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Dietro…
la quinta
Il giornalino della
nostra classe
Pubblicazione numero III – Dicembre
Speciale N
atale
Dicembre 2014 Pag. 1 Numero III
Accade in Sardegna
Bel gesto sulla piccola
tartaruga marina
I l 4\11\2014, dopo una battuta di pesca a Ca-
gliari, un finanziere (in ferie) ha trovato un cucciolo
di tartaruga marina (una Caretta Caretta): sicuramente
durante la battuta era stata ferita da un grosso amo. Il
finanziere l'ha portata dal veterinario, quindi la tarta-
ruga per un lungo periodo non ha potuto vedere la sua
casa: l'oceano. Al ritorno pesava 5 chili circa. Speria-
mo che questo gesto così
gentile si ripeta, ma l'inci-
dente no.
Roberta Zucca
Ales: agricoltore muore schiacciato
dal trattore
L ivio Atzori, 62 anni di Escovedu, stava aran-
do l'uliveto di un suo amico nelle campagne di
Ales; a un certo punto il trattore si è ribaltato, forse
a causa del terreno scosceso, o forse a causa di un
malore: l'agricoltore è rimasto schiacciato dal mez-
zo.
Sono stati inutili i soccorsi, per Livio Atzori non c'è
stato nulla da fare.
La notizia della sua morte ha sconvolto Escovedu
(il paese dove abitava) ma anche tutti i paesi vicini
perché Livio Atzori era un grande lavoratore ed era
ben voluto da molti.
Davide Carcangiu
La castagnata
di Zeppara
I l giorno 07/12/2014 a Zep-
para c'è stata una festa: la casta-
gnata, bruschettata e assaggio dei
vini novelli delle colline di Zeppa-
ra. Alle 18.30 tutti erano invitati a
partecipare, al chiosco, a fianco al
parco giochi, si potevano degustare
i prodotti. Con un piccolo contri-
buto di 2 euro si potevano degusta-
re castagne appena cotte e le bru-
schette con l'olio di oliva, con il
patè d'oliva e con aglio e pomodo-
ro. Per animare la serata c'erano il
karaoke e balli sardi: tutti, dai più
grandi ai più piccoli, abbiamo can-
tato e ballato sino a mezzanotte.
Per noi è stata una serata veramen-
te speciale. Nonostante ci fosse
molto freddo, ci siamo divertite lo
stesso.
Attrus'annusu!!
Sara Atsoggiu
Alessandra Serra
Dicembre 2014 Pag. 2 Numero III
Accade ad Ales
Speciale
Natale
A d Ales, domenica 7 Dicembre in
attesa del Natale, i commercianti, con la
collaborazione della Proloco, hanno orga-
nizzato il mercatino di Natale. Il corso
Cattedrale di Ales era pieno di attività
commerciali che esponevano i loro pro-
dotti. La farmacia era aperta e proponeva
le creme di bellezza, la pasticceria si è
trasferita con un bancone sotto un gazebo
e vendeva frittelle, torte e pasticcini. C’e-
ra un’esposizione di piante tropicali,
un’esposizione di stufe e termocamini. Il
vecchio bar era occupato dalla Pro Loco
che cucinava e vendeva bibite, panini e
patatine fritte. La cartoleria era aperta,
c’erano poi altri stands che vendevano
miele, torrone e c’era pure un’esposizio-
ne di quadri.
Alla fine c’era la cosa più bella di tutte:
lo spettacolo di Mangiafuoco!! All’inizio
ha fatto dei giochi con le luci, dopo è in-
cominciato lo spettacolo con il fuoco;
alla fine, prima di andarsene, ha rifatto lo
spettacolo con le luci e questo spettacolo
ha catturato sia i bambini che gli adulti.
Anche per me la serata è stata davvero
divertente!!!!
Ernesto Muscas
Il mercatino natalizio
I l 7-12-2014 ad Ales c’è stato un
mercatino natalizio. C’erano molte banca-
relle di ogni tipo, per esempio alcune ven-
devano dolci, stufe, polenta offerta dalla
Proloco di Arborea ecc…
L’intrattenimento è stato davvero geniale
perché c’era un mangiafuoco!!! lo sputa
fuoco, possiamo chiamarlo anche così, per-
ché invece di mangiare il fuoco lo sputava.
