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Discriminazioni e lavoro di cura: il caso “aiutan familiari” Parole e spun da una ricerca sul campo

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Discriminazioni e lavoro di cura: il caso “aiutanti familiari”Parole e spunti da una ricerca sul campo

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Ottobre2015

Hannolavoratoallaricercaeallascritturadeitesti:AlessandraBozzoli,FedericaD’Amico,GiuliaGandini,MariaMerelli,MariaGraziaRuggerini

Pubblicazionerealizzatanell’ambitodelprogettoAgircontrelesécartsdesalaireFemmes/Hommes(GPG):prendreencomptelecasdesaidantesinformellesGrantagreementJUST/2013/PROG/AG/GE

Finanziatoda

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INDICE

Prefazione pag.3

Premessa pag.5

Paroledalletestimonianze pag.11

Ilcontesto:careecaregivernellasituazioneitaliana pag.40

Brevispuntiperconcludere pag.52

Riferimentibibliografici pag.56

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Prefazione

Quando la Ligue des Droits de l’Homme ci ha contattato proponendoci ilpartenariato nell’ambito del progetto “Agir contre les écarts de salairesFemmes/Hommes (GPG) : prendre en compte le cas des aidantesinformelles”, abbiamocoltoconentusiasmolasfida.L’intentoeraquellodidarevoceaquellafiguradell’aiutanteinformale(ocaregiver),chenelnostropaese vive nell’ombra. Marginalizzata, nonostante sia riconosciutaindirettamente dalla nostra legislazione in materia di “conciliazione”/worklife balance ed handicap, purtroppo vive una discriminazione sia a livellosociale che economico. Attraverso il confronto e la comparazionetransnazionale ci siamo impegnati nell’analizzare la situazione inerente aquesta tematica nel nostro paese, riscontrando una condizione fumosa senondeprimente.Unasituazioneaffattopositiva,segnatadaunvulnuschecispingeacontinuaresullastradaintrapresaperpoteroffrireaipolicymakersunquadrodettagliatosucuipotercostruireuna legislazioneadhoc,basatasubuonepratiche solidali. Le stessebuonepratiche che, a livello europeo,sono caldamente raccomandate all’interno delle politiche sociali dei singolistati. Le stesse buone pratiche che recentemente sono state rinforzate dal’European Charter for Family Carers. Ed è proprio per sostenere i dieciarticolidiquestaCarta,dovesidefiniscechièl’assistentedicurainformale,qualiisuoidirittiequalilesuerelazioniconilsistemaformaledeiserviziperla salute e l’assistenza domiciliare, che ARCS è stata lieta di partecipare aquestoprogetto.

Profondamente in lineacon lanostramission,abbiamovolutocontribuireaquesto delicato tema che ci si prospettava dinanzi. Un tema di giustiziasocialechevogliamosupportareconunimpegnomirato.Proprioperquestaragione ci siamo avvalsi della collaborazione di un’associazione attenta esensibile a questa tematica, un’associazione di ricercatrici professioniste,LeNove,cheringraziamocalorosamente,echecihapermessodicontribuireal progetto e di guardare con un occhio analitico a tutte le complessedinamichecheruotanointornoallafiguradelcargiver.

ARCS, inoltre, ha voluto ribadire il proprio impegno realizzando questapubblicazione.Discriminazioni e lavoro di cura: il caso “aiutanti familiari”.Parole e spunti da una ricerca sul campo che non ha la pretesa di essereesaustiva. Si tratta di un avvio che abbiamo ritenuto necessario e cheabbiamo voluto fortemente proprio per dar conto delle storie di vita.Ascoltaredirettamenteletestimonianzedelleprotagonisteedeiprotagonisti

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cheognigiornovivonosullaloropelleildisagiodiunacondizionesfavorevoleche la nostra politica nazionale non è ancora riuscita a migliorare. Ci èsembrato fondamentale rendere dignità e giustizia a quei soggetti cheriteniamoimprescindibilifigureperun’equaorganizzazionedelwelfare.

Da sempre sensibili alle discriminazioni dei marginalizzati, speriamo che,puntando i riflettori sulla vita di queste persone, sui loro bisogni, sui lorodiritti essenziali, il nostro contributo possa dare l’abbrivio ad una piena,equa, giusta e solidale risoluzione di una carenza che è diventata ormaitroppograve.

ARCS

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Premessa

NonsipuòdirecheinItaliamanchinoglistudisullediscriminazionidigenerené quelli sul terreno specifico dei differenziali salariali tra uomini e donne,che anzi si sono arricchiti inmodo particolare nell’ultimo decennio.1Ancorpiùilpanoramadelleriflessioniedellericercheèampiosesiguardaaquelsegmento del discorso che coniuga lo scarto fra i due sessi sul pianoprofessionaleconilcaricodellavorodicura;uncompitochegravaancorainmisura del tutto sproporzionata sulle donne in un faticoso intersecarsi dilavoroproduttivoeriproduttivo,penalizzandolecarrieredelledonneeilorolivelliretributivi,comemoltistudihannoconfermato,nonsoloinItaliaonelvecchio continente.2Anzi, se il riferimento è alle attività svolte nella sferaprivata/familiare,al“peso”cheillavorodomestico–maanchelamaternitàelacuradeglianziani–hannonellediverse fasidel ciclodivita femminile, ilnostroPaesesicaratterizzaperunlungoeapprofonditopercorsoteoricocheha avuto significative ricadute, o meglio, ha interagito con quello dellepratichepolitichefemminiliefemministe,nonchédegliinterventinormativiepiù ingeneraledellepolitichedei servizidapartedelle istituzionicentralielocali.

Stiamo parlando di quel vasto panorama che va oggi sotto il nome diinterventi volti alla “conciliazione” (work life balance in un linguaggiointernazionale), per delineare il complesso terreno caratterizzatodall’intreccio tra sfera professionale e sfera privata familiare. Un aspettodella vita degli individui che concerne uomini e donne, ma che tuttora inmaniera radicalmente diversa caratterizza l’esistenza dei due sessi. Unaparticolarità/specificitàtrasversaleacultureepaesiechetuttaviainciascunterritorioassumeaccentidifferenti,soprattuttoseosserviamoquegliaspettidella“conciliazione”chefannoriferimentoal lavorodicura.InItaliailtemadellacuradeveesserecollocato inquelsistemadiwelfare familistapropriodel “modello mediterraneo”3: una storia antica e tuttora attuale poiché il

-------------------------------------------1Sirinvia,aquestoproposito,airiferimentibibliograficifinali.

2Siveda,adesempio,PamelaStone,OptingOut?WhyWomenReallyQuitCareersand

HeadHome,Berkeley,UniversityofCaliforniaPress,2007.3Ilmodellofamilistadiwelfarechetendenellasostanzaariprodursiancheneiprocessiditrasformazioneeconomiciesociali,“sicaratterizzaperlalimitataoffertadiservizipubblicidi cura e l’attribuzione di responsabilità (anche legali) alla famiglia, a fronte –paradossalmente – di uno scarso peso delle politiche familiari ed infine per la limitataimportanza delle soluzioni di mercato. La cura dei soggetti non autosufficienti ètradizionalmente lasciataallaresponsabilitàdella famiglia,nucleareoestesa, inrelazioneancheallabassapartecipazionefemminilealmercatodellavoro”.BarbaraDaRoit,Stefania

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welfare familista mediterraneo è basato su una cultura patriarcale oggispesso ammodernata, in buona partemutatama non sconfitta. Anche perquestomotivo, il tema della “conciliazione” è stato ed è tuttora – in varieforme – al centro dell’attenzione delmovimento delle donnema, per altriaspetti, pure delle istituzioni a livello nazionale e ancor più locale, chetentanodimettere inattopoliticheadhoc siapurespessocongravi limiti,dettatisoprattuttodaitaglidellaspesapubblica.

C’èun indicatorediquestopercorsocheattraversa la storiadelledonne inItalia:bastapensarealletrasformazionidel linguaggio,aqueipassaggidella“doppia fatica” di cui si parla nel secondo dopoguerra, alla categoria della“doppiapresenza”dellafinedeglianni704,allepolitichedeitempidellacittàpergiungerepoiaqueltermineonnicomprensivodiconciliazionetralavoroperilmercato(dovec’èunriconoscimentoeconomico)elavorodicura(nonsolononretribuitomaspessonemmenoriconosciuto)chesiconiugaconunlinguaggio europeo e mondiale nella già citata espressione di work lifebalance.

NelquadroriccoevariegatochecaratterizzailnostroPaesesulletematichesopra accennate relative ai temi della “conciliazione”, non viene invecepressoché mai focalizzato nella sua particolarità il lavoro svolto da quellafigura di “aiutante informale/familiare”5, in (grande) prevalenza femminile,cheharicevutoericeveun’attenzionespecifica inaltripaesieuropeienonsolo. In Francia, per citare un significativo caso, dove si calcola che questefigure, peraltro in costante crescita, siano all’incirca 4milioni di cui il 70%donne, la nozionediaidant naturel è evocata in alcuni testi di legge comel’articoloL1111-6-1duCodedelasantépublique.Nonsolo,inquestoPaese---------------------------------Sabatinelli Il modello mediterraneo di welfare tra famiglia e mercato, in "Stato emercato"n.2/2005,p.267.

4Lacategoriadella"doppiapresenza"èstatacosìdefinitadaLauraBalbonel1978perindicareilruolosvoltodalledonnenell’ambitoproduttivoeriproduttivo,conle“doppieresponsabilitàchenederivano,maancheconlaopportunitàdiattraversareintalmodo‘piùmondi’conunacaricainnovativainedita”.5L’aiutante informale, comevienedefinitonelProgettoacui si faqui riferimento,èunapersona che, oltre a svolgere il proprio lavoro professionale, aiuta gratuitamente unfamiliare non più autonomo a causa di una malattia, di un handicap o per problemideterminati dall’età. L’aiuto può essere rivolto alla cura, alle attività domestiche, alsostegnomorale,maancheallosvolgimentodipraticheburocratiche,ecc.Peravereunpiùpreciso sguardo transnazionale riportiamo la definizione diaidant familial / family carerpresentenellaCharteeuropéennedel’aidantfamilial(COFACE)–2007:“Lapersonnenonprofessionnellequivientenaideàtitreprincipal,pourpartieoutotalement,àunepersonnedépendantedesonentourage,pourlesactivitésdelaviequotidienne.Cetteaiderégulièrepeutêtreprodiguéedefaçonpermanenteounonetprendreplusieursformes,notamment:nursing, soins, accompagnement à l’éducation et à la vie sociale, démarchesadministratives, coordination, vigilance permanente, soutien psychologique,communication,activitésdomestiques”.

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nel 2014 è stata approvata una legge che permette ai dipendenti diun’azienda, in accordo con il proprio datore di lavoro, di poter cederegiorni di vacanza a chi ne ha bisogno per prendersi cura di un figliogravementemalato.6

Il progetto Agir contre les écarts de salaires Femmes/Hommes (GPG) :prendreencomptelecasdesaidantesinformelles,promossodallaLiguesdesDroits de l’Homme francese, ha dunque rappresentato lo stimolo perarricchireedampliareilquadrodelletematicheafferentialla“conciliazione”in Italia, proponendo di inserire una figura sino ad ora focalizzata solo, ocomunque essenzialmente tramite, la legge 104 del 1992, ma che assairaramente è stata messa in relazione con il quadro concettuale e con lepratiche attinenti da un lato alla “conciliazione” e, dall’altro, allediscriminazioninei luoghidi lavoroe traqueste inparticolare idifferenzialisalariali. Si tratta d’altro canto di un aspetto di quelle discriminazioninascostechecontinuanoasussisterenonostantelenumerosee,dalpuntodivista formale, inappuntabili leggi paritarie che governano i paesidell’Occidente.

Percompletareilcontestodiriferimento,puòvalerelapenafareunabrevedigressionespendendoqualcheparolasulprogettotransnazionaleentrocuianchequestenotesull’Italiasi inseriscono.AgircontrelesécartsdesalairesFemmes/Hommes(GPG):prendreencomptelecasdesaidantesinformellesguardaaltemainoggettoapartiredairisultatidiunoprecedente,promossodaglistessisoggetti(LDH,Macifealtripartnereuropei),cheavevamessoinluceladifficoltàdiconciliareicompitirichiestidallacuradiunfamiliareconl’impegnodellavorodipendenteequantoleattivitàsvoltenellasferaprivatafinisconoperavereunforteimpattonellavitaprofessionale,dovesicreaunapenalizzazioneinterminidisalarioedipercorsodicarriera.“S’ildemandeàbénéficierd’uncongéspécifique(silalégislationleprévoit)ous’ilobtientuntempspartiel ilestpénaliséauniveaudusalaireetdesa futurepensionderetraitequi serad’autantplus réduitepourune femmequia interrompusacarrièrepouréleversesenfants”.Ilprecedenteprogettoavevamessoinlucecome il gender pay gap (GPG), dovuto al ruolo di “aiutante”, non siasufficientemente documentato, nonostante i casi studiati ne mostrino larealtàealtempostessosottolineinoilruolofondamentalediquestafigurainuna società in progressivo invecchiamento, dove il problema delladipendenza è poco e male preso in considerazione. D’altro canto, anchepartendodall’obiettivodirealizzarel’eguaglianzadisalaritrauominiedonneedivoleragiresullecausedelGPG,ènecessarioconoscerel’impattocheha

-------------------------------------------6LOIn°2014-459du9mai2014permettantledondejoursdereposàunparentd'unenfantgravementmalade.

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sul salario il ruolodi “aiutante”neipaesi europei. Tale impattoè collegatoallepolitichedisostegnoal lavorodicura.Partendodaquestepremesse,sievidenzialanecessitàdiraccoglieredatiefarecomparazionitralasituazionedelle donne “aiutanti” nei diversi paesi e nei diversi contesti aziendali,guardando al tempo stesso alle normative relative al diritto del lavorononchéallasuaapplicazione,senzatrascuraregliinterventicheidiversipaesiattuano per prendere in carico le situazioni di dipendenza e disabilità. IlProgetto, oltre alla raccolta delle interviste in Italia, Francia, Lussemburgo,Austriafaun’analisidibuonepratichevolteaconciliareilruolodi“aiutante”con la vita professionale, con lo scopo di individuare raccomandazioni darivolgere a imprese e istituzioni per nuove politiche pubbliche ad hoc. Uninsiemedi attivitàdi ricercaaccompagnateda campagnedi informazioneesensibilizzazione rivolte ai diversi soggetti implicati, con lo scopo di lottarecontrolediscriminazioni,inprimissalariali,checolpisconoledonne“aiutantifamiliariinformali”.

Graziedunqueallostimolofornitodall’esperienzadeipartnertransnazionalidi Belgio e Austria e, in particolare, dal patrimonio messo in luce dalleassociazioni francesi – sia capofila che partner7– la ricerca sul campo (leintervistefatteinquestocontestosonostateaccompagnateearricchite,fral’altro, dauna raccoltadi buoneprassi, comeaccennato), è divenutaper ilpartenariato italiano l’occasione per riflettere su nuovi aspetti del lavorofamiliare, soprattutto di cura, mettendoli in relazione con la vitaprofessionaledeisoggetti.Perquesto insiemediragionisièaddivenutiallascelta di dar vita ad una pubblicazione che desse voce alle testimonianzeraccolte:unprodottononprevistoealtempostessounvaloreaggiuntocheilProgettohagenerato.Questoilsensodeltestochequipresentiamo.Unascelta fatta alla luce, come si è detto, di stimoli internazionali e di unprogettoeuropeofocalizzatosuunatematicaaffrontatainmanierainusualenelnostroPaese.

Certo, il numero esiguo delle testimonianze raccolte non permette alcundiscorsocompiuto,sepureiniziaainquadrareunsegmentoancorainbuonaparte sotto traccia di un fenomeno destinato invece ad avere un pesosempremaggiore,nonsolonell’ambitodell’assistenzaedellacura,maanchenella vita di chi, per scelta o per necessità, deve coniugare un importantelavoro familiare con un’altra magari non meno importante attività

-------------------------------------------7LDH-LiguesdesDroitsdel’Homme(capofila), IRESInstitutdeRecherchesEconomiquesetSociales,MACIFMutualitéeCGTRhôneAlpes,Francia;perglialtripaesi,oltreadARCSperl’Italia,laLigueAutrichiennepourlesDroitsdel’HommeeLiguedesdroitsdel’HommeduLuxembourg.

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professionale.Sitrattadiunprimosondaggiochesicuramenteavràbisognodi ulteriori approfondimenti; per ora il solo scopo è quello di aprire unosnodo tematico che ha avuto sinora scarsa visibilità in Italia: coniugare ilsostegnoalladisabilitàdiunfamiliareconlediscriminazionichenepossonoderivare sul luogo di lavoro, a partire da quelle salariali. Di norma, infatti,sonosituazionicherestanoracchiusepiuttostonell’universodelladisabilitàepressoché mai vengono invece collocate a tutti gli effetti all’interno dellageneraletematicadella“conciliazione”omeglio–adispettodellaparolachepuò trarre in inganno evocando un’atmosfera pacificata – della difficilesintesi,quandononcontraddizioneeconflitto,fralavorodicuraelavoroperilmercato;problema che in termini di principiodovrebbe riguardare tutti idipendenti, ma che, come noto, concerne ancora in grande prevalenzal’universofemminile.

Lepagine che seguono lasciano innanzitutto laparola alle testimonianzedidonne ma anche di uomini (proprio al fine di avere uno sguardocomparativo) che, pur impegnati in un lavoro professionale, assistono unfiglio, un genitore, un familiare non autosufficiente. Le domande fatte perraccoglierequestetranchesdeviehannotesoasollecitareunanarrazionedapartedelleedei testimoniche,oltrea raccontare lapropriaesperienzaneiluoghidilavoroenellaorganizzazionefamiliare,mettesseinevidenzaanchetramitepercezioni,emozioni,vissutileeventualidiscriminazioni–palesiopiùfacilmentenascoste–chesipossonocreareneiluoghidilavoro,nonostantele leggiattea tutelare il sostegnoalladisabilità.Una tematica scarsamentevisibile nel nostro Paese se la vogliamo collocare nell’ottica che sappiaconiugare il sostegno alla disabilità con le discriminazioni che ne possonoderivare per chi in famiglia si fa carico di tale compito, così da fornire unsignificatopiùampioallacategoriadella“conciliazione”.

LeintervistesonostateraccoltesullabasediunagrigliacomuneaipartnerdiProgetto, inmododapermettere ancheun’analisi comparativa tra Francia,Lussemburgo,AustriaeItalia.IlRapportodiricercatransnazionale,acuradiIRES, costituirà un testo che utilmente potrà essere letto in parallelo allepaginequipubblicateperarricchirle,ampliandonel’orizzonte.

Laprimapartediquestapubblicazioneriportacontonidiscorsivilevocidellepersoneintervistate,lasciandospazioallenarrazioni,aivissuti,alleemozionidichicercadiorganizzareitempidell’assistenzaaunfamiliareconquellidellavoro. Parole che sottolineano o lasciano comunque intravedere in molticasidifficoltàchesicreanosulpostodilavoro,dapartedidirigentimaanchedi colleghi, penalizzazioni che finiscono per ricadere sulle retribuzioni; unacondizione che se accomuna le storie di donne e di uomini,mette in luce

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ancoraunavoltaquantoquestericadutesianopiùpesantineipercorsidivitafemminili dove la centralità della cura finisce per schiacciare carriere epossibiliaumentisalariali.

È parso inoltre indispensabile situare le interviste raccolte in Italia trapersone impegnate nel lavoro di cura di familiari non autosufficienti nelcontesto del nostro Paese; per questa ragione è stato delineato, nellaseconda parte, il quadro nel quale si collocano le voci e le vite deiprotagonistichehannopresolaparolainprecedenza,facendoricorsoafontisociostatisticheenormative.

