DICHIARAZIONE UE-TURCHIA · DICHIARAZIONE UE-TURCHIA UN ANNO DOPO Il 18 marzo 2016 i capi di Stato...

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DICHIARAZIONE UE-TURCHIA UN ANNO DOPO Il 18 marzo 2016 i capi di Stato e di governo dell’UE e la Turchia hanno concordato ed adottato la dichiarazione UE- Turchia nell’intento di porre fine al flusso di migrazione irregolare dalla Turchia verso l’UE e di aprire vie organizzate, sicure e legali di accesso all’Europa. In piena crisi dei rifugiati e con migliaia di migranti e di rifugiati che giungevano in Grecia ogni giorno, a molti sembrava un’iniziativa quasi impossibile da realizzare. E invece, a un anno di distanza, la dichiarazione continua a dimostrare quotidianamente la sua efficacia. Gli sbarchi irregolari sono diminuiti del 97% e il numero delle persone morte o disperse in mare si è ridotto in misura significativa. L’Unione europea ha onorato il proprio impegno a sostenere la Turchia nel difficile compito di ospitare i rifugiati e fornire assistenza sul terreno e a reinsediare i rifugiati siriani direttamente dalla Turchia negli Stati membri. La Turchia ha rispettato il proprio impegno di intensificare le misure contro il traffico di esseri umani e collabora strettamente in materia di reinsediamento e ritorno. Nonostante le circostanze difficili, il primo anno della dichiarazione UE-Turchia è stato caratterizzato dalla costante realizzazione di risultati concreti. Sebbene tutte le parti e tutti gli Stati membri dell’UE debbano continuare ad impegnarsi senza lesinare gli sforzi, la dichiarazione UE-Turchia è diventata un elemento importante dell’approccio globale dell’UE in materia di migrazione. LA CRISI DEI RIFUGIATI – UNA SFIDA MIGRATORIA SEN- ZA PRECEDENTI Solo nel 2015 più di un milione di persone sono arrivate nell’UE, circa 885 000 delle quali passando dalla Grecia. Il sistema greco di accoglienza e di asilo non disponeva delle capacità necessarie per registrare i migranti e offrire loro una sistemazione adeguata. Solo alcune delle migliaia di persone che sbarcavano ogni giorno in Grecia sono state effettivamente registrate e la maggior parte dei migranti e dei richiedenti asilo ha proseguito alla volta dell’Europa centrale, lungo la rotta dei Balcani occidentali. La risposta immediata dell’UE si è concentrata sul miglio- ramento della gestione dei flussi migratori e sulla fornitura di ricovero e assistenza a chi ne aveva bisogno. L’UE ha sostenuto la Grecia nella creazione dei punti di crisi e nell’istituzione di un meccanismo di ricollocazione per trasferire in altri Stati membri dell’UE le persone che necessitano di protezione internazionale. Tuttavia, a seguito dei flussi migratori, alcuni Stati membri hanno introdotto controlli temporanei alle frontiere interne per limitare l’ingresso dei migranti nel loro ter- ritorio. Tali misure hanno messo a rischio il corretto fun- zionamento dello spazio Schengen di libera circolazione. Nella primavera del 2016, i paesi dei Balcani occidentali hanno gradualmente iniziato ad applicare alcune condi- zioni di ingresso per i migranti alle loro frontiere, mentre gli sbarchi dalla Turchia verso la Grecia continuavano, andando ad accrescere il numero di migranti e rifugiati presenti in Grecia. © European Union , 2015

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DICHIARAZIONE UE-TURCHIA UN ANNO DOPO

Il 18 marzo 2016 i capi di Stato e di governo dell’UE e la Turchia hanno concordato ed adottato la dichiarazione UE-Turchia nell’intento di porre fine al flusso di migrazione irregolare dalla Turchia verso l’UE e di aprire vie organizzate, sicure e legali di accesso all’Europa. In piena crisi dei rifugiati e con migliaia di migranti e di rifugiati che giungevano in Grecia ogni giorno, a molti sembrava un’iniziativa quasi impossibile da realizzare. E invece, a un anno di distanza, la dichiarazione continua a dimostrare quotidianamente la sua efficacia. Gli sbarchi irregolari sono diminuiti del 97% e il numero delle persone morte o disperse in mare si è ridotto in misura significativa. L’Unione europea ha onorato il proprio impegno a sostenere la Turchia nel difficile compito di ospitare i rifugiati e fornire assistenza sul terreno e a reinsediare i rifugiati siriani direttamente dalla Turchia negli Stati membri. La Turchia ha rispettato il proprio impegno di intensificare le misure contro il traffico di esseri umani e collabora strettamente in materia di reinsediamento e ritorno. Nonostante le circostanze difficili, il primo anno della dichiarazione UE-Turchia è stato caratterizzato dalla costante realizzazione di risultati concreti. Sebbene tutte le parti e tutti gli Stati membri dell’UE debbano continuare ad impegnarsi senza lesinare gli sforzi, la dichiarazione UE-Turchia è diventata un elemento importante dell’approccio globale dell’UE in materia di migrazione.

