Divieto di sostaDivieto di sosta · tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori...

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. . . p e r c h é n e l c a m m i n o d i f e d e n o n b i s o g n a a s s o l u t a m e n t e f e r m a r s i . . . EDITORIALE Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio- pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio- pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio- pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio- sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu- di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu- di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu- di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu- femia e suor Angela saluto con tanto affetto costituisce femia e suor Angela saluto con tanto affetto costituisce femia e suor Angela saluto con tanto affetto costituisce femia e suor Angela saluto con tanto affetto costituisce per noi motivo di sti- per noi motivo di sti- per noi motivo di sti- per noi motivo di sti- molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem- molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem- molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem- molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem- po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter- po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter- po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter- po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter- parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio che per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mirco che per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mirco che per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mirco che per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mirco IN QUESTO NUMERO: UN SORRISO PER TUTTI UNA QUARESIMA DI PERDONO “Se l’avvento è per eccellenza il tempo che ci invita a sperare nel Dio che viene, la quaresima ci rinnova la speranza in Colui che ci ha fatti passare dalla morte alla vita”. Ecco come Benedetto XVI ci invita a trascorrere questo periodo di intensa meditazione. E’ giunto il momento di guardare al senso vero dell’essere cristiano: Gesù che si lascia crocefiggere per aiu- tare il suo popolo. Dopo aver puntato il dito con- tro di Te, dopo averti condannato a morte Tu prenderai su di te i nostri peccati per donarci una vita nuova a fianco di Dio Padre. Quando tutti sembrano averti abbandonato, ci donerai quel perdono che abbiamo a lungo aspettato, mo- rendo in croce, ci do- nerai la salvezza eter- na che ci è stata pro- messa fin dalla Tua nascita. Come Cristo che morirà e risorgerà da morte dopo aver pregato e sofferto an- che noi prepariamoci a questa Pasqua di re- surrezione con la pre- ghiera e la penitenza per ringraziare l’immenso dono che Gesù ci ha fatto. Laura TEMPO DI QUARESIMA SCOPRIAMO IL LOGO -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Anno IV – Nr. 02 – Febbraio 2009 – E.mail [email protected] - Mensile realizzato dal gruppo “giovani” di Langhirano -------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Divieto di sosta Divieto di sosta Divieto di sosta Divieto di sosta

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... perché nel cammino di fede non bisogna assolutamente fermarsi ...

EDITORIALE

Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante Siamo all’inizio del Tempo di Quaresima, il periodo dell’anno più importante

per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano per noi cristiani, tempo dove la preghiera, il digiuno e la carità si intensificano

(o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con (o almeno dovrebbero), tempo in cui le occasioni ed i momenti di incontro con

il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo il Signore si fanno più numerosi e più intensi. La Quaresima non è un modo

negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a negativo di vivere la vita, come troppo spesso la nostra società ci porta a

pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio-pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio-pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio-pensare, fatto solo di mortificazioni e di rinunce. La Quaresima è una prezio-

sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia sissima opportunità che ci viene data per riprenderci il tempo che la frenesia

quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare quotidiana ci toglie in modo sempre più marcato e deciso e per recuperare

quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista quel rapporto con Dio che troppo spesso lasciamo in fondo alla nostra lista

delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in delle priorità. Come Nuova Parrocchia di Langhirano non potevamo iniziare in

modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico modo migliore questo momento dell’anno. La visita del nostro Vescovo Enrico

che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani, che a nome di tutta la comunità, della redazione del nostro giornalino giovani,

di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu-di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu-di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu-di don Guido, Mons. Armando, don Marek, il diacono Giorgio, Carlo, suor Eu-

femia e suor Angela saluto con tanto affetto costituiscefemia e suor Angela saluto con tanto affetto costituiscefemia e suor Angela saluto con tanto affetto costituiscefemia e suor Angela saluto con tanto affetto costituisce per noi motivo di sti-per noi motivo di sti-per noi motivo di sti-per noi motivo di sti-

molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem-molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem-molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem-molo a vivere con sempre maggiore profondità e consapevolezza questo tem-

po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter-po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter-po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter-po che ci è donato. Al Vescovo Enrico va il grazie della nostra comunità inter-

parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da parrocchiale perché attraverso la sua visita ci fa sentire amati e ci ricorda da

vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere vicino Gesù di Nazareth che amava andare a casa delle persone e condividere

con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A con loro gioie e sofferenze, portando a tutti parole di speranza e di gioia. A

tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa tutti i lettori del Divieto di Sosta vanno i nostri migliori auguri per una Santa

Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio Quaresima che possa aiutarci a riscoprire sempre di più l’infinito amore di Dio

che per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mircoche per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mircoche per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mircoche per noi ha donato tutto se stesso sulla croce. Mirco

IN QUESTO

NUMERO:

UN SORRISO PER TUTTI

UNA QUARESIMA DI PERDONO

“Se l’avvento è per eccellenza il tempo che ci invita a sperare nel Dio che viene, la quaresima ci rinnova la speranza in Colui che ci ha fatti passare dalla morte alla vita”. Ecco come Benedetto XVI ci invita a trascorrere questo periodo di intensa meditazione. E’ giunto il momento di guardare al senso vero dell’essere cristiano: Gesù che si lascia crocefiggere per aiu-tare il suo popolo. Dopo aver puntato il dito con-tro di Te, dopo averti condannato a morte Tu prenderai su di te i nostri peccati per donarci una vita nuova a fianco di Dio Padre. Quando tutti sembrano averti abbandonato, ci donerai quel

perdono che abbiamo a lungo aspettato, mo-rendo in croce, ci do-nerai la salvezza eter-na che ci è stata pro-messa fin dalla Tua nascita. Come Cristo che morirà e risorgerà da morte dopo aver pregato e sofferto an-che noi prepariamoci a questa Pasqua di re-surrezione con la pre-ghiera e la penitenza per ringraziare l’immenso dono che Gesù ci ha fatto. Laura

TEMPO DI QUARESIMA

SCOPRIAMO

IL LOGO

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Anno IV – Nr. 02 – Febbraio 2009 – E.mail [email protected] - Mensile realizzato dal gruppo “giovani” di Langhirano

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IL SORRISO :-) Il sorriso: la cosa più bella che c'è al mondo. E’ si, perché senza di esso non riusciremmo ad esprimere le emozioni più comuni; infatti nonostante si tratti di una semplice espressione del viso è in realtà qual-cosa di molto più grande. Il sorriso ti aiuta a dire ti voglio bene, ti amo o tante altre paroline che non sempre si ha il coraggio di dire. Il sorriso di cui parlo è quello che ti esce dal cuore, che ti viene sponta-neo, quello che arriva senza un motivo; per esempio quando scopri che ti arriverà un bel bambino, quan-do prendi un bel voto a scuola, quando il tuo amico ti abbraccia e ti dirà che ci sarà sempre, quando ti guardi intorno e capisci che non sei più solo o sem-plicemente quando guardi la finestra e vedi tramon-tare il sole: sono proprio questi i momenti che ci fan-no sorridere e sono proprio questi momenti che vor-remmo non finissero mai. Ho capito ormai che basta un sorriso per fare del bene, per far contento un bambino, basta un sorriso per guarire un malato, per ringraziare, per una semplice foto e soprattutto basta un sorriso per pregare il Signore. Ho scoperto però che quando si cresce, questa bellissima espressione viene spesso dimenticata, si cercano infatti altre so-luzioni per risolvere i problemi come per esempio il denaro o purtroppo a volte anche la violenza. Credo che se gli adulti cominciassero a capire la vera im-portanza di un sorriso forse il nostro mondo sarebbe migliore, forse senza guerra e con più amore ma probabilmente sto divagando perché non tutto è così facile, non si pagano le tasse con il sorriso e nem-meno si può risvegliare una persona cara defunta. Questo si può fare però sono convinta che possa rendere lo stesso tutto più gradevole perciò vi invito a NON SMETTERE MAI DI SORRIDERE e per chi ha già smesso credo che sia arrivato il momento giu-sto per RICOMINCIARE magari alzando la testa e sorridendo a chi ci ha donato la vita. Vedrete così il vostro mondo e soprattutto il vostro cuore, troppo spesso bianco e nero, riempirsi di splendidi colori.