In sintesi, ritornando al Progetto di cui questa pubblicazione è frutto, se èvero chedaun lato lepagine che seguono sonounprodottononprevisto,dettatodalleesigenzespecifichedell’Italiainquantopaesepartner,dall’altroil ruolo di informazione e sensibilizzazione che questa pubblicazione èdestinataasvolgerenefaun’attivitàcherientraatuttiglieffettinellospiritoe negli obiettivi posti alla base dell’azione di diffusione, scambio,trasmissione che è parte integrante di “Agir contre les écarts de salairesFemmes/Hommes(GPG):prendreencomptelecasdesaidantesinformelles”.

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Paroledalletestimonianze1.1Chiabbiamointervistatoeperché“Agliinizideglianni’90,sottolaspintadelleAssociazionidicategoriaediunaconsolidataevoluzione culturale semprepiù sensibile ai problemideidirittidelle persone e alla tutela delle categorie più deboli, il Parlamento varò laleggequadron.104/92cheèdiventatailpuntodiriferimentodellosvilupposuccessivodellanormativasulladisabilità”8.È stata la fruizione di questa Legge a guidarci nella individuazione dellepersone da intervistare in quanto, tenendo conto del focus del progetto,sono proprio le lavoratrici e i lavoratori che usufruiscono delle normepreviste a ricoprire il ruolo di assistenti informali a pagare eventualiconseguenzenegative in termini retributivi e non solo, nel corso della lorovitalavorativa.LaL.104/92, “Legge-quadroper l'assistenza, l'integrazionesocialee idirittidellepersonehandicappate”,èstata,infatti,laprimalegge-quadrodedicataallepersoneconhandicapinItaliaeatutt’oggirimaneilpuntodiriferimentoessenziale siaper lepersonedisabili cheneusufruisconodirettamente cheper i familiari che le assistono. Successivamente vi sono stati ulterioriinterventilegislativicheperònonnehannoalteratolastrutturaportante.TraquestisisegnalalaL.53/00(eilsuccessivoDecretolegislativon.151/01),cheintroduce politiche di conciliazione tra sfera personale e professionale,relativamente ai congedi di maternità e parentali. Un primo passo per ilriconoscimentodeltemadellacuraaldifuoriomeglio,oltrelamaternitàe/ogenitorialitàinsensostretto,matutt'altrocherisolutivo.Tantoèverochesiè ancora ben lontani dal riconoscimento dei familiari di minori o adultidisabiliqualicargiversoassistentiinformali.LaL.104/92 intervienesuelementi fondamentaliper idiritti, l’integrazionesociale, l’assistenza e la tutela delle persone con disabilità. Per esempio,indica le forme concrete di inserimento nel campo della formazioneprofessionaleedel contesto lavorativo.Relativamenteall’ambito chequi ciinteressa, la legge è particolarmente rilevante perché prevede il diritto adaverealcunesignificativeagevolazionilavorativeperlepersoneconhandicapgrave e per i familiari che prestano loro assistenza; ma al riguardo vaprecisato che sono ancora molte le lavoratrici e i lavoratori esclusi dalriconoscimentodiquesteagevolazionianchenelcasoincuisianofamiliaridi-------------------------------------------8 Dagli atti del Convegno “Cittadini prima di tutto – Cittadinanza europea edemocrazia partecipativa delle persone con disabilità”, organizzato dal ForumItalianoDisabilitàil3ottobre2013.

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personeconnecessitàdiassistenza.Cisiriferisceatuttoilmondodellavoroprecario e autonomo così come alle persone conviventi al di fuori delmatrimonio.Più precisamente le agevolazioni in questione sono quelle relative aipermessi mensili retribuiti e al congedo retribuito. I familiari di personedisabili – siano queste conviventi o meno – con un contratto di lavorodipendentepossono,infatti,usufruireditregiornidipermessomensileedueannidicongedo,inentrambiicasiretribuiti9.Questipossonoessereutilizzati,oltrechedaidisabilipersestessi,daiconiugi,daigenitoriedaparentioaffinisinoalIIgradodiparentela10.Ipermessimensilipossonoesserefrazionatiinore ma con modalità diverse a seconda dei contesti lavorativi in quantooggetto di accordo tra le parti e, in taluni casi, essere moltiplicati per ilnumero di persone assistite. Ne è un esempio, il caso in cui si abbianoentrambi i genitori non più autonomi e riconosciuti formalmente comedisabili.Lacertificazioneformaledelladisabilitàè il requisitoessenzialeperusufruiredelleagevolazioniprevistedallalegge.Ancheilcongedoretribuitodidueannipuòessereutilizzatoasecondadellenecessità e quindi, per esempio, consecutivamente o per un solo giornoqualorachineusufruisceabbiaesauritonelcorsodiunsolomeseitregiornidipermesso,comenelcasoincuilapersonaassistitasiaggrava.Idueannidicongedo,comunque,fannoriferimentoall’interavitalavorativa.Dopoquestabrevedigressione,ritorniamooraallaricercasulcampoperunsintetico inquadramentoanchenormativodellaproblematicaaffrontata. Leinterviste realizzate in Italia nell’ambito del Progetto sono state nove e,trattandosi di interviste qualitative che volevano andare in profondità, lepersoneascoltatesonostateindividuate,oltrecheperilfattocheutilizzanola L. 104/92, anche tenendo conto degli obiettivi generali del Progetto edell’approcciodigenere;quindicinquesonostaterivolteadonneequattroauomini, al fine di avere uno sguardo comparativo tra i due sessi. Ancherispetto all’età è possibile individuare fondamentalmente due gruppicompostirispettivamentedacinqueequattropersone: ilprimocomprendecolorochehannoun’etàtra37e46anni,ilsecondotra50e65anni.I/lepiùgiovani, salvo un caso di assistenza a un genitore anziano, sono impegnatinellacuraenell’assistenzadibambiniebambinesottoidiecianni;lepersone

-------------------------------------------9L’estensionedeldirittoafamiliarinonconviventidellapersonaconhandicapèintrodottadall’Art.19dellaL.53/2000(Permessiperl'assistenzaaportatoridihandicap)edall’Art.20,(Estensionedelleagevolazioniperl'assistenzaaportatoridihandicap).10Ildirittopuòessereestesoaiparentieagliaffiniditerzogradosoltantoseigenitorioilconiugedellapersona insituazionedidisabilitàgraveabbianocompiuto isessantacinqueanni di età, oppure siano essi stessi in condizioni di patologie invalidanti o mancanti odeceduti.

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piùavanticonl’età,anchequisalvouncasodiassistenzaaunfratelloadulto,si prendono cura di genitori anziani malati cronici e comunque non piùautonomi.Tuttee tuttigli intervistatihannouncontrattodi lavorodipendente.Trediloro lavoranonel settoreprivato in senso stretto;duenelprivato sociale. Idipendentipubblicisonodue,mentrealtriduelavoranoinEntipubbliciconcontrattidilavoroditipoprivatistico.

1.2Icontestifamiliari,lavorativielepersoneassistite

Tracolorocheassistonopersoneanzianeunasolahamenodi40annie facapo a una famiglia numerosa (i genitori entrambi anziani emalandati perunodeiqualil’intervistatautilizzalaL.104,ecinquesorelletuttepiùgrandilei);altretreassistonounooentrambiigenitorinonpiùautonomiall’internodi un nucleo familiare composto al massimo da partner e figlio/aadolescente.Glianzianidisabiliinduecasivivonoconchiliassiste,neglialtriduealtrovemaconlapresenzadifigli/e,e/obadanti.

Per quel che riguarda invece coloro che hanno a carico minori con seriproblemi di disabilità, ci si trova di fronte a nuclei familiari ristretti (duecoppie con figli/e appena adolescenti, altre due con bambini/e sotto i 10anni). Infine, una donna di 57 anni che assiste il fratello praticamente suocoetaneo. In quest’ultimo caso, dalla morte dei genitori avvenuta quandoentrambiifratellieranoadolescentiedallamortedellaziaavvenutaqualcheanno dopo, la signora si è sempre presa cura del fratello gravementehandicappato a causadi una tetraparesi spastica.Due coppie nonpossonousufruire dell’aiuto dei rispettivi genitori e suoceri, mentre le ultime duepossono contare sul loro aiuto a fronte comunque di situazioniparticolarmentepesantiecomplesse.Le esigenze di assistenza sono in tutti i casi piuttosto gravose, sia sottol’aspettodellafaticafisicaepsicologica,siaperlatotaleperditadiautonomiadei rispettivi genitori causata dalla presenza di malattie o disabilitàsignificative.Questeleparoletrattedelletestimonianzeraccolte11:

(mio fratello) ha un annomeno dime (56 anni).Ha avuto una paralisi cerebraleinfantile a seguito del fattore RH negativo di mia madre che non è statodiagnosticato. Ciò gli ha determinato la tetraparesi spastica, tratti autistici e un

-------------------------------------------11Ibranisonoriportatiinformaanonima,masidistinguonoperl’indicazionedelnumeroprogressivoeilsessodellapersonaintervistata.

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deficit intellettivo. Anche se nel tempo la situazione è migliorata molto, non èautosufficiente.(Int.n.2/D)

I miei genitori sono anziani, entrambi malati di diabete. Mio padre, inoltre, èipovedente, inpiùhaavutodegli ictus.Haperso l'autonomia in seguitoalla cecitàsopravvenutainetàadulta.Gliictus,poi,loportanoaperderel'equilibrioeadavereanchedifficoltànelmuoversidentrolacasa.Miamadrehaavutounaparaparesinel1986 che per nove mesi l'ha paralizzata completamente, poi ha recuperato dellefunzioni ed è riuscita di nuovo a camminare almeno all'interno della casa; fuori,però,utilizzalacarrozzinaeinoltresièappesantita.(Int.n.6/U)

È statomoltodifficile diagnosticare il problema cheaveva, findapiccolissimanoncamminava,non si tirava su. Si èparlato inizialmentediun ritardopsicomotorio...Poi ci dicevano che non si sapeva... finché, quando lei aveva quasi 7 anni, siamoandati al Gemelli e lì abbiamo trovato uno specialista che ha diagnosticato unapatologia genetica. Si tratta, infatti, di una miopatia muscolare; le sue gambe inmolti punti non hanno tessutomuscolare. Questa patologia non è reversibile... lariabilitazione neuromotoria è indispensabile perché i suoi muscoli devono esseretenutiintono,rafforzati.(Int.n.5/D)

Chi lavora nel settore privato incontra le maggiori difficoltà sul posto dilavoro,soprattuttointerminidisviluppodicarriera,quandoaddiritturanonsubisce vere e proprie discriminazioni che possono intervenire sia sullacarrierachesualtriaspettidellavitalavorativa.Tredellepersoneintervistatesonooccupate inquestoambito:unuomoeunadonnache lavorano inunIstituto di Credito, per altro lo stesso, consentendo così una relativacomparazionedeicomportamentiaziendalineiloroconfronti;un’altradonnasvolgelapropriaattivitàinunagrandeaziendainformatica.Le due persone intervistate (un uomo e una donna), che lavorano in Entipubbliciconcontrattiditipoprivatistico,descrivonosituazionimoltodiversetra loro:si tratta, inuncaso,diun’aziendacheèstata totalmentepubblicaper lungo tempo, nell’altro invecedi un’aziendadi servizio di unapubblicaamministrazione.Inparticolare,ladonnahafattocarrieraprimadelcambiodellanaturagiuridicaeconseguentementedellenormecontrattuali;ora, inconcomitanza con la nuova situazione contrattuale, racconta di pesantidiscriminazioni di cui sono state fatte oggetto sue colleghepiù giovani consignificativicarichidicura.L’uomo,chelavoraperl’aziendadiservizio,haincorsounavertenzachenonvienedaluicollegataall’utilizzodellaL.104/92,anchesepotrebbenonessereesclusalarelazioneconl’utilizzodeipermessiretribuitiprevistidallalegge.Chièoccupatonelsettorepubblicoutilizzaipermessioiperiodidicongedoprevistidallanormativa conpiù “serenità”: lapiùgiovanedelle intervistate(37anni,assisteilpadreelamadre),èdipendentediunadelletreuniversitàromane e vi lavora in qualità di impiegata amministrativa. Non ha subito

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discriminazionidirette,maharinunciatoapartecipareaconcorsiinternicheavrebberomiglioratolasuacondizionelavorativainragionedellapesantezzadei suoi compiti di assistenza. Un uomo, insegnante dimatematica in unascuola media inferiore, con un figlio gravemente disabile e lui stessoipovedenteeclaudicante,denunciagravidiscriminazioniinragionedellasuadisabilità, ma non altrettanto per le sue assenze dal lavoro legateall’accudimentodelfigliodiottoanniaffettodaunagraveparalisicerebralecausatadaunincidenteallanascita.

Infine, i due intervistati che lavorano nel privato sociale – anche in questocasounuomoeunadonna–nonhannosegnalatoparticolaridisagisulpostodilavoroinragionedelleassenzecollegateall’assistenza,rispettivamentedelpadre anziano e gravemente ammalato nel caso della donna, e del figlioaffettodaautismo,nelcasodell'uomo.Facciamo seguire una descrizione più di dettaglio delle singole situazioniindagatenelcorsodellaricercasulcampo:Lavoratori/lavoratricidelsettoreprivato:

-unadonnadi42annidipendentediunistitutodicreditocheutilizzaigiornidipermessoretribuitidellaL.104/92perisuoiduefiglientrambidisprassici:gravementediscriminata.(Int.n.4/D)

-unuomodi65annidipendentedellostessoistitutodicreditodellasignoradi cui sopra che utilizza i permessi retribuiti per assistere la madre ultranovantenne: leesigenzedi assistenza si sonopresentate verso la finedellasua carriera professionale, non denuncia particolari problemi nel rapportoconlasuaazienda.(Int.n.7/U)

-unadonnadi46annidipendentediunagrandeaziendainformaticachehautilizzato ilcongedoretribuitoperun lungoperiodo,attualmenteè inpart-time, ha usufruito del congedo retribuito per lungo tempo e ora utilizza ipermessi giornalieri/orari previsti dalla L.104/92. Ha due figli, dei due lasignora assiste la bambina di nove anni, affetta da miopatia muscolare, eincontranotevoliproblemipressoilpropriopostodilavoro.(Int.n.5/D)

Lavoratori/lavoratricidelsettorepubblico:

-unadonnadi37anni,dipendenteamministrativadiunaUniversitàdiRoma,utilizzaipermessigiornalieri/orarietalvolta–quandononbastano–erodeilcongedoretribuitoutilizzandolo,sempreconmodalitàorariee/ogiornaliere,per assistere suo padre anziano e non più autonomo. Anche la madre –seppurenoncertificata–habisognodiaiutoinragionedell'età.Ledifficoltànelrapportodilavorosonopresentimacontenute.(Int.n.1/D)

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-unuomodi46anniinsegnanteinunascuolapubblica,ipovedente,conunfigliominoreportatoredihandicap.Siassentaper leesigenzediassistenzadel figlio di otto anni che subisce le gravi conseguenze di una paralisicerebraleavvenutaallanascita.Lediscriminazionichedenuncia fannocaposoprattuttoallasuacondizionedidisabile.(Int.n.9/U)

Lavoratori/lavoratricidelsettorepubblicoconcontrattoditipoprivatistico:

- una donna di 57 anni dipendente da una grande azienda pubblica concontrattoprivatistico. È inpart-time e utilizza i permessi giornalieri della L.104/92 per suo fratello di 56 anni che fin dalla nascita soffre di unatetraparesi spastica e manifesta forti tratti autistici. Relativamenteall'impegnodiassistenzadelfratello,ledifficoltàmaggiorilehasperimentatequandol'aziendaperlaqualelavoraeratotalmentepubblica;quandoquestaha cambiato natura giuridica la situazione del fratello si era ormaistabilizzata, di conseguenza non ha incontrato particolari difficoltà. (Int. n.2/D)

- un uomo di 50 anni dipendente di un'azienda privata di servizio dellaAmministrazione regionale. Utilizza i permessi giornalieri/orari consentitidalla normativa per suo padre anziano, ipovedente e diabetico. Inoltreassiste la madre – diabetica e grande obesa. Dichiara di non incontrareparticolariproblemiinragionedell'utilizzodellaL.104,maèinvertenzaconl'aziendadicuièdipendente.(Int.n.6/U)

Lavoratori/lavoratricidelprivatosociale:

-unadonnadi56anni,dipendentediunagrandeassociazionedipromozionesociale,siassentaconipermessiretribuiticonsentitidallanormativapersuopadre che soffre di una grave insufficienza renale ed è avanti con l'età. Inambito lavorativo non segnala nessun disagio derivante dalle sue assenze,mailpart-timecheutilizzainsiemeallaL.104/92ledimezzaicompensi.(Int.n.3/D)

-unuomodi45annidipendentediunagrandeonluscheagiscenelcamposocialeoffrendo, tra l'altro, servizi specialisticiperdisabili.Hautilizzatoperun anno e mezzo il congedo retribuito consentito dalla L. 104/92. Inprecedenza aveva fatto ricorso ai permessi giornalieri. Attualmente è inattesa del rinnovo della certificazione per il bambino di sette anni chepresenta tratti autistici. Anche inquesto casononha incontratoparticolariproblemisulpostodilavoroacausadelsuolungoperiododiassenza,né,inprecedenza,perl'utilizzodeipermessigiornalieri.(Int.n.8/U)

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Facendo riferimento al focus del progetto e quindi alla individuazione dieventuali difficoltà, se non anche discriminazioni e gap retributivi legati algenere,inprimaistanzasievidenziano:

- l’inesistenza di differenziali salariali di genere in senso stretto. Quanto siperde in termini di retribuzione si determina, infatti, in ragione delladecurtazionedelcosiddettosalarioaccessorio(premidiproduzione,bonusdivaria natura, ecc.), nella maggior parte dei casi calcolato più che sul“raggiungimentodegliobbiettivi”,sullepresenzepressolasededilavoro12.Ingenerale,però,sipuòaffermareche ledonne,ancheaparitàdicondizionelavorativa,paganounprezzopiùelevatodegliuominichesi fannocaricodiassistereunfamiliaredisabile,perchégravatedamaggioriimpegnidicuraedomestici.D’altrocanto,traglistessiintervistati,siamaschichefemmine,vièlaconvinzionechepureunuomosenzasostegnifamiliari,gravatodalpesodellavorodicura,sperimenterebbeunasituazioneanalogaaquelladimoltelorocolleghe.Nonèdunqueunfattorenaturalecomeilsessoadeterminarei differenziali retributivi, quanto la costruzionedei due generi all’internodiun percorso storico culturale che ancora determina i ruoli, la distribuzionedeicompiti,un’organizzazionetemporaledellavitaparticolarmentepesanteper le donne nella sfera familiare che si riversa in quella lavorativapenalizzando il sesso femminile.Diquesto i soggetti intervistatidimostranodiaverecoscienza;

- le gravi carenze delle politiche e delle normative volte a favorire lacosiddetta “conciliazione” tra sfera personale/familiare e sferaproduttiva/professionale che, per quel che riguarda il nostro Paese,prendono in considerazione soprattutto leesigenzedi tempoconnesseallamaternità,epiùingeneraleallagenitorialità.Gliinterventiasostegnodichi–lavoratori e lavoratrici dipendenti – ha a caricominori o adulti portatori dihandicap,malaticronicieanzianinonpiùautonomi,possonoderivareanchedalla negoziazione tra le parti sociali, soprattutto da accordi sindacaliintegrativi (aziendali/territoriali), anche se si tratta di buone prassiscarsamente diffuse (come conferma la ricerca condotta nell’ambito del

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12Sulle varie componenti che concorronoadeterminare idifferenziali salarialidi genere,alcunirisultatieranogiàemersiinprecedentiricerchesulcamposvoltenelprimodecenniodegli anni duemila da chi scrive. Cfr. LeNove, DI.VA, Differenze da valorizzarediscriminazionidaeliminare,un’indaginesuidifferenzialiretributivitrauominiedonnenelsettore industriale enei servizi, Bologna, 2004; LeNove,Sistemiorganizzativi e differenzeretributive fra donne e uomini, in: ISFOL,Esiste un differenziale retributivo di genere inItalia?IlibridelFondoSocialeEuropeo,Roma,ISFOL,2007;LeNove,Differenzialiretributividigenereeorganizzazionedellavoro,IlibridelFondoSocialeEuropeo,Roma,Isfol,2008.

