località Colle Pizzuto. Importo del contributo, concesso nel 1968, lire 30.000.000. Il progetto è stato approvato nel 1969. I lavori sono in corso;
ampliamento del cimitero comunale. Importo del contributo, concesso nel 1966, lire 16.000.000. Il progetto è stato approvato il 7 dicembre 1968. I lavori sono in corso;
ampliamento dell'impianto- di energia elettrica nei. capoluogo. Importo del contributo, concesso nel 1968, lire 12.000.000. Il progetto è stato approvato il 13 gennaio 1970, I lavori sono in corso.
Costruzione della nuova sede municipale. Il comune ha ottenuto due contributi: uno di lire 2.000.000 nel 1966 e un altro di lire 20.000.000 nel 1968. Il progetto per lire 22.000.000 è stato approvato nel febbraio scorso. I lavori saranno appaltati non appena sarà perfezionata la pratica di mutuo con la Cassa depositi e prestiti.
(Leggi 9 agosto 1954, n. 645 e 28 luglio 1967, in. 641 — Edilizia scolastica):
completamento della scuola elementare del capoluogo. Importo del contributo, concesso nel 1967, lire 12.000.000. 11 progetto è stato approvato nel 1969.1 lavori sono in corso;
completamento scuola elementare S. Rocco. Importo del contributo, concesso nel 1968, lire 4.000.000. Il progetto è stato approvato nello scorso mese di «novembre;
completamento della scuola elementare nella località Valle. Importo del contributo,
Senato della Repubblica — 3092 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI
concesso nel gennaio del corrente anno, lire 23.000.000. Il progetto esecutivo è in fase di redazione. '
(Legge 21 aprile 1962, n. 181 — Opere stradali)
costruzione strada Santopadre-Barba-lugo-Valle. Importo del contributo, concesso nel 1969, lire 15.000.000. Il progetto è stato approvato nel dicembre dello scorso anno per un importo idi lire 22.500.00 (compreso il precedente contributo di lire 7.500.000, ottenuto dal comune nel 1963). I lavori sono in corso di appalto;
completamento della strada della frazione Valle. Importo del contributo, concesso nell'aprile 1971, lire 70.000.000. Il progetto esecutivo è in fase di redazione;
costruzione della strada Santopadre-De-cime-Vallemammoli - Deviazione Casilina. Importo del contributo, concesso nel 1968, lire 60.000.000. Il progetto è stato approvato nel gennaio 1970. I lavori sono in corso;
completamento della strada Vallemam-molÌ4Deeime. Importo del contributo, concesso nell'aprile del 1971, lire 60.000.000. Il progetto è in via di redazione;
costruzione della strada per il collegamento di Campo del Fico al capoluogo. Importo del contributo, concesso nel febbraio dello scorso anno, lire 15.000.000. Il progetto è in via di approntamento.
2) Dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale:
costruzione strada comunale di congiungimento delle strade « Decime » e « Valle-mammoli ». Cantiere di lavoro n. 089403/L esercizio finanziario 1966-67. Importo lire 2.640.780 - Allievi n. 15. I lavori sono stati ultimati e regolarmente collaudati dall'Ufficio del genio civile di Frosinone il 15 settembre 1970;
sistemazione della vecchia sede municipale. Cantiere di lavoro n. 098628 - Esercizio finanziario 1969-70. Importo lire 4.636.101 -Allievi n. 15. Il cantiere è tuttora in attività.
20 GIUGNO 1971
3) Dal Ministero deiragritooltura e delle foreste.
(Legge 27 ottobre 1966, n. 910) costruzione delle strade rurali — Pro
getto n. 967-VI/3 FEOGA. Costo totale dell'opera lire 148.727.000 di cui lire 22.309.050 a carico dello Stato (decreto ministeriale numero 22538 del 14 ottobre 1970), lire 66 milioni e 926.875, pari al 45 per cento della spe-
| sa, a carico della CEE e lire 59.491.075, pari ! al 40 per cento della spesa stessa, a carico
del comune. Per l'ulteriore corso della pratica, il civico ente deve ora reperire in concreto i mezzi di copertura dell'onere a suo carico.
B) - comune di Rocca d'Arce.
1) Dal Ministero dei lavori pubblici:
(Legge 3 agosto 1949, n. 589 - Edilizia pubblica, opere igieniche eccetera):
costruzione della rete idrica e fognante nel capoluogo e nella località S. Lucia. Importo del contributo, concesso nel 1969, lire 100.000.000. Il progetto è stato approvato il 18 agosto 1969 ed i lavori sono in corso;
costruzione della rete idrica e fognante in altre località del territorio comunale. L'importo del contributo concesso nel febbraio dell'anno 1970, è di lire 75.000.000. Il pro-
I getto è stato approvato I'll aprile 1971. I lavori non sono stati ancora appaltati in quanto il comune è in attesa della concessione del mutuo da parte della Cassa depositi e prestiti;
Ampliamento dell'impianto di energia elettrica. L'importo del contributo concesso nel giugno dell'anno 1968 è di lire 25.000.000. Il progetto è stato approvato il 13 marzo 1970. Si precisa che i lavori non sono stati ancora appaltati in quanto il civico ente è in attesa della concessione del mutuo da parte della Cassa depositi e prestiti.