Quando sputava il fuoco non si poteva
guardare in alto perché l’olio ti andava ne-
gli occhi. Ha fatto anche uno spettacolo
con le luci dove apparivano immagini
nell’aria.
E infine c’erano molte cose da mangiare,
per esempio: patatine fritte, panini, crepes
ecc…
Il mercatino ci sarà anche il 21 con un sac-
co di sorprese.
Per noi il mercatino è stato bellissimo.
Elisa Frau
Elisa Scalas
Dicembre 2014 Pag. 3 Numero III
Accade in Italia Speciale Natale
Il presepio più grande del mondo
B en 18 scultori del legno provenienti di S. Cristina in Val Gardena lavorano ogni
anno durante il periodo natalizio ad una nuova figura per il presepe più grande del mondo.
Il presepio più grande del mondo è un prezioso bene di famiglia, tradizionalmente traman-
dato a figli e nipoti. Per questo motivo non ci sorprende che è proprio qui a Santa Cristina,
nota località per le sue sculture in legno, che si può ammirare il più grande presepio del
mondo. Nel 1989 nacque la prima figura: la Madonna con Gesù Bambino. Da quel Natale
in poi ogni anno, durante il periodo dell’Avvento, 18 scultori di legno della Val Gardena si
riuniscono per creare una nuova figura. Nel frattempo, al presepio si sono aggiunte nume-
rose altre figure come per esempio Giuseppe, i tre Re Magi, pastori e pecore. Nel 2000
questo imponente presepio ha ricevuto la propria stalla, visitabile al centro sportivo Iman
durante tutto l’anno! L’impressionante opera d’arte acquista un fascino del tutto particolare
ovviamente durante il periodo natalizio.
Cristina Accalai
Con "Delizie d'Autunno" la pasticcera di Ales è la più brava d'Italia
Ha vinto il concorso a Viterbo
N occiole romane, amarene e cioccolato. Una torta che ha con-
sentito a Laura Montini, 22 anni, pasticcera di Ales, di vincere il quarto
concorso nazionale di pasticceria dedicato alla nocciola romana Dop a
Ronciglione, in provincia di Viterbo. A Ronciglione ha sbaragliato la
concorrenza di una trentina di colleghi provenienti da tutta Italia.
"Ho preparato la torta Delizie d'Autunno - ha spiegato Laura - premiata per il profumo ed il
gusto. Ho abbinato amarene, nocciole romane e cioccolato per trovare un connubio perfetto
fra il morbido ed il croccante".
Per la giovane alerese il suo mestiere è quasi una "dolce missione": “Mi piace rendere felice
il cliente con le mie creazioni, cerco di accontentare soprattutto i bambini con le torte in pa-
sta di zucchero, le più richieste nella nostra pasticceria”.
Andrea Avolio
Dicembre 2014 Pag. 4 Numero III
Accade in Italia Speciale Natale
L’albero di Natale più grande del mondo
Q uest'anno sarà Papa Francesco ad accendere le illuminazioni dell'albero di Natale
più grande del mondo: quello di Gubbio in Umbria. Verrà acceso il 7 dicembre e verrà
spento l'11 gennaio: l’evento sarà trasmesso in tutta Italia ma specialmente a Roma in
Piazza San Pietro in diretta alle 17:45. Ma la prima domanda che ci facciamo è: come è
nato quest'albero? Quest'albero è stato fatto nel 1981 e la prima accensione è stata fatta
il 7 dicembre di quell'anno con tutto il paese che si stupiva a vedere quest'albero di 450
metri, pieno di illuminazioni di ogni tipo e colore che disegnano un effetto assolutamen-
te particolare e unico. Quest'albero occupa circa 130 mila metri quadrati (cioè 30 campi
da calcio). Per montarlo ci sono volute circa 1.300 ore di lavoro, e per fare funzionare le
illuminazioni sono necessari circa 7.500 cavi.
