Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S....

53
Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni A.S. Giorgia Tranquilli ing. Renzo Simoni A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e del Personale nelle Scuole Secondarie di II grado della provincia di Trieste

Transcript of Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S....

Page 1: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Dipartimento di prevenzione

Il rischio chimicoIl rischio chimico

Trieste, 3 dicembre 2012

ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilliing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli

Salute e Sicurezza degli Studenti e del Personale nelle Scuole Secondarie di II grado della provincia di Trieste

Page 2: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

RISCHIO = P x DRISCHIO = P x D

P = probabilità che si verifichi un evento P = probabilità che si verifichi un evento dannosodannoso

D = gravità dei danni derivanti dall’eventoD = gravità dei danni derivanti dall’evento

VALUTAZIONE DEL RISCHIOVALUTAZIONE DEL RISCHIO

valutazione globale della probabilità e della valutazione globale della probabilità e della gravità di possibili lesioni in una situazione gravità di possibili lesioni in una situazione pericolosapericolosa

scoposcopo: scegliere le adeguate misure di : scegliere le adeguate misure di sicurezzasicurezza

PERICOLOPERICOLO

proprietà o qualità intrinseca di una entità proprietà o qualità intrinseca di una entità (sostanza, attrezzo, macchina, …) (sostanza, attrezzo, macchina, …) potenzialmente in grado di causare dannipotenzialmente in grado di causare danni

Page 3: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

OM

S C

arta

di O

ttaw

a 19

86

FATTORI DI RISCHIOFATTORI DI RISCHIO

FISICI:FISICI: rumore, vibrazioni, microclima, rumore, vibrazioni, microclima, pressione pressione atmosferica, atmosferica, radiazioni ionizzanti e non, radiazioni ionizzanti e non, illuminazioneilluminazione CHIMICI:CHIMICI: polveri, fumi, nebbie, gas, vaporipolveri, fumi, nebbie, gas, vapori

BIOLOGICI:BIOLOGICI: virus, batteri, protozoi, parassiti, virus, batteri, protozoi, parassiti, ……

RISCHIO DI RISCHIO DI INFORTUNIO:INFORTUNIO:

ORGANIZZAZIONE DEL LAVOROORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

fatica fisica fatica fisica (es. per spostamento pesi)(es. per spostamento pesi)

fatica nervosa fatica nervosa (es. per ritmi di lavoro, (es. per ritmi di lavoro, mobbing)mobbing)

carenze delle macchine, carenze delle macchine, mancanza dimancanza di

DPI,azioni imprudenti dei DPI,azioni imprudenti dei lavoratorilavoratori

Page 4: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

OM

S C

arta

di O

ttaw

a 19

86

RISCHIO SPECIFICORISCHIO SPECIFICO

Legato a fattori chimici o fisici che per loro natura possono danneggiare in tempi più o meno lunghi persone, cose o ambiente (di lavoro)

Evento continuo o molto frequente

Es.: rumore prodotto, fumi di saldatura, polvere

Page 5: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

OM

S C

arta

di O

ttaw

a 19

86

RISCHIO CONVENZIONALERISCHIO CONVENZIONALE

Legato all’attività lavorativa, agli apparecchi, agli impianti presenti in tutti i settori industriali (sostanzialmente problemi di natura infortunistica)

Evento frequente con danni che arrivano ad interesare una o più persone

Es.: schiacciamenti, cesoiamenti, presa, ecc.

Page 6: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

IL DECRETO LEGISLATIVO 81/08IL DECRETO LEGISLATIVO 81/08

Titolo II. Luoghi di lavoro

Titolo III. Uso delleattrezzature di lavoro e dei d.p.i.

Titolo VII. Attrezzature munite di videoterminali

Titolo V. Segnaletica di salute esicurezza sul lavoro

Titolo IV. Cantieri temporanei omobili

Titolo IX. Sostanze pericolose (ag.chimici, cancerogeni e mutageni,

amianto)

Titolo X. Esposizione ad agentibiologici

Titolo XI. Protezione da atmosfereesplosive

Titolo XIII. Norme transitorie e finali

Titolo VIII. Agenti fisici (rumore,vibrazioni, campi elettromagnetici,

radiazioni ottiche artificiali)

Titolo I. Principi comuni

Titolo XII. Disposizioni in materiapenale

Allegati

Titolo VI. Movimentazionemanuale dei carichi

Page 7: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Dall’art. 15 “Misure generali di tutela” Dall’art. 15 “Misure generali di tutela”