(Legge 15 febbraio 1953, n, 184 - Opere stradali):
sistemazione delle strade interne denominate Federico Lancia e S. Rocco. L'importo del contributo, concesso nel luglio del 1969, è di lire 80.000.000. Il progetto è stato
Senato della Repubblica — 3093 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
approvato nel marzo del corrente anno ed il relativo decreto' è in corso di registrazione alla Corte dei conti;
completamento della strada di allacciamento della frazione Fraioli al capoluogo. L'importo del contributo ottenuto dal comune è di lire 100.000.000 (lire 70.000.000 nel 1967 e lire 30.000.000 nel 1970). Un primo progetto di- lire 70.000.000 è stato approvato il 7 agosto 1968. È in corso di approvazione la perizia di variante e suppletiva fino alla concorrenza di lire 100 milioni;
completamento della strada di collegamento delle frazioni Fraioli e Ferrovia. Il contributo, concesso nell'aprile del corrente anno, è di lire 40.000.000. Il progetto è in corso di redazione;
sistemazione della strada comunale Pe-schito-S. Lucia. Il contributo, concesso nel luglio dell'anno 1969, è di lire 100.000.000. Il progetto è stato approvato ed il relativo decreto è in corso di registrazione alla Corte dei conti.
(Leggi 9 agosto 1954, n. 645 e 28 luglio 1967, n. 641 - Edilizia scolastica):
riattamento scuola elementare nella località Canale. L'importo del contributo, concesso nell'anno 1968, è di lire 4.000.000. Il progetto è stato approvato il 24 luglio 1970 ed i lavori debbono ancora essere appaltati.
Nell'ultimo quinquennio il Ministero del lavoro e della previdenza sociale ha concesso al comune di Rocca d'Arce, nell'esercizio finanziario 1966-67, un solo finanziamento per un cantiere di rimboschimento, numero 23018/R, per l'importo di lire 1.522.720. Detto cantiere è stato poi revocato per mancanza di manodopera disposta ad essere avviata al lavoro.
Nel quinquennio considerato, nessun finanziamento è stato disposto dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste a favore dello stesso comune.
Si comunica infine che nello stesso quinquennio la Cassa per il Mezzogiorno non ha
concesso ai due comuni alcun finanziamento per la realizzazione di opere pubbliche.
i7 Ministro dell'interno RESTIVO
16 giugno 1971
MURMURA. — Al Ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno e nelle zone depresse del Centro-Nord ed ai Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. — Per sapere quali serie e fondate ragioni hanno informato il provvedimento di sostanziale reiezione della richiesta di prestito agevolato avanzata, all'ISVEIMER ed alllMI, dalla società CIMEA, con sede a Pizzo Calabro, la quale svolge, anche per coimmessa di aziende facenti parte del gruppo ENI, una validissima attività industriale nel settore della carpenteria metallica, (int. scr. - 5058)
RISPOSTA. — Con riferimento alla suesposta interrogazione, si comunica che a favore della ditta CIMEA l'Istituto mobiliare italiano, nel novembre 1969, deliberò un finanziamento di lire 70.000.000 per la costruzione in Pizzo Calabro (Catanzaro), località Arcidiacono, di uno stabilimento da adibire a lavori di carpenteria metallica.
Successivamente, la Cassa per il Mezzogiorno adottò il relativo provvedimento di concessione del contributo in conto interessi.
Tuttavia, l'Istituto mobiliare italiano, nel dicembre del 1970, comunicò alla Cassa di non ritenere che l'operazione potesse avere seguito, per cui è stato predisposto il provvedimento di revoca del citato contributo, subito trasmesso all'Istituto finanziatore.
Al riguardo è da tenere presente che ai sensi dell'articolo 103 del testo unico delle leggi sul Mezzogiorno 30 giugno 1967, numero 1523, il parere di conformità ai criteri del piano di coordinaménto non vincola la valutazione tecnico finanziaria di competenza degli Istituti di credito.
Si comunica, infine, che all'ISVEIMER non è stata avanzata alcuna richiesta di fi-
Senato della Repubblica — 3094 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
nanziamento da par te della di t ta in question e. stione,
15 giugno 1971
Il Ministro senza portafoglio TAVIANI
MURMURA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere se, allo scopo di far fronte alle notevoli esigenze della comuni tà nazionale, non intenda dare sollecita ed anticipata attuazione agli aumenti di organico, previsti dalle vigenti leggi, del benemeri to Corpo dei vigili del fuoco, (int. scr. - 5168)
RISPOSTA. — In esecuzione delle norme contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 1970, n. 1077 concernenti l 'aumento degli organici del corpo nazionale dei vigili del fuoco, questo Ministero ha già provveduto al l ' inquadramento nelle nuove qualifiche del personale appartenente alle carriere direttiva e di concetto del ruolo tecnico, a quella di concetto dei ruolo dei segretari, nonché di tu t to il personale permanente del Corpo.
Per quanto concerne poi l ' incremento degli organici previsto dalla legge 8 dicembre 1970, n. 996, occorre innanzitut to rilevare che 1 posti portat i in aumento sono conferiti nel periodo di cinque anni e nei limiti tassativamente stabiliti pe r ciascun anno.
