Dichiarazione annuale iva · 2 La dichiarazione in via autonoma deve essere altresì presentata sai...

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CONFAGRICOLTURA VARESE Oggetto: IVA – Dichiarazione relativa all’anno 2013. Con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 15 gennaio 2014, sono stati approvati i modelli per la dichiarazione annuale IVA 2014 da presentare ai fini della liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto, per l’anno d’imposta 2013. Con lo stesso provvedimento sono state approvate le istruzioni per la compilazione della dichiarazione. Si segnala che per la presentazione della dichiarazione annuale IVA è possibile utilizzare, in alternativa al presente modello, il modello IVA Base/2014, per le cui modalità, e termini di presentazione, si rimanda alle istruzioni ministeriali reperibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate (www.agenziaentrate.it ). Con la presente circolare, anche se vengono confermate in larga massima le istruzioni impartite negli anni precedenti, si ritiene opportuno riepilogare gli adempimenti, con particolare riferimento alle novità. Presentazione in forma autonoma e visto di conformità (art. 10 del D.L. n. 78/09, convertito in L. 102/09) Si rammenta che per effetto dell’entrata in vigore del D.L. n. 78/09, convertito in L. 102/09, l’utilizzo in compensazione del credito IVA annuale, per importi superiori a 15.000 euro, è subordinato all’apposizione del visto di conformità, da parte dei soggetti abilitati. In alternativa all’apposizione del visto di conformità, la dichiarazione annuale dalla quale emerge un credito IVA, che si vuole utilizzare in compensazione, deve essere sottoscritta, per i contribuenti per i quali è esercitato il controllo contabile di cui all’art. 2409bis del C.C., oltre che dal rappresentante legale, anche dai soggetti che sottoscrivono la relazione di revisione. Si precisa, inoltre, che i contribuenti che intendono utilizzare in compensazione, ovvero chiedere a rimborso il credito IVA risultante dalla dichiarazione annuale, per importi superiori a 5 mila euro annui, possono non comprendere tale dichiarazione in quella unificata, e procedere alla sua presentazione in forma autonoma, senza includerla nel Modello Unico. Inoltre, a seguito della modifica apportata all’art. 17, del D. Lgs. n. 241/97 (Mod. F24), è previsto, che la compensazione del credito IVA annuale o relativo a periodi inferiori all’anno, per importi superiori a 5 mila euro, può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale o dell’istanza. Si segnala, a tal riguardo, che, per poter effettuare la suddetta compensazione del credito IVA (annuale o infrannuale), è necessaria la preventiva presentazione delle relative dichiarazioni o istanze, utilizzando esclusivamente i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. (per approfondimenti si v. circ. conf. n. 13415 del 6/07/09, e n.13453 del 15/09/09).

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CONFAGRICOLTURA VARESE 

Oggetto: IVA – Dichiarazione relativa all’anno 2013.

 Con  provvedimento  del  Direttore  dell’Agenzia  delle  Entrate  del  15  gennaio  2014,  sono  stati approvati  i modelli per  la dichiarazione annuale  IVA 2014 da presentare ai  fini della  liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto, per l’anno d’imposta 2013.  Con  lo  stesso  provvedimento  sono  state  approvate  le  istruzioni  per  la  compilazione  della dichiarazione.  Si  segnala  che  per  la  presentazione  della  dichiarazione  annuale  IVA  è  possibile  utilizzare,  in alternativa  al  presente  modello,  il  modello  IVA  Base/2014,  per  le  cui  modalità,  e  termini  di presentazione,  si  rimanda  alle  istruzioni ministeriali  reperibili  sul  sito  dell’Agenzia  delle  Entrate (www.agenziaentrate.it).  Con  la presente circolare, anche se vengono confermate  in  larga massima  le  istruzioni  impartite negli anni precedenti, si ritiene opportuno riepilogare gli adempimenti, con particolare riferimento alle novità.   Presentazione in forma autonoma e visto di conformità (art. 10 del D.L. n. 78/09, convertito in L. 102/09)  Si  rammenta  che  per  effetto  dell’entrata  in  vigore  del  D.L.  n.  78/09,  convertito  in  L.  102/09, l’utilizzo  in  compensazione  del  credito  IVA  annuale,  per  importi  superiori  a  15.000  euro,  è subordinato all’apposizione del visto di  conformità, da parte dei  soggetti abilitati.  In alternativa all’apposizione del visto di conformità, la dichiarazione annuale dalla quale emerge un credito IVA, che si vuole utilizzare  in compensazione, deve essere sottoscritta, per  i contribuenti per  i quali è esercitato il controllo contabile di cui all’art. 2409‐bis del C.C., oltre che dal rappresentante legale, anche dai soggetti che sottoscrivono la relazione di revisione.   Si precisa, inoltre, che i contribuenti che intendono utilizzare in compensazione, ovvero chiedere a rimborso  il credito  IVA risultante dalla dichiarazione annuale, per  importi superiori a 5 mila euro annui,  possono  non  comprendere  tale  dichiarazione  in  quella  unificata,  e  procedere  alla  sua presentazione  in  forma  autonoma,  senza  includerla  nel Modello Unico.  Inoltre,  a  seguito  della modifica apportata all’art. 17, del D. Lgs. n. 241/97 (Mod. F24), è previsto, che la compensazione del credito IVA annuale o relativo a periodi  inferiori all’anno, per  importi superiori a 5 mila euro, può essere effettuata a partire dal giorno 16 del mese successivo a quello di presentazione della dichiarazione  annuale  o  dell’istanza.  Si  segnala,  a  tal  riguardo,  che,  per  poter  effettuare  la suddetta  compensazione  del  credito  IVA  (annuale  o  infrannuale),  è  necessaria  la  preventiva presentazione delle relative dichiarazioni o  istanze, utilizzando esclusivamente  i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. (per approfondimenti si v. circ. conf. n. 13415 del 6/07/09, e n.13453 del 15/09/09).   

  

La dichiarazione in via autonoma deve essere altresì presentata sai soggetti IRES e dalle Società di persone  con  periodo  d’imposta  non  coincidente  con  l’anno  solare,  dai  c.d.  venditori  “porta  a porta”,  dai  curatori  fallimentari,  dai  commissari  liquidatori,  per  le  dichiarazioni  da  questi presentate  per  conto  dei  soggetti  falliti    sottoposti  a  procedura  di  liquidazione  coatta amministrativa, dai soggetti non residenti che si avvalgono di un rappresentante fiscale tenuto a presentare  la  dichiarazione  IVA,  per  loro  conto,  dalle  società  controllanti  e  controllate  che partecipano  alla  liquidazione  dell’IVA  di  gruppo,  nonché  da  soggetti  risultanti  da  operazioni  di trasformazione  soggettiva  avvenute  nel  periodo  compreso  tra  il  1°  gennaio  2013  e  la  data  di presentazione della dichiarazione  relativa al 2013 che presentano  la dichiarazione per conto dei soggetti estinti (fusi, incorporati, scissi, etc.).   Già  dall’anno  scorso  il  credito  risultante  dalla  dichiarazione  annuale  può  essere  richiesto  a rimborso  compilando  il  quadro  VX  presente  nel  Mod.  IVA  2014  e  non  più  attraverso  la compilazione del quadro VR.   Modalità, termini di presentazione e rateazione  La presentazione della dichiarazione annuale  IVA   deve essere effettuata esclusivamente per via telematica.  Pertanto,  le  dichiarazioni  presentate  tramite  un  ufficio  postale  sono  da  ritenersi redatte su modello non conforme a quello approvato e conseguentemente si rende applicabile la sanzione da 258 a 2.065 euro ai sensi dell’art. 8, comma 1, del D. Lgs. n. 471/97 (si v. circ. n. 54/E del 19/06/02). La dichiarazione può essere trasmessa:   

a) direttamente attraverso Entratel o Fisconline,; b) tramite  intermediari  abilitati  di  cui  all’art.  3,  comma  3,  del DPR  n.  322/98  e  successive 

modificazioni.   

Le scadenze di presentazione sono le seguenti:  

dichiarazione in via autonoma: tra il 1 febbraio ed il 30 settembre 2014 ;  

dichiarazione in via unificata:  e entro il 30 settembre 2014 .   Si rammenta che  la dichiarazione si considera presentata nel giorno  in cui è trasmessa mediante procedure telematiche, e precisamente nel giorno  in cui è stata conclusa  la ricezione dei dati da parte dell’Agenzia delle Entrate (v. circolare ministeriale n. 6/E del 25 gennaio 2002).  Si ricorda, infine che, ai sensi degli articoli 2 e 8 del DPR. n. 322/98, e successive modificazioni, le dichiarazioni  presentate  entro  novanta  giorni  dalla  scadenza  dei  suddetti  termini,  sono  valide, salvo l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge. Quelle  presentate  invece,  con  ritardo  superiore  ai  novanta  giorni,  si  considerano  omesse, ma costituiscono titolo per la riscossione dell’imposta che ne risulti dovuta.  

  

I  contribuenti,  (compresi  i produttori  agricoli),  che presentano  la dichiarazione  IVA nell’ambito della dichiarazione unificata, possono eseguire il versamento dell’IVA entro il termine previsto per il  versamento  delle  imposte  dovute  con  la  dichiarazione  unificata,  con  la maggiorazione  dello 0,40% per ogni mese o  frazione di mese. Per evitare  la maggiorazione,  il versamento dell’IVA va eseguito entro  il 16 marzo 2014.  In  alternativa  si può  rateizzare  a partire dal 17 marzo,  con  la maggiorazione dello 0,33% mensile dell’importo di ogni rata successiva alla prima.   I  contribuenti,  (compresi  i  produttori  agricoli),  che  presentano  la  dichiarazione  IVA  in  via autonoma, possono:  

versare in un’unica soluzione entro il 16 marzo; 

rateizzare maggiorando dello 0,33% mensile l’importo di ogni rata successiva alla prima.   Soggetti esonerati  Sono esonerati dall’obbligo di presentare la dichiarazione annuale IVA:  a) gli  imprenditori agricoli che nell’anno solare precedente, pur svolgendo attività nell’esercizio 

di impresa, erano esonerati da obblighi contabili IVA, ai sensi dell’art. 34, comma 6, del DPR. n. 633/72; 

 b) gli  imprenditori  agricoli  che  nell’anno  solare  precedente  a  quello  cui  la  dichiarazione  si 

dovrebbe riferire, hanno realizzato proventi annui superiori al limite di esonero, (euro 7.000), ma con volume di affari agli effetti dell’IVA, inferiore o pari a tale limite. E’ questa una ipotesi che può verificarsi quando l’agricoltore ha ceduto beni strumentali i quali, a norma dell’art. 20 del DPR n. 633/72, non  concorrono a  formare  il  volume d’affari del produttore agricolo.  Si rammenta a  tal  riguardo,  che  i produttori agricoli  in  regime di esonero, possono effettuare operazioni  “diverse”  (cessioni  di  prodotti  agricoli  acquistati  presso  terzi  per  una  successiva rivendita,  prestazioni  di  servizi,  cessioni  di  prodotti  agricoli  che  non  rientrano  nella  I  parte della Tabella A allegata al DPR n. 633/72), soltanto entro  il  limite di 1/3 del volume d'affari complessivo, che non deve comunque superare i 7.000 euro.  

