DISPOSITIVO PER LA DEGRADAZIONE DI CONTAMINANTI AMBIENTALI ORGANICI MEDIANTE ATTIVAZIONE CATALITICA...

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DISPOSITIVO PER LA DEGRADAZIONE DI CONTAMINANTI AMBIENTALI ORGANICI MEDIANTE ATTIVAZIONE CATALITICA DEL TiO2 PER MEZZO DI UN CAMPO ELETTRICO

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DISPOSITIVO PER LA DEGRADAZIONEDI CONTAMINANTI AMBIENTALI ORGANICIMEDIANTE ATTIVAZIONE CATALITICADEL TiO2 PER MEZZO DI UN CAMPO ELETTRICO

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Le industrie tessili, conciarie, cosmetiche, alimentari e delle tinture utilizzano numerosi coloranti. Una certa quantità di essi vengono dispersi durante i processi di lavorazione e diventano una sorgente di contaminazione ambientale soprattutto per l’infiltrazione e la persistenza nel terreno. I metodi più diffusi utilizzati per la rimozione dei coloranti dalle acque reflue sono metodi fisici come l’adsorbimento su carbone attivo e metodi chimici quali l’elettrocoagulazione, la precipitazione e la separazione, la clorurazione, l’ozonizzazione e non ultima la fotodegradazione con biossido di titanio (fotocatalisi).

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Un inedito modo di attivazione catalitica del TiO2 ideato e sperimentato sfrutta il principio fisico della promozione di elettroni dalla banda di valenza a quella di conduzione per effetto del campo elettrico che si genera tra la grafite e un collettore cilindrico in rame.

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Il collettore cilindrico in rame è posto in rotazione a contatto con

dei cilindretti di grafite ed immerso nella soluzione da

degradare la quale viene posta in rotazione in quanto sottoposta a

sforzi tangenziali.

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Il campo elettrico tra la grafite e il collettore in rame viene generato da un funzionamento di dinamo tachimetrica del sistema. Per cui

abbiamo un avvolgimento elettrico (rotore),un campo magnetico

statico (statore) , un collettore in rame e delle spazzole in grafite.

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Sono state trattate numerose soluzioni di coloranti azoici (50 mg/L di Reactive blue

2, Procion red mk58, Acid green 25, Alizarin red) con 500 mg/L TiO2 in polvere

(Degussa p25)-(Aldrich 24.857-G- 325 mesh). Le soluzioni (200 mL) erano fatte circolare nello spazio del campo elettrico

dal movimento dello stesso rotore parzialmente immerso in esse.

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Dopo un’ora di trattamento le soluzioni risultavano completamente decolorate.

L’analisi allo spettrofotometro confermava l’abbattimento dei

coloranti per oltre il 90%. Analoghe prove, che al momento sono sottoposte

ad ulteriore conferma, sono state effettuate con molecole di uso

farmaceutico e fitofarmaceutico particolarmente recalcitranti al

trattamento fotocatalitico.

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Anche questi composti risultano rapidamente demoliti da questo

sistema catalitico. Inoltre sono state sottoposte allo stesso trattamento

anche acque contenenti emulsioni di oli minerali (prodotti petroliferi) e il

risultato è risultato essere molto incoraggiante .

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Per fissare le idee ,si è sottoposto al trattamento descritto acque con in

emulsione oli minerali (oli esausti) per campioni di 230 ml con COD di 1450

mg/L. Dopo poco più di un ora trattamento con il dispositivo il COD

misurato per l’acqua trattata è risultato di 260 mg/L.

Una degradazione di oltre 80 %.

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Ricapitoliamo un pò i risultati sperimentali: siamo partiti trattando soluzioni di coloranti azoici ed abbiamo ottenuto la

completa decolorazione con tempi dell'ordine di un ora per coloranti molto recalcitranti alla fotocatalisi ,es. reactive blue 2

ecc. per 200 ml di soluzione. Abbiamo riscontrato che pur usando come catalizzatore il più granulare come

il ALDERICH (mesh 350 ) il fenomeno si verifica ed in più abbiamo che il particolato non si frammenta in dimensioni più piccole al

contrario l'effetto del campo elettrico lo macro-aggrega tanto è vero che il fondo allo spettrofotometro è meno sporco.