MGB

Incontri

C ome noi universitari, anche il Divieto di Sosta di questo mese ha risentito del turbolento periodo di esami che ha portato via molto tempo a noi stu-

denti. Considerati i tanti impegni avevo pensa-to di non scrivere questo mese perché mi senti-vo un po’ carente d’ispirazione, ma sorpren-dentemente, anche stavolta, mi è giunto un se-gnale che non potevo ignorare; così sempre all’ultimo momento, anch’io consegnerò il mio breve articolo. Le persone fanno fatica a credere o non credono più continuando ad allontanarsi dalla Chiesa e ci domandiamo cosa possiamo fare noi, piccoli uomini, per riavvicinare queste persone alla casa del Signore. Questa problema-tica è stata, ma lo è anche tuttora, il centro di riunioni, incontri e riflessioni dove si è cercata dentro noi stessi una soluzione. Alcuni giorni fa parlando con una persona, non ho potuto fare a meno di notare la sua grande emozione e la gio-ia immensa che stava provando nel parlare di Gesù. Subito non ho dato particolare importan-za a questo episodio dato che ero al corrente della sua grande devozione, ma ripensandoci mi si è aperto un orizzonte che prima non con-sideravo. Quella persona ha fatto di Cristo il punto centrale della sua vita e la gioia con cui ne parlava ne è stata la prova inconfutabile. Co-me possiamo riavvicinare a Cristo chi non crede più o chi afferma di non aver mai creduto? La risposta è semplice e nello stesso tempo impe-gnativa. Cristo deve essere il punto di riferi-mento della nostra vita! Perdonatemi la metafo-ra un po’ strana ma rende bene l’idea. Vivere la nostra vita è come disputare una finale di calcio ma l’errore che facciamo in molti è quello di giocare lasciando che Gesù ci osservi dagli spal-ti, tentando di figurare il meglio possibile. Dob-biamo invece lasciare che Gesù giochi con noi la partita della nostra vita, facendo di esso il com-pagno di squadra più importante, per il quale sei pronto a dare tutto con la consapevolezza che Lui ha già fatto altrettanto per te. Il mio au-gurio per questa Quaresima è di poter incontra-re nella nostra vita, persone che riflettano coi loro gesti e le loro parole l’immagine di Cristo, così che anche noi possiamo fare lo stesso ed essere finalmente cristiani per fede e non per hobby. Nello

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SE IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO …

Ecco il consueto appuntamento di inizio anno con la soli-darietà. L’Operazione Mato Grosso anche quest’anno era a caccia della generosità del popolo langhiranese per poter inviare quei viveri di prima necessità nelle diverse missioni sparse nell’America Latina. Come in passato, la sensibilità e l’attenzione verso i problemi dei più poveri ha fatto risco-prire nelle persone la piena disponibilità: all’apertura del banchetto di raccolta posto al centro commerciale di Lan-ghirano c’era già tanta gente che aveva contribuito per aiu-tarci nell’impresa che stiamo portando amorevolmente a-vanti e che ci ha permesso in questi ultimi anni di avere sempre più successo. Il tempo che questa associazione de-dica ai i più bisognosi è sicuramente importante da ricorda-re e il nostro impegno è e sarà sempre quello di aiutarli nel difficile compito di far riscoprire nelle persone uno dei valori fondamentali della vita che è il donare e il donarsi agli altri e per gli altri. Grazie di cuore a tutti quelli che hanno partecipato. Laura