     Esempio: produttore agricolo che nel corso dell’anno ha effettuato le seguenti operazioni:   a) Cessioni prodotti agricoli tabella A            euro 5.250,00 b) Cessioni beni strumentali                euro 1.000,00 c) Cessioni diverse                  euro 1.750,00  euro 8.000,00 

 Pur  essendo  i  proventi  annui  pari  ad  euro  8.000,00  e,  dunque,  superiori  al  limite  di  esonero (7.000,00), il produttore agricolo non fuoriesce dal regime di esonero in quanto l’art. 34, comma 6 

  

del DPR. n. 633/72, stabilisce che sono esonerati dal versamento dell’imposta e da tutti gli obblighi documentali e contabili, compresa la dichiarazione annuale IVA, i produttori agricoli che nell’anno solare  precedente,  o  in  caso  di  inizio  attività,  prevedono  di  realizzare  un  volume  di  affari  non superiore a 7.000 euro, costituto per almeno 2/3 da cessioni di prodotti agricoli.   Nell’esempio,  la cessione di prodotti agricoli, ammonta ad euro 5.250,00, mentre  la cessione di beni diversi, che non deve superare  il  limite di un 1/3 del volume d’affari complessivo, è pari ad euro 1.750,00.  Poiché la somma tra i due valori è pari a 7.000 euro, il produttore agricolo rimane esonerato.  Si ricorda, infine, che i soggetti esonerati hanno l’obbligo di tenere in atti, numerandole, le fatture di acquisto e le bollette doganali relative agli acquisti e alle importazioni, nonché le autofatture.   Soggetti obbligati a presentare la dichiarazione annuale IVA:  

 a) gli  imprenditori  agricoli  che  nell’anno  2012hanno  realizzato  un  volume  di  affari  inferiore  al 

limite  di  esonero  ma  che  hanno  rinunciato  per  l’anno  successivo  (2013),  a  tale  regime esonerativo; 

 b) gli  imprenditori  agricoli  che  nell’anno  2012  hanno  realizzato  un  volume  d’affari  superiore  al 

limite di esonero. Si ricorda che il regime di esonero cessa a partire dall'anno solare successivo a quello in cui viene superato il limite di 7.000,00 euro. E pertanto, se tale limite viene superato nel 2012, l'obbligo degli adempimenti contabili decorre dal 2013; 

 c) i soggetti che, avvalendosi della norma contenuta nel comma 11 dell’art. 34 del Decreto  IVA, 

hanno optato per il regime normale. Per tali soggetti, qualunque sia il volume d’affari realizzato, esiste l’obbligo della dichiarazione; 

 d) i soggetti che nel 2013 hanno  realizzato un volume di affari  inferiore al  limite di esonero ma 

costituito per più di 1/3 da cessioni diverse da quelle di prodotti agricoli compresi nella 1^ parte della tabella A allegata al Decreto IVA. Il regime decade, infatti, già dall'anno solare stesso se le cessioni  di  beni  diversi  hanno  superato  il  limite  di  1/3.  In  tal  caso  è  dovuta  l'imposta  sui corrispettivi  delle  operazioni  imponibili  effettuate  nell'intero  anno  solare,  salvo  il  diritto  alla detrazione forfetaria. 

  Modelli di dichiarazione  La struttura dei modelli di dichiarazione prevede:  

un frontespizio contenente i dati del contribuente;   

un modulo composto da più fogli contenente i vari quadri; Se i contribuenti esercitano due attività di cui una in regime normale, e una in regime speciale, gli stessi devono compilare oltre al frontespizio, un modulo per ogni contabilità separata.  

  

ATTENZIONE: se  la dichiarazione è costituita da un unico modulo, su tutte  le pagine deve essere riportato il numero “01”.   1. FRONTESPIZIO  Deve essere compilato da tutti i contribuenti, indipendentemente dal regime adottato.  Il riquadro del contribuente, che va sempre compilato, contiene l’indicazione della partita IVA del contribuente.  Il riquadro “dichiarante diverso dal contribuente” deve essere compilato soltanto nelle  ipotesi  in cui l’obbligo della dichiarazione venga adempiuto da un soggetto diverso dal contribuente.   Le ipotesi di compilazione del riquadro ed i relativi “codici di carica”, sono i seguenti:  

1) rappresentante legale, negoziale o di fatto, socio amministratore 2) rappresentante di minore, inabilitato o interdetto, curatore dell’eredità giacente 3) curatore fallimentare 4) commissario  liquidatore  (liquidazione  coatta  amministrativa  ovvero  amministrazione 

straordinaria) 5) custode  giudiziario  (custodia  giudiziaria)  ovvero  amministratore  giudiziario  in  qualità  di 

rappresentante  dei  beni  sequestrati  ovvero  commissario  giudiziale  (amministrazione controllata)  

6) rappresentante fiscale di soggetto non residente 7) erede del contribuente 8) liquidatore (liquidazione volontaria) 9) soggetti  risultanti  da  operazioni  straordinarie  o  da  trasformazioni  sostanziali  soggettive 

(cessionario di azienda, società beneficiaria, incorporante, conferitaria, etc.) 10) rappresentante fiscale di soggetto non residente con le limitazioni di cui all’art. 44, comma 

3, del D.L. n. 331/1993 11) soggetto  esercente  l’attività  tutoria  del  minore  o  interdetto  in  relazione  alla  funzione 

istituzionale rivestita 12) liquidatore  (liquidazione  volontaria  di  ditta  individuale  ‐  periodo  ante  messa  in 

liquidazione) 13)  amministratore di condominio 14)  soggetto che sottoscrive la dichiarazione per conto di una pubblica amministrazione 15)  commissario liquidatore di una pubblica amministrazione 

 Nel  riquadro “firma della dichiarazione” deve essere  indicato  il numero dei moduli  (ad esempio per l’esercizio di più attività).   Per  la  firma  si  ricorda  che  le  dichiarazioni  previste  dal  Decreto  n.  633/72  e  quindi  anche  la dichiarazione annuale, devono essere  sottoscritte dal  contribuente o da un  suo  rappresentante legale o negoziale.  

  

Qualora  la  dichiarazione  sia  sottoscritta  da  un  soggetto  diverso  dal  contribuente,  deve  essere compilato il riquadro “erede, rappresentante, etc.” nel frontespizio.  La casella “INVIO AVVISO TELEMATICO”, deve essere barrata qualora  il contribuente abbia  fatto richiesta  di  comunicare  direttamente  all’intermediario  abilitato,  l’eventuale  emersione  di un’imposta  da  versare,  o  di  un minor  rimborso,  a  seguito  di  controllo  effettuato  ai  sensi  degli articoli 36‐bis del DPR. n. 600/1973, e 54‐bis del DPR. n. 633/1972. A sua volta, l’intermediario sarà tenuto  a  portare  a  conoscenza  del  contribuente  interessato,  entro  i  termini  previsti  dall’art.  2, comma 2, del D.Lgs. n. 462/ 1997, gli esiti presenti nella comunicazione di irregolarità ricevuta. Se  il  contribuente non effettua  la  scelta per  l’avviso  telematico,  la  richiesta di  chiarimenti  sarà inviata al suo domicilio fiscale con raccomandata (comunicazione di irregolarità).  E’ previsto un apposito riquadro che deve essere compilato e sottoscritto solo dall’intermediario che trasmette la dichiarazione.  L’intermediario deve riportare:  • il proprio codice fiscale; • se si tratta di CAF, il proprio numero di iscrizione all’albo; • la data (giorno, mese e anno) di assunzione dell’impegno a trasmettere la dichiarazione. Inoltre,  nella  casella  relativa  all’impegno  a  presentare  in  via  telematica  la  dichiarazione,  deve essere indicato il codice 1, se la dichiarazione è stata predisposta dal contribuente ovvero, il codice 2, se la dichiarazione è stata predisposta da chi effettua l’invio.    Visto di conformità  Questo  riquadro  deve  essere  compilato  per  apporre  il  visto  di  conformità  ed  è  riservato  al responsabile del CAF o al professionista che lo rilascia. Negli spazi appositi vanno riportati il codice fiscale  del  responsabile  del  CAF  e  quello  relativo  allo  stesso  CAF,  ovvero  va  riportato  il  codice fiscale del professionista. Si segnala, come già suindicato, (v. § “Presentazione in forma autonoma e visto di conformità), che  il responsabile dell’assistenza  fiscale del CAF, o  il professionista, deve inoltre apporre  la propria firma quando attesta  il rilascio del visto di conformità, ai sensi dell’art. 35 del D. Lgs. n. 241 del 1997, per l’utilizzo in compensazione del credito IVA annuale emergente dalla dichiarazione, per importi superiori a 15.000 euro.  Sottoscrizione organo di controllo  Il riquadro è riservato ai soggetti che intendono utilizzare in compensazione il credito IVA annuale per importi superiori a 15.000 euro, e che in base alle disposizioni di cui all’art. 10, comma 7, del D.L.  n.  78/09,  convertito  con  modificazioni  in  L.  n.  102/09,  possono  far  sottoscrivere  la dichiarazione  dall’organo  incaricato  ad  effettuare  il  controllo  contabile,  in  alternativa all’apposizione del visto di conformità.  A  seconda  del  soggetto  che  effettua  il  controllo  contabile,  negli  appositi  campi,  deve  essere indicato: 

  

– il codice 1, per  il  revisore contabile  iscritto nel Registro  istituito presso  il Ministero della Giustizia; 

– il codice 2, per  il  responsabile della  revisione  (ad esempio  il  socio o  l’amministratore)  se trattasi  di  società  di  revisione  iscritta  nel  Registro  istituito  presso  il  Ministero  della Giustizia. Occorre compilare,  inoltre, un distinto campo nel quale  indicare  il codice fiscale della  società  di  revisione,  avendo  cura  di  riportare  nella  casella  “Soggetto”,  il  codice  3 senza compilare il campo firma; 

– il  codice  4  per  il  collegio  sindacale.  In  tal  caso,  nella  casella  “Soggetto”,  per  ciascun membro, occorre indicare il predetto codice. 

 Il soggetto che effettua il controllo contabile, deve inoltre indicare il proprio codice fiscale.   

