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Dipartimento di Prevenzione Medica AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA DIRETTORE: Dr. Gabriele Giannella “FISICAMENTE” IL BENESSERE FISICO NEI MALATI DI MENTE

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Dipartimento di Prevenzione MedicaAREA PREVENZIONE

AMBIENTI DI VITADIRETTORE: Dr. Gabriele Giannella

“FISICAMENTE”IL BENESSERE

FISICO NEI MALATI DI

MENTE

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Titolo diapositiva

ASL MANTOVA: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA

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IL FUMODI TABACCO

Mortalita in Italia correlata al fumo

15

38

62

687375

11108,84,7

1,6

0

10

20

30

40

50

60

70

80

1955 1965 1975 1985 1990 1995

MaschiFemmine

Morti annuali

dovute al fumo

(migliaia)

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L’ALCOL IN ITALIAL’ALCOL IN ITALIA

1.000.000 alcoldipendenti 1.000.000 alcoldipendenti

3.000.000-4.000.000 persone a rischio di patologie 3.000.000-4.000.000 persone a rischio di patologie alcolcorrelatealcolcorrelate

30.000-40.000 decessi annui dovuti all’abuso di 30.000-40.000 decessi annui dovuti all’abuso di alcolalcol

817.000 i ragazzi che dichiarano di assumere alcol817.000 i ragazzi che dichiarano di assumere alcol

103% aumento del numero di ragazze che bevono 103% aumento del numero di ragazze che bevono tra i 14 e i 17 anni (dal 1995 al 2000)tra i 14 e i 17 anni (dal 1995 al 2000)

31% lo stesso incremento tra i maschi31% lo stesso incremento tra i maschi(Istituto Centrale di Statistica 2002)(Istituto Centrale di Statistica 2002)

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“Globesity” (OMS)

Prevalence of obesity in UK

0

5

10

15

20

25

30

1980 1986 1991 1996 2001

Maschi

Femmine

Obesity prevalence in USANHANES 1978-2002

0

5

10

15

20

25

30

35

1971-1975 1976-1980 1988-1994 1999-2002

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1,3

5,1

10,9

13,7

16 16,6

18,8

0

10

20

<71,1 71,1-76,1 76,2-81,2 81,3-86,3 86,4-91,3 91,4-96,5 >96,5

11,514,4

19,7

26,6

32,2

37,5

47,4

0

10

20

30

40

50

<71,1 71,1-76,1 76,2-81,2 81,3-86,3 86,4-91,3 91,4-96,5 >96,5

0

10

20

<71,1 71,1-76,1 76,2-81,2 81,3-86,3 86,4-91,3 91,4-96,5 >96,5

circonferenza della vita e:prevalenza di diabete

prevalenza di ipertensione prevalenza di ipercolesterolemia

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Rischio di morte per tumori in funzione del BMI

0,8

1

1,2

1,4

1,6

1,8

2

2,2

< 19 19-22 23-25 26-28 29-32 >32BMI

Ris

chio

Rel

ativ

o

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Vita(Waist)Vita

(Waist)

Fianchi(Hip)Fianchi(Hip)

Vita(Waist)Vita

(Waist)

Fianchi(Hip)Fianchi(Hip)

AndroideAndroideCentraleCentraleVisceraleViscerale

GinoideGinoidePeriferica Periferica

SottocutaneaSottocutanea

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IL TEST PIU’ PREDITTIVO…………

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domanda crescente di assistenza che si connota almeno per tre

elementi:

• la lunga durata ;

• la necessità di essere erogata in ambiti molto diversi (domicilio,

ambulatorio, residenza intermedia, ospedale);

• la necessità di essere supportata da adeguati servizi sociali .

Promuovere la prevenzione terziaria sta allora a significare

promuovere il disegno e la implementazione di percorsi che

garantiscano la continuità della presa in carico - migliorando la

integrazione all'interno dei servizi sanitari e tra questi e i servizi

sociali - di target particolarmente fragili, quali anziani, malati cronici,

portatori di polipatologie, disabili, ecc .

PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2010 - 2012

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Titolo diapositiva

Dipartimento Prevenzione Medico – AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA – Direttore Gabriele Giannella

PROGETTO: “FISICA…MENTE”Migliorare il Benessere fisico nei pazienti affetti da disturbi mentali

Durata: 1/10/2011 – 30/09/2013

FINANZIAMENTO:

IN COLLABORAZIONE CON:A.O. POMA – DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE, - OSPEDALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIOCOOPERATIVE IPPOGRIFO e ROSSO NANOASSOCIAZIONI FAMIGLIE MALATI MENTALI

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Razionale 1.maggiore prevalenza di sovrappeso e obesità nei pazienti psichiatrici rispetto alla popolazione generale. I pazienti cronici presentano frequenti comportamenti e stili di vita non salutari quali scarsa attività fisica, fumo di sigarette, abuso di bevande alcoliche e alimentazione scorretta;

2. L’aumento del peso corporeo è un effetto collaterale di molti farmaci tra cui numerosi psicofarmaci come antipsicotici atipici e stabilizzatori dell'umore,

3. Numerosi studi dimostrano che l’attività fisica, condotta con particolare attenzione alla qualità della “relazione”, ha il potenziale di migliorare la qualità della vita delle persone con gravi malattie mentali, attraverso due momenti strettamente collegati: il miglioramento della salute fisica e l’attenuamento della disabilità psichiatrica e sociale.

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4. Accanto ai soggetti affetti da patologie psichiatriche maggiori, esiste poi un problema di consumo di questi farmaci da parte di soggetti con problematiche mentali minori o stabilizzate, che si presenta come di grande diffusione nella popolazione.Il fenomeno riguarda soprattutto le donne e soprattutto le fasce più anziane della popolazione dove raggiunge percentuali tra il 40 e il 60%. DISTRIBUZIONE % POPOLAZIONE CONSUMATRICE PSICOFARMACI

(ansiolitici e antidepressivi ATC N05* -N06*) ESCLUSI I MALATI CONSUMATORI CRONICI

0,0

10,020,0

30,0

40,0

50,0

60,0

70,0

80,0

A SOLA GUIDIZZOLO MA NTOV A OSTIGLIA SUZZA RA VIA DANA

0-14

15-29

30-64

65-74

>75

MALATI CONSUMATORI CRONICI: PATOLOGIE PSICHIATRICHE, ALZHEIMER, DEMENZE, EPILESSIA, PARKINSON

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Gli obiettivi da perseguire sono:

 

1) Induzione di una alimentazione corretta

2) Aumento della pratica di attività fisiche e motorie e

riduzione dei momenti di sedentarietà

3) Migliorare la percezione corporea: Presa di coscienza

del proprio corpo e del corpo come “strumento” di

relazione con gli altri e con l’ ambiente sociale

4) Stimolare alla partecipazione attiva: far conoscere i vari

sport, cercare dei vissuti sull’ attività sportiva, premiare la

partecipazione, creare obiettivi a breve e lungo termine

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TARGET

A)  pazienti residenziali: soggetti ospitati presso le strutture residenziali psichiatriche per periodi più o meno lunghi o che frequentano giornalmente le strutture (centri diurni), per i quali è possibile strutturare azioni più complesse sia nei confronti dell’ attività fisica sia per l’ alimentazione

B) pazienti in trattamento ambulatoriale presso i Centri di Salute Mentale con i quali vi è un rapporto costante della struttura specialistica, per i quali debbono essere individuate azioni diverse, meno strutturate e debbono essere coinvolti in termini di informazione e di educazione anche i familiari

C) utilizzatori cronici di psicofarmaci, per lo più non direttamente seguiti dalle strutture specialistiche, se non per brevi periodi, per i quali le azioni prevalgono le azioni informative e che debbono essere raggiunti anche attraverso l’ attivazione di target indiretti (Medici di famiglia, Farmacie) .

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A1) miglioramento degli aspetti legati all’ alimentazione:

- miglioramento menù ristorazione collettiva attraverso al

verifica e la revisione degli appalti con i fornitori e stesura di un

menù adeguato per la ristorazione.

- revisione dell’ offerta interna di alimenti legata alla presenza di

spacci e/o distributori automatici di alimenti e bevande

- informazione ai pazienti sugli alimenti e sulla corretta

alimentazione con forme di coinvolgimento attivo nella gestione

(diario alimentare, ecc)

- consulenza nutrizionale personalizzata per la messa a punto

di diete per i soggetti che ne hanno necessità o per eventuale

counselling nutrizionaleASL MANTOVA: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA

PAZENTI RESIDENZIALI

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A2) incremento delle attività fisiche/motorie - Strutturazione, ove possibile, di spazi attrezzati per lo svolgimento di attività fisica all’ interno delle strutture- individuazione all’ interno della giornata di spazi temporali per lo svolgimento di attività fisiche collettive od individuali sotto la guida di un istruttore (laureato in scienze motorie) sia all’ interno della struttura che all’ esterno.