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Progetto). Equindi il riferimentoprincipaleper tutelare ildirittoa svolgerelavoro di cura per familiari in difficoltà da parte di lavoratrici e lavoratoridipendenti resta in sostanza, come già affermato più volte, la già citata L.104/92;

-inconseguenzadiciòsiamplificanoledifficoltàdiorganizzazionepersonaledi lavoratori, ma soprattutto lavoratrici, quando si assumono l’onere dellacuradifamiliariconnecessitàdiassistenza.Undiscorsovalidoancheperchiha “semplicemente” figli o anziani da accudire ma che, in questo caso,assumeproporzionibenpiùgravimettendo inevidenzatutte lecarenze, interminidinormativeediorganizzazionedeiservizi,diquelsistemadiwelfarefamilistapropriodelmodellomediterraneo;

- a ciò va aggiunto che la fatica fisica e psicologica è appesantita, nellamaggior parte dei casi, oltre che dalla farraginosità delle praticheburocratiche-amministrative tipiche del nostro Paese, dall’assenza diprospettive, dalla difficoltà di avere una visione positiva rivolta al futuro(un/una figlio/a che cresce): ci si trovadi fronte a genitori anziani emalatichetendenzialmentenonpossonochepeggiorare,afigli/e,fratelli/sorellelecuicondizionidimalattiaodisabilità–inmolticasi–sonopermanenti.

1.3Idifferenzialiretributivi:seecomesideterminano

Per tutte le persone intervistate non si registrano, come si è accennato,perditediretribuzionedirette inragionedelleassenzedal lavoroeffettuateperassistereiparentichenehannoassolutanecessità;ipermessimensilieilcongedosono infatti retribuiti.Ricadute indirettesulla retribuzione tuttaviavenesono.Ilmancatoriconoscimentodelvaloredellacura/assistenzacuisidedicano determina tutta una serie di penalizzazioni collegate all’utilizzodellepossibilitàdi assentarsi dal lavorooffertedella normativapresente inItaliaqualesostegnoper idipendentidelleaziendepubblicheeprivate.Piùnel dettaglio si registrano le seguenti penalizzazioni retributive presenti efuture:

- taglio ai premidi produzione calcolati sullabasedellapresenzaal lavoro;anche la relazione di valutazione di un superiore può determinare dellepenalizzazioni qualora questa si basi più che sui risultati sul calcolo delleassenze;

-mancatapartecipazionea corsidi formazioneeaggiornamento in seguitosia alla minor presenza sul posto di lavoro, sia perché esclusi a priori in

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quanto fruitori della L. 104/92, sia infine, perché vi rinunciano le stessepersoneinteressateperstanchezzao“autocensura”;

- non effettuazione degli straordinari perché le necessità di assistenza nonpermettono,anchevolendo,ditrattenersidipiùalavoro;

- riduzione del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), calcolato su quantoeffettivamentepercepitonelcorsodellavitalavorativa;

-siipotizzanoancheconseguenzesullapensioneinragionedelmeccanismodicalcolosucuiincidononegativamenteicosiddetti“contributifigurativi”13.

Unaulteriorepenalizzazioneretributivaèdasegnalarenelcasodisceltadelpart-timeperleesigenzedicura.Peraltroilpart-timepuòesserecumulatoallegiornate/oredipermessoprevistedallaL.104/92.

Prima di entrare più in dettaglio nell'analisi delle interviste, è benesottolineare fin da ora che il tema dei differenziali retributivi è statosegnalato soprattutto dalle donne, confermando così quanto già più volteemersoinaltreattivitàdiricerca.Dicontro,pergliuominicheutilizzanolaL.104danoiascoltati,ilproblemasiègeneralmentepresentatomenoacutoeriferitoinparticolareallapartedisalariodifferito.Queste alcune delle testimonianze raccolte, distinte a seconda delle causechedeterminanoconseguenzenegativesullaretribuzionepresenteefutura.Ipremidiproduzionefannopartedelcosiddettosalarioaccessoriocheneglianni, in ragione dell’introduzione di norme volte ad aumentare la

-------------------------------------------13Seequantoicontributifigurativi incidanonegativamentesulcalcolodellapensione,vaverificatosituazionepersituazioneperchépuòcambiareinambitopubblicooprivatooperaltredisposizionilegislativeocircolariinterpretativedegliIstitutipreposti.Daquestopuntodi vista non è facile districarsi tra i diversi contesti lavorativi e le diverse disposizioni inmerito.Amo'diesempioriportiamoquantoriassuntoaquestopropositonelsitodedicatodell’INAIL:“AlpropositolaCircolareINPSn.133/2000,richiamandolaleggen.53/2000,alpunto3.4 recita. “la legge, all'articolo19, lett. a), precisa che i permessi dell'articolo33,comma 3, della legge n. 104/1992 (permessi “a giorni”), sono coperti da contribuzionefigurativa”. Con successiva circolare n. 15/2001 l’INPS fornisce ulteriori indicazioni sullemodalità dell’accredito figurativo. La situazione è diversa per i permessi orari giornalieriprevisti dall'art. 33 – comma 2 della legge 104/92 di cui possono usufruire il lavoratoredisabileedilgenitoredelbambinoaldisottodeitreannidietà(dueorealgiornooun’orase l’orariodi lavoroè inferiorealle seioregiornaliere).Anche ipermessiorarigiornalierisono retribuiti e coperti da contribuzione figurativa, ma in questo caso la normativaprevedeunacoperturaparzialeconpossibilitàdiintegrazionedapartedell’interessato.Dalsito:

http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Lavoro/Permessi104eCongedoStraordinarioDLgs15101/index.html.

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“flessibilità”, è diventato via via più importante della retribuzione di base.Questi teoricamentedovrebberoesserecalcolati inbaseairisultatiottenutidai lavoratori rispetto agli incarichi ricevutima, nella gran parte dei casi, ilcalcolodiquestapremiretributivièeffettuatotenendocontodellepresenzee,diconseguenza,penalizzasoprattuttoledonneochicomunqueècostrettoad assentarsi per ragione di cura. Le nostre interviste confermano questamodalitàcomeprevalente:

Perlaproduttività,anchetenendocontodellacrisi,c'èunpremioannuale–previstodalcontratto–chesembrerebbeugualepertuttiancheseperme–chesonoancheinpart-time– questo viene ricalcolato in base allemie ore di lavoro e quindi perquestoprendomeno.(Int.n.5/D)

Sì,accadecheipremidiproduzionevenganocalcolatisullepresenze,maforsenonconmeperchénonavendoio,diversamentedallamiacollega,unorariorigidoooreda recuperare (in quanto quadro), le mie assenze incidono meno. Inoltre utilizzosempre poche ore di permesso: rispetto alle 22 ore e mezza di cui dispongomensilmenteneutilizzerò10/12,questomeseperesempiononnehopresanessunaperchénonveneèstatobisogno.(Int.n.7/U)

Perquestitregiornipercepiscilostipendiomenolapartediproduttivitàcheèlegataallapresenza.Quelli li perdi. Si trattadi circa12 euroal giorno...Questo riguardaancheleassenzapermaternitàperchéèpropriolegatoallapresenza.(Int.n.1/D)

Anchela13°èdecurtataper la104,ecosì ipremidiproduzione.Ilmioèsempreilpiù basso. ...Il premio è calcolato sulle presenze. ...Io faccio dei giorni in meno equindianche sequi c'ègentecheviene tutti igiornimanon faniente...per loro ilpremioècalcolatoalmassimoperchépresenti.(Int.n.6/U)

Partecipare a corsi di formazione e aggiornamento è importante per nonperdere competenze e non rimanere indietro, amaggior ragione in questianni di grandi cambiamenti tecnologici e organizzativi. Nello stesso tempoparteciparvi o no può incidere su un eventuale passaggio di livello esull’acquisizionedeiconseguentiaumentiretributivi.Quando,allora,perché“assistenti informali” si viene esclusi a priori o non vi si partecipa perchéincompatibiliconipropriimpegnidicurae/oconglioraridilavoro,laperditadi questa opportunità può determinare differenziali retributivi anchesignificativi.

...èarrivataunapropostaperuncorsodi ingleseorganizzatodavverobene,con lacertificazione, e io mi sono iscritta. Ma poi hanno messo il corso di giovedìpomeriggio quando devo stare allo sportello emancare per un intero anno tutti igiovedì...allorasìchetitirituttelemaledizionidellecolleghe....Manchiillunedìperla104,noncivaiilgiovedìpomeriggio...quindiholasciatoilcorsodiinglese.Domaniscriveròunamail,scusandomi,perchéhotoltounpostoadaltri,manoncelaposso

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fare e questo anche al di là delle mie forze e dellamia volontà... Quindi sì, dellericadutecel'ha,eanchenotevoli:l'ultimailfattochelemiecolleghequeiconcorsilihanno fatti e io no perché non sarei riuscita a studiare tutte le sere la contabilitàdelloStato.(Int.n.1/D)

...sì,certocheperdoprofessionalitàeiol'avevogiàcapitoquandohoavutoilprimofigliochenonhanessunproblema.L'unicacosachemihannofattofareèilcorsoperlasicurezzacheèobbligatorio.(Int.n.5/D).

Nessunuomo,invece,tragliintervistati,hasegnalatoquesteproblematichecollegandoleaconseguenzederivantidallenecessitàdiassentarsiperlacuradeifamiliari.Altri,semai,sonoitonicriticiaquestoproposito.

Si fa pochissima formazione e talvolta anche in modo ridicolo, corsi cherichiederebbero 20/30 ore di corso realizzati in una sola giornata.Quindi ononsifaoèinutile.(Int.n.6/U).

Alcunidinoisì,altrino.Iononlifacciopersceltaperchésonoorganizzatidaprivati e costano un sacco di soldi. L'Ente da questo punto di vista non cisalvaguardamoltoperchécioffrepocheoccasioni.(Int.n.8).

Infine, l'insegnante disabile, come si vedrà più avanti nel testo, richiama iltema,mainragionedidiscriminazionilegateallasuadisabilità.

Trattenersi oltre l'orario di lavoro per effettuare straordinari in alcuneaziende può diventare “un obbligo” se si vuole “fare carriera” e talvoltaancheinassenzadieffettiveesigenzelavorative.Inognicasofareononfarestraordinari ha ricadute immediate sulla busta paga come è evidente econfermatodallenostreinterviste:

Unacollegachenonhala104puòfareglistraordinariequindiprendepiùdime...Tienicontocheperfarlidevonoesseredialmenodueoreevideveessereunapausa,tralafinedell'orariodi lavoroe l'iniziodeglistraordinari,di20minuti.Questovuoldire che se io arrivo alle 9,30, l'orario normale finisce alla 15,30, la mia pausadovrebbefinirealle15,45,poifaccioledueoreecosìarrivopraticamentealle18,00.Piùiltempopertornareacasa...primariuscivoafareunpomeriggiodistraordinarioasettimana...direiche200euroalmeseliperdo.(Int.n.1/D)

Quandosonoallavorononhoproblemiafareanche4/5oreinpiù.Iodomanipossoanchenon veniremapoi recuperoabbondantemente, tanto chenon ci paganoglistraordinari perché ho la 104. Dicono che non sono compatibili con l'utilizzo deipermessi.(Int.n.6/U)

La citazione di cui sopra, a prescindere dal fatto che gli straordinari sianoretribuiti o meno, mette chiaramente in evidenza che per un uomo è piùfacile trattenersi anche quattro/cinque ore oltre l’orario stabilito perché

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comunquenellegiornate in cuinondeveassistere ipropri familiarinonhaproblemi nel recuperare gli arretrati lavorativi. Questo uso flessibile delpropriotempoèpiùfacilepergliuominiproprioperchémenogravatidallecostantinecessitàdellavorodicuranellaroutinequotidiana.

Ilproblemaveroèquellochenonpossogarantire,per il tipodi impegnochedevodare in famiglia, un orario lungo e quindi non posso fare straordinari superioriall'ora.Questopropriononriescoagarantirlosenonincasirarieprogrammabiliequestononvienepropriopresoinconsiderazione.(Int.n.4/D)

Sono io che esco un po' fuori rispetto alle conseguenze del lavoro: perché da unapartesonoafinecarrieradall'altraioquirimangofinoalle7disera.Cirimangoio...poiquellochediceèvero:bisognadaremoltodipiùrispettoaquantoprevistodalcontratto.(Int.n.7/U)

Le citazioni di cui sopra ci forniscono anche altre informazioni importanti,confermandochevi sonodifferenzerilevanti tra idiversipostidi lavoro.Laprimatestimonianza,infatti,èdiunadipendentepubblicachepotrebbefarestraordinariretribuiti,l'ultima,invece,èdiundipendentedell'aziendaprivatama di servizio di una Amministrazione Pubblica: qui si possono farestraordinarimaquestinonsonopagatisesiutilizzalaL.104/92.Ma ancor più, facendo riferimento alle due citazioni centrali tratte dalleintervisterivolteallavoratoreeallalavoratricedell'istitutodicredito,sipuòcogliere intuttaevidenzaunodeinodifondanti lediscriminazionidigeneresuipostidilavoro:lamaggioredisponibilità/possibilitàmaschileatrattenersisul posto di lavoro contrapposta ad una indisponibilità/impossibilitàfemminile dovuta almaggior carico di lavoro di cura e domestico, anche aprescindere dalla necessità di assistere familiari in difficoltà. Tutto ciò ha,ovviamente,ricadutedirettesuidifferenzialiretributividigeneretantosonoautomatichelemodalitàattraversocuisideterminano.Inoltre,lemotivazioniche conducono al delta retributivo evidenziano immediatamente le radiciculturali delle discriminazioni delle donne nei luoghi di lavoro, comesintetizzaefficacementelatestimonianzachesegue:Prima avevamo un uomo nel nostro ufficio e lui, a parità di livello, prendeva unaretribuzionemaggioredellanostra....Perchéeraunuomo,perchégli stipendisonodifferenziati. ...il salario accessorio a partire dalla disponibilità a fare straordinari,perfareicorsidiformazione,perpartecipareariunionifuoriorario...(Int.n.1/D)

I differenziali retributivi hanno poi ricadute, come si è accennato, sulTrattamento di Fine Rapporto e sulle pensioni. Anche qui le differenzepossono essere rilevanti a seconda della diversa collocazione lavorativa,comeaccennatoinprecedenza.

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Eccoduebrevicitazioni(diunuomoediunadonna),sultema:

...avròripercussionesupensione, liquidazione...sì;neavròtantedi ripercussioniseconsideroanchelaCassaIntegrazione.(Int.n.5/D)

...credo che questo anno e mezzo non verrà calcolato per la pensione. Per laliquidazionenonloso,maforsesì.Daquestopuntodivistasiètrattatodiunannoemezzoperso.(Int.n.8/U)

Inultimo,èimportantespenderequalcherigaapropositodelpart-time.Tresu cinque delle nostre testimoni sono in part-time, di contro nessuno deinostri interlocutori di sessomaschile si trova in un'analoga situazione. E dinorma si tratta di un part-time chiesto per necessità. Solo una ha fattoquesta scelta permotivazioni personali non legate ai suoi compiti di cura,anzicomeunaveraepropria“sceltadivita”:

...l'hopresopermeperviadiunincidente,noncelafacciopiùadaverequeitempicheavevoprima.Devodirechesonofelice...enontornereiindietro!(Int.n.1/D)

Lealtreduedonne,invece,sisonotrovatecostretteachiedereilpart-timeacausa dei rispettivi impegni di cura: la prima, la signora dipendentedell'aziendainformatica,siritrovaasommarealpart-timeipermessimensiliprevisti dalla L.104/92 richiesti, peraltro,dopoaverutilizzato i dueannidicongedo retribuito e dopo aver anche trascorso un periodo in cassaintegrazione. Quanto a decurtazioni retributive presenti e future si puòaffermare che non si sia risparmiata niente! La seconda lavora pressoun'associazione del privato sociale che si è dimostrata molto attenta alleesigenze della lavoratrice. Ciò non di meno, sono le necessità di cura delpadrechedipersél'hannocostrettaadimezzareipropritempidilavoroe,diconseguenza,lapropriaretribuzione.

Un discorso a parte va svolto a proposito dei percorsi di carriera. Il temaverràsviluppatonelparagrafochesegue,maèimportanterichiamarlofindaora in quanto sono anch'essi causa indiretta di differenze retributive nonaltrimenti spiegabili senon con ladiscriminazionedi genere tout court chederiva dalla esplicitazione di esigenze di cura quali che siano (maternità,paternità, assistenza a parenti stretti). E, infatti, soprattutto le donne nonhannomancatoditestimoniarloancheinquestacircostanza.

...dueannifasonocambiatiicapidellesegreterie.Tantepersone,tantedonne(chesonolepiùnumerose)acuihannopropostounpassaggiodicategoria,hannodettonopur avendo40anni di servizio ed essendo vicine alla pensione. Tieni conto chehannorinunciatocosìacirca300euroinpiùalmese.Erispondonodinoperchésevienerichiestodirimanere inufficiofinoalle9disera,sannodinonpotercelafarerispettoallalorovita,equesto104onon104.(Int.n.1/D)

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Infine, è utile precisare che nel corso della ricerca sul campo svolta perquesto Progetto sono state raccolte anche una decina di buone prassiaziendalicheècongruorichiamareinquestocontesto.Unadiqueste,infatti,ci consente di leggere sia la contraddittorietà di alcuni comportamentiaziendali,sialacomplessitàdeltemachesistaaffrontando.Labuonaprassisiriferisceaunaccordointegrativoaziendaledel2008etutt'orainvigorecheriguarda, tra gli altri, l'istituto di credito dove lavorano due delle personeintervistate.Ilcontrattointegrativoriconosceachihafamiliaricondisabilitàcertificateunbonusannualedi2.300euro:“Alconiugeeaciascun figlio,opersonaaquest'ultimaequiparata,acaricodeldipendente(...)chepergravemenomazione fisica o psichica risulti affetto da disabilità, viene corrispostauna provvidenza annuale di Euro 2.300,00 lordi”. Un sostegno importanteche tuttavia lascia inalterati i comportamenti discriminatori o comunquepenalizzanti rivolti a chi utilizza i permessi per esigenze di cura certificatesulla base delle quali l'azienda riconosce il bonus economico soprarichiamato. Si tratta di un comportamento aziendale quanto menocontraddittorio che potrebbe suggerire una predilezione delmanagementperlamonetizzazionedeidirittipiuttostocheperlafruizionedeglistessi.

