dimmi cosa mangi
-
Upload
elena-borrelli -
Category
Documents
-
view
214 -
download
0
description
Transcript of dimmi cosa mangi
Dimmi cosa mangi
Nessun medico di vecchio stampo si lascerà mai sfuggire un consiglio sulla vostra alimentazione o sul vostro stile di vita. Avete
mai sentito un oncologo raccomandare a un paziente un certo regime nutrizionale o una dieta strutturata? Recentemente ho
avvertito una nuova, tiepida, attenzione verso sostanze notoriamente antitumorali come la curcuma o i broccoli, ma sempre poca
roba rispetto alle sconfinate potenzialità dell'universo della nutrizione e del benessere. C'è qualcosa che non torna...
'Imbambolata' davanti alla TV, assistevo alla trasmissione su Rai 3 dedicata alla raccolta fondi Airc e mi si accapponava la pelle
per la generale mancanza, tra medici e personaggi in studio, di un'idea precisa di ciò che si intende per terapie integrate: terapie
che, in un mondo ideale, dovrebbero abbracciare anche il mondo della nutrizione e del wellness. Eppure le mail che ricevo
quotidianamente da chi legge la mia pagina web dimostrano, in questo senso, un fermento senza precedenti: c'è chi mi consiglia
il Metodo Gerson, chi mi parla con entusiasmo della dieta vegana e chi mi racconta i benefici ottenuti seguendo
un'alimentazione a base di succhi di verdure a foglia verde. Come Maria Cottone, italo-canadese, la cui storia è stata pubblicata
anche su Cancer Truth , che mi racconta di essere guarita da una patologia del tutto simile alla mia:
Ho iniziato a rafforzare il mio sistema immunitario, a fare in casa succhi di verdure fresche, carote, barbabietole, sedano, mele, e
cetrioli, ho iniziato a mangiare un sacco di verdure a foglia verde, ho smesso di mangiare carne, pollo e pesce, ho mangiato un
sacco di lenticchie, fagioli, ceci, noci fresche, e ho anche ordinato semi di albicocca attraverso Internet [...]. Ora a quattro anni
dalla diagnosi sono sana, felice, energica, lavoro e studio Salute e Scienze Naturali.
Le ricerche più recenti si concentrano proprio sull'influsso positivo che una corretta alimentazione potrebbe avere nella cura
integrata della malattia. Esistono diversi libri su questo argomento, a partire dal bestseller mondiale "The China Study",
considerato lo studio più completo sull'alimentazione mai condotto finora, fino ad arrivare al libro di Giuseppe Nacci "Diventa
medico di te stesso" che ci spiega approfonditamente di cosa ha bisogno il nostro corpo per poter funzionare bene. Il caso di Kris
Carr, poi, rappresenta un altro felice esempio di questa tendenza relativamente recente.
La cancer survivor Kris Carr ha assunto in poco tempo il ruolo di wellness coach e motivational speaker grazie alla sua
straordinaria capacità di reagire alla malattia e di combatterla tramite l'utilizzo di innumerevoli armi naturali. Il suo libro "Crazy
Sexy Cancer Tips", tradotto in italiano con il titolo "Ho il cancro, vado a comprarmi un rossetto", rappresenta una reale fonte di
ispirazione per tutti coloro che lottano quotidianamente e che affrontano terapie debilitanti, grazie all'utilizzo di uno stile
"pratico" e concreto e all'accurata spiegazione di personalissime strategie per la lotta contro il cancro, condite sempre da un
pizzico di intelligente ironia.
Il percorso di Kris Carr inizia nel febbraio del 2003, quando si scontra con la diagnosi di una forma tumorale molto rara e
resistente a qualsiasi tipo di chemioterapia. Da quel momento in poi la sua vita inizia a cambiare radicalmente: una rivoluzione
in primo luogo interiore, con un secco no allo stress e a ritmi di vita e lavorativi disumani, ma anche fisica, e un entusiastico sì a
una dieta rigorosamente vegana, biologica e salutare.
