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Stefano Grandi Dieci passi per non fallire in Amore Verifica del cammino di coppia per non scoppiare

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SStteeffaannoo GGrraannddii

DDiieeccii ppaassssii ppeerr nnoonn ffaalllliirree

iinn AAmmoorree

Verifica del cammino di coppia per non scoppiare

IInnttrroodduuzziioonneeUna parte importante della vita della coppia è il suo ini-zio. Il detto “Chi ben inizia è già a metà dell’opera” èveritiero, ma non basta. Solo nelle favole o nei films sipuò dire di un rapporto di coppia “ …e vissero felici econtenti”. Sarà così se, reciprocamente, si avrà cura diessere felici e contenti. Numerose, secondo le statisti-che, sono le rotture del legame matrimoniale che vengo-no denunciate nei primi tre anni di matrimonio.Davanti a questa situazione cosa non ha funzionato?Cosa è accaduto in quel tempo?L’amore è l’asse portante della nostra vita, dato che riu-scire nella vita è riuscire nell’amore. Per questo dobbia-mo rinunciare all’improvvisazione e compiere un viag-gio che ci permetta di aprire gli occhi sulle nostre falsecertezze e ci aiuti a capire se la persona che ci è accan-to ci ama o no, se noi come coppia stiamo crescendo omeno.“Dieci passi per non fallire in Amore” nasce proprio dal-l’esigenza di proporre alle coppie uno strumento forma-tivo di riflessione personale e di coppia sulla scelta delproprio partner e sull'essere coppia fin dai suoi inizi. Questo libretto, veloce e profondo, è il frutto di anni diesperienza itinerante tra corsi prematrimoniali e con-sulenze, tra relazioni di accompagnamento e vita fami-liare. I passi rispecchiano, almeno in parte, ciò cheaccade nel profondo di ogni essere umano davanti allarelazione affettiva. Di proposito sono state introdottemolte storie quotidiane in modo da aiutare chi legge acapire meglio i contenuti e i concetti espressi.

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Primo passoLLaa sscceellttaa

Tutti gli esseri umani sono chiamati a ricercare la feli-cità e nessuno si sottrae da questo desiderio insito nellanostra natura. Così anche la coppia si trova dentro que-sta spirale e sarà la scelta del partner a portarla vicinoo lontano da questo traguardo. La scelta del partnerdeve essere fatta in base a criteri di affinità e di affida-bilità dal punto di vista dei valori e del progetto di vita. La scelta potrà rivelarsi buona solo nella misura in cuila coppia si sforza di conoscersi sempre più in profondi-tà. Analizziamo, vista la posta in gioco, questa primafase del cammino di coppia per dare dei criteri credibiliper una scelta libera e responsabile.

LLee oorriiggiinnii ddii uunnaa sscceellttaa

SSee ssttiiaammoo iinnssiieemmee ccii ssaarràà uunn ppeerrcchhéé??Come abbiamo conosciuto il nostro partner? Dove?Quando? Credo che nessuno abbia mai riflettuto abbastanza, inquel dato momento storico, su quella scelta che poi hacambiato la sua vita nel bene o nel male.Tra tutte quelle persone che noi abbiamo conosciuto ilnostro cuore e il nostro sguardo si sono soffermati su diuna in modo speciale, perché?

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Cosa ci ha spinto verso di lei? Cosa ci ha colpito? Perchéquesta scelta e non un’altra?Il fatto che molte persone si stupiscono di come abbianoscelto quella persona, mostra che molte delle compo-nenti sono inconsapevoli, ciò non significa che non esi-stano, ma è l'inconscio che sceglie la persona in quelmomento. La scelta è soggetta all’intuizione ed essa èmolta di più di ciò che si può esprimere attraverso i con-cetti. Le intuizioni non sono sbagliate, ma legate allapropria storia personale.Come credente sono convinto che non sia stato casualequel primo incontro con il proprio partner, ma accettochi vede in quel incontro una serie di coincidenze ocasualità. Ciò su cui desidero porre l’accento è che quel-la scelta ha cambiato la nostra vita e da quell’eventoabbiamo avuto bisogno di stendere insieme un progettodi vita. Senza tale progetto condiviso non si può metter su casa!

LLiibbeerraa oo iinntteerreessssaattaa??Siamo abituati a sentire le prime parole che diconoalcuni appena dopo la separazione: “Finalmente sonolibero”, ma non sono stati loro a scegliere l’altro libera-mente? Ho paura che dietro a certe scelte non si è totalmenteliberi perché un interesse è subentrato nel meccanismodi scelta. Penso a quelle persone che mi hanno confida-to che hanno scelto l’altro per paura di rimanere solinella vita, per la voglia di uscire di casa e vivere unavita indipendente dai propri genitori, per la propria

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testardaggine contro tutti e tutto, per la giovane età,per la poca stima di sé, etc…Una coppia si deve interrogare seriamente su cosasignifichi fare una scelta senza condizionamenti.Prendere una decisione libera significa, prima di tutto,analizzare e verificare i propri sentimenti e poi analiz-zare e verificare la persona che si ha davanti. Allora cisi può interrogare dicendo: “Siamo stati liberi di sceglie-re la persona che sta al nostro fianco?”

CCoossaa cceennttrraannoo ii vvaalloorrii??Quando si sceglie una persona per metterla al propriofianco bisogna ricordarsi che la si sceglie anche in baseai valori umani che essa porta dentro di sé e che inqualche maniera deve anche condividere. Quanta importanza hanno i valori nella scelta del par-tner? Se poi il partner non li condivide, cosa fare? Io credo che bisogna conoscere prima i valori dell’altroper poi verificare se possono essere condivisi e se posso-no sostenere lo sviluppo dell’amore della coppia. Percapire la portata dei valori mi viene in mente il caso diun bambino in coma. Davanti a lui, la madre avevachiamato un sacerdote e suo marito un medico. Lavisione della vita che i due avevano davanti era distin-ta perché i valori avevano riferimenti diversi. Ladiversità non deve spaventare, ma i valori devono esse-re condivisi e rispettati o saranno un ostacolo per ilfuturo della coppia. Nessuno vuole essere solo a porta-re avanti dei valori.

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NNoonn ddiimmeennttiiccaarree qquueell iinnccoonnttrrooUna volta una donna continuava a lamentarsi con medel marito perché non gli andava bene niente. Volevache io le dessi ragione, invece le ho detto: “Guardi,Signora, che lo ha scelto lei e non io!”, ha cambiato tonoed atteggiamento. Ogni tanto sarebbe utile ricordare e riparlare dei varimomenti che hanno portato la coppia ad iniziare unagrande storia.

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande everificherete la vostra scelta.-Cosa ci è piaciuto del partner? -Perché e dove abbiamo sentito che era la persona giu-sta? -Quando abbiamo deciso d’impegnarci?-Quali gesti ci sono piaciuti? -Quali sono i valori importanti per il nostro partner?-Quali sono i valori importanti per noi due?

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Secondo passoLLaa ccoonnoosscceennzzaa

All’inizio della relazione ognuno si presenta al meglio:belli e corretti. Col tempo opportunamente, la conoscen-za reciproca si approfondisce ed emergono gli inevitabi-li aspetti negativi.La conoscenza è essenziale per costruire un’autenticarelazione perché ci porta a vedere l’altro com’è vera-mente e non sognando che l’altro sia come lo desideria-mo noi.La conoscenza ci aiuta a riconoscere le differenze, ledivergenze, tra il proprio sogno romantico costruitodentro ognuno di noi e la quotidianità.

CChhii èè iill nnoossttrroo ppaarrttnneerr??Prima di fare una qualunque scelta nella vita, di soli-to, cerchiamo di informarci per non sbagliare.Molte cause di separazione coniugale hanno avutoluogo dichiarando di non aver ben conosciuto il partnerper quello che veramente si è poi rivelato nella vitaconiugale.Come è potuto accadere questo fatto?Spesso quando s’incontra una persona speciale, si fatacere il proprio io, non ci si fa conoscere per quello chesi è veramente, per paura di non essere accettato oaccolto e di conseguenza essere lasciato. Allora ci si

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modifica secondo i desideri dell’altro.Ogni coppia deve riconoscere che c’è questo problema enon ci sono ricette per affrontarlo. Credo che bisognamettere l’altro nelle condizioni migliori per farsi cono-scere per quello che è senza la paura di eventuali riper-cussioni sull’esistenza della coppia.Nessuno di noi vorrebbe vivere con uno sconosciuto!

LL’’iimmppoorrttaannzzaa ddeellllaa ssttoorriiaa ddeell ppaarrttnneerrIl partner che ci è a fianco è il risultato di un lungo cam-mino educativo e non. Conoscere la sua storia fin dalprimo nostro incontro è indispensabile per capire atteg-giamenti, pensieri e scelte fatte fino allora.Cosa è importante conoscere di lui?Prima di tutto non possiamo interrogare il partner, mafarci raccontare, in maniera spontanea ed occasionale,la sua vicenda. Un uomo mi chiese se era giusto inda-gare sul passato della sua futura moglie. La mia rispo-sta fu che doveva essere lei a raccontarlo. Quello che c’interessa conoscere è la sua famiglia, le sueabitudini, i suoi valori, il suo lavoro, i suoi hobbyes, lasua adolescenza, i suoi amici, le sue esperienze positivee negative anche in ambito affettivo, etc…

LLaa ffaammiigglliiaa ddii aappppaarrtteenneennzzaaLa coppia a volte dimentica che ognuno dei due provie-ne da una famiglia, quella famiglia, e questa hainfluenzato, nel bene o nel male, il nostro modo di vive-re. Conviene prendere atto di quest’educazione cosìsaremo aiutati a capire certi atteggiamenti che non

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sono il frutto di un conflitto o di incomprensioni, ma diun modo di essere della persona.

LL’’eesssseerree ffeemmmmiinnaa ee ll’’eesssseerree mmaasscchhiioo

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II vvaalloorriiCiò che ritengo un bene per me, lo è anche per noi?Su quali valori s’intende costruire la propria casa?Sapere ciò che una persona ritiene un bene importante,un valore, a cui credere e perseguire nella sua vita, ciaiuta a confrontarci con i nostri valori. Ma in una cop-pia questi valori devono essere condivisi, almeno inparte, e rispettati perché potrebbero essere motivo diconflitto mettendo così a rischio la sopravvivenza dellacoppia stessa. Se un marito, per varie ragioni, nonritiene un valore la religione, sua moglie andrà a Messada sola. Quando nascerà un figlio cosa accadrà: saràbattezzato? frequenterà il catechismo?Capire e rispettare i valori dell'altro è un altro modoper amare una persona.