A3) momenti di informazione ai pazienti sulla e sulle caratteristiche ed utilità delle attività motorie

A4) Formazione del personale delle strutture su alimentazione ed attività motoria ed inserimento organico di questi aspetti nel progetto terapeutico.

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PAZIENTI RESIDENZIALI

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B1) Strutturazione di un percorso educativo per il paziente e i familiari su alimentazione ed attività motoria comprendente- distribuzione di materiale informativo- counseling al paziente sui problemi nutrizionali e motori da parte del personale- momenti informativi collettivi a pazienti e famiglie sull’ importanza di attività fisica ed alimentazione e nozioni principali su questi aspetti- organizzazione di spazi temporali per attività fisiche/motorie. L’attività di camminare, sia sotto forma di passeggiate di gruppo assistite sia come attività non assistita in ambiente familiare, costituisce il tipo d’ esercizio più facile, più sicuro e meno costoso da promuovere per questo tipo di pazienti- verifica della possibilità di utilizzo di spazi attrezzati presso la struttura per attività fisiche semplici- verifica della possibilità di coinvolgere associazioni sportive e/o centri sportivi per la messa a disposizione di spazi per l’ attività fisica- Consulenza nutrizionale personalizzata per la messa a punto di diete per i soggetti che ne hanno necessità  - counselling nutrizionale/motorio alla famiglia più predisposizione e distribuzione di materiali informativiB2) Formazione del personale su alimentazione ed attività motoria ed inserimento organico di questi aspetti nel progetto terapeutico. ASL MANTOVA: AREA PREVENZIONE AMBIENTI DI VITA

PAZIENTI AMBULATORIALI

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C1) Sensibilizzazione/informazione delle popolazione attraverso materiali informativi circa gli effetti dei farmaci e le misure da adottare per l’ alimentazione e l’ attività fisica utili a contrastare il rischio di aumento ponderale.

C2) sensibilizzazione e di informazione di MMG e Farmacisti diretta ad evidenziare l’ importanza del problema e -          maggior attenzione nell’ utilizzo di questi farmaci e scelta ove possibile di molecole con meno effetti di questo tipo.-          counseling nei confronti dei pazienti a cui vengono prescritti questi farmaci per sensibilizzarli alla necessità di adottare comportamenti alimentari e motori adeguati -          distribuzione e consegna ai pazienti a cui viene prescritto questo tipo di farmaci di materiale informativo.

C3) Costruzione di una sezione sul sito web dell’ ASL e dell’ Azienda Ospedaliera con informazioni e istruzioni in merito a questo problema

C4) Iniziative di informazione attraverso i media rivolte alla popolazione in generale per migliorare la conoscenza di questo problema

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POPOLAZIONE DI CONSUMATORI

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Età

Tit. Studio

Condiz. Profess.

Diagnosi

Terapia Farmaco 1 Tipo Dose Farm. 1

Terapia Farmaco 2 Tipo Dose Farm. 2

Terapia Farmaco 3 Tipo Dose Farm. 3

Terapia Farmaco 4 Tipo Dose Farm. 4

Terapia Farmaco 5 Tipo Dose Farm. 5

Altra patol. 1

Altra patol. 2

Altra patol. 3

Altra terapia 1

Altra terapia 2

Altra terapia 3

Altezza (m)

Peso (kg)

Circonf. Vita (cm)

BMI (kg/m2) 0

Press. Sist. (mmHg)

Press. Diast. (mmHg)

Freq. Card. (bm)

Glicemia digiuno (mg/dL)

Colest. Tot. (mg/dL)

Triglicer. (mg/dL)

HDL (mg/dL)

6 min. walk test (m)

Sit & reach (cm)

Back Scratch (cm)

Diario Alim. - PUNTI

Diario Motorio - MET

RILEVAZIONE DATI

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I niziale data_ _ _

3 mesi data_ _ _

6 mesi data_ _ _

9 mesi data_ _ _ _

12 mesi data_ _ _ _

15 mesi data_ _ _ _

18 mesi data_ _ _ _

- - - - - -

- - -- - -- - -- - -

- - -

- - -

presenze nel trimestre su tot attmin/tot movimento nella settmin tot sport nella settore sedent/sett

diario motorio

Back Scratch, cm

HoNos

SF-36

diario alimentare

HDL, mg/ dL

Glicemia a digiuno, mg/ dL

6 minutes walk test, metriSit and reach, cm

Frequenza Cardiaca, bmTerapia Farmacologica

Colesterolo Tot, mg/ dL Trigliceridi, mg/ Dl

BMI , kg/ m2

Circonferenza vita, cmPressione Sistolica, mmHg

Pressione Diastolica, mmHg

Peso, kg

Altezza, m

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QUALE INTERVENTO SE IL FATTORE DI RISCHIO

E’ UN COMPORTAMENTO ?