Grazie a questo tipo di approccio integrato e a una sorta di religiosa venerazione nei confronti di frutta, verdure a foglia verde e
gustosi centrifugati con straordinari poteri antiossidanti, Kris Carr è riuscita non solo a bloccare la malattia ma a farla
addirittura regredire, convivendo pacificamente con essa e mantenendo una vita del tutto normale, anzi, incredibilmente ricca di
vittorie e soddisfazioni.
Senza voler fare del terrorismo psicologico, devo dire che purtroppo ancora non tutti sanno che i cibi preconfezionati esposti in
bella mostra nei nostri supermercati il più delle volte non sono altro che un pericolosissimo concentrato di zuccheri raffinati,
grassi saturi, conservanti, coloranti, polifosfati, farine trattate, ormoni, e molto altro ancora. Il consumismo degli anni '80, il
boom economico e l'ondata di benessere di quel decennio ci avevano abituati all'opulenza, al lusso sfrenato e alle "comodità
gastronomiche", dai cibi confezionati agli zuccheri artificiali.
Un pericoloso mix di sostanze che creano uno squilibrio nel Ph del nostro organismo, spostandolo verso l'acidità e quindi verso
la tendenza all'infiammazione, mentre sarebbe decisamente più salutare mantenere un ambiente cellulare alcalino cercando di
evitare tutte quelle sostanze che tendono a far salire l'indice glicemico.
Nel suo "Crazy Sexy Manifesto" la Carr ci consiglia di prediligere una dieta anti-infiammatoria evitando farina trattata, carne,
glutine, zucchero, caffè, bevande energetiche e cibi raffinati, scegliendo invece vegetali, frullati, succhi fatti in casa, enzimi,
vitamine, sali minerali, antiossidanti, fitonutrienti, ossigeno e... pace! Eh già, perché anche lo stress e il nervosismo possono
trasformare il Ph del nostro organismo. Ecco perché si dice "farsi il sangue acido".
Forse è arrivato il momento di cominciare a produrre a casa dei veri succhi di frutta e verdura, che rappresentano una preziosa
risorsa per la salute: forniscono importanti sostanze antiossidanti, che rallentano drasticamente l'invecchiamento cellulare, e
vitamine. Qualche settimana fa ho acquistato una centrifuga, uno di quei robot da cucina che spremono la polpa lasciando
inalterato il succo, ottenendo risultati entusiasmanti, sia nel gusto che nella sostanza. All'interno della confezione ho trovato un
Dvd molto interessante che raccoglie l'esperienza di Jason Vale, health coach conosciuto anche come "The Juice Master".
Ho capito finalmente la reale importanza di produrre e bere estratti di frutta e verdura home madee la differenza che esiste tra
questi e i preparati messi in commercio dalla grande distribuzione, che in realtà di frutta ne contengono davvero poca: durante
la fabbricazione, infatti, questi prodotti subiscono un processo termico di pastorizzazione che annulla completamente l'apporto
di vitamine, sali minerali e antiossidanti. Il succo che compriamo già fatto e confezionato non è dunque altro che acqua colorata.
Ovvio, non possiamo avere la certezza di quello che utilizziamo, anche se lo coltiviamo noi stessi o lo acquistiamo al mercato
biologico: il pianeta in cui viviamo, l'unico che per il momento abbiamo a disposizione, è purtroppo pesantemente contaminato,
le acque e la terra non sono più sicure e non sappiamo se nella frutta e nella verdura che compriamo siano stati utilizzati
pesticidi o concimi sintetici. Nessuno potrà mai garantirci che quello che mangiamo è davvero "sicuro" ma credo che la cosa più
importante sia cercare di limitare i danni scegliendo prodotti il più possibile naturali e biologici e produrre con le nostre mani
gli alimenti di cui abbiamo bisogno.