Siamo diversi e di questo dobbiamo rendercene conto.Una donna pensa come una donna, sente come unadonna, ama come una donna.Un uomo pensa come un uomo, sente come un uomo,ama come un uomo.La diversità fa parte della vita, ma per vivere accantoall’altro, come una ricchezza e non come un peso, dob-biamo scoprire l’altro. Ricordo una donna che si lamen-tava di suo marito perché non gli rispondeva mai imme-diatamente ai suoi messaggi che gli inviava. Era arriva-

ta alla disperazione perché quando vedeva suo maritorispondere subito ai messaggi che gli mandavano i suoiamici, lei si chiedeva perché lui non lo faceva con lei,visto che era sua moglie! L'interpretazione del fatto daparte della donna era che lui ci teneva di più ai suoiamici che a lei! Che errore, pensare ciò! Il modo di dimo-strare all’altro il proprio affetto non stava per l’uomonei messaggi, ma in altro. Gli uomini parlano un lin-guaggio di solito più pratico e concreto, dimostrano l’af-fetto faccendo qualcosa per la donna. La donna invecedice, parla, ha bisogno di dire spesso che ama.

II ddiiffeettttiiDopo la tipica fase dell’innamoramento, in cui il par-tner risulta perfetto, l’amore porta in evidenza la verarealtà del partner: emergono i reciproci lati negativi oproblematici. Bisogna conoscere ed accettare i difetti altrui, come ipropri, per vivere un rapporto vero. Possiamo aiutarel’altro a migliorarsi, ma non riusciremo mai a modifi-carlo come piace a noi! Se i difetti del mio partner sonoin contrasto con il mio carattere e non possono coesiste-re, essi possono portare ad una rottura. Un difetto nonva sottovalutato, ma va valutato perché potrebbe diven-tare un problema dopo.Rammento quella donna che si lamentava che suomarito non parlava mai. Lei aveva bisogno di una per-sona loquace, invece aveva sposato una mummia! Glidissi: “Signora, lei sapeva che era fatto così, e se lo hasposato era perché le andava bene anche così! Guardi illato positivo: può parlare sempre e solo lei!”.

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SSppeerraarree ddii ccaammbbiiaarree ll’’aatttteeggggiiaammeennttoo

È difficile far comprendere alle persone che le abitudiniacquisite difficilmente potranno essere cambiate lungola nostra vita perché le riteniamo giuste per la nostravita. Pensare di far cambiare abitudini ad una persona,perché ora sta con noi, è utopistico. Una donna si lamentava del proprio marito perché met-teva le ciabatte sempre in un modo diverso da quelloche lei riteneva giusto. È arrivata a dire: “Se non lemetti come dico io, tu non vi vuoi bene!” Il povero mari-to, che aveva avuto una madre con un carattere moltoforte, per più di trenta anni si era abituato a metterlecome voleva lei. Chi aveva ragione? Credo che bisogna avere un po’ di buon senso in certecose!

FFiinnoo aa cchhee ppuunnttoo ppoossssoo ccoonnoosscceerree??Mai si può conoscere una persona fino in fondo perchéognuno di noi è un mistero anche per sé. Possiamo conoscere quello che l’altro ci fa vedere e quel-lo che noi intuiamo. Il tipo di conoscenza che abbiamodell’altro è continua e varia secondo le situazioni parti-colari che viviamo, dell’età e dell’affetto che proviamo.Per conoscere bene una persona bisogna saper dialoga-re, cioè ascoltare prima di parlare, vedere prima di giu-dicare, elaborare prima di esprimersi per tutta la vita.

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La vera conoscenza del mio partner porta ad una verastima nei confronti dell’altro.Ciò significa guardarsi in faccia senza scandalizzarsi,accettarsi radicalmente, con tutto il negativo e positivoche ognuno di noi si porta dietro.

LLaa ssttiimmaa rreecciipprrooccaa

II dduubbbbii Conoscere il partner significa anche accorgersi cheeffettivamente non si è adatti a camminare insieme permotivi seri e provati.Ci sono modi di essere o di pensare del proprio partnerche non sono accettabili e quindi si rifiutano, tuttavia cisi intestardisce nel voler proseguire il rapporto affetti-vo nella speranza che con il matrimonio la personacambi, cosa che in realtà avviene raramente(illusionedel cambiamento).A questo punto è meglio lasciar perdere questa storiaperché non avrà un futuro roseo.

UUnn ccoonnssiigglliioo ppeerr ii mmaasscchhiiCercate di conoscere il ciclo mestruale della vostra com-pagna perché non si ama solo l'anima di una persona,ma anche il suo corpo, e il corpo di una donna entra inrelazione con l'uomo in maniera particolare.Durante il ciclo ovarico, nella donna, si svolgono com-plessi eventi biologici provocati ed ordinati da unasequenza di neuro-ormoni che partono dal cervello.

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Questi ormoni sessuali quando vengono prodotti eimmessi nel circolo sanguigno della donna non hannoesclusivamente la funzione legata alle funzioni biologi-che generative ma anche di stimolare tutto il corpodella donna, compreso il suo cervello, inducendovi par-ticolari modificazioni reattive che si caratterizzano inmodo del tutto diverso secondo il tipo di ormone presen-te. Questa situazione ha delle conseguenze sul compor-tamento della donna a livello psitico-emotivo. In pocheparole, la donna che abbiamo al nostro fianco, bombar-data dai suoi ormoni, presenta degli “umori” diversi, asecondo del periodo ormonale che vive, come l'essere:triste, tesa, accogliente, serena, depressa, allegra, ener-gica, insicura, contenta, acida, nevrotica, solare, etc...Quando noi ci relazioniamo con lei, essa, influenzatadai suoi ormoni, si presenta così. Una prova concreta diquesto discorso è l'esperienza che ogni uomo vive: inalcuni momenti lei è la nostra principessa e in altrimomenti ci domandiamo chi ce lo ha fatto fare! Attenti,uomini, a non sottovalutare questi stati d'animo, pre-senti nella donna, perché sono la loro carta d'identità elitigare quando una donna è già tesa, è non aver atten-zione verso il vostro partner con risultati, a volte, deva-stanti( litigare con una donna tesa è una partita persagià in partenza).

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande everificherete la vostra conoscenza e il vostro amore.

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-Fino a che punto ci conosciamo? -Fino a che punto ci siamo fatti conoscere per quelloche siamo?-Perché si ha paura di rivelare all’altro quello che si è?-Cosa è importante conoscere dell’altro: la vita, i valori,il carattere, il lavoro, gli hobbyes, etc…?-Bisogna sottoporre il partner ad un interrogatorio perconoscerlo? -È suo dovere raccontarci tutto quello che desideriamo?-L’altro ci apprezza per quello che siamo?-L'altro non ci capisce quando...-Cosa facciamo per farci capire dall’altro?

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Terzo passoIIll rriissppeettttoo

Abbiamo parlato nel capitolo precedente di conoscenzadell’altro e di scelta, passi molto importanti per la vitadella coppia, ma quello che andremo ora a verificare lipuò mettere in crisi.Cosa intende la coppia per rispetto? Forse è questo uno dei punti cardine per capire se lapersona che ci sta accanto è quella giusta o no.Il rispetto è la capacità di vedere l’altro com’è e di cono-scerne la sua personalità.Rispettare significa, nel rapporto di coppia, accettarel’altro per quello che è senza volerlo modificare in baseai propri gusti e scopi, ma desiderare che l’altra perso-na cresca e si sviluppi per quello che è. In altre parolerispettare l’altro è lasciare che si esprima liberamente;è comprendere quali sono i suoi modi di farlo, anchequando non sono nella linea dei nostri. Nel rapporto di coppia, nel vivere gomito a gomito, unapersona deve sentirsi a suo agio, deve comportarsi libe-ramente, deve avere la possibilità di scegliere e di pen-sare insieme all’altro senza condizionamenti o paure.Purtroppo ciò non sempre accade.

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Se una persona non si è fatta conoscere per quella cheè, vivrà sempre con una maschera perché avrà paura dimostrare il suo vero volto, quindi sarà capace di modi-ficare il suo pensiero e i suoi atteggiamenti davanti alpartner, non sentendosi mai se stesso.La paura di non aver dimostrato all’altro quello che siè, per quanto si è tenuti a farlo vedere, porterà a nonrispettare la propria persona e a cedere su tutti i frontifino al giorno in cui si dirà basta!Questo grido l’ho sentito diverse volte da persone chenon né potevano più del proprio partner. Non si senti-vano rispettati. Ma perché solo allora?Il rispetto nasce dall'accettarsi inizialmente per quelloche siamo. Credo che molte persone si modifichino per farsi accet-tare dagli altri o per essere prese in considerazione, maqui si parla di due persone che vogliono condividere laloro vita.La paura della solitudine e dell’abbandono possono por-tare uno dei due a non rispettarsi, ma a trasformarsiper piacere all’altro? Credo di sì.

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UUnnaa pprroovvaa ddii rriissppeettttooPer capire a che livello sia il rispetto in una coppia,domando nelle consulenze come viene vissuto l’atto ses-suale da parte dei due e cosa succede se uno dei duenega all’altro l’atto sessuale? Da ciò che viene espressomi accorgo se c’è rispetto all’interno della coppia oppu-re no! Perchè proprio nell’atto più intimo e libero della

coppia si vede e ci si accorge se c’è rispetto. Ricordo inun corso prematrimoniale la risposta di un uomo: “Senon ci sta, ci sono le prostitute!” Caspita come siamocaduti in basso, allora ci credo quando una donna miafferma che dice di sì al marito, ma dentro di sé è no,perché ha paura di quello che potrebbe fare. Incredibile.Se lei dicesse no, apriti cielo! Scusate, ma questo è amore? È rispetto? Stareste insieme ad una persona che non accetta ilvostro volere? Sono convinto che se una persona non si sente rispetta-ta nel gesto d’amore più intimo e libero della coppia,non sarà mai rispettata in tutta la sua vita coniugale.Se non c’è rispetto, la coppia ha i giorni contati.

