dieci passi verso il design autoprodotto

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breve guida per designer e artigiani che intendono intraprendere la via dell'autoproduzione

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  • dieci passi verso il design autoprodotto

    Ivano Vianello

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  • dieci passi verso il design autoprodotto

    Il termine autoproduzione riflette limmagine del fare, di un gesto pratico, in opposizione al concetto di design come processo puramente intellettuale.Nellultimo decennio il designer diventato il realizzatore della sua opera. Il tema dellautoproduzione, attualissimo nelle scuole di architettura e presso i giovani designer, un canale di ricerca e promozione professionale sempre pi praticato e si pone allo stesso tempo come stimolo e alternativa ai prodotti delle storiche aziende dellinterior e industrial design.Enzo Mari, famoso docente e designer, vede nellautoproduzione (che chiama come operazione altre) la ricerca di una pi forte aderenza ai bisogni autentici dellutente: Il rapporto qualit-quantit centrale in tutta la produzione industriale: la qualit si determina quando la forma di un prodotto non sembra ma, semplicemente, . Questa affermazione tuttaltro che paradossale, non per sentita dalla maggior parte della gente, e questo rende particolarmente problematico la realizzazione di progetti di una qualche dignit.Per tale motivo, tutte le volte che mi possibile, cerco di coinvolgere la gente non solo con parole ma con operazioni altre. (*)

    Ivano Vianello

    (*) Enzo Mari, Autoprogettazione, Edizioni Corraini, 2002

  • 5dieci passi

    cos il design autoprodotto 07

    come nasce questa nuova disciplina 08

    crowd funding 09

    lautoproduzione in Italia 10

    siti e-commerce 11 mostre mercato 12

    prodotto e artigiani 13

    packaging e spedizione 14

    listino prezzi 15

    limiti e difficolt dellautoprodurre 16

    approfondimenti 18

  • 7cos il design autoprodotto

    Lautoproduzione una risposta coraggiosa allattuale fase di mutamento sociale ed economico. E uniniziativa produttiva che parte dai designer stessi, quasi a sottolineare come lambito progettuale stia travalicando i consueti limiti delloggetto fisico e stia andando a definire confini sempre pi ampi. Il nuovo modello operativo promuove infatti - attraverso un riposizionamento delle valenze del processo industriale tradizionale - labbattimento delle frontiere tra progettualit, produzione, comunicazione e distribuzione, condensando in una sola azione progettuale tutte queste attivit.Da concetto a consumo, si traccia una stessa direttrice che attraverso la cura per il dettaglio, la garanzia di unalta qualit manifatturiera e la sostenibilit dellintero processo per tutti gli attori coinvolti. Il designer diviene al contempo imprenditore ed editore, in dialogo costante con le piccole e medie imprese, instaurando con queste una sinergia volta al confronto, alla condivisione di competenze e alla reciproca valorizzazione. Allo stesso modo la distribuzione avviene direttamente online, consentendo di ridurre le componenti di costo che solitamente si riversano sul prezzo finale del prodotto. Lattuale shop on line dei siti di autoproduzione ricalca il modello di business designer-to-consumer, ed il primo passo verso linstallazione di futuri punti di presenza fisici sul territorio.

  • come nasce questa nuova disciplina

    Larchitetto Van Bo Le-Mentzel mette a disposizione modelli e istruzioni per costruirsi da s i propori mobili. Nella nostra societ, che rischia di restare soffocata sotto cumuli di oggetti, Van Bo traduce lo slogan del secondo direttore del Bauhaus, Hannes Meyer, Bisogni della gente, invece di oggetti di lusso in Costruire, invece di consumare. Lo stesso concetto viene proposto da Enzo Mari nel 1974 con una proposta per unautoprogettazione: un progetto per la realizzazione di mobili con semplici assemblaggi di tavole grezze e chiodi.Nel 1942, la Plyformed Wood Company venne fondata da Charles e Ray Eames, da John Entenza e da altri soci, tra cui Herbert Matter e Harry Bertoia, allo scopo di fabbricare tutori in compensato curvato per la Marina militare americana. Gli architetti Luigi Caccia Dominioni, Corrado Corradi DellAcqua, Ignazio Gardella, Maria Teresa e Franca Tosi fondatano Azucena nel 1947, per colmare una lacuna nel mercato italiano dellarredamento moderno. Dal 1963, Ingo Maurer sviluppa e vende i suoi progetti. Artek stata fondata nel 1935 da quattro giovani idealisti, Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl. Lidea di business della societ era quello di vendere mobili e promuovere una moderna cultura di abitazione con mostre e altri mezzi educativi.MH Way stata fondata da Makio Hasuike, produce la cartelle in polipropilene e i tubi porta disegni, da quel momento in poi divenuti un must per una intera generazione.