È vero che sono giovane, ma le mie prospettive di carriera sono basse perché intrediciannihoavutounasolapromozioneenonmiaspettodiavernealtreabreve.Iltipodiambientelavorativononloconsente.Miaspettavoqualcosadidiversoancheperché io, fuoridaquestocontesto,erogiàquadro... Insostanzamiaspettavochevenissericonosciutol'impegnoelaprofessionalitàchemettonel lavoro....Ancheseturiesciasvolgeretuttiicompitichetisonoassegnatiilfattochenonrimangadopola fine dell'orario di lavoro non viene ben visto. Quindi anche se fai pochissimeassenzeefaituttoquellochedevifaremanonrimaniatempoindeterminatocomesiaspettano,questoèunproblema....Noi(leieilmarito)abbiamosemprecercatodiridurre al massimo le assenze dal lavoro: quasi mai ho preso le ore totaliconsentitemidallalegge,ciònondimeno–ancheinragionedelfattocheleterapiesonosiadentrochefuoriinostrioraridilavoro–nonpossiamodareunadedizioneesclusivaallavoroequestononèbenvisto...(Int.n.4/D)

1.4Idifferenzialiretributivilettiattraversoipercorsidicarriera

Anchedaquantoscrittoappenasoprasievincecheconseguenzeimportantisideterminanosuipercorsidicarrieraetraquesti ipiùcolpitisono,ancorauna volta, quelli delle donne.Gli stessi uomini intervistati riconoscono taledisparitàelaattribuisconoanch'essialforteradicamentodiunaconcezioneculturale che assume il mondo del lavoro come avulso dall'insieme delleesigenzeedelleresponsabilitàdicuraedeibisognidellavitaquotidiana.Unmondo del lavoro che, al di là dei passi in avanti registrati nel corso degli

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ultimi decenni in virtùdell'imponente accessodelle donnenelmercatodellavoro retribuito, confermerebbe nei fatti la tradizionale divisione dei ruolitrauominiedonne.Tantoèverocheseunuomosi“azzarda”achiederenontantoipermessipossibiliconlaLegge104/92,quantoun“semplice”congedogenitoriale, rischiadi pagareprezzi ancorapiù elevati di unadonnaperché“dalorononcelosiaspetta”:

Ho conosciuto un collega che aveva chiesto il periodo di congedo volontario perpaternitàeloguardavanotutticomefosseunalieno.Luimihadettocheilpersonaleamministrativononsapevanemmenocomedovevacomportarsi.(Int.n.5).

Stadifattocheseandiamoadapprofondirequestoaspettoguardandoanchealle narrazioni fatte dalle donne, l'evidenza delle conseguenze negative èimmediata.Daquestopuntodi vista, infatti, risulta di particolare interessequanto viene raccontato dalla signora che lavora in una grande azienda apartecipazione statale con contratto di lavoro privatistico, sia perché ciconsente, almenoparzialmente, di leggereunprimaeundopo, sia perchéintroduceuntemadifondoqualequellodellesceltedivitadiciascunodinoi,inevitabilmente condizionate dagli impegni professionalima anche da tuttiquegliaspettidellasferaprivatacheèaltrettantoimportantetenerdentroinostriragionamenti.

Quindici anni fa circa, quando con il passaggio al privato la situazione di chiusufruivadipermessièdiventatapiùdifficile,eropiùgiovaneeforseiononavevolostesso atteggiamento di oggi rispetto alle modalità dell'azienda di valorizzare omenoisuoidipendenti…Comunqueioattribuiscopiùameeallemiesceltedivitailfattodinonaverfattocarrierapiuttostocheagliatteggiamentiaziendali.Pensocioèche se anchenon vi fosse stata questa situazionedimio fratello, io non sonounapersonachesimetteciecamentealserviziodiunastrutturavivendosoloperquello…Insostanza,danoi,perfarecarrieradevi“obbligatoriamente”rimanerefinoalle22.…Ilpostodanoinonsiperdeamenochenonrubi;masehaila104nonfaicarrieraovieni mobbizzato. Con me non lo fanno perché lavoro davvero molto e gli servo.Anche se ora sono in part-time lavoro come fossi full-time. La genteprofessionalizzata se la tengono, però magari qualcuno che fa un'attività piùamministrativa,piùfacilmentesostituibile,seprendela104,vienescansato.(Int.n.2/D)Inultimo,eccoqualchealtraspigolaturatrattadalleintervisteaunadonnaea due uomini. Due tipi di percezione diverse: la voce femminile sottolineacome un dato di fatto il blocco della carriera di cui prende atto conrassegnazione,mentrelevocimaschilisembranononpercepireilproblema.

Aspettativedicarriera...chiuso,ormaimiautocensuro,quandochiedolofaccioperassistere meglio la bambina e non mi aspetto altro. I rapporti con i colleghi in

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passato sono stati più difficili... In generale ora non mi posso lamentare, vaabbastanzabene...quandosonoentrataavevoprospettivedicarriera:peresempioall'inizio mi è stata affidata la responsabilità di capo progetto in un progettoeuropeo;c'eranobuoneprospettivedicarriera:holavoratocolCNR,hoseguitodellebanche…Poihochiestodiavereunlavoropart-time,diseioregiornaliere,chemièstato concesso… La sede è molto lontana. …ho avuto uno scatto all'inizio dellacarrieraepoi tutto siè fermato lì.…Inoltrenonhomaipresounaumento. (Int.n.5/D)

Dalpuntodivistadellacarrieraiononlepossorispondere,nelsensochequandohopreso la 104 noi siamo diventati una banca e il lavoro è stato diverso. Per cui iopenso di no, nel senso che avevo già raggiunto un punto difficile da superare equestoaprescinderedallamiasituazionepersonale.(Int.n.7/U)

No,nelsensochecontinueròa fare il fisioterapista.Ma ingeneralenonmicurodiquestecose,sodirtipocodelcontratto,deilivelli,ecc.(Int.n.8/U)

1.5Ilcaricodiassistenzatrafaticafisicaestresspsicologico

In questo paragrafo e in quello successivo verranno analizzate le intervistedalpuntodivistadelledifficoltàdiconciliazionetrasferapersonale/familiaree professione, quindi gli aspetti del lavoro professionale intrecciato ed inconflittocol lavorodicura insenso lato.Al finedisvolgeremeglio ilnostrocompito si è deciso di articolare le problematiche connesse a questo temadistinguendotraquelleinerentiallericaduteinterminidifaticafisicaestresse quelle riferite alle ricadute in termini di difficoltà più propriamenteorganizzative.

Quasitutteleintervistecirestituisconounquadropesanterelativamentealcarico di fatica fisica e di stress psicologico derivante dalla necessità diassistere i propri cari e far fronteagli impegnidi lavoro.Un carico che– sirivela ancora una volta – grava più pesantemente sulle donne che su gliuomini. Tuttavia, pur nello squilibrio fra i due generi, nel contesto quidelineato si profila anche per gli uomini un maggiore affaticamento se sicomparalalorocondizioneaquelladialtrichenondevonoaccudirefamiliaridisabili.Cisilimita,ataleproposito,ariportarequalchestralciotrattodalleintervistedei testimoni coinvolti nella ricerca, poiché le parole di chi vive in primapersona queste complesse situazioni ci paiono essere narrazioni che nonrichiedonol’aggiuntadiparticolaricommenti.(il mio impegno) a seconda dei periodi cambia. Per esempio ora la salute di miopadre e anche dimiamadre è peggiorata.Quello che era necessario fare solo sei

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mesi fa non è la stessa cosa di adesso... In questo ultimo periodo devo prendereanchequalchegiornodiquelliderivantidaidueannidiaspettativasenonaltropercondividereconlemiesorelleilcaricoemotivoenonsololafaticafisicachequestasituazione determina... vi sono problemi di flebo, di erogazione di ossigeno, dimisurazionecostantedellapressione,imparareagestiretuttoquantohaachefareconlarichiestadeipresidieanchequestodiperséèunlavoro.Permepoièdavveromolto pesante perché mio padre non tollera il mio intervento nelle sua puliziaintima...ma certo, per lui, tutto diventa più difficile e quindi vanno considerateanchelesuebizzarriecaratteriali…èduradamandargiù...Èvero,noisiamointantee il pesodella cura si dividemaperquel che riguarda lo stress emotivo l'effettoècontrario:l'effettosicondivideesimoltiplica...rispettoallamiavitadicoppia,dopodueoredi infernopassategiù (dalpadre), risalgo le scaleepiango.Nonposso farfintadinienteefarelacoppiettafelice.(Int.n.1/D)

Infatti le implicazioni e le conseguenze di questo impegno quotidiano diassistenzafinisconoperriversarsisututtelesferedellavitaprivata:

Oranonvogliofarlaparticolarmentetragica,manonpossononnotarecheèquasiun anno che cerco di avere un figlio senza riuscirci. Tu devi staremolto calma... equandomidiconocosì,vorreiammazzarequalcuno.(Int.n.1/D)

Anche le parole di altre testimoni sottolineano inmaniera efficace quantoallafaticafisicasiassommilacomplessità,sulpianopsicologico,direlazioniaffettivefortementeimplicanti,siachesitrattidianzianisiadibambini.

...lui (il fratello) è centrato su se stesso. Tutti i suoi movimenti verso di me sonocentrati sull'obiettivo di convincermi a farlo rimanere di più ma non perché incomunità stiamalemaperchéa casa faquello chegliparementre in comunità cisono comunquedei paletti, delle regole più stringenti da rispettare. ...È venutodameanche quando io stavo in carrozzina con tre chiodi alla gamba.Gli ho fatto ladocciadallacarrozzina.(Int.n.2/D)

Èfaticosoperòl’abbiamopresacomeunacosacheandavafattaeancheinmanierapositiva.Èpesanteperò...Ancheunapasseggiatanonlafacciopernonlasciaremiopadresoloesonotantecosechenonriescopiùafare...(Int.n.3/D)

...Primaèstatomoltofaticosoestressantetantoèverocheiosonostataunannoemezzo in terapia di sostegno per me al servizio materno-infantile. Vedevo labambinachecamminavapocoemale...avevaunannoemezzoenonstavainpiediautonomamente...Tuttoiltempochepotevocercavodistareconmiafiglia,cercaredi capire il problema... era tutto dedicato a lei, consapevole che questo avrebbecomportatoproblemiconl'aziendadovelavoro.(Int.n.5/D)

Efinquisitrattadidonne,dicontrotretestimonianzemaschili:

...quindiallafinetirendicontocheiltempopermenonesiste;recuperoqualcosaneigiorni incuiviene ladonnachefa lepulizieperchésaltoqualchepresenzadaimiei

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genitori.Ilproblemadellostressfisicoesiste:mistoaccorgendo,peresempio,chemisistannodeterminandodolorisoprattuttoallaspallaproprioinragionedelfattocheli devo sollevare o comunque sostenere quando li aiuto nei loromovimenti/spostamenti.(Int.n.6/U)

Quipossorisponderlechelacondizionedimiamadreincidemoltissimosullamiavitapersonale sia per un discorso di salute – nel senso delle preoccupazioni chedetermina–siaperunproblemadidistanze:ioabitoalTorrino,leiaPiazzaBolognaequindiladomenicachelavadoaprendere,egiàsonorareledomenicaincuimiamoglienonlavora,diciamocheèungrossosacrificio.Ledomenicheinsostanzasonodedicatesoloalei:lavadoaprendere,ladevovestire...Insostanzaescodicasaalle10,00 e torno alle 13,00. Poi si mangia... nel pomeriggio la riporto, la devorispogliare...ladomenicaèfinitaecosìl'unicogiornoincuipossounpo'recuperareancheinterminidistanchezza...Poicisonolevisite...equindifacciotuttodicorsa,iltempo è poco... talvolta all'ora di pranzo vado da lei a prendere un caffè proprioall'ora di pranzo rinunciando sia al pranzo che, in parte, al lavoro... tutto ciò èpesante.(Int.n.7/U)

Ho preso il congedo lungo perché era un'occasione per poter stare in famiglia.Perchéèverochec'èmiamoglie,manonavendolapossibilitàdiunaiutodainonni,siamoabbastanzasolicomenucleofamiliareequindidovearrivoiononarrivaleieviceversa....Èstatoinquestaoccasionechehopresoilcongedochemièservitoperstarepiùvicinoaleieaibambini.Eioeromoltostressato.(Int.n.8/U)

Difficile e forse anche ingeneroso fare comparazioni sul carico di stress efatica in capo alle donne e quello che grava sugli uomini, ciò nondimenol'impressionechesihanelrileggereletestimonianzeèquelladiunabilanciail cui pesomaggiore sia collocato ancora una volta dalla parte del generefemminilepiuttostochedallapartedelgeneremaschile.

1.6Un'organizzazionequotidianacomplicata

Faticafisicaestresspsicologicosonoilfruttodelladifficoltàditenereinsiemevitespaccatetralavoroprofessionaleelavorodicurae,ancoraunavolta,èimpossibile non sottolineare quanto sia ben più complicata la vita delledonne e quanto sia importante non solo porre mano a serie politiche di"conciliazione"chechiaminoeffettivamenteanchegliuominiacondividereicarichidicuradellepersoneconcuicondividonololoroesistenza,maanchea politiche che siano capaci di guardare, almeno in prospettiva, ad unasocietà in grado di pensarsi e organizzarsi nonmettendo sempre al primopostoladimensioneeconomicaesottovalutandoquellasocialeepersonale.Ancoraunavolta,asostegnodiquestobrevecommento,èbene lasciare laparolaachiharilasciatoleinterviste.

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...questitregiorni(dipermessodellaL.104)lidedicosoprattuttoall’assistenzafisicainsensostrettosestannomale.…OppurequestitregiornisonodedicatialgiroperlaASL,laspesa,lafarmacia,ipresidiecc....Insostanzanoisorelleciorganizziamocondei turni e questo quando non ci sono crisi particolari. …In parte, però, l'impegnoricadeunpo'dipiùsudimeperchéhola104esuunadellemiesorellecheviveconloro. ...comedicevo, noi dovremmochiedere la visita specialistica che ti danno tradue settimane: viene il dottore chevede lapiagae segnala chedevonovenirepercurarla…verrannodopoaltreduesettimanenelfrattempoquestapiaga...telopuoiimmaginare.…Tumichiedicosarimanedeltuotempo,ecco:vai inufficiofai iltuolavoro,poitiritagliqualcheminutoperscrivereunaletterinaallaASL.Tuamadresiè dimenticata di pagare una bolletta, allora sei in macchina che ritorni a casa etelefonialservizioperrisolverequestoproblema...Eccoiltempolibero!(Int.n.1/D)

Lui (il fratello) torna a casa ogni 2 o 3 fine settimana a secondo del ritmo cheabbiamo con la casa famiglia e quando ritorna prendo la 104. Lui viene dame ilvenerdìpomeriggioepassiamoinsiemetuttoilfinesettimanaetalvoltaancheunooduegiorni inpiù. Ioquindi prendo la104 siaperquesto sia sullabasedi comemisento... (perché) ilgiornosuccessivoalsuorientro inComunitàsonodistrutta,cioènonpossoandareinufficioetenereun'aulapertuttalagiornata.Ingenere,quindi,miprendoilgiornodopo:siaperriprendermisiaperrimettereunpo'lecoseaposto:farelavatrici,risistemareecc.,perandareavantiperlasettimana...daunapartec'ètanto piacere (è il mio unico parente, e comunque sono molto legata a lui) edall'altra èmolto faticoso perché è una persona che sta completamente sulle tuespalle...Poilauso(laL.104/92)pertuttequellesituazioniincuideveaffrontareunavisita, acquistare dell'abbigliamento, ecc., oltre agli operatori della comunità luichiede la mia presenza perché solo con me, per esempio, si fa toccare i denti,piuttostocheipiedi,ecc.Perisuoitrattiautisticisifidasolodime.(Int.n.2/D)

Come si vede, l'utilizzodella legge104/92è indispensabileperorganizzarsianche là dove le situazioni sono ampiamente stabilizzate. Ed è ancora piùevidente se si fa il paragone con la situazione precedente all’emanazionedella legge. A questo proposito sentiamo dalle parole di una delle nostretestimonicomesieradovutaorganizzareprimadell'introduzionedellaleggedel 1992, anche se lavorava in un’azienda che all’epoca era, ancora,totalmentepubblica:

Maoramailasituazioneèstabilizzata,gliannipiùdifficilipermesonostatiquandomisonoritrovatasola,piùdi20annifa,inseguitoallamortedeimieigenitoriprimaedimiaziachesierapresacaricodinoidue.Inquelperiodoaffrontailasituazioneprocedendoal lungo inserimentodimio fratello inunaComunitàperdisabili gravidoveancoroggivive.Miamadreèmortacheluiaveva16annieio17;perfortunac'eralasorelladimiamadrechecihapresoconleifacendolevecidimiamadrefinoachenonsenéandataanchelei.Ioavevo30annielui29...Iola104l'hopresadaquando è entrata in vigore, nel 1992. Prima avevamo i congedi straordinari per

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problemidifamigliaequindihousatoquelli. ...Miofratellononèassolutamenteingradodistaredasoloeseloavessimandatoinuncentrodiurnononcel'avreifattacongli orari (potarlo, prenderlo, ecc.). Sareimorta come sonomortemiamadre emiaziachesisonodatecompletamentealui...L'inserimentoèstatolungoemoltofaticoso,nonc'eraancoralaL.104ma…avevamooraridiversi,cioèseiorealgiorno.Questomihaconsentitodibarcamenarmi...peròstavomorendopercuiquandohotrovato questa soluzione (l'inserimento in Comunità), sono rinata. ...Un impegnototale, così come adesso quando viene. Gli serve tutto... Non vede bene, ha graviproblemi di deambulazione. Col tempo è migliorato perché stiamo lavorando perdargliilmassimodiautonomiarispettoallapatologia.Perònoncamminadasoloepesa70chili...Inquelperiodolìèstatadavveroduraeio,certo,miassentavodipiù,essendo pubblico, il sistema sosteneva di più il dipendente, oggi non sarebbepossibile....(l'inserimentoèdurato)dueotreanni.(Int.n.2/D)

Ma la fatica che l’organizzazione complessa della vita quotidiana con unapersonadisabilerichiedeancoraoggi,nonostantesifacciaricorsoaipermessiconsentiti, viene ribadita da queste altre due testimonianze semprefemminili.

...lamia è un'organizzazionemolto complessa... Le ore settimanali di terapia sonocambiateepossonocambiarenelcorsodeltempo:possonodiminuire,cometalvoltaaumentare e va considerato che al tempo dedicato alla terapia, per quel cheriguardanoigenitori,vannoaggiuntiitempidispostamentoeilfattocheleterapieper i due bambini sono quasi sempre in orari diversi. …L'impegno è legato allediversevisitespecialisticheintuttaItaliacuidobbiamosottoporli,alleriunioniconiterapistieascuolaconleinsegnanticompresoilsostegno.(Int.n.4/D)

...è faticosissima, soprattutto in ragione della sede di lavoro che è lontanissima.PraticamenteiolavorodopolaCecchignola(dall'altrapartediRomarispettoadoveabita)...escoconitempicontatisoprattuttoquandomiafigliafailtempopieno…Io,poi,hoanchemiamadreinvalida.Nonc'èproprionessunochemipuòaiutare...(Int.n.5/D)

Nonmoltodiversaappareinquestocasol’organizzazionechecaratterizzalavitadiquasituttigliuominiintervistati,anchese,nell’insieme,apparemenogravata, come si è sottolineato in precedenza, da quella molteplicità diattivitàdicuraedomesticheche inveceemergedallanarrazionefattadalledonne.