NNoonn ssuubbiirree Davanti a certe scelte di separazione, io rimango moltoperplesso perché per anni non ci sono stati dei segnalidi pericolo e poi tutto ad un tratto l’esplosione del caso.Cosa può essere successo? Credo che per una buona parte dei casi, uno dei due hafatto, consapevolmente o no, la scelta di subire il rap-porto, di mandare giù qualunque cosa pur di mantene-re il rapporto, ma un giorno una molla è scattata e ilrapporto non è stato più lo stesso.Cosa fare per prevenire questo dominio? Bisogna essere se stessi, sempre, se no saranno guai perse stessi, per il proprio partner e per i propri figli.

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La valorizzazione del partner è la carta vincente peruna stabilità di coppia, sia la donna e sia l’uomo deside-rano essere valorizzati per quello che sono. Se vogliamo distruggere il nostro rapporto basta sotto-lineare quotidianamente sempre le mancanze, mentresarebbe il caso di sottolineare anche ciò che il partner fadi positivo e costruttivo. Bisogna aiutare l’altro ad esse-re se stesso, a condividere i suoi pensieri, ad accettarele scelte per il bene di entrambi e non di uno solo. Dobbiamo aiutare l’altro a sentirsi libero di esprimere isuoi pensieri senza essere giudicato, se non facciamocosì avremo una persona che non si sentirà libera diesprimersi per paura di offenderci o perderci, intantodirà sì a qualunque cosa gli proporremo, ma poi faràquello che vuole.

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UUnn ddiiffeettttoo ddaa eevviittaarree

UUnn tteesstt aa dduuee

Non credere mai di essere migliore del partner e nonpretendere dall’altro più di quanto sia in grado di dare.

Provate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere il vostro rispetto e il vostro amore.-Come si comporta il partner davanti ad una nostraaffermazione negativa? -Il partner ci accetta per quello che siamo o dobbiamomodificarci?-Ci sentiamo feriti quando ......

LLaa vvaalloorriizzzzaazziioonnee

Quarto passoLL’’aammoorree

IInnnnaammoorraammeennttoo oo AAmmoorree?? L'innamoramento è una fase transitoria della nostravita affettiva, è il punto di partenza per una grande sto-ria d'amore, ma l'amore è qualcosa di più.L’innamoramento è il desiderio di stare con l’altrodeterminato dall’attrazione verso l’idea che ci si è fattadell’altra persona. Esso è un fatto passionale legato aisentimenti, cioè alle sensazioni e alla sensibilità chevanno e vengono, mentre l’amore riguarda anche laragione e la volontà.Ho incontrato una donna che desiderava lasciare suomarito dopo alcuni anni di matrimonio perché una sera,lui era ritornato ubriaco e le aveva spaccato la faccia.Risultato finale cinque punti di sutura e una tremendanotizia: “Non è lui l’uomo della mia vita!”. Lei volevaottenere da me il via alle sue decisioni, invece io le posila domanda: “Perché fino a quel episodio, lui le andavabene? Era così anche prima!”. Lei mi rispose: “Credo diessermi innamorata dell’idea che io mi sono fatta di luie di non averlo visto com’era realmente”.

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CCoossaa ss''iinntteennddee ppeerr aammoorree??Ho chiesto a più coppie cosa intendono per Amore per-ché, a volte, non ci si rende conto che i due recepisconol’amore in maniera diversa. È un arricchimento questa

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UUnnaa pprroovvaa dd''aammoorree

diversità, ma bisogna conoscerla personalmente pernon cadere in malintesi. Provare a chiedere al propriopartner che cosa intende per amore è una scelta giusta,ma attenti alle proprie aspettative e ai giudizi facili.L’altro deve esprimere liberamente ciò che prova.Questo sarà il nostro punto di partenza per gestire beneil nostro rapporto di coppia. Ricordo che la parola amorederiva anche dal latino “A-Mors”, che significa letteral-mente “non morte”. Questo significa che quando noidiciamo “Ti amo” dichiaramo al partner che “non devemorire”, e può essere tradotto nella vita di coppia in “Tusei la mia vita”. Possiamo affermare entrambi questaverità? L'altro è la nostra vita? L’altro è un dono perme? Io sono un dono per l’altro? Il dono è libero, quindi non ha senso dire che l’amoretoglie la libertà perchè impone il sacrificio di donarsi.Per il credente, l’altro è un dono di Dio. Per il non cre-dente è un dono e basta. In ogni caso, bisogna prender-si cura dei doni ricevuti se vogliamo custodirli intatti.

Spesso, durante i colloqui che ho personalmente con lecoppie, chiedo una prova, da esibire, che confermi lascelta fatta del partner. Di solito, trovo la coppia impre-parata perché reputano i sentimenti reciproci l’unicaprova. Io vado oltre e desidero qualcosa in più. La provache ritengo introdurre nella coppia per verificare il loroamore è la categoria del sacrificio in funzione della feli-cità dell’altro e della gestione del rapporto. Chi dei duesi sacrifica di più? È giusto che entrambi si devono

sacrificare per l’altro? Ho incontrato tante storie fami-liari e non, in cui una sola persona si sacrificava sem-pre e l’altra quasi mai. Una dava sempre e aspettavauna risposta, l’altra mai. Sono state storie molto tristi epesanti. Sacrificarsi, cioè mettere la persona amata alprimo posto della nostra vita, è un modo chiaro ed ine-quivocabile per esprimere all’altro tutto il nostro amoresenza la paura di dover perdere qualcosa di proprio.Ho in mente quella vicenda in cui la donna aveva sem-pre rinunciato per la famiglia e il marito aveva fattoben pochi sacrifici. Un bel giorno, la donna ha dettobasta a tutto questo, lasciando l’intera famiglia esterre-fatta! Da soli è difficile portare avanti una famiglia, mainsieme sì. Bisogna incominciare presto a parlare disacrificio perché l’amore lo richiede. Credo che nessunostarebbe insieme ad una persona che non vuole sporcar-si le mani per la famiglia, ma perchè ciò accadde?L’amore deve essere ragionevole, altrimenti è solo fol-lia. Da qui la necessità di mettere da parte sentimentidi tipo adolescenziale per far posto ad un amore capacedi accogliere parole che oggi fanno paura come sacrifi-cio, impegno e tradizione.

PPeerr sseemmpprree??

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Viviamo in una società modellata sull’usa e getta, suldesiderio di ciascuno, sull’impegnarsi finché si havoglia, senza assumersi delle responsabilità. In unasocietà dei consumi in cui si è “soddisfatti o rimborsati”è finito dentro anche l’amore.Sembra che oggi siano molte le pretese e le aspettative

che si hanno nei confronti dell’altro e queste portano aconcepire l'amore in modo astratto, egoistico, non riferi-to alla comunione di vita con il partner.Quando due persone s’incontrano, ognuno porta con sèla propria diversa storia personale, che ha bisogno diessere armonizzata con l’altro, che a sua volta è diffe-rente. E una relazione di diversi è impensabile senzacompromessi e sacrifici.Qual è l’amore autentico? L’amore autentico è quello che cerca prima di tutto ilvero bene dell’altro e non il proprio benessere persona-le. L'amore vero è fare felice una persona.L’amore non è fatto di belle sensazioni e di bei senti-menti ma è fatto di sacrificio, di perdono, di aiuto reci-proco. L’amore vero fa prendere coscienza di quanto abbiamobisogno del partner. Con il passare del tempo si diven-ta più umani e consapevoli di non essere perfetti, e chequindi, a volte, il partner non sarà proprio come lovogliamo noi, ma va bene ugualmente. È ingenuo crede-re che sarà sempre all’altezza delle nostre aspettative.Ci deve essere la consapevolezza e la fiducia che egliavrà fatto sempre del suo meglio.

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IIll rraappppoorrttoo nnoonn èè uunn BBOOTT!! Bisogna saper curare il rapporto perché qualcuno pensache una volta raggiunga la meta ci si possa riposare evivere di rendita, ma l’amore non è un BOT! È un cam-mino in salita, una fatica, un lavoro che porta verso la

felicità.L’errore è dichiarare che non c’è più nulla da costruireperché siamo arrivati.Se pensiamo così l’amore di una coppia cessa del tuttoe ognuno pensa al proprio spazio, e la vita a due diven-ta noiosa.L’amore è una realtà che si costruisce giorno per giorno,con tutto l’impegno di entrambi. Come tutti i giorni ci sialza per andare a lavorare così anche la coppia si alzaper ricominciare ad amare nuovamente. Chi si dimenti-cherà di far ciò diventerà un disoccupato, e capite benecosa vuol dire disoccupato: qualcuno prenderà il nostroposto. Un giorno ricevetti una telefonata, per un incontro, daparte di una donna, che si era appena sposata da qual-che mese e che mi aveva conosciuto in un corso prema-trimoniale. Il suo problema era che il marito si era com-pletamente adagiato dopo averla sposata. Aveva messosu le “pantofole”. Quando lei aveva espresso a lui que-sto disagio, si era sentita rispondere che erano delle suefissazioni e che tutto andava avanti bene. Svegliare un uomo che si è impoltronito non è una cosafacile, specialmente se lui ritiene che tutto va bene!Tutte le relazioni vanno sempre migliorate e per fare ciòè necessario essere attivi. Quando un rapporto non vi soddisfa chiedetevi: “Comepossiamo migliorare il nostro rapporto?”, e la discussio-ne porterà molte novità positive.Bisogna andare incontro l’un l’altro ai desideri che ci

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soddisfano e ci fanno star bene. Non ci sono mai momenti nei quali uno dei due è auto-rizzato a disinteressarsi del bene della coppia e dellarelazione coniugale.

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere il vostro amore.-Cosa intendiamo per amore?-Abbiamo delle prove che il nostro partner ci ama vera-mente? -Cosa significa prendersi cura dell’altro?-Chi deve rinunciare nel rapporto di coppia?-Si può amare a senso unico?-Quello che stiamo vivendo è un rapporto possibile erealistico?-Come possiamo migliorare il nostro rapporto?-Che cosa ci aspettiamo dal partner?