   2. MODULO IVA  Il modulo contiene i vari quadri per l’indicazione delle informazioni e dei dati contabili.  Esercizio di più attività (art. 36)  Nel caso di esercizio di più attività, devono essere compilati, oltre al frontespizio, tanti moduli quante sono le contabilità separate.   Nel caso di esercizio di più attività gestite con contabilità separata, tra le quali figuri anche l’attività agricola rientrante nel regime di esonero, ai sensi dell’art. 34, comma 6 del DPR. n. 633/72, per quest’ultima attività non deve essere compilato il modulo.  In caso di esercizio di più attività, si precisa che: 

i dati da  indicare nella sezione 1 del quadro VA, e nella sezione 1 del quadro VL, nonché nei quadri  VE,  VF,  e  VJ,  riguardano  ogni  singola  contabilità  e  pertanto  devono  essere  compilati  in ciascun modulo;  

i dati da comprendere nella sezione 2 del quadro VA e nelle sezioni 2 e 3 del quadro VL, nonché nei  quadri  VC,  VD,  VH,  VK,  ,VT,  VX  e  VO  devono  essere  riepilogati  in  un  solo  modulo,  e precisamente sul primo modulo compilato.   Modificazioni del soggetto d’imposta  

  

Nei  casi  di  trasformazioni  sostanziali  soggettive  occorre  compilare  più MODULI  in  relazione  ai soggetti che hanno partecipato alle trasformazioni soggettive.  Tale  criterio  si  applica  anche  per  le  operazioni    societarie  (fusioni,  scissioni  o  conferimenti  di azienda).  Non si applica il sistema di compilazione con più MODULI nei casi di semplice variazione dei dati di cui all’art. 35, non comportante modifiche sostanziali dei soggetti (es. trasformazione da società di persone in società di capitali, ecc.).   Successione ereditaria   Per le successioni aperte nel periodo d’imposta 2013:    qualora  l’erede non abbia proseguito l’attività del contribuente deceduto, deve presentare la 

dichiarazione per conto del defunto,  indicando  i propri dati nel  riquadro DICHIARANTE ed  il codice carica 7; 

  se  l’erede ha proseguito  l’attività del deceduto, deve presentare  la dichiarazione compilando 

due moduli, uno per se stesso, e l’altro relativo al periodo di attività del deceduto.  Per  le successioni aperte nel periodo compreso tra  il 1° gennaio 2014 e  la data di presentazione della  dichiarazione,  considerato  che  l’attività  è  stata  svolta  per  l’intero  anno  dal  contribuente deceduto, l’erede deve presentare la dichiarazione per conto del defunto, riportando i propri dati nel riquadro DICHIARANTE ed il codice carica 7. Come precisato con circ. n. 113/E del 31/05/2000, la dichiarazione IVA deve essere compresa nel modello Unico 2014 se il contribuente deceduto era tenuto alla presentazione della dichiarazione unificata.  Si  ricorda  che  ai  sensi  dell’art.  35‐bis  gli  adempimenti  relativi  alle  operazioni  effettuate  dal contribuente deceduto e non assolti negli ultimi quattro mesi prima del decesso, compresa quindi la presentazione della dichiarazione annuale, possono essere adempiuti dagli eredi entro i sei mesi successivi a tale evento.   Quadro VA – Informazioni e dati relativi all’attività  Il quadro VA è costituito da 3 sezioni. La prima sezione, contiene alcuni dati analitici riguardanti l’attività, o  le attività gestite con autonoma contabilità ai sensi dell’art. 36, del DPR n. 633/72;  la seconda  sezione  ha  carattere  riepilogativo  di  tutte  le  attività  svolte  da  ogni  soggetto;  la  terza sezione, per l’indicazione dei rapporti finanziari:  

– la Sezione 1 contiene i dati riguardanti l’individuazione dell’attività svolta dal contribuente; – la  Sezione 2 prevede  l’indicazione di alcuni particolari dati  relativi alle attività  svolte dal 

soggetto; – la Sezione 3, per consentire ai soggetti che intendono indicare gli estremi identificativi dei 

rapporti  con gli operatori  finanziari, di  cui all’art. 7,  c. 6, del D.P.R. n. 605/73, al  fine di 

  

quanto previsto dall’art. 2, c. 36‐ vicies ter del D.L. n. 138/2011 sulla riduzione a metà delle sanzioni. 

 In  particolare,  nel  rigo VA1,  devono  essere  indicati  i  dati  relativi  alle  trasformazioni  soggettive sostanziali  (fusioni,  scissioni, conferimento, cessione di azienda, etc.) e pertanto, va  indicata, da parte del contribuente dichiarante, la partita IVA della società incorporata, scissa, ceduta, etc. Va barrata  invece,  la casella 2, nel caso  in cui  il soggetto trasformato continui un’attività rilevante ai fini dell’IVA.  La casella 3 deve essere esclusivamente barrata dal soggetto dante causa, nel primo modulo  qualora  presenti  più  moduli  in  caso  di  contabilità  separate,  per  comunicare  che  ha partecipato  nell’anno  ad  operazioni  straordinarie  o  altre  trasformazioni  sostanziali  (scissione parziale, conferimento,cessione o donazione di ramo d’azienda).  Il  campo  4  deve  essere  compilato  indicando  il  credito  emergente  dalla  dichiarazione  annuale IVA/2013 ceduto, in tutto o in parte, a seguito dell’operazione straordinaria.  Il campo 5 deve essere compilato dal soggetto non residente qualora abbia operato in Italia avvalendosi,  nello  stesso  anno,  dell’istituto  della  rappresentanza  fiscale  e  successivamente dell’istituto dell’identificazione diretta e viceversa, indicando la partita IVA relativa all’istituto non più adottato).  Nel rigo VA2, deve essere indicato il codice di attività desunto dalla tabella di classificazione delle attività  economiche  ATECOFIN  2007.  Si  precisa  che  la  tabella  dei  codici  attività  è  consultabile presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate ed è reperibile sul sito Internet dell’Agenzia, all’indirizzo www.agenziaentrate.gov.it  e  sul  sito  del  Ministero  dell’Economia  e  delle  Finanze  all’indirizzo www.finanze.gov.it .  Nel caso di esercizio di più attività tenute con contabilità unificata deve essere  indicato  il codice relativo all’attività prevalente, con riferimento al volume d’affari realizzato nell’anno d’imposta.  Si  rammenta  che non  vengono applicate  sanzioni qualora nella dichiarazione  venga  indicato un codice di attività prevalente precedentemente non comunicato o errato, a condizione che venga presentata  la  dichiarazione  di  variazione  entro  il  termine  di  presentazione  della  dichiarazione annuale;  il  rigo  VA10,  è  riservato  ai  soggetti  che,  essendone  legittimati,  hanno  fruito  per  il  periodo d’imposta,  agli  effetti  dell’IVA,  delle  agevolazioni  fiscali  previste  da  particolari  disposizioni normative  emanate  a  seguito  di  calamità  naturali  o  di  altri  eventi  eccezionali.  Deve  essere riportato il relativo codice desunto dalla“Tabella degli eventi eccezionali” presente nelle istruzioni della dichiarazione nella sezione Appendice alla voce “Soggetti colpiti da eventi eccezionali”.  il  rigo VA11,  deve  essere  compilato  esclusivamente  dai  contribuenti  che,  per  l’anno  d’imposta 2012,  hanno  adeguato  il  volume  d’affari  alle  risultanze  dei  parametri.  Nel  rigo  devono  essere indicati  i maggiori corrispettivi  (colonna 1), e  l’imposta versata mediante  il modello F24  ‐ codice tributo 6493 (colonna 2). Tale maggior imponibile e la relativa imposta non devono essere indicati nel quadro VE, in quanto non si riferiscono al 2013 ma all’anno precedente.  

  

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I contribuenti che  intendano  invece adeguarsi alle  risultanze dei parametri per  l’anno d’imposta 2013,  devono  versare  la  maggiore  imposta  dovuta  entro  il  termine  di  presentazione  della dichiarazione  dei  redditi  2014,  utilizzando  il modello  F24  e  il  codice  tributo  6493.  Il maggiore imponibile  e  la  relativa  imposta  devono  essere  indicati  nella  dichiarazione  IVA/2015  (anno d’imposta 2013).    Regime per l’imprenditoria giovanile e lavori in mobilità (art. 27, c .1 e , del D.L. n. 98/2011  Il rigo VA14 deve essere compilato dai contribuenti che, a partire dal periodo d’imposta successivo a quello cui si riferisce la presente dichiarazione (2013), intendono avvalersi del particolare regime disciplinato dall’articolo 27, commi 1 e 2, del D.L. n. n. 98/2011 (Provv. Direttore Ag. Entrate del 22 dicembre 2011).   Il rigo VA15 è riservato alle società che risultino non operative ai sensi dell’articolo 30 della legge 23 dicembre 1994, n. 724, c.d. società di comodo ovvero alle società in perdita sistematica ai sensi dell’articolo 2, commi 36‐decies e 36‐undecies del D.L. n. 138/2011, convertito con modificazioni nella  L.  n.  148/2011.  La  compilazione  del  presente  rigo  è  richiesta  anche  alle  società  che  nel periodo d’imposta hanno partecipato alla liquidazione dell’IVA di gruppo.   I righi da VA 20 a VA 26 sono riservati all’indicazione dei predetti estremi identificativi dei rapporti con gli operatori finanziari di cui all’art. 7, sesto comma, del D.P.R. n. 605/73.   Quadro VC  Il quadro va compilato dagli esportatori che si sono avvalsi della facoltà di acquistare beni o servizi senza applicazione dell’IVA. Tale facoltà è riconosciuta soltanto ai soggetti che applicano il regime normale.  Anche  i  contribuenti  che  si  sono  avvalsi  del metodo  solare  per  il  calcolo  del  plafond  devono compilare i singoli righi distintamente per mese oltre ad indicare i dati totali.  Nel  rigo VC12,  colonna  3:  deve  essere  evidenziato  il  volume  d’affari,  suddiviso  per  ogni mese relativo  all’anno  d’imposta  2013.  A  partire  dall’anno  d’imposta  2013  la  colonna  deve  essere compilata  indicando  l’ammontare mensile  delle  operazioni  effettuate  con  esclusione  di  quelle individuate dall’articolo 21, comma 6‐bis.  Infatti,  le operazioni non soggette ad IVA artt.da 7 a 7‐septies, DPR 633/72, pur concorrendo alla determinazione del volume d’affari non devono essere considerate ai fini della verifica dello status di esportatore abituale.    Quadro  VE  –  Determinazione  del  volume  d’affari  e  dell’imposta  relativa  alle  operazioni imponibili  Il quadro VE del modello IVA/2014 è costituito da 5 sezioni:  

  

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nella  sezione  1  devono  essere  indicate  le  operazioni  soggette  alle  percentuali  di compensazione, e cioè: 

 - le cessioni di prodotti agricoli a cooperative, agli enti, o ad altri organismi associativi; 

 - le  cessioni  di  prodotti  agricoli  effettuate  da  soggetti  esonerati  che  nel  corso  dell’anno 

hanno  superato  il  limite di un  terzo previsto per  le operazioni diverse dalle cessioni di prodotti agricoli, ex 1^ parte della tabella A del decreto IVA. Per tali soggetti, che alla fine dell’anno  solare  riscontrino di aver  superato  il predetto  limite,  resta  ferma per  l’intero anno  solare  l’applicazione  delle  aliquote  corrispondenti  alle  percentuali  di compensazione  alle  cessioni  di  prodotti  agricoli  e  delle  aliquote  loro  proprie  alle operazioni “diverse”( queste ultime da indicare nella sezione 2). 