Nella pr ima attuazione della citata legge, sono stati messi a concorso tu t t i i posti disponibili — nei vari ruoli — per l 'anno 1971. In part icolare sono stati bandit i , ed ora sono in fase di espletamento, due concorsi pubblici per esami r ispett ivamente a 15 posti di ispettore in prova e a 15 posti di geometra o perito in prova, oltre a un concorso per esami a 17 posti di geometra o perito in prova, riservato al personale interno.
È stato da ul t imo bandi to un concorso interno per titoli a 840 posti di vigile, ed alt ret tant i posti saranno quanto pr ima messi a concorso pubblico.
Il Ministro dell'interno RESTIVO
14 giugno 1971
PAPA, ABENANTE. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Premesso che i lavoratori della « Parteno-Craft » sono costrett i allo sciopero per la mancata applicazione, da par te del padrone della fabbrica, del contra t to di lavoro e delle norme dello s ta tuto dei diritti dei lavoratori;
considerata la condizione di gravissimo disagio degli operai dipendenti , costrett i a lavorare in un ambiente in cui il livello di tossicità è elevatissimo, anche per la mancanza di un sistema di aerazione;
rilevato che alle giuste richieste dei laboratori si è sinora r isposto soltanto con il licenziamento di qua t t ro operai e con l'adozione di odiose misure repressive,
gli interroganti chiedono per quali motivi non vi sia stato ancora alcun intervento da par te del Ministero per il più rigoroso rispetto del cont ra t to di lavoro e delle norme dello s ta tuto dei diri t t i dei lavoratori e se il Ministro non ritenga di dover adottare immediat i provvedimenti , tanto più urgenti quando si consideri che l 'azienda ha ricevuto finanziamenti pubblici ed ha ottenuto, anche di recente, commesse dallo Stato per la costruzione di 6 motovedette della Marina, (int. scr. - 5187)
RISPOSTA. — Si informa la signoria vostra onorevole che l 'Ispettorato- del lavoro di Napoli ha recentemente sottoposto la ditta « Parteno-Craft » a visita ispettiva, al termine della quale ha adot ta to i provvedimenti contravvenzionali di competenza per infrazioni alle seguenti no rme di legislazione sociale:
legge 5 gennaio 1953, n. 4 (norme sul-l 'obbligo di consegnare al personale dipendente il prospet to o busta di paga all 'atto della corresponsione della retribuzione);
legge 30 aprile 1969, n. 153 (norme sul-l'obbligo della consegna ai dipendenti di un es t ra t to conto annuale contenente i dati relativi alle retribuzioni corrisposte ed alle t ra t tenute operate durante l 'anno);
legge 2 aprile 1968, n. 482 (norme sul collocamento obbligatorio di personale invalido);
legge 20 maggio 1970, n. 300 (Sta tuto dei lavoratori);
Senato della Repubblica — 3095 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
legge 29 aprile 1949, n, 264 (collocamento ordinario);
testo unico 30 giugno 1965, n. 1124 (norme sull'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali);
legge 23 ottobre 1960, n. 1369 (norme sul divieto di appalto e sull'interposizione e intermediazione di manodopera);
legge 10 gennaio 1935, n. 112 (norme sull'istituzione del libretto di lavoro).
A seguito della visita ispettiva, oltre ai provvedimenti contravvenzionali suddetti, sono state impartite ai (responsabili della azienda prescrizioni intese alla regolarizzazione della posizione assicurativa dei dipendenti occupati nei confronti degli istituti assicuratori.
Per quanto riguarda, in particolare, le rivendicazioni salariali delle maestranze, consistenti nella corresponsione integrale degli aumenti retributivi derivanti dall'applicazione del vigente contratto collettivo di lavoro, si informa la signoria vostra onorevole che l'organo di vigilanza ha anche impartito ai responsabili dell'azienda opportune prescrizioni intese a far erogare a favore degli interessati le spettanze dovute. Al riguardo si fa presente che l'obbligo dell'osservanza del nuovo contratto è vincolante per la ditta ai sensi dell'articolo 36 ideilo statuto dei lavoratori, considerato che la stessa esegue la costruzione di 6 motovedette veloci d'alto mare a seguito di contratto d'appalto stipulato a suo tempo con l'amministrazione della marina mercantile.
L'Ispettorato del lavoro ha inoltre svolto accertamenti in merito alle condizioni igie-nico-sanitarie dei singoli reparti di produzione ed, anche in tale circostanza, ha diffidato i titolari dell'impresa a far migliorare il ricambio dell'aria nel reparto vetroresine, a fornire guanti protettivi o creme barriera agli operai addetti, a disporre visite mediche periodiche per gli operai medesimi, a far attrezzare adeguatamente il refettorio ed a far eseguire periodiche pulizie dei vari servizi.
Si informa, infine, la signoria vostra onorevole che, secondo quanto riferito dal
l'Ispettorato del lavoro, i quattro operai di cui è cenno nell'interrogazione sono stati licenziati il primo agosto dello scorso anno per la riduzione di rispettivi posti nell'organico dell'azienda.
Si assicura, comunque, che l'organo di vigilanza non mancherà di svolgere per il futuro ogni idonea azione affinchè la ditta di cui trattasi non si renda ulteriarmente inadempiente alle norme poste a tutela del lavoro subordinato.
