Divagazioni sul sacro nelle opere di Rossini

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Concerto Straordinario Rossini Petite Messe Solennelle Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi Soprano Daniela Bruera - Mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco Tenore Francesco Marsiglia - Basso Christian Senn Pianoforte Luigi Ripamonti - Organo Eugenio Maria Fagiani Sabato 1 Marzo 2014 ore 20.30 Direttore Erina Gambarini

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Testo musicologico redatto da Eugenio Della Chiara per laVerdi

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Concerto Straordinario

Rossini Petite Messe Solennelle

Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi

Soprano Daniela Bruera - Mezzosoprano Josè Maria Lo Monaco Tenore Francesco Marsiglia - Basso Christian Senn

Pianoforte Luigi Ripamonti - Organo Eugenio Maria Fagiani

Sabato 1 Marzo 2014 ore 20.30

Direttore Erina Gambarini

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Ultimo atto musicale di Rossini, la Petite Messe Solennelle si pone come suo testamento, piena di freschezza, ricca di slanci e di inventiva limpida ed effervescente secondo il suo stile migliore. Devotamente inginocchiato davanti al testo sacro della Messa, Rossini non subisce subalternità e non accenna a involuzioni dettate da falsa devozione; al contrario fa vivere il testo liturgico grazie all’inesauribile vitalità della sua inventiva e all’ardente immaginazione che lo animarono nel lungo corso della sua vita di compositore.Le palpitanti richieste del Kyrie Eleison, pur sussurrate, hanno in sè la fremente vibrazione della richiesta del perdono. L’estatico Christe Eleison a cappella, impostato alla “Gabrieli”, stigmatizza nell’omaggio ad un Sommo della musica sacra l’accoratezza del tema in minore plasmato con grande sapienza nelle volute dei movimenti delle quattro parti. Ogni momento del testo è da lui profondamente assorbito e trasformato in energia espressiva, dilatandone i contenuti secondo il suo stile precipuo: la serenità non è intaccata dalla commozione che non ne è a sua volta raffreddata (per esempio, il Sanctus). La potenza e la sicurezza del suo fruire musicale sono adamantine, al punto di proporle in punta di penna come un sapiente” gioco” contrappuntistico (nelle due fughe per esempio, Cum Sancto Spiritu e Et vitam venturi saeculi). Egli domina sempre il suo sentire, che non travalica mai e che si trasforma di volta in volta in esperienza sonora e immateriale, fortemente propositivo e autorevole, raggiungendo un apice di slancio appassionato e quasi sensualmente palpitante nell’Agnus Dei.Una straordinaria lezione di sensibilità spirituale unita all’innata capacità di trasformare anche il sentire più drammatico in una forza interiore che si sprigiona dalla musica quasi per una sua autonoma vitalità.

Erina Gambarini

Serenità e commozione

In copertina: Rossini in una caricatura di André Gill, 1867, particolare

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Composizione 1863 Edizione Ricordi Durata 90’ ca.

Sezioni 1. Kyrie (Coro) - 2. Gloria (Solisti, Coro) - 3. Gratias (Terzetto: Contralto, Tenore, Basso)4. Domine Deus (Tenore) - 5. Qui Tollis (Duetto: Soprano, Contralto) - 6. Quoniam (Basso)7. Cum Sancto Spiritu (Coro) - 8. Credo (Solisti, Coro) - 9. Crucifixus (Soprano)10. Et Resurrexit (Solisti, Coro) - 11. Preludio Religioso. Ritornello (Pianoforte, Organo)12. Sanctus (Solisti, Coro) - 13. O Salutaris (Soprano) - 14. Agnus Dei (Contralto, Coro)

Organico vocale soprano, mezzosoprano, tenore, basso, coro

Organico strumentale pianoforte, organo

Prima esecuzione Passy, Residenza della contessa Louise Pillet-Will, 14 marzo 1864, solisti: soprano Carlotta Marchisio, contralto Barbara Marchisio, tenore Italo Gardoni, basso Luigi Agnesi; pianoforte George Mathias, Andrea Peruzzo; Harmonium Albert Lavignac