Ogni 7 dicembre viene acceso con una cerimonia che è presieduta da personaggi dell'i-
struzione, della cultura... per esempio nel 2012 l'albero venne acceso dal Presidente del-
la Repubblica Giorgio Napolitano e quest'anno invece dal nostro Papa.
Marta Serra
Dicembre 2014 Pag. 5 Numero III
Accade nel mondo Speciale Natale
Gli alberi di Natale più strani del mondo
A Stoccolma c'è l'albero di Natale più alto del mondo,
a Rio quello galleggiante, a Bruxelles l'elettronico, a
New York il più famoso.
L'albero di Natale che è stato allestito nella Grande Place
di Bruxelles è completamente elettronico. Niente più palli-
ne colorate e neppure addobbi, ma, soprattutto, niente più
abete, bensì una struttura d'acciaio alta 25 metri che ricorda vagamente un albero natalizio.
Chi l'ha costruito è convinto che, una volta all'interno dell'albero, si goda di una vista panora-
mica a 360 gradi sulla piazza di Bruxelles, circondata dalle famose case delle corporazioni.
Ma soprattutto consente di proiettarsi verso le nuove tecnologie, pur mantenendo l’atmosfera
del Natale. Sarà... Comunque, non è questo l'albero di Natale più strano del mondo. A Rio de
Janeiro hanno appena illuminato l'albero galleggiante più grande del mondo: oltre a detenere
questo record, contiene milioni di luminarie.
Il record dell'albero di Natale più alto del mondo, però, spetta a quello appena eretto a Stoc-
colma: ben 36 metri di abete che svetta sul porto della capitale della Svezia.
Cristina Accalai
Il Natale in Francia
I l Natale in Francia viene celebrato in modo diverso a seconda della località e della regio-
ne di appartenenza. Alla tradizione più che altro commerciale vissuta in particolare nelle grandi
città turistiche, come Parigi, si affiancano le tradizioni popolari. Regioni come l’Alsazia o città
come Colmer o Marsiglia diventano cosí scenari d’eccezione per i mercatini di Natale, ricchi di
illuminazioni, botteghe, decorazioni e profumi emanati dalla gustosa gastronomia natalizia. Una
tradizione della famiglia francese è quella di costruire un piccolo presepe di statuine che si chia-
mano santouns vestite con i costumi tradizionali: questa tradizione è stata seguita di generazione in
generazione, molto viva soprattutto nelle località della Provenza. Nella tradizione i bambini rice-
vono i regali da Gesù Bambino (Petit Jesus) o da Pere Noel, assistito dal devoto Prefuedart, che
ha il compito di ricordare al barbuto Babbo Natale il comportamento di ogni bambino durante
l’anno appena trascorso. Io penso che i bambini dovrebbero passare un Natale migliore e avere
regali più belli.
Francesco Grussu
Dicembre 2014 Pag. 6 Numero III
Accade nel mondo Speciale Natale
Come si festeggia il Natale in tutto il mondo
I l Natale si festeggia in maniera diversa in diversi Paesi del mondo.
In Germania, l’albero viene decorato il 24 dicembre, vengono preparati tanti dolci e ogni
domenica dell’Avvento si accende una candela.
In Gran Bretagna, si addobba tutta la casa di verde e di rosso, i biglietti vengono fissati al
muro e la vigilia di Natale i bambini cantano per strada guadagnando qualche caramella.
In Austria nella piazza di ogni paese o città ci deve essere un albero di Natale, mentre nel
parco si tiene un mercato natalizio.
In Danimarca i bambini preparano le decorazioni e tutta la famiglia va nel bosco a sceglie-
re l’albero da tagliare.
In Spagna, in molte città, si fa la sfilata dei Re Magi; i Re Magi sfilano sui carri seguiti da
cavalieri e dopo la sfilata vanno dai bambini.
In Svezia, invece, si dà il grano agli uccellini, si preparano dolci e biscotti da mettere sotto
l’albero per Babbo Natale.
In Australia il festeggiamento si fa in spiaggia e Babbo Natale arriva a bordo di una barca.