Misure di protezione collettiva ed Misure di protezione collettiva ed individualeindividuale

Priorità della prevenzione collettiva Priorità della prevenzione collettiva rispetto all’individualerispetto all’individuale

Limitare il numero di esposti al rischioLimitare il numero di esposti al rischio

Utilizzo limitatoUtilizzo limitato di agenti chimici, fisici o di agenti chimici, fisici o biologici sui luoghi di lavorobiologici sui luoghi di lavoro

Controllo sanitarioControllo sanitario dei lavoratori rispetto al rischio

Allontanamento del lavoratore Allontanamento del lavoratore dalla esposizione al rischio, per motivi sanitari

Misure igienicheMisure igieniche

Page 8: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

OM

S C

arta

di O

ttaw

a 19

86D.Lgs. 81/08D.Lgs. 81/08

TITOLO IX – SOSTANZE PERICOLOSETITOLO IX – SOSTANZE PERICOLOSE

CAPO I – PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICICAPO I – PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI

(n° 12 articoli da art. 221 a art. 232)(n° 12 articoli da art. 221 a art. 232)

Page 9: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Questo Titolo tratta di un fattore di rischio che non è circoscritto alle sole industrie chimiche o ai soli ambienti di lavoro ma è praticamente ubiquitario.

Il registro CAS - Chemical Abstract Service (il registro americano delle sostanze chimiche) comprende oltre 17 milioni di sostanze (individui chimici: elementi o composti) e si incrementa al ritmo di qualche centinaia di migliaia di nuovi ingressi all’anno (naturalmente non tutte le sostanze catalogate hanno significato commerciale).

Nel registro europeo EINEX risultavano censite a fine 2000 oltre 102.000 sostanze di uso commerciale, delle quali tra le 10.000 e le 20.000 prodotte in quantità significative.

La grande industria produce sostanze che raramente vengono usate tal quali, mentre nell’uso pratico si usano preparati, cioè miscele intenzionali di due o più sostanze per ottenere un prodotto chimico di date caratteristiche: i preparati sono quindi di grande interesse pratico.

Page 10: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

numero enorme di prodotti e numero enorme numero enorme di prodotti e numero enorme di utilizzatori.di utilizzatori.

estrema diffusione del rischio chimico.estrema diffusione del rischio chimico.

problemi di regolamentazioneproblemi di regolamentazione della produzione, deposito e trasporto dei prodotti chimici, della loro immissione sul mercato, di limitazioni d’uso per sostanze già testate come pericolose, e problemi di gestione del rischio chimico in ambiente di lavoro e delle interferenze con la salute della popolazione e con l’ambiente.

A livello europeo si è posta allora l’ esigenza di armonizzarearmonizzare le leggi dei singoli Stati, a partire proprio dalla immissione sul mercatoimmissione sul mercato di sostanze e preparati pericolosi.

Page 11: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

a. consentire la libera circolazione delle merci, realizzando un’unica regolamentazione, un unico sistema di classificazione, un’unica etichettatura (per questo si parla di normativa di prodottonormativa di prodotto)

b. obbligare i produttori e tutti coloro che immettono sul mercato un prodotto a valutarne preventivamente la pericolosità, a classificarlo e a etichettarlo

c. informare tutti gli utilizzatori sui rischi e sulle precauzioni, mediante appositi strumenti di comunicazione del rischio (le etichetteetichette - strumento immediato per la popolazione e i lavoratori - e le schede di sicurezzaschede di sicurezza - strumento più articolato a disposizione soprattutto dei datori di lavoro e degli utilizzatori professionali cioè di chi ha responsabilità verso lavoratori dipendenti e verso l’ambiente).

Page 12: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Le sostanze sono classificate in base a quelle loro proprietà proprietà intrinsecheintrinseche, che potrebbero determinare effetti nocivi per l’uomo e l’ambiente.

Sostanza pericolosa:Sostanza pericolosa:

- può provocare incendi o esplosioni. - può provocare incendi o esplosioni. - è pericolosa per la salute - è pericolosa per la salute - è pericolosa per l’ambiente.- è pericolosa per l’ambiente.

(la stessa definizione vale per i preparati pericolosi).

Sono queste proprietà ad essere oggetto della normativa di normativa di classificazioneclassificazione.