Gioachino RossiniPesaro, 1792 – Parigi, 1868

Petite Messe Solennelle

Quando pensiamo a Gioachino Rossini inevitabilmente ci tornano alla mente i grandi capolavori per il teatro d’opera, dal Mosè in Egitto, al Barbiere di Siviglia, La gazza ladra, La Cenerentola fino al Guillaume Tell. In realtà il compositore pesarese dedicò solo un breve periodo della sua vita, dal 1810 al 1829, alla scrittura dei suoi circa quaranta melodrammi, tra seri e buffi. Altrettanto corposa è la produzione non operistica composta nella giovinezza – i primi lavori musicali sono del 1801 – fino all’età matura: cantate e cori con accompagnamento orchestrale o pianistico per varie occasioni pubbliche e private, musica vocale da camera solistica o per piccoli gruppi strumentali, musica strumentale da camera e musica per orchestra (sinfonie e marce), i famosi Péchés de vieillesse, scritti durante l’ultimo periodo parigino, e la marcia per banda militare (sembra essere la sua ultima composizione - settembre del 1868) dal titolo La corona d’Italia dedicata al Re Vittorio Emanuele II. Non meno importante è la produzione di musica sacra, tra cui la Messa di Gloria (1820), lo Stabat Mater (1832-41) e la Petite Messe Solennelle (1863). Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi, come molti altri compositori oggi meno noti, hanno scritto anche varia musica da eseguirsi tra amici o per i mecenati, hanno composto per orchestra contribuendo allo sviluppo della musica strumentale italiana, si sono resi protagonisti di eventi pubblici e privati componendo cantate d’occasione, hanno creato brani per dilettanti e per professionisti e, iniziando spesso i loro studi musicali in chiesa, hanno concluso la loro carriera componendo per questa sede. Secondo la versione ufficiale, Rossini scrisse la Petite Messe durante il soggiorno estivo nella sua villa di Passy, vicino a Parigi, nel 1863. A New York l’Aesthetic Magazine scrisse: “La misteriosa Messa di Rossini – Rossini ha per certo completato una grande Messa con cori, ma si è rifiutato di permetterne l’esecuzione quando glielo ha chiesto […] il Presidente della Società dei Musicisti di Parigi. è un Requiem? Per chi? Il tempo lo dirà”. La struttura della composizione, che mette in musica le parti fisse della messa, ha ampie proporzioni. E’ costituita da 14 numeri e strutturata in due parti (la prima termina alla

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fine del Gloria e la seconda inizia con il Credo). La Messa, che si apre come vuole la tradizione con un Kyrie tripartito, si sviluppa attraverso uno stile rigoroso e possente alternato a momenti di grazia, liricità e di intenso raccoglimento (Gratias agimus tibi a tre voci). I solisti cantano da soli o a più voci, i cori talvolta sono a cappella (Sanctus). Le forme di alcuni brani ricordano alcune consuetudini teatrali (Domine Deus è un’aria solistica per tenore), altri invece sono caratterizzati dalla monumentalità della polifonia (es. Christe eleison è realizzato da un coro a cappella nello stile di Palestrina, il finale del Gloria è una fuga imponente e il Prélude religieux pendant l’Offertoire per pianoforte è una pagina che ricorda la scuola di Johan Sebastian Bach molto ammirata da Rossini). La prima esecuzione della Petite Messe Solennelle avvenne il 14 marzo 1864 in occasione dell’inaugurazione della nuova residenza del Conte e della Contessa Pillet-Will al numero 12 di rue Moncey.

Il palazzo, terminato da poco era considerato “una meraviglia architettonica, imponente ed elegante, perfettamente in linea con le grandi solennità artistiche”. L’esecuzione della Messa avvenne di fronte ad un folto pubblico di invitati. Sulla rivista Le ménestrel l’editore e critico Heugel affermò che la Messa aveva la funzione di “consacrare la dimora” dei Conti Pillet-Will molto amici di Rossini ai quali il compositore aveva affidato alcuni affari finanziari. La Petite Messe Solennelle esprime nel titolo un che di contraddittorio - Petite e Solennelle. Al di la della passione di Rossini per i paradossi, senza dubbio il termine Petite è relativo all’organico vocale e strumentale, mentre Solennelle è inteso in senso liturgico. La Messa infatti è stata originariamente concepita da Rossini per dodici voci (quattro solisti che cantano anche nel coro e otto coristi) con un accompagnamento orchestrale affidato esclusivamente a due pianoforti e ad un armonium. Per la prima esecuzione il Conte Pillet-Will fece in modo che Rossini avesse a disposizione i migliori esecutori: le soliste erano Carlotta e Barbara Marchisio (soprano e contralto), molto apprezzate da Rossini, insieme al tenore Carlo Gardoni (il primo Carlo nei Masnadieri di Giuseppe Verdi) e al basso Louis Agniez (Luigi Agnesi). Il coro era costituito da quindici studenti del Conservatorio. La prima esecuzione non avvenne durante una cerimonia religiosa che inaugurava la residenza dei Pillet-Will, bensì in forma di concerto riscuotendo un enorme successo: “tre pezzi sono stati bissati in mezzo ai più entusiastici applausi”. Un giornalista de Le Figaro scrisse qualche tempo dopo: “Un brivido di piacere tra gli ascoltatori […]. Dopotutto è peccato più grande sorridere durante la Messa o dormire durante la predica?”. Non trascorse molto tempo e Rossini ponderò l’eventualità di orchestrare la Petite Messe Solennelle, ma prima pensò di fare un piccolo cambiamento: aggiunse O Salutaris hostia trascritto per soprano invece che per contralto e modificato nella tonalità (da Mi maggiore a Sol maggiore). Dopo aver revisionato la versione per due pianoforti e armonium e concluso quella a piena orchestra, Rossini decise di non permetterne l’esecuzione fino alla sua morte. Qualche tempo dopo Olympe Pélissier, divenuta vedova di Rossini, vendette i diritti di esecuzione della Petite Messe Solennelle all’impresario Maurice Strakosch che fece eseguire la prima versione orchestrale al Théâtre Italien di Parigi il 24 febbraio 1869.