77 Ministro del lavoro e della previdenza sociale
DONAT - C A T T I N 14 giugno 1971
PELLICANO. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per sapere se esistano realmente forme di sfruttamento organizzato ai danni dei lavoratori meridionali emigrati al Nord.
Si asserisce, infatti, che alcuni impiegati, veri e propri agenti, vengono nelle zone più depresse del Mezzogiorno a reclutare la manodopera per poi cederla, sotto forma di « appalto », a grosse imprese del settentrione. Su ogni operaio « ingaggiato » viene pagata dalla ditta una tangente, grazie alla quale si risparmiano le spese per inquadrare legalmente l'operaio.
Spessissimo si verifica anche che il datore di lavoro non dà la busta-paga all'impiegato, ma aggiunge di tanto in tanto un supplemento al salario minimo riconosciuto, evadendo così i contributi, la tredicesima mensilità e tutti gli altri diritti che spettano ai lavoratori dichiarati.
Si invita, pertanto, il Ministro a voler indagare e, eventualmente, a prendere i provvedimenti del caso. (int. scr. - 5205)
RISPOSTA. — Si premette che l'articolo 1 della legge 23 ottobre I960, n. 1369 stabilisce il divieto di tutte le forme negoziali attraverso cui l'imprenditore utilizza prestazioni lavorative ricorrendo all'ausilio di un soggetto interposto che assume e retribuisce in proprio la manodopera. Anche la semplice mediazione di manodopera è espres-
Senato della Repubblica — 3096 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI
samente vietata dalla legge 29 aprile 1949, n. 264.
Ogni qualvolta è venuto a conoscenza di violazioni alle citate disposizioni legislative, l'Ispettorato del lavoro — che, come è noto, è l'organismo pubblico attraverso il quale lo Stato garantisce l'applicazione della legislazione sociale — h a sempre adottato i provvedimenti di competenza con il deferimento all'autorità giudiziaria dei responsabili delle infrazioni.
In questo senso si può segnalare, ad esempio, che la repressione del eottimismo e del reclutamento della manodopera ha assunto, in Piemonte, dimensioni di rilevante portata perchè a tal fine è stato impiegato un notevole numero di ispettori del lavoro che, con la collaborazione di 500 agenti di polizia e carabinieri hanno controllato, durante il mese di maggio ultimo scorso, numerosi cantieri operanti nella città di Torino e nei comuni vicinori.
Del resto, già in precedenza, l'Ispettorato provinciale del lavoro di Torino aveva visitato circa 500 cantieri elevando 111 contravvenzioni per violazioni dell'articolo 1 della legge 1369 per complessive 36.778 giornate e redigendo 11 rapporto giudiziari.
Occorre, tuttavia, far presente che l'attività di repressione incontra difficoltà in questo specifico settore perchè i lavoratori assunti e retribuiti dal cottimista, per il timore del licenziamento o per il bisogno economico in cui si trovano, non sempre prestano agli organi ispettivi la collaborazione necessaria per una più agevole identificazione del fenomeno interpositivo.
Ciò non di meno, questo Ministero continua a svolgere un'intensa azione di intervento sia sotto il profilo organizzativo, con un maggiore impiego di unità ispettive, sia sotto il profilo funzionale, con una più larga estensione dell'iniziativa di vigilanza.
Peraltro, nella valutazione dell'attività di prevenzione e di intervento, non può prescindersi dal considerare le difficoltà in cui l'azione degli organi ispettivi viene a svolgersi, difficoltà dovute da un lato al rilevante numero di imprese anche di modeste proporzioni operanti nel settore edile, e dall'altro alla limitata disponibilità di ispettori par-
20 GIUGNO 1971
te dei quali per di più impegnati ad assolvere molteplici ed urgenti compiti di tutèla a favore di lavoratori occupati presso imprese appartenenti ad altri settori merceologici.
A tale proposito, confermo il mio intendimento — già espresso anche in sede parlamentare — di svolgere ogni idonea azione ai fini di un effettivo potenziamento dell'organo ispettivo, per poterne adeguare gli interventi a favore della classe lavoratrice.
Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale
DONAT - CATTIN 14 giugno 1971
PIRASTU. — Al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. — Per conoscere quali interventi intenda adottare per ottenere che gli uffici competenti degli Istituti previdenziali diano un sollecito corso alle pratiche concernenti la concessione delle provvidenze disposte dalle norme vigenti in favore dei lavoratori colpiti da silicosi.
In particolare, si chiede di conoscere quali interventi il Ministro intende realizzare per disporre un sollecito corso delle pratiche di aggravamento di silicosi, che oggi giacciono negli uffici per due o tre anni, in considerazione anche della gravità della malattia — la silicosi — in continuo aumento e delle condizioni dei lavoratori colpiti, i quali devono attendere per tanto tempo il riconoscimento dei loro diritti, (int. scr. - 4372)
RISPOSTA. — Si informa la signoria vostra onorevole che, dalla elaborazione dei dati in possesso dell'INAIL relativi al triennio 1967-69 e concernenti 17.024 casi di silicosi con rendita per inabilità permanente, la data di costituzione della rendita risulta, in media, posteriore a quella di manifestazione della tecnopatia di un anno, quattro mesi e venticinque giorni. Peraltro, com'è noto, le prestazioni decorrono per legge dalla data di manifestazione della malattia.