Disolitoigiornidipermessoliprendotuttiinteriquandohannonecessitàdiandaredalmedico,afareanalisiovisitespecialistiche.…Qualsiasipraticadebbanofare iodevoesserepresenteecomunqueaccompagnarli. ...I seigiornidipermesso (per lamadreeper il padre) li prendo tutti e talvoltaprendoanchegiornidi ferieperchésonotantelecosepercuidevoaiutarli...Chihaildiabetefinisceconl'averediversealtrepatologiecorrelate:al cuore,ai reni,ecc.e i controllie levisitesonodavvero

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numerose. Anche il semplice controllo della glicemia sta diventando un calvario…(Int.n.6/U)

…vado a trovaremiamadre due volte alla settimana. ...il problema è la gestionedellevisitemediche.Peresempiodomanidevoandareinospedalepersollecitareuninterventodicuiaspettiamolachiamata.Iononhounorariobendefinito,quindimipossoorganizzareabbastanzabeneemiorganizzoinsuafunzione,la104laprendoadore,cosachefaròanchedomanimattina.Maoltrecheperlevisiteprendodelleoreancheperandareacasasuadurantelasettimanaperlagestionedellebolletteedellepraticheamministrativeingenere.(Int.n.7/U)

Ioho la fortunadiaveremiamogliechestaacasaequindidelegomoltoa leiperquelcheriguardal'organizzazionedeibambini.Comepapàmispettapiùlapartedelgioco, la parte ludica e portarli in giro. C'è stato un grande progresso quandoabbiamopassatoun'estateinsiemeesiamoriuscitiaromperelasuaroutine.(Int.n.8/U)

1.7Cosacambianelcorsotempo:daunagenerazioneall'altra

Digrandeinteresseèquantociharaccontatounatestimoneapropositodelpassaggiodaunagenerazioneall'altra.Ancorapiùrilevantesesipensacheaconsentirciquestacomparazioneconilpassato,seppurrecente,èunadonnaappartenenteadunafamiglianumerosa.Sono, infatti, lefamiglienumerosead essersi progressivamente ridotte ridimensionando il numero dicomponenti ediminuendo,di conseguenza, la capacitàdi distribuire supiùmembriicompitidicura.Èinquestocontestointrasformazionechelanostratestimonesiinterrogasulledifferenze,anchedicomportamentotraleiesuamadre,cheunaventinadiannifa,concinquefiglieeconunlavoroatempopieno,sièpresacuradellanonnaneisuoiultimiannidivita.

Questaricercamiinterroga,esuquestovogliosentireanchemiamadre,suquandoancoralavoravaedovevaassisteremianonnavenutaaviveredanoidopounictus.Questoinunperiodoincuinonc'eraancorala104.Mianonnaèmortanel’92.Ecco,miamadre ha passato due anni conmia nonna in carrozzina, lavorando. Iome loricordo:eraunincubo.Ioavevo12/13anni….Pernonfarcimancarenulla,l'ultimoannodivitadimianonna,abbiamodovutoprendereincaricoancheilfratellodimiopadre.Unuomocon l'Alzheimer,moltomalato.…Insostanza,miamadreassistevatuttiedue,lavoravaeinpiùavevacomunque5figliedicui4ancoraacasa.…Leimelo ha trasmesso il senso di colpa. ...E questa cosa è passata di generazione ingenerazione. ...poipensoche siagiustoassistere ipropri cariquando si trovano inquestesituazioni:sonomomentiincuirecuperirelazioni,esprimisolidarietà...pensochesiaunacosasana.Pensochesiagiusto,macosìilpesoètroppogrande.Tuorapuoimettercelapropriotuttamatirendicontochepoinonriescicomunqueadareatuo padre il meglio... dopo aver passato un'intera giornata in ufficio, corso per il

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resto del tempo, affrontato la burocrazia ecc., è davvero difficile tornare a casa,sedertivicinoatuopadreeleggergliillibrosull'anticaRoma.(Int.n.1/D)

Questa testimonianza richiama dunque il tema del cambiamento culturalenonsolorispettoallemodalitàdiassunzionedicarichidicuraall’internodellafamiglia. Ci troviamo di fronte ad una famiglia numerosa, un'eccezione nelpanorama attuale. Infatti sappiamo che il calo demografico e la modificadella composizione dei nuclei familiari nel nostro continente incidesignificativamentesulleproblematichequiaffrontateequindiilfattocheunadelle nostre interviste ci abbia consentito di affrontare questo tema cipermettediarricchirelanostraanalisi.Nonacaso,laquestioneèrichiamatafin dalla fase di avvio di questo progetto dal ricercatore dell'IRES AntoineMath14, ed è stata oggetto di un’importante indagine ISTAT coordinata daLinda Laura Sabbadini nel 2006 dal titolo: Tempi di vita, tempi di lavoro:permangono ledisuguaglianzedigenere. Inquestaultima, inparticolare, siscoprecheunadonnanel1913vivecolconiuge,haì3figlituttiormaiuscitidallafamigliache ledaranno6nipoti,nonhapiùgenitorianziani,enonhagrandicarichiperinipotiperché2figlie/nuoresu3sonocasalinghe.Sivapiùavanti nel tempo e troviamo che una donna nata nel 1940 può dividere ilcaricodelle cure agli anziani e ai bambini conaltre 9persone,mentreunadonna nata nel 1960 può dividere il lavoro di cura con altri 5 adulti maalmeno un anziano per 18 anni nella rete parentale. Quest'ultima ha,dunque,piùcarichiancheperchéladuratadivitasièallungatamaiproblemipsicofisici nel frattempo aumentano e chi generalmente si è sempre presocuradite,disponedimenotempoperdedicarsiateperchélavora.Inoltre lo stralcio dell'intervista di cui sopra ci consente di mettere inevidenza anche i cambiamenti culturali intervenuti nel corso tempo: daquesto punto di vista il tema del “senso di colpa” è centrale, così come lemodalità di organizzazione di una società intera che, nei primi decenni delsecolo scorso, non prevedevano normative e servizi per consentire ad unfamiliare–ealledonneinprimis–diassisterneunaltro.Chepoi“ilsensodicolpa”conviva inmolte/isenzaperquestosollevarcidallenostrefatiche, loconfermaancheunaltrodegli intervistati,confrontandolesuecondizionidilavoratoreafinecarrieraconquelladeisuoigiovanicolleghiecolleghe:Assentarmidal lavoromidàunsensodi colpaneiconfrontidei colleghi. Iooramaisonoanzianoechilavoraconmeoggisono,invece,soprattuttogiovani...perlopiùsono stagisti cheprendonodue lire e sonoa tempodeterminato, ecc. Io inquesto

-------------------------------------------14Crf.RapportopresentatodaAntoineMath,IRES,Aidant-e-sinformel-le-s,articulationtravail/care,genderpaygap,il26gennaio2015.

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senso sonoavvantaggiatoe seanchedomanimiassentodueorenelgirodipochigiornirecupereròtuttiimieiarretratilavorativieanchedipiù.(Int.n.7/U)

Ecosìilconfrontogenerazionalecioffreunulterioremotivodiriflessionesulnostropresente.

1.8Discriminazioniperchécaregivers,perchémadri,perchédiversi

Sièscrittosopradellemodalitàindiretteattraversolequalisideterminanoidifferenziali salariali;modalità che talvolta possono rivelarsi vere e propriediscriminazioni, palesi o nascoste. È questo il caso di una delle nostretestimoni a oggi disposta a subire un ulteriore demansionamento pur diottenereiltrasferimentoinunasededilavoropiùvicinaallasuaabitazione.Per altro, i problemi per lei si sono presentati ben prima del manifestarsidell'handicap della figlia minore; iniziano con la prima maternità inconseguenza della quale, nel riprendere il lavoro, non solo ha subito unridimensionamentodelsuoruoloinaziendamaèrientratatracoloroche,inseguito ad una crisi aziendale, sono stati collocati in Cassa IntegrazioneGuadagni(CIG).

Il lavoromi impegnavamolto.Poimisonoassentatapermaternitàequandosonorientrata mi hanno reinserita affidandomi molte meno responsabilità rispetto aprima.Inoltre,siccomesierainunperiododicrisi,sièpostoilproblemadellacassaintegrazionechemihacoinvolto.Ufficiosamenteunresponsabilemihadetto:a tenessuncapotiavrebbemessoinCIG,mahaidecisodifarefigli...Lìmisonosentitamoltopenalizzata.(Int.n.5/D)

L'azienda privata dove lavora questa dipendente è davvero unaminiera inquantoadiscriminazionidigenereemenomalechelanostratestimone,purnonavendorinunciatoallatuteladeisuoidiritti,sembraavereuncarattereforteepositivoalpuntodadarel'impressionediaffrontareleatmosfereeicomportamenti aziendali (compresi quelli dei colleghi e anche deisindacalisti) mantenendo un buon equilibrio tra le fatiche della cura e ledifficoltà che incontra al lavoro. Vedremo, infatti, che, oltre a quanto giàriportato appena sopra inmerito alle discriminazioni subite in seguito allamaternità,puravendocompetenze tecnichesullabasedellequalierastataassunta, non le svolgepraticamentepiù, oltre a non riuscire adottenere iltrasferimento.E,purtroppo, icomportamentidiscriminatorinonfinisconoqui.Puòessereutile ricordare che la signora ha due figli: un adolescente e una bambina,quest'ultimaaffettadaunamiopatiamuscolare.

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(perrisolvereilproblema)dovreitrovarequalcunochemirichieda,mamisentodire:èdifficile,tusei in104colpart-time!…inoltreseseiunadonnaesei inpart-time...nonpuoi avere ruoli tecnici perdefinizione. ...Ci sono rimastamoltomalequando,riparlandone col sindacalista del trasferimento, mi sono sentita rispondere: cosapretendi, l'azienda ti permette di avere la 104! Ma non è l'azienda che me lopermette, è la legge! Non è un privilegio, è una tutela per persone con difficoltàaccertate. ...L'Inps dice di sì che sono tenuti, ma d'altra parte che devo fare? Lidenuncio?...cisonostatedellecausechehannodatoragionealleimpresechehannomotivatoildiniegoconl'assenzadiposizioneanaloga.Malaposizionenelmiocasola potrebbero trovare in qualsiasi momento visto che io mi sono dichiaratadisponibileaqualsiasimansione–Miavetedemansionatopervostrogusto,adessomidemansionodasola....Manonriescoaduscirne.(Int.n.5/D)

In seguito all'accertamento della malattia della figlia, la signora ha presoancheuncongedodiunannoemezzoequandoèrientrata:

Nonhoritrovatoniente:scrivania,incarico...Horitrovatounpostopermiracolo,perl'aiutodiunmiocollega...mièstatodettochedovevoaverepazienzaaggiungendo:“non so bene cosa farti fare, come impiegarti, sei in part-time, non puoi avereimpegni tecnici". ...Insomma io sono stata sette mesi senza fare nulla! Mi hannodettopurechesonostatafortunataperchéadaltrièandataanchepeggio.Dopounpo' ti senti davvero un'alienata, giri a vuoto, vai a fumare una sigaretta, e poiun'altra e dopo un po' ti senti pure in colpa e a disagio come fosse una tuaresponsabilità. È stato terribile. Poi improvvisamente fui contatta da questa miacollegaacuiservivaunarisorsa...(Int.n.5/D)

Una ulteriore denuncia di discriminazioni in quanto madre e assistentefamiliarelaritroviamo,semprenelsettoreprivato,nellatestimonianzadellalavoratricedell'istitutodicredito:

(icolleghi)dannoperscontatochenonpossonoaspettarsimoltodame,anchesemiviene riconosciuto che svolgo quanto mi viene richiesto. Viene richiesta unadedizione totale al lavoro, cosa che con due bambini non potrei garantirecomunque...Èunproblemalegatoallamaternitàsoprattuttoinetàscolare...Illoromodello è quello che prevede che lamadre rimane a casa e segue quel che deveseguire,oppureunaltromodelloèquellodiavereunredditotalecheticonsentedipagareunaiutochegarantiscalapresenzaal lavorochevienerichiesta... intredicianni ho avuto un solo riconoscimento. Se paragono il percorso di lavoro di chi èentrato insieme a me, la discriminazione è assolutamente evidente... Da questopuntodivista lediscriminazionisonoconclamate!Lecarrieresonopiù facilipergliuomini, però... le differenze si vedonoa seconda che si tratti di donne conproleosenza, ovviamente non considero gli uomini con prole perché chiaramente nonvengonotoccati!(Int.n.4/D)

Nel settore pubblico sono state segnalate alcune difficoltà nei paragrafidedicatiaidifferenzialisalarialieneipercorsidicarriera,mainognicasonon

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siriscontranovereepropriediscriminazioni inragionedell'esserediventatemadri o per esigenze di assistenza ai propri cari. Una situazione analoga,seppure più complicata, l'abbiamo registrata là dove viene applicato uncontratto di tipo privatistico, nonché nell'azienda di servizio dellaAmministrazioneregionale.Ancor meglio nel settore del privato sociale dove, non solo non è statadenunciatadiscriminazionealcuna,ma,contrariamenteallesituazionisopradescritte relative al settore privato, l'associazione dove lavora una dellenostretestimonisièpostacomeparteattivanelvenireincontroalleesigenzedella lavoratrice in difficoltà in seguito alla malattia del padre. La signoraavevaaddiritturadecisodilicenziarsi:Io ero qui con un contratto di collaborazione coordinata a progetto e poicontinuativa... dal 2011,quandoho chiestodi essere licenziataperchénon sapevocomefareperpapà,loromihannopropostodiassumermipart-time.(Int.n.3/D)

Tantoèveroche,concludendol'intervista,havolutoaggiungere:

Mi sento anche molto accolta; ti ho detto già di come si comporta la miaresponsabilechesifainquattro...(Int.n.3/D)

Infine è necessario sottolineare che non sono state raccolte testimonianzeanaloghe da parte degli uomini intervistati, benché anch'essi padri.Certamente per nessuno di loro l'esser diventato genitore ha mairappresentato un problema sul lavoro! Ciò non di meno, quanto segue èdedicato aduna gravediscriminazione che colpisceunuomo,ma vedremodal suo racconto chenonattieneadalcunaesigenzadi cura legatadal suoesserepadrediduefigliunodeiqualidisabilegrave,bensìdalledifficoltàchegliumanispessoesprimonoancoraogginell'incontroconladiversità.Si tratta di un lavoratore dipendente pubblico, un insegnante. Lediscriminazioni che subisce e denuncia sono tutte riconducibili al suohandicap, a quello visivo in particolare, e non ai suoi compiti genitoriali diassistenza al figlio disabile. Nonostante questa possa sembrare una sedeimpropria, riteniamo importante riportare alcuni passaggi di questatestimonianza in ragionedel fattocheallabasediqualsiasidiscriminazioneritroviamoipregiudizieglistereotipiconcuileggiamoilmondointornoanoi.I genitori dei miei alunni hanno deciso che, siccome io sono cieco, non possoinsegnarematematicaperò ritengonochepossa insegnarescienze... inunpostodilavoro c'èanche il problemadelgiudizioomeglio, dell'idea chehadi te ilmondo.Allorailmondolavorativoèunmondodovecomunquedevistare.Peresempio,quial parco se qualcuno pensa che io, perché non vedo e camminomale, non possoportarci il cane... chi se ne importa. Ma al lavoro l'opinione di chi fa parte del

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contesto, influenza. ...Il mondo della disabilità non è conosciuto, la parolaintegrazioneèunabellaparolamarimaneunaparolavuota...l'integrazionenonc'è....Quindi, devi prima aggirare un muro costruito sui pregiudizi... Io devo sempredimostrare qualcosa...Mentre io sono persona normale con imiei gusti. ...”tu seibravomaquiallemedieèimportanteancheladisciplina,controllareiragazzi”.Sonoormaiquasi15anniche faccioquesto lavoroenellemieclassinonèsuccessomainulla...Nonè cheho i raggiX, lo so chenonci vedoenonpossocorreredietroairagazziniequindimiorganizzo....Insostanzaoseiunprivilegiatoperchéhaila104oppure un poverino... non riconosconomai il fatto che siamo tutti diversi. (Int.n.9/U)

1.9Sefossiuomo...sefossidonna

Avvicinandoci alle conclusioni di questo percorso di analisi delle intervisterisulta interessante confrontare le risposte di uomini e di donne che, adistanza, si scambiamo le rispettive considerazionimettendosineipanni gliuni delle altre e viceversa. Esse evidenziano la consapevolezza dei nostriinterlocutoriedellenostreinterlocutrici inrelazioneallerigiditàculturalidacuiscaturisconoqueglistereotipiequeipregiudizicheatutt'oggipenalizzanole donne piuttosto che gli uomini in ambito lavorativo, nonché lamancatamessaindiscussionedeirispettiviruoligenitoriali.

...comunque un uomo ha meno responsabilità familiari e ciò gli consente direcuperaretempoper il lavoro.Magariaccompagnail figlioallavisitamedicaperòpoi,siccometroveràlacenapronta,rimanealavorofinoalleottodisera.Èquestalaquestionefondamentale.(Int.n.4/D)

Seiofossistataunadonnapensocheavreipresopiùoredi104,perchésareistatoportato a fare di più nei confronti di mia madre. Credo che mi sarei fatto menoscrupoli, fermorestandochese fossistataunadonnanellamiasituazione,colmiolivelloeafinecarrieranoncredochesarebbecambiatomolto.(Int.n.7/U)

Le citazioni di cui sopra sono dei due dipendenti dello stesso istituto dicredito.Lasignora,diversamentedaquantoaffermailsuocollega,discrupoliseneponemolti e,di conseguenza,utilizzadavveropoco ipermessidi cuidispone:

Adesso,dapoco,nonhoseigiornidipermessomatreperchéstoprendendola104per un solo bambino – l'altro è migliorato e ha meno bisogno di terapie; dettoquesto,prendoalmassimoungiornoalmese.(Int.n.4/D)

Guardandoalleduecitazionicheseguonoèinvececuriosonotareche,purafronte di considerazioni rovesciate, la conclusione che si può trarre è la

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stessa:unuomochesi“prendecuradiventauneroe”esperimentaunasortadidiscriminazioneparticolare,alcontrario.

Bella domanda! Sì. Perché gli uomini sono più valorizzati a livello aziendale ingeneraleeunuomochesiprendecuradiunfratellonellecondizionidelmiosarebbestatoconsideratouneroe,mentreperunadonnaènormale:èunadomesticae sioccupaquindidiquestecose.Questoèunproblemadicultura ingeneraleenonsitratta né di pubblico né di privato, poi in un’azienda come la mia se devonopromuoverequalcunopromuovonounpadredifamiglia.(Int.n.2/D)

Gliuominisonomenocredibilinelleattivitàdiassistenzacheconsentonodiprenderela104.Sipensapiùfacilmentecheseunuomohala104lofacciapernonandarealavoro.C'èunasortadidiscriminazionealrovescio.(Int.n.6/U)

Chiudiamo con una citazione che ci traghetta verso l'ultimo paragrafo diquesta letturatematicadelle interviste,dalmomentocheintroduceunasiapurbrevevalutazionedellenormecheconsentonodiallontanarsidalpostodilavoropersvolgereattivitàdicura.

Quinoncredochecisiaunproblemadiessereuominiodonne.Unessereumanocheusufruiscedella104echefaveraassistenzahaglistessiproblemiaprescinderedalsesso.(Int.n.1/D)

1.10LaLegge104trausoeabuso

Le donne e gli uomini che hanno narrato la loro storia di vita nel corso diquesta ricerca, hanno descritto l'utilizzo che fanno della Legge 104/1992mettendoa fuoco lepenalizzazioni e i problemi chenederivano in ambitolavorativo,dalpuntodivistaeconomicoenonsolo.Traquesti,nonultime,ledifficoltàchesiincontranonelrapportoconicolleghielecolleghe,oltrecheconledirezioniaziendalipubblicheoprivatechesiano.Problemiedifficoltàdelledonnepenalizzatebenpiùdegliuominiinragionedeicompitidicuradicui si fanno carico sia nelle circostanze qui indagate sia a fronte di unasemplicematernità.Difficoltàcheincontranoanchegliuominichenefannousoinragionedellagravitàdellesituazionicheaffrontano,penalizzatiancheperché il loro agire viene spesso letto attraverso stereotipi culturali cheportanomoltiadire:seunuomousala104lofapernonandareallavoro.