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Quinto passoLLaa ffeeddeellttàà

CCoossaa ss’’iinntteennddee ppeerr ffeeddeellttàà??“Mettere la propria vita nelle mani dell'altro per condi-videre insieme un progetto di vita verso la felicità” è lamiglior definizione di fedeltà.Noi possiamo contare assolutamente sull’altro, sicuri divenire compresi anche nei propri difetti, al di là deimalitensi spiccioli.All'inizio esser fedeli è facile come bere un bicchiered'acqua perché tutte le energie sono concentrate sulpartner, e infastidisce la sola idea che qualcuno possarompere questo idillio.Molti, oggi, hanno paura di chiedere al proprio partnerse gli è fedele perché temono una risposta non adegua-ta alle proprie aspettative. Non si può vivere con lapaura, bisogna affrontare la tematica. Come?Ricordo in un corso prematrimoniale che chiesi ad unuomo cosa intendesse per fedeltà. La risposta, per ben

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È una parola che mette a disagio chiunque la sente seb-bene in una società come la nostra, questa virtù sia incrisi, ma per due che vogliono vivere una storia impor-tante d'amore, essa è un fattore di scelta non indifferen-te.

due volte, mi venne data dalla sua compagna! Io rispo-si che volevo saperlo da lui e non da lei! L'errore sta nelpensare che anche l'altro la pensi come me, ma se nonglielo chiedo come faccio a saperlo?

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NNoonn ssoolloo aadduulltteerriiooQuando si pensa alla fedeltà viene subito in mente l'in-fedeltà coniugale, l'adulterio, ma non è la sola voce chepotrebbe mettere in serio pericolo la vita della coppia.Sono tante le situazioni che ci portano ad non esserefedeli al nostro progetto di coppia, come, ad esempioperdere la fiducia verso il proprio partner.Ricordo una donna che si lamentava che suo marito nongli faceva mai i complimenti per quello che faceva, maera puntuale nel richiamarla quando qualcosa nonandava per il verso giusto. La donna con il passare deltempo, aveva perso la fiducia nel marito e si era avvici-nata all'alcool.Un'altra donna mi confidava che aveva perso la fiducianel proprio marito a seguito di un rimprovero verbalepubblico. Lei si era sentita trattata come una donnaqualunque e non come sua moglie! Non gli interessavala ragione del rimproverò, che poteva accettare, ma lesue modalità. Credo che nessuno voglia avere al suofianco una persona che non crede in noi! Ogni giorno siamo chiamati a confermare il dono di sèall’altro. É dire all’altro, concretamente, con i fatti: “Tumi basti”. È il nostro impegno a non ritirare il proprio

affetto anche quando l’altro sbaglia. É quindi, capacitàe decisione di progettare il “sempre” e il “comunque”,nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Senon ho deciso in partenza che la fedeltà all’altro è unvalore che realizza la mia stessa persona, e che, invecea rincorrere le proprie voglie, ci si impedisce di realiz-zare qualcosa di stabile, sarà difficile resistere fino infondo quando le difficoltà matrimoniali si faranno serie.

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere la vostra fedeltà e il vostro amore.-Noi cosa intendiamo per fedeltà?-La fedeltà è qualcosa che si costruisce insieme?-Noi perdiamo la fiducia nell’altro quando.....-Noi acquisitamo la fiducia nell’altro quando....

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Sesto passoIIll ppeerrddoonnoo

Volete essere felici un’istante? Vendicatevi.Volete esserlo sempre? Perdonate.Credo che non tutti lo sanno che la parola perdono deri-va dal latino “per dono”, dove quel “per” indica perfezio-ne, per cui il perdono è il dono perfetto, completo.

IIll ppeerrddoonnoo èè nneecceessssaarriiooBisogna essere consapevoli che il nostro amore non puòesistere fuori dalla dinamica del perdono nella vita dicoppia perché tutti possono sbagliare e nessuno è esen-te da errori.Per esempio, chi offendendo la propria moglie dicen-do:”Non capisci niente!” non chiede perdono, perderà apoco a poco la fiducia della moglie, con delle conseguen-ze a lungo andare anche devastanti.Il perdono fa parte della vita quotidiana, mettiamoceloin testa, e non è, come qualcuno pensa, una debolezza.Chiedere perdono è riconoscere di aver sbagliato percostruire meglio il rapporto d'amore.A prescindere dalle motivazioni e situazioni, bisognaaccettare gli errori dell'altro perché nessuno è perfetto.Si dice “Chi ama veramente perdona tutto!”Qualcuno, dopo questo discorso, potrebbe essere d'ac-

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cordo, ma davanti all'adulterio cosa fare? Si può perdo-nare?Mi sono capitati alcuni casi su questa tematica con esitianche opposti, ne citerò uno come modello.Durante un incontro prematrimoniale, mi capitò di par-lare di infedeltà coniugale e di conseguenza della possi-bilità cristiana di perdonare il coniuge. Un uomo, dopoche ebbi introdotto la tematica, si alzò in piedi ed affer-mò davanti a tutti il suo pensiero: “Se mia moglie mitradisce, prendo un'ascia e la taglio a pezzetti, lì rin-chiudo dentro un sacco nero e lo metto in strada per laraccolta della nettezza urbana”. Seguii un lungo silen-zio e l'uomo si sedette soddisfatto del suo discorso atutti noi. Intervenni dicendo quattro cose: “Tutti posso-no sbagliare nella vita e lei non credo che sia una per-sona che non ha mai sbagliato! - Con quante altredonne lei è stato a letto senza aver preso in considera-zione il valore della fedeltà? Perché ora lo prende inconsiderazione? - Secondo lei, il perdono è un atto digiustizia o di amore? La relazione della coppia è basatasull'amore e non sulla giustizia! Non chi sbaglia paga,perché se fosse così le nostre case avrebbero le sbarrealle finestre e i secondini alle porte! Il perdono è accet-tare i limiti dell'altro. - Bisogna comprendere il perchél'altro abbia commesso quel fatto. Mettersi nei suoipanni e interrogarci.”Il corso si concluse anticipatamente.

IIll vveerroo ppeerrddoonnooPerdonare vuol dire amare. Senza l’amore il perdononon ha nè ali nè radici. É un gesto vuoto di significati,

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A volte perdoniamo con le parole, ma non veramente.Questo è un tipico errore che s'incontra in alcune cop-pie. Non possiamo dire all'altro: “Ti perdono solo se...” per-chè il perdono deve essere totale e libero o non si puòchiamare perdono. Il ricatto non è perdono!Non possiamo dire all'altro: “Non ci pensiamo più...”perchè il perdono non è amnesia del torto, ma sforzo dicapire il perchè si è arrivati a ciò!Non possiamo dire all'altro: “Tanto poi le passa...” per-chè non va sottovalutato lo stato d'animo di una perso-na che si sente offesa, ma dobbiamo avere più attenzio-ni verso ciò che mette a disagio il nostro partner.

di pacificazione solo apparente.Perdonare significa ricostruire insieme su fondamentasolide, entrare in comunione profonda con l’altro, capi-re le sue ragioni.Ecco perchè il perdono non va in unasola direzione: si perdona e, allo stesso tempo, si è per-donati. Il matrimonio è la relazione che più ci mette allaprova, che più di ogni altro ci fa emergere le nostreimmaturità e quindi è indispensabile imparare a perdo-narci per quello che siamo. Tutti noi abbiamo nel cuoredesideri di pace, di solidarietà, di perdonare ed essereperdonati.

NNoonn èè uummaannoo ppeerrddoonnaarreeIl male può assumere delle dimensioni in cui il perdononon solo può apparire impossibile, ma risultare quasidisumano.Siamo esseri umani, soggetti imperfetti, ma in via diperfezione.

Umanamente siamo portati a difenderci più che a rico-noscere i nostri errori.La natura, però, ci viene incontro, perchè in Amoretutto è possibile in quanto esso eleva la nostra umanitàalla sua vera origine: il bene.

PPeerrcchhéé nnoonn èè ffaacciillee ppeerrddoonnaarree??Non è facile perdonare perchè dipende dai vissuti divita personale e familiare trascorsi.Se uno non ha mai vissuto il perdono dentro la suafamiglia, ma la vendetta, il risentimento, la rabbia,etc... come potrà perdonare!Non è facile perdonare perchè perdonare significaentrare nel mondo dell'altro e accettare i suoi limiti chenon sono i nostri!Non è facile perdonare perchè non ci mettiamo neipanni dell'altro per meglio comprendere il fatto.Non è facile perdonare perchè a volte non riusciamo acomunicare quello che desideriamo, lasciando spazi alleincomprensioni!Non è facile perdonare perchè ci hanno toccato neinostri valori fondamentali che ci sembra impossibilericominciare!Sa perdonare solo chi è stato a sua volta perdonato.Ricordo un ex tossicodipendente che mi raccontò cheaveva perdonato sua moglie dopo una scappatella dura-ta qualche mese. Io gli chiesi come aveva fatto a perdo-nare un atto così infamante. Lui mi rispose:”Sono statoperdonato dalla mia famiglia per tutto quello che hocombinato, vuole che non perdoni mia moglie?”

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Il limite del perdono è quello che fissiamo noi.

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UUnn cclliimmaa aaddeegguuaattooL’attenzione, prendersi cura dell’altro considerandolounico e irripetibile, è il clima giusto perché un legamepermanga nel tempo. Questo clima ci permette di starbene con noi stessi, sentire la fiducia dell’altro, soddi-sfare i nostri bisogni.Camminare insieme con chi ci ama, è una scelta cherichiede costante attenzione ed impegno. Occorrecomunicare veramente, esprimere i bisogni personali,perché vengano capiti, occorre considerare le esigenzedi ciascuno.Solo se abbiamo il coraggio di dirci, ciò che abbiamobisogno per noi, di insegnarci nello specifico come desi-deriamo essere trattati, recupereremo rispetto ed accet-tazione, benessere e pienezza di vita a due.

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande econoscerete il significato del perdono.-Noi cosa intendiamo per perdono?-Cosa sta alla base del perdono: la giustizia o l'amore?-Fino a che punto possiamo perdonare?-Ci sentiamo offesi quando.....-Ci sentiamo a disagio quando....