Occorre tener presente, al riguardo, che l'intervallo medio sopramenzionato è influenzato negativamente da numerosissimi casi
Senato della Repubblica 3097 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
di lavoratori che denunciano di aver contratto in Italia la silicosi dopo molti anni di intensa mobilità lavorativa nei paesi membri della CEE. Ne consegue la necessità di laboriosi accertamenti per rilevare la sussistenza dei requisiti legali d'indennizzabilità. Comunque l'INAIL ha assicurato questo Ministero di seguire attentamente i complessi problemi che scaturiscono dal riconoscimento della silicosi come malattia professionale ed ha comunicato di aver recentemente impartito in proposito istruzioni sulle metodologie da seguire per rendere uniformi gli accertamenti medici, tenendo conto anche delle raccomandazioni tecniche del BIT (notiziario n. 4 del 30 ottobre 1970). Inoltre, nonostante le difficoltà derivanti dalla nota carenza di sanitari di ruolo cui è principalmente demandata la completa trattar zione delle pratiche di silicosi, è stata perseguita la direttiva di creare centri diagnostici per la silicosi direttamente gestiti dal-l'INAIL.
Si fa infine presente che in attesa del riconoscimento della malattia professionale, se per l'esecuzione delle cure o degli accertamento diagnostici l'assistito è obbligato ad astenersi dal lavoro, l'INAIL corrisponde, durante il periodo di astensione, un assegno giornaliero nella misura corrispondente all'indennità di infortunio per inabilità temporanea assoluta, a norma dell'articolo 148 del testo unico 30 giugno 1965, n. 1124.
Questo Ministero, da parte sua, a seguito dell'interrogazione della signoria vostra onorevole, ha invitato l'Istituto assicuratore ad accelerare, per quanto possibile, l'iter delle singole pratiche per la concessione dei benefici di legge a favore dei lavoratori colpiti dalla malattia professionale di cui trattasi.
27 Ministro del lavoro e della previdenza sociale
DONAT - CATTIN 14 giugno 1971
PREMOLI. — Al Ministro dell'interno. — Per conoscere il suo parere e quello del suo Dicastero sulla Raccomandazione n. 628, re
lativa all'8a sessione della Conferenza europea dei poteri locali, approvata dall'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa nella seduta del 22 gennaio 1971 — su proposta della Commissione per la sistemazione del territorio e dei poteri locali (Doc. 2899) — ed in particolare per sapere se intenda chiedere al suo collega del Ministero degli affari esteri, come appare sommamente' opportuno, di assumere, in seno al Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, un atteggiamento conforme alle richieste formulate dall'Assemblea e di dare istruzioni in tal senso al nostro rappresentante permanente in detto Comitato.
L'interrogante desidera, altresì, conoscere attraverso quali iniziative, in sede italiana — che si auspicano sollecite ed adeguate — il Ministro interrogato intenda dare pratica attuazione alle richieste formulate in detta Raccomandazione, (int. scr. - 4743)
RISPOSTA. — L'istanza prospettata d^lla signoria vostra onorevole concerne un atto, quale la Raccomandazione n. 628, adottata al termine dell'8a Sessione della Conferenza europea dei poteri locali nell'ottobre dello scorso anno a Strasburgo, successivamente approvata dall'Assemblea consultiva del Consiglio d'Europa nella seduta del 22 gennaio dell'anno scorso, anche sulla base delle relazioni e delle motivazioni ampiamente esposte nel documento dell'Assemblea consultiva dello stesso Consiglio 16 gennaio 1971, n. 2899, atti tutti che il Ministero dell'interno, particolarmente sensibile ai problemi degli enti e delle collettività locali, sul piano comunitario ed europeo, sempre più in sviluppo, non ha mancato a suo tempo di seguire e di valutare per ogni conseguente indirizzo nazionale e per ogni connessione con i successivi lavori che, nell'ambito' dei vari Coimitati del Consiglio d'Europa, tuttora si sviluppano con approfondita e sempre più ampia cooperazione e collaborazione.
In sostanza, con la Raccomandazione numero 628 s'intende promuovere una sempre più stretta e feconda associazione della Conferenza europea dei poteri locali alla predi-spoìsizione del Programma di lavoro intergovernativo e alla realizzazione delle finali-
Senato della Repubblica — 3098 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
tà del Consiglio d'Europa, quali sono definite dal primo articolo del suo Statuto e a dare i necessari seguiti alile risoluzioni della Conferenza, previa consultazione con il Comitato di cooperazione per i problemi municipali e regionali che è stato istituito, in particolare, allo scopo d'assistere il Comitato dei ministri in questo incarico.
In proposito, è da considerare che il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa ha già avuto occasione di soffermarsi, in una delle sue ultime sedute a Strasburgo, sul problema ed ha condiviso l'opportunità di stabilire contatti e intese tra i due organismi del Consiglio d'Europa.
In conseguenza, si è svolta una riunione dell'ufficio di presidenza del Comitate di cooperazione governativo per i problemi re^ gionali e municipali, e in tale riunione, tenutasi a Parigi, ai primi dall'aprile scorso, sono stati adottati i primi indirizzi volti a stabilire ogni utile forma di intesa e di collaborazione tra i predetti organismi.
Pertanto, la questione è stata già concretamente avviata nei sensi dalla signoria vostra onorevole auspicati.