Abbiamo provato a sottoporre allo stesso trattamento l'antibiotico tipo Sulfamethazolo con tempi di trattamento dell'ordine di 60 min o

poco più (200 ml ) con TiO2 Alderich e il risultato è stato dell'ordine del 60 % di abbattimento . Inoltre abbiamo trattato anche

l'atrazina e un risultato in termini di degradazione lo abbiamo ottenuto,l’analisi sperimentale è però ancora in corso di approfondimento.

Abbiamo provato anche con acqua contenente oli esausti con COD di 20000 e l'abbattimento è risultato del 50 % con tempi di un ora e

mezza per 230 ml di soluzione con olio minerale in emulsione, usando come TiO2 l' Alderich.

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Interpretazione del fenomenoIndichiamo con U la densità di energia di campo tra le superfici di contatto della spazzola in

grafite e del collettore tra le quali è applicata una tensione V. In considerazione delle irregolarità microscopiche tra le due superficie di contatto dell’ordine dei micron ed anche

meno, assumiamo una distanza media tra le due superfici d = 0,1 µm ed andiamo a calcolare la densità di energia U tra questo spazio. La superficie di contatto tra le spazzole ed il collettore è di

0,5 cm² .La U sarà data da:U =(ε0 E²) /2. E = V / d = 0,8 V / 0,1 µm

Per cui U ≈ 300 J / m³Consideriamo il particolato di biossido di titanio con delle dimensioni nanometriche e per

comodità di calcolo e stima, assumiamo una geometria sferica . Il volume di questa microsfera è di :

V= 4 π R³ /3 ≈ 4* 10¯27 m³ con R = 1 nmL’energia T per questo volume è : T = U * V = 300 J/m³ * 4* 10¯27 m³ = 1,2 10¯24 J

E’ noto che il rapporto tra il volume della sfera e la sua superficie è R /3 per cui è ragionevole assumere che la densità di energia per volume e la densità di energia di superficie vada

altrettanto come R/3. Pertanto si può accettare che l’energia di superficie SE sia uguale a : SE = ( 3 U /R ) * ( 4 π R² ) = 11 * 10 ¯6 J ≈ 7 * 1013 e V.

La densità superficiale del particolato di biossido di titanio da fabbrica è di 5 10¯³ gr/m² per cui per la superficie con R = 1 nm abbiamo che la massa M in grammi è uguale a :

M = 5 10¯³ gr /m² *4 π R² = 63 * 10 ¯21 Moli = M /Pm = (63 * 10 ¯21 ) / 80 = 0,78 * 10 ¯21

N molecole= Moli * N avogadro ≈ 470 molecole . Considerando che l’energia di gap per ogni molecola di TiO2 è di 3,2 eV , è ragionevole ritenere l’ energia superficiale SE sufficiente per

attivare il fenomeno.

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INDICAZIONI PROCEDURALI PER IL RECUPERO DEL TiO2

CONTAMINATO DAGLI INQUINANTI ORGANICI

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IL BIOSSIDO DI TITANIO SOTTOFORMA DI POLVERE SCURA DEPOSITATO SUL FONDO DELLA SOLUZIONE

TRATTATA VIENE RECUPERATO ED ISOLATO .

ESSO VIENE DILUITO IN ACQUA DISTILLATA E SOTTOPOSTO ALLO STESSO TRATTAMENTO

DESCRITTO PER UN CERTO TEMPO. TRASCORSO UN INTERVALLO DI TEMPO DAL TRATTAMENTO SI

PRODUCE IN SUPERFICIE UNA COPIOSA SCHIUMA BIANCA . DOPO IL PRIMO TRATTAMENTO SI RECUPERA

LA POLVERE DEPOSITATA E LA SI TRATTA NUOVAMENTE CON ACQUA DISTILLATA ,REITERANDO

L’OPERAZIONE FINO AD OTTENERE UNA POLVERE BIANCA.