Settimo passoLLee iinntteerrffeerreennzzee

nneellllaa ccooppppiiaa

La coppia si sceglie, si conosce, si rispetta, si ama, sigiura fedeltà, si perdona, ma tutto ciò non basta perchéci potrebbero essere delle interferenze (intromettersinelle decisioni della coppia), che se non prese in consi-derazione e corrette, potrebbero portare la coppia alladeriva.. Le interferenze possono essere “interne”, cioècreate dalla coppia stessa ed “esterne”, cioè che vengo-no introdotte dal mondo esterno verso la coppia. Vediamo quali sono le principali interferenze secondo lamia esperienza.

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Il lavoro può interferire sulla crescita di una coppia? Sono davanti agli occhi di tutti i massicci impegni pro-fessionali di uomini e donne. I sentimenti e la vita dicoppia hanno spazio solo dopo gli impegni professiona-li, e vengono trascurati e subordinati. Ma l’amore non può essere subordinato a nulla: o vieneper primo o avrà difficoltà a crescere.Il proverbio “Non si vive per lavorare, ma si lavora pervivere” afferma che al lavoro non si devono sacrificarealtri valori importanti come il partner, la famiglia, leamicizie, forse un pò di ragione c’è l’ha!Dobbiamo ammetterlo che il lavoro, oggi, è diventatoun tiranno per la nostra vita. Quante persone passanopiù tempo al lavoro che in famiglia perché bisognapagare mutui, affitti, bollette, etc... La coppia giovaneparte in svantaggio rispetto quella di una certa età per-ché è costretta a lavorare. Il problema nasce quando idue cominciano a non vedersi e a mettere il lavoroprima del proprio partner. Qualcuno arriva a casa per-ché ha finito il proprio turno e qualcun altro è già usci-to per il suo. Come può una coppia costruire qualcosa insieme se idue non si vedono? Ho paura che qualcuno costruisca qualcosa sul proprioposto di lavoro e non a casa sua con risultati disastrosi!Bisogna, allora, saper gestire bene questo problemaaffrontandolo insieme.

IInntteerrffeerreennzzee EEsstteerrnnee11.. IIll llaavvoorroo

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Ricordo una donna che si lamentava del marito perchénon era mai a casa a causa del lavoro che svolgeva, io lerisposi che doveva saperlo quando aveva accettato diessere sua moglie! Certe cose vanno accettate prima,magari discutendo e ricercando una soluzione. Chi non affronta questo tema rischia grosso, anche nelfilm “Casomai” del regista D’Alatri, l’attore principaleFabio Volo, perde la famiglia perché permette al mondodel lavoro s’intromettersi nella sua vita coniugale. Molte persone pensano che sia naturale consumarequasi tutte le energie sul lavoro e tornare a casa a“ricaricare le pile”, ciò è pericoloso per il proseguo delrapporto di coppia. Credo che un marito o una moglie che tornano a casadopo essere stati spremuti(o si sono spremuti) e pertroppe ore, non sono nello spirito migliore di dialogaretra di loro. Il lavoro inoltre ha talmente invaso la nostravita che non sono pochi i casi in cui ci portiamo sempreil lavoro dietro: computer portatili, cellulari, sono moltocomodi, ma non ci permettono di staccarci dal lavorocome sarebbe necessario, ed il tempo che vi dedichiamoè tolto al partner, alla famiglia, agli amici.Bisogna ripensare il nostro modo di vivere il mondo dellavoro.Se non prendiamo coscienza di ciò che ci accade quoti-dianamente non possiamo trovare nuove modalità dirapporto per creare una vita affettiva felice.

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33.. GGllii aammiicciiGli amici possono interferire sulle nostre relazioni?Credo di sì. Una donna mi confidava che quando veniva in casaloro, il miglior amico di suo marito, lei si sentiva a disa-gio perché intuiva il suo sguardo malizioso verso di lei,e non sapeva come fare a dirlo a suo marito. È necessario che la coppia abbia degli amici che entra-no dentro le sue mura per confrontarsi e crescere, ma

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I parenti possono interferire nelle vita di una coppia?Di solito le famiglie d’origine stanno al loro posto, ma avolte qualcuno le lascia penetrare troppo dentro la lorovita cedendo a volte il comando. Ricordo quella coppia in cui il padre di lui aveva decisotutto: il giorno delle nozze, il ristorante, la casa, i mobi-li, il viaggio di nozze, la macchina, etc... Chi aveva permesso che accadesse tutto questo? Perchéla coppia non ne aveva discusso prima del problema pertrovare delle soluzioni?Sicuramente quel padre aveva fatto tutto ciò per il benedella coppia! Ma la coppia stava andando verso la rovi-na perché lei non aveva mai partecipato ad una sceltasignificativa per il loro rapporto. Dobbiamo risolvereprima le eventuali ingerenze da parte dei parenti inmodo sereno e costruttivo altrimenti sarà durissima. Il distacco dai genitori è una tappa obbligata, è il prez-zo della felicità, è il taglio necessario per far nascereuna nuova famiglia.

22.. II ppaarreennttii

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Gli ex possono interferire sulla crescita dell'amore dicoppia? Ci sono persone che per il bene che gli abbiamo voluto,per il significato che hanno avuto nella nostra vita, peril momento in cui sono “capitate”, provocano in noi deiricordi, sensazioni e emozioni che potrebberò sconquas-sarci, anche se le storie sono finite e ognuno ha la suavita. È bene redercene conto, riconoscere le nostre fragilitàperchè aver cura del proprio rapporto di coppia è anchepreservarci da queste piccole variazioni umorali e emo-tive. Questo non significa che dobbiamo schiacciareemozioni, ricordi, etc..., ma non dobbiamo dare loro l’op-portunità di distorglierci dalla nostra vita o di influen-zare le nostre fantasie. Riconoscere le proprie fragilitàè riconoscere la propria umanità. Occorre conoscereanche le proprie ombre e non aver paura di affrontarle.

44.. GGllii eexx

55.. LLee nnoovviittààAlcune novità possono mettere in discussione l’equili-brio della coppia? Mi è capitata una coppia in crisi perchè il marito avevacambiato “lavoro”. Questa novità aveva rimesso indiscussione “l’essere coppia” fin dalle sue origini.Dobbiamo prepararci a gestire situazioni ipotetiche.

essi devono essere scelti insieme. Non bisogna aver paura dilasciare fuori dalla porta alcuni amici se questi possono turba-re il clima familiare, al massimo li si può incontrare in altri luo-ghi,ma fuori dalla propria casa.

La gelosia può interferire sulla nostra relazione?Sicuramente non quella adolescenziale, ma quella cheminaccia la libertà dell’altro che non si sente più libero:dove sei? cosa fai? con chi hai parlato? cosa ti ha detto?etc.... Come affrontare questo problema? Innanzitutto la coppia deve affrontare subito il proble-ma cercando una soluzione perché potrebbe diventareun motivo di tensione al suo interno. Bisogna saper comunicare all'altro il proprio disagio ele proprie emozioni.Ricordo un uomo che non voleva che la sua donna aves-se delle relazioni con altri maschi. La controllava ovun-que. Questa donna, che gli voleva bene, aveva all'iniziointerpretato questa gelosia come un modo di dire all'al-tro “Io voglio te” e “Tu sei importante per me”. Ora eraarrivata all'esaurimento. Parlando con questo uomoavevo scoperto che aveva una bassa stima di sé e di con-seguenza aveva paura che lei lo lasciasse per un uomomigliore. Gli risposi, che certamente ogni uomo presen-ta delle qualità, chi è bello, chi è simpatico, chi è intel-ligente, etc..., ma alla fine sua moglie aveva scelto “unapersona” e non solo delle qualità! Se sua moglie loaveva scelto era perchè anche lui valeva qualcosa.L'uomo andò via sorridendo.

11.. LLaa ggeelloossiiaa

IInntteerrffeerreennzzee IInntteerrnnee

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22.. LL’’eettààLa differenza d’età può diventare un fattore di rotturanella coppia? Può l’amore colmare il gap biologico, educativo, esisten-ziale tra i due? Uno si sentirà sempre più giovane e l’al-tro sempre più vecchio. Certamente l’età non è un fattore discriminante il rap-porto di coppia, ma di essa la coppia deve prenderneatto. La diversità che emerge tra le due generazioni,sarà sempre presente all’interno dei due. Credo cheimpegnarsi per un progetto comune che parte dalla lorostoria, dai loro valori, dalle loro differenze e dalle loroattese possa aiutare la coppia a mettere su serie fonda-menta per una costruzione durevole. Ho conosciuto unacoppia, lui 41 anni e lei 24 anni, che dopo un anno emezzo di fidanzamento si sono sposati. La storia è dura-ta solo sette mesi, poi la separazione. L’eccessiva sicu-rezza del rapporto, basato sul sentimento, si è scontra-to con la quotidianità fatta di piccole cose. Le differen-ze sono emerse e nessuno dei due si è adattato. Credoche per lui, lei era più una bambina che una moglie;credo che per lei, lui era più un padre che un marito.Quello che più mi aveva colpito era che nessun amicoaveva avuto il coraggio di mettere in discussione la loroscelta di vivere insieme!

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33.. IIll lliittiiggiiooIl litigio può diventare un fattore di rottura nella cop-pia? La prima domanda che si deve porre una coppia è:“Perché litighiamo?”

Litigare è parte fondamentale del processo che portaalla felicità perché i sentimenti non possono esseremanipolati, non possono essere finti, non possono esse-re taciuti. Il litigio è un momento importante, è l’interruzionedella reciproca protezione, per una maggior conoscenza,è la fatica di accettarsi diversi, è la scoperta dell’altro.Siamo illusi che l’amore implichi necessariamente l’as-senza del conflitto. Lungo la strada della felicità, il liti-gio ci sta. Ciò che fa la differenza è la motivazione el’obiettivo per cui si litiga: per creare un miglior rappor-to di coppia? per avere ragione? per dominare l’altro? Lo scopo è migliorare il nostro rapporto perché sia feli-ce, perciò quando noi litighiamo diciamo all’altro che c’èqualcosa che non va. Questo segnale significa che il rap-porto va migliorato perché le persone cambiano, ilmondo cambia, e anche le coppie cambiano.