Ma difficoltà e incomprensioni derivano anche dalla cattiva fama che neltemposièconquistataquestanormativaacausadichineabusa.Lepersonedanoi intervistatesonoconsapevolideglieffettinegativichericadonosudiloropercolpadichine faunusoscorrettoe, infatti,nelcorsodellenostreinterviste ilproblemasièpostoec'èchi,proprioperquesto,chiededaun

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lato maggiori controlli ma anche, dall’altro, maggiori servizi su cui potercontare. È, infatti, attraverso il combinato disposto di questi due elementi(maggioricontrolliepiùservizi)cheleattivitàlavorativenerisentirebberodimeno e, soprattutto, chi ne ha un'effettiva necessità ne ricaverebbe piùsollievoecredibilità.

Si dice che la 104 sia un privilegio,ma chi lo dice non sa quanti e quali siano gliimpegni. Le esigenze sono tante. ...Secondo me dovrebbero esserci più controlliperchéèverochec'èchineapprofitta.SipotrebbepoistaredipiùemeglioallavoroseloStatointervenissedipiùconiservizi.(Int.n.6/U)

Daquando siamodiventatiunaSpA,questa leggedi fatto c'èmacome in tutte leaziende private... non è vista di buon occhio. Quindi usufruirne è considerato unmodoperfarsi i fattiproprieaqualche livellocisonodelleformediritorsionenonesplicitemaimplicite.…Lacosabruttadella104èilfattochevengaconsiderataunprivilegio enonuna tutela. ...Ho la104anchepermiamadre, perònon lautilizzosalvochenonsiaproprionecessario…(Int.n.5/D)

“Ho la 104 anche per lei però non la utilizzo salvo che non sia proprionecessario” ci ha detto l'intervistata, e questo nonostante la signora abbiapassato sette mesi senza far niente in ufficio perché è stata costretta achiederela104,utilizzandosiaipermessicheilcongedoeamettersiinpart-time. Ineffetti,unutilizzomoltoparsimoniosodellepossibilitàoffertedallaleggeloregistriamodadiversideinostriinterlocutori,siauominichedonne.

Ingenereprendoipermessiunaoduevoltealmeseamenochequalchemesenonmi basti e allora prendo anche il terzo giorno. Comunque li prendo sempre peraffrontare problemi quotidiani di organizzazione: soprattutto accompagnamenti.Mediamenteprendoungiornoemezzoalmese.Potreiprenderefinoaseigiorni,maèlamiacompagnacheutilizzaitregiornidiRiccardoquandoècostretta.Ancheleiinsegna.(Int.n.9/U)

Tuttaviaperquantosivogliaessereattentialleesigenzelavorativeancheinragionedeiproblemichepossonodeterminarsi sulpostodi lavoro, talvoltapropriononèpossibilefareamenodeipermessi,ancheerodendoilcongedostraordinario.

C'è stato un momento in cui all'interno dell'open space, dove siamo in 13, c'eragentemoltocompetitiva.Einquelcasosentivoimugugnideicolleghiilgiornodopol'assenza... (battutine, ecc.), e questo è stato un periodo bruttino. La miaresponsabile mi dice talvolta: non prendere la 104 in questo periodo perchédobbiamo fare le aule.Ma io non posso che risponderle che quando la prendo èperchénesonocostretta.(Int.n.2/D)

Ovviamentetregiorninonbastanoe ionegliultimidueannihochiestopiùvolte ilperiodo di congedo retribuito, sempre consentito dalla 104, che puoi prendere a

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giorni,amesi...Beh!ioprimanonliavevomaichiesti,mentreinquestoultimoannoho chiesto una settimana il mese passato, altri giorni due mesi fa. Li prendo poisemprea settimaneperchédevi considerare iproblemidell'ufficio...questigiorni liposso chiedere tutte le volte che ritengo necessario e anche il giorno stesso, maquestononvuoldirechenondebbatenercontodellavoroedeicolleghiperchépoinelmioufficiosiamoinquattrosusetteausufruiredella104.Tucontacheognunodinoipuòusufruireditregiornialmese!emenomalechenoiandiamoabbastanzad'accordo...(Int.n.1/D)

Tutti i nostri testimoni, dunque, usufruiscono dei permessi della Legge104/92 a fronte di situazioni gravi e conclamate (nonché certificate), purfacendoneunusoparsimonioso, attento siaalleesigenzeaziendali cheallericadute su colleghe e colleghi. Le possibilità offerte dalla normativa sonotuttavia indispensabili per chi lavora, tanto è vero che diversi tra i nostritestimonisichiedonocomeriescanoadaffrontareglistessiproblemicoloroche,concontrattiprecariosenzatutele,sitrovanoinsituazionianaloghe.

Posso aggiungere comunque che l'istituzione della 104 è una manna. Io mi sonoimmaginataunasituazionecomelamia,chenonèdellepiùgravi,maconunlavorodaprecariaodaunprivatotuttociònonsarebbestatopossibile.(Int.n.1/D)

Nonpossiamoalloracheconcluderequestaanalisiinterrogandocisullafiguradell'assistente informale che nel nostro Paese non esiste nemmeno comedefinizione. Nonostante le normative che consentono ai lavoratoridipendenti di trovare un certo equilibrio tra attività lavorative e compiti dicura,questafigurainItaliapuòdirsiancorasconosciuta,nonassuntaapienotitoloall'internodellepolitichedi“conciliazione”,contrariamenteaipassi inavanti che anchenel nostroPaese sono stati fatti relativamente alla tuteladella maternità e, più di recente, della genitorialità con interventi che,seppureancorainsufficienti,comincianoacoinvolgereancheilavoratorielelavoratriceprecarie.

Sitrattaalloradifarusciredall'ombrailtemadellacurainterminigenerali,considerando l'intero arco della vita, dalla nascita all'invecchiamento,comprendendo tutte le avventure e, in questo caso, le disavventure, chepossono intercorrere lungo questo percorso. E così come sono state fatteuscire dall'ombra figure quali “le badanti”, entrate in punta di piedi nellenostre case divenendo sempre più indispensabili proprio per affrontare leesigenzedicuiquisiètrattato,risultasemprepiùurgenteilriconoscimentodi chi – perché genitore, fratello, sorella, figlio e figlia – si prende curadeipropricarisostenendonespessounpesoassaigravoso.

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Ilcontesto:careecaregivernellasituazioneitaliana

2.1 Lacura,uncroceviadiquestioni

Le testimonianze dei familiari impegnati nella cura dei loro cari riportatenelle pagine precedenti sollevano molteplici e interrelate questioni chedisegnano il contesto nel quale sono calate le esistenze sia di coloro chedanno,siadicolorochericevonolenecessarieevitaliformediassistenzaecura.Piccolo spicchiodiuna realtà cheva facendosi semprepiùdiffusanelnostropaeseelacuiconsapevolezzadovrebbesollecitareilnostrosistemadiwelfareaffinchénecolgatutteleimplicazioniinmododadisegnarepoliticheadeguatealladimensionedelproblema.È una realtà nella quale si intersecano diversi, oramai noti, fenomeni: lecosiddette modifiche della piramide demografica dovute ai mutamentiintercorsinellaconsistenzanumericaenellerelazionifralefascedietàdellapopolazione;ibisogniprimari–dirittiperlavita–dicolorochesitrovanoincondizioni di dipendenza dalle cure prestate da altri per potere vivere; leopportunità consentite dalla legislazione per coloro che, pur impegnati nellavoroprofessionale,voglionoodebbonofarsicaricocontemporaneamentedell’assistenza di un familiare (donne soprattutto) pagando assai spessoprezzipesanti a cominciaredalla riduzionedi reddito; il riconoscimentodelruolosocialedovutoachi,madreopadreofiglia/oofamiliare,èsemprepiùspesso indicato come care giver, termine che ne riassume le molteplicifunzionimateriali,relazionali,affettive;lacarenzadiculturaedipolitichediconciliazioneincisivechepesasuchièimpegnatonellacuracosìcomesullabassa partecipazione femminile almercato del lavoro; l’assetto, infine, delwelfare sia nelle sue strutture di fondo che nelle differenti articolazioniterritoriali. “Welfare mediterraneo” continua ad essere sostanzialmentequello del nostro paese, nel quale centrale è la famiglia nell’erogare lediverse forme di assistenza secondo quello che è chiamato “welfare fai date”; unwelfare reso più povero o più ricco dalla organizzazione dei servizisociosanitariche,asecondadelleRegionichemostranoconsistentidivari inmateria,siintegranoconesupportanoleattivitàdicuradeifamiliari.Problemituttiallacuibasestannoleattribuzionidisignificatoevalorecheilnostrocontestosocialeattribuisceallacuraeallavorodicura.È un problema che riguarda il genere e le generazioni poiché la cura – ilbisognodi riceverlae ladisponibilità adarla–èuscitadalla invisibilità chefino a non molto tempo fa l’ha caratterizzata, divenendo centrale nellasocietàodierna.Èsemprestato“naturale”,nellastoricadivisionesocialedeiruoliattribuitiadonneeuomini,chefosseroledonnefiglieomadriosorelleo parenti a farsene carico, sia quando occorreva assolvere i compiti dellacrescitadeibambini,siaquandoc’eraunapersonagiovaneoadultaaffetta

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da handicap, sia, quando bisognosi di assistenza erano i genitori anziani,assolvendo il “debito” verso la generazione precedente. Compito di curaascritto all’identità femminile e come tale lavoro “obbligato d’amore”,invisibile,sottovalutatonellaresponsabilità,nellacomplessitàorganizzativaefaticafisicaepsicologicachegeneralmenterichiede.Tali caratteristiche sono divenute ben chiare quando questo lavoro, specienei confronti degli anziani, è stato affidato in grande quantità alle donnemigranti, soprattuttoapartiredagli anni ’90del secolo scorso, secondounmodellodicaredrainmediterraneodovutoalladivisioneglobaledellavoro15:lavisibilitàhafattoemergerel’importanzadellaqualitàdiquelleprestazioni,l’impegnotemporale,ilvaloreeconomico16.Epoichélacondizionedelladipendenzanonèunaccidentecasualedellavitadi qualcuno, ma condizione universale dell’inizio e della fine di tutti, essadeve fare riconsiderare la centralità del lavoro di cura nella riproduzionedellanostrasocietàegarantiredirittieprerogativedichisenefacarico17.Comehannoanalizzatoperprimediversestudiose(femministe),l’asimmetriadi potere fra i sessi, propria dell’organizzazione patriarcale, ancheammodernata,qualequella incuiviviamo,hacausato,diconseguenza,unamancata iscrizionedel lavorodi curanei diritti di cittadinanzadei soggetti.Quindi “il bisognodi ricevere cura, la necessità, l’obbligazione,maanche ildesiderio di fornirla, sono rimasti nascosti a lungo nelle pieghe della vitaquotidiana,nellaovvietàdelladivisionedel lavorotrauominiedonneetrasocietà e famiglia, rimossi dai grandi discorsi sui diritti, la cittadinanza e lademocrazia”18.EnellesuerecentiriflessioniCarolGilligan,lastudiosachehadatovocealla“differenza femminile”, sostienechese la societàpatriarcaleritienelacuraun’eticafemminilecherichiedequalitàfemminiliqualicapacitàdi ascolto, di relazione, di empatia, “in una cornice democratica la cura è

-------------------------------------------15 Francesca Bettio, Annamaria Simonazzi e Paola Villa, Anziani e immigrazione, inAnnamariaSimonazzi (acuradi),Questionidigenere,questionidipolitica,Roma,Caroccied.,2006.Perunosguardotransnazionalesultema,siveda:BarbaraEhrenreich,A.Hochschild,Donneglobali.Tate,colfebadanti,Milano,Feltrinelli,2004.

16Lecaratteristichedellavorodicurarivoltoaibimbinelleprimeetàsonodivenutevisibilidall’iniziodeglianni’70conlacreazionedeiservizi,nidiescuoledell’infanzia,ol’acquistodiservizisulmercato(tate);ancheinquestocaso,comunque,essoèampiamenteassoltodallegenerazioniprecedentidellenonne.17MarthaNussbaum,Giustiziasocialeedignitàumana.Da individuiapersone, IlMulino,Bologna,2002.18Chiara Saraceno, Bisogni e responsabilità di cura. Non solo una questione di donne,“Lectiomagistralis”tenutaall’UniversitàCa’FoscaridiVenezia,29maggio2015.

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un’eticadell’umano”,cheintersecaresponsabilità,equitàedirittisuperandoicodicielegerarchiedigeneredell’ordinepatriarcale19.Dunque,nonèpiùdeltuttoinvisibileesilenzioso,oggi,illavorodicuraechilosvolge:unprocessosièaperto,purselentoenonsemprelineare.Eancheselaresponsabilitàappareancorasoprattuttouncaricodelledonne–“ladistribuzionedeicarichidicuraèunmacignosullespalledelledonne,anche perché vanno tenuti conto i radicati ‘stereotipi di genere’ dentro iqualilasocietàitalianaèingabbiata”sostieneLindaLauraSabbadini20–purealcuni uomini in particolari condizioni cominciano ad esserne investiti; lodicono le stesse testimonianze raccolte per questo lavoro, oltre all’uso deicongediperlacuradeifiglidapartediuncertonumerodipadri21.Questo avviene perché i nuclei familiari si sono ridotti e le reti parentaliassottigliate, ed è difficile contare sull’intervento di più persone. Perché ilvistosofenomenodell’allungamentodellavitahaaumentatoilnumerodellepersoneanziane incondizionidiparzialeototalemancanzadiautonomiaequindi di dipendenza da una figlia, da un figlio, da una nipote... Perchéstannomodificandosi le condizioni di lavoro di (molte) donne, chiamate arimanere più a lungo attive nel mercato del lavoro, perciò in difficoltà adestinare un tempo adeguato per occuparsi di persone anziane, di disabiliadultiebambini,comedibambinidalleprimefasidivitafinoall’adolescenza.Tanto che la stessaDirigentedell’Istatdenuncia come si stia rompendo “lacatenadisolidarietàfemminilesucuiperdecenniilnostroPaesesièbasato,ilveropilastrofondamentaledelwelfareitaliano,vistocheinItaliaabbiamointrodottopolitichediconciliazioneconmoltoritardo,soloadinizio2000”.

2.2 Cambiamentidemograficiebisognidicura

Unquadrodettagliato–epermoltiversipreoccupante–dicomesièevolutala realtà demografica e sociale del nostro paese negli ultimi trenta anni è

-------------------------------------------19Carol Gilligan, La virtù della resistenza, Resistere, prendersi cura, non cedere, (2011),Moretti&Vitali,Bergamo,2014.IllibroriprendeitemichelastudiosahapostoalcentrodiConvocedidonna.Eticaeformazionedellapersonalità,Milano,Feltrinelli,1987.20Cfr.nota16delcap.1.21Cfr.EuropeanCommission,The ImplementationofParentalLeaveDirective2010/18 in33EuropeanCountries,pag.142:“InItaly,theleavesystemdescribedisbasicallyusedbywomen.ItisquiteunusualinItalyforfatherstotakeparentalleave.In2012,accordingtoIstat data (Istat, Report on social cohesion 2013, available at:http://www.istat.it/it/archivio/108637, accessed 7 April 2014), 284 641 parents tookparentalleave:253442womenand31199men,mostoftheminthecentraltonorthernregions; thismeansthatabout11%of leaves is takenbymenand89%bywomen.Thegenderpaygapandthefactthatmenarethemainbreadwinnershasagreatinfluenceonthis.”

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fornita dal Rapporto Istat sulla situazione del paese 2014, che ne vede leprospettive a medio termine e le implicazioni sul sistema sociosanitario efamiliare22.La dinamica demografica aggraverà, nei prossimi trenta anni, il processod’invecchiamento incorso:delmezzogiorno innanzitutto,“dovedal2011al2041laproporzionediultrasessantacinquenniper100giovaniconmenodi15annirisulteràpiùcheraddoppiatapassandoda123a278”;maanchealCentro-Nord“l’indicedivecchiaiaaumenteràdioltreunavoltaemezza,da159 a 242”, combinandosi con l’effetto della denatalità “che erode laconsistenzaquantitativadellenuovegenerazioni”.Questo significapiù anziani che vivono soli in famiglie unipersonali, dove il48,7percentodicolorochevivonosolihanno65anniepiù,edicui l’11,1per cento ha oltre 85 anni. Con una significativa differenza fra donne euomini: infatti “in virtù della più alta aspettativa di vita fra le donne –specialmentenelle coorti oggi già invecchiate23– la percentualedi personesoleascrivibilealle fascedipopolazioneanziana(65anniepiù)raggiunge il62,5,mentrefragliuominièdel30,0”24.Unapopolazionedianzianiespostiallemalattiedell’invecchiamentosenonagravi patologie invalidanti, molti dei quali hanno o avranno necessità diessereparzialmenteocompletamenteassistitiecurati.L’aumentodeglianniproduce, infatti, aumento di disabilità, “intesa come una condizione dellapersona legata a quel ventaglio di attività di vita che subiscono serierestrizioniacausadi limitazioni funzionali (menomazioni fisicheosensorialilegateallavista,all’uditoeallaparola)”.Considerandopoi lapopolazionediognietàche,peressereattualmente incondizioni di invalidità o cronicità gravi è estremamente dipendente dalbisogno quotidiano di essere assistita, sono circa 13 milioni le persone diquindicianniepiù,chenel2013denuncianolimitazionifunzionali,invaliditàocronicitàgravi.Il25,5%deiresidenti:ledonne(54,7%)elepersoneanziane(61,1%) in quantità maggiore25 . Quelle che presentano gravi limitazionidell’autonomiasonocirca2milionie600;mentresono4milioni478milalepersone,conprevalenzechesuperanoil50%dopoi75annieraggiungonoil78,5%nellapopolazionedi85anniepiù,chedenuncianodifficoltàasvolgerele attività quotidiane essenziali quali mangiare tagliando il cibo, spogliarsi,lavarsimanievisoefarebagnoedoccia,alzarsidalletto.Inoltreil33,7%dicoloro che presentano limitazioni funzionali, invalidità o cronicità gravi hadifficoltà a muoversi. Una quota che praticamente raddoppia (67,3%) traquantisonocolpitidalimitazionigravi.

-------------------------------------------22 Istat, Rapporto sulla situazione del paese 2014, cap.4 “Tendenze demografiche etrasformazionisociali.NuovesfideperilsistemadiWelfare”.Quivengonoanalizzateancheledifferenzeregionali inmateriadi spesasocialeesociosanitariachedeterminanodivarisensibilinell’offertadiassistenzaediopportunitàintegrativeallefamiglie.23L’Italia è seconda alla Germania per le più alte aspettative di vita dalla nascita: per imaschièdi79,6anni,perledonnedi84,4(2012),Istat,cit.,pag.141.24Ibidem,pag.147.25Istat, Inclusione sociale delle persone con limitazioni funzionali, invalidità o cronicitàgravi.Anno2013,21luglio2015.

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Si trattadiunasituazione–questadell’invecchiamentodellapopolazione–che del resto interessa tutti gli stati europei: infatti, la Confederation ofFamily Organisations in The European Union (COFACE) stima che lapercentuale di popolazione di 65 e più anni, attualmente circa il 20% , nel2050 sarà il 25%; ad essa vanno aggiunte le persone con disabilità cherappresentanocircaunsestodellapopolazioneinetàda lavoro26.Lostessorecenterapportoindicachecircal’80%deltempodedicatoallavorodicuradianzianiedisabilièfornitodafamiliari,amicioviciniinqualitàdiassistentiinformali (informal carers), con una differenza significativa tra Stati e tradonneeuomini27.