LA CRISI DEI RIFUGIATI – UNA SFIDA MIGRATORIA SEN-ZA PRECEDENTI

Solo nel 2015 più di un milione di persone sono arrivate nell’UE, circa 885 000 delle quali passando dalla Grecia. Il sistema greco di accoglienza e di asilo non disponeva delle capacità necessarie per registrare i migranti e offrire loro una sistemazione adeguata. Solo alcune delle migliaia di persone che sbarcavano ogni giorno in Grecia sono state effettivamente registrate e la maggior parte dei migranti e dei richiedenti asilo ha proseguito alla volta dell’Europa centrale, lungo la rotta dei Balcani occidentali.

La risposta immediata dell’UE si è concentrata sul miglio-ramento della gestione dei flussi migratori e sulla fornitura di ricovero e assistenza a chi ne aveva bisogno. L’UE ha sostenuto la Grecia nella creazione dei punti di crisi e nell’istituzione di un meccanismo di ricollocazione per trasferire in altri Stati membri dell’UE le persone che necessitano di protezione internazionale.

Tuttavia, a seguito dei flussi migratori, alcuni Stati membri hanno introdotto controlli temporanei alle frontiere interne per limitare l’ingresso dei migranti nel loro ter-ritorio. Tali misure hanno messo a rischio il corretto fun-zionamento dello spazio Schengen di libera circolazione. Nella primavera del 2016, i paesi dei Balcani occidentali hanno gradualmente iniziato ad applicare alcune condi-zioni di ingresso per i migranti alle loro frontiere, mentre gli sbarchi dalla Turchia verso la Grecia continuavano, andando ad accrescere il numero di migranti e rifugiati presenti in Grecia.

© European Union , 2015

LA DICHIARAZIONE UE-TURCHIA UNA SVOLTA

Pieno rispetto del diritto dell’UE e internazionale

Gli effetti della dichiarazione UE-Turchia sono stati immediati. Grazie in particolare alla coope-razione con le autorità turche, gli arrivi sono dimi-nuiti drasticamente — dimostrando chiaramente che il modus operandi dei trafficanti che sfruttano i migranti e i rifugiati può essere smantellato. Dai 10 000 registrati in una sola giornata nell’ottobre 2015, gli sbarchi giornalieri sono diminuiti fino a raggiungere la media attuale di circa 43 al giorno, mentre il numero di morti e dispersi nel mar Egeo è diminuito dai 1 145 dell’anno precedente all’adozione della dichiarazione agli 80 dell’anno successivo. Un anno dopo, sono circa un milione le persone che non hanno affrontato percorsi insi-diosi per arrivare in Unione europea e più di 1 000 le persone che non hanno perso la vita nel tenta-tivo di raggiungerla.

Nell’ambito dello strumento per i rifugiati in Turchia, per sostenere i rifugiati siriani in Turchia nel 2016 e nel 2017, l’UE ha stanziato 3 miliardi di euro. I fondi vengono destinati direttamente ai progetti sul campo per far fronte alle esigenze dei rifugiati e delle comu-nità di accoglienza, con particolare attenzione agli aiuti umanitari, all’istruzione, alla salute, alle infras-trutture locali e al sostegno socioeconomico. Nel pri-mo anno di funzionamento dello strumento, sono già stati assegnati 2,2 miliardi di euro e sono stati auto-rizzati 39 progetti per un valore di 1,5 miliardi di euro.

Grazie in particolare a tali progetti, 500 000 minori si-riani avranno accesso all’istruzione formale e saranno costruite 70 nuove scuole. Sono state formate 2 081 persone tra insegnanti e altro personale scolastico e due milioni di rifugiati avranno accesso ai servizi di assistenza sanitaria di base.

Ogni domanda di asilo in Grecia viene trattata individualmente, in linea con le norme dell’Unione e le disposizioni del diritto internazionale e del principio di non respingimento. In ciascun caso è previsto un colloquio individuale, una valutazione individuale e il diritto di ricorso. Non sono previsti rimpatri generali o rimpatri automatici di migranti o di richiedenti asilo.

Principio fondamentale della dichiarazione UE-Turchia Tutti i nuovi migranti e i richiedenti asilo irregolari che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alle isole greche saranno rinviati in Turchia, al termine di una valutazione individuale delle domande di asilo, in li-nea con il diritto internazionale e dell’UE. Per ogni cit-tadino siriano che ritorna in Turchia un altro cittadino siriano viene ricollocato direttamente dalla Turchia all’UE (meccanismo 1:1). A tutt’oggi 916 migranti irregolari sono stati rinviati dalla Grecia alla Turchia e più di 4 000 rifugiati siriani sono stati reinsediati dalla Turchia agli Stati membri dell’UE. In parallelo, l’UE metterà a disposizione, nell’ambito dello stru-mento per i rifugiati in Turchia, risorse significative per aiutare i rifugiati presenti in Turchia.