In Svizzera le baite e gli abeti vengono addobbati con delle luci. Prima di aprire i regali, i
bambini ricevono un sacchetto con dentro un’arancia, una barretta di cioccolato e un pani-
no dolce.
In Polonia, la vigilia di Natale, prima di cenare si aspetta la prima stella nel cielo che se-
gna l’inizio della festa e della cena. La tavola viene preparata mettendo la paglia sotto la
tovaglia per ricordare che Gesù è nato in una stalla.
Ecco come si festeggia il Natale in certi luoghi del mondo.
Elisa Frau
Dicembre 2014 Pag. 7 Numero III
Accade nel mondo Speciale Natale
Come si festeggia il Natale in Gran
Bretagna
I n Gran Bretagna i pre-
parativi cominciano a no-
vembre e terminano il
giorno di Natale: ogni casa
ha il suo albero, che viene
addobbato alla vigilia e
rimane solo per dodici
giorni, per superstizione.
Sempre per motivi scara-
mantici, il 24 dicembre
viene acceso un ceppo da
far durare il più a lungo
possibile, conservandone
un pezzo per accendere
quello dell'anno successi-
vo. Le case e le chiese vengono decorate con
piante sempreverdi, come agrifoglio e vischio.
Molto importanti sono i canti natalizi: ci sono
persino gruppi di famiglie che vanno ad intonarli
di casa in casa, ricevendo in cambio bevande e
dolci.
Tra i dolci più noti c’è il Christmas Pudding, che
nel suo impasto ha nascosta una monetina: si dice
che chi la trova avrà fortuna per l'anno successi-
vo.
Alessandra Serra
Sara Atsoggiu
Il Natale in Cina
M ia mamma mi ha detto
che il Natale esiste anche in Cina; io
non lo sapevo ancora perché quando
ero in Cina non mi avevano regalato
niente. Il Natale si festeggia lo stesso
il 25 dicembre: le vacanze si fanno
come in Italia ma in Cina durano 2
mesi, mentre nelle nostre scuole le
fanno solo di 15 giorni. Anche in
Cina si fa l’albero di Natale e il pre-
sepe. Il giorno di Natale c’è Babbo
Natale in strada o nel marciapiede: i
bambini giocano felicissimi e devo-
no farlo cadere perché è troppo gi-
gante e troppo pesante. Io non c’ero
e non lo sapevo: questo è successo a
Qin tian.
对
所
有
的
圣
诞
快
乐
(Buon Natale a tutti!!)
Luana Chen
Dicembre 2014 Pag. 8 Numero III
A scuola con emozione… le nostre esperienze
La Costituzione Italiana vista dai bambini
“Il popolo Italiano è un popolo sovrano e asilo può ricevere chi
arriva da lontano. Ognuno quel che pensa può dir liberamente:
l’articolo 21 lo afferma chiaramente.”
Mi ha colpito questa strofa perché, se fossi io al posto di quelle per-
sone che vengono da lontano, vorrei essere accolta con dolcezza.
Rebecca P.
Mi ha colpito la quarta strofa perché
tutti i cittadini dovrebbero conside-
rare e mettere in pratica gli articoli
della Costituzione.
Sara A.
L' ultima stro
fa mi ha colpito perché
alla fine spiega ma non in specifico
tutta la poesia e poi è una strofa che
secondo me ha più che ragione.
Roberta
La prima strofa mi è piaciuta
molto perchè è quella che parla
di più delle regole perchè le
regole si devono rispettare.
Sofia
I n questa settimana a scuola abbiamo parlato della
Costituzione Italiana e dei diritti dei bambini. I diritti dei
bambini, secondo me sono tutti importanti; forse la cosa
più importante è: “Non maltrattare i bambini”. A volte pen-
so a questi bambini che lavorano, e se fanno qualcosa di
sbagliato vengono frustati. I miei diritti vengono tutti ri-
spettati, mentre altri bambini soffrono la fame e per questo
vanno a lavorare, e il padrone li paga scarsamente.
Il lavoro che abbiamo fatto nell'ultima settimana è stato
nuovo e divertente.