Il dio Sport

Devo premettere che gioco a softball, tra alti e bassi, da molti anni. Questo sport non è altro che la versione femminile del baseball. E’ appena uscito il calendario delle partite di questa stagione, e sono allibita. Purtroppo non è la prima volta che succede, ma si giocherà la domenica di Pa-squa! Io mi chiedo come è possibile che non si possa sospendere il campionato nel giorno più impor-tante dell’anno per i cristiani? Mi chiedo, quali interessi miliardari girino intorno a questo sport, che certamente non è tra i più importanti, quan-do perfino la serie A di calcio anticipa le partite? Già è difficile essere cristiani nella quotidianità, ma come possiamo esserlo, quando tutti ci rema-no contro e non ci permettono nemmeno di san-tificare le feste? Anche questo fa parte del diritto alla laicità dello Stato? Allora perché non boi-cottiamo anche il Natale? Forse questa tradizio-ne fa ancora troppo comodo al portafoglio di qualcuno, visto che ormai è più che altro una fe-sta consumistica? Cari cristiani, possiamo continuare a stare tran-quilli, finché il denaro continuerà ad essere l’unica cosa che conta, nessuno ci impedirà di cantare Adeste Fideles nella Santa Notte. Ovviamente è una scelta, perché io potrei benis-simo non andare a giocare quel giorno, ma non è giusto quando si fa parte di un gruppo, mettere in difficoltà le compagne di squadra, per colpe altrui. Non perché io mi creda indispensabile, ma semplicemente perché in uno sport di squa-dra c’è bisogno di tutti, dal più bravo, a chi, se-duto in panchina, non riuscirà nemmeno a mette-rà piede in campo. Sono convinta che non dovrei neanche esser messa in condizione di dover sce-gliere, in quanto non ritengo di dovermi sentire in colpa per il fatto di essere credente. Mi auguro che le cose in futuro cambino e chi è addetto a ricoprire certi ruoli possa, nei limiti del possibile, considerare le esigenze di tutti, perché almeno il giorno di Pasqua possa esser festeg-giato coi propri familiari.

Michela

PAOLA Nome: Paola In arte:Paoletta, Pola, Pa, etc..! Occhi: vispi, vispi Residenza: un po’ su, un po’ giù, un po’ al Ponte, un po’ a Langhi..(provate a trovarla!) Telefono: sempre, sempre, sempre acceso (ma non quando siamo ai ritiri. Brava!) Occupazione: studentessa impegnata Hobby: l’amore smisurato per le sue belle montagne Frasi celebri: uffiiiiiiii.. ma come rompi.. Segni particolari: È la vera donna scantata! Pioggia, vento, fame, sete, stanchezza nulla la ferma. Non c’è stata una sfida che l’abbia messa in crisi. Passatempo: appena può scappa a Monchio e non c’è niente di meglio da fare che una bella “scarpinata”! Note in rima: è una ragazza davvero sincera, dice sem-pre quel che pensa di gran carriera. Anche la fede per lei è una sfida che vince ogni giorno senza gran fatica! Ha un cuore grande pieno di bontà che al gruppo elargi-sce con gran generosità!

Bona, Alle, Atty

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Ma non vuole farlo in modo invisibile, vuole

farlo in modo umano. Per questo associa a sé degli

uomini che egli chiama con particolare amore e

che, con il sacramento dell’Ordine, configura a sé,

pastore e guida del suo popolo.

Nello, è un compito grande questo! Talvolta la de-

bolezza umana può offuscare la trasparenza delle

testimonianza. “Ci ha scelti lui – confessa un prete

dei nostri tempi, don Primo Mazzolari – e ci ha

scelto così come siamo... Chiunque ci guardi e co-

me ci guardi, ha sempre dei motivi per trovarci in-

degni… Con la nostra statura di piccoli uomini fac-

ciamo la prospettiva all’infinito”.

Come nasce la vocazione di un prete? Non da

calcoli o desideri umani. Essa è un dono dell’amore

di Cristo, ma i suoi inizi possono avere radici lonta-

ne: la testimonianza coerente e coraggiosa di qual-

cuno, l’apertura ai bisogni della comunità, un im-

pulso generoso alla dedizione verso i fratelli. Nulla

va lasciato perdere, mascherandosi dietro la pau-

ra: “Proprio me, Dio chiama?”.