Laura Nicora

Rossini in un dipinto di Francesco Hayez

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Kyrie (Coro)Kyrie eleison,Christe eleison,Kyrie eleison.

Gloria (Solisti, Coro)Gloria in excelsis Deo et in terra paxhominibus bonae voluntatis.Laudamus te, Benedicimus te, Adoramus te, Glorificamus te.

Gratias (Terzetto: Contralto, Tenore, Basso)Gratias agimus tibi propter magnam gloriam tuam.

Domine Deus (Tenore)Domine Deus, Rex coelestis, Deus Pater omnipotens.Domine Fili unigenite, Jesu Christe,Domine Deus, Agnus Dei, Filius Patris.

Qui tollis (Duetto: Soprano, Contralto)Qui tollis peccata mundi, miserere nobis.Qui tollis peccata mundi,suscipe deprecationem nostram.Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis.

Quoniam (Basso)Quoniam Tu solus Sanctus, Tu solus Dominus,Tu solus Altissimus, Jesu Christe.

Cum Sancto Spiritu (Coro)Cum Sancto Spiritu, in Gloria Dei Patris. Amen.

Kyrie (Coro)Signore pietà, Cristo pietà,Signore pietà.

Gloria (Solisti, Coro)Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà.Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriam, ti glorificamo.

Gratias (Terzetto: Contralto, Tenore, Basso)Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa.

Domine Deus (Tenore)Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente.Signore figlio unigenito, Gesù Cristo,Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre.

Qui tollis (Duetto: Soprano, Contralto)Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica.Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi

Quoniam (Basso)Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo.

Cum Sancto Spiritu (Coro)Con lo Spirito Santo, nella gloria di Dio Padre. Amen.

Petite Messe Solennelle

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Gloria in excelsis Deo.Amen.

Credo (Solisti, Coro)Credo in unum Deum, Patrem omnipotentem,Factorem coeli et terrae, visibilium omnium et invisibilium, Credo in unum Deum.Et in unum Dominum Jesum Christum, Filium Dei unigenitumEt ex Patre natum ante omnia saecula.Credo in unum Deum.Deum de Deo, lumen de lumine, Deum verum de Deo vero. Genitum non factum,consubstantialem Patri: per quem omnia facta sunt. Qui propter nos homines et propter nostram salutem, descendit de coelis. Credo.Et incarnatus est de Spiritu Sancto, ex Maria Virgine, et Homo factus est.

Crucifixus (Soprano)Crucifixus etiam pro nobis sub Pontio Pilato,passus et sepultus est.

Et resurrexit (Solisti, Coro)Et resurrexit tertia die secundum Scripturas,Credo.Et ascendit in coelum; sedet ad dexteram Patris.Et iterum venturus est cum gloria judicare vivoset mortuos, cujus regni non erit finis.Et in Spiritum Sanctum Dominum et vivificantem, qui ex Patre Filioque procedit, qui cum Patre et Filio simul adoratur et glorificatur; qui locutus est per Prophetas.

Gloria a Dio nell’alto dei Cieli.Amen.

Credo (Solisti, Coro)Credo in un solo Dio, Padre onnipotenteCreatore del cielo e della terra,di tutte le cose visibili e invisibili,Credo in un solo Dio.E in un solo signore, Gesù Cristo,unigenito Figlio di Dionato dal Padre prima di tutti i secoli,Credo in un solo Dio.Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero, generato non creato,della stessa sostanza del Padre, per mezzo di lui tutte le cose sono state create per noi uomini e per la nostra salvezza,discese dal cielo; credo.E per opera dello Spirito Santo,si è incarnato nella Vergine Maria,e si è fatto uomo.

Crucifixus (Soprano)Fu crocifisso per noi sotto Ponzio Pilato,morì e fu sepolto.

Et resurrexit (Solisti, Coro)Il terzo giorno è resuscitato secondo le Scritture,Credo.è salito al cielo; siede alla destra del Padre,e di nuovo verrà nella gloria a giudicare i vivie i morti, e il suo regno non avrà fine.Credo nello Spirito Santo che è il Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio,con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato;e ha parlato per mezzo dei Profeti.

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E in una Chiesa, Santa, Cattolica e Apostolica.Credo.

Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati e aspettola resurrezione dei morti,Credo.E la vita del mondo che verrà,Amen.

In un solo Dio,Credo.

Preludio religioso (Pianoforte)

Ritornello (Harmonium)

Sanctus (Solisti, Coro)Santo, Santo, Santo Dio dell’Universo.I cieli e la terra sono pieni della tua gloria.Osanna nell’alto dei cieli.Benedetto colui che viene nel nome del Signore.Osanna nell’alto dei cieli.