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  • crowd funding

    I siti web di crowd funding, come per esempio Eppela ed altre piattaforme, consentono a chiunque abbia unidea per un progetto creativo, di cercare sostegno finanziario caricando sul sito una presentazione video.Vengono fissati gli obiettivi economici e una scaletta dei tempi e, se un numero sufficiente di investitori offre il proprio aiuto e la cifra fissata viene raggiunta, la societ del sito versa i fondi al titolare del progetto.Le piattaforme di crowd funding sono un nuovo modo di finanziare progetti creativi, da produzioni di danza contemporanea e fiction fino alla mail art e al giornalismo. Il modello proposto radicalmente nuovo, per quanto gran parte del suo successo derivi dallidea che si possano acquistare prodotti nuovi a prezzi ridotti.Offrendo il loro sostegno ai progetti, gli investitori in realt non acquistano dei prodotti, mentre il sito non offre alcuna garanzia che i titolari dei progetti realizzeranno mai ci che propongono.I siti di crowd funding offrono alla comunit del sito lopportunit di concretizzare le idee: una specie di micro-filantropia, con le sue forme di ritorno, materiale o di altro genere. Lesempio pi significativo Kickstarter, una societ newyorkese fondata nel 2008 da Perry Chen, Yancey Strickler e Charles Adler.Il concetto di micro-filantropia meno familiare qui in Europa di quanto non lo sia in America, dove le istituzioni culturali e senza scopo di lucro storicamente fanno maggior affidamento su piccole donazioni da parte di un grande numero di persone.

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    lautoproduzione in Italia

    Tra le esperienze pi interessanti nel campo del design autoprodotto, c il caso di Internoitaliano, un nuovo sistema di produzione e vendita di oggetti darredo ideato dal designer Giulio Iacchetti; un concept che unisce e mette allo stesso livello la capacit creativa del designer con leccellenza italiana di creare manufatti di altissima qualit. Something Good, un progetto di Giorgio Biscaro, Zaven (Enrica Cavarzan e Marco Zavagno) e Matteo Zorzenoni, si presenta con una collezione composta da complementi e accessori, articoli da cucina, oggettistica per casa e ufficio, caratterizzati da una particolare attenzione alla scelta dei materiali raffinati e dalla forte connotazione decorativa, accomunati da un processo produttivo di tipo artigianale, che ricalca il modello di business designer-to-consumer.Clique nasce dalla compartecipazione di diverse realt: tre designer - Filippo Protasoni con Simone Simonelli e Claudio Larcher - e due aziende del territorio specializzate nella lavorazione di materiali tradizionali con tecniche a controllo numerico: Odone Marmi di Vercelli e Lilea Design di Besnate, Varese.Lidea quella della fabbrica diffusa, dove ciascuno si occupa di una parte specifica; vengono cos prodotti arredi e oggetti realizzati con inserimenti di materiali tradizionali e pregiati come il marmo di Carrara, il legno massello e un cuore tecnologico user friendly.

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    siti e-commerce

    Lautoproduzione rinuncia al tipico rapporto progettista-produttore, costruendo e vendendo attraverso il web i propri prodotti. Alcuni esempi: Slow/d una piattaforma web che offre ad artigiani e designer un modo innovativo per produrre e vendere prodotti artigianali localmente e online. Slow/d uno strumento per produrre, distribuire e acquistare il nuovo design, nato da unidea, perfezionato attraverso la collaborazione e realizzato sul tuo territorio.IFU instruction for use, un brand che propone al pubblico progetti di design Fai da Te, utilizzando semplici istruzioni cartacee ed un video tutorial che spiegano ed accompagnano lutente nellacquisto del materiale, degli utensili e nella fase di costruzione.Formabilio adotta il format della filiera breve, dando forma alle idee di designers grazie ai saperi artigianali di piccole imprese manifatturiere italiane, per prodotti che raccontano una storia che parla di passione, impegno, responsabilit e qualit.Youtool, attraverso il metodo dei workshop on-line, seleziona dal web i migliori designer per sviluppare idee di qualit, riducendo tempi e costi di realizzazione; si offrono cos alle aziende progetti di design innovativi e servizi di ideazione, produzione, comunicazione e vendita.Altri siti e-commerce sono: Lovli, dove tutti possono trovare il meglio del talento italiano; Buru Buru che seleziona giovani designers e marchi indipendenti; Swartlab che cerca di far emergere il design indipendente italiano.