Non si parla di condizioni d’uso, che contribuiscono a determinarne l’effettivo rischio (che sarà diverso ad esempio, se si utilizzano a recipiente aperto o a ciclo chiuso, ad alta o a bassa temperatura, ecc).

Page 13: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Possono provocare incendi o esplosioni i prodotti:

- infiammabili- infiammabili- comburenti- comburenti- esplosivi- esplosivi

Sono pericolosi per la salute i prodotti:

- tossici- tossici- nocivi- nocivi- irritanti- irritanti- sensibilizzanti- sensibilizzanti- corrosivi- corrosivi- cancerogeni- cancerogeni- mutageni- mutageni- teratogeni- teratogeni

Page 14: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Con la classificazione queste proprietà vengono

attribuite alle diverse sostanze, cioè si individua per

ognuna la sue proprietà dannose per l’uomo e/o per

l’ambiente. Alle sostanze si attribuiscono

conseguentemente i simboli di pericolo, le

- frasi R (frasi di rischio)- frasi R (frasi di rischio)

- frasi S (consigli di prudenza)- frasi S (consigli di prudenza)

NOTA: La legge relativa alle sostanze dà la definizione di questi termini e i criteri di attribuzione dei simboli e

delle frasi.

Page 15: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

art. 222 – Definizioniart. 222 – Definizioni

11.. Ai fini del presente capo si intende per:

a)a) agenti chimiciagenti chimici:: tutti gli elementi o composti

chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato

naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo

smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività

lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o

no e siano immessi o no sul mercato;

Page 16: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

b) agenti chimici pericolosi:b) agenti chimici pericolosi:

1)1) agenti chimici classificati come sostanze sostanze

pericolose pericolose ai sensi del decreto legislativo 3

febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni,

nonchè gli agenti che corrispondono ai criteri di

classificazione come sostanze pericolose di cui al

predetto decreto. Sono escluse le sostanze escluse le sostanze

pericolose solo per l’ambientepericolose solo per l’ambiente;

2)2) agenti chimici classificati come preparati preparati

pericolosi pericolosi ai sensi del decreto legislativo 14 marzo

2003, n. 65, e successive modificazioni, nonchè gli

agenti che rispondono ai criteri di classificazione

come preparati pericolosi di cui al predetto decreto.

Sono esclusi i preparati pericolosi solo per esclusi i preparati pericolosi solo per

l’ambientel’ambiente;

Page 17: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

b) agenti chimici pericolosi:b) agenti chimici pericolosi:

3)3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili

come pericolosi, in base ai numeri 1) e 2), possono

comportare un rischio per la sicurezza e la rischio per la sicurezza e la

salute dei lavoratorisalute dei lavoratori a causa di loro proprietà

chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche e del

modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di

lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato

assegnato un valore limite di esposizione

professionale;

Page 18: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 223 – Valutazione dei rischiArt. 223 – Valutazione dei rischi

Nella valutazione dei rischi il datore di lavoro

determina, preliminarmente, l’eventuale presenza di

agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valuta

anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori

derivanti dalla presenza di tali agenti, prendendo in

considerazione in particolare:

Page 19: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 223 – Valutazione dei rischiArt. 223 – Valutazione dei rischi

a. le proprietà pericoloseproprietà pericolose di detti agenti

b. le informazioni sulla salute e sicurezzainformazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei d.lgs. 52/97 e 285/98 e s.m.

c. il livellolivello, il tipotipo e la duratadurata dell’esposizione

d. le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi

e. i valori limite di esposizione professionalevalori limite di esposizione professionale o i valori limite biologicivalori limite biologici (vedi gli elenchi in allegato)

f. gli effetti delle misure preventivemisure preventive e protettive adottate o di adottare

g.se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitariasorveglianza sanitaria già intraprese.

Page 20: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Nella valutazionevalutazione (NOTA BENE: sempre scritta!!NOTA BENE: sempre scritta!!), il datore di lavoro indica le misure che sono state adottate.

Nella valutazione devono essere incluse le attività, ivi compresa la manutenzione, per le quali è prevedibile la possibilità di notevole esposizione o che, per altri motivi, possono provocare effetti nocivi per la salute e la sicurezza, anche dopo che sono state adottate tutte le misure tecniche.

Se l’attività comporta esposizione a più agenti chimici pericolosi, i rischi sono valutati in base al rischio che comporta la combinazione di tutti detti agenti.