O salutaris (Soprano)O salvatrice vittima,che schiudi ai cieli il viatico,ostili assalti premono,dà tu forza ed ausilio.Amen.

Agnus Dei (Contralto, Coro)Agnello di Dio,che togli i peccati del mondo,abbi pietà di noi. (2v.)Agnello di Dio,che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.

Et unam sanctam Catholicam et Apostolicam Ecclesiam. Credo.

Confiteor unum baptisma inremissionem peccatorum et expectoresurrectionem mortuorum, Credo.Et vitam venturi saeculi. Amen.

In unum Deum,Credo.

Preludio religioso (Pianoforte)

Ritornello (Harmonium)

Sanctus (Solisti, Coro)Sanctus, Sanctus, Sanctus, Dominus Deus Sabaoth. Pleni sunt coeli et terra gloria tua.Hosanna in excelsis.Benedictus qui venit in nomine Domini.Hosanna in excelsis.

O salutaris (Soprano)O salutaris hostia,Quae coeli pandis ostium.Bella premunt hostilia;da robur, fer auxilium. Amen.

Agnus Dei (Contralto, Coro)Agnus Dei,qui tollis peccata mundi,miserere nobis. (2v.)Agnus Dei,qui tollis peccata mundi,Dona nobis pacem.

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“Quel horizon immense!”Divagazioni sul sacro nelle opere di RossiniSe si pensa alla musica sacra di Rossini la prima opera di cui ci si ricorda è certamente la Petite Messe Solennelle, frutto dell’estrema maturità del compositore pesarese; successivo all’addio alle scene dei teatri d’opera è anche lo Stabat Mater, composto a partire dal 1832 ed eseguito per la prima volta nella sua veste definitiva a Parigi nel 1842. La Messa di Gloria - presentata al pubblico nel 1820, quando il nostro compositore era ancora nel pieno della sua attività teatrale - è forse l’opera sacra rossiniana più debitrice degli stilemi del belcanto. Queste composizioni, insieme a tre messe giovanili, basterebbero di per sé a formare il catalogo delle composizioni “da chiesa” di Rossini, quelle composte sui testi dell’ordinarium missae. Tuttavia esistono, all’interno di alcune opere serie di Rossini, dei brani che potrebbero essere propriamente chiamati “preghiere”, sia per la situazione drammaturgica in cui sono collocati sia per il contenuto che esprimono.

Il primo di questi brani su cui vorrei soffermarmi è Dal tuo stellato soglio, dal Mosè in Egitto (1818); si tratta della preghiera che Mosè, Aronne, Amenofi, Elcia e tutto il popolo ebraico intonano giunti innanzi al Mar Rosso, con gli egizi alle spalle: “Dal tuo stellato soglio, / Signor, ti volgi a noi! / Pietà de’ figli tuoi! / Del popol tuo pietà”. La melodia della preghiera viene esposta sempre uguale a se stessa, come a voler rappresentare un’invocazione che diventa sempre più potente ad ogni ripetizione; le voci dei soli e del coro si compenetrano, interagiscono in una dinamica responsoriale fino ad esplodere nel grandioso tutti finale, in cui la melodia è finalmente esposta in tonalità maggiore.

Di diversa struttura, anche se di eguale intensità, Giusto ciel, in tal periglio, la preghiera - così è definita in una didascalia del libretto - di Anna, tratta dal Maometto II. Quest’opera del 1820, ripresa poi con sostanziali modifiche due anni dopo, prende spunto dallo scontro che nel 1476 insanguinò Negroponte, colonia veneziana assediata ed infine conquistata dai Turchi. “Giusto ciel, in tal periglio / Più consiglio / Più speranza, / Non avanza, / Che piangendo, / Che gemendo, / Implorar la tua pietà”: con queste parole Anna - la figlia di Paolo Erisso, condottiero veneziano - rivolge la sua preghiera al cielo prima che Maometto II faccia il suo ingresso trionfale a Negroponte. In questo caso non siamo di fronte ad un brano “corale”: il coro interviene unicamente in funzione di sostegno della solista, che nel cast della prima rappresentazione fu Isabella Colbran; trattandosi di un’aria a tutti gli effetti, ci sono ripetizioni e variazioni dell’assunto iniziale: la tensione musicale viene prodotta ricorrendo ad elementi semplici ma - come spesso accade nella musica di Rossini - accostati con impressionante efficacia; bastano una scala minore melodica ascendente, su cui è posto il culmine dell’invocazione di Anna, ed un basso discendente (secondo le più classiche regole dell’armonia tonale) per creare l’effetto di straordinario struggimento prodotto da questo numero musicale.

Anche se non si tratta di una vera e propria preghiera, credo che anche il finale del Guillaume Tell (1829) meriti un breve accenno nel percorso sin qui delineato. Una volta sconfitti gli oppressori guidati dal crudele Gesler, Guillaume, insieme alla sua famiglia e a tutti i patrioti svizzeri, si scopre finalmente libero e tutt’uno con la natura che lo circonda.