Davide Carcangiu
Dicembre 2014 Pag. 9 Numero III
A scuola con emozione… le nostre esperienze
I n questa settimana io e la mia classe abbiamo
parlato dei diritti e doveri dei bambini.
I diritti dei bambini devono essere rispettati da tutti.
In certi Stati del mondo, i bambini vengono picchiati,
non rispettati e costretti a lavorare. Questo non va
affatto bene, perché i bambini hanno diritto di vivere,
giocare e andare a scuola. Per esempio in Africa e in
India muoiono di fatica circa 3.000 bambini.
Questo lavoro sui diritti e doveri mi ha fatto capire
come i bambini in certi luoghi vengono maltrattati.
Elisa Frau
Q uesta settimana a scuola ab-
biamo parlato dei bambini che la-
vorano e non possono andare a
scuola, e vengono pure maltrattati.
I bambini devono essere liberi di
studiare, giocare e non lavorare.
In alcune parti del mondo i bambini
vengono sfruttati sul lavoro per co-
struire giocattoli, scarpe da tennis e
altri oggetti che noi compriamo.
Io posso dire di essere fortunato
perché sono nato in un Paese civile
dove i diritti dei bambini vengo-
no rispettati. Io vado a scuola,vado
a giocare con gli amici e posso fare
tante altre cose.
Secondo me l'argomento trattato a
scuola è stato interessante e nuovo
perché mi ha fatto capire quan-
to questi bambini sono sfortunati e
sono privati di ogni diritto.
Andrea Avolio
20 novembre: la “Convenzione per i diritti dell’infanzia” compie 25 anni
Q uesta settimana abbiamo parlato dei diritti
e doveri dei bambini. I diritti di noi bambini an-
drebbero tutti rispettati e presi in considerazione.
In molti posti del mondo i bambini vengono sfrut-
tati, messi a lavorare, anche in lavori pesanti. Ne
vedo spesso in TV, sui giornali, e anche in video
sul tablet o sul telefono. Io, in confronto ai bambi-
ni che vedo in TV, sono fortunata perché ho da
mangiare, da vestire, tanti giochi e mi posso per-
mettere di andare a scuola e non di andare a lavo-
rare.
Per me questo argomento che abbiamo trattato
questa settimana è stato nuovo e molto interessan-
te per sapere quali sono i nostri diritti.
Sara Atsoggiu
Dicembre 2014 Pag. 10 Numero III
A scuola con emozione… le nostre esperienze
20 novembre: la “Convenzione per i diritti dell’infanzia” compie 25 anni
Q uesta settimana, a scuola, abbiamo
parlato dei doveri e diritti di tutti i bambini.
Penso che i diritti dei bambini siano necessari
perché se non ci fossero adesso secondo me i
bambini, compresa io, non potremmo gioca-
re, fare sport, mangiare, studiare... anche se
questo non mi dispiacerebbe un granchè…
A volte i diritti non vengono rispettati, ad
esempio per i bambini costretti a lavorare, e
penso che questa cosa non sia giusta. Io credo
di essere una bambina fortunata perché ho dei
genitori che rispettano i miei diritti. Questo
argomento per me è stato interessante perché
abbiamo parlato dei nostri diritti e doveri.
Rebecca Pistis
Q uesta settimana a scuola abbiamo parlato
dei diritti dei bambini. Io penso che i diritti dei
bambini devono essere rispettati, per esempio
l’articolo 16, i bambini hanno diritto ai loro se-
greti, l’articolo 2, nessun bambino deve essere
discriminato, e l’articolo 1, si è bambini fino ai
18 anni, solo dopo sei un adulto. I miei diritti so-
no rispettati. Questo argomento è stato nuovo e
interessante perché alcune cose non le sapevo.
Sofia Melis
A scuola abbiamo parlato dei diritti
di noi bambini. Penso che i diritti dei
bambini siano uguali a quelli degli altri e
che non si dovrebbero trattare male. So-
no a conoscenza di un fatto raccontato da
maestra Anna: un bambino schiavo lavo-
rava e veniva pagato con due monete al
giorno; un giorno si é ribellato e lo han-
no ucciso. Io a casa non lavoro quasi
mai, a volte porto dentro un po’ di legna
e apparecchio la tavola, mentre in came-
ra mia mi pulisco la scrivania. Facendo
questo tipo di lavoretti penso che i miei
diritti sono comunque rispettati. Questo
lavoro fatto a scuola mi è sembrato inte-
ressante perche ho scoperto che noi bam-
bini abbiamo tanti "diritti speciali" e tan-
ti doveri.