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44.. LLaa ccaarreennzzaa ddii ggeessttii dd’’aaffffeettttooPuò la carenza di gesti d'affetto essere un segnale chequalcosa non funziona nella coppia?Molti, dopo il matrimonio o durante la convivenza, silamentano della mancanza di gesti d'amore da parte delproprio partner. Molti si chiedono: “Come mai nella faseprecedente l’unione stabile non si vedeva l’ora d’incon-trarsi, di abbracciarsi, di baciarsi, di farsi qualche rega-lino, di messaggiare, di parlarsi, mentre dopo, gradual-mente, queste modalità spariscono o si raffreddano?Questi gesti vanno al di là delle parole, sono vitali per

la vita di coppia perché esprimono sentimenti, statid'animo, l'amore verso l'altro. Bisogna rifletterci su per-chè non basta solo il rapporto sessuale a comunicareall'altro il nostro amore. Ci sono molti modi di manife-stare all'altro il proprio amore!

55.. LL’’iinnccaappaacciittaa ddii ccoommuunniiccaarreeUna cattiva comunicazione nella coppia può portare adelle incomprensioni?Bisogna saper ascoltare di più il proprio partner pernon cadere nella trappola dell'incomprensione che èdistruttiva per la coppia. La comunicazione va sviluppata costantemente perchéi due hanno bisogno di sentirsi protetti al tal punto dapoter dire tutto ciò che sentono senza sentirsi giudicatio controllati. C’è dialogo quando chi parla si fa capire, verifica che imessaggi che invia all’altro vengono ascoltati e recepi-ti.C’è dialogo quando chi ascolta lo fa mettendo l’altro alprimo posto, e mettendo da parte se stesso; non è dialo-go quando si risponde “anch’io” o “invece io”.C’è un tempo per ascoltare e un tempo per esprimere sestessi.Quando una persona torna a casa, dopo una giornata dilavoro, dovrebbe trovare l'altro attento alle sue paroleperché con esse vuole condividere ciò che ha dentro, lesue emozioni, le sue paure, i suoi ragionamenti, le sueconquiste, etc..., di quella giornata, e non gli importacosa l'altro pensa, ciò che gli importa e che venga ascol-tato. Domani, forse, sarà la stessa storia, ma se un gior-

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no noi smetteremo di ascoltarlo, perché ritieniamo chec'è di meglio da fare, il nostro partner troverà qualcunaltro disposto ad ascoltarlo, e la nostra fiducia scadrà.Non banalizziamo mai i discorsi dell'altro perché vengo-no dalla sua anima. Attenzione alla trappola di chi dice sempre: “Avevoragione io… Tu hai iniziato… Non tocca a me…Te l’ave-vo detto…”. È la lamentela di uno dei due che accusal’altro del malessere della coppia.Si può imputare ad uno solo la totale responsabilità del-l’armonia della coppia?Qualcuno, a volte, fa fatica a parlare con l'altro, ma nonper questo ha smesso di comunicare con lui. Esiste una comunicazione al di là delle parole che vienechiamata “non verbale” che è presente in tutte le perso-ne: saperla leggere e usarla permette di sapere tuttodell’altro a prima vista. Solo se amiamo ci accorgiamo se chi ci sta di fronte èsereno, è preoccupato, è sofferente, etc... dalle sueespressioni corporee e dai gesti che esprime, noi capi-remo ciò che nemmeno lui sa di esternare.Lo sguardo, la voce e la postura, ci suggeriscono qualco-sa del suo stato d'animo.Si ascolta anche con gli occhi, con l’intelligenza e colcuore.

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66.. LLaa ccaattttiivvaa ggeessttiioonnee ddeell tteemmppooLa cattiva gestione del tempo può portare la coppia anon crescere?Quanto tempo viene dedicato al lavoro, quanto alla cop-pia, quanto ai figli, quanto alle relazioni esterne?

Ci lamentiamo sempre che abbiamo poco tempo anostra disposizione. Allora bisogna verificare la quanti-tà e la qualità di esso perché non ci faccia sentire estra-nei l’uno all’altro. Se i due non si incontrano, non gesti-scono e coordinano bene il tempo, difficilmente potran-no sviluppare il loro amore, e qualcun altro potrà inse-rirsi tra i due! Condividere e decidere insieme l’uso deltempo è un buon metodo per gestire il rapporto di cop-pia. La qualità del tempo passato insieme deve essereverificata per non cadere nella superficialità. Una serata romantica passata insieme al cinema, alristorante, al teatro, etc..., è indispensabile per la vitadella coppia.

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UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere il vostro rapporto di coppia.-Il lavoro può interferire nei rapporti sentimentali? -Come affrontare le interferenze del mondo lavorativo?-Come affrontare il problema dei parenti e degli amici?-Come abbiamo risolto il problema degli ex?-Quale gelosia può mettere in serio pericolo il nostrorapporto di coppia?-Perchè una coppia litiga?-Come affrontare il problema della carenza di gesti d'af-fetto? -Quando si ama una persona è più facile ascoltarla?-Come utilizziamo il tempo a nostra disposizione?-Come affrontiamo le novità?

Ottavo passoIIll ppeessoo ddeell ppaassssaattoo

Tutti noi durante la nostra vita, abbiamo subito traumi,torti ed esperienze negative. Dentro ognuno di noi c'èla presenza di questi “nodi” che non siamo, a volte, riu-sciti a sciogliere. Quando s'incontra il proprio partner,alcuni di questi nodi, potrebbero condizionare il rappor-to d'amore fino a metterlo in serio pericolo. Come affrontare questo problema?Partiamo da dei casi concreti per meglio chiarire il con-cetto.

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11))UUnnaa ddoonnnnaa ppaarrttiiccoollaarreeUn giorno mi si è presentato il caso di una coppia chesembrava avesse dei problemi di origine sessuale. Ilmarito si lamentava della poca collaborazione e dispo-nibilità, della propria moglie, a far l’amore. In manieramaldestra aveva sbandierato questo problema dicendoche dovevo convincerla a far bene l’amore altrimentiavrebbe fatto la scelta di separarsi. L'ho spedito dallopsicologo per calmarsi, così potevo parlare da solo consua moglie. Ho cercato di indagare sul perché della sua indisponibi-lità partendo da possibili problemi fisici e sociali. Ma

era tutto normale. Ho tentato altre strade, ma era tuttonormale, fino a quando ho detto: ”C’è qualcosa dentro dilei che la tormenta?”. Apriti cielo, una valanga di lacri-me hanno coperto il viso della donna e un silenzio medi-tativo ha preso piede nella stanza. Ho aspettato di par-lare perché doveva essere lei a raccontare. Alla fine laverità è venuta a galla: lei a 16 anni era stata violenta-ta e dopo un periodo di cura il tutto sembrava esserepassato. Quando, dopo aver incontrato l’uomo della suavita, ha iniziato ad avere rapporti sessuali, gli sono rie-mersi dei flash della sua brutta vicenda, bloccandolamentre viveva l’atto.Il marito non sapeva nulla, anzi la trattava male perchélei si irrigidiva. Per non perdere il marito le ho detto di trovare il mododi condividere con lui questo suo nodo senza paura diessere giudicata, perché solo l’amore poteva guarirequella ferita.

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22))UUnn eexxUn uomo si lamentava sempre di sua moglie perchérientrava dal lavoro sempre tesa e poco disponibile alui. Credeva di aver sbagliato donna. Quando si rivolsea me, chiesi di incontrare lei da sola. Dopo alcune paro-le di circostanza, decisi di verificare se lui, che lei avevascelto, era l’uomo giusto. Il risultato fu stupefacente:era proprio lui l’uomo della sua vita! Ma, allora perchéquella indisponibilità? Mi venne in mente un caso di mobbing e tentai la sorte.Quando cominciai a parlare, mi accorsi che lei non mi

ascoltava, ma pensava a qualcosa di più importante. Miinterruppi e le chiesi: “Signora, lei sta nascondendoqualcosa a suo marito?” Scoppiò a piangere. Aspettaifinché non mi rivelò la sua verità. Il suo datore di lavo-ro era stato il suo “uomo” per due anni, prima di incon-trare il marito. La relazione era finita, ma dopo il suomatrimonio, il suo datore era ritornato alla carica e leaveva reso il lavoro un inferno perché la rivoleva comeamante. Lei non sapeva cosa fare: cedere o tenere duro?Aveva scelto di tenere duro, ma la conseguenza era chetornava a casa distrutta. Per non perdere suo marito le dissi di condividere que-sta situazione e sicuramente una soluzione al problemasi sarebbe trovata. Lei aveva paura di riferirlo al mari-to, ma la situazione era arrivata ad un passo dall'in-comprensione.

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33))UUnn ppaassssaattoo ggaalleeoottttooHo conosciuto un giovane panettiere che era statolasciato da sua moglie dopo che lei aveva scoperto chelui era stato in galera. Il motivo del perché era andatoin galera non m’interessava, ma il perché non avevacondiviso questa sua vicenda con la moglie, sì. Nel fidanzamento, lui aveva capito che lei era la donnadella sua vita, e da quel momento il suo cruccio era diconfidare questo suo passato, in modo che lei potessesentirsi libera di sceglierlo perché lui era cambiato. Maquel momento non arrivò mai. Poteva la storia andare diversamente? Io credo di sì.