Page 21: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Il responsabile dell’immissione sul mercato di agenti Il responsabile dell’immissione sul mercato di agenti

chimici pericolosi è tenuto a fornire al datore di chimici pericolosi è tenuto a fornire al datore di

lavoro acquirente tutte le ulteriori informazioni lavoro acquirente tutte le ulteriori informazioni

necessarie per la completa valutazione del rischio.necessarie per la completa valutazione del rischio.

Page 22: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

La valutazione del rischio può includere la giustificazione

che la natura e l’entità dei rischi connessi con gli agenti

pericolosi rendono non necessaria un’ulteriore

valutazione maggiormente dettagliata dei rischi.

Nel caso di un’attività nuova che comporti la presenza di

agenti chimici pericolosi, la valutazione dei rischi che essa

presenta e l’attuazione delle misure di prevenzione sono

predisposte preventivamente. L’attività comincia solo

dopo che si sia proceduto alla valutazione dei rischi che

essa presenta e all’attuazione delle misure di prevenzione.

Page 23: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la Il datore di lavoro aggiorna periodicamente la

valutazione e, comunque, in occasione di valutazione e, comunque, in occasione di

notevoli mutamenti che potrebbero averla resa notevoli mutamenti che potrebbero averla resa

superata ovvero quando i risultati della superata ovvero quando i risultati della

sorveglianza medica ne mostrino la necessità.sorveglianza medica ne mostrino la necessità.

Page 24: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Rischi di esposizione connessi con l’impiego di

sostanze chimiche sono in relazione a:

- - ingestione; ingestione;

- - contatto cutaneo; contatto cutaneo;

-- inalazione inalazione per presenza di inquinanti

aerodispersi sotto forma di:

- polveri- polveri

- fumi- fumi

- nebbie- nebbie

- vapori- vapori

- gas- gas

Page 25: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

ETICHETTATURAETICHETTATURA

COSA DEVE ESSERE RIPORTATO COSA DEVE ESSERE RIPORTATO SULL’ETICHETTA:SULL’ETICHETTA:

Designazione o nome commerciale del preparatoDesignazione o nome commerciale del preparato

Nome e indirizzo del fabbricante, importatore o distributore Nome e indirizzo del fabbricante, importatore o distributore

Il nome chimico delle sostanze o delle classi di sostanze Il nome chimico delle sostanze o delle classi di sostanze pericolose presenti, qualora superino determinati limiti di pericolose presenti, qualora superino determinati limiti di

sicurezzasicurezza

I simboli e le indicazioni di pericoloI simboli e le indicazioni di pericolo

Le frasi tipo indicanti i rischi specifici (frasi R)Le frasi tipo indicanti i rischi specifici (frasi R)

Le frasi tipo indicanti i consigli di prudenza (frasi S)Le frasi tipo indicanti i consigli di prudenza (frasi S)

La quantità in peso o in volume del contenutoLa quantità in peso o in volume del contenuto

Page 26: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Esempi di etichette Esempi di etichette

Page 27: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Frasi di rischio e frasi di cautelaFrasi di rischio e frasi di cautela

Page 28: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Frasi di rischio e frasi di cautelaFrasi di rischio e frasi di cautela

Page 29: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

LE SCHEDE DI SICUREZZALE SCHEDE DI SICUREZZA

1 - Identificazione preparato e società

2 - Composizione/informazione sugli ingredienti

3 - Identificazione dei pericoli

4 - Misure di primo soccorso

5 - Misure antincendio

6 - Misure in caso di fuoriuscite accidentali

7 - Manipolazione e stoccaggio

8 - Controllo dell'esposizione /protezione individuale

9 - Proprietà chimico-fisiche

10 - Stabilità e reattività

11 - Informazioni tossicologiche

12 - Informazioni ecologiche

13 - Considerazioni sullo smaltimento

14 - Informazioni sul trasporto

15 - Informazioni sulla regolamentazione

16 - Altre informazioni

Page 30: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

SIGNIFICATO DEI SIMBOLISIGNIFICATO DEI SIMBOLI

ED INDICAZIONI DI PERICOLOED INDICAZIONI DI PERICOLO

Infiammabile (F)Estrem. infiammabile (F+)

Comburente (O)

Irritante (Xi) Pericoloso perl’ambiente (<<N)

Page 31: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Tossico (T)Molto tossico (T+) Nocivo (Xn)

Corrosivo (C) Esplosivo (E)