Il Ministro dell'interno RESTIVO
14 giugno 1971
ROSSI. — Ai Ministri delle finanze, del tesoro e dei trasporti e dell'aviazione civile. — Per sapere se, in relazione alla decisione dei dirigenti della « Società spoletina trasporti » di smantellare ed alienare il materiale di armamento della ferrovia Spoleto-Norcia, non intendano accogliere le richieste avanzate dalla Regione umbra, dall'Amministrazione provinciale di Perugia e dal comune di Spoleto per sospendere ogni azione volta al definitivo smantellamento della ferrovia.
La suddetta richiesta ha un preciso fondamento nella necessità d'impedire ogni atto che possa pregiudicare la riorganizzazione dei trasporti nel momento in cui la Regione, in collaborazione con gli Enti lo
cali, sta predisponendo le misure necessarie al potenziamento dei trasporti ed alla difesa ed alla valorizzazione del patrimonio turistico di cui la ferrovia Spoleto-Norcia costituisce un aspetto fondamentale, (int. scr. - 5061)
RISPOSTA. — Si fornisce diretta risposta anche per conto del Ministro del tesoro e di quello dei trasporti e dell'aviazione civile, facendo presente innanzitutto che già in data 9 luglio 1968, con apposito provvedimento di quest'ultima Amministrazione, è stata disposta la trasformazione definitiva in autoservizio della ferrovia Spoleto-Norcia, per cui si sono resi disponibili per la vendita tutti i beni (immobili, materiali ed impianti) rtenuti non necessari al disimpegno dell'autoservizio sostitutivo.
AH'alienazione di tali beni si sono, però, mostrati contrari la Regione umbra e l'Amministrazione provinciale di Perugia, entrambe favorevolmente orientate al ripristino dell'esercizio ferroviario, possibilità che il competente Ministero ha invece ritenuto di dover obiettivamente escludere, e ciò in considerazione del fatto che il servizio automobilistico sostitutivo ha dato ottimi risultati anche sotto il profilo economico, a differenza di quello ferroviario, enormemente deficitario.
Per altro, in ordine ad una realistica valutazione della vicenda non può trascurarsi che il materiale di che trattasi è di tipo tecnicamente superato, per cui sarebbe assolutamente impossibile una sua riutilizzazione ai fini di un ipotetico ripristino del servizio ferroviario. Né va inoltre sottaciuta la circostanza che ormai la sede ferroviaria ha perduto la sua continuità, in quanto alcuni tratti sono stati occupati, per il soddisfacimento di esigenze di pubblica utilità, dal Consorzio acquedotto dell'Argentina, dall'ÀNAS e dall'Ufficio del genio civile di Perugia.
In ogni caso, per quanto riguarda la vendita, deve farsi presente che le operazioni di gara si sono svolte regolarmente in data 5 aprile 1971 senza la partecipazione dei summenzionati enti, ai quali pur tuttavia è stata concessa la facoltà, con formale lettera
Senato della Repubblica — 3099 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
d'invito, di presentare le loro offerte anche oltre il termine fissato per la gara, e ciò in vista della possibilità di effettuare l'aggiudicazione dei materiali in loro favore in caso di offerta più vantaggiosa rispetto a quella conseguita nella licitazione privata.
Nessuna offerta è però pervenuta in tal senso e quindi una eventuale denegata approvazione del verbale di aggiudicazione esporrebbe certamente l'Amministrazione finanziaria ad una sicura azione giudiziaria per risarcimento di danni, sia da parte della ditta aggiudicatari a che della società concessionaria.
D'altra parte, è da escludere che lo smantellamento della ferrovia e l'alienazione dei relativi materiali sia in contrasto con la legge 2 agosto 1952, n. 1221, avuto riguardo al fatto che il servizio ferroviario continua, a tutti gli effetti, nella forma del servizio automobilistico sostitutivo.
77 Ministro delle finanze PRETI
14 giugno 1971
SEMA. — Al Ministro delle partecipazioni statali. — Per sapere:
se è a conoscenza di una commessa jugoslava di navi all'Argentina per il valore di circa 30 milioni di dollari;
se tale offerta è stata fatta dalla Jugoslavia anche alla nostra cantieristica a partecipazione statale e, in caso negativo, perchè non è stata fatta;
se non ritiene che, per la situazione economica di Trieste e per un adeguato carico di lavoro per costruzioni navali nei locali cantieri « San Marco », sarebbe stato in ogni caso giusto che questi concorressero alla possibile acquisizione della commessa, (int. scr. - 4588)
RISPOSTA, — Si comunica che la Jugoslavia, pur essendo dotata di una buona industria cantieristica, è solita commissionare navi a diversi cantieri del mondo, principalmente
per avvalersi delle agevolazioni creditizie concesse dalle varie nazioni.
Per quanto riguarda in particolare i rapporti della Jugoslavia con i cantieri del Gruppo IRI, si fa presente che gli stessi hanno in questi ultimi tempi consegnato a società armatoriali jugoslave 4 navi per carico generale di circa 10.000 tonnellate ed hanno di recente acquisito una ulteriore commessa per la costruzione di 4 unità di 25 mila tonnellate ciascuna.