Tante volte, nella preghiera, ripasso con af-

fetto il volto dei ragazzi e dei giovani della nostra

parrocchia e ritrovo in loro qualità umane e aper-

tura di fede che potrebbero trovare, nel ministero

sacerdotale, uno splendido orizzonte di pienezza

personale e comunitaria. E guardando Gesù, quasi

in atteggiamento di sfida, gli chiedo perché non

continua, anche tra noi, a ripetere quell’invito:

“Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomi-

ni!”. Ma poi, subito, penso: “E’ Lui che si è stanca-

to di chiamare o siamo noi che facciamo fatica ad

ascoltare o, probabilmente, non troviamo il corag-

gio di rispondere?”.

E’ un coraggio, Nello, che insieme dobbia-

mo chiedere al Signore, perché non venga mai a

mancare, a questa terra che amiamo, il seme fe-

condo del Vangelo e la presenza, viva, di Gesù

Buon Pastore.

don Guido

27 febbraio 2009

UNA BELLA SORPRESA

L’articolo del Nello nel numero di gennaio,

è stato una bella sorpresa e mi ha suggerito tante

riflessioni. Rispondo volentieri a lui per comunica-

re a tutti alcuni pensieri.

Il tuo grazie Nello, a nome di tutte le co-

munità della Nuova Parrocchia, mi ha fatto molto

bene: sarei ipocrita se non lo riconoscessi. Mi ha

fatto bene perché manifesta un affetto sincero e

rivela un’attenzione e una comprensione profon-

da del cuore di un “pastore”, non solo delle sue

azioni. Ogni tanto alla mamma bisogna dire un

grazie per farle capire che, in quella pietanza che

tu preferisci, lei ha messo tutto il suo cuore.

Mi ha fatto piacere quel grazie, ma voglio

assicurarti che sento vicina la comunità e so di

poter contare su tante persone che al parroco vo-

gliono bene e anche chi critica esprime, in fondo,

una partecipazione alla vita della parrocchia. Piut-

tosto nel grazie che dici a me vorrei comprendere

anche Mons. Armando, don Marek, il diacono

Giorgio, Carlo e le nostre carissime suore, Eufemia

e Angela: senza il loro aiuto sarebbe impossibile

svolgere un servizio a tante comunità. E’ una

grande fortuna e un grande dono poter lavorare

in equìpe, anche se il gioco di squadra non è mai

semplice e richiede un continuo allenamento.

Il riferimento alla mia passione per il calcio

e al carnevale di qualche anno fa sono una musica

gradita ma anche provocante: a un parroco è

chiesto di celebrare i sacramenti, di annunciare il

Vangelo, di guidare la comunità ma, non meno, di

stare con la “sua” gente, condividendo in tutto la

loro vita. Ti confesso: è una delle sofferenze più

grandi quella di non riuscirci abbastanza, un po’

per il tempo e un po’ per tanti miei limiti che voi

ben conoscete. Dovete aiutarmi in questo, perché

è lì che si gioca la mia vocazione.

Nello, sono belle le tue parole finali:

“Grazie per l’impegno che metti ogni giorno nel

vivere la tua vocazione”. Vocazione: questa è una

parola incandescente, perché racchiude il mistero

della mia presenza in mezzo a voi e per voi. Qual è

la vocazione del prete? Qual è il significato della

sua presenza? Che cosa caratterizza la sua testi-

monianza e la sua missione? Cristo, che è il capo

ed il Salvatore della sua Chiesa, vuole rimanere

presente ad essa ed in essa continuare la sua a-

zione di salvezza.

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DISEGNA IL LOGO – ABBIAMO UN VINCITORE!