A questo punto la domanda, di fronte a tale realtà e previsioni, è: quantesono anche in Italia le donne e gli uomini che, da soli o insieme ad altrifamiliari, svolgono ogni giorno le diverse attività di cura materiale,relazionaleedaffettivaperconsentireafamiliariincondizionididipendenzaunavitapossibilmentedignitosa,oggienegliannifuturi28?Inunquadrodiquestanatura,l’IstitutoCentralediStatisticanotacomesianosempre più importanti le reti informali di care giver che danno aiuto apersoneincondizionidifragilità;ancheseledonne–“ilpilastrodelleretidiaiuto”–incontranomaggioridifficoltàdiuntempoasostenereilpesodellacurachesidilatanegliannieche,innonpochicasi,sovrapponequelloversoifiglipiùpiccoliaquelloversoigenitorianzianioaltroadultodisabile(lacd.figura della donna sandwich). Di conseguenza, ed è sempre l’Istat adaffermarlo, “le politiche di conciliazione dei tempi di vita e il sostegnopubblico alle famiglie con persone che hanno limitazioni dell’autonomiapersonale costituiscono, dunque, un nodo cruciale in una societàcaratterizzatadaquestetendenze”29.Sesiconsiderainoltrel’innalzamentodell’etàpensionabileper ledonne,neconsegue che i problemi legati alle scelte di e sul lavoro, in relazione allanecessitàdiessereanchecaregiver,inciderannosemprepiùsullecondizionidivitadiungrannumerodipersone,donneinprimis,maanchediuomini.Sono prospettive che portano dunque alla sollecitazione, rivolta ai policymakers, perché mettano in atto politiche sociali (e di genere) capaci di

-------------------------------------------26COFACE, European Reconciliation Package.2014 Year Of ReconcilingWork and FamilyLifeinEurope,March2015.27 COFACE, cit., pag.17; con riferimento alla Quality of Life Survey (2012) svolta daEurofound, 10 europei su 100 sono impegnati nella cura per unmembro della famigliaalcunigiornioognigiornodellasettimana.28L’indagineIstatInclusionesocialedellepersoneconlimitazionidell’autonomiapersonale.Anno 2011, dicembre 2012, riferisce che l’aiuto da parte di familiari è quello su cui lepersoneinsituazionedilimitazioniescarsaautonomiacontanopiùspesso,siainterminidipersonesucuifareaffidamentoincasodibisogno(l’83,1%degliintervistati,infatti,contasui parenti in caso di necessità), sia in termini di aiuto effettivamente fornito (il 55,0%riceve aiuti da familiari conviventi o non conviventi). Solo una quota del 2,6% fruisce diaiutidiassistentidomiciliariooperatorisocialiancheincombinazioneconaltritipidiaiuto.Aciòsiaggiungecheconsiderandocongiuntamentel’assistenzasanitariadomiciliareegliaiutiper la vitaquotidiana, vi èunaquotadipersonechenonhaalcun tipodi sostegno(16,9%),nonostantesoffradigravi(6,6%)olievilimitazionifunzionali(31,8%).29Istat,Rapporto2014cit.,pag.147.

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modificare nel profondo i comportamenti delle famiglie e dei singoliindividui.2.3 Lavorodicuraepolitichediconciliazione

Èsoprattuttoinriferimentoalleresponsabilitàgenitorialiperl’accudimentoela crescita dei figli che è aumentata, nel nostro paese, l’attenzioneall’importanzasociale,nonsoloindividuale,del lavorodicura, inducendolepolitichepubbliche(ancheperlacostantesollecitazioneeuropea)ametterein campo azioni che, oltre a favorire la possibilità di maggior tempo darivolgere alla cura dei figli negli anni della primissima infanzia, allo stessotempostimolinoallamaggiorepartecipazionedeipadrinellaprospettivadiunapiùequadivisionedicompitinellafamiglia30.Sono lepolitichechevannosotto ilnomedi “conciliazione fra lavoroper ilmercatoelavitapersonale/familiare”,lequalihannonellaLeggen.53/2000(lacosiddettaleggesuicongediparentali)lalorobasefondativa31.Irisultatiraggiuntiinquestocampo,adiversiannididistanza,sonopermoltiaspettideludentieancora insufficienti. Lepolitichedi conciliazioneoWorkLife Balance hanno avuto per molto tempo un ruolomarginale nel nostropaesee–nonostanteilcostanteereiteratorichiamodell’UnioneEuropeainproposito32–sonostaterelegateaunruolocomprimarioeparallelo33,senzaun investimento continuativo e incisivo – mainstream – delle politichepubbliche. E quindi quelle norme sono state poco capaci di creare fino adoggi una “cultura conciliativa” diffusa: a causa della difficoltà di realizzaremisure personalizzate che rispondano ai diversificati e mutevoli bisogni ditempo delle dipendenti e dei (non ancoramolti,ma in numero crescente)dipendenti da parte delle organizzazioni lavorative private ma anchepubbliche; inoltre per la difficoltà dimolti individui (possono essere padri,colleghiedatoridilavoro)amodificarementalitàecomportamenti,ancoratiamodelli di genere e di famiglia più tradizionali, dove ancora nettamentediversificatisonoiruolieleresponsabilitàdidonneeuomini.L’impossibilità di trovare soluzioni conciliative praticabili e noneccessivamente penalizzanti sul piano lavorativo è stata, infatti – per

-------------------------------------------30Si tratta di una tendenza alla “ri-familizzazione dei padri” che, a cominciare dai paesiscandinavi, sta interessando da alcuni anni anche l’Italia; cfr. Chiara Saraceno,Genere ecura: vecchie soluzioni per nuovi scenari?, in “Rivista delle Politiche sociali. Donne ewelfare”,n.2,2009.31Legge8marzo2000,n.53“Disposizioniperilsostegnodellamaternitàedellapaternità,perildirittoallacuraeallaformazioneeperilcoordinamentodeitempidellecittà”(GUn.60del13marzo2000).IlDecretoLegislativon.151del2001ricapitolatutteledisposizioniin tema di maternità e congedi: “Testo unico delle disposizioni legislative in materia ditutelaesostegnodellamaternitàedellapaternità,anormadell'articolo15della legge8marzo2000,n.53”(GUn.96del26aprile2001).32L’ultimapresadiposizionedellaCommissioneEuropeasultemaèdatadalla“RoadMap”Newstarttoaddressthechallangesofwork-lifebalancefacedbyworkingfamilies,agosto2015.33DonataGottardi,Lalegislazioneelepolitichesullaconciliazione:l’Italianelquadroeuropeo,in“SociologiadelLavoro”n.119,2010.

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rimanere nell’ambito delle esperienze di cura rivolte ad anziani e disabiliadulti qui presentate–unadelle causedelmassiccio ricorso alle “badanti”straniere,spessodopoaveresperimentatodiversemodalitàdiassistenzaconalternanzadivarifamiliari,mainsostenibilisulpianopersonale.Ciònonsoloa confermadelwelfare basato sulla famiglia, poiché la badante ne divienepartematerialmente ed emotivamente. Tale ricorso è ancheuna soluzione“conciliativa”,avendoconsentitoeconsentendodirisolverediverseesigenzemateriali,psicologicheerelazionalidelledonneedegliuominicongiuntidellapersonainstatodinecessità,pocoopernullaautonoma34.Quello delle politiche di conciliazione è, infatti, un lento processo dicambiamento culturale nel quale non mancano situazioni positive checonsentonoallelavoratricieailavoratoridientipubbliciediimpreseprivatedi affrontare i loro impegni di assistenza riducendo le più vistose difficoltàorganizzative, come testimoniano anche le Buone prassi individuate per ilProgetto.Un processo in corso – a piccoli passi comunque, notano le economisteAlessandra Casarico e Daniela Del Boca 35 – che ha visto allargarsirecentemente la platea delle e dei beneficiari dei congedi di maternità eparentali,aumentareladuratadelbeneficio,lapossibilitàdiricorrerealpart-timealpostodelcongedoedaltremisurechesirivolgonoancheacolorochehanno necessità di assistere una persona convivente con totale epermanente inabilità lavorativa36. Norme purmodeste, ma che è sperabile

-------------------------------------------34Significative, a questo proposito, le testimonianze di familiari care givers raccolte nelProgettoDiade: rete territoriale per la prevenzione della violenza nelle relazioni di cura,capofila Provincia di Reggio Emilia, 2008-09, bando delMinistero delle Pari Opportunità(Fondoantiviolenza)2007.

35AlessandraCasaricoeDanielaDelBoca,Conciliazione lavoroe famiglia:avantiapiccolipassi,“lavoce.info”,6marzo2015.36Leprincipalinovitàsullaconciliazionevita-lavorointrodottedalDecretolegislativodel15giugno2015n.80,amodificadellenormedellaL.53/2000,sonoleseguenti:ilcongedodipaternitàalpostodellamadreèestesoancheaicasiincuilamadre,oilpadre,oentrambi,siano lavoratori autonomi. Il congedo per i periodi di residenza all’estero in caso diadozioni internazionali può essere preso dal padre anche se la madre non è unalavoratrice. Inoltre le lavoratrici autonome iscritte alla gestione separata INPS prendonol’indennità anche se le aziende non hanno versato i contributi previdenziali; le libereprofessioniste percepiscono l’indennità di maternità, anche in caso di adozione oaffidamento,conlestesseregoleprevisteper le lavoratricidipendenti. Igenitoripossonochiedereilcongedoparentaleperiprimi12annidivitadelfiglio,nonpiùsoloperiprimiotto(articolo7deldecreto,letteraa);passadaottoadodiciannidivitadelfiglioancheilcongedo dei genitori di bambini portatori di handicap che può durare fino a tre anni(compresiidiecimesiordinari);laretribuzione(parial30%dellostipendio),èdovutaseilcongedoègodutoentroiprimiseiannidivitadelfiglio,ildoppiodelprecedentetermineditreanni;èestesaatuttiilavoratorilapossibilitàdirichiedereilcongedoparentaleaore,anchese ilcontrattocollettivonon loprevede. Infine il lavoratorepuòchiedere,perunasola volta, la trasformazione del rapporto da tempo pieno a part-time, in luogo del

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negli anni futuridivenganoopportunitàdaestenderea tutte ledonneegliuomini senza distinzioni37, potenziando anche quelle relative a chi assisteadultieanzianiincondizionidiinabilità.AnchelaleggediriformadellaPubblicaAmministrazionedapocoentratainvigore introducemisuredi conciliazionevita-lavoro rafforzandomeccanismidiflessibilitàorganizzativachenonsianopenalizzantisuipercorsidicarrieraenuovemisureorganizzativeperfavorirelecureparentali38.Questoprocessonecessitaintuttiicasidiforticampagnedisensibilizzazione:perché insieme all’applicazione e all’implementazione delle normelegislative,chenonèsufficientesianoprevistesullacarta,vannomodificatiinprofonditàorientamentiecomportamenticoniqualifronteggiarel’evolversidei bisogni di cura verso bambini, adulti e anziani “fragili” a cui si è prima---------------------------------congedoparentale,perunperiododitempocorrispondenteeunariduzionediorariononsuperioreal50%.(comma7dell’articolo6).Inoltresi introduconobeneficiperidatoridi lavorocheincentivanol’usodeltelelavoroeperiltriennio2016-18,inviasperimentale,il10%delFondoperilfinanziamentodisgravicontributivi per incentivare la contrattazione di secondo livello sarà destinata allapromozionedellaconciliazionetralavitaprofessionaleequellaprivata.Secondo un’altra disposizione, contenuta nel comma 5 del Decreto, il lavoratore olavoratriceconunfiglioconviventedietàsuperiorea13anni,oportatoredihandicapaisensi dell’articolo 3 della legge 104 del 1992, ha la priorità nella trasformazione delcontratto da tempo pieno a part-time. Inoltre il Decreto prevede il diritto di chiedereprioritariamenteilpart-timeperunaseriediesigenzedicaratterefamiliarelegatenonsoloalla presenza di figli: lavoratori affetti da patologie oncologiche o da gravi patologiecronico-degenerative ingravescenti che riducano la capacità lavorativa, eventualmenteancheacausadeglieffettiinvalidantidelleterapiesalvavita,patologieoncologicheogravipatologie cronico-degenerative riguardanti il coniuge, i figli o i genitori, necessità diassistenza di una persona convivente con totale e permanente inabilità lavorativa, allaqualeèstatariconosciutaunapercentualediinvaliditàparial100%.www.lavoro.gov.it/.../20150805_Conciliazione-vita-lavoro---scheda-di-sintesi...37Cfr.Maria IldaBenvenuti,MarinaPiazza,AnnaMariaPonzellini,AnnaSoru,L'Italiae ildoppio sì (alla curaeal lavoro)difficileda realizzare, leproposteper la conciliazionedelgruppomaternità&paternitàe il JobsAct:qualcosasimuove,“InGenere”,21 luglio2015,www.ingenere.it Le sociologhe del gruppo hanno elaborato nel tempo una serie diproposte per dare il via ad un percorso di unificazione in chiave universalistica e diriequilibriodelsistemadiwelfarecheallarghi idirittisocialiedicittadinanzaachi,senzadistinzione tra donne e uomini, presta attività di cura. La soluzione proposta perrispondereaunasituazionemolto frastagliatadi lavoriprecarie intermittentièquelladiaiutarelemadri“inquantomadrienoninquantolavoratrici”echecisiapertutte,senzatogliereachihadipiù,unaindennitàminimauniversale.Lapropostastoricadelgruppoèquelladistabilirepertuttelemadriun’indennitàdi5mensilitàchenonsiainferiorea1,5voltel’assegnosociale(chenel2014èparia447,61euro),quindiadoggicirca670euro.38Legge 7 agosto 2015, n. 124, “Deleghe alGoverno inmateria di riorganizzazione delleamministrazionipubbliche”,(GUn.187del13-8-2015).Lalegge(Art.14)vuoleincentivarele cure parentali attraverso il telelavoro e altremodalità di organizzazione del lavoro inmododaassicurarechealmeno il10%deidipendentipubbliciche lorichiedanopossanoavvalersi di tale modalità senza alcuna penalizzazione ai fini del riconoscimentoprofessionaleedellaprogressionedicarriera;possibilitàperleamministrazionipubblichedi stipulare convenzioni con asili nido e scuole dell’infanzia; organizzazione di servizi disupporto alla genitorialità anche durante i periodi di chiusura delle scuole; percorsi diprotezioneetuteladelledipendentipubblichevittimediviolenzadigenere.

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fatto cenno; e perché siano anche gli uomini, in una pratica di equità digenere,adivenirepiùpresentinegliimpegnidiassistenza,dilungadurataoimprevisti.Anche le testimonianze delle e dei care giver, riportate nelle pagineprecedenti,mostranoquantolaricercadisoluzioniconciliativesostenibilifralaprofessioneegli impegnidicuranecessarisiaunelementocentraledelleloroscelte“amonte”edellaloroorganizzazionequotidiana,purinpresenzadi condizioni di care riconosciute dalla legge e di permessi lavorativi daquestaconsentiti.Inparallelo, infatti,all’emergeredelledifficoltà (delledonne)acombinare itempiegliorarinellavitadiognigiornocheneglianniNovantahannodatovita,primaallepolitichedeitempiurbaniesuccessivamenteallepolitichediconciliazione, il nostro Paese si è dotato di quella Legge n. 104 del 1992rivoltaaiportatoridihandicapeacolorocheseneprendonocuradicui,nelcapitolo precedente, si sono descritti i meccanismi di fruizione, con lasignificativa estensione a familiari non conviventi introdotta dalla legge suicongediparentali39.Inquestocasoillegislatorehariconosciutoilruolodiaiutanteinformaledelfamiliarechevienepertantofacilitatoneltrovareunrapportosostenibilefrai tempi quotidiani del lavoro e i tempi per l’assistenza al congiunto nonautonomo. Ma solo se il familiare che presta assistenza è un lavoratoredipendente,escludendointalmododalbeneficiotutte/icolorochesonoinaltre condizioni come il lavoro autonomo, o il lavoro precario. Diconseguenzailriconoscimentodeldiritto(odovereeanchepiacere)afornirecura rimane una prerogativa di chi – donna o uomo – è inserito a tutti glieffetti nel mercato del lavoro piuttosto che prerogativa universale delsoggettoriconosciutonelsuoessereinformalmenteimpegnatoadaiutareunfamiliareinstatodifortebisogno.Pare anche in questo caso confermarsi la contraddittorietà del modellomediterraneo di welfare del nostro paese: da una parte si riafferma lacentralità della famiglia alla quale (più donne che uomini) è assegnato ilcompito di coprire l’insufficienza del welfare, soprattutto se riferita alleopportunitàdiconciliazioneeaiservizidiintegrazionedomiciliareperchièincondizioni di non autonomia40. Ma dall’altra il familiare che presta il suotempo per l’assistenza non è riconosciuto (o lo è solo in particolaricondizioni) nel suo ruolo/diritto/dovere di carer informale, supportato efacilitatodamisureadeguate.-------------------------------------------39Cfr,cap.1.1.40Negli anni recenti vi è stata una diminuzione della spesa sociale che “contribuisce adacuirelecriticitàdeisoggettipiùfragiliinuncontestosocialegiàprovatodalledinamichedemografiche descritte e dalla fase economica recessiva”, accentuando i già rilevantidifferenzialiterritorialinelwelfarelocale.Cfr.ISTAT,Rapporto2014cit.,pag.183eseg.

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2.4 Difficoltàediscriminazioniperchiprestacura

Misureefficaciesoluzioninonpenalizzantiperchiabitualmentesvolgeancheattivitàdiassistenzaecuraoltreallaprofessione,sonoquellecheoffronolapossibilità di ricorrere ad adeguati servizi territoriali integrativi delladomiciliarità, quelle che consentono di scegliere diverse modalitàorganizzativefraoraridilavoroetempodadedicareallafamiglia,quellechenon hanno effetti negativi, sproporzionati, sulle risorse economiche esalariali.Non solo, quindi, le difficoltà causate dalla rigidità degli orari di lavoro,spessodenunciateperprime inquantoognigiornooccorre fare fronteallafatica di rispondere a prestazioni che hanno logiche molto diverse. Vaaggiunto che lemodalità lavorative più capaci di conciliare – dalpart-timescelto e reversibile al rifiuto degli straordinari e ad altre opportunità cheinsistono soprattutto sul salario accessorio – comportano conseguenzeeconomicheimmediatesulsalariocheallafinegravanoanchesullepensioni.Poiché si parla di conseguenze soprattutto sulle lavoratrici, si determinanoquei differenziali salariali per “ora lavorata” (gender pay gap) e queidifferenzialicomplessividiguadagno41cheaccomunanotuttiipaesieuropei,maconunpostononinvidiabileriferitoalnostro42.