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In un’atmosfera pastorale introdotta dall’arpa, cui segue un semplice inciso del corno, Jemmy - la figlia di Guillaume, riscopre l’ampiezza del cielo: “Au loin quel horizon immense!”; Mathilde - principessa degli Asburgo che ha abbracciato la causa elvetica - ritrova la pace nella contemplazione della natura: “la nature sous nos yeux / Déroule sa magnificence”. Guillaume aggiunge: “À nos accents religieux,/ Liberté, redescends des cieux, / Et que ton règne recommence!”; la potente affermazione della tonalità di Do maggiore, priva di alterazioni e quindi “libera”, sembra rappresentare - in maniera immediata ed efficace - il ritorno da parte di Guillaume e dei suoi compagni alla condizione di libertà originaria dell’uomo, una libertà perduta a causa delle guerre con cui i popoli si opprimono vicendevolmente, ma che viene nuovamente donata dal cielo.

Ora andiamo avanti nel tempo fino alla Petit Messe Solennelle (1863): è curioso che un compositore reso immortale dalle sue opere per il teatro musicale scelga di congedarsi dal mondo con una messa; a questo proposito è lo stesso Rossini ad

offrire qualche spunto di indagine, con le poche righe autografe poste in calce all’Agnus Dei nelle quali si rivolge direttamente a Dio, senza rinunciare alla sua caratteristica ironia: “Buon Dio, eccola terminata questa umile piccola Messa. è musica benedetta quella che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica? Ero nato per l’opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e concedimi il Paradiso”.

Queste parole suonano quasi come un “in manus tuas commendo spiritum meum”, considerando anche il fatto che sono state scritte in un periodo in cui il compositore pesarese stava maturando la consapevolezza di essere vicino al termine della sua vita: una vita che troppo spesso, in passato, è stata tratteggiata come il susseguirsi delle avventure di un allegro beone, e che invece è stata caratterizzata da carichi impressionanti di lavoro, dal terrore della pagina bianca, da un ritiro anticipato dalle scene operistiche a soli trentasette anni. Forse, in fin dei conti, questa messa è semplicemente l’espressione di un anelito che per quasi tutta la sua vita Rossini ha dovuto tenere nascosto, pur rappresentando il suo unico desiderio autentico: la pace.

Eugenio Della Chiara

Foto di Rossini negli anni di Parigi, Erwin Frères 1866

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Daniela Bruera Soprano

Josè Maria Lo Monaco Mezzosoprano

Cagliaritana, si afferma ben presto nel panorama della lirica internazionale grazie ai ruoli di Violetta ne La Traviata che interpreta in molti teatri e, recentemente, in tournée in Germania, al Seoul Arts Center, a Tokyo, Lisbona e al Landestheater Detmold, e Musetta ne La Bohème al Teatro alla Scala, al Lirico di Cagliari, allo Staatsoper di Berlino, all’Opera di Bern e a Praga. Riscuote un lusinghiero successo di critica e pubblico con Eudoxie ne La Juive al Teatro La Fenice di Venezia e a Stoccarda; è Adina ne L’Elisir d’Amore al Teatro Regio di Torino e in tournée in Germania; Madama Cortese ne Il Viaggio a Reims al Teatro Carlo Felice di Genova. Intensa la sua attività artistica in Germania dove, oltre a esibirsi nell’ensemble dell’Opera di Bonn, interpreta alla Staatsoper di Berlino Carolina ne Il Matrimonio Segreto, Sophie in Der Rosenkavalier, Nannetta in Falstaff, Zerlina in Don Giovanni, Susanna ne Le Nozze di Figaro, Despina nella nuova produzione di Così fan tutte al MozartFest 2001 a Berlino, del quale è stato prodotto un Dvd.

Partecipa, in occasione delle celebrazioni del bicentenario rossiniano, a una tournée in Corea e Giappone eseguendo la Petite Messe Solennelle e Il signor Bruschino sotto la direzione di Alberto Zedda. Daniela Bruera frequenta il Conservatorio “P. da Palestrina” di Cagliari, prosegue gli studi vocali presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano e in seguito si perfeziona in Germania sotto la guida di Anna Reynolds. Vincitrice del concorso As.Li.Co., nel 1990, debutta in Juditha Triumphans di Vivaldi, ripresa successivamente a Napoli con l’Orchestra Sinfonica della Rai, diretta da Alberto Zedda. Tra gli impegni futuri Corilla ne Le convenienze ed inconvenienze teatrali all’Opera di Metz e Musetta ne La Bohème al Teatro Filarmonico di Verona.