SIGNIFICATO DEI SIMBOLISIGNIFICATO DEI SIMBOLI

ED INDICAZIONI DI PERICOLOED INDICAZIONI DI PERICOLO

Page 32: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

SOLUZIONI E PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE SOLUZIONI E PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE

(artt. 224-225)(artt. 224-225)

a) progettazione e organizzazione dei sistemi di lavorazione sul luogo di lavoro;

b) fornitura di attrezzature idonee per il lavoro specifico e relative procedure di manutenzione adeguate;

c) riduzione al minimo del numero di lavoratori che sono o potrebbero essere esposti;

d) riduzione al minimo della durata e dell’intensità dell’esposizione;

e) misure igieniche adeguate;

f) riduzione al minimo della quantità di agenti presenti sul luogo di lavoro in funzione delle necessità della lavorazione;

g) metodi di lavoro appropriati comprese le disposizioni che garantiscono la sicurezza nella manipolazione, nell’immagazzinamento e nel trasporto sul luogo di lavoro di agenti chimici pericolosi nonchè dei rifiuti che contengono detti agenti chimici.

Page 33: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

• ACQUISIZIONE E VALUTAZIONE DELLE ACQUISIZIONE E VALUTAZIONE DELLE

SCHEDE DI SICUREZZASCHEDE DI SICUREZZA

• DISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVADISPOSITIVI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

• DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALIDISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI

• INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI

LAVORATORILAVORATORI

• STOCCAGGIO DI PRODOTTI PERICOLOSISTOCCAGGIO DI PRODOTTI PERICOLOSI

SOLUZIONI E PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE SOLUZIONI E PROVVEDIMENTI DI PREVENZIONE

(artt. 224-225)(artt. 224-225)

Page 34: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 224 – Misure e principi generali per la Art. 224 – Misure e principi generali per la

prevenzione dei rischiprevenzione dei rischi

2. Se i risultati della valutazione dei rischi dimostrano che, in relazione al tipo e alle quantità di un agente chimico pericoloso e alle modalità e frequenza di esposizione a tale agente presente sul luogo di lavoro, vi è solo un rischio basso per la sicurezza rischio basso per la sicurezza

e irrilevante per la salute e irrilevante per la salute dei lavoratori e che le misure di cui al comma 1 sono sufficienti a ridurre il rischio, non si applicano le disposizioni degli articoli 225, 226, 229, 230.

Page 35: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 226 – Disposizioni in caso di incidenti o Art. 226 – Disposizioni in caso di incidenti o

di emergenzedi emergenze

1. il datore di lavoro, al fine di proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori dalle conseguenze di incidenti o di emergenze derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro,

predispone procedure di intervento adeguatepredispone procedure di intervento adeguate da attuarsi al verificarsi di tali eventi. … (omissis) …

Page 36: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 226 – Disposizioni in caso di incidenti o di Art. 226 – Disposizioni in caso di incidenti o di

emergenzeemergenze

2. Nel caso di incidenti o di emergenza, il datore di lavoro adotta immediate misure dirette ad attenuarne gli effetti ed in particolare, di assistenza, di evacuazione e di soccorso e ne informa i lavoratori. Il datore di lavoro adotta inoltre misure adeguate per porre rimedio alla situazione quanto prima.

 3. Ai lavoratori cui è consentito operare nell’area colpita o ai lavoratori indispensabili all’effettuazione delle riparazioni e delle attività necessarie, sono forniti i ndumenti protettivi, dispositivi di protezione individuale ed idonee attrezzature di intervento che devono essere utilizzate sino a quando persiste la situazione anomala.

… (omissis) …

Page 37: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 227 - Informazione e formazioneArt. 227 - Informazione e formazione

Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di:

a) dati ottenuti attraverso la valutazione del rischio e ulteriori informazioni ogni qualvolta modifiche importanti sul luogo di lavoro determinino un cambiamento di tali dati;

b) informazioni sugli agenti chimici pericolosi presenti sul luogo di lavoro, quali l’identità degli agenti, i rischi per la sicurezza e la salute, i relativi valori limite di esposizione professionale e altre disposizioni normative relative agli agenti;

Page 38: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 227 - Informazione e formazione per i lavoratoriArt. 227 - Informazione e formazione per i lavoratori

Il datore di lavoro garantisce che i lavoratori o i loro rappresentanti dispongano di:

c) formazione ed informazioni su precauzioni ed azioni adeguate da intraprendere per proteggere loro stessi ed altri lavoratori sul luogo di lavoro;

d) accesso ad ogni scheda dei dati di sicurezza messa a disposizione dal responsabile dell’immissione sul mercato ai sensi dei decreti legislativi 3 febbraio 1997, n. 52, e 14 marzo 2003, n. 65, e successive modificazioni.