Come tutti ben sapete un paio di mesi fa abbiamo lanciato sul nostro giornalino un logo contest con lo scopo di trovare un nuovo logo per la nostra comunità. I partecipanti sono stati tanti e di tutte le fasce d’età! Desidero quindi innanzitutto ringraziare, a nome del DdS e di don Guido, tutti coloro che ci hanno inviato un loro disegno; purtroppo solo uno poteva essere il vincitore, ma dato che erano tutti veramente belli abbiamo deciso di pubblicarli, così che l’intera comunità li possa vedere e apprezzare. La non facile scelta del vinci-tore è stata operata da un consiglio di quattro membri (due donne e due uomini) rappresentanti tutte le fasce d’età della nostra comu-nità, più ovviamente don Guido. Per ragioni di privacy e di sicurezza personale (chi non ha vinto potrebbe anche aspettare i consi-glieri sotto casa per fargliela pagare) non citerò i nomi dei quattro giurati (ndr: mettendo così in pericolo solo il nostro amato don Guido). Iniziamo dunque la sfilata dei disegni.

Logo realizzato da Matteo sui banchi di scuola per non ascoltare le noiose spiegazioni della prof. Nella sua versione originale lo sfondo nero viene illuminato da una luce proveniente dal fondo, luce che ci indica la via da seguire per trovare il Signore. La scritta in blu rende il tutto decisamente ac-cattivante, anche se i parrocchiani milanisti non la pensano così. Scartato perché in bianco e nero come qua riportato rende poco.

Questo logo ci è stato fatto avere da Raffaella, la nonna del Borco. E’ stato giudicato simpatico ma eliminato in quanto l’immagine della rana è già troppo inflazionata in un paese come Lan-ghirano. Forse però con in mano un vangelo al posto della forchetta avrebbe avuto più possibili-tà di successo; lo terremo sicuramente in considerazione se in futuro apriremo un ristorante per autofinanziare le attività della nostra parrocchia. Grazie per l’estro dimostrato!

Disegno di Alessia e Alessandro che a causa della stampa in bianco e nero purtroppo risulta poco chiaro. Un ragazzo e una ragazza girati di spalle mentre guardano il sen-tiero al termine del quale compare la croce si tengono per mano a dimostrare che vo-gliono intraprendere insieme questo cammino. In basso a destra una scritta: “La par-rocchia siamo noi”. Questo bel disegno è stato scartato perché in bianco e nero e a ridotte dimensioni si fatica a capirne il vero significato. Comunque bravi, davvero bello!

Questo disegno di Giuseppina riporta la facciata della chiesa di Langhirano. E’ stato eliminato in quanto non rappresentativo di tutta la comunità interparrocchiale, ma il consiglio ha deciso di a-dottarlo come logo della parrocchia di Langhirano. Lo rivedrete quindi per gli eventi legati alla sola parrocchia di Langhirano. Un grande grazie va a Giuseppina che ha deciso di partecipare no-nostante appartenente alla parrocchia di Santa Maria del rosario.

Bhagya paragona invece la nostra parrocchia a un fuoco che ci riunisce per chiacchierare tutti insieme, ci riscalda e ci illumina il cammino. Un fuoco molto speciale capace di scaldare il cuore, proprio come la parola del Signore che ascoltiamo tutte le domeniche a Messa. A malincuore scartato in quanto ritenuto “poco significativo” per una parrocchia diventerà il logo ufficiale dell’annuale festa dei passaggi. Grande Bhagya!

Questo frizzante ed esilarante logo è realizzato da Claudia, Allegra, Noemi e Giorgia. A malincuore è stato eliminato in quanto, come sottolinea don Guido, “il parroco non è la parrocchia”. Nonostante questo un consigliere in particolare continuava a spingere perché venisse scelto come logo ufficiale, tanto che è stato ripescato grazie al televoto di chi seguiva lo svolgersi degli eventi da casa. Arrivato in finale è però stato eliminato definitivamente. E’ però piaciuto talmente tanto a don Guido (vanitoso!) che l’ha già appeso nel proprio ufficio. Chi vuole quindi vederlo a colori può recarsi nell’ufficio del don dove lo troverà appeso alla parete. E’ stato eletto dai giurati il logo più divertente, brave ragazze!

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Molto bello e pieno di significato è stato giudicato il disegno di Rossana e MariaGior-gia. Della loro opera le autrici scrivono: “L’abbiamo realizzato pensando al fiore che sboccia dal sangue versato (il calice) per noi da Cristo; il fiore siamo noi”. Nonostante piacesse a tutti i giurati è stato eliminato in finale dal disegno vincitore del concorso. Complimenti vivissimi alle autrici di questo logo che ha dato battaglia e che ci sprona tutti a una profonda riflessione di fede. Grazie!