Per l'acquisizione di quest'ultima commessa, che ha comportato la concessione di un credito alla Jugoslavia di circa 18 milioni di dollari, si è reso necessario un intervento dei competenti Ministeri al fine di aumentare il plafond assicurativo fissato per i crediti all'esportazione verso tale Paese. Detto plafond risultava infatti già interamente coperto.
Il Ministro delle partecipazioni statali PICCOLI
14 giugno 1971
SEMA. — Al Ministro dell'interno. — Per sapere se è a conoscenza del grave episodio avvenuto, sabato 17 aprile 1971, a S. Croce di Trieste, dove 72 persone si sono riunite nella trattoria « Alla Grotta » e durante la loro permanenza nel locale si sono abbandonate a canti e saluti fascisti. La forza pubblica non è intervenuta di fronte ad atti così smaccati di apologia del fascismo, nono stante che nelle vicinanze si trovasse una pattuglia di carabinieri.
L'episodio è tanto più grave in quanto si è svolto, e non certo casualmente, a pochi giorni dall'anniversario della Liberazione, in un villaggio sloveno che si è sempre strenuamente battuto contro il fascismo e che, in tale lotta, ha sacrificato i suoi figli migliori.
Per sapere, inoltre, se a Trieste e nella Venezia Giulia le autorità di polizia, chiamate a tutelare la Costituzione della Repubblica nata dalla Resistenza, continueranno a tollerare siffatte vergognose esibizioni dei rottami del passato regime e dei teppisti asso!-
Senato della Repubblica — 3100 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
dati dal neofascismo e dai suoi ben individuabili mandanti, (int. scr. - 5102)
RISPOSTA. — La notizia secondo cui il 17 aprile scorso, a S. Croce di Trieste, 72 persone riunite nella trattoria « alla Grotta » si sarebbero « abbandonate a canti e saluti fascisti » è infondata.
Tale notizia, vera soltanto per la parte che riguarda una cena consumata nell'esercizio predetto da un gruppo del CAI, è stata diffusa dal giornale di minoranza di lingua slovena « Primorcki Dnevnik » che, però, nel n. 99 del 28 aprile, ha pubblicato una circo* stanziata smentita ricevuta dal gestore del locale.
77 Ministro dell'interno RESTIVO
14 giugno 1971
TIBERI. — Ai Ministri delle finanze, del tesoro e dei trasporti e dell'aviazione civile. — Per sapere se sono a conoscenza del fatto che il Consiglio regionale dell'Umbria ha votato all'unanimità, il 28 aprile 1971, un ordine del giorno con il quale chiede con urgenza al Governo della Repubblica che sia rispettata la legge n. 1221 nei confronti della ferrovia Spoleto-Norcia
La ferrovia in questione è una delle più tipiche ferrovie di montagna, sia italiane che europee, e numerose associazioni nazionali si sono adoperate per evitarne lo smantellamento definitivo in attesa di una sua nuova utilizzazione nel quadro di un diverso assetto del territorio della montagna di Norcia e di Cascia.
L'interrogante chiede, inoltre, se il Ministro delle finanze intenda avvalersi dei suoi poteri per denegare l'aggiudicazione della già esperita gara di vendita del materiale di armamento della suddetta ferrovia, secondo quanto è stato richieste dal Consiglio regionale dell'Umbria, (int. sor. - 5178)
RISPOSTA. — Si fornisce diretta risposta per conto del Ministro del tesoro e di quel
lo dei trasporti e dell'aviazione civile, facendo presente innanzitutto che già in data 9 luglio 1968, con apposito provvedimento di quest'ultima Amministrazione, è stata disposta la trasformazione definitiva in autoservizio della ferrovia Spoleto-Norcia, per cui si sono resi disponibili per la vendita tutti i beni (immobili, materiali ed impianti), ritenuti non necessari al disimpegno dell'autoservizio sostitutivo.
All'alienazione di tali beni si sono, però, mostrati contrari la Regione umbra e l'Amministrazione provinciale di Perugia, entrambe favorevolmente orientate ail ripristino dell'esercizio ferroviario, possibilità che il competente Ministero ha invece ritenuto di dover obiettivamente escludere, e ciò in considerazione del fatto che il servizio automobilistico sostitutivo ha dato ottimi risultati anche sotto il profilo economico, a differenza di quello ferroviario, enormemente deficitario.
Per altro, in ordine ad una realistica valutazione della vicenda non può trascurarsi che il materiale di che trattasi è di tipo tecnicamente superato, per cui sarebbe assolutamente impossibile una sua riutilizzazione ai fini di un ipotetico ripristino del servizio ferroviario. Né va inoltre sottaciuta la circostanza che ormai la sede ferroviaria ha perduto la sua continuità, in quanto alcuni tratti sono stati occupati, per il soddisfacimento di esigenze di pubblica utilità, dal Consorzio acquedotto dell'Argentina, dall'ANAS e dall'Ufficio del genio civile di Perugia.
In ogni caso, per quanto riguarda la vendita deve farsi presente che le operazioni di gara si sono svolte regolarmente in data 5 aprile 1971 senza la partecipazione dei summenzionati enti, ai quali pur tuttavia è stata concessa la facoltà, con formale lettera d'invito, di presentare le loro offerte anche oltre il termine fissato per la gara, e ciò in vista della possibilità di effettuare l'aggiudicazione dei materiali in loro favore in caso di offerta più vantaggiosa rispetto a quella conseguita nella licitazione privata.