-------------------------------------------41FrancescaBettio,Parieindipendenti,unarivoluzioneinstallo?,“InGenere”23-10-2014;l’autrice, indicando ladifferenza fra il differenziale salariale trauomini edonneper “oralavorata”(genderpaygap)eilredditocomplessivo,notache“l’Italiaèuncasoeclatantedidifferenziale salariale molto contenuto a fronte di un forte differenziale complessivo diguadagno(43,5%)”.Questoèdovutoalfattochegliuominilavoranoinnumeromaggioredelledonneeperchéperquellichelavoranolapagaorariaèpiùaltaeleoredilavorosonopiùnumerose.42LarecentericercacondottadaEPRS|EuropeanParliamentaryResearchService-Genderequality in employmentandoccupation.Directive2006/54/EC. European ImplementationAssessment – prende in considerazione il problemadelGenderPayGap affermando che“The EU institutions have addressed the problem of the Gender Pay Gap (GPG) manytimes, beginning with Article 119 of the Treaty of Rome (1957). Nevertheless, thedifference between female and male career paths remains to be relatively stable andclosingthegapisnotproceedingatasatisfactorypace,itisevenstagnating,asthecurrentfigureequals16%.Moreimportantly,thenatureofGPGisoftenmultifaceted.Thefactorsthat might critically influence the trends with regards to GPG are connected to theinstitutional context and in particular to the shape of thewelfare state and the level ofstate support for female economic autonomy.Here, the role of parental leavemight bevery important,especiallywithregardtohowtheconstructionofthe leave improvesthegenderbalanceincaringactivities.”(AnnexII.EqualPayandPensionGapResearchpaperbyMarcellaCorsi),Aprile/maggio2015,www.europarl.europa.eu/thinktank

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Senefannoportavoceancheletestimonianzeraccolteperquestaindagine43,poiché pesano nelle esperienze individuali le discriminazioni dirette esoprattuttoindirette:mancatepromozioni,rinunceamiglioriopportunitàdicarriera,acorsidiformazione,apremidiproduttività,pernonparlaredellaprivazionediscrivaniaemansionealritornodaunperiododicongedo.Uneffettonegativochesi riversasulla lavoratricehaanche lamancanzadidisponibilitàquandoladirigenzaprospettanuovi,piùonerosi,maanchepiùinteressantie remunerati incarichichenonsipossonoaccettare,cosìcomel’indisponibilitàaprolungarelapermanenzainufficiooltreilnormaleorarioquale segno di impegno e di affezione aziendale. E non sono solo leconseguenze sullo stipendio e sulla futura pensione a pesare; forse ancorprimalosonolemancatesoddisfazioni,ilnonaverepotutomirarepiùinaltopervederevalorizzateappienolepropriecapacità.Lediscriminazioni indiretteaccomunano, infatti, tuttecolorochesi trovanonella condizione di care giver sia che usufruiscano di part-time o no, dipermessi o di altre misure favorevoli o, comunque, portino avantiquotidianamente il doppio impegno professionale e di cura cercando di“conciliarli” come possono (in misura minore ma non assente anche gliuominiaiutantiinformali)44.La già citataConfederation of Family Organisations in The EuropeanUnionnota come l’attuale modifica delle pensioni nella direzione di schemiprivatisticirafforza l’iniquitàfra icarers informali(soprattuttodonne)enoncarers. Poiché l’accesso ridotto a lavori a tempo pieno e di buona qualità,abbandoni temporanei o prepensionamenti – tutte condizioni del lavorofemminile – si traducono in pensioni fortementediseguali per le donne. InEuropailgenderpaygapè,infatti,del16%,mentreilgenderpensiongapè-------------------------------------------43 Non è infrequente che l’applicazione della stessa legge venga fatta in mododiscriminatorio; di recente, ad esempio, una sentenza della Corte di Cassazione (la n.15435/2014)haconfermatocheipermessidellaLegge104nonincidonosullatredicesima.Ilcasoinesameriguardavaunalavoratricemadrediunfigliodisabileallaqualeildatoredilavorotrattenevadallatredicesimamensilitàlaquotaparterelativaallegiornatediassenzaper la fruizionedeipermessiper l’assistenzaadisabili. Igiudicihannoperòchiaritoche ipermessirichiestiinvirtùdellaLegge104devonoesserecomputatiaifinidelleferieedellatredicesima.44 Tito Boeri, presidente INPS, nel corso di una recente audizione alla Camera, haanalizzatolecausedeldivarioretributivoascapitodelledonneinItalia.Lepensionidegliuominisonopiùaltedel40%rispettoaquelledelledonnepoichéleretribuzionielenormesulla pensione anticipata li avvantaggiano, con il risultato che le pensionate sono sì piùnumerose (53%)ma con assegnimeno sostanziosi; a fine 2014, la spesa per le pensionifemminili è rimasta ferma al 44,2% del costo previdenziale complessivo. Le cause sonodovutealladifferenzadisalarioeallediverseanzianitàcontributive. Ilprimoelementosipuòdefinire ilriflessosulsistemaprevidenzialedelgapretributivonelmondodel lavoro:“Se guardiamoai lavoratori dipendenti, i salari delledonneerano il 68,6%di quelli degliuomini nel 2013. Nel lavoro para-subordinato i divari sono ancora più accentuati: leretribuzionidelledonnesonoil50%diquellidegliuomini”.

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più del doppio, avendo raggiunto il 39%; l’assistenza informale non pagatarappresenta l’80% dell’assistenza alle persone anziane e disabili, a cui ledonnepartecipanoinmediaperil61%45.Rinunceaopportunitàlavorativeeadaspettativepersonalifinoalla“scelta”estrema dell’abbandono del lavoro sono conseguenze sofferte, infatti,soprattuttodalledonnecarersquandonon riesconoa conciliare condizionitra loro in conflitto. Scelte che rivelano piuttosto un choice gap, dovuto alcontesto sociale e familiare nel quale vivono, che non è in grado dirisponderepositivamentealleloronecessità46.Di“conciliazionefallita”sonounesempiolenumerosemadri(oltreventisucento)chenelnostropaesenonrientranoallavorodopolamaternitàperchéimpossibilitatea trovaresoluzioni soddisfacentiopermancanzadi servizioper rigidità degli orari e dei servizi e di lavoro, compreso il non potereusufruire di part-time almeno per un periodo47. E anche tutte coloro cheriducono il loro tempo di lavoro o vanno anticipatamente in pensione perpotereassisterefamiliarinonautosufficienti,nonvolendo–ononpotendo–affidareilpropriocongiuntoaunapersonaestranea48.La questione dei differenziali retributivi a carico delle lavoratrici (anche sel’essereprestatrice informaledicuraèconsentitodaalcunenorme), risultaquindi“amoltefacce”:determinaticomesonodaunapluralitàdifattori“amonte”relativialcontestoculturaleefamiliareeallerisorsepersonalichesi-------------------------------------------45COFACE, cit. “In addition, the ongoing shift from state-regulated pensions to privatelyfundedschemesreinforcestheinequalitybetweeninformalcarers(i.e.mainlywomen)andnon-carers.Incomeinequalityatanolderageisoftenduetounequalamountsofpensionincomereceivedthroughprivatepensionschemes,i.e.asconsequenceofrestrictedaccesstogoodqualityandfull-timeemployment”(pag.32).Ildatodelgenderpayepensiongapèripresoanchedallagiàcitata“RoadMap”dellaCommissioneEuropea(agosto2015).

46È interessante notare che gli stessi problemi affliggono anche le lavoratrici che, negliStatiUniti,sonoconsiderate incarrieraecompetitive.LasociologaPamelaStonenelsuoOptingOut?WhyWomenReallyQuitCareersandHeadHome,UniversityCaliforniaPress,2007, in proposito nota: “These women’s stories are multi-layered and complex…thestories they tell revealnot theexpressionof choice,but rather theexistenceofachoicegap, a gap that is a function of a doubled bind created primarily by the conditions ofwork…[women] gohomebecause theyhavebeenunsuccessful in their efforts toobtainflexibilityor,forthosewhowereableto,becausetheyfoundthemselvesmarginalizedandstigmatized, negatively reinforced for trying to hold on to their careers after becomingmothers.”,pag.19.47Si tratta del 22,3% secondo l’Istat, Lavoro e conciliazione dei tempi di vita, 2013. SullostessoproblemaancheIstat,RapportoAnnuale2014,cit.,cap.4.48LindaLauraSabbadiniharecentementeprecisatocheil44%delledonnehadovutofarerinunce, contro il 19% degli uomini, a causa di impegni e responsabilità familiari. Fra imotiviprincipalipercuiledonnehannorinunciatoaentrarenelmondodellavorovisonoovviamentelamaternitàeildoverfarsicaricodellacuradeifigliedeifamiliari.Sonoil26%ledonnechedevonointerrompereil lavoroperglistessimotivi,mentrepergliuomini lapercentuale è quasi del tutto assente, e il 20% delle donne contro l'8% degli uomini hadovuto rinunciare a un particolare incarico che avrebbe voluto accettare. InterventotenutoaTrentoinoccasionedelFestivalEconomia,giugno2015,sessione“Confronti”.

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intreccianoaquellideicontestiorganizzatividellavoro.Unatalecomplessità– quella del gender pay gap – che solo robuste politiche diwelfare e di“conciliazione”,atuttiilivellieintuttigliambiti,hannopossibilitàsenondirisolvere, per lo meno di attenuare49; senza dimenticare che a queste sidovrebbe accompagnare una rivisitazione di ruoli femminili e maschiliall’internodell’organizzazionefamiliare,impostatasuunacooperazionedegliuomininellavorodomesticoedicura.

Brevispuntiperconcludere

Il presente lavoro, proprio perché inserito nel contesto di un progettotransnazionale,mostrafindallasuaimpostazioneunadifferenzasostanziale:in Italia lacondizionediprestatore informaledicura(informalcarer,aidantinformel)nonèconcettualizzatacomefiguraall’internodellepolitichesociali(pur se riconosciuta indirettamente dai già citati provvedimenti suconciliazione ed handicap, soprattutto per coloro che lavorano comedipendenti); quindi chi ricopre questo impegno non può contare né sulriconoscimentonésuprerogativeetuteleconseguenti.Eppure, da tempo, sul piano europeo, per i problemi precedentementeaccennati e in vista del loro aggravarsi nei prossimi anni, la questione delriconoscimentoformalediquestafiguraall’internodellepolitichesocialideisingoli stati costituisce una forte raccomandazione. Ne è stata data unadefinizione fin dal 2007 e recentemente ribadita da l’European Charter forFamilyCarers:dieciarticolichesinteticamenteindicanochisial’assistentedicura informale,quali le sueprerogative (diritti) e le relazioni con il sistemaformale dei servizi per la salute e l’assistenza domiciliare. L’aiutanteinformaleol’assistentefamiliareè,infatti,“lapersonanonprofessionistacheviene in aiuto, in via principale, in parte o totalmente a una persona nonautosufficiente,chedipendedalsuoambienteperquantoriguardaleattivitàdellavitaquotidiana.Questoaiuto inviacontinuativapuòessereprodigatoinmodo più omeno continuo e può assumere varie forme, in particolare:nursing, cure, accompagnamento all’educazione e alla socializzazione,pratiche amministrative, coordinazione, vigilanza continua, sostegnopsicologico,comunicazione,attivitàdomestiche,ecc.(art.1)”50.

-------------------------------------------49La complessitàe l’interrelazionedimolteplici fattori –del contesto sociale, lavorativo,familiareepersonale–è statamessa inevidenzadall’indaginequalitativa relativaaentipubblici e imprese private condotta da LeNove, Differenziali retributivi di genere eorganizzazione del lavoro.Un’indagine qualitativa, cit. L’indagine ha posto attenzione sucomesicostruiscono,neltempo,idifferenzialiesucomelisiperpetua.50COFACE,EuropeanCharter for FamilyCarers; gli articoli sono:Article1:Definitionof afamilycarer;Article2:Choiceof familycarer;Article3:Publicsolidarity;Article4:Familysolidarity; Article 5: The place of the family carer within the health system; Article 6:Officialstatusofthefamilycarer;Article7:Qualityoflife;Article8:Righttorespite;Article9:Information/training;Article10:Assessment.

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In Italia, un passo in questa direzione è stato fatto dalla Regione Emilia-Romagna chenel 2014haapprovatouna legge riferita allee agli assistentifamiliari informali, dal titolo: “Norme per il riconoscimento e sostegno delcaregiver familiare (persona che presta volontariamente cura eassistenza)”51.Oltrealriconoscimentodel/dellaprestatricedicurainformalefamiliare52,senevalorizza l’impegno incollegamentocon laretedeiservizisocio sanitari e si dà vita a una serie di interventi in suo favore anche inambito lavorativo, promuovendo intese ed accordi con le associazionidatoriali, tesiadunamaggiorflessibilitàorariachepermettadiconciliare lavita lavorativa con le esigenze di cura; si favorisce il riconoscimento dellecompetenze derivate dal lavoro di cura e si istituisce il Caregiver day, dacelebrarsi ogni anno l'ultimo sabato di maggio insieme ad altre azioni disensibilizzazione,favorendoaltresìl’associazionismodeicaregiverfamiliarielaloropartecipazioneallaprogrammazionedeipianidizonadistrettualiperlasaluteeilbenesseresociale.Tale intervento legislativo, pur non avendo alcuna conseguenza sui dirittisocialidegliindividuicarerschesonoregolatialivellonazionale,miratuttaviaa facilitare e migliorare la vita dei cittadini, sia di quelli in condizione didipendenzasiadiquelliimpegnatinellacura,riconoscendoaquestiultimiunruolosocialeesupportiadeguati.Inoltre,essopuòessereunostimoloperporrelaquestionealivellonazionaleperché si adotti una legge statale, tuttora mancante, relativa alriconoscimento della figura dell’aiutante informale o caregiver e delle sueprerogative53qualesoggettoimprescindibiledell’organizzazionedelwelfare.Unprimomessaggiodiordinegenerale,unaprimarispostaaiproblemimessiinevidenzadalProgettoedalle testimonianze raccolte,èdunquequellodiproporreaipolicymakersdimetteremanoaunalegislazioneadhoc.Ma certo non è sufficiente. La questione della cura verso le persone nonautonome,disabilieanzianiinparticolare,delpostochevieneloroassegnatoall’internodelwelfareedicomeeconqualisupportipubblicieprivativieneespletata, è in primo piano nelle pagine precedenti: la cornice entro cui sideterminano anche i differenziali salariali a carico delle lavoratrici (e deilavoratori)chesenefannocarico.Cura e lavoro di cura significano diffusione capillare nel corpo sociale edesperienzachetutteetuttifannonelcorsodellavitaqualibambini,disabilie-------------------------------------------51Regione Emilia-Romagna, Legge 28marzo 2014, n. 2 (Bollettino Ufficialen. 93 del 28marzo2014).52Art.2, comma 1: Il caregiver familiare è la persona che volontariamente, in modogratuitoeresponsabile,siprendecuranell'ambitodelpianoassistenziale individualizzato(di seguito denominato PAI) di una persona cara consenziente, in condizioni di nonautosufficienza o comunque di necessità di ausilio di lunga durata, non in grado diprendersicuradisé.53Nel 2014 vi è stata, ad esempio, un’azione legale nazionale di 400 caregivers neiconfrontidell’INPS,maessaèstatarespintaperché in Italiamanca la legislazionechenericonoscafigura,dirittietutele.www.agenzia.redattoresociale.it

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anzianifragili.Mavoglionoanchediresquilibriomarcatofradonneeuomininelrispondereachinehanecessità;econseguenze,forzatamentedisugualie discriminatorie, che questo squilibrio produce sulle donne che nellastragrandemaggioranza ne sono “prestatrici informali”, a cominciare dallosviluppodellecarriere,poidalleretribuzioniepensioni(genderpayepensiongap).Cura e lavoro di cura mostrano anche l’insufficienza delle politiche diconciliazione/work life balance a produrre consistenti, visibili risultati sianelleorganizzazionilavorativechenellaredistribuzioneeflessibilitàdeiruolie delle responsabilità fra donne e uomini nell’ambito familiare (equità digenere).Emostranoanchecome,nelcontestodelnostroPaese, la legislazionesullaconciliazioneequellarelativaallepersonecondisabilitàabbianoproceduto(piuttosto) separatamente, senza dialogo né interscambio, e non abbianoquindiprodottounavisioneunitariadeiproblemi.Diversesonodunquelesollecitazionirivolteaimoltiattoriincampoaffinchési agisca, attraverso adeguati interventi, a una ridefinizione del nostrosistemadiwelfare“familiare”inunalogicachesiaallostessotempoinclusivadimodelliculturali,normativeadhoc,pratichedilavoroesistemadeiservizi,capacidi- modificarementalitàe rigidimodellidigenerechestabilisconocompitidiversificatieappropriatiperdonneeuominiattraversointensecampagnedisensibilizzazioneeiniziativemediatiche;- diffondere allo stesso tempo la cultura della cura come dimensionefondativa dell’identità umana – piuttosto che solo femminile – e di unasocietàchevuoleessereinclusivaedequa;- implementarelemisurediconciliazionesuiluoghidilavoroconspecificiaccordi (anche estendendo sperimentazioni positive quali buone prassi), inmododarenderegli impegnidicuraaccessibilidaparteditutte/i,potendodonne e uomini fare diverse scelte organizzative fra orari lavorativi, tempipersonalietempidicurafamiliare.Intalmodoverrebberoallentatiglistatidicostrizionechecaratterizzanolavitadidonne,euomini,aiutantiinformali;- sollecitare su questi temi la disponibilità delle direzioni aziendali,l’attenzione e l’interesse delle organizzazioni sindacali per promuovere ildialogo sociale anche sui problemi relativi al lavorodi cura, senza ignorarel’importanzadellasolidarietàdicolleghiecolleghe;- ampliare e rendere stabili – all’interno delle politiche per la“conciliazione” – le opportunità di congedi di maternità nel sensouniversalistico,icongedidipaternitàeparentali;- implementare politiche di equità di genere, riducendo soprattutto lediscriminazioni indirettesul lavorochedeterminano idifferenzialisalarialie

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di reddito – gender pay gap, gender pension gap – fra coloro che hannoimpegnidicura,oggiinparticolareledonne,echino;- arricchire,alivelloterritoriale,tuttelesoluzionidiservizidiprossimitàedisollievopericaregiversperevitarneipericolidiburnout;- dotareogniterritoriodiunaretediefficientiservizipubbliciedelprivatosocialechesiintegrinoefficacemente,adomicilioenon,conillavorodicurainformaledeifamiliari,semplificandolerelativeburocrazieamministrative.

Sono indicazioni che vanno nella direzione di ripensare allo stato socialetenendo insieme le sue diverse articolazioni, proprio a partire da questafiguramisconosciutamadecisivadell’aiutante informale.Donne,per lopiù,la cui opera va sostenuta con forti politiche e adeguati investimenti, chepossono incidere oltre che sulla equità e sull’eguaglianza di genere, anchesullacrescitadell’economiadelnostropaese.Non solo, mettere al centro, come si è fatto in queste pagine soprattuttoattraverso le parole delle testimonianze, il tema della cura significa fareriferimento,oltrecheadunadimensionedilavorodomesticoedidedizione,adunaattenzioneallerelazionicomesferanonsolodeibisogniedeldoveressere ma anche del desiderio 54 . Una tematica oggi essenzialmentefemminile, o meglio, di cui le donne hanno assai più spesso coscienza(mentrepermane ilsilenziomaschile),machepuòfungereda levapernonaccantonare la rivendicazione di una diversa organizzazione del tempo, apartire da quello di lavoro, in vista di una qualità del vivere quotidianomigliore per donne, e uomini, come soggetti visti nella loro interezza ecomplessità.

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54Sivedaaquestoproposito,fraaltro,imaterialidelConvegnotenutosiaMilanoil18febbraio2012,Larivoluzionepossibile.Cura/lavoro:piacereeresponsabilitàdelvivere.http://www.universitadelledonne.it/seminari11.htm#conv

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-T.Canal,L'equilibriotravitaelavorononèunaquestionedigenere,30/04/2013,http://www.ingenere.it

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-ISTAT,Inclusionesocialedellepersoneconlimitazionidell’autonomiapersonale.Anno2011,dicembre2012

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