Francesco Grussu
Dicembre 2014 Pag. 11 Numero III
A scuola con emozione… le nostre esperienze
20 novembre: la “Convenzione per i diritti dell’infanzia” compie 25 anni
I n questa settimana abbiamo parlato dei diritti e do-
veri dei bambini. In alcune parti del mondo non ci sono
leggi per il rispetto dei bambini e per questo vengono
sfruttati, obbligati a lavorare o persino torturati. Per me i
bambini dovrebbero essere rispettati anche senza regole
sul loro rispetto, non dovrebbero rimanere tutto il giorno
a cucire, zappare o fare altri lavori. Fortunatamente, i
miei diritti sono rispettati. Per me questo lavoro è stato
coinvolgente perché si parla dei diritti dei bambini e per-
ché anche io sono una bambina e mi interessano i miei
diritti.
Sara Scano
D urante questa settimana a scuola abbiamo parlato dei diritti del bambino secon-
do la nostra Costituzione e la Convenzione per l’infanzia. Essa prevede che ogni bambi-
no, senza distinzione di razza e colore, ha diritto a un’istruzione adeguata, una casa, a
nutrirsi, al gioco e tanto altro. Ci accorgiamo che la maggior parte delle volte questi di-
ritti, in molti luoghi della Terra, vengono calpestati dagli interessi di pochi e così, ad
esempio, ci ritroviamo a indossare indumenti prodotti da bambini sfruttati. Altre volte
invece notiamo dei bambini ai bordi delle strade a chiedere l'elemosina o a rovistare nei
cassonetti dell'immondezza. Tutto questo è molto triste e ci fa capire quanto può diven-
tare egoista il genere umano e allo stesso tempo ci fa pensare a quello che possiamo far
noi nella nostra piccola realtà. Per quanto mi riguarda la mia vita è abbastanza soddisfa-
cente, ricca di diritti ma anche doveri come andare a scuola e istruirmi, giocare e tanti
altri. Infine, ma non per importanza, c'è sicuramente quello di imparare a rispettare tutti
per essere dei bravi cittadini di domani e questa è la lezione più importante da compren-
dere.
Daniele Orrù
Dicembre 2014 Pag. 12 Numero III
A scuola con emozione… le nostre esperienze
20 novembre: la “Convenzione per i diritti dell’infanzia” compie 25 anni
I n questa settimana, soprattutto durante
le ore di italiano, abbiamo parlato di diritti, in
particolare quelli dei bambini. In questa setti-
mana ho capito che noi bambini, anche se più
piccoli, dobbiamo essere rispettati, ma pur-
troppo in alcuni Paesi o addirittura Stati i no-
stri diritti non vengono rispettati: ad esempio,
in Africa ci sono bambini che non hanno la
libertà e si ritrovano a lavorare anche 18 ore al
giorno a cucire tappeti e le rivestiture dei pal-
loni che noi usiamo per giocare (a calcio, pal-
lavolo, pallanuoto...). Io a casa mia vengo ri-
spettata e anche mio fratello anche se qualche
volta prendiamo sculaccioni. Grazie a queste
lezioni ho capito quanto siamo fortunati a vi-
vere in un Paese dove la Costituzione parla
anche dei diritti di ogni bambino (essere istrui-
to, nutrito...). Secondo me questo lavoro è sta-
to coinvolgente nei nostri confronti.