  SEZIONE 2 – Operazioni imponibili agricole e operazioni imponibili commerciali o professionali  Deve essere compilata:  

– da tutti i contribuenti che esercitano attività commerciali, artistiche o professionali;  

– dai produttori agricoli  (sia  in  regime  speciale  che  in  regime ordinario per opzione) per tutte  le  cessioni  di  prodotti  agricoli  ed  ittici  di  cui  al  comma  1  dell’art.  34  effettuate nell’anno 2013, per  le quali si rendono applicabili  le aliquote proprie previste per  i singoli beni. 

 In  tale  sezione  devono  essere  altresì  indicate  dalle  imprese  agricole miste  di  cui  all’art.  34, comma 5, le cessioni di beni diversi da quelli agricoli e ittici ex prima parte della tabella A allegata al DPR. n. 633/72, nonché  le eventuali prestazioni effettuate, diverse da quelle  che  rientrano nell’ambito di applicazione dell’art. 34‐bis. Si  ricorda che nella presente sezione devono essere indicate le operazioni effettuate dagli agricoltori esonerati che abbiano superato il limite di 1/3. Si  rammenta  che  rientrano  nel  concetto  di  operazioni  imponibili  diverse  da  quelle  indicate  nel primo comma dell’art. 34, quelle operazioni effettuate dal produttore agricolo nell’ambito della stessa  impresa  agricola  con  carattere  di  accessorietà  rispetto  all’attività  di  produzione  agricola propriamente  detta,  quali,  ad  esempio,  le  cessioni  di  prodotti  agricoli  compresi  nella  seconda parte  della  tabella  A,  le  cessioni  di  prodotti  agricoli  acquistati  presso  terzi  in  misura  pari  o superiore  a  quelli  provenienti  dal  proprio  fondo,  bosco  o  allevamento,  per  migliorare qualitativamente i beni di propria produzione.  Gli importi imponibili da riportare nel quadro VE vanno rilevati dal registro delle fatture emesse e dal registro dei corrispettivi  distinti per aliquota al netto delle variazioni in diminuzione.  Pertanto si possono presentare i seguenti casi:  

1) produttore agricolo che, cedendo i suoi prodotti all’ingrosso, tiene soltanto il registro delle fatture emesse. In questo caso si  limiterà a rilevare da tale registro  il valore  imponibile di tutte le operazioni effettuate nel periodo d’imposta, distinto per aliquota; 

 

  

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2) produttore agricolo che, cedendo i suoi prodotti esclusivamente al minuto, tiene il registro dei  corrispettivi.  In  questo  caso  l’ammontare  imponibile  delle  operazioni  effettuate  si determina dividendo l’ammontare lordo per 104, 110, 12, 122 e moltiplicando il quoziente per cento. 

 3) produttore  agricolo  che  cede  i  suoi  prodotti,  sia  all’ingrosso  che  al  minuto,  e  tiene 

ovviamente  sia  il  registro delle  fatture emesse  che  il  registro dei  corrispettivi.  In questo caso  il produttore agricolo dovrà, adottando  i criteri precisati ai punti 1) e 2), sommare  il valore  imponibile  ‐  distinto  per  aliquota  ‐  sia  delle  vendite  all’ingrosso  che  al minuto. L’imposta da  indicare nel quadro VE  (sezioni 1 e 2), deve essere  calcolata moltiplicando ciascun imponibile riportato nella dichiarazione per la corrispondente aliquota.  

In questa sezione è stato introdotto il Rigo VE23 dedicato alla nuova aliquota ordinaria del 22% in vigore dal 1° ottobre 2013.    SEZIONE 3 – Totale imponibile e imposta  Nel  rigo  VE24  va  indicato  il  totale  degli  imponibili  e  delle  imposte, mentre  nel  rigo  VE  25  le variazioni e gli arrotondamenti di imposte relativi alle operazioni da VE 1 a VE 9 e da VE 20 a VE 23.  Nel caso di operazioni soggette ad un’aliquota  IVA non più presente nel quadro VE,  l’imponibile dell’operazione va compreso nel codice relativo all’aliquota più prossima e va calcolata la relativa imposta; la differenza d’imposta va indicata nel rigo VE 25 della Sezione 3.   Nella  sezione  4  devono  essere  indicate  tutte  le  operazioni  diverse  da  quelle  indicate  nelle precedenti sezioni. In particolare:   nel rigo VE30 vanno inserite il totale delle esportazioni e delle altre operazioni non imponibili che concorrono alla  formazione del plafond di  cui alla  L. n. 28/97. Devono essere  indicate altresì  le cessioni intracomunitarie di cui all’art. 41 del D.L n. 331/93 convertito dalla L. n. 427/93. Dal 2010, a  seguito dell’introduzione del nuovo  regime della  territorialità dei  servizi, a  sensi dell’art. 7‐ter DPR  n.  633/72,  è  stato  soppresso  il  campo  relativo  all’indicazione  dell’ammontare  delle “prestazioni  intracomunitarie” ed è stato  introdotto  il nuovo  rigo VE 39  (v. oltre). Si  ricorda che con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 18/2010, sono state recepite nel nostro ordinamento le norme contenute  nella  direttiva  2008/8/CE  del  12  febbraio  2008,  in  materia  di  territorialità  delle prestazioni di servizi  in ambito IVA. dal 1° gennaio 2010. In forza delle nuove norme, a decorrere dal 1° gennaio 2010,  le prestazioni generiche rese nei confronti di soggetti passivi, non vengono più  tassate  nel  luogo  di  stabilimento  del  prestatore  del  servizio  (come  prevedeva  la  disciplina previgente), ma nel Paese in cui è stabilito il committente del servizio stesso;  nel  rigo  VE31  indicare  le  operazioni  non  imponibili  effettuate  nei  confronti  di  esportatori  che abbiano presentato le dichiarazioni di intento;  nel  rigo  VE32,  vanno  indicate  le  altre  operazioni  non  imponibili  che  non  concorrono  alla formazione del plafond.   

  

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nel rigo VE33 indicare le operazioni esenti ex art. 10;  nel rigo VE34 indicare le operazioni con applicazione del reverse charge;   nel rigo VE35 indicare le operazioni non soggette ad IVA effettuate nei confronti dei terremotati e soggetti assimilati;  nel rigo VE36 deve essere indicato, nel campo 1, l’ammontare complessivo delle operazioni con IVA esigibile negli anni successivi. Trattasi delle operazioni effettuate nei confronti dello Stato e degli altri soggetti di cui all’art. 6 del D.P.R. n. 633/72, nonché delle operazioni effettuate ai sensi dell’art. 7 del D.L. n. 185/2008 e dell’art. 32 bis del D.L: n.83/2012 (IVA per cassa); tali operazioni devono essere distintamente evidenziate anche nel campo 2. Le operazioni di cui al presente rigo e la relativa imposta non devono essere comprese nelle prime due sezioni del quadro VE;  nel rigo VE37 deve essere indicato, per diminuire il volume d’affari (ma senza essere preceduto dal segno “meno”),  l’ammontare delle operazioni che hanno concorso al volume d’affari dell’anno o degli  anni  precedenti  e  per  le  quali  nell’anno  2013  si  é  verificata  l’esigibilità  dell’imposta;tali operazioni vanno indicate altresì, in corrispondenza dell’aliquota applicata, nei righi da VE1 a VE9 e nei righi da VE20 a VE23, ai soli fini della determinazione dell’imposta dovuta nel corrente anno;  nel  rigo VE38 vanno  indicate  le operazioni  (al netto dell’IVA) non  rientranti nel volume d’affari. Trattasi,  secondo  quanto  disposto  dall’art.  20,  delle  cessioni  di  beni  ammortizzabili  (trattori, attrezzature varie) e dei passaggi interni di cui all’art. 36, ultimo comma. Tale importo diminuisce il volume d’affari dell’anno;  nel Rigo VE39, da questa’anno, è riservato alle operazioni non soggette ad  imposta per carenza del  requisito di  territorialità di  cui agli articoli da 7 a 7‐septies e per  le quali è  stata emessa  la relativa  fattura ai sensi dell’articolo 21, comma 6‐bis. tali operazioni concorrono alla  formazione del volume d’affari dal 1 gennaio 2013.  Quadro  VF  –  Ammontare  degli  acquisti  effettuati  nel  territorio  dello  Stato,  degli  acquisti intracomunitari ed importazioni  Il quadro si compone di quattro sezioni: 1) Ammontare degli acquisti effettuati nel territorio dello Stato, degli acquisti  intracomunitari e delle  importazioni; 2) Totale acquisti e  importazioni, totale imposta,  acquisti  intracomunitari,  importazioni  e  acquisti  da  San  Marino;  3)  Determinazione dell’IVA ammessa in detrazione; 4) IVA ammessa in detrazione.   Il  valore  imponibile  da  indicare  in  questo  quadro,  sempre  distinto  per  aliquota,  deve  essere rilevato dal registro degli acquisti tenuto, come è noto, a norma dell’art. 25 del Decreto IVA. Nella sezione 1 è stato istituito il rigo VF12 dedicato all’indicazione della nuova aliquota ordinaria del 22% a decorrere dal 1 ottobre 2013.  Si  segnala  che  le  istruzioni ministeriali  confermano,  al  rigo  VF26,  la  validità  delle  disposizioni contenute nella circ. n. 12 del 16/02/78, con la quale è stato precisato che i produttori agricoli non sono  tenuti  a  compilare  il  presente  rigo  se  non  obbligati  per  legge  alla  tenuta    delle  scritture 

  

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contabili   ai fini  delle imposte dirette  anche se hanno optato, ai sensi dell’art. 34, c. 11, del DPR n. 633/72 per l’applicazione del regime normale IVA.  Sono,  quindi,  obbligati  a  rispondere  a  questa  richiesta  tutti  i  produttori  agricoli  diversi  dalle persone  fisiche  e  dalle  società  semplici  che  hanno  svolto  attività  oltre  i  limiti  reddituali  di  cui all’art.  32  del  TUIR  e  che,  svolgendo  attività  in  esercizio  di  impresa  di  cui  all’art.  55,  hanno determinato i loro redditi sulla base di scritture contabili.  Questi soggetti, anche se rientranti nel regime speciale, devono indicare:  

costo dei beni ammortizzabili, materiali ed  immateriali  (macchinari, attrezzature,  impianti, etc.); 

 

altri beni strumentali non ammortizzabili (esempio: terreni);  

costo  dei  beni  destinati  alla  rivendita  (merci)  o  alla  produzione  di  beni  e  servizi  (materie prime e semilavorati);  

 

costo di tutti gli altri acquisti ed importazioni di beni e servizi inerenti l’esercizio dell’attività propria dell’impresa, arte o professione, non compresi nei codici precedenti (spese generali, etc.). 