Questo disegno è stato realizzato da Laura e ha compiaciuto la giuria con la frase ripor-tata in alto e nella pagina sinistra del Vangelo: “Una nuova comunità rivestita di Cristo e in cammino sulle Sue orme”. Nella pagina destra sono riportati i nomi delle 12 parroc-chie che compongono la nostra comunità e in basso sono presenti i simboli chiave del cristianesimo. Non ha vinto perché giudicato “poco logo”: riportandolo in piccolo non si riesce a capire cosa c’è scritto nel libro. Gran bell’idea e bel disegno, non funzionale per le nostre esigenze. Peccato Laura!

Questo logo, realizzato da Chiara è uno di quelli che più hanno dato da pensare ai giurati. E’ stata molto apprezzata l’idea di rappresentare la croce come un puzzle formato da dodici tasselli, tutti di colori diversi. Il colore di ogni tassello era poi ripreso dal nome di una delle parrocchie che formano la nostra comunità. Il disegno voleva appunto sottolineare come la nostra comunità sia formata da più realtà parrocchiali. Purtroppo, dopo un acceso dibattito, anche questo logo è stato scartato in quanto in bianco e nero non trasmette a dovere l’idea iniziale di Chiara, oltre a perdere l’allegria che l’autrice gli aveva conferito. Grazie comunque di averci ricordato l’importanza di ognuna delle dodici parrocchie.

Il disegno realizzato da Lynda sottolinea come “la comunità debba coinvolgere nel proprio cammino anche i più deboli e poveri, i diversi e chi è in difficoltà; per que-sto le mani che si stringono nella fede sono una forte e l’altra debole. Le dodici stel-le attorno alle mani rappresentano le parrocchie che vogliono intraprendere questo cammino insieme. Le stelle sono uguali, in modo che ognuno senta l’appartenenza alla propria ma senza distinguerla dalle altre perché tutte hanno la stessa importan-za”. Non ha vinto per un pelo, brava Lynda!

Ecco quindi il vincitore, il logo ufficiale della Nuova Parrocchia di Langhirano. Serena, la vincitrice spiega così il significato del suo disegno: “L’idea era quella di fondere insieme croce (simbolo fondamentale per noi cristiani e la nostra fede) e noi stessi in quanto fedeli e credenti. Questo perché credo fermamente che sia la nostra fede a far vivere e rivivere quel-la Croce che senza di noi ora sarebbe solo un simbolo e nient’altro, invece così non è! E’ vita, È rinascita, è speranza, è la Fede che professiamo, alla quale ci affidiamo quotidiana-mente e dinnanzi alla quale siamo tutti uguali. Per questo quelle che costituiscono la croce sono solo ombre e non si distinguono differenze di età, di classe sociale, di difetti e così via. In poche parole la Chiesa siamo noi! Le orme che portano alla croce rappresentano il nostro cammino verso Gesù, verso Dio, verso la vita eterna; il numero delle impronte, dodici, ri-corda le dodici parrocchie che fanno parte della nostra comunità. La croce è volutamente incompleta perché molti sono ancora in cammino verso la fede e non tutti sono riusciti a raggiungerla veramente”. Che dire, grazie per il bel disegno e l’ottimo spunto per la ri-flessione, brava Serena!

Grazie ancora a tutti voi che avete partecipato collaborando nel rendere ancora migliore la nostra parrocchia. Rivedremo sicuramen-te anche i loghi che non hanno vinto, che nel frattempo provvederemo a caricare nel nostro gruppo su facebook e sul nostro sito internet. Per quanto riguarda la vincitrice presto verrà contattata dalla redazione del DdS per passare a ritirare il suo premio, ma voi che non avete vinto o non avete partecipato ricominciate subito a fare la punta alla vostra matita perché stiamo già pensando un altro concorso! L.C.