Roberta Zucca
Q uesta settimana a scuola abbiamo
parlato dei diritti e dei doveri dei bambini;
secondo me ogni bambino dovrebbe avere
il diritto di andare a scuola e di avere una
casa . Molte volte, in una famiglia povera,
i genitori sono costretti a vendere i propri
figli per pagare delle tasse o dei debiti: i
bambini venduti dalle proprie famiglie a
proprietari terrieri e a persone cattive de-
vono lavorare per più di 8 ore, non posso-
no fare delle pause e non possono man-
giare nulla durante il lavoro, giusto per
farli lavorare gli danno prima di iniziare
un po' di minestra e a fine giornata qual-
che soldo (massimo 4 monete) e a volte
non gli danno nulla. Durante la giornata
"lavorativa" i bambini devono tessere tap-
peti, costruire giochi che loro non potran-
no mai permettersi di avere, ecc. Se non
lavorano per un malessere o si rifiutano di
lavorare li frustano e li bastonano. Questo
argomento per me è stato molto interes-
sante e coinvolgente. Dobbiamo fare qual-
cosa perché nel mondo non succedano più
queste cose!!!
Michela Melis
Dicembre 2014 Pag. 13 Numero III
A scuola con emozione… le nostre esperienze
Q uesta settimana a scuola abbiamo parlato dei
doveri e dei diritti dell’infanzia che sono contenuti
nella “Convenzione Internazionale per i diritti dell’
infanzia” . Questa Convenzione contiene tanti artico-
li che spiegano come ogni bambino ha diritto all’i-
struzione, ai momenti di gioco, ad esprimere il suo
pensiero, a non soffrire la fame, ad essere sostenuto
e incoraggiato; ma soprattutto i bambini non devono
essere importunati, sfruttati o torturati. Ogni tanto in
TV sento di qualche bambino che viene trattato male
o sfruttato e a me dispiace tanto. Io mi ritengo un
bambino fortunato, ho tutto ciò di cui ho bisogno e
due genitori che mi sostengono e mi incoraggiano.
Questo argomento secondo me è interessante, nuovo
e coinvolgente, tutti abbiamo dei diritti e dei doveri
e se tutti li rispettiamo
si sta più tranquilli.
Andrea Arceri
I n questa settimana a scuola abbiamo
parlato dei diritti e dei doveri dei bambini.
Abbiamo imparato che i doveri dei bambi-
ni sono regole importanti da rispettare per
riuscire a vivere bene con gli altri: curare
l’igiene personale, ascoltare i propri geni-
tori, rispettare le persone, non sprecare il
cibo, andare a scuola.
I diritti dei bambini sono i più belli perché
i bambini devono crescere con gli abbrac-
ci, devono essere liberi, andare a scuola,
ma per me la cosa più bella dei bambini è
divertirsi. A volte questi diritti non vengo-
no rispettati: i bambini sono maltrattati in
certe parti del mondo, non hanno una fa-
miglia, non vanno a scuola e soffrono la
fame.
Io per fortuna ho una famiglia, vado a
scuola e ho il cibo da mangiare.
Per me questo lavoro è stato molto inte-
ressante e bello.
Simone Cau
I n questa settimana abbiamo parlato dei diritti e doveri dei bambini e abbiamo scritto i doveri
e i diritti sul quaderno dei testi. La maestra di religione ci ha raccontato che quando insegnava in
Emilia Romagna, nella sua scuola, c'era un bambino adottato che prima viveva in Brasile; quando
viveva lì lui lavorava con lo zio e aveva anche una sorella più piccola, ma lei era nel collegio delle
suore quindi poteva mangiare e andare a scuola, sapeva scrivere e leggere, invece il fratello era
analfabeta e viveva nella strada. Poi un giorno lo adottarono e allora questi bambini andarono a
scuola in Emilia Romagna e impararono a scrivere; il bambino analfabeta adesso è un pizzaiolo e
invece la sorella è ragioniera. I diritti dei bambini devono essere rispettati: a volte non sono rispet-
tati come quando i bambini dormono sotto i ponti, chiedono l'elemosina, al semaforo lavano i vetri
delle macchine, portano l'acqua e la legna, lavorano per fare tappeti, palloni e giocattoli. A volte i
miei diritti sono rispettati. Questo lavoro che abbiamo fatto questa settimana è stato bellissimo e
pieno di esperienze perché io non sapevo ancora queste cose, quindi è stato bellissimo per me.
Rebecca Loddo