  Sezione 3 – Determinazione dell’IVA ammessa in detrazione  In  tale  sezione,  i  soggetti  che  hanno  posto  in  essere  particolari  tipologie  di  operazioni  o  che operano  in specifici settori di attività devono  indicare  il metodo utilizzato per  la determinazione dell’imposta barrando la corrispondente casella nel rigo VF30, anche in assenza di dati da inserire nella relativa sezione. Si fa presente che su uno stesso modulo non può essere, in nessun caso, barrata più di una casella. Nei casi di eventuale coesistenza di due o più regimi di determinazione dell’IVA detraibile occorre compilare un modulo per ogni regime applicato.  ATTENZIONE: non devono compilare il rigo VF30, ma i righi da VF53 a VF55 i contribuenti che nel corso dell’anno d’imposta hanno effettuato:  

– operazioni esenti occasionali ovvero operazioni imponibili occasionali in assenza di acquisti ad esse inerenti 

– esclusivamente operazioni esenti previste  ai numeri da 1  a 9 dell’art. 10, non  rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie a operazioni imponibili 

– cessioni occasionali di beni usati – operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34‐bis per  le attività agricole 

connesse.  Rigo  VF30  barrare  la  casella  relativa  al  metodo  utilizzato  per  la  determinazione  dell’imposta ammessa in detrazione:  

  

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– casella 1 ‐ Metodo base da base per le agenzie di viaggio (art. 74‐ter); – casella 2 ‐ Metodo del margine per i beni usati (decreto legge n. 41 del 1995); – casella 3 ‐ Attività con effettuazione di operazioni esenti; – casella 4 ‐ Attività di agriturismo (legge n. 413 del 1991); – casella 5 ‐ Associazioni operanti in agricoltura (legge n. 413 del 1991); – casella 6 ‐ Regime agevolativo per spettacoli viaggianti e contribuenti minori (art. 74‐

quater); 

casella 7 ‐ Regime speciale per le attività agricole connesse (art. 34‐bis); – casella 8 ‐ Regime speciale per le imprese agricole (art. 34). 

  Sezione 3‐B ‐ Imprese agricole (art. 34)  La sezione deve essere compilata da tutti i produttori agricoli: imprese agricole semplici, imprese agricole miste e cooperative o altri organismi associativi. 

  Rigo VF 38 è riservato alle imprese agricole miste, cioè le imprese che hanno effettuato operazioni extra‐agricole, già comprese nella sezione 2 del quadro VE.  Al  riguardo  si  chiarisce  che  le  disposizioni  sull’impresa mista  prevedono  che  per  le  operazioni “diverse”  è  possibile  detrarre  l’imposta  relativa  agli  acquisti  ed  alle  importazioni  di  beni ammortizzabili ad ai servizi “esclusivamente” utilizzati per  la produzione di beni e servizi oggetto delle “operazioni diverse”. La circolare ministeriale n. 328 del 24.12.1998 ha precisato inoltre, che non è ammessa in detrazione l’IVA relativa ai costi indivisibili (ad esempio, le spese generali) per le quali non sia specificamente imputabile la diretta utilizzazione alle operazioni diverse.   Disposizioni per le imprese agricole miste  Il concetto di imprese agricole miste, e cioè delle imprese che effettuano operazioni imponibili che non consentono l’applicazione della detrazione con le percentuali di compensazione, ha subìto un mutamento  per  effetto  delle modifiche  all’art.  2135  del  c.c.,  apportate  al D.  Lgs.  n.  228/01.  In particolare,  l’art.  1  del  citato  Decreto,  dispone  che  sono  da  considerare  connesse  all’attività agricola,  le  attività  esercitate  dall’imprenditore  agricolo  e  dirette  alla  manipolazione, conservazione,  trasformazione,  commercializzazione  e  valorizzazione  a  condizione  che  abbiano 

  

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per  oggetto  “prevalentemente”  prodotti  ottenuti  dalla  coltivazione  del  fondo,  del  bosco  o dell’allevamento  di  animali.  Ne  deriva,  pertanto,  che,  in  tutti  i  casi  in  cui  viene  soddisfatto  il requisito della “prevalenza” dei beni di produzione propria rispetto a quelli acquisiti da terzi, non trova applicazione la disciplina della cosiddetta “impresa mista” prevista dal comma 5 dell’art. 34. Esemplificando,  rientra  nel  regime  speciale  l’impresa  vitivinicola  che  utilizza  nel  suo  processo produttivo  vini  da  taglio  acquistati  presso  terzi  entro  il  limite  del  50%  rispetto  al  quantitativo dell’intera  produzione.  La  disciplina  dell’impresa  mista,  si  applica  invece  nel  caso  di  prodotti agricoli  acquistati presso  terzi e non  sottoposti  a manipolazione o  trasformazione. Per ulteriori approfondimenti si v. circ. n. 44/e del 2002 e circ. n. 44/E del 2004.  Nel rigo VF38 deve essere riportato l’ammontare imponibile e l’imposta delle cessioni di prodotti e servizi  diversi  da  quelli  agricoli  (già  compresi  nella  sezione  2  del  quadro  VE)  effettuate  dalle imprese agricole miste. L’imposta detraibile corrispondente a tali operazioni deve essere riportata al rigo VF50. Per il calcolo dell’imposta detraibile nei limiti previsti dal quinto comma dell’art. 34, il contribuente  deve  provvedere  ad  effettuare  separatamente  i  calcoli  relativi  all’imposta  da ammettere in detrazione. Infatti, per dette operazioni "diverse" il produttore agricolo ha l'obbligo di  provvedere  alla  distinta  annotazione  (in  colonne  separate  o  per  blocchi  di  operazioni)  nei registri IVA e alla indicazione separata in sede di liquidazione periodica e di dichiarazione annuale.  I Righi da VF39 a VF47 devono essere compilati per il calcolo della detrazione forfetaria applicabile alle cessioni di prodotti agricoli. Nella prima colonna devono essere riportati nei righi relativi alla percentuale di compensazione applicabile, sia i conferimenti a cooperative o ad altri soggetti di cui al  secondo  comma,  lettera  c),  dell’articolo  34  (da  sezione  1  del  quadro  VE)  effettuati  con applicazione  delle  percentuali  di  compensazione,  sia  le  cessioni  di  prodotti  agricoli  effettuate applicando l’aliquota IVA propria di ciascun bene (comprese nella sezione 2 del quadro VE). Nella seconda  colonna  deve  essere  indicata  l’imposta  determinata  applicando  le  percentuali  di compensazione agli imponibili riportati nei corrispondenti campi della prima colonna.   Nel  rigo  VF48  devono  essere  riportate  le  variazioni  gli  arrotondamenti  d’imposta,  relativi  alle operazioni di cui ai righi da VF39 a VF47. Nel rigo VF49 devono essere  indicati  i  totali dell’imponibile e dell’imposta  (somma algebrica dei righi da VF39 a VF48). Nel rigo VF50 va indicata l’ IVA detraibile per gli acquisti e le importazioni destinati alle cessioni di prodotti diversi da quelli agricoli di cui al rigo VF38.   Esempio:  vendita di frutta in parte acquistata presso terzi  Totale da fatture emesse e corrispettivi riscossi    € 100.000 + IVA € 4.000  Totale fatture di acquisto di frutta da terzi               € 30.000 + IVA € 1.200  Totale operazioni diverse        € 40.000 + IVA € 1.600  Liquidazione dell’imposta: 

  

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 IVA relativa alle operazioni imponibili      €  4.000  meno  IVA detraibile relativa ad acquisti presso terzi utilizzati nella produzione agricola      €  1.200  meno  IVA detraibile forfettariamente (regime speciale di detrazione) 

 100.000 – 40.000 = 60.000 x 4% =       €  2.400 

                ‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐           IVA dovuta    €     400    Nel caso ipotizzato , i dati da indicare nella dichiarazione sono i seguenti:  rigo VE20  100.000 (imponibile)        4.000 (IVA)  rigo VF38   40.000 (imponibile)        1.600 (IVA)  rigo VF40   60.000 (imponibile)        2.400 (IVA)  rigo VF50  (IVA detraibile impresa mista)     1.200  rigo VF57  (totale IVA ammessa in detrazione)    3.600  rigo VL3  (imposta dovuta)           400   Nel  rigo VF51  indicare  l’importo detraibile  (c.d.  IVA  teorica)  a norma dell’art. 34,  comma 9, da parte  dei  produttori  agricoli  che  hanno  effettuato  cessioni  non  imponibili  di  prodotti  agricoli compresi nella Tabella A  ‐ parte prima  ‐, ai  sensi dell’art. 8, primo comma, dell’art. 38‐quater e dell’art.  72,  nonché  cessioni  intracomunitarie  di  prodotti  agricoli.  La  detrazione  o  il  rimborso dell’IVA teorica rappresenta un sistema di recupero dell’IVA assolta a monte da parte dei soggetti di cui all’art. 34, ai quali non è consentito di acquistare senza applicazione dell’imposta mediante lettera d’intento,  in relazione alle operazioni non  imponibili effettuate. L’importo da  indicare nel presente  rigo  deve  essere  calcolato  applicando  le  percentuali  di  compensazione  che  sarebbero applicabili se le predette operazioni fossero state effettuate nel territorio dello Stato.   SEZIONE 3‐C – Casi particolari  I righi da VF53 a VF55 sono riservati ai soggetti che hanno effettuato: 

  

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operazioni esenti occasionali ovvero operazioni imponibili occasionali in assenza di acquisti ad esse inerenti;  

esclusivamente operazioni esenti previste  ai numeri da 1  a 9 dell’art. 10, non  rientranti nell’attività propria dell’impresa o accessorie a operazioni imponibili ; 

cessioni occasionali di beni usati  

operazioni occasionali rientranti nel regime previsto dall’art. 34‐bis per  le attività agricole connesse (VF 55). 