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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Spesso si assume come implicita l'ipotesi che ognuno analizzi le Spesso si assume come implicita l'ipotesi che ognuno analizzi le informazioni che gli pervengono traducendole in comportamenti coerenti informazioni che gli pervengono traducendole in comportamenti coerenti ogni volta che ciò appare ogni volta che ciò appare logicamentelogicamente vantaggioso: vantaggioso:

informazioneinformazioneelaborazione elaborazione conoscenzaconoscenza comportamento comportamento

coerentecoerenteIn realtà, le conoscenze sono una condizione né necessaria né sufficiente a In realtà, le conoscenze sono una condizione né necessaria né sufficiente a produrre modificazioni nella condotta delle persone. Fra stimoli informativi e produrre modificazioni nella condotta delle persone. Fra stimoli informativi e assunzione di comportamenti vi è un rapporto assai meno lineare di quanto il assunzione di comportamenti vi è un rapporto assai meno lineare di quanto il senso comune sia indotto a pensare:senso comune sia indotto a pensare:

informazioneinformazione

ELABORAZIONEELABORAZIONE

comportamentocomportamento

APPROCCIO CENTRATO SULLA TRASMISSIONE DI APPROCCIO CENTRATO SULLA TRASMISSIONE DI CONOSCENZE ( CONOSCENZE ( modello dell'informazione oggettiva)modello dell'informazione oggettiva)

APPROCCIO CENTRATO SULLA TRASMISSIONE DI APPROCCIO CENTRATO SULLA TRASMISSIONE DI CONOSCENZE ( CONOSCENZE ( modello dell'informazione oggettiva)modello dell'informazione oggettiva)

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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Nessuno più del singolo individuo si considera interessato al proprio benessere.E di sentirsi costretti a fare ciò che gli altri ritengono il nostro bene è infinitamente peggio che commettere errori ignorando i loro consigli.John Stuart Mill – Sulla libertà

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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Fattori che intervengono nel determinare i comportamenti relativi alla salute

• conoscenze sull’argomento• percezione del rischio • attitudine al rischio• autostima (valutazione sulle informazioni riguardanti se stessi)• autoefficacia (percezione della propria abilità ad attuare un

comportamento)• volontarietà del rischio• distanza nel tempo futuro del vantaggio ottenibile• fattori ambientali (connotazione sociale, aspettative,

accessibilità, convenzioni culturali rispetto alla comunicazione-negoziazione, normativa ecc.)

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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Chi adotta un comportamento potenzialmente Chi adotta un comportamento potenzialmente dannoso per lo più lo fa perché quel comportamento è dannoso per lo più lo fa perché quel comportamento è vissuto come piacevole e come fonte di benessere: vissuto come piacevole e come fonte di benessere: esso cioè risponde a precisi bisogni individuali.esso cioè risponde a precisi bisogni individuali.

In larga parte dei casi, le reali In larga parte dei casi, le reali motivazioni che spingono le persone motivazioni che spingono le persone ad adottare e mantenere ad adottare e mantenere spontaneamente un comportamento spontaneamente un comportamento salutare sono del tutto slegate da salutare sono del tutto slegate da specifiche preoccupazioni per la salutespecifiche preoccupazioni per la salute..

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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I comportamenti di salute sono a loro volta determinati da fattori identificabili nelle seguenti tre tipologie:

Predisponenti: fattori «interni» alle persone e includono conoscenze (informazioni, percorso educativo e formativo), atteggiamenti, credenze, valori e percezioni di individui, gruppi e comunità, che facilitano od ostacolano la motivazione al cambiamento.

Abilitanti: fattori «esterni» alle persone e si riferiscono a risorse e ostacoli (aspetti organizzativi, opportunità offerte, impegno istituzionale, leggi, norme, etc.) che aiutano o impediscono l'acquisizione di nuove abilità necessarie al cambiamento comportamentale e ambientale

Rinforzanti: fattori «esterni» alle persone e alle organizzazioni e consistono in apprezzamenti, ricompense e stimoli ricevuti da persone significative (famiglia, pari, insegnanti, operatori, etc.) in seguito all'adozione di un nuovo comportamento e che possono incoraggiarne o scoraggiarne il mantenimento.