Nata a Catania, si diploma in Pianoforte nella città natale e intraprende lo studio del canto guidata dal mezzosoprano Bianca Maria Casoni. Ha vinto concorsi internazionali e ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano in Dido and Aeneas di Purcell diretta da Christopher Hogwood e nella Petite Messe Solennelle di Rossini, e all’Accademia del ROF debuttando nel ruolo di Marchesa Melibea in Viaggio a Reims. Tra i debutti recenti citiamo: Cenerentola diretta da Evelino Pidò al Petruzzelli di Bari e Reggio Emilia; Dorabella nel Così fan Tutte alla Fenice di Venezia; Elisabetta nella Maria Stuarda al Festival Donizetti di Bergamo, Carmen diretta da Stefano Montanari nella nuova regia di Olivier Py all’Opéra di Lyon. Ha debuttato al Festival di Salisburgo e all’Opéra Garnier di Parigi nel 2010 diretta da Riccardo Muti nel ruolo di Timante nel Demofoonte di Jommelli, Festival di Aix en Provence nel 2013 nel ruolo di Maddalena in Rigoletto diretta da Gianandrea Noseda. Ha cantato nel ruolo di Cornelia in Giulio Cesare di Händel diretta da Ottavio Dantone a Ferrara, Ravenna e Modena, Lucilla ne

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Francesco Marsiglia TenoreNato a Napoli, si diploma in canto al Conservatorio di Musica di Salerno sotto la guida di Giuliana Valente. è vincitore del concorso per giovani cantanti lirici “A. Belli - Comunità Europea 2004” del Teatro Lirico Sperimentale di Spoleto, dove debutta nel ruolo di Alfredo ne La Traviata e in Rodolfo ne La Bohème. Felice debutto al Teatro La Fenice di Venezia nel ruolo di Cassio in Otello diretto dal Maestro Chung, la cui produzione è stata riproposta nella cornice storica di Palazzo Ducale e in tournée in Giappone. Ha recentemente interpretato con successo, inoltre, Fernando ne Il Furioso all’Isola di San Domingo nei teatri Donizetti di Bergamo, Chiabrera di Savona, Comunale di Modena e Municipale di Piacenza; Don Ottavio in Don Giovanni al Teatro Sociale di Rovigo, alla Fortezza Priamar di Savona e al Teatro Regio di Torino, dove vi ritorna con Il Conte d’Almaviva ne Il Barbiere di Siviglia; Belmonte ne Il Ratto dal Serraglio all’Olimpico di Vicenza per le Settimane Musicali.

Diretto dal Maestro Muti è Valerio ne Il Ritorno di Don Calandrino all’Alighieri di Ravenna, al Verdi di Pisa, al Teatro di Las Palmas de Gran Canaria. Presente nel teatro della sua città, il San Carlo di Napoli, dove canta Clistene ne L’Olimpiade, Beppe in Pagliacci, Giambarone in Don Trastullo; al Teatro dell’Opera di Roma in Iphigénee en Aulide diretto ancora da Riccardo Muti. All’Opera de Toulon ha debuttato Ernesto in Don Pasquale ed in seguito Prunier ne La Rondine; all’Opera di Palm Beach è stato Don Ottavio in Don Giovanni; a San Pietroburgo è Beppe in Pagliacci, tournée del Teatro San Carlo di Napoli. Tra gli impegni futuri, il ruolo di Fernando ne Il Furioso all’Isola di San Domingo al Teatro Alighieri di Ravenna, Tebaldo ne I Capuleti ed i Montecchi alla Royal Opera House di Muscat (Oman), Stabat Mater di Rossini al Teatro Filarmonico di Verona, Beppe in Pagliacci al Teatro Petruzzelli di Bari, Camille de Rossillon in Die lustige Witwe al Teatro Regio di Torino.

La scala di seta al Rossini Opera Festival; La donna del lago di Rossini al Teatro alla Scala di Milano, direttore Roberto Abbado. Nel 2008 è stata scelta per interpretare il ruolo di Marchesa Melibea in Viaggio a Reims di Rossini in un’importante produzione che coinvolge in tre anni 16 teatri d’opera francesi. Svolge un’intensa attività concertistica con diverse formazioni e accanto ai ruoli operistici si dedica con particolare interesse al repertorio sacro e barocco. Ha registrato con La Venexiana la triologia per la Glossa: Orfeo (Gramophone Award 2008) ruolo di Speranza, Incoronazione di Poppea, nel ruolo di Ottone e il Ritorno di Ulisse in Patria nel ruolo di Penelope. Tra gli impegni futuri citiamo Isolier (Conte Ory) alla Scala di Milano accanto a Juan Diego Florez; il ruolo titolo di Cenerentola all’Opéra de Toulon; il ruolo di Alceste nell’Admeto di Händel a Cracovia diretta da Alan Curtis; il ruolo di Storgè in Jephta di Häendel a Oslo diretta da Ottavio Dantone; il ruolo titolo in Cenerentola all’Opéra de Rennes; il ruolo di Idamante ne La Clemenza di Tito a Vlaams Opera; Isaura nel Tancredi di Rossini al Théâtre de Champs Elysées.