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Davanti ad un passato ingombrante si possono teneredue atteggiamenti: permettere ad esso di condizionarciin ogni caso oppure tentare di rielaborarlo condividen-

BBiissooggnnaa ccoonnddiivviiddeerree

44))UUnn sscceellttaa iinnddiimmeennttiiccaabbiilleeUna sera squillò il telefono a casa mia, un marito miannunciava la gravidanza di sua moglie e voleva che losapessi. Fino a qui niente di particolare finchè compre-si che io non lo conoscevo, ma conoscevo sua moglie.Una cosa l’agitava: sua moglie piangeva troppo spessosenza darne spiegazione. Mi chiese di capire il perchè.Invitai la donna ad un colloquio. L’incontro fu moltoamicale e verso la fine decisi di capire il perchè del suoatteggiamento emotivo. Non trovai nulla di importante,ma alla mia considerazione “Io piangerei di gioia perquesto bellissimo bimbo che arriva in una così bellafamiglia”, lei, d’improvviso, scoppio a piangere. Io rima-si stupefatto chiedendo se avessi detto qualcosa di sba-gliato nei suoi confronti. Dopo una lunga pausa lei mirispose: “A 16 anni sono rimasta incinta; volevo tener-lo, invece mi hanno indotta ad abortire perchè eranotutti contro questa scelta. Ho dimenticato quel fattofino a quando ho scoperto di essere nuovamente incin-ta. Oggi piango per il dolore che ho causato a quel miofiglio”. Gli risposi che doveva chiedere perdono a Dio delmale fatto ed amare questo suo nuovo bambino noncome “il sopravvissuto”. Conclusi l’incontro con la suapromessa di condividere con suo marito questa tristevicenda.

dolo con il partner. Nel primo caso il risultato è quellodi un peso sulle spalle, che impedisce di progredire nelcammino intrapreso. Nel secondo caso, invece, s'imparaa guardare dentro la nostra storia con serenità, senzarinnegarla, condividendola con una persona speciale,superando la sfiducia, la diffidenza e i sensi di colpa cheuna situazione difficile può aver suscitato. A questopunto, insieme all'altro, si può anche guarire perchésolo l'amore può guarire ogni male!A volte qualcuno, giustamente, si domanda quando ecome condividere i suoi nodi? Non ci sono ricette, ma ognuno di noi deve trovare iltempo e il modo di condividere perché ne vale della suafelicità e di quella del proprio partner.

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere il vostro essere coppia.-È giusto condividere i nodi?-Quali nodi vanno condivisi?

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Nell’immaginario collettivo si pensa che i matrimonifalliscano per “gravi problemi”: Non è sempre così,anzi, non è quasi mai così. Si pensa immediatamente altradimento e all’incompatibilità. L’esperienza dice chemolti matrimoni falliscono per dettagli; sono talmentedettagli da sembrare ridicoli. Quando vai a leggere imotivi delle difficoltà spesso non sono esplicitati nem-meno dai coniugi. “Non provo più nulla per te” è larisposta che ti danno: se si scava in profondità, si sco-pre il senso delle frustrazioni delle attese. Quali atte-se?Sono talmente circostanziali da non apparire degne diattenzione: troppo attaccamento ai genitori; al lavoro;agli amici non comuni; un senso eccessivo del risparmioo delle spese; la dimora non condivisa; la mancanza diattenzione; i progetti inesistenti.Come poter garantire che il matrimonio “funzionerà”anche per il futuro e per tutta la vita?Non c’è nessuna garanzia di percorrenza come per unauto nuova. La garanzia è di tipo morale: quella di prendersi curadell’altro/a e di permettere all’altro/a di fidarsi di noi.Si potrà evitare il fallimento solo se la coppia sapràaffrontare bene i momenti di difficoltà che incontrerà. Non bisogna dimenticare che il termine “crisi” ha la suaetimologia nella parola greca “Krinein” che vuole dire

Nono passoLLaa ccrriissii

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NNeessssuunn rraappppoorrttoo ddii ccooppppiiaa èè ppeerrffeettttoo La vita matrimoniale è ricca di microcrisi.Tutti i matrimoni, anche quelli meglio riusciti, hannobisogno di trovare un’intesa strada faccendo, imparan-do l’uno quello che non potrà mai ottenere dall’altro, eadattandosi di conseguenza.Il matrimonio è proprio un contratto a vita, da perfezio-nare vita natural durante. Non si è arrivati ad un’inte-sa spontanea? si provi allora a mettere in lista le coseche ognuno reputa irrinunciabili, quelle che si possonomodificare, quelle da rimandare...e si stipuli un patto dicivile convivenza. Giova. Più di quanto si creda. Qualcuno idealizza troppo il matrimonio a tal punto daessere poi impossibile riuscire a praticarlo. A questiricordo che la realtà di solito è più bella del sogno e chel’amore si costruisce insieme giorno dopo giorno.

II sseeggnnaallii ddeellllaa ccrriissiiTutti noi sappiamo in modo diretto o indiretto quandole cose con il nostro partner non vanno bene. A volte ciallarmiamo per niente, a volte lasciamo perdere pernon pensarci, a volte siamo capaci di affrontare la que-stione, insieme, dialogando apertamente.Comunque le “cose” non ci accadono subito, ma hannobisogno di un tempo di incubazione sul quale noi dob-

“giudicare, cioè mettersi in discussione, rivedere, ripen-sarsi” e da qui voglio partire per provare a riflettere,insieme a voi, su questi “momenti ” perchè si possavivere un sogno d’amore.

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Da quando mi occupo di coppie in crisi, ho cominciato afarmi un’idea ben chiara su cosa fare in quei momenti.

NNoonn bbiissooggnnaa aannddaarree ssuubbiittoo ddaallll’’aavvvvooccaattoo qquuaannddooccii ssoonnoo ddeeii mmoommeennttii ddii ddiiffffiiccoollttààBisogna chiedere subito aiuto per evitare che si arriviad evidenziare i problemi quando ormai la rottura èquasi definitiva. Spesso chiedo alle coppie in difficoltà, o se mi capita aquelle già separate, a chi avete chiesto aiuto in queimomenti? Mi rispondono, rimanendo in silenzio. Com’èpossibile tutto ciò? Perchè buttano via anni d’amorecome si butta via un sacchetto di spazzatura? Perchènon avete cercato di salvare il vostro matrimonio?Usiamo tutte le energie per mantenere un posto di lavo-ro, magari insoddisfaccente, e non siamo disposti a faredi tutto per salvare il nostro matrimonio! Ma è scioccospezzare in due la propria vita solo per non essersi presi

biamo vigilare per intervenire prontamente prima chele cose prendano una piega inaspettata.Una donna mi raccontava di queste avvisaglie. Suomarito, quando tornava dal lavoro, era stanco ed accen-deva la televisione, rivolgendogli poche parole. Tornavasempre più tardi e con molte scuse plausibili. Un gior-no non tornò più a casa, ma andò a vivere con un’altra.Lei rimase senza parole e con una domanda assillante:“Perchè non ho affrontato la situazione quando è inizia-ta, ma ho lasciato perdere?”.

CCoossaa ffaarree qquuaannddoo ssii èè iinn ccrriissii

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l’impegno di riflettere sul serio e di inventare le soluzio-ni risanatrici.A volte sento dire: “Darei anche la vita per riconquista-re lui/lei”. Frase edificante, che però bisogna guardarebin controluce, per sapere cosa contiene nel suo verofondo. A volte, essa significa solo: “Farei pazzie perchètutto si accomodi in maniera da permettemi di conti-nuare a farmi i miei legittimi interessi con l’aiuto delconiuge, incaricato di reggere l’immancabile candela.Vorrei che anche lui/lei la pensasse come me e rinun-ciasse al suo interesse. Pagherei un capitale, per que-sto!”. É chiaro che, sotto questa apparente disponibilità,non ci sarebbe che la conferma ostinata delle nostreambizioni private. Se davvero si è intenzionati a paga-re il giusto prezzo per salvare il proprio matrimonio, losi dimostri sapendo mettere un pò da parte anche quel-l’autorealizzazione individuale che la cultura dominan-te considera sempre come fuori discussione, pratica-mente intangibile.Mi viene naturale rispondere alle coppie, dopo aver sen-tito le loro storie, così: “Se aveste affrontato i vostri pro-blemi con responsabilità, probabilmente sareste ancorainsieme, invece siete andati da chi non difende la cop-pia ma il singolo, e adesso non siete contenti nessunodei due”.Bisogna non prendere delle decisioni e saper aspettareperchè molto spesso le crisi sono passeggere.NNoonn bbiissooggnnaa ddaarree llaa ccoollppaa ddeellllaa ssiittuuaazziioonnee ddiiccrriissii ssoollttaannttoo aall pprroopprriioo ccoonniiuuggee

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Siamo sicuri che la colpa sia esclusivamente dell’altro?In tutte le coppie in crisi, scatta un meccanismo psico-logico particolare: ciascuno considera il partner respon-sabile della situazione di tensione che si è venuta acreare. Ciascun coniuge s’arrocca sulle sue posizioni ecerca invece di fare pressioni perchè il partner cambi.Per migliorare il rapporto di coppia, occorre rendersiconto delle nostre responsabilità nel aver contribuito adinstaurare una situazione insoddisfacente.Ricordo una donna che venne a trovarmi per avere laconferma della sua scelta di separarsi dal marito cheera scappato con un’altra donna. Guardando il suoaspetto, molto trasandato, di una femminilità trascura-ta, le ho detto d’istinto: “Anch’io, sarei scappato conun’altra”. Subito la donna mi guardò male, ma ebbi ilmodo di esprimere il mio pensiero:“Perchè ha permessoa suo marito di andarsene con un’altra donna?Certamente suo marito ha fatto una scelta comoda,invece di affrontare il vostro rapporto di coppia cheandava alla deriva, ha preferito sparire. Ma prima diarrivare a quel punto un pò di tempo è passato, lei cosaha fatto nel frattempo per ravvivare il rapporto?” Volevo che la donna capisse che non era solo colpa delmarito la sua situazione, ma anche sua.Sono convinto che il principio per superare le crisi e permigliorare la relazione di coppia dipende dal rendersiconto delle nostre responsabilità nell’aver contribuitoad instaurare una situazione insoddisfaccente. Solo cosìsi può aiutare la coppia a ritornare ad esprimere leemozioni e a mettersi ciascuno “nei panni dell’altro” inmodo tale da guardarsi con occhi nuovi riscoprendo le

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motivazioni e i momenti belli che ci sono stati.