Page 39: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 227 - Informazione e formazione per i lavoratoriArt. 227 - Informazione e formazione per i lavoratori

Il datore di lavoro assicura che le informazioni siano:

a)fornite in modo adeguato al risultato della valutazione del rischio di cui all’articolo 223. Tali informazioni possono essere costituite da comunicazioni orali o dalla formazione e dall’addestramento individuali con il supporto di informazioni scritte, a seconda della

natura e del grado di rischio rivelato dalla valutazione del rischio;

b)aggiornate per tener conto del cambiamento delle circostanze.

Page 40: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Arti. 229 - Sorveglianza sanitariaArti. 229 - Sorveglianza sanitaria

1. Sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria i lavoratori esposti agli agenti chimici pericolosi per la salute che rispondono ai criteri per la classificazione come

tossici e molto tossicitossici e molto tossici

nocivinocivi

sensibilizzantisensibilizzanti

corrosivicorrosivi

irritantiirritanti

tossici per il ciclo riproduttivotossici per il ciclo riproduttivo

cancerogeni e mutageni di categoria 3cancerogeni e mutageni di categoria 3

Page 41: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 229 - Sorveglianza sanitariaArt. 229 - Sorveglianza sanitaria

2. La sorveglianza sanitaria viene effettuata:

a) prima di adibire il lavoratore alla mansione che comporta l’esposizione;

b) periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente con adeguata motivazione riportata nel documento di valutazione dei rischi e resa nota ai rappresentanti per la sicurezza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio e dei risultati della sorveglianza sanitaria;

c) all’atto della cessazione del rapporto di lavoro. In tale occasione il medico competente deve fornire al lavoratore le eventuali indicazioni relative alle prescrizioni mediche da osservare.

Page 42: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 229 - Sorveglianza sanitariaArt. 229 - Sorveglianza sanitaria

3.… (omissis) …

4.… (omissis) …

5.… (omissis) …

6. Nel caso in cui all’atto della sorveglianza sanitaria si evidenzi, in un lavoratore o in un gruppo di lavoratori esposti in maniera analoga ad uno stesso agente, l’esistenza di effetti pregiudizievoli per la salute imputabili a tale esposizione o il superamento di un valore limite biologico, il medico competente informa individualmente i lavoratori interessati ed il datore di lavoro.

Page 43: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 229 - Sorveglianza sanitariaArt. 229 - Sorveglianza sanitaria

7. Nei casi di cui al comma 6, il datore di lavoro deve:

a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi

b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre i rischi;

c) tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle misure necessarie per eliminare o

ridurre il rischio;

d) prendere le misure affinché sia effettuata una visita medica straordinaria per tutti gli altri lavoratori

che hanno subito un’esposizione simile.

Page 44: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Art. 229 - Sorveglianza sanitariaArt. 229 - Sorveglianza sanitaria

8. L’organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità della sorveglianza sanitaria diversi rispetto a quelli definiti dal medico competente.

Page 45: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

NOVITA’

NOVITA’

Page 46: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.
Page 47: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.
Page 48: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.
Page 49: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.
Page 50: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

La scheda dati di sicurezza (SDS)La scheda dati di sicurezza (SDS)

Page 51: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.
Page 52: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

Grazie dell’attenzioneGrazie dell’attenzione

La salute è un bene La salute è un bene prezioso, impara a prezioso, impara a diventarne consapevole e diventarne consapevole e responsabile !responsabile !

Page 53: Dipartimento di prevenzione Il rischio chimico Trieste, 3 dicembre 2012 ing. Renzo Simoni – A.S. Giorgia Tranquilli Salute e Sicurezza degli Studenti e.

53

ing. Renzo SimoniResponsabile S.S. Igiene Tecnica del Lavoro

A.S. Giorgia Tranquilli

S.C. Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro

Via G. Sai n. 1 – 34128 Trieste(comprensorio ex OPP S. Giovanni)

Tel. segreteria SCPSAL: 0403997402

Fax: 0403997403

Mail: [email protected]

[email protected]