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Christian Senn Baritono

Luigi Ripamonti Pianoforte

Cileno d’origine e italiano di adozione, dopo aver conseguito la laurea in biochimica vince una borsa di studio per continuare lo studio del canto in Italia, perfezionandosi all’Accademia per solisti del Teatro alla Scala con i maestri L. Gencer, L. Alva e V. Manno. Molto vasto è il suo reper-torio operistico e concertistico, prevalentemente orientato sul bel canto ma anche sul periodo classico e barocco. Tra gli impegni di grande rilie-vo dell’ultimo periodo citiamo il ruolo di Figaro nel Barbiere di Siviglia in varie produzioni tra i quali al Teatro alla Scala, al Teatro Regio di Torino, alla Fenice di Venezia, al Petruzzelli di Bari, al Massimo di Palermo, al Deutschoper di Berlino, al Theater an der Wien; Malatesta nel Don Pasquale di Donizetti alla Scala di Milano; il Conte ne Le Nozze di Figaro al Teatro alla Scala, Taddeo nell’Italiana in Algeri al Teatro Regio di Torino, Papageno nel Flauto Magico a Montpellier. Inoltre è stato Guglielmo nel Così fan Tutte al Teatro National di Santiago del Cile diretto da M. Benini e ancora diretto da J. Webb con la regia di Daniele Abbado al Teatro Filarmonico di Verona e a Reggio Emilia. Speciali-sta del repertorio barocco, canta da anni il ruolo titolo di Bajazet di Vivaldi nelle principali capitali Europee con L’Europa Galante di F. Biondi e Astolfo ne l’Orlando Furioso di Vivaldi con l’Ensemble Matheus di J. C. Spinosi a Torino e al Musikfest di Bremen. Con il Giardino Armonico ha cantato la Resurrezione di Händel a Graz e la Senna ne La Senna Festeggiante di Vivaldi al comunale di Firenze. Con i Barocchisti della Rtsi di D. Fasolis, ha cantato l’Alexander Fest di Händel. Appassio-nato del repertorio bachiano e tedesco ha eseguito tra gli altri Matthaus and Johannes Passion, Oratorio di Natale, Magnificat, Actus Tragicus. Da anni svolge una intensa collaborazione con laVerdi e laBarocca di Milano dirette da R. Jais, eseguendo periodicamente il Messiah, le Pas-sioni, Oratori e Cantate di Bach e altri progetti. Tra le sue registrazioni recenti il Tito Manlio, con Accademia Bizantina e il Dvd della Pietra del Paragone al Théâtre du Châtelet di Parigi. Tra gli impegni futuri, Johannes Passion con laBarocca di Milano diretta da Ruben Jais; il ruolo titolo nel Furioso a l’Isola di San Domingo di Donizetti al Festival Donizetti di Bergamo, la Cantata di Bach Ich habe genug BWV 82 alla Scala con la Filarmonica diretta da Riccardo Chailly.

è nato a Bergamo nel 1967 e ha conseguito il diploma al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano in Pianoforte con Ottavio Minola e in Composizione con Azio Corghi. Ha studiato direzione d’orchestra con Gabriele Bellini perfezionandosi con Aldo Ceccato, Umberto Cattini e con Donato Renzetti all’Accademia Musicale Pescarese, dove si è diplomato nel 1992. Dopo essersi laureato nel 1998 al Concorso Europeo “F. Capuana” di Spoleto per giovani direttori d’orchestra, ha cominciato una significativa attività sinfonica e operistica, dirigendo varie orchestre in Italia e all’estero tra cui

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Eugenio Maria Fagiani OrganoSi esibisce regolarmente in tutta Europa, Stati uniti, Canada e Russia sugli strumenti più prestigiosi. Riconosciuto specialista nell’arte dell’Improvvisazione, è invitato regolarmente a tenere masterclass presso prestigiose istituzioni musicali Europee e Nordamericane quali l’Ente Ecclesiastico Duomo di Messina, il Cambridge University Organ Scolars’ Forum (UK) ed il Royal Canadian College of Organists di Toronto (CDN). è invitato ad essere giurato in concorsi internazionali.Dal 2008 è Organista Aggiunto del Santuario della Verna (AR). Dal 2010 collabora – quale organista – con l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, con la quale si è anche esibito alla Royal Albert Hall nel settembre 2013, nell’ambito dei BBC Proms, sotto la bacchetta di Zhang Xian, mentre nel novembre 2013 è stato l’organista nella trionfale esecuzione della Ottava Sinfonia di Gustav Mahler, sempre con laVerdi, sotto la direzione di Riccardo Chailly, al MiCo di Milano Con la stessa orchestra ha registrato per Radio 3 Rai oltre che con Decca.