 È  ammessa  la  contemporanea  compilazione  dei  tre  righi  in  presenza  di  tutte  le  tipologie  di operazioni  indicate  anche  qualora  sia  stato  adottato  un  regime  speciale  di  determinazione dell’imposta detraibile.   Regime speciale per le attività agricole connesse (art. 34‐bis)  Rigo VF55 deve essere compilato dalle  imprese agricole che hanno effettuato  in via occasionale operazioni per  le quali  si  rende  applicabile  il particolare  regime previsto per  le  attività  agricole connesse dall’articolo 34‐bis. Nei  campi 1 e 2  indicare,  rispettivamente,  l’imponibile e  l’imposta relativi  alle  predette  operazioni,  già  compresi  nel  quadro  VE.  L’IVA  ammessa  in  detrazione,  è determinata  applicando  la percentuale del 50%  all’importo evidenziato  al  campo 2. Gli  acquisti afferenti tali operazioni vanno riportati nel rigo VF14.  Si ricorda che è l’articolo 2, comma 7, della L. n. 350/03 (legge finanziaria 2004) ad aver istituito un regime di detrazione IVA forfetizzato per gli  imprenditori agricoli che svolgono  le “attività dirette alla produzione di beni ed alla fornitura di servizi di cui al terzo comma dell’articolo 2135 del c.c.”. Tale regime, la cui disciplina è contenuta nell’articolo 34‐bis, prevede che l’imposta dovuta venga determinata  applicando  una  percentuale  di  detrazione  forfetizzata,  pari  al  50  per  cento, all’imposta relativa alle operazioni imponibili effettuate.  Per quanto riguarda il regime contabile, la circolare n. 6/E del 2005 ha evidenziato che nel caso di esercizio congiunto di attività agricola soggetta al regime speciale di cui all’articolo 34, e di attività di  fornitura  di  servizi  soggetta  al  regime  di  detrazione  forfetizzata  previsto  dall’articolo  34‐bis, sussiste  l’obbligo  di  adottare  la  contabilità  separata  a  norma  dell’articolo  36.  Tale  obbligo  non sussiste nel caso in cui il contribuente decida di optare, relativamente ad entrambe le attività, per l’applicazione  dell’imposta  nei  modi  normali.  Al  riguardo,  si  evidenzia  che  la  comunicazione dell’opzione prevista dal comma 2 dell’art. 34‐bis deve essere effettuata barrando la casella 5 del rigo VO3. L’opzione è vincolante fino a revoca e comunque per almeno un triennio. Come chiarito dalla  circolare  n.  6  del  2005,  il  particolare  regime  disciplinato  dall’articolo  34‐bis  si  rende applicabile anche alle prestazioni di servizi effettuate in via occasionale. In tale ipotesi non sussiste l’obbligo  di  istituire  una  contabilità  separata,  ma  viene  in  ogni  caso  richiesta  l’annotazione separata delle predette operazioni.    Sezione 4 – IVA ammessa in detrazione  

  

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Il rigo VF57 deve essere sempre compilato da parte di tutti i contribuenti per l’indicazione dell’IVA ammessa  in  detrazione.  In  particolare,  nel  predetto  rigo,  deve  essere  indicato  il  cinquanta  per cento dell’importo di cui al  rigo VE26 se nel  rigo VF30 è stata barrata  la casella 4,  riservata alle imprese agricole esercenti anche  l’attività agrituristica a norma della L. n. 96/06, che utilizzano  il particolare sistema di determinazione forfetaria dell’IVA dovuta previsto dall’articolo 5 della L. n. 413/91.   Attività di Agriturismo: Come è noto, i soggetti che esercitano l’attività di agriturismo di cui di cui  alla  L.  n.  96/06,  possono  applicare  un  particolare  sistema  di  determinazione  forfetaria dell’IVA a norma dell’art. 5 della L. n. 413/91.  Ai fini IVA, il regime forfettario comporta che l’imposta sia determinata applicando una detrazione forfettaria pari al 50 per cento dell’imposta relativa alle operazioni imponibili. Il predetto art. 5 della L. n. 413/91, prevede inoltre la facoltà, per i contribuenti che non vogliano determinare  forfetariamente  l’imposta  dovuta,  di  comunicare  l’apposita  opzione  in  sede  di dichiarazione  IVA  relativa  all’anno  in  cui  la  scelta  è  stata  operata  (quadro  VO).  La  scelta  di determinare  l’IVA nei modi ordinari, comporta  l’estensione della determinazione ordinaria anche agli  effetti  delle  imposte  sui  redditi.  Si  sottolinea  che  i  produttori  agricoli,  che  esercitano  sia attività agricola che agrituristica, devono adottare contabilità separate ai sensi dell’art. 36, comma 4,  e  presentare  la  dichiarazione  annuale  compilando  due  (o  più) moduli.  In  caso  di  tenuta  di contabilità separate, sussiste  l’obbligo di emettere fattura soggetta ad  IVA, per  i passaggi  interni dall’una all’altra attività.  Le  istruzioni ministeriali precisano che  il regime IVA forfettario, a differenza di quanto previsto ai fini  delle  imposte  sul  reddito,  si  applica  a  tutti  i  soggetti  indipendentemente  dalla  loro  natura giuridica.  Nel rigo VF56, devono essere indicate le rettifiche della detrazione (art. 19bis 2). Si rammenta che la rettifica evita fenomeni di duplicazione della detrazione IVA per i beni acquistati nel periodo di applicazione del  regime normale, ed utilizzati nel  successivo periodo di applicazione del  regime speciale, ovvero  fenomeni di  annullamento della detrazione  IVA per  i beni  acquistati  in  regime speciale ed utilizzati in regime normale.  La  rettifica  della  detrazione  riguarda  tutti  i  beni  giacenti  e  rimasti  invenduti  al  31  dicembre dell’anno in cui si verifica il passaggio di regime.  Nell’ipotesi,  più  frequente,  di  passaggio  dal  regime  speciale  a  quello  normale,  devono  essere osservati i seguenti adempimenti:  

redazione di un  inventario dei beni giacenti al momento del passaggio del regime (cioè al 31 dicembre); l’inventario deve contenere la natura , qualità e quantità dei beni; 

 

determinazione  dell’imposta  incorporata  nei  beni  inventariati  (beni  ammortizzabili,  anche immateriali,  prodotti  agricoli,  anche  in  corso  di  produzione,  frutti  pendenti);  per  i  prodotti agricoli mediante applicazione delle percentuali di compensazione al valore normale dei beni; per  quanto  riguarda  le  materie  prime  (es.  mangimi,  concimi,  fertilizzanti,  ecc.)  la 

  

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quantificazione  dell’imposta  deve  essere  effettuata  sulla  base  delle  fatture  di  acquisto  dei singoli beni; 

 

l’ammontare della rettifica d’imposta così determinata rappresenta un credito d’imposta che può essere utilizzato a partire dalla prima liquidazione periodica dell’anno. 

 Nell’ipotesi  di  passaggio  dal  regime  normale  a  quello  speciale,  la  rettifica  della  detrazione,  da calcolare con i criteri avanti esposti, comporta un debito d’imposta.  Pertanto, nel rigo VF56 deve essere  indicata, preceduta dal segno “+” o dal segno “‐“,  la rettifica della detrazione per il passaggio di regime.   2.8  Quadro  VJ  –  DETERMINAZIONE  DELL’IMPOSTA  RELATIVA  A  PARTICOLARI  TIPOLOGIE  DI OPERAZIONI  Il  presente  quadro,  è  riservato  all’indicazione  di  particolari  tipologie  di  operazioni  per  le  quali l’imposta,  in  base  a  specifiche  disposizioni,  è  dovuta  da  parte  del  cessionario  (acquisti intracomunitari e art. 17, commi 2, 5, 6 e 7), ovvero da parte di  soggetti operanti  in particolari settori di attività per le provvigioni da loro corrisposte (art. 74, primo comma, lett. e), art. 74‐ter, comma  8).  Nel  quadro  devono  essere  indicati  l’imponibile  e  l’imposta  relativi  alle  predette operazioni, tenendo conto delle variazioni di cui all’art. 26. Si evidenzia che ai fini della detrazione  le operazioni  indicate nel presente quadro devono essere comprese nel quadro VF.  Nel quadro vengono raggruppate  le operazioni per  le quali  l’IVA si applica con  il meccanismo del cosiddetto  “reverse–charge”  e,  cioè,  con  il  metodo  dell’imposta  dovuta  dal  cessionario  o committente (ad esempio, gli acquisti intracomunitari).  Le ipotesi più frequenti sono:  rigo VJ1: acquisti dallo Stato del Vaticano e dalla Repubblica di San Marino. 

 L’ammontare degli acquisti da San Marino deve essere indicato anche nel rigo VF25, campo 6.  rigo VJ3:  acquisti di beni e  servizi effettuati presso  soggetti  residenti all’estero,  autofatturati  ai sensi dell’art. 17, 2° comma, DPR n. 633/72 ovvero con  integrazione del documento emesso dal soggetto non residente.  rigo VJ6: acquisti effettuati  in Italia di rottami ex art. 74, commi 7 e 8, per  i quali  il cessionario è tenuto al pagamento dell’imposta. .  rigo VJ9: acquisti intracomunitari di beni, compresi i rottami ed altri materiali di recupero, telefoni cellulari e microprocessori  

  

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rigo VJ10: importazioni di rottami ex art. 74, commi 7 e 8, effettuato senza pagamento dell’IVA in dogana, ma  con  assolvimento  del  tributo mediante  annotazione  del  documento  doganale  nel registro delle fatture e, ai fini della detrazione, nel registro degli acquisti 

 rigo VJ12: acquisti di tartufi da raccoglitori dilettanti ed occasionali, non muniti di partita IVA, per i quali ai sensi dell’art. 1, comma 109, della L. n. 311/04,  il cessionario ha emesso autofattura. Si ricorda  che  per  tali  acquisti  non  è  ammessa  la  detrazione  dell’imposta  e  pertanto  il  relativo importo deve essere compreso nel rigo VF18 (si v. circolare ministeriale n. 41 del 26/09/05);  rigo  VJ  14:  acquisti  di  fabbricati  o  porzioni  di  fabbricati  per  i  quali  l’imposta  è  dovuta  dal cessionario ai sensi dell’articolo 17, c. 6, lett. a‐bis)   Quadro VH – Liquidazione periodiche   Il quadro deve essere compilato da  tutti  i  contribuenti per  indicare  il  risultato delle  liquidazioni periodiche.  I contribuenti mensili devono compilare  i  righi da VH1 a VH12, corrispondenti ai 12 mesi dell’anno; i contribuenti trimestrali i righi VH3, VH6, e VH9, senza compilare il rigo VH12, in quanto l’IVA dovuta (o a credito) per il quarto trimestre da tali soggetti, deve essere computata ai fini del versamento in sede di dichiarazione annuale.  Si ricorda che i contribuenti che svolgono più attività con contabilità separate ai sensi dell’art. 36, per obbligo di legge o per opzione, possono, in coincidenza dell’ultimo mese di ciascun trimestre, compensare  le  risultanze  della  liquidazione mensile  con  quella  del  trimestre,  nei  termini  della liquidazione mensile. In ogni caso, nei righi VH3, VH6, VH9 e VH12, deve essere indicato un unico importo corrispondente alla somma algebrica dei crediti e dei debiti emergenti dalle  liquidazioni dei singoli periodi.  ATTENZIONE:  qualora  l’importo  dovuto  non  superi  il  limite  di  25,82  euro,  comprensivo  degli interessi dovuti dai contribuenti trimestrali,  il versamento non deve essere effettuato, né  il detto importo deve essere indicato nel campo debiti del rigo corrispondente al periodo di liquidazione. Conseguentemente  il  debito  d’imposta  deve  essere  riportato  nella  liquidazione  periodica immediatamente successiva.  Nel Rigo VH13 indicare l’ammontare dell’acconto dovuto, anche se non effettivamente versato.   ATTENZIONE: qualora  l’ammontare dell’acconto risulti  inferiore a euro 103,29,  il versamento non deve essere effettuato e pertanto nel rigo non va indicato alcun importo.   Quadro VL ‐ Liquidazione dell’imposta annuale  Il Quadro VL è composto da tre sezioni. Nel caso di compilazione di più moduli  (contabilità  separate art. 36)  le Sezioni 2 e 3 devono essere compilate  indicando  i dati riepilogativi di tutte  le attività dichiarate, soltanto sul primo modulo individuato come mod. 01   