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    mostre mercato

    Le mostre mercato di design autoprodotto sono un nuovo concept, per la promozione e la cultura del design ed il commercio di oggetti di alta qualit e in edizioni limitate, pensati per coniugare lapproccio internazionale e globale del design contemporaneo con la consolidata eccellenza delle realt produttive della tradizione italiana.Ogni anno in italia sorgono, sempre pi numerose, le esposizioni sul tema del design autoprodotto, eventi accompagnati da un vasto calendario di appuntamenti, occasioni per approfondire le dinamiche dellautoproduzione e i temi che la intersecano, e riflettere sulle direzioni future di questa pratica.A Torino Operae un appuntamento consolidato, una mostra-mercato dove alta tecnologia, tradizione e progetto trovano nuova sintesi.Open Design Italia unaltro format di concorso-mostra-mercato internazionale, una nuova modalit di fare design in cui lattivit creativa, il processo progettare-pensare, direttamente collegato allattivit produttiva.A Firenze troviamo Source, dove alla mostra sono affiancati dibattiti, conferenze, workshop, incontri, lezioni, per offrire al pubblico un ampio quadro sui possibili scenari produttivi futuri.A Venezia c Manos, dove il filo rosso che lega i designers quello dellautoproduzione in edizione limitata, non facilmente reperibile sul mercato, con uno spiccato carattere di sperimentazione e ricerca su materiali, qualit estetica e utilizzo.

  • prodotto e artigiani

    Oggi chi intende autoprodursi, ha la possibilit, grazie ad internet, di rivolgersi direttamente al consumatore: attraverso la vendita online, i designer sono cos divenuti produttori di se stessi. Ma mettere in produzione un oggetto non cos semplice: il prodotto, oltre a rispondere ad esigenze estetiche, deve essere perfetto nel suo aspetto, rivelarsi funzionale nellutilizzo e duraturo, ed per questo necessario trovare degli artigiani qualificati con i quali instaurare un rapporto di fiducia.Il designer concepisce non solo loggetto, ma anche il modo di trasmetterlo a clienti ed utenti: cura i disegni esecutivi e labaco degli elementi, studia il montaggio e lo smontaggio del prodotto (se necessario) per una maggiore facilit di trasporto: quindi attento a realizzare oggetti di dimensioni contenute per risparmiare sul costo di produzione e sulle spese di trasporto.I progettisti che si autoproducono tendono a tessere le lodi delliter di realizzazione dei loro beni, citando i luoghi dove i loro pezzi vengono prodotti e pubblicando fotografie o video delle fasi di realizzazione. una cosa straordinaria per i clienti, normalmente poco consapevoli, dare lidea di dove e come vengano realizzati i prodotti che acquistano; questo conferisce al pezzo un valore aggiunto: lo story telling.

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  • packaging e spedizione

    Costruendo e vendendo attraverso il web i propri prodotti, lo studio dei designer si trasforma, compaiono rotoli di pluriball, scatole di cartone di ogni forma e dimensione, concepite per spedire direttamente il prodotto al cliente che lha ordinato.Il packaging riveste un ruolo importante per il prodotto, perch non protegge solo nella spedizione, ma rappresenta il primo contatto che lutilizzatore ha con il prodotto.In commercio esiste una vasta gamma di cataloghi di scatole o buste gi pronte, ma spesso il formato differente da quello standard e allora occorre ordinare del materiale specifico da uno scatolificio, ovviamente con un aumento dei costi del prodotto finale.Per la spedizione opportuno valutare i servizi offerti dalle diverse aziende sul mercato; le stesse poste italiane sono molto disponibili nel reparto business. Pu capitare che la merce spedita arrivi al destinatario danneggiata, importante quindi capire se il problema sia dovuto allimballaggio delloggetto o alle modalit di spedizione, e correggere gli eventuali errori.