Nessuna offerta è però pervenuta in tal senso e quindi una eventuale denegata ap-
Senato della Repubblica —3101 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
provazione del verbale di aggiudicazione esporrebbe certamente l'Amministrazione finanziaria ad una sicura azione giudiziaria per risarcimento di danni, sia da parte della ditta aggiudicataria che della stessa società concessionaria.
D'altra parte, è da escludere che lo smantellamento delia ferrovia e l'alienazione dei relativi materiali sia in contrasto con la legge 2 agosto 1952, n. 1221, avuto riguardo al fatto ohe il servizio ferroviario continua, a tutti gli effetti, nella forma del servizio automobilistico sostitutivo.
Il Ministro delle finanze PRETI
12 giugno 1971
VIGNOLA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri ed ai Ministri dell'agricoltura e delle foreste, dell'industria, del commercio e dell'artigianato e del lavoro e della previdenza sociale. — Per conoscere:
se risponde al vero la notizia che il Ministero dell'agricoltura e delle foreste, contraddicendo l'accordo relativo all'industria saccarifera stipulato il 28 gennaio 1969 nella sede del Ministero del bilancio e della programmazione economica, ha concesso l'autorizzazione alla chiusura dello zuccherificio di Battipaglia della « Società italiana industria zuccheri »; .
come concilia tale decisione con le promesse fatte dopo i luttuosi episodi del 9 aprile 1969 e con la grave situazione occupazionale esistente a Battipaglia e nei paesi della Valle del Sele;
se non ritiene di revocare immediatamente tale autorizzazione, dandone tempestiva comunicazione, per tranquillizzare quelle popolazioni giustamente indignate per la cessazione di un'attività che sorregge l'intero equilibrio della zona, come hanno concordemente rilevato i sindacati dei lavoratori, (int. scr.-3501)
RISPOSTA. — Effettivamente, questo Ministero, in data 21 luglio 1969, ha accordato
il proprio assenso a concentrare presso le fabbriche di Latina e di Rendina, a decorrere dalla campagna 1970, la produzione bieticola della zona di approvvigionamento dello zuccherificio di Battipaglia.
Tale decisione è stata determinata dal fatto ohe detto zuccherificio, oltre ad essere il più piccolo d'Italia e d'Europa (con una potenzialità di lavorazione giornaliera di appena 8 mila quintali di bietole e, pertanto, del tutto antieconomica) operava in una zona avente una limitata produzione bieticola, intorno ai 300 mila quintali annui, insufficiente ad assicurare un economico funzionamento ad una qualsiasi fabbrica, anche di modeste proporzioni.
La società interessata ha in pari tempo assunto l'obbligo di continuare a ritirare presso i preesistenti posti di consegna le bietole che saranno prodotte nella zona anche negli anni avvenire, alle condizioni tutte previste dalle vigenti disposizioni comunitarie e nazionali, con l'esclusione di qualsiasi maggiore gravame per i produttori agricoli.
Per quanto riguarda il problema dell'occupazione della mano d'opera locale, il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato ha fatto presente che non ha mancato e non mancherà di favorire, con le agevolazioni creditizie previste dalla legge 30 luglio 1959, n. 623, e successive modificazioni, la realizzazione di valide iniziative derivanti da libere scelte di categorie imprenditoriali private.
Con tali agevolazioni, nel corso del 1970, sono stati realizzati, nella zona di Battipaglia, 4 nuovi impianti nei settori, rispettivamente, alimentare, della lavorazione del legno, delle costruzioni edili e delle manifatture varie, con un finanziamento assistito di complessive lire 2.203.875.000 e un finanziamento provocato per lire 4.441.500.000, che assorbiranno 224 unità di mano d'opera, nonché 2 ampliamenti di impianti nei settori, rispettivamente, alimentare e chimico, per un finanziamento assistito di lire 166.600.000 e uno provocato di lire 306.200.000, con un assorbimento di mano d'opera per 62 unità.
Lo stesso Ministero ha, inoltre, comunicato che la Commissione costituita presso il
Senato della Repubblica — 3102 — V Legislatura
RISPOSTE SCRITTE AD INTERROGAZIONI 20 GIUGNO 1971
Comitato dei ministri per il Mezzogiorno, per l'esame delle domande di credito agevolato, ai fini dell parere di conformità delle iniziative al piano di coordinamento degli interventi nel Mezzogiorno, ha espresso, negli ultimi tempi, parere favorevole su varie domande riferite ad iniziative interessanti la zona di Battipaglia.
Fra tali iniziative, assumono particolare rilevanza gli impianti per la produzione: di tessuti e finte pelli; di moquettes e bouclées; di prodotti poliofenici, di sacchi di tele e di teloni; di films plastici; di fibre poliesteri
testurizzate; di fibre poliesteri continue; di fibre poliesteri ritorte, roccate e tinte; di accessori elastomerici; di contenitori metallici; di cavi telefonici; di apparecchiature di comunicazione, per un ammontare complessivo di investimenti fissi di 54.276 milioni, con un assorbimento di manodopera di 3.285 unità.
Il Ministro dell'agricoltura e delle foreste
NATALI 7 giugno 1971