  

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Sezione 1 ‐ IVA dovuta o a credito  Nel rigo VL1 va indicata l’IVA sulle operazioni imponibili (somma dei righi VE26 e VJ17).  Nel rigo VL2 deve essere indicato il totale di cui al rigo VF57.  Nel Rigo VL3 va indicata l’imposta dovuta, determinata dalla differenza tra il rigo VL1 e il rigo VL2.  Nel Rigo VL4 va inserita l’ imposta a credito, determinata dalla differenza tra il rigo VL2 e il rigo VL1.   SEZIONE 2 ‐ Credito anno precedente  La  presente  sezione  deve  essere  compilata  dai  soggetti  che  nella  dichiarazione  per  l’anno d’imposta 2012 hanno evidenziato un credito annuale non richiesto a rimborso.  Rigo VL8  indicare  il  credito  risultante dalla dichiarazione  relativa all’anno 2012  che non è  stato chiesto a rimborso ma riportato in detrazione o in compensazione, risultante dal rigo VX5 ovvero dal corrispondente rigo del quadro RX per i soggetti che hanno presentato il modello unificato.. Per  la  compilazione  del  presente  rigo  da  parte  dei  soggetti  che  nel  corso  dell’anno  d’imposta hanno  partecipato  ad  operazioni  straordinarie  o  trasformazioni  sostanziali  soggettive  che  non hanno  determinato  l’estinzione  del  soggetto  dante  causa  (scissione  parziale,  conferimento, cessione o donazione di ramo d’azienda), si rinvia alle istruzioni ministeriali.   Rigo VL9  indicare  il  credito  IVA  riportato  in  detrazione  o  in  compensazione  nella  dichiarazione precedente  (dichiarazione  IVA/2013 relativa all’anno 2012) ed utilizzato  in compensazione con  il modello F24 anteriormente alla presentazione della dichiarazione relativa all’anno 2013. Nello  stesso  rigo  deve  essere  compreso  anche  l’eventuale  maggior  credito  riconosciuto  con comunicazione dell’Agenzia delle Entrate  inviata ai sensi dell’art. 54‐bis ed ugualmente utilizzato per compensare altre somme dovute prima della presentazione della presente dichiarazione.  Rigo VL10 deve essere compilato solo dai soggetti che nel corso del 2013 hanno partecipato ad una procedura di  liquidazione dell’IVA di gruppo e che, non possono far confluire nel gruppo IVA l’eccedenza  di  credito  derivate  dal  periodo  d’imposta  precedente  all’anno  di  adesione  alla procedura di gruppo.   SEZIONE 3 – Determinazione dell’IVA a debito o a credito  Rigo  VL20  indicare  l’ammontare  dei  rimborsi  infrannuali  richiesti.  L’importo  dei  rimborsi infrannuali  richiesti a norma dell’art. 38‐bis, comma 2, deve essere  indicato anche se  i rimborsi, regolarmente richiesti, non siano stati (in tutto o in parte) ancora liquidati.  Rigo  VL21  indicare  l’ammontare  dei  crediti  trasferiti  da  parte  di  ciascuna  società  che  effettua liquidazioni di gruppo ai sensi dell’art. 73.  

  

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Rigo  VL22  indicare  l’importo  delle  eccedenze  detraibili  relative  ai  primi  tre  trimestri  dell’anno 2012,  utilizzate  in  compensazione  con  il  modello  F24  fino  alla  data  di  presentazione  della dichiarazione  annuale  (art.  17,  decreto  legislativo  n.  241  del  1997).  Si  ricorda  che  tali  crediti possono,  in alternativa alla richiesta di rimborso  infrannuale, essere compensati con altri tributi, contributi  e  premi  dovuti  soltanto  dai  soggetti  legittimati  a  richiedere  i  rimborsi  infrannuali  a norma dell’art. 38‐bis, secondo comma.  Rigo  VL23  indicare  l’importo  complessivo  degli  interessi  dovuti  dai  contribuenti  trimestrali  in relazione  alle  prime  tre  liquidazioni  periodiche,  anche  se  non  coincidono  esattamente  con l’importo degli interessi effettivamente versati. Nel rigo devono anche essere compresi gli interessi (dovuti ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 14 ottobre 1999, n. 542), per i versamenti trimestrali effettuati in ritardo a seguito di successive regolarizzazioni.   Rigo VL26 eccedenza di credito dell’anno precedente. Il presente  importo è dato dalla differenza tra  quelli  indicati  ai  righi  VL8  e  VL9.  La  compilazione  del  presente  rigo  non  è  ammessa  per  i soggetti che hanno compilato il rigo VL10 (IVA di gruppo).  Rigo VL27 indicare il credito chiesto a rimborso in anni precedenti per il quale l’Ufficio competente abbia formalmente negato il diritto al rimborso ma abbia autorizzato il contribuente ad utilizzare il credito stesso per  l’anno 2013  in sede di  liquidazione periodica o di dichiarazione annuale  (si v. circolare n. 134/E del 28/05/98).  Rigo VL28, campo 1, indicare: 

l’ammontare complessivo dei particolari crediti d’imposta utilizzati per  il 2013 a  scomputo dei versamenti periodici e dell’acconto.  

 Rigo VL29,  campo 1,  indicare  il  totale dei versamenti periodici,  compresi  l’acconto, gli  interessi trimestrali, nonché l’imposta versata a seguito di ravvedimento di cui all’articolo 13 del D. Lgs. n. 472/1997,  relativi  al  2013. Nel  rigo  VL29,  campo  1  deve  essere  compreso  anche  l’importo  dei versamenti periodici e dell’acconto dovuti dai soggetti che hanno fruito di particolari agevolazioni per effetto del verificarsi di eventi eccezionali anche se non versati per effetto della sospensione. Tale importo deve essere specificatamente indicato anche nel campo 3   Rigo VL31 indicare:  

il  totale dei  versamenti  integrativi d’imposta,  relativi  all’anno 2013, effettuati  a  seguito di verbali o per altri motivi relativi ad operazioni già annotate nei registri, con esclusione delle somme pagate per  interessi e sanzioni. Non devono essere riportati  i versamenti  integrativi di imposta effettuati nell’anno 2013, ma relativi ad anni precedenti; 

 Rigo VL32 totale IVA a debito, da  indicare nel caso  in cui  la somma degli  importi della colonna 1 dei debiti (rigo VL3 e da rigo VL20 a VL24) risulti superiore alla somma degli importi della colonna 2 dei crediti  (rigo VL4 e da  rigo VL25 a VL31).  Il  relativo dato  si  ricava per differenza dei predetti importi.  

  

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Rigo VL33 totale IVA a credito, da indicare nel caso in cui la somma degli importi della colonna 2 dei crediti (rigo VL4 e da rigo VL25 a VL31) risulti superiore alla somma degli importi della colonna 1 dei debiti (rigo VL3 e da rigo VL20 a VL24).  Il relativo dato si ricava per differenza dei predetti importi.  Rigo VL34 indicare l’ammontare degli speciali crediti d’imposta utilizzati da particolari categorie di contribuenti a scomputo dell’IVA a debito (VL32)  in sede di dichiarazione annuale. Si ricorda che tali speciali crediti d’imposta possono essere utilizzati esclusivamente ai fini del pagamento delle imposte dovute e quindi, anche  in sede di dichiarazione annuale, non possono mai tramutarsi  in eccedenze detraibili d’imposta (da computarsi  in detrazione nell’anno successivo o da chiedere a rimborso).   Rigo VL36  indicare  l’ammontare degli  interessi dovuti dai contribuenti  trimestrali,  relativamente all’IVA da versare (VL32–VL34–VL35) come conguaglio annuale.  Rigo VL38  indicare  il  totale dell’IVA dovuta che si  ricava sottraendo al dato  indicato al  rigo VL32 (IVA a debito)  i  crediti eventualmente utilizzati  (VL34 + VL35) e  sommare gli  interessi  trimestrali dovuti  (VL36).  Tale  importo  deve  essere  indicato  al  rigo  VX1  ovvero  al  corrispondente  rigo  del quadro RX per i soggetti che presentano il modello UNICO, nel caso in cui lo stesso sia superiore a 10,33 (10,00 euro per effetto degli arrotondamenti effettuati in dichiarazione). È  stato  ridefinito  l’utilizzo del  rigo VL40  riservato, da quest’anno  solo ai versamenti a  seguito di notifica  da  parte  dell’Agenzia  delle  Entrate,  inerenti  l’utilizzo  in  compensazione  di  crediti  IVA esistenti ma non disponibili (es. credito superiore al limite di 516.456,90).       Quadro VT – Separata  indicazione delle operazioni effettuate nei  confronti di  consumatori finali e di soggetti IVA   Il quadro è stato istituito al fine di prevedere nell’ambito del modello di dichiarazione annuale la separata indicazione delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi effettuate nei confronti di consumatori finali e di soggetti titolari di partita IVA. Il quadro è destinato a tutti contribuenti IVA tenuti alla presentazione della dichiarazione e deve essere  compilato  esclusivamente  nel mod.  01.  Nelle  ipotesi  di  contabilità  separate  ovvero  di operazioni straordinarie o trasformazioni sostanziali soggettive,  il quadro deve essere compilato una sola volta riepilogando i dati relativi alle varie contabilità ovvero ai diversi soggetti che hanno partecipato alla trasformazione.   Quadro VX Determinazione dell’IVA  Il  quadro  deve  essere  compilato  solo  dai  contribuenti  che  presentano  la  dichiarazione  in  via autonoma e, in ogni caso, unicamente nel modulo 01.  