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  • listino prezzi

    Per calcolare il costo di un oggetto autoprodotto, sempre opportuno individuare il costo al pubblico attraverso una ricerca comparativa sulloggetto. Si inizia dal costo di produzione, fornito dallartigiano che realizza loggetto o dal designer se lo realizza direttamente: tale costo viene aumentato di 30/35% per gli oneri di progettazione.La cifra cos ottenuta viene duplicata e si ottiene il prezzo finale del prodotto, esclusi iva e trasporto; prezzo che viene confrontato con la valutazione comparativa fatta allinizio: se i due valori si avvicinano il nostro procedere stato corretto.Per realizzare un listino prezzi che sia confrontabile a quelli delle aziende tradizionali, dobbiamo preparare una tabella che riporti il nome delloggetto, la sua descrizione ed il prezzo consigliato al pubblico escluso di iva ( da specificare che il prezzo si intende escluso iva e spese di trasporto). Per i negozi previsto uno sconto pari al -40 % sul prezzo consigliato, mentre per i professionisti si pu adottare una scontistica del -20%. E evidente il vantaggio economico di una vendita online, ma non si deve sottovalutare limportanza di un contatto diretto con il pubblico, attraverso la rete dei negozi, per testare il gradimento al pubblico del prodotto.

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    limiti e difficolt dellautoprodurre

    Il modello dellautoproduzione non privo di svantaggi. Lassumere, nella progettazione e nella produzione di un oggetto, tutte le competenze che unazienda fornisce al suo interno, le start-up dellautoproduzione perdono preziose informazioni: le indicazioni della committenza, la competenza di provati tecnici di prodotto, lesperienza di team manageriali nella gestione e i consistenti fondi di sviluppo di cui le grandi aziende dispongono.Privi di informazioni consolidate sui costi di sviluppo e produzione, i designers spesso si limitano a lavorare con i materiali e le tecniche che conoscono e che sono loro facilmente accessibili.Molti dei loro prodotti sono composti da semilavorati di legno o marmo, di fogli metallici tagliati con il laser e tubi dacciaio curvati, elementi che conferiscono a tanti prodotti unestetica comune, determinata dal carattere schietto e semplice dei materiali adottati. Ma quando questi giovani imprenditori iniziano a trovare strade pi ricche di risorse, i loro prodotti diventano pi raffinati, si arricchiscono di led e fusioni in lega.

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    approfondimenti

    Per avere maggiori approfondimenti sul tema del design autoprodotto possibile vedere la conferenza del 29 novembre 2013 - Abitare 100% Project 2013 - Intorno allAutoproduzione - tenutasi presso la Fiera di Verona, con la partecipazione del sottoscritto, di Marco Romanelli e con lintervento di Giulio Cappellini.www.youtube.com/watch?v=SGv9tRHo2Q8

    Per avere informazioni sullautore possibile vedere lintervista - Salone 2014. Interview with Ivano Vianello - dove in occasione delledizione 2014 del Salone del Mobile di Milano, Cosmit incontra 20 protagonisti del design italiano.www.youtube.com/watch?v=VHsM1S8OMWA

    Atlante Italiano di autoproduzione, a cura di Ivano Vianello, edito da dolp_dove osano le parole, 2013, disponibile al link http://issuu.com/ivdesign.it/docs/atlante_italiano_di_autoproduzione_

    Pioneers in bathroom design, a cura di Ivano Vianello, per Insula delle Rose, 2014, disponibile al link http://issuu.com/ivdesign.it/docs/pioneers_in_bathroom_design_bassa/0

    Per avere maggiori approfondimenti sul lavoro di Ivano Vianello, materiali e informazioni sono disponibili ai link www.ivdesign.it e http://issuu.com/ivdesign.it/docs/ivdesign.it_booklet_mail/0

  • stampato in 120 copiePOMI DIGITAL LINE SRL

    Via K. Adenauer 2/436100 Vicenza - Italy

    www.pomi.it - [email protected]

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