COME CONDURRE L’ ANALISI E DECIDERE LE AZIONI

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI LA SCUOLA

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AutoefficaciaLa Fiducia nella propria capacità di raggiungere un obiettivo, (Bandura, 1977)

Frattura interioreLa percezione delle

contraddizioni esistenti tra il comportamento e le

intenzioni (Festinger, 1977)

Disponibilità al cambiamento

Cambiare è un processo (Prochaska, Di Clemente)

Fattori della motivazione al cambiamento

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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AUTOSTIMA………….

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Self-efficacySelf-efficacyfiducia nelle proprie capacità di organizzare e fiducia nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a realizzare il corso di azioni necessario a gestire adeguatamente le situazioni che si gestire adeguatamente le situazioni che si incontrano in modo da raggiungere i risultati incontrano in modo da raggiungere i risultati prefissati (Bandura)prefissati (Bandura)

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Non si ha intenzione di cambiare

Si sta considerando la possibilità di cambiare

Si desidera il cambiamento

Si è attivamente impegnati in un nuovo comportamento

Si mantiene il cambiamento nel tempo

Possibilericaduta

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MODIFICARE I COMPORTAMENTI

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Una parte importante dell'intervento educativo deve essere portata avanti direttamente dagli operatori della salute mentale durante i loro contatti quotidiani con i pazienti.

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Infatti, è fondamentale che essi rinforzino le sceltealimentari salutari e lo stile di vita attivo nei pazienti, durante i pasti e nelle attività di tutti i giorni presso il CSM.

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• Si apprende molto anche attraverso l’osservazione degli altri, l’uso di modelli (modeling) è un modo efficace per insegnare nuovi comportamenti. • Un comportamento verrà adottato con più facilità se si ottengono dei vantaggi, dei rinforzi per averlo fatto. • Molto efficace tra i tipi di rinforzo è il rinforzo sociale (i complimenti per un lavoro ben fatto). • Un comportamento verrà adottato con più facilità se sono evidenti i vantaggi che se ne possono trarre (ad esempio la perdita di peso). • La fiducia in se stessi è fondamentale; i nuovi comportamenti devono essere introdotti gradualmente, in modo che il soggetto possa acquisire progressivamente fiducia nelle proprie capacità di portare a termine e mantenere il cambiamento.

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punti principali• Gli individui tendono maggiormente a mettere in atto comportamenti sani se sono seguiti da ricompense o risultati positivi. • Gli individui sono meno portati ad adottare comportamenti non salutari se sono seguiti da conseguenze sgradevoli. Le restrizioni, gli ostacoli ambientali possono scoraggiare l’adozione di comportamenti nocivi per la salute, per esempio i controlli puntuali effettuati dalla polizia scoraggiano le persone a mettersi alla guida dopo aver bevuto alcolici. • L’informazione sui risultati, ad esempio peso o pressione arteriosa, può essere utilizzata per favorire l’adozione di comportamenti salutari e scoraggiare comportamenti nocivi.

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L’ intervento motivazionale breve

E’ un’atto che dura dai 5 ai 20 minuti durante una consultazione di routine, nella quale il curante sensibilizza il paziente, gli fa prendere coscienza della sua ambivalenza in rapporto ad un problema o alla necessità di un cambiamento, infine, gli fornisce le informazioni appropriate in vista del raggiungimento dell’obiettivo che il paziente ha fissato, tutto in uno stile motivazionale

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non forzare i pazienti all’inizio del programma a porsi degli obiettivi riguardanti specifici comportamenti a rischio per la salute.

Piuttosto, per prima cosa coinvolgerli nel programma.

La ragione di ciò è che un fattore che impedisce a molti pazienti di impegnarsi nel cambiamento è la bassa autoefficacia, dovuta a una lunga storia di fallimenti nel raggiungimento di obiettivi.

Solo a partire da un loro forte coinvolgimento, si può collaborare perché aumenti il senso di efficacia, facendo sperimentare l’esperienza del successo durante il programma.

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• …quanto il paziente è spinto a cambiareun comportamento a causa del quale sisente a disagio (frattura interiore)• …quanto è ottimista rispettoall’obiettivo di perseguirlo in tempidefiniti (autoefficacia)• …quanto è cosciente del problema edeventualmente volenteroso di giungeread un cambiamento (disponibilità alcambiamento)

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Sostenere e confermare