  

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I contribuenti che presentano la dichiarazione unificata devono indicare i dati richiesti nel quadro VX nel quadro RX di UNICO 2013.  Nel rigo VX1 deve essere indicato l’importo dell’IVA da versare (VL38). Il rigo VX1 non deve essere compilato qualora l’IVA dovuta risulti pari o inferiore a euro 10,33.  Nel  rigo  VX2  va  indicato  il  credito  IVA  (VL39)  da  ripartire  nei  righi  VX4  (rimborso)  VX5 (computazione in detrazione o in compensazione) e VX6 (importo ceduto a seguito di opzione per il consolidato fiscale).   Si  ricorda  che,  in  caso  di  presenza  sia  di  un  credito  IVA  nel  rigo  VX2  sia  di  un’eccedenza  di versamento nel rigo VX3 la somma degli importi indicati nei predetti righi deve essere ripartita tra i righi VX4, VX5 e VX6.   Come già segnalato, dallo scorso anno , a seguito della soppressione del quadro VR, il rimborso del credito emergente dalla dichiarazione annuale deve essere richiesto mediante la compilazione del rigo  VX4,  con  l’indicazione  degli  appositi  codici  (v.  istruzioni  ministeriali),  ovvero  del corrispondente  rigo  della  sezione  III  del  quadro  RX  di UNICO  per  i  soggetti  che  presentano  la dichiarazione in forma unificata  In particolare  Il codice 7 deve essere  indicato  in caso di rimborso richiesto dai produttori agricoli che abbiano effettuato cessioni di prodotti agricoli compresi nella Tabella A ‐ parte prima, ai sensi dell’articolo  8,  primo  comma,  dell’articolo  38‐quater  e  dell’articolo  72,  nonché  le  cessioni intracomunitarie  degli  stessi.  Il  rimborso  compete  per  l’ammontare  corrispondente  all’IVA (teorica) calcolata mediante l’applicazione delle percentuali di compensazione vigenti nel periodo di competenza (cfr. C.M. n. 145/E del 10 giugno 1998).   Quadro VO ‐ Opzioni e revoche  Le opzioni e  le revoche previste ai fini dell’IVA e delle  imposte dirette devono essere comunicate esclusivamente  utilizzando  il  quadro  VO  della  dichiarazione  annuale  IVA,  tenendo  conto  del comportamento concludente assunto dal contribuente durante l’anno d’imposta.  ATTENZIONE: per  i soggetti esonerati dalla presentazione della dichiarazione annuale  IVA, dal 1° dicembre 2001, è previsto l’obbligo di comunicare le opzioni compilando il quadro VO da allegare alla dichiarazione dei redditi Mod. UNICO 2014 (art. 4, DPR 5.10.2001, n. 404).  Nei vari righi del quadro VO sono previste due caselle, una per l’opzione ed una per la revoca. Sezione 1 ‐ Opzioni IVA  La sezione 1 del quadro contiene le seguenti opzioni e revoche:  VO1 ‐ rettifica della detrazione per beni ammortizzabili (art. 19 bis2, comma 4) Tale opzione  vincola  il  contribuente per  cinque anni  (dieci anni  se  la  rettifica  riguarda un bene immobile). 

  

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 VO2 ‐ liquidazioni trimestrali  Opzione  da  parte  dei  contribuenti  con  volume  di  affari  fino  a  400.000  euro  se  trattasi  di prestazioni  di  servizi  e  fino  a  700.000  euro  negli  altri  casi,  che  hanno  eseguito  le  liquidazioni periodiche  ed  i  versamenti  dell’IVA  trimestralmente  invece  che mensilmente,  con  conseguente applicazione, sulle somme da versare, della maggiorazione degli  interessi nella misura dell’1 per cento;  VO3 ‐ agricoltura:   Art. 34, comma 6 ‐ Rinuncia al regime di esonero  La casella 1 deve essere barrata dai produttori agricoli esonerati di cui al comma 6, dell’articolo 34, cioè con volume d’affari non superiore a 7.000 euro, che hanno rinunciato dal 2013 all’esonero dal  versamento  dell’imposta  e  da  tutti  gli  obblighi  documentali  e  contabili,  compresa  la dichiarazione annuale, ad eccezione dell’obbligo di numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali.  La  scelta  vincola  il  contribuente  fino  a  revoca e  comunque per  almeno un triennio.  La casella 2 deve essere barrata dai contribuenti che dal 2013 hanno revocato la rinuncia al regime di esonero.   Art. 34, comma 11 ‐ Applicazione dell’imposta nei modi ordinari.   La  casella 3 deve essere barrata dai produttori agricoli  che hanno applicato  l’imposta nei modi ordinari a partire dal periodo d’imposta 2013. Detta opzione è  consentita  anche  ai produttori  agricoli esonerati  i quali,  se  vogliono  applicare l’imposta nei modi ordinari, devono contestualmente barrare anche la casella 1 (rinuncia al regime di esonero).  L’opzione è vincolante fino a revoca. Si evidenzia che il D.L. n. 35 del 2005 ha modificato il comma 11 dell’art. 34 prevedendo un vincolo triennale di permanenza nel regime opzionale.  La casella 4 deve essere barrata dai contribuenti che hanno revocato, a partire dal 2013, l’opzione per l’applicazione dell’imposta nei modi ordinari   Art. 34‐bis ‐ Applicazione dell’imposta nei modi ordinari.   La casella 5 deve essere barrata dai produttori agricoli che, a partire dal periodo d’imposta 2013, hanno applicato per le operazioni effettuate nell’ambito dell’attività di fornitura di servizi, l’IVA nei modi ordinari in luogo del regime forfettario previsto dall’art. 34‐bis. L’opzione è vincolante fino a revoca e comunque per almeno un triennio. La casella 6 deve essere barrata dai contribuenti che hanno revocato, a partire dal 2013, l’opzione per l’applicazione dell’imposta nei modi ordinari.  

  

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VO4 ‐ esercizio di più attività  Se il contribuente, a partire dal 2013 ha inteso avvalersi o revocare l’opzione di cui all’art. 36, deve barrare le caselle 1 o 2;  VO5 ‐ dispensa per operazioni esenti  Riguarda i contribuenti che effettuano prevalentemente operazioni esenti (art. 36 bis);  VO8 ‐ acquisti intracomunitari  Riguarda  l’opzione prevista dall’art. 38,  comma 5, del D.L. n. 331/93 per  l’applicazione dell’IVA sugli acquisti  intracomunitari,  che può essere effettuata dagli enti non  commerciali e dagli altri soggetti  (produttori agricoli  in regime speciale ex art. 34 DPR n. 633/72 e soggetti che svolgono esclusivamente  operazioni  esenti  con  IVA  totalmente  indetraibile).  Si  ricorda  che  la  predetta opzione  può  essere  effettuata  solo  se  l’ammontare  complessivo  degli  acquisti  intracomunitari effettuati nel 2012, non ha superato 10.000 euro.  VO9 ‐ cessioni di beni usati  Interessa  soltanto  i  soggetti che  rientrano nella particolare disciplina  relativa al  regime dei beni usati;  VO10 e VO11 ‐ cessioni intracomunitarie per corrispondenza  Riguarda  i contribuenti, che effettuano vendite per corrispondenza e simili,  i quali hanno optato per  l’applicazione dell’IVA nello Stato comunitario di destinazione dei beni, a norma dell’art. 41, comma 1, lettera b) del D.L. n. 331/1993;. Questanno, è stato introdotto il campo 28 relativo alla Croazia “HR” che è entrata a far parte dell’Unione Europea a partire dal 1° luglio 2013.    VO12 ‐ contribuenti con contabilità presso terzi  Riguarda i contribuenti con contabilità presso terzi che hanno effettuato le liquidazioni periodiche con riferimento all’imposta divenuta esigibile nel secondo mese precedente.   VO15 Regime IVA per cassa – Articolo 32‐bis decreto‐legge n. 83 del 2012 Riguarda i soggetti che comunicano di aver optato a decorrere dal 1° dicembre 2013 per il regime dell’IVA per cassa di cui all’articolo 32‐bis del decreto‐legge 22 giugno 2012, n. 83. L’opzione è vincolante fino a revoca e comunque per almeno un triennio.   Sezione 2 ‐ Opzioni imposte sui redditi  I righi VO20 e VO21 riguardano  le  imprese minori e gli esercenti arti e professioni per  l’esercizio dell’opzione (o revoca) per il regime di contabilità ordinaria.   Determinazione del reddito nei modi ordinari per le altre attività agricole – Art. 56 bis, comma 5 del TUIR  

  

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Rigo VO22,  la  casella 1 deve essere barrata dai  contribuenti  che  si  sono avvalsi della  facoltà di determinare  il  reddito  nei  modi  ordinari  in  relazione  alle  altre  attività  agricole.  L’opzione  è vincolante fino a revoca e comunque per almeno un triennio. La casella 2 deve essere barrata dai contribuenti che intendono comunicare la revoca dell’opzione. Determinazione del reddito agrario per le società agricole – Art. 1, comma 1093, L. 27 dicembre 2006, n. 296   Rigo VO23, la casella 1 deve essere barrata dalle società di persone, dalle società a responsabilità limitata e dalle società cooperative che rivestono la qualifica di società agricola ai sensi dell’art. 2 del D. Lgs. n. 99/04, e  intendono comunicare  la revoca dell’opzione per  la determinazione       del reddito ai sensi dell’art. 32 del TUIR.   Determinazione del reddito per le società costituite da imprenditori agricoli – Articolo 1, comma 1094, legge 27 dicembre 2006, n. 296  Rigo VO24, la casella 1 deve essere barrata dalle società di persone e dalle società a responsabilità limitata costituite da imprenditori agricoli che intendono comunicare la revoca dell’opzione per la determinazione del reddito applicando all’ammontare dei ricavi il coefficiente di redditività del 25 per cento.  Determinazione  del  reddito  nei modi  ordinari  per  le  attività  agricole  connesse  –  Articolo  1, comma 423, legge 23 dicembre 2005, n. 266  Rigo VO25,  la  casella 1 deve essere barrata dai  contribuenti  che  si  sono avvalsi della  facoltà di determinare il reddito nei modi ordinari, in relazione alle attività agricole connesse. La casella 2 deve essere barrata dai contribuenti che intendono comunicare la revoca dell’opzione. L’opzione è vincolante per un triennio ed è valida fino a revoca.  Sezione 3 ‐ Opzioni IVA e imposte sui redditi  La sezione 3 riguarda, tra le altre, le opzioni per la determinazione dell’IVA e del reddito nei modi ordinari da parte delle associazioni sindacali agricole (Unioni provinciali agricoltori), delle aziende agrituristiche e dei contribuenti minimi.  L’opzione  per  le  associazioni  sindacali  agricole  (attività  di  assistenza  fiscale)  ha  effetto  fino  a quando non sia revocata e per almeno un triennio.   L’opzione per le imprese agrituristiche è vincolante per un triennio ed è valida fino a revoca.  Cordiali saluti.