NNoonn bbiissooggnnaa ddiimmeennttiiccaarree llee nnoossttrree ddiiffffeerreennzzeeUna complicazione nella vita della coppia è la cattivaconoscenza della psicologia maschile e femminile e delleloro diverse esigenze.L’uomo si sposa idealizzando la sua donna. Non c’èverso, nella donna egli continua a pretendere di vedereil nume protettore. É educato, fin da bambino, a fare ilbravo fuori casa, a scuola, con gli amici, più tardi sullavoro perchè in casa è la madre che pensa a tutto. Diqui il comodo atteggiamento maschile: avere la mogliea disposizione, con le stesse funzioni protettrici dellamadre. Di più. L’uomo crede di potersi permettere ognisorta di fallo, ma a patto di pentirsi e tornareall’ovile(come il bambino, il quale sa che, per quante necombini, troverà sempre una mamma disposta a perdo-narlo). In quanto alla donna, essa non può permettersidi scendere dal piedistallo (una madre, agli occhi delfiglio, non ha mai diritto a sbagliare!). Tenetevelo per detto: il maschio desidera soprattuttosicurezza, stabilità e protezione. Per lui l’amore èsoprattutto tranquillità di possesso. Non ha più nean-che bisogno di tenerezze(che sono invece l’ossigeno del-l’anima femminile!). Vuole una casa prima ancora cheuna vita di coppia; casa possibilmente ordinata, como-da, tanto da permettergli le sue irrinunciabili abitudi-ni, generalmente pigre. Non cerca nemmeno più le sor-prese, finisce perfino con il non guardare ormai la suadonna, tanto è sicuro di averla a disposizione. Non è,per questo, che la ami meno. Probabilmente è esatta-

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mente il contrario. La sua donna gli è entrata nel suosangue, fa parte di se stesso, c’è come l’aria e il sole, nonne può fare a meno. Fuori casa è un campagnone, pro-babilmente attivo e perfino sportivo; sul lavoro è serio equasi sempre teso. A casa, viene per riposarsi...La donna nei primi anni del matrimonio sta al gioco: èfelice di prodigarsi, inventando gentilezze e attenzioniche esprimono tutto il genio femminile. Maternamentedisposta ad accettare i limiti e i difetti nel suo uomo,lenisce, cura e compensa.Il dramma sopravviene quando, improvvisamente, “sisente sola”, cioè senza tenerezze, senza quelle profusecompensazioni che ella aveva dispensato, dunque pro-fondamente insoddisfatta nella sua fame di affetto.“Roba da donne”, sentenzierà il marito, tanto per giusti-ficare un suo comportamento esteriore inaridito, di cui,per altro, sente il rimorso. L’uomo comincia con il tra-scurare quelle adorabili idiozie che rendono preziosa laconvivenza. Dà l’amore come una cosa scontata, da noncurare nemmeno più. Vive sulla rendita. Prende senzacontraccambiare. Quando ci se ne accorge, di solito ètroppo tardi. S’è introdotta, nella carne femminile, unacarenza di quelle vitamine portentose che sono la tene-rezza, il bisogno di affetto, il rispetto, la stima, la fidu-cia, la disponibilità, la sicurezza, il perdono.

NNoonn bbiissooggnnaa aavveerr ppaauurraa ddii cchhiieeddeerree aaiiuuttooQuante coppie, oggi, sarebbero ancora insieme se aves-sero chiesto aiuto a qualcuno che li poteva veramenteaiutare?Credo tante, secondo il mio parere.

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Abbiamo paura a chiedere aiuto perchè ci vergogniamodi noi stessi e della nostra situazione che non siamo riu-sciti a modificare, ma chiedere aiuto non è chiederel’elemosina, qui è in gioco il nostro amore! Qualcuno pensa che siccome non è riuscito a cambiarela situazione, nessuno altro ne sarà capace. Questo non è vero finchè non si prova!A chi dobbiamo chiedere aiuto?Non tutti ci possono aiutare. Ricordo quella donna in crisi che si confidava con unasua amica separata. Piano, piano quella sua amica leha dato i suoi consigli che erano solo di parte, ma la suastoria non era la sua.Abbiamo incontrato molte persone sul nostro camminoche ci hanno aiutato a crescere. Mi vengono in mente gli animatori dei corsi prematri-moniali che si spendono, pur con i loro limiti, perchè lecoppie facciano le cose per bene, ebbene loro sono pron-ti ad aiutarvi o ad indirizzarvi a qualcuno. Mi vengono in mente i Consultori cattolici presenti sulterritorio che hanno del personale appropriato per aiu-tare la coppia.Mi vengono in mente genitori, fratelli, parenti, amici,persone a noi care.Quindi, se vogliamo c’è chi ci può aiutare a continuarea vivere un sogno d’amore perchè a volte si crede di nonfarcela per poi scoprire di avere più possibilità di quan-to s’immaginava. In noi ci sono risorse che soltanto nelgiorno della prova vengono alla luce.

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Provate insieme a rispondere alle seguenti domande ecapirete se state vivendo un momento di difficoltà.-Il partner non si confida più e preferisce confidarsi congli altri?-Il dialogo è ridotto alle questioni pratiche?-Litighiamo tutti i giorni?-Non ci sono più parole dolci o colpi di telefono o sorpre-se da parte del partner?-A letto ci si annoia ed è tutta routine?-Si esce spesso con gli amici senza il partner?-C’è un eccessivo attaccamento alla famiglia d’origine?

Provate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere il vostro amore.-Cosa facciamo se ci troviamo in crisi?-Cosa facciamo se incontriamo degli amici che sono incrisi?

UUnn tteesstt aa dduuee

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Decimo passoIIll SSaaccrraammeennttoo

Perché una coppia chiede di sposarsi in Chiesa? Cosa aggiunge il matrimonio cristiano alla coppia? Sono domande lecite che meritano una risposta appro-fondita e meditata da parte della coppia. Qui desidero solo fare alcune considerazioni.Il matrimonio è una vocazione: non è una scelta sogget-tiva, arbitraria, né una necessità, ma una risposta allachiamata di Dio. Dio ha dato origine al matrimonio perla felicità dell'uomo.L’amore cristiano è esistere per l’altro, è prendersi curadell’altro gratuitamente in tutte le vicende della vita. Nel matrimonio la coppia riceve un dono prezioso: unapresenza speciale di Dio che durerà per tutta la vita. Chiedere a Dio di essere testimone del nostro amore,significa farlo entrare nella nostra vita di coppia. Nonpossiamo dimenticarci questa realtà! Bisogna crescere insieme nella fede per vedere Dioall'opera nella nostra vita.Quando tutto va bene, nessuno si accorge di questarealtà, ma quando le cose non vanno bene bisogna ricor-darsi di questa presenza e chiedere a Lui il suo aiuto.Quando una coppia è in crisi, deve, visto che ha fatto

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una scelta cristiana, cercare di farsi aiutare da quellepersone che difendono il loro amore e non da chi non lopuò difendere.

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LLaa pprreegghhiieerraa ddii ccooppppiiaaPregare per il cristiano è stare davanti a Dio, cercare lasua presenza e rapportare a lui la vita.Anche all’interno della coppia, pregare vuol dire ricono-scere ed accogliere con generosità il disegno di Dio,

UUnn’’aavvvveerrtteennzzaa In alcune cause di nullità, accertate dai tribunali eccle-siastici, si constata che spesso i due non hanno mai par-lato seriamente delle reciproche idee sul matrimonioverso il quale si sono avviati. É frequente il caso in cui l’uno non sa assolutamentedire cosa pensasse l’altro sugli aspetti fondamentali delmatrimonio stesso. A volte non si parla perchè si ha l’in-tenzione di nascondere alcuni elementi che possonorisultare pregiudizievoli: ad esempio si celano graviproblemi di carattere neuropsichiatrico, la sterilità,l’impotenza già constatata, la dipendenza da farmaci,stupefacenti ed alcol. A volte si tacciono posizioni perso-nali che possono non essere condivise, come la volontàdi non aver figli.Non ci si può sposare in queste condizioni e, se lo si fasarà come innescare una bomba che prima o poi esplo-derà all’interno della coppia.Sposarsi davanti a Dio è una cosa seria.

UUnn tteesstt aa dduueeProvate insieme a rispondere alle seguenti domande evedrete crescere il vostro amore.-Perché chiediamo di sposarci in Chiesa?-Sappiamo cosa pensa il partner sul matrimonio?-Cos’è per noi la fede?-È importante crescere insieme nella fede?-Perchè è importante pregare?

cogliendo i suoi segni nella realtà e nei fatti della vita.La preghiera della coppia, ha come contenuto originalela vita stessa della coppia, che in tutte le sue diversecircostanze viene interpretata come vocazione di Dio.Pregare insieme aiuta la coppia a crescere nella cono-scenza e accoglienza, nella sintonia e progettazione adue.La preghiera imprime nella coppia una certezza:davanti a tutte le possibili situazioni che la vita ci pre-senta, non siamo mai soli.Una coppia che si appoggia costantemente a Dio,soprattutto attraverso la preghiera, rimarrà una coppiaunita.

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CCoonncclluussiioonneeSe stiamo insieme, adesso, ci sarà un perchè con radicimolto profonde! Allora, l’impegnarsi l’uno verso l’altro tutti i giorni,l’importanza di un progetto comune di vita coniugale,l’esigenza di una collaborazione nella gestione di moltipiccoli e grandi problemi organizzativi e pratici, lamessa in comune d’interessi ed impegni, la condivisionedell’anima nello scegliere di rivelare all’altro i senti-menti che scuotono la nostra persona, la condivisionedel corpo nello scegliere di rivelare la nostra intimadelicatezza e fragilità, la condivisione fisica degli spaziben delimitati dai quattro muri, la ridefinizione dei rap-porti con i parenti e amici, il prendersi a carico il benes-sere dell’altro prima del nostro, la scoperta dei recipro-ci difetti, la tentazione di una chiusura intimistica, ilrendersi conto dell’interferenza del lavoro e dei suoiritmi, le piccole crisi, l’affrontare le difficoltà economi-che, etc…, sono tutti elementi che fanno parte dellanostra vita di coppia, ma se ci amiamo tutto è possibileinsieme.

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IInnddiicceeINTRODUZIONE .................................... pag. 3

Primo passoLA SCELTA .............................. » 5

Secondo passoLA CONOSCENZA .................. » 9

Terzo passoIL RISPETTO ............................ » 17

Quarto passoL'AMORE ................................ » 21

Quinto passoLA FEDELTÀ .......................... » 27

Sesto passoIL PERDONO ........................... » 30

Settimo passoLE INTERFERENZE .............. » 35

Ottavo passoIL PESO DEL PASSATO .......... » 46

Nono passoLA CRISI .................................. » 51

Decimo passoIL SACRAMENTO .................... » 60

CONCLUSIONE .................................. » 63