Come compositore, i suoi lavori comprendono musica da camera, per organo e per orchestra e sono editi da Carrara, Turris e Delatour France. In particolare, la sua produzione organistica, di consolidata rilevanza internazionale, è testimoniata dalle continue commissioni di festival europei e nordamericani oltreché da virtuosi di chiara fama e fa già parte del repertorio di alcuni tra i più prestigioni artisti del nostro tempo quali: John Scott, Stephen Tharp, David Briggs, Johannes Geffert, Carol Williams e Robert Kovacs. è anche autore di una fortunata serie di trascrizioni organistiche. Incide con la casa discografica tedesca Spektral Records.

l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica Donizetti di Bergamo e l’Orchestra Filarmonica di Varna. In campo operistico ha diretto Il trovatore, La Traviata e Aida al Teatro dell’Opera di Varna e di Rousse e le Notti bianche di F. Mannino in una produzione del Teatro Massimo di Palermo. In qualità di maestro sostituto ha collaborato con Gianandrea Gavazzeni nella realizzazione di Poliuto di Donizetti.

Ha lavorato in diverse occasioni con Aldo Ceccato e con Peter Maag in svariate produzioni operistiche per la Bottega di Treviso. In qualità di pianista solista ha realizzato tra l’altro la Petite Messe Solennelle di Rossini, sotto la direzione di Romano Gandolfi, nei teatri Donizetti di Bergamo, Grande di Brescia e Regio di Parma. Inoltre, collabora al pianoforte con numerosi cantanti lirici nel repertorio d’opera e liederistico. Attualmente è pianista collaboratore del Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi e titolare della cattedra di Lettura della Partitura al Conservatorio di Mantova.

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Erina Gambarini DirettoreFiglia d’arte, a 13 anni alla Scala di Milano fu la prima voce bianca interprete di Flora nel Giro di vite di Benjaminn Britten, iniziando un’intensa e ininterrotta attività di cantante, soprano, studiando a Vienna con Teresa Stich-Randall. Allo studio del pia-noforte con il padre Maestro Guido affianca quello di Direzione, Interpretazione e Musica Vocale da Camera con Marcel Courod, Tecnica Vocale e Interpretazione con Gerhard Schmidt-Gaden.

Nel 1989 fonda il gruppo corale Canticum Novum, che si impone in breve tempo per la qualità e la ricca attività artistica; è con esso che inizia la collaborazione, tra gli altri, con il Maestro Ro-mano Gandolfi nel 1996. Dal 2007 è Direttore del Coro Sinfonico Giuseppe Verdi di Milano, succedendo al Maestro Gandolfi, che la chiamò come sua assistente alla fondazione del Coro nel 1998. Ha diretto il Coro Verdi alla Sala Nervi alla presenza di S. S. Benedetto XVI, al Festival Rostropovich, al ROH di Muscat con Carmen di Bizet, al Festival Mito, a LA7, alle Celebrazioni per l’Unità d’Italia alla presenza del Presidente della Repubblica, ecc. Ha lavorato con Riccardo Chailly, Claudio Abbado, Gianandrea Gavazzeni, Xian Zhang, Aldo Ceccato, Ettore Gracis, Claus Pe-ter Flor, Christopher Hogwood, Rudolf Barshai, Vladimir Jurowski, Helmuth Rilling, Leonard Slatkin, Nevil Marriner, Roger Norrington,Vladimir Fedoseyev, Robert King, JohnAxelrod, Patrick Fournillier.

è invitata a far parte di giurie di Concorsi Internazionali di Canto. Dal 1997 è membro dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo per i suoi meriti artistici. Nelle Stagioni 2011-2012 e 2012-2013 ha diretto il Coro nei concerti de laVerdi al Teatro alla Scala, ri-spettivamente in War Rrequiem di Britten e Ivan il Terribile di Prokof’ev. Fra gli impegni di questa Stagione, i Quattro pezzi sacri di Verdi, direttore Xian Zhang, Salmo 42 di Mendels-shon, direttore Helmut Rilling, la tradizionale Nona di Beethoven, direttore Xian Zhang.

Il 27 gennaio 2013 ha diretto il Coro nel Concerto a Busseto per l’anniversario della morte di Giuseppe Verdi. Ha diretto il Coro Sinfonico nell’Ottava di Mahler eseguita con la dire-zione di Riccardo Chailly, nel novembre scorso e, nel gennaio 2014, ha diretto il Coro nel FlashMob “a sorpresa” per la conclusione del bicentenario verdiano, svoltosi in Piazza Cro-ce Rossa a Milano.

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Soprani Nina AlmarkSilvia CattaneoRosalba GiussaniFranca MarcucciIsmaela OffrediAnna PetroneKaoru SaitoMirella SalaGiosiana Troiano

Mezzi / Alti Giulia CatramboneAdele FoglieniJasna KlasicJonghee LeeFederica MogliaMatilde OggioniGiuliana ScaccabarozziM. Teresa Tramontin

TenoriMarco AndreoneTonino CaraiFrancesco Casella Francesco FrascaGiovanni MaestroneGianbattista MazzolaBiagio MeloniRaffaele RussoFrancesco Torrisi

Baritoni / Bassi Ottavio AondioDario BattagliaFausto CandiDonato Di CroceKennosuke KumataniFulvio PelettiClaudio PezziAlfredo VacaRoberto Zanoni

Maestro CollaboratoreLuigi Ripamonti

Segretaria del CoroMaria Cristina Michel

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