20 October 201510,006 arrivals

Arriv

als

14 December 20155,005 arrivals

20 March 2016EU Turkey StatementDaily average is now below 47

RIDUZIONE DEL 97%

Il sostegno dell’UE ai rifugiati siriani in Turchia

3 miliardi di EUR per il periodo 2016-2017

SCHOOL

Progetti

Istruzione

Salute

Infrastrutture

Sostegno socioecono-

mico

Assistenza umanitaria

ARRI

VI

20 ottobre 2015 10 006 arrivi

14 dicembre 2015 5 005 arrivi

20 marzo 2016 la media dopo l’adozione della dichiarazione UE - Turchia è ora pari a 47

Per Nahed, nove anni, il Centro di assistenza per i bambini e le famiglie di Ankara è un rifugio, un luogo sicuro in cui può ridere, giocare e disegnare i suoi personaggi dei fumetti preferiti. Un ambiente diametralmente opposto alle strade devastate di Aleppo, da cui Nahed e la sua famiglia hanno dovuto fuggire quando il fratellino Adnan è stato gravemente ferito dalle schegge di una bomba esplosa nel quartiere. I due bambini beneficiano adesso del sostegno psicosociale e scolastico offerto dal Centro e grazie all’aiuto degli operatori sociali che vi lavorano la famiglia ha anche potuto avere accesso alle cure mediche di cui Adnan aveva bisogno per imparare a camminare nuovamente. Il Centro è gestito dall’associazione per la solidarietà con i richiedenti asilo e i migranti e riceve sostegno finanziario dallo strumento UE per i rifugiati in Turchia e dall’UNICEF.

La Commissione e gli Stati membri dell’UE forniscono un sostegno significativo alle autorità greche, destinato all’at-tuazione della dichiarazione UE-Turchia e al miglioramento della gestione della migrazione e delle condizioni di accoglienza in Grecia. Le azioni dell’UE si prefiggono in particolare di contribuire ad alleviare la situazione sulle isole greche.

Sostegno dell’UE alla Grecia

L’anno prima dell’ado-zione della dichiara-

zione UE-Turchia

Un anno dopo l’adozione della dichiarazione

UE-Turchia

Tasso di registrazione presso i punti di crisi8%

nell’ottobre 2015.100%

Capacità di accoglienza sulle isole2000

nell’ottobre 2015.74.389

di cui 13 982 sulle isole.

Personale del servizio greco di asilo presente sulle isole

16 120

Decisioni di primo grado sulle domande di asilo sulle isole 0 12.254

Rinvii in Turchia di migranti irregolari nel quadro della dichiarazione UE-Turchia e del protocollo bila-terale Grecia-Turchia

627 1504

Ricollocazioni 569 9383

Arrivi 988.703 27.711

Perdite di vite umane 1145 80

Sostegno di emergenza dell’UE alla GreciaEsperti dell’EASO: 243 Agenti della guardia di fron-tiera e costiera europea: 797

Per sostenere la gestione della migrazione, dall’inizio del 2015 sono stati assegnati alla Grecia finan-ziamenti UE per oltre 1 miliardo di euro, di cui oltre 500 milioni di euro in aiuti di emergenza e quasi 200 milioni di euro per progetti nell’ambito dello strumento UE di sostegno di emergenza.

Per consolidare i progressi realizzati grazie alla dichiarazione UE-Turchia e per garantire la piena attuazione delle azioni dell’UE volte ad alleviare la pressione sulle isole greche, il coordinatore dell’UE per l’attuazione della dichiarazione UE-Turchia Maarten Verwey ha elaborato un piano d’azione comune con le autorità greche al fine di accelerare ulteriormente le procedure di asilo, incrementare il numero di migranti rinviati in Turchia dalle isole greche, introdurre adeguate misure di sicurezza nei punti di crisi e accelerare le ricollocazioni.

DICHIARAZIONE UE-TURCHIA UN PILASTRO DELLA STRATEGIA GLOBALE DELL’UE IN MATERIA DI MIGRAZIONE

A un anno dall’adozione, la dichiarazione UE-Turchia ha dimostrato di poter conseguire i suoi obiettivi principali, ovverosia la riduzione del numero di persone che arrivano in modo irregolare in UE e delle perdite di vite umane nel mar Egeo, offrendo al contempo percorsi sicuri e legali di accesso all’UE per le persone bisognose. La dichiarazione è diventata un elemento importante dell’approccio globale dell’UE al miglioramento della gestione della migra-zione, indicato nell’agenda europea sulla migrazione del maggio 2015, i cui obiettivi essa contribuisce a realizzare:

salvare vite umane in mare e garantire la protezione di coloro che ne hanno bisogno attraverso il reinsediamento;

€affrontare le cause profonde della migrazione irregolare e aiutare i più vulnerabili con finanziamenti e sostegno diretto sul terreno;

garantire che le frontiere esterne dell’UE siano protette, che la migrazione irregolare possa essere argi-nata e che le persone che non hanno bisogno di protezione siano rinviate nel pieno rispetto del diritto

internazionale e dei diritti umani.